5.1.16

Da Carloforte la bava di lumaca per combattere brufoli e imperfezioni della pelle e la cooperativa equo solidale Vagamondi che fa ala carta dalla cacca di elefante

da  http://www.bavadilumaca.it/
E'  vero  che anche dalle cose   più "  schifose "almeno per  gli impressionabili ) si possono  ricavare    medicine  alternative  . E' il caso    di queste  due notizie  che  che riporto qua  sotto prodotti  ( Lo  so che non è una  novità    perchè  si usano : 1     come  testimonia anche la  foto   a  destra  in alto    con la bava delle lumache  ., 2)   è  in vendita  da   quasi un ventennio  nelle  botteghe del commercio equo e solidale la  carta    prodotta   dalla  cacca  degli elefanti 
 La prima   storia d'oggi  è presa   dalla  nuova  sardegna del  4\1\2016



Una coppia di imprenditori continentali ha scelto l'isola di San Pietro per far nascere una start up che punta sull'allevamento del gustoso mollusco terrestre per farne cosmetici

la balla \ bufala ( almeno fin ora ) della tassa sui cellulari

Anno   nuovo   vita  nuova  direbbe in  proverbio  . Ma  invece  no ....  rincominciano le bufale  o gli articoli  di siti pseudo   informazione  o  news alternative  \  contro informazione  .
Ci risiamo, ciclicamente, ormai con cadenza quasi giornaliera, si creano  ( quaqndo non si riciclano e modificano quelle  vecchie  )   centinaia di belle bufale calde calde, che poi rimbalzano lievitando nei social network. Ma  mi chiedo  gli autori di bufale  e  di articoli    di news  pseudo alternative    non sono mai a riposo. ?   Essi non si rendono conto  che










La disinformazione,si sa, fa dei danni,a volte non ci si rende conto nemmeno quanti...fare girare un appello anche se in buona fede se non verificato può vanificare i vostri buoni propositi tale da renderli addirittura  dannosi per le creature che credevate invece di aiutare... 
 [---] 

Per questo motivo mi preme fare questa nota da fare girare per mettere una pezza ai danni arrecati da queste condivisioni prive di fondamento e cercare di  arginare la via a possibili danni ulteriori.


Una delle ultime notizie fasulle lanciate in rete, e  che  qui oggi propongo  è  una delle tante    che  viene condivisa    come quella    della  tassa  sulle ricariche delle schede  sim dei cellulari    ( forse si  sono dimenticati    che tale  tassa  non esiste  più  da  qualche anno  )   condivise sui social network, riguarda il mondo della telefonia.  Il bello è  che la gente  la prende  sul serio  o ci casca    come  di mostra   la discussione avuta  sul mio fb     alla notizia  che  sotto riporto




Commenti
Anna Paola Mandelli Anche il canone rai sulla bolletta era una bufala,adesso ce la spupazziamo sul groppone.Questi sparano le notizie vere per bufale ma in realta' ci stanno avvisando qualche mese prima.
Mi piaceRispondi4 h
Giuseppe Scano Aspettiamo e vedremo . anche la tassa sui cani sembrava vera e certa e poi lo sappiamo com'è finita
Mi piaceRispondi4 h




da http://www.butac.it/ennesima-bufala-della-tassa-sui-cellulari-dal-2016/


Ufficiale dal 2016 arriva la TASSA SUI CELLULARI, 299 euro l’anno per i possessori di un telefono




Una tassa sui cellulari? Ancora? A che volta siamo, qualcuno le ha contate?
E chi l’avrebbe stabilita, di grazia? Dalle immagini si direbbe il Partito Democratico: in evidenza, l’articolo riporta una foto di Dario Franceschini, Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, con il simbolo del partito in bella vista. Leggendo però scopriamo che sarebbe una decisione della Corte Suprema dell’Unione Europea che, con sentenza odierna, ha stabilito che, alla luce della direttiva 1999/5 e delle altre direttive in materia di radiocomunicazioni, le legislazioni nazionali sono libere di equiparare gli apparati terminali delle comunicazioni alle stazioni radioelettriche, di prevedere un’imposta per l’utilizzo delle apparecchiature terminali di telefonia mobile terrestre, di equiparare l’autorizzazione o la licenza a un contratto di abbonamento e di prevedere il pagamento della correlativa tassa governativa in relazione a tutte queste ipotesi. In effetti, né la licenza, l’autorizzazione o il contratto di abbonamento, né il pagamento di una tassa, intralciano la libera circolazione delle apparecchiature terminali di telefonia mobile terrestre.

Titolo di studio dell’autore: kleenex usato. Ci ho messo un’ora per arrivare alla fine del paragrafo: maledette virgole. Non ricordavo così tanto dolore nel leggere da quando facevo ilproofreader per i pezzi di maicolengel. [Ninth tu a Pasqua non ci arrivi… ndMaicolengel]

Io non so voi, ma non esiste alcuna “Corte Suprema dell’Unione Europea”. L’unica che sovviene è quella di giustizia, ma non ha nulla a che vedere con tutto ciò. La direttiva 1999/5  non parla di imposte di utilizzo delle apparecchiature, bensì di “reciproco riconoscimento della loro conformità”. Ovvero, i criteri necessari all’apposizione della cosiddetta marcatura CE. E la dichiarazione di conformitàpuò essere un documento, un’etichetta o qualcosa di equivalente e deve presentare le seguenti informazioni minime:
  1. nome e indirizzo del fabbricante o del mandatario che rilascia la dichiarazione (ed il numero di identificazione dell’organismo notificato qualora il modulo applicato preveda l’intervento di un ente terzo);
  2. identificazione del prodotto (nome, tipo o numero del modello ed eventuali informazioni supplementari quali numero di lotto, partita o serie, fonti e numero di articoli);
  3. tutte le disposizioni del caso che sono state soddisfatte;
A ) norme o altri documenti normativi seguiti (ad esempio norme e specifiche tecniche nazionali) indicati in modo preciso, completo e chiaro;
B ) tutte le eventuali informazioni supplementari necessarie (ad esempio classe o categoria quando previste dalle specifiche tecniche);
C ) data di rilascio della dichiarazione;
D) firma e titolo o marchio equivalente del mandatario;
E ) dichiarazione secondo la quale la dichiarazione di conformità viene rilasciata sotto la totale responsabilità del fabbricante ed eventualmente del suo mandatario.

Insomma, siamo di fronte all’ennesima bufala su nuove tasse in arrivo. Al momento in cui scrivo, non ci sono notizie di nuove tasse sui cellulari. Non c’entra nulla il PD, né Franceschini, né chissà quale fantomatica “Corte Suprema dell’Unione Europea”

Fra l’altro informazioneindipendente non è la fonte di questa notizia, bensì Il Telegrafo, il quale si definisce “satirico”. È scritto nel disclaimer che potete leggere anche voi, se leggeste fino in fondo alla pagina – nero su blu perché si sa, devono fare in modo che non si noti, se no come guadagnano con la pubblicità?


Il telegrafo è un blog satirico e quindi alcuni articoli contenuti in esso sono inventati. La redazione non intende minimamente offendere nessuno. Testi, video e immagini inserite e contenute in questo blog sono tratte da internet e pertanto, considerate di pubblico dominio. Qualora la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d’autore, vogliate comunicarlo.
Non credo serva aggiungere altro. A parte che ho letto satira migliore nei numeri di telefono scritti sui bagni dell’Autogrill.

Befana, il parroco invita i bimbi a distruggere le armi giocattolo

  da  http://iltirreno.gelocal.it/massa/cronaca/    del  4\1\2016  

Aulla, il messaggio Don Roberto Turini: "Atto simbolico per dire che siamo contro ogni conflitto e contro la violenza"
                                      di Gianluca Uberti



AULLA. Da oltreoceano arrivano, sempre più spesso, notizie terribili di gente ammazzata con armi da fuoco e le guerre davvero non mancano nel globo. E se restiamo in Lunigiana, proprio negli ultimi giorni i fatti di cronaca parlano di furti nelle case, con sottrazione di pistole che vanno a ingrossare, probabilmente, un mercato nero basato sulla violenza. Però, c'è chi prova a opporsi a questa spirale come il parroco di Quercia di Aulla, don Roberto Turini, storico promotore della Pro Loco “La quercia d'oro”, che organizza, per il 27esimo anno, la kermesse “La Befana a Quercia”, incentrata su quella che era la calza più lunga del mondo, che scende per ben 25 metri dal campanile della chiesa del borgo di Quercia, entrata anche nel guiness dei primati. Infatti, don Roberto invita i bambini a portare la sera di martedì 5 le loro armi giocattolo sotto la grande calza, con l'auspicio di un disarmo globale, un segnale forte dedicato ai signori della guerra che verrà lanciato dai più piccoli, i quali distruggeranno le loro armi giocattolo a martellate.
“Si tratta di un atto simbolico – commenta il parroco di Quercia – per dire che siamo contro ogni conflitto e contro la violenza, perché proprio adesso c'è più bisogno di una cultura della pace”. La distruzione delle armi giocattolo ci sarà dopo la santa messa delle ore 20, che sarà impreziosita dai canti della corale “Ars Antiqua”, diretta dal maestro Piero Barone, e dopo la fiaccolata per la pace "Una luce per il mondo", con i bambini che porteranno in processione l'immagine del Bambino Gesù di Praga

A Cortevezzo è rimasto solo il Peppino Giuseppe Cisari ha 91 anni e vive nella frazione del Brallo da quando è nato. Il suo diario: «Mangio tanto aglio, per questo sto bene»

  colonna sonora oltre alla classica   MA SOLITUDE ( con testo )  di GEORGES MOUSTAKI

eccone altre
a me piace vivere lentamente  ( no ricordo la canzone di de andrè in sottofondo  )

tale storia  che mi presto a  riprendere  mi  fa  rivenire   in mente    un discorso del grande  Fabrizio de Andrè   più precisamente  elogio della solitudine



A Cortevezzo è rimasto solo il Peppino
Giuseppe Cisari ha 91 anni e vive nella frazione del Brallo da quando è nato. Il suo diario: «Mangio tanto aglio, per questo sto bene»

.



All’età di 91 anni, l’alpino Giuseppe Cisari detto “Peppino” vive da solo come un’eremita a Cortevezzo, piccola frazione di montagna (950 metri) che si affaccia sulla Valle Avagnone nel comune del Brallo di Pregola. Lui è l’ultimo abitante di una località che negli anni Cinquanta ospitava una sessantina di residenti, ma che oggi vede soltanto la presenza di seconde case che si riaprono solo nelle domeniche di primavera e nelle settimane di luglio e agosto..
Per sei mesi il paese è vuoto e a fargli compagnia ci sono solo i suoi quattro gatti e alcuni caprioli e daini che al calar del sole arrivano furtivi alla ricerca di erba e bacche.
«Li ho visti morire tutti. Due anni fa è mancata anche la mia ultima sorella, Angela. Ora sono solo, ma non mollo. Voglio vivere qui dove sono nato il 21 aprile del 1924. A Cortevezzo c’è tutto il mio passato, tanti ricordi e soprattutto una valle stupenda – racconta Peppino con il suo sguardo segnato dal tempo, seduto in un muretto di sassi davanti alla sua casa dal camino fumante –. Ho iniziato a lavorare all’età di 10 anni e ho fatto di tutto, dall’agricoltore alla campagna del riso in Lomellina. Poi dopo il servizio militare ad Aosta negli alpini ho venduto il carbone a Milano. Erano altri tempi, tempi durissimi. Non mi piaceva stare in quella città e sono scappato».
Per questo motivo Peppino torna a Cortevezzo per continuare a fare l’agricoltore, a zappare la terra nella sua amata valle. Soltanto lì si sentiva e si sente sereno, con la sua famiglia numerosa e i tanti amici che incontrava nel bar e alla domenica nella vicina chiesa di Corbesassi. «Avevo tre fratelli e sette sorelle ma ora non ci sono più. Non ho mai voluto sposarmi. D’altronde di donne in casa ce n’erano fin troppe. – continua a raccontare l’eremita di Cortevezzo mentre si alza aiutato dal suo bastone per andare a prendere altra legna che servirà ad alimentare il camino. – Anche se vivo da solo sto molto bene. Non mi manca nulla. Ho una pensione da 900 euro che mi permette di fare una vita dignitosa. Purtroppo rispetto a qualche anno fa mi alzo più tardi, alle sette invece delle 5. Mi preparo una colazione con pane, salame e coppa e durante il giorno mangio tanto aglio. Per questo sono arrivato a 91 anni. Dopo la colazione faccio un giro per il paese e mi metto a spaccare la legna. Mi piace tanto la pasta con il pesto che mi cucinerò a Natale. Alla sera dopo aver cenato guardo un po’ di televisione. Ci sono però tante notizie brutte e allora spegno e vado a dormire».
Peppino, fino a qualche mese fa, per fare la spesa si spostava con la sua Panda 4X4 ma ora, che non gli è stata rinnovata la patente per problemi di vista, riceve aiuto da alcuni residenti dei vicini paesi che hanno preso a cuore la sua situazione. «Andavo a fare la spesa una volta alla settimana al mercato di Varzi. – dice Peppino mentre osserva i suoi gatti miagolare davanti alla porta. – Ora però non mi vogliono ridare la patente. Sono fregato. Come faccio. La macchina la uso solo per fare piccoli spostamenti. Potrebbero ridarmela. Cosa gli costa».
L’Alpino di Cortevezzo è diventato un personaggio leggendario e conosciutissimo nelle valli che toccano le province di Pavia, Alessandria e Piacenza e in estate quando arrivano i turisti delle seconde case non vedono l’ora di rivederlo. «Nel mese di agosto ci sono tante famiglie con una decina di bambini. – afferma Peppino – Ci metto qualche giorno per abituarmi alla loro presenza. Ormai vivo da solo anche in inverno quando il sole cala alle 14.30 e la neve arriva a coprire strade, campi e case». Il 91enne Giuseppe Cisari anche se non ha il cellulare non teme per la sua salute. «Sono forte e nonostante gli anni e il bastone ho le forze necessarie per muovermi. Non ho paura di morire e poi ci sono tante persone che mi conoscono nei paesi vicini. Li vedo sempre
alla messa della domenica– Conclude Peppino – Io non voglio andarmene dalla mia terra. Lasciatemi qui». Dopo aver parlato con noi Peppino si alza ci saluta con un sorriso e una stretta di mano di altri tempi per poi spostarsi lentamente nella cascina a tagliare la legna.

Mattia Tanzi

Concordo con il commento    di 

Grande esempio, un uomo davvero forte, che dovrebbe dare l'esempio a persone così vuote e inutili che pensano all'alito del vecchietto perchè mangia l'aglio!!!!

un esempio di vita in questo caos.  

chi lo dice che i vip siano tutti\e spocchiosi ed antipatici si sbaglia la storia di Keneau Reeves

chi lo dice  che  i  vip    siano tutti\e  spocchiosi   ed antipatici  si sbaglia . E' vero che  una rodine  non fa  primavera  , ma  è vero che allo  stesso tempo quando  qualcuno\a  non lo è  non fa notizia .  Come  la  storia di Keanu Reeves   



Notizia   e  foto  prese  da http://www.blog-news.it/ più  precisamente  dal  profilo di  notiziesecche.it 


S
icuramente lo ricorderete per il suo ruolo da protagonista in vari film, tra cui  : l'avvocato del diavolo, .Matrix., Constantin, ma quello che non sapete su di lui, è che oltre ad essere un bravissimo attore di fama mondiale .Keanu Reeves., ha una storia con un passato molto triste, ma nonostante ciò rimane uno degli attori più .umili.e .umani.che ci siano al mondo.. All'età di tre anni, venne abbandonato dal padre.Ha frequentato quattro diverse scuole superiori e ha lottato con la dislessia, facendo diventare la sua formazione molto impegnativa. Alla fine ha lasciato il liceo senza diplomarsi. All'età di 23 anni, il suo più caro amico River Phoenix è morto di overdose.Nel 1998 Keanu Reeves ha incontrato Jennifer Syme . I due si innamorarono subito e nel 1999,
incidente stradale.Ai tempi in cui girò il film Matrix, la sorella di Keanu Reeves era malata di leucemia e lui decise di donare in beneficenza circa il 70% del suo guadagno a vari ospedali, per la ricerca della prevenzione contro la leucemia.

Si stima che la triologia dei vari film Matrix, abbia fruttato all';attore circa 185 milioni di dollari.
Durante le riprese del film The lake houseKeanu Reeves, sentì una conversazione di una costumista in lacrime parlare con un amica, piangeva perché avrebbe perso la casa se non pagava 20.000 dollari per il mutuo.Lo stesso giorno  Keanu Reeves, fece un versamento sul conto della donna, saldando il debito.
Keanu Reeves è una delle poche star a vivere in un modesto appartamento, non ha guardie del corpo, viaggia ancora in metropolitana.
Nel 2010 alcune sue foto hanno fatto il giro del mondo. Per il suo compleanno, Keanu Reeves entrò in una pasticceria e si è comprò una brioche con una sola candela sopra mangiandola insieme ai presenti e offrendo anche un caffè alle persone che si fermavano a parlare con lui.Un gesto che raramente vedrete fare ad altre star di Hoolywood. La maggior parte di loro quando amano stare sotto i riflettori e vantarsi dei loro atti di beneficenza, Keanu Reeves non ha mai dichiarato di fare beneficenza semplicemente perché va contro i suoi principi morali.
Keanu Reeves, ne ha passati di momenti difficili e ha sofferto per un certo periodo della sua vita di depressione.Ecco cosa ha dichiarato ad una intervista qualche anno fa.
”Non posso far parte di un mondo in cui i mariti fanno vestire le mogli come delle donne facili, facendo mettere in mostra cose che dovrebbe apprezzare solo lui.

U mondo in cui non esiste il concetto  di onore e dignità e puoi fidarti delle persone solamente quando dicono ”Prometto!”.Un mondo in cui le donne non vogliono avere bambini e gli uomini non vogliono avere una famiglia. Un mondo in cui degli idioti si considerano uomini di successo perché guidano un auto costosa che appartiene al padre.Un mondo in cui gli uomini credono in Dio solamente quando fa comodo a loro.Un mondo in cui le persone sperperano i soldi per riparare la macchina al primo difetto sulla carrozzeria, senza risparmiare, sono così patetici che solo la loro macchina che vale tanto può nascondere la loro realtà.Un mondo in cui i giovani spendono i soldi dei genitori in discoteche, facendo i fighi con una bottiglia di alcool costosa, il brutto è che le ragazzo si innamorano di questi stupidi.Un mondo in cui se fai una scelta diversa da quella che la società considera ”giusta” sei automaticamente uno sfigato.”
E' sempre bello sapere che nel mondo esistano ancora persone con dei valori, nonostante abbiano un passato non facile, persone a cui di certo i soldi non mancano, ma nonostante questo abbiano ancora dei valori che si stanno perdendo, valori come   umiltà ed  umanità  



Potrebbe interessarti anche:



4.1.16

«Non sono un hacker», un anno al giovane che violò il server della Nasa



«Non sono un hacker», un anno al giovane che violò il server della Nasa

da  www.unionesarda.it  del  4\1\2016  08:46

alessio arceri il giovane di bacu abis che viol il sito della nasa
                      Alessio Arceri, il giovane di Bacu Abis che violò il sito della Nasa

Per i giudici voleva carpire i segreti della Nasa e lo hanno condannato a un anno.
Secondo lui, l'ente spaziale americano era sotto l'attacco di potenze straniere avverse agli Usa e la sua curiosità di internauta «è rimasta incastrata in un complotto internazionale molto più grande delle mie capacità: non sono un hacker».
Alessio Arceri, il 26enne di Carbonia genio dell'informatica, si confessa dopo la notorietà piovutagli suo malgrado col processo che lo ha visto pochi giorni fa condannato per l'intrusione nel server della Nasa e assolto dall'accusa di averlo danneggiato.
Una seccatura non esente da risvolti positivi: proprio questa rogna giudiziaria gli ha permesso tempo fa di trovare lavoro in un'azienda del settore, in Toscana, ai cui titolari risultava gradita la sua intraprendenza online e la capacità (vero o falsa che fosse) di “bucare” il colossale e ultraprotetto sistema informatico della nazione più potente del mondo: «Poi l'azienda è fallita - racconta Arceri, a Carbonia per le festività - e sono andato a cercare fortuna a Londra dove ho continuato a studiare programmazione, ma ricordo con affetto che quando mi assunsero sapevano del processo e non la ritennero una nota di demerito».


Much Loved", le ragazze coraggiose che cambiano la testa degli uomini


ho visto in streaming (   stavolta    nessuna  remora  \  senso di colpa    perchè ho aspettato    che passase  un anno  e  fosse  già andato  nelle sale )   il  film much  loved  di  Nabil Ayouch, esponente del cinema d'autore marocchino, e il suo viaggio nel mondo della prostituzione del suo paese. Il film è uscito   in Italia il 29 ottobre  2015 . Un film bello sembra un film di  Pedro Admodovar   , lo so che  è improprio  come paragone  , ma  mi ricorda  tali atmosfere  . Dove  sia la pornografia   (  e chi lo dice   è un pornodipendente   e consumatore  di  film porno  )  non capisce  niente  o non ha idea   di cosa  sia  e la  confonde  con il  sesso e  l'erotismo .
Dopo la sua presentazione al Festival di Cannes 2015, la proiezione di Much Loved è stata vietata in Marocco, il Ministero delle Comunicazioni ha dichiarato: "il film è un grave oltraggio ai valorimorali delle donne marocchine, è una evidente violazione dell'immagine del regno". Il film è stato aspramente criticato negli ambienti islamici. Un'associazione ha anche annunciato l'intenzione di presentare una denuncia contro il regista e l'attrice protagonista Lubna Abidar per aver danneggiato l'immagine di Marrakech e del Marocco.Siamo  alle  solite  ,  forse  perchè si denncia la corruzione della polizia   e  del  governo.  Sembrano le  stesse  motivazioni che  usavano i magistrati e  i politiic  Dc  , dal secondo dopo guerra  fino agli anni  70\80  , quando denunciavano e sensuravano   i  film  del neorealismo  italiano  .
Nabil Ayouch inoltre è stato minacciato di morte insieme alle attrici dai gruppi salafiti. Riguardo alle accuse il regista replica che la sua intenzione non era di danneggiare l'immagine del Marocco, ma di affrontare un problema sociale, "la prostituzione è intorno a noi e invece di rifiutare di vedere, bisogna cercare di capire le cause che portano le donne alla strada della prostituzione"
La Repubblica     nel'articolo sotto riportato  ha ha intervistato   la  protagonista,la bella   Loubna Abidar 

da  http://www.repubblica.it/spettacoli/cinema/2015/10/06

 La condizione della donna araba scuote il cinema d'autore francese. Se pur molto diversi tra loro, due film in questo momento nelle sale hanno lo stesso messaggio: non è facile essere donna nel mondo arabo. Uno s'intitola Mustang (è il candidato francese per l'Oscar straniero), è girato da una ragazza - Deniz Gamze Ergüven - e racconta la storia di cinque sorelle nella Turchia di oggi (in Italia il 29 ottobre, dopo un passaggio al Festival di Roma). L'altro, che uscirà da noi giovedi 8 ottobre, è un viaggio assai realista nella prostituzione in Marocco. Girato da Nabil Ayouch, uno dei registi più importanti del cinema d'autore marocchino, il film nega il suo titolo - Much loved, molto amate - dal primo all'ultimo fotogramma. Nessuno ama le quattro prostitute protagoniste del film; né gli arroganti clienti sauditi (ai quali Ayouch fa dire orrori dei palestinesi) o francesi, né le loro famiglie mantenute da quel denaro oscenamente guadagnato. Ma, soprattutto, avendo le autorità marocchine censurato il film senza neanche vederlo, neanche dal pubblico del loro paese le quattro ragazze saranno amate. In maggio, dopo la proiezione a Cannes,




(sia Mustang che Much lovederano nella "Quinzaine") Nabil Ayouch e Loubna Abidar, l'attrice protagonista, hanno ricevuto minacce e denunce, tanto da dover girare con la scorta e non poter tornare a casa a Marrakech. Adesso va un po' meglio. Regista e attrice sono in Belgio a promuovere il film. E quando, collegata via skype da un albergo di Bruxelles, Loubna Abidar si materializza sullo schermo di un computer è bella, decisa e piena di energia come
Noha, il suo personaggio.Essa  è   una prostituta di Marrakesh, vive con le compagne di lavoro Soukaina e Randa, Said è il loro autista e tuttofare, l'unica figura maschile positiva di questo universo. La presenza nei nightclub di un gruppo di "generosi" sauditi impegna le serate delle ragazze. Di giorno, Noha indossa il velo e fa visita alla madre, che si prende cura di suo figlio, la rimprovera per la vita che conduce ma le chiede soldi in continuazione. La vita delle tre ragazze e di Hilma, che si aggiunge al gruppo strada facendo, è rischiosa e fatta di abusi e illusioni ma la loro unione riesce a trasformarla in un'occasione di allegria e di affetto. 
Le vicende di un piccolo gruppo di ragazze, prostitute a Marrakech, in un paese in cui a decidere sono sempre e solo gli uomini. L'amicizia, la voglia di riscatto e un ritratto della condizione femminile raccontata attraverso gli occhi delle giovani protagoniste. E' "Much Loved", il film di Nabil Ayouch con Loubna Abidar, Danny Boushebel, Carlo Brandt, Abdellah Didane, Sara Elhamdi Elalaoui, al cinema dall'8 ottobre  del  2015

Sarà difficile per lei continuare a fare parte del cinema marocchino. Chissà per quanto tempo sarà identificata con una prostituta.
"Andrà proprio così, ma non mi preoccupo. Ho moltissime proposte di lavoro e un agente francese molto dinamico".


N.B  Le  foto non fanno parete  dell'articolo di repubblica  ma sono prese    dalla  scheda   di   http://www.imdb.com

Le ZeroSculture di Maurizio Petrucci



 Maurizio Petrucci Classe 1957, livornese,  è scultore e ceramista. All’attivo ha svariati premi prestigiosi ed è impegnato anche nel sociale, soprattutto in occasione della Giornata della Memoria. Eclettico, è anche un fan di Renato Zero di vecchia data, e molte sue sculture sono ispirate alle canzoni dell’artista romano. L’abbiamo intervistato. 
1) Qual è la tua formazione? 2) Ho frequentato l'Istituto Statale d'Arte di Pisa , dove mi sono diplomato Maestro d'arte nel 1976. La passione per modellare l'ho avuta sin da piccolo, quando usavo la mollica di pane impastata con l'acqua. Ho scoperto la ceramica al Villaggio scolastico di Corea, il mio quartiere di Livorno, dove ho poi insegnato la manipolazione dell'argilla ai bambini diversamente abili. Dal 1986 ho aperto il mio laboratorio LabroArte dove lavoro e insegno ceramica ai miei allievi. 3) Hai uno stile artistico preferito ? 4) Il mio stile è il figurativo. Cerco di rappresentare l'essenza di quel che osservo e sento , la vera identità dell'uomo che fa fatica a uscire fuori allo scoperto. Con l'argilla cerco di fermare un'emozione dandole forma nell'espressione di un volto. 5) Ti ispiri a qualcuno? Quali sono i tuoi soggetti preferiti ? 6) Cerco di interpretare il rapporto dell'uomo con la vita , il rapporto dell'Io con gli Altri, in un percorso che conduce al vero fine, la libertà. In questo le canzoni di Renato Zero sono per me una fonte inesauribile di emozioni e mi offrono spunti di riflessione e nuovi stimoli.



 7) Quando è nata la tua passione per Renato Zero ? 8) Incontrai Renato per la prima volta nel 1978 prima del concerto di Mina, mi piacevano i suoi testi per niente banali e molto veri. È un autentico osservatore. Mi ha spronato spesso a insistere nel mio lavoro, mi stima – ama in particolare “Ti lascio libera” - e questo mi riempie d’orgoglio. 9) Quali sono le tue canzoni preferite? 10) Ho cercato di mettere le sue canzoni in scultura, reinterpretando la sua poesia dalle prime canzoni : “L'equilibrista”, “No mamma no”, “Qualcuno mi renda l'anima”, “Manichini”, “Ho Dato”, “I migliori anni della nostra vita”. Ancora oggi , con i nuovi testi , mi sorprende sempre come la prima volta. Le mie Zerosculture e i miei dipinti di "Zero in ... Ceramica" sono un modo di ringraziare Renato per tutta la sua poesia e amore che ci ha regalato da sempre e che ancora ci dona. 11) A quale tua opera a lui ispirata sei più affezionato e perché? 12) All'ultima che ho fatto , “Il Principe dell'Eccentricità”. Di solito non rappresento direttamente Renato nelle mie sculture, ma le sue canzoni. In questa opera ho racchiuso la sua essenza.
 Giuseppe Scano












 

Non lamentarti della vita, sii creativo anche ad iniziare dal gioco




Infatti è davanti a queste cose dobbiamo non solo riflettere moltissimo !!!! Imparare a non lamentarsi mai !!!!!! ed accontentarci di poco che abbiamo .Infatti i nostri figli e nipoti non sono mai contenti .. Perché non devono fare niente per ottenere tutto quello che vogliono, solo chiedere. Infatti che lezione di vita ,quando erano bambini i nostri padri o nonni spesso sopratutto nell'italia del 2 dopo guerra e nel sud con tanta miseria non : << avevamo neanche le cassette di plastica ,si prendeva un cassetto del canterano (tanto era vuoto ) si facevano dei buchi con infilati dei bastoni ai quali si inchiodavano delle stecche e si giocava con delle bacche ....... bei tempi >> dai commenti al video ( qui l'url diretto ) preso da https://www.facebook.com/Caffeinafestival/ fra i commenti oltre a quello citato prima di cui non ricordo la fonte mi è piaciuto in particolare questo di


Marilena Seccia Che tesori!! È pensare che i nostri figli, hanno talmente tanti giocattoli che ormai non li guardano neanche
Mi piace · Rispondi · 2 · 2 gennaio alle ore 18:01




3.1.16

[ AGGIORNAMENTO - REPRISE ] Siniscola, legano un petardo al collo di un gabbiano e filmano l'esplosione che lo uccide trovati i colpevoli del vigliacco gesto

aggiornamento   della news  precedente 

N.B 

non riporto  ulteriormente  il video  ,  contente  la crudeltà del gesto , non per  censura  autocensura    ma  per evitare  atti di emulazione  e  di imbecillità . Però  chiunque  volesse vederlo  lo può fare  nel mio precedente post  ( trovate il link sopra  in alto )  

  dalla  nuova  sardegna del
03 gennaio 2016

SINISCOLA
Gli agenti del Corpo forestale e i carabinieri preparano la denuncia di due pescatori che sarebbero gli autori del video fatto sulla barca dove l'uccello è stato catturato e barbaramente ammazzato
Il un   frame del video  il  petardo legato al collo del gabbiano 
Due pescatori saranno denunciati dagli agenti del Corpo forestale e dai carabinieri di Siniscola per l'orribile fine di un gabbiano al quale i due uomini avrebbero attaccato un petardo che è esploso durante il volo dell'uccello dilaniandolo
Nel video si vede con chiarezza che due uomini legano al collo del gabbiano un petardo, lo lanciano in volo e assistono all'esplosione in un coro di risate.
I carabinieri e i forestali, ricevuta la segnalazione sul filmato che circola su youtube, hanno avviato le indagini e i due pescatori sarebbero stati individuati. Molto presto verranno denunciati
Ora   a mente   fredda    adesso  , rispetto  a i mie  commenti  a  caldo   fatti nel post   precedente o miei commenti su facebook e su twitter , esprimo un pensiero meno violento Gli avrei prescritto una cura psichiatrica, oltre al ritiro della licenza di pesca, persone mentalmente disturbate non meritano . 
In chiusura   annuncio anche se  a malincuore [SIC ]  perchè  era fra  i primissimi compagni di strada  dell'avventura  del blog  quando ancora  si chiamava   cdv.splinder     , ma  la  sua  deriva  ultra  cattolica  ( leggi alla mario Adinolfi ed  affini  )  e reazionaria  oltre  che salvinista  populista  non riuscivo più a sopportarla   ,  come se  mi togliessi un sasso dalla scarpa , che   dopo questa   discussione  avvenuta  sul gruppo ambientalista   di facebook  in volo   la signora  non fa  più parte  del mio percorso   \  compagni di strada  - viaggio  

Giuseppe Scano sono ....., ma non so chi è più ..... se chi ha condiviso il video e messo acriticamente mi piace ., o chi come quella populista di Loredana Ines Morandi ha scritto tali imbecillità http://on.fb.me/22DCARq
Mi piaceRispondi8 h
Loredana Ines Morandi Per un poco di campanilismo non perdere il senso della violenza indicibile del fatto accaduto. Prega Iddio che nessuno lo ripeta, perché altro che quel che ho scritto io meriterebbero i due.
Mi piaceRispondi8 h
Giuseppe Scano non ė questione di campanilismo ma d'insulti ad a gli abitanti di una regione
Mi piaceRispondi6 h
Loredana Ines Morandi Quindi è campanilismo.
Mi piaceRispondi6 h
Giuseppe Scano per me no. allora se lo fa un romano mi metto a dire che siete tutti sadici e coglioni . e vediamo come reagisci
Mi piaceRispondi5 h
Loredana Ines Morandi A me, francamente, non interessa proprio. Dì pure quello che ti pare. Sarà che la Lega ci ha già abituati al grido di "Roma ladrona", e dato che essendo riferito ai vari governi è quasi in tutti i casi cosa vera....
Mi piaceRispondi5 h


con  questo è tutto  buonanotte 


L’AQUILA E LA BAMBINA CIECA

da  Claudia Pasquariello 18 dicembre alle ore 15:10 · Il vento sussurrava tra i pini della montagna, portando con sé gli echi di un mondo ...