23.2.12

Definitivo


Lui travalicava i muri. Lo poteva fare con l'eccesso cromatico delle parole, con quegli assoluti propri della gioventù. Con qualche vezzo, anche. Romantico, decadente. Una nuvola rock. Suonare in una band, giocare a calcio, come milioni di altri ragazzi cui mancava una domanda. La sua vasta casa era la città, il giardino pubblico. E oltre. Un viaggio spericolato e morbido, le vette innevate, le isole calde dell'India. Solo lì, inconsapevole, poteva fissare il sogno scarlatto dell'eternità, quell'appagamento mai sazio di sé. Lei era tutto, la tenera esploratrice dei desideri più reconditi, e l'amava sconsideratamente. Era la mèta raggiunta, che non si stancava di contemplare. Ma già la superava, con l'agilità sfuggente dei cerbiatti, un che di selvaggio e d'imprendibile, mai del tutto convinto, sempre sicuro e veloce. Ignaro e gracile dei suoi pochi anni, figlio dorato della fortuna.

22.2.12

il doppio aspetto di facebook


musica  in sottofondo  Tonino Carotone - E' un mondo difficile.

 
a questa  lista  aggiungo :

  • il  fraintendere 

Infatti  non    sempre  quando  si scrive,magari di getto  o  in fretta ,si viene  capiti  , ed questo  il  caso che vado a raccontare  nel  mio post d'oggi  .

Tutto nasce ,  come  potete vedere  sotto  , \ dalla discussione   sulla bacheca  del mio account   facebook (  http://www.facebook.com/redbeppeulisse1 chi  fosse interessato trova  sotto i post del  blog  l'icona  di fb ci clicca  e  mi puo' contattare  )     dall'avere postato questo video  . Ma  prima di lasciarvi alla discussione    devo premettere :1)  che  le accuse  che  mi vengono rivolte  non corrispondono al vero  . Infatti chi   di voi mi conosce   fin dall'inizio (  vecchio blog , inizi di questo  ,   primo periodo  di  facebbok  )   sa che ciò'  che  di cui mi s'accusa  non corrisponde  al vero . 2) Certe  gente   che la capisce   ti fa il cazziatone  giusto o sbagliato che  sia  ma poi ti cancella  e non ti mette  nella possibilità  di replicare   \ rispondere alle  sue   accuse  \  obbiezioni  , e po quando  vai  a ricercarlo  per    mandarli un email   per  rispondere   si mette  in modalità nascosta.  Non  potendo rispondergli personalmente  affido la  risposta  a questa  canzone " E ti vengo a cercare "  (  cover  degli ex Csi )   di cui trova  qui il video 




A Giuseppina Pocaterra piace questo elemento.


Gianluca Mastronardi · 10 amici in comune Un finto prete che ha confuso la dottrina leninista con gli insegnamenti di Gesu' e un depresso cronico suicida scampato. Questi 2 signori non possono insegnarmi niente.
22 ore fa · Mi piace

Melania Atzori Che tristezza questi commenti.......
16 ore fa · Mi piace
beh uno di destra che t'aspetti
11 ore fa · Mi piace






Gianluca Mastronardi · 10 amici in comune

Giuseppe, pensavo che fossi in grado di argomentare in modo critico. Mi sbagliavo. Io non sono rappresentato da nessun partito. Sono un liberale di destra aperto alla discussione. Prendo dalla vita le cose buone che essa offre. Non ho mai a...Visualizza altro
8 ore fa · Mi piace

Caro Gianluca , io per te sarò immatura, ma il qualunquismo è una brutta malattia. Spesso ci si trincera dietro la banalissima frase "Io non appartengo a nessun partito" ma così dicendo si è solo sempre pronti a saltare sul carro dei vincit...Visualizza altro
circa un'ora fa · Mi piace
Melania Atzori Ps x Gianluca , ho letto sul tuo profilo le belle frasi che ti piacciono, vedi ? piacciono anche a me che ho 65 anni con tuttta la mia immaturità. ...........
circa un'ora fa · Mi piace

Per  chi ancora  avesse dubbi   può verificare quanto detto nelle righe  precedenti     cercando in archivio  sia  in questo iniziando dal 2008  sia  nel vecchio  riportato qui  dal 2004-2008  non è sempre così....io attraverso fb ho conosciuto, anche se virtualmente, persone squisite... , come  Melania  della discussione ,alcune delle quali  scrivono  su questo vecchio  blog  

SARDEGNA, ti amo ma NON TI CAPISCO







 FONTE   febbraio 20, 2012http://kremablog.wordpress.com/2012/02/20/sardegna-ti-amo-ma-non-ti-capisco/#comments

le contestazioni a Napolitano mi hanno sbalordito ma, soprattutto hanno confermato che io di questa isola meravigliosa non capisco niente. Certo sono condizionato dal mio passato di non nato qui, eppure di vostri conterranei ne ho conosciuti molti là dove abitavo, fosse Bologna, o Trieste, o persino Brescia o forse come sempre accade chi emigra spesso ha una marcia in più. Possiede cioé quel quantum di energia che lo spinge a togliersi di torni i lacci e i condizionamenti del territorio.
e parliamo di quelle piccole cose che pur in qualche modo conosco. Tutelati da grandi nomi di politici di origine sarda forse non vi siete accorti che il sistema industriale che vi hanno cucito addosso era utilissimo per richiamare voti ma era un vestito inadatto al futuro. Industrie più o meno pubbliche a discreta intensità di manod’opera purché fosse poco qualificata, proprio come oggi si trova in molte altre zone del pianeta terra. E, ovviamente a minor costo. E non parliamo della salubrità di questi insediamenti, praticamente da rifare non appena la normativa europea lo viene a sapere.
la scuola! beati cantori salmodianti molto bravi in latino, greco e sardo antico. Poco o nullo il contributo di scuole tecniche, quelle vere. Quelle dei periti con i coglioni con cui ho lavorato in Emilia. Le industrie non si fanno con le facoltà di medicina, quella medicina che costituisce uno dei più forti poteri non solo di Cagliari ma di tutta l’isola.
con tutti i limiti, dell’uomo, mi era sembrato che Soru avesse lo sguardo al futuro, poi il suo stesso partito lo ha buttato fuori. Un caratteraccio, forse pure interessi divergenti, di certo ho avuto l’impressione che rompesse un equilibrio fra le variagate maggioranze sparse tra i tanti enti locali, montani e via raccontando. Con tutto questo che c’entra pigliarsela con Napolitano? Se non sbaglio forse l’unico Presidente della Repubblica italiana venuto fin qui, l’altro, quello del Consiglio un po’ scaduto, si fermava prima e per non correre rischi le sue “cocorite” le prendeva da fuori caricate subito sull’aereo di tutti ma con destinazioni molto personali.

Kreben













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21.2.12

fritelle di carnevale

tempo di carnevale  e   di frittelle  eccovi le  fritelle di mia madre   , che in Gallura  \ Sassarese  chiamiamo frijioli  o   frittelle lunghe 

                                                     
per  problemi di sfasamento  template metto  una dimensione piccola , quindi se  volete  vederla  ingrandita cliccateci sopra  . 
Per   chi volesse la ricetta  eccovela  essa  è  tratta  da  http://www.ricetteecooking.com/



                  FRITTELLE LUNGHE SARDE ("zippulas" o "frisjoli" o "cattas")


Versare in una capiente ciotola le due farine e mescolarle; intiepidire il latte, sciogliervi il lievito ed unirlo gradatamente alle farine, impastando con un movimento circolare.
Continuare la lavorazione per un po', sollevando e sbattendo l'impasto con una sola mano dall'alto verso il basso, ed aggiungervi quindi la scorza grattugiata dell'arancio, quella del limone ed i liquori. Continuare a lavorare per almeno un quarto d'ora fino ad ottenere un composto liscio e morbido.
Coprire la ciotola con della pellicola da cucina e fare lievitare in un luogo tiepido e privo di correnti d'aria per circa un'ora: l'impasto deve raddoppiare, ed e' pronto quando si formeranno sulla sua superficie delle bollicine.
Versare l'olio in una padella antiaderente piuttosto larga e procedere alla frittura (  url  molto utile  per  chi  , ma non solo , non ha mai fritto o frigge per la  1  volta  )  non appena raggiunge la giusta temperatura (per verificare cio', versarvi un cucchiaio d'impasto: se quest'ultimo a contatto con l'olio si gonfia subito, si puo' procedere alla realizzazione delle frittelle).
La difficolta' maggiore nella realizzazione di questa ricetta sta proprio in questa fase, che richiede una certa manualita': e' indispensabile utilizzare un imbuto con un'apertura di circa 2,5 cm., possibilmente munito di un manico lungo per evitare di scottarsi con l'olio caldo mentre si fa scendere l'impasto nella padella; in alternativa, si puo' utilizzare una bottiglia d'acqua capovolta della capacita' di 1500 ml. precedentemente tagliata lungo la sua meta'.
Il procedimento e' il seguente: inumidire l'imbuto con dell'acqua e versarvi con un mestolo un po' di composto tappandone momentaneamente l'apertura con l'indice ed il medio di una mano; avvicinare la bocca dell'imbuto alla superficie dell'olio caldo e lasciarvi cadere l'impasto disegnando una lunga spirale, partendo dal centro della padella verso l'esterno in senso orario; questa operazione va effettuata piuttosto lentamente, avendo cura al contempo di controllare con l'altra mano la frittella che si sta gonfiando, allontanandola con una forchetta dall'impasto ancora crudo che si sta continuando a versare.
Appena la spirale di frittella assumera' un bel colore dorato, capovolgerla e farla cuocere anche dall'altro lato. Sgocciolare man mano le frittelle cosi' ottenute su della carta assorbente da cucina e passarle nello zucchero semolato,facendolo aderire   abbondantemente su tutta la superficie.
Procedere cosi' fino all'esaurimento dell'impasto. Servire calde. con miele  o con zucchero  . io uso entrambi 
 N.B
Il composto non deve essere troppo liquido ma sufficientemente denso da scorrere lentamente ma con facilita' attraverso l'imbuto; se occorre, si puo' aggiungere un po' di latte tiepido all'impasto. l'impasto dev'essere fatto lievitare davanti ad una fonte di calore ( mamma usa il caminetto ) per 60\90 minuti . 
Curiosità
Queste lunghe frittelle sono un dolce tipico della Sardegna; si fanno nel periodo di Carnevale con piccole varianti da zona a zona: c'e' ad esempio la ricetta che prevede le uova e quella che impiega per l'impasto l'acqua al posto del latte (od entrambi in parti uguali); sono chiamate "zippulas", "frisjoli longhi" o "cattas", a seconda del paese di origine. Questa ricetta, che non e' altro che una delle tante versioni esistenti, ne rappresenta sicuramente un giusto ed equilibrato compromesso dal risultato veramente gustoso !
  
Buon appetito 

varie dal mondo e dall'italia


Posted: 20 Feb 2012 04:08 PM PST
Uccisa perché vicina a Gheddafi, nel giorno dell’anniversario della “liberazione”. E’ il destino di Hala Misrati, la famosa presentatrice televisiva pro-regime, trovata morta in un carcere di Tripoli. Era la voce più influente della propaganda dell’ex leader libico, per questo le “brigate rivoluzionarie”, i ribelli, le hanno tagliato la lingua, probabilmente anche seviziata e torturata in carcere, causandone la morte. Secondo il canale al-Arabiya, l’episodio sarebbe avvenuto il 17 febbraio, primo anniversario dell’avvio della cosiddetta campagna di liberazione dal regime di Gheddafi.
E’ una morte, atroce, ma anche senza dubbio scomoda per chi sta cavalcando un altro tipo di propaganda, in Occidente e in Europa, e vuole far credere che davvero sia in atto una “Primavera” di libertà e un processo di democratizzazione dei Paesi arabi.
Proprio per questo le violenze dei ribelli, spesso efferate, sono state taciute, durante la guerra civile e pure dopo. Del sacrificio di Hala Misrati pochi parlano, gli organi di stampa italiani quasi ignorano la notizia, non dandone alcun risalto. La storia, secondo la logica della divisione in “buoni e cattivi” di cui anche a casa nostra abbiamo avuto esempi eloquenti (ogni riferimento alla Resistenza è puramente casuale), ha deciso che il tiranno Gheddafi, ancorché tollerato per decenni da tutto il mondo occidentale, era il cattivo. Hanno vinto quindi i buoni, e certo non si possono sbandierare ai quattro venti i crimini e le efferratezze dei “liberatori”.
E’ la legge della propaganda, la stessa propaganda per la quale Hala Misrati è morta. Non faceva più parte dei vincitori, quindi improvvisamente era diventata il “male”. Davvero un mistero come si possa concepire e accettare che una donna, solo perché vicina ad un ex dittatore, venga uccisa in quel modo.
D’altra parte non c’è da stupirsi: la propaganda nostrana ha nascosto le influenze del fondamentalismo islamico annidate tra i ribelli, e ha persino fatto credere che il fenomeno delle “Primavere arabe” fosse nato spontaneamente, grazie al tam tam su internet. La libera e democratica rete.
Peccato che in Libia solo il 5% della popolazione usi internet. E non è che in Paesi come Egitto e Tunisia la percentuale sia esagerata: circa il 18%.
Ci raccontano menzogne su menzogne. E allora perché punire in un modo così crudele Hala Misrati? Solo perché propagandava, anche con coraggio e senza mai rinnegarlo, un regime che non faceva più comodo a nessuno?
Chissà dove sono finiti i paladini e le paladine occidentali dei diritti delle donne.

  Anche se  stando alle  ultime news  è  viva  infatti il  sito  invece d' ammettere  l'errore     trova più comodo cancdellare   anziché rettificare

Posted: 20 Feb 2012 12:56 PM PST
Michele Santoro non era il grande conduttore che faceva guadagnare l’azienda? E rappresentava una vera fortuna per la Rai? E che grazie all’audience che otteneva riusciva a far fruttare all’azienda milioni di pubblicità?
Si direbbe di no.
E’ di oggi la notizia che il Tribunale Civile di Torino ha condannato la Rai a corrispondere la tutt’altro che modica cifra di 5 milioni di euro alla Fiat Gruop Automobiles, a causa di un servizio dai contenuti considerati denigratori sulla vettura Alfa Mito andato in onda durante la trasmissione di Annozero il 2 dicembre 2010.
Secondo il dispositivo della sentenza, il comportamento del giornalista autore del servizio Corrado Formigli è stato “denigratorio perché scredita il valore di un’auto che è il simbolo di una casa automobilistica produttrice, e difforme dal vero in quanto atto a rappresentare una falsa realtà”, mentre la Rai è stata ritenuta corresponsabile “per il solo fatto di avere messo a disposizione i suoi mezzi di organizzazione e diffusione, conservando, quale datrice di lavoro, la potestà di dettare regole di comportamento e di adottare le concrete decisioni circa i modi di svolgimento della prestazione”.
Santoro, invece, secondo il giudice Mauro Sabbione non c’entra nulla, in quanto “estraneo all’organizzazione della gara”. Quindi assolto.
Già, perché mai un conduttore dovrebbe essere responsabile di video dal contenuto denigratorio che vengono mandati in onda durante la sua stessa trasmissione?
In realtà pagheranno solo i contribuenti: il danno patrimoniale è stato calcolato nella somma di 1 milione 750 mila euro, quello non patrimoniale in 5 milioni e 250 mila. Due milioni però dovranno essere spesi tramite la pubblicazione della sentenza a spese dei condannati, entro due settimane sui maggiori quotidiani nazionali ed entro un mese e mezzo sul periodico Quattroruote. La spesa totale, quindi, ammonterebbe a circa 7 milioni di euro.
Un bel gruzzoletto,  non c’è che dire. Il cachet di Adriano Celentano a Sanremo rappresenta soltanto il 10% delle multa che la Rai dovrà pagare a causa di Annozero.
Cosa diranno ora coloro che sostenevano che stipendi e buonuscita di Santoro erano giustificati dall’audience e dal fatto che la Rai guadagnasse tanti soldi per merito del conduttore? Probabilmente non diranno nulla. Il problema è che il canone non lo pagano soltanto loro.
Posted: 20 Feb 2012 05:35 AM PST
Il Presidente Napolitano è in visita a Cagliari e stavolta ha assaggiato la protesta, al posto delle solite folle con bandierine di carta. Ormai interviene senza freni sullo scenario politico e lancia precisi segnali, come la riforma del welfare. Evidentemente sottovaluta il fatto che il popolo italiano sta diventando sempre più consapevole del gravissimo tradimento alla Costituzione, con la cessione di fatto della nostra sovranità nazionale. Non una parola sullo scellerato Trattato SEM (Meccanismo Europeo di Stabilità) che veicola gratuitamente i soldi degli Italiani nella cassa dei banchieri, che saranno immuni da ogni responsabilità e liberi di manipolare le risorse finanziarie a loro piacimento, senza alcun controllo istituzionale da parte dei governi e dei parlamenti degli Stati europei.
Di che va parlando questo Presidente, che da “custode” della Costituzione va assecondando passivamente la dittatura finanziaria europea, già responsabile della tragedia del popolo greco e in procinto di aggredire l’Italia con analogo sistema…?

QUESTA è LA VERA SCIENZA autonoma dal potere politico Virus H5n1, dati pubblici La scienza beffa gli Usa


in sottofondo    questa  canzone  







Ascolta la voce di chi ancora resiste, ti prego non farti ingannare!
Guarda oltre queste mura...oltre la guerra e la paura!
Ascolta la voce di chi ancora resiste, ti prego non farti ingannare!
Guarda oltre queste mura...oltre la guerra e la paura!

Finalmente gli scienziati di cono No al potere e alle loro pressioni detratte dalla fobia del terrorismo quando sono loro che la loro politica egoistica e opprimente ne creano le basi e poi piangono lacrime di coccodrillo o e con la paura limitano il dissenso soprattutto quello pacifico 




repubblica online  del 19\2\2012




Virus H5n1, dati pubblici La scienza beffa gli Usa 
I ventidue esperti dell'Oms da Ginevra: "Renderemo note le ricerche sulla variante umana dell'aviaria". Gli Usa: "pericolo terrorismo", ma la comunità scientifica ribatte: "I vantaggi sono superiori ai rischi" di ARTURO ZAMPAGLIONE




NEW YORK - La Casa Bianca aveva fatto di tutto perché gli studi sulla mutazione dei virus dell'influenza aviaria rimanessero top secret. "C'è il pericolo - avevano osservato i collaboratori di Barack Obama - che i terroristi li utilizzino per scatenare catastrofiche pandemie". Si era mobilitato anche il Nsabb (National science advisory board for biosecurity), il comitato americano che veglia sugli agenti patogeni, chiedendo di rendere noto solo il riassunto delle ricerche in atto, tralasciando ogni dettaglio. Ma la pressione degli Stati Uniti a livello politico e scientifico si è rivelata inutile.
La decisione. Dopo una riunione di due giorni convocata presso la sede di Ginevra dell'Oms (Organizzazione mondiale della sanità), un gruppo di ventidue esperti di bio-sicurezza ha deciso a maggioranza di permettere la pubblicazione dei dati, sia pure aspettando qualche mese perché vengano completate ulteriori verifiche. "Secondo il gruppo, i rischi terroristici sono inferiori ai vantaggi che possono derivare dalle ricerche in termini di vaccini preventivi, test diagnostici e farmaci anti-virali", ha spiegato Anthony Fauci, uno dei grandi esperti americani di Aids e malattie infettive, che ha però ribadito l'opinione contraria della sua delegazione.
La mutazione. Il virus dell'influenza aviaria - in sigla H5N1 - è stato individuato per la prima volta a Hong Kong nel 1967. Pur presente nel pollame di molti paesi, soprattutto asiatici, ha contagiato finora solo 600 persone, causandone il decesso di circa la metà. In sostanza è difficile che si trasmetta agli esseri umani, ma ha un tasso di mortalità ben più alto del H1N1, cioè dell'influenza suina che creò un allarme mondiale nel 2009-2010. Grazie a finanziamenti federali americani, il virus è stato poi studiato in profondità da due team di ricerca, il primo guidato da Ron Fouchier all'Erasmus medical center di Rotterdam, il secondo da Yoshihiro Kawaoka all'University of Wisconsin-Madison.
Gli scienziati sono riusciti l'anno scorso a realizzare una mutazione del virus che lo rende molto più contagioso per i mammiferi. Negli esperimenti già completati, infatti, attraverso alcuni piccoli cambiamenti genetici del virus H5N1, i due team di ricercatori sono riusciti a infettare dei furetti usati come cavie e ad avere così un'idea di come potrebbe reagire il corpo umano.
Certo, gli esperimenti sulla mutazione sono stati fatti sin qui in laboratori super-protetti. Ma che cosa succederebbe se i batteri dovessero per sbaglio diffondersi nell'atmosfera o se un gruppo di bio-terroristi di impadronisse dei risultati della ricerca per mettere a punto un'arma biologica? Lo scenario sarebbe apocalittico. Anche gli scienziati più prudenti ipotizzano conseguenze peggiori dell'influenza spagnola che nel 1918, subito dopo la prima guerra mondiale, uccise 50 milioni di persone nel mondo.
L'Oms. Nel dicembre scorso il Nsabb americano ha chiesto alle due più autorevoli riviste scientifiche, Science e Nature, di censurare gli articoli che avevano intenzione di pubblicare sull'aviaria. Poi a gennaio è stata annunciata una moratoria di 60 giorni sulle ricerche sulla influenza H5N1, in attesa di una decisione dell'Oms, che ha convocato la settimana scorsa il comitato dei 22. "È necessario che i risultati delle ricerche siano pubblicati interamente nell'interesse della medicina mondiale - ha detto Fouchier dell'Erasmus - i rischi che le informazioni cadano nelle mani dei terroristi sono molto limitati". Più cauto è stato invece Keija Fukuda, il dirigente dell'Oms presente ai lavori, che ha chiesto che la decisione sulla pubblicazione non venisse resa subito operativa in modo da completare una valutazione dei pericoli.

Infatti     secondo   http://www.nextme.it/ potete trovare qui l'intero articolo

 (....) 

E il Forum c'è stato, due giorni fa a Ginevra. Due sono stati i punti all'ordine del giorno discussi presso la sede dell' OMS: l'estensione temporanea del periodo di stop della ricerca sulle forme modificate di virus H5N1 e al tempo stesso il riconoscimento che la ricerca deve continuare al fine di tutelare la salute pubblica e deve essere resa nota.



"Dato l'elevato tasso di mortalità associato a questo virus – il 60% degli esseri umani che sono stati infettati sono morti - tutti i partecipanti all'incontro hanno sottolineato l'elevato livello di preoccupazione per questo virus influenzale nella comunità scientifica e la necessità di saperne di più con ulteriori ricerche" ha detto il dottor Keiji Fukuda, vice direttore generale della Health Security and Environment dell'Organizzazione Mondiale della Sanità. "I risultati di questa nuova ricerca hanno messo in chiaro che i virus H5N1 hanno la potenzialità di trasmettersi più facilmente tra le persone e ciò sottolinea l'importanza cruciale della sorveglianza continua e della ricerca su questo virus."
Ma su una cosa sono stati tutti d'accordo: un ulteriore ritardo nella pubblicazione dei manoscritti per intero avrebbe avuto più benefici per la salute pubblica rispetto alla loro imminente pubblicazione.
Nei prossimi mesi, in attesa di nuovi incontri sulla questione, sarà necessario puntare ad aumentare la consapevolezza e la comprensione di questa ricerca attraverso la comunicazione, ed incrementare la biosicurezza nei laboratori.
Francesca Mancuso

in conclusione del mio post  leggo questo articolo che  ...

20.2.12

In mostra la prima e-mail della storia un indiano inventò la posta elettronica





da  repubblica  del 19\2\2012
INTERNET
In mostra la prima e-mail della storia
un indiano inventò la posta elettronica
Il National Museum of History ha acquisito il copyright del codice informatico del primo "messaggio" inviato nel '78 da Shiva Ayyadurai. "la gente cerca è una connessione, ha bisogno di crearsi dei legami con altri esseri umani", dice l'inventore  di FEDERICO RAMPINI




                              Shiva Ayaddurai
L'EMAIL viene accolta nel museo. Nel senso che potremo visitare "la prima email", ricostruire il percorso esatto della sua genealogia, grazie alla Smithsonian Institution di Washington. La più importante istituzione museale degli Stati Uniti ha "acquisito" tra le sue collezioni giovedì scorso tutta la documentazione sulla nascita delle email, i copyright, comprese le 50.000 "frasi" di codice informatico che contengono in sé una "cronaca" dell'invenzione della posta elettronica .         
Naturalmente gli esperti sono pronti a disquisire, obiettare e precisare, perché la data di nascita della posta elettronica è oggetto di discussioni infinite. Ma d'ora in avanti farà testo il materiale custodito nel National Museum of American History. Che, manco a dirlo, ben presto sarà visitabile anche… online. 
Il padre dell'email. Si scopre così che la email ha un padre vero, con nome e cognome. È un indiano trapiantato negli Stati Uniti dall´infanzia. Si chiama Shiva Ayyadurai  (  foto a  sinistra  )   nacque nel 1963 nel Tamil Nadu e quindi aveva solo 15 anno quando "inventò" la email nel 1978. Era liceale, alla Livingston High School, quando mise a punto il primo sistema di posta elettronica per la facoltà di medicina e odontoiatria del New Jersey. La sua paternità ha un marchio indiscusso: Ayyadurai, che in seguito divenne uno scienziato al Massachusetts Institute of Technology, ha ottenuto tanto di brevetto dallo U. S. Copyright Office, che lo ha certificato nel 1982 come l´inventore della prima email in senso moderno. Lui stesso naturalmente ha sempre ammesso che quella del 1978 non fu un'invenzione-lampo, un'intuizione solo personale, né una novità assoluta. Forme di posta elettronica sono esistite prima ancora di Internet, dai tempi del suo antenato che si chiamava Arpanet, nato nella comunità scientifica con l´impulso del ministero della Difesa americano. Fin dal 1973 nel mondo della ricerca informatica vennero proposti degli standard per codificare messaggi. Oltre ad Arpanet ci furono altri network "primordiali" come Autodin e Plato. 
"Messaggi inutili". Ma Ayyadurai diede alla email il formato che grosso modo le è rimasto fino ai nostri giorni, introducendo la "casella" degli arrivi, delle partenze, e le "cartelle" per la memorizzazione. Nel 1982 il Simple Mail Transfer Protocol (Smtp) divenne uno standard di Internet che consente il trasporto dei messaggi. L'anno precedente, nel 1981 il giovane cervello indiano era già stato premiato nell'ambito della Westinghouse Science Talent Search. In occasione della sua consacrazione di fronte al pubblico di massa, con l'ingresso nel museo di storia nazionale, Ayyudai è stato intervistato dal Washington Post. Che gli ha chiesto se dalla sua invenzione del 1978 a oggi non ci sia stata una proliferazione perfino eccessiva della posta elettronica, un diluvio universale da "sovra-comunicazione". La risposta dello scienziato indiano-americano: "La maggior parte dei messaggi inviati oggi sono inutili o irrilevanti, e questo oltre che alle email si applica agli sms. Ho l'impressione che non si tratti più di comunicazione. Quello che la gente cerca è una connessione, ha bisogno di crearsi dei legami con altri esseri umani".

 e  propria  mentre  finisco di leggere   questo articolo  sulla mia  bacheca  di fb  mi compare   questo video    di una canzone in sardo 

che  dice  le stesse  cose   contenute  in questo articolo  e    conferma  quando diceva  de Gregori  con questa  sua  famosa canzone  ripresa  da Fiorella Mannoia




fra i tanti eredi di Fabrizio De andrè c'è Roberto Mazzuia




peccato che i media ufficiali lo ignorino , forse perchè non leccaculi alle caste del mondo dello spettacolo . Meno male che c'è la rete . Faber sarebbe contento di vedere che i suoi semi non sono andato dispersi nel vento .
Promette bene ed ha ottime potenzialità . Bravissimi anche i musicisti che l'accompagnano . 
Un'idea di ciò che scrive ve la potete fare sul sui canale di Youtube (http://www.youtube.com/robertomazzuia) da cui è tratta questa bellissima canzone



o su Myspace (www.myspace.com/robjnson).Oppure se volete solo musica ecco la sua pagina ufficiale   di  facebook  https://www.facebook.com/pages/Roberto-Mazzuia/365960462894

"SOS POETES"-"I POETI"


niente d'aggiungere si commenta da solo

I Prisma - Utopie




19.2.12







E' morto l'archeologo Lilliu  Guru della civiltà nuragica







12.59   CRONACHE DALLA SARDEGNA - Il professore di Barumini, 97 anni, deve la sua fama internazionale alla scoperta della reggia di Su Nuraxi. 

chi di paniz colpisce di paniz ferisce Oscuramento di vajont.info, Anonymous difende Dal Farra e colpisce il sito di Paniz


la diatriba fra Paniz \scilipoti e vajonmt.info di cui ho precedentemente parlato qui su queste pagine si arricchisce sempre di più .

la prima news è che esso è ancora attivo cioè online ., la seconda è che : << Il condizionale è d’obbligo perché nonostante la notizia abbia, da qualche ora, prepotentemente occupato lo spazio pubblico telematico e lo stesso On.le Paniz abbia manifestato alla stampa la propria soddisfazione per il risultato, il sito risulta allo stato raggiungibile attraverso decine di provider diversi e lo stesso Tiziano Dal Farra, conferma di non aver ricevuto notizia di nessun nuovo provvedimento di sequestro, dopo quello notificatogli ed eseguito nel lontano 2009 per le stesse ragioni per le quali sarebbe stato emesso il nuovo provvedimento.>> ( da http://www.ilfattoquotidiano.it/ del /2012/02/18/ ) la terza è da qui il titolo del post , è che

madeleine proustiana.. scritta a mano.

"(...) Forse l'immobilità delle cose intorno  a noi è loro imposta dalla nostra certezza che sono esse e non altre, dall'immobilità del nostro pensiero nei loro confronti. Ma è certo che quando mi  svegliavo così, mentre l'essere mio s'agitava per  cercar di sapere dov'ero, senza riuscirvi, tutto girava intorno a me nel buio, le cose, i paesi ,  gli anni."

L'ICI della chiesa e il bluff di Monti: a trattare per il governo sarà il nipote di un Cardinale

Una cosa è la retorica e una cosa è la realtà. Qualche giorno fa su tutti i giornali leggiamo le perentorie dichiarazioni del premier Monti: "Anche la chiesa paghi l'Ici per gli immobili di uso non religioso!". Per quelli che fruttano un giro d'affari di oltre due miliardi di euro per il turismo religioso, giusto per fare un esempio. E tutti noi ingenui abbiamo pensato: "benvenuti in una repubblica finalmente indipendente". E invece è un mezzo bluff! Si, innanzi tutto un bluff politico, perchè Monti, attentissimo ai sondaggi, ha deciso di cavalcare come decisione politica quella che .....

continua   qui  su http://isegretidellacasta.blogspot.com/

Pierrot Lunaire - Ouverture XV (1974)


bisognerebbe educare alla bellezza e alla lentezza

La  storia     che  voglio raccontare  oggi  potrebbe  sembrare   una catena  di sant'antonio  o leggenda  metropolitana  , ma   come testimonia il video sotto non lo è  



in fin dei conti è proprio la bellezza che salva il mondo.... non quella chirurgica, ovviamente !!! :-). Una mia amica  di fb  con cui l'ho condiviso sulla sua bacheca mi ha  replicato  : << (...)  mi pare un po' guidato come studio, l'avessero fatto fuori peak hour ci sarebbero stati decisamente altri risultati, è ovvio che ci siano delle priorità anche davanti alla bellezza sorprendente purtroppo, magari speravano di trovarlo lì al loro ritorno da lavoro e poterlo ascoltare con calma. anche davanti alla dama con l'ermellino ad un certo punto ti chiude il museo e devi uscire. >>. A me  sembra  spontaneo   ed  è un ottima provocazione   e  una trovata  originale  per   analizzare  \ sondare  l'educazione  della gente  alla  bellezza Per  l'ultimo aspetto  del discorso  non la  si può biasimare  
tale  storia   e il video annesso  mi fa  venire  in mente   due  canzoni che poi  casualmente  sono quelle  che ho in canna  nel cd   che sto ascoltando in questo    : 1)  Ambaradan  del gruppo    Yo Yo Mundi   ( video  e  testo )  spercie   gli ultimi versi

(....)
in un momento qualunque
bussando forte alla porta
e poco importa se sarà il vento o qualcuno con cattive intenzioni
forse è soltanto la vita che
ci viene a cercare.



2) lavorare  con lentezza di  Enzo  del  Re    (   testo e video  ) .Ma   anche  se  dovesse essere  una  delle  due   cose  di cui parlavo prima   che  importanza  ha  ?  . L'importante  è che   non sia  bufala   e   che  faccia    riflettere   da  qualunque  parte  essa  viene  è  utile   se  scuote  anche per  un attimo le  coscienze   dal torpore   ed   come  dice  questo video  qui sotto  educa alla bellezza



prima che  sia  troppo tardi  .

La  storia  è  questa

Un uomo era seduto in una stazione della metropolitana di Washington DC e iniziò a suonare il violino, era un freddo mattino di gennaio. Suonò sei pezzi di Bach per circa 45 minuti. Durante questo lasso di tempo, poiché era l'ora di punta, è stato calcolato che 1.100 persone sarebbero passate per la stazione, la maggior parte di loro sull ' intento di andare a lavorare. Passarono tre minuti e un uomo di mezza età notò che c'era un musicista che suonava. Rallentò il passo, si fermò per alcuni secondi, e poi si affrettò per riprendere il tempo perso. Un minuto dopo il

18.2.12

l'alcool e minorenni avviso della Asl di olbia per un carnevale sano


La Asl di Olbia invita a vivere bene il Carnevale, salvaguardando la propria salute e quella degli altri. 
Viste le passate edizioni e i numerosi casi di “etilismo acuto” registrati nei Pronto Soccorso galluresi in occasione dei festeggiamenti del carnevale la Asl di Olbia invita la popolazione di tutte le età a godersi i festeggiamenti del periodo, contenendo però l’uso di alcolici ed impedendolo ai minori.
Nel carnevale 2009 sono stati 25 i ragazzi che si sono presentati al pronto soccorso del Paolo Dettori con una diagnosi di etilismo acuto. Nel 2010 invece sono stati 10 i ragazzi che si sono presentati nella struttura tempiese. Lo scorso anno, nella sola giornata di giovedì grasso, sono state ben 15 le persone, soprattutto giovani, che sono arrivate al Pronto Soccorso di Tempio Pausania in uno stato di alcolismo acuto.
“Il carnevale è un periodo di festa, che deve essere vissuto bene, il divertimento sano esiste – spiega il responsabile del Pronto Soccorso del Paolo Dettori di Tempio Pausania, Elio Tamponi - Il carnevale fa parte della nostra tradizione, il divertimento non lo si trova però nell’alcol, ed e’ assurdo che soprattutto dei “bambini” finiscano all’ospedale dopo aver assunto dosi eccessive di alcolici. Come Asl invitiamo la popolazione a divertirsi, senza eccedere nell’uso dell’alcool. A causa di problemi anche strutturali dell’ospedale tempiese, un grosso afflusso di persone all’interno del Pronto Soccorso potrebbe comportare difficoltà nell’erogazione del servizio sanitario. Com’è capitato negli anni passati, un intasamento della struttura di Emergenza-Urgenza potrebbe mettere in crisi la struttura e creare grosse difficoltà nell’erogazione del servizio, per questo invitiamo i genitori ad un più attento controllo dei propri figli, soprattutto quelli più piccoli, e invitiamo le maschere più grandi ad un divertimento sano senza eccessi”. Attenzione anche alle basse temperature che, “associato all’alcol aumentano il rischio di ipotermia”, conclude Tamponi.
“In particolari peridi dell’anno, come appunto Carnevale, capita purtroppo troppo spesso di

vent'anni dopo tangentopoli è ancora tabù per il mondo dei fumetti ?


Dalla pagina  dedicata  ai comics  del sito del tg3 leggo , un articolo interessante che  riporto in parte  sotto   ma  che  trovate  qui  nella  sua interezza   ,  su  come   il mondo dei fumetti , vedere le  edizioni beccogiallo  abbia  potenzialità umane   ( ottimi autori  e  disegnatori )   abbia  nonostante  si occupi  di fatti  di cronaca  e   di storia  (  peppino impastato ,  piazza  fontana ,  giovane  falcone  , ecc  tipiche  delle   edizioni beccogiallo  vedere url  riga  precedente  )   per mancanza  di coraggio  , paura  della  magistratura  e del  bigottismo , paura  di rischiare  o autocensura  ? è   emblematica  la storia   di Dylan Dog  (  copertina a destra  e  qui maggiori dettagli.                                                 
Oppure  come  giustamente  si  chiede   l'articolo  del tg3 :<< 
A distanza di 20 anni, il fumetto ha dedicato solo porno/pecorecci e vignette satiriche al terremoto giudiziario che avrebbe dovuto cambiare l'Italia. Il mondo dei comics aveva capito da subito come sarebbe andata a finire? >>
Infatti  << Ci ricorda Roberto Recchioni  >> sempre  dall'articolo  in questione  << per realizzare un fumetto Bonelli, quelli che trovate tutti i mesi in edicola, ci vogliono dai sei mesi, all'anno e mezzo. 

Vogliamo esagerare e arrivare a due anni, per una "graphic novel" (1) impegnata e impegnativa. Ecco, pure così, nei vent'anni che ci dividono dall'inizio di Tangentopoli ci sarebbe stato il tempo di realizzare non uno, ma dieci fumetti sull'evento "Mani Pulite".

Ovviamente è un calcolo matematico che di scientifico non ha nulla, ma serve solo a sottolineare lo stupore nell'aspettarsi di trovare fior fiore di bibliografia a fumetti con un inchiostrato Di Pietro...

E invece niente. Nix. Nada. Nunca. Pare non essercene traccia. Case editrici dai rostri con colore primario si sono spazzate le principali tragedie, attentati, fatti di cronaca, cronaca nera, eroi dei nostri giorni e mostri per tutti i gusti, ma non hanno mai dedicato un volume a una analisi seria e approfondita di Tangentopoli.
E quindi se uno volesse rileggere le vicende giudiziarie e sociali dei primi anni '90 attraverso la lente del fumetto, deve per forza di cosa desistere? >>
Beh, in effetti no, un volume preciso in effetti esiste  ed  è  lo stesso articolo  a  segnalarli , è che  purtroppo   non sono  di grandi case editrici ma  , solo  di piccole case   editrici undergrond \ indipendenti   e  quindi ormai  diventati veri pezzi  da  collezione  e   trovbabili  solo  su  siti   e negozi\  fumetterie  specializzati 

Esso  è ' "Tangentopolis e i 40.000 ladroni". 



Ne parla anche Il Corriere della Sera del 14 gennaio 1994, che titolava:

"Di Scoglio arresta Ficchi e Ladrini. "Mani pulite" è  un fumetto erotico. In edicola da domani "Tangentopolis", giornalino a fumetti sullo scandalo delle tangenti.


E l'articolo spiegava che "(...) lo pseudonimo, Tonino Di Scoglio, è di facile interpretazione: l'assonanza non può che evocare il protagonista dell'operazione "Mani pulite", Antonio Di Pietro. (...) L'ex sindaco Paolo Pillitteri, invece, in versione comix è diventato Ficchitteri,"Ficchi" per gli amici,  mentre l' ex latitante Silvano Larini, con il nomignolo di "Silvio Ladrini", è ritratto mentre se la spassa al largo di qualche isola esotica, su uno yacth affollato di avvenenti ragazze con i seni al vento.

(...)  «Volevo colpire i politici cialtroni nei loro lati più deboli - spiega l' editore di Tangentopolis, Enzo Barbieri - e cosi' per raccogliere pettegolezzi e indiscrezioni, invece di andare a Palazzo Marino, o in tribunale, ho fatto il giro dei ristoranti milanesi di cui i tangentisti erano clienti e ho rubato battute ai camerieri»." 


Il Giornale dell'8 ottobre 2005 riprende la notizia nel pezzo "Di Pietro è Di Scoglio, Mario Chiesa è Cattedrale". 

L'articolo è illuminante: "le malefatte di una banda di politici e cialtroni, episodio completo a fumetti, disegni di Massimo Pesce, Renzo Barbieri editore, gennaio 1994, Collana Spektron N.10, serie «I Nobel del Fumetto», Anno II n.10, 3500 lire.

In copertina: immagine di Antonio Di Pietro, un paio di manette, due carabinieri, una donna nuda che guarda ammiccante. Bettino Craxi. 

Nel fumetto, un magistrato identico ad Antonio Di Pietro è «Di Scoglio», un altro identico a Gherardo Colombo è «Tortorella», un socialista identico a Mario Chiesa è «Cattedrale». Il tutto mescolato con storie di sesso, droga e ogni genere di perversione.

Avvertimento a pagina 3: «Per raccontare Tangentopoli e le sue nefandezze sarebbe necessario riempire decine e decine di volumi. I cialtroni che ci hanno governato, molti dei quali siedono ancora in Parlamento, sono una massa. Si tratta di episodi veritieri che i cialtroni, certi della propria impunità, si confidavano l'un l'altro tra un pranzo al Savini e una vacanza ai Tropici. Ci auguriamo che ciascuno di essi becchi quindici anni di galera dura, senza sconti, così non potrà godere i miliardi intascati e ben occultati. A questi onorevoli, ai loro tirapiedi, trafficoni, intrallazzatori, mafiosi, portaborse, alle loro troie, i più robusti calci nel culo dal Popolo Italiano»".



Forse non proprio un linguaggio apprezzato dall'Accademia della Crusca  e  dai benpensanti , ma