28.3.20

GIANFILIPPO BANCHERI, PRIMO CITTADINO DI DELIA, SU FACEBOOK SI È ARRABBIATO CON CHI SCRIVE «ANDRÀ TUTTO BENE» E POI ESCE DI CASA CON OGNI PRETESTO. UNA SFURIATA APPLAUDITA ANCHE ALL’ESTERO.

   di solito  considero i cazziatoni  pubblici  come   una  forma  di ipocrisia ed  pulisci coscienza    ma   in una  situazione  di gravissima emergenza  come questa   che stiamo affrontando   . Ed  è per  questo  che  condivido  ed  mi piaciuto , perchè dimostra serietà ( poi non sono del luogo e  qui  non saprei se vera  o  solo di facciata   \  apparenza     )  in  tale  situazione   ,  quella   di Gian Filippo Bancheri   
Primo cittadino (  sindaco  )     di  Delià  un piccolo paesino di  quattro mila  anime  della  Sicilia   .  Ecco  la  sua   intervista    all'ultimo  numero del settimanale  oggi  (  foto  sotto a   sinistra  )

Cos’è il genio? È fantasia,intuizione, decisione e velocità d’esecuzione», direbbe il conte Mascetti di Amici miei. Sulla velocità di esecuzione ci sarebbe  da cavillare - il video che l’ha reso famoso dura 8 minuti e 17 secondi  (un’eternità, per i social) - ma Gianfilippo  Bancheri, 38 anni, possiede in
abbondanza tutte le altre virtù. Settimana  scorsa, il giovane sindaco di Delià, 4 mila anime in provincia di Caltanissetta, ha spedito via Facebook un video messaggio ai compaesani
per censurare episodi di varia disobbedienza alle limitazioni imposte dal decreto anti-Coronavirus. Perché c’era
chi faceva venire il parrucchiere a  domicilio («Ma questi capelli fatti a cosa servono?»), chi si è scoperto podista
per poter uscire di casa («Ma se l’ultima volta che avete corso eravate alle elementari!»), chi organizzava feste
di condominio («Ma tutto ‘sto buon  Lei è finito persino sui telegiornali  spagnoli, ormai è una celebrità internazionale: sarà  contento…
«Contentissimo, e sa perché, dottore? Non per la fama, che passerà, ma perché quel video voleva, mi passi l’esagerazione, salvare vite umane: intendevo dare un megafono alle prescrizioni del governo, richiamare i superficiali all’etica della responsabilità  ».
Nel resto d’Italia e sui social il suo sfogo è stato un trionfo…
«Mi hanno chiamato anche da Germania,Francia, Canada. I deliani  vicinato c’è, a Delia?»). Una sfuriata memorabile, un cazziatone che sta tra  il pezzo comico alla Johnny Stecchino  e la raffinata inchiesta sociologica,perché individua con incredibile precisione una manciata di vizi italici: la
convinzione che obbedire alle regole sia un atto di eroismo; l’inclinazione  per la coreografia fine a se stessa  («Tutti ‘sti cartelloni con su scritto “Andrà tutto bene” a che servono se andate in giro?»); la velocità nel trovare l’inganno alla legge perché da noi la necessità aguzza più la furbizia che l’ingegno. Il video ha avuto milioni di visualizzazioni, Bancheri è diventato una star.
Sindaco, si aspettava questo pandemonio?
«Minchia, no! Il mio messaggio era indirizzato ai compaesani, anzi a quella parte di cittadinanza che non rispetta le regole. Era “local”, a chilometro zero, ma con i social è straripato  nel mondo. Dopo 10 minuti ho  visto che c’erano già 800 condivisioni: mi sono spaventato, ho pensato fosse andato in tilt il sistema di contabilizzazione ».
Lei è finito persino sui telegiornali spagnoli, ormai è una celebrità internazionale: sarà contento…
«Contentissimo, e sa perché, dottore? Non per la fama, che passerà, ma perché quel video voleva, mi passi l’esagerazione, salvare vite umane: intendevo dare un megafono alle prescrizioni del governo, richiamare i superficiali all’etica della responsabilità ».
Nel resto d’Italia e sui social il suo sfogo è stato un trionfo…
«Mi hanno chiamato anche da Germania,Francia, Canada. I deliani  sono ovunque».
Ma in paese come è stato accolto?
«Benissimo. I compaesani sono orgogliosi di me, la stragrande maggioranza è virtuosa: siamo tra i primi in Sicilia per la raccolta differenziata,abbiamo vinto decine di premi. Purtroppo,come in ogni realtà, c’è una piccola fetta che vanifica lo sforzo delle moltitudini».
È servito, il cazziatone?
«Le manderò le foto: non c’è nessuno in giro. Strade e piazze sono vuote.E pure nei paesi limitrofi è così. Ma la cosa importante, dottore, è che sono  vuote le case. Perché in molti qui hanno preso quel motto - “Io resto a casa” - e ci hanno aggiunto un pezzettino:“Io resto a casa con i parenti,
gli amici, i vicini”. Al chiuso, che è ancora più pericoloso!».
Quante telefonate ha ricevuto?
«Il primo giorno 2.500. Ho una applicazione che le conta. Senza calcolare i whatsapp, altri 2 mila messaggi. Mi ha chiamato il collega di Palermo Leoluca Orlando, so che il presidente della Regione Nello Musumeci, che per me è un modello, e Rita Dalla Chiesa hanno condiviso il mio video.
Ha avuto 10 milioni di visualizzazioni.Poi l’hanno ripreso anche i fashion blogger».
Chi, scusi?
«I fashion blogger, quelli che fanno le mode sui social».
Intende gli influencer ?
«Sì, esatto: gli influencer. Scusi, dottore:con l’inglese… ».
Se l’è presa con i podisti della domenica.
«Infatti. Gente che se fa 5 minuti di  camminata veloce gli viene l’infarto. Io, che sono un vero runner, do l’esempio:non sa quanto mi servirebbe adesso, una corsetta,ma resto a casa. E faccio
tutto da remoto, anche le ordinanze: in digitale, formato Pdf».
Lei è al secondo mandato.
«La prima volta che mi sono  messo la fascia tricolore avevo 30 anni. E sono stato rieletto con il 98,2 per cento delle preferenze. Di estrazione sono di centrodestra.Mi piace molto Giorgia Meloni».
La vogliono presidente della Sicilia, al nord si augurano un sindaco come lei: il suo Comune
le starà stretto.
«No, io vivo per Delia e i deliani. Però sono laureato in Scienze Politiche, e mi sono specializzato in
Scienze delle Pubbliche  Amministrazioni».
E quindi?
«Quindi gli studi ce li ho. Mi piacerebbe rappresentare territori più vasti, fare un passo avanti. Ma la
politica è imprevedibile».
Un esempio di questa imprevedibilità è il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

Le piace?
«Lui deve mantenere l’aplomb, è il premier:  uno sfogo come il mio non se lo può permettere.
Però un po’ più di spontaneità  non guasterebbe,il linguaggio burocratico è meno efficace».
Ci va sul balcone a cantare?
«No, sono troppo impegnato a lavorare. Però tutti i sabati mando in giro un’autovettura che diffonde
l’inno di Mameli. A palla».
E nel tempo libero cosa  fa?
«Quale tempo libero? Ho sempre lavorato 15 ore al giorno, ora di più. Non ho il giorno di  ricevimento,sto sempre a disposizione,sono sindaco h24. Riposerò quando sarà possibile,
anche se le occhiaie mi  arrivano alle mandibole».
Lei è in giro coi vigili,in prima linea: a parte  gli obblighi del mestiere,si è messo in quarantena?
«Sì, sono a casa con mio padre. Ed è da giorni che non bacio la mia fidanzata Fabiola. Stiamo insieme da 12 anni. Quando faccio le ronde, e passo sotto il suo balcone, suono il clacson,le telefono, la guardo negli occhi».
Dodici anni sono tanti: la sposi, Fabiola!
«Eh, stiamo pensando di programmare una data plausibile».
Scusi, sindaco, ma…“pensando di programmare una data plausibile” è una frase da Conte, non da Bancheri. Non è che fa “melina”?
«Ma no. Guardi che c’è pure il lato economico.Cosa pensa che guadagni il sindaco di un paesino?».

                                                             Alessandro Penna

27.3.20

Coronavirus, M5s contro Lega calcio: “L’Italia lotta per la vita, loro chiedono l’abolizione del divieto di pubblicità sull’azzardo”


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Coronavirus, il calcio italiano sfrutta l’emergenza come scusa per ottenere adesso ciò che lo Stato non ha concesso in passato

lo so che , la canzone consigliata ( e di cui riporto sotto il testo ) per il post d'oggi si paragona il calcio alla religione per considerarlo   come  un  nuovo oppio dei popoli e  delle  masse  



SANTA MARIA DEL PALLONE - MCR

E' un oppio che mischia il sudore con l'incenso per chiudere gli occhi e per scacciare i guai le candele e la partita, i santini e le bandiere è un'estasi mistica, rapisce il cuore. Un popolo prega Signora Santità ha bisogno di una giuda e adesso chiede protezione a chi vede, provvede e protegge dai guai. Santa Maria del pallone E' tutto fermo, tutto dorme, stasera tutto tace è una droga leggera e si dimentica il passato di ladri e di briganti, di ciccioni e lesotofanti quando arriva il sacerdote è tutto cancellato e l'uomo in cappuccio accende una candela sorride per il popolo della televisione guardate comprate, adorate il vostro Dio Santa Maria del pallone E' uno scandalo, il terzino ha messo a terra il centravanti entusiasmo tra le folle per un dribbling fulminante un inchino alla moviola, il Padre Nostro è sul rigore e alla fine tutti pronti per andare in processione e l'uomo in cappuccio sta a capo del corteo ha scritto un nuovo articolo della costituzione guardate e pregate per Santa Maria guardate e comprate per Santa Maria guardate e votate per Santa Maria
Santa Maria del pallone

 Ma purtroppo questa è la realtà dello sport quello ufficiale ed agonistico . Infatti Ormai , come traspare dal titolo on esiste più il calcio ( e non solo ) di una volta ora è tutto € ovvero business . Infatti rimpiango , anche se non l'ho vissuto direttamente \ in prima completamente per questioni anagrafiche sono cresciuto con quello , nonostante alcuni grandi campioni che

corrotto degli anni 80 , quello delle origini di cui parlano i documentarti e con nostalgia pur odiandolo i miei genitori . Infatti leggo sul ilfattoquotidiano.it d'ieri quest'articolo    che conferma     la  canzone   dei  Mcr   sopracitata. Ecco  l'articolo citato






Mentre all’estero il sistema sta cercando di trovare al suo interno le risorse, il primo istinto dei nostri presidenti è stato quello di bussare alla porta del governo per battere cassa. Non per avere soldi, ma provvedimenti funzionali a racimolare qualche milione
                                di Lorenzo Vendemiale




Da una parte il calcio, fermato dal Coronavirus, terrorizzato dalle perdite milionarie e da un futuro sempre più incerto. Dall’altra la politica, che ha un Paese intero in ginocchio a cui pensare e non può permettersi di fare regali a nessuno, tantomeno a una banda di presidenti ricchi e litigiosi che anche nell’emergenza stanno dando il peggio di sé. Così la “lista della spesa” del mondo del pallone rischia di trasformarsi in un autogol. Come il ritorno delle sponsorizzazioni da scommesse, su cui il Movimento 5 stelle (che quel divieto l’aveva fortemente voluto) è già contrario: “C’è un Paese che lotta contro il coronavirus con medici, infermieri, e tantissimi lavoratori in prima linea, a rischio della loro salute e vita, e cosa fa la Lega Calcio? Chiede che venga abolito il divieto di pubblicità sull’azzardo”, la dura critica dei parlamentari Francesco Silvestri, Massimo Baroni, Giovanni Endrizzi e Matteo Mantero.
Le dichiarazioni dei parlamentari 5 stelle[  una  delle poche   cose  buone   che    hanno  fatto  e   stanno facendo     corsivo mio   ]  aprono le polemiche sugli aiuti al calcio. Le pretese del pallone CESIM - Centro Studi e Iniziative di Marineo: D. PASSANTINO, PANEM ...del resto non potevano passare inosservate. Da quando è stato sospeso il campionato, i patron si sono messi a fare i conti su quanto perderanno e come superare la crisi, specie quelli che già di solito hanno bilanci tenuti in piedi per miracolo con debiti e plusvalenze fantasiose. Il n.1 della Figc, Gabriele Gravina, si è preso l’onere di raccogliere le istanze e fare sintesi, ma non è semplice. La Serie A non ha mai brillato né d’iniziativa, né di generosità: mentre all’estero il sistema sta cercando di trovare al suo interno le risorse (in Inghilterra la Lega dei campionati minori ha subito messo a disposizione 50 milioni di sterline; in Spagna la Federazione sta studiando un piano da mezzo miliardo di prestiti agevolati con le banche), il primo istinto dei nostri presidenti è stato quello di bussare alla porta del governo per battere cassa.
panem-et-circenses-graficanera | ~ gabriella giudiciIl calcio in realtà non vuole soldi. O meglio, qualche presidente vorrebbe pure quelli, ma visto che non è aria si sono fatti più furbi: provano a ottenere provvedimenti che generino ricavi. Ma a volte le proposte sono discutibili. La prima è il ritorno degli sponsor da betting. In passato almeno la metà delle squadre di Serie A aveva un partner nel mondo delle scommesse (la Lazio con un main sponsor arrivava fino a 7 milioni l’anno). Poi è arrivato il decreto Dignità: la Lega ha lamentato una perdita di 100 milioni, probabilmente sono meno considerando che nella più ricca Premier League il giro d’affari è di circa 80 milioni, ma comunque cifre notevoli. Da allora i club erano tornati più volte alla carica, scontrandosi però sempre con la contrarietà del governo. Adesso con la scusa del coronavirus i club tornano alla carica e incassano l’ennesimo no dei 5 stelle: “L’azzardo di massa è una illusione che drena miliardi di euro dall’economia reale e produttiva, non ci sono parole per commentare una iniziativa simile”.

Panem et circenses – Enterprises…
Le scommesse non sono l’unico provvedimento controverso: si parla anche di una nuova legge sugli stadi, più permissiva (come se fosse quello il vero motivo per cui non si fanno impianti in Italia, e non i troppi tentativi di speculazione…). Addirittura di riforma della Legge Melandri, per tornare alla vecchia vendita soggettiva che faceva la fortuna solo dei grandi club, o eliminare il divieto di esclusiva (ma cosa c’entrano i diritti tv col Covid?). È giusto che in nome dell’emergenza si approvino riforme strutturali che in condizioni normali non verrebbero prese nemmeno in considerazione. Il dibattito è aperto. Per il presidente del Coni Giovanni Malagò la richiesta è ragionevole: “In un momento in cui si prendono misure senza precedenti, è buona logica provare a chiedere qualcosa che prima non si era riuscito ad ottenere, visto che le risorse non potranno esserci per tutti. Su questo il ministro è stato molto chiaro”.
Già, cosa ne penserà Vincenzo Spadafora, sulle scommesse (che non piacciono al suo partito) e sul resto? Per ora aspetta di vedere le richieste, ma fin qui il ministro ha sempre sottolineato la sua volontà di aiutare tutto lo sport, senza lasciare nessuno indietro, e questa potrebbe essere anche la direzione dei suoi interventi: misure complessive, rivolte all’intero movimento piuttosto che a una singola disciplina. Anche perché difficilmente il ministro sarà in vena di regali nei confronti di un mondo, quello del pallone, con cui si era scontrato solo poche settimane fa , quando si trattava di sospendere i campionati. Il calcio qualcosa otterrà (anche perché nella lista preparata da Gravina ci sono anche diverse proposte di buon senso). Ma farà meglio a non chiedere troppo.

 concludo   il post  sulle  note  una  vita  da mediano  di Ligabue     e  con  questo  elenco    che  è la  mia  colonna  sonora  del post   d'oggi






approfittiamo della quarantena , se non lo facciamo già , per trasformare in conflitti in buone energie insomma qualcosa costruttiva

Abituato a leggere , senza preconcetti di tutto  , anche  le  riviste   femminili  e le  riviste  di  parrucchiere  , riporto  qui un  articolo  tratto     ( eccetto  il  corsivo    \  neretto che  riporta  la  mia esperienza    della  mia  guerra  quotidiana  con l'ansia   ) da  una  di  esse   preso   da un canale  dell'app di telegram  .
Infatti   con la  questa pandemia    e quindi  questa  quarantena  La sfida è grande. Ma per  alcuni –per chi è predisposto (  come  il sottoscritto  )  ed  anche non   lo  può  diventare  in  situazioni come  questa   , all'ansia   – lo è di più.
Ce lo ricorda Gary W. Small,esperto di neuroscienze e comportamento umano,nonché coautore di La scienza della personalità (Feltrinelli),che suggerisce ,  ed  vengono  riportati  da  Elle Italia  (  foto a  sinistra  )   sul  n 12  del 4\4\2020   del  settimanale italiano di moda femminile, bellezza, salute e intrattenimento Elle  Italia  ( https://www.elle.com/it/ )  ovvero   l'edizione italiana della rivista francese Elle, sette consigli per gestire al meglio possibile queste giornate di convivenza forzata e cattive notizie. 
1 Restare dinamici e ragionevoli  (si riduce lo stressa anche la diffusione  ed  l'aggravarsi di sintomi psicosomatici).
2 Scegliere un canale informativo affidabile e tenersi aggiornati solo con quello  a meno che   non diffidiate  di un  unica  informazione . Ma  attenzione  alle  fake news   ed  alla propaganda 
3 Imporsi pause “mentali" leggendo o ascoltando nuove storie, e distogliendo il pensiero dalla pandemia. Un po  difficile quando a  causa   di  gente  scriteriate  e  politiche  improvvisate   è  arrivato  vicino    a  dove  abiti o  hai   come  nel mo caso parenti   che  lavorano  in un ospedale     focolaio   del nord  
4 Cercare di essere positivi:l’ottimismo è socialmente “infettivo” e può aiutare tutti.  Infatti  canto  ogni  giorno il ritornello  di  tale  canzone 


5 Stare in contatto con gli amici via social, fare quotidianamente un po' di yoga o meditazione.
6 Cercare dimantenere una routine equilibrata di sonno e pasti, non bere troppo alcol.  *  facile a  dirsi ma  difficile  a   metterlo in atto fisso    ,  ma  ci  lotto  quotidianamente   
7 Concedersi ogni tanto di sfogare la propria ansia  con persone fidate.  io  lo  faccio  con tutti\e 

Concludo questo  post     rispondendo   a  chi    nel reale  e nel virtuale  ride  di me  o  si meraviglia  se   un uomo  che legge ed  riporta  articoli di     riviste  femminili o  post    (  vedere  la nostra pagina  fb   e  la pagina fb  con cui  collaboro  )   sappia che  in molte  cose  le  donne   riescono meglio di noi  e  reagiscono  meglio  davanti agli urti della  vita    ed  non è   una questione   d'essere  effeminato o di  disconoscere   la mia  identità   maschile  \  il mio   essere  maschile   ma   di completarlo con     quella  femminile     ed  accettare  che     pur  nella  loro diversità  le donne    hanno  le nostre stesse   ( ed  a  volte   di  più   )  potenzialità  ed  riescono ad  esprimerle  meglio   di  noi uomini    

26.3.20

oltre ai medici ci sono anche le cassiere ed i cassieri esposti al coronavirus ma ....

... i media non raccontano le  loro storie  .  Meno male    c'è qualcuno che  lo fa    e  che lo riporta

Ma prima  di iniziare  il post  vorrei riportarvi una  poesia  secondo me  adatta   a  tale  situazione

 «...di questa sorprendente vita quaggiùe degli strani clown che la controllano
(Lawrence Ferlinghetti, da Usi della poesia)

dal sito  https://www.peopleforplanet.it/coronavirus-immagine-del-giorno/  e  dalla sua pagina Facebook




Milo Manara ha dato vita a una nuova immagine simbolica di quest’emergenza coronavirus: un omaggio a una categoria che, in questi giorni di quarantena, continua a lavorare, per assicurare a noi tutti la fornitura di beni primari. Una giovane cassiera, rigorosamente con guanti e mascherina, lavora nonostante la paura del nemico invisibile che potrebbe nascondersi dietro l’angolo del supermercato.L’artista commenta così sulla sua pagina Facebook: “Grazie a tutte quelle persone che devono avere coraggio anche per noi, in questi giorni.

storie d'italia fra corona virus e e spopolamento dei piccoli paesi \ borghi

    da  https://www.valsusaoggi.it/ e     da    del https://torino.repubblica.it/cronaca/ 25\3\2020



VALSUSA, È NATA AURORA MARIA: UNA NUOVA RESIDENTE A MONCENISIO

La piccola Aurora Maria, bimba di Moncenisio
MONCENISIO – “Questa notizia è bella in questo periodo, ma lo sarebbe stata comunque: la bimba è la 40esima residente di Moncenisio, il segno che il paese è vero e vitale”. Con queste parole il sindaco Mauro Carena commenta la nascita della piccola Aurora Maria, venuta al mondo all’ospedale di Rivoli dall’amore di mamma Jonica e papà Enrico. Dopo 7 anni di attesa, Moncenisio ha così una nuova residente. “Il papà è il capo degli antincendio boschivi – aggiunge il sindaco – ed è stato l’ultimo alunno a da andare da solo nella scuola comunale. Questa è una storia di gente che ci crede, e dimostra che qui ci sono radici”.E’ una bella notizia la nascita di una nuova bimba della Valsusa, ma soprattutto per il piccolo villaggio di Moncenisio. Un raggio di sole in mezzo a queste giornate di difficili, che ci fa capire ancora una volta che la vita vince sempre e che la speranza a volte ha gli occhi bellissimi, proprio come quelli di Aurora Maria

Nel secondo paese più piccolo d'Italia nasce una bimba dopo sette anni: Aurora
con la  madre 
Aurora Maria pesa tre chili e mezzo ed è il raggio di luce che ha illuminato Moncenisio, il secondo più piccolo comune d'Italia, al confine della Francia che, dato Istat 2019, prima della sua nascita registrava 39 abitanti. E da sette anni non vedeva nascere un bambino. Aurora, per molti un simbolo di speranza in un un momento difficile in cui tutto il Paese sta combattendo l'emergenza Coronavirus, è nata martedì notte, intorno alle 2, nel giorno del 37esimo compleanno di suo padre Enrico. "È stato il mio regalo", dice sorridendo. È venuta alla luce all'ospedale di Rivoli dove la mamma Jonida è stata trasportata (e non a Briancon come da programma proprio le limitazioni degli spostamenti). Il padre ha dovuto attendere a lungo prima di vederla, sta aspettando la sua famiglia a casa, tra la neve a 1.500 metri di quota: hanno già fatto scorte e preparato tutto per l'arrivo di Aurora Maria con la felicità di viversi il momento nonostante la difficoltà di farlo in questi giorni complicati. "È la nostra prima bimba, spero già venerdì di portarla a casa - spiega il padre Enrico Perottino -. Mi hanno fatto entrare in sala parto per poco, poi ho dovuto aspettare fuori. Siamo molto felici"."È una bellissima bambina che rappresenta un avvenimento particolarmente felice per la famiglia e per tutto il nostro paese. Un segno di vitalità di Moncenisio - sottolinea il sindaco Mauro Carena - e una grande gioia in un momento in cui abbiamo ancor più bisogno di raccontare cose belle. Un bel segnale che si inserisce in un progetto che c'è per il nostro Comune, una realtà vera specie oggi dove si sta riscoprendo la natura". Ora la comunità l'aspetta a braccia aperte, vicinanza virtuale perché dovrà attendere ancora a lungo prima di festeggiarla ma la bella notizia ha fatto in poche ore il giro della decina di casa, dando a tutti un segnale di speranza
la seconda  storia   invece  è    tratta  dalla  nuova  sardegna   e   dall'ansa  sardegna  e nazionale  dei  gioirni  scorsi   a  Meana sardo un piccolo paese  all'interno della sardegna    dove   ancora  qualcuno  va   a  cavallo all'asino  . 

Marco Dessì: "Dobbiamo stare attenti, non ho mai visto una cosa così"

Fake news, l'ex analista Cia: Cindy Otis, ex analista Cia, specialista di fake news e autrice del libro "True or False" "Conoscere fonte delle informazioni. Mai accontentarsi

ELICOTTERI che spargono disinfettante dal cielo, soldati di potenze straniere pronti ad approfittare dell’emergenza sanitaria per avviare un colpo di Stato, e naturalmente complotti di scienziati più o meno folli, decisi a conquistare il mondo a cavallo di virus incontrollabili. Fra social network e ansia di informazione, il vortice di notizie false, leggende metropolitane e teorie della cospirazione ha avuto un’accelerazione parossistica. Un’esperta come Cindy Otis, ex analista della Cia e autrice del libro “True or False” (Vero o falso) in uscita negli Stati Uniti da McMillan, può aiutare a trovare una bussola per sopravvivere al bombardamento di bugie.

Signora Otis, con la pandemia che infuria sarebbe essenziale poter distinguere tra notizie vere e false. Secondo la sua esperienza, quale potrebbe essere il metodo?
“In un momento come questo è fondamentale sapere di poter disporre di buone fonti. L’approccio corretto prevede prima di tutto di conoscere l’origine delle informazioni: è un sito Web del governo, un organo di stampa che conosciamo, o semplicemente il post sui social media di un account che non cita da dove trae informazioni? Non ci si deve accontentare se qualcuno scrive ‘Ho sentito che...’, ma bisogna sempre chiedere da dove provengono le informazioni, voci e pettegolezzi non sono fonti affidabili. Dobbiamo anche guardare la data di un articolo, per assicurarci di avere le notizie più recenti, e non fermarci al titolo di un articolo. Chi usa i social media deve assicurarsi di seguire esperti con esperienza nel proprio settore, non account casuali che affermano di “sapere”. Online si può affermare di essere chiunque si desideri, è indispensabile prendere il tempo necessario per controllare le persone, prima di condividere i loro post. Molti contenuti falsi diventano virali, solo perché le persone condividono senza pensare”.

Un'emergenza globale sulla salute, come quella per il coronavirus, sembra spingere le persone a diffondere notizie false ancora più del solito. Perché?
“Durante una pandemia le nostre emozioni sono intense. Quando questo succede è più probabile che condividiamo informazioni false o sbagliate. Cerchiamo di condividere ciò che abbiamo sentito con tutti quelli che conosciamo, per aiutarli a prepararsi, ma anche per non sentirci soli in una situazione spaventosa. Ma è proprio in queste situazioni che false informazioni, bufale e voci non provate diventano virali”.

Quali potrebbero essere i pericoli legati alla diffusione di informazioni false sui temi della pandemia?
“Ci sono molti potenziali pericoli. Informazioni false potrebbero creare un livello ingiustificato di isteria, tale da travolgere gli ospedali, i negozi di alimentari, o da portare alla violenza. D’altro canto lato, informazioni false possono minimizzare un evento che invece dovrebbe essere preso più sul serio. In eventi come questo, online circolano costantemente anche false terapie, che possono davvero essere pericolose. E i governi stranieri che cercano di influenzare altri Paesi amano approfittare di tempi caotici come questo per diffondere false informazioni per esacerbare la divisione politica”.

Esiste un riscontro economico nella creazione di notizie false? Quali sono gli interessi, quali i guadagni?
“C'è chi fa affari con le notizie false. C’è un crescente settore della disinformazione mercenaria, e sempre più persone usano queste tecniche a scopo di lucro. In una pandemia come questa, queste persone possono usare informazioni false per attirare il traffico su un sito Web e guadagnare più denaro dagli annunci pubblicitari. Potrebbero anche vendere false terapie, usando false informazioni per indurre le persone a comprarle”.

Nei Paesi in cui i media non godono di libertà le teorie del complotto e le informazioni false sembrano avere più presa. Pensa che un sistema di comunicazione sano possa essere una soluzione? O, al contrario, dobbiamo accettare la presenza delle notizie false, come piccolo prezzo da pagare per la libertà di stampa e la libertà di parola?
“Nei Paesi senza libertà di stampa, il governo di solito usa la propaganda come ‘stampa’. Ma le società democratiche con stampa libera sono anche focolai di teorici della cospirazione, media di parte e notizie false, perché non c’è censura. Un solido sistema di comunicazione ha un ruolo enorme da svolgere nel combattere le informazioni false. Così come funge da controllo per i politici, denuncia la corruzione, eccetera, può anche aiutare a denunciare chi diffonde notizie false. Credo che dovremo misurarci sempre con una certa quantità di false informazioni, ma questo significa che è più importante che mai sostenere il buon giornalismo, costruire una società alfabetizzata ai media e rendere responsabili sia le piattaforme tecnologiche che i politici”.

Un lettore ordinario potrebbe immaginare i creatori di notizie false come disadattati, che lavorano in una sottoscala buio, arruolati a seguire interessi stranieri per esigenze di vendetta personale. È davvero così? Si può disegnare un ritratto antropologico di un "tipico" creatore di bugie?
“Il panorama dei creatori di notizie false è abbastanza vario. Ci sono quelli che cercano di guadagnarci: anche se usano contenuti politici fasulli, potrebbero non essere ideologicamente motivati. Nel 2016, per esempi, un gruppo di adolescenti macedoni hanno varato siti Web di notizie false sulla politica americana. Volevano fare soldi e non gli importava chi avesse vinto le elezioni presidenziali. Poi ci sono aziende in tutto il mondo che offrono servizi di ‘disinformazione a noleggio’, per esempio offrono una fattoria di troll sui social media per aiutare un cliente. Ci sono quelli che sono ideologicamente motivati, vogliono aiutare il loro partito o il loro candidato a vincere un’elezione. Possono agire da soli o come parte di un gruppo. Un esempio è il BJP indiano, che durante le ultime elezioni ha usato le cosiddette ‘celle IT’, grandi reti di account di social media falsi e reali, per diffondere contenuti in gran parte falsi, inclusi video, meme e immagini modificate. Infine, anche i governi usano notizie false per influenzare eventi interni e all'estero”.

C'è qualche soluzione possibile, che non metta in pericolo le libertà democratiche?
“La soluzione deve coinvolgere tutti: le normative del governo, le piattaforme di social media, gli accademici, le organizzazioni no profit e le scuole, che aiutano a formare i cittadini nell'alfabetizzazione mediatica. Più che per ogni altro problema di sicurezza nazionale, il rimedio contro le notizie false è educare all’informazione. I cittadini medi sono quelli che più spesso creano le informazioni false e le diffondono senza volere: per questo devono essere la prima linea di difesa, diventando consumatori responsabili dell’informazione”.

la mia libertà al tempo della quarantena da corona virus

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Se  fino a qualche giorno  fa   la  mia  ora  di libertà  in questa  quarantena   (  vedere  i leggi anche   )  oltre il lavoro , anche se  solo la  mattina  visto che all'orto  può lavorare    ed  andare  solo una persona  ,   era l'uscita  in un clima spettrale   per prendere  i  giornali    ed la loro  lettura  di sera  insieme  alla  tv ( ovviamente    cercando le  perle   tra  la spazzatura   e all'ossesione   del coronavirus  )  , allo  streaming   cinematografico  a   manetta  grazie  a  vari  gruppi di telegram . Adesso oltre a queste cose che ho un leggero raffreddore da reflusso la mia ora di libertà sono : aiuto nelle corvée domestiche , ma soprattutto la radio  (  dove    sembra  un po'    facile  la  scelta  di  cui  parlavo prima   visto  l'ottima  radio tre   che fa oltre  cultura   informazione  ed  approfondimento   dei  fatti nazionali     ed  internazionali  senza  ossessione   e con un smontaggio  delle fake news  )   perchè 




Infatti   :   Con la radio si può scrivere  \ Leggere o cucinare  \Non c'è da stare immobili  \Seduti lì a guardare  \ E forse proprio questo  \Che me la fa preferire  \  È che con la radio non si smette di pensare


Ecco quindi    che  oltre (    non sto   cambiando  religione \  cultura   ma ,  perchè  In un’epoca in cui l’estremismo ed  il fondamentalismo   dilaga il confronto tra le fedi è un modo   per ottenere la pace , mi  sto aprendo  ad  un  altra   cultura con cui  ci sono    oltre  le diversità  ed  differenze molti punti  di contatto come  dice questo interessantissimo articolo  https://it.zenit.org/,   i soliti esercizi    per   rafforzare  nella pratica  ed  apprendere  ulteriormente  (  non si  finisce  mai   di farlo  ) l'arte  d'imparare  da  ogni cosa  ovvero   ad essere    ed  applicare  la  consapevolezza  .  Ora  molti mi  chiederanno  spiegazioni i merito a  tale  termine   ecco la bellissima definizione  di  https://www.channelhealing.it/


Che cos’è la consapevolezza? Se ne parla a proposito di crescita personale, olismo, spiritualità; sia le discipline olistiche, sia quelle psicologiche, sia chi tende al conseguimento del risveglio spirituale, hanno a che fare con la consapevolezza. Ma che cos’è esattamente? Ci avete mai pensato?
Chiarire che cos’è può servirci a delineare meglio il nostro cammino evolutivo, a conoscere più a fondo noi stessi.
Consapevolezza è propria dell’essere umanoLa consapevolezza è propria dell’essere umano, e lo distingue dalle altre forme di vita di questo pianeta. Se osservate un sasso, un fiore, un animale, noterete che ci sono; se la vostra consapevolezza è abbastanza evoluta, noterete che una sola vita, un solo Essere scorre all’interno di ciascuna di queste creature; tuttavia, esse non sono consapevoli di sé, solo l’essere umano può esserlo.
Ogni essere umano possiede la consapevolezza? Potenzialmente sì. La consapevolezza contraddistingue la natura umana, se con questo termine intendiamo la vera natura, l’essenza, e non la condizione umana, soggetta all’ego, e alle fluttuazioni della mente e delle emozioni.
La consapevolezza è innata nell’uomo a livello potenziale, sia nell’essere più evoluto, sia in quello meno evoluto; nel primo caso, essa è semplicemente più sviluppata, espansa e perciò evidente, nel secondo caso è nascosta o latente: essa attende di essere svelata. Per alcuni, ci vogliono più vite per scoprire la consapevolezza; ecco perché si dice che le anime giovani -quelle che si sono incarnate poche volte come esseri umani- hanno da passare attraverso ripetute esperienze che servano a indirizzarli verso la consapevolezza, per poter scoprirla e incominciare a vivere in connessione con essa. [...] continua  qui in questo interessante articolo del  già citato https://www.channelhealing.it/ ] 


Esercizi  che mi aiutano   a non peggiorare  la mia  complessa  (  chi  mi segue    qui o sui  social  ,  sa  di cosa  parlo ed  i  nuovi  e  saltuari lettori    ne  hanno   avuto  anche   testimonianza   recente    leggendo questi due  articoli :   I ) il  fatto  II )   la  rettifica \ le precisazioni   chi     la  conosce  ) psicologica     ed  applicare  \  usare  cuoe& mente  per non essere  d'assente  .  con questo è   tutto    dalla quarantena  . Un po' triste   perchè  


 vorrei essere    al limbara  (  venti minuti di machina  da  casa  )   o  al massimo anche  se   è  solo nevischio  a   giocare  con la neve  . Ma la  vita   bella  o brutta , perfetta  o non perfetta  è troppo importante   per buttarla  via  o complicarsela   nel migliore  elle ipotesi   per  una  cosa  da poco  . Io sono qui  citazione  fumettistica bonelliana 





24.3.20

Da Olbia al resto d’Italia sul camion per garantire la merce nei nostri supermercati al tempo de coronavirus


da  https://www.galluraoggi.it/cronaca  24\3\2020 



Da Olbia al resto d’Italia sul camion per garantire la merce nei nostri supermercati


Il racconto di Massimo alla guida del suo tir.

Il coronavirus ha modificato la vita di molti. L’unico modo per sconfiggerlo, come si sa, è fermarsi, stando in casa e uscendo solo in caso di vera necessità. Ci sono però alcuni che non hanno la possibilità di fermarsi, di stare a casa con le proprie famiglie, ma devono sacrificarsi per il bene comune, come i medici, gli infermieri, le forze dell’ordine.O per non far mancare i cosiddetti beni di prima necessità. Questi sono gli autotrasportatori, che ogni giorno sono sulle strade facendo centinaia e centinaia di chilometri per permettere che i banchi dei supermercati siano sempre riforniti.Come si vive questo delicato momento sulle strade ce lo racconta Massimo, un autotrasportatore che, come molti altri suoi colleghi viaggia con il suo tir avanti e indietro dalla Sardegna fino alla Penisola.”In questo periodo particolare il nostro lavoro è indispensabile per andare avanti e garantire che ogni giorno i supermercati vengano riforniti e non manchino i beni essenziali. La mobilità, il cercare di rendersi utili e far star bene gli altri mi appaga, sono contento di lavorare, nonostante mi piacerebbe passare più tempo con la mia famiglia che non vedo da giorni”, ci dice Massimo, che ci espone le sue preoccupazioni nel mondo del suo lavoro in questo periodo: ”Cerco di seguire al meglio le regole di prevenzione fornite per tutelarmi e tutelare la mia famiglia quando torno a casa dopo esser venuto a contatto con tanta gente per via del lavoro. Non nego che sono preoccupato perché io so di me, ma non posso sapere se dall’altra parte anche le altre persone seguono le regole in maniera corretta”.Massimo, stando fuori per giorni dorme all’interno del suo tir, la sua seconda casa e prende tutte le precauzioni necessarie per tutelarsi. ”Utilizzo i guanti e la mascherina agli scarichi della merce e quando entro a contatto con le altre persone mantengo le distanze di sicurezza – prosegue Massimo -. Quando mi trovo all’imbarco al porto mi richiedono sempre l’autocertificazione, che dichiara il motivo dei miei spostamenti e in molti stabilimenti dove vado a caricare o scaricare la merce con il termometro mi misurano la temperatura corporea”.                                           Massimo ci espone anche le difficoltà che molte volte un autotrasportatore riscontra mentre percorre lunghe tratte e ha bisogno di fare una sosta. ”Quando posso cerco di non fermarmi nelle aree di servizio per entrare il meno possibile a contatto con le altre persone, però ho notato che in tante aree di sosta molti servizi sono ormai chiusi, come i bagni dove poter lavarsi le mani, la faccia, lasciandoci completamente abbandonati noi stessi”, raccontaPoi lascia un ultimo messaggio: ‘State a casa, noi autotrasportatori garantiamo il necessario per poter farvi vivere in maniera serena senza farvi mancare nulla dello stretto necessario”.

22.3.20

Lettera aperta all'umanità dal COVID-19 - Il Corona Virus spiega perchè ...

La lezione dell'isolamento: provo a mettere ordine, non solo nei cassetti di casa e nelle tasche dei vestiti dimenticati nell’armadio, ma in noi stessi







leggi anche
questi due miei interventi su facebook


 https://www.ponzaracconta.it/2020/03/09/il-meglio-dai-media/



Sono giorni durissimi in cui abbiamo tutti modo di riflettere sul significato delle parole e su tutti quei gesti quotidiani piccoli e preziosi che ci mancano.
Stiamo vivendo la prova più dura e inattesa che ci potessimo trovare di fronte ma potremmo uscirne migliori per davvero se, lasciando da parte l'eccesso di paura o al contrario rimozione, provassimo a fare un esercizio di consapevolezza e di auto analisi . Per imparare a guardare in noi stessi, per provare ad ascoltarci e a specchiarci nell'altro anche se è difficile perchè : << [.....] se fossi stato al vostro posto...\ma al vostro posto non ci so stare... [ .... qui il resto della canzone ] >> e soprattutto per ordinare le cose da cui ricominciare e perchè sono fare un po' di ripulisti ed liberarsi delle cose inutili o che non servono più esempio della mia libreria fatta di doppia e tripla fila di cd , dvd , libri , libretti , fumetti , ec. INFATTI 


non solo fisicamente e ma anche mentale
Sì, proviamo a mettere ordine, non solo nei cassetti di casa e nelle tasche dei vestiti dimenticati nell'armadio, ma in noi stessi.
Propongo un esercizio che potrà tornarci utile per quando arriveranno giorni migliori.
L'immagine può contenere: il seguente testo ""Andrà tutto bene". Odio questa Mi ricorda tutte le volte in cui la gente mi ha preso per il culo... Preferisco: "andrà come deve andare" E se andrà veramente bene, esulteremo festosi tutti insieme."
Aggiungi didascalia

 E, stiamone certi, arriveranno.Mettiamo in fila, tutti insieme, le cose che ogni giorno stiamo imparando. Che sono tante. Tantissime, quante sono le parole.
Ecco quindi che sull'esempio dei vari vip della cultura e delle arti vedere qui sul lato destro di tale video di repubblica  l'elenco in continuo aggiornamento oppure  sentite la  puntata    speciale  , di Domenica 22 marzo alle 10.45 su Radio3   , della trasmissione la   Lingua Batte dedicata al Lessico della tenacia :   do   ve  è stato chiesto  a chiesto ad artisti, studiosi, intellettuali, attori di scegliere una parola per loro significativa in questo particolare momento e di illustrarla. Da Noi a Lentezza, da Invisibile a Trasmissione, da Finestre a Gioia, da Connessione a Stringersi, da Pubblico a Unità, un dizionario in fieri per attraversare un tempo inatteso e unico, per non dimenticare, per non disperare . E  da  qui   faccio mia tale proposta ( mi farebbe piacere leggere i vostri ) . E Come suggerito da Stefano Massini     ( foto   sotto  al centro ) sempre  su repubblica  mi  sono chiesto anch'io cosa ho imparato da questo virus. <<  Poi mi sono corretto, il verbo è incauto, non si possono desumere catechismi da un calvario ancora in svolgimento, ed è forse proprio questa la madre degli insegnamenti a seguire: non possiamo archiviare di fretta ciò che non ha alcuna intenzione di svanire in  fretta, stavolta siamo noi a dover allargare quei tempi solitamente contratti dall'ansia spasmodica della modernità. Ed è una rivoluzione copernicana, ci troviamo in balia di qualcosa che decide per noi, per cui ci agita il sentirci completamente privi di quel diritto di veto con cui l’umana congrega spadroneggia il creato. Ma come ?
  

 Abbiamo disboscato foreste, calpestato ecosistemi, abbiamo fatto estinguere specie animali, scongelato ghiacciai, plastificato oceani, abbiamo arbitrariamente alzato di svariati gradi il clima del pianeta… e adesso tutti in ginocchio a supplicare di clemenza un minuscolo pallino omicida? Sì. Piaccia o non piaccia, è così.
L’unico grande insegnamento che resterà, credo, è la drastica presa di coscienza dei veri equilibri di forza: gente, noi non comandiamo niente di niente, siamo inezie, ospiti su un pianeta che in qualsiasi momento potrebbe smetterla di tollerarci. >>  La  risposta     sembra  provenire     da

Preethaji on Coronavirus outbreak  Get the latest informations from the World Health Organization about Coronavirus

N.B. – Sul sito è stato caricato il video con la traduzione italiana sottostante, ma il video originale che si trova su YouTube (vedi sotto) è sponsorizzato dalla WHO – World Health Organization – Organizzazione Mondiale della Sanità
Aggiornamento del 12 marzo. Un articolo segnalato da Enzo Di Fazio


Tutto il resto è a seguire, oltre che marginale e progressivo. Dirò quindi, semmai, "cosa sto imparando", con riserva di integrare o modificare la lista a consuntivo, dopo i titoli di coda che ancora paiono lontani. Ad ogni modo, nel bel mezzo del guado, un terzetto di cose le ho messe più o meno a fuoco, e provo a elencarvele. >>  Comunque  ,  oltre   alcune messe  in  atto (  vedere  i  link in cima  al post  ) ed  ricadute  , sto   cercando  di farne  sempre  di meno  .  Onde  evitar e che  quando mi presentano  o   parlano di e  alle  persone   che non mi conoscono  ,  appena   sentono il mio nome o   gli parlano di me   ,  oppure    gli  fanno  vedere  la mia foto sui  social  ,    dicano  : <<   ho capito chi  è lo conosco   di fama   è  quello che fa  polemiche  , ecc >>  .  Ecco     quindi il mio percorso






1. Devo rimettere in ordine la mia scala di valori per scoprire quel che veramente è importante.
2. Quando tutto ciò sarà finito, devo attenermi alla suddetta scala di valori     ed    stabilire  cosa  è effettivamente   lasciato ed  rimasto  cioè  come  è  andato il processo di  battere e levare 
3. La cosa che di sicuro più conta è stare vicini alle persone a cui vogliamo bene.
4. Devo ricordarmi che è ora di riconnettermi con la Terra e con l’ecosistema: solo rispettandone l’equilibrio ne saremo rispettati e saremo preservati.
5. Mi sono reso conto che le cose capitano anche contro la volontà degli uomini: non siamo onnipotenti.
6)   che  certe  cose    è  meglio     che siano Let it be  (  come  la  famosa  canzone  )
7)  Ho riscoperto il valore di alcune parole e concetti che troppo in fretta avevamo liquidato:   ascoltare  l'altro   nonostante i miie  limiti  (  ribellione  e sordità )  ,   che   anche   il  silenzio  ci  parla
8 ) . Mi sono ripromesso di non accettare più nessuna forma di cinismo: in questo momento così duro è comunque bello volersi bene e sentirsi parte della stessa cosa.Ma  davanti  a  certi atteggiamenti irresponsabili   non ci riesco  completamente  
9)  Ho imparato che siamo connessi per davvero e non solo in rete.  Infatti  A volte le cose più semplici possono diventare straordinarie se sono fatte assieme alle persone giuste."( Nicholas Sparks ) 
10 . Mi sono reso conto , ancora  di più  ,  che i confini non esistono e che siamo tutti sulla stessa barca  che  : << [...]  il terreno su cui ogni giorno camminiamo noi non lo possediamo lo occupiamo\E non è italiano africano\ è un dono che è stato fatto ad ogni essere umano\I confini le barriere le bandiere sono giunti dopo \Aiutando l'odio la guerra e il razzismo a fare il loro gioco
[...continua qui 
oppure  tra  la  colonna  sonora    sotto  a fine post  ]>>
10  che  il  lavoro    non ti fa  pensare  alla noia anche se per il momento non ha cambiato questo ( vedere sotto ) 


ma fino a quando ?  ,  quest'altro.mio modo di pensare
11) Ad essere meno impulsivo 
12) che il piacere del viaggio dipenda forse più dall'atteggiamento mentale con cui partiamo che non dalla destinazione scelta. Se solo riuscissimo a vivere il nostro ambiente quotidiano con lo spirito del viaggiatore, dunque, potremmo scoprire che esso non è affatto meno interessante degli alti passi montani e delle giungle popolate di farfalle del Sudamerica di Humboldt. (Alain de Botton) descrivendo \ recensendo Viaggio intorno alla mia camera (Voyage autour de ma chambre) è un romanzo di Xavier de Maistre, scritto tra il 1790 e il 1794.
13 )  a  Lavarmi di più le mai  non solo prima  di mangiare   ,  d'apparecchiare  o  svuotare  la   lavastoviglie   .  Ma  quando   torno  a casa     da lavoro  , palestra   e quando   sono andato in bagno    o   ho fatto  .....    quella  robina la  ....   ci siamo capiti  😏😜😛    che    con la  quarantena     aumenta  

Elencate anche voi, nei commenti qui sotto, le cose che state imparando.  Concludo    con  la  clonna  sonora



  • NELLA MI ORA  DI LIBERTA'   - DE  ANDRE' 
  • The Man Who Sold The World (Live On MTV Unplugged, 1993 / Unedited) -  Nirvana
  • COME UNA PIETRA  SCALCIATA -  ARTICOLO 31 
  • lET BE -THE  BEATLES
  •   LAVORARE  CON LENTEZZA - ENZO DEL RE
  • Pearl Jam - Black (Live) MTV Unplugged 
  • per me lo so - cccp






17.3.20

l'attualità della vecchia massima latina in media res

certe persone ( vedere commenti furiosi ed un abbandono di un contatto , pazienza passerà , a questo post  s del mio account    facebook   https://bit.ly/2weWTOW ) non hanno capito che capito che la virtù del mondo è godersi la vita ed anche ( ovviamente senza esagerare  altrimenti si  finisce  per  essere utili al sistema   che  si   vuole  abbattere  ) cazzeggiare come diceva La locuzione latina in medias res (letteralmente "nelle cose di mezzo") significa "nel mezzo della cosa, dell'argomento" (Orazio, Ars poetica, v. 148 ) ovvero nel bicchiere mezzo pieno (e mezzo vuoto , un equilibrio tra serietà ed stupidità senza esagerare . Infatti sia,mo tutti un po scemi e mattacchioni come Ralph Malph ( Don Most ) di




o enzo   janacci ,   adriano celentano  ,   dario  fo  , ecc

16.3.20

Coronavirus, il racconto dell’ex tronista Leonardo Greco: “Non è solo febbre e tosse, l’unica cosa che ti danno sono sei pastiglie al giorno che sono veleno puro”

se  non volete dare  ascolto  ai medici o  a noi vecchi   tromboni    ascoltate   almeno i vostri beniamini


Faccio questo video perché non ce la faccio più a vedere tutta quella gente che si ammala, tutta quella gente sdraiata – ha esordito lui sui social – . Perché ero sdraiato anche io. Voglio cercare di farvi capire che non c’è cura, non c’è vaccino, c’è solo la prevenzione. Questo virus non ti guarda in faccia, ti prende e se ti prende bene, ti spacca dentro”. Esordisce così l’ex tronista di Uomini e Donne Leonardo Greco in un video pubblicato sui social in cui racconta la terribile esperienza vissuta come malato di coronavirus per sensibilizzare tutti colo che continuano a sottovalutare l’emergenza.

“Non è solo febbre e tosse. Io ho avuto febbre a 39 per 13 giorni, la notte prima che venissi ricoverato ho avuto una crisi respiratoria – racconta Greco che ha 37 anni- . Dovete mettervi in testa che dovete stare a casa, perché se pensate all’aperitivo, alla passeggiata, alla voglia di uscire, sappiate che non ci sarà un futuro per queste cose”. Lui ora è stato dimesso dall’ospedale, è tornato a casa e dovrà continuare a starci fino alla totale ripresa.

Leonardo, quindi, ha continuato a spiegare che molti suoi amici sono ricoverati con il casco respiratorio, ma c’è anche molta gente che ha avuto bisogno del coma farmacologico. “L’unica cosa che ti danno sono sei pastiglie al giorno che sono veleno puro, che ti distruggono e causano nausea, dissenteria, spossatezza – ha aggiunto ancora il giovane – . Per prenderti l’ossigeno nel sangue, ti fanno punture arteriose ai polsi che fanno malissimo. Non lo dico per spaventarvi, io vi sto raccontando la realtà – ha concluso l’ex tronista di Uomini e Donne – . Riflettete, per favore. Riflettete! Io sono tutt’ora chiuso a casa, tutt’ora ho una polmonite. Rimanete a casa per poter uscire un domani”.

14.3.20

Kamira, la magia del caffè macchina da caffè senza cialde , caffè espresso come al bar

 canzoni   suggerite

Don Raffaé con testo - Fabrizio de André
Alex Britti - 7000 Caffè

     e la scena  di  fantozzi   la sveglia

Leggendo  , in tempi  di quarantena    capita    anche  questo  , su  quello  che  ( eccome non dargli torto  ) i  matusa   definiscono un giornale da massaie  e da  parrucchieri  , il  settimanale Oggi  ,  ho scoperto questo nuovo prodotto  made in italy  .  Una  caffettiera  ,  chiamata  Kamira,  con la  quale  si   può gustare   un espresso cremoso come al bar, realizzato sul fornello di casa con una caffettiera dal design unico; senza l’utilizzo di costose ed inquinanti cialde o capsule e senza alcun vincolo sul tipo di marca di caffè. Ma    soprattutto   come  dice  la  sua  pubblicità








funziona su qualunque tipo di fonte di calore: dal gas all’induzione, dalla vetroceramica alla piastra elettrica.
Proprio perché non è una macchina per l’espresso elettrica, Kamira è adatta per il camping e per la nautica, poiché funziona, anche, sul fornello da campeggio o sulla brace
Ecco come funziona  



da  quel poco  che  capisco  di caffe   mi  sembra   che   essa sia     un innovazione  rispetto  ai tre  balzi in avanti che  ci  sono stati   fin ora


Nessuna descrizione della foto disponibile.


comunque  essa sia   sarà salvo boicottaggio  delle  grosse industrie    di cialde   destinata a  rivoluzionare il mondo del caffè 


LE ANIME BELLE ESISTONO E RESISTONO ... Lei si chiama Chiara Trevisan, ha 46 anni e di mestiere legge libri agli sconosciuti.

  da   Mauro Domenico Bufi    21 dicembre alle ore 11:05   il suo carretto carico di libri, frasi, parole, storie. In testa un buffo cappell...