VI PIACE LA CANTANTE CYNDI LAUPER ? :-)
Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
25.12.09
24.12.09
Buon Natale!
Immagine "Civita"
Immagine di Ceglie
La strada di casa…
Ho lasciato i primi passi
nella terra di Tuscia
il borgo antico di Civita
ha visto i miei primi giochi.
Nelle grotte Etrusche
ho cercato la verità!
Per anni mi sono persa…
ho seguito le stelle
l’alba e il tramonto.
Sulle cime dei monti
del Piccolo Tibet
ho ascoltato il vento
e fatto volare i miei aquiloni.
Nella terra della Sabina
ho cercato la mia strada.
E nella terra rossa
degli antichi Messapi
per un po’ mi sono fermata.
Gli amici di Ceglie con tanto amore
mi hanno indicato la strada di casa.
franca bassi
23.12.09
Senza titolo 1720
21.12.09
20.12.09
Senza titolo 1717
Neva a Prato: parla il consigliere comunale di opposizione Donzella
Oggetto:DOMANDA D’ATTUALITA’ SUI MANCATI INTERVENTI ONDE IMPEDIRE LA PRESENZA DI GHIACCIO NELLE VIE CITTADINE
Gli strumenti metereologici avevano matematicamente previsto anche con una certa precisione oraria,la nevicata del 18 Dicembre sera.
Pur tuttavia le vie del centro storico e le principali strade di scorrimento della nostra città sono rimaste coperte dalla neve,che poi ovviamente si è solidificata in ghiaccio.
Tutto ciò oltre la criticità più evidente verificatasi in Viale Nam-Din, ha provocato intasamento del traffico,impossibilità alla circolazione dei veicoli sia privati che pubblici e gravi difficoltà allo spostamento dei cittadini,impossibilitati a raggiungere il posto di lavoro,o ad esaudire le proprie necessità.
Molti pedoni sono rimasti vittima di traumi essendo scivolati sul ghiaccio che ricopriva i marciapiedi.
TUTTO CIO’ PREMESSO CHIEDO ALL’A.C.
Quali sono state le cause per le quali l’assessorato e gli uffici competenti pur essendo al corrente dell’evenienza della nevicata,non hanno adottato i provvedimenti idonei a prevenire il suddetto stato di cose,a differenza di quanto a titolo d’esempio ha effettuato il Comune di Firenze.
Il Presidente del Gruppo Consiliare dell’Italia dei Valori
Aurelio Donzella
Allegorie al terzo giorno di trapasso
Book-trailer del libro Allegorie al terzo giorno di trapasso di Gianluca Saccone
Quell'odio nato dalla "normalità"
19.12.09
Oggi una mail per me
Immagine di Pristina "Oggi nevica"
Un' immagine per me
Ciao amico lontano se puoi
mandami da Pristina
la tua neve.
Racchiudila dentro una piccola scatola
lascerò che il sole di Roma
la trasformi in piccole gocce di rugiada.
Con la mia fantasia cancellerò
il cemento dalle strade
ti regalerò tanto verde
quel verde che in autunno
si colora di giallo e di rosso
quel verde che in primavera
ti regalerà nuove gemme.
Caro amico lontano
e questo che manca alla tua città!
Solo per te trasformerò i fili appesi
in un pentagramma musicale.
Cercherò un pennello gigante
per cancellare:antenne parabole...
e metterò alle finestre della tua città
gerani di mille colori.
Con la mia fantasia
renderò la tua città più bella
perché caro amico
è questo che manca alla tua Pristina!
franca bassi
Satana tra noi
18.12.09
Da chi abbiamo imparato l'immortalità se non dall'immortale
MANO NELLA MANO NELLA NOTTE DI GIZA
Splende il tuo sguardo mai quasi orfico
nella notte di nettare,
stella fissa nel firmamento,
non muore nel tramonto,non viene sciacquata via dall’alba,
le ciglia battono cicloniche
portando repentini aggrappamenti
e sulla tua bocca inzuppata
dal sangue delle escoriazioni dei papaveri è nata
oh si fremo è nata l’ultima avventura
scala appoggiata al sole
e così dobbiam traballar per la gloria di qualcuno
che non ci ama
ma io L’ho buttata la al sole, voglio il sole
le corriamo incontro scherzando la sera
aspettare era più folle del gesto che abbiamo fatto
così noi correvamo incontro alla sua alba dalla notte
in bilico sul cratere dell’intimo tentativo
sudando antiche secrezioni rem.
Dentro la corsa affannosa sentir la tua dispnea
perché vuoi toccar il folle
fa vibrar le corde che ho attaccato alle stelle
ed essa sembra uscita dal mio sogno d’oro,
troppo lontana che non lo riesco ad acchiappare
hai già compiuto la magia del miraggio,
allora tenterò anche il salto ancestrale
del morir impaziente per veder Dio
come slancio fra i germogli cascanti,
e invecchia il tempo sui nostri sogni sempre vivi,
ora sulla tua pelle scorre un fiume di acque incoscienti
che vorticano nel mio ombelico,
un gesto solo fra noi
scrive un romanzo di mille e mille pagine,
il silenzio in quel attimo
sembra che stia zitto anche il respriro
e in gemito morente viene partorito il “mai più”,
no il tempo di muovere lo sguardo,
siamo nell’infinito sensuale
dove gli uccelli del paradiso sfrecciano via disorientati.
Come svegli dentro il sogno di una notte di Persia,
come far l’amore sotto la guerra mondiale dannata,
saremo come la fine di una cascata,
come la preghiera di un condannato a morte,
satellite perduto nel cosmo dalla base sii forte,
come l’innocenza di una lancia d’avorio per terra,
come lui in coma che non può più dir
ti voglio bene a chi ama,
un orchestra di tutti suicida d’amore diretta
da un eroe sedizioso dalla criniera bianca
che non verrà accolto ne da un Dio ne da un demone,
saremo come l’inspiegabile disteso sinuoso
sulla sponda opposta di un ruscello
delle acque dei ghiacciai,
saremo le urla di libertà portate
dai venti oceanici ad alcatraz,
come l’attesa che
la gloria scenda su la storia del mattino,
saremo come il drago albino portato
con sé da un tornado
sotto una pioggia di petali di iris,
vivi più del primo assaggio
della preda da un tigrotto,
vivi più dell’universo
e i fiumi stellati verranno a noi
e noi saremo come la richiamata del paradiso.
Strillerò al tramonto della luna il nostro spasmo
per le anime perdute per un bacio
che non doveva assaporarsi
e i monti sfideranno le profondità degli oceani
e il cielo sbatterà le sue immense ali,
io e te abbiamo fatto naufragar i sensi dell’esistenza
per una caduta
una caduta dalla scala verso il sole
nei fiumi vergini solo per continuare
a guardarci negli occhi,
qualcuno dovrà considerarlo.
ALESSANDRO IDISIUM
Amore della vita
Io vedo i grandi alberi della sera
che innalzano i cieli dei boulevards,
le carrozze di Roma che alle tombe
dell' Appia antica portano la luna.
Tutto di noi gran tempo ebbe la morte.
Pure, lunga la via fu alla sera
di sguardi ad ogni casa, e oltre il cielo
alle luci sorgenti ai campanili
ai nomi azzurri delle insegne, il cuore
mai più risponderà?
Oh, tra i rami grondanti di case e cielo
il cielo dei boulevards
cielo chiaro di rondini!
O sera umana di noi raccolti
uomini stanchi uomini buoni,
il nostro dolce parlare
nel mondo senza paura.
Tornerà tornerà,
d' un balzo il cuore
desto
avrà parole?
Chiamerà le cose, le luci, i vivi?
I morti, i vinti, chi li desterà?
Alfonso Gatto
Cucina Spirituale
Bene, l’orologio dice che bisogna chiudere, ora
Penso che farei meglio ad andare ora
Mi piacerebbe proprio stare qui tutta la notte
Le macchine brulicano nei dintorni tutte piene di occhi
Le luci della strada condividono i loro splendori (il loro cavo riflesso)
Il tuo cervello sembra confuso da una sorpresa sconvolgente
C’è ancora un posto dove andare
C’è ancora un posto dove andare
Lasciami dormire tutta la notte nella tua cucina spirituale/(della tua mente)
Fammi scaldare la mia mente vicino alla tua graziosa stufa
Scacciami piccola, e vagabonderò
Barcollando nei boschetti di neon (in una siepe fluorescente)
Bene, le tue dita disegnano velocemente dei minareti*
Parlano un alfabeto segreto
Mi accendo un’altra sigaretta
Imparo a dimenticare, imparo a dimenticare
Imparo a dimenticare, imparo a dimenticare
Lasciami dormire tutta la notte nella tua cucina spirituale (della tua mente)
Fammi scaldare la mia mente vicino alla tua graziosa stufa
Scacciami piccola, e sarò meravigliato
Barcollando nei boschetti di neon
Bene, l’orologio dice che bisogna chiudere, ora
So che devo andare ora
Voglio proprio restare qui
Tutta la notte, tutta la notte, tutta la notte
torre della moschea
THE DOORS
facebook e non solo mi hanno allontanato
e questa frase di Jacopo Canevacci << La teoria è quando si sa tutto e niente funziona.La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perché.In questo caso, abbiamo messo insieme la teoria e la pratica: non c'è niente che funziona... e nessuno sa il perché! >>mio amico e compagno di viaggio su facebook
Concorso
Cari amici, nell'anno 2009, ho partecipato al X concorso letterario internazionale: "Tra le parole e l'infinito" ho ricevuto la "Menzione d'Onore" per la narrativa, mi sono classificata al VII posto. Questo premio desidero dividerlo con tutti voi. Grazie ai vostri commenti, ho continuato a scrivere giorno dopo giorno (notti comprese) sul PC, calcolando che ho iniziato a scrivere sulla tastiera esattamente il giorno 20 aprile dell'anno 2007 con il post "Madonna della Grotta". Anche se ci sono stati momenti tristi, ho continuato grazie a voi visitatori 72658. Grazie amici, anche questo per me è un miracolo. Franca bassi
17.12.09
Manca poco
Immagine e composizione di franca "Presepio in città"
Natale 2009
Mancà pòco...'mo arriva
er Santo Natale!
Ricco de piatti boni
e de bicchieri de cristallo.
Le cannéle colorate ar centro der tavolo.
Quanti colori sembra un banco sfiorettato.
L'arbero è ricco de fili e palle brilluccicose
sotto ce so' incartati infiocchettati
pacchi torroni e panettoni.
Li regazzini balleno la taranta pe' apri li rigali.
La commare sora Assunta zitella e zinnona
s'è messa a capotavola co' er vestito stretto...stretto
co 'na mano se métte a sèsto er petto
e co'la lingua move la dentiera nova
lèsta pe'addentà er tocco der torrone.
Eccola! la mezzanotte è arrivata
tutti in piedi grideno in coro:
"'Mo nasce er Santo Bambinello
gnudo scarzo e poverello."
Ecco! è nato sta zitto!
è bono...bono ce guarda
e ce dice:
"Voi che ancora magnate
anche se la panza dice basta!
Ricordateve fiji miei
e nu' ve scordate
che ce so ancora creature
che stanotte se moreno
de freddo e de fame.
Sete bòni armeno pe' stanotte!
la robba che sprecate
fate pe' na vorta la carità
a chi stasera strigne ancora
la cinta de li carzòni."
franca bassi
16.12.09
Senza titolo 1715
Senza titolo 1714
GRUPPO CONSILIARE ITALIA DEI VALORI
Piazza del Comune, 2
Tel 0574 1836364 1836359
Fax 0574 31220
www.comune.prato.it
AL SINDACO
AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE
Prato.15/12/2009
p.g.
Oggetto:DOMANDA D’ATTUALITA’ SULLA NOMINA DI DUE NUOVI ASSESSORI.
Dal comunicato diramato dall’Ufficio Stampa del Comune nella tarda serata del 14 Dicembre,sono stato informato della nomina di due nuovi Assessori,rispettivamente all’Urbanistica ed allo Sport.
Queste due deleghe erano prima tenute dal Sindaco,anche se con l’ausilio di due Consiglieri Delegati.
Pertanto la Giunta Comunale di Prato sarà composta da due assessori in più di quella di Firenze.
Ciò premesso
Chiedo all’A.C.
- Di conoscere l’impegno di spesa mensile inerente il costo totale della nuova giunta.
- Come giustifica questa decisione che comporta un aumento dei costi della politica, sacrificando risorse per il sociale,in un momento in cui centinaia e centinaia di famiglie pratesi si rivolgono alla Caritas per ottenere il minimo indispensabile alla sopravvivenza.
- Se trova coerente questo provvedimento, con quanto previsto dalla legge che il Ministro leghista Roberto Calderoli sta proponendo in parlamento,legge che prevede per un comune delle dimensioni di Prato, un numero massimo di otto assessori, esattamente quelli che aveva previsto di nominare il candidato sindaco del Centrosinistra, Massimo Carlesi.
Il Presidente del Gruppo Consiliare dell’Italia dei Valori
Aurelio Donzella
14.12.09
Senza titolo 1713
Esprimo solidarietà al presidente Berlusconi. Io voto Italia dei Valori ma non accetto la violenza. Berlusconi è stato votato dal popolo sovrano ed ha diritto a governare fino a fine mandato:
Romilda
13.12.09
Empatia
Verde Freschezza te la
te la dedico:
empatia
La nostra voce è un’unghia sul vetro
ed innalza lapidi d’affetto
lungo il sentiero della vita,
la lingua è una frusta che schiocca
con arte “consumata”
e le parole puzzano d’insultisordidi
di collera impotente
Uscimmo dalla (presunta) pattumiera familiare
con la poesia mescolata al vomito
per avventurarci nei bagordi
dei melodrammi notturni
e le spalle palestrate
si sono afflosciate nella sconfitta
Frusciamo di vita furtiva
con gli occhi caccolati
dal travaglio di un’insonnia
nel turbolentOceano
che abbiamo dragato così tristemente!
… il giorno ha inizio, con le sue calamità
che discendono saettando dal cielo
e dilaniano come spade;
ma io corro verso di loro
con la DolceMelodia che crea le sfumature
alle macchiepermanenti sul tessuto emotivo
Uno schizzo esce da un tubetto di luce
per illuminare una tela di sangue
come una sillaba dispersa
dall’ultrasuono delle generazioni?!
Abbiamo centrifugato la morte
Stiamo perdendo la connessioneCosmica
ma la coscienza è nel cambiamentoReale
Non porrai mai nulla nel cuore del prossimo
Poesia scritta
da AntonioBrescia il Dom, 13/12/2009 e dedicata a smeraldoeneve
Senza titolo 1712
A volte penso come è possibile che esista tanta differenza fra Nord e Sud dell'Italia. In Camoania e soprattutto a Piedimonte Matese (Ce) i semafori non funzionano mai. I proprietari dei cani li fanno ciorcolare in strada senza guinzaglio, soprattutto i residenti delle case popolari. Non sanno che se i loro cani mpordono qualcuno ppoi devopno pagare i danni e che vengono imputati di lesioni colpose? In viA ADLO MORO A PIEDIMONGTE MATESE, POI è SORTO UN SUPERMERCATO MA NON VI è TRACCIA DI STRISCIE PEDONALI se qualcuno viene investito, visto che di lì passano automobilisti che non rispettano i limiti di velocità un pò per ignoranza e un pò per la droga i suoi parenti prossimi possono chiedere risarcimento danni sia al fondo vittime della strada che al comune di Piedimonte Matese.
Ciao da Romilda
10.12.09
Renato Zero, un artista singolare
Bentornato a Milano, Renato, anche se non hai avuto l'accoglienza che ti aspettavi. Non bisognerebbe mai aspettarsi niente. Tu stesso hai esordito paragonando la parola "sicurezza" a "ovvietà, piattume, pigrizia". Ebbene, qui non sei stato sicuro, sei stato colto un po' di sorpresa, ti hanno spiazzato.Esordirei così, se potessi trovarmi a faccia a faccia con lui, adesso. Qualcuno l'avrà seguito per fargli la posta, questa sera. Io non ho voluto. A parte il fatto che sono debilitata e voglio mantenermi in forze per domani. E poi, dato l'umore del Nostro, ho ritenuto più saggio lasciarlo tranquillo, lui aspettava altre persone, non noi. Non i "soliti noti".
Insomma l'incontro allo Iulm di Milano si è rivelato, da questo punto di vista, al di sotto delle aspettative: sala mezzo vuota, e quel mezzo riempito in gran parte di fans. E lui, giunto col solo fido Giorgio Lamberti (ma mi hanno poi riferito che Roberto e Mariano aspettavano fuori, li hanno incrociati tutti e quattro, più tardi, in via Montenapo...), era aggrondato già all'ingresso, alle 16 circa. Ha deplorato moltissime volte l'assenza degli studenti universitari, voleva domande diverse dalle solite, ha manifestato una intenzione di comunicare e di essere stimolato a mio avviso in gran parte sincera; non so, forse parlo da fan accanita, ma a me sembra molto assetato di umanità autentica, al punto che, quando sono riuscita ad afferrare quel microfono per rivolgermi a lui (dalla terza fila, vicinissima!), all'inizio sono scoppiata a ridere e me ne sono scusata (replica: "Ma sai, io è dall'inizio che rido!!!". Mi è tornata alla mente quella battuta di Montesano: "C'è chi piange di gioia, e io rido di dolore!"). Ma poi ho tenuto a informarlo che, benché non (più) studentessa, lo ero però stata, e ora sono prof, con alcuni studenti al seguito ("Braaaavaaaa!", mi ha elogiato col suo vocione da camionista), l'ho informato di un prossimo ciclo di incontri dove ci sarà spazio per una sua monografia e gli ho espresso il mio provocatorio compiacimento nel vederlo così imbizzito (ed è lì che mi ha corretto con "Nooo, dispiaciuto! Ma per loro che non ci sono e che si sono persi la possibilità di dialogare con l'artista che non è solo spettacolo ma anche vita ecc."). Ho replicato, o meglio, ho cercato di replicare che proprio questa sua reazione era la cifra del vero artista, ma lui era irrefrenabile e non sono più riuscita a reinserirmi nel mare magnum di ricordi di Mastroianni, Panelli e Valori a Castoglioncello, del suo innamoramento per Dalì ignorando all'inizio chi fosse, e così per Pasolini passando dai detenuti/detenute di Sollicciano dove si è intrattenuto anche con trans brasiliane che gli hanno comunicato la loro difficile situazione. Renato ha lamentato la scarsa attenzione verso gli artisti da parte del pubblico/cultura italiana in generale, e finalmente ha chiarito il suo pensiero su certi temi scottanti. E' stato molto bravo, sensibile. Si è scagliato con parole di rara efficacia contro il consumismo e il voyeurismo televisivi che involgariscono il sesso "mentre io sono... pùdico (come ha detto) o pudìco (come ha chiesto)", e, alla mia risposta: "pudìco", ha borbottato: "Aoh me cambiate tutti gl'accenti, prima si diceva èdile e mo' se dice edìle, poi pùdico e adesso pudìco...". Le battute servono sempre a smorzare un clima che soprattutto nella seconda parte è diventato davvero incandescente. Insomma Renato ha proclamato a chiare lettere che la trasgressione, "che poi non ho capito mai chi fosse il trasgressore", come la intendevano quelli della sua generazione era l'esatto contrario dell'appiattimento attuale, dove si mostrano vicende anche crude e violente (non è mancato un appello accorato contro gli stupri e l'abuso del corpo femminile) in modo del tutto decontestualizzato e "appiattito", senza nessun rispetto per chi le vive, per gli spesso disgraziati protagonisti, deprivati del loro dramma e della loro umanità. Un degrado che infierisce sulla solitudine delle famiglie, e qui si riferiva proprio a quelle dei personaggi coinvolti in torbide vicende: "Bisogna conoscere i disperati, i trans, le persone per poterle capire e non esibire". Non così ovvio come potrebbe apparire, se ci riflettiamo.
E tutto va detto ma non tutto nello stesso modo, volgare, violento, disumano. "Perché tutto resta così in superficie? E poi che si fa, si va al confessionale di Vespa?". Non si trattava di una semplice boutade, mi è parso davvero angosciato. E voleva sapere se 'sti giovani sono davvero intenzionati a ricercare un senso. "Altrimenti non chiedano aiuto, peggio per loro", ha sentenziato, duro.Se è questo l'andazzo, "che è, la cultura attuale?" ha domandato al disorientato interlocutore che avrebbe dovuto moderare il dibattito divenuto presto monologo... "Il mondo si sposta a destra? Allora, mi scanso!". Applausi.
Ognuno deve rimettere in moto la coscienza (intendeva l'interiorità), perché solo quest'ultima sa discernere la parte buona dell'altro (qui alludeva alla fiducia, a non seguire le apparenze, a considerare il prossimo nella sua interezza ecc.). Il contrario di quanto avviene oggi, in tempi di strani razzismi riemergenti. "E la coscienza non è solo la fede religiosa, anche perché poi le fedi devono confrontarsi tra loro e cercare le analogie, che esistono" ecc. Renato ecumenico. Ma non ipocrita né accomodante.
Poi, a un certo punto, gli studenti si sono materializzati. Mica tutti, eh. Alcuni erano zerofolli "camuffati". Altri provenivano effettivamente dallo Iulm, e Renato li ha invitati sul palco con lui, e a quel punto avrebbe gradito un interscambio tra noi fans e loro. Ma, da subito, la faccenda si è trasformata in un faccia a faccia tra gli studenti e Renato, a volte con accenti decisamente sulfurei, soprattutto quando è intervenuto Riccardo Vitanza, il convulso responsabile dell'ufficio stampa, che si è praticamente impadronito del microfono per una buona mezz'ora lagnando la scarsa preparazione di certi universitari e la leggerezza con cui vengono trattati alcuni artisti. Che era anche vero, ma sarebbe stato opportuno lasciar spazio ai diretti interessati più che alle sue intemerate (io avrei voluto chiedere ai ragazzi cosa ne pensassero della famigerata lettera di Celli, rettore dello Iulm romano, nella quale si esortava il figlio a lasciare l'Italia...), infatti poi i ragazzi si sono reimpossessati della scena, con Renato visibilmente felice di star in mezzo a loro. Quando è emersa un'altra novità: sembra che l'incontro fosse stato poco pubblicizzato, il moderatore ha borbottato che l'avevano previsto per novembre poi era slittato per ragioni tecniche e oggi era l'ultimo giorno utile per la sessione d'esami ecc. Non una splendida figura. Al punto che Renatino, un po' nel pallone, si è rivolto ai ragazzi riconoscendo: "Stando così le cose, io vi chiedo scusa". Ma il senso di trascuratezza e d'improvvisazione che permeava l'evento non gli è sfuggito: "E la prossima volta - ha ghignato, ironico ma non troppo - io con me vorrò soltanto loro (indicando i ragazzi) e non altri", alludendo ai docenti che non l'avrebbero valorizzato. Questi ultimi lo guardavano talvolta come un bimbo bizzoso. Renato ogni tanto i capricci li fa, però è autentico. E questo secondo me lo assolve ampiamente. Sarà che gli voglio troppo bene, ma quando rivendica la sua caratura d'artista, il suo bisogno quasi fisico di contatti umani, io sono disposta anche a lasciarmi trascurare come fan. E se volete "cogliere" qualcosa di lui, non contate troppo su giornali e riviste, spessissimo sbagliano prospettiva e ne fraintendono il pensiero. Ascoltate le sue canzoni, in primis; perché lì c'è veramente un uomo che poco riesce a scindere dall'artista. E poi, quando ne avete la possibilità, sfruttate occasioni come queste. Che difficilmente si dimenticano, Renato l'ex travestito è quello che ha meno maschere di tutti...
(Nelle foto, dall'alto in basso, alcuni momenti della serata milanese: Renato con gli studenti, la sottoscritta con l'amica Graziana e altri due scatti dell'artista... dall'espressione molto eloquente!).
8.12.09
lettera ai padri che ...
Padre,
comprerò il mio scampolo di terra, la mia abitazione, mi farò una famiglia. La famiglia ! No, padre, non vorrò mai, proprio, essere come te. Se non ci lasciavi soli in quell'inferno di debiti forse ora non avrei sposato una che non capisce niente di sentimenti e di amore, una idiota che crede di sapere tutto solo perché sa fare quello che le dicono di fare (serva) e che cerca sempre chi giustifica le sue cazzate! Una che non sa fare l’amore, non sa fare la moglie e nemmeno la madre. Una come cazzo le capita è …. Frigida, come il cuore di un Iceberg sopra il Circolo Polare Artico. Povero figlio mio.
7.12.09
Quelle piccole morti quotidiane
Vivere ogni giorno come se fosse il primo, vivere ogni giorno come se fosse uno.
5.12.09
In piazza Duomo a Firenze la bottega dei colori che resiste al mangificio., Il negozio di vinili che dice no al Black Friday: «Clienti da tutta la Toscana, il nostro segreto è la roba popolare»
Corriere della Sera In piazza Duomo la bottega dei colori che resiste al mangificio In questi anni hanno visto la città intorno cambiare, ...
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https://www.cuginidicampagna.com/portfolio-item/preghiera/ Una storia drammatica ma piena di Amore.Proprio come dice la canzone Una stor...
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dalla nuova sardegna del 17\10\2011 di Paolo Matteo Meglio le manette ai polsi, piuttosto che una pallottola in testa. C...
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Aveva ragione de Gregori quando cantava : un incrocio di destini in una strana storia di cui nei giorni nostri si è persa la memor...