I° Festival di letteratura e giornalismo di viaggio. Padova dal 26 al 28 Maggio 2006. info: attivita.culturali@porsche.it
Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
30.4.06
Senza titolo 1266
Pedro Salinas - 1
"Non respingere i sogni perché sono sogni"
Pedro Salinas
Non respingere i sogni perché sono sogni.
Tutti i sogni possono
essere realtà, se il sogno non finisce.
La realtà è un sogno. Se sogniamo
che la pietra è pietra, questo è la pietra.
Ciò che scorre nei fiumi non è acqua,
è un sognare, l'acqua, cristallina.
La realtà traveste
il sogno, e dice:
"Io sono il sole, i cieli, l'amore".
Ma mai si dilegua, mai passa,
se fingiamo di credere che è più che un sogno.
E viviamo sognandola. Sognare
è il mezzo che l'anima ha
perché non le fugga mai
ciò che fuggirebbe se smettessimo
di sognare che è realtà ciò che non esiste.
Muore solo
un amore che ha smesso di essere sognato
fatto materia e che si cerca sulla terra.
Eccomi qui...son una nuova blogger di qst splendido luogo...sono molto onorata
di farne parte e ringrazio chi di dovere per l'invito!
°daniela°
29.4.06
Senza titolo 1265
trovata in internet
Brividi di piacere
scivolano sulla mia pelle nuda
quando le tue delicate mani
accarezzano il mio corpo.
Le tue gambe dentro le mie
Tu dentro di me
Le tue dita fanno dei ghirigori sulla tua nuca
mentre ti bacio i morbidi capelli.
Ti sento forte e possente in me
Non sono più io,
ma…
un’arpa dal melodioso suono,
Mentre la tua lingua cerca la mia
Viviamo…
Mentre le tue mani mi desiderano
Viviamo…
e lo stridore dei vecchi censori
disprezziamolo.
Viviamo una …cento…mille
interminabili notti.
Si…parlami
Vivimi…
Toccami…
Nell’ infinito che mi fai raggiungere
Esauriscimi senza pietà .
Ricomincia ancora.
Parlami…
Ripetimi …
Dimmi di te…
di cosa provi.
Dimmi tutto nel proibito
nelle emozioni di noi.
Non togliere le mani brucamente da me.
Ti amo.
Silvana
28.4.06
Senza titolo 1264
Le Déserteur di Boris Vian
Monsieur le Président
Je vous fais une lettre
Que vous lirez peut-être
Si vous avez le temps
Je viens de recevoir
Mes papiers militaires
Pour partir à la guerre
Avant mercredi soir
Monsieur le Président
Je ne veux pas la faire
Je ne suis pas sur terre
Pour tuer des pauvres gens
C'est pas pour vous fâcher
Il faut que je vous dise
Ma décision est prise
Je m'en vais déserter
Depuis que je suis né
J'ai vu mourir mon père
J'ai vu partir mes frères
Et pleurer mes enfants
Ma mère a tant souffert
Elle est dedans sa tombe
Et se moque des bombes
Et se moque des vers
Quand j'étais prisonnier
On m'a volé ma femme
On m'a volé mon âme
Et tout mon cher passé
Demain de bon matin
Je fermerai ma porte
Au nez des années mortes
J'irai sur les chemins
Je mendierai ma vie
Sur les routes de France
De Bretagne en Provence
Et je dirai aux gens:
Refusez d'obéir
Refusez de la faire
N'allez pas à la guerre
Refusez de partir
S'il faut donner son sang
Allez donner le vôtre
Vous êtes bon apôtre
Monsieur le Président
Si vous me poursuivez
Prévenez vos gendarmes
Que je n'aurai pas d'armes
Et qu'ils pourront tirer
qui troverete la storia dele censure che la canzone ha dovuto subire e di tutti gli interpreti che l'anno ripresa
Attentato a Nassiriya: senza parole
Bomba nella città irachena, quattro morti, tre sono italiani
quanta gente deve morire ancora..quanta?
Nel fiume d'inchiostro e di retorica , e di polemiche che diventano seghe elucubrazioni mentali inutili , come : << ritiro o non ritiro , missione di pace o guerra , ecc >> lascio la parola ad Adele Parrillo ( http://adeleparrillo.splinder.com/ ) l'unica vedova di stato che non può commemorare ufficilamente il suo uomo perchè convivente : << E' successo ancora. Un'altra Nassirya. Altri morti. Altro dolore. Altre vedove. Altri bambini che cresceranno senza padri. Altre parole di circostanza, parole vuote, senza senso. Bugie. Un'altra eredità del governo Berlusconi... Via dall'Iraq!! Perchè quella non è una missione di pace! E' una missione di pace secondo voi quella dove i militari, prima di partire devono firmare il Codice Militare Penale di Guerra? No! Non lo è. Quindi basta con le menzogne e l'amor di patria.....Che i politici lascino piangere in pace le vedove senza la loro retorica stantìa.>> e con queste parole dello scrittore svizzero Friedrich Dürrenmatt. : << QUANDO LO STATO TI INSEGNA A UCCIDERE SI FA CHIAMARE PATRIA.>> e con un estratto di un intervista a Marco Intravaia, fratello di Domenico, morto il 12 novembre 2003 a Nassiriya intervista a pagina 5 dell'unita di oggi 28\4\2006 << Quando sento parlare di missione di pace, ancora oggi, in Iraq la rabbia cresce. Ma quale missione di pace? Le torture e le sevizie a cui sono stati sottoposti gli iracheni cosa sono? Come si può parlare della missione americana come di un’operazione di liberazione? Bisogna andare via da lì, gradualmente ma bisogna andare via. A Prodi chiedo di mantenere i suoi impegni, di riportare i nostri militari a casa >>
Per finire concludo segnalandovi un buon libro : venti sigarette a Nassyria di Aureliano Amadei e francesco trento una delle perle in mezzo alla merda di stucchevole retorica che nuovamente tornerà a farsi sentire fra oggi che ritornano le salme e i feriti e chi sà per quanto ancora ; un libro stupendo e struggente. Consiglio vivamente di leggerlo, soprattutto perchè vi sono celate molte verità nascoste ai benpensanti... Proprio quando si vivono momenti terribili, ci si rende conto dell'importanza delle persone che abbiamo perduto... Un grazie ad Amadei... Perchè troppe persone dimenticano l'atrocità della guerra...
P.s
Lo so che volevo evitare le segne mentali ,ma non posso farne a meno dopo che ho letto questa news che non riesco a sintettizzare e che riporto per intero . dall'unitò online del 28\4\2006 :
A febbraio i servizi segreti italiani avevano segnalato la presenza intorno a Nassiriya di esponenti del disciolto partito Baath e di cellule saudite in grado di predisporre trappole esplosive di nuova tecnologia da interrare e poi far saltare con radiocomandi al passaggio di convogli militari italiani Infine, a metà aprile, la notizia più preoccupante. Dall'Iran sono arrivati a Nassirya nuovi ordigni IED, tecnologicamente più sofisticati e capaci di un'onda d'urto frontale devastante. Si chiamano EFP (Explosively Formed Projectiles) e consistono di una carica cava che espelle un dardo di metallo incandescente in grado di perforare la corazza di un mezzo blindato provocando un incendio all'interno. Secondo l'informativa, questi ordigni di fabbricazione iraniana sarebbero stati nascosti dentro fusti di olio esausto in alcune officine di Nassirya dove dei terroristi artificieri giunti appositamente in zona provvederebbero all'assemblaggio con gli inneschi radiocomandati. È il prologo dell'attentato di giovedì scorso. Preceduto dall'attacco fallito del 22 aprile. Stesso posto, stessa ora. Una carica interrata EFP fatta saltare a 10 metri di stanza dal mezzo blindato italiano e il dardo incandescente che colpisce e perfora il lato sinistro esplodendo internamente in una vampata di fuoco. Nel pomeriggio, quando arriva la doppia rivendicazione delle Brigate Imam Hussein (ex baathisti) e dell'Esercito islamico in Iraq (Al-Zarqawi) con solito blabla roboante lo scenario è già tutto così tragicamente chiaro che persino il Pm Franco Ionta, capo del Pool antiterrorismo della Procura di Roma, non può fare altro che dichiarare: «Nei giorni scorsi ci sono state delle prove tecnico-operative che non hanno raggiunto l'obiettivo, mentre quello di oggi (ieri, n.d.r.), purtroppo ha avuto un tragico evento per cui credo che ci fosse una preparazione specifica. Dunque un episodio non imprevedibile». Toccherà adesso a lui scoprire se qualcosa non ha funzionato nel sistema di prevenzione messo in atto dalle nostre forze militari sul campo.
Sismi: la strage di Nassiriya era prevedibileI «sensori» della rete del Sismi nel quadrante di Nassirya, si mettono in allarme all'inizio di febbraio. In quei giorni Abu Musab Al-Zarqawi viene segnalato in trasferimento da Nord a Sud del paese. Chi passa l'informazione fornisce dettagli precisi. Il terrorista più ricercato dell'Iraq si sta spostando insieme a una donna e un bambino e a Nassirya i suoi uomini dispongono di un appartamento di copertura ad Hayuroh, una strada della città. Secondo l'informativa, il trasferimento di Al-Zarqawi avverrebbe in contemporanea a quello di esponenti del disciolto partito Baath e di cellule saudite in grado di predisporre trappole esplosive del tipo IED (Improvised Explosive Device) da interrare nelle sedi stradali e poi far saltare con radiocomandi al passaggio di convogli militari italiani e della polizia irachena. L'obiettivo, dicono le informative, è di alzare il livello di scontro in un'area (quella meridionale) ancora trascurata dalla strategia dei gruppi terroristici e della guerriglia. A marzo l'allarme per le infiltrazioni verso Sud è altissimo. Gruppi di miliziani fondamentalisti non controllati dall'imam sciita Moqtada al-Sadr e terroristi stranieri sono in arrivo da Ramadi e Falluja. Verso la fine di marzo, l'intelligence militare segnala nella zona di Ash-Shatrah, vicino Nassirya, la presenza di guerriglieri iracheni dell'ex Baath specializzati in esplosivi del tipo IED. E nella prima metà di questo mese la rete del Sismi consente l'individuazione di un terrorista (S.D. le iniziali del nome), sorpreso in una abitazione nei pressi di una scuola elementare, mentre sta monitorando il passaggio di un nostro convoglio militare in movimento tra Ash-Shatrah e Nassirya.
di Andrea Purgatori
Esplosivo «Made in Iran» logistica irachena, regia di Al-Zarqawi. Nelle informative che negli ultimi tre mesi l'intelligence militare italiana aveva passato ai comandi militari sul campo c'erano, purtroppo, tutti gli elementi necessari ad immaginare che sarebbe finita così. Lo spostamento verso il Sud del Paese del luogotenente di Osama Bin Laden. La presenza intorno a Nassiriya di esponenti del disciolto partito Baath, fuggiti in Siria e rientrati in Iraq con passaporti falsi. Lo stoccaggio di esplosivi di nuova generazione in arrivo dalla Repubblica islamica. Erano state individuate anche due basi d'appoggio in città e un terrorista, bloccato mentre stava monitorando il passaggio di un nostro convoglio militare. L'attentato era in gestazione da tempo. E quella del 22 aprile scorso probabilmente non era stata una prova generale o un avvertimento, ma uno sbaglio provocato da un errato posizionamento della carica. Un episodio forse sottovalutato, visto che l'esplosione di ieri è avvenuta nello stesso punto e alla stessa ora.
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Senza titolo 1263
Marco Intravaia, fratello di Domenico, morto il 12 novembre 2003 a Nassiriya
27.4.06
Senza titolo 1262
Processo Sme. Nessun appello per Berlusconi, respinte le richieste di accusa e difesa. Ma Cir potra' chiedere i danni
Silvio Berlusconi depone al processo
Milano, 27 aprile 2006
Non ci sara' il processo di appello per Silvio Berlusconi. La Corte d'appello di Milano ha infatti respinto tutte le eccezioni, compresa quella sulla legittimita' costituzionale della legge sull'inappellabilità, proposte da accusa e difesa. Pertanto per Silvio Berlusconi, accusato di corruzione nel procedimento stralcio Sme-Ariosto, ma gia' giudicato in primo grado con un verdetto di prescrizione e assoluzione, non ci sara' il processo di secondo grado. Non si esclude un possibile ricorso in Cassazione da parte dell'accusa.
<>I giudici della seconda sezione della corte d'appello di Milano, in particolare, hanno rigettato l'eccezione di costituzionalità in merito alla legge Pecorella sull'inappellabilità delle sentenze di assoluzione e proscioglimento, sollevata dalla procura generale del capoluogo lombardo. < >
"Rientra nelle scelte discrezionali (purché non arbitrarie) del legislatore la limitazione del potere di proposizione dell'appello", sostengono i giudici nelle motivazioni della decisione, tanto è vero che "il doppio grado di giurisdizione di merito non gode di copertura costituzionale e neppure trova fondamento nella convenzione europea per la salvaguadia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali".
I magistrati d'appello hanno rigettato anche le richieste della difesa di Berlusconi, che chiedeva di considerare inammissibile il ricorso della Procura generale. Cio' significa che, salvo accoglimenti di eventuali ricorsi, viene confermato il verdetto per cui Silvio Berlusconi venne assolto dall'accusa di aver "aggiustato" la sentenza civile Sme e prosciolto, con la formula della prescrizione, dall'accusa di aver "comprato" il capo dei gip romani Renato Squillante.
Via libera, invece, a un procedimento di carattere civile cosi' come chiesto dalla Cir. Nel provvedimento depositato oggi, la Corte d'appello di Milano, dopo avere 'bocciato' l'appello e le questioni costituzionali avanzate dal procuratore generale, ha dichiarato ammissibile 'solo' l'appello proposto dalla parte civile Cir che il 3 giugno del 2005 si era 'opposto' al verdetto di primo grado chiedendo "l'accoglimento delle sue pretese civili collegate alle vicenda giudiziaria riguardante la compravendita delle azioni della Sme".
Senza titolo 1261
SAPPIATE...
Un giorno la Madonna disse a Jelena:" Non cercate cose curiose; nel Vangelo avete tutto;
leggetelo e credete! Vi troverete la risposta a tutti i quesiti.
Abbracciate tutte le parole che vi ha detto il mio Figlio, e capirete tutto.".
26.4.06
Senza titolo 1260
IL SILENZIO
Il silenzio diventa forza
per portare la prova.
Il lamentarsi, il discutere,
il parlare delle difficoltà
fa invece diminuire le forze.
Di fronte alle prove personali,
prima di ribellarsi,
prima di ragionare sulla situazione,
bisogna mettersi in silenzio,
attendere umilmente
che Dio ci manifesti il suo disegno,
credendo di essere sempre e ancor più
nelle sue mani.
25.4.06
Senza titolo 1259
cernobil 26\4\1986 26\4\1006 docet
una delle tantissime e cruenti foto su tale disastro tratte da questo sito in radom http://snipurl.com/pnea
Senza titolo 1258
per chi per chi vfosse della zona o chi per turismo o quant'altro fosse in zona segnalo questa iniziativa
V FESTIVAL "IN#C" BORORE TIM BERNE-LUIGI LAI
V festival”IN#C” borore 30aprile-01maggio2006
L’associazione culturale “in#c” e’ attiva dal 2000 con l’obbiettivo di aprire nuovi varchi ad ambiti spesso nascosti nel panorama delle musiche contemporanee , ma che reputa forme di esressione piu’ vitali e creative.
“dalla tradizione bisogna partire,scoprendola meticolosamente,per rinnovarla e superarla.per creare nuova tradizione,ovvero per vivere il futuro.la musica è’ terreno fertile per questa creazione di futuro,per questo incontro tra la tradizione e il nuovo”.
“IN#C” rinasce per il quinto anno,dopo aver ospitato nelle passate edizioni musicisti di ambiti eterogenei come il duo di launeddas zucca-orru’ ,il duo palmas-murgia, il chitarrista paolo angeli, i romani zu,i giapponesi ruins ed acid mothers temple e il leggendario henry grimes col suo quartetto(h.drake,j.moondoc,k.jamal).
per l’anno 2006 ci proponiamo di realizzare un minifestival di due serate. la prima il 30 aprile 2006 con il maestro delle launeddas luigi lai.la seconda serata il 1 maggio con la musica impro-jazz del trio newyorkese tim berne big satan(tim berne sax,marc ducret chitarra,tom rainey batteria);sono previste inoltre proiezioni di cortometraggi e video-arte di giovani autori emergenti(30aprile ore 21:00).
Ingresso gratuito.
30 APRILE h 21:30 BORORE museo del pane(v.le baccarini) concerto didattico con LUIGI LAI
Musicista dalle qualità sconfinate, vera e propria memoria vivente di un patrimonio e di una tradizione che trova sempre più vasti consensi ,Luigi Lai è infatti ,senza dubbio,il suonatore più conosciuto e apprezzato anche a livello internazionale .
Allievo di Antonio Lara e di Efisio Melis ,in giovane età dovette emigrare in Svizzera dove rimase quindici anni senza mai abbandonare lo strumento.
Rientrato in Sardegna ha intrapreso la carriera di suonatore professionista ,svolgendo una intensissima attività concertistica caratterizzata da varie partecipazioni e collaborazioni innovative con altre realtà musicali (celebre quella col cantautore italiano Angelo Branduardi).Lo stile prevalente è quello del Sarrabus,con molti accenti virtuosistici personali che caratterizzano le sue esecuzioni .Ha al suo attivo numerose incisioni discografiche
01 MAGGIO h 21:00 BORORE sala comunale loc.SanLussorio
TIM BERNE BIG SATAN avant-free-jazz-new york
Big Satan Trio è sicuramente uno dei progetti più interessanti ed apprezzati ,per originalità e virtuosismo,della scena impro-jazz internazionale,guidato dal sassofonista newyorkese Tim Berne e completato da collaboratori di lunga data come il batterista Tom Rainey e il chitarrista Marc Ducret.Il trio è un’esplosione di suoni,di atmosfere che conducono lo spettatore in un universo assolutamente nuovo e coinvolgente.
Inutile ribadire come ogni piega della musica di Berne sia immersa nella storia del Jazz: l’acida allusività di Julius Hemphill, i labirinti di Steve Lacy, l’acuminato candore di Jimmy Lyons e, perché no, il tematismo tentacolare di Anthony Braxton. Il tutto poggiante su strutture aperte a lunghi sviluppi, in cui ai tre protagonisti è richiesta la massima coerenza nell’offrire contemporaneamente contributo solistico e paritario dialogare.Nel suo distendersi attraverso lunghe sequenze, la musica del trio è pervasa da una continua tensione, trovando segnatamente nelle fasi di elaborazione dell’articolato materiale tematico la sua forza maggiore: quella di avviluppare l’ascoltatore in un arduo, ma alla fine, avvincente percorso dove ogni particolare, anche quello apparentemente estemporaneo, ci parla del tutto.
TIM BERNE,musicista tra i più influenti nel panorama del jazz contemporaneo,
E’ più un pittore di atmosfere ancorché un vero e proprio compositore, approdato al sax ancora diciannovenne e cresciuto sotto l’egida di un maestro del jazz come Julius Hemphill con il quale instaura una profonda e sincera amicizia.
Da buon outsider, anche in molti dei suoi dischi (The Five Year Plan del 1975, 7X del 1980, Spectres del 1981, fino agli ultimissimi Open Coma, Science Friction e Big Satan) Berne più che fare riferimento agli standard, preferisce proporre musica propria, magari con delle personalissime formazioni – il quartetto Bloodcount, con Jim Black, Michael Formanek e Chris Speed, o il trio Paraphrase, con Drew Gress e Tom Rainey – nonché con etichette proprie (dall’iniziale Empire all’attuale Screwgun). Esponente della schiera degli improvvisatori più genuini e sinceri, Berne si affianca a musicisti che condividono con lui siffatta filosofia, uno stile di musica più che una scuola musicale. Fra le sue collaborazioni, Roscoe Mitchell, John Zorn,Steve Coleman, Wadada Leo Smith, ,Joey Baron, Mark Dresser Pa Chris Speed ul Motian e Bill Frisell, ma anche Ray Anderson, Craig Taborn, Bobby Previte, Alex Cline,
Michael Fomanek, Herb Robertson Gerry Hemingway, e molti altri.
MARK DUCRET è senza dubbio uno dei chitarristi più vitali ed originali della scena jazz contemporanea. Da sempre interessato ad una varietà sterminata di stili e strumenti (come ad esempio la chitarra baritono ,quella acustica o elettrica a12 corde,l’oud etc..) è stato membro nel 1986 della 1° orchestra nazionale di jazz in Francia ,oltre ad aver guidato per diversi anni il suo trio,con il quale ha suonato in numerosi concerti e festivals in Francia ,Italia ,Svezia ,India e Giappone.Numerose le sue collaborazioni con artisti di livello internazionale come David Friedmann ,Miroslav Vitous ,Django Bates , Joey Baron ,Enrico Rava .Tra i numerosi progetti è doveroso ricordare il suo tentetto “ Seven Songs”con il quale opera una rivisitazione molto originale della musica degli anni ’60, o come il quartetto Latin for Travelers nel quale si serve della partecipazione del percussionista Bobby Previte.Dal 1991 la sua collaborazione con Tim Berne ,gli ha permesso di diventare uno dei pochi musicisti che suona regolarmente oltreoceano
TOM RAINEY Batterista di indiscusso livello ,fin dal 1979 (anno in cui si è trasferito da Los Angeles a New York) ha suonato in vari festival in Europa come in NordAmerica,collaborando con un ampia lista di artisti del calibro di John Abercrombie,Ray Anderson, Matthias Schubert ,Tom Varner etc…
Raney inoltre è stato insignito del premio “National Endowment for Arts”,per aver composto e realizzato un concerto per percussioni e batteria ,con la partecipazione di Dave Samuel e Arto Tuncboyaci.
Instancabile macinatore/sovvertitore di ritmi abilissimo nel passare da ruvidezze rock a morbidezze timbriche degne di un Paul Motian,attualmente è impegnato in diversi progetti come ad esempio quello con Fred Hersh Trio,il Paraphrase di Tim Berne e numerosi altri.
per Info e avere notizie su dove mangiare e dove dormire:
satobo@tiscali.it 3332584550
antonov1999@libero.it 3334301396
Senza titolo 1257
Milano vi manda il suo cuore / il vento delle pianure / le sue nevi / bianche di tanti morti, di tante case / il lungo inverno in cui attese / l’ora e l’urlo della riscossa / Vi manda la sua bandiera rossa / il cielo d’aprile / le fabbriche difese ad una ad una / la gioia che l’invase / d’esser viva e libera nel mondo./ Milano vi manda il suo cuore / compagni./ E batte sull’Europa, questo cuore / batte sull’Italia / sveglia i morti / sveglia i vivi nel cielo d’Aprile
Alfonso Gatto, «Rinascita» 1945
Senza titolo 1256
Non ti auguro un dono qualsiasi,
ti auguro soltanto quello che i più non hanno.
Ti auguro tempo, per divertirti e per ridere;
se lo impiegherai bene, potrai ricavarne qualcosa.
Ti auguro tempo, per il tuo Fare e il tuo Pensare,
non solo per te, ma anche per donarlo agli altri.
Ti auguro tempo, non per affrettari e correre,
ma tempo per essere contento.
Ti auguro tempo, non soltanto per trascorrerlo,
ti auguro tempo perché te ne resti:
tempo per stupirti e tempo per fidarti
e non soltanto per guardarlo sull'orologio.
Ti auguro tempo per toccare le stelle
e tempo per crescere, per maturare.
Ti auguro tempo, per sperare nuovamente e per amare.
Non ha più senso rimandare.
Ti auguro tempo per trovare te stesso,
per vivere ogni giorno, ogni tua ora come un dono.
Ti auguro tempo anche per perdonare.
Ti auguro di avere tempo, tempo per la vita
24.4.06
Donne nella Resistenza
Partigiane: 35.000 - Patriote: 20.000 - Gruppi di difesa: 70.000 iscritte - Arrestate, torturate: 4.653 - Deportate: 2.750 - Commissarie di guerra: 512 - Medaglie d'oro: 16 - Medaglie d'argento: 17- Fucilate o cadute in combattimento: 2.900
Donne che sono state attivamente al centro degli eventi e che
la Storia , quella con la esse maiuscola, ha deciso di ignorare per troppo tempo. Eppure, se si pensa che il numero complessivo dei partigiani è valutato in circa 200.000 persone, si può vedere che le donne rappresentarono circa il 20% del movimento per la resistenza.
La politica, la guerra e le armi…cose da uomini! Così, all’indomani della Liberazione, a sfilare per le strade delle città italiane furono solo gli uomini. Le donne si limitarono a sventolare i fazzoletti tricolori e a ballare sulle note dei nuovi motivetti che arrivavano dall’America. Come se il sacrificio delle partigiane che si erano prodigate per combattere contro il fascismo e il nazismo fosse stato cancellato con un energico colpo di spugna dalla memoria pubblica e istituzionale repubblicana. La storiografia della Resistenza fu imperniata, fino alla metà degli anni ‘70, ad esaltare le imprese eroiche e gli aspetti militari della lotta partigiana, negando visibilità all’universo femminile, ugualmente coinvolto nella resistenza. A loro fu concesso uno spazio esiguo, subalterno e secondario, come se il fatto di non aver impugnato le armi avesse in qualche modo attenuato l’importanza del ruolo svolto. [continua a leggere]
Senza titolo 1255
APPUNTi DI VIAGGIO
Su bartali
La vita Una breve biografia del campione.
Le vittorie Giro d'Italia, Tour de France, corse a tappe...
Galleria fotografica Alcune delle sue foto più note.
Hanno detto di lui testimonianze online nei giorni della sua scomparsa.
- http://www.ciclomuseo-bartali.it/
- http://it.wikipedia.org/wiki/Gino_Bartali
sul ciclismo
- Il Ciclismo nella rete
I link ai migliori siti dedicati alla storia di questo sport, gli eventi, i campioni, i ricordi.
Senza titolo 1254
A rendere più sicuro il viaggio occorre provvedere l’equipaggiamento necessario alle mani e ai piedi. Bisogna coprirci i piedi, perché le spine di questa vita, che sono i peccati, non ci danneggino.
Ci occorrono perciò calzature robuste (che fuor di metafora sono le austerità e le mortificazioni), capaci di spezzare la punta delle spine, di impedire cioè che il peccato penetri nell’anima fin dagli inizi, quando cioè si presenta in forma attraente ed entra in noi furtivamente.
Una tunica lunga fino ai piedi e chiusa tutt’intorno non pare molto adatta per un viaggio, che Dio vuole condotto speditamente.
Essa dovrebbe essere interpretata come il simbolo delle piacevoli comodità della vita che la retta ragione, al pari di una fascia attorno ai fianchi, deve cercare di ridurre al minimo indispensabile.
Questa fascia è la saggezza. Il bastone, destinato a tener distanti i cani, rappresenta invece le parole della speranza cui ci appoggiamo nelle stanchezze dell’anima e con ie quali ci difendiamo dai rabbiosi assalti dei nemici.
23.4.06
Senza titolo 1253
Convocazione nazionale gruppi RnS
22.4.06
Ultime ore
Senza titolo 1252
Financial Times, 21 aprile
21.4.06
Senza titolo 1251
Sono 18 le militanti del gruppo "Granny Peace Brigade", la brigata delle nonne della pace, che negli Stati Uniti, a New York, sono sotto processo per aver tenuto una "condotta disordinata" durante una manifestazione contro la guerra in Iraq. Hanno tutte tra gli 80 e i 90 anni e rischiano due settimane di carcere. Ad ottobre organizzarono un sit-in di fronte ad un centro di reclutamento militare bloccando il traffico. (Agr)
20.4.06
Senza titolo 1250
RICOMINCIA.....
Se sei stanco e la strada ti sembra lunga,
se ti accorgi che hai sbagliato strada,
...Non lasciarti portare dai giorni e dai tempi, Ricomincia.
Se la vita ti sembra troppo assurda,
Se sei deluso da troppe cose e da troppe persone
...Non cercare di capire il perché, Ricomincia.
Se hai provato ad amare ed essere utile,
Se hai conosciuto la povertà dei tuoi limiti,
...Non lasciar là un impegno assolto a metà, Ricomincia.
Se gli altri ti guardano con rimprovero,
Se sono delusi di te, irritati,
...Non ribellarti, non domandar loro nulla, Ricomincia.
Perché l'albero germoglia di nuovo dimenticando l'inverno,
Il ramo fiorisce senza domandare perché,
E l'uccello fa il suo nido senza pensare all'autunno,
Perché la vita è speranza e sempre ricomincia...
19.4.06
Senza titolo 1249
ASPETTANDO
LA LIBERAZIONE
@
CAMMARONE
Aspettando la liberazione quest’anno raddoppia!
Lunedì 24 aprile 2006, live set con:
SUPER REVERB (rock’n’roll)
KYUURI (female rock from Emilia)
ROIPNOL WITCH (female rock from Emilia)
CHILD FROM HELL (stoner punk)
HOPESEND (metal)
ASHRAM (metal)
Sabato 29 aprile 2006, dj set con:
CESKO + CORDELLA from APRES
LA CLASSE
SKAKKOMATTO from SKA IN TOWN
MR MOON from CUCUWAWA
Entrambi gli appuntamenti si terranno, a partire dalle h 17, e per 10 ore di fila !, presso il CAMMARONE, incantevole area ricavata attorno ad un caseddhu, sulla provinciale Taviano-Torre Suda, naturalmente ad ingresso libero!
Vuoi arrivare al CAMMARONE? Segui fiaccole e frecce!
18.4.06
Rew
...ho schiacciato il tasto REW...
e in questo viaggio indietro nel tempo
però
c'è questo presente che si mescola
e fa riflettere
questo specchio dell'anima
al quale non mi sottraggo
e che certamente
è punto di partenza e punto d'arrivo
è punto di non ritorno
Senza titolo 1248
INCARICO AL PIU' PRESTO A ROMANO PRODI
E' stata lanciata in rete una raccolta di firme di singoli cittadini e di associazioni di base a sostegno di una Petizione nazionale (vedi allegato) rivolta al Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, affinché - nel pieno rispetto del dettato costituzionale - dia al più presto l'incarico di formare il governo a Romano Prodi.
Se condividi l'iniziativa ti chiediamo tre cose:
a) invia la tua adesione con nome, cognome e città a:
incaricoaprodi@libero.it
b) promuovi il passaparola telematico
c) promuovi anche l'adesione di associazioni, comitati, organizzazioni di base ecc ecc
Segui e sostieni la petizione sui siti www.welfareitalia.it , www.welfarelombardia.it e www.welfarecremona.it
Grazie per l'attenzione.
PETIZIONE DI CITTADINI ED ASSOCIAZIONI
AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA CARLO AZEGLIO CIAMPI
Carlo Azeglio Ciampi
Presidente della Repubblica
Palazzo del Quirinale
Roma
Signor Presidente,
corrisponde ai più alti interessi della nostra democrazia l’esigenza da Lei espressa di voler concludere nel pieno rispetto della prassi istituzionale un settennato condotto con grandissimo equilibrio ed altissimo senso dello Stato. Per questi sette anni gli italiani devono ringraziare la Sua grande statura morale, politica e istituzionale.
In forza di questa nostra convinzione sentiamo l’urgenza di rappresentarLe una stringente necessità, che noi viviamo sia come cittadini sia in quanto associazioni, ma che siamo sicuri incontri anche gli interessi fondamentali del nostro amato Paese.
L'Italia é una grande nazione democratica ed é in grado di affrontare tutte le prove che le si parano davanti. La complessiva situazione economica, sociale, morale e politica - interna ed internazionale - esige però che il nostro Paese entri al più presto nel pieno della propria funzionalità istituzionale.
In assoluto adempimento del dettato costituzionale, verificati i tempi tecnici, una volta eletti i Presidenti dei due rami del Parlamento e i Presidenti dei Gruppi parlamentari, le nuove Camere saranno nel pieno delle proprie funzioni. A quel punto non ci sarà alcun impedimento istituzionale a che Lei possa iniziare le consultazioni e conferire l’incarico per la formazione del nuovo governo.
Per questo, con la presente petizione, chiediamo rispettosamente a Lei di voler affidare al più presto l'incarico per la formazione del Governo all'on. Romano Prodi, leader della coalizione che ha legittimamente vinto le recenti elezioni politiche
17.4.06
Senza titolo 1247
immagini del piccolo ucciso regalate al funerale oggetto di compravendite La famiglia insorge: "Rispettare il dolore, stop ai traffici"
Foto e pellegrinaggi, no degli Onofri
"Basta all'horror show su Tommaso"
PARMA - "Ci repelle l'idea di un 'horror show'". I genitori di Tommaso, Paolo Onofri e Paola Pellinghelli, intervistati da Sky Tg24, hanno criticato aspramente quanto sta accadendo nei luoghi che hanno segnato il triste percorso della scomparsa del loro bimbo. Le fotografie del piccolo distribuite durante il funerale e fatte stampare dalla famiglia pare che siano attualmente oggetto di compravendita tra collezionisti del macabro. Mentre diversi "turisti dell'orrore", come sono stati ribattezzati, si recano in lugubri pellegrinaggi davanti alla cascina di Casalbaroncolo, dove è avvenuto il sequestro, o sulla sponda del fiume Enza, dove è stato ritrovato il corpo del bambino, per scattare foto da inviare agli amici.
"Ci è giunta voce da più parti - ha spiegato nell'intervista Paolo Onofri - di un uso dell'immagine di nostro figlio a scopo commerciale. Le immagini che abbiamo fate stampare sono state regalate, che questo diventi un business, sia per rispetto al nostro dolore che per rispetto a nostro figlio, non lo vogliamo accettare. Qualora venissimo a sapere che qualcuno ha lucrato sull'immagine di Tommaso, avvertiremo immediatamente la Guardia di finanza". Dopo le iniziali 50.000 copie, gli Onofri hanno fatto stampare altre 60.000 foto di Tommaso distribuendole a chi porta un fiore alla cascina di Casalbaroncolo.
Saputo dei pellegrinaggi nei pressi della cascina, Paolo Onofri ha commentato gelido: "Facevano la foto del luogo dove è stato trovato Tommaso per mandare gli auguri di Pasqua". "Io mi auguro che sia una bufala - ha aggiunto la moglie Paola Pellinghelli - ma se fosse vero, invito queste persone a usare il buon senso, se ce l'hanno". La coppia ha anche ringraziato per gli attestati di solidarietà ricevuti dal Papa e dal presidente della Repubblica, inviando un messaggio al presidente Ciampi per bocca della signora Pellinghelli: "Una cosa al Presidente della Repubblica vorrei dirgliela: bisogne cambiare le leggi. Se ci fosse stata una legge più rigida, probabilmente Tommaso sarebbe ancora con noi".
Senza titolo 1246
The Guardian, 12 aprile
16.4.06
Senza titolo 1245
come ho già spiegato nel mio blog(visitami!) ho pensato di organizzare per l'imminente festa dell'arte uno stand basato sul tema di woodstock: Pace & Musica...che ne pensate? Avete qualche suggerimento al riguardo?please comment!
PS Buona Pasqua a tutti!
Senza titolo 1244
Una copertina di un recente albo di Spiderman. � Marvel. | |
I fumetti hanno da sempre una doppia vita: cultori e gli appassionati li considerano alla stessa stregua di opere letterarie; per i lettori occasionali e per certi tipi di pubblici, invece, sono e rimangono soltanto dei divertenti quanto innocui passatempi poco impegnativi.
Una recente ricerca, per�, sembra avvalorare una nuova tesi: i fumetti sarebbero un'ottima risorsa per capire e interpretare la realt� e - oltretutto - non sarebbero cos� innocui come li si dipinge.
I fumetti, e in particolare quelli che narrano le gesta dei supereroi, sarebbero uno specchio della societ� in cui sono stati creati. E sarebbero stati usati anche come mezzo di propaganda e di sottile manipolazione dell'opinione pubblica.
L'affascinante ipotesi � stata avanzata in uno studio pubblicato nell'ultimo numero di Political Psychology, pubblicazione della International Society Political Psychology, un'associazione statunitense che analizza le interrelazioni tra i processi politici e quelli psicologici.
Specchio delle mie trame. La ricerca ha evidenziato l'esistenza di analogie tra certe tematiche presenti nei fumetti e le problematiche presenti nella realt�. � risultato oltremodo chiaro che in situazioni di crisi economica, instabilit� politica e periodi bellici i supereroi abbiano molto di pi� da fare, e le paure e il sentimento di minaccia provocato dalla instabilit� sociale sono riflessi totalmente nelle vicende raccontate dalle strisce.
I comics, quindi, si animano di episodi di violenza piuttosto crudi a cui i supereroi devono porre rimedio.
Che storia! I fumetti raggiungono la loro maturazione e identit� come mezzo espressivo attorno al 1917. A partire da questi anni, soprattutto negli Stati Uniti, il genere vive un periodo d'oro. Nascono personaggi storici come Braccio di Ferro, Felix the Cat, Topolino (e a seguire tutta la banda disneyana), Betty Boop e Buck Rogers. A questa schiera di fumetti �familiari�, si contrappone il filone dei supereroi, che nascono tra gli anni trenta e quaranta.
Personaggi quali Flash Gordon, l'Uomo Mascherato, Superman,�Mandrake e Prince Valiant vengono alla luce proprio a cavallo tra i due conflitti mondiali.
Con l'entrata in guerra degli Stati Uniti, i fumetti diventano anche strumento di propaganda, dando modo ai loro autori di prendere posizione. Si sviluppa un genere definibile "ultrapatriottico" (Captain Marvel) che simboleggia la cosiddetta "Justice Society of America�.
tratta da www.focus.it
15.4.06
Giuda Iscariota
Senza titolo 1241
Io ho trovato queste informazioni sul sito internet di Porsche....magari a qualcuno puo' interessare...
Giro Rapido e' una manifestazione riservata a coloro che vorranno scrivere un racconto sul tema del viaggio.Giro Rapido non è un concorso, ma una selezione a carattere nazionale, con sei prove eliminatorie in altrettante città e una finale che si terrà nella Comunità di San Patrignano. Il racconto che sarà giudicato il migliore in assoluto sarà pubblicato sul mensile Gente Viaggi, mentre l’autore sarà gratificato con un viaggio offerto da Porsche Italia. I 20 racconti più meritevoli saranno pubblicati in un libro dal titolo Giro Rapido e potranno essere presentati nell’ambito della rassegna Cinque sensi d’autore in varie città italiane.
Riviera del Brenta, motonave Burchiello – 25 maggio; Desenzano del Garda, Le Terrazze – 31 maggio; Roma, battello Agrippina (Isola Tiberina) – 9 giugno; Napoli, Caffè Gambrinus – 12 giugno; Genova, Jolly Hotel Marina al porto vecchio – 20 giugno; Milano, Scimmie (chiatta sul Naviglio) – 23 giugno; Ospitaletto di Coriano, Comunità di San Patrignano – 29-30 giugno
Per richiedere la scheda di adesione contattare la segreteria organizzativa: attivita.culturali@porsche.it, fax 0498706831.
Senza titolo 1240
fonte google news del 15\4\2006
Incastra l'assassino e viene ripudiata | ||
Fa arrestare l'assassino della studentessa di Partinico dal quale era stata aggredita anche lei. Il fratello la ripudia, il datore di lavoro la licenzia |
Palermo, 15 aprile 2006 - Ha consentito di fare arrestare l'assassino della studentessa ventiduenne di Partinico (Palermo), Roberta Riina, uccisa lo scorso 18 ottobre, dopo essere stata lei stessa, il 30 marzo, aggredita dal pericoloso balordo, Emilio Zanini di 42 anni.
Per 'premiarla' del suo coraggio, il fratello, dopo averla spinta a ritrattare, le ha incredibilmente voltato le spalle ripudiandola, e il proprietario del bar in cui lavorava l'ha licenziata. Il giorno dopo la svolta nelle indagini, parla la donna di 38 anni, rivendica il diritto di puntare il dito contro il suo aggressore e ad avere una vita normale. «Ho fatto la cosa giusta. Ora vorrei che anche gli altri la facessero. Voglio continuare a lavorare, facendo le mie piccole cose. Nulla di più».
L'esame del Dna eseguito dai carabinieri del Ris di Messina, ha consentito di risolvere il giallo dell'uccisione di Roberta Riina. Dagli accertamenti erano emersi elementi a carico dell'uomo arrestato pochi giorni fa con l'accusa di violenza carnale. Zanini, aveva diversi precedenti penali per reati di tipo sessuale. È addirittura accusato di avere usato violenza tre anni fa sulla nonna ottantenne. Per questo motivo, da allora, era rimasto in attesa di perizia psichiatrica e di sentenza, libero di aggredire e di uccidere. Fino alla sua ultima aggressione.
Ma già nel 2003 per i carabinieri era un soggetto «pericolosissimo, capace di qualunque delitto e che può tornare a commettere reati». L'allarme però cadde nel vuoto.
«Non ho esitato a denunciare quell'uomo - aggiunge la vittima - i miei genitori sono morti e mi terrorizzava l'idea che quell'uomo potesse ancora andare in giro, che potesse riprovarci una seconda volta. Questa volta, magari, ammazzandomi. E quando lo hanno arrestato, mi sono sentita libera, come se la mia vita ricominciasse».
Adesso vive in una casa famiglia: «Qui mi vogliono bene e mi sento protetta. Sto provando a recuperare la mia serenità. Ogni tanto penso a Roberta, alla sua fine orribile e ingiusta. Oggi però bisogna essere contenti: quell'uomo è in galera».
A suo favore è scattata una grande mobilitazione. Il commissario di polizia, Carmine Mosca, ha convinto il datore di lavoro a riassumerla, mentre il sindaco Giuseppe Motisi assicura: «Siamo pronti a difenderla e ad aiutarla in tutti i modi».
Quindi ex e nuove femministe datevi da fare i vostri diritti ( vedere sconfitta al referendum del giugno 2005 e le ultime dichiarazioni del Pontefice sui pacs ) vengono sempre di più rimesse indiscussione svegliatevi finchè siente in tempo
La bambina e il vento, ovvero del viaggiare controcorrente
La bambina e il vento, ovvero del viaggiare controcorrente
Una mattina come tante, nel corso di un anno come tanti, in un mondo come tanti, la bambina decise di uscire per fare una passeggiata, in modo da aprire i suoi piccoli occhi sul grande mondo. Uscì e si ritrovò all'aperto dove tirava un forte vento, un vento così forte da trascinarla via. Lei non aveva mete. Avrebbe potuto seguire la forza del vento e lasciarsi trasportare in qualche luogo senza opporre resistenza: sarebbe stato facile. E invece la bambina, indispettita dalla violenza del vento, si oppose con tutte le sue forze e scelse la sua direzione per scoprire le meraviglie del mondo. Il vento non le dava tregua, per ogni piccolo passo doveva fare ricorso a tutte le sue energie, e a volte le sembrava di non farcela. La bambina continuava ad incedere con fatica, stremata dalla continua violenza del vento, ma non si arrese e non tornò indietro, e non cambiò idea. Più il vento si ostinava ad osteggiarla e più la bambina andava avanti con il suo intento. Ad un certo punto, avendo fatto un bel percorso ed avendo visto le meraviglie del mondo, la bambina stramazzò al suolo esausta, ed il vento le chiese: «Bambina, non sarebbe stato meglio per te seguire la mia corrente? Avresti visto molto di più e adesso saresti fresca e riposata. Perché non hai voluto seguire il percorso che ti suggerivo?». E la bambina rispose: «No, non sarebbe stato meglio! Se ti avessi seguito io non saprei chi sono. Se mi fossi lasciata trasportare dalla corrente non avrei potuto misurare la mia forza. Se non mi fossi opposta io non sarei nulla. Adesso so chi sono, conosco la mia forza e so che valgo qualcosa». (copyright Tigì)
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