13.5.05

L’invenzione del Pogo Liscio e altre storie.

Sono una figlia tenue e responsabile. A differenza di decine e decine di futili adolescenti dediti all’esecranda consuetudine del tour commerciale del sabato pomeriggio presso corso Palladio, sono sempre disposta a rinunciare a parte della mia libertà per partecipare ai colloqui tra professori e genitori, attività nota con il nome di Visitone.
Il mio ruolo consiste nello stare in coda a tenere i posti, cercando di evitare uno svenimento dovuto al caldo soffocante o magari ascoltando le conversazioni di questi straordinari uomini di mezza età pieni di figli e traboccanti di commenti simpatici sul ciarpame appeso alle pareti dei corridoi.
Ieri pomeriggio giunsi dunque a scuola sola solinga, con la mia bicicletta a righe, e raggiunsi i gloriosi progenitori, che già avevano avuto modo di conversare con qualche docente.
Sostando di fronte alle varie aule ebbi modo di revisionare la Zona Scuole Medie, luogo infernale in cui malauguratamente trascorsi due dei tre anni più devastanti della mia giovinezza. Notai la finezza di alcuni cartelloni e in quelle calligrafie ben definite e rotondeggianti visualizzai i volti delle future secchie, delle ragazze finte-intellettuali che, una volta fuori dall’universo scolastico di stampo cattolico, verranno prese a badilate al punto da rimpiangere le Pseudo Assemblee d’Istituto e la Pseudo Giornata della Creatività.
Nel giro di due ore scarse il mio ruolo divenne inutile, tanto che fuggii altrove, pedalando con allegria tra una rotatoria e l’altra.
In generale posso dire di essere soddisfatta. Tutti gli insegnanti hanno detto cose graziose sul mio conto. L’unica pecca non riguarda tanto il mio andamento scolastico, quanto i frammenti di esaurimento nervoso con cui convivo da mesi.
D’altronde non si può pretendere la perfezione da un soggetto come me, soprattutto in un periodo in cui sprizzo sarcasmo da tutti i pori.
La settimana scorsa Pacci è venuto a prendermi fuori da scuola abbigliato da saldatore¹. Essendo lui un amabile ragazzo, fui ben lieta di vederlo e manifestai il mio gaudio dandogli qualche bacio. Nel giro di pochi minuti arrivò suor Portineria, che ci intimò di defilarci, senza dare particolari spiegazioni.
Ora, quali potrebbero essere?
A) non è bene esternare i propri sentimenti dopo scuola
B) non è bene esternare i propri sentimenti nei pressi di scuola
C) non è bene esternare i propri sentimenti

Nel pomeriggio restante vagai per il centro e conobbi un vip dell’area berica, vale a dire il padre della giovane Viola, che fa parte dell’Anonima Magnagati.
Dopo cena si era indecisi sul da farsi e, dopo aver scartato una festa di alpini troppo lontana da raggiungere in bici, andammo presso la fiera di San Giuseppe, che sarebbe poi il mio quartiere, anche se io non ero a conoscenza di queste festività e fui molto sconvolta nel notare la quantità di gente che vi si era concentrata. Non avendo nulla di meglio da fare, proposi di ballare il liscio mimetizzandoci tra i vecchietti arzilli, di fronte ad una massa sconvolta di spettatori inclini all’ictus.
L’esperimento in sé fu a dir poco geniale. Entrai in scena con Diana la Cacciatrice, Giulio Dio e Pacci, saltellando come pazzi e riproducendo un tipo di danza che stava a metà tra il valzer ed un attacco di epilessia . Non essendo fisicamente in grado di dare una parvenza di coordinazione, cominciammo a scontrarci tra di noi e talvolta anche con le altre coppie, dando origine al primo episodio di POGO LISCIO della storia.

Fuggimmo poi dall’altra parte della città ch’erano già le dieci passate e la nostra comitiva di biciclette scassate, sfondate, stuprate, pareva sbucata da una versione splatter di Tutti Insieme Appassionatamente.
Così come domenica scorsa, ci agglomerammo con il resto della crème giovanile vicentina presso il Lynx Club, per il compleanno dell’amico Frizz e per udire una band insensata di cui non ricordo il nome che mi ricordava tanto Neil Young preso a fucilate e costretto comunque a fare musica.
Questo luogo di perdizione ha una caratteristica fondamentale che lo differenzia da qualunque altro localino di merda dell’intero mondo. Esso ha il pavimento ricoperto da uno strato apparentemente invisibile di terra rossa. Ecco perché a fine serata ci troviamo sempre tutti onti come dei tennisti.
Ad ogni modo la serata fu molto produttiva, in quanto ritrovai due ragazzi che avevo conosciuto l’anno scorso ad una festa in quel di Sandrigo e che casualmente facevano parte della band che avrebbe suonato per ultima. Verso mezzanotte il Lynx si svuotò quasi completamente, così ebbi modo di godermi le antiche conoscenze live senza elementi di disturbo.

Verso mezzanotte e mezza non c’era più nulla da fare e molta gente era già dipartita, così accompagnai a casa Pacci e giacqui nel suo letto per un po’, a riposare le terga, a blaterare di quel genere di cose insensate che mi saltano alla mente in situazioni simili.
Con il passare dei minuti sprofondammo sempre più pesantemente in uno stato di catalessi, scambiandoci baci eloquenti e frammenti di frasi privi di quella membrana polverosa che è la razionalità del giorno.
Amo guardare il prossimo dormiente, così decisi di stare ad osservare l’istante preciso del suo crollo, sforzandomi di tenere occhi ed orecchie parte.
Alle tre e venti raccattai la bici per tornare a casa, dopo aver scambiato un minimo di duecento “ti amo” nel corso della serata ed aver avuto problemi ad aprire la porta e il cancello che mi separavano dalla mia via di casa (dovuti senza alcun dubbio alla lacerante sonnolenza).

Di fronte all’abitazione di Pacci vidi due figuri che si rivelarono poi Riccardo il Personaggio Senza Nome ed un suo amico. Per chi non avesse memoria dell’archivio di questo blog, Riccardo è un ridente amico del Nobile Progressivo Fu Decaduto, con cui ero solita uscire in compagnia del Guru.
Fu dunque straordinariamente allucinante vederlo e scoprire vive proprio di fronte al mio uomo, soprattutto quando mi chiese un opinione su Tom Petty e l’unica cosa che riuscii a dire, dopo qualche istante di rovistamento mentale, fu un confuso:
“Temo di non essere in grado di interloquire in questo momento…”



¹questo perché frequenta l’Istituto Tecnico Rossi


di Margherita F (http://underbreath.splinder.com)

Senza titolo 657

C'è modo e modo di morire a questo mondo..

 

e parlarne serve, diffondere le notizie

è sicuramente un modo per far crescere

le coscienze,

per farci scorgere ed evitare  le trappole

piazzate ad arte da esseri senza anima

che la sete di danaro e di potere ha ridotto a servi del male.

 

La guerra che si sta facendo in Iraq non è giusta.

non lo è nelle metodiche, nelle scelte strategiche,

non lo è nelle finalità e negli obbiettivi, non risolve nulla.

 

Ditelo ai vostri figli se ne avete, e ditelo ancor più forte a quelli che sono in divisa:

alcuni di loro credono davvero di essere un contingente di pace

hanno degli ideali che ritengono siano coincidenti con quelli che manovrano nell'ombra

e tirano i fili delle loro esistenze, mentre succhiano

la linfa dell'esistenza loro e del pianeta intero..

 

ditelo.

 

e cliccate qui sotto, e leggete, che ogni tanto le verità le scrivono anche sui giornali.

 

                                              NASSIRIYA

 

                                                       


                                               BUON FINE SETTIMANA, BLOGGER


 

 

12.5.05

Senza titolo 656


In un oscuro eremo
spesso la mia anima si perse...
nell'infinito,un'eco assordante
di grida rapite al cuore...
Arrivò il tempo
dei cuori infranti..
mani protese e palpebre stanche...
Ho atteso a lungo
sul sentiero che conduce alla vita...
ma ora che la notte è lontana,
vedo solo quel che era.
Chiaro è il sentiero ...
...e lo seguo da lassù..
 in cima alla scogliera...

9.5.05

Senza titolo 653

Dead or alive
colt.bmp 


Ne conoscete tanti di autori teatrali trevigiani? A Treviso no. Così la Pro loco ha consegnato il premio Tarvisium a Marco Paolini, bellunese di nascita e trevigiano da quand'era bambino, invitandolo a "farsi vivo" con una recita a Treviso.


Quando l'ha saputo il sindaco Gentilini (ora, dopo il 2° mandato è solo un vice, ma non è cambiato), l'uomo che ha fatto togliere le panchine dai parchi, così gli immigrati non potevano sedervicisi, ha detto "Niet". "Paolini no' vegnarà quà nè vivo e gnanca morto", proibendo ai teatri comunali di ospitarlo.


Il sindaco sceriffo, insomma ha vietato una voce "contro". Che abbia imparato da Berlusconi, che ha esliato Giornalisti del calibro di Michele Santoro ed Enzo Biagi?


Downstairs

8.5.05

Pedro Salinas





Sì, al di là della gente ti cerco.

Non nel tuo nome, se lo dicono,

non nella tua immagine, se la dipingono.

Al di là, più in là, più oltre.


Al di là di te ti cerco.

Non nel tuo specchio e nella tua scrittura,

nella tua anima nemmeno.

Di là, più oltre.


Al di là, ancora, più oltre

di me ti cerco.

Non sei

ciò che io sento di te.

Non sei

ciò che mi sta palpitando

con sangue mio nelle vene,

e non è me.

Al di là, più oltre, ti cerco.


E per trovarti,

cessare di vivere in te e in me

e negli altri.

Vivere ormai al di là da tutto

sull'altra sponda di tutto

- per trovarti -

come fosse morire.

7.5.05

Senza titolo 652

da "LA PROVINCIA DI COMO"


L'ultimo saggio del filosofo francese Onfray
che irrita credenti e laici:
«Nego dio, ma anche il nichilismo. I valori: ragione, edonismo»




Se Papa Ratzinger invoca la verità della fede contro la deriva
relativistica dell'Occidente, il filosofo Michel Onfray, dalla Francia,
indica nell'ateismo l'unico antidoto possibile al nichilismo. Il suo
Traité d'athéologie, che indigna i credenti e fa arrabbiare i laici
d'oltralpe, legge la crisi contemporanea dei valori come una
sorta di tsunami legato alla frattura del continente cristiano e
all'affacciarsi di un continente post-cristiano. Al pari dell'epoca
tardo antica, che traghettò la civiltà pagana ai lidi del
cristianesimo, oggi si vive un periodo di «turbolenze
continentali» che reclama un'etica radicalmente nuova. La laicità
com'è vissuta e intesa ai nostri giorni, secondo Onfray, non è più
la risposta a questo disagio.

Perché, a suo dire, essa si mantiene profondamente legata al
baricentro religioso, sostituendo all'autorità di un dio quella di
una peculiare trinità composta da lavoro, famiglia, patria. La
soluzione? Un ateismo radicale, ovvero una laicità
post-cristiana, che, smascherando la dimensione - a suo dire -
fittizia delle credenze religiose, riporti l'uomo alla terra,
restituendo centralità alla ragione almeno quanto alla
sensualità. Il Traité desta molte perplessità dal punto di vista
degli argomenti addotti contro le religioni del dio unico, fondati
su luoghi comuni o tesi apodittiche. La violenza iconoclasta
dell'invettiva di Onfray nel decostruire i tre monoteismi
(cristianesimo, giudaismo, islam) si indirizza a preti, rabbini,
imam, cioè a coloro «che si pretendono depositari e interpreti
della parola di Gesù». Parole forti, spesso irrispettose, alle quali
non corrispondono giustificazioni altrettanto probanti, come ci si
attenderebbe da un filosofo di professione. Qualche esempio?
Solo per restare nell'ambito della fede giudaico-cristiana,
sostenere che la Bibbia è contro l'intelligenza perché Adamo ed
Eva, nel paradiso, non possono nutrirsi del frutto della
conoscenza, è un'ingenua semplificazione. Come è scorretto
affermare, che il Dio biblico «non si manifesta che per
proibizioni», se si pensa che il primo comandamento - dunque il
più esplicito disvelarsi di Dio - avviene mediante un'affermazione
(Io sono il Signore Dio tuo).

Decostruire il Cristianesimo negando ogni storicità a Gesù,
contro le fonti storiche dei Vangeli canonici, di alcuni apocrifi e di
altri testi non cristiani, desta meraviglia, nel XXI secolo. È chiaro
che, con questo metodo, si può arrivare a concludere che nulla
ha senso, che tutto è favola nel Cristianesimo, anche il mistero
eucaristico del pane e del vino, ridotto a «prestidigitazione
metafisica». Però bisogna esser coerenti fino in fondo. Non si
può sostenere, da un lato, che Gesù è un mero «personaggio
concettuale» e poi, dall'altro, riconoscergli l'identità di una
persona, deprecandone l'intolleranza, quando ha cacciato i
mercati dal tempio. Che dire poi del Cristianesimo come
ingrediente del nazismo, solo perché Hitler, in un passaggio di
Mein Kampf cita San Giovanni? Non si capisce neppure come
Onfray possa parlare del «silenzio della Chiesa» sul rapporto
con il nazional socialismo, quando - nel 1964 - Paolo VI rese
pubblici tutti gli atti riguardanti la IIGuerra mondiale, poi editi
nei 12 volumi di Actes ed documentes du Saint Siége relatifs à
la Seconde Guerre Mondiale, contenenti 5100 documenti, che
non figurano nella bibliografia del Traité. L'errore di Onfray è di
sostenere le ragioni dell'ateismo dimostrando l'inconsistenza
delle religioni.

Come spiega bene Paolo Flores d'Arcais nel numero speciale
di «Micromega» intitolato Dio esiste?, l'ateo «non vuol
convincere che Dio non esiste», ma radicarsi piuttosto
nell'uomo a 360°. Così ha fatto Nietzsche, il cui pensiero Onfray
pone ad esergo del suo trattato. E paradossalmente, proprio
questo radicamento nell'umano, porta a fare dell'individuo un
dio, dunque a riaprire le porte al divino pur nel cuore
dell'ateismo. Nonostante tutto Onfray ha il merito (e un certo
coraggio in Francia, dove la laïcité è religione di Stato), di aver
portato a tema la crisi della laicità. Che si dà a vedere quando la
laicità accoglie tutti i valori e il loro contrario, in un difficile
equilibrio tra istanze di tolleranza-pluralismo ed esiti relativistici.
In termini di cronaca, proprio mentre il governo laico in Francia
canta vittoria per la legge contro l'ostentazione dei simboli
religiosi (come il velo islamico), entra come «partner» nella
consulta islamica, con l'auspicio - enunciato a fine marzo dal
ministro Dominique de Villepin - di contribuire alla formazione
degli imam.


[articolo a cura di Vera Fisogni]


un post interessante - 1

 da http://sporesistenziali.splinder.com/



In antichità questo era considerato un giorno florido e fertile, perché iniziava maggio, ovvero il mese in cui le forze risbocciavano dopo il lungo periodo di freddo e buio.

Era la festa associata al ritorno ai pascoli, all'inizio della bella stagione con il sole che tornava a penetrare la terra benedicendola con il suo sacro potere.

Per tradizione, in questo giorno si accendevano grandi falò per incoraggiare i raggi del sole, usanza ancora diffusa in molti paesi d'Italia che per l'occasione, in questa data, spolverano i vecchi rituali pagani difficili da dimenticare.
Beltane era una festa allegra, in cui si festeggiavano i matrimoni, si danzava e ci si divertiva.
I druidi eseguivano complessi rituali per benedire la terra affinché desse i suoi frutti e i giovani si corteggiavano tra risa, balli e grandi banchetti. Per tutti quelli che si vogliono allineare al ciclo della ruota dell'anno è indicato in questo giorno passeggiare nei boschi e operare qualunque attività all'aria aperta. Se il tempo dovesse essere brutto, si possono accendere delle candele verde scuro in casa (in onore di Madre Natura).

6.5.05

4.5.05

esiste ancora la libertà di satira e d'espressione ? indymedia di nuovo sotto sequestro


 Non dico   che  le  offese alle  religioni  (  o alle  credenze  tradizioni )  e   alle  persone   che    n  le  rapressentino in qu8esto caso il   pontefice   non devono essere punite  preso le  sedi legali  e  giudiziarie  ,infatti esiste  il reato  d'ingiurie  e diffamazione  ma  arrivare  a  mettere  un  sito  sotto sequestro  Non  mi và bene  tutti  \e  hanno diritto alla  libertà  d'opinione  (  tranne  coloro che negano   le  verità storiche  accertate ,come  l'olocausto  e i vari  genocidi ,  su teorie   ormai  smentite  scientificamente  come  exenofobia , omofobia   e razzismo  ) . Penso  che sia  scandaloso per una democrazia liberale limitare il diritto di satira, la libertà d'espressione e rincorrere nel 2005 i reati d'opinione. Il reato di vilipendio e tutti ireati di opinione andrebbero aboliti. E se chicchessia, aggiungo in modo approvabile, ritiene che questo papa sia un integralista e non un uomo di accoglienza, e stigmatizza questo con un fotomontaggio satirico, che possiamo anche considerare di dubbio gusto, è INAUDITO che venga censurato. Vergogna italia .Veniamo  alla news . IL  sito   Indymedia   per una  vignetta satirico caricaturale   del pontenfice  in uniforme  nazista  , per la seconda  volta     dopo il blocco del 7 ottobre scorso, il sito italiano di informazione indipendente a cui fanno capo migliaia di “media-attivisti” da tutto il paese, è nuovamente finito nel mirino della procura. Stavolta l'accusa è di vilipendio della religione e della figura del Papa. Il sito è stato posto sotto sequestro, come richiesto dalla Procura della Repubblica di Roma, dal giudice per le indagini preliminari Marco Patarnello per la pubblicazione nei giorni scorsi della figura di Papa Ratzinger riprodotta con fotomontaggio in divisa nazista e la scritta «Papa nazista». I reati ipotizzati che hanno messo nei guai i mediattivisti sono dunque: vilipendio della religione e della figura del Papa. A sollecitare il provvedimento era stato il pubblico ministero Salvatore Vitello, provvedimento che ora il Gip ha emesso, riconoscendo che la pubblicazione da parte di Indy della figura del Pontefice in divisa nazista ostenta disprezzo per il sentimento religioso e per la persona del Papa. "L'offesa - osserva il magistrato - è stata fatta pubblicamente al ministro del culto collocato al vertice della gerarchia ecclesiastica cattolica". Va comunque sottolineato che il sito di Indymedia è un sito totalmente aperto in cui chiunque può pubblicare messaggi e notizie. Tanto che accanto ai "post" di accuse a Benedetto XVI si trovano anche messaggi che lo difendono e che commentano positivamente la sua nomina. Per il momento il sito di Indymedia Italia resta comunque visibile perché la Rackspace, la società che ospita i server e mette in rete il sito, non si trova in Italia. Tanto che l’ottobre scorso per oscurarlo si dovette scomodare addirittura l'Fbi con un doppio blitz a Londra e in Texas.Immediate le reazioni all'annuncio del sequestro del sito. Di un «inaccettabile attacco alla libertà di critica e di satira» parla Paolo Serventi Longhi, segretario generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana: «Si può non condividere la pubblicazione di un fotomontaggio ironico, peraltro non prodotto dalla redazione ma inviato con un messaggio anonimo, raffigurante il Pontefice in divisa nazista - spiega Serventi Longhi - Indymedia infatti diffonde senza alcun intervento qualunque tipo di mail, realizzando con ciò la propria linea editoriale, per la quale già in passato ha subito interventi repressivi. In ogni caso non condivido affatto il contenuto del messaggio, anzi lo trovo un grave errore storico, ma la libertà di espressione non può essere messa in discussione. Una magistratura inquirente che continua a perseguire reati di opinione reca un danno oggettivo alla credibilità stessa dell'istituzione. In ogni caso, la decisione di sopprimere un organo di informazione appare assolutamente sproporzionata. Sono convinto che il mondo della comunicazione, anche i giornalisti e gli organi di stampa più sensibili ai valori religiosi, non possano condividere un provvedimento così gravemente lesivo della libertà di espressione. Mi auguro che la magistratura inquirente e giudicante intervenga al più presto per revocare il provvedimento».Per chi volesse  approfondire   Ulteriori news   ( leggibili  fionchè  il magistrato non ottiene   risposta  alla  richiesta  della rogatoria internazionale  )   dalla  prima  di indymedia  :



Indymedia sequestrata? Mah!  



 



Ultim'ora  Al momento Indymedia Italia è raggiungibile nonostante l'attacco informatico (DDOS) che sta subendo dal primo maggio 2005 e nonostante le agenzie di stampa ne abbiano annunciato il sequestro. Ciò non toglie che nelle prossime ore Indymedia Italia potrebbe non essere più raggiungibile a causa dell'ordine di sequestro per il quale è stata inviata una rogatoria internazionale. Ci risiamo! A pochi mesi di distanza dal sequestro degli hard-disk di Indymedia Italia comandato dal Fbi e nel giorno in cui una sentenza della cassazione dichiara tutte le religioni sullo stesso piano, un solerte pubblico ministero romano, Salvatore Vitello, ipotizzando i reati di vilipendio della religione cattolica e di vilipendio della figura del Papa, chiede a gran voce che indymedia sia chiusa. Il motivo?Un fotomontaggio che ritrae il papa con una divisa da nazista. La lunga ondata clerical-nazionale scatenata dalla morte di Giovanni Paolo II e dall'elezione di Benedetto XVI, avrebbe dovuto far omologare tutti. Adesso ci toccherà spiegare ancora una volta a giudici asserviti il sovversivo concetto di pubblicazione aperta e che Indymedia non opera alcuna forma di censura ;  Approfondimenti Suggerimenti al Pm   p2p sotto attacco || 2 Nuovo ordine digitale  Censura e controllo in rete  ; Reazioni e stampa  La destra esulta|| L'Unità||Reuters|| Adnkronos||Tgcom||Considerazioni dal newswire


uno stato che assolve se stesso


 Ieri  3 aprile 2005 dopo quasi  36  anni   nessuno  è colpevole  per la  strage di Milano   meglio nota  come     Piazza Fontana (  il 12 dicembre 1969: alle 16,30 un ordigno esplode all'interno della Banca Nazionale dell'Agricoltura in piazza Fontana a Milano provocando 16 morti e 84 feritie ) La  cassazione assolve  gli imputanti  neofascisti e   dice  ai parenti delle vittime  pagate le spese  .  Gli unici commenti che  mi sento di condividere  sono   due  : quello  del Il  gip  di milano Guido  salvemini (  che  nel 1995   riapri l'inchiesta  dopo una serie di depistagi e tentati insabbiamenti e  assoluzioni  )  << la  verità  giudiziaria   non si esaurisce   sempre nella condanna   dei singoli  responsabili  . Mi sembra che la  sentenza  d'appello   che ha  assolto i singoli imputati  abbia  affermato  chiaramente  che  gli attentati  delò 12  dicembre , come quelli precenti   furono opera del gruppo  ordine nuovo  e   questo rimane ubn punto  fermo  >> ; e quella  del senzatore Ds Guido Calvi  (  che in quella  tormentata vicenda   giudiziaria  difese , vedere  link sotto , Pietro Valpreda )  <<[...] Basterebbe  avere  voglia di leggere le sentenze,basterebbe che i politici e giornalisti si documentassero . Alle fine di tante inchieste  si sono raggiunte verità  che  niente  e nessuno   sono riusciti a mettere indiscussione [...] >> . Dovrei  essere un po' felice e soddisfatto ein parte lo sono   perchè  se quella  giudiziaria  non la sapremo mai ,  quella  storica  è  ormai  accertata    , ma in linea di massima  sono  purtroppo senza parole, e  sono  costernato , perchè : è  come dice un familiare  delel vittime   << una sentenza  nauseante  cosi  finisce la speranza  >> è   una  strage di  stato  come   il titolo dell'omonimo libro  (  la  famosa  contro inchiesta  )  e  che   jaha  come  me la  " malattia della menoria   qui   in versione  online  qui  ( occhio alle  note  in ogni capitolo  altrimenti  non  capite niente  )     riporto qui parte   delle parole  del  " Io so "   di P.Pasolini  tratto  .  da : "Scritti Corsari", 14 Novembre 1974 per  chi volesse  il testo integrale di tale opera la  trova   sul corriere della sera



Io so i nomi dei responsabili di quello che viene chiamato golpe (e che in
realtà è una serie di golpes istituitasi a sistema di protezione del potere).
Io so i nomi dei responsabili della strage di Milano del 12 dicembre 1969.
Io so i nomi dei responsabili delle stragi di Brescia e di Bologna dei
primi mesi del 1974.
Io so i nomi del "vertice" che ha manovrato, dunque, sia i vecchi fascisti
ideatori di golpes, sia i neofascisti autori materiali delle prime stragi,
sia, infine, gli "ignoti" autori materiali delle stragi più recenti.
Io so i nomi che hanno gestito le due differenti, anzi opposte, fasi della
tensione: una prima fase anticomunista (Milano 1969), e una seconda fase
antifascista (Brescia e Bologna 1974).

Io so i nomi del gruppo di potenti che, con l'aiuto della Cia (e in
second'ordine dei colonnelli greci e della mafia), hanno prima creato (del
resto miseramente fallendo) una crociata anticomunista, a tamponare il
1968, e, in seguito, sempre con l'aiuto e per ispirazione della Cia, si
sono ricostituiti una verginità antifascista, a tamponare il disastro del
referendum.
Io so i nomi di coloro che, tra una messa e l'altra, hanno dato le
disposizioni e assicurato la protezione politica a vecchi generali (per
tenere in piedi, di riserva, l'organizzazione di un potenziale colpo di
Stato), a giovani neofascisti, anzi neonazisti (per creare in concreto la
tensione anticomunista) e infine ai criminali comuni, fino a questo
momento, e forse per sempre, senza nome (per creare la successiva tensione
antifascista).
Io so i nomi delle persone serie e importanti che stanno dietro a dei
personaggi comici come quel generale della Forestale che operava, alquanto
operettisticamente, a Città Ducale (mentre i boschi bruciavano), o a dei
personaggi grigi e puramente organizzativi come il generale Miceli.
Io so i nomi delle persone serie e importanti che stanno dietro ai tragici
ragazzi che hanno scelto le suicide atrocità fasciste e ai malfattori
comuni, siciliani o no, che si sono messi a disposizione, come killers e
sicari.
12 dicembre 1969: alle 16,30 un ordigno esplode all'interno della Banca
Nazionale dell'Agricoltura in piazza Fontana a Milano provocando 16 morti e
84 feriti
Io so tutti questi nomi e so tutti questi fatti (attentati alle istituzioni
e stragi) di cui si sono resi colpevoli
.
Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi.
Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire
tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di
immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche
lontani, che rimette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un
intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove
sembrano regnare l'arbitrarietà, la follia e il mistero. Tutto ciò fa parte
del mio mestiere e dell'istinto del mio mestiere. Credo che sia difficile
che il "progetto di romanzo" sia sbagliato, che non abbia cioè attinenza
con la realtà, e che i suoi riferimenti a fatti e persone reali siano
inesatti. Credo inoltre che molti altri intellettuali e romanzieri sappiano
ciò che so io in quanto intellettuale e romanziere. Perché la ricostruzione
della verità a proposito di ciò che è successo in Italia dopo il 1968 non è
poi così difficile [ ...]


 






Per  chi come  me  ha  la "malattia  della memoria" ecco una serie di approffondimenti :




http://www.archivio900.it/chisiamo/chisiamo.htm
http://www.informagiovani.it/Terrorismo/piazzafontana/default.htm
http://it.wikipedia.org/wiki/Strage_di_piazza_Fontana




http://www.ecn.org/ponte/fontana/index.php   ttp://www.ecn.org/ponte/fontana/doss12.php     e sempre   dallo stesso link altri   collegamenti  per  chi vuole  approfondire  tale evento 

L'omicidio di Pinelli e la stampa


Ancora Aginter Presse L'organizzazione, gli scopi, le regole dell'Aginter Presse. Si parla anche di un interessamento della magistratura, ma, come sappiamo, i risultati sono stati scarsi...

Novità

La parata e la risposta.
Un documento del SIFAR (servizio segreto italiano) davvero illuminante...


GIANNETTINI AL POLLIO
L'INTERVENTO DI GIANNETTINI ( SERVIZI ITALIANI ) AL CONVEGNO CHE GETTO' LE BASI DELLA STRATEGIA DELLA TENSIONE


PINO RAUTI AL POLLIO
COME SOPRA...


EPOCA 1
L'ARTICOLO PUBBLICATO A POCHI GIORNI DALLA STRAGE DI PAIZZA FONTANA DAL SETTIMANALE "EPOCA". SI SPERA CHE LE FORZE ARMATE SCENDANO IN CAMPO...


EPOCA 2
IL COMMENTO DI "EPOCA" SUBITO DOPO LA STRAGE.


AGINTER-PRESSE
NELLA LISBONA DI SALAZAR UN'AGENZIA DI STAMPA SERVE DA COPERTURA PER OPERAZIONI SPORCHE IN VARIE PARTI DEL MONDO, ANCHE IN ITALIA. MA LA DITTATURA CADE E QUALCOSA VIENE A GALLA.





3.5.05

Senza titolo 649

 IL blog  grazie  voi  tutti   ha  raggiunto  la bellezza di  20018  accessi  in un anno  .    continuate  cosi  . Grazie di cuore  Di  cuore  a  tutti\e voi   sia  quelli\e  che  scrivono sempre   che  scrive  raramente  , per  niente  , che non hanno ancora  accettato  ( nè  taqnto meno risposto  con un si o un no  )  all'invito rimanendo nelal lista  d'attesa 

news sul blog

per  i messaggi  non inerebnti a  commenti ( saluti , appelli  con cell,   ringraziamenti  perl'invito , , ecc  )   c'è    sotto il mio  profilo   una  tags  aposita 

2.5.05

Senza titolo 648

ADOZIONE A DISTANZA. UN'EMOZIONE VICINA.







Sono più di trentamila ogni anno, gli animali salvati dai volontari Enpa. E non sono solo cani e gatti. Per età, per problemi fisici o comportamentali, i più sfortunati tra loro difficilmente troveranno qualcuno che li prenda con sé. Ma possono essere adottati a distanza da chi abbia a cuore il loro diritto all'esistenza.

Se tu sei tra questi, scegli il tuo nuovo amico in questa pagina e adottalo a distanza contribuendo, insieme ad altre persone sensibili, al suo mantenimento per almeno un mese.

Lo puoi fare con un versamento di 20 euro mensili per animale sul conto corrente postale n° 43321611 con causale “adozione a distanza di…(nome dell'animale scelto)”o con un bonifico bancario, anche continuativo, sul conto n° 80101775 (ABI 08530 CAB 22504 CIN P) della Banca d'Alba causale “adozione a distanza di…(nome dell'animale scelto)” intestati a:

Enpa Onlus - Comunicazione & Sviluppo, piazza Carlo Alberto 30, 12042 Bra.

Se sceglierai il bonifico bancario, ricordati di comunicarci il tuo indirizzo tramite fax, telefono, e-mail (comsviluppo@enpa.it) o compilando il modulo sottostante. Attraverso il medesimo modulo è possibile aderire all'adozione a distanza anche con carta di credito. Per essere più sicuro che i tuoi dati risultino ben leggibili, puoi comunque utilizzare il modulo anche se invii a parte il contributo tramite conto corrente postale.

Il tuo contributo sarà fiscalmente deducibile e se vorrai interrompere l'adozione a distanza ti basterà cessare l'invio dei contributi.

Adottando a distanza l'amico (o gli amici) che hai scelto, non solo ne riceverai l'attestato di adozione, la fotografia e la storia, ma aiuterai anche altri animali bisognosi che non hanno trovato spazio in questa pagina.

Perché tutti hanno diritto al loro pezzetto di felicità.

Storia di un partigiano evangelico comunista

A  tutti  quelli che  dicono chje  i comunisti sono atei  e  " mangia bambini   rispondo citando   queesto numero  della   Newsletters    del gruppo  religioso e politico  culturale  degli ecunenici   per informazioni  potete  scrivere qui  ecumenici@aliceposta.it  al


Nato a Londra nel 1904 da padre veronese e madre napoletana, protestanti evangelici. Ritornato in Italia con i genitori nel 1909, compiva gli studi superiori a Milano. Organizzatore nel 1919 dell'Associazione Cristiana dei Giovani nell'ambito della quale promosse conferenze chiamando gli uomini più rappresentativi del pensiero filosofico-religioso d'allora: da Omodeo a U. Janni, da V. Cento a don Casciola, da A. Banfi a R. Rebora, da P. Zanfrognini a G. Rensi, da Tilgher a Lo Gatto, da Saitta a Pioli, da Salvatorelli a Martinetti, da Marchierò a Buonaiuti. Quest'ultimo anzi contrasse con Visco Gilardi una affettuosa amicizia in vista d'un apostolato cultural-etico -religioso. In seguito a ciò nacque l'editrice e poi la libreria nella quale il Gilardi ebbe una incisiva frequentazione con antifascisti di ideologia marxista alla quale anch'egli aderì di lì a poco senza cessare d'essere credente. Partecipò attivamente alla resistenza nel 1944-45. Ferdinando Visco Gilardi "Giacomo", responsabile dell’organizzazione di assistenza esterna al campo di concentramento di Bolzano, in contatto con il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia – C.L.N.A.I. - e di Mariuccia, sua moglie, compagna di fede e nella opposizione morale al fascismo, nella difficile prova della Resistenza.
Con Carlo Venegoni (PCI) di Legnano e Ada baruffino (PSI) si impegna immediatamente in una attività clandestina nel lager di Bolzano: attraverso un fitto scambio di corrispondenza, gestito a rischio della vita da un nutrito gruppo di persone, l’organizzazione partigiana interna al lager tiene infatti i collegamenti esterni proprio con Ferdinando Visco Gilardi, che coordina l’attività di assistenza da fuori su incarico del CLN di Milano.
Visco Gilardi verrà infine scoperto nel dicembre 1944, torturato dalle SS e rinchiuso egli stesso nel campo dove vi erano i suoi compagni/e.
A liberazione avvenuta, restò vice-prefetto per un biennio. Il suo incarico decadrà ben presto come gran parte di quelli che avevano partecipato alla Resistenza in Italia. È morto a Sesto San Giovanni nel 1970. Ecumenici invita quest’anno a devolvere l’otto per mille in favore della Chiesa Evangelica Valdese
Per chi sceglie invece la destinazione in favore dello Stato ricordiamo che quei soldi sono andati a finire comunque nelle tasche dell’Università Gregoriana in Vaticano, di Curie, Diocesi, Frati minori, Confraternite e parrocchie,dell’organizzazioni AVSI della Compagnia delle Opere e della comunità di Sant’Egidio … ( fonte www.Adista,it  ) Per  maggiori  informazioni  consiglio  la  lettura  di questo  articolo , molto  interessante  http://ecumenici.altervista.org/html/pivot/entry.php?id=30






Il  loro  spot   vergognosamente  censurato  dalla Rai







1.5.05

Senza titolo 647


 

“Perché litighiamo,quasi ci scanniamo quando siamo a telefono o in msn e poi quando ci vediamo è come se nulla fosse successo?”


“…..boh….”


 


Una serata diversa… mi sono divertita tanto.. sentire un’aria più calda mi fa stare meglio… camminare per il centro storico tra un po’ di gente… soffermarci a guardare le cose… osservare batuffoli in braccio alle mamme… fermarci a vedere fare roda… guardare lui mentre si butta a far roda con loro…guardare e rimanere sempre più affascinata,desiderando di poterlo fare anche io…bere birra…giocare con i cagnolini… bello non c’è che dire….


…mi piace passare il tempo con lui…


 


“Io e te siamo simili”


“Si lo penso anche io”


 


Tutto questo è molto bello…


Ma quando andrà via questo periodo di bah?


 


Mi sento sempre meglio nei miei capelli da maschiaccio…

















28.4.05

citarsi addosso, ovvero 100 di questi post

Mi chiamo nikink e pubblico qui per la prima volta. Con gli opportuni adattamenti, offro a tutti i Compagni di Viaggio una riflessione postata qualche giorno fa sul blog da me cofondato, or sono tre mesi esatti. Ho una lunga esperienza nel mondo della comunicazione ma sono un neofita della blogherìa. Mi ci son voluti cinque giorni (c'è anche una vita, un lavoro, una famiglia...) per pensare e scrivere questo intervento. Sono stati la prima vera sosta in tre mesi di scrittura a palla. Mi sono parsi eterni. Di certo bloggare, come drogarsi, altera la percezione temporale. Mi son fermato perché avevo bisogno di riflettere su quanto sto facendo, la strada percorsa, le correzioni di rotta. Voglio tentare un'analisi onesta del fenomeno blog. Se l'autoreferenzialità dei blogueur che bonificano il proprio orticello mediatico vi fa venire l'orticaria, meglio smettiate di leggere.


"Pensate alle vostre famiglie duramente provate dalla vostra condizione; pensate a coloro che vi vogliono bene e contano su di voi. Portate un po’ di serenità anche in questo luogo e tra di voi. Il segreto della vera felicità non è nel miraggio del facile successo; essa si costruisce pazientemente con lo spirito di sacrificio e di servizio, col fare il bene anche quando costa". (dal discorso del Santo Padre Giovanni Paolo II rivolto ai detenuti della Casa Circondariale di Poggioreale, domenica 11 Novembre 1990)


scrivo cose, scrivo gente...


Parrà prematuro, quest'empito analitico da parte di chi dichiara così poca esperienza. Va detto che la mia frequentazione è stata da subito assidua, per capire questo medium multiforme e vedermi confermato che antepongo sempre il leggere allo scrivere. Ecco - tra l'altro - come viene a mancare il tempo: leggendo un numero sempre crescente di blog interessanti e relativi link. Inoltre, la crescente velocità nel consumo d'informazione non è invenzione mia: tocca cavalcarla, periclitanti sulla schiena di questa tigre mediatica, le cui potenzialità sono ben espresse in quest’articolessa su Business Week (lunga ma lungimirante: leggetela).


Avevo già sfiorato qui quello che, a mio avviso, è il problema identitario per eccellenza del medium blog (informazione a colpi di rimandi e poi?). Un lamento di Taran Rampersad su Morph (vogliamo post originali e non degli "ho letto, ha detto") mi ha spinto a chiedermi "cosa faccio qui?". Mi sento coinvolto in questa critica, perché la mia cifra informativa è prettamente ipertestuale. Mi piace assimilare e riproporre, con personali accostamenti o giustapposizioni, notizie e meta-notizie altrui. Mi pare che questa scelta strutturale ampli le possibilità dei lettori, senza obbligarli a condividere il peso della mia visione. Nulla d'originale, ma è tutto ciò che mi posso permettere, oltre a qualche sporadico approfondimento non programmabile.


ne ho viste che voi umani...


In effetti, alla critica di referenzialità selvaggia, un blog che a me piace molto, Quattro Passi, soccombe ben più del mio, coi suoi post sempre più scarni, righe di link eterogenei senza nesso o note. Peraltro il panorama italiano, generalmente inteso, mi sembra superare agevolmente - per vie laterali - questo cimento critico. C'è ad esempio la fiorente tradizione - quanto di meno anglosassone? - delle belle lettere, del "tema ben fatto". Abbiamo una pletora di scrittori struttural-scanzonati stile Barthes&Bart (nel senso di Roland e Simpson: pago debito a Tommaso Labranca, "la canzone del sola", epigrafe in "Estasi del pecoreccio", Castelvecchi 1994). Eleggo campioni del genere l'ineffabile Personalità Confusa e l'involuto ed ispido LiveFast di Cloridrato di Sviluppina (a scanso d'equivoci e bolle d'ostracismo: sto citando due talentuosi campioni, due che mi piacciono).


Non è da tutti scrivere bene, ma non credo che Rampersad si riferisse a questo, reclamando post più autentici. Immagino volesse spronare i blogger che s'occupano attivamente di società e politica. Ci sono anche da noi ma, a parte isolate realtà mirabilmente equilibrate (Pfaall, .commEurope e certo molti altri che, però, non ho ancora incontrato) ho letto in giro ninja di referenzialità (Jim Momo, linka poco ma cita a ruota) e pletore di liberali litigiosi (spesso in quota Tocque-Ville) sovente verbosissimi (il "tema ben fatto" in versione pamphlet). Poi c'è Beppe Grillo, che ha il pulpito facile e tonnellate d'accessi. Staremo a vedere se vorrà approfittare dei suggerimenti ben studiati che gli offrono i professionisti di Sky Tg 24 e vorrà fare più comunità e meno comizio.


minima immoralia


Due cose mi sconcertano, in fondo all'analisi della blogoboccia italiana, ed entrambe le ho viste ben espresse nel recente rumoroso esperimento di Ratzinger Boy. Se lo avete perso, nulla di che. Considerate però, numeri alla mano, che si è trattato di un grosso evento sociomediatico, con eco sui media paludati, la sua brava e dichiarata campagna di spamming (arte ed etica spesso configgono…) ed inevitabili riflessi (che si porterebbero dietro un lungo discorso sulla forumizzazione dei commenti... magari lo facciamo un'altra volta). La faccenda ha contribuito a fottermi la sua parte di tempo nel processo di riflessione per questo post (da buon speleologo della realtà ho letto migliaia di commenti, ora orbati al pubblico dibattito).


Mi sconcerta, innanzitutto, la quantità di tempo che alcuni possono destinare alla fuffa. La domanda circa l'occupazione con cui si sostenta Marco Spada ancora aleggia sulla sgomentevole quantità di scrittura prodotta per il superfake. Io non riuscirò mai a scrivere così tanto e con altrettanta facilità, ecco cosa invidio veramente al tipo. Non gli accessi. Ne abbiamo talmente pochi che, modestia a parte, possiamo invidiare chiunque. Di certo non ho apprezzato l'idea duchampista fuori tempo massimo (per scoprire che "l'ha detto la televisione" è stato sostituito da "l'ho letto in rete". Anvedi). Secondo sgomento: la quantità, il tono, la povertà cerebrale dei commenti al fenomeno di turno. Monta lo sconforto. Eccoci qui. Il perché, forse, riusciamo a capirlo; per chi, è meglio non saperlo...

Senza titolo 646


Anime e


fosco d'oscuro


cuore si perde


l'odio mai


esanime,le tue


labbra scarse


screziate di


menzogne si


fan veleno


d'ombra e


dolore,potessi


esalare la


mia morte


sarei lieto


d'un altro


amore


27.4.05

Senza titolo 645

TRENO...FRA LE NUVOLE


.


Simili a nuvole


si rincorrono, si raggiungono,


si scontrano,


si distendono, si dissolvono


i miei pensieri...


Come nuvole


scorrono veloci senza meta


in un cielo infinito...


confusione serena


disorientato affastellarsi


del prima e del poi...


del se e del ma...


in un tempo amico, nemico,


perenne tiranno...


.


P.S:...eheh,...questo reo tempo!:-)))

25.4.05

25 APRILE


E in virtù d'una parola
ricomincio la mia vita
sono nato per conoscerti
per chiamarti
libertà.

Paul Eluard

Senza titolo 644

Il 25 Aprile e il governo 


L'EPIGRAFE


Lo avrai
camerata Kesserling
il monumento che pretendi da noi italiani
ma con che pietra si costruirà
a deciderlo tocca a noi.
 
Non coi sassi affumicati
dei borghi inermi straziati dal tuo sterminio;
non con la terra dei cimiteri
dove i nostri compagni giovineti
riposano in serenità;
non con la neve inviolata delle montagne
che per due inverni ti sfidarono;
non con la primavera di queste valli
che ti vide fuggire.
 
Ma soltanto col silenzio dei torturati
più duro d'ogni macigno;
soltanto con la roccia di questo patto
giurato fra uomini liberi
che volontari si adunarono
per dignità non per odio
decisi a riscattare
la vergogna e il terrore del mondo.
 
Su queste strade se vorrai tornare
ai nostri posti ci ritroverai
morti e vivi con lo stesso impegno
popolo serrato intorno al monumento
che si chiama
ora e sempre
RESISTENZA.



Piero Calamandrei



ATTI DI GOVERNO



  • Silvio Berlusconi non ha MAI presenziato a una celebrazione del 25 Aprile negli anni in cui è stato presidente del consiglio  (nemmeno quest'anno sarà a Milano a fianco di Ciampi, mentre la lega e AN era scontato che disertarssero l'appuntamento). Il leader di uno schieramento politico chiamato "casa delle libertà" dovrebbe avere a cuore la data che ricorda la riconquistata libertà e la nascita della Democrazia in Italia, e invece ha sempre accampato scuse per non essere presente alle cerimonie pubbliche che il suo ruolo istituzionale (nonchè il naturale senso civico) gli avrebbe dovuto imporre. Forse perchè la festa della Liberazione è tutt'uno con termini quali Antifascismo e Resistenza? In effetti buona parte dei suoi alleati politici non hanno mai avuto buoni rapporti con questi concetti.

  • Nelle ultime due finanziarie si sono drasticamente ridotti i fondi destinati all'ANPI (Associazione Nazionale Partigiani Italiani). Questi tagli hanno messo in grave crisi finanziaria l'associazione che, per far fronte alle spese per ricordare degnamente il sessantesimo anniversario della Liberazione dal nazi-fascismo ha dovuto ricorrere a sottoscrizioni pubbliche.

  • Allo stesso tempo, però, il governo ha varato una legge che equipara i repubblichini che combattevano a fianco dei nazisti (le Waffen SS, responsabili di 15.000 morti tra i civili italiani in stragi, rappresaglie e torture) ai partigiani, garantendo così a questi illustri "patrioti" la pensione di guerra. Viene così messo sullo stesso piano il partigiano che ha combattuto per liberare l'Italia dalla dittatura e il fascista che ha lottato a fianco dell'invasore tedesco, contro il suo popolo.



LA STOCCATA



Cosa Nostra propone di abolire la ricorrenza del venticinque aprile, simbolo di divisione fra gli italiani, e di sostituirla invece con una "Giornata della Concordia" che possa essere celebrata insieme da Ss e partigiani, mafiosi e carabinieri, giudici e ladroni. La proposta, apparsa sulle colonne del "Domenicale" (la rivista ideologica di
Dell'Utri) e' stata entusiasticamente ripresa dal Secolo d'Italia ("Basta con l'antifascismo") e An (La Russa: "Una festa da cambiare"). Negli Stati Uniti, contestualmente, il 4 luglio verra' festeggiato insieme a Bin Laden.



Riccardo Orioles da "La catena di San Libero"



DICHIARAZIONI UFFICIALI



Dove andrà il 25 aprile? "Di solito rendo omaggio al campo 10 dove sono sepolti i caduti della Repubblica Sociale". E i partigiani? "I privati fanno quello che vogliono".



Ignazio La Russa, Corriere della Sera, 9 aprile 2005



"Mussolini non ha ammazzato nessuno. Mandava la gente a fare le vacanze al confino".
Silvio Berlusconi, intervista allo Spectator, 2003


Criticare Mussolini mi riuscirebbe difficile. Noi non rinunciamo ai nostri valori, alle nostre radici.



Francesco Storace (AN), governatore del Lazio, al convegno sui martiri delle foibe tenuto a Fondi (Latina) il primo novembre 2003



"Cercheremo di attualizzare il nostro sogno, dimostrando che nel fascismo ci sono elementi validissimi per la società italiana".
(Gianfranco Fini, 1987, da "Fini", Kaos).

"Non abbiamo niente da rimproverarci: il movimento da cui traiamo origine è stato sconfitto dal verdetto delle armi, non dalla Storia".
(Gianfranco Fini, 1992, ibidem).

"Bisogna dire grazie a Mussolini se nel '22 l'Italia non è diventata comunista".
(Gianfranco Fini, 1992, ibidem).

"Il saluto romano non mi scandalizza: in un momento dove tutti fanno a gara ad annacquare la propria identità, o se ne vergognano, c'è chi ne è orgoglioso".
(Gianfranco Fini, 1992, ibidem).

"Mussolini? Un esempio di amore per la propria terra e la propria gente".
(Gianfranco Fini, 1987, da "Gianfranco Fini", Kaos).

"Se Mussolini vincesse oggi, garantirebbe libertà agli italiani. Insieme a Cavour, Mazzini e Garibaldi, anche a Mussolini verranno intitolate piazze e monumenti".
(Gianfranco Fini, ottobre 1992, ibidem)

"L'identità che il Msi orgogliosamente rivendica non è tesa a restaurare il regime fascista, bensì a rilanciare quei valori che quel regime teneva ben presenti ed elevò alla massima dignità".
(Gianfranco Fini, novembre 1992, ibidem).

"Mussolini, per l'Italia, è stato il più grande statista del secolo".
(Gianfranco Fini, Mixer, 7 marzo 1994).

"L'unica colpa di Mussolini è di aver creduto che la guerra sarebbe durata poco. E' partito per correre i cento metri, gli è toccata una maratona. Ha preso una cantonata".
(Gianfranco Fini, 2 luglio 1994).

24.4.05

25 aprile 1945-2005

   


 IL Post  d’oggi  , come sempre  del resto  per  chi   mi ha sempre seguito dall’inizio  vuole essere   uno strumento d’informazione    ovviamente  nel limite del  possibile   non settaria   e  obbiettiva , che  aiuti   nella  ricerca  della memoria (  vedere il post  integrazione alle  Faq )  e  a  conoscere    ed  acquisire quelle “ buone  abitudini “   che  unite  agli “ strumenti diagnostici esistenti    possono  aiutare  a  far  si che   certe  aberrazioni   non  sin ripetano mai più   e  che   le  bugie (  di stato e  non   )  non diventino verità  e  la  verità   non diventi  menzogna  In occasione dell’anniversario del  60 ° anniversario  della liberazione si assisterà da una parte a un diluvio di retorica e di celebrazioni    spontanee  come  quella  che  ci sarà  il 25  aprile  a  Bortigiadas ( Sassari  ) e   ipocrite   come quella  del  mio  comune    dove  si  è dimenticati di  ricordare  uno  dei  più  grandi partigiani   italiani  Il  colonnello dei  carabinieri (  uno dei primi    \  secondo altri il primo stesso    fra  i carabinieri ad  andare in montagna  e  unirsi a Partigiani  )  comandante  di GL  di Piacenza    Fausto Cossu  originario    di Tempio P ( mia  cittadina  )   morto all’età  di 90  la  scorsa  settimana   sulla lotta partigiana :  Allo  stesso  tempo ci saranno  anche  denigrazioni  ni  da  parte  dei revisionisti estremi - negazionisti   e  quindi  delle  tv  e dei media  (  la  cui  totalità o quasi  è  in mano  alla  destra  di governo   )  verso  coloro   che hanno combattuto per la democrazia  e la libertà, accusandoli   d’essere  una esigua  minoranza (tesi   fuorviante  se   si estende  a tutta  la resistenza,in parte vera  se si tieni conto  della   distinzione  fra Attendismo   e  Non Attendismo     all’interno  del movimento  resistenziale   in quanto le lotte  di liberazione   sono vincenti     solo se   il pesce  ha  l’acqua     in cui nuotare , infatti non si   capirebbe la  nascita  e la  durata  anche  se  breve  delle repubbliche partigiane  (  sempre  sullo stesso argomento il  dossier del quotidiano l’unità )   la  grande partecipazione popolare  e il  ruolo attivo  delle donne la  cui presenza e partecipazione  è stata  lungo  come  quella degli anarchici e  dei movimenti non violenti   ,  anche   da  quei partiti   attendisti e non  che hanno fatto la resistenza  , sottovaluta     e sminuita , ed   solo recentemente   affrontata    trovate  qui maggiori news ) e mettendoli  sullo stesso piano, con una legge ,  con  coloro  (  I repubblichini  ) ,che  hanno partecipato   allo sterminio nazista  e  allo loro stragi  ne trovate qui l'elenco  e  qui  chi essi erano.Per maggiori approfondimenti    vedere i link  riportati alla fine  Ecco   quindi  come  già in passato  ho  deciso  di preferire, alle  rituali   e  [ Sic ]  spesso stucchevoli  celebrazioni ,  nel mio piccolo , una iniziativa   concreta  volta   a contribuire   ad una memoria  non retorica  e  solo celebrativa, perché  : <<  Occorre  essere attenti    per  essere padroni di se  stessi >> come  dicono   gli ex Csi in linea  Gotica  .  e  come  dicono anche    dei miei amici  di Gavoi (  Nuoro  ) Francesca Cualbu,Enrico Mura,Luca Sedda   nel   loro libro GAVOESOS Il Ventennio e la Guerra  che  hanno scritto un  libro  sul  loro  periodo intervistando anziani  del paese  sul periodo  fascista  e  sulla seconda  guerra mondiale   presenteranno il  25  aprile   : << Mentre le guerre continuano a funestare questo nostro mondo e, a noi tutti, sembrano lontane, lontanissime, televisive, la generazione che ci ha preceduto e ci ha regalato il paese come oggi lo conosciamo, la generazione che ha vissuto il Ventennio, che ha combattuto la Seconda Guerra Mondiale, si va estinguendo. Nelle case e, nei giorni buoni, sulle panchine granitiche ai bordi delle vie e delle piazze, invecchia un patrimonio di memoria storica, inascoltato da quelli che di memoria e d’insegnamenti avrebbero più bisogno: i giovani . Convinti che ogni vecchio che muore rappresenta un archivio che si chiude per sempre, abbiamo deciso di tornare ad interrogare i protagonisti di quegli anni, i pochi che ancora oggi hanno voglia di parlare di quelle vicende talvolta dolorose, quanto dolorosa può essere la guerra. Abbiamo pensato di raccogliere le testimonianze, le fotografie, le lettere dei superstiti di quelle guerre, ma anche di quelle persone che nel paese hanno vissuto le ansie e le difficoltà di quel periodo, per cercare di scoprire come e quanto Gavoi, villaggio barbaricino, fosse coinvolto, travolto e partecipe di quel momento storico nefasto per l’Italia, per la Sardegna e per il mondo intero. Abbiamo pensato di riportare tutto questo in un libro che rimanga a testimoniare e a ricordare quegli anni a tutti i Gavoesi...». Occorre,quindi fare,come nella moderna  medicina dove  la  diagnosi precoce sia lo strumento  migliore per  assicurare  le massime possibilità   di cura . E  la  diagnosi  precoce   , in  tutti in campi , richiede  la consapevolezza  e  informazione  .  Ma   poiché  lo sappiamo  tutti  ( almeno  chi  non  vuole  aprire gli occhi  o  ha mandato il cervello all’ammasso )  deve  essere   quella  non  omologata    e standardizzata  come   è oggi   in Italia   salvo  rare  eccezioni  di chi non  ha  voluto mandare  il cervello all’ammasso  o leccare  culi  .  A  che  dice   che il  25 aprile  e  l’antifascimo  sono ormai  superati  dico   questo  :   la nostra  costituzione  (   che    si vuole  cancellare   completamente  )   non  è separabile   dall’antifascismo e  dalla  guerra di liberazione  , della quale  l’insurrezione del  25  aprile   non fu  che l ‘epilogo  (  e solo  gli schiocchi  in malafede   sia  a destra  che a  sinistra   hanno inventato  o  riutilizzato il  ritornello   montalelliano : <<   s’insorse   quando    non c’era nulla  contro  cui  insorgere >> )  . Non  è separabile   quella  lotta   dal suo grande  e positivo risultato  concreto   che  è la Costituzione   . Un monumento   che    oggi  è insidiato   e   che  va  difeso  con ogni mezzo  ., perché  è il risultato   di sofferenze   di tanti   e non  può essere infangato  o dimesso da   un manipolo   di neofascisti  camuffati  in cerca di rivalsa   .Mi  ritornano in  mente le parole  , lette  in uno dei tanti dossier   per  60   , di  Livio bianco capo partigiano del  Cuneese pronunciate nel  lontano  1947 , rese ancora più attuali e che trovano conferma  nelle violenze   fasciste   alla  facoltà di Roma  III   o le manifestazioni e  aggressioni  di  Forza  Nuova   trovate qui  un elenco  dettagliato   : <<  quelle   forze che credevamo  d’aver   per sempre debellato  , verso cui abbiamo avuto   il torto d’essere stati   troppo indulgenti  , sono sempre  vive  , e  rialzano al testa   , e  cercano   baldanzosamente  al rivincita  >> .Concludo   questo  Post   con due  citazioni . La  prima  una rivista di storia  Millenovecento  (  di destra   certo  ma non fascista   un po’ revisionista   a  volte  anche  estremo  , ma non faziosa  ben   curata  e  documentata  per iscriversi alla neswletter  info@millenovecento.it essa    è in formato PDF e per essere letta necessita di Acrobat Reader, scaricabile gratuitamente sul sito www.adobe.it )  : << (…)   Negli ultimi anni da parte di molti studiosi, dopo anni di alluvione di retorica sulla resistenza, c’è stato un tentativo di ridimensionare l’importanza di questo fenomeno. E’ stata messa in discussione la rilevanza militare, è stata messa sotto accusa in certi casi l’onestà personale di molti partecipanti, sono stati espressi dubbi sul valore democratico di grandi componenti resistenziali, specie quelle che si rifacevano allo stalinismo che in effetti non aveva molto da insegnare sul piano della democrazia. In qualche maniera anche la riscoperta dei combattenti della Rsi, molti dei quali avevano combattuto una guerra già persa solo per salvare l’onore nei confronti dell’alleato, è una critica implicita a chi ha combattuto sulle montagne in nome della libertà.Personalmente sono convinto che la resistenza abbia fatto una serie enorme di errori (…)  >>  . Certo    come in tutti i  movimenti  di liberazione  ci  furono degli errori , ma  non sono  paragonabili a  quelli    fatti da coloro   contro  cui si  combatte   Quelli   della  resistenza  italiana  furono  :   quello del massacro della famiglia   Govoni    famiglia Govoni  meglio nota  come i sette fratelli  Govoni  (  per  citare  il caso più   importante  e più noto ), Le foibe ( sempre su  tale  argomento  segnalo quest’altro  sito   http://digilander.libero.it/lefoibe/personale.htm  )  oppure  il caso  di   Porzus   e per  finire  quello  di  Piazzale  Loreto     atto conclusivo della  Guerra   ,   Alcuni  comprensibili (  le  Foibe  e Piazzale  Loreto  )   se  inquadrati   nel contesto storico , ma non giustificabili , condannabili gli altri   , da non mettere    tutti  sullo stesso piano di quelli  Nazi – Fascisti  .  << (…)  Ma al di là di tutti questi elementi, ---sempre  l’editoriale  di Secciani  su millenovecento di  questo mese  ----   che sono certamente importanti, sono personalmente convinto (e ripeto è un parere personale) che con tutti i suoi errori la resistenza sia stato un elemento fondamentale nella ricostruzione dell’Italia. Si parla molto della parola onore ogni volta che si citano i combattenti della Rsi ed è indubbio che da parte di molti ci sia stata questa motivazione nello schierarsi dalla parte di un regime screditato, ma è altrettanto indubbio che il vero onore dell’Italia sia stato salvato proprio dalla resistenza. E non certo perché si schierò dalla parte dei vincitori, ma perché era dalla parte di valori giusti. La democrazia, la libertà di espressione, la libertà di associazione, la libertà di mercato sono valori troppo grandi e troppo importanti per considerarli secondari. Il fatto che, sia pure con molte contraddizioni, la resistenza abbia dato il suo contributo a ristabilirli in Italia non è un fatto di pura retorica, ma qualcosa di fondamentale. E il fatto che quando sono arrivati i liberatori ci fosse già qualcuno che la libertà se l’era conquistata da sola, il fatto che la democrazia non sia stata solo un bene di importazione, non è certo un fatto secondario.>>.Seconda   è  ultima  citazione  :<<  Se voi  volete  andare  in pellegrinaggio  nei  luoghi ---- potete   con i link sotto riportati  ---- dove  è nata  la nostra costituzione   andate nelle montagne   dove  caddero  i partigiani  , nelle carceri dove  furono imprigionati  ,  nei luoghi dove  furono impiccati . Dovunque  è morto un italiano  per  riscattare la  dignità ; andati li , o  giovani  ,  col  pensiero perché  li  è nata  al nostra costituzione  >> (   Pietro  Calamandrei 1899-1956   un  liberale  \  azionista    che  oggi  dai revisionisti  estremi \  negazionisti  viene  definito  in senso  dispregiativo e  fuorviante comunista  )  




 

 



 


 


per evitare chiamate indesiderate o messaggi molesti su whatsapp usate due schede una pubblica ed una privata

  questo post     di  Aranzulla     conferma    il consiglio      che  davo    in un post   (  cercatevelo  nell'archiviuo  dell'ann...