24.7.05

[IN RITARDO ] Genvova 2001 Genova 2005






















   Scrivo questo post  con ritardo e  a mente  e  fredda , lasciando passare qualche  giorno , sia per  scrivere  e riordinare i ricordi   che   avevo in parte rimosso  e fatricvosamente  :e chbe ogni volta  che ne parlo  <<  (...)  Regina , tu mi chiedi di rimnnovare un dolore indicibiloe , come i Greci, cioè, abbiano  infranto la potenza Troiana ,il miserando regno gli scempi che  ho veduto io stesso  e in gran parte vissuto . E chi  narrando tali fatti  tra i dolopi , i mirmioni  , o tra i soldati del crudele ulisse  non piangerebbe ( ...) >> [   Virgilio Eneide libro II  3-10  dalla  traduzione  e versione di  Mario Scaffidi Abate  per  I  tascabili  Newton  ] ; e per  vedere   come i media   si sarebbero occupati di tale  celebrazioni  se   con la solita  ( salvo eccezioni )   retorica  gratuita  e stucchevole   o in meniera normale  
 

 

Dopo l’indignazione  della mancata celebrazione   ( salvo l' unita , ilmanifesto ,  liberazione )  di  quei giornali  che  durante le  giornate del  g8   e  per    circa  un mese  facevano fuoco  e  fiamme  su  tali fatti pur  di fare  scoop e vendere  i  giornali   ;  e << Mentre   >>  news  riportata   dalla   feature  Indymedia Italia <<si paventa l'imminente invio di avvisi di chiusura indagini per fatti di strada e 50 imputazioni per devastazione e saccheggio nei processi sulle contestazioni al vertice del G8 di Genova, la procura chiede l'archiviazione per 126 degli indagati per le violenze nella caserma di Bolzaneto.>>  ho deciso di condividere  con voi  voi  e  di sentire  le vostre opinioni \  ricordi   ,  i miei  ricordi    , la mia testimonianza  ( se pur indiretta  )  , le mie  emozioni   e la mia rabbia  , i miei rimorsi   a non essere potuto andare   (  che mi hanno spinto a collaborare   con  la  contro inchiesta   su piazza  alimoda e al libro Genova nome per nome ("Se non lo leggete è come se a Genova non ci foste mai stati"Unimondo . Per la prima volta le violenze del G8 hanno nomi e cognomi: Carlo Gubitosa, giornalista di "peacelink    tra i fondatori del  Comitato Verità e Giustizia per Genova   presente a Genova durante le contestazioni del 2001, racconta via per via e piazza per piazza sette giorni che hanno sconvolto l'Italia. La materia prima utilizzata per questa inchiesta e' l'esperienza diretta dell'autore, rafforzata da due anni di indagini e dall'analisi di decine di filmati, centinaia di fotografie, testimonianze dirette delle vittime dei pestaggi, relazioni di servizio delle forze dell'ordine, atti parlamentari e fascicoli giudiziari )   lo faccio   servendomi oltre che della mia memoria  anche di questo bellissimo reportage   dell’unità ondine  del unità  ondine  del  21\7\2005   dal  titolo  Il G8 di Genova 4 anni dopo, il processo che non c'è mai stato e quelli in corso  .

In quel periodo   di caldo afoso stavo preparando l’esame di filologia romanza  , ma  come  è mio solito  d’estate   e  davanti  a tali eventi  ( il  g8   di  Genova in questo caso  )     non riesco a  studiare  .. Alcuni mie amici   sia della  Sg , sia  libertari  , sia  di rifondazione    mi  avevano proposto   di  andare  con loro  , ma  sic    a causa  di problemi al  ginocchio  ( avevo un tutore  , e  quindi non potevo correre  )  e  dei genitori ansiosi  e  previdenti  (  data  la loro esperienza  , in  particolare mio padre  , di manifestazioni  di piazza    negli anni  ‘60\70  )   mi hanno proibito  di andare  , perché prevedevano  cosa  sarebbe successo   e  che    non avendo allenamento fisico  e   ed essendo curioso  , mi sarei messo nei pasticci e  sarei finito picchiato o  a  Bolzaneto  . Allora   avendo  “ il rimpianto  “  di non aver potuto esserci  , mi sono seguito  attraverso  sia  i canali  ufficiali  ( raimediaset , salvo al riserva indiana  di rai tre   )  , semi liberi   ( la  7 )  e   non ufficiali   indymedia in primis  .  M’aspettavo  che sarebbe successo visto il tentativo  di allontanare  la  gente da  Genova  il più possibile   , non solo  con la  blindatura , ma  con  il suo isolamento da  mare  e da terra .  

Ora  racconterò le  emozioni  e  i miei ricordi  giorno per  giorno

IL 19LUGLIO 

 Mi sorprese  la scarsa reazione del potere  durante   la manifestazione    del  19   ,  cosa  strana  visto quello che succeda i  giorni  16.-17-18  (  forse perché c’erano  anche  molti immigrati  , e  non si voleva  fare figuracce  internazionali  oppure   perché c’erano anche   rappresentanti delle  ambasciate  ?  oppure  perché  non  c’erano le  ambigue  tute bianche  \     falsi disubbidienti  ?)   alla manifestazione    del potere  alla  grandissima  manifestazione pacifica     del 19  luglio , scesero in piazza  circa  50.000 persone .   Infatti  l’unità ondine  scrive : << IL  19 luglio del 2001 mentre Genova attende i capi di stato e di governo degli otto Paesi più industrializzati del mondo, circa 50mila persone “invadono” e colorano le vie del capoluogo ligure al motto “Voi G8 noi 6miliardi”. Una manifestazione imponente e allegra fatta di «palloncini colorati, trombe e tamburi, bandiere, striscioni, slogan, travestimenti buffi e ironici, canti e balli» come ancora si può leggere on line in una delle cronologie che ripercorre quei giorni. Dall’altro lato tombini sigillati, una «zona rossa» fatta di cancelli e grate di ferro (interdetta anche agli abitanti che per entrare doveva mostrare un pass), controlli, perquisizioni a tappeto e migliaia di uomini delle forze dell’ordine, polizia, carabinieri, guardia di finanza dotati di caschi integrali, fondine ad estrazione rapida, manganelli, lacrimogeni, idranti, blindati, carri armati. A quattro anni di distanza da quelle giornate di luglio quasi più nessuno si ricorda né i palloncini della pacifica e colorata manifestazione del 19 luglio né le decisioni prese dagli “otto grandi” ma vetrine rotte, sangue, pestaggi per strada, macchine rovesciate, black bloc. E soprattutto un ragazzo ucciso da un colpo di pistola sparato da un carabiniere, 93 persone inermi picchiate mentre dormivano alla scuola Diaz, centinaia di manifestanti che dopo essere stati “prelevati” dalle forze dell’ordine nelle strade di Genova vennero segregati e torturati a Bolzaneto. >> .

Il 20  luglio e  piazza  alimonda 

  La  manifestazione del  20  luglio  è  stata caratterizzata    dall’ambiguità  delle tute bianche  , infatti circolava  ( e mi è stata    confermata  se pur  indirettamente   da un mio ex  compagno del  liceo  che  in quel  periodo  lavorava  alla digos  di Genova  e da new  provenienti dal movimento  )  che  esse  si sarebbero  messi d’accordo  tramite l’intermediazione  di rifondazione  comunista , l’accordo provvedeva che essi avessero  attaccato   e  fatto un incursione    nella  zona  rossa   essi avrebbero  risposto  con lacrimogeni  e getti d’acqua  , infatti  da  quello  che ho letto e  mi hanno raccontato  le cariche   vicino alla zona rossa sono cessate  quando  Bertinotti presente   alla manifestazione  ha  telefonato a  Gianfranco  fini  e  che  il  lucchetto \  moschettone    varco in cui    sono entrati era  già mollato  da prima  .. Poi sono iniziate   le  cariche   fuori dalla zona rossa  che hanno portato  al fatto di Piazza  Alimonda  . 

Su  tale  evento   hanno sbagliato : 1)  sia  i poliziotti  non avrebbero dovuto entrare   con il blindato fra  la folla  , senza lasciare una  via di fuga  ; 2)  sia  Carlo Giuliani   perché non doveva puntare  l’estintore   ma  presentarsi con le mani  il  alto   3) sia  chi ha  sparato placanica   secondo la  versione  ufficiale   (  è solo un capro espiatorio per  le  contro inchieste   ) e  poi   io   non credo che un giovane  alle prime armi riesca  a tirare un colpo  cosi preciso da  tale posizione    . Chi ha  sparato    poteva  visto  la sua esperienza  ferirlo  e   non ucciderlo  £ ) sia  chi era   alla  guida  perché  l’auto  non era   bloccata    potete vedere da queste  foto e da questa  ricostruzione  e quindi   potevano fuggire  appena attaccati   senza  sparare   e  investirlo   passandoci  sopra   con  le ruote ; 3)      i  poliziotti  ,  già moribondo , si mettevano in cerchio e picchiavano i fotografi che  si avvicinavano  , e  già moribondo  facevano sfregio del cadavere   colpendolo con  calci e  pietre  dimostrare che  erano i manifestanti ad  averlo ucciso e modificavano   la scena   del fatto in  modo  da  compromettere  tutte  le  prove  .; 5)  sia  al  giudice   che  ha  archiviato troppo frettolosamente  perché   :  a)  si basa  senza cercare riscontri su una testimonianza anonima  ; b)  su una  teoria  sballata  dal punto di  vista  fisico  , che il proiettile  è stato deviato da un sasso  : oltre   i collegamenti  intertestuali  trovate sempre   sullo stesso  url ( http://www.piazzacarlogiuliani.org/pillolarossa/ oppure    per capire  come mai  l’inchiesta   è stata a archiviata troppo  in fretta  potete vedere questo video documentario  di www.arcoiris.tv   che  è  La ricostruzione, le immagini, i filmati e le controinchieste che smentiscono completamente le conclusioni di PM e GIP sui fatti di Piazza Alimonda qui  per  il per  chi vuole scaricarselo   lo trovate  qui  

La manifestazione internazionale del 21  e  la  scuola Diaz   

Per quanto  riguarda la  giornata  del 21 luglio , segui  il  collegamento   di G.Botteri  su  rai tre  :  la manifestazione  era  tesa  (  perchè  avevano   ucciso  giuliani e   Perugini aveva  picchiato selvaggiamente  un ragazzo   ne  trovate qui le foto  )  ma   era tenuta  sotto controllo . Poi  arrivati  200 metri prima  della  zona vietata   la polizia   blocca la strada   e  secondo fonti ufficiali  ( ma  testimonianze di amici   e  non ,  fra cui la stessa Botteri ,  i video   da quel poco che sono riuscito a vedere  causa    congiuntiviti e   miopia  sembrano negare ciò )  alcuni  manifestanti   lanciano   qualcosa   è  la polizia   spara un lacrimogeno  , e  fin qui  è normale ( da  quel che mi  hanno spiegato amici   poliziotti  e  carabinieri )  ,  poi quando il corteo si  ricombatta  lanciano  lacrimogeni e  dentro il corteo spezzandolo e   dando origine alle  cariche   selvagge .  da  quel momento  schifato , dopo aver visto  pestaggi inauditi , 5 contro uno  ,  o  gente  con  mani alzate ,  anziani e bambini , fra  cui la pediatra  fotografata per la copertina del settimanale diario   e la difesa  anche dei manifestanti con baraccate    e  lancio di  sassi  ,  ho spento la  tv  e   ho ripreso  a  studiare , ma  non ci riuscii  e riattaccai al sito di indy per sapere quello che  stava succedendo . Poi senti le mezze verità e le menzogne  dei  tg  e dei loro speciali   e  verso le  10.00\30  andai al  letto , dato che la mattina  dovevo alzarmi preso per andare  Cagliari  a   fare una  visita medica   . Quindi quello  che  è  successo  alla Diaz  lo  ho appresi  dalla   edizione    del  Giornale  radio   tre  delle  8.45   che  riportava   (  poi mai più ridata in quel modo  )  la news  , facendo  sentire  integralmente    la  diretta di quella  ( che  io   ricordo    vedendo le  foto  e i video  ---  ne  trovate per  chi ha  lo stomaco  forte  un campionario  qui   -- di  tale   fatto , una notte cilena  )  ,  lo trovate fra  i  file  audio    nei link  riportati a  fine post  ,   cronaca  diretta  dell’incursione  della polizia   nella radio  del movimento   e  nel centro stampa  .  Le  mie impressioni   dei fatti  della  scuola  Diaz  possono essere riassunti   da  questa  frase  : <<  Ho 65 anni e da 50 faccio il  fotografo. Ho visto molta violenza nel mondo. Mai ho visto poliziotti  italiani manganellare e prendere a calci giovani inermi e seminudi  Polizia così oltraggiosa io la ricordo in Cile o in Argentina  >>  di  Vittoriano Rastelli, fotoreporter, presente  al  G8 di Genova, 24 luglio 2001 .   

  Di Bolzaneto lo seppi  due settimane  dopo  , in quanto   scosso   sia da quello ceh avevo visto   saie sentito  direttamente  e  indirettamente  ,  e   la  gente  che si bevevo  quello che diceva  la tv (  salvo alcune  voci isolate  )  che   era il movimento   che aveva distrutto al  città  e la polizia   ha  fatto bene    a  fare quello che  ha  fatto  ,  da  indy  e  dai  giornali ( sia quelli  vicini al potere  , sia quelli  intermedi  , sia quelli  di   opposizione )   e  da  vari siti internet e  newgroups  ,  dai    televideo  che consultavo per  aiutare  Carlo Gubitosa  , quello che poi sarebbe diventato un carissimo amico  ,   che   con il suo  sito e  poi per il suo libro   raccoglieva testimonianze   e documenti vari su  tali fatti 

Ora  Per quanto riguarda i     i processi    sui  fatti   Diaz, Bolzaneto e «fatti di strada» sono invece i tre filoni dei processi che tentano di ricostruire quanto accaduto durante quelle giornate che hanno segnato un vero e proprio punto di svolta nella storia come nella memoria collettiva degli italiani. Da un lato dunque i processi contro le forze dell’ordine, quelli che in teoria avrebbero dovuto garantire l’incolumità e la sicurezza dei cittadini e dei manifestanti durante il G8 e che invece sono finiti alla sbarra per imputazioni che vanno dall’abuso di potere alle lesioni, dalla perquisizione arbitraria ai trattamenti inumani e degradanti. Dall’altro le accuse a carico di 25 manifestanti, per lo più riconosciuti attraverso video e foto, sui quali grava la pesantissima accusa di aver «devastato e saccheggiato» l’intera città fra il 20 e il 21 luglio. Un processo difficile e spinoso che però ha portato in aula il dibattimento negato per l'omicidio di Carlo attraverso la ricostruzione di quello che è avvenuto in piazza Alimonda il 20 luglio di quattro anni fa.   

  Riporto   qui   l’articolo dell’unità  : <<1) L'irruzione alla Diaz    Per l’irruzione e i pestaggi alla scuola Diaz nella notte tra il 21 e il 22 luglio (ma anche per la “perquisizione” non autorizzata nella scuola Pascoli, sede del centro stampa e degli avvocati del Genoa Social Forum) sono stati rinviati a giudizio 28 funzionari della polizia. Tra questi anche alcuni “big” delle forze dell’ordine come Francesco Gratteri, ex direttore dell’anti terrorismo e dello Sco e Vincenzo Canterini, ex comandante del reparto celere di Roma, che, nonostante siano sotto processo, sono stati recentemente promossi. Tutti e 28 sono accusati, a vario titolo, di falsità ideologica, calunnia, lesioni gravi, violenza privata, danneggiamenti, perquisizione arbitraria, percosse. Nonché di aver orchestrato il ritrovamento nella scuola adibita a dormitorio di due bombe molotov e di aver “preconfezionato” l’accoltellamento di un’agente. Il tutto allo scopo di giustificare in qualche modo il blitz e la mattanza che ne è seguita. Sono 97 invece le “parti lese”: ossia 93 persone picchiate e arrestate mentre stavano per lo più dormendo nella scuola e i quattro feriti fuori dall'edificio e nella Pascoli. Per il momento il dibattimento è arrivato solo alla 4 udienza (riprenderà il 14 ottobre). Ci sono voluti quasi otto mesi solo per avere la nomina definitiva di un collegio giudicante dato che il presidente del primo collegio assegnato, la terza sezione del tribunale, era in fase di trasferimento mentre il giudice a latere stava andando in pensione. Nonostante le opposizioni della difesa è stata accolta la richiesta di costituirsi parte civile per «violazione della libertà di stampa» della Fnsi (il sindacato dei giornalisti) e del Genoa Social Forum (gli organizzatori delle giornate anti-g8). Per il processo sono previsti tempi lunghissimi visto che sono oltre 300 i testi che fra accusa e difesa saranno sentiti in aula in almeno 200 udienze.                                                                                

2) I torturatori di Bolzaneto  Calci, pugni, sputi, minacce e «trattamenti inumani e degradanti» di ogni tipo vanno invece in scena nel processo per le violenze e gli abusi di Bolzaneto. Ma dato che in Italia non esiste ancora una legge contro la tortura i 45 rinviati a giudizio (poliziotti, carabinieri, agenti della polizia penitenziaria e medici) dovranno rispondere di abuso d'ufficio, violenza privata, falso ideologico, abuso di autorità contro detenuti o arrestati, violazione dell'ordinamento penitenziario e anche dell’articolo 3 della convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali. Parti lese 255 manifestanti che nella famigerata caserma furono portati per essere “interrogati” dopo essere stati prelevati durante le manifestazioni o, in alcuni casi, mentre si trovavano all’ospedale. Il dibattimento, a distanza di quattro anni, ancora non è iniziato. La prima udienza sarà il prossimo 12 ottobre. Così come per la Diaz anche questo processo sarà dunque una vera e propria lotta contro il tempo dato che la prescrizione per quasi tutti i reati contestati scatta nel 2008 (ad esempio per lesioni la prescrizione è dopo 7 anni e mezzo). Il che significa che entro quel termine bisognerà arrivare almeno alle condanne di primo grado.                                                               

3 ) I «fatti di strada»: il processo ai 25 L’unico dei tre grandi processi collegati ai fatti genovesi per il quale il rischio prescrizione non c’è è quello che ha come imputati non le forze dell’ordine ma i manifestanti. È il processo contro i 25 accusati di «devastazione e saccheggio». Insomma: il processo "ai cattivi", il primo processo ad essere iniziato (nel marzo del 2004 anche perchè i pm che lo seguono sono stati esonerati da tutti gli altri impegni) tanto che proprio mentre Genova si appresta per la quarta volta a ricordare Carlo , si chiude la 56ma udienza, l’ultima prima dell’estate. Il reato contestato ai 25 (due arrestati in flagranza gli altri riconosciuti attraverso video e foto) è appunto di aver "devastato e saccheggiato" la città. Un’imputazione per cui si rischiano fra gli 8 e i 15 anni di galera. «Un reato introdotto nel ‘44 che negli ultimi 50 anni è stato usato al massimo 5 volte soprattutto per episodi di vandalismo negli stadi» come ci spiega Emanuele Tambuscio, del Legal Forum, avvocato di uno dei 25 . Un processo molto complesso e difficile. Innanzitutto perché sono stati messe insieme sia gli episodi legati agli scontri avvenuti dopo la carica da parte dei carabinieri del corteo autorizzato delle Tute Bianche (via Tolemaide e piazza Alimonda: a processo ci anche sono tre ragazzi che erano insieme a Carlo Giuliani quando è stato ucciso) sia gli episodi della mattina del venerdì in piazza Manin e al carcere di Marrassi. Insomma, semplificando, i 25 vengono accusati sia di aver resistito alla carica dei carabinieri tirando sassi, costruendo barricate, incendiando cassonetti sia dei danneggiamenti fini a se stessi compiuti dal cosiddetto “blocco nero”. Ma anche in questo caso i fatti somigliano più a «danneggiamenti più o meno aggravati» per i quali è prevista una pena massima di tre anni. Qualcosa di positivo in tutto questo però c’è, come sottolinea ancora Tambuscio: «La nostra tesi difensiva è che c’è stata una carica folle e ingiustificata da parte delle forze dell’ordine in via Tolemaide e proprio quella carica ha scatenato gli scontri successivi sfociati nell’uccisione di Carlo in piazza Alimonda. In aula quindi si sta ricostruendo nei minimi dettagli quello che è accaduto sia il 20 luglio che il 21. E attraverso le registrazioni delle comunicazioni via radio delle forze dell’ordine è stato accertato ad esempio che la carica al corteo dei disobbedienti in via Tolemaide non era autorizzata mentre alcuni ufficiali dell’Arma hanno dovuto ammettere (davanti all’evidenza delle foto) che un certo numero di carabinieri aveva con se “attrezzatura fuori ordinanza” (ovvero tubi di ferro). Inoltre è accertato che in previsione del G8 erano state create 5 compagnie di carabinieri ad hoc denominate Compagnie di Contenimento e intervento risolutivo (una di queste era quella di Placanica) che, come si capisce dal nome, non dovevano gestire l’ordine pubblico ma, un po’ sullo stile americano, risolvere in maniera energica la situazione. Tant’è che erano tutte comandate da ufficiali paracadutisti del Tuscania che normalmente vengono impiegati nelle missioni all’estro. In parole povere, e per loro stessa ammissione, più abituati a fare la guerra che a trattare con i manifestanti».

Inoltre, proprio per riuscire a ricostruire i «fatti di strada» di quelle giornate di luglio di quattro anni fa, è atteso in aula a a testimoniare anche Mario Placanica, il carabiniere che sparo à Carlo in piazza Alimonda. «Sentiremo cosa dirà in aula - spiega Tambuscio - i suoi colleghi Raffone e Cavataio che hanno già testimoniato si sono contraddetti e confusi più volte. Ma anche se la speranza c'è, purtroppo ci sono pochissime possibilità che il processo per l'uccisione di Carlo sia riaperto».    >>

Spero che stanotte non mi ritorni  gli incubi  che  risono venuti per  circa un mese   iniziati  dai fati del  G8  di  Genova , che  a causa  del  oblio  imposto da  medisetrai  sembra   sia passata un eternità  , invece  sono passati quattro anni   

   

RISORSE

 



 

Documenti  su

 Bolzaneto



 

BLIZ    DIAZ


 



 

Senza titolo 714

oltre le bottiglie
riflessi sterili
rigati dal dolore
fin le labbra dei
traditori berrò
senza anima e
sfogo riempiendo
il fondo che non
tocco ma sento
di caderci dentro
in vasi di cuore
e di tormento,
tra passi che
danzano e chiedono
di tornare a casa
son vagabondo
senza conforto
di quel freddo che
prendi a secchiate
in faccia quando
ti ritrovi riflesso
nel rigetto,chiedendoti
se mai recupererai
il tempo perso,ma
quel che rimane è
mal di testa e boati
di silenzio

23.7.05

Senza titolo 713

http://notitlememo.blog.tiscali.it/

 


 

 

Lo so che questa mia lettera \ sfogo  , come  quella  ai terroristi  ,non troverà ascolto  e  sarà  un  Blowing In The Wind come l’omonima canzone  di. Bob Dylan   ( qui la  traduzione  in italiano   )   , ma  come  mi   ha  detto    più  volte  (  e lo sto provando  io stesso    giorno per  giorno  , anche   con questo blog  ) il mio analista  e  come   dice  il famoso romanzo  ( da  cui  è tratto il famoso e omonimo film ) le Ali  della libertà  di  Stephen King  :   la paura  ti rende  prigioniero   la speranza  ti rende libero   . Non c'è libertà senza speranza

 


Cari   Signori Capi  di stato

Invece  di  scervellarvi  e  litigare  per  cercare  misure   di sicurezza   anti terrorismo   che poi  risultano  fallaci  e deboli come il tallone  d’Achille ( vedere  il  2  attentato a   Londra  ) e poco  convincenti  per evitare  atti emulativi  (   l’attentato in Egitto ) perché  non mettete in pratica tale  affermazione   : << non prende la sua croce e non mi segue, non è degno di me. Chi avrà trovato la sua vita, la perderà: e chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà.>>  (Matteo  10:38-39 )  e ritirate  le truppe dall’Iraq  e  dall’Afghanistan  e  rinunciate ad imporre  governi fantoccio  in giro per il mondo  , per  poi destituirli quando essi   non vi soddisfano più  ( come nel casop dio Saddam )  o per  farvi  ipocritamente  belli davanti agli occhi del mondo  ?  non vi è bastato  quello che avete fatto   negli ultimi 200  anni   nel Sud del  mondo  e  che ora   vi si sta rivolgendo contro  ? Perché continuate  la politica    di sfruttamento , iniziata   dall’Impero romano , delle  ricchezze   dei paesi altrui  , invece di  dividerle  equamente  come   Gesù  il figlio di Dio  il primo  e il più grande rivoluzionario della storia   ci ha  insegnato   con  le  sue parole  e il  suo esempio  ovvero  la  morte  in croce  .

Vorrei che fosse solo un incubo

Vorrei che tutto cio' che sta accadendo nel mondo fosse un incubo,frutto solo della mia sfrenata fantasia onirica!


Vorrei svegliarmi da questo incubo terribile e vedere un mondo diverso fatto di uomini e non di bestie,portatrici solo di morte!
Purtroppo continuo a darmi dei pizzicotti per vedere se sto' dormendo, ma aime' sono sveglia e tutto cio' mi fa male, perche' è una triste realta'...dalla quale non so' come e quando ne usciremo..


Eccoci ancora a piangere morti in un'altra parte del mondo,eccoci ancora a chiederci perche' accade tutto cio'......eccoci ancora inermi a guardare - anche se solo da lontano - tutto questo orrore e a vivere nel terrore che presto accada di nuovo e forse proprio a noi!


Eccoci ancora a farci tante domande,cortei,manifestazioni a provare di  cambiare il mondo e gli uomini,nella speranza di poter migliorare qualcosa,ma purtroppo non serve perche' nessuno e nulla cambia e la situazione peggiora sempre piu'....


MA DOVE ANDREMO A FINIRE??



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Terrore e morte anche in Egitto



 

Autobombe Sharm El Sheikh:strage
Tra le vittime un 34enne catanese
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Caccia all'uomo

dal blog di Pino Scaccia



Il clima di psicosi ha spinto la polizia inglese a sparare (a morte)  stamattina a un uomo a Stockwell. Ma era asiatico e non aveva esplosivo.  -->

20.7.05

video inedito di paolo borsellino

FONTE  http://www.arcoiris.tv/index.php


Video inedito di Paolo Borsellino
Il giudice Borsellino incontra, il 26 gennaio del 1989, gli studenti di Istituto professionale di Stato per il commercio "Remondini" di Bassano del Grappa.Incisivo e didascalico, affronta tutti i temi fondamentali: dalla mafia alla legalità. Video avuto per gentile concessione del Prof. Enzo Guidotto, Presidente dell'Osservatorio veneto sul fenomeno mafioso e Consulente della Commissione Parlamentare Antimafia.


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http://tinyurl.com/aapvg


Guarda in Formato Real Player - 56K
http://tinyurl.com/e2q6c



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http://tinyurl.com/8gkxg



Guarda in Formato Windows Media Player - 56K
http://tinyurl.com/aymyq


 

Senza titolo 712

Non dimentichiamo Giovanni e Paolo


IL DOVERE DELLA MEMORIA

 Bambini seduti su un muretto a Palermo vicino ad uno striscione che ricorda le figure dei magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Oggi ricorre il tredicesimo anniversario della strage di Via D'Amelio nella quale morirono Borsellino e i cinque agenti di scorta Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Cosina, Claudio Traina, Emanuela Loi (Ansa)

19.7.05

stronzate e disinformazione Padana













iFonte  corsera  del  19 luglio 2005

 

i ministri si indignano

Il falso scoop di Telepadania

Tutto nasce a Cento (Ferrara) per la rivelazione di un sedicente «amico di Schwarzenegger»




















«Su TelePadania, e solo lì, questa settimana passano le immagini di decine di extracomunitari che in una piazza di una città italiana brindano e ballano per festeggiare l’attentato di Londra», scrive furente sulla Padania Roberto Castelli. «Sono contenti, evidentemente perché un po’ di cani infedeli sono stati fatti a pezzi. Per queste immagini si indignano solo gli uomini della Lega. Per gli altri media, tutti gli altri, la notizia non esiste neppure».

Verissimo, signor ministro: infatti si tratta di una bufala. Padana, ma bufala. Sia chiaro: con l’aria che tira una manifestazione di esultanza per le bombe di Londra dovrebbe essere repressa con la massima durezza. Chi istiga a delinquere va colpito senza pietà, l’acqua torbida in cui nuota il pesce terrorista va prosciugata e il Corriere, al contrario di quanto scrive il Guardasigilli, ha sempre avuto su questi temi posizioni nette: niente indulgenze.

Detto questo, con l’aria che tira, è bene inquadrare i nemici senza sollevare polveroni. Anche Winston Churchill, dopo la dichiarazione di guerra mussoliniana, disse degli italiani immigrati: «Acciuffateli tutti». E finirono in galera, per poi morire sull’«Arandora Star» affondata dai tedeschi, mentre venivano avviati a un campo di prigionia canadese, anche esuli anti-fascisti come Decio Anzani ed ebrei rifugiatisi in Inghilterra dopo le leggi razziali come Umberto Limentani. Guai a fare di ogni erba un fascio. Tanto più se fai il ministro. Più il nemico è insidioso, più devi pesare le parole.

Ma partiamo dall’inizio. Siamo a Cento, un paesotto tra Ferrara e Bologna. È venerdì 8 luglio. Un uomo racconta a un cronista del quotidiano regionale: «Mentre l’Inghilterra piange e l’Italia trema, qualcuno giovedi sera ha ballato. Vedere quella scena mi ha fatto male al cuore. Era mezzanotte e nel piazzale dell'autostazione una decina di extracomunitari si abbracciavano e ballavano. Mi sono fermato per capire: mi hanno detto, con il sorriso, di starmene buono, che tra poco comanderanno loro e che la loro era una danza in onore dei kamikaze».

Il teste si chiama Erminio Gamberini, è un omone grande e grosso sulla sessantina, fa l’artigiano e a Cento lo conoscono tutti. Fanatico del body- building, racconta d’essere «amico di Schwarzenegger», di non essere mai andato a trovarlo a Los Angeles «per paura dell’aereo» e di essere culo e camicia anche con Lou Ferrigno, l’«Incredibile Hulk». Ignoto o quasi ai parroci della zona, è però un crociato del crocifisso, che minacciò tempo fa di affiggere in tutte le scuole: «Li ho fatti fare apposta ». Nemico giurato degli immigrati, gira con un basco e un manganello e al Corriere si presenta così: «Sono il capo dei Guardian Angels». Al giornale regionale, conoscendolo, non lo prendono troppo sul serio. Ma il giorno dopo le bombe di Londra, con tutte le polemiche in corso...

Fatto sta che la notizia, troppo ghiotta, esce: «Un testimone di Cento racconta così il suo personale incontro con l’orrore». I carabinieri fanno un salto sulla sedia: ma come, un ballo in piazza per festeggiare le bombe di Londra? Aprono un’inchiesta, ascoltano la gente che vive in zona, si fanno raccontare i fatti dall’autore della denuncia. E giungono alla conclusione che, minimo minimo, la notizia è stata, diciamo così, molto gonfiata.

Il quotidiano locale concorrente fa un’inchiesta parallela. Parla coi vicini: niente. Parla con la donna, Paola Ortensi, che gestisce il bar della Stazione: nonostante abbia buoni motivi per lamentarsi di certi gruppetti di immigrati che battono la zona, dice che, spiacente, anche lei non ne sa nulla. Parla con gli esponenti più in vista della comunità straniera e quelli non solo cadono dalle nuvole ma condannano durissimi la carneficina londinese.

Il Comune stesso, retto da una giunta civica, si dà da fare per accertare i fatti e fa un comunicato per spiegare che, al massimo, si è trattato di un equivoco tra un cittadino esasperato e «quattro ubriachi». Anche il parroco Alfredo Pizzi, che sta a Cento da 45 anni e conosce sia l’Erminio sia moltissimi extracomunitari, non ha dubbi: «È un fatto che non ha fondamento ».

Ma come la fermi un’onda ormai partita? Mario Borghezio, raccolti un po’ di giustizieri, si precipita «per dare una ripulita a Cento». E TelePadania manda in onda indignati servizi che raccontano del ballo per le bombe di Londra e mostrano le immagini di uomini dalla faccia araba che danzano isterici davanti alle telecamere. «Immagini da vomitare! Vomitare!» tuona col Corriere Roberto Calderoli. «Agghiaccianti» concorda Roberto Castelli nel suo articolo sulla Padania di ieri. Il «dramma italiano» spiega «è tutto qui»: nel fatto che «le immagini di decine di extracomunitari che in una piazza di una città italiana brindano e ballano per festeggiare l’attentato di Londra» si vedano solo su Telepadania e «indignano solo gli uomini della Lega». Altro che «i buonisti, i masso-comunisti, i catto-musulmani »! Tutti ciechi: guardano la realtà con «deformanti lenti ideologiche».

Nel frattempo, resta quella curiosità: cos’è successo esattamente, a Cento? «Acqua passata» risponde rude il sedicente amico di Schwarzenegger. Acqua passata? Coi corpi delle vittime di Londra ancora caldi? «È andata come dico io, e basta». E come mai non si trova un solo altro testimone? «Perché hanno tutti paura degli islamici ».Maalmeno i cameramen di «TelePadania »! Almeno loro che riprendevano la scena potrebbero parlare! «Io non ho visto telecamere».

Prego? «Son venute per il corteo leghista. Ma la sera, lì, non le ho viste. Ovvio! Come potevano venire le telecamere, no? Ragioni! Lei fa il giornalista: ragioni!». Appunto: se c’era solo l’Erminio, come hanno fatto quelli di «TelePadania» a riprendere tutto? «Filmati? Ma quali filmati!» sbuffa Annalisa Bregoli, il sindaco alla guida di una giunta civica vicina alla destra: «Lo conosciamo l’uomo. È uno così. Che gira col manganello per provocare reazioni». Vuol dire che forse cercava la rissa e qualche ubriaco gli ha risposto con una battuta idiota? «Può essere. Certo noi qui non abbiamoproblemi particolari con gli immigrati. E, se lo dico io che non sono di sinistra e neanche buonista, mi può credere ».

Ma insomma: quei filmati? Max Ferrari, il direttore di «TelePadania», sbanda un po’: «Noi la notizia abbiamo cercato di accertarla. E ci siamo convinti che era buona. Certo, i filmati non potevamo averli ». E allora? Cede all’onestà: «Ci siamo arrangiati con immagini di repertorio, girate da un’altra parte dopo l’11 settembre». Roba d’archivio. Montata in modo tale da confondere non solo la gente comune che stava davanti alla tivù, ma anche due uomini di governo come Calderoli e Castelli che, diciamolo, si sono lasciati un po’ andare. Come potevano dubitare di «TelePadania»? E pensare che di solito sono così sobri e prudenti..(.Gian Antonio Stella)

 


 


 



 

16luglio 1945 -\16 luglio 2005


IL  16 c.m  si è celebrato un  avvenimento molto importante  che  sfocerà  nel bombordamento  di Hiroshima    . Esso  è  Il primo fungo atomicol'esperimento  di  alamo  ( new messico )  . Visot  le  conseguenze  che avrà  nelal storia   mi  aspettavo   che fossero  versati  i  classici  , e  SIC,      per la maggior parte   retorici e ipoctriti fiumi d'inchiostro  . Invece niente  . Ecco pr  chi fosse interessato  come   alcuni di voi  vecchi e  nuovi  , in particolare   Simyna  ,  oggi parlerò di  questo ,  evento  .  e  dele  conmseguenze  che  mi  hanno portato alal  scelta  dela non violenz di cui vi   ho parlato in uno dei miei precenti  post  .  infatti  è  uno  di quelli , in particolare  il tentativo dello sciernzato Leo Szilard  tramite l'appoggio di Einstein di incontrare il presidente americano Roosvelt per presentargli le proprie perplessità. Purtroppo Roosvelt morì prima che avvenisse l'incontro, e il presidente Truman che gli succedette non lo vide mai. Dopo la resa della Germania i dubbi degli scienziati crebbero, e all'inizio di giugno fu consegnato al ministro della guerra americano Henry Stimson il “Rapporto Franck” : in esso si sconsigliava l'uso delle bombe atomiche contro il Giappone e si suggeriva una dimostrazione incruenta della nuova arma. Il rapporto, però, non ebbe grande fortuna e fu subito censurato, e ciò fu dovuto anche all'opposizione del fisico Oppenheimer, direttore tecnico del progetto Manhattan e fervo sostenitore dell'uso bellico dell'energia nucleare per terminare una volta per tutte il conflitto mondiale.; La presa di coscienza  degli scienziati  molti dei quali coinvolti  nel progetto di sperimentazione   che  divennero pacifisti  ; ma  soprattutto la  lettura  della lettera , che alcunio chiamano  lettera da  hiroshima  ( qui il testo integrale ) di   Tamiki Hara, un abitante di Hiroshima suicidatosi nel 1951, descrive con dovizia di particolari, le immediate conseguenze sulle persone e sulle cose dell’esplosione di “Little Boy”, la prima bomba atomica usata per scopi bellici: . Conculdo il post     con  le parole di A. Einstein che, nel suo "testamento spirituale", esortava tutti i capi di stato a non utilizzare mai più ordigni nucleari: << (  ....) .In considerazione del fatto che in ogni ulteriore guerra mondiale verrebbero certamente impiegate armi nucleari e che tali armi mettono in pericolo la continuazione stessa dell'esistenza dell'umanità, noi rivolgiamo un pressante appello ai governi di tutto il mondo affinché si rendano conto e riconoscano pubblicamente che i loro obbiettivi non possono essere perseguiti mediante una guerra mondiale e li invitiamo, di conseguenza, a cercare mezzi pacifici per la soluzione di tutte le questioni controverse tra loro. [...] Noi rivolgiamo un appello come esseri umani ad esseri umani: ricordate la vostra umanità e dimenticate il resto. Se sarete capaci di farlo vi è aperta la via di un nuovo Paradiso, altrimenti è davanti a voi il rischio della morte universale.  ( ...)  >>.


  fonte    per  questo articolo  sono  dell'interessantissimo sito   sugli effetti del  nucleare 


 

 Musica  di  sottofondo 


 S. Bach, Toccata e fuga in re min., BWV 565 

 F. Chopin, Scherzo n. 1 in Si min, Op. 20

 F. Chopin, Valzer n. 3 in La min, Op. 34 n. 2

J. S. Bach, Toccata e fuga in re min., BWV 565

F. Chopin, Mazurka Op. 6 in Mi bemolle min., n. 4

Libri


L'invenzione dela bomba  atomica  di  Richard Rhodes  (  Rizzoli Pag 990   euro 29.00 )                              Appuntamento a Hiroshima  di  Stephen Walker  ( longanesi pag  367  euro 18.00)                          


    FILMATI riferiti ad esperimenti nucleari bellici.


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  • Una costruzione - 2 < 323 KB >

  • Una costruzione - 3 < 938 KB >

  • Una foresta < 475 KB >

  • Un esperimento in mare < 787 KB >
  • Il dovere della memoria

    19 luglio 1992 - Palermo - Strage di via D'Amelio



    Perdono la vita:
    Il Giudice Paolo Borsellino

    e gli agenti di scorta
    Agostino Catalano
    Vincenzo Li Muli
    Walter Cosina
    Claudio Traina
    Emanuela Loi.


    «E' normale che esista la paura, in ogni uomo, l'importante è che sia accompagnata dal coraggio. Non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura, altrimenti diventa un ostacolo che impedisce di andare avanti.» Paolo Borsellino


     

    Senza titolo 711

    Voglio sapere dove ci sarà il prossimo attentato...voglio cercare il kamikaze e mettermi di fianco a lui...



    17.7.05

    Senza titolo 710

    Dopo aver letto   e  aver assistito a una  presentazione  dibattito  con l'autrice   avvenuta   sabato  16\7\2005  nella  mia cittadina  di  questo libro  L’Africa del “grande dottore bianco”L’opera e la testimonianza svolta nel Gabon dal premio Nobel per la pace Albert Schweitzer   di      Floriana Mastandrea, L’altra Africa di Albert Schweitzer ( Armando editore, Roma 2004, 255 pp, euro 20,00  )   è arrivato al termine  quel passaggio  --- già iniziato  con letture , documentari  e  film\  fictions  sui  tali maestri , con la frequentazione  , poi  purtroppo interrotta  dopo appena  due lezion per motivi familiari  (  di cui  vi ho raccontato  lla  fine  in uno dei post precedenti )   di un corso organizzato  dalla bottega del commercio equo &solidale  ,   di cui sono  socio  della mia cittadina   ---   da  un cultura   bellicistica  ereditata  da mio nonno e  i miei prozii  ( fascisti )   sia  da   mio padre   e mio  zio  (  Pcml \ servire il popolo , il primo, volante rossa ,il  secondo    sinistra  extraparlamentare  per  chi fosse interesato  all'influenzxa  che essi hanno  avuto  sullla  storia  del nostro paese fra il 1960\1980    veda i link del blog  ) che mi portava  a  prediligere giochi  violenti  tipo : a  chi dava il mkorsop più forte  ,  a reagire  alla  violenza    con violenza    a rispondere   ad  una  semplice pacca\  buffeto  con  un  colpo  forte   se non aditittura   cazzatto\pugno,ad  approvare  la  guerra contro la  libia di regan  e la prima  guerra    contro  l'ira q di busch ,padre, per  poi   pianggere   davanti ale vittime di8e  bombardamenti  , o  quando  seppi che le stragi dfatte dai Turchi verso i curdi erano  causate dale armi americane  ed  europee  , ecc (  altri episodi  personali di cui non  mi và almeno per il momento  poi chi sà   , di parlarne  ) ;  a  una  cultura   della pace  e della non violenza  . Tale  trapasso mi ha   messo in luce  che  esiste  anche  una   rivoluzione   non violenta   e  , quella   che  in un post  precedente  chiamavo   guerriglia contro  culturale  del tipo quella  degli ex lutherblissett  ora  Wu-ming. e  il libro “Culture Jam - manuale di resistenza del consumatore globale” di Kalle Lasn ( Piccola Biblioteca Oscar Mondadori, pp. 300, 8,50 euro.)  ; e a  inserire, anzi ad aggiungere      tali persone  come   Schweitzer e gi altri   rapressentati della non violenza  ( vedere  siti sotto ) , fra  i miei  punti di riferiemento   del post  non etichettatemi sono un cane sciolto   mi ha  ispitato questo  post  , in origine non desitinato  alla pubblicazione  qui sul  blog   in quanto era solo uno sfogo ,anzi meglio elucubrazione ( la classica sega mentale )  , mai  per misteriose  ragioni dela psiche e dell'anima   ho deciso  di metterlo  . qui  e   di far  conoscere  \ rendere pubblico a  voi tutti\e   cari amici \che  e  cdv  fissi ed avolte occasionali , ma  sempre presenti  sia  con i  vostri commentio sia  con  i  vostri scritti  So benissimo  per  esperienze   personali , alcune   riportate  ed avvenuter  qui  che     non si dovrebbe  o       meglio: non bisognerebbe per  parafrasare  la canzone  omonima    di Francesco Guccini:<<  ritornare sui propri  passi calciare gli stessi sassi, su strade che ti han visto già a occhi bassi  >> ma a volte  è inevitabile  ,  esagerare ,  esagerare ,  con i richiami e  con le citazioni  , fatte   in particolare con i copia&incolla  ( infatti è questa una delle poche   cose  vere che  c'è  nel mio     del portale    Bynoi )  ma  purtroppo  mi sento cosmopolita   e  seguo il metodo dela  contaminzaione culturale  , che  è  a mio avviso  l'unico  per evitare  l'omologazione culturale  e la  globalizzazione delle  culture con i richiami e  con le citazioni  , fatte   in particolare con i copia&incolla  ( infatti è questa una delle poche   cose  vere che  c'è  nel mio    " dossier"  del portale    Bynoi )  ma  purtroppo  mi sento cosmopolita   e  seguo il metodo dela  contaminzaione culturale  , che  è  a mio avviso  l'unico  per evitare  l'omologazione culturale  e la  globalizzazione delle  culture . Le citazioni   di oggi  sono anche   un'ulteriore  risposta  ale  polemiche  sorte  sulla  tag (  che  voi tutti\e  continuate ad  ignorare dato che  usate i post  e i commenti  per  ringrazioamenti e  altri messaggi che niente  hanno a che  vedere con i  post )    << La non vilenza  è disponibilità a  cambiare se stessi  mentre si cambia la società e il mondo  , superando cosi  la  schizzofrenia  fra  la pace  dei cuori   delegata  alla  religione  , e la  pace  delle nazioni delegata  ai governi  >>Giuliana Martirani   ) la verità non ha un suo tempo particolare La sua ora è adesso, sempre, e più che mai quando sembra maggiormente inopportuna alle circostanze del momento ;  La mia esistenza  ha un senso, ogni qualvolta  riecheggia in me  l'idea del rispetto   dela vita , il più alto concetto che possa  gernerare la mia voglia  di vivere  .E' cosi  che io  do valore  alla mia  vita  e  alla  voglia di vivere  che mi circonda  : pr ciò agisco   e creo dei nuovi valori >>  ALBERT SCHWEITZER  ;  <<  Con ogni vera amicizia costruiamo più saldamente le basi su cui poggia la pace del mondo intero >> M.K.Gandhi                                                                                                                              Concludo   questo post  con   un'ltra  citazionje  ( chiedo venia  ,ma  questa frase  è troppo bella   ed  incarna   benissimo  sia  l'argomento  di oggi , ovvero il passaggio  o trapasso   , ovvero il liberarmi di  cose  non  mie  , da  una cultura   negativa  a  una  positiva  , ma  anche  lo spirito del  blog  )  : << E a poco a poco, i padri delle idee, delle lotte, delle speranze, grandi come la libertà di chi le assumeva nella propria vita a molla, lievito e fine, se ne vanno (...) » da un articolo di Gina Lagorio ( morta  ieri )  tratto da “l’Unità”, 24 maggio. 2001


     


     


    PERCORSI  


     

    per  chio volesse conoscere la definizione di  nonviolenza  la  trova  http://www.utopie.it/nonviolenza.htm e  su  come  esercitarla \  metterla in paratica nella vita  di quotidiana  Azione NonviolentaComportamenti NonviolentiCampagna Nonviolenta ; Risposta alla Violenza Personale  ; e tramite il metodo servas

     



    per  chi  volesse  approffondire  le tematiche  della nonviolenza   e  i loro maestri   ecco qua   questo sito  http://www.societaperta.it/maestri_nonviolenza/main.htm

     

     sempre dello   stesso sito   consiglio la  sezione  biblioteca     dotata  di libri  utili alla  scoperta  o riscoperta di tanti "territori dimenticati"  Un modo per avere conferma che l’evaporazione dell’anima non è un destino ineluttabile



    articoli interessanti   da  cui partire  o approfondire  tale argomento  

     


    www.giovaniemissione.it/spiritualita/nonviole.htm                                                             http://italy.peacelink.org/pace/indices/index_457.html

     


                  


                                                                   

    16.7.05

    Magico Menestrello

    Una serata magica, un artista incredibile e pieno di sorprese,
    di una simpatia inaspettata e un'umiltà che leggi negli occhi,
    insieme all'amore per la musica.-.e poi un'arena colma di gente ed emozione...ed IO...IO ho alzato gli occhi al cielo, ho ringraziato Dio per questo e in quel momento ho visto una stella cadente...
    grazie, caro Menestrello, umile cantore di Francesco, grande violinista di Dooney...
    «Ho sempre paragonato i miei concerti ad un bicchiere vuoto o ad una creazione, quella di un albero: io sono capace di dare la corteccia, la forma e dentro di esse, chi ti ascolta, pone i contenuti preferiti, le proprie linfe vitali, ma per tale partecipazione necessitano la calma, l'attenzione, il rispetto reciproco»
    A. Branduardi

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    Direzione Giovanna Mulas. Coordinazione Gabriel Impaglione.  mulasgiovanna@hotmail.com  -  Giugno 05 - Lanusei, Sardegna




    ad  attirarmi   oltre  le poesie e i pensieri  riportate    in particolare questa

     




    Dovevi acquistar potere sui tuoi pro e contro, e imparare a innestarli e disinnestarli a seconda del tuo scopo superiore. Dovevi imparare a capire quanto c’è di prospettico in ogni definizione di valore –lo spostamento, la distorsione, e l’apparente teleologia degli orizzonti e quanto altro fa parte del prospettico; e anche quel tanto di stupidità che si riferisce ad ogni contrapposizione di valori, e tutto lo scapito intellettuale con cui si paga ogni pro e contro. Dovevi imparare a capire la necessaria ingiustizia insita in ogni pro e contro, l’ingiustizia come elemento inscindibile della vita, e la vita stessa come condizionata dalla visione prospettica, e dalla sua ingiustizia. Dovevi soprattutto vedere con i tuoi occhi dove l’ingiustizia raggiunge il massimo grado: ossia là, dove la vita è meno sviluppata, più angusta, manchevole, rozza, e ciononostante non può fare a meno di porsi a scopo e misura delle cose (…) dovevi vedere con i tuoi occhi il problema della gerarchia, e come la forza, il diritto e l’ampiezza della prospettiva si sviluppino assieme.” (Friedrich Wilhelm Nietzsche)




    15.7.05

    quando un handicap fisico è sintomo di richezza

    Leggendo  dal dentista   mentre aspettavo il mio turno  non ricordo s su e  gente od oggi o quale  altro giornale     di  pettegulez    cjhe mescolano  iil gossip  ai fatti d'attualità  --  la  commovente  storia   di   PAOLO ANIBALDI - Chirurgo presso l’ospedale di Rieti, I^ Divisione di Chirurgia generale   che   viveremese un mensile  sull'handicap    dichiara  : << Rifiuto la parola problemi. Non mi rappresenta come paraplegico, come persona, come medico chirurgo, come sindaco senza partito. Se io parto alzando il cartello dei problemi tutte le strade si chiudono, non faccio un passo avanti, in nessuna direzione. Io posso andare lontano, esattamente come te, a piedi o in carrozzina. Posso andare ovunque. Sembra difficile? Sembra impossibile? Ma si può volare. Non lo sai che si può volare? Chiunque può volare. E’ ovvio: noi umani non abbiamo le ali e nessun uomo le ha mai avute, e quindi non ci si può alzare in cielo. Ma volare, si può in tanti modi liberi, Partendo da sdraiati, da in piedi, dalla sedia a rotelle, da ciechi, da vivi. Da bambino pensavo che avrei fatto il pilota da guerra o il chirurgo. Quando ho capito che il mio avvenire sarebbe stato in sedia a rotelle, mi sono preso un anno per riflettere, senza parlare con nessuno. Mi sono iscritto a medicina e ho scelto di fare il chirurgo. Poi mi sono organizzato. La questione della diversità. Qui bisogna essere chiari. Ognuno faccia la sua parte: si tratta di far sapere che una diversità – tra vivere in sedia a rotelle e vivere in piedi – non esiste. Quindi non c’è problema. Noi non siamo una lobby, una casta: siamo un insieme di persone che condividono lo stesso mondo. Tutti insieme e uno per uno. Io faccio il chirurgo, lo faccio bene e succede sempre più spesso che le persone che si devono far operare si fidino di me più che di altri. Se ce l’ho fatta io, ce la potete fare tutti. Il chirurgo o qualsiasi altra cosa, qualsiasi altra vita. ( .... ) >>   per chi volesse  leggersela  tutta   continua  qua    . Tale  storia    mi ha  poretato a  pensare   che quelli che   noi chiamianmo  , per  la moda  del politicamente  ( ed  eticamente  ) corretto e per   un ipocrita ,e talvolta  gratuito  e stuchevvole  stucchevole  buonismo  chimiamo monodotati e  che  nonostante  siano   ulteriormente  svantaggiati   da una famigerata legge  che  evita  , caso unico in europa , a non poter studiare  \  fare ricerchè sulle staminali   e costringerà sia  ammalati  sia ricercatori  e studiosi ad andare  all'estero  ,  per  trovare  una eventuale possibilità di cura ,  sono migliori di noi  " normali "  vedere  sempre  dallo stesso sito  altre persone   che  hanno  avuto lesioni   se non peggior  di quella  Anibaldi  e hanno fatto del loro handicap  una richezza  we  un esempio per noi tutti\e  . Concludo con un belllissima  citazione  (  managgia  a me  e alle citazioni devo  togliermi questo  vizio  )  presa  da  http://cosmo.splinder.com/ (  un sito  di idee , da una  lettura veloce   e   sommaria  ,  ma  mi ci prometto di ritornarci  diverse dalle mie   , ma molto bello  )  che afferma  : << bello pensare che gli uomini hanno migliaia di linguaggi estremamente diversi e complessi per esprimere i loro pensieri più seri e che un europeo, un indiano ed un arabo esprimono la loro gioia ridendo nello stesso identico modo. >>

    Senza titolo 709


    Per Sempre

     

    Me ne andavo per campi d'agosto,

    trovando pace in questo mare verde

    succhiando steli secchi di granaglie

    accarezzando il capo dei papaveri scarlatti.

     

    ..Ferma era l'aria, densa..

     

    di promesse future e di cicale

    di anni ancora gravidi a venire

    di cui potevo solo immaginare.

     

    Tu no, non c'eri ancora ma

    giurai di amarti come solo chi

    ancora non ha amato

    può giurare..

     

    Batti le ciglia e passano gli anni

    dove sarà quel campo dorato?

     

    dentro di noi nel sole d’agosto

    sento su te quel profumo di buono

    torno bambino nel cuore e ti amo.

    Per sempre.

     

    ad una persona veramente speciale.

     

    buon fine settimana, blogger.

    Senza titolo 708

    in questo post di esordio
    volevo ringraziare giuseppe per l'invito.-.
    spero di essere una degna compagna di viaggio.-.

    14.7.05

    Innocenti


    BASTA, vi prego

    Senza titolo 707

    Senza titolo 706


    NO SURPRISES



    Di Liz4rd



    Siate sinceri: ma davvero qualcuno si è stupito di quello che è successo il 7 luglio a Londra? Io sinceramente no. Forse perchè ormai siamo abituati a vedere autobombe, sangue per le strade, kamikaze in azione. Sì lo so, non dalle nostre parti, ma cosa cambia? Sempre brandelli di carne umana sono quelli che rimangono sparsi sull'asfalto. Forse non mi sono stupito per questa tragica assuefazione all'orrore, ma anche perchè era inevitabile una ritorsione, una "vendetta" contro quei paesi che hanno appoggiato incondizionatamente la guerra falsa e bugiarda di Bush all'Iraq e all'Afghanistan. Gli stessi servizi inglesi dicevano ormai da tempo che non era questione di "se" ci sarebbe stato un attacco, ma di "quando". Quindi di cosa stupirsi? Ieri alla Spagna di Aznar, oggi all'Inghilterra di Blair, domani forse (speriamo di no ma, anche qui, non mi stupirei) all'Italia di Berlusconi. Tu li umili (vedi la Palestina, Guantanamo, Abu Ghraib), li bombardi, li invadi, li sfrutti, e quelli, in qualche modo, reagiscono. Sia ben chiaro, non è una giustificazione del terrorismo, che non è MAI giustificabile, è solo una spiegazione razionale di un fenomeno.


    Ma questo cosa vuol dire? Vuol dire semplicemente che questi signori che con tanto rigore morale governano il mondo non hanno capito niente di cos'è il terrorismo e di come si combatte. Non l'hanno capito gli americani dopo l'11 settembre (o meglio, hanno fatto finta di non capirlo perchè così conveniva ai loro piani geopolitici mondiali); non l'abbiamo capito noi europei (eccezion fatta per Francia e Germania) che ci siamo messi in riga dietro allo zio Sam e abbiamo marciato senza chiederci se radere al suolo interi paesi fosse la risposta migliore ai folli di Al-Qaeda. Paesi che, oltretutto, spesso non c'entravano assolutamente niente con il terrorismo. Saddam non era certo uno stinco di santo, ma con Bin Landen aveva sicuramente meno rapporti di quanti ne avesse avuti la CIA. Come ha fatto notare Giulietto Chiesa, il livello organizzativo dell'attentato di Londra è di una complessità pari a quello dell'11 settembre 2001. Il che significa che in 4 anni la lotta al terrorismo, così come è stata portata avanti finora, non ha ottenuto nessun risultato. Al Qaeda, o chiunque sia, è ricca, organizzata, impunita e vitale, come prima. Se fossero persone serie, Bush & Co. dovrebbero dimettersi per evidente fallimento di quella che era la loro missione principale.


    Sempre in tema di ottusità, proprio in sede di G8, Bush ha ribadito che gli Stati Uniti non daranno un nichelino in più all'Africa e non diminuiranno di un grammo le loro emissioni inquinanti perchè il Protocollo di Kyoto è una balla e loro non lo firmeranno mai. Che importa se poi un intero continente vive con l'1% del PIL mondiale e se siccità, alluvioni, maremoti e quant'altro affliggono i paesi più poveri perchè il clima è impazzito? Noi abitano nel Paradiso Terrestre, tutto questo non ci riguarda. Ecco, proprio questa era l'occasione per dare una, seppur parziale, risposta al terrorismo: dare una svolta alle politiche di sostegno verso il sud del mondo, verso quel bacino di povertà e disperazione che alimenta il fanatismo; tagliare davvero il debito ai paesi del terzo mondo (bello il Live8, vero?); fare qualcosa di drastico, da subito, per invertire l'asfissia del nostro ecosistema planetario. Occasione persa. Come sempre si è preferito fare il muso duro, mostrare i muscoli del sergente di ferro: "non ci faremo intimidire", "li sconfiggeremo", "avremo il loro scalpo". Bravi, continuate a giocare ai cowboy, ai pistoleri con i fucili di plastica, continuate. E intanto le nostre città saranno sempre più annerite dal fumo delle autobombe che, sappiatelo, i nostri governanti non potranno fermare.


    C'è un'altra cosa che non mi ha stupito: dopo poche ore dall'attentato si sapeva già chi e come aveva messo le bombe. Al Qaeda, ovviamente. Nonostante l'unica pseudo rivendicazione fosse arrivata per internet e fosse stata da subito bollata da tutti (persino molti siti e forum musulmani) come inattendibile perchè conteneva numerosi errori di grammatica araba e citazioni del Corano sbagliate. Non mi ha stupito questa ansia, questa voglia, questa necessità di trovare subito il colpevole che fa più comodo. Una volta prima si facevano le indagini, magari rapide, e poi si emetteva un verdetto. Oggi no, oggi basta vedere come sono esplose le bombe ed ecco che il ministro dell'interno inglese emette il suo vaticinio: c'è la firma di Al Qaeda in questa modalità di azione, è evidente, non c'è bisogno di indagini o rivendicazioni. A me pare tutta una buffonata, un tragico, orrendo gioco delle parti, di cui le vittime sono i soliti incolpevoli civili che si fanno il mazzo per andare a lavorare tutti i giorni. E i civili sono uguali a Londra, come a Baghdad, come a Madrid. Non cambia la rabbia per quello che è successo e per come ce lo presentano i nostri politicanti e la nostra (dis)informazione televisiva.

    Senza titolo 705

    Dell'Utri, le motivazioni della condanna: per trent'anni mediatore tra mafia e Fininvest
    di red.

    Marcello Dell’Utri è stato per trent'anni anni mediatore tra Cosa Nostra e la Fininvest. Per questo il tribunale di Palermo lo ha condannato nei mesi scorsi a nove anni di reclusione per concorso in associazione mafiosa. Lo afferma la motivazione della sentenza, depositata mercoledì e che chiama in causa anche il patron della Fininvest, Silvio Berlusconi che era a conoscenza dell’attività del suo fido.

     


    Dell’Utri ha in particolare «chiesto ed ottenuto dal capo mandamento mafioso Vittorio Mangano favori, promettendo anche appoggio in campo politico e giudiziario». Mangano è il preteso stalliere della villa di Arcore di Berlusconi. In realtà, scrivono i giudici, l’uomo era stato “assunto” per garantire le relazioni tra Fininvest e l’organizzazione mafiosa.


    «Queste condotte - scrivono i giudici - sono rimaste pienamente ed inconfutabilmente provate da fatti, episodi, testimonianze, intercettazioni telefoniche ed ambientali di conversazioni tra lo stesso Dell'Utri e Silvio Berlusconi, Vittorio Mangano, Gaetano Cinà ed anche da dichiarazioni di collaboratori di giustizia».


    Secondo il tribunale «la pluralità dell'attività posta in essere, per la rilevanza causale espressa, ha costituito un concreto, volontario, consapevole, specifico e prezioso contributo al mantenimento, consolidamento e rafforzamento di Cosa nostra alla quale è stata, tra l'altro, offerta l'opportunità, sempre con la mediazione di Dell'Utri, di entrare in contatto con importanti ambienti dell'economia e della finanza, così agevolandola nel perseguimento dei suoi fini illeciti, sia meramente economici che, lato sensu, politici»


    Nella motivazione si parla, naturalmente, a lungo di Silvio Berlusconi, al quale il tribunale rimprovera di aver rifiutato la testimoninanza che avrebbe potuto chiarire i rapporti tra la sua azienda e i mafiosi. «L'onorevole Berlusconi - scrivono i giudici - si è lasciato sfuggire l'imperdibile occasione di fare personalmente, pubblicamente e definitivamente chiarezza sulla delicata tematica in esame, incidente sulla correttezza e trasparenza del suo precedente operato di imprenditore che solo lui avrebbe potuto illustrare. Invece, ha scelto il silenzio».


    Lunga 1800 pagine, divise in 18 capitoli, la motivazione racconta una storia lunga quasi trent’anni, dai primissimi anni Settanta al 1998, quando il processo era già iniziato da oltre un anno contro lo stesso Dell’Utri e il capo mafioso Gaetano Cinà. Per il Tribunale «l'accurata e meticolosa indagine dibattimentale ha consentito di acquisire inoppugnabili elementi di riscontro alle condotte (anche se non a tutte) contestate ai due imputati». Secondo i giudici gli elementi probatori emersi dall'indagine dibattimentale hanno consentito di fare luce sulla posizione assunta da Dell'Utri nei confronti di esponenti di Cosa nostra, sui contatti diretti e personali con alcuni di essi (Bontate, Teresi, oltre a Mangano e Cinà), sul ruolo ricoperto nell'attività di costante mediazione, con il coordinamento di Gaetano Cinà, tra quel sodalizio criminoso, «il più pericoloso e sanguinario nel panorama delle organizzazioni criminali operanti al mondo», e gli ambienti imprenditoriali e finanziari milanesi con particolare riguardo al gruppo Fininvest».


    Il collegio si sofferma «sulla funzione di 'garanzià svolta nei confronti di Silvio Berlusconi, il quale temeva che i suoi familiari fossero oggetto di sequestri di persona, adoperandosi per l'assunzione di Vittorio Mangano presso la villa di Arcore dello stesso Berlusconi, quale 'responsabilè (o fattore o soprastante che dir si voglia) e non come mero stalliere, pur conoscendo lo spessore delinquenziale dello stesso Mangano sin dai tempi di Palermo (ed, anzi, proprio per tale sua qualità), ottenendo l'avallo compiaciuto di Stefano Bontate e Girolamo Teresi, all'epoca due degli uomini d'onore più importanti di Cosa nostra a Palermo».


    Sugli ulteriori rapporti di Dell'Utri con Cosa nostra, «favoriti, in alcuni casi», dalla fattiva opera di intermediazione di Cinà, protrattisi per circa un trentennio nel corso del quale Dell'Utri «ha continuato l'amichevole relazione sia con il Cinà che con Mangano, nel frattempo nominato alla guida dell'importante mandamento mafioso palermitano di Porta Nuova, palesando allo stesso una disponibilità non meramente fittizia, incontrandolo ripetutamente nel corso del tempo, consentendo, anche grazie a Cinà, che Cosa nostra percepisse lauti guadagni a titolo estorsivo dall'azienda milanese facente capo a Berlusconi».


    fonte www.unita.it


    12.7.05

    PER CHI NON LEGGE MAI LE FAQ E CONTINUA A CHIERMI ...

    ..... quale  è la mia , anzi la nostra  (  visto che il blog  è collettivo )    rispondo con queste  citazioni   : la  prima     di  Joseph Pulitzer.   Non esiste delitto, inganno, trucco, imbroglio e vizio che non vivano della loro segretezza. Portate alla luce del giorno questi segreti, descriveteli, rendeteli ridicoli agli occhi di tutti e prima o poi la pubblica opinione li getterà via. La sola divulgazione di per sè non è forse sufficiente, ma è l'unico mezzo senza il quale falliscono tutti gli altri".  La seconda  del  gruppo capitano ultimo  e qui  Non siamo violenti, anche se conosciamo la violenza del vostro denaro, quello che usate per comprare ogni cosa. Noi non amiamo la proprietà privata se non in quanto svolge una funzione sociale, e vediamo la pura avidità con cui accumulate e recintate case e palazzi e città. Non siamo razzisti, e vediamo le vostre distinzioni tra bianchi e neri, ricchi e poveri, regolari ed irregolari, sudditi e clandestini. Noi non vi combattiamo con la violenza che legittima la vostra reazione, noi non vi combattiamo con la superficialità e l' opportunismo che legittimano il vostro nepotismo. Noi cerchiamo di costruire ogni giorno, nelle piccole cose quotidiane, un mondo che si allontana dalla vostra prigione, dove gli esseri umani nella loro semplicità sono autentici, dove l'uguaglianza significa uguaglianza, dove la solidarietà significa solidarietà, dove la dignità significa dignità. Queste parole sono un sentiero luminoso su cui cammina la gente piccola, quella che vive ai margini del vostro mercato. Ci perdonerete se non amiamo la vostra violenza, ci perdonerete se non amiamo i vostri soldi, la vostra arroganza, la vostra competizione truccata.Non siamo eroi, non siamo niente, il fatto è che semplicemente il vostro mondo vuoto ci fa schifo. Con molto disprezzo,gli ultimi  Combattiamo nelle cose di tutti i giorni per far vincere la solidarietà, la libertà e le idee contro l' arroganza di chi abusa e opprime. Dibattiti, proposte, progetti di libertà in questo spazio colorato  . Terza     l'articolo 21 della Costituzione Italiana vi  finche  durerà e  non passerà   la  riforma   pseudo federalista della  lega   e  sarà ancora  attuale  questa  frase   di uno dei suoi firmatari Piero Calamandrei 1889-1956    : « In questa Costituzione c'è dentro tutta la nostra storia, il nostro passato; tutti i nostri dolori, le nostre sciagure, le nostre glorie sono tutti sfociati qui in questi articoli »qui alcune  sue  poesie ) .Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.[...]  . La  quarta " … io sono un principe libero e ho altrettanta autorità di fare guerra al mondo intero quanto colui che ha cento navi in mare."SAMUEL BELLAMY( Pirata alle Antille nel XVIII secolo)  Concludo con questa  poesia  di  Solomon Ibn Gabirol " Lungo il cammino verso la saggezza, il primo passo è il silenzio; il secondo, ascoltare; il terzo, ricordare; il quarto, praticare; il quinto, insegnare agli altri . " e  questa  canzone di  de andrè :         
                                                      

    quello che  non ho
       
                            


    Quello che non ho è una camicia bianca
    quello che non ho è un segreto in banca
    quello che non ho sono le tue pistole
    per conquistarmi il cielo per guadagnarmi il sole.
    Quello che non ho è di farla franca
    quello che non ho è quel che non mi manca
    quello che non ho sono le tue parole
    per guadagnarmi il cielo per conquistarmi il sole.
    Quello che non ho è un orologio avanti
    per correre più in fretta e avervi più distanti
    quello che non ho è un treno arrugginito
    che mi riporti indietro da dove sono partito.
    Quello che non ho sono i tuoi denti d'oro
    quello che non ho è un pranzo di lavoro
    quello che non ho è questa prateria
    per correre più forte della malinconia.
    Quello che non ho sono le mani in pasta
    quello che non ho è un indirizzo in tasca
    quello che non ho sei tu dalla mia parte
    quello che non ho è di fregarti a carte.
    Quello che non ho è una camicia bianca
    quello che non ho è di farla franca
    quello che non ho sono le sue pistole
    per conquistarmi il cielo per guadagnarmi il sole.
    Quello che non ho...



    Spero di aver risposto  una  volta per  tutte  a  questa  domanda  che entra a far  paerte di diritto  delle  FAQ  da non doverci più ritornare  per  i prossimi cent'ani 


     

    tweety

    Senza titolo 704

    inquieta neve
    parlami del
    lampo e del suo
    cuore sciogliti
    soltanto per il
    mio dolore
    fatti fiume,
    pozza e lago
    senza ragione
    attraversami
    come fa il
    tempo e toglimi
    la ragione
    perché piangere
    è inverno per
    il mio amore e
    morire non ha
    più senso
    senza la mia
    ragione

    11.7.05

    Senza titolo 703

    La differenza tra l'amore e il sesso è che il sesso allevia le tensioni e l'amore le provoca.


    Woody Allen

    Senza titolo 702

    LA SERIE DEI FIBONACCI.


    Due giorni fa ho visto un film: "Dopo mezzanotte", di Davide Ferrario. Carino, particolare. Mi ha colpito molto una parte, in cui uno dei protagonisti spiega alla ragazza che gli ha rapito il cuore cos'è la serie dei Fibonacci:


    "La serie dei Fibonacci. Il matematico pisano del '900. E' una serie in cui la caratteristica più evidente è che ogni terzo numero è la somma dei due precedenti. Vedi? 1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21 e così via, fino all'infinito. Prova a sfogliare una margherita o a contare le scaglie di un ananas, o i semi di un girasole. Il numero dei petali di un fiore è quasi sempre un numero di Fibonacci. I numeri suggerirebbero che nell'universo c'è una specie di ordine matematico, il che ci spinge a sospettare che forse il mondo qualche senso ce l'ha... Che non è poco".


    Trovo questa riflessione particolarmente affascinante, soprattutto per uno come me, che con i numeri andava d'accordo solo ai tempi delle medie...

    WASHINGTON DC

    La paura

    10.7.05

    Senza titolo 701

    Desiderio

     

    Ansia impetuosa

    larghe le braccia

    incontro al tempo corri

    e quiete non attendi

    prima che d'amor

    il tremito si bagni

    a corallina fonte.

    Il terrorismo non cambierà le vite dei londinesi

    Dal sito articolo21.info


    di Lilli Gruber
    Nel mirino degli attentatori che lo scorso 7 luglio hanno sfigurato il volto di Londra non c’era solo la popolazione della capitale più multietnica del pianeta, ma il cuore stesso dell’Europa e di tutti quei Paesi che non hanno intenzione di piegarsi al ricatto del terrorismo. Ancora sconvolti per quanto è accaduto, gli inglesi non hanno tuttavia ceduto alla tentazione dell’autocommiserazione ma hanno scelto di spazzare via la scia di sangue, morte e distruzione degli attentati, rispedendo al mittente un messaggio inequivocabile: il terrorismo non cambierà le loro vite.
    E’ questa la lezione che Londra, ancora sanguinante, ha impartito al resto del mondo, con grande dignità e compostezza.
    Mentre i Paesi ancora risparmiati dalla foga omicida di Al-Qaeda si domandano “quando” arriverà il loro turno – ed è francamente inquietante ascoltare Berlusconi che interviene pubblicamente parlando come se ‘il fatto’ fosse già avvenuto – la Gran Bretagna ha confermato una volta di più che cedere al senso di insicurezza e di panico non fa altro che alimentare nei terroristi la falsa sensazione di aver vinto.


    Per sconfiggere il terrorismo non esiste una ricetta infallibile, tuttavia la soluzione non è certamente quella proposta da Bush ancora qualche giorno fa, ovvero attaccare i terroristi nei loro paesi di provenienza.
    E’ necessario invece snidare l’origine dell’odio che spinge i militanti del terrore a sacrificare la loro stessa vita in nome di un falso Islam.
    Il terrorismo non è un fenomeno che si è materializzato improvvisamente l’11 Settembre 2001 con l’attacco alle Torri gemelle, ma affonda le proprie radici molto più lontano nel tempo: l’irrisolta questione israelo-palestinese, gli accordi tra gli Stati Uniti e alcuni paesi come l’Arabia Saudita (che negli anni Novanta hanno ospitato le truppe americane su "terra musulmana e sacra" come Mecca e Medina) e, non ultima, la guerra in Iraq (che ha contribuito a incrementare il numero dei terroristi) non sono elementi trascurabili per un’analisi davvero obiettiva della situazione internazionale.
    Restringere le libertà civili in nome di uno stato di sicurezza nazionale, politica perseguita dagli Stati Uniti, non servirà a sventare i possibili attentati: è necessario invece ottimizzare il lavoro dell’Intelligence e della Polizia nei confini delle nazioni minacciate e contemporaneamente fissare un calendario preciso, che non sia suscettibile di tardivi ripensamenti, per il ritiro delle truppe straniere in Iraq, divenuto dopo l’Afghanistan - lo sottolinea la CIA nel suo ultimo rapporto – il nuovo campo di addestramento per i terroristi che negli ultimi tre anni hanno quintuplicato il numero degli attentati.
    Non si può e non si deve cadere nell’errore di confondere gli attacchi della frangia più reazionaria dell’Islam con uno scontro tra civiltà: l’unica battaglia che il mondo civile deve davvero combattere e vincere è quella contro l’agghiacciante logica del terrore.

    Pretendere che italiani e immigrati ed in nuovi italiani condividano la stessa idea della donna come persona libera

    Qualche  giorno    fa  stavo sfogliando la  slide   di msn.it      è  sono  capitato    su quest  articolo di  HuffPost Italy Dei fatti di C...