L'evoluzione dell'umanità si è accompagnata sempre di muri e chiusure. I primati a un certo momento hanno avuto bisogno di proteggersi dai predatori dormendo sugli alberi. Poi man mano, dopo aver acquisito l'abilità a creare e più l'intelligenza a organizzare andava performandosi, l'umano a imparato a costruirsi un riparo con materiali vari che andavano dai rami e fogli alla paglia fino ad arrivare ai mattoni prima di fango e poi di altri materiali sempre più resistenti e duraturi. All'inizio doveva essere questa cosa della proprietà privata che nasceva. Però anche il bisogno di avere un posto sicuro e riservato dove conservare le proprie cose e dove poter avere un minimo di intimità.
Quando ero piccola, ho visto e ho dormito in case di fango principalmente delle capanne, cioè case circolare con un tetto di paglia a forma di cappello. Era bello vedere la fabbricazione del tetto, è un giorno di viavai, di sudore, di ilarità, di aiuto riciproco, di cibo e bevande di miglio, spesso piccante, preparate con burro di karitè. Poi alla fine tutto un gruppo di uomini che lo sollevano urlando "haya haya!" fino ad appoggiarlo sulla casa. Queste case hanno un ingresso ma non avevano una porta materiale che si chiude (una porta senza la porta che apre e chiude). Non era necessario. La maggioranza aveva ai due lati della porta, due grossi pezzi di legno inchiodati al suolo che si chiama "Lugri" e fra questi due si metteva una specie di stuoia di paglia tessuto bene sempre da uomini che si appoggiava all'ingresso e fungeva da porta. I legni servono a tenerlo fermo. Quando uno voleva entrare o uscire, bastava tirare questa stuoia di lato. Serviva sopratutto a non lasciare entrare gli animali in casa. Non serviva per impedire a qualcuno di entrare per rubare non si sa cosa. Nessuno entrava a casa di altri per nessun motivo a parte le altre persone che abitano lì e che sono famigliari che potrebbero entrare a prendere qualcosa da usare e rimettere a posto. Poi pian piano, le case hanno cominciato ad avere una porta fatta di lamiere che si comprava al mercato con o senza lucchetto. Il lucchetto a volte serviva a tenere la porta chiusa mentre si va via, altrimenti il vento lo faceva aprirsi da solo. Tanto che per uscire se uno non ha un lucchetto, legava la porta con un filo.
Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
Cerca nel blog
28.4.25
le porte - Pacmogda Clémentine
27.4.25
non trovo le parole per definire chi insulta cosi la segre e non solo
premetto che non concordo con Liliana Segre per le sue posizioni di difesa a oltranza dello stato d'Israele , ma #AchePuntoSiamoArrivati !!!. alla fine le ho trovate in questo meme 
Ma le sono vicino per quello che ha subito di recente .Quello che riceve e subisce ogni giorno la senatrice a vita Liliana Segre da orde di miserabili odiatori è una vergogna e una ferita per questo Paese.
E colpisce ancora di più la natura degli insulti ricevuti da Segre.
Arrivano da militanti di estrema destra, gruppi no-va* e sedicenti difensori della causa palestinese. Che altro non sono se non fascisti mascherati che della causa palestinese non hanno capito nulla.
Un conto è criticare civilmente (e legittimamente) le posizioni di qualcuno comprese le sue Infatti anch’io mi sarei aspettato di trovare in lei una coscienza critica del massacro in atto a Gaza.
Un altro conto è - come emerge dalle indagini - arrivare all’abominio di accusare di nazismo una sopravvissuta ai campi di sterminio nazisti.
“Uno sfregio alla verità oggettiva e la più infamante delle offese per la reputazione di chi spende la propria vita per testimoniare gli orrori del regime e per coltivare la memoria dell’Olocausto”, come ha ben riassunto il gip Alberto Carboni.Solidarietà senza se e senza ma alla senatrice a vita Liliana Segre.
A cui tutti in Italia dobbiamo essere grati per quello che ha fatto negli ultimi trent’anni per la memoria storica e per l’antifascismo in questo Paese di nostalgici , smemorati,ecc
L"Odio social contro la senatrice a vita Liliana Segre dopo la sua partecipazione alle celebrazioni del 25 aprile a Pesaro. "Sanguisuga ebrea"; "la più nazista di tutte"; "vecchia il popolo italiano non ti vuole"; "stanno facendo la raccolta differenziata": questi alcuni "tra le centinaia di insulti che sono stati scritti sotto i video dei festeggiamenti del Comune di Pesaro e del sindaco Biancani per la festa di Liberazione", rivolti dagli haters alla sopravvissuta ai campi di concentramento, spiega sui social il consigliere comunale Riccardo Bernardi. [.... ]
Ringrazio Riccardo Bernardi per aver messo online tale il video di risposta .
Ci rende ancora più chiaro a tutti a che punto arriva l'essere umano. Definirli bestie sarebbe un insulto per le bestie stesse.
Striscione contro panettiera antifascista: “Fetore dal quel forno”. Schlein: fascisti inaccettabili a cura della redazione Politica

Foto di Sinistra italiana
Gli insulti contro Lorenza Roiati, che il 25 aprile è stata identificata dalle forze dell’ordine per una scritta che celebrava la Liberazione. Il sindaco difende gli agenti e attacca il dem Ricci: “Da lui sciaccallaggio”
Purtroppo esistono persone talmente ignoranti da riuscire a scrivere certe cose che non riesco neppure a definire. .... avrei altro d'aggiungere ma << Una parola è troppa e due sono poche. >>( cit tv )
«Noi, artigiani in via d’estinzione» Dal tornitore, al fabbro, al calzolaio: le voci dalle poche botteghe superstiti ., Piazza San Marco e la grotta di San Giovanni con i Lego: in mostra le opere di Maurizio Lampis .,
unione sarda del 27\4\2025
![]() |
| Alberto de Santis 62 |
![]() |
| a destra Gabriele Serra,75 |
Maestro del ferro
Piazza San Marco e la grotta di San Giovanni con i Lego: in mostra le opere di Maurizio Lampis
L’esposizione è a Domusnovas: «Più ci si allontana più si notano le somiglianze con l’originale»
Si può riprodurre fedelmente la facciata della grotta di San Giovanni con un quadro - mosaico fatto unicamente di mattoncini Lego? Sembra di sì, almeno a vedere la mirabolante opera creata in 3 mesi (lavorando 3 ore al giorno con 22 mila mattoncini) da Maurizio Lampis, presidente del museo del mattoncino Karalisbrick e massimo “costruttore” in Sardegna di eccezionali diorami creati con gli iconici mattoncini colorati.

“Più ci si allontana e più si notano le somiglianze con l’originale”, dice il creatore nel corso dell’inaugurazione di oggi della sua mostra “Lego Art Exhibition” che rimarrà visibile al monte granatico di piazza Matteotti a Domusnovas praticamente fino al 18 maggio.Non esagera Lampis: già da vicino il raffronto dell’opera con una foto della grotta è incredibile, ma facendo qualche passo indietro si rimane letteralmente stupefatti nel cogliere anche tutti i giochi di luci, gli incredibili effetti cromatici della vegetazione sulle pareti in arenaria e l’ingresso dell’ipogeo riprodotto con varie sfumature di nero. La grotta domusnovese, “il 26simo monumento commissionatomi in Sardegna” ricorda Lampis, è solo una delle circa 40 meraviglie che si possono ammirare nei vasti locali del monte granatico.

Basta fare qualche passo, infatti, per imbattersi in un immenso e sontuoso castello medioevale (95 mila pezzi, 85 chili di peso, 8 mesi per crearlo) nel quale i piccoli particolari sono spettacolari quanto l’opera nella sua interezza. Accanto, non da meno, c’è anche un’incredibile “Piana di Giza” con le sue tre grandi piramidi, un’impressionate piazza San Marco a Venezia (2,80 metri x 1 metro, 170 mila mattoncini, 8 mesi di lavoro), ed ancora il Titanic nel momento in cui cozza contro il grande iceberg, la torre dell’elefante di Cagliari, un busto di Giva Riva autografato da Rombo di Tuono poco prima della sua scomparsa (“l’opera in assoluto più difficile da realizzare”, rivela Lampis) e altri capolavori, ognuno con accanto una foto dell’opera originale in modo da poter fare i raffronti. Sono tanti gli appassionati ed i curiosi presenti ad ammirare le opere ed a tempestare di domande il costruttore.

diversi modi di concepire un evento luttuoso il caso della suor Genevieve, amica del pontefice e della gente con i telefonini al corteo ed i selfie alla salma alla morte i papa franceaco
Senza telefonino in mano ormai una rarità
![]() |
| da Cronache Dalla Sardegna 15 h · |
L'altra immagine è quella del corteo funebre
in effetti tutti con il cellulare in alto a fotografare la macchina funebre con il Papa anziché farsi il segno della croce o rimanere in silenzio . Tutto questo non è da Cristiani ,perchè chi crede , o persone di buon senso .Infatti le persone in generale non capiscono e non capiranno mai come bisogna comportarsi in dovute circostanze, purtroppo l' ignoranza abbonda sempre di più...
. Ora mi si dirà che tale funerale è un evento storico, perciò riprendere è un gesto che le persone fanno col cuore, è una testimonianza e perché no? Anche per dire "io c'ero!" Vero ma ci sono già le foto e le immagini dei media che bisogno c'è di un atteggiamento feticistico del ricoro fisico a tutti i costi , non basta quello mentale dei ricordi ? .
Ma mentre questo può anche essere comprensibile vista la figura di Francesco e quindi un funerale di popolo er omaggiare una persona illustre e la sua vita ( vedere il caso di Toto ) cosi come quella di una foto alla salma esposta . Non sono comprensibili , anzi la cosa peggiore di questo modo doi concepire un evento luttuoso è stata quella dei Selfie . Per tanti compreso il sottoscritto che ha sempre fotografato tutto ( o quasi ) quella che veeva ed incontra nelle sue camminate e viaggi , cercando le cose più strane e curiose , il selfie con la salma di Papa Francesco rappresenta una gravissima mancanza di rispetto ed è manifestazione di una società in cui il culto della propria immagine può superare anche i confini del sacro e del lutto . in mezzo a tutti questi omaggi, si sta ancora parlando sul web e non del il gesto oco rispettoso e scretriato di alcune persone che una volta raggiunta la bara dentro San Pietro si sono scattate dei selfie con la salma di Papa Francesco, un gesto inopportuno e sicuramente di dubbio gusto
tra cielo e terra
Condivido in quanto mi ha anticipato e ha fatto meglio di me , questa riflessione di Tacitus uno degli autori dela rubrica caffè corretto dell'unione sarda
27\4\2025
26.4.25
Fu uccisa, uomo condannato ma per lo Stato è ancora viva. L'assurdo caso del giallo di Guerrina
è vero ed comprensibile che se un corpodi una persona , uccisa inquesto caso , non viene trovato , bisogna aspettare un tot di tempo per sbloccare le attività che essa aveva . Ma 11 anni , soprattutto dopo che l'assasino è stato condannato , mi sembra : esagerato , frustrante , poco decoroso ed irrispettoso verso i familiari . E' questo in sintesi il caso in questione
Fu uccisa, uomo condannato ma per lo Stato è ancora viva. L'assurdo caso del giallo di Guerrina
Il suo corpo non è mai stato ritrovato.Questa anomalia burocratica ha conseguenze concrete: il conto corrente bancario della donna, aperto presso un istituto di credito a Novafeltria, in provincia di Rimini, risulta ancora bloccato
TiscaliNews
Sono trascorsi undici anni dalla scomparsa di Guerrina Piscaglia, la donna di 49 anni originaria di Cà Raffaello, frazione di Badia Tedalda (Toscana), per la cui morte è stato condannato in via definitiva a 25 anni di carcere il frate congolese padre Gratien Alabi. Nonostante la condanna confermata anche in Cassazione, Guerrina, il cui corpo non è mai stato ritrovato, risulta ufficialmente non deceduta per lo Stato italiano.
Questa anomalia burocratica ha conseguenze concrete: il conto corrente bancario della donna, aperto presso un istituto di credito a Novafeltria, in provincia di Rimini, risulta ancora bloccato. Senza un certificato di morte, la banca non può procedere alla chiusura del conto né consegnare le somme ai familiari.
Il quotidiano Il Resto del Carlino torna oggi sulla vicenda che, oltre al dramma umano, si intreccia con un paradosso legale. Guerrina Piscaglia scomparve il 1° maggio 2014, dopo essere uscita di casa per incontrare padre Gratien, con il quale avrebbe intrattenuto una relazione. Accusato di omicidio e occultamento di cadavere, il frate sta scontando la pena nel carcere romano di Rebibbia, continuando però a professarsi innocente .
Nel frattempo, la famiglia di Guerrina continua a chiedere giustizia. Attraverso i propri legali, il marito Mirco Alessandrini rinnova l'appello: "Padre Gratien dica la verità: vogliamo sapere dove si trova il corpo di Guerrina per poterle dare un degno funerale".
Parallelamente, si avvicinano alla conclusione le cause civili avviate contro la Diocesi di Arezzo. Il marito e il figlio di Guerrina, trasferitisi a Sansepolcro, chiedono un milione di euro di risarcimento, somma richiesta anche dalle sorelle della vittima.
La vicenda di Guerrina Piscaglia continua a rappresentare una ferita aperta per la sua famiglia e per l'intera comunità di Badia Tedalda, che non ha mai smesso di cercare la verità.
Papa Francesco, il cammino d'un lottatore di © Daniela Tuscano
Francesco è stato un lottatore, non un combattente.
Lottatore, perché non si è mai arreso alle ingiustizie, alla guerra, alla violenza economica, all'umanità fragile e indifesa, ai cosiddetti «lontani» che la Chiesa gerarchica a volte ha trascurato. Imitando il Maestro, Francesco, il successore di Pietro, era venuto per i malati, non per i sani.Francesco dunque
lottatore. Ma non combattente, perché Francesco ha dichiarato definitivamente fuorilegge la guerra, anzi, fuori della Legge. Quella del Vangelo.Francesco capì, sulla scorta di Simone Weil, che non esiste alcuna guerra giusta, neppure quella rivoluzionaria. Non ha offerto formule, come non le offri Gesù. Diede l'esempio.Francesco ha insistito sull'educazione perché, in un mondo in cui l'opzione del conflitto è considerata ormai scontata, solo una cultura di pace, incistata e direi trasfusa nel sangue, può disarmare il concetto stesso di guerra.
Francesco ha creduto nell'ecumenismo, quello vero. Restituendo all'uomo Gesù la realtà delle sue radici mediorientali, ha ridonato universalità al cristianesimo; ha fatto capire che tutto ci importa, «I care» diceva don Milani.
Nessuno escluso: cristiani, musulmani, ebrei e fratelli (e sorelle) tutti. Tanto avrei ancora da dire su questo Papa che considero di transizione, e non è definizione riduttiva: Papa in un mondo che ha «disimparato» Gesù, ma che ne avverte confusamente la mancanza, Francesco, come il buon pastore, ha «transitato» fra noi, umanità smarrita. Ma il tempo non mancherà e, dopo tante emozioni, è giusto lasciar spazio al raccoglimento. D'altronde, è Pasqua. La Pasqua presuppone la morte ma ha vinto la morte. Raccogliere il testimone d'un camminatore, anche quando costretto su una sedia a rotelle, significa metterci in cammino a nostra volta. Sulle orme dell'unico Maestro.
© Daniela Tuscano
quando un film thriller descrive la realtà . . l'aumento dello streaming del film Conclave di Edward Berger. coincidenza o casualità con l'imminente conclave ?
Avendo visto su netflix il primo ho optato per il secondo .
N.B
per chi volesse aprofondire trova come sempre a fine post l'elenco dei siti consultati per questo post
Ma ora bado ale ciancie e veniamo alla recensione del film
Conclave
un buon thriller con un ottimo cast . Un film dirrompente , un pizzicco di rilevanza sociale . Infatti . Il film è da vedere : perché : rispecchia la realtà 'curiale' e clericale all'interno dello stato vaticano. Rappresentazione , secondo alcuni , immensa sulla differenza tra potere ecclesiastico e fede , questo film propone un cast di altissimo livello dove basta solo uno sguardo vedesi la Rossellini e un Fiennes direttore d'orchestra stratosferico. secondo altri \e invece è : Tradizionslismo contro islamismo e wokismo ! Questo é il senso. Del film...e anche della realta ., Intrighi molto terreni che evidenziano che, nonostate gli abiti e gli insegnamenti religiosi siano di elevata moralità, di base l'uomo resta sempre un uomo.
Infatti << [...] Come impongono regole e convenzioni dei generi cinematografici, anche quello che ruota intorno alla Santa Sede deve abbracciare cliché e personaggi facilmente riconoscibili, precisi schemi narrativi e semplificazioni che se da una parte rendono più agevole per il pubblico il viaggio tra mondi possibili, dall’altra rischiano di irritare, e non poco, coloro che sono invece convinti della necessità di maggiore attenzione, approfondimento e sfaccettature quando si decide di affrontare temi così complessi. [ .... ] da quest articolo Il Conclave visto come un thriller diventa un’involontaria parodia d'Avvenire >> . Uno dei tnti film complottisti . Un film da cassetta che difficilmente lascerà ( per il momento vista la concomitanza il vero conclave è il più visto e ricercato in streaming ) qualcosa nella memoria a lungo termine degli spettatori . Infatti Il film è stato accolto positivamente dalla critica. Sull'aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes ha un indice di gradimento del 93% basato su 319 recensioni, con un voto medio di 8,1 su 10. Su Metacritic ottiene un punteggio di 79 su 100 basato su 54 recensioni.Kyle Buchanan del New York Times definisce il film «esattamente ciò che attrarrà la giuria degli Oscar, che amano premiare un racconto dirompente purché sia ben fatto e con un pizzico di rilevanza sociale», mentre Benjamin Lee del Guardian dà al film un voto di 4 stelle su 5, definendolo un buon thriller con un ottimo cast, lodando particolarmente la performance di Fiennes.Nella stampa italiana, Davide Turrini in una recensione su Il Fatto Quotidiano ha invece evidenziato l'abbondante uso di cliché nella pellicola.Angelus, settimanale dell'Arcidiocesi di Los Angeles, ha elogiato l'interpretazione degli interpreti principali, scrivendo al contempo: "Il problema non è che [Conclave] sia pieno di pregiudizio contro la Chiesa cattolica, ma che sia un film scadente […] Il discorso cruciale [di Benitez] è così pieno di banalità che sembra scritto con ChatGPT". Il prelato statunitense Robert Barron lo ha definito "un film sulla Chiesa cattolica che sembra sia stato scritto dal comitato editoriale del New York Times".Nella stampa italiana, Avvenire recensiuone citata nelle righe precedenti. (pubblicazione della CEI) ha definito il film "un'involontaria parodia" . Da vedere se appassionati deletematiche del complotto e del mistero o delgenere thriller . Voto 6-
Perché il Conclave è così intrigante in 12 film, libri, podcast che lo raccontano da dentro | GQ Italia
Conclave - Wikipedia
25.4.25
non sapevo che mettere un manifesto antifascista pacifico e senza offesa fosse reato
non sapevo che esporre ( per giunta è nipote di una medaglia d'oro della resistenza ) un manifesto pacifico d'antifascismo fosse un reato punibile . #antifascimo #25aprile #medagliadoro #roiati
la resistenza non è solo il 25 aprile ma lottare tutti i giorni , la resisenza è ....
Pietro Sedda il designer, artista e tatuatore di fama mondiale racconta i suoi nuovi progetti
Dopo la morte nei giorno scorsi all'età di 80 anni di Maurizio Fercioni ( foto al centro ) considerato il primo tatuat...
-
Come già accenbato dal titolo , inizialmente volevo dire Basta e smettere di parlare di Shoah!, e d'aderire \ c...
-
iniziamo dall'ultima news che è quella più allarmante visti i crescenti casi di pedopornografia pornografia...
-
Ascoltando questo video messom da un mio utente \ compagno di viaggio di sulla mia bacheca di facebook . ho decso di ...











.png)

