27.8.22

quando le piattaforme online offrono valide alternative alla tv . Lion - La strada verso casa, L'uomo che vide l'infinito (The Man Who Knew Infinity), una folle passione ed altri film

 quando gli amici\che vi danno bidone o non avete voglia di uscire da soli , in alternativa al deprimente panorama tv , ecco alcuni suggerimenti :

Lion - La strada verso casa - Film genere drammatico del 2016, diretto da Garth Davis, con Nicole Kidman e Dev Patel. peer chi cerca le proprie radici e per chi ha adottato un bambino\a .




L'uomo che vide l'infinito (The Man Who Knew Infinity) è un film del 2015 scritto e diretto da Matt Brown.Basato sulla biografia L'uomo che vide l'infinito - La vita breve di Srinivasa Ramanujan, uno dei
geni della matematica del XXI secolo per chi vede o vuole vedere oltre i limiti e tendere all'infinito .




Una folle passione (Serena) è un film del 2014 diretto da Susanne Bier, ispirato al romanzo Serena dello scrittore Ron Rash.  Un  film   distrutto    e fatto a  pezzi  dalla  critica  :  <<  UN FILM DISTRUTTIVO . Trama sconclusionata, personaggi al limite della loro credibilità, effetti truculenti, finale prevedibile anche se crudele....Mi domando quale fosse l'intento della regista Bier quando ha deciso di affidarsi ad un copione così...privo di un contenuto, di una morale ,di un messaggio costruttivo... 
Mi meraviglio che nel mercato cinematografico circolino pellicole come questa con la dicitura [...] Vai alla recensione completa» Ma  questo  è  u caso  in cui  la   critica   è poco  obbiettiva ,  in quanto     mette  in evidenza  le  sue  mancanze  ed  i  suoi  limiti    come  esempio    quello  della   prevedibilità o il non essere   riuscita  a mettere  in piedi in modo efficiente una pellicola abbastanza  avvincente  ,  drammatica e complessa, il tutto resta in superficie e non vi sono approfondimenti,  una pellicola sottotono e dal debole impatto narrativo nonostante gli svariati spunti -decisamente interessanti - offerti.   Un ottima  descrizione    del  periodo  storico   e  della  società   dell'epoca  ,   la splendida fotografia naturale dei paesaggi selvaggi e incontaminati (ricordiamo che il film e' stato girato nella meravigliosa Repubblica Ceca) conditi da una ambientazione fedele ed impeccabile degli anni venti, visibili nell'attenzione ai dettagli di abiti, trucco, capigliatura, autovetture etc.
  • Nel complesso si poteva ricavare di più dal soggetto in questione ma il risultato ottenuto resta un prodotto certamente valido e degno di nota. Peccato la superficialità con cui la sceneggiatura tratta il racconto di Rash ma per una volta posso asserire che artisticamente attira l'attenzione su di sè, rendendosi discretamente interessante. Abbastanza Carente dal punto di vista del contenuto narrativo e dall'interpretazione scialba e monodimensionale dei carismatici Cooper & Lawrence. Visivamente resta impeccabile e a tratti suggestivo. Sufficienza assegnata. Consigliato.

ed da me recensiti su queste pagine :

The Unforgivable con Sandra Bullock 👉https://bit.ly/3PQz3Mj
Purple hearts Purple Hearts 👉https://bit.ly/3QSkucd
gli anni più belli https://bit.ly/3Kl6rJO
👉


L’addio portato dal mare Una bottiglia e dentro una lettera che da Creta arriva ad Alghero È scritta in tedesco e racconta l’amicizia eterna tra due donne


  tra le  tante   canzoni  sul mare    le  più adatte a  questa  storia   che  riporto sotto   sono  
come è profondo il mare - lucio dalla
 
 Ora ti canto il mare - Negramaro
IL MARE -SERGIO BRUNI
In alto mare (Loredana Bertè)
Onda su onda (Paolo Conte)
Summer on a solitary beach (Franco Battiato)
A me ricordi il mare (Daniele Silvestri)
 Message in a Bottle/SOS - Police 
Come le onde del mare e  Lasciami Andare - Gianmaria Testa

dalla nuova  sardegna  del  27\8\2022

L’addio portato dal mare Una bottiglia e dentro una lettera che da Creta arriva ad Alghero È scritta in tedesco e racconta l’amicizia eterna tra due donne 

                    di Nadia Cossu.  



Sassari «Getterò questa lettera in acqua in alto mare, lì  dove so che tu mi sei più vicina… e credo con tutto il cuore che, prima o poi, in un altro mondo a noi inimmaginabile ci rivedremo di nuovo (...)». 
Una bottiglia galleggia nelle acque azzurre di Capo Caccia e il foglio giallo 





 custodito all’interno non sfugge all’occhio attento di Carlo Fresu (  foto  a sinistra  )  istruttore sassarese di
pesca in apnea e snorkeling. Nel bel mezzo dell’escursione tira su quella bottiglia e la apre. C’è una lettera, scritta a mano, in lingua tedesca, un corsivo elegante e – scoprirà  dopo grazie alla traduzione  di sua sorella Camilla – un insieme di parole cariche di emozione, amore, ma anche  dolore. È il messaggio struggente di una donna che ha perso la sua migliore amica. 
Lo affida al mare, durante una crociera tra le isole di Maiorca e Creta. E quel messaggio, alcuni giorni fa, è arrivato nelle acque cristalline di un’altra isola: la Sardegna.
«Mia cara, indimenticabile amica – è scritto nel foglio di carta rimasto perfettamente intatto – questa crociera in mezzo al mare volevo farla con te. Penso a che piani avremmo avuto, che abiti avremmo indossato, che gite  avremmo fatto, come ci saremmo fatte belle! Invece tutto è andato diversamente: tu  non sei più qui, non sei più tra i vivi, hai lasciato questo mondo».Un legame profondo, intenso come il dolore che l’autrice della lettera deve aver   provato: «Penso sempre a te, al tempo passato insieme, alle nostre chiacchierate, alle nostre avventure e alle nostre serate passate a ballare. 
 Ricordo che qualunque cosa  mi venisse in mente, potevo scriverti su Whatsapp ricevendo subito una tua risposta e tante sono state le serate   passate a chiacchierare online». 
Poi, improvvisamente, il  vuoto, l’assenza, quel distacco che lacera l’anima. «Entrambe abbiamo scelto di   condividere la vita l’una con l’altra: sapevi tutto di me, i   miei segreti, i miei desideri e le mie preoccupazioni e avevo l’opportunità di vivere insieme a te i tuoi successi, cosa che non posso più fare. Mi  manchi sempre, anche se sono passati due anni. Faccio  ora questo viaggio da Palma  di Maiorca a Creta, rimandato per via della tua dolorosa morte e poi per il coronavirus e tu sei sempre nei miei pensieri». A tal punto da volerle dare  un ultimo addio  : 
 « Getterò  questa lettera in acqua in alto mare, lì dove so che tu mi  sei più vicina… e credo con tutto il cuore che, prima o poi, in un altro mondo a noi inimmaginabile ci rivedremo di nuovo. In profonda  amicizia e legame, non dimenticandoti mai, ti mando  migliaia di baci. Per sempre,  la tua amica».
Uno di quei legami indistruttibili, che la morte non  annulla ma, casomai, rafforza. Suggellato da parole scritte con inchiostro blu e trasportate dalla corrente fino al mare della nostra isola. «Passando più tempo in  mare che sulla terra ferma – dice Carlo Fresu – mi capita   spesso di trovare oggetti oppure a volte accadono cose  strane. Trovare un messaggio dentro una bottiglia in  mezzo al mare mi ha stupito 
molto. Ed è proprio vero: il  mare non crea solo distanze  tra le terre, ma unisce, crea  connessioni e condivisione  di sentimenti ed emozioni profonde…»



finalmente un po' d'autocritica e di umiltà dai giudici le dichiarazioni di Tommaso Mainenti, già presidente della Sezione lavoro del tribunale di Torre Annunziata (Napoli) ora in servizio a Nocera (Salerno)






Giudice: "Bisogna scusarsi se si sbaglia e spiegare la giustizia via social"

da webinfo@adnkronos.com (Web Info) - Ieri 19:39


© Fornito da Adnkronos
IL sistema non è infallibile, ma scendere dalla torre d’avorio e spiegare, con semplicità - e magari anche via social -, problemi ed errori è un passo che la magistratura deve compiere per riconquistare la fiducia dei cittadini. Tommaso Mainenti, già presidente della Sezione lavoro del tribunale di Torre Annunziata (Napoli) ora in servizio a Nocera (Salerno), è un magistrato diventato emblema della possibilità di smaltire l’arretrato e di far correre, o almeno più che camminare, una macchina che a partire dal tribunale di Roma, ma non solo, sembra ingolfata. Un giudice "controcorrente" capace di criticare la sua stessa categoria, a partire dagli ultimi fatti di cronaca
"Non conosco nei dettagli la vicenda del femminicidio di Bologna, ma mi sento di dire che ogni volta che si verifica l'evento da impedire significa che 'il sistema' non ha funzionato; e chi di quel sistema è l'asse portante (il magistrato) ne deve avvertire la responsabilità morale e non trincerarsi dietro quel che all'esterno viene sentito come un inammissibile discarico di colpe", le parole affidate all'Adnkronos. "La magistratura deve uscire dalle proprie torri d'avorio e fare i conti con il comune sentire, deve saper 'dialogare' senza chiudersi in recinti autoreferenziali e deve ammettere quando ci sono le proprie mancanze, spiegando con termini accessibili a tutti cosa c'è che non funziona e perché. La fiducia dei cittadini, nel cui nome la giustizia viene pronunciata, si perde e si conquista sul campo anche parlando sui social di quel che si fa (solo del funzionamento del sistema non dei singoli casi) ed esponendosi, com'è giusto che sia, a critiche e recriminazioni da cui si può trarre spunto per migliorare".
I magistrati "sbagliano, come tutti gli uomini. Il fatto che non paghino per i propri errori non è corretto, diciamo che a volte si avverte all'esterno un sistema di autodifesa corporativo che può essere solo frutto della normativa", ma non sempre è così: "arrestare chi poi viene assolto non necessariamente è un errore poiché i presupposti di legge sono diversi anche se poi è difficile spiegarlo all'esterno" evidenzia Mainenti che in carriera ha chiesto scusa ed è pronto a rifarlo, se necessario. "Capita e capiterà che, con tutta l’attenzione possibile, qualcosa sfugga. Per questo ci sono più gradi di giudizio. E, confesso, per questo ho dedicato tutta la mia vita al primo grado: perché i miei errori non siano mai definitivi. Alla famiglia di chi ha subito i danni di un sistema che non funziona vanno formulate le proprie scuse: non bastano, ma sono almeno un segno di rispetto".
Non solo qualche errore, tra gli evergreen dei problemi della giustizia ci sono i fascicoli arretrati. "Con la legislazione attuale, senza quindi che occorrano modifiche di sorta, io posso scommettere che se mi si mandasse in una qualsiasi sezione lavoro d'Italia, fornendomi un paio di collaboratori di Cancelleria adeguati, sul ruolo di cause assegnatomi (qualunque ruolo, con qualsiasi quantitativo), in capo a un anno al massimo non vi sarebbero più arretrati", spiega chi da 35 anni ha esperienza in materia di lavoro.
Eppure sul fronte penale i faldoni che si accumulano hanno portato il presidente del tribunale di Roma a disporre che le udienze collegiali saranno sospese per sei mesi, a partire dal 15 ottobre, per mancanza di magistrati. "Non conosco la reale situazione del Tribunale di Roma, ma fermare la macchina della giustizia per eccesso di arretrati è come evitare di curare un malato curabile solo perché ha troppe malattie, ha senso?" è la domanda, alquanto retorica, che cerca risposta.
Risposte ai problemi delle toghe che il prossimo ministro della Giustizia deve cercare anche nella tecnologia. "Deve attivarsi per rendere obbligatori i protocolli d'intesa tra magistrati e avvocati per ogni tribunale, con la previsione delle modalità dei rinvii della trattazione delle cause civili. È materia sulla quale non c'è nessuna uniformità e nella quale si annidano, tante volte, le peggiori storture. E poi occorre modificare gli strumenti telematici: magistrati e avvocati sono tenuti all'utilizzo di software che è molto migliorabile: oggi, spesso, tra rimandi e percorsi obbligati più che un sistema che aiuti il lavoro sembra il gioco dell'oca” conclude Tommaso Mainenti, già presidente della Sezione lavoro del tribunale di Torre Annunziata e oggi in servizio al tribunale di Nocera

26.8.22

che strano paese l'italia . un uomo nudo con medaglie non crea scandalo o sessismo una donna che fa la verticale con appesse le medaglie si

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a chi  mi dice   per  il  mio  precentre  post  che  esagero o   sono  venduto  alle  nazi femministe      propongo   e  condivido    quest'articolo  di   

E un curioso paese, l’Italia.

Perché se lui si fa fotografare in pratica nudo per una famosa rivista dopo aver vinto delle medaglie va bene. Se lei si fa una foto personale, per altro molto più vestita, per celebrare le sue vittorie, riceve caterve di insulti sessisti che le danno della poco di buono, o dicono che è volgare, narcisista, che sfrutta il suo Sex appeal, che una sportiva non dovrebbe fare certe foto, etc.etc etc.
Ma non siamo un paese maschilista, no.



 a  voi   ogni commento   io quello che  dovevo dire    lo ho giù detto  nel precedente  post : <<“Sono schifata, non posso rimanere in silenzio”, la sublime risposta di Linda Cerruti ai commenti sessisti ricevuti per una foto su Instagram >> e concordare con quanto dice Lorenzo Tosa : << Il problema non è Jacobs e  [Linda Cerruti  aggiunta  mia   ]  nemmeno il corpo di un atleta o un’atleta, più o meno scoperto.Il problema è l’oscena ipocrisia e lo scandaloso sessismo di chi guarda >> ed  non riesce a  trattenere  le proprie  pulsioni  ed  il proprio testoterone  . Come sempre.
Con questo è  tutto   non ho nient 'altro d'aggiungere perchè due parole sono troppe ed una è poco

Una nuova targa per ricordare Andrea ucciso da un’auto a 10 anni. Dopo trent'anni si mobilita la sua ex classe


repubblica  26\8\2022


Una nuova targa per ricordare Andrea ucciso da un’auto a 10 anni. Dopo trent'anni si mobilita la sua ex classe

di Francesca M. Chiamenti


Il paese maremmano di Montemerano e la tragedia del ‘92, l’insegna messa in un giardino pubblico è sparita: “La rivogliamo”"


Andrea era il buono della classe. Il suo ricordo per noi è e resterà sempre molto forte, per questo chiediamo che venga rimessa la targa commemorativa in suo nome". A parlare è Alberto Bertinelli, compagno di classe di Andrea Conti, bimbo rimasto ucciso in un incidente stradale nel 1992 a soli 10 anni. Quel 30 giugno le vite
degli abitanti del piccolo paese di Montemerano, nella provincia di grossetana, furono bruscamente scosse. Andrea si trovava davanti casa, in sella alla sua bicicletta, quando un auto improvvisamente lo travolse. "Lo hanno ricoverato d'urgenza a Siena perché da subito era entrato in un coma irreversibile - racconta Bertinelli - Da quel giorno con l'aiuto della scuola io e i miei compagni di classe abbiamo registrato messaggi per il nostro amico perché ci avevano spiegato che forse sentire le nostri voci lo poteva stimolare. Ma non è bastato. Andrea ci ha lasciati il 6 luglio". Alberto e Andrea erano nati a pochi giorni di distanza e frequentavano insieme la terza elementare. Una di quelle amicizie forti dei piccoli paesi - 500 anime quelle che popolano Montemerano e di una classe di solo nove bambini, la più numerosa tra il 1982 e oggi - che giorno dopo giorno cementa il suo legame. Nove compagni di classe ma soprattutto nove amici. "I "ragazzi dell'82" - dice Bertinelli - ci piace vederci ancora così. Lo resteremo sempre".

Ad offuscare il ricordo di Andrea è però la sparizione della targa di legno commemorativa affissa in suo nome e realizzata dai genitori dei ragazzi del borgo, che hanno voluto creare anche un parco pubblico, sulla cui rete era stata affissa la targa che riportava il nome e un pensiero del piccolo Andrea: "Lo aveva scritto a scuola, diceva che si cerca la gioia attorno a noi nel mondo senza sapere che nasce invece dal nostro cuore", racconta Bertinelli. Forse opera di qualche ignoto o forse una raffica di vento, le cause della sparizione della targa non si sono mai sapute.
Lo scorso 18 luglio Andrea avrebbe compiuto 40 anni, così Bertinelli si è messo in contatto con il resto degli ex compagni di classe: "Ci siamo uniti in un appello per chiedere che venga rimessa la targa. Non sappiamo che fine abbia fatto né chi l'abbia rimossa e perché. Ci importa però che venga affissa nuovamente e se le istituzioni non dovessero provvedere a installarne una nuova ne creeremo una noi per poi chiedere l'autorizzazione ad affiggerla".
"Era il mio compagno di banco - ricorda ancora Bertinelli - Ci conoscevamo fin da piccoli e poi a scuola stavamo seduti uno accanto all'altro. Lui era il buono della classe, un ragazzo affettuoso, un amicone e questa sua caratteristica tiene vivo un ricordo di lui molto forte, anche a distanza di tutti questi anni. Avevamo davvero un grande legame. Lo avevamo io e lui come tutti noi compagni di classe. Era un gruppo molto unito e come tale manterremo il ricordo del nostro amico sempre vivo".

ma una donna sara libera se tingersi o non tingersi i capelli ? Il caso LaFlamme riapre il dibattito sull'ageismo: perché le donne devono ancora nascondere i capelli bianchi?

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io penso che le donne dovrebbero accettarsi , e lo dico anche a mia madre che a 79 si tinge i capllli , perquello che sono senza mezzi artificiali e senza nascondre i segn del tempo . Se pero' una vuole tingersi contenta lei . Ora La sostituzione dell'anchor canadese Lisa LaFlamme rea di essersi presentata in tv con le chiome grigie rilancia la questione della discriminazione femminile dovuta all'età, proprio quando in seguito alla pandemia sempre più donne rinunicano a tingersi. "Diciamoci la verità", dice un'opinionista del Washington Post, "chi si mostra per quello che è lo fa a suo rischio e pericolo". Intanto un marchio di bellezza lancia #keepthegrey campaign contro le descriminazione delle teste grigie .in mertio a  ciò  ho letto  un articolo inteessante   di repubblica   del  29\8\2022    ( da  cui  ho preso la  foto a  sinistra  )   che  qui propongo  


Pensavamo che la battaglie per lo sdoganamento dell'ageism fosse ormai vinta. In questi ultimi mesi sono molte le celebrities che hanno deciso di mostrarsi con i capelli bianchi seguendo l'onda lunga della pandemia che durante i vari lockdown (con conseguente chiusura dei parrucchieri) aveva visto sempre più donne rinunciare alla tinta. Sui social era tutto un fiorire di proclami tinta-free e persino le blasonate, da Carolina di Monaco a Letizia di Spagna, avevano mostrato i loro fili bianchi. E invece rieccoci qui a parlare del solito tema in seguito alla sostituzione dell'anchor canadese Lisa LaFlamme, 58 anni e 35 anni di attività, con un collega uomo di una ventina di anni in meno.
Una chioma bianca (quella di LaFlamme) può ancora penalizzare una carriera. Il caso riportato nei giorni scorsi ha scatenato la reazione dei media e dei social che hanno accusato la rete televisiva di sessismo e discriminazione dovuta all'età mentre la campagna per sostenere le teste sale e pepe nelle professioni, lanciata nel frattempo da un noto marchio della bellezza è già sostenuta da migliaia di persone.
Sul caso di Lisa LaFlamme, la direzione del notiziario di CVT News si era giustificata dicendo che si è trattato solo di "cambio delle abitudini dei telespettatori". "Ma", scrive l'opinionista del Washington Post Ruth Marcus, "nel frattempo era successo anche qualcosaltro: LaFlamme, come molte altre donne durante la pandemia, aveva smesso di tingersi i capelli".








Lo dimostrerebbe un rapporto in cui il vicepresidente del network Michael Melling si chiedeva "chi avesse approvato la decisione di lasciare che i capelli di Lisa diventassero grigi".Si parla tanto di superamento di genere, ma è possibile che nel 2022 esista ancora una "questione capelli bianchi"? Non si spiega altrimenti perché una delle più popolari anchor del Paese, premiata quest'anno con il Canadian Screen Award come miglior conduttrice nazionale, sia stata messa alla porta dalla società madre, la Bell Media, con due anni d'anticipo sulla pensione, solo per essersi mostrata con le chiome al naturale."Durante il lockdown", aveva scritto LaFlamme "avevo finito per dirmi: sai che c'è? E' talmente una noia tingersi i capelli che ho deciso di tenermeli grigi. Francamente, se avessi capito quanto potesse essere liberatorio l'avrei fatto prima". Una decisione così banale invece le è costata il posto.
Come se una professionista pluripremiata dovesse ancora chiedere il permesso prima di andare dal parrucchiere. Nessuno vuole negare che l'immagine sia importante per un professionista dello schermo, ma cosa c'è che non va se una giornalista affermata e pluripremiata decide di passare ad un elegante brizzolato? "Gli uomini invecchiano in TV con un senso di gravitas mentre noi donne abbiamo una data di scadenza", ha detto Roma Torre quando lei e altre quattro conduttrici di NY1 - di età compresa tra 40 e 61 anni - hanno citato in giudizio nel giugno 2019 il canale di notizie locali di New York per discriminazione in base all'età e al genere. Causa per la quale hanno trovato un accordo comune prima di abbandonare la rete nel 2020.
"Le giornaliste televisive", riprende Ruth Marcus, decidono di apparire per l'età che hanno a loro rischio e pericolo. Non ci sono teste grigie tra le teste parlanti. Neanche io, lo ammetto. Dopo il lockdown abbiamo ripreso a coprirci i capelli grigi anche con più enfasi di prima". E per corroborare la sua tesi cita la classifica delle ceo più potenti degli Usa di Fortune 500 dove è difficile trovare un capello bianco, senza contare i ritocchi di bisturi e punturine. E lo stesso vale per l'Italia dove i trattamenti di chirurgia plastica ed estetica nel periodo primaverile del 2021 sono aumentati del 20 per cento con richieste cresciute del 67 per cento rispetto al 2019 e ben del 130 per cento rispetto al 2020.
Non scoraggiamoci però, perché molto è cambiato in meglio per le donne negli ultimi anni, forse aiutate anche da una nuova "categoria merceologica", le Perrennials, inventata dal marketing per rendere più appetibili i prodotti per la terza età ma che, con le campagne dei brand beauty hanno certamente influenzato in modo positivo l'universo femminile. E anche nel mondo del lavoro qualcosa si è mosso in questa direzione benché spesso i pregiudizi si presentino più subdoli e sottili.
Come ha affermato la giornalista e scrittrice Nora Ephron: "La tintura dei capelli ha cambiato tutto, anche se non se ne prende il merito. E' l'arma più potente che le donne anziane hanno per contrastare la cultura giovanile imperante... posso sostenere che è in parte responsabile del numero di donne che entrano (e riescono a rimanere) nel mercato del lavoro nella mezza e tarda età".
Intanto, senza citare direttamente il caso di Lisa LaFlamme, il marchio Dove ha lanciato la campagna #KeepTheGrey. In un tweet, Dove Canada afferma: "L'età è bella. Le donne dovrebbero poterla vivere alle proprie condizioni, senza conseguenze".
Un video allegato al tweet aggiunge che "Le donne con i capelli grigi vengono espulse dal posto di lavoro" e dall'azienda fanno sapere "che in questo momento si sta discutendo parecchio sulla questione dell'età e Dove voleva sfruttare quest'energia per il futuro".
Il marchio ha devoluto 100 mila dollari a Catalyst, un'organizzazione no profit che si batte per un mondo più inclusivo nei confronti delle donne.
Aspettando che le mentalità evolvano davvero non resta che seguire l'esempio di donne come Helen Mirren, fiere di quello che sono state, di quello che sono e di quello che sono diventate.




Letizia di Spagna è una di noi: la regina con la ricrescita, l'orgoglio dei capelli bianchi


















I capelli bianchi sono diventati un fenomeno social in questo lockdown, la mancanza dei parrucchieri è un problema comune ma allo stesso tempo sta facendo vivere le donne in armonia con il proprio corpo. Soprattutto se sono le star a dettare legge, lasciandosi fotografare al naturale. E se pensiamo che anche le regine, a quanto pare, non hanno un hair stylist a disposizione questo ci rende ancora più simili. Come Letizia di Spagna, 47 anni, fotografata durante una visita nella sede della Croce Rossa di Madrid munita di mascherina, guanti e... qualche capello bianco in piena ricrescita. La sovrana di Spagna, dai look sempre impeccabili, diventa l'inconsapevole testimonial dell'orgoglio femminile per la bellezza naturale. Dalla testa ai piedi





And Just Like That... Sarah Jessica Parker ha i capelli bianchi


































Le sue immagini sul set del reboot della serie cult sulle ex quattro ragazze newyorkesi e le loro storie di sesso ed emancipazione femminile sono ora al capitolo finale, dall'evocativo titolo And Just Like That...
Se c'è una dote che non si può negare a Sarah Jessica Parker, è quella dell'autostima. È stato grazie a un'incrollabile fede nelle proprie doti che l'attrice, produttrice e icona televisiva ha convinto il mondo di essere una delle donne più cool del creato. E adesso sta provando a dirci che i capelli bianchi non dobbiamo nasconderli, ma sfoggiarli con orgoglio, meglio se sapientemente mescolati a quelli biondi. Tutto sta a reggere il colpo della differenza evidente tra l'hairdo di scena, un trionfo di voluttuose onde grigio bionde, e l'aspetto degli stessi capelli raccolti in una coda stretta. Ma ci affidiamo al nostro nume Sarah Jessica da New York City, sappiamo che saprà indicarci la strada.


25.8.22

le piccole cose editrici pubblicano delle perle . Cristian Porcino - un'altra vita

 Ho ritrovato questa splendida recensione al primo romanzo dell'amico   \  compagno  di  strada  Cristian   Porcino   ( qui Qui la rassegna stampa completa https://lerecensionidelfilosofoimpertinente.blogspot.com/2014/12/rassegna-stampa-romanzo-unaltra-vita-di.html?m=1 )    e desidero condividerla❤️ con voi  

«Ci ha un po’ stupito questo romanzo del giovane Cristian Porcino, di cui leggemmo tempo fa un bel libro su Michael Jackson e un altro molto originale su alcuni grandi cantautori italiani. Porcino è un ottimo giornalista, fine osservatore del mondo mass – mediatizzato di cui sa cogliere acutamente le ondulazioni del gusto. Il romanzo “Un'altra vita” racconta con uno stile minimalista l’iniziazione

sessuale ed esistenziale di un ragazzo ebreo che, in patria, è costretto dalla propria cultura sessuofobica a nascondere la “diversità”. Nel suo Paese l’omosessualità è considerata un vero e proprio abominio che offende il comandamento divino. Il giovane ebreo Shlomo non è un filosofo, ma sa riflettere sulla propria condizione e si chiede più volte perché l’ebraismo condanna tanto l’omosessualità, mentre il Vangelo cristiano dichiara la libertà di amare. Shlomo fugge di casa, non sopportando la condanna da parte dei genitori e va a New York, la capitale del mondo che lo affascina e gli insegna a compiere quel rito di passaggio che nel mondo Occidentale non è nascosto nel buio della condanna morale. A New York impara a vivere il sesso in modo libero e consapevole e scopre anche quella dimensione della vita che tutti cercano e chiamano Amore. Porcino usa poche pennellate di colore, anche nelle scene erotiche che altri scrittori tratterebbero con un linguaggio trasgressivo. Crediamo che Porcino abbia scelto di non essere uno scrittore erotico, forse per non omologarsi con la pornografia gay di moda alcuni anni fa. Potremmo invece, considerare “Un’altra vita” come un romanzo di formazione sentimentale, secondo la tradizione settecentesca inventata da Goethe e continuata da Sthendal e da Flaubert fino alla sua ultima ed eccentrica ripresa, quel geniale “Seminario della gioventù” di Busi che Porcino conosce perfettamente"» (Riccardo Di Salvo - Claudio Marchese).

Siccità nel Lazio, viaggio ad Albano dove i piatti si lavano con l'acqua della pasta: "Qui il lago è ormai asciutto"

 

repubblica 25\8\2022

"Da giugno ci facciamo solo una doccia al giorno e laviamo i piatti di sera con l'acqua di cottura della pasta: è difficile ma dobbiamo adattarci". Amadio Malizia, presidente dell'associazione Salute Ambiente Albano, cammina sul bordo del lago di Albano a Castel Gandolfo, di fronte ai piloni di cemento alti più di 5 metri: erano la base di partenza per le gare di cannottaggio, venti anni fa erano sommersi dall'acqua, ora sono a secco. Il lago di Albano - e quelli dei Castelli - si stanno prosciugando a causa di urbanizzazione selvaggia e dei pozzi privati spesso abusivi che drenano acqua dal bacino idrico dell'area: la siccità di questa estate è solo il colpo finale, negli ultimi venti anni il livello del lago di Albano è sceso di oltre 7 metri e cala ancora, almeno un metro nell'ultimo anno.

"Il Comune ha limitato l'uso di acqua corrente, ha disposto di lavare le stoviglie con l'acqua di cottura della pasta, non possiamo lavare verdure o frutta con l'acqua del rubinetto", continua Francesca Gnani che di Salute Ambiente Albano è vicepresidente. Gli effetti di siccità e urbanizzazione selvaggia si sentono sui residenti dei Castelli, fino a Pomezia. Ad Albano il Comune ha vietato l'uso di acqua corrente per qualsiasi scopo non domestico: non si possono lavare oggetti, lavatrici solo a pieno carico e, recita l'ordinanza, si devono "installare dispositivi frangigetto che mescolando l'acqua con l'aria consentono di risparmiare risorse idriche" L'acqua del rubinetto non è ancora razionata ma si può bere e basta: non migliora la situazione negli altri comuni dei Castelli, Castel Gandolfo in testa. "Io come singola utente devo ingegnarmi a mettere in atto queste buone prassi mentre a livello più ampio gli sprechi non si contano: per riparare una perdita su strada ci vogliono settimane", spiega Francesca Gnani.

(franceschi)
Ai Castelli l'acqua potabile è fornita da Acea dalle sorgenti del Simbrivio ma per usi non potabili l'acqua si prende dai laghi, eccome. Dalla rocca di Castel Gandolfo partono due tubature che finiscono in un prefabbricato coperto dalla vegetazione da cui si sente il rumore di una pompa idrica, e lungo il lago ci sono almeno 200 locali fra bar, ristoranti, stabilimenti. E spesso l'acqua non potabile arriva da pozzi privati che attingono al lago di Albano, secondo Roberto Salustri direttore dell'Ecoistituto Reseda: "I pozzi servono per irrigare e captano l'acqua del bacino idrico dei Castelli: in media vanno a una profondità di 300 metri, alcuni persino 600 e prendono acqua fossile ricca di metalli pesanti". Il lago di Albano dovrebbe avere una capacità di centinaia di milioni di metri cubi di acqua ma, stima Salustri, ne mancano 45 milioni: il livello dell'acqua cala in media di 30 cm all'anno ma questa estate, a causa della siccità, è sceso di almeno un metro.

L'istituto ha firmato un accordo con le Autorità di bacino e da tempo chiede un censimento dei pozzi in tutta l'area dei Castelli. "Si stima che siano diecimila ma nessuno sa quanti sono i pozzi di aziende, locali o privati". Una barca si avvicina al molo di Castel Gandolfo. "L'anno scorso era almeno un metro più a riva, l'ho dovuto rifare", spiega il proprietario dell'imbarcazione. Amadio Malizia e Francesca Gnani allargano le braccia: "Cosa succederebbe con il termovalorizzatore a Santa Palomba? Consumerebbe centinaia di migliaia di metri cubi di acqua all'anno... E dove la prenderebbe?". Ma l'emergenza riguarda tutti i laghi del Lazio, compreso Bracciano che non si è più ripreso dalla crisi del 2017 quando Acea ancora poteva prelevare acqua destinata a Roma. "Oggi la situazione è simile - spiega Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio - in base alle ultime misurazioni al molo di Anguillara il calo del livello dell'acqua è di 121 cm e da febbraio è costante".

“Sono schifata, non posso rimanere in silenzio”, la sublime risposta di Linda Cerruti ai commenti sessisti ricevuti per una foto su Instagram

una bella riposta noi maschi alfa quella di Linda Cerruti campionessa di nuoto sincronizzato che agli ultimi Europei di Roma ha conquistato la bellezza di otto medaglie. Per celebrarle ha “osato” mostrarle
in questa foto sui social. “Una posa artistica ( vedere foto sotto a centro ) , tipica del mio sport, a testa in giù e in spaccata, insieme alle otto medaglie vinte in quello che è il miglior campionato europeo della mia carriera”
 La reazione ? prevedibile   visto  una sessualizzazione   sempre  più massiccia del corpo femminile.  Infatti  in mezzo a tante congratulazioni, ha ricevuto una quantità spaventosa di commenti sessisti, beceri, ignobili da parte di orde di maschi talmente sfigati ( ovviamente  senza  generalizzare  perché non sempre essere  sfigati  o morti di figa  come ci chiamano alcune donne vuol  dire  maniaci \    femminicidi   ed  essere   esplicitamente  sessisti  o non saperci controllaree  tenere  a freno  i nostri  impulsi   )  da essere 
ridotti a sbavare e a darsi di gomito  , per  descrivere  le  reazioni meno volgari     su una foto di Instagram  in questo caso  .
Alla fine la stessa Cerruti   ha voluto rispondere. Lo ha fatto in modo impeccabile ed  sublime   , senza  incazzarsi    rischiando  di passare   come  :  una   rompiballle ,    per zitella   acida   e rancorosa  , ecc  (  tutto il campionario   maschilista   ma   non solo   con cui    viene definita    una donna  che     si lamenta     ) 


Verificato

Come ogni anno, dopo mesi e mesi di sacrifici, è arrivata quella settimana in cui alzo la testa fuori dall’acqua, e respiro. Sia chiaro, non mi sto lamentando, ma sto solamente riportando la realtà quotidiana che è stata più che ripagata da una carriera piena di soddisfazioni.
Due giorni fa ho condiviso una foto fatta nella spiaggia in cui vado da sempre, in cui ho coltivato i primi sogni e che per me ha anche un forte valore simbolico .
La foto mi ritrae in una posa artistica, tipica del mio sport, a testa in giù e in spaccata, insieme alle otto medaglie vinte in quello che è il miglior campionato europeo della mia carriera.
IL post è stato ripreso da vari  quotidiani  tra i 
quali @gazzettadellosport,@tuttosport,@larepubblicae@ilfattoquotidianoit      Stamattina una mia amica mi invia uno di questi post condiviso dalle testate giornalistiche sulla loro pagina Facebook, lo apro e rimango letteralmente basita nonché schifata dalle centinaia, probabilmente migliaia, di commenti fuori luogo, sessisti e volgari che lo accompagnano. Qui sopra, scusandomi in anticipo con le giovani atlete che mi seguono per quanto leggeranno (ma l’alternativa è il silenzio, che è uno dei motivi per cui oggi leggiamo ancora queste cose), riporto alcuni screenshot esemplificativi della pochezza di alcune frasi a commento della foto. Dopo più di 20 anni di allenamenti e sacrifici, trovo a dir poco VERGOGNOSO e mi fa davvero male al cuore leggere quest’orda di persone fare battute che sessualizzano il mio corpo. Un sedere e due gambe sono davvero quello che resta, l’argomento principale di cui parlare? Il minimo, nonché l’unica cosa che posso fare, è denunciare l’inopportunità di quei commenti, specchio di una società ancora troppo maschilista e molto diversa rispetto a quella in cui un domani vorrei far nascere e crescere i mie figli. Ci tengo, allo stesso tempo, a ringraziare tutte le persone che hanno preso le distanze da questi commenti, mi hanno “difesa” ed hanno apprezzato la foto per quello che è: l’immagine di un’atleta di nuoto artistico orgogliosa dei suoi risultati. E’ questa l’Italia che orgogliosamente rappresento portando la bandiera tricolore in giro per il mondo.



   concordo    con lei    ha fatto  benissimo a non stare in silenzio o   a ridere    a  denti  stretti   per  i comenti   sessisti  alcuni  d'essi     sul  filo  del rasoio   e a denunciare.
 La tua nona medaglia, forse la più importante. Infatti   da   uomo in lotta   contro il proprio  maschi alfa  ed  pornodipendente    non credo    anche se  quella   non manca      che    tali    commenti  

siano solo    


Ma davvero crediamo che il problema sia  una foto artistica , particolare ed bellissima ? Io Credo che La subcultura e la bestialità ci sarebbero ugualmente e sfogherebbero su altre cose . Il problema è alla radice culturale  a  cui  anni  d'edonismo sfrenato   e  mediatico ( cioè tette   e culi )    ci hanno  abituato  da  non saperci  controllare      e tenere  a freno   . Concordo con   l'amica 



P.s
non capisco quelle 134 risate ( soprattutto donne si va vedere ) che tale post Facebook


post ha ottenuto . Che .... c'è da ridire . Essi\e non sanno o forse ignorano che in certi casi , ovviamente come ho già detto prima senza generalizzare, che tale cultura \ ideologia è l'anticamera del femminicidio \ violenza del genere .
Uno che lotta tuti i giorni per tenere a freno il proprio maschio alfa

24.8.22

quando gli attori possono esprimersi al meglio Sandra bullock in The Unforgivable

 Visto  gli impegni  le  intimate  degli amici    ho  cercato con i miei   vecchi un film su netflix  .
Screenshot ddal trailer ufficiale del film 
The Unforgivable


Dopo  una lunga  ricerca    su Netflix    di  un  film (  ai mie  non piacciono  granché le serie   )   abbiamo  optato   , basandoci   su  :   recensioni internet  e consigli d'amici per The Unforgivable è un film del 2021 diretto da Nora Fingscheidt. Mi ha preso ,  ai miei   non tanto visto che a  sono di  gusti   difficili ,   fin  dalla sinossi . Anche se  avevo qualche dubbio visto che   Sandra bullock   recita   in  film  mediocri e di cassetta . Ma  in questo caso  ha  un buon ruolo    che gli permette  d'esprimersi al meglio delle  sue potenzialità  .Un film  triste ,  profondo . Esso affronta   un tema  complesso ed  attuale  ovvero il reinserimento  degli ex  carcerati , il loro ritorno alla vita  ,   ed  la lotta   contro  chi  ti  giudica  per  il tuo passato ed   non  ti da  una  seconda  possibilità  .Soprattutto quando  si tratta  di  di fatti delicati e  drammatici  come quella  della protagonista  .   Da  vedere