Signore pellegrino
all’ora sesta è piombo la fatica,
fatale sguardo nei miei occhi adombrati,
assurdo appuntamento
al sibilo di sabbia che mi asseta
da vortici di lotta quotidiana
per un pane che basti alla giornata.
Privazione inaudita la Tua sete
per sterrare la mia povertà
che s’ affonda in taciute solitudini.
Ma la Tua sete mi infiamma la vita.
Quella sorgente d’inesauribile
di continuo mi svuota e mi colma
Mi diviene senso ora l’assurdo.
© francesco ballero - 3 febbraio 2009
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