Quando semini bene hai del bene . Il caso della prof aggredita da un gemnitore di un allunna ma riceve solidarietà dagli allunni
VIAREGGIO Passi l’anno scolastico a brontolare per le interrogazioni di quella prof che tra tutti è la più vicina a te come età ma è anche la più severa. Poi accade qualcosa che ti fa scoprire la persona che è.
Ed allora finisce che a 16/17 anni si prendono non lo smartphone e nemmeno il computer, ma il cartoncino ed il pennarello. Per lasciare un messaggio dedicato proprio alla prof, ma che non si cancelli, non si sovrapponga al miliardo di file che viaggiano sulla Rete, non si confonda e rimanga unico: «Oltre che il Rinascimento ed Erasmo da Rotterdam lei ci ha insegnato il valore del rispetto e ci ha fatto capire quanto sia appassionata a ciò che fa».
Parole dei ragazzi e delle ragazze della classe 3AL del licelo Classico-linguistico “Carducci”, destinate alla professoressa Angela Giovanna Palermo, reduce dallo scontro avuto con la madre di una studentessa un’altra classe della stessa scuola, per un 4 a storia.Il più delle volte ci sembrano distratti e rimproveriamo questi quasi giovani adulti di non ascoltare. Eppure il messaggio tracciato sul cartellone accompagnato da un bouquet, racconta altro.«L’evento che l’ha colpita in questi giorni ha lasciato tutti noi senza parole, disgustati ed amareggiati di fronte a tanto ingiustificato bullismo. Pertanto, con questo gesto, vogliamo esprimere un atto di solidarietà nei suoi confronti, poiché la riteniamo una persona di profondi sentimenti e di valori umani. Purtroppo al giorno d’oggi, nella maggior parte dei casi, a parlare sono gli ignoranti, mentre coloro che sanno e che valgono veramente rimangono in silenzio. Molti silenzi, però, valgono più di mille parole. Non si faccia buttare giù, perché lei è una donna forte, nonché un esempio per tutti noi studenti. È arrivata lontano grazie alla dedizione ed all’impegno ed è riuscita ad ottenere anche il rispetto di persone carcerate e così ci ha insegnato a non avere paura».Insomma, hanno ascoltato davvero. E tra un brontolio e l’altro per le pagine di storia e filosofia da studiare, si sono immaginati da grandi, con lo stesso spirito e la stessa passione di chi decide di insegnare dentro un carcere. «Oltre che il Rinascimento ed Erasmo da Rotterdam lei ci ha insegnato il valore del rispetto e ci ha fatto capire quanto sia appassionata a ciò che fa. Infatti, in ogni attività, la passione toglie gran parte delle difficoltà. Un abbraccio».E allora in classe è stato un bel parlarsi tra una giovane donna ed i suoi giovanissimi studenti. Prove di un dialogo che merita sempre, perché a saperli vedere, i nostri adolescenti sono tutt’altro che “sdraiati”».
confermo quanto ho scritto sulla mia bacheca di facebook dove ho riportato la stessa news
ecco come Lega e m5 potrebbero fare ad attuare la politica dei rimpatri ( a scopo di equivoci , visto che molti non capisco o non hannovoglia di sfortzarsi a capire il mio sarecasmo ed ironia metto le faccine ) 😂😁
Fontanini all'ambulante senegalese: "Vuoi tornare a casa? Ti pago io il biglietto"
Il sindaco di Udine risponde all’appello del venditore ambulante. «I soldi li metto io, a patto che si fermi in Senegal». Il primo cittadino sul tema dell’immigrazione ha le idee chiare: gli stranieri che lavorano rispettando le regole sono benvenutidi Cristian Rigo
UDINE. «Se Bubba vuole davvero tornare in Senegal, il volo glielo pago io di tasca mia, ma il biglietto deve essere di sola andata». Non si è fatto pregare il sindaco Pietro Fontanini e dopo aver letto l’appello del giovane venditore ambulante senegalese sulle pagine del nostro giornale ha messo mano al portafogli.
«Se mi promette che va in Senegal per restare là - continua il primo cittadino leghista -, il biglietto lo pago io, ho già contattato una compagnia aerea e ho trovato un posto per 290 euro da Venezia o da Treviso, posso permettermelo con le mie finanze personali quindi lo aspetto per concludere l’accordo».
Bubba è uno dei tanti stranieri che per sbarcare il lunario fa il “vu cumprà” in centro. Lo avevamo sentito per capire se fosse preoccupato dopo l’elezione di Fontanini il quale, anche nel vertice con il prefetto, si era augurato che molti richiedenti asilo rientrassero a casa loro ritenendo eccessive le presenze in città. «Sì sì, so chi è Fontanini, so chi è Salvini e quali sono le idee della Lega sui migranti - aveva spiegato Bubba -. Io non ce l’ho con loro, ma se mi pagano l’aereo sono pronto a tornare a casa.
Qui in Italia non riesco a sopravvivere. Non c’è lavoro e guadagno poco». Bubba ha 22 anni, il suo permesso di soggiorno scade nel 2021 ed è un volto noto del centro:, vende accendini, collane e nastrini: «Intasco dai 10 ai 15 euro al giorno – ci aveva detto – il minimo necessario per prendere qualcosa da mangiare.
Quando riesco a raggranellare qualcosa in più lo metto da parte per tornare nel mio paese. Sogno di aprire una mia azienda, magari nel settore del gelato. Vorrei diventare un piccolo imprenditore. Non so se ce la farò perché mi manca il denaro per tornare a casa. Ma se il sindaco mi rimpatriasse mi farebbe un favore».
Detto, fatto: Fontanini lo aspetta a Palazzo D’Aronco. Ma attenzione però, perché quella del primo cittadino leghista vuole essere una provocazione fino a un certo punto. «Il tema vero - dice - è che solo una minima percentuale dei richiedenti asilo scappano da guerre o sono perseguitati. Per la stragrande maggioranza dei casi si tratta di migranti economici e qui il lavoro non c’è.
Tra l’altro parliamo di persone che non hanno alcuna formazione quindi cosa potrebbero fare se anche i laureati fanno difficoltà a trovare un impiego? In pochi riescono a trovare un lavoro in nero, gli altri si arrangiano e il rischio che alla fine commettano reati è alto. E in quel caso dobbiamo essere inflessibili. Io non ho niente contro gli stranieri che vivono rispettando le regole. Chi ha voglia di lavorare e integrarsi è benvenuto, ma oggi mi pare che i numeri siano al di sopra delle reali possibilità e necessità del territorio».
Un concetto che Fontanini ha espresso anche nel corso dell’incontro con il prefetto Vittorio Zappalorto al quale ha chiesto il rispetto delle quote stabilite dall’accordo Anci e Viminale che prevede una presenza massima di 2,5 migranti ogni mille residenti. Udine quindi dovrebbe farsi carico di 250 richiedenti asilo mentre oggi ce n’è il doppio e nemmeno un anno fa è stata superata anche la soglia delle mille presenze.
Troppi per Fontanini che auspica anche un intervento del Governo per programmare dei rimpatri. «La situazione non è semplice perché ci sono paesi come il Pakistan che sono poco collaborativi, ma è chiaro che in qualche modo bisognerà intervenire».
Intanto il sindaco ha già dato mandato agli uffici di organizzare delle attività in modo da impegnare i profughi. «Abbiamo a disposizione 110 mila euro
- spiega - e li useremo per acquistare scarpe, tute, carriole e badili. Non possono stare qui senza fare nulla. Li impiegheremo per piccoli lavori di pulizia delle aree verdi a titolo gratuito di cui anche a Udine c’è molto bisogno».