Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
16.12.09
Senza titolo 1715
Senza titolo 1714
GRUPPO CONSILIARE ITALIA DEI VALORI
Piazza del Comune, 2
Tel 0574 1836364 1836359
Fax 0574 31220
www.comune.prato.it
AL SINDACO
AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE
Prato.15/12/2009
p.g.
Oggetto:DOMANDA D’ATTUALITA’ SULLA NOMINA DI DUE NUOVI ASSESSORI.
Dal comunicato diramato dall’Ufficio Stampa del Comune nella tarda serata del 14 Dicembre,sono stato informato della nomina di due nuovi Assessori,rispettivamente all’Urbanistica ed allo Sport.
Queste due deleghe erano prima tenute dal Sindaco,anche se con l’ausilio di due Consiglieri Delegati.
Pertanto la Giunta Comunale di Prato sarà composta da due assessori in più di quella di Firenze.
Ciò premesso
Chiedo all’A.C.
- Di conoscere l’impegno di spesa mensile inerente il costo totale della nuova giunta.
- Come giustifica questa decisione che comporta un aumento dei costi della politica, sacrificando risorse per il sociale,in un momento in cui centinaia e centinaia di famiglie pratesi si rivolgono alla Caritas per ottenere il minimo indispensabile alla sopravvivenza.
- Se trova coerente questo provvedimento, con quanto previsto dalla legge che il Ministro leghista Roberto Calderoli sta proponendo in parlamento,legge che prevede per un comune delle dimensioni di Prato, un numero massimo di otto assessori, esattamente quelli che aveva previsto di nominare il candidato sindaco del Centrosinistra, Massimo Carlesi.
Il Presidente del Gruppo Consiliare dell’Italia dei Valori
Aurelio Donzella
14.12.09
Senza titolo 1713
Esprimo solidarietà al presidente Berlusconi. Io voto Italia dei Valori ma non accetto la violenza. Berlusconi è stato votato dal popolo sovrano ed ha diritto a governare fino a fine mandato:
Romilda
13.12.09
Empatia
Verde Freschezza te la
te la dedico:
empatia
La nostra voce è un’unghia sul vetro
ed innalza lapidi d’affetto
lungo il sentiero della vita,
la lingua è una frusta che schiocca
con arte “consumata”
e le parole puzzano d’insultisordidi
di collera impotente
Uscimmo dalla (presunta) pattumiera familiare
con la poesia mescolata al vomito
per avventurarci nei bagordi
dei melodrammi notturni
e le spalle palestrate
si sono afflosciate nella sconfitta
Frusciamo di vita furtiva
con gli occhi caccolati
dal travaglio di un’insonnia
nel turbolentOceano
che abbiamo dragato così tristemente!
… il giorno ha inizio, con le sue calamità
che discendono saettando dal cielo
e dilaniano come spade;
ma io corro verso di loro
con la DolceMelodia che crea le sfumature
alle macchiepermanenti sul tessuto emotivo
Uno schizzo esce da un tubetto di luce
per illuminare una tela di sangue
come una sillaba dispersa
dall’ultrasuono delle generazioni?!
Abbiamo centrifugato la morte
Stiamo perdendo la connessioneCosmica
ma la coscienza è nel cambiamentoReale
Non porrai mai nulla nel cuore del prossimo
Poesia scritta
da AntonioBrescia il Dom, 13/12/2009 e dedicata a smeraldoeneve
Senza titolo 1712
A volte penso come è possibile che esista tanta differenza fra Nord e Sud dell'Italia. In Camoania e soprattutto a Piedimonte Matese (Ce) i semafori non funzionano mai. I proprietari dei cani li fanno ciorcolare in strada senza guinzaglio, soprattutto i residenti delle case popolari. Non sanno che se i loro cani mpordono qualcuno ppoi devopno pagare i danni e che vengono imputati di lesioni colpose? In viA ADLO MORO A PIEDIMONGTE MATESE, POI è SORTO UN SUPERMERCATO MA NON VI è TRACCIA DI STRISCIE PEDONALI se qualcuno viene investito, visto che di lì passano automobilisti che non rispettano i limiti di velocità un pò per ignoranza e un pò per la droga i suoi parenti prossimi possono chiedere risarcimento danni sia al fondo vittime della strada che al comune di Piedimonte Matese.
Ciao da Romilda
10.12.09
Renato Zero, un artista singolare
Bentornato a Milano, Renato, anche se non hai avuto l'accoglienza che ti aspettavi. Non bisognerebbe mai aspettarsi niente. Tu stesso hai esordito paragonando la parola "sicurezza" a "ovvietà, piattume, pigrizia". Ebbene, qui non sei stato sicuro, sei stato colto un po' di sorpresa, ti hanno spiazzato.Esordirei così, se potessi trovarmi a faccia a faccia con lui, adesso. Qualcuno l'avrà seguito per fargli la posta, questa sera. Io non ho voluto. A parte il fatto che sono debilitata e voglio mantenermi in forze per domani. E poi, dato l'umore del Nostro, ho ritenuto più saggio lasciarlo tranquillo, lui aspettava altre persone, non noi. Non i "soliti noti".
Insomma l'incontro allo Iulm di Milano si è rivelato, da questo punto di vista, al di sotto delle aspettative: sala mezzo vuota, e quel mezzo riempito in gran parte di fans. E lui, giunto col solo fido Giorgio Lamberti (ma mi hanno poi riferito che Roberto e Mariano aspettavano fuori, li hanno incrociati tutti e quattro, più tardi, in via Montenapo...), era aggrondato già all'ingresso, alle 16 circa. Ha deplorato moltissime volte l'assenza degli studenti universitari, voleva domande diverse dalle solite, ha manifestato una intenzione di comunicare e di essere stimolato a mio avviso in gran parte sincera; non so, forse parlo da fan accanita, ma a me sembra molto assetato di umanità autentica, al punto che, quando sono riuscita ad afferrare quel microfono per rivolgermi a lui (dalla terza fila, vicinissima!), all'inizio sono scoppiata a ridere e me ne sono scusata (replica: "Ma sai, io è dall'inizio che rido!!!". Mi è tornata alla mente quella battuta di Montesano: "C'è chi piange di gioia, e io rido di dolore!"). Ma poi ho tenuto a informarlo che, benché non (più) studentessa, lo ero però stata, e ora sono prof, con alcuni studenti al seguito ("Braaaavaaaa!", mi ha elogiato col suo vocione da camionista), l'ho informato di un prossimo ciclo di incontri dove ci sarà spazio per una sua monografia e gli ho espresso il mio provocatorio compiacimento nel vederlo così imbizzito (ed è lì che mi ha corretto con "Nooo, dispiaciuto! Ma per loro che non ci sono e che si sono persi la possibilità di dialogare con l'artista che non è solo spettacolo ma anche vita ecc."). Ho replicato, o meglio, ho cercato di replicare che proprio questa sua reazione era la cifra del vero artista, ma lui era irrefrenabile e non sono più riuscita a reinserirmi nel mare magnum di ricordi di Mastroianni, Panelli e Valori a Castoglioncello, del suo innamoramento per Dalì ignorando all'inizio chi fosse, e così per Pasolini passando dai detenuti/detenute di Sollicciano dove si è intrattenuto anche con trans brasiliane che gli hanno comunicato la loro difficile situazione. Renato ha lamentato la scarsa attenzione verso gli artisti da parte del pubblico/cultura italiana in generale, e finalmente ha chiarito il suo pensiero su certi temi scottanti. E' stato molto bravo, sensibile. Si è scagliato con parole di rara efficacia contro il consumismo e il voyeurismo televisivi che involgariscono il sesso "mentre io sono... pùdico (come ha detto) o pudìco (come ha chiesto)", e, alla mia risposta: "pudìco", ha borbottato: "Aoh me cambiate tutti gl'accenti, prima si diceva èdile e mo' se dice edìle, poi pùdico e adesso pudìco...". Le battute servono sempre a smorzare un clima che soprattutto nella seconda parte è diventato davvero incandescente. Insomma Renato ha proclamato a chiare lettere che la trasgressione, "che poi non ho capito mai chi fosse il trasgressore", come la intendevano quelli della sua generazione era l'esatto contrario dell'appiattimento attuale, dove si mostrano vicende anche crude e violente (non è mancato un appello accorato contro gli stupri e l'abuso del corpo femminile) in modo del tutto decontestualizzato e "appiattito", senza nessun rispetto per chi le vive, per gli spesso disgraziati protagonisti, deprivati del loro dramma e della loro umanità. Un degrado che infierisce sulla solitudine delle famiglie, e qui si riferiva proprio a quelle dei personaggi coinvolti in torbide vicende: "Bisogna conoscere i disperati, i trans, le persone per poterle capire e non esibire". Non così ovvio come potrebbe apparire, se ci riflettiamo.
E tutto va detto ma non tutto nello stesso modo, volgare, violento, disumano. "Perché tutto resta così in superficie? E poi che si fa, si va al confessionale di Vespa?". Non si trattava di una semplice boutade, mi è parso davvero angosciato. E voleva sapere se 'sti giovani sono davvero intenzionati a ricercare un senso. "Altrimenti non chiedano aiuto, peggio per loro", ha sentenziato, duro.Se è questo l'andazzo, "che è, la cultura attuale?" ha domandato al disorientato interlocutore che avrebbe dovuto moderare il dibattito divenuto presto monologo... "Il mondo si sposta a destra? Allora, mi scanso!". Applausi.
Ognuno deve rimettere in moto la coscienza (intendeva l'interiorità), perché solo quest'ultima sa discernere la parte buona dell'altro (qui alludeva alla fiducia, a non seguire le apparenze, a considerare il prossimo nella sua interezza ecc.). Il contrario di quanto avviene oggi, in tempi di strani razzismi riemergenti. "E la coscienza non è solo la fede religiosa, anche perché poi le fedi devono confrontarsi tra loro e cercare le analogie, che esistono" ecc. Renato ecumenico. Ma non ipocrita né accomodante.
Poi, a un certo punto, gli studenti si sono materializzati. Mica tutti, eh. Alcuni erano zerofolli "camuffati". Altri provenivano effettivamente dallo Iulm, e Renato li ha invitati sul palco con lui, e a quel punto avrebbe gradito un interscambio tra noi fans e loro. Ma, da subito, la faccenda si è trasformata in un faccia a faccia tra gli studenti e Renato, a volte con accenti decisamente sulfurei, soprattutto quando è intervenuto Riccardo Vitanza, il convulso responsabile dell'ufficio stampa, che si è praticamente impadronito del microfono per una buona mezz'ora lagnando la scarsa preparazione di certi universitari e la leggerezza con cui vengono trattati alcuni artisti. Che era anche vero, ma sarebbe stato opportuno lasciar spazio ai diretti interessati più che alle sue intemerate (io avrei voluto chiedere ai ragazzi cosa ne pensassero della famigerata lettera di Celli, rettore dello Iulm romano, nella quale si esortava il figlio a lasciare l'Italia...), infatti poi i ragazzi si sono reimpossessati della scena, con Renato visibilmente felice di star in mezzo a loro. Quando è emersa un'altra novità: sembra che l'incontro fosse stato poco pubblicizzato, il moderatore ha borbottato che l'avevano previsto per novembre poi era slittato per ragioni tecniche e oggi era l'ultimo giorno utile per la sessione d'esami ecc. Non una splendida figura. Al punto che Renatino, un po' nel pallone, si è rivolto ai ragazzi riconoscendo: "Stando così le cose, io vi chiedo scusa". Ma il senso di trascuratezza e d'improvvisazione che permeava l'evento non gli è sfuggito: "E la prossima volta - ha ghignato, ironico ma non troppo - io con me vorrò soltanto loro (indicando i ragazzi) e non altri", alludendo ai docenti che non l'avrebbero valorizzato. Questi ultimi lo guardavano talvolta come un bimbo bizzoso. Renato ogni tanto i capricci li fa, però è autentico. E questo secondo me lo assolve ampiamente. Sarà che gli voglio troppo bene, ma quando rivendica la sua caratura d'artista, il suo bisogno quasi fisico di contatti umani, io sono disposta anche a lasciarmi trascurare come fan. E se volete "cogliere" qualcosa di lui, non contate troppo su giornali e riviste, spessissimo sbagliano prospettiva e ne fraintendono il pensiero. Ascoltate le sue canzoni, in primis; perché lì c'è veramente un uomo che poco riesce a scindere dall'artista. E poi, quando ne avete la possibilità, sfruttate occasioni come queste. Che difficilmente si dimenticano, Renato l'ex travestito è quello che ha meno maschere di tutti...
(Nelle foto, dall'alto in basso, alcuni momenti della serata milanese: Renato con gli studenti, la sottoscritta con l'amica Graziana e altri due scatti dell'artista... dall'espressione molto eloquente!).
8.12.09
lettera ai padri che ...
Padre,
comprerò il mio scampolo di terra, la mia abitazione, mi farò una famiglia. La famiglia ! No, padre, non vorrò mai, proprio, essere come te. Se non ci lasciavi soli in quell'inferno di debiti forse ora non avrei sposato una che non capisce niente di sentimenti e di amore, una idiota che crede di sapere tutto solo perché sa fare quello che le dicono di fare (serva) e che cerca sempre chi giustifica le sue cazzate! Una che non sa fare l’amore, non sa fare la moglie e nemmeno la madre. Una come cazzo le capita è …. Frigida, come il cuore di un Iceberg sopra il Circolo Polare Artico. Povero figlio mio.
7.12.09
Quelle piccole morti quotidiane
Vivere ogni giorno come se fosse il primo, vivere ogni giorno come se fosse uno.
5.12.09
Sto pensando
Immagine di franca
Mi capita spesso di fermarmi
osservo con attenzione
tutto quello che mi circonda.
Tocco le mie mani
sento che sono calde.
Un grande respiro
e sono felice
di sentire e vedere
la natura che nasce e muore.
Sono felice di scaldarmi
davanti a un camino
sto pensando alla mia vita passata
chiudo gli occhi
sento il profumo su di me
della legna bruciata
e vedo ancora una volta la mia vita.
franca bassi
... i mali minori .
… i mali minori vengono dal cuore
sono quelli dell’amore
anche se questi ci fanno più male,
ma è ben altro il tormento :
è la nostra anima che piange
nel sentir disprezzo e non voler vedere …
… le ingiustizie sociali ,la fame nel mondo ,i dispersi
di questi vagano nella notte in cerca di un rifugio,
soffrono le pene e cercano aiuto
nutrono speranze per non morire …
… credo che in questa vita,la nostra vita!
quella in cui viviamo molta gente viene umiliata ,
in un mondo condannato di padroni
dove l’egoismo cieco non vuol vedere …
… gente all’estremo delle forze ,i diseredati !
in miseria e povertà vengono abbandonati,
resi invisibili dalle lotte di potere
e con il mitra in mano un bimbo chiede aiuto …
… e le malattie ,le tante pestilenze
dallo sporco spande la piaga si diffonde.
Aiutateli! aiutiamoli!
aiutiamoci per non soffrire …
… sono solo che parole queste che io scrivo
io portavoce di un nulla , promotore senza una battaglia
nullità che vive su questa terra,
ma io canto! … canto la disperazione
per dare un pezzo di pane a un povero fanciullo …
… si ! ne son convinto!
sono i sacrifici quelli che non hanno fine,
ben altro occorre dove la terra trema,
dove il brivido della morte è sempre li presente
e parole vaghe non servono a nulla
le scrivo per voi ,per ricordare la vera fame …
… e tu fratello negro non ti disperare
nell’evoluzione di questo tempo tanta strada dovrai fare
i mali minori potrai avere,
e un giorno sarai alla pari
e la tua mano nera la bianca stringerai …
Il poeta narratore.
3.12.09
Goccia di Fiore
Foto tratta dal Web.
Come ogni giorno il risveglio è faticoso,
la noia m'assale, il cielo è uggioso,
stancamente m'avvio, rituale ogni gesto,
idee confuse mi ronzano in testa.
Cose e persone mi passano accanto
le sento, le vedo, ma ugualmente distanti,
par che nulla mi scuota da tanta apatia
tantomeno un saluto di cortesia.
Eppur sembra strano, da tanto torpore
riesce a svegliarmi la carezza di un fiore
messaggero un petalo fresco e vellutato
danzando nel vento, sul cuor si è posato.
Spicca sul candore della maglietta
pare goccia di sangue sgorgato dal petto,
ma non fa nascer pensieri di mestizia
è una goccia di sangue che dona letizia.
Così tenero, impalpabile e lieve
fa scioglier nell'animo il peso piu greve
e spargendo nell'aere il delicato odore
crea un momento di arcano sapore.
(Marilicia)
2.12.09
Sempre con te
Immagine di franca
Sono trascorsi alcuni giorni Principessa e il suo amico Glauco si sono trasferiti nell'antica terra di Tuscia. Il sole riscalda le giornate invernali. Gli alberi lungo il viale sono ancora ricchi di colore, si avverte un forte odore, la bruma compare a tratti, la corrozza si ferma e Principessa con il suo amico si avviano verso....
Glauco- Ma cos'è questo odore strano? mi viene la nausea, ieri era il cloro, oggi dove mi hai portato?
Principessa- Brontolone...girati! chiudi gli occhi che mi devo spogliare e poi ti dirò cos'è questo odore.
Glauco- Ho capito... non devo guardarti! Ieri sera, ti ho guardato mentre riposavi, il tuo volto era sereno, sicuro che stavi sognando qualcosa di bello.
Principessa- I miei sogni, sono i miei sogni e sono segreti; si, era un bellissimo sogno, ma non ti dico altro. Questa acqua è preziosa e fa molto bene, passeremo un po' di giorni e poi ritorneremo, anche se il tempo e brutto è bellissimo stare dentro si sta molto bene, anche se fuori fa molto freddo; una volta cadevano dal cielo fiocchi di neve, il vapore li scioglieva come per magia, Glauco ti piace questo posto? sembra un lago magico, e questo odore di zolfo, dopo poco non lo senti più. Poi se non ti lamenti, domani ti porto anche a teatro.
Glauco- Ma che caldo e cosa stai facendo, nuoti, fai ginnastica, ma fermati un attimo, voglio poltrire senza affaticarmi tanto.
Trascorsa una giornata, alla sera Glauco si sente sfinito, vorrebbe fermarsi ma...
Principessa- Io sono pronta, ti piace il mio vestito?
Glauco- Si...si! andiamo a piedi o prendiamo la carrozza?
Principessa- La notte non vado senza carrozza, ci sono sempre tanti pericoli per una donna sola.
Glauco- credevo che mi facevi ancora stancare, sono sfinito, mi dovrò abituare, altrimenti dovrò trovare un'altra casa, ma non si sa mai quello che trovi.
Una sala piccola rivestita di rosso, una breve sosta prima di entrare, poi Principessa si siede in prima fila; le luci si spengono, si apre il sipario, Glauco...finalmente manda un lungo respiro, si rilassa s' accomoda e comincia a sonnecchiare. Passano alcuni minuti, iniziano le risate, Glauco si sveglia, si innervosisce e per attirare la sua attenzione, comincia a far lacrimare Principessa.
Glauco- Ma come parlano? cosa ridono, io non capisco nulla, e poi vorrei ridere anche io, altrimenti fammi dormire in questa sala al buio e ottima per fare un bel sonnellino.
Principessa- Recitano in vernacolo romano, se fai silenzio, con il mio pensiero ti racconto e ti traduco le frasi, poi da domani, iniziamo a parlare in romanesco.
Glauco- Romanesco...che devo studiare?
Principessa- Certo! studierai insieme a me, poi andiamo al centro di Roma e facciamo pratica. Lo sai che ci sono tantissime fontane che lo parlano?
Glauco- Mi sono reso conto anche questa estate, ero appena venuto da te, ti ricordi quando hai messo il collirio? credevi che il sole forte ti aveva dato fastidio? ebbene ero io, che, senza presentarmi sono venuto a trovarti. Veramente avevo bussato alla finestra della cucina, ma tu non avevi compreso, poi quando hai fatto l'immagine al vecchio albero di olivo, io per un attimo sono apparso, ero la luce verde alle radici dell'albero, e tu mi hai chiamato il folletto Toc.
Principessa- Adesso mi ricordo, era un giorno con tanta luce e la sera tu sei apparso ai piedi dell'albero. Adesso comprendo! Glauco, desidero chiarire una volta per tutte, con me non ti riposerai mai! ti renderò la vita movimentata, poi un giorno ci sarà molto tempo per poltrire e riposeremo in eterno. Se ti vuoi riposare adesso con me, hai sbagliato persona, lo sai quando mi fermerò? solo quando dovrò trasferirmi sulle nuvole e se posso, porterò con me tanti aquiloni colorati.
Glauco- Perdonami Principessa, cercherò di seguire le tue orme, mi sono affezionato a te, non credevo di passare dal buio alla luce, in così poco tempo. A quale teatro mi porti domani?
Principessa- Una sorpresa, vedrai che ci faremo tante risate.
Glauco- Questa sera mi piacerebbe accendere il fuoco e mangiare qualcosa di buono, sono un po' di giorni, che mi offri solo pietanze insipide, direi quasi brodaglie, con pezzi di erba, eppure sai cucinare, perché non mi fai qualche pietanza succulenta? ho tantissima voglia di una fila di salsicce, un pollo allo spiedo, qualche fetta di pane fatta a bruschetta e castagne arrostite, tutto annaffiato con del buon vino rosso.
Principessa- Così poco? mio caro, piacerebbe anche a me, ma per colpa tua devo rinunciare a tante cose, perciò non ti lamentare delle brodaglie, mangia e non fiatare, se c'è qualcuno che ha diritto di lamentarsi, questa sono io, e mi sembra di non farlo.
Glauco- Perdonami! Non sapevo che avrei combinato tutto questo pastrocchio, mia principessa, cerca di resistere ci abitueremo a convivere insieme, ti sarò fedele fino alla fine, non ti lascerò mai sola, sarò un amante fedele, accarezzerò i tuoi riccioli, veglierò su di te, la sera sussurrerò parole d'amore solo per te. franca bassi
Immagine di franca "La luce del sole e Glauco"
1.12.09
Scusate, Signore! Da quale parte è la città dei Pazzi???
Senza titolo 1707
l’On. Domenico Scilipoti
ha il piacere di invitarLa al CONVEGNO
AMBIENTE E SALUTE
Lunedì 7 dicembre 2009 ore 15.00
Sala della Colonne - Palazzo Marini - Via Poli 19, Roma
Relatori:
Prof. Ing. Stefano Lanzuolo: Amministratore Sintesis International; Consigliere delegato AISLO; Docente Master Energia e Ambiente, Facoltà Economia, Università
Dott. Paolo Rebecchi - Medico Chirurgo specializzato in Medicina Interna - Presidente Associazione A.M.O. (Associazione Malati Oncologici)
Rossano Ercolini - Presidente Nazionale Associazione Diritto al Futuro
Dott.ssa Lucia Marotta - Presidente A.N.I.Ma.S.S. (Associazione Italiana Malati Sindrome di Sjogren)
Dott. Aurelio Donzella - Medico Specialista in Ostetricia e Ginecologia – Consigliere Comunale - Prato
Avv. Paola Monno - Presidente Associazione Vivere Adesso - “Ambiente, cultura e disabilità”
Dott. Guido Zaccarelli - Professore di Informatica presso
Raffaele De Raffele – Comitato No Rigassificatore di Priolo (SR)
Loris Cicero - Pegaso Ambiente s.r.l.
Gianni Mori – Comitato Tutela Valdichiana
Massimiliano Cedolia – Segretario Nazionale Associazione Valori in Movimento
Daniela Pasini – Coordinamento dei Comitati e Associazioni Ambientaliste – provincia di Grosseto
Aldo Cucchiarini– comitato interregionale NO TUBO – Marche Umbria Abruzzo
Conclusioni:
On. Dott. Domenico Scilipoti - VIII Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici
Moderatore:
Adriano Mei - Presidente Associazione Marche Rifiuti Zero
R.S.V.P.: Segreteria On. Domenico Scilipoti Tel: 06 6760 8028
scilipoti_d@camera.it
30.11.09
1 dicembre/giornata mondiale contro l'AIDS
Ti sbagli: è molto più vicino di quanto tu creda.
Usa Comportamenti Responsabili!
29.11.09
Pittore Indeciso
Splinder (29/11/2009) Nel mare di guai, Pancrazio del Mollo ci sguazza, s'allena, si torce, fa il pollo; nell'impeto spurio lui spesso distingue il ventre del bue, più grasso, più pingue. S'adorna la testa col vecchio cappotto e mangia panini di sol lampredotto; la trippa toscana sdegnato respinge e nell'insalata bistecche dipinge. In questo contesto digiuna assai spesso del Mollo Pancrazio pittore ma Leggi ancora...
Il Crocifisso: braccia aperte per ogni uomo
Lento
27.11.09
Lo sceriffo, l’evasore e il lavavetri. Prove sconclusionate di dittatura.
Nel dar retta a certe notizie, in tempi di vacche magre e di crisi economica dilagante, il dubbio d'aver sbagliato mestiere o professione comincia a far breccia nella nostra testa, soprattutto quando, imprigionati nelle automobili e nel traffico, siamo costretti ad osservare e subire la miriade di extracomunitari ai semafori che chiede monete in cambio di acqua saponata.
Già, i soliti extracomunitari....ma tutto sommato converrebbe veramente attrezzarsi con secchiello e spatola tergivetro se risulterà vero quanto si è letto dei loro favolosi guadagni esentasse...anche se al lordo di insulti e umiliazioni di ogni genere e con il rischio concreto di finire sotto le ruote di un automobilista inseguito dal mutuo e le infinite rateizzazioni da pagare, un lavoro precario e mal retribuito, una famiglia sulle spalle; perchè, fino a prova contraria, questi dovrebbero essere i veri problemi in grado di stimolare e ripensare una società diversa dall'attuale, invece di dare priorità assoluta ad una ordinanza che fa sempre più rima con intolleranza.
Adesso questi "loschi e pericolosi" individui possono essere segnalati alle Forze dell'Ordine in caso di oltraggio agli automobilisti che non intendono pagare il servizio o che non vogliono la prestazione; addirittura possono essere arrestati e vedersi sequestrare le attrezzature che consentono loro di arricchirsi alle nostre spalle, il tutto condito con una bella multa di euri 100; dopo Firenze...ora Roma, che per non essere da meno aveva provato a tirar fuori dal cilindro dello stupidario umano pure una originale e "innovativa" ordinanza che vietava ai senza fissa dimora di rovistare nei cassonetti che di positivo (anche se non intenzionale) qualcosa aveva fatto, vista la drastica riduzione delle pantegane nel sistema fognario romano, trovate morte in massa...ma di sicuro per il troppo ridere, altro che veleno.
A pensarci bene, poi, non è molto salutare perdere del tempo nel convincere un disadattato ad allontanarsi dalla propria autovettura, soprattutto quando lo stress psico-fisico quotidiano comincia a raggiungere il livello di guardia, ma se insistono avremo almeno la soddisfazione di riempire le patrie galere (anzichè di stupratori e tagliagole) di lavavetri che non rilasciano la ricevuta fiscale o insistono nell'insaponatura, condividendo così la cella con i barboni sorpresi a pranzare con i nostri rifiuti.....mentre, nella soddisfazione generale di chi si ritrova senza rompiscatole ai semafori ma comunque a bestemmiare nel traffico e comunque a respirare a polmoni pieni nello smog, il "popolino" se ne sta pure quieto ad osservare le "regole" e a prendere atto (oltre al cetriolo nel sedere) della necessità nel fare cassa di uno Stato altrettanto farabutto e complice dello "scudo fiscale" (grazie anche al contributo dell'opposizione di Governo), chiedendo in cambio solo pochi spiccioli a chi finora ha nascosto i propri capitali alle isole Cayman o in qualche altro paradiso fiscale, mentre al disgraziato morto di fame che barcolla tra una via cittadina o un angolo di stazione ferroviaria non è concesso nemmeno di riposare su una panchina.
Ma, al di la della facile retorica perbenista e degli inutili dibattiti di matrice politica -tipicamente italiani- che si innescano nel discutere simili provvedimenti da "dittatura sudamericana", è davvero pensabile di poter arrestare qualcuno solo perchè lava il vetro di un'automobile? Per quanto fastidiosi e puzzolenti, è indice di civile convivenza e soprattutto di solidarietà pensare ad una ordinanza di carattere repressivo (con quel che ci costa il sistema carcerario, oltretutto) caratterizzata magari dalle sirene spiegate nell'inseguire uno di questi disgraziati con il secchiello in mano, alla stregua di un rapinatore di banche? Con quale risultato, poi, visto come funziona la "giustizia" (parolone, questo...) in Italia, con la scarsa capacità di "selezionare" e "rieducare" un detenuto, per poi ritrovarselo per strada (...sempre se sopravvive) non più come intrepido lavavetro ma bensì come un potenziale delinquente, incattivito dalla segregazione forzata con i veri manigoldi?
Eppure tutto questo è sotto i nostri occhi e ci dovrebbe far riflettere, perchè è proprio la banale e misera vita di un lavavetro a rappresentare la realtà di un Paese il cui spirito critico è talmente addormentato che il comune cittadino non è più in grado nè di rispondere nè di porsi qualche interrogativo questionando di democrazia violata nei confronti dei più deboli, e forse si spiega solo così il motivo per cui il "Sistema" ci incentiva a praticare un pò di sana attività muscolare: probabilmente dove il football non riesce più nel suo compito di "valvola di sfogo" collettiva è lì che si comincia ad avvertire l'esigenza, accompagnata da ansia e aspettativa, di una possibile e prossima riapertura della "caccia all'uomo"...nonostante permangano dei forti dubbi sul possibile successo di tale pratica agonistica visto che è fin troppo prevedibile e poco divertente appostarsi nei pressi dei semafori o attendere sulle spiagge di Lampedusa per fare un pò di tiro a segno sui gommoni dei clandestini. E, a quanto pare, il vero grosso problema non sarà solo di dover combattere contro la noia e l'inevitabile destino di un'Italia ormai, volente o nolente, già multietnica o di dover violare i diritti umani, ma soprattutto di poter formare del personale specializzato in grado di gestire un simile "passatempo", l'eventualità di poter utilizzare dei cani da riporto e quali possano essere le armi consentite ai partecipanti, sempre che la Protezione Animali non ponga alcun veto sulle condizioni di super-sfruttamento di queste povere bestie. Riferito ai cani, ovviamente.
Altrimenti non resta che attendere il restauro ed l'immediata riapertura del Colosseo a Roma, nella speranza (atroce) di ritrovare l'entusiasmo e l'oblìo delle domeniche pallonare di una volta con moglie e figli al seguito, stavolta però tra un colpo di spada e il ruggito di un leone.
Dopotutto, "caccia al lavavetro" e panem et circences a prescindere, perchè negare l'evidenza e i risultati pratici di una società ordinata, sicura e controllata? Non va dimenticato, infatti, che la famiglia e lo sport devono molto alla dittatura: se non altro, è stata in grado di far appassionare le mamme e di riempire gli stadi...
Autore: Salvatore
Blog: Riflessioni Urbane
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