Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
2.4.21
A Olbia la sfida di Natalie Belli, 22 anni: la sua barberia apre nel cuore della città. «Un vero salotto “vittoriano” all’insegna dell’esclusività e della sicurezza»
Una vita senza Big Tech, storie di chi cerca alternative ai giganti del web: "Non barattiamo i nostri dati per i loro servizi
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Gmail? No, Protonmail o Tutanota. Whatsapp? Meglio Signal. Instagram o Twitter? Assolutamente Mastodon. E così via, per ogni singola applicazione o servizio che siamo abituati a conoscere e utilizzare, loro hanno un'alternativa. "Loro" sono quelli che, per ragioni legate principalmente alla protezione della propria privacy, ricercano opzioni differenti alle Big Tech come Google, Facebook o Apple per lavorare e rimanere connessi. Non sono migliaia ma sono molto eterogenei. Dall'ingegnere e padre di famiglia che installa un server in casa per gestire i documenti in cloud, fino ai ragazzi di Fridays For Future Italia, che hanno migrato il loro sito in un data center alimentato ad energia solare perché, in fondo, anche Internet inquina. "È come decidere di non mettere più lo zucchero nel caffè - dice l'ex parlamentare e imprenditoreinformatico Stefano Quintarelli - all'inizio ti sembra amaro, poi scopri che ha un sapore diverso". Ma è realistico vivere totalmente senza le grandi sorelle della tecnologia? "Non è semplice e per qualcuno anche impossibile ma richiede un primo passo, un po' come smettere di fumare", racconta Filippo Della Bianca, tra i fondatori di Devol, gruppo di sviluppatori che al motto di "degooglizzare l'Italia" ha messo a disposizione degli utenti una suite di servizi (dai motori di ricerca agli applicativi di file sharing) liberi e privi di traccianti. Il sito LeAlternative pubblica contenuti e approfondimenti su tutto ciò che, spiega l'ideatore, "in maniera etica si pone come opzione ai colossi di Internet". Spesso, anche se non sempre, i servizi alternativi sono gratuiti solo nelle versioni base. "Anziché pagare con i miei dati pago con i miei euro, in questo caso pure pochi", spiega ancora Quintarelli. Per molti è anche una questione di libertà di impresa e tutela della concorrenza: l'organizzazione no-profit francese eFoundation ha sviluppato uno smartphone pro-privacy alternativo ad Android e Iphone. "Il nostro è un progetto open-source ed è pensato - dice il fondatore Gaël Duval - per tutti gli utenti, anche per i non esperti". E così, a colpi di ricerche sul motore DuckDuckGo e tutorial sulla piattaforma PeerTube, abbiamo raccolto le storie di ha deciso di vivere una vita senza Big Tech. Ma Google annuncia: in arrivo nuove norme sulla privacy di Andrea Lattanzi
No, non è Leonardo quella della fiction tv
Infatti egli stato , nonostante sia molto preciso raffinato ed non grezzo come la maggior parte dei critici attuali sulla sorta di Davide Turrini su il FQ di qualche giorno fa ,è nell'esposizione un poco precoce nel dare dare un giudizio ad un intera opera , per giunta ancora in itinere ed in pieno svolgimento 4 episodi su 16 ( cioè due a puntata ) di un kolossal contemporaneo anche se incentrato solo sul marketing e sull'odiens e poco sulla storia rispetto a quelli classici .
A voi l'articolo in questione
Fino a che punto la rappresentazione scenica di una vita insigne può allontanarsi dalla verità storica? La domanda non è futile la risposta non è facile. Alessandro Manzoni preparando la sua tragedia Il Conte di Carmagnola scriveva: "I personaggi storici di una tragedia pronunciano discorsi mai detti e compiono azioni mai avvenute". Il Gran Lombardo non faceva a caso questa osservazione come dimostrano - per esempio - le numerose aggiunte e varianti da lui immaginate nella famosa vicenda della monaca di Monza inserita ne I promessi sposi. Manzoni inseguiva una finalità assai sentita in quegli anni come lo scrittore stesso conferma nella lettera Sul Romanticismo indirizzata al marchese Cesare d'Azeglio dove ribadisce che in un'opera d'arte ciò che deve prevalere è il valore sociale. In un'ottica del genere può anche rientrare qualche scostamento dalla verità per rendere la vicenda più avvincente allargandone così la cerchia dei possibili fruitori. C'è però un limite che non andrebbe superato. Forse in modo inconsapevole la giovane e valente attrice Matilda De Angelis, che interpreta nello sceneggiato la sensuale Caterina da Cremona, ha indicato questo limite davanti a Mara Venier con poche icastiche parole: "Questa è la storia di Leonardo, però strizzando l'occhio alla televisione... Non è che potevamo fare una rottura di palle".
1.4.21
Pietà e passione La Via Crucis della pandemia
[...]
Era mezzogiorno, quando si fece buio sulla terra… ». Da secoli la Via Crucis è paradigma di ogni sofferenza umana, tanto che usiamo il termine Calvario per definire il tragitto di chiunque combatta la sua personale lotta col dolore. A distanza di un anno dall’inizio della pandemia, è tuttavia il mondo intero a sentirsi ancora sul Golgota, per cui proviamo a rileggere le 14 stazioni della Passione come metafore di questa lunga, tormentata esperienza collettiva.
I. Condanna a morte
Fra i tripudi della folla che gli preferì Barabba, l’inizio del Calvario è nel segno di una leggerezza spiazzante, la massa sceglie chi sopravviverà con la stessa distrazione con cui si vota a un reality show. La banalità del male la descrisse la Arendt, a noi tocca declinare la banalità del dolore, che in genere ci beffa presentandosi come un’inezia. Due linee di febbre.
II. La presa della croce
Ci sono molte risate intorno alla crocifissione: scherni, dileggi, sarcasmi. L’estremo dolore va spesso d’accordo con la farsa, che sembra talvolta un disperato modo di compensare lo spettacolo della morte con un’artefatta botta di vitalità. Per la serie: mentre tu muori, a me interessa volare alle Baleari e sbronzarmi sotto una palma.
III. Prima caduta
La prima caduta del Calvario è quella dei morti uccisi dal virus, centinaia di migliaia. Ma a distanza di un anno dall’inizio di questa danza macabra, abbiamo perso quasi del tutto lo scandalo del morire. Scorriamo con sguardo asettico la lista dei caduti del giorno, perché valgono più le implicazioni dei decessi che non i cadaveri stessi. La morte ha perso il suo impatto, fa parte del paesaggio. E il virus killer, per paradosso, ha ucciso anche lei.
IV. Incontro con la madre
Nelle Rsa ci si può abbracciare solo attraverso il cellophane. Neppure il vaccino ha potuto scalfire questo aberrante diaframma, e nel frattempo migliaia di persone hanno visto svanire genitori e cari nel cono d’ombra di ospedali divenuti fortezze inaccessibili e impermeabili all’esterno. «Non so più niente di mia madre», «qualcuno mi dia notizie di mio padre». Il baratro.
V. Il Cireneo
Simone di Cirene passava per caso, ma venne obbligato a portare la croce. Insomma, suo malgrado si trovò coinvolto. E assomiglia davvero a quelli che sono finiti “dentro” la ruota del virus pur non essendone contagiati direttamente: passavano per caso, ma non volle dir niente. E i tentacoli di questa piovra ci hanno raggiunto di fatto tutti.
VI. Veronica deterge il volto
Unico tratto di tenerezza nell’abominio del Calvario è questa donna che grazie a un attimo di illuminata sensibilità, è stata celebrata nei secoli. Ma sono migliaia le Veroniche senza nome che in questo preciso istante, fra corsie Covid e Rsa, possono scegliere a un bivio che — sia chiaro — non è fra generosità e
egoismo, bensì fra l’umano e il disumano.VII. Seconda caduta
Scrisse Dante “caddi come corpo morto cade”, e così è stato per molti, troppi, dal momento che dopo i morti per Covid, ci sono i caduti senza Covid. Sono quelli che in un anno hanno visto crollare l’equilibrio costruito per vivere. Ognuno di noi è a suo modo un equilibrista, per cui tutti, più o meno, siamo caduti dal filo. Posti di lavoro spazzati via, chiusure infinite, bandoni abbassati, agende vuote, sedie sui tavoli, luci spente, miriadi di cartelli “Affittasi” e “Vendesi”. Qui giace il lavoro.
VIII. Cristo parla alle donne
«Non piangete per me ma per i vostri figli…» sono parole che assumono adesso un’eco inquietante. Una generazione intera di giovanissimi uscirà razziata e sconvolta da oltre un anno di rinuncia all’affetto, all’istruzione in presenza, alla socialità. Le conseguenze nel tempo saranno incalcolabili. E per favore, nessuno si azzardi a dire «tanto sono giovani, ne usciranno».
IX. Terza caduta
Poi c’è la schiera immensa di chi non trova la propria caduta né su un referto clinico né su un registro contabile. Alzi la mano chi è rimasto in piedi, nel grande girotondo in cui si finisce “tutti giù per terra”, perché a essere affossato è il senso stesso del poter vivere, inteso come plasmarsi la vita. Il divieto e la limitazione sono diventati condizione e perimetro di un’esistenza tramutata in r-esistenza, in cui tuttavia è difficile non cedere alla d-esistenza.
X. Si giocarono le sue vesti
Gli sciacalli, è noto, si accaniscono su ciò che resta. In senso etico simboleggiano la defunta pietà, ma anche la facilità con cui gli opportunisti abdicano al criterio del lecito. Ecco, la crisi comporta il rischio che tutto appaia d’un tratto giustificato e legittimo, proprio perché «la situazione è grave». In altri termini, il Covid può essere un grande alibi.
XI. Cristo inchiodato in croce
Tutti uguali a tutti, il profeta come i ladroni, i vip come i poveracci, i capi di Stato come gli homeless. Il virus ha insegnato che le piramidi gerarchiche sono giochetti di cui madre Natura non si cura affatto. O così almeno ci piace raccontarci, assegnando almeno questo merito al nefasto ospite. Ma è davvero così? Lo sapremo con la distribuzione dei vaccini al Terzo Mondo.
XII. Morte
I telefonini già da anni entravano in sala parto, rendendo il nascere un fatto pubblico. Ma la morte? Mai era stata tanto spiata come nell’ultimo anno. Le telecamere sono entrate a sbirciare fra i tubi delle rianimazioni, negli obitori dove si piange, nei depositi delle bare. Si è smarrito il pudore del morire, e con esso la sua sacralità.
XIII. Deposizione
Riferiscono i Vangeli che all’ultimo respiro esalato sul Golgota seguì un terremoto. Dopodiché, il silenzio, ovvero quel ritorno alla normalità che a pensarci bene è la parte più spietata di ogni sofferenza: per quanto straziante sia, finirà per sparire nel grande tritacarne e si volterà pagina. È questo che cerchiamo, con la normalità: l’archiviazione.
XIV. Sepoltura
Un corpo senza vita riposto in un sepolcro, e fine della storia. Come dire: l’elaborazione del post Covid è tutta da venire, tutta ancora da iniziare, e non è detto che conduca alla resurrezione. Basterebbe che tutto questo dolore assumesse semplicemente un senso, laddove — per adesso — brancoliamo nel buio.
Infatti distanza di un anno dall’apparizione del virus il mondo intero vive ancora il suo calvario La prima caduta sul Golgota è quella dei malati, morti da soli o quasi negli ospedali. e proprio mentre scrivevo le ultime righe i questo post mi è ritornata a mente questa canzone demenziale
31.3.21
A uccidere non è più il virus ma il nostro modo di gestirlo ha ragione stefano feltri d il domani
Stefano feltri ha ragione , facendo cosi non ne usciremo mai e in tanto la gente continuerà a morire ed le attività a chiudere . Molti mi diranno allora come fare ? semplice : 1) coordinamento nazionale o al limite regionale mettere da parte i loro localismi e campanilismi ., 2) vaccinare tutti indistintamente ad esempio se quel giorno dedicato a gli 80 anni si presenta un 25 enne vaccinare anche lui . cioè quel giorno ci sono 100 dosi e fra i 100 si presenta anche un 25 enne vaccinare anche lui
concordo con l'editoriale di Stefano Feltri 31 marzo 2021
A uccidere non è più il virus ma il nostro modo di gestirlo
Quando si leggono questi numeri, bisogna fermarsi a riflettere un attimo: 529 morti in un giorno. E non fanno neanche più notizia, perché siamo troppo presi a discutere del successo politico delle destre che sono riuscite a far inserire nel prossimo decreto legge misure per accelerare le riaperture, o perché c’è l’ennesima rissa tra presidenti di regione e governo centrale. Rimaniamo alla più semplice delle domande: perché ci sono ancora 529 morti? Mettiamo in fila un po’ di risposte.L’Italia ha vaccinato il 5,03 per cento della popolazione, il Regno Unito il 5,51 per cento. I morti inglesi sono scesi quasi a zero, su base quotidiana. In Italia siamo sempre tra i 300 e i 500. Segno che abbiamo vaccinato le persone sbagliate, come scriviamo da tempo su Domani.Il ministero della Salute censisce 2,9 milioni di somministrazioni a persone sopra gli 80 anni ma soltanto 638.000 a quelle tra i 70 e i 79, un milione per gli italiani tra i 60 e i 69 anni (la stessa cifra, quasi, che si registra tra i 30-39enni).L’Istituto superiore di sanità considera l’eccesso di mortalità per fasce di età rispetto allo scenario base, quello senza Covid, nelle grandi città. Per la prima volta da molti mesi, nella settimana che si è conclusa il 16 marzo il tasso di mortalità più alto e in crescita è stato quello nella fascia 65-74 anni. Ottantenni e persone più giovani muoiono meno perché vaccinate, si suppone.In una strana forma di eugenetica burocratica, praticata ma non dichiarata, stiamo lasciando morire le persone che il Covid uccide con maggiore facilità, mentre salviamo quelle che appartengono a una corporazione abbastanza forte da aver conquistato una qualche priorità.Questo paese ha qualcosa di profondo che non va, sia nel rapporto con la scienza che con l’etica. Un paio di esempi: le scuole vengono riaperte anche sulla base di uno studio scientifico, evocato perfino in un intervento del premier Draghi, di scarso valore e ancor più scarsa utilità, pubblicato su una versione minore di Lancet che chiede agli autori di pagare 3.500 dollari per avere spazio. Possiamo decidere che le scuole vanno aperte anche se pericolose, ma non possiamo raccontarci la frottola che sono tutte sicure.Su Domani Francesca Nava ha rivelato che per mesi l’ex premier Giuseppe Conte e l’attuale ministro della Salute Roberto Speranza hanno raccontato una versione falsa sulle decisioni prese a inizio pandemia, nella scelta di non chiudere subito Nembro e Alzano Lombardo il 2 marzo 2020. Ci sono molte attenuanti per le decisioni sbagliate a inizio pandemia, ma nessuna per mentire all’opinione pubblica, perché si può perdonare l’errore ma non la copertura sistematica degli errori. Quante altre volte è successo? Sta succedendo ancora?Dopo oltre un anno tocca dire che non è il virus a uccidere, ma il nostro modo di gestirlo. Se una legge stabilisse che tutti i pazienti con una verruca su un dito hanno la precedenza sui malati oncologici, di chi sarebbe la colpa dell’alto numero di morti evitabili tra i malati oncologici? Del tumore, dei medici o di chi ha fatto la regola?
30.3.21
IN FRIULI VENEZIA GIULIA La battaglia di Elsa merlino per salvare i prati della Grande guerra I campi sulle sponde del torrente stavano diventando discariche L’appello sul web poi la vittoria: "Chi li ha distrutti deve ricrearli"
Song post
Siamo donne - Sabrina Salerno & Jo Squillo
Voglio una donna - Roberto Vecchioni
Senza Una Donna - Zucchero
Noi Donne - Le canzoni più belle dedicate a "Lei" ( Autori vari )
5 matrSuzoao apalonlucoeiSs ofnfuorteu shrm1e8e:c1sd7c
· chi mi conosce sa che non faccio la influencer, sa che sui social vado a periodi perchè non mi vanno sempre a genio, ma sa anche che sono attaccatissima a casa, al bellissimo Friuli e che sono una grandissima amante della natura... quindi
ed a questa sua lettera
[.... ] Aver visto quelle persone lavorare sui loro grandi macchinari, inconsapevoli delle conseguenze dei loro gesti, indifferenti alla fragilita di questo ecosistema, mi ha spezzato il cuore.
Vedere numerose piante essere sminuzzate in una manciata di secondi da una gigantesca trinciatrice mi ha fatto sentire impotente, triste e mi ha fatto tremare le ginocchia. Rendermi conto che tutta quella terra abbandonata sui prati li avrebbe soffocati, mi ha tolto il respiro. Per un secondo, fissando da lontano le macchine che distruggevano tutto il panorama verde, mi sono sentita come un aborigeno che guarda la sua foresta pluviale mentre viene rasa al suolo, spazzata via.
Perché bisogna arrivare a questo? Ora diranno che inizierà il “piano di ripristino” con azioni mirate a riportare queste zone verso un “nuovo” equilibrio. Non sarà facile, non ci vorrà poco tempo (ben più di qualche anno), ma ho grande speranza che questa denuncia aiuti ad aprire il dibattito su questi temi.Certo è che, invece di sbagliare e cercare di rimediare agli errori, sarebbe meglio agire consapevolmente a tempo debito, mettendo in atto controlli preventivi e salvaguardando le ricchezze naturali di cui possiamo e vogliamo continuare a godere, rispettandole, nei loro ritmi e negli spazi”. [...] segue su www.prospettivevegetali.it/garante-del-verde-cantiere-abusivo/
è una studentessa e ha deciso di non girarsi a guardare dall'altra parte ma di proteggere il suo luogo del cuore. un grande esempio per molti giovani che non sanno agire e reagire alla distruzione dell'ambiente che avviene ogni giorno, a poco a poco, nonostante i bei discorsi che si fanno.
Ed è proprio con il suo attivismo che ha vinto dopo più di un mese la sua battaglia ha bloccato un intervento di movimentazione terra che stava deturpando quello che lei definisce il suo «luogo del cuore» al Parco del torrente Torre, nei magredi . Dopo essere riuscita a bloccare un cantiere rivelatosi irregolare sui prati stabili che costeggiano il Torre, a Primulacco, vede ora ufficialmente riconosciute le proprie ragioni: un'ordinanza del sindaco di Povoletto, Giuliano Castenetto, «in base - rileva il primo cittadino - alle prescrizioni del Servizio regionale biodiversità», ingiunge l'immediato ripristino dello stato dei luoghi, di proprietà
Infatti da repubblica del 30\3\2021
Lungo i fiumi dove i ragazzi del ‘99 hanno difeso l’Italia, un secolo
frame dal servizio di https://www.rainews.it/tgr/fvg/video/2021/03 |
29.3.21
IL passo dallo stalker al femminididio è sottile soprattutto quando è di stato
di cosa stiamo parlando
sempre dalla stessa fonte del 28\3\2021
Lavinia Rivara
Se sei una donna, sei giovane, impegnata in politica, se magari provi anche a fare carriera, un risultato è assicurato: lo stalking non te lo leva nessuno. Per mesi, anche anni. Una condanna di genere.Nessun ministro uomo probabilmente ha avuto la malaugurata sorte di sentirsi apostrofare sui social per mesi “bocca rouge” o “cazzolino” come è toccato all’ex collega Lucia Azzolina, né di essere perseguitato per un anno e mezzo con messaggi a sfondo sessuale, conditi da minacce di morte. Il tutto perché il suo stalker, Pasquale Vespa, presidente di un’associazione di docenti precari, non condivideva la sua posizione sul precariato.
Opinione legittima ovviamente, ma la critica e la protesta, per quanto radicali, si sarebbero certo sfogate in altro modo se l’avversario fosse stato un maschio.Poche settimane fa un’altra ex ministra, Maria Elena Boschi, ha presentato una denuncia per stalking alla procura di Roma. Da sei mesi un uomo la bombardava di mail, telefonate, attacchi sui suoi profili social, tutti i giorni, anche più volte al giorno. Boschi, oggi capogruppo di Italia viva alla Camera, si è decisa a denunciare quando ha capito che il suo persecutore si recava negli stessi luoghi frequentati da lei, quando cioè la minaccia è diventata fisica e non più solo verbale. Ma non era certo la prima volta che si trovava a dover affrontare questo genere di intimidazioni: «Vanno avanti dal 2014, con soggetti diversi» ha rivelato in una intervista al Corriere. Se si considera che è stata eletta deputata per la prima volta nel 2013 si capisce che gli stalker hanno accompagnato tutta la sua carriera politica.Poco più di un anno fa Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, è comparsa davanti alla prima sezione penale del tribunale di Roma per il processo contro il suo persecutore, Raffaele Nugnes, arrestato qualche mese prima. «La notte non dormo più se penso alle minacce che quest’uomo mi ha rivolto via Facebook - ha raccontato -. Ho paura per mia figlia. Lui diceva che la bambina era sua, che prima o poi sarebbe venuto a riprendersela ».Nel 2015 venne processato anche il molestatore di Mara Carfagna, allora deputata forzista e principale promotrice della legge antistalking. Sul sito della sua vittima lui aveva scritto: “Ti seguo da un po’, conosco i Secondo gli ultimi dati del Viminale le donne, neanche a dirlo, rappresentano il 75 per cento delle vittime di reati persecutori. La maggior parte sono adulte (il 36 per cento ha tra 31 e 44 anni), l’età in cui tendenzialmente si manifesta maggiore indipendenza, si prova magari a fare carriera. Subito dopo vengono le ragazze tra i 18 e i 30 anni (22 per cento). È come se l’essere donna, giovane, magari con ambizioni e visibilità, fosse ancora qualcosa di inaccettabile per una certa cultura maschile (per fortuna minoritaria).In queste settimane si è molto dibattuto della presenza delle donne in politica. La decisione del nuovo segretario del Pd Enrico Letta di imporre una vice e due capigruppo parlamentari donne sta facendo discutere, ma di certo ha il merito di riequilibrare una situazione. Come ha detto Irene Tinagli «a nessuna donna piace ritrovarsi in dei ruoli perché ci sono le quote, ma siamo stati costretti ad arrivare a misure più drastiche perché in maniera naturale questo spazio non si creava». La verità è proprio questa: la strada per una vera parità di genere è ancora lunga e costellata di misure drastiche e di prezzi da pagare. Lo stalking è sicuramente uno dei più odiosi.Una strada che resterà impervia finché esisteranno sottosegretari di Stato come il leghista Rossano Sasso che, nonostante abbia la delega per combattere il bullismo, non si è fatto scrupolo di assumere al ministero dell’Istruzione uno stalker come Vespa. Anzi, lo ha difeso fino all’ultimo, arrivando addirittura a definirlo «un simbolo dei diritti dei lavoratori più deboli». La decisione del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi di revocare l’incarico al docente era un atto dovuto inevitabile. Ma forse sarebbe opportuna anche qualche riflessione sul sottosegretario e le sue deleghe.28.3.21
Il no vax pentito "Ho visto giovani restare senza fiato e ho fatto il vaccino anch’io" di Giuliano Foschini
Leggi prima
- https://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2021/03/la-liberta-di-scelta-non-e-mettere.html [ prima parte ]
- https://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2021/03/la-liberta-di-scelta-non-e-mettere_28.html [ reprise \ seconda parte ]
«Ero un antivaccinista convinto [ ed ] Ero scettico, pensavo fosse solo un modo per le case farmaceutiche di arricchirsi. Tutto questo però non è un complotto ».
No vax.
«Il capo dei no vax mi chiamavano».
E poi?
« E poi ho capito che dicevo un sacco di stupidaggini. E oggi sono andato a vaccinarmi».
Paolo Viviano è un signore di Barletta. Di mestiere fa l’autista. Per la Asl. Ha guidato ambulanze, auto mediche, oggi trasporta farmaci nei reparti. Anche quelli Covid. E non aveva alcuna intenzione di vaccinarsi. Ieri mattina ha fatto invece la prima dose.
« Sono sempre stato molto scettico, in generale, sui vaccini. Perché penso, anzi pensavo, che rappresentassero un modo per le cause farmaceutiche di arricchirsi».
La sua pagina Facebook è esemplificativa. Lei quasi giornalmente, fino a poco giorni fa, pubblicava articoli e video no vax.
Il 21 marzo ha rilanciato un post di Sara Cunial, la deputata no vax. Un sedicente parroco diceva a proposito dei vaccini: "Con il pretesto di prevenire una malattia il cui tasso di letalità è stimato attorno allo 0.3%, esige veri e propri sacrifici umani di inaudita efferatezza… I veri interessi non sono di natura sanitaria, ma finanziaria".
«Pensavo avesse ragione. Ora sono convinto che tutte quelle cose sono delle cavolate. E mi dispiace averle in qualche modo rilanciate. Spero di non aver convinto nessuno».
Quando ha cambiato idea?
«Prima vorrei dire come ho costruito quell’idea. Non sono un medico ma lavoro da sempre negli ospedali. So di cosa stiamo parlando. A me, però, le cose imposte non piacciono. Vorrei decidere per me. Normalmente quando mi dicono che devo fare qualcosa, senza darmi la possibilità di scegliere sulla mia vita, non mi piace».
In realtà con i vaccini la vita gliela salvano.
«Le cose bisogna spiegarle. E non trattare le persone come pecore. Di questo continuo a essere convinto».
Insistiamo: quando ha cambiato idea?
«Quando mi sono guardato attorno. Quando ho visto le terapie intensive così piene, quando ho visto ragazzi di 40 anni arrancare senza respiro.Quando i miei amici medici, o infermieri, mi hanno raccontato, ogni mattina, che le rianimazioni scoppiano e che ci sono persone, senza alcuna patologia pregressa, che non riescono a stare in piedi perché non hanno più fiato. Ecco, tutto questo non poteva essere un complotto. Era la verità. E io ce l’avevo davanti agli occhi. Ho avuto paura».
Se non si fosse vaccinato avrebbe rischiato anche di non lavorare.
«Questo, sono sincero, non ha inciso più di tanto. Il medico competente, il dottor Sivo, che oggi mi ha vaccinato, mi faceva la corte ( ndr , sorride) dall’inizio della campagna. Hanno chiamato tutti quelli, pochi, come me, che non avevano aderito alla campagna di vaccinazione. Mi ha spiegato. E ho capito che aveva ragione».
A dire cosa? «Che vaccinarsi era necessario: come cittadino. Come lavoratore. E poi avevo anche una responsabilità di padre».
Prego?
«Mio figlio è un operatore socio sanitario, lavora qui. Per di più in un reparto Covid. E anche lui, vedendo le mie perplessità, aveva deciso di non vaccinarsi .Oggi ci siamo vaccinati insieme».
la libertà di scelta non è mettere a rischio le vite degli altri ( reprise )
leggi anche
- https://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2021/03/la-liberta-di-scelta-non-e-mettere.html Prima parte
Lo so che non ho competenze scientifiche in merito ed nonostante sia figlio ed fratello di due agronomi sono una capra in tali materie . Cosi pure mediche no nonostante sia pronipote e cugino di medici ( pediatra il primo , medico radiologo il secondo ) e quindi non dovrei prendere posizione su tali argomenti . Ma 1) credo nella scienza ., 2) nella salute pubblica ., 3) che è meglio rischiare con una cura sperimentare che non curarsi \ immunizzarsi e e pur di sconfiggere una pandemia grave . Ora lo so che con questo post molti contatti ed [ sic ] amici\che anche di lunga data mi toglieranno il saluto ed il contatto , ma pazienza se questo è il prezzo da pagare per la tua libertà pazienza Per il post precedente vedi per l'url il consueto leggi anche sono stato accusato d'essere un ribelle all'acqua di rose , un radical chic , che predica bene ma razzola male , che amo le dittature , ecc . Bene sappiate che ci sono momenti nei quali le chiacchiere stanno a zero, i ragionamenti e il buon senso non sono sufficienti, e la scienza e la statistica non fanno presa . Vaccinatevi ! Senza se senza ma . Ed non lamentatevi se lo stato fa chiusure a ..... beh ci siamo capiti , ma la colpa è anche nostra che ci lamentiamo della pandemia e poi non rispettiamo neppure le minime misure di sicurezze e poi protestiamo contro il governo che deve provvedere per la salute pubblica . Quindi cari\e Novax Se proprio siete coerenti fino in fondo con le vostre scelte o paure ed non volete farlo o accettate di fare un altro lavoro o le misure drastiche .
La psicologia umana non va d’accordo con le fredde tabelle di dati, con la statistica, con le percentuali. È perfettamente inutile dire alle persone che, vaccinandosi, la probabilità di eventi avversi è dello zero virgola zero zero zero qualcosa per cento. Per esempio, tutti sanno che la probabilità di fare 6 al Superenalotto è di 1 su 622 milioni: eppure la gente continua a giocare, perché nella propria testa conta quell’1, non i 622 milioni.Così, secondo la Società italiana di farmacologia, su oltre 20 milioni di vaccinazioni con AstraZeneca, sembra si siano verificati «9 casi fatali». Un’inezia, vero? Fra l’altro, non è neppure detto che quei decessi siano dovuti direttamente al vaccino, ma fa niente. Il punto è che quando leggiamo questi dati, la nostra mente non si fissa sul numerone grande (20 milioni!), ma su quello piccolo: 9. E compare un diavoletto che ci sussurra: chi se importa della statistica, non vorrai mica essere il decimo, vero? E quindi, chi decide di non vaccinarsi, per evitare una minuscola, infinitesima probabilità, si espone all’eventualità molto più concreta di ammalarsi e morire per il Covid.
Non vi sembra assurdo ?Poi, mi direte, il problema in realtà è un altro. E cioè che chi vuole vaccinarsi e ne ha diritto non ci riesce, mentre la spuntano migliaia di furbetti che diritto non ce l’hanno. Alcuni dei quali, come il giornalista Andrea Scanzi, poi, vanno pure a gloriarsene sui social, alla faccia nostra, di chi aspetta onestamente il suo turno, di chi è ultraottantenne e da settimane attende una risposta alla prenotazione, di chi non è stato avvisato in tempo perché in Lombardia non funziona niente, di chi è fragile e a rischio ma le dosi giornaliere sono state esaurite da qualche amico degli amici. Tra i tanti scandali ed prevaricazioni nazionali , questo è certamente il più vergognoso.
Come è vergognoso che
“Il personale sanitario che non intende vaccinarsi ne ha tutto il diritto.A una condizione: si leva il camice, esce dall'ospedale, rinuncia allo stipendio e si rifà una vita altrove.Il ruolo non consente alternative. Il medico o l'infermiere che non si vaccina, a parte l'ovvio rischio al quale espone gli ignari pazienti, è una persona che non crede nel sistema sanitario nazionale e non crede nella scienza.È libero di disertare. Non d'indossare a tradimento una uniforme che non è la sua. Escano dalla sanità pubblica e se ne facciano una propria. Fondino cliniche, propongano cure alternative, pubblichino dati scientifici non ortodossi, ne hanno facoltà.La storia dell'umanità è piena di eteredossie, eresie, opinioni di minoranza che si sono poi rivelate utili.Ma gli eretici veri sono persone che rischiano, gli eretici costruiscono altri luoghi, gli eretici si contrappongono al potere pagandone il prezzo.Non se ne stanno, con il culo al caldo, a spillare lo stipendio a un padrone, lo Stato, che dimostrano di disprezzare, considerando insulsi i suoi sforzi e nulle le sue direttive di vaccinarsi, ma riscuotendo, a fine mese, regolare stipendio.Se ne vadano altrove. Fare il rivoluzionario a costo zero è molto comodo, ma molto poco etico.”Michele Serra, L’Amaca, “Repubblica”O quelli\e che protestano per l'obbligatorietà dei vaccini dimenticandosi che , eppure chissà perchè li non protestano , i vaccini erano ed lo sono ancora già obbligatori, ecco quanti, quali e per chi. https://www.certifico.com/categorie/22-news/news-generali/4457-vaccinazioni-in-ambito-lavorativo-quadro-normativoSenza il giusto vaccino non puoi fare quel determinato lavoro, questo è facile da capire anche senza una preparazione specifica.Ciò che non mi è chiaro a questo punto è perché -ciononostante- voi complottari insistiate a definirvi "risvegliati".
Il regalo per i 100 anni di nonna Lidia: la laurea mai ritirata. «Costava 30 mila lire, non potevo spenderle» ., Stuprata e ripresa da 16 persone, la sua famiglia: "Devi stare muta"., Quando la realtà supera i sogni: il miracolo dei ragazzi problematici e delle periferie che trovano tutti lavoro
«Una volta, durante un esame di Morale avevo l’impressione che il professore guardasse il pulviscolo atmosferico. Allora mi fermai e smisi ...
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