9.6.16

misteri e sprechi .tour suoi luoghi dell'altra storia della repubblica italiana II puntata‬ Portella delle ginestre\ e le morti di Giuliano e gaspare Pisciotta ., e il delitto di Capocotta



 La   seconda  puntata  del  tour  nei luoghi repubblicani   vede   due  luoghi  simboli di  quelli che  vengono definiti misteri  d'italia    che  segneranno e  segnano tutt'ora  la  nostra  storia   repubblicana
  e  che possoi essere   causa  di morti sospette  e misteriose  come  esempio  quella di riino Gaetano  ( cerca in archivio le  interviste  fatte  a  Bruno Mautone  ) ed  accuse di complottismo   a  coloro (  sottoscritto compreso )    che osano esprimere  dubbi   suelle versioni ufficiali   .
   Su   di essi   ho ha  ancora  testimonianze  e ricordi indiretti   il libro ( ancora  in fase di lettura   )  Noi che  Gridavamo al vento di Loriano Macchiavelli  (  copertina a destra )    foto  a destrea  e  il dossier  ( finito  da  qualche parte  in soffitta  o  in qualche armadio     del settimanale  avvenimenti  ora  left    che  fece  nel lontano 1997 per  i  50m anni di tale   evento  )   , le trasmissioni tipo la storia siamo noi  , blu  notte  di lucarelli  , le news  letters  ed  articoli    del sito  www.misteriditalia.com   e le e  canzoni     citate  .
 il primo
 diede   alla  dipendenza dell'italia  dagli Usa e della  nato  \  blocco occidentale  anti sovietico  durante la  guerra fredda e  che  indirettamente     continua  ancora  oggi   . Fu la  prima strage  di stato. Anche essa  fu al  centro  di  canzoni  popolari  I II

il secondo 
La spiaggia di Capocotta è la zona di litorale romano compresa tra il mare laziale, dal km 7,600 al km 10,100 della via Litoranea, e tra Castel Porziano e Torvaianica, ed è uno dei tratti di dune meglio conservati d'Italia. Capocotta si estende per 45 ettari e dal 1996 fa parte della Riserva naturale Litorale romano.

 fu l'inizio    di quella    <<  stagione di scandali destinata a durare fino alla fine della prima repubblica, e ben oltre.  >>  ( http://cronologia.leonardo.it/storia/tabello/tabe1648.htm  ) .Ed  ebbe e un riflesso  nella  cultura   popolare  \  di massa  :
 
  • La leggenda legata a Capocotta è stata narrata dal poeta dialettale romano Augusto Sindici a fine '800.
  • Il nome della spiaggia è divenuta nota al pubblico italiano per un celeberrimo caso di cronaca nera, il caso Montesi che, secondo la storica statunitense Karen Pinkus, avrebbe ispirato il film di Federico Fellini La dolce vita[10].
  • In riferimento al medesimo caso di cronaca, la canzone Nuntereggae più (1978) di Rino Gaetano cita il nome della spiaggia.
  • In tempi recenti, ad essa allude Alberto Arbasino in più punti nel suo romanzo Fratelli d'Italia.
  • I Flaminio Maphia la citano nel testo della loro rivisitazione (2010) di Vamos a la playa, noto successo dei Righeira qui reintitolato Vamos alla playa (coi Flaminio Maphia).
  • Emilio Stella gli dedica una canzone ironica (2014) Capocotta non è Kingston. [11]
essi sono 

portella dele ginestre  \ piana degli albanesi 
(nota come Purtelja e Gjinestrës in lingua arbëreshe) è una località montana del comune di Piana degli Albanesi, situata a 3 km circa dall'abitato, nella città metropolitana di Palermo. Si trova tra Piana e la valle del fiume Iato.Un a giornata di festa   che si trasformo  in strage
  da  http://www.misteriditalia.it/giuliano/strage-portella/





La vecchia credeva che fossero mortaretti e cominciò a battere le mani festosa. Rideva. Per una frazione di secondo continuò a ridere, allegra, dentro di sé, ma il suo sorriso si era già rattrappito in un ghigno di terrore. Un mulo cadde con il ventre all'aria. A una bambina, all’improvviso, la piccola mascella si arrossò di sangue. La polvere si levava a spruzzi come se il vento avesse preso a danzare. C'era gente che cadeva, in silenzio, e non si alzava più. Altri scappavano urlando, come impazziti. E scappavano, in preda al terrore, i cavalli, travolgendo uomini, donne, bambini. Poi si udì qualcosa che fischiava contro i massi. Qualcosa che strideva e fischiava. E ancora quel rumore di mortaretti. Un bambino cadde colpito alla spalla. Una donna, con il petto squarciato, era finita esanime sulla carcassa della sua cavalla sventrata. Il corpo di un uomo, dalla testa maciullata cadde al suolo con il rumore di un sacco pieno di stracci. E poi quell'odore di polvere da sparo.
La carneficina durò in tutto un paio di minuti. Alla fine la mitragliatrice tacque e un silenzio carico di paura piombò sulla piccola vallata. In lontananza il fiume Jato riprese a far udire il suo suono liquido e leggero. E le due alture gialle di ginestre, la Pizzuta e la Cumeta, apparvero tra la polvere come angeli custodi silenti e smarriti.
Era il l° maggio 1947 e a Portella della Ginestra si era appena compiuta la prima strage dell'Italia repubblicana.
Ma  i fatti  che  lo rendono  inquadrabile  in quelli che   sono  stati chiamati misteri d'italia  io preferisco chiamarli    scheletri  nell'armadio   so  descriti    da   per  cbi volesse approfondire   da questo  sunto di wikipedia 

La località è nota per essere stata teatro il 1º maggio 1947 della prima strage dell'Italia repubblicana, la strage di Portella della Ginestra, con l'eccidio di lavoratori ad opera della banda criminale di Salvatore Giuliano(Montelepre, 16 novembre 1922Castelvetrano, 5 luglio 1950),Per alcuni mesi sfruttò la copertura dell'EVIS, il braccio armato del Movimento Indipendentista Siciliano attivo a partire dalla fine della seconda guerra mondiale,
Il 5 luglio 1950 il ventottenne Giuliano venne ritrovato morto nel cortile della casa di un avvocato di Castelvetrano: un comunicato del Comando forze repressione banditismo annunciò ufficialmente che era stato ucciso in un conflitto a fuoco avvenuto la notte precedente con un reparto di carabinieri alle dipendenze del capitano Antonio Perenze, un uomo del colonnello Luca. Sin dall'inizio apparvero però diverse incongruenze nella versione degli inquirenti sulla fine del bandito.
Il giornalista de L'Europeo Tommaso Besozzi pubblicò un'inchiesta sull'uccisione di Giuliano dal titolo Di sicuro c'è solo che è morto, nella quale mise in luce le incongruenze della versione data dai carabinieri sulla morte del bandito e indicò come assassino di Giuliano il suo sodale Gaspare Pisciotta[12].
Durante le udienze del processo per il massacro di Portella della Ginestra tenutosi a Viterbo, Pisciotta si autoaccusò dell'omicidio di Giuliano e incolpò anche i deputati monarchici Gianfranco Alliata di Montereale, Tommaso Leone Marchesano, Giacomo Cusumano Geloso e i democristiani Bernardo Mattarella e Mario Scelba di essere i mandanti della strage di Portella, dichiarando che costoro incontrarono Giuliano per mandarlo a sparare sulla folla[3]. Tuttavia la Corte d'Assise di Viterbo dichiarò infondate le accuse di Pisciotta poiché il bandito aveva fornito nove diverse versioni sui mandanti politici della strage[3]; come emerso dalla sentenza del processo di Viterbo, Pisciotta divenne confidente del Comando forze repressione banditismo (che gli fornì una tessera di riconoscimento che gli permetteva di circolare liberamente) e Giuliano fu da lui ucciso nel sonno nella casa di Castelvetrano dove si nascondeva; il cadavere sarebbe poi stato trasportato nel cortile della casa stessa, dove gli uomini del colonnello Luca e del capitano Perenze inscenarono una sparatoria per permettere a Pisciotta di fuggire e continuare così la sua opera di confidente sotto copertura[3].
Nel 1954 Pisciotta fu avvelenato nel carcere dell'Ucciardone con un caffè alla stricnina[3].

oltre  il  link  di wikipedia  d  che trovate  sotto   qui in questo interessante articolo   su  www.vittimemafia.it   un interessante    approfindimentocon le  varie versioni ( solo mafia ,  mafia con  refferenti  parlamentari     con servizi segret Usa ed  ex  fascisti   )




  Capocotta   spiaggia 

Ecco in sintesi  cosa  accade  L'11 aprile 1953 sulla spiaggia di Tor Vaianica, a sud di Ostia, viene trovato il corpo senza vita di una bella ragazza, Wilma Montesi( 1932-1953)  sparita da casa due giorni prima. Qualche mese più tardi un oscuro cronista, certo Silvano Muto, ipotizza che la ragazza non sia morta sulla spiaggia, ma in seguito ad assunzione eccessiva di stupefacenti durante una festa molto osé nella tenuta di Capocotta presso Castel Porziano, residenza abituale del marchese Ugo Montagna. Alla festa, scrive Muto, era presente anche Piero Piccioni, abituale accompagnatore della signorina nonché figlio del ministro democristiano Attilio Piccioni.Ulteriori dettagli  La spiaggia di Capocotta è la zona di litorale romano compresa tra il mare laziale, dal km 7,600 al km 10,100 della via Litoranea, e tra Castel Porziano e Torvaianica, . Esso  ebbe grande rilievo mediatico a causa del coinvolgimento di numerosi personaggi di spicco  della politica  dell'epoca   ,  e  segno secondo alcuni l'inizio della  crisi del  dominio  a senso  unico     ( 1947\8-1953 )   della  dc  , e  l'inizio   dell'apertura   che  si verificherà  negli anni   '60  dell'alleanza  Dc -Psi  .  Il caso risulta tuttora irrisolto, ivi compresa la causa del decesso della giovane.     per  chi volesse  approfondirlo e  saperne di più https://it.wikipedia.org/wiki/Caso_Montesi 

8.6.16

IL "match" di Ali con la bimba di 3 anni che ora fa la ricercatrice a Cagliari

lo  so che  su Muhammad Ali ne avrete piene  le  ....  ma    questa  storia  va  raccontata  . Essadimostra  dicome  anche i  duri   o  chi  fa  u o sport   duro come  la  boxe   ha  un cuore  ed  tenero    come un grissino☺🌈❤

CAGLIARI. Pochi giorni prima di combattere il celebre incontro di Kinshasa con Foreman, Muhammad Ali aveva fatto le "prove generali" del grande match per il titolo mondiale con una bambina di tre anni. Lei, Susanna Barsotti, oggi ricercatrice all'Università di Cagliari, seduta in grembo ai familiari aveva assestato una serie di destri alla spalla del grande campione. Lui, sorridendo, aveva simulato di essersi fatto molto male. 

E per tutta risposta aveva finto di mordere la mano della bambina. Tutto era finito in grandi risate e con i guantoni regalati alla vivace bimbetta che aveva tenuto testa al pugile che si preparava a diventare «il più grande». Video, immagini e racconto di quel simpatico siparietto sono tutti nelle pagine web curate dall'Ufficio stampa dell'Università di Cagliari. Era il 1974.L'UnioneSarda.it » Cultura » L'incontro di Muhammad Ali con la piccola Susanna, oggi ricercatrice a Cagliari: "Ho ancora i suoi guantoni"
Cultura

L'incontro di Muhammad Ali con la piccola Susanna, oggi ricercatrice a Cagliari: "Ho ancora i suoi guantoni"

Oggi alle 16:19 - ultimo aggiornamento alle 18:04

Muhammad Ali a Kinshasa

Oggi è una ricercatrice di Storia della pedagogia all'università di Cagliari, dove insegna letteratura per l'infanzia.
Ma la sua, di infanzia, è stata baciata da un incontro con la leggenda della boxe, Muhammad Ali, in quel di Kinshasa, nell'allora Zaire (oggi Repubblica democratica del Congo), pochi giorni prima dell'incontro più famoso della storia, quello con George Foreman.
Era il 1974, Susanna Barsotti aveva tre anni.
Suo padre lavorava per un'acciaieria siderurgica della zona e quando Ali, che allora si chiamava ancora Cassius Clay, arrivò, qualcuno gli fece sapere che in una cittadina vicino alla capitale, a Maluku, viveva un gruppo di italiani. Che si incontrarono con lo staff del pugile e strinsero amicizia soprattutto col suo allenatore, Angelo Dundee, di origini italiane.
Qualche giorno prima del match, il faccia a faccia della piccola Susanna col futuro campione del mondo, immortalato anche in un video.

Il video dell'incontro
"Io ero la più piccola tra i bambini presenti", ha raccontato sul sito dell'ateneo cagliaritano.
"Alì si mise a scherzare con me fingendo un combattimento e dicendomi quello che avrebbe fatto da lì a pochi giorni a Foreman. Mi regalò i suoi guantoni da allenamento autografati che ancora conservo".
Poi, sorridendo, aveva simulato di essersi fatto molto male.
E per tutta risposta aveva finto di mordere la mano della bimba, seduta in braccio alla sua mamma.

VI ABORRO… di © Daniela Tuscano

leggi anche 


Lo ammetto, vi aborro. Aborro voi, la vostra brutalità, la vostra (in)cultura dello stupro, la società di diseguali – dove la diseguaglianza è considerata nullità – che avete incubato, alimentato e cresciuto a dismisura. Aborro quel corpaccione chiamato maschilismo, l’origine d’ogni violenza, razzismo e discriminazione. L’aborro perché è morto, e voi lo sapete, ma ne mantenete artificialmente l’esistenza. Vi serve per conservare il potere. E per il potere siete disposti a tutto. Cioè al ginocidio. Ginocidio, sì. Perché voi, maschi impazziti e feroci, disprezzate il mio sesso. Da sempre. E io non voglio più capirvi. Non voglio più capire un mondo che si reputa progredito berciando contro i roghi di Daesh e poi impugna una penna per chiedere a un giudice di non punire il figliolo, stupratore sì, ma per soli venti minuti, preda dei fumi dell’alcool e d’un’imprecisata “promiscuità” (palese, fra le righe, l’accusa alle femmine troppo libere, quindi tentatrici). Non voglio più capire un mondo – il vostro, fatto a vostra immagine, somiglianza e prepotenza – in cui ci s’interroga se una violenza durata una manciata di minuti sia effettivamente violenza. Non voglio più capire il mancato conato di vomito davanti all’infamia di siffatta domanda. Vi aborro perché m'avete costretta a rivelare qualcosa di molto, troppo intimo. Prima un’aggressione – in tutto, durata una quindicina di secondi – e prima ancora, quand’ero giovanissima, un’aggressione se possibile anche peggiore.
Quanto sarà stato ? Forse un quarto d’ora.

 Un quarto d’ora e quindici secondi che mi hanno rovinato, per sempre, la vita. Che mi hanno deturpato e rubato anzitempo la giovinezza. Chi mai potrà ripagarmi? Voi siete preoccupati che il vostro figliolo maschio non possa più andare agli allenamenti, che non trovi un lavoro, che non mangi più. Quello v’importa, e nient’altro. Non voglio più capire un giornalismo che definisce “timido autista di provincia timoroso di diventare padre” un tentato uxoricida e figlicida. Aborro la
vostra stupidità. Niente di più pericoloso. Non è soltanto inumana. È pre-umana. Molto peggio. Con questa pre-umanità avete dominato il mondo. Asservendo e negando tutte le dimensioni esistenziali diverse dalle vostre. Negando la donna, avete negato dignità al nero, all’indio, all’immigrato, al gay/lesbica, allo schiavo – che mai avrebbe dovuto essere schiavo -. Ma anche alla natura, all'ambiente in cui vivete. E avete dato vita a un sistema economico basato sullo sfruttamento e l’accaparramento. Avete costruito un Dio maschio, leggi maschie – quelle leggi per cui, ancora adesso, lo stupro è un’inezia la cui entità va conteggiata in minuti, le donne eterne inferiori indegne di votare, compiere determinati lavori (le avete però ritenute sempre degne di salire sul patibolo – Olympe de Gouges insegna! – anzi con loro avete esercitato il massimo rigore fino ad attribuirle responsabilità per reati inesistenti e perversi), accedere a ordini religiosi, comparire nei testi scolastici, ecc. – alle quali non si può derogare, pena la morte: e infatti uccidete. Non potete tollerare d’essere abbandonati, la donna è vostro esclusivo possesso. E non solo lei: mentre scrivo mi giunge la notizia che, nel mio Paese, due cosiddetti “padri di famiglia” (naturalmente, secondo la stampa maschia, sempre tale pur se scritta da donne asservite, dipinti come uomini modello, affettuosi, teneri ecc.) non si sono accontentati di assassinare le loro compagne, ma pure i figli; è la logica della roba. “Roba mia, vientene con me”: a volte vi suicidate (in molti altri casi fingete soltanto, nella speranza dello sconto d’una pena comunque lieve) e dietro di voi non deve rimanere nessuna e nessuno. Come nell’antica Roma, come dappertutto: siete voi, l’origine e il fine (la fine) di tutto. Vi siete nominati Dio: siete blasfemi. Vi aborro perché nemmeno in questo frangente vi ho sentiti solidali. In qualche caso ci avete addirittura irrise. Una donna non lotta mai solo per sé stessa, ma si sente umanamente, umanisticamente vicina a tutti gli oppressi. Ma che cosa accade a quegli uomini oppressi, una volta liberatisi delle loro catene? Ci sono vicini? Condividono le nostre battaglie? Sanno capirci, amarci? Si rendono conto che le violenze sessiste sono una questione di cultura e non fatti privati di cronaca nera ? A me non pare. Vorrei essere smentita. Ma pubblicamente, apertamente. Lucidamente. È bene che quella lettera vergognosa sia stata vergata da un padre. Un padre wasp.

Essa mette definitivamente a tacere anche quell’autolesionismo femminile per cui, se un figlio è criminale, la colpa ricade sull’incapacità della MADRE [ Un esempio recente di questa mentalità si trova qui: http://www.huffingtonpost.it/milene-mucci/madri-figli-maschi-uomini-violenti-_b_10219426.html , cui ho fatto seguire una replica http://culturaalfemminile.blogspot.it/2016/06/sbagliata-di-daniela-tuscano.html ]. I padri non compaiono mai sul banco degli imputati, pur essendo sempre stati considerati i capifamiglia, le guide morali, spirituali ecc. Insomma, la solita storia: tutti i privilegi, nessun dovere, nessunissima responsabilità. Lo ammetto, vi aborro. Per lo stesso motivo per cui vi ho amati. Proprio perché vi ho amati. Ma non si può continuare ad amare chi ritiene degradante chiedere perdono.

7.6.16

oggetto della tradizione Gallurese \ sarda . l'arte di arrangiardi e l'arte autarchica

L'uppu è quello con il manico e si teneva vicino alla cagghjna (  seccchio \ recipiente dell'acqua   )

la nappedda si usava in campagna per dissetarsi con l'acqua del pozzo o fontana



6.6.16

la disinformazione dei talk show . ecco perchè in italia prosperano ciarlatani e venditori di fumo Maurizio Costanzo Show, Eleonora Brigliadori: "Ho curato il cancro senza chemio e non sono qui per dire "bubbole" ma .....



 http://www.disinformazione.it/eleonora_brigliadori.htm  ( le  sue  teoriesul  cancro)
http://www.galluranews.org/?p=14440  ( sergio todesco   sostenitore    di  teorie simili )


premetto    che non ho visto tutto l'episodio  ma  solo quello   la scewna del litigio  video presa da  http://www.unionesarda.it/articolo/spettacoli/2016/


 poi incuriosito ho     trovato  sulla pagina  fb  official di costanzo  il video integrale della puntata

anche se ne  avrei fatto   meno perchè  come in tutte le  trasmissioni tv  (  salve rare  eccezzioni  )  e non c'è stata persona in grado di concludere un discorso con sensata intelligenza nè persona che sia stata lasciata parlare liberamente dagli altri... vergogna della televisione italiana... diseducativa e mal informativa..  condivido quanto dice   persi proprio niente... anzi, avete guadagnato sul tempo... io piuttosto, avrei intitolato la puntata... "Ignoranti contro maleducati"...


E  quindi mi baso    su quanto descrivono i  media in particolare  questo articolo de   ilfattoquotidiano  E  vero   e sarebbe sagggio  che  i cosiddetti uomini di scienza  dovrebbero    ricordarsi  di Socrate, di Galileo e anche di molti artisti che nella vita hanno dovuto pagare caro le loro scoperte e innovazioni. Il vero uomo di scienza è aperto ad ascoltare chi non è d'accordo. Cosi come il processo inverso  noi priofani dobbiamno ascoltare  i medici  .  Infatti l'esperienza personale non è un argomento valido per supportare certe tesi, non lo è per un banale piano alimentare per il dimagrimento figuriamoci per questioni più serie! Ovviamente ognuno è libero di pensarla come gli pare, ma la propria esperienza o il sentito dire o divulgare notizie non supportate da alcuna ricerca è veramente pericoloso, ho i miei dubbi che queste pratiche debbano essere accettate, l'eccesso di farmaci è un conto, dire che delle terapie e delle medicine non servano a nulla o che delle malattie non esistano è un altro e visto che il più delle volte se non quasi la totalità delle volte chi lo dice non ha alcuna preparazione medico scientifica e nessuna credibilità non vedo perché debba essere accettato ed invitato a progtrammi di massa a fare danni . Ecco perchè l'iutalia è il paese di di dibella e del caso stamina Ma tali teorie   dovrebbero esere provate scientificamente   altrimenti  sono solo bufale  e penzane  pericolose   coem il caso  Stramina  o semi fallimentari come il caso di Bella  . Va bene  anche  che nel campo della medicina  quella vera  non quella  delle  lobby  ognuno è medico di se stesso a patto che sappia ascoltare il proprio corpo  e non abusi  di medicinali  .   Concludo  condividendo in pieno  quanto dice  il fattoquotidiano ( vedere  articolo  completo   nel  colegamento citanto  nelle righe  precedenti  ) 
(....) 
Una trashata clamorosa, che però non dovrebbe farci ridere più di tanto. Perché sarà pur vero che le intemperanze di Eleonora Brigliadori sono sempre un momento esilarante per chi adora il pollaio televisivo, ma quando si trattano temi come il cancro, le cure mediche e la ricerca scientifica, è bene non buttare tutto in burletta perché il messaggio che arriva allo spettatore rischia di essere pericolosamente banalizzato. Maurizio Costanzo è riuscito a frenare in tempo l’esondante Brigliadori, ma il problema resta: è giusto affrontare argomenti delicati come l’alimentazione e le cure mediche con il famigerato dottor Lemme e Eleonora Brigliadori che crede di avere i capelli così lunghi perché sono anche quelli delle vite precedenti?
 ha  fatto benissimo Maurtizio  tripizzza   Costanzo .  poi  affermare  anche delle cazzate prive  o  di dubbio  valore  scientifico  ma  arrivare  ad  offendere  ed  insu,ltare  questo   non  va bene e  non contribuisce al dibattito    Troppa disinvoltura state attenti, lo studio , la scienza,la metodologia della ricerca sono la base della conoscenza, l'ignoranza non ha mai curato niente

5.6.16

spaccatura nel mondo Gay ed Lgbt sulla maternità surrogata \ utero in affitto Censura, potere patriarcale, maternità surrogata e movimenti

i cari arcigay, i paladini di tutte le libertà, hanno trattato come una merda una scrittrice (lesbica) perché si oppone all'utero in affitto


Infatti  prima della censura    \ sospensione del suo account la Terragni scriveva
Insomma una grave  censura  a Daniela  Danna (  qui magiori  news  ) la  quale da quasi vent’anni Daniela Danna ha messo le sue competenze di sociologa al servizio della comunità omosessuale, pubblicando libri che inquadrano i temi con cui la comunità LGBT italiana è chiamata a confrontarsi nel contesto più vasto della ricerca scientifica internazionale. Di recente ha pubblicato il libro Contract children. Questioning surrogacy che si segnala per il rigore con cui affronta il tema della “maternità per altri” (molti, in Italia, parlano di “utero in affitto”, dimostrando una superficialità che non tiene conto della delicatezza dell’argomento). Le abbiamo chiesto di venircene a parlare per avere qualche strumento in più per riflettere su questo argomento delicato.
Ora Come  lei  mi chiedo  : <<   Hai visto cosa sta succedendo e chi sono i veri intolleranti? >>  .Infatti    Inizialmente  credevo fossero dei coglioni e  deficienti
Ma  poi  giustamente in una discussiuone  su tali fatti    con la  mia    l'utente  *****
<<

 (....)
Quelli "minchioni" non sono casi isolati. Elena Cimbro è stata linciata dalla Cirinna', non dall'ultima esaltata. Renzi non le ha dimostrato alcuna solidarietà. In Francia hanno abolito la festa della mamma per non offendere i "figli" di due papà. Ieri hanno massacrato una dandole della violenta perché ha osato postare la sua foto mentre allatta il figlio. Al consiglio d'Europa il 2 giugno votano ancora, malgrado il parere contrario già espresso da associazioni femministe, a porte chiuse per fare accettare l'utero in affitto (la presidente del comitato è una ginecologa transessuale ovviamente a favore). Non è questione di dono ma di commercio. Il fine ultimo è dimostrare l'inutilità delle donne.
Le lobby del pensiero unico vogliono raggiungere questo scopo. Di fatto, chi ha censurato una persona non sono stata io contraria, ma questi qui, che a sentir loro sono i più democratici. Uno di loro ha anche scritto (ho fatto lo screenshot): vi rottameremo a uno a uno. Era un gay. Non certamente a caso.  
>>



Ora si che si pensi che la maternita surrogata sia un dono ( io ) ma che diventi utero in affitto il confine è labilissimo , o che sia (    la mia  amica   )  è solo violenza sulle donne e sul loro corpo e la loro identita e che : (...) Prima informiamoci poi parliamo ( e soprattutto si ascoltino le donne. Gli uomini non dovrebbero proprio dire nulla. Hanno solo da imparare). >>  si può   discitere  e confrontartsi e  essere  o non essere  d'0accordo  .  Ma  c'è  rispetto reciproco  . Invbece   Nelle posizioni  del mondo Lgtb    di solito ( esperienza personale  e  diretta    con amici    e non   )  sta  iniziando ad esserci  mancanza  di rispetto ed  imposizione del pensiero  unico ed  omologante   fatto sulla pelle delle  donne e del loro corpo in quanto sia  che  sia  un dono     sia  che  sia  mercato   dev'essere la donna  o  se  è possibile  quando si  tratta  di  coppie   in due  , a decidere   se prestarsi  oppure meno 

misteri e sprechi .tour suoi luoghi dell'altra storia della repubblica italiana 1 puntata

in sottofondo     Aida  di  Rino Gaetano  
“Aida” è l’Italia. In questa canzone, difficile e splendida, Rino Gaetano ha saputo tracciare con il suo stile inimitabile e affidato alla simbologia, un affresco di tutta l’Italia contemporanea, dal fascismo alla guerra, dal dopoguerra agli scandali e alle difficoltà enormi degli anni ’70. peggiorate   fino a diventare  putride  ( vedere le  canzoni a cuyi  accenno nel post   ) con una ventata  d'aria fresca nel  1992\1994 per  poi   ricadere  nel  baratro   che  continua  anche  oggi


Ma  adesso  dopo questa nota introduttiva    veniamo al post  vero e  proprio


A mente fredda ecco una mia considerazione sulla festa del 2 giugno   di cui quest'anno ricorrono  i  70  anni 

da  facebook


















Non ho ancora capito il nesso tra Il 2 Giugno Festa della Repubblica e la Parata Militare, visto che la festa delle forze armate mi risulta sia il 4 novembre. Boh...qualcuno /qualcuna grs miei contatti fra coloro che seguono i miei aggiornamenti ed è amante /simpatizzante delle forze armate o membro stesso me lo saprebbe spiegare

 Una  festa   questa  ormai celebrata passivamente con nostalgia dale vecchie generazioni ( ridateci el puzzone , si stava meglio quando si stava peggio , erano corrotti ed intrallazzoni ma almeno avevano cultura e dignità , ecc ) dalle vecchie e da chi è cresciuto ( è il caso della mia ) con quei valori trasmessili , passivamente ed acriticamente ciioè in automatico ( tanto è fresta si fa vacanza , ecc ) dalle nuove gerazioni in particolare le ultime 3 .
Ed  proprio per  celebrare    i  70  anni in,  già ormai  passati  sotto silenzio  e  passati in secondo piano  da  altre  news    , ho deciso di  fare  un tour ( solo virtuale  non avendo  possibilità  di tempo e  di € )    sui  luoghi e  sui fatti  alternativi  rispetto  alla  retorica  celebrativa  ed  a senso unico  (  cioè quando   capita  che  si celebrino  un detterminato  numero  d'anni   esempio l'anno prossimo  saranno  70   anni   , costituirà  la  2  puntata  ,  della  strage  portella  delle  ginestre  )    ufficiale   su  fatti ed  ombre  \  i cosidetti scheletri  nell'armadio (  vedere   Quarant'Anni ~ Modena City Ramblers 60 anni -Talco )  . Una srie  di  Luoghi e  di fatti   alternativi che   con le  loro  ombre   sono  ormai entrati   anche  se  dalla porta  di servizio , costituendone la base nel bene e nel male    ,  della nostra   storia  nazionale  e  repubblicana


da   me  scattata a  Genova  nei vicoli   (  zona  san  donato   )   sotto  palazzo  ducale 
 Inizio  questa prima puntata   con due  fatti   Morte di Benito Mussolini  e  scempio   dei corpi   da parte dela  folla  in piazzale loreto  (  comprensibile certo  per   ciò che la dittatura  fascista  ha  arreccato  all'italia   ma nonn giustificabile )  . 
Lo che  : 1)  non ho testimonianze dirette  essendo del '76  ma  solo contrapposizione culturali \ e politiche  in famiglia ( mio nonno   e mio prozio fascista   e  mio padre  e mio zio  sinistra  extraparlamentare   marxista  )  ., e  dalla  conseguente lettura  e  sfogliatura di  libri fascisti e  comusti ,  libertari    di  ambo le  pareti    2)  che  sono   contestualemnte diversi  anche se  conseguenziali    dalal nascista dela repubblica  ma  eticamente  collegabili in quanto  c'è  :   come  tute  le rivoluzioni o guerre  civili   "  riciclo"  dei fascisti   nelle istiruzioni repubblicane  .,   continuità  fra  il fascismo specie   quello   della  Rsi   ( repubblica sociale  )  con la repubblica  . 
Oltre  all'ottimo  e  molto esauriente  da questo ottima pagina di wikipedia sulla moerte di Mussolini e   i fatti di piazzale loreto a Milano ( foto  sotto ieri  ed  oggi  ) 

da  www.ildiscrimine.com

da  cinema 900
www.giusepperausa.it

La zona in questione (l'imbocco di viale Monza e di via Padova) risulta oggi (2014) sostanzialmente immutata dopo i radicali cambiamenti

con un ottima  bibliografia    anche documentale   li  due  fatti   cointroversi  specie il primo  possomo essere    sintetizzati dal poeta Ezra Pound, sostenitore del fascismo, in una sua lirica:

« L'enorme tragedia del sogno sulle spalle curve del/ contadino/ Manes! Manes fu conciato e impagliato / Così Ben e la Clara a Milano / per i calcagni a Milano / Che i vermi mangiassero il torello morto »
                     (Cantos, LXXIV, sez. Canti pisani)
 non so che ltro dirvi   se  non rimandarvi  alla  seconda  puntata  . cioè la  strage  di Portella delle  qui trova  quello  che cerca
da  wikipedia 
Ginestre   ho saltato deliberatamente   il processo che porto'  ad indirre  il referendum  e  alla  lotta successiva    (  brogli   si  brogli no  ,  valido  non valido ) fra monarchici e anti monarchici  perchè  se  n'è parlato abbastanza  negli speciali   , andate  a cercarveli  ,  sui  giornali ed  in tv  .  Comunque per  chi volesse  approffondie  e  colmnare  un buco

4.6.16

L'UnioneSarda.it » Cronaca » "Se l'omofobia persiste consultare un medico", continua a far discutere lo spot del Sardinia Pride

ATTENZIONE! Gira voce che per le strade si aggirino persone molto stravaganti... Pare si chiamino GAY... Le autorità invitano a non incrociare il loro sguardo per evitare gravi ripercussioni. ‪#‎sardegnapride‬ ‪#‎diventagayanchetu‬



Il video è basato su una fantastica vignetta di Extra Fabulous Comics

Da quando è stato pubblicato - il 27 maggio scorso - lo spot ha superato abbondantemente le 400 mila visualizzazioni.
Ed ha raccolto molti consensi, qualche critica e una denuncia: quella delle Sentinelle in piedi.
Lo spot del Sardinia Pride, manifestazione in programma a Cagliari il prossimo 25 giugno, non smette di far discutere.
Il video realizzato da Naked Panda, una web factory composta da creativi e filmaker cagliaritani, e ispirato a una vignetta di Extra fabulous comics, mostra una donna a passeggio per Cagliari con suo figlio. Quando i due vedono avvicinarsi un gruppo di persone stravaganti la madre dice al suo bambino: "Non guardarli perché se lo fai puoi diventare come loro". Il bimbo non solo ignora le sue indicazioni ma dopo qualche secondo si trasforma in "uno di loro" e li raggiunge.
Nella parte finale una voce fuori campo pronuncia queste parole: "Attenzione, la partecipazione al Pride ha l’effetto collaterale di rendervi persone migliori. Non si sono riscontrati casi di effettiva trasformazione in gay. Se l’omofobia persiste consultare un medico".

Il backstage del video
Lo spot volutamente sarcastico ha irritato le "Sentinelle in piedi" che hanno sporto denuncia alla polizia segnalando la "strumentalizzazione di un bimbo per la propaganda gay"

  ecco alcuni commenti direttamwente presi dalla  pagina fb  del video

Luca Della Latta

Ok ok.. Si potrà discutere sulla presenza di un bambino in un video dalle tematiche così (ahimè) controverse.. Al di là che viene strumentalizzato tanto quanto in qualsiasi altra pubblicità (Mulino Bianco compreso..).. È davvero Fa Vo Lo So ❤️❤️❤️
Mi piace · 43 · Rispondi · Segnala · 28 maggio
Naked Panda
Naked Panda
Ambra Bondanini Mazza 🐼🐼🐼❤️

Mariagrazia Bisio

Ok fa ridere ed è contro l'idea che si possa istigare all'omosessualità, ma una lingua ammiccante ad un bambino non lo rispetta ed istiga alla pedofilia: non va bene per gli etero, non va bene per i preti e non va bene nemmeno per gli omosessuali.
Sì ai diritti, alle famiglie arcobaleno, sì alla battaglia per le disparità di genere, ma sopratutto sì al rispetto.
· 74 · Rispondi · Segnala · 28 maggio
Naked Panda
Naked Panda
Ricky Scagnoli ma certo! é un ragionamento così lineare!

 

come passare il tempo in nave senza cellulare ed internet II e come non svenarsi usandolo

http://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2016/06/le-cose-miglioriu-sono-quelle-poco-note.html


La  seconda

  Su  ispirazione  e  continuazione    del post http://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2016/05/come-viaggiare-senza-abusare-del.html   scritto    a  Genova    dal pc  della  familia  di amici  che mi  ospitava  ,  ecco come  alcuni suggerimenti    su come  non farsi svenare  in  nave  e non  solo   nell'uso  del cellulare

In nave  , e credo  anche   in aereo  l'uso del  cellulare  ha  costi  proibitivi sia  nelle  chiamate  suia    per  usare internet    soprattutto il  wifi   . Quindi  usiamolo  con  parsimoinia   e non per  cazzeggio a  meno che  non  abbiate  €  da  buttare  .  Infatti   come dice  https://www.tripadvisor.it/ShowTopic-g1-i10703-k4625345-o10-Telefono_e_internet_in_mare_e_a_bordo-Cruises.html  Una nave è come un albergo/villaggio, con collegamenti telefonici/internet a pagamento.
Se usate il telefono della nave per chiamare casa, sappiate che andate incontro a una spesa non indifferente.
Le modalità di uso e pagamento del telefono di bordo, le trovate in cabina e siccome i prezzi variano, è inutile metterli qui.
Chiamare quando si è in porto - e dal proprio telefono - è la cosa migliore come costi e come qualità della comunicazione, controllate col vostro gestore i prezzi e le modalità.
Se siete in mare e dovete ricevere o chiamare:

Se usate il vostro telefonino, sappiate che è possibile farlo grazie alla copertura di tipo GSM che consente di utilizzare i telefoni cellulari a bordo.

Con Vodafone non ci sono problemi anche in caso siate fuori dal mediterraneo : prende ovunque.

Con TIM : Sono abilitati alle chiamate in navigazione i clienti Tim o di gestori con un accordo di roaming internazionale con Tim.

www.tim.it/consumer/o72839/infoutile.do

Con gli altri gestori, controllate prima di partire.

Nel dubbio : comperate una sim sulla quale deviare le chiamate.

Internet: sempre per via del fatto che siete in alto mare, la connessione internet è costosa e lenta.

Esiste la possibilità di usare il WiFi oppure i computer messi a disposizione dalla nave.
In entrambi i casi, il collegamento è lento.Cosa fare?
in ogni porto ci sono internet point a costi ragionevolissimi e in alcuni porti ci sono zone wifi, chiedete a qualcuno dell'equipaggio come fa a collegarsi a casa :-)
Potete tranquillamente portare il vostro portatile per scaricarci le foto, guardarvi la posta scaricata nell'internet point a terra e scrivere il vostro diario di viaggio giorno per giorno. 
 (  ... ) 

LE ALTERNATIVE PER NON USARE IL CELLULARE. E’ evidente quindi che utilizzare il telefono in crociera comporta una spesa piuttosto importante. Con tutte le compagnie è possibile continuare a navigare sul web collegando il computer alla rete di bordo, oppure il tablet o telefono cellulare tramite una connessione Wi-Fi solitamente presente nelle aree comuni della nave e a volte nelle cabine. Ovviamente il servizio non è economico, si deve selezionare la quantità di credito desiderata che verrà addebitata direttamente sul proprio conto di bordo (dagli 8 ai 25 euro). E’ possibile inoltre navigare presso i loro Internet Caffè, dove si paga a volte un po’ meno (ma rimane sempre un servizio costoso e lento). Fare una chiamata dalla cabina non è consigliato affatto: si può pagare perfino 9 euro al minuto.  (..... )   continua  qui http://www.oggi.it/famiglia/offerte-e-risparmio/2014/07/12/quanto-costa-usare-il-cellulare-in-crociera/?refresh_ce-cp  e qui  una  comparazione  dei costi  con le  altre  compagnie  http://sostariffe.oggi.it/tariffe-cellulari/
Nel post  precedente  ( vedi  url  nel  collegamento sopra  )  avecco suggerito alcune  alternative  eccone altre.

  io esempio ho all'andata   finityo  Il vicere  di  Ouidah di  Bruce  Chatwin
 














al  ritorno    il grafic  novel  Cronache Birmane  di  Guy Delisle





  scrivere  ccome  ho fatto     per    i due  post (  e  er  un altro eventuale post  futuro  )  , sula moleskina  o  sul cellulare  oii  vostri pensieri  , progetti  .
  fare  foto   con la digitale e con il cellulare  . mandatele  dopo però altrimenti vi succede  come al  sottoscritto  che convinto   essendo  nello stretto di bonificacio (  tra sardegna e  e  corsica  )    che  usando internet    prenda  anzichè la rete italiana  quella   stranmiera  , francese  in questo caso  , senza    neppure accorgetene  .  concludo con  questa  guida  di  http://comeviaggiareinformati.it/viaggiare-informati/connessioni-internet-e-wi-fi-sulle-navi-da-crociera/

è meglio verificare con le opzioni tecniche delle compagnie di crociera prima di partire visto che variano per nave e compagnia.

Prezzi wifi delle varie comagnie di crociera
Controllare il prezzo il prezzo in anticipo:
Ricordate che l’accesso a Internet, nave – terra le chiamate e l’uso del telefono cellulare possono essere costose.

Chiamare dalla vostra cabina può costare 9 € al minuto o più. Gli utenti di telefonia mobile pagheranno, al loro ritorno, una fattura di roaming internazionale e altri oneri.

Per contro, una cosa è cambiata: molte navi da crociera hanno ripetitori a bordo o dei satelliti. Ciò significa che il telefono cellulare, che in precedenza non aveva nessuna rete, dopo che la nave era salpata, può ora operare.

Ma aspettati di pagare 4,50 € / minuto. E ‘più economico di una chiamata dalla cabina, ma il prezzo rimane alto.

Verifica le tariffe prima di utilizzare qualsiasi dispositivo high-tech. Potrai ridurre i costi di accesso a Internet in mare con l’acquisto di credito di conversazione (confezione) direttamente alla compagnia di crociera, piuttosto che pagare minuto per minuto.

La connessione a Internet su una nave da crociera può essere costosa: tra 8-25 euro dipende dalla compagnia e dai pacchetti offerti.

Ricorda che utilizziamo sempre più minuti del previsto. A volte le connessioni Internet in mare possono essere terribilmente lente: un tempo di caricamento delle pagine può durare più a lungo del solito, lo stesso per inviare e ricevere messaggi.

Le aree internet sono spesso occupate e può essere a volte difficile trovare un computer libero. I baby boomer viaggiano sempre di più in crociera e sono molto coinvolti nel loro business e social network e vogliono rimanere connessi 24/24.
Come usare Internet:

Per risolvere la forte domanda per l’utilizzo di computer a banda larga, si prega di visitare la sala internet nelle ore morte. Il momento ideale è la cena.

Tenete a mente che l’utilizzo di Internet da più persone contemporaneamente possono rallentare la connessione. Inoltre, quando il mare mosso o un percorso con molti cambiamenti di direzione si può perdere il segnale del satellite di comunicazioni della nave , a volte per diversi minuti. Il Web è sempre più veloce quando la nave è ferma.

Tuttavia, i croceristi hanno voglia di essere in contatto con la terra anche in mezzo all’oceano.

Ecco una rapida panoramica di alcune caratteristiche high-tech offerti dalle principali compagnie di crociera. Segui i miei consigli per risparmiare tempo e denaro quando si utilizza Internet a bordo della nave.

Sia che siate a bordo o in porto, ecco alcuni suggerimenti utili per una connessione internet
Outlook e altri programmi di messaggeria:

Guarda come accedere alla posta elettronica. Se si controlla la posta elettronica tramite Microsoft Outlook o altri software di messaggistica (Netscape Messenger o Eudora, per esempio), non è possibile accedere al tuo account e-mail con i computer nel bar della nave se non si conoscono alcuni parametri quali server “pop3″ e “SMTP”.

Anche se li conosci, la maggior parte degli internet caffè non offrono programmi che permettono di modificare queste impostazioni.

In questo caso, la cosa migliore da fare è utilizzare ciò che la maggior parte di fornitori di servizi Internet (mail server) offrono: “web mail” le pagine Web che fornisce accesso al tuo account di posta elettronica.

Con Outlook sul tuo PC per/ controllare i messaggi sulla nave attraverso la “webmail”, assicurarsi di avere spento il computer a casa, o almeno Outlook per non fare scaricare la posta dal server dove si tenta di accedere dalla nave.

Una volta scaricati i messaggi dal server di posta principale, non sono più disponibili a meno che cambiate server Web per lasciare una copia sul server.

Un altro problema su molte navi, non è possibile accedere alla posta elettronica se il server non inizia con www ( http://www.cruise.co.uk) Se  incomincia con la parola  ”mail”, molti internet caffè lo bloccano.

In considerazione di quanto precede per l’utilizzo di Outlook per la posta, suggerisco di portare il vostro portatile su una nave che offre accesso wireless, Wi-Fi.

Con il proprio computer, non devi preoccuparti di restrizioni imposte dalla compagnia  di crociera sui programmi via Internet.

  

Le cose miglioriu sono quelle poco note e non quelle del turismo morfi e fuggi . la mia visita a Genova

mettendo apposto le cose di genere sulla mia moleskina

 

ho trovato questi due bozze di post che avrei dovuto scrivere al mio ritorno da G enova . Eccole in ritartdo ma eccole qui .

La prima è il  racconto   de mio viaggio a  Genova   avvenuto  fra il  27  al  31  maggio   per  vedere la  mostra   fotografica  Genesi   di Salgado   . Mentre mi accingo  a riordinare  i mie pensieri sparsi   dele  giornate e  " dei diversi   tipi  "    di Genova  (  la  popolare   \  faberiana e  don Gallo      quella  dei vicoli   e  dei carrugi ,  quela  nobile  \  superba    dei rolli  ,    quellla  del terrore  del  G8 del 2001  Piazza  Alimonda  e  Scuola  Diaz  )   mi ritornano in mente    le  due  canzoni     su di Lei  in particolare  quella  che  poi  è   quela  in canna nello stereo mentre   riordino gli appunti per  il post  d'oggi  .



Genova, schiacciata sul mare, sembra cercare
respiro al largo, verso l'orizzonte.
Genova, repubblicana di cuore, vento di sale,
d'anima forte.
Genova che si perde in centro nei labirintici vecchi carrugi [....]

                   (  francesco Gucccini piazza  Alimonda ) 


Adedsso incominciamo  .
  Ho preferito    vederla  in primo giorno  appena  arrivato  subito dopo pranzo   per paura  di non
riuscire  a vederla    , volendo vedere  molte  cose  ,  ma sopratutto perchè  la  domenica  faceva  \ era  prevvisto  brutto tempo    e  ci sarebbe  stata  molta  gente  .


una  foto  rubata  con il cellulare  della mostra



Una  mostra  bellissima  ,  due ore  intense  per  visitarla   . Infatti 
Con 245 eccezionali immagini che compongono un itinerario fotografico in un bianco e nero di grande incanto, la mostra racconta la rara bellezza del patrimonio unico e prezioso, di cui disponiamo: il nostro pianeta. Genesi è suddivisa in cinque sezioni che ripercorrono le zone in cui Salgado ha realizzato le fotografie: Il Pianeta Sud, I Santuari della Natura, l’Africa, Il grande Nord, l’Amazzonia e il Pantanàl. Il percorso espositivo presenta una serie di fotografie (tra cui molte di paesaggio) realizzate con lo scopo di immortalare un mondo in cui natura ed esseri viventi vivono ancora in equilibrio con l’ambiente. Una parte del suo lavoro è rivolto agli animali che sono impressi nel suo obiettivo attraverso un lungo lavoro di immedesimazione con i loro habitat. Salgado ha infatti vissuto nelle Galapagos tra tartarughe giganti, iguane e leoni marini, ha viaggiato tra le zebre e gli animali selvatici che attraversano il Kenya e la Tanzania rispondendo al richiamo annuale della natura alla migrazione. Un’attenzione particolare è riservata anche alle popolazioni indigene ancora vergini: gli Yanomami e i Cayapó dell’Amazzonia brasiliana; i Pigmei delle foreste equatoriali del Congo settentrionale; i Boscimani del deserto del Kalahari in Sudafrica; le tribù Himba del deserto namibico e quelle più remote delle foreste della Nuova Guinea. Salgado ha trascorso diversi mesi con ognuno di questi gruppi per poter raccogliere una serie di fotografie che li mostrassero in totale armonia con gli elementi del proprio habitat. Le immagini di Genesi, in un bianco e nero di grande potenza, sono una testimonianza e un atto di amore verso la Terra. Viaggio unico alla scoperta del nostro ambiente, l’ultimo progetto di Salgado rappresenta il tentativo, perfettamente riuscito, di realizzare un atlante antropologico del pianeta, ma è anche un grido di allarme e un monito affinché si cerchi di preservare queste zone ancora incontaminate, per far sì che, nel tempo che viviamo, sviluppo non sia sinonimo di distruzione. Genesi è la ricerca del mondo delle origini, come ha preso forma, si è evoluto, è esistito per millenni prima che la vita moderna accelerasse i propri ritmi e iniziasse ad allontanarci dall’essenza della nostra natura. È un viaggio attraverso paesaggi terrestri e marini, alla scoperta di popolazioni e animali scampati all’abbraccio del mondo contemporaneo.

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Con 245 eccezionali immagini che compongono un itinerario fotografico in un bianco e nero di grande incanto, la mostra racconta la rara bellezza del patrimonio unico e prezioso, di cui disponiamo: il nostro pianeta. Genesi è suddivisa in cinque sezioni che ripercorrono le zone in cui Salgado ha realizzato le fotografie: Il Pianeta Sud, I Santuari della Natura, l’Africa, Il grande Nord, l’Amazzonia e il Pantanàl. Il percorso espositivo presenta una serie di fotografie (tra cui molte di paesaggio) realizzate con lo scopo di immortalare un mondo in cui natura ed esseri viventi vivono ancora in equilibrio con l’ambiente. Una parte del suo lavoro è rivolto agli animali che sono impressi nel suo obiettivo attraverso un lungo lavoro di immedesimazione con i loro habitat. Salgado ha infatti vissuto nelle Galapagos tra tartarughe giganti, iguane e leoni marini, ha viaggiato tra le zebre e gli animali selvatici che attraversano il Kenya e la Tanzania rispondendo al richiamo annuale della natura alla migrazione. Un’attenzione particolare è riservata anche alle popolazioni indigene ancora vergini: gli Yanomami e i Cayapó dell’Amazzonia brasiliana; i Pigmei delle foreste equatoriali del Congo settentrionale; i Boscimani del deserto del Kalahari in Sudafrica; le tribù Himba del deserto namibico e quelle più remote delle foreste della Nuova Guinea. Salgado ha trascorso diversi mesi con ognuno di questi gruppi per poter raccogliere una serie di fotografie che li mostrassero in totale armonia con gli elementi del proprio habitat. Le immagini di Genesi, in un bianco e nero di grande potenza, sono una testimonianza e un atto di amore verso la Terra. Viaggio unico alla scoperta del nostro ambiente, l’ultimo progetto di Salgado rappresenta il tentativo, perfettamente riuscito, di realizzare un atlante antropologico del pianeta, ma è anche un grido di allarme e un monito affinché si cerchi di preservare queste zone ancora incontaminate, per far sì che, nel tempo che viviamo, sviluppo non sia sinonimo di distruzione. Genesi è la ricerca del mondo delle origini, come ha preso forma, si è evoluto, è esistito per millenni prima che la vita moderna accelerasse i propri ritmi e iniziasse ad allontanarci dall’essenza della nostra natura. È un viaggio attraverso paesaggi terrestri e marini, alla scoperta di popolazioni e animali scampati all’abbraccio del mondo contemporaneo.

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245 eccezionali immagini che compongono un itinerario fotografico in un bianco e nero di grande incanto, la mostra racconta la rara bellezza del patrimonio unico e prezioso, di cui disponiamo: il nostro pianeta. Genesi è suddivisa in cinque sezioni che ripercorrono le zone in cui Salgado ha realizzato le fotografie: Il Pianeta Sud, I Santuari della Natura, l’Africa, Il grande Nord, l’Amazzonia e il Pantanàl. Il percorso espositivo presenta una serie di fotografie (tra cui molte di paesaggio) realizzate con lo scopo di immortalare un mondo in cui natura ed esseri viventi vivono ancora in equilibrio con l’ambiente. Una parte del suo lavoro è rivolto agli animali che sono impressi nel suo obiettivo attraverso un lungo lavoro di immedesimazione con i loro habitat. Salgado ha infatti vissuto nelle Galapagos tra tartarughe giganti, iguane e leoni marini, ha viaggiato tra le zebre e gli animali selvatici che at

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245 eccezionali immagini che compongono un itinerario fotografico in un bianco e nero di grande incanto, la mostra racconta la rara bellezza del patrimonio unico e prezioso, di cui disponiamo: il nostro pianeta. Genesi è suddivisa in cinque sezioni che ripercorrono le zone in cui Salgado ha realizzato le fotografie: Il Pianeta Sud, I Santuari della Natura, l’Africa, Il grande Nord, l’Amazzonia e il Pantanàl. Il percorso espositivo presenta una serie di fotografie (tra cui molte di paesaggio) realizzate con lo scopo di immortalare un mondo in cui natura ed esseri viventi vivono ancora in equilibrio con l’ambiente. Una parte del suo lavoro è rivolto agli animali che sono impressi nel suo obiettivo attraverso un lungo lavoro di immedesimazione con i loro habitat. Salgado ha infatti vissuto nelle Galapagos tra tartarughe giganti, iguane e leoni marini, ha viaggiato tra le zebre e gli animali selvatici che at

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Potente nella sua essenziale purezza, il messaggio di Genesi è infatti incredibilmente attuale, qui ed ora, nei mesi di preparazione dell’EXPO, mentre la città di Milano e il Paese riflettono sulla sostenibilità dei progetti energetici e sull’imprescindibile necessità di vivere in un rapporto più armonico con il nostro ambiente, a partire dal tema dell’alimentazione. Proprio Milano sarà nei prossimi mesi il centro nevralgico dell’attenzione mondiale per queste problematiche. Un progetto iniziato nel 2003 e durato 10 anni, un canto d’amore per la terra e un monito per gli uomini, Genesi di Sebastião Salgado rappresenta un contributo importante a questo dibattito. Con 245 eccezionali immagini che compongono un itinerario fotografico in un bianco e nero di grande incanto, la mostra racconta la rara bellezza del patrimonio unico e prezioso, di cui disponiamo: il nostro pianeta. Genesi è suddivisa in cinque sezioni che ripercorrono le zone in cui Salgado ha realizzato le fotografie: Il Pianeta Sud, I Santuari della Natura, l’Africa, Il grande Nord, l’Amazzonia e il Pantanàl. Il percorso espositivo presenta una serie di fotografie (tra cui molte di paesaggio) realizzate con lo scopo di immortalare un mondo in cui natura ed esseri viventi vivono ancora in equilibrio con l’ambiente. Una parte del suo lavoro è rivolto agli animali che sono impressi nel suo obiettivo attraverso un lungo lavoro di immedesimazione con i loro habitat. Salgado ha infatti vissuto nelle Galapagos tra tartarughe giganti, iguane e leoni marini, ha viaggiato tra le zebre e gli animali selvatici che attraversano il Kenya e la Tanzania rispondendo al richiamo annuale della natura alla migrazione. Un’attenzione particolare è riservata anche alle popolazioni indigene ancora vergini: gli Yanomami e i Cayapó dell’Amazzonia brasiliana; i Pigmei delle foreste equatoriali del Congo settentrionale; i Boscimani del deserto del Kalahari in Sudafrica; le tribù Himba del deserto namibico e quelle più remote delle foreste della Nuova Guinea. Salgado ha trascorso diversi mesi con ognuno di questi gruppi per poter raccogliere una serie di fotografie che li mostrassero in totale armonia con gli elementi del proprio habitat. Le immagini di Genesi, in un bianco e nero di grande potenza, sono una testimonianza e un atto di amore verso la Terra. Viaggio unico alla scoperta del nostro ambiente, l’ultimo progetto di Salgado rappresenta il tentativo, perfettamente riuscito, di realizzare un atlante antropologico del pianeta, ma è anche un grido di allarme e un monito affinché si cerchi di preservare queste zone ancora incontaminate, per far sì che, nel tempo che viviamo, sviluppo non sia sinonimo di distruzione. Genesi è la ricerca del mondo delle origini, come ha preso forma, si è evoluto, è esistito per millenni prima che la vita moderna accelerasse i propri ritmi e iniziasse ad allontanarci dall’essenza della nostra natura. È un viaggio attraverso paesaggi terrestri e marini, alla scoperta di popolazioni e animali scampati all’abbraccio del mondo contemporaneo.

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In pratica una  sintesi   di quello  che  è il mondo   ed  la  vita    ,  che  rischia di scomparire  per  sempre ( non basta      i danni  fatti  dal  colonialismo  e   e  del capitalismo   \  glòobalizazione neo liberista   ora  .


 
Potente nella sua essenziale purezza, il messaggio di Genesi è infatti incredibilmente attuale, qui ed ora, nei mesi di preparazione dell’EXPO, mentre la città di Milano e il Paese riflettono sulla sostenibilità dei progetti energetici e sull’imprescindibile necessità di vivere in un rapporto più armonico con il nostro ambiente, a partire dal tema dell’alimentazione. Proprio Milano sarà nei prossimi mesi il centro nevralgico dell’attenzione mondiale per queste problematiche. Un progetto iniziato nel 2003 e durato 10 anni, un canto d’amore per la terra e un monito per gli uomini, Genesi di Sebastião Salgado rappresenta un contributo importante a questo dibattito. Con 245 eccezionali immagini che compongono un itinerario fotografico in un bianco e nero di grande incanto, la mostra racconta la rara bellezza del patrimonio unico e prezioso, di cui disponiamo: il nostro pianeta. Genesi è suddivisa in cinque sezioni che ripercorrono le zone in cui Salgado ha realizzato le fotografie: Il Pianeta Sud, I Santuari della Natura, l’Africa, Il grande Nord, l’Amazzonia e il Pantanàl. Il percorso espositivo presenta una serie di fotografie (tra cui molte di paesaggio) realizzate con lo scopo di immortalare un mondo in cui natura ed esseri viventi vivono ancora in equilibrio con l’ambiente. Una parte del suo lavoro è rivolto agli animali che sono impressi nel suo obiettivo attraverso un lungo lavoro di immedesimazione con i loro habitat. Salgado ha infatti vissuto nelle Galapagos tra tartarughe giganti, iguane e leoni marini, ha viaggiato tra le zebre e gli animali selvatici che attraversano il Kenya e la Tanzania rispondendo al richiamo annuale della natura alla migrazione. Un’attenzione particolare è riservata anche alle popolazioni indigene ancora vergini: gli Yanomami e i Cayapó dell’Amazzonia brasiliana; i Pigmei delle foreste equatoriali del Congo settentrionale; i Boscimani del deserto del Kalahari in Sudafrica; le tribù Himba del deserto namibico e quelle più remote delle foreste della Nuova Guinea. Salgado ha trascorso diversi mesi con ognuno di questi gruppi per poter raccogliere una serie di fotografie che li mostrassero in totale armonia con gli elementi del proprio habitat. Le immagini di Genesi, in un bianco e nero di grande potenza, sono una testimonianza e un atto di amore verso la Terra. Viaggio unico alla scoperta del nostro ambiente, l’ultimo progetto di Salgado rappresenta il tentativo, perfettamente riuscito, di realizzare un atlante antropologico del pianeta, ma è anche un grido di allarme e un monito affinché si cerchi di preservare queste zone ancora incontaminate, per far sì che, nel tempo che viviamo, sviluppo non sia sinonimo di distruzione. Genesi è la ricerca del mondo delle origini, come ha preso forma, si è evoluto, è esistito per millenni prima che la vita moderna accelerasse i propri ritmi e iniziasse ad allontanarci dall’essenza della nostra natura. È un viaggio attraverso paesaggi terrestri e marini, alla scoperta di popolazioni e animali scampati all’abbraccio del mondo contemporaneo.

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Genova è bellissima è non è solo acquario e porto . Per visitarla in fretta Massimo un intera giornata correndo o due giorni pieni . 5 giorni per girarla con calmae ed assaporaerla godendosela . Dato che per vedere solo i Rolli \ palazzi della nobiltà Genovese ( visitabili integralmente solo due giorni a maggioil cosidettoi giorno dei Rolli ) ci voglionmo due giorni


Per esserre sintetici la mia vista a Genova potrebbe essere riassunta da queste mie tre foto foto : scattate salendo a Castelletto la prima




 dalla collina di Castelletto le  altre due      versioni  ( bianco e nero  la prima  , a  colori al seconda)  





 e  da  queste due   canzoni "  Guccini la prima   e  Fabrizio  De  Andrè  la  seconda    collegabili    "  alle foto precedenti  .    Piazza  Alimonda  di  Francesco Guccini   ( che  rapressenta  soprattuto nele  prime  strofe la colonna sonora  del mio  viagio a Gencoa  ) e   Crueza  de Ma  di Fabrizio De Andrè 
Infattti  Esssa non è  solo porto ed  acquario ma   anche :  tetti  ,  i carrugi , vicoli , piazze  , chiese    colline  , salite , Creuza de ma ,piazzette rolli  ( palzzi della nobiltà  )  ecc  .  Insomma   <<  Girala bene c'è tanto da guardare e fotografare >> (  un consiglio di  un mio amnico   Genovese  , ma ormai trapiantato qui  a tempio per  lavoro  )  .  Inoltre ecco  cosa dicono  ai commenti al mio reportage  fotografico  (  trovate sotto  i  link )  i Miei  contatti  Genovesi   :

-- che pubblicità per questa citta "sommersa"....
---- più che sommersa direi nascosta, tutta da scoprire chi la conosce bene e la ama nulla è celato, andate a visitarla

Complimenti!! sei riuscito ad esprimere l'essenza della città, mi hai fatta sognare :-) comunque sembra che ti sia piaciuta, dalle foto 

Per  non annoiarci   con tantissime foto  le  altre le  trovate  qui 

https://www.facebook.com/redbeppeulisse1/posts/10210087010241724
https://www.facebook.com/redbeppeulisse1/posts/10210090748455177
https://www.facebook.com/redbeppeulisse1/posts/10210087532974792
https://www.facebook.com/redbeppeulisse1/posts/10210087723939566
https://www.facebook.com/redbeppeulisse1/posts/10210090378525929
https://www.facebook.com/redbeppeulisse1/posts/10210091011341749
https://www.facebook.com/redbeppeulisse1/posts/10210087409571707

3.6.16

ma è possibile che i gay ed il mondo lgbt verde omofobia dove non c'è ? Utero in affitto, guerra tra gay e donne, lesbiche e non Terragni «omofoba»: e Facebook la oscura

Leggendo   questa  frase  <<  Se una donna è una "cosa" che si può affittare, tutta o in tranci, la si può anche bruciare, vetriolare, uccidere». Una frase forte dai toni paradossali, ma dalla logica ineccepibile: se si impone la cultura del possesso, e un essere umano è un oggetto da vendere e comprare, possedere e gettare, le conseguenze estreme possono essere anche certi agghiaccianti fatti di cronaca.>> pubblicata sulla sua bacheca, Marina Terragni, giornalista e scrittrice, a lungo nota firma di «Io donna» e del «Corriere della sera», dopo una sequela di insulti, è stata segnalata come "omofoba" e si è vista cancellare il post da Facebook e bloccare per 24 ore il profilo , mi  chiedo  dove  sta  l'omofobia ?
Infattti sempre  su http://www.avvenire.it/  leggo che  

Marina Terragni non esclude che si tratti di una forma di ritorsione per il suo ultimo libro, «Temporary Mother. Utero in affitto e mercato dei figli» (VandA epubblishing), che denuncia come le donne diventino mezzi di produzione e le creature umane oggetti in vendita: «Se perdiamo il nostro statuto di esseri umani – spiega – può essere meno drammatico dar fuoco a una donna o somministrarle acido muriatico».
 
«Violenza maschile», conclude Marina Terragni. E ricorda il caso recentissimo della sociologa milanese Daniela Danna, dichiaratamente lesbica. Sabato scorso doveva parlare a Udine del suo libro «Contract Children: questioning surrogacy» («Bambini su commissione: domande sulla maternità surrogata»), ma Arcilesbica, che organizzava l'evento, ha disdetto all'ultimo minuto su pressione, pare, di altre componenti del movimento Lgbt. Gran parte delle lesbiche sono infatti contrarie alla Gpa (Gestazione per altri), i gay invece sono a favore; e per qualcuno è guerra: «Sarebbe orribile se ci scannassimo tra donne sulle pretese maschili», è l'amaro commento di Cristina Gramolini, presidente di Arcilesbica Milano. Intanto l'appuntamento di Udine è rinviato a data da destinarsi.

1.6.16

SBAGLIATA di © Daniela Tuscano

 
 
 
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SBAGLIATA

 (Immagine: G. Badari, "Donna crocifissa")
 

 


E poi ci son quelli che “madri di maschi, educate i vostri figli”.
E son quelli e quelle.
(La misoginia è interiorizzata dalle vittime, si sa.)
Perché se lui è così cattivo, la colpa è della madre.
Non è stata attenta.
Non è stata brava.
Non gli ha insegnato a rispettar le donne.
L’ha servito troppo.
Gliele ha date tutte vinte.
L’ha considerato il suo bambino.
Il suo re.
Il suo mondo.
Sì, la colpa è sua.
Della madre, ancora della madre, sempre della madre.
E ci son quelli, e quelle, che dimenticano:
che la madre è stata figlia.
Ed è stata bambina, scolara, studentessa.
Forse laureata.
E a scuola, sui libri, sui media
Ha imparato che doveva servire il maschio.
Che bisognava dargliele tutte vinte.
Che era un re.
E tutto il mondo.
Così fanno le donne per bene – le hanno detto.
Altrimenti.
Una donna senza un uomo è incompleta.
Anzi, inutile.
Perché nei testi scolastici, nei libri di grammatica, nelle vie e nelle piazze, nella grande storia
Ricorrono solo nomi maschili.
Lei non c’è - non deve esserci.
Lei è, al più, un’appendice muta.
Questo ha imparato, quella madre di maschi.
Questo doveva imparare.
Ma adesso ci son quelli, e quelle, che glielo rimproverano.
Non sei stata brava, non sei stata attenta.
Gli hai impartito i valori che noi ti abbiamo inculcato.
Dovevi farlo.
Ma dovevi pure insegnargli a rifiutarli.
(Senza farti scorgere, sia chiaro; sia mai tu sovverta l’ordine stabilito; sia mai ti diano della femminista.)
Non sei stata onnipotente.
Senza la forza dell’onnipotenza.
Vergogna, madre di maschi.
La madre, ancora la madre, sempre la madre.
E ci son quelli, e quelle, che mai si volgono ai “padri di maschi”.
I padri sono innocenti a prescindere.
I padri sono i capi.
I padri sono i re.
Eppure sono stati i padri
- Padri di maschi, figli di maschi –
Che nei secoli hanno costruito un mondo
Di escluse e privilegiati.
Sono stati i padri
- Padri di maschi, figli di maschi –
Che hanno redatto libri, fondato scuole, predicato, edificato
Una società fondata sul disprezzo della donna,
Sulla sua assenza e il suo asservimento.
Dovrebbero trovarsi loro, oggi,
Sul banco degli imputati.
Almeno, accanto alle madri.
Ma non funziona così.
L’educazione è roba da madri. (Ma non chiamatela pedagogista, quel titolo è riservato agli uomini.)
La colpa è delle madri.
La colpa è delle donne.
Non sono i maschi a doversi rieducare, sono le donne a doversi difendere.
“Donne, denunciate i vostri aguzzini!”
(Anche se non vi credono mai, anche se gli basta simulare l’infermità mentale, anche se li rilasciano subito, anche se li assolvono col cuore e con le parole: parole maschili: raptus, eccesso d’amore, passione, ecc.)
Solo quando vedrò i padri
Richiamati alle loro responsabilità
Allora sì, potrò credervi.
Ma finché leggerò le accuse alle madri, ancora alle madri, sempre alle madri
Vi chiamerò ipocriti e ipocrite,
Servi e serve del sistema,
Sepolcri imbiancati,
E le vostre figlie e i vostri figli
Torcano il viso da voi.
© Daniela Tuscano
(Immagine: G. Badari, "Donna crocifissa")

Decostruire la mascolinità non significa demolire l’uomo. È reinventarlo, liberarlo dalle catene degli stereotipi affinché possa essere se stesso,

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