29.5.12

Dresda Piccolo genio risolve i quesiti di Newton

DRESDA Un piccolo genio tedesco di origine indiana ha risolto un problema posto da Isaac Newton che per 350 anni ha fatto «impazzire» i matematici di tutto il mondo. Shourryya Ray, 16 anni, ha risolto due teorie delle dinamica delle particelle a cui fisici prima di lui si erano avvicinati con approssimazione usando computer che all'epoca di Newton non esistevano. Le soluzioni del teenager permettono calcoli esatti di una traiettoria sotto l'effetto della gravità e della resistenza dell'aria. Ray si è trovato di fronte al problema durante una visita alla Technical University di Dresda. Il sedicenne, che vive da quattro anni a Dresda, è riuscito a calcolare esattamente la traiettoria di un proiettile sottoposto alle due forze. Poi come se non bastasse, ha risolto anche un secondo problema riuscendo a stimare precisamente il tipo d'impatto e di rimbalzo che segue quando un determinato corpo sbatte contro un muro. I due problemi di fisica meccanica e le loro soluzioni potrebbero apportare grandi benefici alla scienza balistica e per questo il giovane Ray è stato celebrato sui quotidiani internazionali come un giovane genio. «Quando i miei professori mi hanno detto che questi quesiti non avevano soluzioni», ha raccontato, «ho pensato tra me e me: “bene, non c'è nulla di male nel provare. Alla fine questa ingenuità da scolaretto mi ha aiutato  ».

i pedofili e gli stupratori ringraziano dei sul consiglio On (? ) Binetti


allora domani vado ,  seguendo   quanto le  di dice  



«Se durante il sacro momento della confessione, un sacerdote viene a sapere di un atto pedofilo, non è obbligato a denunciarlo». «Il sacramento della penitenza vincola il sacerdote con il peccatore. Il segreto del confessionale è un valore straordinario. Un fatto saputo in quel modo non va denunciato. Altra cosa è fuori dalla confessione» Paola Binetti alla Zanzara



 OVVIAMENTE SONO SARCASTICO NON PRENDERE ALLA LETTERA PIUTTOSTO MI TAGLIO LE.... CHE FARE UNA COSA DEL GENERE , a violentare qualche bambino e non mi confesso tanto non mi denuncia

28.5.12

primavera in sardegna stazzi aperti \ stazzi e cussòggji


per i continentali  e  o sardi  d'oltre mare *  e non   che  vogliono vedere  la  Sardegna  in questo caso la mia Gallura fuori dal turismo di massa e dallo spocchiosi luoghi dei vip (stintino , porto bello ,  Porto Cervo  e  Porto Rotondo )  o  dei villaggi turistici    la primavera  insieme  all'autunno e  le  sue  cortes  apertas   in barbagia  questa  è l'occasione  .Nel mese  di maggio  ,ormai al termine  ,   si sono e   e si  stanno   organizzando   con iniziative  che  variano da  comune e comune  ad  esempio  a tempio si  sono tenute iniziative  simili alle cortes apertas barbaricine  che si  tengono d'autunno  (  locandina   Generale  al lato  e   sotto  quella del mio comune   più alcune notizie sulla vita  e la società degli stazzi  )   tratte   dal sito  http://www.prolocotempio.it/
Luoghi ormai  scomparsi  e deturpati  dalla globalizzazione imperante  e  dal turismo  di  Massa   che  vuole   a tutti i costi anche  dove  non c'è una piscina  e  tutte le comodità  ( anche le più frivole ) ed  incapace  o non vuole   almeno per  una settimana   fare  vita spartana  

 
          




                                                           cliccate  sopra   per  ingrandimenti




Essi erano Luoghi  dove  anche  le   controversie venivano risolte   o  almeno ci   si provava  ( perchè  a volte  finivano  in rissa  verbale  come questa  canzone    \ poesia  di   un grandissimo cantate  \poeta    Genovese    Gallurese  d'adozione  citato più volte  qui nel blog e le sue  canzoni  usate come  colonna sonora o punti di riferimento   )   ne  trovate  sotto    testo

Di chissu che babbu ci ha lacátu la meddu palti ti sei presa,
lu muntiggiu rúiu cu lu súaru li àcchi sulcini lu trau mannu
e mhai laccatu monti múccju e zirichèlti
Ma tu ti sei tentu lu riu e la casa tuttu chissu che vera ndentru
li piri bbutirro e loltu cultiato e dapói di sei mesi che mi nera ndatu parìa un campusantu bumbaldatu
Ti ni sei andatu a campà cun li signori fènditi comandà da to muddèri e li soldi di babbu lhai spesi tutti in cosi boni, midicini e giornali
che to fiddòlu a cattranni aja jà lucchjali
Ma me muddèri campa da signora a me fiddòlu cunnosci più di milli paráuli
la òja è mugnedi di la manzàna a la sera
e li toi fiddòli so brutti di tarra e di lozzu
e andaràni a cuicàssi a calche ziràccu
Candu tu sei paltutu suldatu piagnii come unu stèddu
e da li babbi di li toi amanti tha salvatu tu fratèddu
e si lu curàggiu che tè filmatu è sempre chìddu
chillèmu a vidi in piazza ca lha più tostu lu murro
e pa lu stantu ponimi la faccia in culu  

 fino al secondo dopo  guerra  massimo anni  60   in modo  pratico   e senza  ricorrere  a tribunali   con il dialogo   e il confronto  fra le parte   tramite  il sistema  della rasgioni   qui  (  copertina    a destra   )  nello studio  socio antropologico   con il cd  della registrazione   orale   di simone sassu  (  Armando Editore 2009 pp. 320 ISBN 978-88-6081-526-2 )    trovate  una delle  ultime, se  non addirittura  l'ultima   rasgioni  in Gallura  .
per la storia degli stazzi riporto un mio video girato il 13\5\2012 alla giornata degli stazzi organizzata dal Fai Gallura ( non ho fatto  foto perchè per 'sto cazzo di legge sulla privacy che punisce i piccoli e per " fesserie " mentre elogia e protegge i grandi e se ti denunciano la denuncia non si può ritirare perchè procede d'ufficio non si posso mettere se non si coprono volti di persone e devi chiedergli autorizzazione come avrei dovuto fare per questo video ma cavillando ho scoperto che era un evento culturale , cosa che non era presente per il resto della giornata visto altri impegni del relatore ) in cui





                                                  quintinio mossa illustra l'origine e degli stazzi nello stazzo della pittrice Anna Gala

L'unica  foto  che  sono riuscito a fare  in un momento di  "calma " ,   infatti  sono stato fra  gli ultimi ad andare  via  è questo monolite  granitico ( ora adibito a cantina  e ripostiglio  per  fare il vino  , ma  un tempo  fino agli anni  50\60 era  abitazione  )  derivato dal disfacimento  della roccia per idrolisi  . che  si trova  andando  a Pulchiana  (   il monolite granitico più grande della Sardegna, situato su un altopiano della Gallura settentrionale, a 550-673 sul livello del mare. località che si trova fra  tempio  e palau   (  vedere  sotto  cartina    e qui ulteriori news  )
Per  chi volesse  maggiori informazioni    e  su  come oggi   sia  stata trasformata   trovate news  qui  ( con una buona bibliografia  da  cui attinsi  anch'io per  la tesi )  ed   in un vecchio mio post di splinder  (  che sono riuscito a salvare  qui  su blogger  )   e  in   un estratto  della mia tesi di laurea  e  parte della bibliografia   utilizzata
(....)  
L'altra caratteristica è quella del popolamento dell'interno e l'abbandono delle coste. Infatti : « [...] Le condizioni storiche che causarono lo spopolamento sono da ricercare nello stato di abbandono generale nel quale si trovava tutta la Sardegna, dopo alcuni secoli di dominazione spagnola [o anche prima secondo altri studi] a questa si aggiungevano le frequenti incursioni saracene lungo le coste e si capisce il motivo per cui nella Gallura marittima esisteva il solo villaggio di Olbia. Gli altri erano raggruppati alle falde del Limbara (Aggius, Bortigiadas, Tempio, Luras, Calangianus e Nuchis)».[1]


La colonizzazione delle zone abbandonate fu la conseguenza di una notevole immigrazione dalla vicina Corsica; in seguito ulteriormente rafforzata, nei primi anni del Settecento, anche dal movimento della gente dell’interno, per lo più pastori, che dai villaggi, nelle loro transumanze, si spingevano fino alle zone disabitate. Si trattava

anhe se voi vi credete assolti siete e sarete sempre coinvolti Cassazione: "Alla Diaz inusitata violenza, ma contro De Gennaro nessuna prova"


anche se la giustizia vi ha condannato la storia


vedete questo video qui  se nel caso   non dovesse essere  visualizzato sotto  e  poi dite la  vostra  
per  me  è colpevole  moralmente  mi sembra  assurdo   che non sapesse . O mente sapendo dio mentire o  è sordo e cieco






Cassazione: "Alla Diaz inusitata violenza, ma contro De Gennaro nessuna prova"

"Abusività e ingiustificata durezza" - La suprema corte, nella sentenza 20656, rileva che le indagini "rapidamente promosse dalla procura di Genova" hanno consentito "di chiarire subito i profili di abusività e ingiustificata durezza dell'azione portata a compimento nella scuola Diaz-Pertini". Le sentenze di primo e secondo grado già emesse, per il filone processuale delle violenze alla Diaz, sono state esaminate dalla Cassazione perché corredate agli atti della vicenda De Gennaro. Invece, il processo che vede imputati numerosi agenti e funzionari di polizia per le violenze alla Diaz, è fissato in Cassazione per il prossimo 11 giugno.
Nessuna bottiglia incendiaria - Tuttavia, già nel verdetto su De Gennaro, la Cassazione ricorda che "é ben presto emerso che nessuna bottiglia incendiaria è mai stata reperita e realmente sequestrata nei locali della scuola Pertini in possesso dei manifestanti ivi tratti in arresto". Era stato il falso ritrovamento delle due molotov a "legittimare" a posteriori l'arresto in flagranza dei 93 no-global della Diaz.
Contro De Gennaro nessuna prova - Ma, continua la Cassazione, contro De Gennaro non c'era nessuna prova. Nei confronti dell'ex capo della Polizia, oggi sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega ai Servizi segreti, "non si è acquisita alcuna prova o indizio di un 'coinvolgimento' decisionale di qualsiasi sorta nell'operazione Diaz". Ad avviso della suprema corte, la sentenza di appello con la quale De Gennaro, il 17 giugno 2010, era stato condannato a un anno e quattro mesi di reclusione dopo il proscioglimento di primo grado, prendeva le mosse dalla "illogicità dell'assunto del pubblico ministero nel malcelato tentativo di riportare nella vicenda dei fatti accaduti alle scuole Diaz un quadro di parallela responsabilità metagiuridica del capo della polizia, nei cui confronti non si è acquisita alcuna prova".
Assolto anche l'ex capo della Digos di Genova - I supremi giudici criticano anche la "farraginosa tesi della decisività dei dati relativi all'invio del dottor Sgalla presso la Diaz". Il procedimento che riguarda De Gennaro è stata la prima vicenda dei vari filoni processuali nati dai sanguinosi fatti accaduti durante il G8 svoltosi a Genova dal 19 al 22 luglio 2001, culminati nella tragica morte del giovane manifestante Carlo Giuliani, nelle devastazioni e saccheggi nel capoluogo ligure, con la violenta irruzione delle forze dell'ordine nelle scuole Diaz. Insieme a De Gennaro è stato prosciolto anche Spartaco Mortola, ex capo della Digos di Genova, per "l'assenza di seri elementi di prova a suo carico". L'udienza si era svolta in Cassazione lo scorso 22 novembre.
28 maggio 201
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la vera fede non è il vaticano Don Giorgio: Il vaticano è un gran puttanaio connivente con il porco di Arcore



da  www.tiscali.it
Pubblicato da Vincenzo Borriello il 28 MAGGIO 2012 15:37

Il vaticano è un gran puttaniao, non lo dice un “pericoloso” ateo o qualche invasato satanista. Sono le parole pronunciate da Don Giorgio De Capitani in un video postato su Youtube. Il sacerdote tocca vari temi che hanno coinvolto il Vaticano in questi giorni come lo Ior e la caccita di Gotti Tedeschi, oppure i famosi Corvi. Per Don Giorgio, Paolo Gabrieli, maggiordomo del papa accusato di aver diffuso documenti segreti del vaticano, è solo un capro espiatorio. Continua nelle sue accuse il sacerdote: “Il Vaticano è stato per anni connivente con il porco di Arcore”.

26.5.12

Guarda in che stato -Renato Mastroianni

 chi l'ah detto che  l'ironia e il  non sens   , siano solo cazzate  e  servano  (  quando  ci si riesce   )  si  sbaglia  di grosso  .  Finalmente  dopo  Elio e  le  storie tese  , Grilli , Checco Zalone , ecc   ecco un altro cantante  che   usa  il sarcasmo e l'ìronia come arma





                         Video non ufficiale del brano guarda in che stato,di Renato Mastroianni,presente su itunes.


 che  ha capito che  <<   sempre  allegri bisogna stare ....  >>







            mio video






se anche chi deve distribuire cibo ai poveri inizia a discriminare siamo messi bene

 chiunque  si a  , visto lo scarica barile  e la mancanza  d'assumersi  la responsabilità  dell'iniziativa  discriminatoria (  vedere  articolo sotto tratto  dal  quotidiano la Stampa )    perchè ci sono altri sistemi per  discernere (  di qualunque etnia e nazionalità  siano)  i  finti poveri  e  scrocconi  : <<  tanto c'è la Caritas  o la parrocchia o i servizi  sociali  >>  da  chi   , spesso più dignitosi  e modesti , veramente  soffre   e ha difficoltà  a tirare  avanti , siamo proprio  vuol dire  che  :



  da  La pellicola 'Bianco Rosso e Verdone' realizzata nel 1981 segna la seconda esperienza registica per l'attore romano Carlo Verdone.


Perchè un conto  e   controlli  per  tutti\e  indipendentemente  dall'etnia  , un conto  è  se  esso viene  fatto  solo per   una detterminata categoria  . allora  questo si chiama discriminazione 

CRONACA
26/05/2012 -

"Niente cibo a rom e clandestini"


Don Gianfranco Carlucci smentisce la paternità dell’iniziativa: «È tutto stato trascritto dalla segretaria sotto dettatura»

Il "decalogo" per gli aiuti ai
poveri scritto da un parroco.
Il sacerdote: sono le regole
del Banco Alimentare

GIUSEPPE LEGATO
MONCALIERI
Il decalogo è scritto - forse per caso - in un foglio intestato alla parrocchia di Santa Giovanna Antida, borgo San Pietro, quartiere popolare di Moncalieri.
Tra i dieci punti «richiesti per la consegna del pacco viveri agli indigenti» che viene fornito alle parrocchie dal Banco Alimentare, ci sono due condizioni, due discriminanti che sono finite al centro di un autentico caso. Si legge che i pacchi di beni di prima necessità (pasta, pane, sugo etc..) possono essere consegnati «ma non ai nomadi» e - per deduzione - nemmeno ai clandestini perché «se extracomunitari - si legge nel testo - è necessaria la copia del permesso di soggiorno».
Critiche pesanti 
Non solo. Tra le condizioni utili ad accedere ai pacchi di alimenti ci sono anche: «la copia del documento d'identità, del codice fiscale, dell' Isee, dello Stato di Famiglia, del Cud (se pensionati) del Red (se lavoratori a basso reddito)».
Questo decalogo l'ha consegnato don Gianfranco Carlucci ai parroci dell’Unità Pastorale 56 qualche settimana fa. Ne è venuto fuori un pandemonio.
Don Aldo Salussoglia parroco della chiesa di Nostra Signora delle Vittorie è saltato sulla sedia: «Principi inaccettabili» ha detto. Don Aldo, come don Paolo Comba parroco della Collegiata (e tutti gli altri preti), hanno preso le distanze da quei due punti «che rischiano di rovinare un lavoro di anni e contraddicono lo spirito cristiano di aiuto e assistenza».
Don Salussoglia, in particolare, dice di non essere «d' accordo con nessuno di quei punti. Io i poveri li conosco, i nomadi a volte li ho ospitati nelle stanze della parrocchie, ho consegnato dei pacchi anche quando non era strettamente necessario per dare una boccata d'ossigeno a chi li chiedeva. Il documento, va detto - aggiunge don Aldo non dipende dai parroci, ce lo ha dato don Gianfranco».
Don Paolo Comba spiega come «quei dettami siano incondivisibili in tutto e per tutto. Non possiamo rischiare di far annegare la carità nella burocrazia, men che mai nella discriminazione».
Scritto contro voglia D’accordo, ma chi ha scritto questa lista di condizioni? Don Gianfranco Carlucci, estensore della nota spiega che «quel foglio è frutto di una dettatura, parola per parola, fatta dagli ispettori del Banco Alimentare alla mia segretaria. Per quanto mi riguarda - dice - non condivido quasi nessuno dei punti riportati. Pensi che, per sicurezza, ho anche richiamato per capire se ci fossero state interpretazioni o aggiustamenti. Niente di niente. Era tutto dettato».
Il giallo resta. Perché Roberto Cena, direttore del banco Alimentare che destina ogni anno 120 mila kg di cibo a 1900 indigenti (solo a Moncalieri) smentisce categoricamente qualsiasi coinvolgimento dell’ente in quel decalogo.
«Siamo noi - spiega Cena gli unici titolati a dare disposizioni e non ne abbiamo date. Ma crede davvero che avrei scritto di non consegnare i pacchi ai nomadi e ai clandestini? Due nomadi lavorano qui con noi, ogni giorno, al banco. Questo documento è opera, del tutto personale, di un parroco. Noi siamo dell’avviso opposto. La nostra storia parla da sé».


25.5.12

“Volume 1″ – 25 anni di musica in 11 brani Roberto Mazzuia



Incuriosito da  alcune canzoni trovate  sul suo sito uficiale principalment qui  http://www.robertomazzuia.com/?cat=6 oltre che nle  gruppo  di radio faber    decido di cogliere al  volo la sua proposta  : 
Ciao Beppe.
Scrivo a te e a pochi altri che considero particolarmente "utili" (scusa la franchezza) in merito a questa mia, perché sono in dirittura d’arrivo col mio CD.
Da questo punto di vista mi sto ricavando diverse soddisfazioni, avendo molte richieste e molte conferme positive anche da persone del settore.
A tal proposito ti chiedo per favore di confermare se te lo posso inviare e in quante copie (costa 10 euro, spese di spedizione incluse) ed eventualmente di fornirmi un indirizzo per la spedizione.
Ma la cosa che più mi sta a cuore in questo momento è che ho la richiesta da parte di alcuni produttori di usare dei miei pezzi, scritti in passato e non inclusi nel mio CD, per altri artisti e delle richieste di fornire pezzi nuovi, sempre per altri cantanti. Non sai che soddisfazione l’idea di poter scrivere anche per altri!
Siccome sono molto critico verso quello che faccio, di solito scarto subito quello che non mi convince. Ma in vista di far ascoltare quello che scrivo a terzi “del settore” mi piacerebbe poter contare su un buon numero di amici che mi dessero i loro pareri man mano, cioè dal pezzo “grezzo” (magari solo chitarra e voce e anche registrato male!) fino via via alla cura degli arrangiamenti. Il tutto spassionato e ovviamente non vincolante per nessuno.
Il fatto che si provenga da esperienze diverse, musicalmente parlando, o si abbiano gusti opposti potrebbe essere solo un vantaggio per me, se mi voglio mettere in discussione sul serio, per cui gli eventuali commenti sarebbero maggiormente graditi se detti “fuori dai denti”.
Se mi concederai di annoverarti tra questi “consulenti”, ti invierò qualche pezzo da ascoltare presto.
Un abbraccione-one!

Ora  finalmente dopo  una serie di  cause  in particolare  : 1)  Gap culturale  e  generazionale  con i miei ( specie mio padre  ) che    giudicano, la  musica a loro estranea  in particolare quella  delle nuove generazioni  in particolare  ,nella maggior parte dei casi in maniera  aprioristica  o peggio   dopo averne ascoltato  4\5 secondi )  nel  90%  dei casi aprioristicamente  , come   ciocchi di stagnali e  chi le canta   zanfaraioli  ., 2) l'aver ascoltato , il che pert me  è un problema avendo  dei disturbi uditivi  ,    a  basso volume per  via   della malattia e poi del lutto  dell'inquilinio del piano di sotto  ,     sono riuscito a d ascoltare  con calma  il suo cd  ( foto  sopra  al centro    )   discreto e di ottima fattura   



ecco un mio giudizio  canzone  per  canzone  
1 ) testo discreto .La Base musicale  non èdel  mio genere  ne  ho ascoltato di peggiori  . Niente male  .  è la prima volta che sento , dopo chi ruba nei supermercati di francesco de gregori . Base musicale troppo commerciale . Ma ben compensata dalla voce 
2) bellissimo e toccante testo .Ottima la musica .Io la vedo comne  la  continuazione  ed  attualizzazione    vagabondo dei nomadi 
3) stupenda sia nel testo che nella musica . Un po' triste e amlinconmia   mi ricorda i Mana in "En El Muelle De San Blas" 
4 ) bellissima si respira uno spirito di libertà anche se secondo rende di più fatta in acustico , ma va benissimo anche cosi 
5) qui devo basarmi sula base musicale perchè non conosco il dialetto e nel testi non c'è , come succede per i modena city ramblers , una traduzione . discreta musicalmente e ben ritmata
6 ) idem per la precedente 
7) senza parole per la bellezza e la profondità
 bella . una canzone che parla al cuore , non in maniera stucchevole .
9) pessimista   e triste  . E'  riuscito a cantare e bloccare le emozioni che derivano dalla solitudine e dal lottare contro d'essa
10) si  nota  una influenza di Dylan dog . Anche nel pessimismo e nela malinconia  ci può essere  creatività  .
11) la canzone più bella dell'album insieme alla 2 . ottima l'idea dela seconda voce femminile è quella che da maggiore consistenza alla canzone già bella di per se

Concludendo  Visti i suoi scritti  del suo blog ( http://www.robertomazzuia.com/ ) , è un buon disco  un buon punto di  partenza  per  una carriera musicale  destinata  al sucesso  .Cofermo  quanto  già dissi su queste pagine   dopo un ascolto   di una sua canzone  . Continua cosi ed in bocca  al lupo per il prossimo e  non limitarti ad usare  solo la mente  ma  anche , come traspare in alcune canzoni in particolare  la  riserva  cuore&mente  per  non essere  f'assente ( anche  se  nell' Intervista” su “WhoHub” 13.05.2012  non lo sembri  ) 

Patacche e distintivi . ritorniamo alla scuola dei vecchi tempi

ci manca  solo che vengano reintrodotte  le  punizioni corporali , il divieto di portare minigonne  o  jeans  e  siamo posto  . ma siamo pazzi ? lo stalinismo e il fascismo facevano cose del genere . ci manca solo che diano premi in denaro a chi fa più figli o aumento delle tasse sui celibi e sugli scapoli . 


Riporto  l'articolo di http://www.catepol.net  condividendone  in pieno  la sostanza  tranne   l'ultima parte  come avreste notato  nel mio commento  delle righe  precedenti  

Apprendo con orrore e raccapriccio di una proposta di progetto per le scuole che prevede la distribuzione di medaglie e patacche agli studenti di elementari e medie (ops primaria e secondaria di primo grado, chiamiamole come si deve). Medaglie al valore da attaccare sui grembiuli per premiare e incentivare e motivare allo studio. Che poi li usano ancora i grembiuli?
Mimerito si chiama.Si merita che io dica il mio pensiero in merito. Vi basta un bah?
Obiettivi:
Gratificare i ragazzi che si impegnano a scuola attraverso un distintivo che possa essere indossato sul grembiule (scuola elementare), o appuntato sul diario (scuola media).
Magari su una divisa Balilla no? Starebbero benissimo. Ma per favore.Sai dove te le lanciano le medagliette gli alunni?Sicuramente per raggiungere l’obiettivo “pedagogico” di premiare i migliori, i più studiosi, fa più effetto offrire loro caffè e cornetto per ogni interrogazione o compito andato bene. Apprezzerebbero nell’immediato, almeno.Oppure un sistema alla Grande Fratello “Sei stato nominato/rimani nella casa” o a questo punto una gara con giuria alla Amici/XFactor. Otterrebbe più partecipazione attiva dagli studenti.Le medagliette? Ma per favore! Complimenti all’associazione e all’azienda che produce medagliette (forse non sa più a chi venderle) per l’idea. Nel 2012 ne avevamo sicuramente bisogno.Magari immaginare incentivo migliore. Che ne so? Giochi per la PlayStation, per il Nintendo, iPod (badate bene che siano touch però, non quelli più obsoleti), App per gli smarthphone e i tablet, anzi proprio direttamente smartphone e tablet…Almeno questi non li tirerebbero dietro agli insegnanti che li premiano.Ovviamente il tutto a spese dell’insegnante o della scuola che ordina i kit premio coi set di medagliette. Considerando anche eventuali agevolazioni economiche per grossi ordinativi.Certo, come no? Non fatemi dire altro, per favore.Anzi no, un’ultima cosa…
A me…

ricordo per chi non c'è più


Non restare a piangere sulla mia tomba.
Non sono lì, non dormo.
Sono mille venti che soffiano.
Sono la scintilla diamante sulla neve.
Sono la luce del sole sul grano maturo.
Sono la pioggerellina d’autunno.
Quando ti svegli nella quiete del mattino…
Sono le stelle che brillano la notte.
Non restare a piangere sulla mia tomba.
Non sono lì, non dormo
antonio  Ronchi  di radio faber  

22.5.12

la mia capaci [ c'era una volta 1992-1994 IV puntata ]









IL post  d’oggi  è solo  un ricordare lo  faccio  oggi  perchè   condivido   quanto dice http://sergiodicorimodiglianji.blogspot.it/ ne riporto sotto la  parte  finale    qui l'intero  articolo in questione 
(....)  



Domani, uccideranno ancora Giovanni Falcone, sua moglie e la sua scorta.
E io non voglio farne parte.
Per questo ne parlo oggi, con un giorno di anticipo.
Seguitano a ucciderlo, ogni giorno, nella società civile e in parlamento.
Per questo vogliono museizzarlo, trasformandolo in una specie di santino, da usare ad ogni buona occasione.
Perché sono proprio loro gli eterni assassini, questa è la verità, altrimenti non ci ritroveremmo, venti anni dopo, nella stessa identica situazione di allora.
Falcone è stato assassinato da Pierluigi Bersani. Lui, è uno dei tanti assassini.
Lo ha fatto “ufficialmente” il 15 luglio del 2011, nell’occhio del ciclone per lo scandalo Penati,  quando ha dichiarato formalmente a Pesaro che “non esiste nessuna questione morale, è bene che la gente lo sappia; all’interno del PD non esiste la questione morale…non c’è nessun iscritto, funzionario o militante del PD che sia toccato a nessun titolo dalla questione morale”. Pronunciando questa frase, ha assassinato di nuovo Giovanni Falcone, sua moglie e i tre agenti della scorta.
L’ha assassinato di nuovo il gruppo dei senatori del PD a settembre del 2011 quando ha votato contro l’arresto del senatore Tedesco, già dimissionario, travolto per lo scandalo della sanità in Puglia. In quel momento hanno assassinato di nuovo Giovanni Falcone.
L’hanno assassinato tutti i deputati del PDL e della Lega Nord e i dodici deputati del partito radicale, a febbraio del 2012, quando hanno votato contro l’arresto del deputato Nicola Cosentino, accusato di essere il referente istituzionale del clan camorristico dei casalesi.
E così via dicendo.
Loro, che gridano e protestano contro la cosiddetta anti-politica, si sono messi al servizio delle mafie negando alla Politica il suo ruolo di avanguardia civile collettiva.
Domani, vestiti a festa, faranno a gara a chi lo commemora e piange di più.
Tutti i funzionari pubblici della repubblica, anche quelli del più piccolo e povero comune, che violando la fiducia e la delega data loro dai cittadini attraverso il voto, hanno preso tangenti e hanno optato per privilegiare l’interesse personale a quello del bene pubblico e collettivo, tutti loro, sono quelli che seguitano ogni giorno ad assassinare Giovanni Falcone, sua moglie e i tre agenti della scorta.
Perché hanno reso vana e vacua la loro morte.
Sono gli assassini di Giovanni Falcone anche tutti quegli imprenditori che partecipano alla condivisione della corruttela negli affari, sostenendo che bisogna pagare le tangenti se si vuole sopravvivere sul mercato. Loro sono i quotidiani assassini di Falcone.
Così come lo sono anche tutti i direttori editoriali responsabili delle case editrici, delle società di produzione cinematografica, televisiva e radiofonica, che riconoscono e accolgono come autori soltanto ed esclusivamente le persone e i nomi presentate, suggerite, spinte e imposte dalle segreterie dei singoli partiti politici che poi provvederanno a fornire i loro buoni uffici facendo piovere su di loro sovvenzioni statali pagate con le nostre tasse. Loro, nessuno escluso, sono gli assassini di Giovanni Falcone, sua moglie e  tre agenti della scorta.
Io non li voglio vedere. Non voglio vedere le loro facce ipocrite.
Sono gli assassini di Giovanni Falcone tutti quelli –nessuno escluso- che dicono “lo fanno tutti, che cosa ci vuoi fare?”. Così come lo sono tutti coloro che si trincerano dietro il “ma io ho una famiglia” e fingono di non sapere che in italiano esiste la frase “no, io queste cose non le faccio”. Loro sono gli assassini di Giovanni Falcone. Nessuno escluso.
Gli assassini sono tutti i cittadini italiani che nel silenzio garantito dalla privacy, cautelati dal fatto di non avere testimoni, nel segreto della cabina elettorale, mettono una crocetta su un certo simbolo, su un certo nome, perché sanno che quella lista e quella persona, domani, a elezioni avvenute (e vincenti) mi risolveranno il mio problemino, o daranno il posto a mio figlio, o sistemeranno mia sorella. Sono decine di milioni gli assassini di Giovanni Falcone, sua moglie e i tre agenti della scorta.
Perché la mafia non è una persona, non è una cosa astratta.
La mafia è un’idea dell’esistenza.
La mafia è una interpretazione della vita, e chi vi aderisce è un mafioso.
Anche se non lo sa.
Anche se non se lo vuole dire.
Sempre mafioso è.
L’intera classe politica, intellettuale, mediatica, imprenditoriale, di questo paese, partecipò negli anni’80 e primissimi anni ‘90 al processo di delegittimazione di Giovanni Falcone isolandolo, diffamandolo, e voltandosi dall’altra parte quando sapevano che stavano arrivando i killer. Così come fecero poi con Paolo Borsellino e con tutti coloro che ebbero l’ardire di armarsi di coraggio e combattere contro la mafia attiva. Le stesse persone che allora scelsero di non guardare, oggi sono in prima fila a commemorarne la scomparsa. Sono tutti loro i veri assassini.
Io non li voglio né vedere né ascoltare.
Perché i dirigenti mafiosi sono affaristi, e non corrono il rischio di mettersi nei guai uccidendo gli affari, se non sanno di avere un territorio amico che li sorregge.
La mafia, di per sé, non esiste.
Ma esistono i mafiosi.
Perché la mafia è la somma delle singole comportamentalità mafiose che ne determinano l’esistenza.
E noi siamo un paese di mafiosi.
Purtroppo, non è uno stereotipo.
E’ la tragica realtà con la quale noi tutti dobbiamo avere il coraggio di fare i conti.
Perché questi sono i veri conti, non lo spread, che è una invenzione astratta.
Potete aderire a qualunque ideologia, essere di destra o di sinistra, anarchici o democratici, conservatori o progressisti, amanti di Keynes, di Marx o della teoria della Moneta Moderna. Non cambia nulla, fintantoché non cambieremo il nostro comportamento individuale, quotidiano, esistenziale, e prenderemo atto di ciò che siamo. Per poterci evolvere e liberarci di questo cancro che corrode il Senso Civico.
Ogniqualvolta un cittadino italiano rinuncia ad esercitare il libero arbitrio, e rinuncia all’ambizione e al tentativo (anche se estremo e disperato) di farsi valere per i propri meriti e le proprie competenze tecniche, privilegiando la facile e sicura strada della mediazione politica e della malleveria, per prendere una scorciatoia garantita dal sistema del malaffare, il registratore di cassa della mafia fa clang e segna un incasso. Perché sa che, domani, quel cittadino sarà un mafioso sicuro. Anche se non lo sa. E’ una porta alla quale andranno a bussare, sicuri che verrà subito aperta.
Loro, lo sanno benissimo, che è così.
Lo sappiamo tutti.
Io non li voglio vedere i loro telefilm celebrativi interpretati da attori raccomandati, prodotti da aziende mafiose, e distribuiti alla nostra visione da funzionari mafiosi in doppiopetto.
Proprio no.
Perché sono tutti assassini di Giovanni Falcone, di sua moglie e dei tre agenti della scorta.
Domani, dedicherò la giornata al tentativo di ripulirmi spiritualmente, cercando di fare ordine interiore, per eliminare ogni residuo di retro-pensiero mafioso, che alligna dentro di me, come dentro la mente di ogni singolo italiano, anche quando non lo sa. Perché il paese è così. Altrimenti, non staremmo, dopo venti lunghi anni, e una caterva di governi inutili, nella stessa identica situazione di allora.
A conclusione di questo post commemorativo, mi piace citare un brano tratto dal libro “Demoni e sangue”, pubblicato dall’editore siciliano Coppola, un testo di denuncia delle mafie, firmato da un cittadino calabrese, Francesco Saverio Alessio, attivo nella lotta quotidiana contro la ‘ndrangheta, che la settimana scorsa a Certaldo ha vinto il VI Premio Nazionale di Filosofia per l’anno 2012.
Bravo, i miei più vivi complimenti.

In questo spazio-tempo sospeso da ventimila anni fa, si agitano forze occulte, di sostanza sovra statale, sovra massonica, sovra religiose. Queste forze, che appartengono all'inconscio collettivo, sono primordiali, potenti, cinicamente crudeli e concretamente assassine! Esse decidono del destino individuale e collettivo senza alcuna possibilità d’appello. Implacabilmente. La visione permessa dal tabù imposto da queste stesse forze è così ristretta da diventare claustrofobica.
La sconfitta individuale, incondizionata, diviene silenziosa serva del potere. Il cancro si estende a ogni strato della società sopravvissuta, complice. Sempre. Per omertà collettiva. Per cultura. 'Ndrangheta. Questo tipo di pensiero costringe a lungo andare il comune operare all’interno di una visione fobica della realtà. Un appartenere alla sfera d'influenza della cultura della 'Ndrangheta. Chiunque è complice. Anche se non compie alcuna azione criminale, è complice perché non denuncia, non parla, tace e sopporta in silenzio.


Tratto da "Demoni e sangue"
di Francesco Saverio Alessio. Coppola Editore





 direttamente  o indirettamente ( tramite  fattori esterni  e\o ricordi d’altri  )  il  ventennale  di quello  che  è  stato  la  strage di Capaci  ( stesso url  da  cui ho preso la sequenza  fotografica che trovate  sopra    all'inizio del post  ) .Non parlerò  come fanno  ( e faranno  ) i media   per  il 20  delle due stragi (  Capaci e  via  d'Amelio foto soto al centro  ) sulla  trattativa  tra Mafia & Stato .




 Esterno del palazzo in via D'Amelio in cui abitava la madre del giudice Borsellino, davanti al quale avvenne l'attentato 
da  http://it.wikipedia.org/wiki/Strage_di_via_d'Amelio









lo so  che  sarò incoerente ma  a volte  capita  a chi và in direzione ostinata e contraria  con i mie appelli  odio  gli indifferenti  , ecc .  ma  fin  contraria quando la cosa  non è chiara è più onesto non schierarsi né con uno  né  con un altro  , soprattutto  quando i fatti  sono ancora recenti \ freschi  e  la storia  si mescola  \  contamina con la politika  --  quella ideologica  -- e la politica  -- quella dal  basso  e dalla  gente ) ne  prendevo  posizione  pro o contro   i   : trattatisti   cioè quelli che  dicono   che  fra  la mafia  e lo stato ci fu trattiva (  rappresentati da Salvatore  Borsellino http://www.19luglio1992.com/e  company    fra  cui  alcuni gruppuscoli  litigiosi   visto che  sono nati  da  un  unico  gruppo    delle  agende  rosse )    e che Borsellino fu  ucciso perchè sapeva  della trattiva  e voleva denunciarlo  .E gli  anti trattativa  (  antonella serafini di http://www.censurati.it  e  Enrico  Tagliaferro ma  solo ricordare   ed  evitare quello   che  succedano  sia fatti come quelli di capaci   e  di via  d'Amelio  ( ci   ritornerò )   ma  soprattutto   strumentalizzazioni o maltrattamenti della storia   vedere  video sotto






Dopo   questa premessa  veniamo a  noi


Appena  inizio  ad  aprire   il cassetto  dei ricordi diretti  ed  indiretti  mi   rivengono in mente   le immagini   della  strage   che trovate  sotto  ( ingrandite   cliccandoci sopra  per  i dettagli )





da http://digilander.libero.it/inmemoria/strage_capaci.htm






Il cratere causato dall'esplosione
Il cratere causato dall'esplosione. La freccia indica la canalizzazione idrica in cui è stato inserito l'esplosivo.
punto in cui è stata proiettata la Croma marrone
La freccia indica il punto in cui è stata proiettata la Croma marrone, in cui viaggiavano gli agenti Montinaro, Di Cillo e Schifani.
I resti della Croma marrone
I resti della Croma marrone.
la vettura in cui viaggiavano il giudice Giovanni Falcone (alla guida), la moglie Francesca Morvillo e l'agente superstite Giuseppe Costanza
La prima freccia a sinistra indica la vettura in cui viaggiavano il giudice Giovanni Falcone (alla guida), la moglie Francesca Morvillo e l'agente superstite Giuseppe Costanza.
L'auto guidata dal giudice Falcone
L'auto guidata dal giudice Falcone








 Iniziamo  da i   ricordi  diretti  vissuti in prima persona  . La strage  di capaci  la  vissi  in diretta  tv . Avevo finito di studiare  , non ricordo più quale materia   sono  passati  20 anni   , e stavo accelerando  con le  interrogazioni perché l’organo per il trapianto ( per chi non sapesse  sono un trapiantato di cornea  )  poteva  arrivare  in qualunque  momento   e  volevo lasciarmi  in meno possibile da studiare  e  un momento  di pausa  per sentire l’anteprima dei titoli del  tg3  appresi la news .
Rporto qui   sopra l’edizione straordinaria   del tg1


in quanto  i video   del 1992    dell’archivio  del  tg3  non sono  disponibili né in  embed   né  scaricabili   per  poi essere  rimessi qui  su blogger  con donwoladhelper o programmi simili  .Eccovi   i link  in ordine cronologico   ( 1 2 3 ) dalle prime  news sull'attentato alla  morte  
Fui talmente scosso che non  ripresi  a studiare  per  sapere  se  Falcone  ce  l’avesse  fatta  . Cosa   che purtroppo come sappiamo non avvenne . Ricordo che se ne parlo a cena  ed a scuola il giorno dopo   .
Il pomeriggio , mia  madre  all’epoca insegnava  ancora  , poiché non fece in tempo  a  comprare il giornale  la mattina  ,mi  mandò  a  comprarlo la sera  .Ma  mi disse d’aspettare  perché ne scendeva l’aria    diluviava  , invece io volli andare ,o stesso  ,  per paura di perdere   l’edizione straordinaria  di repubblica  ( visto che lail giornale     all’epoca  non usciva  di lunedi ) dato che gli altri giornali erano andati esauriti  ,  ma non tornai  a casa  e diedi il passaggio sotto l’ombrello  ad  un amica  che doveva  andare  a preparare le  ultime interrogazioni    da  un ‘altra  amica  .  Quando tornai  il  giornale  s’era “ liquifefatto “  ed  era  quasi del tutto illeggibile , peccato avrei  voluto   conservarlo  .
 non avendo  trovato in rete  la copertina dell'evento  di repubblica     riporto quest'altra presa  da     http://candidonews.wordpress.com/  in  pareticolare  da  qui  dove  spiega  per  sommi capi il contesto in cui maturò la strage di capaci


 Ma  mi rimarrano imprese   le  vedi  sia  nei tg nei giorno successivi e poi   anche se  sfocate  ero  convalescente  per l’interventoi all’occhio  in alcuni  giornali  che  avevo ricevuto in ospedale  . Ricordo  il funerale   il dolore della  vedova Schifani 

   i funerali  

 I ricordi    a metà strada  tra  diretti  aveva  13\14 anni   sono  :   il video  e l'articolo  sotto    riportato    (    per  chi segue   continuamente   , ma   anche no  , e  per i mie  12 lettori fissi   posso saltare l'articolo e continuare    la lettura dell'articolo  in quanto ne avevo già parlato qui  in un post precedente   riconfermando quanto dissi a  sua  volta  ) che riassume  I tentativi  d'insabbiare, spostare in  maniera  cavillosa  \ all'azzeccagarbugli   il maxi processo  , di farlo fuori  prima con il fallito attentato all'addaura  ,poi con il veleni  la  strategia   del fango antelitteram  definita  anche    la cosiddetta  stagione dei veleni ( in particolare  le  calunnie  d'orlando    le carte nei cassetti  ,vedi articolo sotto ,    e  quelle dei suoi seguaci  in  particolare   che era stato lo stesso Falcone a organizzare il tutto per farsi pubblicità  , quelle  del corvo di palermo  ) ovvero  quella d'isolare falcone e demolire  la sua opera ed isolarlo    che lo costrinsero ad abbandonare la sicilia  ed  andare  a Roma per  poi  ucciderlo .


in tempo di crisi e di fame busa e non si vuole emigrare meglio addattarsi a tutti i tipi di lavoro anche queli per cui non abbiamo studiato la storia di La scommessa di Paolo Ladu, noto “Cipolla”: lava vewtri da 40 anni

  dala nuova  sardegna   9\1\2025  di Valeria Gianoglio Nuoro La bottega di Paolo Ladu, noto “Cipolla  "è un furgone vissuto, un ampio...