9.3.19

come sta diventando quest'italia negli ultimi 30 anni parte 2. I novax hanno schedato la famiglia di Fabio, il bambino immunodepresso: «Ora abbiamo paura»

  di cosa   stiamo parlando  \  Leggi anche

come sta diventando quest'italia da 30 anni ..... [ parte I ]
«Nessuna relazione tra vaccini e autismo». Lo studio su mezzo milione di bambini danesi
Cosa si inventeranno i no-vax dopo il nuovo studio che esclude definitivamente la correlazione vaccini e autismo?
La bufala di Bill Gates e le 30 mila bambine indiane usate come cavie per testare un vaccino

La vicenda, che abbiamo raccontato su Open, riguarda Fabio, 7 anni, immunodepresso dopo la leucemia. Il bambino non poteva andare a scuola perché alcuni suoi compagni non erano in regola con i vaccini. Ora la situazione si è risolta, ma non per i novax, che hanno pubblicato su Facebook nomi e cognomi dei genitori e dello zio, accusandoli di aver preso soldi per difendere i vaccini
Non c'è pace per Sara e Simone, i genitori del piccolo Fabio: la loro storia l'abbiamo raccontata qui su Open. Fabio ha sette anni e una leucemia (quasi) alle spalle. È immunodepresso e per molto tempo è stato costretto a saltare la scuola perché molti suoi compagni di classe non erano in regola con i vaccini. Ora la situazione si è risolta, ma non sul web, dove i novax hanno continuato a prendere di mira la famiglia. Prima con insulti e accuse. Ora con una vera e propria schedatura. «Siamo spaventati - dice Sara, la mamma di Fabio - abbiamo paura di tornare a scuola».



La schedatura è avvenuta sul gruppo Facebook "Genitori e bambini liberi e sani - Popolo Unico". L'avvocato della famiglia è riuscito a entrare e a fotografare i post più inquietanti. Ecco le immagini da cui abbiamo cancellato i nomi delle persone coinvolte: «La madre si chiama Sara A. - scrivono - Il padre Simone G. ed è un musicista di discreto successo. Lo zio si chiama Alessandro e ha lavorato nell'esercito». Accanto a ogni nome ci sono dei link che rimandano ai loro profili Facebook e un invito. «Fatevi un giro su bacheche e foto e fatevi la vostra opinione».




Un utente scrive: «Ho appena postato una foto del bel quadretto familiare. Fatelo tutti, facciamoli vergognare a 'sti pietosi. Strumentalizzare un figlio per trenta denari». Ma non è finita qua. Tra i link postati sul gruppo c'è una foto che ritrae Sara, Simone e Fabio in udienza dal Papa. Per i no vax, è la prova che mentono: hanno problemi a mandare il figlio a scuola e non si preoccupano «delle 6.000 persone in udienza dal papa?». Sara e Simone sono increduli e spaventati. Hanno paura di uscire di casa, perché temono che le minacce web possano trasformarsi in minacce fisiche, reali. La famiglia è tutelata da un avvocato che ha raccolto il materiale e denunciato gli autori dei post di minaccia.


  un  interessantissimo dibattito    fra   vaccinisti  e  anti  vaccinisti  che   dimostra    come    si possa  confrontarsi senza insultarsi  e   cadere  nell'odio  in  argomento cosi delicato  e  complesso   di non facile  gestione  nei  forum   e  nei media  


Tina Galante ha condiviso un post.
7 h
Chi non è passato per questo tipo di malattia non può capirne la tragedia, non può capire come le abitudini e le "libertà" degli altri ti limitino la vita e ti spingano verso la depressione e il desiderio di smettere di soffrire.
Questa vicenda è agghiacciante, e ci aiuta a capire cosa c'è di ben lontano dalla buona fede nelle campagne organizzate no vax

  • Tina Galante L'indifferenza uccide.
  • Valentina Marsico Ovviamente non sono d'accordo col comportamento di quelle persone che hanno pubblicato dati di genitori e bambino. Ma il discorso è molto più ampio e i punti di vista diversi. Uguale indifferenza e solitudine la prova chi ha perso figli o ha figli danneggiati a vita, con tanto di riconoscimento. Rispetto per ogni tipo di dolore ma la libertà di scelta è fondamentale soprattutto quando ad un obbligo si affianca un consenso informato da firmare. E il termine No vax generalizza. C'è chi semplicemente è per la libertà di scelta.
    • Tina Galante Valentina per carità, la libertà è fondamentale, ma quando è causa di dolore altrui può essere ancora ritenuta tale?
      Facciamo prima a dire che in fondo degli altri non ci importa granché, da entrambe le parti.
      Il dolore è dolore, la morte anche e non esiste dolore di serie A o dolore di serie B.

      Io, purtroppo pago per le scelte degli altri e lo sai.
      Io esisto e non sono un'invenzione delle lobby e dei poteri forti.
      1
    • Valentina Marsico Tina Galante mi spiace Tina ma vedo estremismi nel tuo discorso piuttosto che parole lucide. "Non importa del dolore degli altri" "le lobby farmaceutiche"...ripeto, i punti di vista anche in campo scientifico sono diversi. Io, come altri, abbiamo altri riferimenti. Poi se si vuol etichettare come "infami, egoisti, ignoranti..." e tutte le belle parole che ho sentito da un anno e mezzo...beh, fate pure. Io non ho rivolto parole di odio o incolpato nessuno delle conseguenze di scelte mie. Anche di fronte a chi ha abusato del proprio potere infischiandosene della legge. Restiamo umani a 360° e non solo quando la questione ci tocca da vicino. Ora devo andare che ho Luigi che sta male. E ti sembrerà strano, ma molta gente a questo punto mi avrebbe augurato ricoveri e quant'altro. Come vedi il marcio è ovunque.
      1
    • Tina Galante Valentina leggi bene, quando ho parlato di egoismo ho scritto "da entrambe le parti".
      Comunque lo cose bisogna provarle per capirle.
      È questa la profonda amarezza che provo.
      1
    • Tina Galante Valentina hai ragione, il marcio è ovunque, anche a me i free Vax hanno augurato di morire perché gli immunodepressi secondo loro sono esseri inutili.
      Insistono tanto che poi alla fine arrivi a pensare che abbiano ragione.
      Ovviamente non si augura il m
      ale a nessuno, figuriamoci ai bambini.
      Però ti dico che si firma per tutto, anche per una banale tac, e si possono avere reazioni avverse anche assaggiando qualcosa di commestibile.
      1
    • Valentina Marsico Tina Galante lo so bene. Ma per obbligo mai nulla, soprattutto quando c'è la possibilità di reazioni avverse anche serissime.
    • Valentina Marsico Tina Galante novax,freevax,provax... chiunque augura dolore,sventura o morte non merita neanche di essere menzionato. Purtroppo su fb si leggono cose raccapriccianti ed pure difficile affrontare temi così delicati. Da quando è uscita questa legge si sono lette e sentite delle mostruosità inaudite
lietissimo ed onorato d'avere Tina come amica e compagna di strada fin dalle origini di questo blog

e poi i miei dicono di non pubblicare cose mie o sfoghi ed inc... vari su fb quando Pubblica una foto sui social e trova un lavoro, il successo della cagliaritana Carlotta Deriu

  di chi  stiano parlando 




Apro   la  pagina  fb  della www.lanuovasardegna.it/    e  trovo   questa   notizia   che  riporto  con  alcune   foto   prese  da  galleria     presente  nell'articolo     e  che  trovate  qui  le  altre  46 oltre  che  sul  suo  Instangram e  e  il  suo  Facebook  di cui trovate  sopra    gli url  

CAGLIARI. Ha trasformato la sua passione per la fotografia e per i social in un lavoro di successo. Il suo aspetto fisico e la sua bellezza hanno avuto un ruolo importante soltanto all'inizio della sua carriera, quando si è fatta conoscere indossando i costumi da bagno della BikiniColors: oggi, Carlotta Deriu, 27enne cagliaritana, cura i profili social, l'ecommerce e le campagne pubblicitarie

di numerose aziende cagliaritane. «Ho passato la mia infanzia in giro per il mondo, per via del lavoro di mio padre: ho vissuto in Qatar, Egitto, Arabia Saudita, Cina e Grecia. All'età di 14 anni sono rientrata in Sardegna e ho frequentato il liceo Classico Siotto Pintor di Cagliari. Dopo mi sono iscritta alla facoltà di Architettura, ma non ho concluso gli studi - racconta Carlotta -.

 Oggi sono una "social media manager": in buona sostanza creo, curo e gestisco le pagine social delle aziende che decidono di affidarsi a me». La carriera della giovane cagliaritana è nata un po’ per caso. «Ho sempre amato la fotografia e ho sempre curato in modo meticoloso i mie profili social - spiega l'imprenditrice -. Nell’estate del 2015 ho pubblicato una foto con un costume BikiniColors appena acquistato e dopo poche settimane il mio scatto è stato usato per la campagna pubblicitaria dell'azienda. Da lì è nata la prima collaborazione. Inizialmente mi occupavo solo di scattare foto con indosso i loro costumi, le editavo e le pubblicavo. Nel corso degli anni il rapporto si è evoluto e mi è stato riconosciuto un ruolo professionale che non avrei mai immaginato di ricoprire: oggi organizzo i servizi fotografici, scatto ed edito le foto sia per i social che per il sito internet, gestisco insieme a loro i social e programmo le campagne 






pubblicitarie. Sarò riconoscente per sempre a Bikinicolors per avermi concesso questa grande opportunità». Con il tempo sono arrivati nuovi clienti e oggi Carlotta Deriu cura gli account social di varie aziende: «Lavoro per Castangia, nel campo dell'abbigliamento, per la quale gestirò anche l'ecommerce, per Marino che si occupa di ristorazione, per SeaWater che opera nel campo dei gommoni di lusso, ovviamente per la BikiniColors e poi seguo diversi utenti privati. Ho una regola che seguo rigorosamente: acquisisco nuovi clienti solo se mi conquista l’attività e se condivido al 100 per cento il progetto. Il lavoro di social manager richiede grande attenzione, capacità organizzativa e continuità, insieme a tanta creatività. Non posso permettermi di abbandonare il telefono per più di un’ora e devo essere reperibile H24 7 giorni su 7. A oggi posso ritenermi soddisfatta ma la strada da percorrere è ancora lunga e in mente ho tanti nuovi progetti». 


Ora ,   come  è  mio solito  😀😜😁😄 ,  affermo c ciò  che  ho espresso nel titolo   ed è la  risposta  a chi   giovane    ma  soprattutto   vecchie  generazioni  ( come  quella  dei miei genitori   78  e 75 anni  )   vedono  nei  social  qualcosa  di negativo   e  una  pattumiera   . Loro   che  gridavano  e   portavano  cartelli    negli anni  60\70    slogan del  tipo   : << il privato è pubblico >>  partiti insomma  incendiari  ed  arrivati pompieri  paurosi     delle  novità  in ambito     dei  costumi   e della  morale che cambia .
E  come ho  già  detto altre  volte  su queste  pagine   , scusate  se  mi ripeto    ma  sfido  voi  in particolare     voi  millennials   ( cioè le  generazioni nate   negli anni  1980\2000  )    a  trovare    qualche  altra definizione    che  rispecchi   quello che è   gap   tra  generazioni   e  che   sta  influenzando  le  generazioni attuali  ,   sono  come   lo  erano  loro     verso  i loro  genitori e  nonni ,  una



qui nella  versione  di  De  Andrè 












ma come sta diventando l'italia in questi ultimi 30 anni ? non è che si stava meglio quando si stava peggio come dicevano i miei nonni ?


da  Angelo Renda  21 h


STUPRO DI NAPOLI, APPLAUSI AI TRE VIOLENTATORI FUORI DAL COMMISSARIATO: QUESTA E’ L’ITALIA DA FOGNA CHE VA DISINFESTATA SENZA PIETA’!
IGNOBILE SCENA ALL’USCITA DAL COMMISSARIATO: PARENTI E AMICI ACCLAMANO I DELINQUENTI, LA POLIZIA STA A GUARDARE!




Nella zona di San Giorgio a Cremano, si è consumata la violenza sessuale ai danni di una ragazza di 24 anni nell’ascensore della circumvesuviana.
Gli aggressori sono stati tre e sono stati tutti riconosciuti. Si tratta di Antonio Cozzolino, Alessandro Sbrescia e Raffaele Borrelli.
I tre protagonisti della vicenda sono stati trattenuti in commissariato dalle ore 2.00 alle ore 8.30 del mattino.
Al termine dell’interrogatorio, i tre ragazzi sono usciti e sono stati acclamati dalla folla di parenti e conoscenti che li attendeva.
Fuori dal commando di polizia, infatti, c’erano, parenti, conoscenti e amici che hanno incominciato a piangere e a mostrare nei confronti dei tre aggressori segni di approvazione e conforto
Un padre ha anche applaudito. E loro hanno sorriso.
Una scena penosa che deve interrogare tutti e far pensare a quanto peso abbia la responsabilità dei genitori rispetto ai figli che commettono atti violenti o criminali.
Tra i tre, scrive Il Mattino, è “Sbrescia a farsi notare maggiormente per la propria esuberanza. Una caratteristica sempre al limite tra stravaganza e illegalità, visti i precedenti per droga che il ragazzo, classe 2001, vanta a curriculum.Uno dei tre è figlio di una famiglia benestante dei quartieri alti.
Il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli ha preso un’iniziativa: “Uno dei capitoli più inquietanti della triste vicenda dello stupro nella stazione della Circumvesuviana di San Giorgio a Cremano sono gli applausi e gli incoraggiamenti rivolti ai colpevoli dai genitori. Scene censurabili che vanno ben oltre l’accettabile. Abbiamo dato mandato all’avvocato Angelo Pisani per valutare gli estremi per l’avvio di un’azione legale che permetta di censurare l’atteggiamento di queste persone. Allo stesso tempo sto valutando gli estremi per procedere con un’azione volta a chiedere la revoca della patria potestà e della capacità genitoriale dei soggetti che hanno incitato e applaudito i figli, accusati di un reato particolarmente grave”.

  da  
Torino, ipovedente minacciata sul bus “Scenda o butto giù il suo cane”


a questo si aggiunge     non meno grave  quest'altro  fatto  . Che dimostra  ignoranza  e  cattiveria  oltre   alla bieca indifferenza  e  silenzio    da parte  del resto della gente ivi presente  e poi quan do essa  per  far  valere  i suoi  diritti   e    risptto  ha  chiesto l'intervento dei carabinieri   e  quindi il fermo dell'autobus  per  10 minuti     oltre  a non intervenire   se  la  sono presa  con Lei e non  con Lui   .

  da   Notizie.it  8 marzo 2019 16:44
Le minacce ricevuta da Loretta Rossi, ipovedente, su un mezzo pubblico: un passeggero voleva buttare giù dal bus il suo cane guida.


Erano le 15.45 di martedì 5 marzo quando Loretta Rossi, donna ipovedente di 65 anni, è salita a Bruino su un bus della linea extraurbana Giaveno-Torino. Insieme a lei Quicky, un flat coated retriever nero, suo cane guida. Non appena la donna è salita sul mezzo, Quicky l’ha accompagnata verso i posti per disabili. Quasi immediata la reazione del passeggero a lei vicino: un uomo con una carrozzina per bambini. “Questo animale tocca mia figlia, qualcuno lo faccia scendere o lo butto fuori dal bus” avrebbe cominciato a inveire l’uomo. Loretta Rossi, intervistata da Repubblica, ha raccontato tutta la vicenda.“Aggredita, non c’era nessuno a difendermi”
“Non voleva il mio cane sul bus e ha cominciato a minacciarmi dicendo che lo avrebbe buttato fuori” ha raccontato Loretta Rossi. La sessantacinquenne è referente dell’associazione di ipovedenti di Orbassano dell’Apri e ha bisogno di un cane guida per potersi spostare in autonomia. “Quando sono arrivata al sedile mi sono accorta che lì vicino c’era qualcuno ma io mi sono seduta con Quicky accanto“.Immediata la reazione dell’uomo accanto a lei.
“I cani non possono salire. Lo deve far scendere. Questo animale tocca mia figlia, qualcuno lo faccia scendere o lo butto fuori dal bus” avrebbe detto bruscamente l’uomo. “Io ho cercato di spiegargli che non avrei potuto spostarmi e che il cane era con me perché ho gravi problemi alla vista“. Le spiegazioni di Loretta Rossi non sono però valse a far calmare l’altro passeggero. “Mi sto innervosendo, ho il sangue rosso arabo io” avrebbe proseguito l’uomo.L’indifferenza dei passeggeri del bus
“Mi sono sentita aggredita e sono andata verso l’autista. Quello che mi fa più male non è tanto l’aggressione, fatta da chi non conosce le esigenze delle persone come me e da chi ha pensato che forse, essendo donna, potevo essere aggredita più facilmente, ma il silenzio di tutto il bus. Nessuno mi ha aiutato” ha poi raccontato Loretta Rossi. L’autista ha così richiesto l’intervento dei Carabinieri per risolvere la situazione. “A quel punto il bus si è dovuto fermare per una decina di minuti e tutti i passeggeri se la sono presa con me. E’ stata una situazione terribile” ha commentato la donna.
L’intervento dei militari dell’Arma dei Carabinieri ha permesso la risoluzione del diverbio senza denunce. Interrogato l’uomo ha spiegato che si è innervosito perché il cane avrebbe leccato la faccia della bambina. “E’ la prima volta che un fatto simile si verifica in Italia” ha commentato il presidente di Apri-onlus Marco Bongi.

  da    https://www.open.online/cronaca/2019/03/08/

donna fermata alla dogana di Fiumicino per il colore della pelle



Razzismo, la denuncia: “All’aeroporto un addetto alla dogana ha detto che poiché sono nera non posso essere europea”
Eshoe Aghatise è un’avvocatessa italiana. Il 4 marzo 2019, rientrando a Roma dall’aeroporto Heathrow di Londra, ha raccontato di essere stata vittima di un episodio razzista: un membro del personale dell'aeroporto di Fiumicino l'ha richiamata mentre faceva la coda per superare la dogana. Il motivo? Il colore della sua pelle, considerato «non europeo». La donna ha denunciato l'episodio con un post su Facebook.


Cosa è successo?
«Rientravo da Londra dall’aeroporto di Heatrow con una mia amica britannica (Julie Bindel, accademica e firma del quotidiano The Guardian). Avevamo un impegno a Napoli, quindi dovevamo andare a prendere il treno da Roma per Napoli. Alla dogana c'è un bivio: passaporti europei e passaporti extra-europei. La mia amica e io ci siamo messe nella fila dei passaporti europei, ma un ragazzo giovane - avrà avuto 20 anni - mi ha fermato all’improvviso. "Dove va?", mi ha chiesto. Io gli ho risposto: "Vado a farmi controllare il passaporto".

Lui ha ribattuto che non potevo mettermi in quella fila specifica, e alla mia richiesta di spiegazioni ha risposto che stavo seguendo la fila sbagliata. Ho fatto notare che non ero nella fila sbagliata, ma ho chiesto comunque dove dovessi recarmi e perché. Il ragazzo ha risposto: "Deve venire da quest’altra parte perché è nera. Non può essere europea se è nera, quindi non può passare di là". A quel punto la mia amica è intervenuta chiedendo perché l’avesse chiesto solo a me e non a tutti gli altri passeggeri: lui ha ribadito che io non potevo seguire quella fila».

E lei come ha reagito?
«A quel punto gli ho detto: «Si rende conto che quello che mi sta dicendo è razzista?». Lui ha subito risposto: «Ma che razzista!». A quel punto ho cominciato a parlare in italiano, in modo da farmi capire il più possibile. Lui ha continuato a ripetere che non fosse razzista, sostenendo di avere parenti africani. Continuava a insistere sul fatto che io fossi nella fila sbagliata per il colore della pelle».

Lei ha esibito il passaporto?
«Lui ha chiesto di vedere il mio passaporto, ma ho ritenuto quella domanda molto offensiva in quel determinato momento e contesto di pressione, e quindi gli ho detto no, perché non spettava a lui il controllo. Nel frattempo la mia amica ha tirato fuori il suo cellulare per riprendere quello che stava succedendo. In quel momento è intervenuto un collega di questo ragazzo, un po’ più anziano, e l’ha fermata, minacciando anche di arrestarla».

Questa seconda persona era delle forze dell’ordine o faceva parte del personale dell’aeroporto?
«Non siamo riuscite a capirlo, perché non era in divisa. In quel momento non ci ho molto fatto caso perché non mi aspettavo proprio di ritrovarmi in una situazione del genere e quindi non ho prestato molta attenzione».

C’erano altre persone intorno? Hanno reagito in qualche modo?
«Non c’era tanta gente: c’erano alcuni passeggeri del nostro aereo, ma ognuno andava per i fatti suoi. Quando si è creato un po’ di trambusto per l’insistenza del personale e i toni di voce si sono alzati qualcuno si è accorto che c’era qualcosa che non andava, ma non è intervenuto nessuno».



Aeroporto di Roma. Scendo dall'aereo, in arrivo da Londra e mi dirigo verso la dogana. Al bivio dei passaporti: cittadini europei e tutti gli altri mi giro verso l'uscita cittattadini europei. Ero in compagnia di Julie Bindel. Un giovane della dogana mi ferma e mi dice che dovrò andare dall'altra parte, nell'uscita tutti i passaporti. Dico no, sono nel posto giusto. Lui insiste. Chiede di vedere se davvero ho un passaporto europeo. "No!", dico. "Sa, so leggere io!" Non capisce. Julie gli chiede perché ha fermato solo me e non lei e tutti gli altri. Dice che mi trovavo nella fila sbagliata. Chiedo perché. Risponde: "lei è di pelle scura e non può essere europea". 
Davvero?!!! Razzista! Reagiamo fortemente e Julie sta per iniziare a firmare cio che sta accadendo. Arriva un collega del giovane a sbollire la situazione. Siamo di fretta. Abbiamo un treno da prendere per Napoli e dobbiamo andare. Che rabbia! Il giovane insiste comunque di avere ragione. Nega di essere razzista perché: "sa, ho parenti africani". Lo rende ancora peggio. Ma lui non capisce comunque. Lo invito a tornare a scuola. Quel livello di ignoranza è pericoloso particolarmente in questi tempi di Salvini. 
Vi aggiornerò!
Rome Airport. I exit the plane, on arrival from London and move towards the customs barrier. At the two entrance areas for passports: European citizens and all other passports, I move towards exit for European citizens. I am with Julie Bindel. A young customs man stops me and say I must go to the other exit for other passports. I tell him I am in the correct queue. He insists and asks to see my passport. I refuse. "I can read, you know!" I tell him. He doesn't understand. Julie asks him why he stopped only me and not her or anyone else. He replies that I am in the wrong queue. I ask why he thinks I am in the wrong queue. "You're black. You can't be European!" Really?!!! Racist! We react strongly and Julie gets her phone out to start filming. A colleague of the young man, who realises what was about to happen quickly moves in and threatens to arrest Julie! We're in a hurry. We have a train to catch for Naples. The anger of it all! The young man insists he's right anyway. He denies being racist because, " you know, I have African relatives!" That makes it even worse. He doesn't understand anyway. I advise him to go back to school. That level of ignorance is very dangerous especially now in the Salvini era.
More to come!
Lei nel suo post di denuncia su Facebook fa leva sull’ignoranza e mancanza di cultura del ragazzo, ma fa anche riferimento a Salvini. Perché?
«In questo momento ci sono delle affermazioni da parte di Salvini che mi preoccupano. Una persona in una posizione autorevole come la sua e che fa certe affermazioni sembra non rendersi conto di quanto impatto abbia. Le “persone comuni” si sentono in diritto di potersi comportare così anche loro nel quotidiano, perché è un modo di fare ormai sdoganato. Poi certo, hanno anche già una certa predisposizione a discriminare gli altri, è già insita in loro».

Da quanti anni è in Italia?
«Sono in Italia da quasi 27 anni».

Ha notato un cambiamento nell’approccio agli stranieri?
«In quest'ultimo periodo comincia a preoccuparmi molto, prima no. In passato ci sono stati alcuni episodi poco piacevoli, ma non ho mai avuto paura di vivere alcune situazioni quotidiane. Adesso però il clima è cambiato, basti vedere come si son permessi di aggredire persone come l’ex ministro Kyenge, piuttosto che l'onorevole Boldrini».

Però sarebbe più accostabile alla misoginia che al razzismo.
«Sì, anche. Vengono perpetrate entrambe».

All’estero le sono mai capitate situazioni simili?
«È la prima volta che mi succede una cosa simile. Sono stata in Paesi dell’Est dove ci sono pochissime persone nere - e quindi c’è maggiore tendenza a notare la differenza - ma non ho mai avuto paura. Sono rimasta molto scioccata da quello che è successo a Roma, perché quel ragazzo, molto giovane peraltro, non aveva bisogno di dirmi dove dovevo andare: c'erano le indicazioni. Inoltre il continuo riferimento alla mia pelle era da razzista».

Denuncerà questa persona?
«Sì, sono stata contattata dal direttore della dogana che si è sentito chiamato in causa e a lui è dispiaciuto molto quello che è successo. Vorrebbe capire chi sono queste due persone».

Oltre a questo, lei sporgerà comunque anche denuncia presso le autorità competenti?
«Sì, esatto».

Lei ha fondato l’associazione Iroko, che aiuta le donne vittime di tratta e di violenza. Come associazione cosa offrite?
«Noi ci occupiamo di donne vittime di tratta e di violenza. Abbiamo due case di accoglienza e accompagnamento ai servizi: facciamo tutto quello che serve per aiutarle a uscire e per allontanarle dalle condizioni di difficoltà in cui si trovano. Aiutiamo anche cittadine italiane, specialmente le vittime di violenza domestica».

8.3.19

anche un opera incompleta e non finita è un opera d'arte ed riflessioni sul concerto d'arte

    ti potrebbe  interessare  delle  mie precedenti  elucubrazioni  in merito  e  colegate  all'argomento del post  tratto oggi  oggi





Dovendo fare diversi viaggi a  Milano   per  motivi  di salute  miei  e  di un familiare   ne  approfitto per    visitare , nell'intervallo    fra le visite mediche  e l'aereo per  tornare,  i sui  musei  e le  sue  vie .
Questa settimana      ho   visitato    due  Musei   ,  il  castello  Sforzesco  ed  il museo d'arte moderna   ovvero il   museo del novecento   (  http://museodelnovecento.org/it/ ) .Ed   dalla loro  visita  che  sono scaturite le mie  odierne elucubrazioni   riflessioni  .

N.b     causa   problemi con  il cellulare    le  foto   del   secondo museo visitato   mi sono state  gentilmente  donate  😂😁❤😍 dai cellulari  di mia madre  e mio pare     che   ringrazio  

Iniziamo dal primo museo


finita la visita e aver pranzato al bistrot \ libreria della Feltrinelli in corso Garibaldi 1 , sia andato al castello Sforzesco , ma causa problemi di salute alle anche ed alle articolazioni abbiamo visto sia la bellissima pietà Rondodini , opera non completa \ non finita di Michelangelo . Un opera che accompagnò Michelangelo per tutta la vita, rimanendo da sempre e per sempre irrisolta. Semplice mancanza di tempo o metafora dell'imperfezione della dimensione umana ? Quale sia   la  causa  dell'incompiuta  non ha  nessuna importanza  ,  la  rende   unica  .  Infatti   la  riflessione  che faccio   da profano  ,    sui    vari critici arte   che  il  suo non finito  la  rende  unica     e   chi dice  che  le opere  d'arte  , sia  brutte   e  minori     dice    fesserie  


L'immagine può contenere: spazio al chiuso







(...) Questo complesso marmoreo costituisce per molti studiosi un vero e proprio testamento spirituale di Michelangelo stesso. La Pietà, come soggetto scultoreo, non è di certo un tema sconosciuto all’artista, né tanto meno poco vendibile al pubblico del tempo, però per qualche ragione rimane sin dal concepimento ad esclusivo utilizzo di Michelangelo, che tornerà a lavorarci in diversi momenti della sua vita, modificandola e talvolta stravolgendone l’aspetto e la composizione.( .... continua in questo articolo
  di   https://www.artwave.it/arte/storia-dellarte
Poi  prima  d'uscire  dal  Castello Sforzesco    e ci siamo fermati   due   volte   la  prima    è quella   che   ho documentato sotto  riprendendo   ( spero  di  esserci riuscito  ) nei bambini  a cui la maestra  spiegava    cosa fosse  un museo  e    come  ci si  muove  in esso  ,   la  speranza   e    la  tenerezza    vedere i bambini delle prime ed classe delle elementari al museo    mi fa ben sperare e mi dona un po' d'ottimismo su queste nuove generazioni cosa che non avevo o avevo perso come si può notare nei post precedenti  del  nostro blog    sintetizzabili  con questo intervento  



Lo stesso , purtroppo mi s'era scaricato il cellulare ,  quando abbiamo visto  vicino all'ingresso  


   e   poi   in un ala del cortile     vicino ad  una delle  uscite    in ala del cortile  sempre dei bambini delle elementari a cui venia spiegata la storia delle armature e del rinascimento facendoli vestire con abiti dell'epica e spiegargli l'uso che si faeva in quel  periodo delle armi e dei pugnali facendoli ( ovviamente sotto la supervisione di un adulto per evitare che si facessero male ) giocare alla guerra fra di loro con armi finte . 

 poi  dopo    abbiamo visitato ,     non tutto    perchè mi  madre in particolare    stava  troppo male  e non poteva  camminare  molto   e  poi ai miei  non  piace  la  storie dell'arte    da  dopo Andy WarholJackson Pollock  ,  Il museodelnovecento 


Delle opere sul futurismo e pre futurismo , infatti , appena entri sullo scalone trovi Il quarto stato è un dipinto a olio su tela del pittore italiano Giuseppe Pellizza da Volpedo, realizzato nel 1901una delle opere più importanti del secolo scorso il nazionale ed internazionale con una esposizione ad esso collegata con le avanguardie degli anni successivi alla 2 guerra mondiale fin ad oggi .









le  altre    le  trovate   qui  https://bit.ly/2EYmddG   sulla   mia  bacheca  di facebook 

Sapevo si che Il Futurismo è stato un movimento artistico e culturale Italiano dell'inizio del XX secolo[ nonché  <<  la prima avanguardia europea. Ebbe influenza su movimenti affini che si svilupparono in altri paesi dell'Europa (in particolare in Russia e Francia), negli Stati Uniti d'America e in Asia. I futuristi esplorarono ogni forma di espressione, dalla pittura alla scultura, alla letteratura (poesia e teatro), la musica, l'architettura, la danza, la fotografia, il cinema e persino la gastronomia. La denominazione ufficiale del movimento si deve al poeta italiano Filippo Tommaso Marinetti  (...  continua qui  https://it.wikipedia.org/wiki/Futurismo ) . Ma  impregnato  di pregiudizio ideologico  lo identificavo  solo   con il fascismo   e non immaginavo     che olti artisti  anche  alcuni contrari all'ideologia    fascista    si fosse  abbeverati   ed  influenzati  da   esso    Ma  sono stato  smentito  e    ed  allo stesso tempo arricchito    nell'apprendere oltre  averlo verificato sul campo    che   Il Futurismo  --- sempre secondo la voce di wikipedia citata prima --- ha influenzato tutta l'arte d'avanguardia del Novecento. Gli artisti futuristi che sopravvissero alla morte di Marinetti (21 dicembre del 1944) e alla seconda guerra mondiale caddero in disgrazia come tutto il Futurismo, con l'accusa di aver fiancheggiato il fascismo.Nel secondo Novecento nuovi studi di Luciano De Maria, Mario Verdone, Enrico Crispolti, Maurizio Calvesi, Claudia Salaris, Giordano Bruno Guerri hanno parzialmente corretto l'accusa di collusione fascista, rilanciando l'interesse artistico-sociale verso il futurismo. Studi sul futurismo di sinistra (i contatti con gli ambienti anarchici, e persino comunisti) mostravano contemporaneamente che l'avanguardia futurista italiana era stata troppo sommariamente giudicata.






7.3.19

vax o no vax il governo non ha una inea chiara Salvini dic una cosa la ministra Grillo un altra

Si vede che, queta     è  l'unic  risposta  che mi  viene  in mente    alla   domanda che si pone il virologo Burioni ribatte: "Perché il vicepremier vuole assecondare il peggio del Paese?" la cambiale dei no vax fatta duranre la continua campagna elettorale del ministro dev'essere troppo ingombrante se la si vuole risolvere subto entro il 10 marzo                              

 La ministra risponde che in Parlamento è in corso la scrittura di una nuova legge (quella del famoso "obbligo flessibile") ma nulla dice del 10 marzo, la data entro la quale le famiglie che a settembre hanno fatto l'autocertificazione devono portare i documenti e che Salvini vorrebbe far saltare con il decreto. Quindi Grillo sembra non intenzionata a fare un intervento legislativo urgente. "intento comune e' di superare il decreto Lorenzin, che e' una legge che noi riteniamo avere alcune importanti lacune - dice la ministra - abbiamo dimostrato con una legge cofirmata dai due capigruppo di Camera e Senato, che e' in discussione in questo momento al Senato e per cui scadono gli emendamenti a breve". Grillo passa la palla al parlamento ma ammette: "Sono convinta riusciremo ad approvare alla Camera probabilmente entro aprile, per avere una nuova legge che supererà il decreto Lorenzin". Ma intanto il 10 marzo sarà passato.

I presidi dicono no  alla proposta di Salvini: "Giusta la preoccupazione di non traumatizzare i bambini ma si continua a non tenere conto dei bimbi più fragili, la cui vita sarebbe a rischio se consentissimo ai non vaccinati per motivi ideologici di frequentare la stessa scuola. Non ci possono essere bambini di serie A e di serie B. C'è un tema di salute pubblica per cui non possiamo essere d'accordo", ribadisce il presidente dell'Associazione Nazionale Presidi Antonello Giannelli. "E ai traumi dei bambini che i vaccini non li possono fare", e se contagiati "rischiano di morire, chi ci pensa?", dice il virologo Roberto Burioni. E continua: "Mi stupisco che il ministro Salvini faccia una simile richiesta. Vuole davvero assecondare il peggio del nostro Paese? Vuole proprio guadagnare i voti dei pochi cavernicoli perdendo quelli delle persone per bene, che sono la grande maggioranza? Perché non sente uno dei tanti medici leghisti e capaci prima di uscirsene con simili sparate?".



puntiamo sulle donne per rilanciare il paese

Nessuna descrizione della foto disponibile.
Ieri  mettendo   i  giornali   nel  barattolo  carta  per la  differenziata      ho trovato questo lettera  (  foto      a destra   interessante  pubblicata nella pagina lettere  e commento  della nuova  sardegna del  2\3\2019  . 

Un intervento   molto interessante   che  dimostra , oltre   :    alla  storia   da   me  citata   nei  giorni  scorsi  della    barista bresciana Cristina Georgiana Vlad ed    quest  altro mio precedente   post    , non sono  solo      come  si  definiva  un tempo angelo del focolare  e   destinata  a fare  figli e  fare  la  calza    .  
A chi mi dice  ,  rispondo   che   si  è vero  sono poco  originale   e    sono  un copia ed  incolla     di post  altrui  ( come  fu definito  tempo  da   una  homepage  su internet    non iù  disponibile   in rete  )  e  so  solo  citare   \  usare   \  fare mie   cose  altrui   . Ma  ci sono  momenti , ed questo  è  uno di questi ,in cui  non riesco    a  trovare  le parole  addatte ( e  a  esprimere  le mie    emozioni   in merito  a tali argomenti  che  alcuni  vedere  il mio    post    : efficacia   e resistenza   degli  degli sterotipi   sulle  donne  ''Mamma stira, papà lavora'', l'autrice della denuncia social: ''Le famiglie non sono più così, aggiorniamo i libri per bambini''  ed  altre  storie  considerano  comunisti    e    femministi   ) in un metodo non retorico  ,  banale  , ed  poco   originale    . 
Non so  che  altro dire      se  buon  8  marzo sia a quelle   che lottano    lontano   dai media    tutti (  la  maggior  parte )  concetrati  su mimose     e regali  da parte  dell'uomo  sia    a quelle    che l banalizzano  con cene    di sole  donne  e     di spogliarelli maschili  

5.3.19

galeotto fu il libro amori nati in biblioteca

Una  storia  quella   di cui  ,  non ho trovato  alla versione  online   free ,  e quiind riporto   una    soto  con  il cellulare  ,    c+di cui  parlo  sotto     che  ha  atinenza   .  all'eisodio  di paolo e  francesca    dell'inferno di Dante  . 
Tale  storia   si trova     ,nel quinto canto dell'Inferno più precisamente   nel cerchio dei lussuriosi, Francesca da Rimini racconta a Dante la storia della sua passione adultera per Paolo Malatesta, scoppiata mentre i due stavano leggendo "per diletto" il passo di un romanzo cavalleresco in cui la regina Ginevra, sposa di re Artù, veniva baciata dal cavaliere Lancillotto.

«Quando leggemmo il disïato riso
esser basciato da cotanto amante,
questi, che mai da me non fia diviso,

la bocca mi basciò tutto tremante.
Galeotto fu 'l libro e chi lo scrisse:
quel giorno più non vi leggemmo avante.»
(InfernoCanto V, versi 133-138)



Ora dopo questo excursus letterario    ecco la storia

Nessuna descrizione della foto disponibile.

una  delle tante    nate    in biblioteca      come tetomonia     questo video

Danyart New Quartet fiori e tempeste

Ieri è stato presentato il nuovo lavoro discografico dei Danyart New Quartet, formazione jazz capitana da Daniele Ricciu, in arte Dany...