18.12.22

altro che mondiali di calcio ho seguito su fb e poi dal suo racconto e dall'intervista il viaggio a piedi in solitaria del percorso italia del Cai di Sara bonfanti

dal  suo account  Facebook Sara Bonfanti |dove  trovate 
il  diario   fotografico  e   non solo   di tutte  le  tappe
Sara Bonfanti, insegnante lombarda di danza e pilates e grandissima amante della montagna e dell’alpinismo, per i suoi 40 anni ha deciso di farsi un regalo speciale: percorrere da sola tutto il Sentiero Italia CAI. Il 17 maggio è iniziata la sua avventura. Partita da Muggia, in provincia di Trieste, si è messa in marcia e ha attraversato tantissimi luoghi incantevoli dello Stivale, sempre benedetta, come ci racconta, da incontri speciali con le persone del luogo, che anche nei momenti di maggiore 
 dove  fatica l’hanno sostenuta nel corpo e nello spirito. Un percorso al contrario in quanto ha percorso il tracciato italia del Cai al contrario: è partita il 17 maggio da Muggia, una cittadina in provincia di Trieste, fino ad arrivare ad oggi 17 dicembre a a Santa Teresa di Gallura dove ha terminato il suo percorso  (  foto    sotto    a destra  =  . Per prepararsi ha studiato con attenzione oltre le mappe del Cai , il trekking ad alta quota che unisce tutta l'Italia attraverso le sue catene montuose, ha conosciuto altri che lo hanno affrontato in solitaria prima di lei tra cui Renato Frignani da Reggio Emilia e Elia Origoni da Varese.



 Si tratta di un cammino per esperti che non va preso sottogamba e per la meratese è un'avventura alla portata in quanto è una "montanara" ferrata, ha sempre fatto escursioni ed arrampicate e per questo non ha incontrato particolari difficoltà nella sua impresa grazie anche allo stato curato del sentiero, che tracciato negli anni '90, è stato sempre ben mantenuto. Non per questo, ci ha raccontato, nulla va lasciato al caso. Importanza è avere sempre con sé un GPS, nonostante ci sia una buona segnaletica, e sapere sempre dove ci si trova. Il tragitto tocca panorami e climi totalmente differenti: Sara è passata dal fresco delle Alpi, ai faggeti colorati d'autunno della Calabria, allo splendido e quasi sconosciuto
entroterra siculo e sardo, scoprendo migliaia di paesaggi meravigliosi .

 FONTI   
 Non avendo modo di parlare dettagliatamente quando è stata ospitata  a  casa    da noi , visto che era stanca morta è andat a dormire subito dopo cena e soprattutto era curiosa della cultura sarda , ho preferito intervistarla via social  

1 ) come mai ti sei fatto questo regalo per i 40 di solito queste cose si fanno a 50 anni
perché il mio sogno era da realizzare ora...si pensa sempre a rimandare "quando sarò in pensione, quando saremmo tempi migliori..." Mille scuse! I sogni vanno inseguiti, bisogna osare e realizzare! Si vive nel presente... perché rimandare ad un futuro che non si sá cosa ci propone? La vita cambia, le situazioni si modificano, mille variabili ...ora è il momento di agire

2) hai scelto di fare questa impresa per passione per la natura o per spiritualità come il percorso di Santiago oppure entrambi ? 
 



2) hai scelto di fare questa impresa per passione per la natura o per spiritualità come il percorso di Santiago oppure entrambi ? 

ho scelto di percorrere il Sentiero Italia per passione: amore per la montagna (che è Maestra di vita) per l'Italia che è bellissima
Camminare porta naturalmente con sé la parte spirituale...il fluire dei pensieri, lo stare in contatto con la meraviglia del creato, lo stare con sé stessi liberi da condizionamenti esterni, senza maschere. È un lavoro su sé stessi Che si fa in maniera conscia e inconscia

3) esperienza più bella ed esperienza più brutta in questa impresa

esperienze belle...una marea...mi porto la generosità delle persone... incondizionata, fatta con amore ....una sola volta, in Campania mi sono sentita nel posto sbagliato ...ero fuori dal sentiero Italia...sulla costiera amalfitana, tempo brutto...non volevo stare lì ma mi sono fatta convincere ad andare in quel posto...


 4) di solito chi compie simili imprese lo fa con sponsor o finanziamenti . tu ne hai avuto ?
100%italiana) E scarponi da Gaibana (artigiano del Veronese)
 

5) cosa farai adesso ? ritornerai a verona oppure rimarrai qui in Sardegna come mi psembrato di capire dalle tue dichiarazioni a matteo marteddu del CAI Sardegna 


  
 starò ancora qualche giorno in Sardegna e poi a natale sarò a casa con i miei cari

  Alla  domanda  se  farà un libro o dvd dell'impresa ?  rispon de     vaga   : <<  farò... chissà...tutto può essere...un libro, delle conferenze...mah!   >> , Quindi     per  vedere  se  pubblicherà un album di foto o un dvd con la sua esperienza come ha fato Sebastiano Dessany per saperlo seguite il suo profilo Facebook
Concludo con  un  commento  lasciato     su  suo  Facebook  
Sara è un mito per i trekker, un esempio di libertà per l'uomo, la massima espressione della fiducia nel prossimo, la stella polare per chi vive di passione. Onore alla donna, onore all'impresa, onore a tutti coloro che hanno capito l'importanza di ciò che ha fatto.

16.12.22

la massificazione degli eventi sportivi e in questo caso anche storici fanno dimenticare altri casi storici il caso “GIN PASSATO GARE DI SOLIDARIETÀ E CRITICHE AL MAROCCO fa dimenticare la sua politica contro il popolo Saharawi

 l'euforia  per   un evento storico    una  squadra   Africana   che  arriva  per  la  prima   volta  quasi  in finale     ha  fatto   , sottoscritto  compreso   , dimenticare     come il  governo    Marocchino     tratta   le popolazioni  del  Saharawi 


IL FU SLOGAN DELLA SINISTRA: “GIÙ LE MANI DAI SAHARAWI

“GIN PASSATO GARE DI SOLIDARIETÀ E CRITICHE AL MAROCCO

giù le mani dal valoroso popolo Saharawi”, lo slogan risuonava nelle manifestazioni de sinistra (quando c’era); solidarietà, aiuti, centinaia di bambini del piccolo popolo del Sahara Occidentale ospitati (soprattutto nelle regioni rosse), delegazioni in visita nella capitale in esilio delle genti che si opponevano alla conquista da parte del Marocco, nell’oasi algerina di Tindouf. Incongrui igloo di cemento nella pietraia desertica a 15 ore di jeep dal confine del loro paese usurpato; dentro abitazioni, scuole, celle dei rari militari marocchini catturati decenni prima dai soldati del fronte Polisario (affiliato all’internazionale socialista). E poi risoluzioni su risoluzioni alle Nazioni Unite per condannare o stabilire: quella lunga striscia di terra ottenuta dalla Marcia Verde organizzata nel 1975 dal padre dell’attuale re marocchino andava riconosciuta? O invece avevano ragione i saharawi che combattevano l’invasore oltre il muro di 2.700 chilometri eretto dai marocchini? 
Era la perfetta battaglia ideologica di Davide (poche decine di migliaia di saharawi esuli) e Golia, per una terra che custodisce il primo giacimento di fosfati al mondo, oltre mille chilometri di rive atlantiche pescose e poco sfruttate, i diritti calpestati di un popolo. Ma, varcato il millennio, la bandiera saharawi (così simile a quella dei palestinesi, altra causa ormai sfumata) non ha resistito al vento dellastoria: la “sinistra” l’ha ammainata e il colpo di grazia l’ha dato Trump chiudendo decenni di balletti diplomatici e dando ragione al Marocco, partner strategico e in cambio della normalizzazione dei rapporti con Israele. C’è rimasta male solo l’algeria, e il pugno di resistenti nell’oasi pietrosa di Tindouf. Chiedete chi erano i saharawi.

Fumo di caffè. di donatella camatta

 


Fumo di caffè.
Stringo la tazza di caffè per poter sentire dentro fino alla viscere il calore e malumori.
Un groviglio di sentimenti, dobbiamo comprendere cosa desideriamo.

Un amore assoluto non può essere soffiato via come fumo di caffè al vento.
Avvolgo pensieri,
ricordi
cosa resta?
L'aroma del sentimento. come un buon caffè.









Diritti Donatella@Camatta Opera Pepe Lozano

sul femminicidio e gli argomenti ad esso collegati stiamo tornando indietro

 Ho perso le parole  /Eppure ce le avevo qua un attimo fa* .  E  quindi preferisco  che a parlare   dell'ennesimo  femminicidio    cioè  il caso  do Alice  Neri   (  foto  a  sinistra  )    sia  questa     discussione     di fb    ed  il relativo  commento  


Zoe Ladra
1 h  · 

Mia mamma sta guardando Mattino 5 dove parlano di una donna uccisa e bruciata in macchina (non so di più perché che non ho seguito), a parte il giudizio di una che ripeteva che essendo, la vittima, moglie e madre non doveva appartarsi la sera, continuano a precisare che l’assassino (o presunto, non so) è un tunisino, non “l’uomo”, “l’assassino”, ma il tunisino. Non siamo razzisti, ma nemmeno un po’ eh

Claudia Manfredini
La ragazza uccisa era del paese a fianco a quello dove vivo io, e come puoi immaginare da noi l’eco mediatica ha trasformato la faccenda in una gara di criminologia. Prima il marito, poi l’amico, il collega, il compagno dell’amica, ora il tunisino. Con uno spreco di merda gettata sulla vittima, che deve andava in giro la notte, che s’è cercata l’avventura esotica e altre oscenità del genere. Che se cento anni fa sarebbero state chiacchiere da bar e da comari, oggi sono un processo da circo. Con buona pace di vittima e famigliari


Ora mi    chiedo  come  nel precedente  post   Ma  che   razza  di paese  siamo    a  che punto siamo ridotti    anzichè  che  andare  avanti ed  lasciarsi  alle  spalle     quella  cultura  tossica  che  ha   caraterizzato l'italia   del  secolo  scorso. Infatti   sempre  da  ZoeLadra  <<  Ovviamente se ti ammazzano o stuprano mentre non eri davanti al focolare di casa tua te la sei comunque andata a cercare. ..... >>   a  certi  giornalisti   andrebbe  proibito parlare  di  simili cose   oppure    che  ..... parlassero     cosi   se  a subire  una  simile    cosa  siano   le  loro  donne   secondo  la   legge  del  contrappasso  .  



dovrebbe essere il padre che fa gli abusi ad essere allontanato dalla famiglia non il bambino che li subisce ma d0'altronde siamo in Italia

Ringrazio l'amica fb https://www.facebook.com/maria.patane.370 per     avermi segnalato     questo post  di   Laura Marrucci

 Giò è un bambino di ormai 9 anni che da 5 mesi vive in casa famiglia. IL motivo per cui sta lì e non a casa sua, con la madre e la sorella, è che deve recuperare il rapporto col padre. lo hanno stabilito degli adulti, che a prescindere da come sia il padre, hanno deciso che il bene superiore di giò sia di recuperare
il rapporto con lui. perché ciò sia possibile non è il padre che magari forse, e dico forse, dovrebbe rivedere un attimo i suoi comportamenti.
no. E' giò che 5 mesi fa è stato portato via a braccio, con l’inganno, per finire parcheggiato in una struttura. secondo certi adulti, interpretando a proprio comodo una certa normativa vigente scritta male, e cioè per la precisione la l. 54 del 2006, i bambini devono avere rapporti con entrambi i genitori sempre e comunque; anche se il padre li ha violentati; anche se il padre ha mandato la madre in ospedale; anche se il padre persino è stato già condannato penalmente per violenze familiari. niente, ci devono stare, devono avere rapporti con lui, e se ne hanno paura o proprio non ne vogliono sapere, è colpa della madre.                                                   
Urge ricordare che ci sono fior di psichiatri e psicologi, che fanno corsi a avvocati e giudici e altri psichiatri e psicologi, che affermano che in casi di violenze i minori debbano per forza essere allontanati.
ci rendiamo conto?
immedesiamoci nelle vittime. una donna subisce violenza, i figli assistono o ne sono vittime primarie essi stessi. l’adulta denuncia, e i figli, vittime primarie o secondarie, vengono portati via. grandioso, no? torniamo a giò, che sono 5 mesi che sta in struttura.  gli adulti che l’hanno messo lì pensando al suo bene superiore, relazionano che continui a non avere troppa voglia di stare col padre. lamentano che il bimbo abbia nostalgia della madre e di casa sua, che le rammenti.  è stranissimo che una persona abbia mancanza dei suoi affetti e di casa sua, vero? ma la società patriarcale insegna come i bambini, non essendo adulti, non sono delle persone ma dei bambolotti con cui giocare a piacimento, per guadagnare o per mantenere lo status quo. quindi a giò mancano mamma e casa, non sta bene in struttura, ma gli adulti deputati a decidere dicono che sia ancora colpa della madre, che lo vede un’ora a settimana.  e lei, in tutta questa barbarie, è pure “fortunata” perché lo vede, dal momento che tantissimi bambini strappati non hanno più rivisto la madre neppure in cartolina. per alcune madri e alcuni figli sono trascorsi anni prima di potersi rivedere, per altre e altri ancora il novero del tempo mancato non è compiuto.  il fatto è che sotto i nostri occhi pigri si stanno compiendo delle nefandezze di impossibile paragone. e le ignoriamo scientemente.  mettiamoci per un secondo nelle carni di giò, e di tutti quelli come lui. a 8, 9, 10, 12, 3, 15 anni, dove avremmo voluto stare, e con chi?  ci sarebbe piaciuto essere stati schiaffati in struttura nel tentativo di resettarci, annullando dunque la nostra persona, perciò tentativ seo impossibile ? ho 42 anni e ancora conservo il pelouche con cui dormivo da bambina. giò, e tutti quelli deportati come lui, non ce l’ha più, che bambini sono adesso. giò e gli altri sono stati condannati per volere bene a chi ha sempre loro voluto bene. succede accanto a noi, accosto la porta di casa del vicino. non guardiamo dall’altra parte. giò e quelli come lui sono io, siamo noi.laura marrucci o io, siamo noi.


Laura Marrucci

15.12.22

Beatrice rana interpreta Clara Schumann

 Cercando in TV alternative ai mondiali o allo scandalo del parlamento europeo ho trovato e sto seguendo questo interessantissimo. Concerto 







Informazioni

ho ceduto ed ho rotto il boicottaggio dei mondiali del Qatar2022 e dopo 24 giorni ho guardato la semifinale Francia -Marocco

 Ieri   dopo  24  giorni      di boicottaggio    delle partite  dei mondiali  ed  a meno di due  giorni  dalla  fine  di questa  vituperata  edizione     ho  visto   la semifinale   Francia  - Marocco  .  Ecco quindi  che  la  mia   resistenza    e  forza  di volontà   è venuta meno  .  Ma  d'altronde  sfido chiunque   a resistere   un mese  senza  vedere   e    senza  (  coraggiosissima  la  scelta    de il  Fattoquotidiano  )  parlare  di  partite     di questo  mondiale  .  Era    un evento  storico  ,  ed   ho preferito    vederlo   in diretta   anziché aspettare  la  fine dei  mondiali e vederlo in differita  .  Infatti   c'è  stato il toccante  abbraccio    tra  avversari e  lo   scambio   di maglie   qui   nel  mio post  precedente  il  video  



D'altronde     mica  capita  tutti  i  giorni   di vedere  uno scontro  tra  un Davide  ( il Marocco    prima  squadra  Africana    ad  arrivare   ad  un passo    della    finale   )  ed  Un Golia  (  la  francia   già  vincitrice   di  due  edizioni    del mondiale   ) . 

Veniamo ora alla patita . Una partita avvincente e combattuta da ambo le parti specialmente dal Marocco che causa infortuni e problemi di giocatori ha tentato il tutto per tutto senza arrendersi . Una dimostrazione che anche con le sconfitte si fa la storia ( dello sport in questo caso ) . Privi dei centrali, tatticamente fuori dallo schema abituale per un tempo, hanno giocato per ampi tratti alla pari o addirittura meglio dei campioni del mondo in carica, dimostrando che non erano lì per caso e che meritavano di giocarsi una semifinale mondiale. Che scoperta, dentro e fuori dal campo. Una  delle poche  cose  belle    che  ricordo   pur    non  avendo  visto    nessun'altra  partita     se  non  qualche  immagine  nei  tg   mi porto via dal Mondiale peggiore della storia. Una  partita      dall'arbitraggio discutibile   .  Infatti   


https://www.corrieredellosport.it/news/calcio/mondiali-2022/



“Il Marocco presenterà un ricorso alla Fifa per l’arbitraggio contro la Francia” Secondo 'Footmercato' la Federcalcio marocchina avrebbe deciso di presentare un reclamo ufficiale alla Fifa, relativo all'arbitraggio della semifinale contro 'Les Bleus':


Un match ben giocato da entrambe le compagini ma che ha lasciato diversi strascichi alfischio finale, soprattutto sui social, a causa di un arbitraggio che avrebbe danneggiato la nazionale allenata dal ct Walid Regragui. L'arbitro messicano dell'incontro, Cesar Ramos, è stato infatti al centro di accesi dibattiti sui social, complici alcune valutazioni di campo ritentute piuttosto incomprensibili sia dai tifosi francesi che da quelli marocchini. L'episodio incriminato, che ha scatenato feroci polemiche nelle ultime ore, riguarda un potenziale calcio di rigore non concesso al Marocco per un intervento scomposto di Théo

Hernandez su Sofiane Boufal. Se alcuni tifosi marocchini si aspettavano la massima punizione, così non è stato per il direttore di gara Ramos che ha deciso di non concedere il rigore a Ziyech e compagni, ammonendo lo stesso Boufal per simulazione. Un altro episodio dubbio riguarda Selim Amallah: il centrocampista dello Standard Liegi è stato strattonato in area francese ma il direttore di gara ha lasciato proseguire il gioco. fischiasse nulla. Due decisioni controverse, quelle prese dall'arbitro messicano, che non sarebbero passate inosservate ai vertici della Federcalcio marocchina.


 .....   segue   https://www.corrieredellosport.it/news/calcio/mondiali-2022/marocco/2022/12/15-101163848/_il_marocco_presentera_un_ricorso_alla_fifa_per_l_arbitraggio_contro_la_francia_


non so   se  guarderò  la  prima    finale    Francia - Argentina  o  la seconda  finale  Marocco-Croazia  




bellissimo gesto alla fine di francia - Marocco

 La semifinale mondiale Francia-Marocco si è conclusa con i francesi, vincitori per 2-0, in festa e i marocchini sconfitti, delusi e in lacrime. Tra i tanti gesti di solidarietà in campo catturati

dagli smartphones dei tifosi allo stadio, quello di Kylian Mbappé, che è andato da Achraf Hakimi, suo compagno nel Paris Saint Germain ma soprattutto suo grande amico: prima lo ha rialzato da terra, poi lo ha abbracciato e ha scambiato la maglia con lui. Hakimi, con la numero 10 di Mbappé addosso, è rientrato negli spogliatoi. Il francese, indossata la numero 2 del marocchino, ha festeggiato ancora in campo con i compagni di nazionale.

14.12.22

questo si chiama eroismo rofighter, il pilota potrebbe essere rimasto ai comandi per evitare l'impatto sulle zone abitate


da repubblica   

 di   Gioacchino Amato, Maria Emanuela Ingoglia

 

E' una delle ipotesi dell'inchiesta dell'Aeronautica sulla tragedia del caccia precipitato a 5 miglia dalla base di Birgi. Dall'aereo pilotato dal capitano Altruda non sarebbe arrivato nessun allarme, neanche il segnale automatico di espulsione del sedile eiettabile

Potrebbe essere rimasto ai comandi del suo caccia Eurofighter fino all’ultimo per evitare l’impatto in zone abitate, il capitano Fabio Antonio Altruda, 33 anni, originario di Caserta, morto nell’impatto del suo aereo ieri pomeriggio a cinque miglia dall’aeroporto di Trapani Birgi dove stava rientrando dopo una normale missione di addestramento. Per il momento è solo una delle ipotesi sulla tragedia sulla quale farà luce un’inchiesta dell’aeronautica militare alla quale se ne è aggiunta un’altra della procura di Trapani.

Altruda volava in coppia con un altro aereo che lo precedeva e che è normalmente rientrato alla base mentre dalla torre di controllo venivano persi i contatti con l’ufficiale pilota. Secondo le prime notizie dall’aereo non sarebbe arrivato nessun allarme, neanche il segnale automatico di espulsione del sedile eiettabile che fa entrare automaticamente in funzione il Gps.  

 

La notizia dell’incidente è stata comunicata ai genitori del giovane ufficiale, “ai quali il Capo di stato maggiore dell'Aeronautica, Generale di squadra aerea Luca Goretti, a nome dell'intera forza armata, si stringe in un profondo segno di vicinanza e cordoglio”.

Il Capitano Fabio Antonio Altruda era entrato in aeronautica militare con il corso regolare Ibis 5° dell'Accademia aeronautica di Pozzuoli nel 2007. Pilota combat ready su velivolo Eurofighter, in forza al 37° Stormo di Trapani dal marzo del 2021, aveva all'attivo centinaia di ore di volo, molte delle quali effettuate anche in operazioni fuori dai confini nazionali in attività di air policing Nato.

Trapani, trovato il corpo del pilota dell'Eurofighter precipitato: l'impatto a 3 km dalla base

Al momento tutte le ipotesi sono ugualmente al vaglio di chi indaga, da un guasto meccanico al fenomeno del wind shear, il vento improvviso che può schiacciare verso il suolo un velivolo in atterraggio, fino ad un malore.

Molti i messaggi di cordoglio ad iniziare da quello del presidente della Regione, Renato Schifani: “Tutto il governo regionale – scrive il governatore - si stringe attorno alla famiglia dell'ufficiale scomparso, al Capo di stato maggiore, alle donne e agli uomini dell'Aeronautica militare italiana”.

“La notizia che non volevamo ricevere – scrive il sindaco di Marsala, Massimo Grillo - il capitano Fabio Antonio Altruda, pilota dell'aereo militare caduto ieri sera a nord di Marsala, purtroppo non è sopravvissuto all'incidente. Caduto per servire lo Stato, la sua morte lascia sgomenti tutti noi. Alla famiglia rivolgo le condoglianze della città di Marsala e dell'intera amministrazione comunale - aggiunge Grillo -. Il sentito cordoglio va anche all'Aeronautica militare e al 37esimo Stormo di Birgi, oggi orfani di una così giovane vita”. Condoglianze per la grave perdita del pilota sono state espresse anche dal presidente del Consiglio comunale di Marsala, Enzo Sturiano, a nome suo e dell'intera assemblea. Il vescovo di Trapani Pietro Maria Fragnelli rilancia il messaggio del cappellano militare del 37° stormo, padre Giuseppe Maniscalco: “Preghiamo per la sua anima perché venga accolta nelle mani di Gesù risorto e preghiamo per i suoi familiari perché da Dio abbiano consolazione e conforto in queste ore di profondo dolore”.

Stamattina, cessata l’emergenza l’aeroporto di Trapani Birgi ha riaperto al traffico civile. Alle 7,40 è regolarmente atterrato il volo della Dat proveniente da Pantelleria e alle 8,10 è partito regolarmente il volo di ritorno della stessa compagnia verso l'isola a sud della Sicilia.

13.12.22

Meno male che esiste qualcuno che s'indigna alle dichiarazioni di Salvini e company sull'incidente di Alessandria

DI COSA  STIAMO PARLANDO  

Dopo l'uscita vergnosa uscita del  leghista Marco Fiori: "I tifosi del Marocco? Scimmie urlatrici un altra vergogna "quasi normale " visto che ormai i media non solo quelli   di centro destra è la segnalazione a tutti i costi  della nazionalità di un omicida stradale 

da Lorenzo Tosa  

Dopo le dichiarazioni sgangherate di Salvini sul tragico incidente di Alessandria, ci ha pensato dodirettamente il sindaco della città, Giorgio Abonante [ foto a destra ] a dare al ministro una lezione
di politica, di stile e di senso delle istituzioni. "Da sindaco ritengo grave che in conferenza stampa abbia fatto dichiarazioni sull'incidente mortale di ieri. Forse anche un po' troppo superficiali e leggere. Il ministro Salvini dimostra di non avere la minima sensibilità. Meglio astenersi e, più avanti, trovare insieme soluzioni adeguate per evitare, se possibile, il ripetersi di eventi così drammatici. C'è una comunità affranta, ci sono tensioni e nervosismo che già ieri hanno portato a episodi di intemperanza. Pretendiamo un minimo di garbo, di silenzio e di rispetto". Niente davvero da aggiungere alle parole (perfette) del sindaco, che puntualmente cadranno nel vuoto.

[ 24 giorni senza vedere le partite dei mondiali ] anche i fallimenti e la nostalgia posso essere preziosi

in sottofondo  

midnight sun" - Nilüfer Yanya


Come   si può  riassumere    il mio post  precedente   di questo diario  << La conoscenza è nella nostalgia. Chi non si è perso non possiede >> Pier Paolo Pasolini ( 5 marzo 1922 – 2 novembre 1975 )

anche  la  nostalgia  e i  fallimenti  (  vedere    post    dell'amica   Angela  Melis  )  come dicevo    nel  titolo  possono essere  preziosi per  rincominciare  e  ripartire  dopo   una   caduta   e   ci   aiutano a raccoglierci*  Infatti   è  ingiusto  che il passato   si  scomparso  nel  nulla  senza  aver  fatto niente  per  conservarlo o rallentarne   tale  fenomeno  o  peggio riscritto    a vantaggio    di alcuni   .


----  perché  questo  avviene  ?

  ----    perché  la memoria   \  il ricordo   di epoche  felici   accende  la  fantasia dei popoli e  delle  persone  regolandolo  oltre  che  a  se stessi    speranza  . 

---   Ma cosi  sei nostalgico    dei bei tempi andati **

---  beh vero  , ma  chi  non lo è  .   Ed  è  questo   soprattutto quanto  questa  si trasforma in qualcosa  di positivo  ed  costruttivo      e non è  solo    rimpiangere   il  passato  e   piangersi addosso    da fastidio    alcuni  ,  in particolare  ai : succubi  , lacchè  ,  servi  consapevoli ed  inconsapevoli .  Infatti    essi detestano la  speranza  altrui   e  che  sia  data  speranza .  Soprattutto  odiano  le potenzialità  del ricordare   e  non dimenticare   . Essi   << Camminano sopra l'acqua, passano attraverso al muro.\Nascondo il passato, parlando del futuro,\e se trovano la cruna dell'ago, se la mangiano di sicuro.>>*** e  cancellano    e  riscrivono   il passato  . 

--- capisco 

<< Ma  ora  bado alle  ciance   ed  alle incertezze   è  tempo    d'inoltrarsi   nell'oscurità  >>  ( topolino   n  3499  ) come ho fatto nei mesi più  bui   di quest'anno orribile (  vedere   post     di quest'estate  )   e ancora  farò  fino a  gennaio per  poi continuare  un cammino  più tranquillo   






Colonna sonora

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12.12.22

Non so se susciti più indignazione o pietà umana". uno come consigliere leghista Marco Fiori: "I tifosi del Marocco? Scimmie urlatrici"


repubblica   


Rimini, le parole shock del consigliere leghista Marco Fiori: "I tifosi del Marocco? Scimmie urlatrici"

                                  di Micol Lavinia Lundari Perini


Il consigliere comunale della Lega (e segretario locale del partito) di Santarcangelo, Marco Fiori, qui in selfie con Matteo Salvini (foto da Facebook)

 
Lo sdegno del sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad: "Non so se susciti più indignazione o pietà umana". Marco Fiori, appena eletto segretario del Carroccio a Santarcangelo, poi si scusa. Ma attacca: "Non è una frase offensiva"

RIMINI - Ha definito pubblicamente in rete, per due volte, "scimmie urlatrici" i tifosi del Marocco che festeggiavano le vittorie della loro Nazionale ai Mondiali in Qatar. Le parole del consigliere leghista di Santarcangelo, Marco Fiori, sono state diffuse dal sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad, aggiungendo: "Non so se a una persona, a qualsiasi persona, capace di scrivere cose come queste debba essere rivolta più indignazione o pietà umana". Gli fa eco il segretario provinciale Pd di Rimini, Filippo Sacchetti: "Dispiace" che quelle frasi "vengano da una persona di una cittadina aperta e inclusiva che non ha niente da condividere con la discriminazione e gli insulti verso altre persone che stavano esultando per un risultato calcistico". Invece, va avanti il segretario dem riminese, "non mi sorprende la provenienza politica di chi usa da anni la cultura dell'odio per alimentare il consenso elettorale". Attacco anche dalla sindaca di Santarcangelo, Alice Parma: "Dopo la violenza dei giorni scorsi a Verona, con una famiglia marocchina aggredita da un gruppo di militanti di estrema destra, leggere queste parole nei post del consigliere Fiori ci lascia indignati oltre ogni dire. Trovo inaccettabile che un esponente delle istituzioni si esprima usando il gergo del più bieco razzismo e chiedo al consigliere Fiori di scusarsi pubblicamente, prima di tutto con la comunità marocchina di Santarcangelo". Le scuse sono sì arrivate, ma parziali: Fiori non ritiene infatti l'espressione offensiva e parla di "frase stupida, ma innocua".

Il post del leghista Marco Fiori
Il post del leghista Marco Fiori 

Le vittorie del Marocco, la vera outsider fra le 4 squadre approdate alle semifinali, hanno suscitato grandi festeggiamenti in strada, anche a Bologna, fin dal passaggio agli ottavi, un entusiasmo condiviso da molti italiani, anche con un pizzico di invidia. Ma certo fra di questi non vi è il consigliere del Carroccio Marco Fiori, che a Santarcangelo è appena stato eletto segretario del partito. Il 7 dicembre, dopo la vittoria del Marocco contro la Spagna, ha scritto: "Spero il Marocco venga eliminato dal Mondiale, così finalmente smetteremo di vedere scimmie urlatrici far casino per strada". Poi, dopo la vittoria nei quarti sul Portogallo, ha ribadito il concetto: "Attenzione, previsti assembramenti di scimmie urlatrici anche stasera". Sempre su Facebook, postando un video, aveva scritto: "I tifosi marocchini ci insegnano a vivere rispettosi. Queste risorse sono da rispedire immediatamente al loro paese d'origine".

La replica: "Non è un'offesa. Frase stupida ma innocua"

A polemica scoppiata, Marco Fiori scrive un messaggio di scuse per quello che definisce però un "inutile clamore" per un commento "che, sbagliando, non credevo potesse essere considerato così offensivo. Sono rimasto colpito, in questi giorni, da certe manifestazioni anche di carattere violento capitate in città italiane e all'estero. La vandalizzazione di piazza Gae Aulenti a Milano, dopo la vittoria della squadra del Marocco, l'intervento delle forze dell'ordine, addirittura una persona che cercava di sedare una rissa accoltellata, hanno motivato il mio sconcerto e un'opinione critica su quanto avvenuto".
Scuse poco convincenti. "Scimmia urlatrice - insiste Fiori - non è di per sè un'offesa. Viene usata comunemente per definire persone urlanti che fanno casino. Mi scuso certamente se qualcuno si è sentito colpito ma la frase in sè non offende nè va ad intaccare alcuna sfera sensibile. Ribadisco le scuse sincere, pur evidenziando che emerge ancora una volta una certa strumentalità unidirezionale di chi si attacca a frasi magari stupide ma del tutto innocue pur di farne un caso politico"

a che punto siamo ridotti se consideriamo importante la nazionalità di chi commette un omicidio stradale È bufera sull'incidente di Alessandria.

 chi  ubriaco  o fatto  , a prescindere  dalla  nazionalità   , quando si mette alla guida  è  sempre  un  incosciente ed  non ha   giustificazioni   ed  come tale  va  punito  .  Cosi  come   , andrebbe    sanzionato   e  cazziato  chi  fa  titoli   del genere  visto   che  è colpa  loro   se   la  gente  ha  ancora   nel linguaggio  e  negli atteggiamenti   del  malpancismo      che    spesso  generano  nella  più  bieca     xenofobia  ed   nel  razzismo  .  Quindi   ecco  che  per   onesta   intellettuale  e senza ulteriori commenti li lascio a voi  riporto  l'articolo  in questione 

"Figlio di marocchini...". È bufera sull'incidente di Alessandria


L'incidente di Alessandria in cui hanno perso la vita tre giovanissimi e altri quattro sono feriti in ospedale, continua a far discutere. La dinamica dello schianto sembra essere ormai definita, con il conducente che ha forzato un posto di blocco dei carabinieri di rientro da una serata e poi, per sfuggire alla pattuglia, potrebbe aver perso il controllo del mezzo anche a causa della nebbia e del manto stradale bagnato/ghiacciato. Il conducente non è in pericolo di vita e si trova ora piantonato all'ospedale, dove verrà interrogato non appena le sue condizioni lo permetteranno. Il tasso alcolemico rilevato nel suo sangue era superiore al limite consentito dalla legge ed è forse questo il motivo che l'ha spinto a non fermarsi al posto di blocco, causando poi l'incidente fatale. Ed è su di lui che ci sono la maggior parte delle polemiche.

Alla guida della Peugeot che si è schiantata prima sul guardrail e poi è precipitata nel cortile di una casa lungo la ferrovia c'era un 23enne di origine marocchinaMaruad. La macchina che guidava era quella di sua madre. Forse per questo non si è fermato all'alt, per paura di una reazione di sua madre, ma il suo gesto ha portato alla morte di tre amici. La polemica è esplosa in queste ore soprattutto per un dettaglio: difficilmente nelle cronache dell'accaduto viene data rilevanza alle origini del ragazzo, nato in Italia da una famiglia marocchina. Nella maggior parte dei casi si è preferito omettere anche il suo nome, a differenza di quanto fatto con le vittime. Impossibile capire il perché di così tanto riserbo, considerando la maggiore età. E questo è stato fatto notare da alcuni utenti sui social: "E scrivetelo che il conducente è marocchino, non vi succede niente e fate un servizio all'informazione". Non tutti la pensano così e c'è anche chi considera ininfluente l'indicazione dell'origine del giovane alla guida. "Incidente Alessandria: 7 ragazzi con 4 morti e 3 feriti. Alla guida un ragazzo la cui descrizione, testualmente, è 'un 22enne italiano con la famiglia di origine marocchina'. Devo dire che l'origine della famiglia era un'informazione indispensabile da dare", scrive un utente accusando il Tg1 per aver sottolineato la nazionalità del giovane alla guida. Lo scontro non accenna a placarsi e in tutto questo il conducente dovrà comunque dare qualche spiegazione, ora che è accusato di omicidio stradale plurimo e si trova piantonato dalla polizia.

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