Il 30 marzo ho fatto una gita con il gruppo ( qui la pagina facebook aperta ) a Nuoro e Orune, loro famiglie e partner comprese . Lo scopo era vedere si il Museo Ciusa sia la mostra di Robert Capa al man . Per poi la sera il pozzo sacro di U tempiesu ad Orune . Alla fine ( salvo alcuni che hanno voluto fare a modo loro saltando il ristorante e mangiando un panino ) si è visto solo il man e il pozzo sacro .
Per chi capitasse al Ciusa di uoro ( maggiori informazioni per la logistica e i biglietti nel link sopra ) e vuole vedersi la bella mostra , oltre le collezioni di Ciusa , di Stanis Dessy, sotto maggiori dettagli presi dal sito del museo tribu\ ciusa
STANIS DESSY, maestro del colore e delle tecniche
20 Dicembre 2013 11 Maggio 2014
Venerdì 20 dicembre, alle ore 18:00, al TRIBU Spazio per le Arti - Museo Francesco Ciusa di Nuoro si inaugura, alla presenza del Sindaco di Nuoro Alessandro Bianchi e dell'Assessore alla Cultura Leonardo Moro, la mostra Stanis Dessy, maestro del colore e delle tecniche.
La mostra si propone di rileggere l’opera di Stanislao Dessy (Arzana 1900 - Sassari 1986) in una prospettiva antologica e originale. Se si è generalmente concordi nel considerare Stanis Dessy uno dei protagonisti indiscussi del risveglio artistico sardo del primo Novecento, con una fortuna critica che non gli è mai venuta meno nel tempo, è pur vero che questa mostra oltre a presentare diversi inediti, alla consueta scansione cronologica affianca una differenziazione per generi artistici che mette in risalto l’estrema versatilità dell’artista e la sua insaziabile propensione alla sperimentazione.
Un utile approccio didattico dunque, per capire la grande perizia tecnica di un maestro capace di spaziare dal disegno alla xilografia, dalle diverse prassi calcografiche all’acquarello, dall’olio alla scultura, ma senza perdere di vista quella lettura critica che privilegia l’individuazione di due fasi ben distinte nell’opera dell’artista: da un lato gli anni della sperimentazione, dal 1918 al 1928, dall’altro gli anni della maturità, dal 1930 in poi. I due periodi, diversi per qualità e quantità, trovano nell’incisione sia xilografica sia calcografica un elemento unificante e coerente. L’esposizione è ulteriormente percorsa trasversalmente da alcuni nuclei tematici che nel tempo hanno caratterizzato la produzione pittorica dell’artista, soprattutto gli autoritratti e i ritratti della moglie Ada e dei figli.
Essendo stato il TRIBU sede del vecchio Tribunale di Nuoro, in un omaggio alla sede, in mostra è presente la vasta tela della Giustizia, raro dipinto del 1940, realizzato e mai collacato nella Sala delle Assise del Tribunale di Sassari.
Una mostra nella mostra...
Uno spazio all'interno del percorso espositivo è dedicato al lavoro di Paola Dessy, figlia di Stanis essa stessa artista, colonna del gruppo avanguardista sassarese, che dagli anni Sessanta ha intrapreso una ricerca che l'ha vista coinvolta non solo nella pittura ma anche nelle arti applicate, in particolare nella ceramica.
Organizzazione: Associazione Stanislao Dessy, ILISSO Edizioni.
Allestimento: Antonello Cuccu
Catalogo: Ilisso Edizioni, testi di Caterina Limentani Virdis
Ma ora ritorniamo a noi .
Questa mostra mi ha permesso di conoscere anche un Robert Capa, diverso dai suoi reportage testimonianza di cinque diversi conflitti bellici: la guerra civile spagnola (1936-1939), la seconda guerra sino-giapponese (che seguì nel 1938), la seconda guerra mondiale (1941-1945), la guerra arabo-israeliana (1948) e la prima guerra d'Indocina (1954). E di dibattiti politici dell'epoca : il discorso di Leon Trotsky, foto realizzate senza autorizzazione
a Copenaghen nel 1932 , i tumulti delle lotte operaie e del fronte popolare nelle elezioni francesi del 1936
Capa documentò inoltre il corso della seconda guerra mondiale a Londra, nel Nordafrica e in Italia, lo sbarco in Normandia dell'esercito alleato e la liberazione di Parigi.Infatti non sapevo che : 1) avesse fatto delle foto i ritratti realizzati al gotha del cinema a e dell'arte dell'epoca ( da Gary Cooper a Ingrid Bergman, sua amante, da Truman Capote a John Huston, fino alle celebri immagini di Matisse e dell’amico Pablo Picasso. dalle classiche pose , quasi intime e conviviali ., 2 ) che avesse collaborato come fotografo ecome attore in : I 400 milioni documentario di Joris Ivens (1939) - direttore della fotografia ., Tentazione (Temptation) di Irving Pichel (1946) - attore ., Notorius, l'amante perduta (Notorious) di Alfred Hitchcock (1946) - fotografo di scene ., Il tesoro dell'Africa (Beat the Devil) di John Huston (1953) - fotografo di scene .
Un Capa che riesce a fare il carpe diem dell'nimo delle persone e degli eventi . Un vero peccato che sia morto prematturamente a 41 anni nella guerra d'indocina . Lo so che gli eventi si vicono e non , se non a posteri con un velo di nostalgia, si raccontano con Se o con Ma , ma mi viene in mente questa elucubrazione chi sà come Capa avrebbe racontato il vietnam . il 68-77 , l'89-92 . Sarà perchè a volte mi piace fantasticare \ imaginre come un artista ( ma anche no ) avrebbero raccontato ciò che accadese fossero ancora vivi .
Una mostra stupenda ed istruttiva . Che può essere riassunta da questa frase contenuta sulla parete d'ingresso alla sezione delle foto parigine
non riporto le foto della mostra perchè : 1) ho fotografato " clandestinamente " solo le più note e quelle che mi ricordano la mia infanzia e lamia gioventù , cioè il volontario repubblicano colpito a morte dellla guerra civile spagnola , il vecchio che indica al solfdato americano appena sbarcato in sicilia la strada da seguire o dove si sono ritirati i tedeschi , ecc . Foto che potete trovare in rete oppure insieme ad altre su questo libro , che riporto sotto a destra ( che poi è salvo 4\5 in più il catalogo delle foto in mostra ancora fino al 18 maggio ) , chi le vuole le trova qui in un mio post su facebook ., 2) perchè ho fatto sto cercando di fare mio il consiglio di un amico fotografo
Entrate in punta di piedi....non portate la macchina fotografica...godetevi appieno ogni singola immagine che Capa col suo lavoro ci ha donato .
Ci saranno scatti che vi emozioneranno , altri che vi turberanno....alcuni che non capirete perché magari necessitano di un po' di tempo per essere metabolizzati...visto l'argomento trattato! L'autore comunque , anche se ignaro, avrà raggiunto il suo scopo...quello di donare a ogni uno di voi un emozione. Il suo lavoro acquisterà un significato ancora diverso ma non per questo meno importante...
Buona mostra a tutti!
Dopo un pranzo mediocre e dal conto un po' esagerato per la quantità non per la qualità ci siamo riuniti e ci siamo diretti alla fonte sacra vedere foto sotto ) , su tempiesu :
http://www.sutempiesu.it/ riferimenti per tenervi aggiornati da cui ho preso le news sotto
Esso si raggiunge
1. Uscita Nuoro, poi seguire direzione Nuoro-centro o Nuoro-ospedale, infine innesto per la SS 389 Bitti-Orune (km 25).
2. Dalla SS 131bis: uscita diretta per Orune, poi SP 51 (km 12): percorso consigliato.
Esso si raggiunge
1. Uscita Nuoro, poi seguire direzione Nuoro-centro o Nuoro-ospedale, infine innesto per la SS 389 Bitti-Orune (km 25).
2. Dalla SS 131bis: uscita diretta per Orune, poi SP 51 (km 12): percorso consigliato.
Loc. Sa costa ‘e sa binza, 08020 Orune (NU), SARDINIA
Coordinate GPS: 40° 24' 41" N - 9° 24' 34" E
Coordinate GPS: 40° 24' 41" N - 9° 24' 34" E
Dal paese di Orune, seguire le indicazioni per ‘Fonte sacra Su Tempiesu’. La strada conduce direttamente al Centro Servizi della Cooperativa L.A.R.Co.
Dal Centro Servizi, dove è possibile parcheggiare l’auto, per raggiungere il monumento si percorre un Sentiero Botanico di 800 mt. in discesa (15 min). Ne vale la pena per il suggestivo panorama che si
vede immerso nel bosco e nel verde Per ritornare alla struttura ricettiva è necessario risalire per altri 800 mt. lungo un Sentiero Faunistico (30 min).
Ora durante il percorso dal centro servizi alla fonte non ho scattato foto : 1) perchè non ero ispirato , cioè mi sembravano i soliti paesaggi sardi visti e stra visti sia dal vivo che in foto poi me ne son pentito .perchè come dice Roberto Grafffi e Franco Pampiro mai dare niente di scontato e tutto cambia basta osservare senza fissarsi inschemi rigidi e prestabiliti 2) paura di rimanere i solato dal gruppo e odi far aspettarte gli altri mentre io cercavo di prendere i parametri ( diaframmi , tempi , ecc ) per non scattare in automatico . Ecco quindi che riporto foto di due miei " colleghi " del corso di : Giuseppe Goddi ( la prima ) ,
Giuseppe Goddi
Antonio Asara |
per il monumento ecco le mie foto ( non complete perchè c'erano sempre davanti gente del gruppo o loro figli , e perchè la legge sula privacy e sula legge della pedofilia non si posso divulgare tali foto anche se poi internet specie faceboook n'è pieno ) e
e quelle di alcuni mie colleghi di corso
tore addis
Nicola angioi
ecco invece le mie
COSA HO IMPARATO A NUORO E ORUNE
- Ho imparato che ci sono genitori che non nascondono gli orrori della guerra, spiegano ai figli anche le immagini più drammatiche come quelle dei cadaveri su un spiaggia della Normandia dopo lo sbarco anglo -americano o altre per far si che da adulti possano apprezzare la pace.
- Che ci sono bambini e ragazzi che non vivono in un mondo virtuale,
- che sono curiosi e che sanno ascoltare le storie degli antenati.
- Che c' è una nuova generazione di fotografi in erba molto bravi.
- Che le storie arcaiche affascinano.
- Che è emozionante la storia di Robert Capa, che ci sono uomini a cui agi e bella vita non riescono a spegnere il fuoco delle passioni e a tenerli lontani da ciò che loro considerano una missione.
- Che ci sono uomini che tutto hanno visto, ma non riescono a dimenticare la donna della loro vita.
- Che anche nella guerra e nella tragedia si può amare e forse anche più intensamente.
- Che ci sono fotografi che riescono a documentare la guerra in tutta la sua drammaticità senza però spettacolarizzarla e alla fine vedi tutte come vittime sia vinti che vincitori.
- Che ci sono uomini che documentano la guerra per far amare la pace.
- Che per entrare in sintonia e farti coinvolgere da ciò che vedi è preferibile il silenzio.
- Che a volte è meglio non usare la macchina fotografica e ascoltare i luoghi e le immagini, che i ricordi non sono solo le foto, ma ciò che rimane nel cuore e nella mente. Infatti a vote Non ce' macchina fotografica migliore dei nostri occhi e scheda SD come la nostra mente !!!
- Che non è vero che viviamo in un mondo pieno di menefreghismo, esiste ancora la solidarietà e c'è gente disposta a sporcarsi le mani per offrire aiuto.
- Che anche un imprevisto si può trasformare in un momento di ilarità se sei con le persone giuste.
- Che una domenica passata in compagnia è più rilassante di una passata a casa a guardare la Tv. o a sminchiare al pc