Gruppo tecnico di studio dell’attraversamento Alta Velocità
(con la partecipazione del Dipartimento di Urbanistica
dell’Università di Firenze)
Comitato contro il sottoattraversamento AV di Firenze
Italia Nostra - Sezione di Firenze
Coordinamento dei Comitati dei Cittadini dell’Area Fiorentina
VENERDì 20 GIUGNO - ORE 16,30
Sala vetri delle Murate Piazza Madonna della Neve
(ingressi da via Ghibellina e da via dell’Agnolo)
LA FATTIBILITA’ DELL’ATTRAVERSAMENTO
IN SUPERFICIE
DELL’ALTA VELOCITA’
A FIRENZE
Introduce Alberto Ziparo
MIGLIORIE E ALTERNATIVE PER LA RETE FERROVIARIA
VINCENZO ABRUZZO
IL PROGETTO DI ATTRAVERSAMENTO IN SUPERFICIE
GIORGIO PIZZIOLO
ANTONIO FIORENTINO
PAOLO CELEBRE
L’IMPATTO DELLA STAZIONE AV NEL CASO DEL SOTTOATTRAVERSAMENTO
MANLIO MARCHETTA
DAL MUGELLO A FIRENZE: DANNI AMBIENTALI
E PROCEDURE ANOMALE
TERESA CRESPELLANI
MAURIZIO DE ZORDO
DIBATTITO E PROPOSTE
Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
18.6.08
Senza titolo 624
17.6.08
Senza titolo 623
Lettera inviata ai quotidiani di Prato-Casale, 13 giugno 2008
Ci vediamo costretti ad intervenire, ancora una volta, per denunciare l’ennesimo attacco da parte dell’Amministrazione ai danni delle Pantanelle. Ricordiamo che questa area, nascosta e ancora sconosciuta ai più, si trova in prossimità del casello di Prato Ovest, percorrendo la stretta strada che da Casale porta a Ponte dei Bini (comune di Agliana). E’ una zona umida, da sempre meta di una ricca fauna migratoria, finanche aironi e fenicotteri rosa, come testimoniato, qualche tempo fa, anche dal Centro di Scienze Naturali di Galceti. Il suo delicato equilibrio paesaggistico e ambientale, caratterizzato da numerosi corsi d’acqua (Calice, Bardena, Fossetto, Ficarello) e laghi da caccia, viene negli ultimi anni sempre più spesso aggredito e minacciato dalla miope visione dell’Amministrazione che, ad ogni evidenza, mira a fare di quella parentesi verde un’appendice della zona industriale pratese e un polo dove racchiudere gli impianti di servizio alla comunità.
Tanto, forse già fin troppo, è stato costruito alle Pantanelle: il depuratore, ormai più che raddoppiato, con tutti le problematiche connesse all’aerosol che si alza dalle vasche; la costruenda seconda tangenziale, nuova strada completamente rialzata sul terrapieno, che, come un vulnus, ha squarciato il territorio e la sua estetica paesaggistica. Qualche mese fa si decise anche che saranno le Pantanelle ad accogliere un’area attrezzata destinata ad alcune famiglie Rom, cioè un campo nomadi sulle cui dimensioni e prospettive di allargamento non c’è certezza.
Come non ricordare poi il progetto della Provincia di Prato di localizzare proprio nel cuore della zona, accanto – o forse al posto – del lago di Pantanelle, l’inceneritore di rifiuti, che condannerebbe irrimediabilmente quella zona ad un futuro grigio e triste?
E’, poi, notizia degli ultimi giorni, la realizzazione di un campo fotovoltaico, 15 ettari di pannelli solari installati da privati, nelle aree di laminazione. La decisione ci sembra bizzarra: caso raro, se non unico, di un impianto rialzato da terra, per consentire l’eventuale esondo delle acque in caso di piena dei fiumi.
Ci rallegriamo, indubbiamente, che l’Amministrazione cominci ad interessarsi alle energie pulite e rinnovabili (quelle vere e non quelle da combustile da rifiuto!), ma ci sembrerebbe in ogni caso più appropriato partire incentivando e favorendo la collocazione dei pannelli sui tetti delle abitazioni e delle aziende, e non andando ad incidere sui terreni a destinazione agricola, che a Prato sono divenuti ormai una rarità.
Del resto questo è l’atteggiamento che l’Amministrazione tiene negli ultimi anni nei confronti di Casale e nello specifico delle Pantanelle: decisioni improvvise, scollegate, senza mai interpellare e informare la popolazione, ma calando le proprie risoluzioni dall’alto e trincerandosi, poi, in una pericolosa autoreferenzialità nel momento del tanto agognato confronto.
Così è stato per l’inceneritore, per il campo Rom, per i pannelli fotovoltaici. Così è per le strade e la viabilità del paese. Già! Si proclama la costruzione di ponti e strade, ma dov’è l’Assessore Giardi che aveva promesso un incontro a maggio per la presentazione del progetto sul bypass viario che dovrebbe alleggerire la situazione insostenibile del traffico a Casale? Auspichiamo che le migliorie annunciate aiutino realmente il quieto vivere dei cittadini e non aggravino ancor più l’imbarazzante vivibilità, stretta nella morsa di autoarticolati e costruende zone artigianali.
Per concludere, un appello accorato ai nostri amministratori: perché non valutare la possibilità di realizzare, nella parte ancora non urbanizzata delle Pantanelle, un corridoio per i migratori – cioè per il loro passaggio e sosta - e difendere così una zona umida da restituire all’intera popolazione con i minori interventi impattanti possibili?
Ci fa sorridere il fatto che la Circoscrizione abbia organizzato la scora settimana, nell’ambito della Festa a Casale, una visita naturalistica alle Pantanelle, quando è la stessa Amministrazione che fa di tutto per cambiarle i connotati. E’ forse l’ultima occasione?
Il Comitato Ambientale di Casale
LA TERRA DELLE MILLE PAGODE
Tristemente noto per il suo regime militare e per la recente tragedia del ciclone Nargis, che, il 3 maggio si è abbattuto violentemente sul Myanmar causando 130.000 vittime, tra morti e dispersi, questo straordinario e sfortunato paese è detto “la terra delle mille pagode”.
Leggi quì il seguito:
http://etnomondi1.splinder.com/post/17454914/LE+PORTE+DELL%27ORIENTE
IL bellissimo film a sposa siriana altro che americanate
Alla fine dopo una sofferenza ( perchè tutte sono adatte , secondo me , al tema del film ) fra ninna nanna dei Mcr ( trovate qui un video stupendo e qui il testo ) e la donna cannone di Francesco De Gregori de Gregori ( qui il testo ) ho optato per Im Nin'Alu ( di cui trovate sotto un video e qui il testo mi spiace non averlo potuto riportare ma non capisco il perchè mi scombussolava il template ) della madonna israeliana la cantate Ofra Haza consigliatami da uno dei migliori cdv esterni in questi 4 anni d'attivita' del mio \ nostro blog lisoladelpiratadellamor.splinder.com/
Infatti io l'ho trovato un film toccante ,. ironico , graffiante . La compagnia con cui l'ho visto ieri ( e una ragazza mia compaesana che studia arabo a Milano lo ha rivisto volentieri ) . Una storia semplice eppure emozionante che Impregnati e contaminati da una sempre più vieta cinematografia Usa, restiamo estasiati, stupiti quando, se ci è rimasto ancora un barlume di sensibilità, "incappiamo" in una pellicola come La sposa siriana....Un racconto condotto con intelligenza e grande misura, concretamente politico ma insieme poetico ed emozionante, che apre una finestra su una delle tante prigioni del mondo...Bellissimo film, veramente fatto bene, interessante, divertente , La trama, delicata ed attuale, è stata sviluppata con intelligenza e sensibilità. Un bel modo per avvicinarsi ad un mondo diverso dal nostro, quello occidentale. Ottima la scelta di sottotitolare il film lasciandolo in lingua originale anche. ...ma se poi si volesse sottilizzare, il problema di Mona non é solo quello di essere drusa ma di vivere nel Golan, che é una regione contesa tra Israele e Siria, e da qui i problemi burocratici che incontra. un film da vedere e che arricchisce la mente e il cuore . Insomma, Guardando ( per problemi di tempo di alcuni di noi e perchè il lettore dvd della compagnia con cui l'ho visto non riusciva a prenderli ) solo il film normale senza gli extra ( cosa che ho fatto stamattina non avendo voglia di studiare e per verificare se nel mio si vedevano ) ci siamo posti ( risposta che viene intuita dalla visione delle scene tagliate messe nell'extra ) se La sposa alla fine come fa a varcare il confine ? Va verso il futuro marito consapevole che sarebbe stata sparata o arrestata ? e realmente convinta a sposarsi o è incerta ? o lo fà per accontentare il padre pur sapendo che và inconto ad un punto di non ritorno ? .Durante i film i gli amici si sono messi a ridere e alcuni a prendermi in giro perchè ho pianto in alcune scene , ma non è colpa mia se mi succede davanti ale cose tristi ( non solo film , ma anche a lefggere certe cose ) . Infatti mi sono adirato con Israele e i Siriani ( occiamente contro i politici e lo statoi non i popoli perchè dall'esperienza diretta che ho avuto con dei rappresentanti israelianin e palestinesi e altri con cui israele è in lotta non tutti gli abitanti sono a favore dela politica scriteriata dello stato israele o dela palestina ) quando descrive la trafila al confine o quando il polizzioto israeliano vuole arrestare arbitrariamente il padre della sposa ; o anche ...
...quando il taxista che deve portare il fratello dela sposa che abita in russia in prosegue oltre perchè ha paura che gli arabi gli rompessero la macchian a sassate ; o quando ( sono contrario a qualsiasi fondamentalismo religioso e culturale avvelenano lòa no0stra vita e la nostra amicizia o nel caso del fiulm i rapporti tra famiglie ) quando i capi drusi decidono d'isolare il padre se al matrimonio della figlia ci sarà il fratello esiule in russia e ostile perchè i barba ai principi religioso culturali dei drudi ha sposato una donna diversa da quela imposta ; e altre scene che adesso non mi vengono in mente . Ma ho anche riso in particolare quando la ragazza ( l'assistente dell'Onu ) di un fratello dela sposa da il duie di picche ( se'era accorta che tipo era ) e quandfo lui regala il profumo che aveva comprato per lei all'amica ( anche llei assisaente dell'onu) dicendole che l'aveva comprato per lei , in quanto anch'io un tempo ( e forse è questa una dele cause del mio essere single ) ero cosi
Concludo dicendfo che esso è uno di quei film che ti restano dentro finom a diventare una parte di te . Infatti << La sposa siriana è il tentativo di realizzare un film fatto d'amore >> ha detto il regista Eran Riklis. << Amore per la libertà, per i paesaggi fisici ed emozionali che ci circondano, per le donne che si battono per trovare spazio in questo mondo. Ma anche amore per un popolo che continua a sognare e a sperare. Qui, là , oltre la frontiera, ovunque >> e che : << (..) ha contribuito a levigare la mia esperienza della vita fino a scolpirmi come una palla in un torrente (....) >> ( Renato Curcio in A viso aperto intervista con Mario scialoja ) . buona visione a tutti\e
SUL FILM
premi ricevuti
- 2004 Montréal World Film Festival, "Grand Prix" (Miglior film)
- 2004 Flanders International Film Festival, "Miglior sceneggiatura"
- 2004 Festival internazionale del film di Locarno, "Premio del pubblico"
- 2005 Bangkok International Film Festival, "Golden Kinnaree Award" (Miglior film)
- 2005 European Film Awards nomination, "Miglior attrice" - Hiam Abbass
altro ( trailler , foto , ecc )
- Scheda su La sposa siriana dell'Internet Movie Database
- Sito ufficiale
contesto storico culturale
i Drusi
conflitto arabo-israeliano
io ho frirmato contro le leggi vergogna e voi ?
Berlusconi contro giudici e giornalisti
“Una giornata per la giustizia”. Lettera aperta a Veltroni e Di Pietro
Margherita Hack, Andrea Camilleri, Antonio Tabucchi, Gianni Vattimo, Sergio Staino, Telmo Pievani, Lidia Ravera, Gianni Barbacetto, Salvatore Bragantini e oltre 1500 cittadini hanno già sottoscritto l'appello
Aderisci anche tu! Scrivi a Veltroni e Di Pietro
Caro Walter Veltroni, Caro Antonio Di Pietro,
lo spirito con cui scriviamo a Voi questa lettera è di allarme per la promessa fatta solennemente sabato scorso dal Presidente del Consiglio Berlusconi al convegno dei giovani industriali.
Se ci saranno ancora intercettazioni nelle indagini contro la criminalità saranno puniti con cinque anni di carcere i magistrati che hanno richiesto le intercettazioni, con cinque anni di carcere chiunque si presterà a eseguire l’ordine e a renderlo disponibile, nei modi e tempi previsti attualmente dalle leggi in vigore (e non cancellate) e cinque anni di carcere ai giornalisti che, sulla carta stampata, in televisione o in rete rendano possibile la divulgazione di atti altrimenti consentiti dalle leggi.
Ricorderete che come nella sequenza di un film deliberatamente pensato per denigrare gli imprenditori italiani (nel caso i più nuovi e più giovani) i tre impegni del Presidente del Consiglio, contro i giudici, contro i giornalisti, contro chiunque voglia restare nella lettera e nello spirito della Costituzione combattendo il crimine, sono stati accolti da uno scroscio di applausi entusiastici.
Anzi ci sono stati tre scrosci, come per ringraziare il premier per la pietra tombale che si appresta a gettare sulla giustizia e per la protezione offerta alla criminalità, soprattutto la criminalità dei colletti bianchi, degli affari, delle banche, delle aste truccate, dello insider trading, del passaggio indebito e riservato di notizie che arricchiscono immensamente e scardinano la concorrenza se conosciute solo da alcuni prima del tempo. E la criminalità delle cliniche.
Ma le tre aree indicate come sole permesse per le intercettazioni sono solo una parte di tutta la criminalità che tormenta il paese e contro cui si battono magistrati e forze dell’ordine. E non solo: interi rami di attività criminosa di mafia, camorra e ndrangheta si esercitano e si attuano lungo percorsi che adesso diventano area proibita alle intercettazioni, come gli affari di finanza.
Nello scrivervi questa lettera noi siamo certi che condividete il nostro allarme. Però nelle grandi questioni pubbliche che riguardano soprattutto la protezione dei cittadini (che sono coloro che pagano i grandi imbrogli, le grandi truffe, i grandi silenzi) è importante che l’allarme diventi pubblico, proclamato, comune.
Siamo convinti che il Partito Democratico e l’Italia dei Valori debbano – con urgenza – farsi testimoni di un allarme che vuole avvertire il Paese contro questi tre solenni impegni liberticidi. Viene denunciato il normale percorso della giustizia, viene deformato il fondamento della democrazia che esige la separazione dei poteri, si mette in atto un attacco del potere esecutivo contro il potere giudiziario ma anche contro le prerogative del Parlamento. Infatti il nuovo applaudito editto contro i giudici di Silvio Berlusconi corrisponde, nella forma stentorea e definitiva dell’annuncio, a un potere che un primo ministro democratico non ha. E scavalca con la disinvoltura delle nascenti dittature la voce del Parlamento.
L'editto presidenziale è una minaccia intimidatoria contro i giornalisti italiani che osassero disubbidire e rendere pubbliche notizie di crimini.
Noi siamo convinti che il Partito democratico e l’Italia dei Valori siano i naturali difensori della giustizia e della libera informazione nel paese di un vasto conflitto di interessi mediatico in cui gran parte delle fonti di informazione sono già nelle mani di una sola persona, in veste di proprietario e capo del Governo. Perciò contiamo di ritrovarci uniti con i cittadini che ci hanno votato in una “giornata della giustizia” che vi chiediamo di convocare al più presto. Una grande manifestazione in piazza del protagonismo civile, a torto definito giustizialista, per affermare con rinnovata energia la necessità che l’informazione e la giustizia siano svincolate dal controllo del potere politico.
Abbiamo di fronte un governo prepotente e deciso a tutelare gli interessi particolari che incarna e rappresenta, e a gestire il Parlamento come un parco a tema a cui, di volta in volta, si impongono immagini e rituali di Berlusconi e di Bossi, in un alternarsi di protezionismi, interessi speciali e paure ingigantite fino alla caccia all’uomo. In questa situazione preoccupante e grave, noi pensiamo che il silenzio sia il vero pericolo che dobbiamo respingere con la massima energia.
Roma, 12 giugno 2008
On. Furio Colombo
On. Giuseppe Giulietti
Sen. Francesco Pardi
Senza titolo 621
Bush e il Papa del ribaltone guardano le pesche mature nei giardinetti vaticani, parlano di conversione e valori, intanto cadono bombe sui bambini a Bagdad, altri bambini sono vittime di preti pedofili; Bush promette ortodossia e il giorno dopo lo troviamo a Parigi al Magnificat di Carla Bruni....consumismo cattolico?
Senza titolo 619
RITORNO IN EGITTO
Nei paesi arabi si trova la sporcizia, il disordine, la disorganizzazione –tutte cose che non centrano con la religione- e l’arte di arrangiarsi, però non manca la cosa più importante… che è la spiritualità. In Occidente al contrario c’è l’organizzazione, la perfezione, l’igiene, l’alta tecnologia ma manca la cosa più importante,quella che i paesi più poveri hanno… la spiritualità. Se si unissero le due cose sarebbe tutto perfetto, forse troppo?
Leggi il seguito quì:
http://etnomondi1.splinder.com/post/17455204/RITORNO+IN+EGITTO
presentazioen del libro di Merina garofalo LA cirConCisione DeLLe parROLe
alle ore 18.30 MERINA garofalo presenta alla LIBRERIA rinascita (viale agosta 36, roma) il suo libro LA cirConCisione DeLLe parROLe.
MEME : il personaggio letterario e cinematografico
Il primo è stato Sergio la seconda Pupottina e adesso sono stata nominata da Calimera :)
Il meme è lo stesso che ho pubblicato su Allen
Partiamo dal personaggio letterario : Non ricordo il primo libro che ho letto in assoluto, ma come potrei dimenticare il primo personaggio letterario che mi è entrato nell'animo, che ho sentito mio, con cui ho pianto e sofferto, che era parte di me.
Avevo 11 anni e mi capitò tra le mani, passato da un caro amico più grande, il romanzo "Niente di nuovo sul fronte occidentale" di Erich Maria Remarque.
La storia di quel sodato, le brutalità a cui aveva assistito, le immagini di morti assurde, ingiuste, hanno per sempre scavato un solco nel mio cuore.
Ancora oggi, se penso alla guerra, inorridisco ripensando alla morte del "mio" soldato Paul
Per quanto riguarda il personaggio di un film del quale sono innamorata … Patrick Swayze.
Patrick, indimenticabile Johnny in Dirty Dancing, ineguagliabile Sam in Ghost ... in quel film è stato l'uomo più dolce, seducente e bello che io abbia mai visto in vita mia ...
Purtroppo adesso è malato e io vorrei dirgli : Sono cresciuta con te, e ti auguro con tutto il cuore di guarire da questo male terribile... In bocca al lupo … .Posso solo augurargli di guarire presto, forse bisogna crederci, penso che una preghiera lo possa in qualche modo aiutare.
Quando l’ho saputo, mi è dispiaciuto moltissimo, tra parentesi si è anche ammalato di uno dei tipi di cancro peggiore ... coraggio Patrick non mollare!!!
Cucù è tutto per te ....
Max-buck-office
Finalmente il Sindacato
Conoscere la realtà di cui si parla dovrebbe essere la prima regola per fare della buona informazione
e per distribuire consigli utili a migliorare le cose che si sono analizzate.
Il fondo di Fracesco Giavazzi sul Corriere della Sera di oggi (domenica 15 giugno) è costruito su elementi di così scarsa conoscenza della scuola che non bastano poche righe per controbattere le tesi che esprime.
Segnaliamo alcuni punti:
1. Il primo per immediata gravità e urgenza: la questione dei precari. Smettiamola di crederli dei
fastidiosi clandestini in attesa di sanatoria; sono insegnanti che hanno avuto l’abilitazione a questo
mestiere attraverso prove regolari, e in più hanno maturato significative esperienze. Fino ad ora
molte scuole hanno potuto funzionare regolarmente solo grazie a loro. L’Amministrazione li ha utilizzati e sfruttati; chi vuole rottamarli non ha il minimo senso di responsabilità e di giustizia.
C’è del resto una norma della Finanziaria che ne decreta e regola l’accesso nei ruoli. Fra le “regole di convivenza” che la scuola dovrebbe insegnare e testimoniare non c’è anche quella che ci dice di
rispettare le leggi e onorare i patti?
2. Il malessere della scuola ha cause un po’ più ampie e profonde di quanto l’editorialista sembra
presumere.
3. Le code di precari che bussano per un lavoro stabile alle porte della scuola sono le stesse che i
laureati fanno in Italia per qualsiasi altro posto adeguato ai titoli e alle aspirazioni che hanno.
4. Esistono già gli strumenti perché il sistema si difenda da quella quota di incapaci e furbastri che
in ogni grande organizzazione possono esserci. Se tali strumenti non vengono attivati di chi è la colpa?
5. Il sistema dei concorsi pubblici per entrare di ruolo nella scuola, se ben governato, è un serio meccanismo di garanzia per la società e il “pubblico” prima che per i singoli concorrenti; selezionare su criteri di competenza è doveroso e possibile.
Se non avviene sempre così di chi è la colpa? Il sistema dei Concorsi pubblici è comunque previsto dalla Costituzione; che facciamo?
6. I concorsi sono indetti per gradi di scuola, dunque non si va in una scuola media o in un liceo senza specifica abilitazione.
7. I curricoli di scuola sono già in larga parte nelle potestà progettuale delle singole scuole autonome e degli insegnanti e non di un Ministro o di una Commissione ministeriale.
Si tratta di sostenere la scuola in questo compito.
8. I dati Ocse-Pisa sono un po’ più complessi e articolati di quanto Giavazzi sembra conoscere.
Analizziamoli sino in fondo.
9. Sono anni che i Sindacati chiedono un sistema di valutazione nazionale. Chi non lo costruisce?
10. La classifica delle scuole non serve ai genitori per scegliere la scuola migliore. Le famiglie (tranne quelle di categorie privilegiate e abbienti) possono mandare i figli solo nella scuola più vicina. La qualità va assicurata a tutti e non è il sistema della classifica che lo garantisce (neanche in America).
Questo solo per cominciare a precisare. Al Ministro chiediamo di guardarsi da consiglieri improvvisati. A Giavazzi chiediamo di approfondire la conoscenza del sistema scolastico. Credendo nella sua onestà e buona fede, gli chiediamo di confrontarsi con noi in una riflessione più articolata.
Anche noi, quanto Lui, vogliamo una scuola efficace, efficiente, capace di rendicontazione sociale.
Francesco Scrima
Segretario Generale Cisl Scuola
16.6.08
Qualche distrazione
"come e' stato possibile pareggiare con la romania?"
Se questi sono i presupposti, se tutto passa grazie anche alla complicita' della gente (indifferenza), mi auguro che il campionato europeo di calcio finisca qua', almeno passata la delusione si ricomincera' a parlare di altro.
Leopinioni
"orfeo9 " per sempre . intervista con Fabio Sanna
- Non sto mai fermo: sono cantante, musicista, attore, imitatore, grafico, web designer ... e, per completare il tutto, mi onoro di esser stato prima allievo e poi braccio destro del M° Nora Orlandi. Eclettiche le mie esperienze musicali: Battisti, Beatles, Renato Zero, Wilson Pickett, il rock progressive (soprattutto italiano), l'hard rock (Kiss, Black Sabbath, Deep Purple) e molti altri.
- E la Compagnia? Avete un repertorio particolare?
- La Compagnia esiste dal dicembre 2005, ma si tentò di portare in scena Orfeo già nel 2002. La maggior parte dei componenti della Compagnia ha progetti paralleli ma al momento ci stiamo dedicando esclusivamente a questo, che necessita di molte risorse tecniche.
- La prima opera rock della storia, ancor prima del leggendario Tommy degli Who...
- Eh sì. Lo spettacolo originale andò in scena nel gennaio 1970, quindi venne interamente composto l'anno precedente. Seguì poi il film e il disco. Tito Schipa jr. , autore e protagonista [assieme a Renato Zero, Loredana Berté, Tullio De Piscopo, Edoardo Nevola, Santino Rocchetti, Bill Conti, Ronnie Jones e tanti altri, n.d.A.] si è dimostrato un precursore: certe idee, suoni ed esperimenti, soprattutto in Italia, non esistevano. Il suo è stato un rischio, una sfida.
-Ma cosa s'intende, in realtà, col termine "opera rock"? Quali le differenze col musical ?
Innanzitutto la struttura è prettamente operistica, con riprese, temi, leit motiv. Nel caso di Orfeo 9 , Tre note , Il tema dell'alba , Il tema d'amore . Poi, come nell'opera, il dialogo è - per la maggior parte - cantato: raramente vi si incontrano parti recitate. Io considero opere rock solo Jesus Christ Superstar , Tommy e appunto Orfeo 9 , ma è anche grazie agli altri lavori che il pubblico sta tornando ad interessarsi del teatro musicale. che ogni tanto tornano o vengono "citati" in altre canzoni.
- Ecco, il pubblico. Orfeo riscuote successo tra i giovani? Urca! Il 99% delle persone che ho contattato in questi anni non conosceva l'opera, ma l'hanno adorata immediatamente. Esistono "orfeomani" in tutta Italia ed anche all'estero. Da quel che so se ne trovano molti a Torino, Napoli, ovviamente Roma... Un disco che a distanza di 35 anni è ancora in catalogo e continua a vendere nonostate la censura che ha dovuto subire è un vero e proprio cult! Quanto a noi lo abbiamo arrangiato per formazione rock con l'esperienza e la conoscenza che in trentotto anni i musicisti hanno dato e recepito. Per il resto Orfeo 9 è senza tempo, strutturalmente abbiamo dovuto cambiare poco o nulla, certo abbiamo evitato alcune ingenuità della versione teatrale e la "maestosità" della versione disco film... ecco... siamo l'esatta via di mezzo tra la versione teatrale e il disco! Che modesti, eh? [risate] .
- Un'opera senza tempo. Di qui la tua passione?
- La passione nasce dal fatto che Orfeo 9 è meraviglioso! Mio fratello portò a casa il disco, dove partecipavan o alcuni amici Piper. Beh, all'inizio quella copertina con gli occhi dipinti e l' Ouverture così drammatica, da film dell'orrore, mi terrorizzava (avevo otto anni), ma un paio d'anni dopo lo trasmisero in tv in seconda serata, sul secondo canale. Mi incuriosì, andai a ripescare il disco e piano piano me ne innamorai. Poi lo persi di vista. Negli anni trovai, grazie ad amici zerofolli, qualche spezzone del film qui e là ed infine, nel '99, uscì la versione su cd. Lo ascoltai quasi maniacalmente sino a che non decisi di riportarlo in scena.
- Cosa pensa del vostro lavoro?
- Ne sa poco o nulla: questo è il mio progetto e voglio che resti tale. Se Tito vorrà riproporre il suo Orfeo 9 lo farà quando, come, dove e con chi lo riterrà opportuno. Noi non possiamo che ringraziarlo eternamente per il permesso accordatoci.
- So che hai informato Renato dell'allestimento, che l'hai trovato educato e gentile, ma hai avuto una sensazione di sostanziale disinteresse da parte sua..
Beh, che un artista del calibro di Renato non si preoccupi dell'allestimento di un'opera da parte di una Compagnia piccola come la nostra, fa parte del gioco. Tra la fine degli anni Sessanta e l'inizio dei Settanta frequentava il Piper con i miei fratelli maggiori, e qualche volta è venuto a casa nostra.
- Due ultime domande: che tipo di locale è la Stazione Birra?
- E se un giovane d'oggi volesse intraprendere la carriera di attore/cantante/showman?...
- Il giovane in questione, oltre alla voglia, dovrebbe possedere doti quali l'impegno, lo studio, la dedizione e, soprattutto, l'umiltà. Solo così si creano le "possibilità" per affermarsi, nel lavoro come nella vita.
Diari e domande
Giorno 1
È partita da un giorno e già mi manca. Vorrei aver insistito, vorrei aver alzato la voce. Ma in fondo so che non sarebbe servito a nulla.
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Segnali di fascismo
Non serve correre!
Immagine di Franca giovane a Bagnoregio 1955, una vecchia segnaletica stralale. Anche se la segnaletica dell' immagine è modificata, e io sono un po' cresciuta, sono ancora una brava autista, nessun incidente e tantissimi chilometri sulle ruote. Quante volte ho scritto questa frase: "Non serve correre!" e ho fatto spesso post inerenti all'argomento, molte volte, ma le cose non cambiano. Per molti anni, ho insegnato codice della strada e dal 1958 sono perito d'infortunistica stradale. Ieri domenica, sono andata a Formetto, vicino Roma e ho percorso la strada Salaria, poi la Cassia bis, in 20 chilometri, con la mia vettura MBW compat, ho evitato 5 gravi incidenti stradali a ragione. Io li chiamo i 'domenicanti' sono quei conducenti che conoscono il volante e l' acceleratore, guardono sempre avanti, pretendono sempre di passare e fanno anche brutti gesti. Riscrivo ancora: "Non serve correre" e per evitare incidenti, bisogna solo rispesttare la segnaletica stradale, e la distanza di sicurezza. Ho sempre preferito la vettura con il cambio manuale. Qualche consiglio nella guida, se ci mettiamo a una velocità costante sulla corsia di destra sempre mantenendo una distanza dal mezzo che ci precede e deceleriamo, quando vediamo un ostacolo lontano, togliendo il piede dall' acceleratore, la vettura automaticamente perde velocità, scalando anche le marcie, e evitiamo di frenare all'ultimo momento, primo si ha un consumo minore di carburante, abbiamo anche un consumo inferiore di pneumatici e importanntissimo, siamo sicuri di arrivare. Con questo non possiamo evitare tutti gli incidenti, ma stiamo sulla buona strada. La mia velocità, per andare a Formello, circa 70/90 come prevede la segnaletica verticale, preciso che le vetture che mi superavano andavano minimo il doppio di me e bastava che la prima vettura della fila si fermasse, le altre sarebbero state coinvolte in una carambola di minimo di 30 auto. Il tempo che ho impiegato per arrivare 15 minuti. La nostra vita e il rispetto per la vita degli altri, ci deve far comprendere, che la prevenzione è il rispetto della guida, è alla base, per evitare incidenti. Perciò ripeto: "Non serve correre", altrimenti la nostra vettura si trasformerà da mezzo di locomozione in un'arma, che ci può cambiare la vita.
Franca Bassi
Parco giochi della mia infanzia
«Benedetto Bush! Povera Chiesa! Misera Italia»
Note a làtere:
2. Molti operai morti lavorano in nero in ditte del Nord e del Sud: il nero unifica la Nazione che Bossi vorrebbe divisa. La colpa non è delle ditte che assumono in nero, ma degli immigrati che non solo lavorano in nero, contribuendo all’economia sommersa e alla evasione delle tasse, ma vengono anche ad arrecare danni gravi venendo a morire qui, mentre potrebbero tirare le cuoia al loro paese. Ingrati, non si contentano mai.
3. I difensori della «vita dal concepimento alla morte naturale», come mai sono afoni di fronte a queste morti ingiuste, indegne e orripilanti? La vita è diversa se riguarda gli immigrati o i nativi oriundi? Se così fosse vorremmo conoscere la graduatoria e la priorità.
4. Il ciellino Formigoni, vergine a suo dire, ci può dire i termini del contratto con la clinica di Santa Rita di Milano, clinica privata e lautamente convenzionata con la Regione Lombardia? Visto che siamo in argomento, l’esimio e cristianissimo presidente, mancato senatore, ci potrebbe fornire l’elenco delle convenzioni e relative competenze economiche con la Compagnia delle Opere a gestione di Comunione e Liberazione?
5. Apprendo da comunicazioni di amici che «Il Giornale» di proprietà dei Berlusconi, un giorno sì e l’altro anche chiede la mia sospensione a divinis, e questa è la prova che ormai il giornale del padrone ha perso la sinderisi se si sente minacciato (?!) da un parroco del centro storico di Genova e pretende che tutti osannino e s’inchinino al passaggio di sua bassezza (riferito alla statura – absit iniuria verbi! – ), senza se e senza ma. Poiché non leggo giornali pornografici, non leggo codesto foglio, anche se ogni tanto qualcuno mi passa qualche appunto che regolarmente cestino. Sono ansioso di essere ricevuto dal mio vescovo per potere leggere insieme a lui i miei scritti e verificarli alla luce della dottrina e della morale della Chiesa. Informo comunque per buona pace degli scribi berlusconiani che finora non sono stato mai richiamato né ho avuto appunti da parte dell’autorità di riferimento perché quello che scrivo e dico è perfettamente lecito e non sconfinano affatto dai due ambiti di competenza che sono appunti la dottrina e la morale. Ho l’impressione invece che «Il Giornale» non goda di buona fama presso gli ambienti seri, anche dentro la Chiesa.
Il regalo per i 100 anni di nonna Lidia: la laurea mai ritirata. «Costava 30 mila lire, non potevo spenderle» ., Stuprata e ripresa da 16 persone, la sua famiglia: "Devi stare muta"., Quando la realtà supera i sogni: il miracolo dei ragazzi problematici e delle periferie che trovano tutti lavoro
«Una volta, durante un esame di Morale avevo l’impressione che il professore guardasse il pulviscolo atmosferico. Allora mi fermai e smisi ...
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