lo so che saranno delle mosche bianche visto le recenti cronache , il caso del telecronista ex arbitro Sergio Vessicchio contro Elena Tambini,, per un match all'ultima domanda sulle regole del calcio organizzato dalla Trasmissione le Iene docet
Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
9.6.19
miracolo gli uomini che non insultano ,ma rispettano gli arbitri donna
8.6.19
OCCHIO A QUANDO CERCATE IN STERAMING CATCH22 DI CLONNEY A NON CONFONDERLO CON CATCH22 DI Mike Nichols.
A volte capita che per sbaglio si vedano film caratteristici ed eccellenti .Ed è quello che mi è capitato cercando in streaming la serie tv Catch-22 di George Clooney .
CATCH22 DI CLOONEY |
Infatti dopo quasi due ore : non vedendo clooney , vedendo che aveva una colorazione particolare rispetto alla purezza di quelli d'oggi , e che le spiagge ed i luogo della base non rassomigliava per niente a quello uno dei luoghi del set l'ex aeroporto di Olbia , mi sono accorto che era Comma 22 (Catch-22) un film del 1970 -- FOTO A SINISTRA --diretto da Mike Nichols. Fu sentendo ml'ultima edizione del regionale che scopri che era una serie tv .
il film del 1970 |
Allora mi domandai vederla o non vederla ? scelsi di vederla in quanto molte scenee due episodi su 6 sono girati nella mia Gallura anche se SPOILER
Ha un po’ deluso. O forse non ha sorpreso. Tanta era l’attesa e l’aspettativa che avevamo creato intorno a questo Catch 22, la mini serie girata da George Clooney sulla pista dell’ex aeroporto di Venafiorita di Olbia (e anche a Viterbo) e nelle acque di Santa Teresa, che a vederlo veramente sul piccolo schermo ci ha lasciato un po’ con quella sensazione di inespresso.
Sarà perchè, alla fine, come afferma https://www.galluraoggi.it/ , nelle due puntate girate in sardegna si è visto poco, o meglio, poco di veramente entusiasmante. C’era il tenente Sheisskopf (Clooney), intento a riprendere con veemenza il suo esercito dopo alcuni scandali e di comunela con il nemico . Si vedevano i bombardamenti nei cieli (che tanto hanno tenuto Olbia con gli occhi all’insù durante le riprese). C’era lo spazio al racconto della vita da campo, tra le esercitazioni e i momenti spensierati dei soldati e la follia di uno d'essi .
Sicuramente è rimasto deluso chi credeva di riconoscere in maniera nitida le immagini della rada di Olbia o del vecchio aeroporto. La tecnica cinematografica dello sfumato, usata da Clooney, ha ovattato un po’ tutto, a partire dall’orizzonte, che avrebbe potuto regalare i riferimenti migliori. A risaltare in video è la bellezza del mare di Santa Teresa, che risplende con i suoi colori SPOILER .
Infatti inizialmente lo reputavo magari condizionato dal film ( forse avrei dovuto aspettare a vederlo dopo il film ) più incisivo questo della serie un mezzo mezzo polpettone ma per questione di principio ed evitare rimorsi \ sensi di colpa nel lasciare a metà le cose iniziate l'ho visto fino alla fine e soprattutto per vedere le scene girate nella mia regione e s'era migliore la serie o il film . Poi invece leggendo un sunto del romanzo e sentendone il giudizio di una mia amica professoressa d'inglese mi sono accorto che SPOILER Pian piano, il microcosmo che hai attorno comincia a sgretolarsi sotto una montagna di morte, sangue, disperazione.
Infatti inizialmente lo reputavo magari condizionato dal film ( forse avrei dovuto aspettare a vederlo dopo il film ) più incisivo questo della serie un mezzo mezzo polpettone ma per questione di principio ed evitare rimorsi \ sensi di colpa nel lasciare a metà le cose iniziate l'ho visto fino alla fine e soprattutto per vedere le scene girate nella mia regione e s'era migliore la serie o il film . Poi invece leggendo un sunto del romanzo e sentendone il giudizio di una mia amica professoressa d'inglese mi sono accorto che SPOILER Pian piano, il microcosmo che hai attorno comincia a sgretolarsi sotto una montagna di morte, sangue, disperazione.
IL ROMANZO |
Alan Arkin nei panni di Yossarian nel film del 1970: Comma 22.
Così, a proposito del potere, Catch-22 diventa la metafora, tutt’ora, delle aberranti declinazioni umane, che possono trovarsi anche sotto la stessa bandiera. «Viviamo in tempi di grande nervosismo e autoritarismo, quindi la satira sulla guerra è sempre attuale. Se Catch 22 mi farà entrare in politica? No, non sarebbe logico. Voglio continuare a fare quello in cui credo di essere bravo. , ha continuato l’attore e regista. Perché, come mostra la serie, dirompente e a tratti diabolicamente esilarante, l’epopea del bombardiere Yossarin è pura catarsi greca, arrivando ad un’evoluzione finale che SPOILER lo rende consapevole di cosa può significare ricevere una stupida medaglia di bronzo. C’è il tempo e c’è lo spazio della Seconda Guerra Mondiale, il cameratismo effimero che porta solo dolore, quando pian piano quei volti cominciano a non tornare in tenda. Una missione, due missioni, tre missioni. Fino ad arrivare ad un numero spropositato, spinto oltre da quegli ufficiali senza scrupoli ossessionati dal comando, a cominciare dallo smunto e perverso tenente Scheisskopf interpretato dallo stesso Clooney. «Tanto idiota quanto arrogante. Un personaggio perfetto per me, anzi grazie a lui ho potuto urlare in modo molto terapeutico». Perché, dietro la storia di Yossarin, idealista e romantico, si combatte la sua battaglia verso un mondo esterno che necessita della guerra e dei morti in battaglia, finendo per diventarne un tragico paradosso. SPOILER
Del resto, lassù, tra le nuvole bianche dell’Italia, mentre più giù saltano per aria ponti e uomini, a volare e morire c’erano ragazzi che avevano appena lasciato il nido. Troppo piccoli e troppo impauriti per morire. Mentre le donne, la domenica, non rinunciano ad indossare un vestito a fiori, innamorandosi di quello straniero venuto da lontano, imbrattato dal sangue innocente di un soldato che non tornerà mai più a casa. E, alla fine, pure quell’allegro motivetto di Nat King Cole suona in modo diverso, «Straighten up and fly right Cool down, papa, don’t you blow your top».
Del resto, lassù, tra le nuvole bianche dell’Italia, mentre più giù saltano per aria ponti e uomini, a volare e morire c’erano ragazzi che avevano appena lasciato il nido. Troppo piccoli e troppo impauriti per morire. Mentre le donne, la domenica, non rinunciano ad indossare un vestito a fiori, innamorandosi di quello straniero venuto da lontano, imbrattato dal sangue innocente di un soldato che non tornerà mai più a casa. E, alla fine, pure quell’allegro motivetto di Nat King Cole suona in modo diverso, «Straighten up and fly right Cool down, papa, don’t you blow your top».
Un buon Kolossal che rende , forse in maniera più sottile e meno diretta ma non per questo significativa ed eccellente , in pieno il romanzo . Tanto da superare di qualche spanna il film del 1970 . Ha avuto tanto successo che i fans ne chiedono una seconda stagione . Infatti concordo con l'amico
Catch-22 è finita, la 2 stagione ci sarà? Credo proprio di no, il finale ha chiuso ogni possibilità di sequel, ma con gli americani non si può mai dire . George ci sta pensando
mah staremo a vedere chi vivrà vedrà .
L'adattamento televisivo del romanzo antimilitarista di Joseph Heller è stato concepito come una mini-serie o serie limitata che dir si voglia, pertanto non è previsto un seguito né una prosecuzione, quantomeno al momento. Non è stato annunciato alcun progetto di continuare la serie con una possibile stagione 2 di Catch-22, che si ritroverebbe a misurarsi con la sfida di superare o espandere gli eventi raccontati nel romanzo. Gli episodi 5 e 6 andati in onda il 4 giugno su Sky Atlantic sono da considerarsi come gli episodi finali di Catch-22 che concludono la storia della mini-serie e non lasciano adito ad un continuo.
Qualora Hulu o Sky decidessero di dare il via libera ad una seconda stagione di Catch-22, la serie si unirebbe a titoli come Game of Thrones, Big Little Lies e The Handmaid’s Tale nell'avere proseguito il racconto televisivo oltre le vicende dei romanzi da cui sono tratti. Catch-22 è stato tuttavia promosso come una mini-serie sin dal principio: una seconda stagione sembra pressoché impossibile. Pur vero è che lo stesso si diceva due anni fa di Big Little Lies, e la stagione 2 debutta il 18 giugno. Una possibile strategia potrebbe vedere Catch-22 virare verso il formato antologico, presentando una vicenda inedita con personaggi nuovi in ciascuna stagione e continuando a raccontare le situazioni l SPOILER lasciate in sospeso dal romanzo , dal film . Inmfatti Vedremo se il protagonista sarà ancora vivo e troverà ( o ritroverà ) l'amore che alla base come militare e poi in cura da civile non è riuscito a realizzare . E il crimine , la violenza stupro e l'uccisione di una donna di vita , del collega il quale lui è costretto a tacere per evitare condanne per insubordinazione venga punito SPOILER vedremo come gli sceneggiatori e lo stesso Clooney che ha diretto ( oltre a recitare ) due puntate colmeranno " i buchi " presenti anche nello stesso romanzo
Lu tempu
Oggi sono molto malinconico e lascio le mie emozioni a questa poesia di Gavino Pes (Don Baignu) (Tempio Pausania, 31 luglio 1724 – 24 ottobre 1795)
per chi non capisce , anche se secondo molti miei amici\che del continente della penisola , i il gallurese \ sardo Corso una delle varianti del sardo è la più semplice in quanto vicino all'italiano , trova qui la traduzione . Poesia rese in musica in modo magistrale dal trio Roberto Diana ( chitarra ) , Giulia Cartasegna ( violino ) Marco Muntoni ( voce ) e contenuta nell'album Ispiriendi ( il concerto \ presentazione da me recensito e fotografato in questo precedente post ) e disponibile sulla piattaforma https://store.cdbaby.com/cd/ispiriendi2
Palchì no torri, di', tempu passatu?
Palchì no torri di', tempu paldutu?
Torra alta 'olta, torta a fatti meu,
tempu impultanti, tempu priziosu,
tempu, chi vali tantu cant'è Deu
par un cori ben fattu e viltuosu.
Troppu a distempu, tempu caro, arreu
a cunniscitti, oh pesu aguniosu!
Cantu utilosu mi saristi sta tu,
tempu, haènditi a tempu cunnisciutu!
Tempu, ch'in un cuntinu muimentu
poni tutta la to' stabbilitai,
chi la to' chietù, lu to' assentu
cunsisti in no istà chietu mai,
ritruzzedi pal me ch'era ditentu,
candu passesti, da un sonnu grai:
Ah! Si tuffai, tempu malgastatu,
chi bè, chi t'haarìa ripaltutu!
Tempu, chi sempri in ghjusta prupulzioni
di lu to' motu in ghjru andi a la sfera,
n'hagghj di me, ti precu, cumpassioni,
ritorrami a prinzipiu di carrera;
di l'anni mei l'ultima stasgioni
cunveltil'alta 'olta in primmaera.
L'esse lu ch'era a me sarà nicatu,
ch'insensibili tanti hani uttinutu?
L'alburu tristu senza fiori e frondi,
vinendi magghju, acchista frondi e fiori:
a campu siccu tandu currispondi
un beddhu traciu d'allegri culori;
supelvu salta d'invarru li spondi
riu d'istìu poaru d'umori:
e l'anticu vigori rinuatu
no sarà mai in un omu canutu? .
La salpi 'ecchja chidd'antichi spoddhi
lassa, e si 'esti li so' primi gali;
da li cìnnari friti, in chi si scioddhi,
chiddha famosa ceddha orientali
rinasci, e tantu spiritu rigoddhi,
ch'agili come prima batti l'ali:
e l'animu immultali rifulmatu
no vidarà lu so' colpu abbattutu?
La notti è pal vinè, la dì s'imbruna
candu lu soli mori in occidenti;
a luci poi torTa tutt'in una
candu rinasci allegro in orienti:
e la sureddha, la candida luna,
da li mancanti torTa a li criscenti:
e un omu cadenti in chiddhu statu
no de' turrà, da undi è dicadutu?
Tempu dispriziatu, torTa abali,
c'hagghju di ca sé' tu cunniscimentu;
Torr'ogghj chi cunnoscu cantu 'ali,
chi pruarè tutt'altu trattamentu.
Ah! D'haetti trattatu tantu mali,
no possu ditti cantu mi ni pentu!
Cunniscimentu, a cantu si' taldatu!
A passi troppu lenti sé' inutu!
No timì, tempu meu, d'impriatti
in bassi e falsi immagghjnazioni,
in fa' teli di ragni, o in chiddhi fatti
cuntrari a lu bon sensu, a la rasgioni,
in chimeri, in dillirii, in disbaratti,
muttìi di la me' paldizloni.
N'haggi cumpassioni, tempu amatu,
d'un cori afflittu, confusu e pintutu.
Di dugna stanti toiu apprufittà
voddhu, senza passacci ora oziosa:
nè pensu più palditti in cilibrà
li grazii, li primori d'una rosa,
ch'in brei in brei a cunnisci si dà
cantu è vana, caduca, e ispinosa.
Dulurosa mimoria, ch'ispu:ddhatu
m'hai di gusti, e di peni 'istutu!
Si cuminiciàa di nou a viì,
dia usà diffarenti ecunumia:
nè palticula mancu di la dì,
senza imprialla bè', passacci dia:
chi ben pruistu, innanzi di muri,
pa l'ultimu 'iagghju mi saria.
Oh alligria! Oh tre volti biatu,
tempu, candu da te fussi attindutu!
per chi non capisce , anche se secondo molti miei amici\che del
lega o non lega ? quale lega
Gli alunni della scuola primaria De Gasperi di Piacenza e “Cisco” ex dei MCR riscrivono insieme “La strada”
Stamattina appena sveglio , come tutte le mattine , giuardo la rassehgna stampa di google news e dei vari aggregatori di news ( open, squid , newsrepubblic , news suite ) ed vi ho trovato questa bellissima news , che mi fa ben sperare ( almeno mi da la forza di farlo ) che se stimolate e incentiviate queste nuove generazioni posso creare e tirare fuori qualcosa e non vivere come zombi e passivamente .
da https://www.piacenzasera.it/2019/06/
da https://www.piacenzasera.it/2019/06/
Tutto incentrato sul tema del viaggio e dei ricordi, lo spettacolo si è infatti concluso con una canzone dei MCR – “La strada” – riscritta dagli stessi ragazzi della 5B che, aiutati dalle maestre Claudia e Manuela, hanno inserito i loro pensieri e le loro parole seguendo la traccia dell’originale.
I novelli parolieri hanno poi inviato a Bellotti il testo della loro canzone e l’idea è piaciuta moltissimo al musicista carpigiano, tanto che ha deciso di riarrangiare appositamente le note del brano e realizzare per i ragazzi una base musicale ad hoc, che è stata appunto utilizzata per concludere il viaggio, metaforico e reale, compiuto dai giovani studenti piacentini nei cinque anni del ciclo scolastico che termina oggi
7.6.19
DI COSA DOVREBBERO OCCUPARSI GLI SCRITTORI SE NON DELLA REALTA' ? Massini insultato, la risposta è una dura lezione: "Io feccia perché scrittore? Dante non era un cacasotto"
Nel suo consueto intervento a Piazzapulita, in onda su La7, Stefano Massini è tornato sul monologo della settimana precedente, quando ha parlato delle offese razziste verso un bambino che giocava a calcio su un campetto di periferia: "Ho ricevuto tantissime reazioni, ma una mi ha particolarmente colpito", ha detto. "Una signora ha scritto che devo stare muto perché sono feccia in quanto scrittore e che gli scrittori non si devono occupare di razzismo ma del mio mestiere.
Le ricordo che tutti i più grandi scrittori della letteratura italiana, da Foscolo a Dante, erano gente gagliarda che ha rischiato la galera per raccontare la realtà e la politica: tutto fuorché dei cacasotto. Ma siccome ho deciso di darle ascolto, ho guardato la sua pagina Facebook e ho visto che è un tripudio di criceti e pappagallini, per cui ho deciso di seguirla: non parlerò di politica, ma di animali". E lancia il suo manuale di 'zoologia politica' con i ritratti di cinque animali in cui dipinge a modo suo la politica italiana.
Le ricordo che tutti i più grandi scrittori della letteratura italiana, da Foscolo a Dante, erano gente gagliarda che ha rischiato la galera per raccontare la realtà e la politica: tutto fuorché dei cacasotto. Ma siccome ho deciso di darle ascolto, ho guardato la sua pagina Facebook e ho visto che è un tripudio di criceti e pappagallini, per cui ho deciso di seguirla: non parlerò di politica, ma di animali". E lancia il suo manuale di 'zoologia politica' con i ritratti di cinque animali in cui dipinge a modo suo la politica italiana.
Palermo, il geriatra Mario Barbagallo a capo del Conservatorio: il caso approda in parlamento
DI COSA STIAMO PARLANDO
Palermo, il geriatra Mario Barbagallo a capo del Conservatorio: il caso approda in parlamento
Le deputate del Pd Serracchiani e Piccoli Nardelli rivolgono un'interrogazione al ministro Bussetti: il primario nominato dal governo non ha competenze specifiche ma nel curriculum vanta quelle della nonna e di uno zio musicista
Palermo, il geriatra Mario Barbagallo a capo del Conservatorio: il caso approda in parlamento
Le deputate del Pd Serracchiani e Piccoli Nardelli rivolgono un'interrogazione al ministro Bussetti: il primario nominato dal governo non ha competenze specifiche ma nel curriculum vanta quelle della nonna e di uno zio musicista
Leggendo di vicende come quella dell'assegnazione al geriatra Mario Barbagallo, del ruolo di di direttore del conservatorio musicale di palermo , ormai dovrei essere rassegnato e non dovrei neppure scandalizzarmi \ indignarmi visto che ormai è la regola italiana , se non fosse : 1) per la sua risposta che poi è la citazione : << la famiglia Barbagallo -San Giorgi è e da sempre impegnata i ambito artistico musicale . La nonna Maria san Giorgi era una delle proprietario del teatro San Giorgi di Catania dove nel secolo scorso hanno recitato i maggiori artisti italiani .>> Lo zio rammenta sempre lui << era il famoso compositore Alfredo San Giorgi che ha insegnato in diversi conservatori italiani . [...] E poi io non sono iscritto a nessun partito politico e non conosco nè il ministro Buffetti nè il viceministro Fioramonti >> [.... ] quella nomina me la merito >>. 2) la sua prevaricazione su gente titolata come Paolo Petrocelli che fra i suoi vari titoli è anche E’ Esperto in Materia di Cultura Musicale della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, Membro del Comitato Giovani dell’International Music Council, la più grande rete mondiale di organizzazioni e istituzioni attive nel settore musicale, già Membro del Comitato Giovani dell’European Music Council, Leonardo di Franco Vicepresidente Fondazione Teatro Massimo, Palermo Vicepresidente del Consiglio di Indirizzo 12/03/2013–alla data attuale Presidente Accademia di Belle Arti di Palermo Presidente del Consiglio di Amministrazione 2) per la difesa a spada tratta di - suoi colleghi , si sa la casta categoria si difende . Infatti << [--- ] In difesa di Barbagallo interviene anche Gianluca Floris, presidente del Conservatorio di Cagliari e della Conferenza mazionale dei presidenti dei Conservatori di musica (organo ausiliario della pubblica amministrazione), che parla di nomina "legittima a pieno titolo". Devo fare una precisazione - spiega Floris a https://www.palermotoday.it/ - Il presidente di un Conservatorio è il rappresentante legale dell'istituzione e presiede il consiglio di amministrazione. Non ha compiti artistici e il fatto di avere o meno competenze musicali non entra nella valutazione da parte del ministro che lo nomina. Tra noi presidenti ci sono avvocati, ex magistrati, professori universitari, imprenditori e altre personalità delle più varie estrazioni. Quindi nessun problema per un medico che diventa presidente di un Conservatorio. Legittima a pieno titolo è la sua nomina". [...] continua qui >> e dello stesso conservatorio che in una nota afferma
"Nel sistema dell'alta formazione artistica e musicale - si legge in una nota del Conservatorio - la governance fa capo a due figure apicali che rappresentano legalmente le istituzioni con due distinte mansioni: il direttore didattico e artistico che presiede il consiglio accademico e il presidente, che presiede il consiglio di amministrazione, di cui fa parte anche il direttore. Il direttore è un docente eletto da tutto il corpo docente - prosegue la nota - e quindi ha competenze specifiche musicali e artistiche, il presidente viene designato dal Ministro dell'università e ricerca di turno su indicazione di una terna di nomi proposti dal Conservatorio di prestigio professionale e manageriale, svolge funzioni esclusivamente amministrative e non percepisce alcun compenso"
allora mi chiedo perchè non ci hanno messo chi fa le pulizie o il portiere della stabile ? Ma soprattutto se cosi fosse anch'io allora mi merito la nomina a primario di geriatria perché ho seguito ed accudito per dieci anni mia nonna paterna con Alzheimer . Addirittura uscendo a cercarla in piena notte visto che usciva a tutte le ore non capendo più la differenza tra il giorno e la notte. O quando ...... mi fermo qui potrei scrivere un libro con aneddoti e vicissitudini che abbiamo passato , ecc .
L’unica donna tra i cinquemila boscaioli delle Dolomiti. “Non c’è tempo, dobbiamo essere più veloci dei parassiti” ed Imola c'è un corriere in bicicletta che ripara anche l’interruttore ma non solo che non funziona più
da repubblica del 06 Giugno 2019
La sfida di Vania: “Salverò i boschi feriti dal vento”
L’unica donna tra i cinquemila boscaioli delle Dolomiti.
“Non c’è tempo, dobbiamo essere più veloci dei parassiti”
dal nostro inviato GIAMPAOLO VISETTI
FORESTA DEL CANSIGLIO (BELLUNO) - Il primo abete rosso
finisce di cadere alle sei. Il sole non ha ancora risalito il Col Solèr
e la foresta del Cansiglio è muta. Alla motosega basta una dentata
invisibile, sopra le radici. Questo albero era nato oltre un secolo fa e
ha cominciato a morire la notte del 29 ottobre. A sfibrarlo, la
tempesta Vaia."Lo metto a terra solo dopo sette mesi - dice Vania Zoppè - prima che
per riposare ne trascini sull'erba altri tre. Se non facciamo ordine, il
bosco rinasce troppo lento e sbagliato".
Vania è venuta al mondo nell'Alpago, tra Veneto e Friuli. Fa la
boscaiola da quando aveva 14 anni. Adesso ne ha 39: è l'unica donna, in
un esercito di oltre 5 mila maschi, a lavorare sugli schianti che hanno
sconvolto le Alpi del Nordest. Il vento, in quattro ore, ha abbattuto
oltre 41 milioni di piante. Le Dolomiti solo adesso riemergono dalla
neve dell'inverno. Un'area di 42 mila ettari resta irriconoscibile.
Anche la guerra di Vania contro Vaia, un secolo dopo quella ingaggiata dai recuperanti alla fine del primo conflitto mondiale, è perduta in partenza. "Sulle Alpi la distruzione è tale - dice - che le montagne non saranno più come prima. I nostri nipoti potranno camminare di nuovo nella bellezza, ma quel mondo sarà diverso".
La sua vita, dall' 11 giugno, verrà raccontata in un documentario tv su Dmax ( https://dmax.it/ )ha seguito quattro famiglie di boscaioli al lavoro per aiutare la natura a ripartire in un modo compatibile con la vita umana.
Anche la guerra di Vania contro Vaia, un secolo dopo quella ingaggiata dai recuperanti alla fine del primo conflitto mondiale, è perduta in partenza. "Sulle Alpi la distruzione è tale - dice - che le montagne non saranno più come prima. I nostri nipoti potranno camminare di nuovo nella bellezza, ma quel mondo sarà diverso".
La sua vita, dall' 11 giugno, verrà raccontata in un documentario tv su Dmax ( https://dmax.it/ )ha seguito quattro famiglie di boscaioli al lavoro per aiutare la natura a ripartire in un modo compatibile con la vita umana.
"È importante capire perché siamo noi la causa del disastro - dice Vania
- ma essenziale è spiegare come lo si può superare. Sfugge un
dettaglio: nelle foreste devastate sta lottando la più grande armata
internazionale di boscaioli mai schierata in Europa. È invisibile, ma se
perde la sfida contro i parassiti che con il caldo polverizzano il
legno morto, prima di divorare quello vivo, in montagna sparirà anche la
vita".
Suo bisnonno coltivava i boschi già nell'Ottocento. Lei è la quarta generazione. Anche la mamma, Catterina Gazzi, menava l'accetta. "Con mio fratello Abramo - dice Vania nella baracca dove si prepara il pranzo - abbiamo cominciato da bambini. Ho acceso la prima motosega a 11 anni, in pochi mesi ero sul trattore. Mio padre Pasquale veniva in classe e mi portava nel bosco. Diceva che dovevo stare attenta: quando sbagli con i tronchi, se sei fortunato, resti ucciso. Io ho scelto gli alberi dopo le medie. Solo in questi giorni intuisco che non l'ho fatto solo per essere libera e mangiare".
Dalle foreste, tra Lombardia e Friuli, ogni giorno partono per le segherie di mezza Europa 800 tir carichi di legname. In tempi normali un simile carico si accumula in 5 anni. Sono già sei, da marzo, i boscaioli morti per un incidente. Centinaia i feriti. Lavorare sugli schianti significa non vedere la cima dell'albero: se l'inclinazione è sbagliata, la pianta ti schiaccia. Vania, sette anni fa, aveva deciso di smettere. "Mio marito Luca - dice - è stato ucciso dalla leucemia. Aveva trent'anni, lavorava con me. Ci erano nati due bambini: Elisa non aveva compiuto 7 anni, Andrea 4. Senza di loro mi sarei buttata giù da una diga. Ho provato cos'è la violenza dell'amore".
Anche allora l'ha salvata la foresta del Cansiglio. Per cinque giorni ha lavorato in una fabbrica di pasta. Al sesto, come da bambina, è tornata nel bosco. "Per accettare di vivere - dice - dovevo concentrarmi. Un tronco ti impone di pensare solo a ciò che fai. Tagliavo, sramavo, accatastavo e caricavo 12 ore al giorno. La foresta ha risparmiato me, adesso sono qui per saldare il mio debito e fare qualcosa per lei".
A fine aprile anche forestali e botanici, impegnati a mettere a dimora 10 milioni di nuovi alberi, stavano per arrendersi. La neve tardiva e le gelate, paradossale effetto del clima surriscaldato, hanno spezzato e bruciato le piantine sopravvissute alla tempesta. Vania ha smesso di pulire radure e canaloni e ha raddrizzato migliaia di cime. Una per una, con le mani. "La testa di faggi e pecci - dice - deve trovare la strada del cielo. La vita è una questione verticale. Deve stare in piedi: la terra guasta invece mette tutto in orizzontale". Anche le famiglie che oggi combattono per salvare la vita in alta quota. Un anno fa i tronchi da opera valevano 70 euro al metro cubo, oggi 50. A fine estate non si arriverà a 40. Il legname da imballo è sotto i 30. Per quello da cippato non danno più di 1 euro. Fra Alto Adige, Veneto e Trentino, ringraziano chi lo porta via gratis.
"Stare qui - dice Vania - non conviene. Se pensi alla paga vai via. Mai una vacanza, mai il capriccio di un desiderio realizzabile. Solo se la foresta è casa e le piante sono le amiche che ti fanno compagnia, ha senso ridare il posto giusto a ogni cosa. La mia famiglia mangia spesso minestra: ma quando pulisci un pascolo e vedi che le punte dei nuovi ciliegi selvatici spingono dal sottosuolo, come adesso, senti che stai facendo la tua parte".
I suoi figli e il cane pastore Max non se ne accorgeranno. Migliaia di corridoi aperti nel folto per i verricelli, come torrenti scavati nei ghiacciai, non si rimargineranno in questo secolo. Habitat fragili vengono sconvolti da maxi-mezzi di imprese straniere, costrette a reggersi sulla quantità. La terra allo stremo cerca di riprogrammarsi: prevede eventi climatici ignoti e per riprodurre le specie adotta essenze aliene. "Nel Cansiglio - dice Vania - scopro già piante pioniere di altre latitudini. Migrano con il vento, come gli umani vanno dove non sono condannati a morire giovani. Ogni forma di vita conosce la sua tempesta ed è pronta al sacrificio per resistere a chi la scatena".
È sera. La boscaiola di Spert conta i fusti alzati e puliti, una miniera di biossido di carbonio generosamente sottratto all'aria avvelenata del mondo. "Nessuno si accorge - dice - ma anche oggi io ho combattuto. Voi che navigate online, che parlate e che ricordate perfino come si chiamano i politici - chiede - cosa fate di buono per convincere un larice a rimanere in piedi nonostante tutto?".
Parla di fiducia. sa che oggi, sulla montagna italiana degli alberi perduti, non serve meno della sua motosega.
Suo bisnonno coltivava i boschi già nell'Ottocento. Lei è la quarta generazione. Anche la mamma, Catterina Gazzi, menava l'accetta. "Con mio fratello Abramo - dice Vania nella baracca dove si prepara il pranzo - abbiamo cominciato da bambini. Ho acceso la prima motosega a 11 anni, in pochi mesi ero sul trattore. Mio padre Pasquale veniva in classe e mi portava nel bosco. Diceva che dovevo stare attenta: quando sbagli con i tronchi, se sei fortunato, resti ucciso. Io ho scelto gli alberi dopo le medie. Solo in questi giorni intuisco che non l'ho fatto solo per essere libera e mangiare".
Dalle foreste, tra Lombardia e Friuli, ogni giorno partono per le segherie di mezza Europa 800 tir carichi di legname. In tempi normali un simile carico si accumula in 5 anni. Sono già sei, da marzo, i boscaioli morti per un incidente. Centinaia i feriti. Lavorare sugli schianti significa non vedere la cima dell'albero: se l'inclinazione è sbagliata, la pianta ti schiaccia. Vania, sette anni fa, aveva deciso di smettere. "Mio marito Luca - dice - è stato ucciso dalla leucemia. Aveva trent'anni, lavorava con me. Ci erano nati due bambini: Elisa non aveva compiuto 7 anni, Andrea 4. Senza di loro mi sarei buttata giù da una diga. Ho provato cos'è la violenza dell'amore".
Anche allora l'ha salvata la foresta del Cansiglio. Per cinque giorni ha lavorato in una fabbrica di pasta. Al sesto, come da bambina, è tornata nel bosco. "Per accettare di vivere - dice - dovevo concentrarmi. Un tronco ti impone di pensare solo a ciò che fai. Tagliavo, sramavo, accatastavo e caricavo 12 ore al giorno. La foresta ha risparmiato me, adesso sono qui per saldare il mio debito e fare qualcosa per lei".
A fine aprile anche forestali e botanici, impegnati a mettere a dimora 10 milioni di nuovi alberi, stavano per arrendersi. La neve tardiva e le gelate, paradossale effetto del clima surriscaldato, hanno spezzato e bruciato le piantine sopravvissute alla tempesta. Vania ha smesso di pulire radure e canaloni e ha raddrizzato migliaia di cime. Una per una, con le mani. "La testa di faggi e pecci - dice - deve trovare la strada del cielo. La vita è una questione verticale. Deve stare in piedi: la terra guasta invece mette tutto in orizzontale". Anche le famiglie che oggi combattono per salvare la vita in alta quota. Un anno fa i tronchi da opera valevano 70 euro al metro cubo, oggi 50. A fine estate non si arriverà a 40. Il legname da imballo è sotto i 30. Per quello da cippato non danno più di 1 euro. Fra Alto Adige, Veneto e Trentino, ringraziano chi lo porta via gratis.
"Stare qui - dice Vania - non conviene. Se pensi alla paga vai via. Mai una vacanza, mai il capriccio di un desiderio realizzabile. Solo se la foresta è casa e le piante sono le amiche che ti fanno compagnia, ha senso ridare il posto giusto a ogni cosa. La mia famiglia mangia spesso minestra: ma quando pulisci un pascolo e vedi che le punte dei nuovi ciliegi selvatici spingono dal sottosuolo, come adesso, senti che stai facendo la tua parte".
I suoi figli e il cane pastore Max non se ne accorgeranno. Migliaia di corridoi aperti nel folto per i verricelli, come torrenti scavati nei ghiacciai, non si rimargineranno in questo secolo. Habitat fragili vengono sconvolti da maxi-mezzi di imprese straniere, costrette a reggersi sulla quantità. La terra allo stremo cerca di riprogrammarsi: prevede eventi climatici ignoti e per riprodurre le specie adotta essenze aliene. "Nel Cansiglio - dice Vania - scopro già piante pioniere di altre latitudini. Migrano con il vento, come gli umani vanno dove non sono condannati a morire giovani. Ogni forma di vita conosce la sua tempesta ed è pronta al sacrificio per resistere a chi la scatena".
È sera. La boscaiola di Spert conta i fusti alzati e puliti, una miniera di biossido di carbonio generosamente sottratto all'aria avvelenata del mondo. "Nessuno si accorge - dice - ma anche oggi io ho combattuto. Voi che navigate online, che parlate e che ricordate perfino come si chiamano i politici - chiede - cosa fate di buono per convincere un larice a rimanere in piedi nonostante tutto?".
Parla di fiducia.
6.6.19
è difficile capire questo mondo in cui le bufale ed errori circolano più delle loro smentite
Di cosa stiano parlando
la prima notizia https://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2019/06/stuprata-da-piccola-17-anni-ottiene.html
la smentita https://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2019/06/la-bufala-sulleutanasia-concessa.html
Mentre mettevo ordine agli appunti della mia moleskina su un commento espresso a caldo siu come sul caso della ragazza Olandese morta suicida per le conseguenze psicologiche di uno o più stupri sia più diffusa la Bufala che la smentita , almeno fino ad ieri , la radio trasmette Me cago en el amor erroneamente accreditata come È un mondo difficile è un brano musicale del cantautore spagnolo di eritaggio italiano Antonio de la Cuesta, meglio noto come Tonino Carotone. Primo brano con il quale si è fatto conoscere ed ha ottenuto successo proprio in Italia, questa canzone parla d'amore - nonostante si usi spesso una parte ricorrente del brano, per l'esattezza la prima, soprattutto per indicare il malessere della società attuale. Infatti 15 anni fa la ascoltavamo e ci ridevamo su, adesso quanto amaro era quel ridere, Tonino aveva capito tutto tempo fa, rimpiango quel tempo
Ma ora basta con i rimpianti e veniamo al post vero è proprio .
Giuseppe Scano 20 h
le solite stranezze del web e del social . una smentita e una bufala smontata trovano meno like del ost che ha diffuso la fake news
YOUTUBE.COM Franco Battiato-Ecco Com'è Che Va il Mondo Era la più grassa puttana che mai avessi visto, la donna più grassa che avessi guardato. Aveva un vestito di seta cangiante, perline al collo, un ventaglio ...
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Daniele Jommi succede quasi sempre così.
La smentita è irrilevante rispetto al proverbiale "mostro sbattuto in prima pagina".
Love · Rispondi · 20 h
poi riflettendo e a mente fredda m'accorgo che ha ragione Daniele . Infatti permettetemi di concludere con un altra canzone , una profezia dal lontano passato
alla prossima cari lettori \ lettrici
la prima notizia https://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2019/06/stuprata-da-piccola-17-anni-ottiene.html
la smentita https://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2019/06/la-bufala-sulleutanasia-concessa.html
Mentre mettevo ordine agli appunti della mia moleskina su un commento espresso a caldo siu come sul caso della ragazza Olandese morta suicida per le conseguenze psicologiche di uno o più stupri sia più diffusa la Bufala che la smentita , almeno fino ad ieri , la radio trasmette Me cago en el amor erroneamente accreditata come È un mondo difficile è un brano musicale del cantautore spagnolo di eritaggio italiano Antonio de la Cuesta, meglio noto come Tonino Carotone. Primo brano con il quale si è fatto conoscere ed ha ottenuto successo proprio in Italia, questa canzone parla d'amore - nonostante si usi spesso una parte ricorrente del brano, per l'esattezza la prima, soprattutto per indicare il malessere della società attuale. Infatti 15 anni fa la ascoltavamo e ci ridevamo su, adesso quanto amaro era quel ridere, Tonino aveva capito tutto tempo fa, rimpiango quel tempo
Ma ora basta con i rimpianti e veniamo al post vero è proprio .
Giuseppe Scano 20 h
le solite stranezze del web e del social . una smentita e una bufala smontata trovano meno like del ost che ha diffuso la fake news
YOUTUBE.COM Franco Battiato-Ecco Com'è Che Va il Mondo Era la più grassa puttana che mai avessi visto, la donna più grassa che avessi guardato. Aveva un vestito di seta cangiante, perline al collo, un ventaglio ...
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Daniele Jommi succede quasi sempre così.
La smentita è irrilevante rispetto al proverbiale "mostro sbattuto in prima pagina".
Love · Rispondi · 20 h
alla prossima cari lettori \ lettrici
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il problema non è tony eff ma un altro visto che anche le paladine delle pseudo femministe che gridano alla censura dove non c'è insomma chi come dolce nera lo difendono invocando la censura o dicendo come Dolcenera: " Tony Effe mi fa sesso perché non pensa ciò che dice sulle donne. Le sue canzoni seguono la moda "
E' vero che dovrei non parlarne più e parlare d'altro magari di cose più importanti perchè come ho detto precedentement...
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