21.6.08

RISTORANTI ETNICI




* RISTORANTE JAPPONESE KIMURA, era da tempo che volevamo provarlo e  possiamo dire che non ha deluso le aspettative. Locale accogliente, alcuni del personale parlano l’italiano perfettamente. Varietà di pesce, noi abbiamo preferito fare il bis di sushi di due belle portate. Molto buono, tra l’altro dicono che il sushi per chi è a dieta va benissimo: ti riempie, soddisfa il palato, senza farti ingrassare. Solo una cosa: perché Japponese con la J e non con la G? In viale Monza 4 a Milano. Chiuso il lunedì sera e domenica a pranzo.


 


* SHING YANG CHINESE RESTAURANT Se andate in Arabia Saudita a Medina, non dimenticate di fare un salto in questo curioso ristorante… cinese del nostro amico egiziano Taher Said Muhmed Abdaleh. Sembra strano trovare in un paese arabo la cucina orientale, eppure da quelle parti non è impossibile. Potrete gustare prelibate specialità. Tra il personale simpatici filippini. Ecco l’intero indirizzo:


Almadina Almonwara- Al SahaCenter – Khalid Bin Alwleed St. P.O. Box: 20330


 


* RISTORANTE INDIANO E PAKISTANO HIMALAYA, specialità Tandoori e curry, gradita la prenotazione. Ve lo consigliamo, anche se apparentemente piccolo, in realtà è molto accogliente carino e si mangia davvero bene. Molto buono il riso basmati dai diversi colori. Il personale è pakistano, sempre cordiale e disponibile. In Via Trivulzio Antonio Tolomeo 16 a Milano, aperto tutti i giorni dalle 10 alle 24, tra le fermate della Metro Gambara e De Angeli.


 


* RISTORANTE GIAPPONESE TOMOYOSHI L’avevamo sempre snobbato perché ci sembrava troppo occidentalizzato, falso giapponese gestito da cinesi e per di più “modaiolo”. In realtà si mangia molto bene ed andrete via soddisfatti. Abbiamo assaporato nuove specialità, un po’ frequente è l’uso delle uova, il tutto senza esagerare. Personale gentile, anche se in cucina abbiamo visto cuochi… non proprio orientali. Ma non fermatevi alle apparenze. In Via L. Sacco 4 a Milano, zona De Angeli.


 


* RISTORANTE USMAN E TAKE AWAY E’ un altro ristorante che dall’esterno non invoglia molto ad entrare. Non fatevi tradire anche questa volta dalle apparenze, all’interno è molto carino e più grande di quanto possa sembrare da fuori. Specialità indiane, turche ma anche…pakistane, il personale proviene dal Pakistan. Se snobbate i Take Away vi consigliamo in questi casi di non farlo, poiché il cibo è cucinato quasi subito ed è fresco. Unica nota stonata per chi è musulmano: prima il ristorante non serviva bevande alcoliche e per questo meritava  di essere fra i pochissimi ristoranti halàl pakistani in circolazione. Adesso è uno fra i tanti. In Via Panfilo Castaldi 27 a Milano.


 


* MO’MEN Sparsi per l’Egitto la catena di ristoranti “Mo’men” nati da un’idea dei fratelli Mo’men nel lontano 1988. Sono Take Away con una svariata scelta di panini e non solo, si mangia bene. È dal 1999 che li frequentiamo. http://www.momen-restaurant.com/


 



LEGGI IL RESTO QUI':


http://etnomondi1.splinder.com/post/17130324/RISTORANTI+ETNICI

Curiosità


Hello Kitty nominata ambasciatrice del turismo in Giappone. La gattina però vive a Londra da molti anni. Speriamo nessun problema!!!

La vittoria della Pace


E' estate.Lasciatemi dunque esagerare,e ribaltare lo sconsolato motto di Erasmo.      
Ma se non ci crediamo noi, alla vittoria,come possiamo convincere anche  gli altri ?
Abbiamo qualche motivo di speranza.







Ecco il primo:




"Il Sindaco di Bresso Fortunato Zinni [al centro ] dichiara il suo dissenso al pericoloso e scellerato progetto militare che l'amministrazione Bush sta cercando di imporre all'Europa senza consultare i cittadini". A questo link si trova il messaggio di adesione del primo cittadino bressese.


Ricordo che sul sito www.nonviolenza.net si può ancora firmare per la petizione online, che ha raccolto più di 122000 firme e l'adesione di molti personaggi della politica, della scienza, della cultura e dello spettacolo. E domani, sciopero mondiale della fame contro l'installazione dello scudo.


La seconda "news" (ma sì, concediamoci uno strappo anglofilo per una volta) è, in certo senso, conseguente alla prima, anche logica: il Tar di Vicenza ha bloccato i lavori per l'ampliamento della base Usa. Oltre alle irregolarità procedurali nelle gare d'appalto, il giudice veneto ha sottolineato che, riguardo al progetto, mancava un elemento essenziale, ovvio, banale: il consenso dei cittadini. Ciò che i movimenti per la pace vanno ripetendo da oltre un anno.



Non ci aveva pensato nessuno. E non mi riferisco tanto agli Usa, che della volontà popolare palesemente se ne sbattono. Alludo all'imbelle governo Prodi, che all'epoca non previde neppure quest'eventualità ma, nel patetico tentativo di dimostrare la sua sudditanza al permaloso e potentissimo "alleato", si affrettò a ratificare, con zelante servilismo, le decisioni del Capo d'Oltreoceano. Per uscire dalle pastoie dell'impopolarità, almeno qui in Italia,bastava indire un referendum. Ma, ripeto, non ci hanno pensato. Tutto vano, fra l'altro: Bush ha continuato a preferire Berlusconi fin quando, complici svariati fattori ( Mastella, Vaticano, rifondaroli e soci  affondati...),quest'ultimo è  tornato saldamente in sella.Insomma :  oltre al danno, la beffa.

Ma quanto è accaduto attesta che, malgrado il colossale sforzo intrapreso per imbavagliarci, i Golia nulla possono contro i Davide. Nulla possono, se noi non glielo permettiamo. Se non perdiamo la speranza e la consapevolezza del numero, dell'appartenenza, della dignità di ognuno.
Né si dimentichi che, a Vicenza, la protesta ha ottenuto successo anche grazie al convinto sostegno di molte associazioni cattoliche, e persino di numerosi vescovi. Non si tratta, insomma, dei soliti quattro foffi spinellati. Ed è forse un bene che Propaganda Fide metta in guardia sulla pericolosità del simbolo della pace, diabolico emblema di sincretismo, relativismo ecc. ecc. E' un bene perché è vero che i simboli sono linguaggio e, come tale, temibili per il potere. E, al tempo stesso, restano ciò che sono: colori, sorrisi, accenni. E' un bene perché dimenticano, o forse ignorano, la lezione di Capitini, don Milani, don Zeno, Giorgio La Pira e, tra i vivi, Alex Zanotelli [a lato, nella "sua" Korogocho] che da impenitente new age qual è non solo sfoggia uno scialle variopinto, ma una volta ha osato persino regalarmi una croce multicolore realizzata dai suoi amici africani! Troppo etno, troppo tribale. La vedesse il bianco signore d'Oltretevere, non mancherebbe di lanciare fulmini dalle sue diafane mani. Ma quelle, preferisce farsele baciare da quel perfetto modello di cristiano che è Silvio Berlusconi.



Ma quanto è accaduto attesta che, malgrado il colossale sforzo intrapreso per imbavagliarci, i Golia nulla possono contro i Davide. Nulla possono, se noi non glielo permettiamo. Se non perdiamo la speranza e la consapevolezza del numero, dell'appartenenza, della dignità di ognuno.




Né si dimentichi che, a Vicenza, la protesta ha ottenuto successo anche grazie al convinto sostegno di molte associazioni cattoliche, e persino di numerosi vescovi. Non si tratta, insomma, dei soliti quattro foffi spinellati. Ed è forse un bene che Propaganda Fide metta in guardia sulla pericolosità del simbolo della pace, diabolico emblema di sincretismo, relativismo ecc. ecc. E' un bene perché è vero che i simboli sono linguaggio e, come tale, temibili per il potere. E, al tempo stesso, restano ciò che sono: colori, sorrisi, accenni. Lasciamo che il Vaticano prosegua la sua crociata contro un pezzo di stoffa. Noi la ostentiamo con gioia, ben sapendo che dietro quel velo si cela l'avvenire di uomini e donne migliori.

Last but not least (aridaje...): l'ha decretato l'Onu, non i cittadini (anzi, le cittadine) che lo subivano da un pezzo: lo stupro diventa crimine di guerra. Non più un "reato minore", come orrendamente veniva considerato prima. Meglio tardi che mai. Ma niente ripagherà il dolore, l'umiliazione e  -                                           Artemisia Gentileschi, Susanna e i vecchioni, 1649.

non di rado - la morte di quelle donne e di quei bambini resi vittime senza valore del maschio bellicismo e delle sue virilissime guerre idolatre.

                                                                                                               






                                       Daniela Tuscano




Senza titolo 629

  VE LA RICORDATE QUESTA PISTA DI LATTA ?  :-)


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ricordate gente era il 3\1\1925 ma sembra oggi

«Dichiaro qui, al cospetto di questa assemblea e al cospetto del popolo italiano, che io assumo, io solo, la responsabilità politica, morale, storica di tutto quanto è avvenuto. L’Italia, o signori, vuole la pace, vuole la tranquillità, vuole la calma laboriosa. Noi, questa pace, questa calma laboriosa gliela daremo con l’amore, se è possibile, e con la forza se sarà necessario»
Benito Mussolini, discorso a Montecitorio dopo l’omicidio Matteotti, 3 gennaio 1925. Le parole di Mussolini sono state ricordate ieri da Silvana Mura (IdV) dopo la lettera di Berlusconi a Schifani in cui il premier si assumeva «la responsabilità politica» dell’emendamento che sospende i processi

La scelta di Washington: sottomettere l'Iran, assicurarsi l'Iraq

opendtheme2_logoGli Stati Uniti stanno affrontando decisioni militari e politiche chiave nei confronti di un aspro avversario, l'Iran, e di un avversario resosi alleato, l'Iraq. Il loro esito avrà importanti conseguenze sul futuro a breve e medio termine sia per il Medio Oriente che per gli stessi Stati Uniti.
La decisione relativa all'Iran, in sostanza, è se e quando entrare in guerra nel tentativo di contrastare e/o annullare lo sviluppo delle centrali nucleari iraniane. I segnali che questa prospettiva sta ritornando ad un'attiva considerazione da parte della Casa Bianca si accumulano da settimane. (Paul Rogers)

Continua su Le coordinate galat(t)iche.

Minoranze termometro dela nostra democrazia

dal il giornale di sardegna  del  20\6\2008   una  toccante   è bellissima intervista  a tullia  zevi 


Ludovica jona italia@epolis.sm

«Solidarietà  per i rom: perchè  hanno avuto un destino simile agli ebrei »Abbiamo il dovere di educare alla cultura della diversità,per preparare le nuove generazioni a questa sfida: l'integrazione è la via per il futuro


Oltre la solidarietà.ha voluto esprimere “fratellanza” per le popolazioni rom e sinte «che hanno condiviso con noi ebrei i campi di sterminio». E in un momento in cui gli zingari sono al centro del problema sicurezza, ha voluto ricordarne, commossa, la grande vitalità: «Nei campi, sapendo di essere destinate a morire, si accoppiavano continuamente e disperatamente: trovo questo un meraviglioso inno alla vita».
È con un intervento coinvolto e molto toccante che Tullia Zevi, giornalista e storica, prima donna presidente dell’Unione delle
comunità ebraiche italiane (Ucei), ha parlato della popolazione migrante per definizione,
all’incontro “1000 voci contro il razzismo”, organizzato all’Università La Sapienza di Roma.La sua interpretazione dell’ebraismo va oltre l’aspetto religioso: come persona «che ha vissuto sulla propria pelle il razzismo», vede nell'appartenenza a una minoranza, il ruolo speciale di coscienza critica della società.

Cosa  la spinge   a prendere posizione affianco alle popolazioni  rom e  sinti ?

Le minoranze sono un po’ il termometro del grado di democrazia di un Paese: dalle condizioni delle minoranze, da come vivono, si sentono e vengono tutelate, si misura la temperatura democratica della società. Quindi a unirci è il diritto della minoranza ad esistere. Ho sempre avuto molta solidarietà per i rom, ho sempre considerato con molta comprensione i loro problemi, perché hanno avuto un destino simile agli ebrei ed è un'ingiustizia che non se ne parli.

 In questo momento in italia s'associano   i rom ed in generale i migreanti  al problema  della sicurezza ...
È un problema che va inquadrato in un contesto molto più ampio: il fatto di passare da una società omogenea ad una realtà multiculturale, è un passaggio faticoso,che va gestito, studiato ed elaborato. Ma è una sfida che i nostri tempi ci offrono e la dobbiamo affrontare. E in parte già lo stiamo facendo: stiamo diventando sempre più europei, mentre il mondo di sta unendo con la facilità di comunicazione, di spostamento. È nella natura delle cose. Vi sono ideologie razziste di destra estrema che si radicano nella mancanza di cultura, nelle frustrazioni,ma credo, e spero, che l’Italia sia un Paese solidamente democratico.



come affrontare questo periodo di transizione  ?

Bisogna che le varie culture, pur preservando la loro identità trovino il modo di dialogare: in una società multietnica e multi culturale, la cosa importante è avere una propria identità, ma essere aperti al dialogo. L'unico orizzonte che ritengo possibile è quello del confronto e dell'integrazione.




lei ha fatto parte  della commissione interculturalità del ministero  delll'istruzione  nel 1998   quaòli nstrumenti abbiamo a disposizione oggi ?

Abbiamo il dovere di educare alla cultura della diversità, rafforzando gli strumenti dell’educazione e dell’istruzione, per preparare le nuove generazioni a questa sfida.Insegnare che siamo tutti abitanti di un unico mondo, dove l’unica razza esistente è la razza umana.La società è destinata a diventare sempre più interculturale e sempre più internazionale, e quindi noi dobbiamo seguire questo trend, cercare di contribuire culturalmente ai suoi valori.


La sua vita narrata da sua nipote  nel libro di recente pubblicazione  " ti rascconto la mia storia " è un diario tra generazioni  vche contiene un messaggio molto impotasnte per il futuro  ·.
Mentre le società, le tecnologie, le forme di comunicazione cambiano, l’incontro tra culture diventa anche verticale, oltre che orizzontale: è multidirezionale. Il dialogo è il tema ricorrente nel libro. Perché ci sono cose nella vita che vanno trasmesse, e non per un desiderio di vendetta, ma perché la conoscenza del passato è l'unico antidoto per la tutela dei diritti umani.

Quando era il presidente dell'ucei nel corso di una sua visita  a roma  Arafat la cerco per stringerle la mano  e lei ricambiò . C'è ancora qualche speranza nella pace israele-palestina  ?

Più che speranza, c’è necessità. Sono due culture che sono cresciute fianco a fianco: si dice che sono due popoli condannati a coesistere, io dico che sono destinati a vivere insieme. Prima sarà,meglio sarà.


20.6.08


dal il nord sardegna del 20\6\2008 una toccante è bellissima intervista a tullia zevi


«Solidarietà per i rom: perchè hanno avuto un destino simile agli ebrei»

Ludovica jona italia@epolis.sm
Oltre la solidarietà.ha voluto esprimere “fratellanza” per le popolazioni rom e sinte «che hanno condiviso con noi ebrei i campi di sterminio». E in un momento in cui gli zingari sono al centro del problema sicurezza, ha voluto ricordarne, commossa, la grande vitalità: «Nei campi, sapendo di essere destinate a morire, si accoppiavano continuamente e disperatamente: trovo questo un meraviglioso inno alla vita».
È con un intervento coinvolto e molto toccante che Tullia Zevi, giornalista e storica, prima donna presidente dell’Unione delle
comunità ebraiche italiane (Ucei), ha parlato della popolazione migrante per definizione,
all’incontro “1000 voci contro il razzismo”, organizzato all’Università La Sapienza di Roma.La sua interpretazione dell’ebraismo va oltre l’aspetto religioso: come persona «che ha vissuto sulla propria pelle il razzismo», vede nell'appartenenza a una minoranza, il ruolo speciale di coscienza critica della società.
Cosa la spinge a prendere posizione affianco alle popolazioni rom e sinti ?
Le minoranze sono un po’ il termometro del grado di democrazia di un Paese: dalle condizioni delle minoranze, da come vivono, si sentono e vengono tutelate, si misura la temperatura democratica della società. Quindi a unirci è il diritto della minoranza ad esistere. Ho sempre avuto molta solidarietà per i rom, ho sempre considerato con molta comprensione i loro problemi, perché hanno avuto un destino simile agliebrei ed è un'ingiustizia che non se ne parli.
In questo momento in italia s'associano i rom ed in generale i migreanti al problema della sicurezza ...
È un problema che va inquadrato in un contesto molto più ampio: il fatto di passare da una società omogenea ad una realtà multiculturale, è un passaggio faticoso,che va gestito, studiato ed elaborato. Ma è una sfida che i nostri tempi ci offrono e la dobbiamo affrontare. E in parte già lo stiamo facendo: stiamo diventando sempre più europei, mentre il mondo di sta unendo con la facilità di comunicazione, di spostamento. È nella natura delle cose. Vi sono ideologie razziste di destra estrema che si radicano nella mancanza di cultura, nelle frustrazioni,ma credo, e spero, che l’Italia sia un Paese solidamente democratico.
come affrontare questo periodo di transizione ?
Bisogna che le varie culture, pur preservando la loro identità trovino il modo di dialogare: in una società multietnica e multi culturale, la cosa importante è avere una propria identità, ma essere aperti al dialogo. L'unico orizzonte che ritengo possibile è quello del confronto e dell'integrazione.
lei ha fatto parte della commissione interculturalità del ministero delll'istruzione nel 1998 quaòli nstrumenti abbiamo a disposizione oggi ?
Abbiamo il dovere di educare alla cultura della diversità, rafforzando gli strumenti dell’educazione e dell’istruzione, per preparare le nuove generazioni a questa sfida.Insegnare che siamo tutti abitanti di un unico mondo, dove l’unica razza esistente è la razza umana.La società è destinata a diventare sempre più interculturale e sempre più internazionale, e quindi noi dobbiamo seguire questo trend, cercare di contribuire culturalmente ai suoi valori.
La sua vita narrata da sua nipote nel libro di recente pubblicazione " ti rascconto la mia storia " è un diario tra generazioni vche contiene un messaggio molto impotasnte per il futuro ·.
Mentre le società, le tecnologie, le forme di comunicazione cambiano, l’incontro tra culture diventa anche verticale, oltre che orizzontale: è multidirezionale. Il dialogo è il tema ricorrente nel libro. Perché ci sono cose nella vita che vanno trasmesse, e non per un desiderio di vendetta, ma perché la conoscenza del passato è l'unico antidoto per la tutela dei diritti umani.
Quando era il presidente dell'ucei nel corso di una sua visita a roma Arafat la cerco per stringerle la mano e lei ricambio . c'+è ancora qualche speranza nella pace israele-palestina ?
Più che speranza, c’è necessità. Sono due culture che sono cresciute fianco a fianco: si dice che sono due popoli condannati a coesistere, io dico che sono destinati a vivere insieme. Prima sarà,meglio sarà.

come passa il tempo vent'anni nfàù se ne andava Andrea pazienza

Vent'anni fa ci lasciava Andrea Pazienza. Non ho mai saputo molto di lui, nel periodo della sua fulminea, e fulminante carriera, attraversavo una fase di ripiegamento su me stessa, sbalestrata da quegli Ottanta che i parolai attuali, semplificatori delle coscienze, inflazionano con l'immeritato aggettivo "favolosi". E che invece - parafrasando Paolo Rossi - furono veramente di merda. Gli anni dell'edonismo reaganiano, della Milano da bere, del craxismo (antenato del berlusconismo, già rampante in tv), di Sotto il vestito niente. uesta la non-cultura dominante, incubazione/incubo maligno dello sfacelo odierno. Ma in quel riassettarsi del Potere, nel reazionarismo di ritorno, tecnologico e invasivo, resistevano plaghe di voci libere, scorrette, fugaci anch'esse, come il periodo che vivevano - o, forse, subivano -, senza tetto né legge, anarchici del sentimento prima che del pensiero.Erano i sussulti delle ultime radio indipendenti, gli stordimenti tondelliani, le frasi smozzicate di Vasco Rossi, l'anima libertaria e reduce che venivano immortalati nei tratti nervosi di "Paz". Per ironia della sorte, quel nome che evocava virtù secolari era poi riassunto nel secco contrappunto d'uno sparo da fumetti, "Paz", interruzione esso stesso, nulla di completo, nemmeno nella follia: nulla di catalogabile, e la spirale della frammentazione e dell'incompiutezza restavano la sigla del genio di Andrea. Unico e definito proprio perché mozzato, come la gioventù schieliana dei suoi personaggi segaligni, strappati, adunchi, d'una creatività più ferita che malata, o entrambe le cose; ma consapevole che il futuro prossimo le era precluso, e non le restava che annullarsi, smarginata in un fondo di bottiglia.


 


Daniela Tuscano

L'anarchia degli indifferenti e la dittatura dei furboni





In molti avevano ritenuto che questa volta le cose potessero cambiare, invece, dopo poco più di un mese dall'insediamento a Palazzo Chigi, Silvio Berlusconi ha gettato la maschera del pacificatore nazionale ed è tornato quello di sempre: un piazzista settantunenne che ha sdegno per lo stato civile e per chi si frapponga ai suoi disegni, colleziona pessime figure all'estero e provvedimenti giudiziari in patria, emana editti bulgari e leggi ad personam, pronuncia battute offensive e semina discredito contro la magistratura, il giornalismo e chiunque non la pensi come lui, facendo leva sulla demagogia più becera.

L'approvazione in Senato dell' emendamento al decreto sicurezza che chiede la sospensione dei processi penali relativi a fatti commessi fino al 30 giugno 2002 «che si trovino in uno stato compreso tra la fissazione dell'udienza preliminare e la chiusura del dibattimento di primo grado», con l'obiettivo evidente di bloccare la sentenza del processo Mills, in cui il primo ministro è imputato di corruzione in atti giudiziari e rischia fino a 8 anni di carcere, costituisce una delle pagine più buie della storia della nostra democrazia. Oramai non ci troviamo più dinanzi ad un Parlamento democratico, ma ad una camera di ratifica delle decisioni di un principe, peraltro di caratura morale assai scarsa. Due giorni fa Eugenio Scalfari scriveva: «Attenti al risveglio, può essere durissimo. Può essere il risveglio di un paese senza democrazia. Dominato dall’antipolitica. Dall’anti-Europa. Dall’anarchia degli indifferenti e dalla dittatura dei furboni. Io trovo che sia un pessimo clima». Oltre (....)  continua   su  qui  sul  blog   (   a  cui partecipo e  di  cui sono sostenitore  come potete  vedere dal banner  )  di blogazione.splinder.com/



 

dalla sardegna occupata dalle basi nato una bella news






  dalla nuova sardegna  del 20\6\2008  proprio alla vigilia del solstizio d'estate   una  Bella  news 


 TEULADA. L’esercito abbandona le trincee e restituisce i tratti di costa più ...A cavallo oltre il filo spinato Saranno possibili anche percorsi guidati dentro il poligono di tiro  Antonio Canu (Wwf): «Giusto aprire, ma con giudizio»Angoli ancora di perfetta solitudine


Da Cala Saghefusti sino a S’Aba Durci



Preferibile allora fare un giro intorno per individuare il sentiero che conduce la mare: lungo 150 metri, si conclude in una piccola caletta sabbiosa che, riparata al fondo di un’insenatura, si bagna in acque quasi sempre calme.
La costa orientale è molto più frequentata, specie nella parte più vicina a Olbia. Gli insediamenti iniziano a farsi meno fitti tra San Teodoro e Budoni. Per trovare qualche arenile più solitario bisogna inoltrarsi nella strada che unisce i due paesi spingendosi verso la costa. Procedendo da San Teodoro si trova prima il parcheggio della spiaggia Isuledda; poi, continuando lungo lo sterrato che si avvicina ancora di più al mare, si trova un primo tratto di arenile, Costa Caddu - ad arco, col fondo di ghiaia grigia e rosata - e poi un secondo, Cala Saghefusti, anch’esso sassosa e ancora più appartata.
La solitudine è meglio garantita se ci si spinge a sud, specie nel Salto di Quirra. Una volta oltrepassato Tertenia bisogna imboccare, percorsa una ventina di chilometri, la deviazione per il castello (di Quirra), che si affaccia con le sue rovine da una rupe, sulla sinistra. Dopo 500 metri bisogna deviare in una strada bianca, non sempre percorribile. Ma vale al pena di rischiare, o procedere a piedi: si arriva a cala S’Acqua Durci. Sono sei chilometri di arenile, dove i pochi bagnanti possono ben tenere gli uni dagli altri distanze che garantiscono tutte le esigenze degli amanti della solitudine o, come si dice, la privacy. (s.t.)


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ALESSANDRO TEDDE

TEULADA. L’esercito abbandona le trincee e restituisce i tratti di costa più belli di Teulada a turisti e residenti. Dopo l’intesa per l’accesso alle spiagge del poligono firmata nel 2007 tra il Comune e il Primo Reggimento, si replica anche quest’anno con importanti novità. A cominciare da un accordo che, visti i risultati positivi, avrà validità triennale. Le altre novità riguardano l’apertura per la prima volta della spiaggia degli «americani» e la creazione di un «Itinerario costiero guidato» dove sarà possibile vistare i luoghi di costa più belli, finora chiusi.
L’accesso alle spiagge sarà regolamentato e limitato al periodo in cui l’attività addestrativa è sospesa, cioè tra il 21 giugno e il 19 settembre. Accanto alle novità di quest’anno, inoltre, c’è la riconferma delle aree già aperte con la firma della vecchia intesa.
La notizia è stata accolta positivamente dalle associazioni ambientaliste. Antonio Canu, responsabile nazionale del Wwf Aree protette, ha affermato che «l’apertura al pubblico del territorio di Teulada è positiva non solo a fini turistici, ma anche perché permette una sorta di riappropriazione culturale e conoscitiva di luoghi da tempo inacessibili».
A partire da domani, dunque, il poligono militare si trasformerà da area «off limits» a luogo aperto ai visitatori. La mappa delle concessioni è variegata. Andiamo per ordine.
La spiaggia di Portu Tramatzu col suo fondale di sabbia bianca e sottile, di fronte alla quale sorge l’Isola Rossa, sarà «disponibile» a partire dal tratto a est delle strutture balneari del Primo Reggimento corazzato.
Restano inacessibili, invece, una fascia di cinque metri di arenile e il cancello di accesso alla struttura. Nell’area di Portu Tramatzu sarà consentito il parcheggio degli autoveicoli, limitatamente a un perimetro recintato in prossimità della strada che conduce direttamente all’ingresso della spiaggia.
L’accesso alla spiaggia delle Sabbie Bianche con il suo splendido paesaggio di dune, macchia mediterranea e lentisco, sarà consentito per un chilometro e mezzo circa e fino a una profondità marina di 300 metri.Per facilitare l’ingresso dal territorio di Teulada sarà disponibile una strada, utilizzata dalle forze armate, che collega la statale 125 con con un’area, a Guardia Bue, che sarà utilizzata come parcheggio. La spiaggia degli «americani» (250 metri sul mare per 30 metri di profondità) sarà raggiungibile solo con un bus navetta messo a disposizione dal Comune di Teulada e attraverso un percorso specifico con ingresso dal cancello di Portu Tramatzu. L’accesso dei visitatori sarà contingentato.
Infine, attraverso un «Itinerario guidato, piccoli gruppi di persone potranno visitare i tratti di costa più belli e affascinanti compresi nel poligono». Molte le possibilità di affrontare i percorsi: a piedi, in bicicletta, a bordo di un fuoristrada e persino, per chi vuole, a cavallo. Il tipo di percorso verrà concordato di volta in volta tra il Comune e il comando del Reggimento.
Lo Stato Maggiore dell’esercito e il consiglio comunale di Teulada hanno già espesso parere favorevole per la conclusione dell’intesa, ora manca solo la firma del documento da parte del sindaco e del comandante della base militare.
Il Wwf, per bocca del responsabile nazionale Aree protette, Antonio Canu, sottolinea l’importanza di questi accordi e auspica il passaggio da una «tutela militare passiva a una tutela civile attiva». Per Canu, infatti, la presenza militare ha garantito finora una forma di tutela «passiva di importanti luoghi d’Italia, salvaguardandoli dalla speculazione edilizia e dall’urbanizzazione. Adesso però, è necessario che l’accesso alle spiagge sia pianificato e regolamentato con attenzione, al fine di tutelare luoghi di rara bellezza da una pressione umana eccessiva». (a.t.)
(Ha collaborato Enrico Cambedda)

per  ulteriori   approfondimenti

it.wikipedia.org/wiki/Teulada

http://tinyurl.com/4vlsg8

tinyurl.com/6bdrh2

Senza titolo 628

  VI PIACEVANO LE CANZONI DI MARINA REI ?  :-)


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Truffe ...

Genova : Hanno tentato di affittare una casa che non c'e' a un anziano sfrattato, prendendo anche una caparra, ma sono stati scoperti e denunciati.
E' successo a Genova dove una coppia ha raccolto per caso le preoccupazioni di un anziano sfrattato. I due hanno fatto finta di possedere un appartamento e hanno proposto all'anziano di affittarglielo chiedendo una caparra di 150 euro, che l'uomo ha versato loro, ma un suo amico, insospettito, ha avvertito la polizia che ha scoperto la truffa.

12enne rom aggredita a Milano




E’ accaduto ieri mattina, 17 giugno, alle 8 a Milano. La famiglia Covaciu, romena di etnia Rom, già oggetto di continue peregrinazioni per l’Italia a seguito di vessazioni, minacce e sgomberi, stava uscendo dalla tenda in cui da diversi giorni si era stabilita, in un microinsediamento nella zona di Gianbellino, quando è stata brutalmente aggredita da due italiani di età compresa fra i 35 e i 40 anni. Rebecca, 12 anni, nota per essersi aggiudicata in Italia il Premio Unicef – Caffè Shakerato 2008 per le sue doti artistiche applicate all'intercultura, e il fratellino Ioni, 14 anni, sono stati prima spintonati e poi picchiati. I genitori, uno dei quali è Stelian Covaciu, pastore della Chiesa Pentecostale, che assieme al fratello maggiore di Rebecca erano accorsi per difendere i figli, sono stati ricoperti di insulti razzisti, minacciati, indotti a lasciare immediatamente l’Italia e subito dopo percossi. I Covaciu a quel punto sono fuggiti verso la stazione di San Cristoforo, in piazza Tirana, e accorgendosi di essere ancora seguiti hanno chiesto aiuto ai passanti. Nessuno è intervenuto. Mentre la famiglia si stava avviando verso il parco antistante la stazione, la signora Covaciu, cardiopatica, è stata colta da un malore. Stellian Covaciu ha a quel punto contattato telefonicamente Roberto Malini del Gruppo EveryOne, che ha dato l’allarme facendo inviare sul posto una volante della Squadra Mobile di Milano e un’ambulanza. All’arrivo della Polizia, gli aggressori si sono dileguati. Prima ancora dell'aggressione, l’Unicef aveva manifestato indignazione per la vicenda della piccola Rebecca, simbolo di un'infanzia senza diritti. Il Gruppo EveryOne era in procinto di organizzare un ritorno della famiglia in Romania per sottrarla all'ostilità che colpisce i Rom a Milano. “Questa nuova violenza contro le famiglie Rom è spaventosa e deve sollevare la protesta della società civile” commentano i leader del Gruppo EveryOne Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau. “Quello che è avvenuto a Rebecca e alla sua famiglia è sintomatico del clima, ormai fuori controllo nel nostro Paese, di odio e intolleranza nei confronti del popolo Rom. Purtroppo non si tratta affatto di un caso isolato, ma dell’ennesimo gravissimo episodio di violenza, ai danni di una famiglia innocente, che rimarrà impunito e annuncia tempi davvero oscuri per l’Italia.” Il Gruppo EveryOne ha recentemente denunciato l'aggressione a Rimini, avvenuta nell'indifferenza generale, di una ragazzina Rom incinta, presa a calci da un italiano mentre chiedeva l’elemosina. A Pesaro, qualche giorno fa, Thoma, il membro più anziano della locale comunità Rom, sofferente di un handicap a una gamba e cardiopatico, è stato colpito al capo e umiliato in pieno centro storico. Nella stessa città, i parroci hanno recentemente vietato ai Rom di chiedere l'elemosina davanti alle chiese. Nei giorni precedenti all'aggressione della famiglia Covaciu, EveryOne ha ricevuto segnalazioni di numerosi episodi di violenza da parte di italiani nei confronti di persone di etnia Rom, soprattutto dei più deboli: bambini e donne. “L'attuale clima di discriminazione generale e l'atteggiamento ostile delle autorità,” continuano Malini, Pegoraro e Picciau “fanno sì che le persone aggredite non trovino più il coraggio di denunciare i loro aggressori. Inoltre, dichiarazioni come quelle del ministro dell’Interno Roberto Maroni, che predica la tolleranza zero contro i Rom, la loro schedatura con foto segnaletiche e addirittura il prelievo del DNA, lo sgombero indiscriminato e senza alternative di campi di fortuna e insediamenti regolari, la sottrazione dei bambini Rom alle famiglie senza mezzi di sostentamento – proclami che sconcerterebbero qualunque esponente democratico di un Paese civile –, finiscono per fomentare violenze e soprusi ai danni dei più indifesi". Assieme a EveryOne, anche Santino Spinelli, dell’Associazione Thèm Romano onlus, e il gruppo “Caffè Shakerato” di Genova, organizzazione per l'intercultura e il rispetto dei diritti dei bambini, esprimono la più viva preoccupazione per l’episodio, effetto ancora una volta dell’odio razziale che imperversa in Italia. “E’ necessaria una condanna unanime del mondo politico italiano e delle Istituzioni europee” concludono i leader del Gruppo “e sono ormai indispensabili provvedimenti seri contro chi viola i diritti umani e si fa portatore di violenze e discriminazioni di matrice xenofoba e razzista”.



Per ulteriori informazioni: Gruppo EveryOne
Tel:  334-8429527 331-3585406                                                www.everyonegroup.com
info@everyonegroup.com

19.6.08

SAD DOG NEEDS ADOPTION please HELP HELP HELP

Associazione Volontariato
Canili Milano
www.canilimilano.it e-mail info@canilimilano.it
Tel 338/83.60.753
Conto Corrente Canili Milano 0528 4758 6490 CAB 01604 ABI 03268
IBAN IT 39 L 03268 01604 052847586490
Rocky è un cucciolo di 7 mesi, sterilizzato, arrivato dalla Sicilia, come lui un altro centinaio di cuccioli, son tutti stati adottati ma contro di lui uno strano destino avverso si è scagliato. Adottato e poi ceduto per ben 4 volte, una serie di circostanze gli son state contrarie. Non ha problemi particolari, va semplicemente educato e amato, come tanti cuccioli, considerando anche che ha cambiato ben 4 famiglia. Ha convissuto con i bimbi ed è buono, non sporca in casa, va solo rassicurato. E' un cane troppo sensibile per stare in canile. Per questo ora andrà in pensione.
Chiediamo di divulgare questo volantino, e di appenderlo ovunque, abbiamo bisogno di trovar a Rocky immediatamente una famiglia, e anche di contributi per mantenerlo.
Grazie a nome del piccolo siculetto sfortunato http://www.canilimilano.it/index_senzaNews.htm

first step

...è sempre quella stanza arancione a farti da cornice al risveglio, quelle lenzuola bordò e quell abbraccio . you open your eyes and see a new day, grab it with two hands, look into the future ...


grab it and hold it


look into future's eyes


Ad personam

salva_slip

Sicurezza ed intercettazioni


esercito2



 


Senza titolo 627

  VE LO RICORDATE IL TELEFILM V-VISITORS ?  :-)


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Pensando a te




Pensando a te

 

 

Quando il cielo farà scuro

ed io sarò come un albero perso nelle campagne

pregherò il vento di venirmi incontro

e se anche le mie fronde saranno piegate verso altri confini

raccoglierò la forza per porre nel firmamento

questa mia ultima lettera scritta per te... e solo per te.

Perché io sia poeta un ultima volta per il tuo cuore

rimasto affacciato al balcone della vita per vedere

i passaggi di chi amasti come io stesso ti amai.

Quel giorno il verso sarà chiaro e trasparente e seppure

poco ricercato, nella sua ingenuità raccoglilo come i mazzi

di fiori di campo che ti regalai vestito di sogni e stelle.

Oggi sono qui per quel domani, per renderti quel che mi hai dato

nell’Intreccio di mani e parole che nessuno potrà mai disfare

certo del mio dire bagnato da quello che non ho saputo fare.

Pronto a solcare un altro passo con l’aratro del pensiero

desueto e stanco come un cavaliere medievale che torna

alla sua bella per degnarla della propria vita.

Quando il cielo avrà appena fatto luce ed io sarò di nuovo un filo d’erba

e il vento il raccoglitore della mia prima parola come lo fu per l’ultima

quel giorno il mondo intero ascolterà per te il mio...Ti amo!






ENRICO CARLOSTELLA

“Compagni di Viaggio” intervistaMamdouh sull’Islam e sui Mondi Etnici.


 



Ho cominciato a seguirvi da poco tempo. Ci potete raccontare come nasce la rivista “Etnomondi” e il blog relativo  http://etnomondi1.splinder.com/ ?


 


- La rivista è nata 11 anni fa (1997) con il nome "Mondi lontani" dal 2006 si chiama "Etnomondi" più originale e al passo con i tempi. La rivista "abbraccia" tutto il mondo etnico, senza fare distinzione fra razze e religioni. Nel 1999 volevamo aprire un sito, ebbene, il sogno si è realizzato nel 2006, ben...7 anni dopo, meglio tardi che mai no?


 


Siete tutti mussulmani ?


 


- No, è questa la chiave del nostro successo, che non è la popolarità, bensì l'amicizia che ci lega. Non facciamo alcuna differenza fra un musulmano, un cattolico, un buddista o altro. Possiamo tranquillamente vivere uniti e andare d’accordo. Nel 2000 abbiamo scritto in gruppo –anche se l’autore sono io -  il libro “Mondi Religiosi  Se osservate un gruppo di bambini multi-etnico noterete subito che l'italiano gioca con l'arabo o il sudamericano senza pensare minimamente alla provenienza del compagno di giochi, nè tanto meno al credo religioso. Dovremmo imparare dai bimbi. Un' altra cosa, "musulmano" -che significa "sottomesso a Dio"- con una "S", non come molti dicono o scrivono. In arabo si dice "muslim" e non “musslim”.


 


Come è nata la tua conversione all'Islam ?


 


- La storia è lunga, la mia conversione è nata lentamente, dopo anni di studi sulle religioni, non è stata una decisione veloce. La data? 20 Gennaio 1998, quasi 11 anni fa.


 


Come l'hanno presa i tuoi genitori e parenti ?


 


-Bhe, all'inizio non bene. La poca conoscenza di qualcosa che prima di allora si ignorava completamente, o quasi,  crea problemi, la paura di essere giudicati “Ecco, chissà la gente cosa penserà di noi quando saprà che sei musulmano!” la non conoscenza crea pregiudizi, paure inutili. Se conosci una cosa veramente bene non la temi affatto e non la disprezzi. La paura della gente verso l’Islam e i musulmani non è il velo della donna o la barba dell’uomo, nè tanto meno il terrorismo, che fra l’altro non fa parte dell’Islam. La gente teme che l’Islam cancelli le loro tradizioni, che sostituisca la loro religione, che imponga usanze e modi totalmente diversi dai vostri. Vi assicuro che non è questo il vero problema, il vero pericolo è L’IGNORANZA.


 


Come hai scelto il nuovo nome ?


 


-Non volevo un nome comune, ho scelto il nome Mamdouh che significa "Onorato, Lodato" perchè mi piaceva la pronuncia con quella (H) finale aspirata. Il significato poi è bellissimo.


 


Ti senti solo islamico musulmano oppure anche cattolico o tutte e due insieme ?


 


- Mi sento semplicemente musulmano italiano. Non sono arabo e nemmeno cattolico, non rinnego nulla, sono felice di essere stato cristiano praticante per molti anni, tutto questo mi ha arricchito. Amo il Corano come i libri originali della Bibbia: Antico Testamento (Torah) Nuovo Testamento (Vangelo di Gesù). Essere musulmano non significa cambiare nazionalità o razza per diventare arabo, come non tutti gli italiani sono cattolici.


 


Come spiegheresti ai seguaci della Fallaci (o a essa se fosse ancora viva) la differenza secondo me comune a tutte le religioni, fra  moderati di cui tu parli in questo sito ed i fondamentalisti quelli che tu critichi e condanni ?


 


- L'Islam insegna l'equilibrio. Il vero musulmano deve essere equilibrato nel modo di pensare, vivere, parlare, nel comportamento verso gli altri... Non amo criticare il prossimo però non posso nascondermi nemmeno dietro alla menzogna, il Vero Islam non è né estremismo, nè laicità. Sono stato in Egitto recentemente –non è la prima volta- ed ho notato musulmani laici che amano troppo le mode, non pregano e "scimmiottano" gli occidentali diventandone delle brutte copie, come ho notato musulmani troppo rigidi, con la barba lunga, il galabeya, severi, senza accennare ad un sorriso. L'Islam non è nè l'uno nè l'altro, il musulmano può benissimo praticare la sua religione e sorridere al prossimo. L’apertura mentale è fondamentale, senza eccedere naturalmente. Il nostro Profeta Muhammad era dolce di carattere, come lo erano gli altri profeti.


 


La religione islamica e creazionista o evoluzionista ?


 


-Mamma che domande complicata.... Dunque, il "creazionismo" significa credere che tutto ciò che ci circonda è creato da un Entità sovrumana, quindi da IDDIO L'ALTISSIMO. Gli evoluzionisti spesso raccontano la storia in modo fantasioso che non corrisponde totalmente alla realtà, purtroppo gli uomini danno più credibilità agli evoluzionisti che alla Vera legge Divina di Dio che troverete anche nel Sacro Corano.


 


Dopo l'11 settembre, tempo di caccia alle streghe per voi musulmani , ti è venuta la crisi della tua conversione oppure essa si è rafforzata ?


 


- Mi è venuta molta tristezza, perchè ho visto con i miei occhi che il mondo ha fatto enormi passi verso la ...regressione, è regredito invece di progredire. Non mi riferisco solo al terrorismo, anche al concetto errato sull'Islam, alle informazioni deformate sulla mia Religione. Non ho mai avuto crisi per la mia conversione, poichè prima di convertirmi ho pensato subito "Se devo fare questo passo, devo farlo bene e con convinzione altrimenti non prendo l’iniziativa". Si è rafforzata sicuramente, però ho sofferto molto, il doppio di voi, non solo per l'attacco agli innocenti, anche per quell'ondata di islamofobia esplosa subito dopo quell'attacco e che ha travolto tutti. Quel giorno i pregiudizi celati sono venuti a galla. Il compito di "Etnomondi" è di abbattere nel suo piccolo tutte quelle barriere che dividono i popoli.


 


Da quello che si legge nei tuoi post e sul tuo sito www.huda.it (   citato precedentemente  ) come consideri i kamikaze,  le bombe e le uccisioni di occidentali per le vignette contro Maometto?


 


- Prima di tutto il sito ( huda.it ) non è gestito da me, come ho letto in certi siti e non l'ho creato io. Faccio parte del team di quel sito, ed ho contribuito per migliorarlo con i consigli, le mie lezioni sui Profeti, sui paesi arabi...E' stato creato da alcuni miei amici siriani ed egiziani ispirati a...Mamdouh. Io volevo aprire un sito tutto mio con il loro aiuto, i quali hanno preferito creare un sito per tutti e di tutti, una scelta azzeccata, visto l’interesse riscontrato da parte del pubblico. Sono contro  ad ogni tipo di violenza, da qualsiasi parte provenga. Quindi sono contro al terrorismo, alle bombe, ma anche alle vignette contro il mio Profeta Muhammad (Maometto).


 


A chi volesse avvicinarsi ( per curiosità, perchè vuole eliminare dei pregiudizi, o conoscerla meglio ) alla religione islamica, oltre la lettura del Corano, cosa consigli ( libri, film, siti , ecc ) ?


 


-Prima di tutto non consiglio subito di leggere il Corano, per comprenderlo meglio consiglierei di leggere libri sull'Islam scritti da musulmani e non dai soliti arabisti, islamisti che non sono di fede musulmana e che scrivono i loro libri, senza convinzione e coinvolgimento. Ci sono molte inesattezze nelle loro opere.


 


Secondo te esiste un Islam laico, cioè separato dallo stato, per dirla alla occidentale libera chiesa in libero stato ?


 


-Non esiste l’Islam laico, come ho già spiegato. Certo, il musulmano può benissimo vivere in uno stato laico, senza confondere però la religione con lo stato nel quale vive e nemmeno costringere lo stato ad essere religioso.


 


A quali di questi gruppi \ correnti musulmani http://it.wikipedia.org/wiki/Islam#Gruppi_religiosi appartieni , ti identifichi  ?


 


- Esiste un solo VERO ISLAM e mille gruppetti che vivono intorno e che si spacciano per Islam. Seguo semplicemente il Corano, i Detti del Profeta Muhammad. Se proprio devo parlare di categorie posso dire di seguire la Sunnah del Profeta, quindi sono sunnita.


Prima di concludere vorrei dire ai lettori di non giudicare frettolosamente qualcosa che non si vive sulla propria pelle, e di ragionare con la propria testa senza farsi condizionare dalle solite informazioni.


 

18.6.08

MATURITA': GAFFE MINISTERO, DEDICATA AD UN UOMO POESIA DI MONTALE

Roma, 18 giu - Gaffe del Ministero della Pubblica Istruzione nella traccia di uno dei temi sottoposti oggi agli studenti che affrontavano la prima prove dell'esame di maturita'. La poesia di Eugenio Montale, ''Ripenso al tuo sorriso'', in base alla quale si chiedeva al candidato di individuare e commentare le parti in cui si parlava del ''ruolo salvifico e consolatorio svolto dalla figura femminile'', e' stata in realta' dedicata dal premio Nobel ad un uomo, il ballerino russo Boris Kniaseff.Infatti vella prima strofa - si legge nella traccia fornita questa mattina dal  ministero agli studenti - il poeta esprime, in una serie di immagini simboliche, da una parte la sua visione della realtà e dall’altra il ruolo salvifico e consolatorio svolto dalla figura femminile”. Inoltre, si legge: “Il ricordo della donna è condensato nel suo viso e nel sorriso, nel quale si manifesta "libera", la sua "anima"”. Infine, si sottolinea come “nell’ultima strofa ricorrono espressioni relative sia alla condizione interiore del poeta, sia alla pensata effige  della donna”. 
Questi versi, infatti, sarebbero stati dedicati ad un compagno di scuola, come dimostra anche Maria Luisa Spaziani, che non solo è nota per esser esperta di Montale, ma anche donna legata al poeta da un lungo e profondo vincolo sentimentalmente. L'errore, scoperto da esperti dell'opera del poeta italiano, ha causato un autentico tam-tam su tutti i blog e i siti degli studenti che oggi  commentavano le tracce del tema di italiano.Ora  io  mi chiedo  è una  gaffe   voluta  o non voluta  ? o come  è sempre  accaduto n on è una novità. Né tantomeno uno scoop. Dato che già in passato, per non dire quasi ogni anno, il ministero dell’Istruzione ha proposto tracce per l’esame di maturità contenenti errori più o meno grandi. A volte si è trattato di “abbagli”, altre volte di “sbagli”, “errori tecnici” e “cattive interpretazioni”.
Inizialmente  io credevo  che fosse una svista  benevola   un  segno d'apertura   di questa   classe politica  verso   l'amore  omosessuale , o   chevolessero paragonarlo   ( e  quin bdi confermassero  alcuni  recenti  studi  dei alcuni scienziati svedesi )  a quello etero  femminile  in particolare   , ma poi questa  mia  " sensazione "  ottimista  è stata messa  in discussione  dalla i
ronica la dichiarazione del presidente dell'Arcigay, Aurelio Mancuso, il quale sottolinea il ''paradosso'': ''forse si temeva che gli studenti rimanessero basiti davanti ad un testo cosi' bello dedicato da un uomo ad un altro uomo.
 ecco il testo  a voi ogni commento in merito

Ripenso il tuo sorriso, ed è per me un'acqua limpida

Ripenso il tuo sorriso, ed è per me un'acqua limpida
scorta per avventura tra le petraie d'un greto,
esiguo specchio in cui guardi un'ellera i suoi corimbi;
e su tutto l'abbraccio d'un bianco cielo quieto.
Codesto è il mio ricordo; non saprei dire, o lontano,
se dal tuo volto s'esprime libera un'anima ingenua,
o vero tu sei dei raminghi che il male del mondo estenua
e recano il loro soffrire con sé come un talismano.
Ma questo posso dirti, che la tua pensata effigie
sommerge i crucci estrosi in un'ondata di calma,
e che il tuo aspetto s'insinua nella mia memoria grigia
schietto come la cima d'una giovinetta palma...


da "Ossi di seppia"



Senza titolo 626

Marina di Ragusa


   Estate alle porte.


Rigagnoli attoniti
rovistano gli stagni
bagnandosi di sole
discende la luna
dall'altipiano
mentre i fiori
ripescano i colori
e i volatili garriscono
s'invera così
l'arrivo
di una nuova estate.

Mario Rigoni Stern 1921-2008

Nell'estrema naturalezza del suo ciclo vitale, Mario Rigoni Stern era, è, continuo, circolare, infinito. Prosegue il viaggio, solcando lande d'un rosa bigio, preannuncianti lo stupore delle aurore slave. Ma Mario era, è, soprattutto tundra, inverno, come ha notato Paolo Rumiz su "Repubblica". L'ultima volta che l'ha visto, stringendo la sua mano ancor salda e scabra, ha avuto la percezione che stesse tramutandosi in bosco. Muschio, guazza, foglie bagnate, frulli di passeri, frugalità di camini accesi, questo e molto altro è stato Mario. La sua elementarità spaziale aveva un sentore cosmico. Una vicinanza biblica con la terra, permeata da un misterioso Tao.
Mario era restituzione,senso della precarietà e roccia verso l'orizzonte.Saperlo lì, nel suo Veneto rorido di cielo, confortava. Dava la certezza del compattarsi del tempo, della regolarità del vivere, della rappacificazione col creato. Bambini, il suo Sergente nella neve ci aveva scaldato lacrime affettuose. Cinquant'anni dopo la prima edizione, eccolo in scena, nel grandioso affresco corale di Marco Paolini. Ma se in Marco gli occhi piovono di ariosità ruzantiane, in Mario tutto era come trattenuto, raccolto, silente. Non un fiato di troppo. Stagioni. Solo quelle, il suo punto d'arrivo. La sua quinta stagione, quella umana, è terminata due giorni fa. Ma il viaggio prosegue. Perché Mario ha raggiunto l'albero, la pietra, la festuca. Si è eternato evolvendo; e la morte non è, per lui, spegnimento, ma transustanziazione. Sì, finché è stato uomo, Mario stava in simbiosi con la neve, i ciocchi, i rossori gelati. Eppure stamane, quando finalmente il sole è ricomparso dopo giorni autunnali, era come se la terra ringraziasse l'umano divenuto seme, senza il quale nulla sussisterebbe. E lo ha riaccolto nel grembo dal quale tutti usciamo, ma di cui egli solo aveva consapevolezza, con l'antico e semplice saluto: "Bentornato, Mario".



 


Daniela Tuscano

viva la vida


una mia utente dell'altro mio ( e vostro se avee un account e quindi siete già membri di splinder , o volete farvelo ) cdv.splinder.com che ha appena avuto un figlio ne trovate la loro foto sopra ha scritto questo post toccantre e pieno (dfa qui il titolo ) di gioia e forza di viovere nonostante la sua situazione



eccomi qui con il mio dolce principino, Stefano Pisa nato il primo maggio 2008. E' nato a 41 settimane più due giorni. Il parto è stato molto doloroso, però tutti i dolori li ho dimenticati appena l'ho visto. Ora è in braccio a me e sonnicchia, lo allatto io ed è bellissima la sinergia che si è creata tra noi due. Appena nato aveva la testa a cono, poichè era molto grosso e ha tribolato molto prima di uscire, ma appena i medice me lo hanno messo vicino per me era il più bel bambino del mondo con quei suoi occhietti blu aperti come se fosse pronto ad esplorare il mondo. A distanza di qualche ora dal parto non ho resistito e non ho atteso le ostetriche par lavarmi e vestrimi. Ho fatto tutto da sola. Flebo o no mi sono recata al nido e l'ho cercato. Il babbo lo aveva lavato, però ha rotto il celluare con cui ha fatto le foto del suo primo bagnetto. Stava ancora nella scatola termica (è una prassi per far abituare il bambino gradualmente alla temperatura esterna all'utero) l'ho preso e l'ho attaccato al mio seno.I medici dell'ospedale di prato sono stati mmolto bravi nel seguire la mia gravidanza. La prima sera ha dormito, ma la seconda - quando ho avuto la montata lattea - cercava con una dolcezza inspiegabile il mio seno e per la prima volta si è attacca con voracità: lo guardavo e piangevo per la forza vitale che dimostrare ne succhiare, tutt'ora lo fà con una serietà . Più lo guardo e più lo vedo bello e furbetto come me ed è bello vedre che ora inizia a cercarmi a giocare col mio viso a piangere se mi sposto da una stanza all'altra. Ora, a volte, dorme nel mio letto di pomeriggio appoggiato sulla mia pancia. Inizia a giocare con la giostrinada culla. Ora vi saluto perchè Stefano inizia a lamentarsi.

Senza titolo 625

  VE LO RICORDATE IL FUMETTO LUPETTINO ?  :-)


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il bellissimo film la sposa siriana altro che le solite americanate

Alla fine dopo una sofferenza ( perchè tutte sono adatte , secondo me , al tema del film ) fra ninna nanna dei Mcr ( trovate qui un video stupendo e qui il testo ) e la donna cannone di Francesco De Gregori de Gregori ( qui il testo ) ho optato per Im Nin'Alu ( di cui trovate sotto un video e qui il testo mi spiace non averlo potuto riportare ma non capisco il perchè mi scombussolava il template ) della madonna israeliana la cantate Ofra Haza consigliatami da uno dei migliori cdv esterni in questi 4 anni d'attivita' del mio \ nostro blog lisoladelpiratadellamor.splinder.com/




ieri in una giornata di “piattezza “ televisiva ( film già visti e stra visti , tanto da sapere a memnorioa le parole e d'anticipare la scena successiva , programmi mediocri o spazzatura , partite degli europei , o la spazzatura --- salvo qualche eccezione --- degli ultimi 15- 20 anni proveniente dagli Usa , e Remarque vari ) sono riuscito a vedere in dvd il film la sposa Siriana di di Eran Riklis del 2004. Devo ringraziare la bellissima ( e formativa sul mondo ) rivista settimanale l'internazionale per averlo messo in vendita in edicola oltre che sul suo sito e per giunta con gli extra ) che desideravo vedere da tempo attratto da questa recensione :<< (....) Nato da una coproduzione Franco-Israeliana-Tedesca di altissimo livello, "La sposa siriana" è un film che vale la pena vedere per molte ragioni. Perché dà l'idea della situazione dei drusi del Golan, popolazione di cui non si parla molto nei media ufficiali e non solo qui in occidente , ma anche perché è un film poetico, fatto di piccoli gesti, di sguardi e di movimenti appena percettibili, messi tuttavia in evidenza da una regia sicura e discreta. Ma si può anche notare una certa ironia, soprattutto nel constatare come certe zone della terra, benché contese politicamente, nella normale amministrazione siano spesso dimenticate da una burocrazia ottusa ed implacabile. (...) >> di filmup. Esso è come dicono le recensioni " Un film ironico e intelligente. Il dolore personale di Mona rappresenta il caos dell'intero Medio Oriente".­ - New York Post e "La storia di tutte quelle linee invisibili che dividono le persone e distruggono i sogni".­ - Newark Star-Ledger .
Infatti io l'ho trovato un film toccante ,. ironico , graffiante . La compagnia con cui l'ho visto ieri ( e una ragazza mia compaesana che studia arabo a Milano lo ha rivisto volentieri ) . Una storia semplice eppure emozionante che Impregnati e contaminati da una sempre più vieta cinematografia Usa, restiamo estasiati, stupiti quando, se ci è rimasto ancora un barlume di sensibilità, "incappiamo" in una pellicola come La sposa siriana....Un racconto condotto con intelligenza e grande misura, concretamente politico ma insieme poetico ed emozionante, che apre una finestra su una delle tante prigioni del mondo...Bellissimo film, veramente fatto bene, interessante, divertente , La trama, delicata ed attuale, è stata sviluppata con intelligenza e sensibilità. Un bel modo per avvicinarsi ad un mondo diverso dal nostro, quello occidentale. Ottima la scelta di sottotitolare il film lasciandolo in lingua originale anche. ...ma se poi si volesse sottilizzare, il problema di Mona non é solo quello di essere drusa ma di vivere nel Golan, che é una regione contesa tra Israele e Siria, e da qui i problemi burocratici che incontra. un film da vedere e che arricchisce la mente e il cuore . Insomma, Guardando ( per problemi di tempo di alcuni di noi e perchè il lettore dvd della compagnia con cui l'ho visto non riusciva a prenderli ) solo il film normale senza gli extra ( cosa che ho fatto stamattina non avendo voglia di studiare e per verificare se nel mio si vedevano ) ci siamo posti ( risposta che viene intuita dalla visione delle scene tagliate messe nell'extra ) se La sposa alla fine come fa a varcare il confine ? Va verso il futuro marito consapevole che sarebbe stata sparata o arrestata ? e realmente convinta a sposarsi o è incerta ? o lo fà per accontentare il padre pur sapendo che và inconto ad un punto di non ritorno ? .Durante i film i gli amici si sono messi a ridere e alcuni a prendermi in giro perchè ho pianto in alcune scene , ma non è colpa mia se mi succede davanti ale cose tristi ( non solo film , ma anche a lefggere certe cose ) . Infatti mi sono adirato con Israele e i Siriani ( occiamente contro i politici e lo statoi non i popoli perchè dall'esperienza diretta che ho avuto con dei rappresentanti israelianin e palestinesi e altri con cui israele è in lotta non tutti gli abitanti sono a favore dela politica scriteriata dello stato israele o dela palestina ) quando descrive la trafila al confine o quando il polizzioto israeliano vuole arrestare arbitrariamente il padre della sposa ; o anche ...

--br-- ...quando il taxista che deve portare il fratello dela sposa che abita in russia in prosegue oltre perchè ha paura che gli arabi gli rompessero la macchian a sassate ; o quando ( sono contrario a qualsiasi fondamentalismo religioso e culturale avvelenano lòa no0stra vita e la nostra amicizia o nel caso del fiulm i rapporti tra famiglie ) quando i capi drusi decidono d'isolare il padre se al matrimonio della figlia ci sarà il fratello esiule in russia e ostile perchè i barba ai principi religioso culturali dei drudi ha sposato una donna diversa da quela imposta ; e altre scene che adesso non mi vengono in mente . Ma ho anche riso in particolare quando la ragazza ( l'assistente dell'Onu ) di un fratello dela sposa da il duie di picche ( se'era accorta che tipo era ) e quandfo lui regala il profumo che aveva comprato per lei all'amica ( anche llei assisaente dell'onu) dicendole che l'aveva comprato per lei , in quanto anch'io un tempo ( e forse è questa una dele cause del mio essere single ) ero cosi
Concludo dicendfo che esso è uno di quei film che ti restano dentro finom a diventare una parte di te . Infatti << La sposa siriana è il tentativo di realizzare un film fatto d'amore >> ha detto il regista Eran Riklis. << Amore per la libertà, per i paesaggi fisici ed emozionali che ci circondano, per le donne che si battono per trovare spazio in questo mondo. Ma anche amore per un popolo che continua a sognare e a sperare. Qui, là , oltre la frontiera, ovunque >> e che : << (..) ha contribuito a levigare la mia esperienza della vita fino a scolpirmi come una palla in un torrente (....) >> ( Renato Curcio in A viso aperto intervista con Mario scialoja ) . buona visione a tutti\e


per chi vuole approndire sia il film sia le tematiche in esso trattate riporto qui sotto una serie di link

SUL FILM
premi ricevuti

* 2004 Montréal World Film Festival, "Grand Prix" (Miglior film)
* 2004 Flanders International Film Festival, "Miglior sceneggiatura"
* 2004 Festival internazionale del film di Locarno, "Premio del pubblico"
* 2005 Bangkok International Film Festival, "Golden Kinnaree Award" (Miglior film)
* 2005 European Film Awards nomination, "Miglior attrice" - Hiam Abbass


altro ( trailler , foto , ecc )

* Scheda su La sposa siriana dell'Internet Movie Database
* Sito ufficiale

contesto storico culturale

i Drusi

* tinyurl.com/5sx9r7
* it.wikipedia.org/wiki/Drusi
* www.presentepassato.it/Glossario/drusi.htm

conflitto arabo-israeliano

* it.wikipedia.org/wiki/Conflitti_arabo-israeliani
* tinyurl.com/6pbxjf

odio le ripetizioni

da Nella mia utente  dell'altro mio (  e vostro per chi è registrato in blogspot ) blog    che  uso su bloger   ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/



Non posso imparare più di quello che sto già facendo : l'intenzione è nella pratica, non nel risultato.