18.2.19

AGGIORNAMENTO Caso Pro Piacenza, mondo del calcio indignato ( ipocritamente . perchè non si è intervenuti prima ) : "Una vergogna inaudita"



d cosa stiano parlando

antefatto Serie C: per Pro Piacenza secondo forfait, verso esclusione dal campionato
Serie C; il Pro Piacenza con 7 baby in campo perde 20-0. Gravina: "Sarà l'ultima farsa






come ho detto nel titolo , comodo inc.... adesso a cose fatte . Ci si doveva farlo prima come dicono le reazioni ipocrite ed ad orologeria se si sapeva benissimo la situazione della squadra .
  

Caso Pro Piacenza, mondo del calcio indignato: "Una vergogna inaudita"

Il giorno dopo il 20-0 rimediato a Cuneo dalla squadra emiliana formata da sei ragazzini e un massaggiatore, arriva la reazione del pallone italiano. Giorgetti: "Convocherò le parti". Rabbia Tommasi: "Dirigenti e genitori hanno giocatori con la dignità di giovanissimi". Il numero uno della Lega Pro, Ghirelli: "Lezione educativa veramente ignobile". Così Polverini, ex giocatore del club piacentino: "Senza stipendi e sfrattati dalle abitazioni". E dalla Figc arriva anche il -8 in classifica



















ROMA
 - Il giorno dopo il 20-0 subito dalla Pro Piacenza nella sfida di Cuneo e valida per il campionato di serie C, lo sdegno del mondo del calcio è unanime e sul banco degli imputati non ci è finito solo il club piacentino reo di aver mandato in campo 6 ragazzini più il massaggiatore contro 11 professionisti, ma anche la formazione piemontese colpevole, secondo gli addetti ai lavori e non solo, di non aver avuto rispetto degli avversari.

Farsa Serie C, Cuneo-Pro Piacenza 20-0: gli ospiti in campo con 7 baby calciatori


Tra i giocatori che sono letteralmente scappati c'è Dario Polverini, oggi alla Virtus Verona. In un post su Instagram il 31enne difensore ha raccontato il suo calvario al Pro Piacena. "Mezzo stipendio nel mese di agosto, giocatori sfrattati dalle proprio abitazioni, famiglie con figli in difficoltà, allenatori e dirigenti idem, settore giovanile ai minimi termini e tanto tanto altro sono le verità che qualcuno non sa  si legge -. Quel 2-0 è stato un duro colpo per tutti quelli che in quasi 100 anni di storia quella maglia l'hanno onorata dalle categorie più basse fino alla Lega pro. Con 7 ragazzini in campo più un massaggiatore quella maglia è stato terribilmente offesa". Poi l'attacco ai genitori: "Pensavano di risolvere quei problemi che loro non hanno vissuto un solo minuto. Quei genitori che magari pensavano fosse la svolta per la carriera dei loro ragazzi e oggi si trovano a dover spiegare al mondo la loro cara ingenuità".


"E' una vergogna - ha scritto in una nota il sottosegretario Giancarlo Giorgetti - inaudita quello che è accaduto ieri al Peschiero di Cuneo. L'umiliazione dei sette giovanissimi della Pro Piacenza è una cosa che non voglio più vedere. Bisogna garantire il rispetto delle norme, sulla carta in vigore dal prossimo anno, e cioè il divieto della partecipazione ai campionati per i club che non sono in regola. Così non si può andare avanti. Intendo convocare tutte le parti interessati per trovare una soluzione che tuteli prima di tutto i giovani e la loro passione per lo sport. Domani vedrò gravina con il quale ho già affrontato l'argomento. Gli interessi e gli egoismi non possono scendere in campo".
Indignato Damiano Tommasi, presidente dell'assocalciatori: "Ma i genitori? I dirigenti? 20-0 è giocare con la dignità di altri - scrive su Instagram l'ex Roma postando una foto dei 7 giocatori della Pro Piacenza -. Nelle categorie professionistiche non è ammissibile iniziare una partita senza la squadra al completo! Si devono cambiare le regole? Cambiamole al più presto perché se aspettiamo il buon senso di 'dirigenti' e 'imprenditori' del calcio sarà sempre peggio".


E l'attacco ai genitori dei ragazzi scesi in campo arriva anche dal numero uno della Lega Pro, Francesco Ghirelli, intervenuto ai microfoni di 'Radio anch'io sport' su Rai Radio1. "In questa vicenda c'è un altro aspetto che mi inquieta: il fatto che i genitori non si siano opposti a far scendere in campo ed a far vivere una esperienza disastrosa a quei ragazzini per il solo scopo che ai loro amici, non dei bambini, tra qualche anno potranno dire 'mio figlio ha debuttato nel calcio professionistico'. E' stata una lezione educativa veramente ignobile".
Ghirelli, però, punta il dito su chi a inizio stagione non ha vigilato su una situazione segnalata già in estate alla Figc: "Questo caso si poteva evitare se si fossero rispettati due elementi: esclusione dal campionato del Pro Piacenza, a luglio, per mancanza della fidejussione: la Lega Pro la chiese. E che l'iter per quanto riguarda le violazioni compiute fosse stato chiaro e definito in tempi certi. L'unica possibilità che avevamo per non compromettere la regolarità del campionato era farli giocare e intanto verificare il loro comportamento". Il n.1 della Lega Pro non si è sbilanciato in previsioni sulle decisioni del giudice sportivo. Però ha sottolineato: "Questa vicenda dimostra che è stata violata volutamente la lealtà sportiva. Quando si decide di mandare in campo un massaggiatore è evidente che c'è una manovra rivolta a frodare un percorso".
Aspettando il giudice sportivo, la Federcalcio in mattinata ha inflitto 8 punti di penalizzazione in classifica al Pro Piacenza, così come al Cuneo, al Matera e alla Lucchese, per la mancata presentazione di una regolare garanzia fideiussoria. Penalizzazione da scontare nella corrente stagione sportiva e pagare un'ammenda di euro 35.500 euro. Ma come si è arrivati a questo punto? Tutto inizia questa estate quando il club emiliano viene acquistato dalla Seleco di Maurizio Pannella pur non avendo le reali garanzie economiche per chiudere questa operazione. Il mercato è stellare con ben 33 giocatori in rosa e un tetto ingaggi più da serie B che da serie C. L'obiettivo è la promozione nel campionato cadetto e l'inizio è di buon auspicio, poi arrivano i primi stipendi non pagati, gli sfratti dei giocatori dalle case in affitto, lo sciopero dei giocatori che non scendono in campo per tre partite di fila e il fuggi fuggi generale nel mercato di gennaio, fino alla vergogna di Cuneo.


storie di ordinaria discriminazione e di razzismo le dichiarazioni imbelli ( metaforicamente parlando ) di Silvia Sardone a piazza pulita del 15.2.2019

Leggo su



Abolizione del suffragio universale15 febbraio alle ore 17:52
Ieri sera è andata in onda una scena deprimente come poche a Piazza Pulita. La consigliera regionale Silvia Sardone, ex Forza Italia non amata perfino dalla Lega, una inseguita dalla Corte dei conti da anni per un danno erariale di 244 000 euro per una brutta storia legata alla sua presidenza in Afol, si è scagliata contro un’egiziana che vive in una stanzetta di pochi metri quadrati senza riscaldamento e piena di scarafaggi con i suoi figli di cui uno talassemico, piccolissimo, che dovrà subire un trapianto di midollo.

La stanza con pareti di legno è in un’ex fabbrica occupata, che a marzo Rania dovrà lasciare. E non può ottenere una casa popolare perché a Sesto San Giovanni, dove il sindaco è il marito della Sardone, le vengono richiesti documenti di complessa reperibilità in Egitto, che attestino che non ha ville o lingotti nascosti nel suo paese.
Vi prego di guardare come la tizia si scaglia contro questa donna piena di dignità.
E la tizia è stata la seconda più votata alle regionali in Lombardia eh.
Che brutta deriva.
Ma brutta davvero.

scusate  se   non commento   ma  due  parole  sono troppe  ed  una  è  poco

storie ai margini : problemi dei disabili al cinema ( e non solo ) e una scuola in mezzo al mare il caso di stromboli


L'immagine può contenere: testo
Su repubblica d'oggi ( 18\2\2019 ) In Prima Pagina di Repubblica oggi Valerio Magrelli riprende il tema che ho trattato nel blog "Diversamente affabile" sui posti riservati ai disabili al cinema.  Premetto che non sono, ancora   disabile   motorio   ma   avendo una   madre  di  76  anno con difficoltà motorie  ed  amici   con la  sclerosi  multipla     so  cosa   vuol dire    , fare  le  cose     di tutti i  giorni  figuriamoci ad andare   in un  cinema  . Ho letto   con tristezza   ed  amarezza   l'articolo   in questione    (   e   che  qui  riporto    preso  dalla  pagina  Facebook  di  Fiamma  Satta   la  protagonista  in questione   e    da  questo  articolo  del  toccante ed ottimo  su tali  tematiche  blog http://diversamenteaff-abile.gazzetta.it/
Risultati immagini per mi girano le ruoteE'   triste  quello  che     è  successo     in italia  non   è  un paese    per  disabili  . 
Infatti  : <<  Il mondo da una carrozzina a motore? Se ci ridi su non è poi tanto male". I "normali" e i disabili. Due mondi ancora separati da un'infinità di barriere architettoniche e mentali. Mentre delle prime sono evidentemente responsabili solo i "normodotati", a costruire le seconde pare ci si impegni da entrambe le parti. Diversi libri e manuali sono stati scritti per spiegare i disabili ai normali, ma ancora non era stato tentato il percorso inverso: cercare di spiegare perché la gente comune appare così strana agli occhi di chi, come Engy, la osserva da una sedia a rotelle. Se state cercando un libro che affronti il tema dell'integrazione delle persone disabili in modo serio e politicamente corretto, quello che avete in mano è l'esatto contrario. >>   da  un estratto     del libro  ( da  far  leggere  nelle  scuole  durante  l'ora  di  educazione civica  ed'educazione  alla  vita)    ed  alla diversità    )     Mi  girano le  ruote   --   seconda  foto al centro ----   di  Angela   Gambirasio .  Un'autobiografia divertente che racconta la  sua  vita  di  disabile    e prende in giro  :   stereotipi e pregiudizi abituali ed  il comportamento  di noi normali   nei  loro  confronti  .  Come      quelli     descritti   nell'articolo    sotto  riportato  
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la seconda storia  sempre  da     repubblica  d'oggi  riguarda   la  scuola  di  Stromboli  



 N,B 

Mi scuso  per  la  qualità  delle  foto   ma    avendo il cellulare  scarico  ho usato     un  altra  compagna  di viaggio  che  è  la macchina  fotografica    




   tratto  insieme  al  video   sopra  riportato  da     sito    dell’ Associazione “Scuola In Mezzo Al Mare” nasce a Stromboli nel 2011, allo scopo di realizzare e sviluppare una rete di solidarietà sociale a sostegno dell’educazione, della formazione, dell’istruzione e della socializzazione dei giovani dell’isola e degli adulti che desiderano intraprendere o completare un percorso di istruzione, superando le condizioni di isolamento imposte dal mare in un territorio in cui, a parte la scuola pubblica, non esiste alcuna altra agenzia formativa e/o educativa.


[----] 
A Stromboli non esistono insegnanti residenti; il corpo docente (per la scuola dell’infanzia, la scuola primaria e la secondaria di primo grado) cambia ogni anno e non ha obbligo di residenza. La scuola, dunque, funziona a seconda dei capricci del mare e può restare chiusa per intere settimane se i mezzi non viaggiano a causa del maltempo (cosa abbastanza frequente in inverno). Dopo la terza media, per proseguire gli studi, è necessario trasferirsi.Il nostro impegno nasce a partire dai problemi della scuola, quelli di cui soffrono tutte le scuole che si trovano in un territorio geograficamente disagiato (piccole isole e comuni montani) ma è proseguito, in questi anni, ben oltre il settore dell’”istruzione”.Qui, inoltre, non esistono altre possibilità di “intrattenimento” per i ragazzi: nessun corso di musica, danza, sport o qualunque altra attività che normalmente i ragazzi svolgono in città. Da qui, l’esigenza di organizzare il volontariato, sfruttando le competenze locali e impiegando le energie disponibili a sostegno dell’educazione, della formazione e dell’istruzione dei piccoli isolani.Un gruppo di volontari qui residenti ha così deciso di “preoccuparsi” dei cittadini più piccoli, offrendo tempo, disponibilità e competenze






e dii    si ha  un film .
Regia di Gaia Russo Frattasi. Un film Genere Documentario - Italia, 2018, durata 75 minuti. Uscita cinema lunedì 18 febbraio 2019 distribuito da Apapaja.  Eccone il   trailer 
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Vicenda  che  dimostra  che   la scuola   non è  solo   nozionksmo ma  vita e    di come  il potere  politico    ha  tutto l'interesse per  controllarla   o  lasciarla  allo sfascio   o  all'improvvisazione  ed  alla buona  volontà  come   nel caso citato  .  O se  qualcuno vedi Don Lorenzo Milani  e   la  scuola di Barbiana  la  fa  in maniera  non conforme  al loro  modo    viene   bollato  \  etichettato come  un comunista    o sovversivo

17.2.19

Serie C; il Pro Piacenza con 7 baby in campo perde 20-0.


Serie C; il Pro Piacenza con 7 baby in campo perde 20-0. Gravina: "Sarà l'ultima farsa"
La distinta di Cuneo-Pro Piacenza 


Obbligata a scendere in campo da Figc e Lega Pro per non incorrere nella 4ª rinuncia e, di conseguenza, nell’esclusione dal campionato, la squadra emiliana si è presentata contro il Cuneo con soli sette ragazzini in distinta, senza staff tecnico, e con un classe 2000 come allenatore. Il n° 1 della Federcalcio: "Un insulto allo sport"

PIACENZA - È una vicenda surreale quella che ha visto come protagonista il Pro Piacenza. Obbligata a scendere in campo da Figc e Lega Pro per non incorrere nella quarta rinuncia e, di conseguenza, nell’esclusione dal campionato (come accaduto al Matera), la squadra piacentina si è presentata alla sfida contro il Cuneo con soli sette giocatori, tutti ragazzini, perdendo alla fine 20-0. 
"Sarà l'ultima farsa", ha detto il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina. "Quanto accaduto a Cuneo con la squadra del Pro Piacenza è un insulto allo sport e ai suoi principi fondanti - ha ammonito Gravina annunciando un intervento della Figc - in questa situazione surreale, la federazione aveva il dovere di far rispettare tutte le regole ed ha esercitato questo ruolo. La nostra responsabilità è quella di tutelare la passione dei tifosi, gli imprenditori sani e la credibilità dei nostri campionati: quella cui abbiamo assistito, nostro malgrado, sarà comunque l'ultima farsa".
Gli emiliani, per iniziare la partita ed evitare la radiazione, sono arrivati a Cuneo con soli sette elementi e con Picciarelli (classe 80, massaggiatore dei rossoneri) che ha giocato con il numero 11 attaccato con lo scotch alla maglia ed è uscito al 31' della ripresa per infortunio, lasciando i suoi in 7 e ricevendo l'applauso di tutto il pubblico. In più Isufi aveva dimenticato la carta d'identità a casa. Dopo una corsa in autostrada il documento è arrivato e l'arbitro ha dato l'ok per l'ingresso in campo del calciatore al 16' della ripresa.
"E poi ci sono domeniche dove ti ritrovi così.. sul 13 a 0 nel primo tempo contro una squadra che gioca con 6 ragazzi di 17 anni e un dirigente come difensore centrale... senza parole..Provo solo vergogna per chi ha reso possibile tutto ciò..". È il commento di Fabiano Santacroce, ex difensore di Napoli e Parma e ora capitano del Cuneo, dopo il surreale 20-0 finale inflitto dalla sua squadra al Pro Piacenza

credevo di essere io l'unico anomalo invece c'è a Napoli, il fioraio che regala libri ai passanti

Leggo su repubblica  del  17\2\2019   questa  storia  


Napoli, il fioraio che regala libri ai passanti: "Leggere ci rende migliori"
La generosa iniziativa di Luigi Esposito: ha messo cestini di libri accanto a piante e vasi di fiori per incentivare le persone a leggere


                                    di ANNA LAURA DE ROSA





Un fiore e un libro. Perché, entrambi, nutrono la cultura della vita. E' la generosa iniziativa di un fioraio nel cuore antico di Napoli, Luigi Esposito, che regala romanzi ai passanti. Così nel gazebo di Chiaia si possono trovare "Siddharta" e "Il profeta" di Gibran accanto ai vasi di gerani e ciclamini. I gialli di Camilleri tra i profumi di narciso e lavanda.
"Regalo libri a chiunque - spiega il 53enne - non si devono necessariamente acquistare fiori. Le persone possono anche portare via romanzi e saggi, come è accaduto l'altro giorno con due signore dei Quartieri spagnoli. Perché lo faccio? Amo leggere, mi entusiasma. Voglio essere ancora capace di immaginare, in un'era in cui conoscenza e fantasia spesso si riducono a uno smartphone, e le persone camminano con la testa bassa sui cellulari. Un libro allarga gli orizzonti, ci aiuta a conoscere gli altri. Ci rende migliori. E regalare libri può essere un modo per convincere la gente a leggere. Ma non sa che fatica immane sia convincerli ad accettare - sorride - alcuni non hanno tempo per la lettura, dicono, altri si mettono persino a ridere".





L'idea di sistemare cestini colmi di libri accanto ai fiori gli è venuta un mese fa: "Un passante mi chiese di prestargli un giallo di Maurizio De Giovanni che avevo sul banco. Così pensai al book crossing e i miei clienti cominciarono a regalarmi i libri di cui dovevano disfarsi. Sono giudici, medici, notai, avvocati. Gente che ha studiato davvero"
Ormai tutti conoscono il fioraio che divora le pagine, Luigi lavora all'angolo di largo Ferrandina da quando aveva 13 anni. "Sono venuto ad aiutare mio padre da ragazzino - spiega - non ho studiato molto, ho la licenza media. Ma mi sono appassionato alla lettura grazie ai fumetti: Topolino, Diabolik, Intrepido. Poi interagire in negozio con persone colte ha fatto crescere la mia curiosità. Ormai siamo un club letterario: qui è uno spettacolo quando passano le signore più erudite, parliamo di tutto". Tra febbraio e marzo la vendita di fiori è più intensa, per San Valentino e la festa delle donne, "e quest'anno i clienti più attenti, oltre a rose e mimose, qui troveranno anche una poesia di Baudelaire".

credevo ci fosse la folla per bossi morente invece .... solo i veri amici e fans ci sono


  colonna  sonora  Il testamento - fabrizio de andrè

 Solo come un cane - Filippo malatesta 
 Solo - Clean Bandit




Risultati immagini per bossi and dylan dog


Premetto    che  non ho mai amato il personaggio l' ho sempre visto come  Doktor Terror di  dylan dog n 83  ( foto  a  sinistra  ).
Ma  ma seguendo le sue ultime vicende posso affermare  che  leggendo  questo articolo de ilfattoquotidiano che 
De Andrè aveva ragione quando cantava : << [...] cari fratelli dell'altra sponda\cantammo in coro giù sulla terra\amammo in cento l'identica donna\partimmo in mille per la stessa guerra\questo ricordo non vi consoli\quando si muore si muore soli [....] >>.  
Una  Vicenda questa di Bossi che mi ricorda La signora delle camelie (La Dame aux camélias, anche noto come La dama delle camelie) è un celebre romanzo di Alexandre Dumas figlio, edito nel 1848. qui potete trovare  maggiori  informazioni
Infatti secondo IFQ oline del 17\2\2019 al suo capezzale ci sono stati fin ora pochi nostalgici e una manciata di colonnelli decaduti . 
Fra questi Giancarlo Giorgetti, entrato dalla porta principale, uscito dal retro. Oltre al sottosegretario s’è fatto vedere solo il governatore Attilio Fontana. L’elenco termina qui, nessuna sfilata di volti noti. Qualche messaggio di sostegno, un paio di comunicati, roba di circostanza: “Ho parlato con la moglie – dice ancora Speroni – mi ha detto che hanno scritto tutti, privatamente, anche Salvini. Del resto i medici dicono di non disturbarlo”.
La sostanza è che Matteo Salvini, impegnato nella campagna elettorale in Sardegna  strano lui  che   scrive  sui  social  di  qualunque  cosa   anche   se  ha    cagato il gatto o  è caduta  una  mosca  nel cesso      .....   non ha voluto “inquinare” la sua bacheca Facebook con un messaggio pubblico dedicato al fondatore del Carroccio e nessuno dei luogotenenti ha fatto capolino. “Sono uomini. È normale. Hanno paura di finire sulla lista nera” . Parola di Giuseppe Leoni,un  altro   di quei pochi  che  gli sono vicino   in questo  momento ed è   al fianco di Bossi fin dai tempi delle Lega autonomista lombarda e primo deputato leghista nel 1987. E lui la “scomunica” la sta scontando da tempo: “Per me un amico è un amico sempre, anche quando le cose si mettono male”. Poi mette le mani avanti: “Bisogna dare atto a Salvini che ha saputo portare il partito a un livello mai raggiunto. Purtroppo adesso che abbiamo i numeri non si fanno le riforme che volevamo”. E, continua: “Nel partito c’è gente che andava all’asilo quando noi facevamo la rivoluzione. Gente che si metteva le mutande verdi e ora non ricorda nemmeno il colore. Avevo una nonna saggia che mi diceva sempre ‘se vuoi la riconoscenza, devi comperare un cane’. Aveva ragione lei”.
Perchè questo  ostracismo  ?    Sempre  secondo  l'articolo  de  IFQ    << Umberto Bossi, per la sua eredità politica, gli eccessi personali e i guai giudiziari, non è certo un fardello facile da portare per la Lega a trazione salviniana. Sarà per questo che da quando è caduto in disgrazia è sempre stato tenuto ai margini del partito. Un padre tutt’altro che nobile, uno di cui meno si parla, meglio è. Mica che ci si ricordi dei 49 milioni scomparsi e di tutte quelle storiacce che hanno insozzato il partito in cui è cresciuta l’attuale classe dirigente. La canottiera, il sigaro, le ampolle e tutto il bagaglio dell’epopea bossiana appartengono ormai a un passato lontano. Bossi è incompatibile con la nuova Lega: è quello che odia i terroni. Quello che ha fatto gli inciuci con Berlusconi. Quello dei diamanti in Tanzania. Bossi è il parente scomodo da tenere fuori dalla porta.
“Son sempre andato a trovarlo alla Vigilia di Natale, per gli auguri – racconta Leoni con una vena di amarezza nella voce –. C’erano anni in cui non riuscivi a entrare in casa per i regali e le persone che c’erano davanti alla porta. Negli ultimi tempi però siamo solo in due. Io e lui. L’ultima volta ci sono andato per l’Epifania. Era provato, pensieroso per la questione del processo di Milano. Anche i figli erano preoccupati. I magistrati non scherzano. Se vai in mano a quella gente lì non sai mai come va a finire. Poi è giusto che se qualcuno ha sbagliato paghi”. >>
Ecco  , infatti  che   meno male   << A ricordare che all’ospedale di Varese è ricoverato uno dei protagonisti della politica degli ultimi trent’anni, ci sono i cronisti. Telecamere, taccuini, microfoni.>> Uno dei pochi volti da inquadrare è quello di Giuliano Burtini. Bicicletta e bandana verde in testa. Ha portato i cimeli della vecchia Lega. Sfodera una maglietta col volto di Bossi 

Vecchia Lega – Lo storico militante Giuliano Burtini


e la scritta 100% Varesòtt: “Questa è originale! Avrà più di 20 anni”. È di un verde un po’ slavato, consumata da sole e sudore. Il leghista 1.0 mostra anche la patacca della Guardia nazionale padana (altra epoca, altre divise): “È quella delle camicie verdi. Bei tempi quelli. Andavo a Pontida in bicicletta e per strada tutti mi salutavano, suonavano il clacson. Una festa continua. Non ho smesso di andarci, ma non c’è più l’entusiasmo di quando avevamo la speranza che qualcosa potesse cambiare”.

16.2.19

La figurina di Egidio Salvi dell'anno 1967-'68 E' il "Gronchi rosa" delle figurine Panini trovata in soffitta da un pensionato


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"Celo, celo mi manca". Non solo Pizzaballa: ecco le figurine Panini introvabili


repubblica 16 febbraio 2019  

E' il "Gronchi rosa" delle figurine Panini: un pensionato alessandrino l'ha trovata in soffittaLa figurina di Egidio Salvi dell'anno 1967-'68


La figurina di Egidio Salvi venne stampata in pochissimi esemplari perché sull'album non c'era posto per lui



Il "Gronchi rosa" delle Figurine Panini, la rarissima immagine di Egidio Salvi (calciatore del Brescia nella stagione di serie A 1965-66) diffusa dalla Panini per il suo album dei calciatori in poche copie perché "non doveva essere stampata", è tornata alla luce in un solaio di Serravalle Scrivia nell'Alessandrino in Piemonte. L'ha trovata, come scrive La Stampa, il pensionato Giuseppe Grosso mentre riordinava alcuni album appartenuti a lui e a suo fratello. "Ho trovato in solaio una serie di figurine di quegli anni e in cima al blocchetto c'era proprio la figurina impossibile da attaccare", spiega Grosso, nato a Novi ma serravallese di adozione. Ben più rara di Pier Luigi Pizzaballa, ritenuta introvabile alla stregua di quella che ritrae Faustino Goffi (edizione '67), la figurina di Egidio Salvi è unica perché la Panini ne stampò pochissimi esemplari. Alla casa editrice modenese, infatti, si accorsero di aver fatto un errore: nell'album non c'era spazio per attaccare la figurina perché Salvi nel Brescia compariva nelle riserve, cioè in quella rosa di calciatori per i quali non era prevista la fotografia.

Quando la Panini se ne accorse smise di stamparla, ma alcune bustine erano già state messe in circolazione. Come ricirda sul quotidiano il signor Grosso, "in tanti, non potendola attaccare, la buttarono via o la usarono per giocare. Così, con il tempo, di quella figurina si è persero le tracce. Negli ambienti dei collezionisti sono in pochi a poterla avere e mi risulta talmente rara da non avere un vero valore di mercato". Giuseppe Grosso, che conserva parecchi album di figurine del periodo della sua gioventù (oggi ha 62 anni) ha fatto una ricerca su Facebook: "Ho chiesto ai gruppi di settore qualche informazione e alcuni massimi esperti mi hanno confermato che è introvabile, alcuni addirittura dicono di non averla mai vista".Tra le tante "introvabili" della Panini c'è ancora l'accoppiata Rizzo-Riva al Cagliari nella stagione 1963-64, per lungo tempo la figurina più quotata su Ebay: 110 euro. Altra figurina rarissima è quella di un giovanissimo Gianni Rivera che, dopo l'esordio a 15 anni con l'Alessandria, è passato a 17 anni al Milan: questo primo scatto per l'album Panini in maglia rossonera è considerato introvabile. Ma non finisce qui: tra le ricercatissime c'è quella di Teobaldo Depertini di Casale Monferrato, che nella stagione 1967-68 era il terzino sinistro del Livorno, in Serie B. Dopo Pizzaballa, un altro portiere detiene il primato della rarità nelle figurine Panini: Pietro Battara della Sampdoria: la sua figurina era ricercatissima nella stagione 1968-69. Altro introvabile è Sergio Maddè dell'Hellas Verona: cresciuto nel Milan, tornò a Verona arrivano ad allenare pure la prima squadra nel '98 e nel 2003. Ci sono poi Antonello Cuccureddu della Juventus (stagione 1973-74); Lamberto Boranga, portiere di Foligno e cresciuto nel Perugia, acquistato a 31 anni dal Cesena; Vinicio Verza, arrivato alla Juve all'inizio degli anni 80 e riserva di Causio: la sua figurina della stagione 1979-80 è una delle più ricercate della storia. Capitolo a parte nella storia delle figurine Panini, infine, meritano quelle realizzate perla stagione 2009-2010 quando la casa editrice modenese ha deciso di far firmare 50 figurine a 12 calciatori di Serie A (per un totale di 600 card autografate): su eBay alcune sono state vendute addirittura a 1.500 euro.


mi sa che l'unico fedele alla linea è rimasto solo questo pappagallo



Canta “Bandiera Rossa” per strada, ha il becco ma non è Fassino a 18 anni. Indovinello difficile da risolvere se non fosse che a spianare la strada è una storia che viene dalla Toscana, dove un pappagallo amante del sempiterno inno comunista è stato ritrovato dal suo padrone proprio grazie a questa sua particolarissima performance.

Cipolla, il pappagallo «partigiano» ritrovato perché fischia Bandiera rossa

Lui si chiama Cipolla, è un calopsita, cioè un cacatua delle ninfee e vive in quel di Firenze. Secondo La Nazione il pappagallo in questione era stato trovato e adottato da una famiglia un annetto fa e, subito dopo essersi accasato, aveva palesato questa sua particolare dote canora.
Gli appartenenti al suo ordine biologico infatti, specie gli africani cinerini, sono famosi per saper riprodurre suoni, motivi, melodie e perfino imitare voci. Tuttavia, nel carnet canonico di questi simpatici pennuti non si va, di solito almeno, oltre qualche goliardica scurrilità, qualche motivetto disincantato o i nomi dei proprietari delle case in cui portano allegria.
Cipolla no, lui, evidentemente reduce da un rapporto con qualche anziano della rossissima Toscana, a casa dei suoi nuovi padroni ci era arrivato con una hit spiazzante: lui cantava e fischiettava “Avanti o popolo alla riscossa”.



Qualche giorno fa il pappagallo, che viene descritto come molto socievole, tendenzialmente anarchico come indole ma un filino propenso a spaurarsi quando le cose si fanno dure (paro paro i nipotini attuali dei rossi di cui canta le gesta, verrebbe da dire) si era perso.
La signora Michela Rizzuti, la proprietaria, all’inizio non si è preoccupata – Cipolla non era nuovo a colpi di testa alla garibaldina del genere – poi però ha lanciato l’allarme smarrimento a un centro Lipu.
E ha fatto bene, Cipolla, spersosi in zona Viale Don Minzoni, è stato notato da una signora mentre, appollaiato su un ramo, se la cantava talmente gagliarda che neanche Giuseppe Bottazzi da Brescello.
Dato che il particolare vezzo del pappagallo “compagno” era stato già reso noto con la denuncia della scomparsa, adescarlo per farlo entrare in casa, allertare chi di dovere e farlo restituire alla proprietaria è stato un tutt’uno. Cipolla è tornato a casa sua, a Firenze, a cantare, forse ormai solo lui dopo tante Leopolde, Bandiera Rossa.

M5S: come i fascisti e le dittature "Boicottate Sfera Ebbasta. E' un cantante per disperati, da vietare ai ragazzini"

come  ho  già detto    nel post precedente  la  trap   e  un certo tipo di rap     non mi piace per  via dei testi troppo aggressivi e  carichi d'odio     gratuito   e  generalizzazioni  .  Ma  un conto  è dirglielo    direttamente o parlarci . Un altro  è la  censura  ormai  a tempi  d'internet   anacronistica e  sempre  più illegale .

Premetto    che  per le  sue  canzoni sono




Ma     concordo  con quanto  ha  detto  sempre  su repubblica  il sindaco Fabio Chies: "Mai messo veti sugli artisti proposti, tutto si svolgerà nella sicurezza che è garantita. Sfera è molto lontano dal mio modo di vedere le cose, e non incontra certo i miei gusti: ma nessuna censura da parte nostra".   Infatti Stiamo messi bene. Coloro che hanno l'ambizione di far politica, se ne sono capaci, risolvano i problemi del paese. Lascino stare le crociate moralistiche in ambiti che non competono loro. Danno sempre l'impressione di essere precipitati, per caso, in faccende più grandi di loro.


Ecco  i fatti  da  repubblica   15\2\2019

M5S: "Boicottate Sfera Ebbasta. E' un cantante per disperati, da vietare ai ragazzini"

Il trapper Sfera Ebbasta (fotogramma)


Il trapper va in tour dopo la tragedia della discoteca Lanterna azzurra in cui morirono 6 persone. L'invito dei grillini di Conegliano a disertare la prima tappa il 12 aprile



Sfera Ebbasta torna sul palco a Conegliano, ma il Movimento 5 Stelle invita al boicottaggio. Nei giorni scorsi il trapper milanese ha annunciato l'avvio del suo "Popstar Tour 2019", il primo nei palazzetti dello sport. A sorpresa ha aggiunto una "data zero" a quelle già previste a Roma, Napoli e Milano: il 12 aprile si esibirà alla Zoppas Arena di Conegliano, e sarà la prima volta dopo la tragedia della discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo.
Il 7 dicembre scorso, infatti, era atteso per un dj set nel locale, ma prima del suo arrivo si scatenò il panico, probabilmente perché qualcuno degli spettatori spruzzò dello spray urticante. Morirono in sei nella ressa per fuggire, cinque ragazzi tra i 14 e 16 anni e una mamma di 39 anni. La Procura di Ancona ha messo sotto indagine una decina di persone a vario titolo, nel fascicolo aperto per omicidio colposo plurimo e lesioni colpose.
Come riporta la Tribuna di Treviso, l'arrivo di Sfera Ebbasta alla Zoppas Arena (attese 5.000 persone, i biglietti del Vip Pack che includono un pass per il back stage costano 159 euro) ha scatenato la reazione del Movimento di Conegliano. "Il concerto dovrebbe essere vietato ai ragazzini: piuttosto andate a bere qualche birra. E' un cantante per disperati", spiega il capogruppo Ms5, Alberto Ferraresi. "Non vogliamo fare i moralisti, ma bisogna dare esempi educativi ai ragazzi. La musica in alcuni casi è stata trasgressione, ma c'è un limite a tutto. Non si può sentire parlare di droga, canne, e donne considerate come "tr...". Invitiamo i ragazzi, piuttosto che spendere soldi per il concerto, a bere qualche birra in compagnia".
 Concordo  con quanto  ha  detto  sempre  su repubblica  il sindaco Fabio Chies: "Mai messo veti sugli artisti proposti, tutto si svolgerà nella sicurezza che è garantita. Sfera è molto lontano dal mio modo di vedere le cose, e non incontra certo i miei gusti: ma nessuna censura da parte nostra".   Infatti Stiamo messi bene. Coloro che hanno l'ambizione di far politica, se ne sono capaci, risolvano i problemi del paese. Lascino stare le crociate moralistiche in ambiti che non competono loro. Danno sempre l'impressione di essere precipitati, per caso, in faccende più grandi di loro.

dialogo con l'autore della lettera LETTERAa beppe sevegnini Trap-Remo, ovvero dell’Incompetenza Musicale Diffusa

Leggo che      la  lettera  sotto riportata    , oltre     ad essere  stata  mandata   alla  nova  sardegna  ( del 15\2\2019  )     è stata mandata    anche al corriere  della  sera  del  11\2\2019

Risultati immagini per trap a san remoGentile Severgnini, “Povera Patria”, come cantava uno dei più competenti musicisti italiani, Franco Battiato. La prima e la seconda serata del “Trap Remo” 2019, Festival della I.M.D. (Incompetenza Musicale Diffusa), hanno martoriato le mie orecchie con poche eccezioni. Brani effimeri, privi di soluzioni rigeneranti per l’ascoltatore medio (modulazioni, strutture formali dignitose, esecuzioni ricche di note estranee alle scale musicali conosciute, etc.) e interpretati da aspiranti cantanti, barcollanti nell’intonazione e nel senso ritmico. Le parti migliori del 69° Festival della Canzone Italiana, ça va sans dire, sono appannaggio di ospiti del calibro di Giorgia, Riccardo Cocciante e Marco Mengoni. Sul resto, fatta eccezione per Cristicchi, Arisa e Il Volo, riempirei il pentagramma di pause coronate. Le domande nascono spontanee. Chi sceglie chi? Possibile che i Poeti non siano ancora insorti come un sol vate contro l’anti-poesia del Rap e del Trap “Zero-punto-zero”? Il problema ha origine, ancora una volta, dall’I.M.D. (Incompetenza Musicale Diffusa). Governi dei Natali passati che hanno negato per decenni gli Indirizzi Musicali nelle Scuole Medie e, negli ultimi otto-nove anni, la crescita di Licei Musicali e Attività vocali-strumentali alle Elementari (limitandole alle classi terze, quarte e quinte); diversi Conservatori di Musica arroccati nella Roncisvalle della Musica Classica e della monocultura del Jazz, sprezzanti nei confronti del Pop-Rock dei Queen e dei Jethro Tull, nonostante costituisca ormai l’ultimo bastione contro il dilagare dei Trap-Rap, nuovi barbari privi di pentagrammi; non pochi docenti di Musica mutanti, vestali della Storia della Musica o dell’Organologia e smemorati della funzione linguistica del codice musicale. Le soluzioni? Musica alla Materna e alle Elementari con professori appositamente abilitati, almeno un Indirizzo Musicale ogni tre corsi nelle Scuole Medie, Licei Musicali in tutte le città dotate di Istituti Superiori, Dipartimenti Pop-Rock nei Conservatori d’Italia che ne siano attualmente sprovvisti e, dappertutto, Scuole Civiche di Musica per giovani, adulti e Terza età. Il passaggio dall’I(ncompetenza).M.D. alla C.M.D. (Competenza Musicale Diffusa) richiederà una lunga marcia. Ma una società più musicale sarà sicuramente una società migliore.
                     Antonio Deiara, pentagrammando@virgilio.it

ciao  Antonio

ho letto  il tu ottimo e   competente   intervento  sulla  nuova  del 15.2.019  Hai perfettamente    ragione  ad  estendere    l'insegnamento    della musica  e  soprattutto   d'educazione  all'ascolto  dalle  materne alle superiori   ,  perchè c'è troppa   IMD   e pochissima  ani meglio scarsa  CMD .  Sul festival  di san remo , pur   fra i miei limiti musicali   dovuti a  : 1 problemi  uditivi .,  2)  carattere refrattario  e     ribelle  ., 3)  insegnante   dalla  2  media    cane  , capra  secondo   molti   fra  cui figli  d'insegnanti  di musica  e di pianoforte   e  poco  paziente  , e  pur non avendolo seguito   direttamente   ma indirettamente    in quanto  i   social    e  non solo   rimandavano  le  canzoni   concordo  con te .  Idem  avendo amici  insegnanti  di strumento   non  che   musicisti    sia  autodidatti  sia   di conservatorio , su quello che  dici sui  conservatori   .
Risultati immagini per trap a san remo
 Infatti la musica   va  fatta  studiare  ed  educare  all'ascolto senza pregiudizi  e  generalizzazioni .  Infatti   è qui la  mia  osservazione  che      ti devo  fare  .  Infatti   sul rap   èvero quello  che  dici    , ma  non tieni conto  che ci  sono anche  ottimi sopratutto  nel primo rap italiano    testi  ed  ottime sperimentazioni   come  caparezza    e  Frankie_hi-nrg_mc, assalti frontali  ,  sound  system     sulla trap  non so  cosa  dirti  in quanto   non riesco ad  ascoltarla :  testi   troppo gratuitamente   violenti ed  distruttivi e  d autodistruttivi  ,  , oltre  che   in  gran parte  carichi  d'odio  e  di capri espiatori , noiose   dal punto di vista  armonico e  ritmo .  Infatti  The  Andrè  che li prende per  il culo     gli fa  il verso    afferma  : <<  (....)  Non trovo queste canzoni poetiche, non credo di migliorarle rifacendole così, sono un elenco di spacconate, racconti di coiti, droghe, esibizione di ricchezza  (...)   continua  qui  .>>   . Su  jazz è vero  si sta  commercializzando  ed un po'  banalizzandosi    sta   soprattutto   il ramo  \  sottogenere   dello swing  perdendo   quella  vitalità  e  contaminazione   in cui è  nato e  finendo  in quella  che definisci  Imd . Ma  per il  resto  ,   non  sono   completamente  d'accordo  in quanto il jazz   vista  la   sua capacità  di  contaminarsi  ( infatti  il  film la   leggenda    del pianista  sull'oceano   n'è una testimonianza   specialmente  l'inizio )  




 e fondersi   con altri generi dimostra  il  contrario a mio avviso .  E parlo, ovviamente  da profano ,    nonostante  i miei limiti prima citati  ,  da un ascolto   pluri ventennale  della rassegna      ( e non  solo )   di time  jazz    e  d'altri   cd e dischi dei mie  (  quindi  jazz  classico  e qualcosa    di moderno )   e  cd    o pezzi   su internet   di jazz moderno . 

  cordialmente  Giuseppe Scano