22.12.15

cosa scegliere a natale : pandoro o panettone ? versioni per vegani

molti  che  hanno letto la  prima  puntata     alla  guida  natalizia  di quest'anno    mi hanno  fatto il
cazziatone perchè ho dimenticato n di parlare  del pandoro e  del panettone  .  Ecco che ne parlo ora e
Se non avete  voglia  di andare  a rileggerla ( mia guida al natale e alle festività 205\2016 [ come sopravvivere alle festività ] I°consigli per godersi le feste senza ingrassare e senza sensi di colpa per i kg messi  )  eccovi alcuni siti per il ripasso


Calorie natalizie, come difendersi ?
Consigli per non aumentare di peso durante le feste natalizie
E se capita di esagerare? Consigli per dimagrire - parte XIV
Come fai a “bruciare” il pranzo di Natale?
Dieta e calorie: le porzioni giuste dei piatti di Natale



Come   ogni natale    c'è  il solito  dilemma   Panettone o Pandoro?  Ora    come  giustamente  fa   notare    questo articolo di http://www.6sicuro.it/


In uno dei periodi più coccolosi dell’anno la scelta del dolce natalizio rischia di rovinare l’armonia del focolare domestico. Di solito le famiglie si dividono in due schieramenti più o meno omogenei e la questione si risolve con un doppio acquisto, come con lo spumante dolce o brut. Ti do un consiglio: non commettere l’errore di non informarti sui gusti degli invitati. Il rischio? Avere parenti e amici intenti a spiluccare canditi e uvetta da una fetta di panettone da una parte, altri che masticando svogliatamente una fetta di pandoro sbofonchiano “Pevò eba melio ‘l banetobe”.

  e  il sito http://www.ciclofrenia.it/2014/12/18/tipi-da-panettone-e-da-pandoro/

E'  un bel  dilemma   in quanto     hanno origini  diverse   e  ricette  diverse   oltre  che  calorie  diverse  ecco   i  consigli di  http://www.adieta.it/pandoro-panettone.htm

Come riconoscere quelli più buoni

[ PANETTONE  ] Se si sceglie quello tradizionale di Milano occorre controllare che la cupola sia incisa a croce senza altri rilievi e spaccature La crosta deve essere aderente alla pasta , deve essere dorata e senza bruciature.
La pasta interna deve essere soffice e di colore giallo carico deve avere le caratteristiche alveolature (i buchi), segno che la pasta è lievitata naturalmente .I canditi e l'uvetta devono essere presenti in notevoli quantità [ PANDORO  ] Il fondo deve essere di colore bruno ma non bruciacchiato . La pasta deve essere di colore giallo soffice e l'alveolatura deve essere meno evidente rispetto al panettone 
Il sapore non deve essere acidulo o con note aromatiche esagerate .

Composizione calorica

Il panettone e il pandoro sono consumati a Nataleal di fuori di particolari stati di malattia, nessun alimento è dannoso ma soltanto più o meno adatto a particolari finalità, come il controllo del peso, la miglior digeribilità, la riduzione della quota di saturi o grassi. Tutte finalità che non escludono alcun alimento, ma lo condizionano a una riduzione delle porzioni o alla rinuncia compensatoria ad altri alimenti dotati di caratteristiche similari. 
Sia il panettone che il pandoro possono (e devono) essere mangiati a Natale , magari sostituendoli ad altri alimenti . 

Sono due dolci molto energetici 100 grammi di panettone hanno le stesse calorie di un piatto di pasta .
Quindi attenzione a non eccedere ; è normale che mangiando un cibo che piace si ecceda nelle porzioni (una fetta di panettone o pandoro è circa 180-200 gr.).
Si tratta di alimenti completi ricchi di amido e con un discreto contenuto proteico , se non si vuole aumentare di peso si possono sostituire al pane ( quindi se mangio una fetta di panettone non tocco pane durante il pasto).
Data l' elevata presenza di grassi è opportuno ridurre la quantità di olio durante il pasto in cui vengono mangiati. Devono prestare particolare attenzione all'introduzione di questi alimenti le persone affette da diabete ,ipertrigliceridemia , iperlipemia e obesità .


ovviamente  il numero delle calorie  varia      con le  diverse  varianti   dei rispettivi    dolci    eccone  alcune  tratte  da la domenica  di  repubblica  del 20\12\2015





Il problema  o fate delle  rinunce  o    bruciate  dopo .  Ecco cosa  suggerisce  http://www.riza.it/dieta-e-salute/

- Preferire versioni classiche di panettone e pandoro, senza farciture di creme e a base di burro, di liquori, di canditi o di frutta secca (mandorle o nocciole), che fanno ulteriormente impennare il contenuto calorico.
Un buon trucco può essere quello di abbinare una fetta di pandoro o panettone “liscia” con un’abbondante macedonia di frutta o utilizzare una farcitura casalinga a base di yogurt, che fa aumentare il senso di sazietà ma riduce le calorie “supplementari” di oltre il 50%.
Puoi sostituirli con le versioni “light”
Infine, resta comunque valida l’alternativa del pandoro o del panettone in versione dietetica, preparati con meno grassi e zuccheri aggiunti. In ogni caso, l’impiego di un dolce “light” non deve essere un pretesto per raddoppiare le porzioni di dolce, perché così facendo se ne annullerebbe l’effetto dietetico. 
 
  1. Come sostituire alimenti di analogo valore calorico e nutrizionale

Una fetta di panettone equivale circa:
- 70 g di pasta o riso 250 kcal
- 2 biscotti secchi 50 kcal
- 2 cucchiai da the di olio 100 kcal
Totale: 400 kcal 

Una fetta di pandoro equivale a circa:
- 70 g di pasta o riso 250 kcal
- 2 biscotti secchi 50 kcal
- 4 cucchiai da the di olio 200 kcal
Totale: 500 kcal
Come compensare il maggior apporto calorico elevando il dispendio energetico quotidiano.  Esempi di attività fisica per “bruciare” 100 calorie in più:
- Salire e scendere 3-4 piani 4 volte
- 10 minuti di jogging (1500 m)
- 20 minuti di aerobica
- 20 minuti di tennis
- 20 minuti di ciclismo (o bicicletta da camera)
- 30 minuti di camminata veloce
- 30 minuti di nuoto


Farciti, ricoperti, al liquore o alla crema, ogni anno vengono proposte dal mercato nuove varianti.
La farcitura classica del panettone, quella a base di uva passa e canditi, non rappresenta una parte cospicua del prodotto intero. Stesso discorso per le creme e i ricoperti che propongono nuove varianti della versione “classica”. Quello che cambia è l’apporto calorico, che aumenta a seconda del ripieno. Ad esempio il pandoro ricoperto di cioccolato passa dalle circa 390 alle 450 calorie. Aumentano di conseguenza anche i grassi.  Il mio consiglio? Panettone e pandoro sono talmente buoni nella versione “tradizionale” che tanto vale non farsi tentare dalle numerose alternative. Inoltre, rimanendo sul classico, si riduce la lista degli ingredienti, anche di quelli meno salutari.

Artigianale o industriale: qual è la differenza?
Nella maggior parte dei casi il prodotto artigianale è più caro e la ragione è la scelta e il valore delle materie prime utilizzate. C’è più attenzione a garantire un prodotto buono, ma non troppo “pasticciato”.

È chiaro però che se vogliamo che un prodotto duri mesi, come appunto accade con panettone e pandoro che hanno una data di scadenza molto lunga, lo si deve sottoporre a determinati procedimenti, l’uvetta deve essere trattata affinché non ammuffisca e l’utilizzo di conservanti è quasi obbligatorio. Come per tutti i generi alimentari che si acquistano, l’importante è leggere bene l’etichetta per capire che cosa è contenuto nel prodotto che andremo a consumare.

Se  siete  Vegani o avere  un ospite   e  un familiare  vegano   ecco come rislvere la  situazione    del panettone  e del pandoro





Se siete abili in cucina  eccovi   una ricetta     del panettone vegano    di   Claudio_UD, 15/12/12 19:37 presa    da www.veganhome.it/forum/cucina/panettone-veg/

L'ho fatta nella macchina del pane, col programma lungo 3 ore e 25 (da pane bianco)
ho usato:

375 gr di farina manitoba
75 gr di zucchero (pochino secondo i miei gusti)
50 gr di margarina vegetale non idrogenata (o burro di
soia)
succo e scorza di 1 arancia
2 manciate di uvette ammollate(ovviamente puoi aumentare, io ne avevo rimaste poche)
1-2 manciate di canditi (che io non ho messo, ero convinto di averli e invece..)
1 bustina di lievito di birra liofilizzato
1 bustina di vanillina (o estratto di vaniglia qb)
curcuma qb (meno di mezzo cucchiaino da caffè)
pizzico abbondante di sale
100 ml di latte di soia caldo

Procedimento: butti tutto nella macchina e avvi il programma


oppure  sempre dallo stesso sito 
 pandoro e panettone 




 quindi  qualunque  sia   la vostra  scelta  auguri



21.12.15

a natale cerchiamo di mettere da parte l'odio e la paura - i miracoli di natale quando le due feste una islamica e una cattolica coincidono

Lo so  che  dovrei finirla  , ma lo spirito  natalizio  ha preso possesso di me  . ormai mancano  4   giorni a natale   anzi  3  visto che  siamo vicini alla mezzanotte   . Ma  ora  bado alle ciancie  e e  veniamo   al post

la prima è un dialogo tra un non credente ( Corrado Augias, giornalista e scrittore ) e Vito Mancuso ( teologo )   che  discutono  su    Cosa pensano e sentono a proposito del Natale . Per il   "E' un momento per meditare, per creare una pausa nella nostra vita". Per il secondo  "E' una celebrazione della vita con qualcosa di caloroso che unisce. Ma per alcuni la famiglia è una prigione. E il Natale può quindi portare con sé angoscia, ansia". Conduce il colloquio Silvia Garroni  .







la seconda  invece   è  il fatto  una  delle " occasioni "della storia  . Infatti quest'anno , non succedeva  da  mezzo  millennio  il natale mussulmano e quello  cristiano   avvengono nella stessa notte  . Una bella  coincidenza   di questi tempi

La  singolare  coincidenza  dii calendario tra la festa della natività di Gesù e la commemorazione del profeta Muhammad dovrebbe scuoterci dal nostro analfabetismo nel dialogo islamo-cristiano, distoglierci dalle polemiche insensate sulla presenza o meno del presepe nelle scuole e nei luoghi pubblici istituzionali e spingerci alla pratica di quella “ospitalità culturale” di cui c’è grande urgenza per una convivenza buona e intelligente. Conoscere le feste dell’altro, il significato delle celebrazioni, la reale portata delle tradizioni instauratesi nel corso dei secoli è il passo più semplice e tra i più fecondi per scoprire l’universo religioso di chi ci sta accanto e, al contempo, per riscoprire il fondamento di ciò che noi stessi ricordiamo, sovente offuscato dall’abitudine. Dai primi secoli i cristiani fanno memoria della nascita di Gesù Cristo a Betlemme di Giudea il 25 dicembre: una data scelta perché in quel giorno il mondo romano celebrava e festeggiava il “sole invitto”, il sole che in quel giorno terminava il suo progressivo declinare all’orizzonte e ricominciava a salire in alto nel cielo, vincitore sulla tenebra che offusca la terra. Essendo Gesù Cristo vero sole, luce del mondo, era naturale fare memoria della sua nascita al solstizio d’inverno. Per i musulmani invece la “commemorazione” (non la “festa”, perché nel calendario islamico solo due sono le “feste”: Id al-Fitr alla conclusione del mese di Ramadan, e Id al-Adha, la festa del Sacrificio) della nascita del Profeta, nel dodicesimo giorno del mese lunare di Rabi’ I che quest’anno cade appunto il 24 dicembre, risale a non prima del X secolo, con ispirazione alla festa cristiana, e oggi è particolarmente sentita a livello popolare e tra i bambini, sebbene sia contestata da alcuni che la giudicano troppo modellata sul Natale cristiano. Due feste differenti, dunque, senza possibili sincretismi né simmetrie perché nella fede non si festeggia nulla insieme: ai cristiani è chiesto rispetto per la commemorazione dei musulmani, così come ai musulmani è chiesto rispetto per la festa cristiana della nascita di colui che per loro è comunque considerato un profeta, ma non colui che i cristiani confessano quale loro Signore e loro Dio. Insieme si può solo celebrare la gioia dell’altro e scambiarsi auguri di pace, e questo non è poco 

il senso della vita è dentro di noi in noi stessi


https://www.facebook.com/MassimilianoSechiOfficial
https://www.youtube.com/channel/UCWjooB7HgcI1YiL6rIOj2bA
http://www.macshg.it/


Questo è il segreto della mia vita.
E' quello che ho provato da piccolo quando dovevo imparare a convivere con la mia disabilità, quando dipendevo dagli altri, quando la mia famiglia si è distrutta, quando mi vergognavo di uscire con le ragazze perchè mi sentivo un peso.
E' anche quello che mi ha portato a reagire, a voler smettere di credere a quegli sguardi che mi facevano sentire così diverso e così sfortunato.
Questo video è ciò che provo oggi quando riesco ad aiutare gli altri a credere che, nonostante tutto, ritrovando se stessi si può davvero essere felici.
Ecco, se domani lasciassi questa terra, questo è il video che vorrei le persone vedessero.





Infatti  .quando ci sono persone che si buttano giù anche solo x piccolezze dovrebbero ascoltarti per capire che da soli se vogliamo possiamo cambiare tante cose ed esser felici senza aspettare che le cose ci piovano dal cielo ..c è sempre qualcosa che possiamo fare x migliorare ogni situazione ..anche la più difficile.


Esploriamo il significato del termine: L’ISLAM IN ITALIA L’INCHIESTA Le nostre vite normali da musulmani «Ma non chiamateci moderati»


E' vero che  la  lingua si  evolve  , ma  è anche vero che le parole sono  importanti  come si diceva  un tempo 






Infatti   da  questo momento  farò il possibile  per  evitare  tale frase  \  espressione di cui si  parla sotto trattato dal corriere  della sera  del 17\12\2015   , speriamo di   riuscirci  come ho fatto  con l'espressione   donna  con le palle 








Le nostre vite normali da musulmani
«Ma non chiamateci moderati»
L'Islam visto dai musulmani tra riformismo, convinzioni e pregiudizi: «È un sistema di vita. Non è una barba o un foulard in testa. Chi non si comporta da buon musulmano non è praticante»

di Alessandra Coppola


Lo scrittore di orgini algerina Amara Lakhous, l'ingegnere italo-egiziano-sudanese Akram Idries, Youssry Alhoda (imprenditore di origine egiziana), La studentessa della Cattolica Shereen Mohamed, Il videoblogger veronese di origine pakistan Burhan Mohammad
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Si potrebbe forse provare con il «test del maiale»: chi lo mangia non è musulmano, oppure non lo è abbastanza. È una provocazione, una delle argute invenzioni che tessono i romanzi di Amara Lakhous (nello specifico, «Contesa per un maialino italianissimo a San Salvario», e/o). Ma contiene una questione seria e attuale, sulla quale lo scrittore continua a interrogarsi: come si distingue un islamico moderato? «Nel caso di una donna, per esempio, non porta l’hijab? Fuma? Ha relazioni fuori dal matrimonio? Dice le parolacce? E se invece è velata e prega con regolarità, si tratta di un’integralista?». 
Nato nel 1970 ad Algeri, dove si è laureato in Filosofia, Lakhous nei suoi studi alla Sapienza si è dedicato anche alla comunità musulmana italiana. Ha scritto quattro romanzi sullo «scontro di civiltà» che alla fine è incontro di pregiudizi, manie e abitudini tra condomini, mercati e stazioni ferroviarie. Ha vissuto a Roma, a Torino, in Francia, e ora risponde al telefono da New York. «Il concetto di moderato è pieno di trappole - ragiona -. Perché è stato importato da un altro contesto, di relazioni internazionali. A un certo punto, i Paesi a maggioranza musulmana sono stati classificati come fondamentalisti o moderati. In base alle convenienze. L’Arabia Saudita, per esempio, fondamentalista nel senso peggiore della parola, è collocata tra i moderati perché ha appoggiato la guerra in Afghanistan contro i sovietici, e così via. Questo concetto ora è applicato ai musulmani tout court , ai quali viene chiesto di prendere una posizione moderata. Non ha senso. Perché mai dovrei giustificarmi per qualcosa che hanno fatto altri, lontanissimi da me?». 
Se il termine moderato risulta inadeguato, però, se sembra un’etichetta ritagliata per tranquillizzare le coscienze occidentali e creare un «musulmano su misura» dall’aspetto gradevole e poco dissonante, come si può correttamente riferirsi a chi, per esempio, non va in moschea e non si attiene rigidamente a tutte le prescrizioni del Corano, e alla fine rappresenta la maggioranza del milione e settecentomila fedeli in Italia? «Nato musulmano, non praticante», suggerisce Youssry Alhoda. Non è un intellettuale, ma è un uomo conosciuto a Milano per la sua straordinaria serietà e competenza, 53 anni e 5 figli, titolare di una ditta di ristrutturazione, responsabile delle attività culturali di uno dei centri islamici col timbro «moderato», la moschea di Segrate. «Per me è un dovere inserirmi nel modo giusto e regolare nel posto in cui vivo - spiega -: l’Islam è questo, non si limita a una preghiera. È ricevere aiuto e aiutare, è un sistema di vita. Non è una barba o un foulard in testa». Degli oltre seimila versetti, dice, la maggioranza indica come comportarsi da buon musulmano. E chi non lo fa alla lettera? «Non è praticante». 
Nulla di male, ma neanche un ragazzo giovane come Burhan Mohammad, arrivato bambino dal Pakistan a Villafranca di Verona, concede molto spazio alle sfumature: «Fino a due anni fa ero il tipico trasgressore, mi ubriacavo, andavo in discoteca, portavo le ragazze nei privé». In una vacanza in Tunisia è stato folgorato dalla frase di un amico, alla vista di un uomo anziano col turbante bianco sul ciglio della strada: «Guardalo, se morisse adesso non avrebbe problemi». Ha cominciato a riflettere, racconta, poi ha anche avuto dei guai, ha perso il lavoro da metalmeccanico, il papà è stato male: «Un momento di crisi, e non potevo parlarne con nessuno. Un conoscente mi ha proposto di andare in moschea. Fino a vent’anni non ci avevo messo piede». E da allora neanche una birra? Ride. «Non è che si possa essere praticante a metà...». Non è neanche che abbia smesso di divertirsi, sostiene. Ha trovato, anzi, un modo piuttosto originale di rendere pubblica la sua svolta: registra un video blog in cui scherza anche sui difetti degli islamici («Sempre pronti a puntare il dito contro i peccati degli altri») o cerca di smontare pregiudizi. «Che cosa non vuoi più sentirti dire come musulmano?». Con una certa tenerezza, uno dei suoi intervistati, adolescente, confessa: «Non voglio che i miei compagni di scuola mi gridino Allah u akbar ». 

Resta la questione più seccante per i fedeli di tutte le età oggi in Italia: dover continuamente spiegare di non avere contiguità coi terroristi. «Mi sento umiliata quando mi chiedono di dissociarmi - dice Shereen Mohamed -. Io lo faccio anche, ma in quanto essere umano dotato di logica. L’Islam non è l’Isis. È dura doverlo ripetere: io sono italiana, musulmana, europea». Nell’immagine ideale di islamico «moderato», Shereen rientra perfettamente: lodigiana, 22 anni, genitori egiziani, diligente studentessa all’Università Cattolica di Milano, anima uno spazio di confronto con coetanei copti (e non solo) che si chiama Swap ( Share with all people). Strano? Per nulla. Molti musulmani frequentano scuole cattoliche, tanti genitori non chiedono per i figli l’esonero dall’ora di religione, gli oratori milanesi sono pieni di bimbi musulmani. Secondo una ricerca dell’anno scorso, il 26,9% dei ragazzi di origine straniera che frequentano le parrocchie è islamico. E i momenti di preghiera comune, con cattolici ed ebrei, sono tanti: è facile che tra praticanti ci si intenda. 
Più faticoso pare, forse, lo spazio per i «laici», o «non praticanti», o ancora come propone Akram Idries, per i «riformisti». Ingegnere trentenne, italo-egiziano-sudanese, collaboratore del blog La Città Nuova sul Corriere.it , Idries rivendica di essere musulmano anche se la sua immagine non corrisponde allo stereotipo: «Gli islamici sono fatti anche come me...». Cioè fedele, ma critico: «Questo modello di Islam ha fallito, non c’è bisogno di essere a favore né contro, non ha senso parlare di moderati: servono riforme», che aggiornino una serie di partiche e consuetudini consolidate in tempi remoti. È una linea che non scandalizza l’orientalista Massimo Campanini, docente a Trento, massimo esperto di Islam e politica: «Il riformismo fa parte del Dna dell’Islam, e individua una corrente ben precisa di approccio innovativo alle fonti». Bocciata anche dal professore, invece, l’etichetta «moderato»: «Sarebbe come dire che l’Islam è violento, e poi ci sono i moderati che non lo sono...». 
Assodato che esiste una possibilità riformista nell’Islam, e che ha anche precedenti storici, chi potrebbe oggi realizzarla? Amara Lakhous ha una risposta: «La diaspora. Nel mondo musulmano esistono due poteri: dittature e fondamentalisti. Che sembrano avversari, ma alla fine sono giocatori della stessa squadra. Le riforme richiedono libertà, e la libertà si trova in Europa e negli Usa». È tra i musulmani «occidentali», dunque, che si producono le condizioni ideali per un Islam riformato, dice Lakhous. Ma attenzione, «tra partiti xenofobi e socialisti che vogliono forgiare il musulmano su misura, si perde anche questa opportunità».


 .


20.12.15

guida natalizia 2015\6 fine prima parte

  datemi tregua     è natale  ehm.. mancano 5 giorni  , ma  non so  che .......  scrivere su di esso   credo di aver svicerato  tutto   quello  che so  . Chi avesse perso  una  puntata   e  nn avesse  voglia ndin andarsele a cercare    trova  in quest  video  qui un sunto .





a  dopo le  feste    natalizie  nel frattempo    tanti auguri . compresi, perchè no  , siamo a natale  anche  ai seminatori d'odio e  ai bufalisti

La mia guida al natale e alle festività 205\2016 [ come sopravvivere alle festività ] IX bufale natalizie come evitarle


http://www.valigiablu.it/bufale-etica-verifica-correzione/
http://www.wired.it/play/cultura/2014/12/19/bufale-natale/
http://www.informarexresistere.fr/2015/12/20/balle-di-natale-smontiamo-per-voi-le-solite-bufale/


Pressato da  molti  che mi dicono che il mio post  extra  della guida    cioè quello  sulle  bufale  a natale era  incompleto  perchè non spiega  come evitarle   .  Ecco   integrato nella  guida    una serioe ( da  utilizzare   anche al di  fuori dal natale  e dalle feste  visto che  i buffalisti e  i seminatori d'odio  non vanno mai in ferie  e non  si  cagliano   stanno mai  un momento zitti   \  fermi  .

Fra  le bufale natalizie   che si  trasformano in ricettacolo d'odio come  quella    sul  ciocco-islam  (  nei  ho parlato anche qui  suol  blog  )   e   ha portato ad  un attacco   alla  ditta  della lindt     ci sarebbe   quella  , smentita  udite  udite  da  un sito complottista  ed  ultra  cattolico   come http://www.informarexresistere.fr/

  [....] 

LA BUFALA N°4: FESTEGGIARE IL NATALE OFFENDE LE ALTRE RELIGIONI
Fare il presepe e in generale festeggiare il Natale offende il 20/30% di bambini di stranieri presenti nelle scuole e poi gli italiani si ricordano delle tradizioni (natalizie) solo quando vogliono fare propaganda contro gli immigrati.
meme-presepeE qui ci sarebbe da scrivere un articolo a parte. Ma siccome ci interessano poco le analisi sociologiche e politologiche, ci limiteremo alla nostra esperienza personale. Molti di noi conoscono stranieri, tra cui anche ragazzi musulmani, i quali sono spesso sono i primi a dire che: 1) Anche nel Corano si parla dell’Annunciazione e della nascita di Gesù. 2) Anche loro credono come noi nella concezione virginale di Maria. 3) Nella fede islamica Cristo è considerato uno dei più grandi messaggeri di Dio.
Ora, è evidente che ci sono delle differenze tra la religione cattolica e quelle di quel 20/30% di alunni stranieri. Ma siamo sicuri che per andare d’accordo dobbiamo nascondere o peggio annullare le differenze? Come faccio a farmi conoscere e a pormi in una relazione comunicativa con un tu, senza dirgli chi sono io?
Il problema è proprio questo: l’Occidente vive una crisi di quell’identità. Si vergogna di ammettere che gran parte di quei valori, vengono anche dal Cristianesimo.
Il fatto poi, che gli italiani si ricordino del presepe solo quando devono dare fastidio agli stranieri, è un’affermazione alquanto azzardata. Ci sono tante persone che fanno il presepe per fede e per amore. Ed è proprio quel bimbo, povero, infreddolito e rifiutato che ci ricorda di accogliere chi vive la stessa situazione e di amare chi è diverso da noi. Ne avevamo anche parlato in “Cattonerd. No al presepe? Perché non bisogna averne paura“.
Jesus-facepalmInsomma, anche quest’anno il servizio anti-bufale di Cattonerd ha avuto da lavorare! Le balle di Natale si ripresentano puntuali ogni anno, spesso sempre le stesse, a volte con qualche variazione sul tema. Ma no problem, anzi, serve a ricordare che noi cristiani non siamo tutti sprovveduti che hanno deciso di prendere la pillolina rossa. Tranquilli, non stiamo vivendo dentro Catto-Matrix.
In fondo anche l’essere attaccati e il dover affrontare la sistematica critica di ciò in cui crediamo, ci ha reso molto analitici verso la nostra religione e quindi molto più consapevoli. Quello in cui crediamo non è frutto di un copia-incolla dallo Zeitgeist di turno, bensì di qualcosa che abbiamo vissuto, dell’incontro con una persona che ha cambiato realmente la nostra vita, la persona che nascerà anche quest’anno il 25 di dicembre. 

  [....] 

Ritornando al discorso iniziale  .... 
I metodi per  evitare  le bufale sono sono le stesse regole delle altre   cioè : Conoscenza, spirito critico e capacità di analisi sono le migliori armi per difendersi dai falsi miti alimentari, ma possono rivelarsi utili anche dei piccoli consigli pratici. Direttamente dagli ambassador, in particolare  dalla  community www.alfemminile .com in particolare questo articolo    una lista di 5 tip a prova di “bufala” per poterci orientare al meglio tra le informazioni del web !
  qui  sono in ambito alimentare  , ma le regole  sono le stesse che trovate  nei link sopra   , oltre  il buon senso  

1. Verifica le fonti

Quando si naviga in rete è essenziale verificare le fonti per non incorrere nel rischio “bufala”. L’assenza di filtri sul web unita alla “viralizzazione” delle informazioni favorisce infatti, la diffusione di notizie scarsamente attendibili. Operare un controllo delle fonti significa mutare approccio nell’uso dei contenuti ed acquisire spirito critico per valutarli.

Un piccolo commento da Barbara Motolese di "Genitori channel":

Nella nostra epoca il problema non è più reperire le informazioni ma selezionarle. Per operare scelte consapevoli è importante più che altro farsi le giuste domande più che trovare le giuste risposte, anzi potrei dire che è importante in generale farsi domande, porsi interrogativi e insegnare ai nostri figli a mettere in dubbio ciò che danno per assodato. È una scelta impegnativa, richiede una buona dose di disponibilità nel mettersi in discussione. La certezza dà maggiore sicurezza, ma è proprio il dubbio che ci rende maggiormente umani.

2. Rifiuta il sensazionalismo mediatico

Bene e male, bianco e nero, è facile cadere nella trappola, facile ed immediata, delle verità assolute. Sebbene rassicuranti sul piano psicologico, queste ultime, infatti, non rendono giustizia alle verità scientifiche, contribuendo, così, a generare falsi miti. La realtà è di per sé relativa, non soltanto in ambito scientifico; estremizzarla, come capita spesso nel flusso informativo di alcuni media, equivale a stravolgerla nei suoi contenuti favorendo la diffusione di informazioni false e parziali.

Un piccolo consiglio da Carla Medda di "La torre di cotone":

Il sensazionalismo mediatico non è sinonimo di diritto all'informazione, è il modo in cui l'informazione viene sfruttata per manipolare le vostre idee

3. Richiedi il parere dell’esperto in campo alimentare

Nell’epoca dell’informazione generalista, il consulto dell’esperto assume una rilevanza centrale quale elemento di discrimine tra verità e disinformazione. La rete, nella sua democraticità, ha favorito, infatti, la diffusione di contenuti generalisti e dal finto/parziale taglio scientifico.

Secondo Manuela Cervetti di "Mamme acrobate":

Il web ha un grandissimo merito: unisce le persone, anche geograficamente lontane tra loro, e rende le conoscenze e il sapere fruibili da tutti e in qualsiasi momento. Allo stesso tempo però, questa democratizzazione di saperi, porta con sé anche il rischio di non riconoscere più una fonte autorevole da una falsa notizia, e il danno che questa dinamica può arrecare non è indifferente, soprattutto in campo alimentare. Ecco allora che appare sempre più evidente e determinante che informazioni su cibi, alimenti, nutrizione siano verificate e provengano sempre da fonti attendibili e da pareri di esperti.

4. La scienza è un fenomeno complesso

Un errore comune in cui spesso si incorre è credere che la scienza equivalga ad una verità assoluta, indiscutibile ed universalmente valida. In realtà, la scienza, specialmente la scienza della nutrizione che deve tenere conto delle caratteristiche uniche di ogni singolo individuo, si caratterizza per la complessità dei contenuti ed il relativismo dei punti di vista. Non sempre gli scienziati giungono a posizioni condivise in merito ad una questione scientifica e non sempre le tesi rimangono invariate nel corso del tempo. È quindi importante non lasciarsi coinvolgere in posizioni estremizzanti, ma ricorrere al parere degli esperti.

Secondo Serena Sabella di "Bismama":

Da un po’ di anni a questa parte si cerca di rimettere in equilibrio l’informazione scientifica in ambito nutrizionale che, purtroppo, è messa in pericolo dalla tendenza a premiare il catastrofismo alimentare. Sapere per fare una scelta consapevole. Cautela prima di decidere. Sono le due azioni che dovrebbero guidare i nostri click oltre che le nostre preferenze. Quando si parla di alimentazione ci vuole un momento di attenzione e di riflessione in più.In ambito scientifico le conoscenze sono cambianti e bisogna essere disposti a capire che ciò che è vero oggi, potrebbe arricchirsi un domani di nuove informazioni. La storia della medicina è costellata dall’interpretazione sbagliata dell’attendibilità delle fonti e per questo occorre prendere coscienza della enorme responsabilità che si assume chi diffonde le notizie.

5. Esci dall’effetto "imbuto" della rete e scopri nuovi punti di vista

Così come affidarsi all’innumerevole vastità di informazioni rischia di far incorrere nelle bufale, allo stesso modo limitarsi sempre alla consultazione degli stessi contenuti può risultare controproducente. Come fanno riflettere gli studiosi, infatti, la conduzione di ricerche a partire dalle medesime fonti aumenta il rischio di incorrere in bufale. Se la rete è di per sé libera, i comportamenti degli utenti tenderebbero quindi a trasformarla in uno spazio chiuso, delimitato perché circoscritto ai contenuti consultati dagli utenti; è importante quindi, cercare di tanto in tanto di modificare i propri comportamenti sul web prendendo in considerazione fonti nuove, possibilmente specifiche rispetto all’oggetto di ricerca.

Per Silvio Petta di Superpapà:

Quando si naviga in rete è essenziale verificare le fonti per non incorrere nel rischio bufala: #beviallafonte!
In collaborazione con Merendineitaliane.it

Altri metodi , evitare  almeno nelle feste  articoli   e servizi  in cui si parla di presepi  ed affini o polemiche presepi si presepi no . Usate il metodo  'sti cazzi  Cioè

  1.  non  cagare nelle  loor fesserie   i salvinisti ed  affini , in chat  e  su wzp 
  2.  usando il tasto  silenziatore  del telecomando o cambiate  stazione  o canale .
  3. Sui  siti  cambiate  pagina  
  4. su fb   c'è affianco ai post  una finestrella  nascondi il post usabile  direttamente  senza  entrare  nelle opzioni   di fb  solo se  la persona  bufalisti  e\o malpancista  è  una  al massimo due  , se  sono di più c'è l'opzione entrando nelle  applicazioni di fb    da  ripetere  per  tutti\e   quei contatti  che pubblicano o  convivono   idiozie  come quella  che  :  gli islamici  ci impongono di non festeggiare  il natale   ed  affini 









Reprise "Dove vai sola?": una ragazza a Roma e i complimenti al limite del viscido e del mandrillo arrappato \ in calore delle forze dell'ordine

M'accingevo a scrivere il post d'oggi , riprendendo l'argomento del precedente post " Dove vai sola?": una ragazza a Roma e i complimenti eccessivi delle forze dell'ordine "mentre dallo stereo provenivano le prime note di Resta vile maschio, dove vai ? ( testo e video ) quinto album del cantautore italiano Rino Gaetano, uscito nel 1979,

Credevo    che tale post  suscitasse   come è successo via  privata  o i miei social  o  altri siti  in cui  ho messo la  news ,discussioni   Invece  no  ma  pazienza  . io continuo  lo stesso  per  la mia strada  .
Quindi rispondo  qui  , anche delle email    e  commenti in privato  . Eccone una in particolare  di una compaesana che le    riassume   tutte

(.... )  Parli  tu che  appena  vedi passare una donna la   mangi  con gli occhi e  poi  dopo che  è passata     le dici  che bocciu di canna [  figa  imperiale   ] o che  gnocca oppure  una vota  sei  non ricordo ma  dissi  : <<   ci  vorrebbe una passata  di  ..... >> (....). Ti sei dimenticato che  anche  da  poco  , mi pare  l'anno scorso \  due anni fa  hai fatto gli auguri  su fb ad  una ragazzina   chiamandola  bambolina  

Cara ****** L'ultima frase  è vera e risale  ad  una   dozzina  d'anni  fa  ed  a  distanza  di tempo  me ne vergogno  . Essa  era  una  risposta   cafona e  becera   ad  una ragazza di un gruppo d'amici  , la  quale  ci aveva rimproverato   non ricordo   adesso  per quale  motivo   >> .  Per   quanto riguarda  : << da     poco ha i fatto gli auguri  su fb ad  una ragazzina   chiamandola  bambolina  >>     Vero   , mi sono preso troppa confidenza  , ma non intendevo essere    volgare  o maschilista   in quanto era   u  riferimento espresso male  a  questa  canzone  ( qui  il  testo  )  di




Per  qulanto riguarda  : <<   appena  vedi passare una donna la   mangi  con gli occhi e  poi  dopo che  è passata     le dici  che bocciu di canna  figa  imperiale   o che  gnocca  ed  espressioni del genere   >>  Beh  sono  un uomo , logico  che fra  uomini si facciano delle simili battute ,. Ed    fatico nel liberarmi  e  mettermi in discussione i mio fallo centrismo e  maschilismo ,  ed  non sempre  ci riesco  .Ma mi controllo e  lotto   non diventare  per  uccidere il     howling wolf





o  il fantozzi arrappato  



  che   sono  in me   , e  come credo  in  ogni  di  noi  uomini      E  poi   come  giustamente  dice   nei  commenti al  video   di  repubblica     ( lo  trovi nel post  precedente  oppure  qui   con i relativi  commenti   )  





Nadia Tumbarello Per me un comportamento del genere e' totalmente inammissibile! Quindi se vai da un medico e questo ti riempie di complimenti mentre ti visita e' normale? Uno in divisa che fa ste pagliacciate e' normale? Sei pagato per vigilare sui cittadini e per proteggerli! Non per far il cascamorto! Poi quando finisci il tuo orario di lavoro puoi far tutto cio' che ti pare e piace !


 Quindi  cerchiamo di tenere  a freno il nostro testosterone   quando  passa  una donna  \  ragazza  Infatti sempre  secondo  Nadia Tumbarello: << Per me la divisa e' sinonimo di serietà' e di sicurezza! Mentre sei in servizio devo esser serio!!! Poi fai tutto cio' che ti pare! Dire Buongiorno e buonasera non e' minimamente paragonabile a cio' che fanno loro ! >>  ovviamente   ci riferisce  a quelli rpesentri nel  filmato  , non credo che tutti  gli appartenenti delle  forze dell'ordine siano  cosi viscidi ed  allupati .  Quindi  L'uomo che e' dentro di se lo può' far esplodere dopo l'orario lavorativo... o  dopo che  è passata   se  proprio non riesci a  resistere    fai   (  io a  volte  faccio cosi  )   come  nel finale  di   questa  canzone  




Ora   le  nuove  femministe ,  OVVIAMENTE SENZA  GENERALIZZARE E  IL CLASSICO DI TUTTA  UN ERBA  UN FASCIO   ,   invece  di  occuparsi  (   certo è  problema   etico  ed  importante  non trascurabile  )     solo di utero  in affitto    la smettessero di fare  simili   discorsi    simili  a     questi  (  sempre  dai commenti   del video  di repubblica  




Maria Massimi Mamma mia che santi e santarella.ma che avranno mai fatto, hanno fatto dei complimenti che ce di cosi strano. Tutti santi sono adesso







Maria Massimi Oddio ste femminucce sante invidiose perche nn li fanno a voi, volete che vigilano, volete che se avete bisogno li chiamate ma se fanno dei complimenti , che nn ce niente di male state tutti a dargli adosso ma vergognateve ste antiche


infatti  ci sono anche  donne  \  ragazze    che    non hanno mandato il cervello all'ammasso  e non si sono piegate   al maschilismo  




Nadia Tumbarello I complimenti possono far piacere, come no, ovvio. Dipende dal modo in cui si fanno, dal luogo in cui ci si trova, e dal tono utilizzato. O almeno, questo e' il modo che tollero io. Un uomo con la "U" maiuscola per dirti che sei bella non lo urla in mezzo a una piazza in questo modo rozzo, che poi lo stesso apprezzamento dalla stesso individuo verra' fatto ad altre 10000 donne. Poi a ognuno piace in modo diverso, ovvio. Maria Massimi, saro' pure antica, ma amo esser cosi'. Infatti ho scelto un marito che non mi ha fischiata come si chiama una pecora(Con tanto di rispetto a quest'ultima). Ha fatto il gentiluomo. E credimi, non sono invidiosa. Preferisco lasciare l'invidia per cose piu' intelligenti. Vi auguro una buona domenica.







Denise Toro La cosa più brutta è leggere commenti di uomini che sdrammatizzano per far s sembrare la cosa normale. Non abbiamo proprio la cultura per distinguere tra complimento e molestia, opportuno e fuoriluogo. Nemmeno i commenti delle ragazze straniere che dicono "da noi nessuno si comporterebbe così" vi ci fa arrivare. No, per voi la vita è bella e i problemi sono altri, un poliziotto in servizio che abborda una ragazza vi fa sorridere? Ma se io fossi un uomo mi vergognerei per quanto sono imbarazzanti.


Non so che altro dire  se  non alla prossima 






19.12.15

regali di natale alternativi e dell'ultimo momento Tatuaggi Gratis Per Coprire Le Ferite Causate Dalla Violenza Domestica



come avevo suggerito sul blog , nella guida natalizia dell'anno scorso ( se non ricordo male ) , il tatuaggio può essere , specie un regalo specialmente last minute e specialmente a chi ha subito simili nefandezze


da  http://www.curioctopus.it/read/5742/una-donna-offre-tatuaggi-gratis-per-coprire-le-ferite-causate-dalla-violenza-domestica
L'idea è della tatuatrice brasiliana Flavia Carvalho, che ha inaugurato così “A Pele da Flor” (La pelle del fiore).
Il progetto è nato due anni fa, dopo la visita di una giovane cliente presso lo studio di tatuaggi dove lavorava la Carvalho. La ragazza voleva coprire una brutta cicatrice sull'addome, conseguenza della brutalità di un uomo al quale aveva rifiutato di concedersi.
La tatuatrice brasiliana ha iniziato così a farlo per chiunque desiderasse nascondere le cicatrici di un abuso ricevuto, trasformando i segni di coltelli, pallottole, mastectomie, da ricordi indelebili di atrocità e violenze a disegni colorati, simbolo di rinascita.
“È iniziato in modo spontaneo. I miei servizi sono al 100% volontari e l'unico costo che le donne devono pagare è scegliere un soggetto per i loro tatuaggi”.

via: huffingtonpost.com

Tutto è iniziato quando una cliente le chiese di coprire una cicatrice che si era procurata rifiutando l'approccio di un uomo violento.


Si trovava in un nightclub, e quando allontanò l'uomo che la stava infastidendo lui la colpì all'addome con un coltello.



Quando vide il tatuaggio finito, la ragazza scoppiò in lacrime, e questa immagine diede alla tatuatrice la forza di iniziare il suo progetto.



Da quel momento sotto "i ferri" del suo studio sono passate le donne più diverse, con alle spalle storie drammatiche e impensabili.




Storie che lei stessa probabilmente farebbe fatica a ripetere...




Flavia offre inoltre tatuaggi gratis a donne che si sono sottoposte a mastectomia.[  non capisco la  censura   su  una  parte  naturale del corpo come il capezzolo ] 



Quest'ultimo tatuaggio è stato fatto per coprire la ferita di un proiettile: i fiori simboleggiano la rinascita in un punto del corpo segnato dal dolore.








La scelta di Eugenia: a 22 anni lavora con diciassette asini


Dopo il diploma è diventata socia dell’Asineria Aria Aperta: «Più sacrifici dei miei coetanei, ma così sono felice»
di Elisa Pederzoli


REGGIO EMILIA.
«Gli asini? Ti insegnano la lentezza. Noi la chiamiamo: la filosofia dell’asino. Quando hai fretta e loro ti guardano con quell’aria come per dire: ma dove devi andare? A quel punto, cala la tensione. Ai bambini che ci vengono a trovare, dico sempre: se qualcuno vi dà dell’asino, voi rispondete grazie. Perché un complimento».Eugenia Dallaglio ha 22 anni e abita ad Arceto. E quella degli asini non è solo una passione, ma una scelta di vita. Dopo il diploma ha deciso di smettere gli studi e di investire su se stessa e su di loro: oggi è guardia ambientale e una giovanissima socia dell’Asineria Aria Aperta di San Maurizio, fondata da Massimo Montanari. La sua storia l’abbiamo conosciuta grazie alla nostra maratona fotografica, martedì, quando il suo socio ci ha mandato alcuni scatti della loro giornata di lavoro decisamente fuori dall’ordinario con i loro 17 asini. Quasi ogni sabato mattina è possibile incontrarli in piazza Fontanesi.§«Tutto è iniziato quando avevo 7 anni, con i campi all’antica podesteria di Gombola, nel Modenese. Lì ho conosciuto Massimo Montanari, le sue storie e gli asini. Non ho più smesso di parteciparvi. Mi si è aperto un mondo. Da bambina mi è sempre piaciuta la natura e mi sono innamorata degli asini, delle storie sui briganti e le streghe che popolano il bosco. Non mi sono più staccata da queste cose».Già, perchè quando poi ha scoperto che Montanari è di Reggio Emilia le occasioni per stare con i suoi asini non sono mancate.«Volevo sempre partecipare alle passeggiate e alle iniziative che faceva - racconta sorridendo - I miei genitori sono stati costretti tante volte a starmi a guardare mentre io trascorrevo tutte le giornate con gli asini, aiutando gli altri bambini a salire. Stare con loro era quello che preferivo fare».
E così, dopo il diploma al liceo umanistico conseguito quattro anni fa all’istituto Matilde di Canossa, scegliere gli asini è stata la cosa più naturale da fare.
«Quella scuola ha fatto crescere in me l’interesse verso la psicologia, i bambini. Così, quando ho finito mi sono iscritta al corso di guida ambientale escursionista, mi sono affiancata a Massimo e due anni fa sono entrata in società con lui. I miei sono sempre stati al mio fianco» racconta Eugenia. E’ stata una scelta diversa la sua, non priva di sacrifici.

«Ho trasformato la mia passione nel mio lavoro. Non è sempre facile. I miei coetanei vanno all’università, altri lavorano in ufficio. Io invece ho un lavoro che mi prende a 360 gradi, non mi fermo mai. Perchè siamo sempre in giro con i nostri progetti e anche quando sembra di aver finito sono attaccata al computer per rispondere a mail, prendere accordi. E quando i miei amici magari d’estate vanno al mare io devo rinunciare, per il mio lavoro» confida.«Ma dopo due anni, sto raccogliendo il frutto di questi sacrifici e tante soddisfazioni che magari altri ragazzi della mia età non riescono a conoscere. E’ questo è bellissimo, ripaga di tutto».

Tigri romantiche, trapianti suini, bestemmiatori fatali, smemorati fedeli, babbi Natale atletici, docenti truffaldini e omicidi su Google

Il prof di Economia si laurea in Fisica sfruttando un errore e gli esami di un omonimo L’accademico dell’anno è il prof. Sergio Barile, doce...