26.3.14

Abbandonata al Burger King, ritrova mamma dopo 27 anni Giovane americana aveva scritto su Fb, 'Non sono arrabbiata'

Ecco che c'è chi non prova odio e rancore



Baby Burger King

Redazione ANSA WASHINGTON
26 marzo 201420:08 NEWS



'Burger King Baby' ritrova sua madre grazie a Facebook. Quella di Katheryn Deprill, una giovane di 27 anni di Alentown, in Pennsylvania sembra una storia da film a lieto fine. La madre l'abbandono' quando aveva poche ore di vita, nel bagno di un fast food, un ristorante della catena Burger King, facendo perdere ogni traccia per tutto questo tempo.

Poi, ai primi di marzo, Katheryn, posto' su Facebook un post dal contenuto drammatico: "Voglio che lei sappia che non sono arrabbiata con lei per quello che ha fatto, però ho tante domande da farle, pur di iniziare una nuova relazione con mia madre biologica. Vi prego - e' l'implorazione della giovane donna - aiutatemi a trovarla condividendo questo mio post''. E poche settimane dopo e' successo il miracolo: due donne l'hanno contattata e c'e' stato l'incredibile incontro. "Si sono abbracciate immediatamente. E' stato tutto molto emozionante e drammatico", ha raccontato Jim Waldron, un avvocato che ha organizzato la riunione su richiesta della madre la cui identita' rimane ignota.
Cosi', quella che per anni e' stata ribattezzata dai media 'Burger King Baby' ha potuto riabbracciare la madre biologica e conoscere la sua tragica storia: aveva appena 16 anni quando venne stuprata durante un viaggio all'estero. Tornata negli States, era riuscita a tenere nascosta la gravidanza ai genitori, ma sapeva che non sarebbe mai riuscita ad avere cura del bambino. Quindi, come racconta l'avvocato, ha deciso di lasciare il neonato in un luogo dove sarebbe stato trovato facilmente da chi sarebbe stato in grado di metterla al riparo. Una versione che ha convinto anche Katheryn: '"Deve essere stato tremendo dovermi lasciare, sono certa che non era quello che voleva, m si rendeva conto che non aveva altra strada davanti. Aveva solo 17 anni. Mi ha lasciato in un posto dove sapeva che sarei stata trovata, non voleva buttarmi via". Al momento dell'incontro erano presenti anche i genitori adottivi della ragazza. 
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

25.3.14

ELEPHANT MAN di Luigi Marinelli "Io non sono un animale! Sono un essere umano! Sono ... un ... uomo" (J.Merrick).

Domenica scorsa che ho visto ,anche se con il mal di testa e gli occhi chiusi per non piangere Facebook emoticon Pianto talmente era tristeFacebook emoticon Triste e malinconica ,Elephant Man di Luigi Marinelli .L'opera teatrale è tratta dall'omonimo racconto di Frederick Treves  è stupenda. 

"Io non sono un animale! Sono un essere umano! Sono ... un ... uomo" (J.Merrick). 

Uno spettacolo come dice il sito di http://www.romeguide.it/?pag=schedaspettacolonew&id=16094 ,sull'umanità, la dignità  e il dolore che si nasconde sotto una maschera mostruosa. 
The Elephant Man non è soltanto un capolavoro della cinematografia firmato da David Lynch. E' soprattutto un racconto perfetto, quasi in presa diretta, di un giovane chirurgo, Frederick Treves, che salva l'Uomo Elefante, al secolo Jospeh Merrick, dalle torture dei freak show della Londra di fine Ottocento. 
In un momento storico come quello attuale in cui l'estetica del corpo, della "bellezza a tutti i costi", sono divenuti un motivo perpetuo e ossessivo, non senza conseguenze finanche drammatiche (si pensi ai danni provocati dalla chirurgia estetica o a patologie impulsive e compulsive letali come la bulimia e l'anoressia), portare sulla scena una storia d'amicizia tra un brillante e ambizioso chirurgo e un "mostro apparente", capace però di regalare agli altri un universo di poesia e bellezza, significa sovvertire il putrido sistema di vuote apparenze, di fasulle perfezioni, di oscene ostentazioni artificiali a cui siamo ormai assuefatti. 

Confermo quanto riporto dall'articolo della nuova sardegna citato nel blog più precisamente qui

Ottimo cast mi aspettavo di vedere "all'opera " Liotti ma l'ottimo Giorgio Lupano lo ha sostituito sublimemente .Brave Ivana Monti e Deborah Caprioglio soprattutto quest'ultima da me conosciuta solo per le apparizioni e partecipazioni televisive . 
commenti entusiasti sulla  pagina di facebook dello spettacolo di Elephant Man in particolare 
Elena Altamura
Spettacolo grandioso, bellissimo, uno dei più belli che io abbia visto. Emozionante, coinvolgente, davvero tutti meravigliosi!! Grazie per tutte le emozioni che mi avete regalato Facebook emoticon Felice 

Lo so che il tema non è  originale , ma << ... il fatto è che s'invenra niente di nuovo da 2 mila anni . Si rimescolano solo le carte . Ed ogni volta  viene unaxmano >> a volte con successo, a volte senza << Ma in fondo il mazzo è sempre lo stesso (...) :L'importante è non perdere la voglia di giocare >>* 
* da Martin Mystere n°318




24.3.14

riassunto del carnevale 2014

ecco per chi non ha  voglia o tempo  di cercare  fra i post precedenti un riassunto dei carnevali  della mia isola



Ecco   per  il mio reportage  \  diario


  Come tutti gli anni   i  giorni di  Giovedi  e Martedi Grasso noi lavoriamo   sia  per dare  a dipendenti  ( cye vengono dai paesi  vicini  (  Sedini e  Tisiennari frazione di bortigiadas  ) la possibilitò   di godersi il carnevale o  quanto meno  di arrivare  a casa     visto  che  si chiudono le strade  al traffico  . 
Lo so che  carnevale  è finito  , ed  è iniziata  la  quaresima  ( url  )  , ma   vuoi per motivi economici  o culturali  ( anticamente   nonostante  la religione  tali rituali  pagani continuando   fino alla primavera  )   si  " recupera  " il rito  di martedi   grasso  . Ecco  una risposta  alle    vostre  domande :  come hai trascorso il tuo carnevale  , questo nessun  reportage , ecc  .
Giovedi Grasso 
 la mattina  lavoro  fino a  12  perchè alle 13  anche  se la  sfilata  inizia  a 15   e nella mia  via   arriva  alle  17  . Di  sera  cazzeggio  vario e corveè casalinghe  . Non sono  uscito ala sfilata  perchè ero un po' rifreddato ,  nessuno con  cui uscire a  vedermela da  fuori  , perchè a casa  arriva  tardi  o c'è troppo caos   tanto  che vibrano le  finestre  per  il rumore  proveniente  dalle casse dei carri  . E poi serviva  aiuto  a mamma  che stava preparando le frittelle  per  la cena   con  amici  .Ecco alcune foto  fatte  dala  finestra  di casa  . Più precisamente  del soggiorno  .










Venerdi 
lavoro
Sabato
il  solito   rituale    del  fine settimana corvè  casalinghe  :  fiera  ,  caffè .  cazzeggio  con sottofondo la sfilata  dei bambini  che  venerdi non s'era tenuta per pioggia  )  
 Domenica  
per  il caos   di cui  ho parlato prima   ma  che  può essere riassunto dalla  tavola  di  topolino riportata  . Siamo andati ala  sartiglia  d'Oristano  . Abbiamo deciso all'ultimo d'andare  e quindi abbiamo trovato dei posti in tribuna  numerata  , dovevamo comprare (  si posso fare  anche online )  i biglietti dal giorno prima , in posti mediocri  . Poi però dove  la  corsa alla stella  , ci si dove  spostare   di tribuna  , per le pariglie  , ma  i miei  " vecchi erano stanchi  e poi eravamo    bagnati   dalla testa  ai piedi  ed  infreddoliti  (  stare  4  ore  seduto in una tribuna  con la  pioggia  e l'umidità non è il massimo )  siamo andati   a vederci  il  complesso  archeologico ( nuraghi  , capanne  ,  e pozzo sacro  ) di santa cristina  .
 
 Le altre foto e video dei 2 " carnevali " le trovate sul mio canale yotube

Lunedi
 lavoro
Martedi 
diluvio .E quindi l'hanno spostata a  domenica  9 marzo . Stavolta   sono uscito , fncl ala solitudine  . Dopo un giro  per  fotografare la  sfilata  da  dietro le  quinte   e  poi camminando    , sia cercando spunti  per  evitare solo foro di  carrri , ho trovato  posto  lungo le transenne  , vicino ai semafori  ,  con amici   d amici  ( amici di secondo livello  ) . ecco una carrellata  di  foto (   ho scelto  quelle  venute meglio  ) . 

Poi l'influenza


22.3.14

progettare e vestirsi con materiali antichi per l'oggi e risparmiare

riporto  qui  , scusandomi se  in png  , ma  purtroppo  mi si è  guastato il mouse  ,  questi due  interessanti articoli  presi  dalle  pagine  d'approfondimento     della  nuova sardegna del  21\3\2014 i primi   due  
 


oltre alla lana  un altra  fibra  ecologica \  naturale   c è  la  canapa  che   può essere  , e  qui   sfatiamo luoghi comuni  negativi  in particolare  quello   canapa =  droga  \  spinelli  , oltre ad essere usata   come  abbigliamento   e  per  farne  abbigliamenti  e tessuti    anche  per  altri usi   positivi    che  trovate   su  http://www.usidellacanapa.it/usi/index.php     in quanto  sarebbe troppo lungo   parlarne in questo  post  .


 ecco   un articolo interessante  preso   da http://www.abbigliamentocanapa.it/

ABIGLIAMENTO ECOSOSTENIBILE IN CANAPA: DONNA, UOMO, SCARPE, BORSE, ACCESSORI

In questo blog vi vogliamo parlare della canapa, della sua storia, del perchè questa coltivazione si è interrotta in passato, del perchè si dovrebbe invece ri-estendere come lo era allora, del perchè aumentare i suoi utilizzi soprattutto in campo tessile. La canapa oltre alle sue caratteristiche che la rendono ottimale per la produzione di abbigliamento è anche una coltivazione con un bassissimo impatto ambientale. Altramoda, all'interno del suo shop, propone abbigliamento per uomo e donna, borse e marsupi e scarpe in canapa.







STORIA DI UNA CANAPA DALLA BRUTTA REPUTAZIONE!

Resistente, protegge dai raggi UV, assorbe l'umidità, non esiste OGM, antiparassitaria, coltivabile in Italia. Di cosa stiamo parlando?? Della CANAPA. È impensabile che un materiale naturale con caratteristiche e proprietà del genere debba trovare ostacoli e difficoltà nella sua coltivazione ed utilizzo. Eppure è così, anche se le cose ultimamente stanno leggermente cambiando e migliorando.

La storia della canapa comincia ben ottomila anni fà, è stata infatti la prima fibra ad essere utilizzata dall'uomo e fino alla Seconda Guerra Mondiale è rimasta una coltivazione diffusa in varie parti del mondo e sfruttata per tantissimi usi. Fabbricazione della carta, combustibile per auto, produzione di corde, vele, tendaggi, tessuti sono i maggiori utilizzi che se ne facevano in passato. I semi di canapa potrebbero però essere usati anche come fonte di cibo visto l'alto apporto nutritivo che hanno. Un'altro impiego invece che sembra avere sempre maggiore diffusione oggi è quello della canapa nella bioedilizia. Pensate che fino agli anni '50 circa l'Italia era la seconda nazione per produzione di canapa dopo la Russia.

E poi cos'è successo?? È successo che intorno agli anni '30 i grandi industriali americani della carta e dei materiali sintetici provenienti da petrolio e carbone si sono accorti di quanto la canapa potesse essere dannosa per i loro guadagni. E fu così che grazie a imparentamenti vari tra magnati finanziari e uomini dell'amministrazione dell'America di allora la canapa diventò marijuana, una droga demoniaca che faceva diventare le persone cattive, violente, pazze e incurabili!! Per diffondere questa credenza e per manipolare la coscienza delle persone, molte delle quali non istruite e ingenue, fu messa in atto una campagna di sensibilizzazione su TV, radio e giornali sugli effetti devastanti che questa pianta poteva provocare. E così l'illegalità della canapa fu raggiunta anche con il consenso delle persone. Ovviamente gli effetti di queste decisioni si propagarono in tutto il mondo e la conseguenza fu che la produzione ed utilizzo della canapa, soprattutto in campo tessile, venne presto sostituita dall'uso di fibre sintetiche e cotone.


IL RITORNO DELLA CANAPA

Questi ostacoli culturali, ovvero il fatto che sia un materiale che si associ alla povertà e la sua brutta fama da droga, si stanno però pian piano superando, ma riprendere questo tipo di coltura non è facile. Si sono persi la filiera e i metodi di lavorazione. In particolar modo la raccolta e la macerazione sono processi piuttosto difficoltosi a causa dell'altezza che le piante possono raggiungere, fino a sette metri. Attualmente la coltivazione è ripresa in Canada, in alcuni stati degli Stati Uniti ma soprattutto in Cina. Anche in italia la situazione sta migliorando nonostante ci siano ancora delle difficoltà. Il principale ostacolo che rallenta la produzione di canapa è l'innovazione tecnologica, ovvero la mancanza di macchinari adeguati per la raccolta e la prima trasformazione, che avviene direttamente sul campo. Sono state avviate delle coltivazioni sperimentali di babyhemp ovvero canapa di dimensioni ridotte per adattarle a quelle del lino e quindi poter utilizzare gli stessi macchinari, ma non ha dato risultati positivi sopratutto perchè così facendo si riduce di
molto la produzione. Sono state così brevettate altre tecniche, come ad esempio quella della biodegommazione, e un macchinario, progettato da Assocanapa e il CNR IMAMOTER, per la prima trasformazione della canapa. Le altre difficoltà nell'ampliamento di questa produzione si trovano poi a livello legislativo e burocratico. Bisogna sperare perciò in una maggiore chiarezza legislativa e in uno snellimento della procedure burocratiche per rivedere tanti altri ettari di terre coltivate.
Oggi ci si ricorda poco della coltivazione della canapa in Italia, che però era anche stata celebrata nel 1950 con l'emissione di un francobollo.

L'USO DELLA CANAPA NEL TESSILE

L'Italia ha una grande tradizione di produzione e lavorazione della canapa soprattutto in campo tessile. Inizialmente utilizzata per corde e vele grazie all'espandersi delle Repubbliche Marinare, successivamente ha trovato spazio anche per la produzione di tessuti ad uso domestico, come tovaglie e lenzuola, e abiti. Era un tessuto estremamente utilizzato in virtù della sua resistenza. Le donne usavano quindi la canapa per gli abiti e la biancheria della casa perchè così potevano durare a lungo, per generazioni.

Come i nostri predecessori avevano già intuito, le caratteristiche della canapa ne fanno un materiale naturale ottimo per la produzione di abbigliamento. Questo suo utilizzo è stato riscoperto negli ultimi decenni grazie a una presa di coscienza di molte persone sugli effetti devastanti nell'ambiente che prodotti derivanti dal petrolio causano.
Oltre ad essere molto resistente, la canapa assorbe molto l'umidità grazie alle sue grandi cavità interne. Ha una grande capacità di dispersione di calore per cui i tessuti rimangono freschi d'estati ma caldi d'inverno. Assorbe poco gli odori, anche quelli del corpo, ha una maggiore protezione UV rispetto ad altri materiali e possiede una micropotenza elettrica che stimola la pelle favorendo anche la circolazione del sangue. Non è soggetta a acari, muffe, funghi e tarme, ed è anallergica. Le pieghe che si creano sono più dolci rispetto ad esempio a quelle che fa il lino, per cui la vestibilità è più lunga.
Ciò che però vogliamo sottolineare è che la canapa è una coltura ecosostenibile,. Oltre che non danneggiare l'ambiente lo aiuta. Le sue lunghe radici scavando nel terreno lo ossigenano rendendolo più fertile e non soggetto all'uso di concimi. Gli oli essenziali della pianta sono poi dei naturali antiparassitari, quindi non ha bisogno di pesticidi e contribuisce ad allontare i parassiti anche dalle altre colture. Per questo si usa alternare coltivazioni di canapa ad altre coltivazioni. La canapa richiede quantità limitatissime d'acqua e e il suo ciclo di vita è abbastanza breve, circa tre mesi. Se si pensa poi alla possibilità di poterla seminare, coltivare e trasformare, il tutto in Italia, questo significherebbe favorire la filiera corta e non ricorrere a produzioni estere.
Anche facendo il raffronto con altri materiali ci sono qualità della canapa che non si trovano altrove e non solo quelle proprie della fibra ma anche, e probabilmente è la cosa più importante, quelle riguardanti l'impatto ambientale della sua produzione... Rispetto al lino ad esempio presenta, è più resistente, assorbe meglio l'umidità e può essere indossato sia in inverno che in estate. Rispetto al cotone invece le differenze emergono soprattutto a livello di produzione. A parità di raccolto, per il cotone si necessita del doppio del terreno necessario per la canapa, la canapa ha bisogno di meno di un terzo dell'acqua di cui invece ha bisogno il cotone e il cotone richiede l'uso di molti pesticidi che invece la canapa respinge.
Per la produzione di abbigliamento, come t-shirt, cardigan, calze, la canapa viene utilizzata spesso insieme ad altri materiali come cotone biologico e lana per dare maggiore morbidezza ed elasticità ai capi mantenendo però la forte resistenza data dalla canapa.



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21.3.14

Parla Giorgio Lupano, protagonista della pièce Oggi e domani a Sassari e domenica a Tempio “Elephant Man” La consapevolezza di essere un uomo

sembra  bello   . Ed  interessante  . Alemo da quel che  dice la  nuova sardegna del  21\4\2014

di Roberta Sanna 

SASSARI Sarà oggi e domani (ore 21) al Comunale e domenica a Tempio “Elephant Man”, spettacolo di Giancarlo Marinelli. Ne parliamo con Giorgio Lupano, nella scena Joseph Merrick, affetto da una malattia deformante e realmente vissuto nell’Inghilterra vittoriana. «Lo spettacolo racconta – dice l’attore – l’umanità di Merrick, la lenta acquisizione di questa consapevolezza. Fino ad allora aveva accettato la condizione di “uomo elefante” con rassegnazione, trattato come un fenomeno da baraccone mai da essere umano. Grazie all’aiuto del personale dell’ospedale, l’amore e l’amicizia - il dottore e sua
moglie, Rosario Coppolino e Deborah Caprioglio, e la capoinfermiera, Ivana Monti, riacquista la sua identità di uomo». Perché può interessare lo spettatore odierno? «Oggi siamo esposti ad altri tipi di esibizione:la ricerca spasmodica della bellezza, la forma fisica a tutti i costi, l’omologazione a canoni imposti di bellezza. Questa è una chiave di lettura. Dire che siamo persone e non conta l’aspetto, sembra banalità, ma nei più giovani non attecchisce. In America le ragazzine chiedono le protesi al seno per il compleanno. È un modo per diventare bellezze da baraccone». È un limite recitare con una maschera? « In teatro il volto conta meno che al cinema. Conta più il corpo, come occupiamo lo spazio o usiamo la
voce. Qui anche quella è deformata. Ma anche così posso dare la mia personale interpretazione. Sarò più chiaro: prima di me c’era Daniele Liotti e nonostante indossiamo la stessa maschera e lo stesso costume siamo due Merrick molto diversi. Capaci di dare a questa fissità del volto e della postura un carattere, una personalità precisa. Certo è una bella sfida. Appena me lo hanno proposto ho pensato: quando mi ricapita un personaggio così? C’era il timore di una storia che parla di deformità fisica, tema su cui non si può essere superficiali, e dall’altra parte una sfida, perché recitando con la maschera, la postura e la voce deformate, dovevo far emergere l’umanità. Ora so che chi viene a teatro dimentica la maschera e sta ad ascoltare l’autoironia che viene fuori, la tenerezza e a volte la cattiveria, fino a scoprire la persona che c’è dietro».


19.3.14

Parigi, profanato il Sacre Coeur Gli anarchici (? ) imbrattano la basilica

Al di là dell'essere anarchici (  o di altra   forma  di pensiero )   o meno , credenti o non credenti ... é proprio la bestiale stupidità di questi atti, compiuti da pochi reietti, che allontana le persone da qualsiasi confronto     con le idee di questi fanatici miserabili. La vernice ce l'hanno nel cervello. Indelebile. Lo so che   tale articolo  è un concentrato di  luoghi comuni  ed  ostile agli anarchici  , in quanto i veri anarchici  , esperienza  personale  , odiano si  le  chiese   , ma  non  scenderebbero mai   a  livelli del genere  .
Lo riporto sia  perchè non  ne  ho trovati altri   su tale  news ,  e poi ho  subito un intervento ad  un dente   e  sono a dolori    non riesco a trovare la forza   di stare  molto a  pc  e  cercarne altri magari   meno carichi d'odio e di rancore  ,  forse più obbiettivi e  senza  preconcetti   \ pregiudizi  sugli anarchici  .

Indignazione per l'atto vandalico contro uno dei simboli della capitale francese, visitato ogni anno da 10 milioni di turisti.
Choc e indignazione in Francia per la profanazione della Basilica del Sacro Cuore, uno dei momumenti simbolo di Parigi. L'ingresso della celebre basilica di Montmartre, con vista mozzafiato sulla capitale, è
stato imbrattato da anonimi vandali con scritte rosso fuoco. Si tratta di slogan tipici dell'ambiente anarchico: 'Né Dio né Stato", "Fuoco alle cappelle", "Fuck tourism". Un atto vandalico che ha suscitato sdegno e indignazione tra i cittadini e i politici. "E' inaccettabile" ha dichiarato il sindaco uscente della capitale, il socialista Bertrand Delanoe. Il Sacre Coer è uno dei monumenti più famosi di Parigi, con circa 10 milioni di visitatori all'anno.

17.3.14

Venduti 50mila libri: Bitti riavrà la piazza Gli scrittori sardi vincono la scommessa

unione  sarda  online del  17\3\2014
                          La piazza danneggiata dall'alluvione



E' stato così raggiunto l'obiettivo che sei scrittori sardi, pubblicati da Einaudi, avevano inteso raggiungere con la pubblicazione di un'antologia.
Bitti avrà nuovamente la piazza distrutta dall'alluvione. Sarà ricostruita grazie ai fondi raccolti con l'antologia "Sei per la Sardegna" regalata da sei scrittori sardi (Abate, De Roma, Fois, Mannuzzu, Murgia e Soriga) e dalla casa editrice Einaudi. In poco più di un mese e mezzo, grazie alla maratona di solidarietà dei lettori, il libro ha venduto le 50mila copie necessarie per la ricostruzione dello spazio urbano devastato dalla furia dell'acqua e del fango. Entro Pasqua gli autori che hanno dato vita al progetto, contando anche sulla disponibilità dei librai, saranno a Bitti per dare il via al progetto che farà risorgere lo spazio urbano, simbolo di aggregazione della comunità. La piazza non sarà così un luogo doloroso di memoria. Al posto del cratere scavato dalla furia dell'alluvione, ci sarà uno spazio che si fonda sui valori della solidarietà e della cultura.
Soddisfatto lo scrittore Francesco Abate, una delle anime dell'iniziativa: "Ogni libro equivarrà a un mattone - ha detto ricorrendo alla formula che ha inaugurato la presentazione del volume - ogni libro rappresenterà la speranza. L'impegno civile dei lettori ha vinto".

adesso anche per fare spettacolo bisogna emigrare e andare oltre il mare LOU DI FRANCO, LO ''SWING SARDO'' CHE HA CONQUISTATO LA FRANCIA






Inserito il 16/03/2014 h 13:00

Swing e jazz nelle proposte musicali di Lou di Franco, cantante sarda emigrata in Francia con un secondo album uscito di recente

c.. di massa Perù: tutti nudi a Machu Picchu Dilaga moda, ma scattano arresti

unione sarda  Domenica 16 marzo 2014 21:47


                                                                Nudi a Machu Picchu

Fino a un po' di tempo fa erano episodi isolati. Poi hanno attirato l'attenzione dei media, e ora rischiano di diventare una tendenza tra gli stranieri che visitano il principale sito turistico del Perù. Non si sa bene quando è iniziato il gioco, ma come sempre è su Internet che si è diffusa la nuova tendenza. Prima c'è stato l'arresto di due ragazzi, uno australiano e uno neozelandese, che si fotografavano senza nulla addosso fra le rovine. Poi le immagini pubblicate da un giovane israeliano sul suo blog per arrivare inevitabilmente al video su YouTube, in cui si vede una coppia correre senza vestiti nella cittadella inca. Ieri altri quattro arresti. Ricardo Ruiz Caro Villagarcia, responsabile della Cultura di Cusco, la regione dove si trovano le rovine, ha promesso che garantirà che "cessino questi episodi, che pongono a rischio il nostro patrimonio". Anzi, le autorita locali hanno già fatto sapere che se ci saranno nuovi stranieri con il "vizietto", avvertiranno immediatamente le rispettive ambasciate. Chi ha provato a fare un'analisi rigoroso di quello che potrebbe diventare un nuovo fenomeno del turismo è El Comercio, principale quotidiano di Lima. "Perchè tutti nudi su Machu Picchu?", si domanda il quotidiano, dandosi due risposte: "La prima ragione è quella di voler lasciare un'impronta nella propria vita. Si può cioè scrivere un libro, piantare un albero... oppure farsi scattare una foto nudo tra le nostre rovine". "Il secondo motivo é strettamente legato a Internet - prosegue il giornale -: la rete "massifica" ed è quindi necessario fare cose eccentriche per poter distinguersi e fare in modo che la società ti guardi".




16.3.14

Giappone, ecco il super tiro alla ''Holly e Benji''

http://it.wikipedia.org/wiki/Episodi_di_Holly_e_Benji






Kosuke Ota e Naohiro Ishikawa sono due calciatori del FC Tokyo molto appassionati di manga giapponesi. Amano leggere soprattutto “Capitan Tsubasa”, meglio noto in Italia con il nome di “Holly e Benji”. Il manga è famoso per i tiri strabilianti dei giocatori protagonisti, ma Kosuke e Naohiro non vogliono essere da meno. Decidono così di imitare il super tiro del loro fumetto preferito. Kosuke riceve un passaggio da Naohiro e lascia partire un esterno sinistro ad effetto che si infila sotto l’incrocio. Un tiro talmente preciso da essere considerato un fake da alcuni utenti su YouTube, dove ha già raccolto un milione e mezzo di click in tre giorni.

(a cura di Ivano Pasqualino)

  e per  rinfrescare la menoria    o  far  conoscere   alle nuove generazioni    tale  manga    eccone la sigla italiana

  e la  sigla  giapponese  


differenza tra orfani e lady mafia

Un mio amico   , lettore  del nostro  blog  ,  mi ha  chiesto    dopo aver  letto i  post  su  ladymafia  : <<  come   prendi  orfani e  lo giudichi bellissimo  nonstante la  violenza  , prendi lady mafia e lo stronchi   senza  neppure  un appello \  seconda  possibilità    dopo  neppure  un numero .  Come mai  ?.    >>

Sono due  oltre   a essere  due  generi   diversi  . distopico  Orfani   Noir - hard  boiled   Lady mafia  . Inoltre   , come  certamente  saprai  , a  differenziali  è il  tipo   di trama   e  il  modo  con  cui  sono disegnati  
Orfani 

 Ne   ho anche  parlato   in questi due post  


ottimi i disegni   almeno da  quel che ne  capisco   non avendo fatto studi d'arte ma un semplice  liceo   artistico  e  la  facoltà  di  lettere , ottima la trama  che non si  fossilizza  su una  sola  vicenda   ma più vicende insieme 


                               Lady mafia  
Nonostante la  strenua  difesa degli autori che pubblico interamente  presa   da   http://ramath.forumup.it/about9941-.html&highlight=

Ma Lady Mafia è un fumetto noir, e il vortice di violenze che contraddistingue le sue vicende rientra nei canoni del filone narrativo a cui fa capo. Voler ridurre, però, il fumetto a questo e accusarlo di sfruttare il fascino del male per fini commerciali, vuol dire non aver letto affatto il fumetto o essersi fermati solo al titolo. Lady Mafia è molto più di questo, e di conseguenza rimandiamo le accuse e l'invito a sospenderne la pubblicazione al mittente.
In Italia, purtroppo, si tende a sottovalutare parecchio l’intelligenza media dei lettori, non ritenendoli capaci di farsi un’idea su cosa sia giusto o cosa sia sbagliato nelle letture che vengono loro proposte. Noi, al contrario, siamo convinti che chi ci legge sappia riconoscere la differenza tra il bene e il male. E il cadere di Veronica nell'errore/orrore va ricercato nel circolo vizioso della violenza, cui Veronica è abituata da sempre. In parole povere, conoscendo lei solamente il linguaggio della violenza (è figlia di boss e la violenza continua a seguirla anche all'interno delle mura della casa famiglia cui viene affidata), altro non sa fare che parlare appunto solo quella lingua. E' sbagliato, ma umano. E Veronica sa di sbagliare, come confida spesso nelle pagine del suo diario, lo sanno anche i personaggi che incontrerà nella trama (l'amico Nicola, il parroco, ecc.), può non accorgersene il lettore?!
Artisticamente parlando, Veronica offre sfumature, evoluzioni e conflitti di coscienza, che un "eroe bianco" non consentirebbe. I suoi errori, i suoi dubbi, i suoi sfoghi, quelle sue certezze che nello sviluppo della trama vacillano sempre più ne fanno un personaggio complesso, a tutto tondo. Ma quello di lei che non va mai perso di vista, è che Veronica sbaglia e continua a sbagliare perché nasce come antieroina: e come potrebbe mai un antieroe essere esempio di condotta giusta e morale?
Il messaggio del fumetto è dunque un messaggio positivo, che viene gridato attraverso la rappresentazione del negativo. Abbiamo scelto di mettere in scena gli orrori della violenza per renderne palese l'assurdità, l'amoralità, col fine di prenderne distanza.
E quando parliamo di rappresentazione della violenza, non ci riferiamo solamente a quella di stampo mafioso. La nostra battaglia si traduce in denuncia contro la violenza - tutta - da quella esercitata sulle donne, a quella praticata sugli animali, o ancora a quella rivolta a chi è diverso. Se così non fosse, e avessero invece ragione i nostri detrattori, non avrebbe, allora, senso l'ampio spazio lasciato a tematiche scottanti e attualissime, quali il femminicidio, l'omofobia, la vivisezione, il razzismo, lo stalking, sia all'interno delle trame del fumetto sia nella rubrica Lady Mafia Extra. A dare voce a personaggi fittizi nel fumetto sono professionisti (psicologi, avvocati, ecc.), che danno consigli e tracciano identikit per riconoscere predisposizioni e comportamenti violenti. Pur non avendo la presunzione di essere un fumetto “educativo” (ma lo sono forse gli altri?!), cerchiamo in tutta coscienza di essere un fumetto al meno “informativo”, proponendo al lettore temi e spunti su cui poter riflettere.”
“Lady Mafia” continua l'autore “è la madre della protagonista del fumetto, che avendo preso il posto del marito dopo la sua carcerazione, così viene chiamata. Ecco perché Lady Mafia è semplicemente equivalente femminile di boss, di padrino, e giammai una esaltazione del ruolo. Ma, forse, il problema è proprio tutto qui, la scelta di un'antieroina anziché di un antieroe. Forse un Mister Mafia non avrebbe sollevato tanto scalpore, come non lo fanno i romanzi, i film e le fiction di mafia, o i tanti videogiochi violenti non proibiti ai minori.
Paradossalmente, la scelta del protagonista al femminile voleva (e vuole tuttora) essere un "omaggio", passateci il termine, alla donna, una riflessione sul suo ruolo odierno e sui suoi drammi, personali e sociali. Veronica, per entrare in affari con la mafia, è costretta a fasciare il proprio corpo per nasconderne la femminilità; si muove in un mondo decisamente “maschile” (oltre che maschilista), tanto che è costretta ad assumere l'identità del defunto fratello Andrea per entrare a far parte di Nostraduania. Questa metamorfosi forzata, nei nostri intenti, vuole rispecchiare la snaturalizzazione della donna “moderna” in ambiente lavorativo, che si vede sistematicamente penalizzata e scavalcata, nel confronto con un collega uomo. Allo stesso modo, la lacerazione interna della personalità dell'antieroina, deve rimandare allo strappo che molte donne oggi provano dinanzi alla scelta tra carriera e famiglia.
Gli equivoci nel mondo della parola, come in quello reale sono infiniti. Il drammaturgo Bertolt Brecht ne è esempio eclatante. Il capolavoro Madre Coraggio e i suoi figli, scritto a ridosso dello scoppio della seconda guerra mondiale, è denuncia degli orrori delle guerre e delle tragedie che esse producono. Nelle sue intenzioni l'antieroina di Brecht, e sottolineiamo antieroina, a fine rappresentazione avrebbe dovuto ripugnare lo spettatore. Sì, perché Madre Coraggio è parte, seppur marginale, del macrocosmo "guerra"; e sebbene vedrà morire i suoi figli, con il suo carretto continuerà ad alimentare la macchina della guerra. Come poter avere simpatia per lei? Ebbene, il pubblico non soltanto ne ebbe compassione, ma la amò.”
La Cuore Noir Edizioni e Pietro Favorito non ambiscono a tanto per la loro antieroina, ma sperano almeno che venga capita!

Posso  affermare  che  Lady Mafia è un fumetto, almeno per il primo numero che ho letto ,  dal punto di vista tecnico, stilistico e artistico, orripilante\ mediocre  .Gli interventi  degli psicologi  andavano integrati  dentro il fumetto   e  non  come  appendici
E' uno di quei fumetti, con operazione marketing connessa  (  vedi  qua  )  , che, per chi ama quest'arte, può essere considerato solo un insulto se usato in maniera  estrema .
E' un insulto, per esempio, che questo albo appaia in uno dei prodotti di punta di quest'anno di Rai Uno. E' un insulto che trovi uno spazio spropositato nelle cronache di questi giorni. E' un insulto che venga pompato a tal punto da farlo considerare un fumetto di "culto" e che "rompe" con una certo "buonismo" dilagante (perchè è questo che viene detto tra le righe).
E' un insulto che si parli di censura e di ritiro!!! Ma lasciatelo lì a marcire sugli scaffali delle edicole: senza questa pubblicità non se lo sarebbe comprato nessuno.
E' un insulto che si parli di questo fumetto, oppure che questa ciofeca abbia agganci tali da farsi parlare addosso, e che si parli invece così poco di tutto il resto del fumetto italiano che è generalmente bello, ben fatto e che trascina ancora oggi decine di migliaia di persone nelle edicole o nelle fumetterie  mensilmente.

ne  ho parlato  per  chi fosse interessato precedentemente   qui  e  qui  

Un altra mia amica mi ha  fatto notare     che in essi c'è  troppo violenza   e che preferisce per  i suoi  bambini   i classici   come  : Mafalda (  I II )   ,  snoopy , topolino ( I II )  , ecc

 vero  e  non ti  biasimo  nei fumetti  e non solo purtroppo    c'è troppa  violenza   a  volte anche gratuita  ed  eccessiva  .





 Ma  in alcuni  casi è  funzionale  alle storie




E poi   bisogna  distinguere  ed  educare    che ,   anche  se la  violenza   non è mai  giustificabile specie quelle gratuita    c'è  violenza  e  violenza  .  quella  imposta   del potere  in genere  dal media    e  quella   proveniente  da dentro di noi     ma  che  dobbiamo tenere  sotto controllo . Per  spiegarmi meglio  fasi riferimento al  romanzo  ed il al film Arancia meccanica  ma  soprattutto  a    questo film  Trailer italiano di "L'onda" ("Die Welle"), il film tedesco diretto da Dennis Gansel del 2008




e  a   http://it.wikipedia.org/wiki/Violenza  ( con relativi  link  ) 
concludo  analizzando   l'uso della  violenza   nei due  fumetti     di cui  siu è parlato  nel post  d'oggi .

Lady mafia  
L'uso  è  solo gratuito  specie  la  scena  in cui  continua  a torturare  e  poi  ammazza  brutalmente uno   del commando  che  partecipo alla mattanza  della  sua  famiglia      , nonostante   quello  che  sta  torturando   per  estorcergli i nomi del restpo del comando  e  del mandate      che   uccise i  suoi genitori  sia  disposto ad  aiutarlo a rintracciarli  .   Infatti   nel finale   del  primo episodio   quando  un misterioso   personaggio  va
 a  confessarsi  e   come ultima cosa  afferma  ....  vedere  a  sinistra    la mia  scansione dell'ultima tavola del  primo numero di questo fumetto 
In Orfani  
Essa  almeno  , dall'impressione fattami   leggendo i primi  6  numeri  ,  non è  gratuita  ma  funzionale alla storia in questione . Infatti La Terra è colpita da un mega raggio mortifero, che spazza via mezza Europa e un sesto della popolazione mondiale. A puntarlo sul nostro pianeta, con premeditazione da una galassia lontana, pare siano stati gli alieni. In questo scenario post apocalittico sono ambientate le vicende di Orfani, i protagonisti della nuova miniserie Bonelli, un gruppo di bambini adottati dall'esercito per farne macchine da guerra. Che da grandi si ritrovano in un mondo ostile a combattere contro un nemico terribile e sconosciuto. Ma ......
da http://www.smemoranda.it/post/1332/Orfani-la-prima-serie-a-colori-firmata-Bonelli
( mie deduzioni e previsioni   che sembrano trovare  e troveranno  conferma   nei  numeri successivi al  6     )   si scoprirà che  il realtà è un regime di militari\  una dittatura che   sta educando \ formando,  con  una  pseudo  guerra    dei nuovi soldati per    ristabilire  l'ordine  . 
Ed  l' addestramento rende alcuni d'essi iulteriormente instabili e violenti e crea il desiuderio di vendetta .di .... e la relativa reazione di .... contro i capi che li ha fatto il lavaggio del cervello e addestrati in tale maniera cioè al motto Non facciamo arte. Facciamo cadaveri.


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15.3.14

alla ricerca di un film misterioso hanno ucciso un altro bandito opera del regista romano Guglielmo Garroni, datata 1976

forse ho trovato online  su http://www.tubeplus.me/  un   film d'epoca  girato  dalle mie parti nel 1976    più  precisamente  qui per il donwload diretto
Un Misterioso film di cui non si ha praticamente alcuna notizia e di cui non si è ancora trovata una copia. Esistono solo diversi manifesti d'epoca, che farebbero pensare ad un film drammatico sul banditismo sardo. Secondo il Dizionario dei film di Poppi e Pecorari risulterebbe un passaggio televisivo nel marzo del 1978 su Telemontecarloe  una proiezione  nella stessa  Santa  teresa  come   dice  questo articolo   della  nuova sardegna  cronaca Olbia-Gallura  del 15\3\2014



                                  di Giulia Bardanzellu
SANTA TERESA 
Il dizionario del cinema italiano, Poppi e Pecorari, lo cita così: «Film misterioso che non risulta mai essere stato programmato nelle pubbliche sale».


foto  di  Sara Achenza ©









Mai, tranne che a Santa Teresa, dove in molti si ricordano di averlo visto, proiettato per tre giorni di fila. La pellicola scomparsa è quella di «Hanno ucciso un altro bandito», opera del regista romano Guglielmo Garroni, datata 1976. Di questo film, che

  foto Sara Achenza ©

aveva come protagonisti Leonard Mann, alias Paolo, un giovanissimo Pippo Franco, nel ruolo di Sardu, e l'attrice in voga in quegli anni, Laura Belli, nei panni della bella Amanda, oggi restano solo un paio di locandine in vendita su eBay e qualche foto di scena. Gli attori sono ritratti sulle rocce di Capo Testa e tra le strade del rione Santa Lucia.
 Si tratta di scatti pubblicati di recente su Facebook dalla figlia di una delle comparse teresine. Una vera rarità per un film che ebbe la sfortuna di non trovare distributori, per poi dissolversi nel nulla. Alcuni siti internet lo definiscono «un raro film sul banditismo sardo girato in stile western». Niente trama e niente pellicola. Almeno per ora. La ricerca è partita già da tempo e i primi risultati non sono stati incoraggianti. La Cineteca nazionale di Roma non la possiede, così come quella sarda. Si sa che il 22 marzo del 1978 il film andò in onda su Tele montecarlo, l'attuale La7. Difficile pensare che sia stato registrato all'epoca ma tra i cultori del genere potrebbe nascondersi la preziosa e misteriosa opera. A interessarsi della ricerca c'è oggi anche la nipote di Guglielmo, Monica Garroni, pittrice e art director nella pubblicità, figlia di Romolo, celebre direttore di fotografia e anch'egli cineoperatore. Per lei, che racconta di una grande passione per Santa Teresa e per la Sardegna, visitata in lungo e in largo, sarebbe un modo per ricordare la sua famiglia, tutta legata a doppio filo al mondo del cinema. Nella scheda tecnica del film sono presenti anche il cugino Mark Garroni, come assistente operatore, e un altro zio, Gino Pittoni, autore delle musiche: «Sarebbe bellissimo poterlo ritrovare - dice- e per me tornare dove è stato girato tanti anni fa. Un luogo meraviglioso, ricco di poesia, come tutta l'isola. 
Mi sto muovendo con i miei parenti anche in America per verificare la presenza della pellicola tra quelle di mio padre e di mio zio". L'appello è stato inoltrato anche alle emittenti televisive. Il passo successivo è contattare gli stessi attori. La missione è trovare la pellicola scomparsa e ricostruire così un pezzo della storia del paese, da festeggiare con una proiezione pubblica. La seconda dopo quasi quarant'anni.

Sassari Rivincita su Equitalia: cittadina costringe l’agenzia a pagare

  da  la nuova sardegna del 15\3\2014  

Imprenditrice stanca di aspettare invia l’ufficiale giudiziario nella sede di Sassari e chiede il pignoramento dei mobili. Costretta alla resa l’agenzia di riscossione che non versava le spese legali dopo aver perso una causa

  
di Nadia Cossu


SASSARI

 Quando le parti – per un curioso gioco del destino – si invertono può capitare anche che un ufficiale giudiziario piombi nelle stanze di Equitalia per pignorare sedie, scrivanie, quadri. Qualcuno potrà sgranare gli occhi eppure è quanto accaduto a Sassari due giorni fa. Equitalia non paga le spese processuali per una causa vinta da una contribuente che aveva presentato ricorso e il suo avvocato chiede il pignoramento dei beni. Che alla fine non si è materializzato perché proprio ieri mattina l’ente più temuto e “mal sopportato” dai cittadini ha pagato quanto dovuto: 2300 euro. La vera protagonista di questa storia è la titolare di un’azienda agricola di
Cagliari che per un certo periodo ha stabilito però la sua sede a Sassari. A giugno del 2012 si vede recapitare un preavviso di fermo amministrativo – su uno dei veicoli di sua proprietà – e si rivolge subito all’avvocato di fiducia Salvatore Carboni. Il legale scopre che la cartella esattoriale fa riferimento a un presunto debito di 33mila euro che la sua cliente avrebbe con l’Inps. Ma l’avvocato scopre soprattutto che la cartella le era stata notificata nel 2001, che tutto era quindi abbondantemente prescritto e che la titolare della ditta (nel frattempo l’azienda era stata anche cancellata dal registro imprese) quella cartella non l’aveva mai ricevuta. A quel punto scatta il ricorso, si costituisce anche l’Inps e Equitalia resta contumace. «L’ente riscossioni – ha spiegato il legale – sapeva molto bene che stava chiedendo un credito prescritto, ma è andato avanti ugualmente». Il giudice del lavoro (competente perché si trattava di presunti crediti previdenziali) dispone subito la sospensione del provvedimento di fermo amministrativo. Lo scorso gennaio lo stesso giudice Elena Meloni emette una sentenza (la numero 17) che dichiara illegittimo il fermo e condanna Equitalia al pagamento delle spese processuali per un totale di duemilatrecento euro. Ma l’ente di riscossione dei tributi non rispetta quanto disposto dal giudice e continua a non pagare. Si comporta come alcuni contribuenti che spesso e volentieri – purtroppo! – bacchetta e richiama all’ordine. Quando va bene. Trascorsi i termini di legge, l’ufficiale giudiziario avantieri mattina ha bussato alla porta degli uffici sassaresi di Equitalia. Si è guardato intorno, ha parlato con il funzionario di turno che ha capito subito quello che stava per succedere. Solo a quel punto l’ente ha accelerato e ha finalmente eseguito il pagamento. La scadenza (ultima) era fissata per ieri mattina. E infatti, proprio ieri mattina, all’avvocato Salvatore Carboni è arrivata la ricevuta del bonifico effettuato correttamente. Equitalia ha estinto il suo debito e non rischia di vedersi svuotare degli arredi gli uffici della sede sassarese. Cosa che sarebbe senz’altro successa se avesse ritardato di un solo giorno il pagamento delle spese legali.

storie di strada


musica  consigliata


Sono sempre di più le persone, anche giovani, che cercano di guadagnare lavorando ai semafori delle strade delle nostre  città  \ paesi   in questo caso di Cagliari. Conosciamo Francesco e Falù


la seconda  


Israele, cane ferma il traffico per far soccorrere il suo compagno. Ma è troppo tardi
Commuove il web il video, ripreso da una telecamera di sorveglianza in Israele, di un cane che in mezzo a una strada tenta di fermare le auto in transito per permettere il soccorso a un suo compagno investito. Grazie al cane "vigile" un passante riesce a raggiungere l'animale investito, ma purtroppo per lui non ci sarà più nulla da fare.









dopo il caso del marito della Mussolini politicanti e le baby prostitute

in sottofondo    Adelante   ,  Adelante  -  Francesco de  Gregori 



Quando il pedofilo è il vecchio bavoso più potente del paese non è così grave... 






OVVIAMENTE   è in senso ironico \  sarcastico     perchè  è  un fenomeno come evidenzia  la strofa    della canzone  sopra  citata  : 
<< 
(...)
In questa terra senza più fiumi, in questa terra con molti fumi
Tra questa gente senza più cuore,
e questi soldi che non hanno odore,
e queste strade senza più legge,
e queste stalle senza più gregge,
senza più padri da ricordare,
e senza figli da rispettare.
(...)
>> da  http://www.angolotesti.it/




Danyart New Quartet fiori e tempeste

Ieri è stato presentato il nuovo lavoro discografico dei Danyart New Quartet, formazione jazz capitana da Daniele Ricciu, in arte Dany...