Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
24.7.05
[IN RITARDO ] Genvova 2001 Genova 2005
Senza titolo 714
riflessi sterili
rigati dal dolore
fin le labbra dei
traditori berrò
senza anima e
sfogo riempiendo
il fondo che non
tocco ma sento
di caderci dentro
in vasi di cuore
e di tormento,
tra passi che
danzano e chiedono
di tornare a casa
son vagabondo
senza conforto
di quel freddo che
prendi a secchiate
in faccia quando
ti ritrovi riflesso
nel rigetto,chiedendoti
se mai recupererai
il tempo perso,ma
quel che rimane è
mal di testa e boati
di silenzio
23.7.05
Senza titolo 713
Vorrei che fosse solo un incubo
Vorrei che tutto cio' che sta accadendo nel mondo fosse un incubo,frutto solo della mia sfrenata fantasia onirica!
Vorrei svegliarmi da questo incubo terribile e vedere un mondo diverso fatto di uomini e non di bestie,portatrici solo di morte!
Purtroppo continuo a darmi dei pizzicotti per vedere se sto' dormendo, ma aime' sono sveglia e tutto cio' mi fa male, perche' è una triste realta'...dalla quale non so' come e quando ne usciremo..
Eccoci ancora a piangere morti in un'altra parte del mondo,eccoci ancora a chiederci perche' accade tutto cio'......eccoci ancora inermi a guardare - anche se solo da lontano - tutto questo orrore e a vivere nel terrore che presto accada di nuovo e forse proprio a noi!
Eccoci ancora a farci tante domande,cortei,manifestazioni a provare di cambiare il mondo e gli uomini,nella speranza di poter migliorare qualcosa,ma purtroppo non serve perche' nessuno e nulla cambia e la situazione peggiora sempre piu'....
MA DOVE ANDREMO A FINIRE??
>>>>>>>>>
Caccia all'uomo
Il clima di psicosi ha spinto la polizia inglese a sparare (a morte) stamattina a un uomo a Stockwell. Ma era asiatico e non aveva esplosivo. -->
20.7.05
video inedito di paolo borsellino
FONTE http://www.arcoiris.tv/index.php
Video inedito di Paolo Borsellino
Il giudice Borsellino incontra, il 26 gennaio del 1989, gli studenti di Istituto professionale di Stato per il commercio "Remondini" di Bassano del Grappa.Incisivo e didascalico, affronta tutti i temi fondamentali: dalla mafia alla legalità. Video avuto per gentile concessione del Prof. Enzo Guidotto, Presidente dell'Osservatorio veneto sul fenomeno mafioso e Consulente della Commissione Parlamentare Antimafia.
Non dimentichiamo Giovanni e Paolo
19.7.05
stronzate e disinformazione Padana
iFonte corsera del 19 luglio 2005 i ministri si indignano Il falso scoop di Telepadania Tutto nasce a Cento (Ferrara) per la rivelazione di un sedicente «amico di Schwarzenegger» |
«Su TelePadania, e solo lì, questa settimana passano le immagini di decine di extracomunitari che in una piazza di una città italiana brindano e ballano per festeggiare l’attentato di Londra», scrive furente sulla Padania Roberto Castelli. «Sono contenti, evidentemente perché un po’ di cani infedeli sono stati fatti a pezzi. Per queste immagini si indignano solo gli uomini della Lega. Per gli altri media, tutti gli altri, la notizia non esiste neppure». Verissimo, signor ministro: infatti si tratta di una bufala. Padana, ma bufala. Sia chiaro: con l’aria che tira una manifestazione di esultanza per le bombe di Londra dovrebbe essere repressa con la massima durezza. Chi istiga a delinquere va colpito senza pietà, l’acqua torbida in cui nuota il pesce terrorista va prosciugata e il Corriere, al contrario di quanto scrive il Guardasigilli, ha sempre avuto su questi temi posizioni nette: niente indulgenze. Detto questo, con l’aria che tira, è bene inquadrare i nemici senza sollevare polveroni. Anche Winston Churchill, dopo la dichiarazione di guerra mussoliniana, disse degli italiani immigrati: «Acciuffateli tutti». E finirono in galera, per poi morire sull’«Arandora Star» affondata dai tedeschi, mentre venivano avviati a un campo di prigionia canadese, anche esuli anti-fascisti come Decio Anzani ed ebrei rifugiatisi in Inghilterra dopo le leggi razziali come Umberto Limentani. Guai a fare di ogni erba un fascio. Tanto più se fai il ministro. Più il nemico è insidioso, più devi pesare le parole. Ma partiamo dall’inizio. Siamo a Cento, un paesotto tra Ferrara e Bologna. È venerdì 8 luglio. Un uomo racconta a un cronista del quotidiano regionale: «Mentre l’Inghilterra piange e l’Italia trema, qualcuno giovedi sera ha ballato. Vedere quella scena mi ha fatto male al cuore. Era mezzanotte e nel piazzale dell'autostazione una decina di extracomunitari si abbracciavano e ballavano. Mi sono fermato per capire: mi hanno detto, con il sorriso, di starmene buono, che tra poco comanderanno loro e che la loro era una danza in onore dei kamikaze». Il teste si chiama Erminio Gamberini, è un omone grande e grosso sulla sessantina, fa l’artigiano e a Cento lo conoscono tutti. Fanatico del body- building, racconta d’essere «amico di Schwarzenegger», di non essere mai andato a trovarlo a Los Angeles «per paura dell’aereo» e di essere culo e camicia anche con Lou Ferrigno, l’«Incredibile Hulk». Ignoto o quasi ai parroci della zona, è però un crociato del crocifisso, che minacciò tempo fa di affiggere in tutte le scuole: «Li ho fatti fare apposta ». Nemico giurato degli immigrati, gira con un basco e un manganello e al Corriere si presenta così: «Sono il capo dei Guardian Angels». Al giornale regionale, conoscendolo, non lo prendono troppo sul serio. Ma il giorno dopo le bombe di Londra, con tutte le polemiche in corso... Fatto sta che la notizia, troppo ghiotta, esce: «Un testimone di Cento racconta così il suo personale incontro con l’orrore». I carabinieri fanno un salto sulla sedia: ma come, un ballo in piazza per festeggiare le bombe di Londra? Aprono un’inchiesta, ascoltano la gente che vive in zona, si fanno raccontare i fatti dall’autore della denuncia. E giungono alla conclusione che, minimo minimo, la notizia è stata, diciamo così, molto gonfiata. Il quotidiano locale concorrente fa un’inchiesta parallela. Parla coi vicini: niente. Parla con la donna, Paola Ortensi, che gestisce il bar della Stazione: nonostante abbia buoni motivi per lamentarsi di certi gruppetti di immigrati che battono la zona, dice che, spiacente, anche lei non ne sa nulla. Parla con gli esponenti più in vista della comunità straniera e quelli non solo cadono dalle nuvole ma condannano durissimi la carneficina londinese. Il Comune stesso, retto da una giunta civica, si dà da fare per accertare i fatti e fa un comunicato per spiegare che, al massimo, si è trattato di un equivoco tra un cittadino esasperato e «quattro ubriachi». Anche il parroco Alfredo Pizzi, che sta a Cento da 45 anni e conosce sia l’Erminio sia moltissimi extracomunitari, non ha dubbi: «È un fatto che non ha fondamento ». Ma come la fermi un’onda ormai partita? Mario Borghezio, raccolti un po’ di giustizieri, si precipita «per dare una ripulita a Cento». E TelePadania manda in onda indignati servizi che raccontano del ballo per le bombe di Londra e mostrano le immagini di uomini dalla faccia araba che danzano isterici davanti alle telecamere. «Immagini da vomitare! Vomitare!» tuona col Corriere Roberto Calderoli. «Agghiaccianti» concorda Roberto Castelli nel suo articolo sulla Padania di ieri. Il «dramma italiano» spiega «è tutto qui»: nel fatto che «le immagini di decine di extracomunitari che in una piazza di una città italiana brindano e ballano per festeggiare l’attentato di Londra» si vedano solo su Telepadania e «indignano solo gli uomini della Lega». Altro che «i buonisti, i masso-comunisti, i catto-musulmani »! Tutti ciechi: guardano la realtà con «deformanti lenti ideologiche». Nel frattempo, resta quella curiosità: cos’è successo esattamente, a Cento? «Acqua passata» risponde rude il sedicente amico di Schwarzenegger. Acqua passata? Coi corpi delle vittime di Londra ancora caldi? «È andata come dico io, e basta». E come mai non si trova un solo altro testimone? «Perché hanno tutti paura degli islamici ».Maalmeno i cameramen di «TelePadania »! Almeno loro che riprendevano la scena potrebbero parlare! «Io non ho visto telecamere». Prego? «Son venute per il corteo leghista. Ma la sera, lì, non le ho viste. Ovvio! Come potevano venire le telecamere, no? Ragioni! Lei fa il giornalista: ragioni!». Appunto: se c’era solo l’Erminio, come hanno fatto quelli di «TelePadania» a riprendere tutto? «Filmati? Ma quali filmati!» sbuffa Annalisa Bregoli, il sindaco alla guida di una giunta civica vicina alla destra: «Lo conosciamo l’uomo. È uno così. Che gira col manganello per provocare reazioni». Vuol dire che forse cercava la rissa e qualche ubriaco gli ha risposto con una battuta idiota? «Può essere. Certo noi qui non abbiamoproblemi particolari con gli immigrati. E, se lo dico io che non sono di sinistra e neanche buonista, mi può credere ». Ma insomma: quei filmati? Max Ferrari, il direttore di «TelePadania», sbanda un po’: «Noi la notizia abbiamo cercato di accertarla. E ci siamo convinti che era buona. Certo, i filmati non potevamo averli ». E allora? Cede all’onestà: «Ci siamo arrangiati con immagini di repertorio, girate da un’altra parte dopo l’11 settembre». Roba d’archivio. Montata in modo tale da confondere non solo la gente comune che stava davanti alla tivù, ma anche due uomini di governo come Calderoli e Castelli che, diciamolo, si sono lasciati un po’ andare. Come potevano dubitare di «TelePadania»? E pensare che di solito sono così sobri e prudenti..(.Gian Antonio Stella) |
16luglio 1945 -\16 luglio 2005
Libri
L'invenzione dela bomba atomica di Richard Rhodes ( Rizzoli Pag 990 euro 29.00 ) Appuntamento a Hiroshima di Stephen Walker ( longanesi pag 367 euro 18.00)
FILMATI riferiti ad esperimenti nucleari bellici.
Il dovere della memoria
19 luglio 1992 - Palermo - Strage di via D'Amelio
Perdono la vita:
Il Giudice Paolo Borsellino
e gli agenti di scorta
Agostino Catalano
Vincenzo Li Muli
Walter Cosina
Claudio Traina
Emanuela Loi.
«E' normale che esista la paura, in ogni uomo, l'importante è che sia accompagnata dal coraggio. Non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura, altrimenti diventa un ostacolo che impedisce di andare avanti.» Paolo Borsellino
Senza titolo 711
17.7.05
Senza titolo 710
Dopo aver letto e aver assistito a una presentazione dibattito con l'autrice avvenuta sabato 16\7\2005 nella mia cittadina di questo libro L’Africa del “grande dottore bianco”L’opera e la testimonianza svolta nel Gabon dal premio Nobel per la pace Albert Schweitzer di Floriana Mastandrea, L’altra Africa di Albert Schweitzer ( Armando editore, Roma 2004, 255 pp, euro 20,00 ) è arrivato al termine quel passaggio --- già iniziato con letture , documentari e film\ fictions sui tali maestri , con la frequentazione , poi purtroppo interrotta dopo appena due lezion per motivi familiari ( di cui vi ho raccontato lla fine in uno dei post precedenti ) di un corso organizzato dalla bottega del commercio equo &solidale , di cui sono socio della mia cittadina --- da un cultura bellicistica ereditata da mio nonno e i miei prozii ( fascisti ) sia da mio padre e mio zio ( Pcml \ servire il popolo , il primo, volante rossa ,il secondo sinistra extraparlamentare per chi fosse interesato all'influenzxa che essi hanno avuto sullla storia del nostro paese fra il 1960\1980 veda i link del blog ) che mi portava a prediligere giochi violenti tipo : a chi dava il mkorsop più forte , a reagire alla violenza con violenza a rispondere ad una semplice pacca\ buffeto con un colpo forte se non aditittura cazzatto\pugno,ad approvare la guerra contro la libia di regan e la prima guerra contro l'ira q di busch ,padre, per poi pianggere davanti ale vittime di8e bombardamenti , o quando seppi che le stragi dfatte dai Turchi verso i curdi erano causate dale armi americane ed europee , ecc ( altri episodi personali di cui non mi và almeno per il momento poi chi sà , di parlarne ) ; a una cultura della pace e della non violenza . Tale trapasso mi ha messo in luce che esiste anche una rivoluzione non violenta e , quella che in un post precedente chiamavo guerriglia contro culturale del tipo quella degli ex lutherblissett ora Wu-ming. e il libro “Culture Jam - manuale di resistenza del consumatore globale” di Kalle Lasn ( Piccola Biblioteca Oscar Mondadori, pp. 300, 8,50 euro.) ; e a inserire, anzi ad aggiungere tali persone come Schweitzer e gi altri rapressentati della non violenza ( vedere siti sotto ) , fra i miei punti di riferiemento del post non etichettatemi sono un cane sciolto mi ha ispitato questo post , in origine non desitinato alla pubblicazione qui sul blog in quanto era solo uno sfogo ,anzi meglio elucubrazione ( la classica sega mentale ) , mai per misteriose ragioni dela psiche e dell'anima ho deciso di metterlo . qui e di far conoscere \ rendere pubblico a voi tutti\e cari amici \che e cdv fissi ed avolte occasionali , ma sempre presenti sia con i vostri commentio sia con i vostri scritti So benissimo per esperienze personali , alcune riportate ed avvenuter qui che non si dovrebbe o meglio: non bisognerebbe per parafrasare la canzone omonima di Francesco Guccini:<< ritornare sui propri passi calciare gli stessi sassi, su strade che ti han visto già a occhi bassi >> ma a volte è inevitabile , esagerare , esagerare , con i richiami e con le citazioni , fatte in particolare con i copia&incolla ( infatti è questa una delle poche cose vere che c'è nel mio del portale Bynoi ) ma purtroppo mi sento cosmopolita e seguo il metodo dela contaminzaione culturale , che è a mio avviso l'unico per evitare l'omologazione culturale e la globalizzazione delle culture con i richiami e con le citazioni , fatte in particolare con i copia&incolla ( infatti è questa una delle poche cose vere che c'è nel mio " dossier" del portale Bynoi ) ma purtroppo mi sento cosmopolita e seguo il metodo dela contaminzaione culturale , che è a mio avviso l'unico per evitare l'omologazione culturale e la globalizzazione delle culture . Le citazioni di oggi sono anche un'ulteriore risposta ale polemiche sorte sulla tag ( che voi tutti\e continuate ad ignorare dato che usate i post e i commenti per ringrazioamenti e altri messaggi che niente hanno a che vedere con i post ) << La non vilenza è disponibilità a cambiare se stessi mentre si cambia la società e il mondo , superando cosi la schizzofrenia fra la pace dei cuori delegata alla religione , e la pace delle nazioni delegata ai governi >> ( Giuliana Martirani ) la verità non ha un suo tempo particolare La sua ora è adesso, sempre, e più che mai quando sembra maggiormente inopportuna alle circostanze del momento ; La mia esistenza ha un senso, ogni qualvolta riecheggia in me l'idea del rispetto dela vita , il più alto concetto che possa gernerare la mia voglia di vivere .E' cosi che io do valore alla mia vita e alla voglia di vivere che mi circonda : pr ciò agisco e creo dei nuovi valori >> ALBERT SCHWEITZER ; << Con ogni vera amicizia costruiamo più saldamente le basi su cui poggia la pace del mondo intero >> M.K.Gandhi Concludo questo post con un'ltra citazionje ( chiedo venia ,ma questa frase è troppo bella ed incarna benissimo sia l'argomento di oggi , ovvero il passaggio o trapasso , ovvero il liberarmi di cose non mie , da una cultura negativa a una positiva , ma anche lo spirito del blog ) : << E a poco a poco, i padri delle idee, delle lotte, delle speranze, grandi come la libertà di chi le assumeva nella propria vita a molla, lievito e fine, se ne vanno (...) » da un articolo di Gina Lagorio ( morta ieri ) tratto da “l’Unità”, 24 maggio. 2001
PERCORSI
16.7.05
Magico Menestrello
di una simpatia inaspettata e un'umiltà che leggi negli occhi,
insieme all'amore per la musica.-.e poi un'arena colma di gente ed emozione...ed IO...IO ho alzato gli occhi al cielo, ho ringraziato Dio per questo e in quel momento ho visto una stella cadente...
per chi ama scrivere e non solo
Isola Nera 1/14
Casa di poesia e letteratura.
SPECIALE MONDO ARABO
La prima in Sardegna, in Italia, aperta alla creazione letteraria degli autori italiani e di autori in lingua italiana.
Isola Nera è uno spazio di libertà e di bellezza per un mondo di libertà e bellezza che si costruisce in una cultura di pace.
Direzione Giovanna Mulas. Coordinazione Gabriel Impaglione. mulasgiovanna@hotmail.com - Giugno 05 - Lanusei, Sardegna
“Dovevi acquistar potere sui tuoi pro e contro, e imparare a innestarli e disinnestarli a seconda del tuo scopo superiore. Dovevi imparare a capire quanto c’è di prospettico in ogni definizione di valore –lo spostamento, la distorsione, e l’apparente teleologia degli orizzonti e quanto altro fa parte del prospettico; e anche quel tanto di stupidità che si riferisce ad ogni contrapposizione di valori, e tutto lo scapito intellettuale con cui si paga ogni pro e contro. Dovevi imparare a capire la necessaria ingiustizia insita in ogni pro e contro, l’ingiustizia come elemento inscindibile della vita, e la vita stessa come condizionata dalla visione prospettica, e dalla sua ingiustizia. Dovevi soprattutto vedere con i tuoi occhi dove l’ingiustizia raggiunge il massimo grado: ossia là, dove la vita è meno sviluppata, più angusta, manchevole, rozza, e ciononostante non può fare a meno di porsi a scopo e misura delle cose (…) dovevi vedere con i tuoi occhi il problema della gerarchia, e come la forza, il diritto e l’ampiezza della prospettiva si sviluppino assieme.” (Friedrich Wilhelm Nietzsche)
15.7.05
quando un handicap fisico è sintomo di richezza
Leggendo dal dentista mentre aspettavo il mio turno non ricordo s su e gente od oggi o quale altro giornale di pettegulez cjhe mescolano iil gossip ai fatti d'attualità -- la commovente storia di PAOLO ANIBALDI - Chirurgo presso l’ospedale di Rieti, I^ Divisione di Chirurgia generale che viveremese un mensile sull'handicap dichiara : << Rifiuto la parola problemi. Non mi rappresenta come paraplegico, come persona, come medico chirurgo, come sindaco senza partito. Se io parto alzando il cartello dei problemi tutte le strade si chiudono, non faccio un passo avanti, in nessuna direzione. Io posso andare lontano, esattamente come te, a piedi o in carrozzina. Posso andare ovunque. Sembra difficile? Sembra impossibile? Ma si può volare. Non lo sai che si può volare? Chiunque può volare. E’ ovvio: noi umani non abbiamo le ali e nessun uomo le ha mai avute, e quindi non ci si può alzare in cielo. Ma volare, si può in tanti modi liberi, Partendo da sdraiati, da in piedi, dalla sedia a rotelle, da ciechi, da vivi. Da bambino pensavo che avrei fatto il pilota da guerra o il chirurgo. Quando ho capito che il mio avvenire sarebbe stato in sedia a rotelle, mi sono preso un anno per riflettere, senza parlare con nessuno. Mi sono iscritto a medicina e ho scelto di fare il chirurgo. Poi mi sono organizzato. La questione della diversità. Qui bisogna essere chiari. Ognuno faccia la sua parte: si tratta di far sapere che una diversità – tra vivere in sedia a rotelle e vivere in piedi – non esiste. Quindi non c’è problema. Noi non siamo una lobby, una casta: siamo un insieme di persone che condividono lo stesso mondo. Tutti insieme e uno per uno. Io faccio il chirurgo, lo faccio bene e succede sempre più spesso che le persone che si devono far operare si fidino di me più che di altri. Se ce l’ho fatta io, ce la potete fare tutti. Il chirurgo o qualsiasi altra cosa, qualsiasi altra vita. ( .... ) >> per chi volesse leggersela tutta continua qua . Tale storia mi ha poretato a pensare che quelli che noi chiamianmo , per la moda del politicamente ( ed eticamente ) corretto e per un ipocrita ,e talvolta gratuito e stuchevvole stucchevole buonismo chimiamo monodotati e che nonostante siano ulteriormente svantaggiati da una famigerata legge che evita , caso unico in europa , a non poter studiare \ fare ricerchè sulle staminali e costringerà sia ammalati sia ricercatori e studiosi ad andare all'estero , per trovare una eventuale possibilità di cura , sono migliori di noi " normali " vedere sempre dallo stesso sito altre persone che hanno avuto lesioni se non peggior di quella Anibaldi e hanno fatto del loro handicap una richezza we un esempio per noi tutti\e . Concludo con un belllissima citazione ( managgia a me e alle citazioni devo togliermi questo vizio ) presa da http://cosmo.splinder.com/ ( un sito di idee , da una lettura veloce e sommaria , ma mi ci prometto di ritornarci diverse dalle mie , ma molto bello ) che afferma : << bello pensare che gli uomini hanno migliaia di linguaggi estremamente diversi e complessi per esprimere i loro pensieri più seri e che un europeo, un indiano ed un arabo esprimono la loro gioia ridendo nello stesso identico modo. >>
Senza titolo 709
Senza titolo 708
in questo post di esordio
volevo ringraziare giuseppe per l'invito.-.
spero di essere una degna compagna di viaggio.-.
14.7.05
Senza titolo 706
NO SURPRISES
Di Liz4rd
Siate sinceri: ma davvero qualcuno si è stupito di quello che è successo il 7 luglio a Londra? Io sinceramente no. Forse perchè ormai siamo abituati a vedere autobombe, sangue per le strade, kamikaze in azione. Sì lo so, non dalle nostre parti, ma cosa cambia? Sempre brandelli di carne umana sono quelli che rimangono sparsi sull'asfalto. Forse non mi sono stupito per questa tragica assuefazione all'orrore, ma anche perchè era inevitabile una ritorsione, una "vendetta" contro quei paesi che hanno appoggiato incondizionatamente la guerra falsa e bugiarda di Bush all'Iraq e all'Afghanistan. Gli stessi servizi inglesi dicevano ormai da tempo che non era questione di "se" ci sarebbe stato un attacco, ma di "quando". Quindi di cosa stupirsi? Ieri alla Spagna di Aznar, oggi all'Inghilterra di Blair, domani forse (speriamo di no ma, anche qui, non mi stupirei) all'Italia di Berlusconi. Tu li umili (vedi la Palestina, Guantanamo, Abu Ghraib), li bombardi, li invadi, li sfrutti, e quelli, in qualche modo, reagiscono. Sia ben chiaro, non è una giustificazione del terrorismo, che non è MAI giustificabile, è solo una spiegazione razionale di un fenomeno.
Ma questo cosa vuol dire? Vuol dire semplicemente che questi signori che con tanto rigore morale governano il mondo non hanno capito niente di cos'è il terrorismo e di come si combatte. Non l'hanno capito gli americani dopo l'11 settembre (o meglio, hanno fatto finta di non capirlo perchè così conveniva ai loro piani geopolitici mondiali); non l'abbiamo capito noi europei (eccezion fatta per Francia e Germania) che ci siamo messi in riga dietro allo zio Sam e abbiamo marciato senza chiederci se radere al suolo interi paesi fosse la risposta migliore ai folli di Al-Qaeda. Paesi che, oltretutto, spesso non c'entravano assolutamente niente con il terrorismo. Saddam non era certo uno stinco di santo, ma con Bin Landen aveva sicuramente meno rapporti di quanti ne avesse avuti la CIA. Come ha fatto notare Giulietto Chiesa, il livello organizzativo dell'attentato di Londra è di una complessità pari a quello dell'11 settembre 2001. Il che significa che in 4 anni la lotta al terrorismo, così come è stata portata avanti finora, non ha ottenuto nessun risultato. Al Qaeda, o chiunque sia, è ricca, organizzata, impunita e vitale, come prima. Se fossero persone serie, Bush & Co. dovrebbero dimettersi per evidente fallimento di quella che era la loro missione principale.
Sempre in tema di ottusità, proprio in sede di G8, Bush ha ribadito che gli Stati Uniti non daranno un nichelino in più all'Africa e non diminuiranno di un grammo le loro emissioni inquinanti perchè il Protocollo di Kyoto è una balla e loro non lo firmeranno mai. Che importa se poi un intero continente vive con l'1% del PIL mondiale e se siccità, alluvioni, maremoti e quant'altro affliggono i paesi più poveri perchè il clima è impazzito? Noi abitano nel Paradiso Terrestre, tutto questo non ci riguarda. Ecco, proprio questa era l'occasione per dare una, seppur parziale, risposta al terrorismo: dare una svolta alle politiche di sostegno verso il sud del mondo, verso quel bacino di povertà e disperazione che alimenta il fanatismo; tagliare davvero il debito ai paesi del terzo mondo (bello il Live8, vero?); fare qualcosa di drastico, da subito, per invertire l'asfissia del nostro ecosistema planetario. Occasione persa. Come sempre si è preferito fare il muso duro, mostrare i muscoli del sergente di ferro: "non ci faremo intimidire", "li sconfiggeremo", "avremo il loro scalpo". Bravi, continuate a giocare ai cowboy, ai pistoleri con i fucili di plastica, continuate. E intanto le nostre città saranno sempre più annerite dal fumo delle autobombe che, sappiatelo, i nostri governanti non potranno fermare.
C'è un'altra cosa che non mi ha stupito: dopo poche ore dall'attentato si sapeva già chi e come aveva messo le bombe. Al Qaeda, ovviamente. Nonostante l'unica pseudo rivendicazione fosse arrivata per internet e fosse stata da subito bollata da tutti (persino molti siti e forum musulmani) come inattendibile perchè conteneva numerosi errori di grammatica araba e citazioni del Corano sbagliate. Non mi ha stupito questa ansia, questa voglia, questa necessità di trovare subito il colpevole che fa più comodo. Una volta prima si facevano le indagini, magari rapide, e poi si emetteva un verdetto. Oggi no, oggi basta vedere come sono esplose le bombe ed ecco che il ministro dell'interno inglese emette il suo vaticinio: c'è la firma di Al Qaeda in questa modalità di azione, è evidente, non c'è bisogno di indagini o rivendicazioni. A me pare tutta una buffonata, un tragico, orrendo gioco delle parti, di cui le vittime sono i soliti incolpevoli civili che si fanno il mazzo per andare a lavorare tutti i giorni. E i civili sono uguali a Londra, come a Baghdad, come a Madrid. Non cambia la rabbia per quello che è successo e per come ce lo presentano i nostri politicanti e la nostra (dis)informazione televisiva.
Senza titolo 705
di red.
Marcello Dell’Utri è stato per trent'anni anni mediatore tra Cosa Nostra e la Fininvest. Per questo il tribunale di Palermo lo ha condannato nei mesi scorsi a nove anni di reclusione per concorso in associazione mafiosa. Lo afferma la motivazione della sentenza, depositata mercoledì e che chiama in causa anche il patron della Fininvest, Silvio Berlusconi che era a conoscenza dell’attività del suo fido.
Dell’Utri ha in particolare «chiesto ed ottenuto dal capo mandamento mafioso Vittorio Mangano favori, promettendo anche appoggio in campo politico e giudiziario». Mangano è il preteso stalliere della villa di Arcore di Berlusconi. In realtà, scrivono i giudici, l’uomo era stato “assunto” per garantire le relazioni tra Fininvest e l’organizzazione mafiosa.
«Queste condotte - scrivono i giudici - sono rimaste pienamente ed inconfutabilmente provate da fatti, episodi, testimonianze, intercettazioni telefoniche ed ambientali di conversazioni tra lo stesso Dell'Utri e Silvio Berlusconi, Vittorio Mangano, Gaetano Cinà ed anche da dichiarazioni di collaboratori di giustizia».
Secondo il tribunale «la pluralità dell'attività posta in essere, per la rilevanza causale espressa, ha costituito un concreto, volontario, consapevole, specifico e prezioso contributo al mantenimento, consolidamento e rafforzamento di Cosa nostra alla quale è stata, tra l'altro, offerta l'opportunità, sempre con la mediazione di Dell'Utri, di entrare in contatto con importanti ambienti dell'economia e della finanza, così agevolandola nel perseguimento dei suoi fini illeciti, sia meramente economici che, lato sensu, politici»
Nella motivazione si parla, naturalmente, a lungo di Silvio Berlusconi, al quale il tribunale rimprovera di aver rifiutato la testimoninanza che avrebbe potuto chiarire i rapporti tra la sua azienda e i mafiosi. «L'onorevole Berlusconi - scrivono i giudici - si è lasciato sfuggire l'imperdibile occasione di fare personalmente, pubblicamente e definitivamente chiarezza sulla delicata tematica in esame, incidente sulla correttezza e trasparenza del suo precedente operato di imprenditore che solo lui avrebbe potuto illustrare. Invece, ha scelto il silenzio».
Lunga 1800 pagine, divise in 18 capitoli, la motivazione racconta una storia lunga quasi trent’anni, dai primissimi anni Settanta al 1998, quando il processo era già iniziato da oltre un anno contro lo stesso Dell’Utri e il capo mafioso Gaetano Cinà. Per il Tribunale «l'accurata e meticolosa indagine dibattimentale ha consentito di acquisire inoppugnabili elementi di riscontro alle condotte (anche se non a tutte) contestate ai due imputati». Secondo i giudici gli elementi probatori emersi dall'indagine dibattimentale hanno consentito di fare luce sulla posizione assunta da Dell'Utri nei confronti di esponenti di Cosa nostra, sui contatti diretti e personali con alcuni di essi (Bontate, Teresi, oltre a Mangano e Cinà), sul ruolo ricoperto nell'attività di costante mediazione, con il coordinamento di Gaetano Cinà, tra quel sodalizio criminoso, «il più pericoloso e sanguinario nel panorama delle organizzazioni criminali operanti al mondo», e gli ambienti imprenditoriali e finanziari milanesi con particolare riguardo al gruppo Fininvest».
Il collegio si sofferma «sulla funzione di 'garanzià svolta nei confronti di Silvio Berlusconi, il quale temeva che i suoi familiari fossero oggetto di sequestri di persona, adoperandosi per l'assunzione di Vittorio Mangano presso la villa di Arcore dello stesso Berlusconi, quale 'responsabilè (o fattore o soprastante che dir si voglia) e non come mero stalliere, pur conoscendo lo spessore delinquenziale dello stesso Mangano sin dai tempi di Palermo (ed, anzi, proprio per tale sua qualità), ottenendo l'avallo compiaciuto di Stefano Bontate e Girolamo Teresi, all'epoca due degli uomini d'onore più importanti di Cosa nostra a Palermo».
Sugli ulteriori rapporti di Dell'Utri con Cosa nostra, «favoriti, in alcuni casi», dalla fattiva opera di intermediazione di Cinà, protrattisi per circa un trentennio nel corso del quale Dell'Utri «ha continuato l'amichevole relazione sia con il Cinà che con Mangano, nel frattempo nominato alla guida dell'importante mandamento mafioso palermitano di Porta Nuova, palesando allo stesso una disponibilità non meramente fittizia, incontrandolo ripetutamente nel corso del tempo, consentendo, anche grazie a Cinà, che Cosa nostra percepisse lauti guadagni a titolo estorsivo dall'azienda milanese facente capo a Berlusconi».
fonte www.unita.it
12.7.05
PER CHI NON LEGGE MAI LE FAQ E CONTINUA A CHIERMI ...
..... quale è la mia , anzi la nostra ( visto che il blog è collettivo ) rispondo con queste citazioni : la prima di Joseph Pulitzer. Non esiste delitto, inganno, trucco, imbroglio e vizio che non vivano della loro segretezza. Portate alla luce del giorno questi segreti, descriveteli, rendeteli ridicoli agli occhi di tutti e prima o poi la pubblica opinione li getterà via. La sola divulgazione di per sè non è forse sufficiente, ma è l'unico mezzo senza il quale falliscono tutti gli altri". La seconda del gruppo capitano ultimo e qui Non siamo violenti, anche se conosciamo la violenza del vostro denaro, quello che usate per comprare ogni cosa. Noi non amiamo la proprietà privata se non in quanto svolge una funzione sociale, e vediamo la pura avidità con cui accumulate e recintate case e palazzi e città. Non siamo razzisti, e vediamo le vostre distinzioni tra bianchi e neri, ricchi e poveri, regolari ed irregolari, sudditi e clandestini. Noi non vi combattiamo con la violenza che legittima la vostra reazione, noi non vi combattiamo con la superficialità e l' opportunismo che legittimano il vostro nepotismo. Noi cerchiamo di costruire ogni giorno, nelle piccole cose quotidiane, un mondo che si allontana dalla vostra prigione, dove gli esseri umani nella loro semplicità sono autentici, dove l'uguaglianza significa uguaglianza, dove la solidarietà significa solidarietà, dove la dignità significa dignità. Queste parole sono un sentiero luminoso su cui cammina la gente piccola, quella che vive ai margini del vostro mercato. Ci perdonerete se non amiamo la vostra violenza, ci perdonerete se non amiamo i vostri soldi, la vostra arroganza, la vostra competizione truccata.Non siamo eroi, non siamo niente, il fatto è che semplicemente il vostro mondo vuoto ci fa schifo. Con molto disprezzo,gli ultimi Combattiamo nelle cose di tutti i giorni per far vincere la solidarietà, la libertà e le idee contro l' arroganza di chi abusa e opprime. Dibattiti, proposte, progetti di libertà in questo spazio colorato . Terza l'articolo 21 della Costituzione Italiana ( vi finche durerà e non passerà la riforma pseudo federalista della lega e sarà ancora attuale questa frase di uno dei suoi firmatari Piero Calamandrei 1889-1956 : « In questa Costituzione c'è dentro tutta la nostra storia, il nostro passato; tutti i nostri dolori, le nostre sciagure, le nostre glorie sono tutti sfociati qui in questi articoli »qui alcune sue poesie ) .Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.[...] . La quarta " … io sono un principe libero e ho altrettanta autorità di fare guerra al mondo intero quanto colui che ha cento navi in mare."SAMUEL BELLAMY( Pirata alle Antille nel XVIII secolo) Concludo con questa poesia di Solomon Ibn Gabirol " Lungo il cammino verso la saggezza, il primo passo è il silenzio; il secondo, ascoltare; il terzo, ricordare; il quarto, praticare; il quinto, insegnare agli altri . " e questa canzone di de andrè :
quello che non ho
Quello che non ho è una camicia bianca
quello che non ho è un segreto in banca
quello che non ho sono le tue pistole
per conquistarmi il cielo per guadagnarmi il sole.
Quello che non ho è di farla franca
quello che non ho è quel che non mi manca
quello che non ho sono le tue parole
per guadagnarmi il cielo per conquistarmi il sole.
Quello che non ho è un orologio avanti
per correre più in fretta e avervi più distanti
quello che non ho è un treno arrugginito
che mi riporti indietro da dove sono partito.
Quello che non ho sono i tuoi denti d'oro
quello che non ho è un pranzo di lavoro
quello che non ho è questa prateria
per correre più forte della malinconia.
Quello che non ho sono le mani in pasta
quello che non ho è un indirizzo in tasca
quello che non ho sei tu dalla mia parte
quello che non ho è di fregarti a carte.
Quello che non ho è una camicia bianca
quello che non ho è di farla franca
quello che non ho sono le sue pistole
per conquistarmi il cielo per guadagnarmi il sole.
Quello che non ho...
Spero di aver risposto una volta per tutte a questa domanda che entra a far paerte di diritto delle FAQ da non doverci più ritornare per i prossimi cent'ani
Senza titolo 704
inquieta neve
parlami del
lampo e del suo
cuore sciogliti
soltanto per il
mio dolore
fatti fiume,
pozza e lago
senza ragione
attraversami
come fa il
tempo e toglimi
la ragione
perché piangere
è inverno per
il mio amore e
morire non ha
più senso
senza la mia
ragione
11.7.05
Senza titolo 703
La differenza tra l'amore e il sesso è che il sesso allevia le tensioni e l'amore le provoca.
Woody Allen
Senza titolo 702
LA SERIE DEI FIBONACCI.
Due giorni fa ho visto un film: "Dopo mezzanotte", di Davide Ferrario. Carino, particolare. Mi ha colpito molto una parte, in cui uno dei protagonisti spiega alla ragazza che gli ha rapito il cuore cos'è la serie dei Fibonacci:
"La serie dei Fibonacci. Il matematico pisano del '900. E' una serie in cui la caratteristica più evidente è che ogni terzo numero è la somma dei due precedenti. Vedi? 1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21 e così via, fino all'infinito. Prova a sfogliare una margherita o a contare le scaglie di un ananas, o i semi di un girasole. Il numero dei petali di un fiore è quasi sempre un numero di Fibonacci. I numeri suggerirebbero che nell'universo c'è una specie di ordine matematico, il che ci spinge a sospettare che forse il mondo qualche senso ce l'ha... Che non è poco".
Trovo questa riflessione particolarmente affascinante, soprattutto per uno come me, che con i numeri andava d'accordo solo ai tempi delle medie...
10.7.05
Senza titolo 701
Il terrorismo non cambierà le vite dei londinesi
Dal sito articolo21.info
di Lilli Gruber
Nel mirino degli attentatori che lo scorso 7 luglio hanno sfigurato il volto di Londra non c’era solo la popolazione della capitale più multietnica del pianeta, ma il cuore stesso dell’Europa e di tutti quei Paesi che non hanno intenzione di piegarsi al ricatto del terrorismo. Ancora sconvolti per quanto è accaduto, gli inglesi non hanno tuttavia ceduto alla tentazione dell’autocommiserazione ma hanno scelto di spazzare via la scia di sangue, morte e distruzione degli attentati, rispedendo al mittente un messaggio inequivocabile: il terrorismo non cambierà le loro vite.
E’ questa la lezione che Londra, ancora sanguinante, ha impartito al resto del mondo, con grande dignità e compostezza.
Mentre i Paesi ancora risparmiati dalla foga omicida di Al-Qaeda si domandano “quando” arriverà il loro turno – ed è francamente inquietante ascoltare Berlusconi che interviene pubblicamente parlando come se ‘il fatto’ fosse già avvenuto – la Gran Bretagna ha confermato una volta di più che cedere al senso di insicurezza e di panico non fa altro che alimentare nei terroristi la falsa sensazione di aver vinto.
Per sconfiggere il terrorismo non esiste una ricetta infallibile, tuttavia la soluzione non è certamente quella proposta da Bush ancora qualche giorno fa, ovvero attaccare i terroristi nei loro paesi di provenienza.
E’ necessario invece snidare l’origine dell’odio che spinge i militanti del terrore a sacrificare la loro stessa vita in nome di un falso Islam.
Il terrorismo non è un fenomeno che si è materializzato improvvisamente l’11 Settembre 2001 con l’attacco alle Torri gemelle, ma affonda le proprie radici molto più lontano nel tempo: l’irrisolta questione israelo-palestinese, gli accordi tra gli Stati Uniti e alcuni paesi come l’Arabia Saudita (che negli anni Novanta hanno ospitato le truppe americane su "terra musulmana e sacra" come Mecca e Medina) e, non ultima, la guerra in Iraq (che ha contribuito a incrementare il numero dei terroristi) non sono elementi trascurabili per un’analisi davvero obiettiva della situazione internazionale.
Restringere le libertà civili in nome di uno stato di sicurezza nazionale, politica perseguita dagli Stati Uniti, non servirà a sventare i possibili attentati: è necessario invece ottimizzare il lavoro dell’Intelligence e della Polizia nei confini delle nazioni minacciate e contemporaneamente fissare un calendario preciso, che non sia suscettibile di tardivi ripensamenti, per il ritiro delle truppe straniere in Iraq, divenuto dopo l’Afghanistan - lo sottolinea la CIA nel suo ultimo rapporto – il nuovo campo di addestramento per i terroristi che negli ultimi tre anni hanno quintuplicato il numero degli attentati.
Non si può e non si deve cadere nell’errore di confondere gli attacchi della frangia più reazionaria dell’Islam con uno scontro tra civiltà: l’unica battaglia che il mondo civile deve davvero combattere e vincere è quella contro l’agghiacciante logica del terrore.
startup sarda per l'eredità digitale . L’app Zephorum sarà presentata alla fiera tecnologica Ces di Las Vegas: permette ai parenti di recuperare i profili e i contenuti in Rete dei cari defunti
L’app Zephorum sarà presentata alla fiera tecnologica Ces di Las Vegas: permette ai parenti di recuperare i profili e i contenuti in Rete d...
-
Come già accenbato dal titolo , inizialmente volevo dire Basta e smettere di parlare di Shoah!, e d'aderire \ c...
-
https://www.cuginidicampagna.com/portfolio-item/preghiera/ Una storia drammatica ma piena di Amore.Proprio come dice la canzone Una stor...
-
Aveva ragione de Gregori quando cantava : un incrocio di destini in una strana storia di cui nei giorni nostri si è persa la memor...