3.1.15

LA ''CUCINA DEL RICICLO'': AL BANDO GLI SPRECHI DOPO LE FESTIVITÀ Come evitare gli sprechi di cibo: ricette con gli avanzi delle feste di Natale



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Il post  d'oggi  è nato da  una discussione fra  amici \  che   sullo spreco    del cibo , specie durante le festività .   E  se  si a etioc o meno    riciclare  \  riutilizzare   gli avanzi  .
Ora  secondo me  qualunque  cosa  , specie  In tempo di crisi  erva  a risparmiare va   più che bene  , specie  quanto oltre al portafoglio fa  bene all'ambiente .
L’obiettivo di questi consigli è quello di ridurre il proprio impatto ambientale in cucina. Ogni giorno compiamo decine di scelte riguardo al cibo che hanno importanti conseguenze in termini di consumo di risorse, emissioni inquinanti in atmosfera, nel suolo, nelle acque sia superficiali che sotterranee e come rifiuti prodotti.
Ovviamente  dipende  come si riusano  , se  li rimetti in tavola al di fuori  della cerchia della famiglia e degli intimi logico  che non lo  è  .  Ma   se  invece lo riutillazzate    creando qualche  piatto   o  dela  tradizione  (  come il  piatto suggeriti in questo  post  )  per ospiti  anche non intimi , non credo sia anti etico  .
 Ma come possiamo recuperare gli avanzi delle feste ? O  ria dattandoli   per  fare  piatti   nuovi  o  manggiandoli   il  giorno dopo    enza  dover stare  a ricucinare  .  Ecco cosa  dice   sul  primo metodo Lisa Casali (  foto a  sinistra  e qui   maggiori news   su  di  lei ) dell'interesantissimo e  curatissimo  blog  www.cucinaeco.wordpress.com ed è anche  Ambassador per WE-Woman for EXPO e testimonial WWF per l’alimentazione sostenibile :  <<  [--- ]  In  cucina  utilizzate ogni parte degli ingredienti cercando di limitare al minimo i rifiuti prodotti; gli scarti possono venire anche congelati per essere utilizzati in seguito.
Utilizzate gli scarti e gli avanzi per preparare altri piatti (oltre alle ricette presenti su questo blog potete consultare la bibliografia degli avanzi presente nella pagina Imiei preferiti ).
Se preparate ricette elaborate e che richiedono lunghe cotture, preparatene una dose doppia e poi conservatela sottovuoto in frigo o nel congelatore. Raddoppiare le quantità di una ricetta non implica il consumo del doppio di energia ma solo di 1,2 volte: in questo modo si risparmia anche tempo oltre che energia.In cucina sostituite la pellicola trasparente e l’alluminio con contenitori riutilizzabili, coperchi universali o piatti, al posto della carta assorbente tipo “scottex” usate strofinacci, spugne e asciuga piatti.

Essiccate o utilizzate il sottovuoto per conservare a lungo gli alimenti. Utilizzate la pentola a pressione per le cotture lunghe e non dimenticate il coperchio con le pentole tradizionali.
>>

Infatti

da http://www.greenme.it/mangiare/cucina/9331-riciclo-avanzi-natale

Scritto Da Verdiana Amorosi
Creato 27 Dicembre 2012



Le abbuffate delle feste natalizie, a BASE di numerose e ricche portate, comportano inevitabilmente grandi QUANTITÀ di avanzi. E questi cibi – se non vengono opportunamente recuperati – rischiano di finire dritti nella spazzatura.
Secondo la Coldiretti, ogni anno un terzo dei cibi cucinati e serviti in occasione dei cenoni di NATALE e Capodanno finiscono nel cestino: una QUANTITÀ di cibo che in termini economici si traduce in circa un miliardo e 200 milioni di EURO.
Cifre da capogiro, che in un periodo di crisi economica come questo fanno realmente rabbrividire.
Ma questo spreco è davvero necessario? Certamente no!
La PRIMA regola – per evitare di gettare del cibo nella pattumiera – è sicuramente imparare a fare la spesa, convincendoci una volta per tutte che i parenti e gli amici che si siedono con noi per il cenone della vigilia o il pranzo di Natale non sono reduci di guerra affamati da mesi e, pertanto, è opportuno ridurre a monte la quantità di materie prime da acquistare.
La seconda regola è mettere in campo un po' di creatività per riciclare in modo sfizioso gli avanzi dei cenoni e dei grandi pranzi: solo seguendo questi due importanti principi potremo risparmiare 1,2 miliardi di euro.
Evitare di buttare il cibo infatti, non è solo un dovere morale nei confronti dell'ambiente e dei popoli meno fortunati di noi, ma anche un'occasione per risparmiare denaro, che in questo periodo di crisi economica proprio non guasta!
Secondo gli ultimi studi della Coldiretti/Swg, in questi giorni di festa, i problemi economici e i continui rincari dei beni di prima necessità ha portato le famiglie italiane ad acquistare meno e di conseguenza a produrre meno avanzi.
Nel 21% delle famiglie italiane infatti è avanzato poco o niente, mentre nel 54% dei casi la quantità di cibo AVANZATA è modesta o comunque inferiore rispetto agli anni scorsi.
"La tendenza a ridurre gli sprechi da parte degli italiani è forse l'unica notizia positiva della crisi in una situazione in cui in Italia sono aumentate del 9% le persone costrette a ricevere cibo o pasti gratuiti in mensa o nelle proprie case" – ha detto il presidente della Coldiretti, Sergio Marini.
Ma come possiamo recuperare gli avanzi delle feste?
ECCO qualche semplice idea per riciclare in modo gustoso e creativo i cibi cucinati in occasione del Natale.


Come riciclare il pesce
Per recuperare il pesce che avete cucinato e servito nella cena della vigilia, bastano pochi e semplici passaggi: sbriciolate tutti gli avanzi in una terrina (che sia un'orata, una sogliola o una spigola poco importa), aggiungete un paio di uova, prezzemolo, uno spicchio di aglio sminuzzato, il succo e le scorzette di un limone, 2 cucchiai di pan grattato e mescolate il tutto fino ad ottenere un impasto compatto e morbido.
Con le mani, fatene delle polpette del diametro di 5-6 cm, ripassatele nella farina, poi nell'uovo battuto e infine nel pangrattato; ripetete nuovamente questi tre passaggi e friggete in olio bollente.
Otterrete così delle gustose crocchette di pesce.
Se volete evitare la frittura, potete cuocerle 10 minuti a vapore, o in alternativa 20 minuti in forno a 180 gradi.
Come recuperare la carne
Il frigo pullula di avanzi di pollo, cappone o faraona? Niente paura: tagliate, disossate e spezzettate la carne avanzata, trasferitela in un recipiente, aggiungete 2 uova ben sbattute, 2 cucchiai di amido di mais, mezzo bicchiere di latte, 1 pizzico di bicarbonato e un filo d'olio, erba cipollina (o erbette a piacere), mescolate bene con una frusta per qualche minuto fino ad ottenere un liquido omogeneo (e senza grumi) quindi versate il composto in una padella oliata e ben calda.
Fate cuocere 3-4 minuti, poi giratela come fosse una frittata e lasciate cuocere l'altro lato, quindi servite!
Frutta secca
Recuperare la frutta secca è una delle cose più divertenti che si possa fare in cucina, perché noci, nocciole, mandorle, fichi secchi e pistacchi si adattano a :   insalate  piatti salati , dolci !
Per recuperare tutta la frutta secca in modo rapido e poco impegnativo, vi consiglio di preparare un dolce poco calorico e semplicissimo: in una terrina unite 150 g di farina, 100 g di amido di mais, mezza bustina di lievito per dolci, 3 uova (o 1 bicchiere di latte di soia), 2 cucchiai di olio e tutta la frutta secca che avete in casa, mescolate, trasferite in uno stampo foderato con carta da forno e fate cuocere a 180 gradi per circa 40 minuti, poi sfornate, lasciate freddare e servite! 
                                                        Verdiana Amorosi
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Almeno cosi in tempo di crisi riuscimo a mettere al bando ( o quanto almeno ridurre ) gli sprechi alimentari. Nelle cucine in questo periodo abbondano gli avanzi di cene e pranzi preparati durante le festività ma tutto può essere riciclato realizzando piatti semplici e gustosi.

In Turchia via libera alla costruzione di una Chiesa a Istanbul, la prima in 90 anni



Finalmente sembrerebbe che un paese islamico ha capito che la reciprocità non è a senso unico , cioè ebba essere solo l'occidente cattolico e cristiano a far costruire moscheee .      


da www.adnkronos.com/fatti/esteri/2015/01/03/










Le autorità turche hanno autorizzato la costruzione di una chiesa cristiana a Istanbul, la prima dalla fine dell'Impero ottomano e dalla fondazione della Repubblica nel 1923. Lo ha annunciato il primo ministro Ahmet Davutoglu durante un incontro a Istanbul con rappresentanti religiosi non musulmani. La nuova chiesa verrà costruita su terreno statale nel distretto di Yesilkoy, vicino all'aeroporto di Ataturk. Finora in Turchia erano ammesse solo le ristrutturazioni di chiese già esistenti.

Si stima che in Turchia ci siano solo centomila cristiani su una popolazione di 80 milioni di persone, quasi tutte musulmane. L'annuncio arriva a poco più di un mese dalla visita nel Paese di Papa Francesco. Tre giorni durante i quali il Pontefice aveva fatto visita alla Moschea Blu di Istanbul e aveva benedetto i fedeli insieme al patriarca ecumenico Bartolomeo I, il primo in latino e il secondo in greco.

Southampton: conosce la ragazza seduta vicino con l'aiuto del club

finalmente  i  cosidetti  club  calcistici fanno qualcosa  di  bello  che non sia solo  violenza   e fanatiosmo



  da  http://www.calcioblog.it

Southampton: conosce la ragazza seduta vicino con l'aiuto del club

Scritto da: -

Il regalo di Natale per Timothy...




Il Southampton come una sorta di agenzia matrimoniale. La curiosa storia di Timothy, giovane tifoso dei Saints, dimostra come in Inghilterra i club siano spesso al servizio dei propri sostenitori per ogni evenienza. La storia è stata raccontata dai media inglesi e dal sito di Gianluca Di Marzio. Il 20 dicembre il Southampton, attualmente quarto nella classifica di Premier League, gioca e vince contro l'Everton. L'occhio di Timothy tra un'esultanza e un coro per la propria squadra del cuore, cade più volte su una bella ragazza seduta qualche fila più avanti rispetto al suo seggiolino. Timothy rimane folgorato a tal punto da interpellare proprio il Southampton su Twitter per ottenere maggiori informazioni sulla donna. Il club non si tira indietro (come farebbe la maggior parte delle società al mondo) e prende a cuore la questione. Dopo un rapido botta e risposta Timothy promette che si farà risentire sul social network per nuovi aggiornamenti. Qualche ora fa il Southampton è tornato in campo al St. Mary's Stadium per battere l'Arsenal e far gioire i propri tifosi. Manè e Tadic fanno volare la squadra di Ronald Koeman a ridosso del Manchester United e Timothy esaudisce il suo desiderio porgendo un mazzo di fiori alla ragazza che avrebbe voluto conoscere.
I due posano in un selfie con il volto di lei che tradisce un pizzico di imbarazzo.
Il Southampton, nel frattempo, chiede personalmente a Timothy ragguagli sulla sua ricerca e l'interessato ci mette un nanosecondo per postare sul profilo del club la foto con la sua "nuova amica" e i ringraziamenti per l'attenzione dimostrata. "Siamo orgogliosi di te, Timothy", twitta il Southampton, divertito dopo aver contribuito ad esaudire un desiderio sui generis di un suo tifoso.

2.1.15

carceri [ reprise ] la storia di antonio marano il detenuto più longevo d'italia

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che dire  di Antonino Marano, detenuto più longevo d'Italia in libertà dopo 49 anni  ?Cosimo Strusi : << ... tutto di traverso, ma niente veramente fuori posto. Com'è strana la vita... in questo caso sarebbe bastata un po' di fortuna per vivere tutta un'altra vita perchè la Natura buona di quest'uomo, benchè quiescente per così tanto tempo, è veramente innegabile...>>


 da
 Antonino Marano, detenuto più longevo d'Italia in libertà dopo 49 anni: arrestato per furto, dietro le sbarre ha commesso due omicidi
Pubblicato: Aggiornato:
PRISON


Antonino Marano è il recluso più longevo d'Italia. Entra in carcere da ragazzo nel 1965 per aver rubato melanzane, peperoni e una moto e resta dietro le sbarre per 49 anni per reati commessi nel penitenziario: due omicidi, due tentati omicidi e una condanna all'ergastolo.
Oggi Marano, 70 anni, rilasciato dal Tribunale di sorveglianza di Torino, si affaccia in un mondo che non riconosce, "non ci sono più le botteghe e ai supermercati non trovo l'uscita, le bambine di 5 anni ora sono donne di 50, molti ragazzi mi chiamano nonno", racconta a La Stampa
Tutto cominciò in provincia di Catania, dove Antonino Marano viveva con la sua modestissima famiglia, padre bracciante e madre casalinga. E dove alcuni furti da lui commessi "in continuazione", come dichiara il giudice, gli valgono una condanna a quasi 11 anni. Si tratta di melanzane, peperoni, una bicicletta e una Motom 48, una moto che oggi è roba per collezionisti.
Dopo tre scarcerazioni, nel giugno 1971 ritorna in cella e qui imbocca un tunnel che termina adesso, mezzo secolo dopo.
Mezzo secolo in cui è stato coinvolto nelle risse, nelle vendette, nelle rivolte a colpi di coltello degli Anni '70-'80. Nell'ottobre del 1975 il primo delitto nel carcere di Catania "per difendere mio fratello da un accoltellamento", poi per due tentati omicidi nel marzo e nel giugno 1976, un altro delitto nel luglio dello stesso anno "contro un disgraziato che aveva violentato un ragazzino in cella tutta la notte".
Per i giudici Marano resta un temibile 'killer delle carceri', ma negli ultimi anni alcuni volontari si sono espressi per tirarlo fuori, descrivendolo come un uomo sfortunato, con una ricchezza e una dignità interiore inaspettate.
In tutti questi anni, Marano si è messo a dipingere madonne e angeli, "perché mentre pensavo di morire di dolore mi sono ricordato delle preghiere che facevo da bambino. E sono stato ascoltato".

  Ma non accontendandomi   di queta  articolo   troppo sintetico   ho approfondito   ed  ecco un articolo migliore   preso da   http://livesicilia.it/2009/03/25/




Chi è Antonio Marano, l'uomo "sepolto" all'Ucciardone   Mercoledì 25 Marzo 2009 - 18:54
Doveva scontare 16 mesi, s'è presentato ai carabinieri. Il carcere doveva rieducarlo, ha ucciso e non è più uscito



Questa è la storia, di uno di noi, nato per caso nelle campagne di Mascali, in una casa fuori Catania, anno 1944. Antonino Marano è u minnjanu, il mediano di 5 figli, madre casalinga, padre bracciante, "che quando lui veniva da lavorare, e diceva a mia madre, 'Maria ho guadagnato poco', io mi prendevo una borsa e andavo in campagna a raccogliere verdura selvaggia, poi rubacchiavo qualche peperone, melanzana e pomodoro". Antonino a 18 anni prende e va a fare il manovale "e siccome il muratore che io lavoravo che noi in siciliano diciamo u mastru, faceva i lavori a Mascali e nei paesi vicini e anche più lontani, e dovevi essere sul posto di lavoro alle sei di mattina e io ci dovevo andare a piedi e non avevo niente per velocizzare il cammino, un giorno me ne sondo andato a rubare una bicicletta a Giarre e poi, lo ammetto, pure un Motom 48, e così mi sono spianato la strada alla mia rovina, però il male che ho fatto alla società libera sono stati solo questo: i peperoni, la bicicletta e il Motom". A 19 anni si sposa fa due figli e dopo qualche mese "mi hanno arrestato per il Motom, che poi quando il processo per i peperoni, la bicicletta e il Motom è finito, mi hanno fatto il cumulo (delle pene, ndr)e mi hanno sistemato per 11 anni". Questa è la storia di uno di noi che nel 1966 viene definitivamente arrestato, che si affaccia fuori dal carcere nell'ottobre 1971 e riabbraccia la moglie giusto il tempo di fare la terza figlia. Gli restano da scontare 16 mesi da una parte, 3 anni 4 mesi e 27 giorni da un'altra. Si presenta ai carabinieri di Giarre, spiega che ha un appuntamento con la galera, entra in carcere per scontare gli ultimi 16 mesi. E da allora non è uscito più. Da Catania viene trasferito a Pianosa, poi a Termini Imerese, poi di nuovo a Pianosa e di nuovo a Catania. Qui uccide un detenuto che lo aveva aggredito a coltellate mentre andava a colloquio dalla moglie e si prende 27 anni. Qui, nell'ottobre 1976, scoppia una rivolta, due detenuti vengono uccisi, qualche pentito lo tira di mezzo, viene indiziato, prosciolto e trasferito a Porto Azzurro. Poi ad Alghero, scoppia l'emergenza terrorismo e finisce coi Br all'Asinara. Poi Palmi. Altra emergenza (e nuovi pentiti, questa volta Br) spingono Marano verso altri 6 anni di carcere da scontare a Pianosa. Altra emergenza, questa volta di camorra, Marano finisce a Napoli, addirittura nel processo Enzo Tortora. Dopo 7 mesi è assolto, fine delle emergenze? Nel 1984 Marano capisce perché, tra un Motom 48 e un'aggressione finita male per l'aggressore, il carcere sarà la sua tomba. Gli succede questo: qualunque sia il crimine che viene commesso, in carcere o fuori - giacché non era mai più uscito di galera dal giorno in cui si presentò ai carabinieri di Giarre per scontare i 16 mesi "che così mi tolgo il pensiero e ritorno libero di tutto" - Antonino Marano viene chiamato in correo dal pentitismo, sia esso di camorra, mafia o terrorismo. Epaminonda lo tira dentro in un'infinità di fattacci, assaggia le "migliori" carceri del Nord, esce assolto da tutti i processi. Tranne uno, "il sentito dire dal sentito dire" lo carica di un ergastolo. La classifica delle prigioni italiane Marano stila la lista delle sue
prigioni: "Ho fatto un'analisi dei miei 40 anni di galera, il miglior carcere dei 'normali' è Favignana, il peggiore è Sassari; il peggiore degli speciali era l'Asinara, il migliore Voghera". Dove Marano approda, nel 1988, e dove "nonostante quegli 8 anni di isolamento da cani, la Regione ci faceva vivere e per me fu la migliore galera che ho fatto e, credimi, per quel lavoro che mi faceva fare in carcere la Nuova Spes (società creata dalla Regione Lombardia, ndr) mi sentivo realizzato che mandavo quel milione al mese a quella povera sventurata di mia moglie". Emergenze finite? Volete scherzare? Dopo gli omicidi Falcone e Borsellino arriva il 41 bis. E chi ci mettono al 41 bis? Nel 1998 la speranza è una classica rondine che non fa primavera. Marano viene chiamato in direzione del carcere, a Voghera: "Caro Nino, sai cosa c'è di nuovo? Ti declassifichiamo, basta con il 41 bis, basta con lo speciale, ancora poco e conoscerai anche tu la semilibertà". E invece sequestrano Soffiantini, altra emergenza. Voi direte, e che c'entra Marano? Che c'entra uno che chiamano "il killer delle carceri"? Per questo Marano Antonino detto Nino, è ancora oggi sepolto a Palermo, carcere dell'Ucciardone, sezione massima sicurezza. Il figlio imbianchino che sta a Friburgo, Svizzera, a Capodanno s'è fatto 2.000 chilometri per fargli conoscere i nipotini, ma non l'ha potuto vedere. Disse il magistrato di sorveglianza: "Marano Antonino, detto Nino, è ancora sotto osservazione". Non fu concesso all'osservato nemmeno il saluto al fratello morente di cancro, un passaggio al suo funerale, un commiato sulla bara del padre, una prece sul feretro di un altro fratello.

tratto dal sito www.casadellamore.it
 

Maria grazia Calligaris invece di occuparsi dei pronblemi delle carceri si occupa di uan questione di lana caprina ovvero dela mancanza dela bandiera dei 4 mori

se invece la deputata Maria Grazia Caligaris, presidente dell'associazione Socialismo Diritti Riforme (Sdr), si occupaasse veramente della situazione delle carceri o  di come  la  nostra isola   sia   ridiventata   dopo l'emergenza  deglianni 70\80  terra  di deportazione  di mafiosi  o di gente  che    vi amrcisce in attesa  di unprocesso    come   questo caso   \  storia (http://m.livesicilia.it/2011/09/28/viaggio-al-termine-del-carcere-duro_110127/  )  E  non di questioni di lana caprina come quella riportatata sotto farebbe meglio e svolgerebbe meglio il ruolo di presidente dell'associazione.

   Da Unione  sarda  online del 2\I\2015

Carcere di Uta, manca bandiera 4 Mori
Un'associazione denuncia l'assenza

Carcere di Uta, manca bandiera 4 Mori Un'associazione denuncia l'assenza                                                 Il carcere di Uta

Sono state sistemate le bandiere dell'Italia e quella dell'Europa.
"E' inspiegabile e inaccettabile l'assenza della bandiera dei Quattro Mori nel villaggio penitenziario di Cagliari-Uta. Mentre sono state issate fin dal primo momento il Tricolore e la bandiera dell'Europa, quella della Regione Sardegna, a 40 giorni dal trasferimento dei detenuti, non figura ancora nel pennone", lo denuncia Maria Grazia Caligaris, presidente dell'associazione Socialismo Diritti Riforme (Sdr), facendo osservare che "non risulta alcuna norma nazionale che ne vieti l'esposizione, anzi".
"L'utilizzo della bandiera sarda - ricorda Caligaris - è regolata dall'apposita legge regionale che definisce le caratteristiche del vessillo, il protocollo e le sanzioni. La bandiera della Regione è esposta all'esterno degli edifici sedi della Regione, dei comuni e delle province, degli enti strumentali della Regione, degli enti soggetti a vigilanza o controllo della Regione, degli enti pubblici che ricevono in via ordinaria finanziamenti o contributi a carico del bilancio regionale, degli enti che esercitano funzioni delegate dalla Regione, nonché all'esterno degli altri edifici dei medesimi enti sui quali ordinariamente si espongono bandiere". "Nel penitenziario di Cagliari-Uta - evidenzia la presidente di Sdr - è presente un presidio medico, totalmente a carico della Regione. Dal 2012 infatti sono state approvate le linee guida che contenenti gli indirizzi per l'organizzazione dell'assistenza sanitaria dei cittadini privati della libertà e il trasferimento del personale dal ministero della Giustizia alle Asl. Non c'è alcun dubbio quindi sul fatto che la bandiera debba essere esposta in tutte le strutture penitenziarie dell'isola e a maggior ragione a Uta dove è previsto anche un'area di degenza per i detenuti ammalati".

Padova ( ma potrebbe essere ovunque ) Perde lavoro e casa, multato senzatetto che dorme per terra

 canzone  consigliata  Giorgio Gaber - C'è solo la strada.

questa  notizia  conferma  quanto  detto precedentemente nel post  : <<    La tartaruga è rovesciata: salvata dal compagno c'è più solidarietà tra gli animali che tra gli uomini  >> . L'unico commento che mi sento  d  fare  è Purtroppo su queste disgrazie in effetti non si sa se ridere o piangere mi fermo qui. ....



 da  www.leggo.it


 PADOVA - Cento euro di multa. Questa la contravvenzione elevata dai vigili urbani la notte del 21 dicembre alle 2.25, in piazzetta Sartori, in centro a Padova, a un uomo che dormiva a terra.   «Si sdraiava a terra sul marciapiede utilizzandolo come giaciglio per dormire. Nell’occasione utilizzava cartoni e coperte che venivano fatte rimuovere» si legge nel verbale.  L'uomo che "si sdraiava a terra" è Massimo Susa, 48 anni, originario di Torino, uomo tranquillo, ex dipendente di una ditta di illuminazione. Una volta perso il lavoro, non è più riuscito a trovarne altri. Ed è arrivata la strada. Il gelo. E ora anche la multa dei vigili.

Lo che dovrei usare  parola  , mie  , ma  l'indignazione è tanta   che preferisco  al  silenzio   condvidere   chi  è  più  esperto d me  in sifatti argomenti  .Ed  è  il caso dell'articol riportato sotto  preso  da  ilfattoquotidiano del  1 gennaio 2015






Luca Faccio
Esperto sulle tematiche legate ai disabili
Gentilissimo Sindaco di Padova, Massimo Bitonci,
Sono il Dott. Luca Faccio da Bassano del Grappa –Vicenza. Mi occupo di tematiche Socio – Politiche con particolare attenzione alla disabilità.Sono rimasto senza parole dopo aver appreso da Padova oggi che attraverso i Vigili Urbani si sia scelto di sanzionare un clochard  che dormiva per terra con una multa di 100 euro, visto che la persona in questione ha perso il lavoro.Le chiedo, ma se la persona non ha un lavoro  e dorme per strada come fa a pagare ?Personalmente credo che tutti noi dobbiamo renderci conto che dobbiamo aprirci all’accoglienza verso persone di qualsiasi nazionalità, livello sociale ecc., perché ogni essere umano ha delle ricchezze interiori e culturali da condividere, non crede?
Ritengo che la criminalità e i reati vadano fermati e puniti; ma credo servano una serie di leggi più incisive che colpisco le organizzazioni che lucrano sulle persone che vivono già delle realtà difficili.
Auspico che lei faccia annullare tale multa e magari veda di trovare un’alternativa per questa persona.
In attesa di una sua risposta scritta che verrà pubblicata nel mio Blog  la ringrazio anticipatamente.
Cordiali saluti, Dott. Luca Faccio



1.1.15

La tartaruga è rovesciata: salvata dal compagno c'è più solidarietà tra gli animali che tra gli uomini .

  da  http://www.msn.com/it-it/video/notizie/



È uno straordinario esempio di solidarietà animale, quello ripreso nello zoo di Taipei. Un esemplare di tartaruga nota il compagno steso sul carapace e impossibilitato a muoversi. Allora prende a spingerlo facendo leva con la testa e col proprio guscio fino a capovolgerlo di nuovo nella giusta posizione. Questa scena, registrata da un papà in visita con la propria figlia, ha fato il giro del web, raccogliendo centinaia di migliaia di visualizzazioni(a cura di Matteo Marini)

il cambiamento di dylan dog non piace a tutti\e . troppo abitudinari o c'è quialcosa che non va ?

Tre  numeri   mi sembra   un  lasso di tempo  abbastanza  ragionevole   per  fare  i primi bilanci    sul rinnovamento ( revisionismo  secondo alcuni  )  , quello che la stampa chiama  il Dylan Dog  .  2  . Lo faccio   con l'ultimo numero  in edicola, Dylan Dog 340 - "Benvenuti a Wickedford" - di Michele Medda e Marco Nizzoli. Copertina di Angelo Stano.







E'  vero  che  questa  storia  è  , almeno  per  chi segue  Dylan Dog  direttamente  e  indirettamente  dalle origini  , non è un granchè ma   forse per  vedere  il completo cambiamento  bisogna  aspettare    ancora    quallche numero   cioè   che  siano  ben strutturatoi i nuovi  personaggi   antagonisti  e  protagonisti  e  quindi aspettare prima di   decidere  se  mollarlo  completamente     come  sembra   suggerire  




o   continuare  a  comprarlo  \  colezionarlo  .
 Infatti sempre  , lo stesso  " recensore  " : <<  La storia non è nulla di straordinario, comprende solo un buon colpo di scena finale.Il cattivone di turno è ben caratterizzato. >>  e  fin qui    gli do ragione  .  Ma   poi   scantona  : << Ma questi due aspetti (DUE DI NUMERO) non coprono le delusioni e lacune che questo albo ed il nuovo ciclo di DYD portano con sè.Non comprerò più questi nuovi albi mensili che hanno superato abbondantemente la soglia del ridicolo.Il nuovo ciclo di DYD è BLASFEMO verso il personaggio stesso.E' un insulto al genio di Tiziano Sclavi  >>  e  non mi trova  d'acccordo  per  i motivi detti prima  .E' uno di quelli che non capiscono che il cambiamentoi richiede tempo e   che  vuole tutto e subito o peggio non vuol cambiare ed ama la monotonia  e la  ripetitività  in cui dylan  era caduto  o  ondeggiava  dopo il numero  100  . Ora   Fino a poco tempo fa, un album di Dylan  (  salvo  rare  eccezioni  ) . sarebbe finito in maniera completamente diversa . Dati gli stessi fattori, il risultato sarebbe stato l'opposto. Più rassicurante, o più soporifero . Il "nuovo corso" sta  avendo (finalmente) il coraggio di andare oltre Johnny Freak che, più o meno coscientemente, non influenzava solo le scelte di Dylan (come scrive Recchioni), ma anche quelle degli sceneggiatori . E' questo, per me, il punto di svolta fondamentale   e che  se  continua    ci  rileverà dele sorprese 
Capisco meglio   anche  se   poco impaziente  e  frettoloso  in qunto il cambiamento  non è  ancora  completo   la  critica   fatta  in questa discussione  da  su la  pagina ufficiale   https://www.facebook.com/DylanDogSergioBonelliEditore  di  dylan dog   di  Pierluca Amodeo   <<  letto... di per sè io ero favorevolissimo a tutti i cambiamenti annunciati per il nuovo ciclo, ma a distanza di quattro numeri devo dire che mi aspettavo di più e che c'è più di una cosa che mi sta deludendo.
Parliamo di questo mese... le note positive sono che la storia è carina e si legge bene, Block è inserito ottimamente ed è indubbio che nel nuovo ciclo si abbia ottenuto l'effetto di ridare un ruolo centrale al suo personaggio (altro che scomparsa dell'ispettore!).
Le note dolenti.. il nome di Block è fastidiosamente RIDICOLO. E non lo dico io, lo dice Dylan ridendoci sopra. Perchè ???? che necessità c'era? la cosa poi che mi ha dato più fastidio è la mancanza di coerenza, di nuovo, dopo il mese scorso (carpenter che si presenta con 20 poliziotti in assetto anti sommossa in casa di Dylan per cercare un tesserino scaduto e poi a metà albo gli da addirittura una pistola). Non è credibile che Dylan non sappia il nome di Block. Non lo è per niente. Chi è che non conosce il nome del proprio capo o del proprio migliore amico? Ma per favore dai! e non tiratemi fuori la scusa che l'ispettore voleva tenerlo nascosto.. perchè non regge. Alla faccia della tanto sbandierata volontà di rendere Dylan un personaggio un po' più credibile....
Inoltre, ho notato che sono già due albi che ci sono errori molto grossolani... evidentemente gli autori non sono abbastanza attenti e chi fa la revisione degli albi, la fa con i piedi. Lo scorso albo, Carpenter ha sbagliato addirittura la parcella di Dylan. Questo mese i ragazzi ordinano del te e poi prendono delle birre. Viene da pensare che i testi siano stati censur.. ehm.. revisionati, senza preoccuparsi dei disegni.
Purtroppo ne ho anche per la copertina... ho sempre apprezzato Stano ma questa è terribile.
Mi spiace essere così severo, ma è quello che penso  >> 
Io mi sento    ancora  fiducioso  , perchè : 1)  Bidsogna  tenere   conto che in questo momento le storie da "Mai più ispettore Bloch" sono albi di transizione. Immettono dei cambiamenti ( stravolgimenti secondo i fans \ lettori   di vecchia data  )   per far si che nei periodi successivi trasportino tutta la saga del personaggio verso il percorso che gli si è voluto dare. <<  Oltretutto sono  >>  secondo  Claudio Streben Bartolotta    <<  cambiamenti fatti mantenendo lo stilema della storia autoconclusiva tipicamente bonelliana, che consiste nel mostro o cattivo da elimanare. Non a caso la sottotrama horror nelle ultime storie è solitamente accennata e terminata sbrigativamente, proprio perchè devono dare risalto ai personaggi nuovi. Da questo punto di vista meritano il plauso per riuscire a fare dei cambiamenti mantenendo comunque la rigida struttura del fumetto autoconclusivo bonelliano. Non tutto è perfetto, però dai non mi si può fare sempre sta solita disperata tiritera di chi si strappa i capelli "O dio mi hanno ucciso dylan. Non è come i primi numeri 100. Dylan non è più l'alternativo in cui mi rifletto perchè utilizza lo smartphone mentre io si, ma rimango sempre alternativo". Come al solito siamo tutti bravissimi a criticare ma mai provare a dare una possibilità su lungo tempo e lo dico soprattutto a quelli che amano alla follia i primi numeri 100 però guarda caso dopo duecento "presunti" numeri scadenti sono ancora qui a criticare.>>  Infatti  non  è semplice    prendere   in mano un " Kolossal del fumetto  "   e  rinnovvarlo e  quindi piacere  a tutti\e  . E Come  Barnaba Ubezio     sempre  sullla  pagina  facebook b ufficiale anche io    che l'ho letto a scrocco  foino  al  80\2  e  poi da  libri comprato  direttamente  <<  appartengo a una categoria un po' anomala di lettori, e magari a qualcuno potrebbe interessare :)  >>  Ho 20 anni, e seguo Dylan da circa 3, quindi non faccio parte dei nostalgici più "anzianotti" che sentono attaccato il personaggio con cui son cresciuti. In questi 3 anni però, ho letto quasi tutti gli albi della serie regolare, più diversi speciali/color fest ecc. e devo dire che generalmente sono uno di quelli che "Eh si però quelli di Sclavi o di Marcheselli eran meglio...". Amo comunque moltissimi albi successivi ai fatidici 100, di diversi autori e in particolare della Barbato e di Recchioni! E Infine, ho apprezzato davvero molto questi 4 numeri del nuovo corso, così come sono megacontento dell'idea del rinnovamento della serie.
In sostanza quindi vorrei farvi i miei complimenti perchè per quanto io creda che il Dylan dei primi tempi sia superiore (e credo di poter dire che non è una questione di nostalgia) dico anche: chissenefrega, molte storie meritano comunque e non deve essere facile confrontarsi con un personaggio così forte! BRAVI! >> 
 Infatti  Credo che in questo numero, indipendentemente   dalabellezza  o  brutezza  della storia  , più che in altri sia evidente il "nuovo corso" e lo svecchiamento del mondo di dyd in atto.  Infatti   come  fa notare  Domenicantonio Iannello   nella discussione  sul'ultimo numero (  vedere  l'url nele righe  precedenti  )  : <<   È pieno di piccole "prese in giro" del vecchio lettore e del vecchio mondo...come Carpenter che sottolinea che bloch si beveva tutto, la gag della telepatia, la tecnologia la cui necessitá si fa sentire in maniera prepotente, le critiche reciproche tra dyd e bloch con i rispettivi appellativi tipici che se ne vanno in pensione...ma soprattutto la "sorpresa finale" sul colpevole, quanti, ipocritamente, hanno dato per scontato che il freak fosse innocente? Io per primo, come se dyd fosse solo quello del spesso citato ( spesso a sproposito) Johnny freak.
Invece dyd è palese abbia bisogno di uno smartphone (che credo avrà da john ghost) e bloch, con il suo nome che è una chicca simpatica, è diventato una specie di ms marple dell'orrore, che opera in una cittadina tipo hot fuzz (come il nome del bar). >>
Bello, bello. Sembra di star leggendo un fumetto completamente nuovo, e interessante  che   si mette
estratto   dal  youtube http://goo.gl/hnMKXV
  indiscussione  e  cerca  di liberarsi    prendendosi in giro dei soliti  cliche (  come  dimostra  l'analisi  fatta  dal video  sopra   riportato  ,  delle prime tre  tavole  )    che  lo stavano  soffocando  

In particolare  : 1)  Pappa  pronta  dall'amico  , in questo caso  Bloch, che  li toglie le  castagne dal fuoco  e  gli passa    quasi  senza  neppure    che  gli  lo chieda  gli atti  d'indagine o peggio dall'assistente   \  Groucho   che gli tira  la pistola   2)   cambio continuo di ragazza  ., 3)  quello di non avere  il  cellulare  , ma  di  chiedere  aiuto   chi lo  ha  .,  4)    finire   allo stesso  modo  , lui  che  scrive  sul  suo  diario  , le  riflessioni suilla  vicenda  ed  annota  particolari  che non  capisce  o  che  cerca d'analizzare  
Il nuovo contesto e le nuove dinamiche sono messi in scena in modo molto naturale, senza forzature o insistenze, tanto che a tratti sembra di leggere una storia inserita in uno status quo già rodato e consolidato da anni.Finalmente   dei  numeri    che non si leggono in dieci minuti . Ha  ragione  pur  non condividendone alcune cose  Giorgio Venturati   << Dietro la più brutta copertina degli ultimi due anni, si nasconde una storia molto convincente, sceneggiata e disegnata ottimamente.
Nonostante la vicenda, in sé, non brilli per originalità, la storia funziona alla grande e riesce a coinvolgere e sorprendere. L'estetica e la caratterizzazione del nuovo mostro sono eccellenti: per me hanno tirato fuori un instant classic che meriterebbe di tornare  (critico solo l'idea di quei tentacoli, che sembrano uscire dalla scarsa fantasia orrorifica di un ragazzino degli anni '90 ).
Ottima la gestione e l'interazione tra i personaggi (grande l'uso di Groucho!). Il nuovo contesto e le nuove dinamiche sono messi in scena in modo molto naturale, senza forzature o insistenze, tanto che a tratti sembra di leggere una storia inserita in uno status quo già rodato e consolidato da anni.
Il nuovo Bloch funziona, così come il suo nome: assurdo, citazionista, inverosimile. Cioè come gran parte dei nomi degli altri personaggi.>>
E comunque, la sua rivelazione >> ,  per  alcuni  banale  ed  inopportuna  se  non strampalate   coem potete  vedere  leggendo  gli altri   commenti  alla discussione   ivi citata  <<   è un bonus extra all'intero di un albo che merita di essere comprato e giudicato per tutto quello che ci sta intorno.  Sono infine contento di questa "svecchiata" a Dylan  >>( non condivido completamente   però l'addio a old boy ) . >>  Almeno per  ora  Le  storie     sono   discrete e  gradevoli i nuovi personaggi ... e poi volevo dire una cosa: Non è per niente facile rimanere a livelli altissimi con centinaia di storie,grazie al cavolo che i "primi 100" erano più belli. Un calo fisiologico ci sta (per tutti i fumetti del mondo!) . Promettente  , aspettiamo l'evolversi  e  l'introduzione  del  nuovo nemico  Quindi per me...vai così old boy.
Infatti   concordo    siamo sulla stessa  lunghezza  d'onda    con  quanto  mi ha detto in chat  ,  Daniele  Tarlazzi   di http://www.ayaaaak.net/


Ho molti pensieri: alcuni partono dal "nuovo Dylan", altri vanno alle capacità degli sceneggiatori, altre ancora vanno a quei lettori che parlano di "immobilità bonelliano" e che implorano la casa editrice di cambiare e poi si lamentano se qualcosa effettivamente cambia.
Considerazione n.1 "Uccidi Recchioni qualunque cosa faccia...o non faccia":
Questo pare essere diventato lo sport nazionale da qualche tempo a questa parte. Ancora non aveva iniziato il suo lavoro di curatore della serie e già se ne parlava come il male assoluto. Ebbene io credo che si debba dare tempo a Recchioni e al suo team di autori di lavorare. Cavolo sono usciti solo tre albi della "nuova gestione".
Seconda considerazione: "Il nome di Bloch"
Eccheppalle (scusa, ma inizio davvero a stufarmi): nome scontato, nome ridicolo... Tutti capaci a scrivere a quel che vedo, tutti dotati di grande creatività, ma se siete tutti così geniali perché non vi proponete voi come "salvatori bonelliani"?
Terza considerazione: "pensieri personali"
A me il nuovo corso di Dylan Dog piace. Li sto leggendo con rinnovato piacere e questo mi basta per promuovere il "cambiamento". Non mi importa un fico del nome di Bloch. Quello che a me preme è che le storie che mensilmente leggo, mi donino qualche emozione: non importa se positiva o negativa perché esiste sempre un diritto inalienabile che è quello del lettore (Pennac ce li ha "donati" grazie al cielo). Io da una storia, cerco evasione, relax, è una mezz'ora senza pensieri. Dylan Dog e gli altri personaggi Bonelli hanno il pregio di regalarmi mensilmente questi magici momenti di stacco dal quotidiano. Questo è quanto.
Quarta considerazione "Non ti curar di lor,ma guarda e passa":
Non seguo più recensioni, non mi interessano: le leggo solo se "costretto" o "invitato" a leggerle. Troppo spesso i "recensori" si atteggiano a detentori della verità. Io non la penso così. Credo che una recensione (se tale deve essere) vada fatta in un certo modo, magari evitando di spoilerare ove possibile e cercando di studiare il perché di certe scelte redazionali.Non apprezzo, come direbbe Tex Willer, gli "sputasentenze" e non amo chi utilizza la recensione per "sparare a zero" sugli autori più "antipatici".
e  concludo    con quanto dice
 Simone Giustino TheSituation RedfieldTt Io sono un lettore di vecchia data di dylan e senza troppe lamentele ho sempre accettato la "crescita" che ha avuto questo fumetto. Ovvio, i primi volumi sono sempre i migliori (almeno per me) perché attingevano dalla cultura horror di quei tempi creando storie originali e dal sicuro impatto emotivo. Con il tempo dylan dog (come fumetto) è cambiato, è cresciuto, ma questo non è un male. Dopotutto in 300 e passa volumi, dopo anni e anni (e ribadisco anni) di storie non si può rimanere fermi sempre allo stesso punto. Gli artisti cambiano, i lettori cambiano, il mercato cambia, gli strumenti di lettura cambiano, il contesto storico cambia... Quindi è normale che ci sia una rivoluzione. Vero, quando ho letto degli stravolgimenti che avrebbe preso la saga ho avuto i brividi: bloch in pensione, un nuovo nemico, un nuovo ispettore... Troppe cose stravolte. Però il primo volume l'ho apprezzato (forse anche xè sembrava più un fuori collana e riprendeva un poco la voglia di attingere dall'universo horror della cultura cinematografica che sta molto a cuore sia a dylan, sia ai suoi disegnatori, sceneggiatori , che noi. Per i volumi usciti dopo non me la sento di parlare male perché appunto sono dei volumi di APERTURA che portano, in maniera graduale, a quel che sarà la saga. E aggiungo che comunque, anche se per ora non sono né carne né pesce (xè sono appunto volumi di transizione) , me li sono letti molto volentieri. Forse sull'ultimo avrei da ridire perché ho trovato il finale troppo sbrigativo. Concludo dicendo che per quanto possa far male, cambiare è comunque un gesto d'amore. E io ho fede in questo gesto d'amore. Spero che porterà i suoi frutti.
Detto ciò buon anno tutti\  e voi  ,  comunque  la  pensiate 

31.12.14

genitori che aiutano i figli caduti nel vortice della droga . la storia di Valentina Iovine

Chiaccherando  con amici  \  che      su questa   adolescenza   sempre  piùallo sbando  e  i genitori  (  alcuni dela mia generazione e o del decennio successivo  ) o  mennefreghisti   o  allo sbando   perchè cresciuti  in pieno edonismo   \  reflusso cioè con il craxismo e il berlusconismo rampante  , mi èvenuta  in mente  questa  storia poco nota  rispetto alla  combattività dei familiari  di Elisa  Claps  e  di Federico Aldobrandi . Essa  smentisce  il luogo comune   genitori  cinici  ed  assenti  nei confronti dei propri  figli grazie  all'app cortana   dev'avermi fatto conoscere  questa    triste  storia  di Valentina Iovine 

Valentina è morta annegata. Sette giorni prima del ritrovamento

Il primo riscontro dall'autopsia eseguita dal medico legale Stefano Pierotti. Quando è caduta in acqua, la ragazza era ancora viva. La storia della madre, Immacolata Panico, che sette anni fa denunciò gli spacciatori che avevano agganciato la figlia. E con lo stesso coraggio ora chiede di sapere la verità

VIAREGGIO. Quando è caduta in acqua, spinta o per propria volontà è ancora il mistero della morte di Valentina Iovine, 30 anni, ritrovata sotto un pontile nel porto di Viareggio, la ragazza era ancora viva. Valentina è morta annegata, sette giorni prima - questo il tempo stimato, come anticipato dal "Tirreno" - del ritrovamento: è il primo riscontro dall'autopsia eseguita dal medico legale della Asl Versilia, Stefano Pierotti. Sul corpo della giovane donna, spiega Pierotti, "non vi sono elementi che possano indicare che ha subito atti violenti". All'autopsia vera e propria faranno seguito "ulteriori accertamenti e screening" . E comunque - conclude Pierotti - "mi confronterò con il magistrato", che è il sostituto Procuratore Enrico Corucci (Procura di Lucca).
La madre di Valentina, Immacolata Panico, non smette di chiedere la verità sulla morte della ragazza. Per lei, nel 2007, arrivò a denunciare gli spacciatori che ronzavano intorno a sua figlia ed altri ragazzi della Versilia. “Madre coraggio”, titolarono le cronache dei quotidiani locali e nazionali. Oggi che Valentina non c’è più, è con lo stesso coraggio che Immacolata vuole sapere la verità sugli ultimi momenti di vita della figlia che le lascia una piccolina di pochi anni.

Valentina felice per le poche ore di lavoro conquistate l’estate scorsa, o per il vestitino con il quale mascherare la bambina in vista di Halloween: così ce la raccontano i post degli ultimi mesi su Facebook. Ma anche Valentina inquieta, senza pace, come la raccontano le parole degli amici impresse negli addii affidati al web.
E ancora Valentina, sette anni fa, non ancora madre, che Immacolata decide di strappare alla compagnia in cui era finita e della quale faceva parte anche l’uomo che la ragazza aveva scelto come fidanzato. Pare di immaginarla, mamma Immacolata, dilaniata tra parlare o non parlare, coinvolgendo anche la figlia nelle inevitabili indagini: «Con quell’azione - ricorda l’avvocato di famiglia, Piero Falchi - la signora Panico interruppe per un periodo le vicende della figlia».È il gennaio 2007 quando Iammacolata Panico prende la decisione che porterà i carabinieri della Compagnia di Viareggio a mettere a segno un’operazione antidroga decisamente di peso. La donna si presenta in caserma e racconta che la figlia si è accompagnata con uno spacciatore. Ed è il 22 gennaio dell’anno dopo, quando - all’alba - scatta l’operazione che vede coinvolti 350 uomini e porta all'arresto di 35 persone, tra versiliesi e stranieri, i nordafricani addetti - così ricostruiranno le indagini - all'acquisto e al trasporto della merce. Una vera e propria organizzazione che importava in Versilia - ma anche nelle province di Massa Carrara e di Pisa - chili e chili di eroina e cocaina. Una struttura gerarchicamente ben definita, nella quale quattro versiliesi definivano tempi e modi dell'acquisto dello stupefacente, in Italia ma anche all'estero, per mezzo di una schiera di “cavalli” tutti rigorosamente maghrebini.I
carabinieri hanno prodotto pagine e pagine di intercettazioni telefoniche (sono state sorvegliate 30 linee di telefono cellulare per circa 23mila conversazioni) e ore di pedinamenti partendo proprio dal «marcamento» stretto del giovane che frequentava la ragazza di Camaiore. E da lì sono riusciti, con pazienza certosina, a ricostruire la fitta e intricata rete di rapporti personali, di comunicazioni più o meno in codice finalizzati comunque all'ingresso della droga sul mercato della Versilia.  Stupefacente - ricostruirono i carabinieri - destinato ad un giro di acquirenti abbastanza ampio, 120 persone di età compresa tra i 28 e i 36 anni. I militari sequestrano, nel corso delle indagini, tre chili e mezzo di droga e 15mila euro, solo una piccola tranche della vendita di coca ed eroina.
Ne seguì un processo, con condanne anche pesanti, e persone ancora oggi in carcere. Un atto di coraggio, quello di mamma Immacolata, Il più grande, forse, che si possa compiere nei confronti di un figlio per toglierlo dai guai e farlo nascere per la seconda volta. Oggi che la sua Valentina non tornerà a casa mai più, è con la stessa determinazione che Immacolata Panico chiede di sapere la verità. Affidandosi a quei carabinieri cui si era rivolta sette anni fa e dei quali l’avvocato Falchi, a nome della famiglia di Valentina, dice: «Ci ha colpito moltissimo l’umanità e la sensibilità che abbiamo trovato in tutti i militari dell’Arma che abbiamo incontrato in questi giorni».


leggi anche  i precedenti articoli :



30.12.14

Napoli Le macchine parcheggiate in doppia fila L'ambulanza non passa: muore di infarto

Lo  so che sarà una  news  banale  e di cronaca  spicciola  , ma certe  cose  mi danno fastidioe  mi fanno .... .  se  io  fossi un  familiare  della vittima o  gli avrei rotto l'auto  opure denunciati .Mi fermo qui  per  non scadere  in volgarità  \ turpiloquio   inutile- gratuito ed  offese  ai vigili urbani


 da  l'unione sarda  del 30\12\2014

Le macchine parcheggiate in doppia fila
L'ambulanza non passa: muore di infarto

Le macchine parcheggiate in doppia fila L'ambulanza non passa: muore di infarto                                                     Ambulanza (foto di repertorio)
L'episodio è accaduto in un quartiere di Napoli scatenando l'indignazione di moltissime persone perché la scena è stata messa su Facebook.
Alcune auto in doppia fila rallentano il passaggio di un'ambulanza mentre sullo sfondo si sentono le grida disperate di una donna che invoca aiuto per spostarle: il tutto ripreso dall'alto da un telefonino e postato in tempo reale su Facebook, i cui utenti vivono il dramma in diretta. L'uomo colto da malore di lì a poco morirà. Napoli, salita Miradois nel Rione Sanità, sono da poco passate le 23 di domenica scorsa: viene richiesto l'intervento di un'ambulanza per un 50enne colto da malore. Ma sulla salita di uno dei quartieri più popolari di Napoli ci sono alcune auto in sosta selvaggia parcheggiate in doppia fila a rendere angusto lo spazio per passare. L'ambulanza perde minuti preziosi prima di arrivare e caricare il paziente il cui cuore cederà di lì a poco, rendendo vani i soccorsi. Difficile stabilire se quei minuti siano stati determinanti per la morte dell'uomo che forse non ce l'avrebbe fatta comunque. Resta forte l'indignazione che si sfoga su Facebook con i commenti degli utenti tra chi parla di "delinquenti camorristi che lasciano la macchina dove capita", e chi invita a denunciare i fatti. Quando arriva la polizia municipale, l'ambulanza è già andata via e le macchine fuorilegge vengono multate. Ma a quel punto la tragedia si è già compiuta. Non è la prima volta che Napoli finisce al centro delle cronache per casi simili. Nel maggio del 2010 destò scalpore l'episodio di Corso Meridionale. Allora un'auto parcheggiata in divieto dinanzi al varco di emergenza della Stazione centrale, ritardò i soccorsi dell'ambulanza del 118 accorsa per un caso di overdose. I medici, per superare l'emergenza, sollevarono la vettura di peso. L'uomo, un immigrato, fu così rianimato e portato all'ospedale Ascalesi. In quel caso il paziente per fortuna se la cavò ma le polemiche non si placarono. Più recentemente, lo scorso 26 agosto, il caso del pensionato colto da infarto mentre si trovava al mercato di Torre del Greco con l'ambulanza che fece fatica a raggiungerlo perché rallentata dalle bancarelle degli ambulanti abusivi. In quel caso i medici furono costretti a percorrere l'ultimo tratto a piedi. Uno sforzo inutile che non salvò la vita al 61 enne pensionato stroncato da infarto. Fino ad oggi, con l'ennesimo, probabilmente non l'ultimo, caso di inciviltà pagato con la vita di una persona.

Il sacrificio della Legione Garibaldina nella prima guerra mondiale

 sempre  su tale argomento vedi

Un fronte apertissimo. Peppino è il primogenito di Ricciotti Garibaldi, figlio del generale, e dunque nipote in linea diretta dell'Eroe dei due mondi, dal 1882 sepolto nell'isola di Caprera. Sul versante delle Argonne, nel quadro degli stessi scontri, pochi giorni prima del giornalista sassarese perdono la vita altri due nipoti di Giuseppe Garibaldi: Bruno e Costante, sempre figli di Ricciotti. I loro funerali in Italia saranno motivo di altri conflitti tra interventisti e neutralisti.
Il resoconto sul giornale. Ma di tutto questo naturalmente non si parla nel primo articolo della "Nuova", che così racconta invece la fine del redattore del quotidiano: «Ernesto Butta correva alla testa della terza compagnia tenendo il comando. Giunto presso il capitano Angelotti, questi lo esortava a non esporsi troppo: cercasse di ripararsi. Ma inutilmente: il Butta, pieno di fervore, cacciatosi dove più aspra era la mischia, si slanciava avanti, spronando i suoi uomini ad attaccare con più veemenza il nemico. Una palla esplosiva lo colpiva in fronte e lo uccideva all'istante. Il combattimento continuò, aumentando di intensità. Molti altri caddero».