12.3.06

Senza titolo 1177


E’ capitato!
E’ entrato a forza l’amore…
-AMO-
un’anima piena di silenzi manifesti
Un cuore
che sussurra continuamente
- AMORE-
lontano…
ma riesco similmente
ad ascoltare.
Ho pensato sempre
che tutto questo non potesse accadere
Ma….
è avvenuto
e adesso sono qui…
ti penso…
- RIFLETTO-
ti amo…
LUCE
Ti voglio
- DESIDERIO -
Improvvisamente…..
follemente…..
appassionatamente…..
tu ci sei
con me…
in me…
sempre
Silvana

11.3.06

Senza titolo 1176

«È dovere del comico attaccare il governo, ma non è dovere del governo attaccare i comici. Il comico si cerca chi gli garba. E io amo Berlusconi. È una marionetta, un personaggio della commedia dell’arte, una farsa. Non è Citizen Kane. In Italia basta dire: Berlusconi! E tutti a ridere»

Roberto Benigni intervista a “Die Zeit”, 2 marzo

10.3.06

Senza titolo 1175





Come se non bastasse  il sempre più avvelenato clima elettorale  , ci mancava  l'ennesimo  insulto   dopom quello di tremaglia  da parte di un esponte  di  questo governo  xenofobo  e pseudo democratico  a quelli che la  morale  del pensiero  dominante  ( quella  che  alcuni definiscono anche  morale  borghese  ) chiamano  con  il termine  buonista   diversi  oppure  con termini  dispregiativi  ( a volte  , SIC , anche  involontariamente   e senza   voiler  offendere  talmene  sono diventati  comuni  )  come quello usato dalla Mussolini tale  nonno  tale nipote  . Ma  perchè  prima  di aprire la  bocca  e dire  tali boiate : << Vergogna, vergogna: si veste da donna e crede di poter dire quello che vuole. Io sono fascista e me ne vanto. Meglio fascista che frocio >> e no si lamentino se li chiamano ancora  fascisti o  gli  si risponde  come  jha risposto Luxuria  : <<Non pensavo che ci fosse questa caduta di stile. Probabilmente è un atto rivelatore della loro identità >>. Ma perchè  non guardano 1) al partito  conservatore inglese  che  ha fatto passi  da giganterispetto alal tacher  ed  è riuscito a vincere la propria omofobia e ad elelggere come cap ogruppo \ leader  un omosex  dichiarato ; 2)  fra i loro elettori e  fra i loro militanti  , perchè anche li  ci sono  degli  omosex  che   preferiscono rinnegare il loro essere  gay o a nascondersi o  a fingere d'essere  etero per paura  di una caccia  alle streghe a meno che non scelgono di  esibersi  come macchiette  a trasmissioni  tipo qulle di Maurizio tripazza ops  Costanzo . Infatti secondo indymedia : << La popolazione transessuale è considerata in tutto il mondo una tra le più esposte al suicidio causato da emarginazione sociale e discriminazione che si esprime in modo variamente profondo nelle diverse culture e società. Suicidi stimolati da pressioni psicologiche esterne talvolta troppo forti da essere sopportate. In molti di questi casi il suicidio altro non è che un omicidio realizzato da un intera società .Le dimensioni del fenomeno potrebbero far parlare di un vero e proprio genocidio, alimentato dal pregiudizio e dalla transfobia.
Transfobia che affonda le sue radici in quella morale che considera come anormale e pericoloso tutto ciò che si discosta dal modello di genere, di sesso e di famiglia imposto. Le persone transessuali secondo questa logica sono considerate degenerate e non degne di rispetto, il loro assassinio risulta quindi giustificato e considerato meno grave di quello di altri individui.
Questo clima omofobico e transfobico viene alimentato in Italia dalle parole periodicamente pronunciate dai pulpiti vaticani e dai politicanti teo-cons. Parole di odio che non solo istigano ma quasi approvano aggressioni verbali e fisiche, discriminazioni e violenze sociali verso le persone che non si allineano ad un certo modello sociale e che decidono di autodeterminare quotidianamente le poprie vite a partire dalla propria sessualita', affettivita' e identita' di genere. >> . A chi mi dice che sono fazioso  e  che ho estrapolato la frase  da discorso della Mussolini riporto , per  fugare tale  dubbio , l'articolo farneticante  , ma  con il discorso integrale  ,  di www.ciaoweb.it di oggi (10\3\2006) : << Dopo il primo quarto d'ora di trasmissione, il Gurdasigilli si rivolge per la prima volta a questo ormai famoso Luxuria, chiamandolo, a termini di legge, "signor Guadagno".L'altro si offende e risponde piccato (piccata ?) "Se mi chiama signor Guadagno per offendermi, non attacca"."Non voglio offendere il signore - incalza Castelli - ma mi dica come chiamarlo: lui, lei ...". L'altro sfodera pronto una battura evidentemente già pronta: "Mi dia del loro".Ma gli sketch più divertenti devono ancora arrivare.A un certo punto, la Mussolini trova il coraggio di rivolgersi a Luxuria e chiede: "Mi scusi, non voglio essere offensiva, ma che vuol dire transgender ? Transgender, transgendarmi, sembra Schwarzenneger ... Usiamo termini italiani !".La polemica monta, ci si attacca sui Pacs, con Mussolini e Castelli sul fronte destro, Luxuria e Di Pietro sul fronte sinistro."Non voglio essere dipinta come nemica dei bambini, non siamo gli Attila arrivati a distruggere", si difende la prudente Luxuria, mentre Di Pietro sottolinea: "Lei non mangia i bambini, il vostro è un falso problema".Si passa poi a discutere di immigrazione.Mussolini si sofferma sul rischio clandestini e a quel punto Di Pietro sbotta, e le dà del fascista. "E me ne vanto", risponde fiera la nipote del Duce.A quel punto rientra Lussuria: "Una che si vanta di essere fascista, mi preoccupa. Ci metterete al confino ?"."A me - replica Mussolini - preoccupa chi brucia le bandiere, chi grida 10, 100, 1000 Nassyria, vergogna, vergogna, vergogna".Bruno Vespa è in evidente difficoltà. Non riesce a mettere ordine in campo.Alessandra è una furia scatenata. Rivolge lo sguardo che già fu di suo nonno su Luxuria: "Si veste da donna e pensa di poter dire quello che vuole. Meglio fascista che frocio !".L'altra si rifugia nel vittimismo. Elenca le parolacce che a suo dire i politici rivolgono ai gay: "Dopo il culattone di Tremaglia, il frocio della Mussolini. Grazie".Culattone non va bene, frocio nemmeno, omosessuale è generico (anzi genderico). Gay, transegender e transex non sono parole italiane.C'è il rischio che questi mostri linguistici entrino presto nei testi di legge. A meno che non ci venga concessa un'alternativa: vogliamo sdoganare "pederasta" ? o "ricchione" ? Fateci sapere
>>

Non so che altro dire  e  continuando rischierei di dicventare noioso  , perciò , lascio la parola  a questi  collegamenti ipertestuali qui sotto









.



Approfondimenti
- Alcune delle vittime... [ EN | ITA ]
- Transessualismo e occupazione
- Transessualismo e rapporti in famiglia
- Una panoramica dei diritti delle persone transessuali e transgender in Italia e in Europa

Documenti
- Norme in materia di rettificazione di attribuzione di sesso in Italia
- Siti internet di riferimento

Comunicati stampa Bologna (MIT) - Torino (Gruppo Luna)

film consigliati (  solo per citare i più noti )
 fragola e cioccolato  regia
  TOMAS  GUTIERREZ ALEA , JUAN CARLOS  TABIO                                                                                      bagno turco la fate ignoranti , la finestra  di  fronte di Ferzan Ozpetek
lo schermo velato di Rob Epstein
philadelphia prodotto da Edward Saxon e Jonathan Demm E

siti sui gay in generale
http://www.culturagay.it/cg/index.php
Gay tv





Viva la ricerca

Da un po’ di tempo, circola per i principali canali televisivi una sinistra pubblicità. Fatta bene, per carità, la musica giusta, le frasi giuste. È persino commovente quando ci scrive a caratteri cubitali “lottare contro un tumore e progettare una nuova casa” e continuando “avere il diabete e firmare un mutuo trentennale”, come se la disgrazia del diabete non bastasse, poi ancora “avere un bambino dopo un trapianto”. Mi verrebbe quasi da piangere se non fosse per la conclusione: “la ricerca è vita, oltre il 90% della ricerca è sostenuto dall’industria farmaceutica”. E lo dicono pure con orgoglio e con tanta positività; cioè la nostra salute, il nostro futuro è in mano ad un qualcosa che si chiama Industria, prima di tutto; siamo in mano a dei privati che decidono per il mondo intero cosa curare, come e a quale prezzo. Oltre il 90% della ricerca è finanziata da questi magnati delle multinazionali della salute, lasciando in mano a certi elementi il diritto di decidere sul presente e sul futuro dei malati. Insomma non so se andare a cercare una corda per attaccarmi al lampadario o ingurgitare acido muriatico. Perché la pubblicità sottolinea “la ricerca è vita”: ma dai, quindi siccome è vita la lasciamo fare alle multinazionali e alla qualsivoglia casa farmaceutica. Inizio a sentirmi un topolino bianco: prima ti riempiono la testa dei benefici che questi simpatici farmaci colorati possono dare, poi dopo una decina d’anni, e molte vittime lungo la strada, ti ricordano, scritto in piccolo infondo al bugiardino che potrebbe essere cancerogeno; se poi qualcuno chiede il risarcimento ti rispondono che loro non c’entrano, sui topi e sulle scimmie non ha avuto gli stessi effetti. Da una parte quindi abbiamo i nostri amici, così sottintende la pubblicità, dell’industria farmaceutica, ricercatori pagati per non ricercare paradossalmente: il loro compito è scovare malattie nuove, curarne altre, ma non troppo altrimenti mi togli la clientela, e naturalmente se ci sono effetti collaterali cercare di omettere il più possibile. Dall’altra parte invece i nostri ricercatori statali perché universitari, contratti da fame, laboratori del ’15-’18, precari a vita e se ci sono da fare tagli sulla spesa pubblica ecco la fetta più dispendiosa, per cui tagliare, tagliare, tagliare. Sottolineo il fatto che lo Stato ha tutto l’interesse nel trovare la cura di alcune malattie ecc: il malato, l’invalido, il portatore di handicap costano parecchio e ricade tutto sulle spalle del sistema previdenziale e sanitario. I privilegi restano, i malati pure.


 


Ogni volta che questa pubblicità mi passa davanti agli occhi penso ai camici bianchi che sono solita vedere nel Centro di ricerca che frequento. E penso a quel lunedì, quando si annunciò che i Referendum non avevano raggiunto il quorum: penso di nuovo ai camici bianchi, ai giovani ricercatori che stavano in silenzio come a dire “ma possibile che ci siamo andati solo noi?”. Una specializzanda, che sapeva che mi ero occupata della raccolta firme, mi venne incontro “hai visto?”. Sconcerto, rassegnazione e un pizzico d’amarezza, sicure entrambe che non avevano votato nemmeno i pazienti, i malati. La mia risposta tirò fuori il mio solito cinismo di circostanza “che ti devo dire, prenderemo l’aereo, come sempre, abbiamo fatto la solita figura da Repubblica delle banane”. Lei annuì. Lo stesso giorno, nemmeno a farlo a posta, un prete sedeva nella stanza del Day Hospital, ma aveva lasciato in Chiesa la tonaca del sacerdote e di lui rimaneva soltanto un uomo, sconfitto dalla malattia. I toni erano diversi da quelli dei giorni precedenti, quelli degli insulti, delle offese, dell’ignoranza e della morale a piacimento. “Ognuno è libero di pensarla come vuole” disse. Ma come? Non ero una nazista, una Mengele del 2005? Non ero una persona senza morale, passata da mangia bambini ad assassina di embrioni surgelati? Infine ammise persino che la legge era fatta male, che non bisognava mica scomodare Dio per questi fatti mondani. Chiesi quale terapia seguisse: mi rispose nessuna, perché certi farmaci, costosissimi, il Vaticano non li passa gratuitamente. Effettivamente la Chiesa sì, che ha il senso del rispetto della vita, che ha il senso della carità cristiana e della solidarietà per i suoi fratelli nella fede. Quindi salviamo gli embrioni dalla ricerca e poi delle medicine per i propri sacerdoti non fa niente. Lasciamo pure alla divina Provvidenza e intanto a forza di preghiere ho visto quell’uomo zoppicare vistosamente. Poi alla dottoressa le scappò una battuta, “va bene, le facciamo il cortisone lo stesso, anche se non è andato a votare”. Una battuta certo, niente di più, ma leggete attentamente: un sarcasmo pungente dove ci sta tutta l’amarezza per un referendum mancato ed un risentimento trattenuto. Continuo a scrivere il mio futuro post sulle cellule staminali, lo preparo meticolosamente per non sentire altre stupidaggini. Libera ricerca in libero Stato!


 


Stefania Calledda

Senza titolo 1174






Colonna sonora  del post
ATTENTI AL GORILLA (Fabrizio  de Andrè )








Sulla piazza d'una città�
la gente guardava con ammirazione
un gorilla portato l�
dagli zingari di un baraccone
con poco senso del pudore
le comari di quel rione
contemplavano lo scimmione
non dico dove non dico come
attenti al gorilla !
d'improvviso la grossa gabbia
dove viveva l'animale
s'apr� di schianto non so perché
forse l'avevano chiusa male
la bestia uscendo fuori di l�
disse: "quest'oggi me la levo"
parlava della verginità�
di cui ancora viveva schiavo
attenti al gorilla !
il padrone si mise a urlare
" il mio gorilla , fate attenzione"
non ha veduto mai una scimmia
potrebbe fare confusione
tutti i presenti a questo punto
fuggirono in ogni direzione
anche le donne dimostrando
la differenza fra idea e azione
attenti al gorilla !
tutta la gente corre di fretta
di qui e di l� con grande foga
si attardano solo una vecchietta
e un giovane giudice con la toga
visto che gli altri avevano squagliato
il quadrumane accelerato�
e sulla vecchia e sul magistrato
con quattro salti si portò
attenti al gorilla !
bah , sospirò� pensando la vecchia
ch'io fossi ancora desiderata
sarebbe cosa alquanto strana
e più� che altro non sperata
che mi si prenda per una scimmia
pensava il giudice col fiato corto
non � possibile, questo � sicuro
il seguito prova che aveva torto
attenti al gorilla !
se qualcuno di voi dovesse
costretto con le spalle al muro ,
violare un giudice od una vecchia
della sua scelta sarei sicuro
ma si d� il caso che il gorilla
considerato un grandioso fusto
da chi l'ha provato per� non brilla
non� per lo spirito non� per il gusto
attenti al gorilla !
infatti lui, sdegnando la vecchia
si dirige sul magistrato
lo acchiappa forte per un'orecchia
e lo trascina in mezzo ad un prato
quello che avvenne fra l'erba alta
non posso dirlo per intero
ma lo spettacolo fu avvincente
e lo "suspence" ci fu davvero
attenti al gorilla !
dir� soltanto che sul più� bello
dello spiacevole e cupo dramma
piangeva il giudice come un vitello
negli intervalli gridava mamma
gridava mamma come quel tale
cui il giorno prima come ad un pollo
con una sentenza un po' originale
aveva fatto tagliare il collo.
attenti al gorilla !


 non c'entra niente , ma  poichè  ascolto mentre   scrivo  radio o cd , in questo caso un cd di de andrè  e il mio stereo suonava  questa  canzone







Vito Rorro (con Mayda Guerzoni) Dalla foce al porto (ciò che non siamo)
Dall'album "Piazza Carlo Giuliani ragazzo"

Guarda il mondo coi miei occhi... vai nel mondo coi miei piedi
ama il mondo col mio cuore… porta al mondo la mia vita
prendi in mano la mia storia… prima che sia nebbia e stato
quando ci sarà vittoria... io sarò fra chi ha creduto
quanti fiori e quanti amori... ho incontrato per le strade
quanti sogni ho respirato… quanti non li ho mai contati
io li ho visti rifiorire... quando a Genova c'è il sole
mi son detto in questo giorno... è impossibile morire
La brutalità sulla mia pelle… Nuova libertà che sale… sale… sale…
Sotto i grandi riflettori... le speranze per il mondo
otto grandi incantatori… e un rigurgito profondo
polizia che sta fumando... e allacciandosi i bottoni
polizia che quando è notte... non si tengono riunioni
ma i ragazzi di corteo... che si stringono la mano
hanno zoccoli e canzoni... per andare piu lontano
io li ho visti rifiorire... quando a Genova c'è il sole
mi son detto in questo giorno... è impossibile subire... soffrire... fallire
La brutalità sulla mia pelle… Nuova libertà che sale… sale.... sale…


lo so che  vi annoio ( salvo alcuni  )  con queste  cose  , ma  leggendo  il romanzo  in questione   mi  sono ritornate in mente  le vicende orribili  di genova 2001 principalmente  e  di napoli   sempre  del 2001  che non  fanno onore    ad un paese  civile  qualunque  sia  il governo eletto in quello per  periodo  (  ne trovate  un  amarcord   nei post  di luglio  dell'anno scorso ) e questa  bellissima canzone di  quel cd fatto dall'associazione  carlo giuliani .


Ho  appena  finito di leggere Gorilla Blues di Sandrone Dazeri ( il penultimo della serie il gorilla trovate maggiori informazioni nel sito iufficiale  delll'autore  il primo collegamento  ipertestuale del post  d'oggi   ) regalatomi insieme allla  cura del gorilla ( che  ancora non ho letto perchè  in questi  giorni dovrei vedere  in dvx  da  un amico  il  film  e non  voglio , visto che  ho già visto il promo alla presentazione del libro,  rovinarmi  la suspence   )   i miei trent'anni. L'avevo iniziato mentre aspettavo l'esibizione a San Remo degli zero assoluto ( i meno peggio insieme a DolceNera, i Nomadi , i duetti della Pausini e Ramazzotti )  vista la noia ognoi anno sempre peggiore  del festival . In tale libro tratta di attualità infatti  SPOILER Assunto dal padre di una ragazza scampata per miracolo alle fiamme, Sandrone dovrà dire addio al riposo e mettersi in caccia di un pericoloso maniaco, apparentemente il responsabile dell'attentato, ritrovandosi, tra naziskin violenti, fascisti da operetta e poliziotti buddisti troppo invadenti, a fare i conti anche con l'anniversario della manifestazione di Genova contro il G8. SPOILER .
Dalla lettura sia di questo sia di attenti al gorilla ( che è il primo della serie ) risulta che è un buon scrittore , ironico e soprattutto autoironico . Infatti alla lettura di un suo romanzo , soprattutto a chi non è allenato alla psicologia \ antropologia , il gorilla e il socio , sembrerebbero due personaggi diversi invece sono due facce \ alter ego dell'autore ovvero la mente e il cuore insieme proprio come il detto di smemoranda : << con il cuore e con la mente per non essere d'assente >> . Inoltre nei suo romanzi e racconti ( quelli della serie il gorilla e i racconti pubblicati su Sbs \ smemoranda , gli altri non saprei ) è poco netta o qu8asi assente ogni forma di dualismo . E' uno come me , che non può dirsi\ definirsi una cosa sola . A questa mia analisi \ impressioni , peraltro confermata da come ha risposto alle domande alla presentazione del suo ultimo libro il karma del gorilla , avvenuta nella mia cittadina il 18\2\2006 .( di cui riporto qui le fotro ) , aggiungo che è un tipo modesto , uno che dà voce alle sue inquietudini , angosce , paure , inquietudini , alle sue  incazzature ... arrabbiature senza fare pistolotti moralistici o proclami . Inoltre ,  la serie il gorilla ,  può considerarsi ( almeno  secondo me )  una risposta  al  thriller  di scuola  americana   che si basa  -- dalla mia esperienza  di letture  di  visioni  cinematografiche  --- su  una poca   ( quasi assente  )  psicologia  e introspezione  dei personaggi  ovvero una  filosofia  alla  cepu e  molta  azione   e violenza  al  90% non funzionale  ed immotivata ; ma  ovviamente senza  generalizzare  perchè  in mezzo alla  merda   ci sono ( e ci possono essere delle perle  .che  in questo detterminato momento non mi vengono in mente   .
Non so che altro dire se non che si documenta bene e che riesce a mescolare \ contaminare invenzione con realtà come si può notare dalla pagina dei ringraziamenti contenuta alla fine di Gorilla Blues , e che e unico di quei pochi che non si è venduto concedendo i diritti di la cura del gorilla per il film omonimo con Claudio Bisio .


 

8.3.06

la luna di Borges


Sa luna


ddui est meda solitùdini in cudd'oru.
Sa luna dei is nottis no est sa luna
chi iat bistu sun primu Adamu. Is seculus longus
de s'obrèscida umana dd'ant imprena
de prantu antigu. Castiadda. Est s'isprigu tuu.



La luna
C'è tanta solitudine in quell'oro.
La luna delle notti non è la luna
che vide il primo Adamo. I lunghi secoli
della veglia umana l'hanno colmata
di antico pianto. Guardala. E' il tuo specchio.


Jorge Luis Borges

Senza titolo 1173

colonna  sonora  una bellissima canzone  di E. Bennato

LE RAGAZZE FANNO GRANDI SOGNI

Le ragazze fanno grandi sogni
forse peccano di ingenuità
ma l’audacia le riscatta sempre
non le fa crollare mai
Le ragazze sono come fiori
profumati di fragilità
ma in amore sono come querce...
...e qui dall’altra parte....
E qui dall’altra parte siamo noi
incerti ed affannati siamo noi
violenti ed impacciati siamo noi
che, non ne veniamo
mai a capo, mai a capo....
Noi sicuri e controllati siamo noi
convinti ed indaffarati siamo noi
che, non ne veniamo mai a capo
mai a capo...
Forse questo no è tutto vero
sono angeli a metà
ma se gli angeli son fantasia
le ragazze invece sono qua
Le ragazze come le comete
quando brillano vuol dire che
hanno già deciso di tuffarsi
E qui dall’altra parte siamo noi
incerti ed affannati siamo noi
violenti ed impacciati siamo noi
che, non ne veniamo
mai a capo, mai a capo....
Noi sicuri e controllati siamo noi
convinti ed indaffarati siamo noi
che, non ne veniamo mai a capo
mai a capo...




Da quest'anno  al posto  degli inutili e  ampolossi   discorsi( che molto spesso trovano il tempo che trovano )  che troverete   su tutti i media   voglio  fare gli auguri alla componente  femminile del mio blog   copn  1) un racconto  di  una  folas  (  favola  in dialetto )  dell'anglona  in una  delle tante  parti  in cui si divide la provincia di sassari .  Il testo  è  in Sassarese  uno dei tanti dialetti   dela provincia   con  sotto la traduzione  in italiano

<<








SA BANDA DE GIUANNE FAIS







Fatto su contu de sa banda de Giuanne Fais chi fit annidada, naramus gai, era monte Sozu,s'adde de Oluitri e su riu de 'Ados de ìové: de su settigbentos, non m'ammento s'annu pretzisu, però in su settighentos.In cue vivìan comente sas fcehras, pìus che petta non mandigaìan; s'órdine de ìscuderìa fit: su cabubanda cheriat rispettaduj sos nìuddos chi nde 'ogaian dae sos ossos de sa petta, los deviali date tottu a su cabubanda.
Pro bona sorte isserò b'at capitadu unu ch'aiat curnbìnadu calchi guaiu in Tàttari e sa marna Pat cunsignadu a sa banda, Fat cunsignadu! B'andaiat sempre, si "vìsìtaian; una die, daghì Pan istruidu 'ene, Fan postu a coghìnare a issu e sos niuddos chi rtd'at bogadu si los at mandìgados issu, "ca su tattaresu prò natura est a mandigare e bah".
Arrìvit su cabubanda e l'at dimandadu! eee ...nachi.. Magnaddi miil'aggiu! in tattaresu, bì Fat nadu ,,e..Fat mordi! Che Fan remonidu inìe, rio est chi li daian degna sepoltura, no! Che Fant futriadu in unu puntu chi sì narat sa terra isfundada, in su casteddu chi b'est sutta 'e monte Sozu in cdssu canalone, A su pagu tempus b'est faìada sa marna; li gigjiiat cosa dae Tàttari, dae sa tzìttade e no at àpidu su fixu.
Ehh ... Nachi ... mortu est, unu bronco poknonale e est mortu .. ! Dutrores inoghe non che nd'at e gai! Però sa marna no si Pat buffada, non b'at créttidu... e pcrè est sighida sempre a los mantenne! a sa bona pfo SÌ vendicare. B'andaiat ogni tantu, no est chi leàìat su tramva o su trenu, fit tottu a pes, sun pius de barantachilómitros dae Tàttari a su Sassu de Tzaramonte, a s'adde de Oluitri.E in cussu s'est posta de accordu cun sa gìustiscìa a Tàttari. In Tàttari, prò ìscovare sa banda de Giuajme Fais,eh b'andaiat sempre prò non la dubitare, b'at gittu sempre cosa, los at trattados bene, però dae poi s'est posta de accordu e lis at postu su drommitóriu in su 'imi e cue, de accordii cun sa giustiscia, los an arrestados tottu.Cue est finida sa banda de Giuanne Fais; cun totta sa prepotèntzia e furbi'tzia ch'aian, una femìnedda ìos atelìminados tottu.



 





LA BANDA DI GIOVANNI FAIS


Vi racconto la storia della banda di Giovanni Pois, che era annidata, diciamo cosi, tra Monte Sozzu, la vallata di Gioito, e il fiume dì Bados de Lové. La storia avvenne nel millesettecento, non ricordo l'anno preciso.
In quel luogo i banditi vivevano come le belve, nutrendosi soltanto di carne; l'ordine di scuderia era il seguente: pieno aspetto per il capobanda, il midollo spinale che sì ricavava dallc ossa dell'animale arrostito era destinato esclusivamente al capo.
Un bei giorno, inviato dalla propria madre, arrivò un tizio che aveva combinato qualche guaio nella città di Sassari. Una volta consegnato il proprio figlio alla banda, la madre andava di tanto in tanto a visitarlo.
Il tizio era stato istruito ben bene sui regolamenti da osservare da parte dei componenti della banda e capitò un giorno che gli diedero l’incarico di cucinate la solita carne. La passione dei sassaresi per la buona tavola è cosa nota a tutti, per cui, questo ragazzo, tolto il midollo dalla carne cucinata, invece di lasciarlo a chi di dovere se lo mangiò lui con grande soddisfazione. Errore imperdonabile, in quanto arrivato il capo, gli chiese che fine avesse fatto il midollo e quegli rispose candidamente dì averlo mangialo lui. Il capo lo uccise sul momento e non è che diede l'ordine di' dargli degna sepoltura. Lo buttarono in un sito chiamato "la terra senza fondo", nel castro che c'è sotto il canalone dì monte Sozzu.
Dopo qualche giorno venne la madre In visita e non trovò più il figlio. "Eh!" le risposero "È morto in seguito a un attacco di broncopolmonite. Qui non c'erano medici per poterlo curare adeguatamente”.
Però la mamma non credette a quanto dettole! Comunque fece finta dì credere, mantenendo l’antica amicizia, covando nel suo cuore la vendetta. Continuava a frequentarli lo stesso, portando loro ogni ben di Dio, anche se ciò costava sacrifici enormi, in quanto non c'erano mezzi dì comunicazione e la distanza, tra Su Sassu di Chiaramonti e la città di Sassari, era piuttosto rilevante: circa quaranta chilometri.
Contemporaneamente, però, prese accordi coi Carabinieri del capoluogo e, durante una delle sue visite, versò del sonnifero nel vino che aveva portato ai banditi, di modo che per gli agenti fu uno scherzo arrestarli tutti.
Qui finisce la storia detta banda di Giovanni Fais. Con tutta la prepotenza, l’astuzia e la forza che avevano questi delinquenti incalliti, furono sconfitti da una donnetta piccola e debole.


>>


IL testo con relativa traduzione  è tratto dall'album  Folas de Anglona (CD – Associazione Iskeliu ISK-CD003, ITA 2005)  --- ne trovate  a  sinistra la  foto   dela copertina    -- dell'etnomusicologo Sandro Fresi   e  del gruppoo \ associazione  Iskellu  . Un disco  molto  bello  infatti : << “E’ un invito ad un viaggio alla scoperta della civiltà agropastorale dell’Anglona attraverso la musica ed il racconto immaginifico; un percorso interiore, intrapreso con l’umiltà di chi cerca il suono delle voci di donne e uomini, delle corde e delle piccole benas, qualità di antica provenienza capaci di scuotere le nostre moderne sensibilità sempre più spesso frastornate da assordanti moltitudini di niente”.Sandro Fresi presenta così il suo ultimo lavoro “etnomusicologico”, profondamente radicato nelle terre di Sardegna, la sua regione, nell’entroterra sassarese ricco di nuraghi e siti preistorici. Da anni, d’altronde, va inseguendo con modestia e umiltà esemplari, un’idea “politica” di cultura sociale che è nel DNA delle musiche di tradizione, per quanto “geneticamente modificate” dalle sensibilità e dalle tecnologiche del contemporaneo.Qui, più che altrove, Fresi raccoglie sul campo le “folas” (racconti) di uomini e donne che hanno vissuto e intendono lasciare una testimonianza orale del loro passaggio, attraverso le storie di candelieri, mietitori, banditi, feste, usanze popolari.  (....) >>  qui il testo integrale con un intervista  allo stesso fresi  .
Anticipo qui tutti coloro , mi chiederanno della mia contraddizione  e a chi maschio e donne  mi dice : << che l'8 marzo   è superato , che  è una festa  vuota , ecc >>  che  si da un lato  non hanno tutti  torti  ( come non biasimarli ) perchè tale  giorno , in particolare dagli anni '80 ( salvo una piccola  " sacca di resistenza  " che i  falsi moralisti chiamano \ sdefiniscono illusi )  è diventato solo un giorno  " lava  coscienza " e un  qualcosa di mercificato  perdendo per strada  quel  significato originale  . Infatti concordo con essi  che la donna  và " festeggiata " tutto l'anno  e  non solo in una data  . Anche  se  da quella  data  bisogna ripartire  perchè  è ancora  attuale  . Infatti  a  confermare  ciò  riporto    questo intervento : << Il fatto è che, sulla carta, le donne hanno conquistato parità di fronte alle leggi. Lo si dichiara in ogni occasione. E in effetti di parità si tratta, ma sulla carta. Nella vita quotidiana questa parità è spesso un sogno. Molte ingiustizie sono tornate sotto altre forme, più subdole e più nascoste» ( Dacia Maraini  ) , Inoltre l'attualità di tale  giornata    è confermata da questa  agghiacciante news dei giorni scorsi  , e di ci gli unici giornali che ne hanno  parlato  con ampio risulto e non un semplice trafiletto  sono  repubblica  e unità


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Stupro, nuova sentenza choc: pena più lieve per un reduce dall'Iraq


 La violenza sessuale è meno grave se a compierla è un soldato statunitense appena tornato dall’Iraq. È quanto si può leggere nelle motivazioni della sentenza che spiega la condanna (del novembre scorso) per violenza sessuale a cinque anni e otto mesi (più 100 mila euro di risarcimento, invece dei 7 anni chiesti dal pm) di un parà statunitense di stanza alla caserma «Ederle» di Vicenza. Una condanna mitigata dal fatto che al parà in questione sono state concesse le attenuanti generiche a causa dell’«esperienza bellica ed extrabellica che lo ha logorato psicologicamente e spinto a dare minore importanza alla vita e alla incolumità altrui».
  I fatti. Secondo quanto ricostruito in aula durante il processo James Michal Brown, parà di 27 anni dell’Oregon, la notte del 22 febbraio del 2004 (due giorni dopo il suo rientro dall’Iraq), ubriaco, fa salire sulla sua auto una coetanea nigeriana. Quindi la picchia, la violenta e la lascia per strada nuda, ammanettata e in evidente stato di choc.Sono proprio le manette Smith&Wesson ( oltre che la descrizione fatta dalla ragazza ) a tradire il soldato. Infatti sono in dotazione dei 1900 militari americani della caserma Ederle, sede della Task force dell'Europa meridionale. Riconosciuto e arrestato il soldato, difeso dall'avvocato Antonio Marchesini, dopo 6 mesi di carcerazioni preventiva, racconta in aula di essere un paracadutista, di essere appena rientrato da una missione di 11 mesi in Iraq, di aver preso parte a molti scontri a fuoco e a corpo a corpo. E inoltre spiega che, tornato in Italia, Sono proprio le manette Smith&Wesson (oltre che la descrizione fatta dalla ragazza) a tradire il soldato. Infatti sono in dotazione dei 1900 militari americani della caserma Ederle, sede della Task force dell'Europa meridionale. Riconosciuto e arrestato il soldato, difeso dall'avvocato Antonio Marchesini, dopo 6 mesi di carcerazioni preventiva, racconta in aula di essere un paracadutista, di essere appena rientrato da una missione di 11 mesi in Iraq, di aver preso parte a molti scontri a fuoco e a corpo a corpo. E inoltre spiega che, tornato in Italia, è stato sottoposto a una terapia di recupero, durante la quale è vietato bere alcolici. Regola che ovviamente lui non ha seguito.
La condanna e le attenuanti Alla fine del dibattimento il soldato (che nel frattempo è stato espulso dall'esercito e spedito in carcere in Germania) viene condannato per violenza sessuale: cinque anni e otto mesi più 100 mila euro di risarcimento. IL pm ne aveva chiesti 7 ma il tribunale ha stabilito che: «vanno riconosciute le attenuanti generiche, perché appare verosimile che l'imputato, nella commissione dei reati, sia stato influenzato da atti di violenza cui ha assistito in Iraq e che nulla avevano a che fare con la necessaria violenza bellica».
Valutazioni soggettive Nonostante la sentenza abbia provocato polemiche e scalpore la procura della Repubblica di Vicenza non appare intenzionata a fare ricorso. Anche se le motivazioni della sentenza, secondo procuratore di Vicenza Ivano Nelson Salvarani, sono «non adeguate al contesto concreto» e «non rispondenti agli elementi di causa», sulla adeguatezza della pena la procura non ha nulla da eccepire: «Il pm - ricorda Salvarani - aveva chiesto mi pare sette anni. Non molto distante quindi dalla decisione dei giudici. Non credo che faremo ricorso perché la pena appare adeguata al fatto».
«Ci sono due fatti veri - dice infine Salvarani - il soldato era tornato da poco dall'Iraq ed era ubriaco». Tutto il resto, cioè l'accostamento ai possibili effetti della sua permanenza in Iraq, a quanto ha visto in quei luoghi sul piano della violenza, sembrano rientrare sul fronte della «valutazione soggettiva».
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APPROFONDIMENTI



DISCOGRAFIA DI SANDRO FRESI

“Iskeliu” (CD – Accademia Gabriel APG CD 002, 1998)
“Speradifòli” (CD – autoproduzione ISK CD 001, 2001)
“Dulcincantu” (CD – Accademia Gabriel APG CD 003, 2001)
“Zivula” (CD – autoproduzione ISK CD 002, 2003)
“Folas de Anglona” (CD – autoproduzione ISK CD 003, 2005)




storia del 8 marzo
http://snipurl.com/nbhk


sul simbolo del 8 marzo


http://snipurl.com/nbiv


LIBERATE TOMMASO!!!









QUESTO POST E' DEDICATO AI MESSAGGI DI SUPPORTO ALLA FAMIGLIA.                                             E' importante far sentire la propria voce e la propria vicinanza in questi momenti.Che il popolo di internet ancora una volta si dimostri d'aiuto e ne dia uno vero a chi mai come ora ne ha bisogno! A volte anche una buona parola aiuta a sollevare di spirito chi soffre...Non bisogna essere iscritti al forum per lasciare un messaggio lo si può fare liberamente senza dover essere iscritti.Basta cliccare RISPOSTA e comporre il proprio messaggio.otete raggiungere anche il blog ufficiale realizzato dal "Comitato per la liberazione di Tommaso" a questo indrizzo: http://tommasolibero.blogspot.com/
Grazie di cuore a tutti coloro che ci hanno scritto, e ci stanno scrivendo, tantissime mail, commenti, sms: vi stiamo leggendo tutti. Grazie per essere vicini a Tommaso e alla famiglia e per l'importante sostegno e la solidarietà che ci state dando

IL comitato per la liberazione di Tommaso Onofri

7.3.06

Senza titolo 1172

Quando si dice il ritrovato prestigio internazionale dell'Italia...

 «Non siamo mai stati grandi sostenitori di Thaksin Shinawatra, il primo ministro della Thailandia. Nel 2001, quando venne eletto la prima volta, lo definimmo il Berlusconi della Thailandia. E non era un complimento».

The Economist, editoriale del 3 marzo 2006

Senza titolo 1171

occhio uomini   trattele  bene   domani è l'8 marzo altrimenti  .....

Senza titolo 1170

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5.3.06

Senza titolo 1169


Heribert Elzer


Intreccio il respiro del mio cuore
con un dolce sussurro:
ti amo.
No so dove sia rimasto il tempo...
- svanito -
Quando siamo rannicchiati a carezzarci 
fondiamo anime e cuori
sensi e sortilegi...
qui, tra i leggiadri drappi
comincia e ricomincia
 la piacevole danza
del nostro amore
Silvana

 


4.3.06

Senza titolo 1168

il frac gettato
sulla sera,come un
vecchio mantello di
pioggia,canta stridulo
la gogna il vecchio
corvo,con il sorriso
in volo ed il volto
sbilenco d’un dottore,
si fa pallido di dolore
mentre,in silenzio perdo
il fiato,minuscole sensazioni
si fanno bucate luce
d’allucinato orizzonte,porte
e ponti riversi sulla morte,
a spifferare il nome,a
sbuffare il cuore con uno
scirocco avulso,che sparuta
la polvere nel tempo e
mentre il letto si spoglia
d’orme,i sogni si vestono
di quel consunto frac,
troppo freak,per seppellirmi
nella tomba

Senza titolo 1167



Mentre in Italia si discute ancora sulla "beffa" delle quote rosa (ahinoi ), fervono i preparativi per l'8 marzo. Perché la giornata della donna non si risolva con il solito mazzo di mimoseo regali costosi  per  poi cadere  per il resto dell'anno  nel dimenticatoio  . Segnalo  alcune interessanti iniziative dei prossimi giorni...  prese  dall'associazione  Sbs\smemoranda (  www.smemoranda.it )  quelli dell'agenda  omonima



MADAMADORE'
Palermo 1 - 8 marzo
Confronti, dibattiti, proposte, idee, spettacoli, ironia per affrontare tematiche diverse riguardanti l'universo femminile, con attenzione particolare al territorio palermitano.Il festival si pone come obiettivo una riflessione su argomenti che spaziano dalla carriera alla famiglia, dalla salute al benessere, dalle varie forme di attività artistica all'integrazione delle donne straniere. Diverse voci si confronteranno tra dibattiti, opinioni, proposte e giornate di lavoro.info: Madamadorè. Festival delle donne



VenerElettrica - The international Female Rock Festival
2-4 marzo Perugia
Seconda edizione per questo festival internazionale di arte e musica al femminile sotto la guida di Paola Turci. La sede sarà la Rocca Paolina di Perugia, già ribattezza Rocka per l'occasione. Il progetto, appoggiato dagli assessori provinciali, è nato dalla volontà di promuovere giovani musiciste e di eliminare la netta divaricazione esistente tra queste e i loro colleghi maschi. Obiettivo del festival è abbattere tale diversità e aprire una finestra sulle espressioni artistiche delle donne facendone emergere il punto di vista e specificità, proponendosi come luogo di ascolto e di confronto aperto in antitesi ai modelli stereotipati proposti all'universo femminile nella musica e nell'arte.www.venerelettrica.it



IMPRONTE FEMMINILI
3-31 marzo Fiumicino, Roma
Per un mese intero una rassegna di Arte Visiva, comprendente quattro mostre di artiste donne, celebrerà il mese "femminile" per antonomasia. Uno squarcio sul mondo delle donne osservato da prospettive e con sentimenti totalmente diversi. Per dare voce, attraverso l'espressione artistica, a quello che, da sempre, le donne dicono e possono dire. Le mostre in programma sono quattro: "Passi di donna" di Gaia Giugni; "No BIRR your LIFE" personale di fotografia di Grazia Menna; "Sogno o son desto?" collettiva di illustrazione di Alessandra Forte e Sara Di Guida e "Femminile singolare", personale di fotografia di Sara Di Guida.info: www.arte.go



I SEGNI DELLE DONNE. Espressioni, pensieri e azioni a confronto
Verona 3-10 marzo

Scienza e tecnologia permettono oggi vantaggi e opportunità per tutti? Possono essere alleate e al servizio delle donne nel processo di piena realizzazione delle pari opportunità? E quali sguardi, saperi ed esperienze differenti portano oggi le donne nella scienza e nella tecnologia? Sono alcune delle domande alle quali cercherà di rispondere l'edizione 2006 de "I segni delle donne" anche grazie alle testimonianze offerte da scienziate, come Margherita Hack, e professioniste impegnate a vario titolo nel mondo della scienza e della tecnologia.Il programma prevede una settimana ricca di appuntamenti, dal convegno alle mostre, dalla tavola rotonda allo sapettacolo, dalla proiezione di film agli aperitivi letterari. La manifestazione vuole proporre una valorizzazione di saperi in senso allargato, non solo scientifici e tecnologici, ma anche capaci di recuperare le competenze delle donne tramandate dalla tradizione, o conquistate con esperienze di viaggio e di esplorazione, con uno sguardo rivolto anche alle altre culture . Tutte le info su questo sito  www.pariopportunità.comune.verona.it

concludo  con un augurio a tutte le donne  e  un invito a  non piangersi addosso ma rialzarsi  e combattere

Senza titolo 1166

Se gli umani avessero la ragione

Occhi sgranati
Scavati di fame
Sofferti di guerra
Confusi da odio e paura

Occhi che cercano pace
Invasi da mosche
Impressi su volti tirati
Disfatti alla vita

          “Se gli umani avessero la ragione”

Occhi che vagano
Nei cumuli di nulla
Distratti alle madri
Offerti dai padri

Occhi fissi al mirino
Ma ancora infantili
Fermati dal piombo
Vuoti di pianto

          “Se gli umani avessero la ragione”

Occhi da cedere al mondo
Per farli felici

Senza titolo 1165




Un  evento che i media  ( Italiani   quelli esteri  non  sò  devo controllare )  ignorano e  a cui  non danno risalto  ( salvo che non ci  sia qualche medaglia  d'oro  )    sono i 
IX Giochi Paralimpici Invernali 10-19 Marzo 2006 . 
 Come  giustamente  dice  la mia  cdv  Samanta Cea  :



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Alla base di tutti i Giochi Olimpici e Paralimpici si trovano sempre valori universali: partecipazione, entusiasmo, impegno, lealtà, determinazione, volontà e nobiltà d'animo. Ma sono forse le Paralimpiadi a rappresentare la vetta più alta dello spirito olimpico. L'uomo che con la forza della volontà supera i propri limiti, il gesto atletico che porta a tutti il messaggio più emozionante: esistono solo abilità diverse, magnifiche, elettrizzanti. Oggi il Piemonte è una delle regioni d'Italia più ospitali e accessibili alle persone disabili anche per il turista
e per lo sportivo. Un traguardo di civiltà che è stato raggiunto grazie ad una politica coraggiosa di lotta alle barriere architettoniche e di creazione di pari opportunità per chi è colpito da difficoltà motorie e sensoriali. >> . Cosa che  , SIC  , al  90 % manca  come dimostra  anche la bellissima  storia  di dylan dog  ( un  fantasma  a  scotland  yard qui per la trama  ) in  è costretto per uno scontro a fuoco  sulla sedia a rotelle .  concludo riportando  a  sostegno della tesi  qui  esposta  ( e  condivisa \  fatta mia  )  uno stralcio del bellisimo editoriale del settimanale l'espresso ( www.espressoline.it ) di Giorgio Bocca  sulle olimpiadi della neve : << [...] Televisione più supermagazzino, una bella dose quotidiana di sbobba pubblicitaria da trangugiare, Fiat, Trony, acqua minerale Sant'Anna, Telecom ogni dieci minuti con seguito sempre eguale di annunci, un seguito di pause ripetitive che non si vede l'ora che finiscano, di immagini e di suoni risaputi fino alla nausea . [...] >> qui il testo completo





Clikka sull'immagine per seguire le para olimpiadi





Senza titolo 1164

Vi prego di rispondere in manira sincera... tutti.Siete passati di qui in tantissimi  ma come mai non lasciate mai commenti o ne hanno lasciato   pochissimi  ?  molti che hanno accettato l'invito  non scrivono  da mesi o non  hanno mai scritto   come  mai  ?   Non vi interessa più ? oppure sono noioso  ( oltre che a fare  , causa fretta e  problemi di salute alla vista e  all'udito    errori o meglio orrori come mi ha  detto una mia  amica  )  ? Vi scocciate di scrivere o cosa?   c''è qualche  tema  che  vi dà fastidio  o   qualche altro che  non viene  approfondito  ?  Grazie x l'attenzione e  degli eventuali consigli 

3.3.06

Senza titolo 1163

C'è qualcosa che non va... qualcosa che stride, qualcosa che graffia e strazia la carne... c'è qualcosa di malato, qualcosa di terribile... qualcosa che toglie umanità, un morbo, una malattia disperata che prende il cuore e lo atrofizza, gli succhia via l'anima e lo lascia nero... C'è qualcosa che rende mostri... C'è qualcosa che non riesco a capire, che non posso accettare... C'è il cuore che mi fa male, la pelle del viso accaldata, gli occhi brucianti, mentre li guardo... mentre ti penso, cucciolo indifeso...


Vorrei trasformarmi in un supereroe. Volare a salvarti, piccolo Tommaso.

Senza titolo 1162

Colonna sonora del post 

 non è tempo  per  noi di Luciano Ligabue

Ci han concesso solo una vita
Soddisfatti o no qua non rimborsano mai
E calendari a chiederci se
stiamo prendendo abbastanza abbastanza
Se per ogni sbaglio avessi mille lire
Che vecchiaia che passerei
Strade troppo strette e diritte
Per chi vuol cambiar rotta oppure sdraiarsi un po'
Che andare va bene pero'
A volte serve un motivo, un motivo
Certi giorni ci chiediamo e' tutto qui?
E la risposta e' sempre si'
Non e' tempo per noi che non ci svegliamo mai
Abbiam sogni pero' troppo grandi e belli sai
Belli o brutti abbiam facce che pero' non cambian mai
Non e' tempo per noi e forse non lo sara' mai
Se un bel giorno passi di qua
lasciati amare e poi scordati svelta di me
che quel giorno e' gia' buono per amare qualchedun'altro
qualche altro
dicono che noi ci stiamo buttando via
ma siam bravi a raccoglierci.
Non e' tempo per noi che non ci adeguiamo mai
Fuorimoda, fuoriposto, insomma sempre fuori dai
Abbiam donne pazienti rassegnate ai nostri guai
Non e' tempo per noi e forse non lo sara' mai
Non e' tempo per noi che non vestiamo come voi
Non ridiamo, non piangiamo, non amiamo come voi
Forse ingenui o testardi
Poco furbi casomai
Non e' tempo per noi e forse non lo sara' mai


siamo tutti come vil coyote di Eugenio finardi

C'e' chi nasce come Paperino
sfortunato e pieno di guai
C'e' chi invece e' come Topolino
carino, intelligente,
simpatico alla gente.
C'e' chi e' come Paperon de' Paperoni
pieno di fantastiliardi di milioni
ma poi sta sveglio tutte le notti
per paura che arrivi la Banda Bassotti.
Ma io mi sento come Vil Coyote
che cade ma non molla mai
che fa progetti strampalati
e troppo complicati
e quel bip-bip non lo prendera' mai.
Si siamo tutti come Vil Coyote
che ci ficchiamo sempre nei guai
ci puo' cadere il mondo addosso,
finire sotto un masso
ma noi non ci arrenderemo mai!
C'e' chi sembra come Eta Beta
che sia arrivato sulla terra
da un altro pianeta
ma non si alza la pmattina
se non si spara un po' di pnaftalina.
E c'e' chi come Pietro Gambadilegno
e' sempre preso in qualche loschissimo disegno
e c'e' chi vorrebbe avere tutte le risposte
come dal Manuale delle Giovani Marmotte.
Ma io mi sento come Vil Coyote
che cade ma non molla mai
che fa progetti strampalati
e troppo complicati
e quel bip-bip non lo prendera' mai.
Si siete tutti come Vil Coyote
che vi ficcate sempre nei guai
vi puo' cadere il mondo addosso,
finire sotto un masso
ma voi non vi arrenderete mai!
Si siamo tutti come Vil Coyote
che ci ficchiamo sempre nei guai
ci puo' cadere il mondo addosso,
finire sotto un masso
ma noi non ci arrenderemo mai!

E  io che influenzato dale  vignette  di mafalda il  fumetto di  Quino ( per  chi  non la  conoscesse  o l'avesse dimenticata  e volesse rinfrescarsi la memoria  trova  a una  foto a  sinistra  e  news  sull'autore e  il  fumetto nei collegamenti  ) . Influenzato  anche  dalla  letteratura  del 1800 e del prima  parte del  190 1900  in particolare    dalle poesie e dalle opere   pessimistiche di Foscolo e  di Leopardi  ; Ma  anche la musica  in particolare  dalle canzoni dei Doors (  e le poesie di Jim morisson ) e dei Nirvana (  e gli scritti  di  kurt cobain)   e dalle storie  diTiziano Sclavi  ; e  trasmissioni radiofoniche  in particolare    il pessimoismo  di  Diego Cugia (  jack folla   , albatros  ,  ora  Zombie ;  da alcune trasmissioni tv  in particolare blu notte di Carlo  Lucarelli   e i  dai cartoni ( che  nei momenti di svago in particolare  quando viene  a trovarmi  un nostro  nipote  d'intrattura  --  alla  lontana  o acquisito  -- di  6  anni ) di Walter disney ( Paperino e pluto in particolare )  , tom e  jerry   e  willy il coyote credevo che il mondo fosse solo  una merda . Invece  orta  che  ho compiuto 30 anni  sto  a  ricredermi forse   dai  30 (   compiuti 5  giorni  fà  )  si diventa  più saggi ? . Ecco   una  news  stà iniziando a  farmi cambiare  idea  , insomma  a rimettere indiscussione questo mio pessimismo cosmico

 fonte  www.corriere.it del  3 marzo 2006
















Il Wwf: «Proteggiamo questo patrimonio con un santuario delle Pelagie»Balena di 24 metri col piccolo a Lampedusa

L'enorme cetaceo è il più grande avvistato nella zona. Deve aver dato alla luce il suo cucciolo nell'area




















Un piccolo di balena, accompagnato dalla mamma, è andato ad alimentarsi vicino all'isola di Lampedusa. Essendo probabilmente nato tra settembre e novembre nel canale di Sicilia, l'esemplare di 10 metri è il primo ad essere stato avvistato così piccolo vicino alla costa siciliana, dove ogni anno, tra febbraio e marzo, le balenottere comuni che abitano nella parte più meridionale del Mediterraneo vengono a rifocillarsi. Il piccolo con la mamma, di 24 metri, sono stati identificati stamattina alle 11 assieme a una coppia di animali adulti della specie Balaenoptera physalus, dal biologo marino, Silvestro Greco, coordinatore della campagna di ricerca dell'Istituto centrale per la ricerca scientifica e tecnologica applicata al mare (Icram) e membro del Comitato Scientifico del WWF. «L'esemplare di 24 metri - dice Greco, che si trova a bordo della nave Urania con l'equipe di studiosi dell'Icram - è l'animale più grande che abbiamo visto da quando abbiamo cominciato la nostra attività nel 2004. Ma la vera notizia è l'identificazione del piccolo, molto probabilmente nato vicino a Lampedusa. Ci siamo avvicinati, seguendoli per quattro ore, ma non siamo riusciti a marcarli, inserendo sul dorso il trasmettitore che ci avrebbe permesso di rintracciarli con il satellite durante i loro spostamenti».
IL WWF: «SERVE UN SANTUARIO» - «Nel Mediterraneo vivono circa 3.500 balene - spiega Greco - minacciate dall'inquinamento chimico, dalle collisioni con le navi, dal rumore prodotto dal traffico marino. Per questo il Wwf sollecita di proteggere Lampedusa e il mare circostante, un vero paradiso marino del Mediterraneo, con l'istituzione di un santuario delle Pelagie. Per regolamentare il traffico navale, in particolare quello turistico, e attivare un presidio contro minacce d’inquinamento o attività illegali: «I nuovi avvistamenti di balenottere comuni e della seconda più grande balena al mondo rappresentano la conferma del valore dell’area per l’alimentazione invernale di questi splendidi giganti del mare. Questo dimostra quanto sia urgente l’istituzione di un Santuario per la Biodiversità - ha dichiarato Gianfranco Bologna, direttore scientifico del Wwf Italia - Sarebbe il primo di questo genere nel Mediterraneo e comporterebbe benefici non solo al patrimonio naturale, ma anche a chi opera nell’area. Infatti, non ci sarebbero particolari restrizioni alle attività di pesca - e comunque ci sono presupposti per trovare soluzioni sostenibili - e si potrebbe attivare un turismo naturalistico, ovviamente compatibile con la tutela».








      
Ulteriori foto  tratte da http://multimedia.repubblica.it  del 2 marzo 2006




con questo è tutto  quando avrò altri elementi  su quersto mio  viaggio appena iniziato ve lo comunichero .

2.3.06

Senza titolo 1161

E' uscito Sto da cani il nuovo romanzo di Emiliano Gucci. Se avete voglia di un buon libro qui andate sul sicuro, garantisco io ^_^

Lorenzo ha appena iniziato a lavorare come commesso in una libreria di Firenze. Elisa, la sua ragazza, sta per laurearsi in lettere e intanto progetta una settimana da sola con lui. Lorenzo è molto legato a un giovane zio che sta morendo, e ripone molte speranze nella storia con Elisa, anche perché ha pochi amici veri. Uno di questi è Giampiero, che se la passa ancora peggio di lui: ha perso il lavoro, la moglie e tutti i soldi in scommesse, e nessuno sembra volerlo accanto. Architetta complicati piani per semplici vendette, ma una banda di creditori gli dà la caccia e se non fosse per suo figlio Mattia si sarebbe già ammazzato. Un giorno però la fortuna sembra sorridergli: arrivano i soldi, il buonumore e un viaggio premio per due persone. È una svolta che rilancia la sua vita e fa saltare gli equilibri, e non solo quelli di Giampiero: la storia di Elisa e Lorenzo ne viene travolta e sconvolta. Entrano in scena altri personaggi: Roberta, cugina di Giampiero, e il suo compagno Benedetto, istruttore di palestra e picchiatore professionista, ma anche Ciste, Cristina, Faccia Bruciata, il Dente, la banda del Torchio con i suoi maiali, e soprattutto il piccolo grande Mattia...
Emiliano Gucci conduce il lettore in un indimenticabile intreccio di destini, amori e rivincite che fa di Sto da cani un ideale America Oggi dell'Italia contemporanea.

“Emiliano Gucci ha fatto del dies cotidianus il palcoscenico su cui si intrecciano le nostre vite, senza cedere a qualunquismi. Sto da cani è l'epica dei personaggi minimi: ciascuno di noi è stato ognuno di loro almeno una volta, e quello che non ci è successo, ci succederà. Senza scampo”.
Valeria Parrella



Emiliano Gucci è nato a Firenze nel 1975. Dopo una serie di lavori occasionali ha suonato in una punk-rock band e ha disegnato cartoni animati per il cinema e la televisione. Attualmente lavora in una libreria.
Per LAIN ha pubblicato Donne e Topi, finalista del Premio Fiesole 2005.

1.3.06

Senza titolo 1160


Jurgen Gorg


Narro l’amore

Non celo l’amore che c’è in me
narro a te,
solo a te,
il mio segreto.
Ho ascolto il suo silenzio,
tutto intorno taceva
o parlava di lui.
Ti racconterò
tra lacrime esitanti,
tra sorrisi difficili
tra sofferenza
e dolce turbamento,
il segreto del mio cuore.
Spesso ho sognato
di trovarmi
col mio petto sul suo petto
e poi insieme andare…
riempiendoci d’aria pura e caldi raggi
immersi nel mattino.
Passeggiare tra i boschi
spargendo ovunque
le nostre pazze risate.
Ha bevuto la mia voglia di vivere
Ho bevuto i suoi desideri
ascoltando le nostre voci
e fondendo le nostre anime
e i nostri corpi.
Adesso canto il suo amore
ladro di debolezze
che ha scatenato nel mio torpore
i candidi profumi  dell’amore.
Ho amato un sogno.

 Silvana