6.12.08

quando il suicidio e lo scipoero della sono in nomew dela vera legalità







ahi serva italia di dolore ostello
nave senza nocchiero in gran tempesta
non donna di provincia ma bordello..
Leggendo queste due  frasi  mi  è venuta in mente la  vicenda   di  Adolfo Parmalianaa   ( foto a  sinistra ecco chi era  www.illume.it/index.php ) ,subito  fagocitato dai media  di regime  e  non approfondita  ( o chi sà perchè non  è stata  , come di solito avviene   dala Destra  e   da  una parte dellla  Sinistra   come  quel suicidio di un indagato  in campania    ma   riportata  solo nele pagine più interne  o  in piccoli trafilette  di   La  prima : << Potrà l'Italia rimettersi sulla via del progresso civile? Questo è il problema fondamentale. Oggi definire   l'Italia un Paese a civiltà limitata; dobbiamo compiere ogni sforzo per farlo diventare un Paese a civiltà piena. Paolo Sylos Labini, da 'Un Paese a civiltà limitata', Laterza >> è  sulla  striscia rossa dell'unità  d'oggi  6\12\2008 , la  seconda  non ricordo   dove l'ho presa  : <<  I partiti hanno occupato lo Stato e tutte le sue istituzioni a partire dal governo. Hanno occupato gli enti locali, gli enti di previdenza, le banche, le aziende pubbliche,gli istituti culturali, gli ospedali, le università, la Rai Tv, alcuni grandi giornali. E il risultato è drammatico. Tutte le «operazioni» che le diverse istituzioni e i loro attuali dirigenti sono chiamati a compiere vengono viste prevalentemente in funzione dell’interesse del partito o della corrente o del clan cui si deve la carica. Enrico Berliguer >> parole di un uomo  ( l'unico  politiico  che insieme a Pertini,Ciampi, che  ci hanno rapressentato   senza  farci vergognare    d'essere italiani )   he ha segnato per  sempre questo paese e le nostre coscienze.Erano gli anni della P2. Il Partito comunista  (oltre al Psiup e al Partito radicale) era il soloa non essere coinvolto. Berlinguer non c’è più, Licio Gelli è in piena attività.  Infatti è  in tempi come questi che voglio raccontare la  storia  di A .
Lo faccio facendo parlare direttamente il suo  testamento    prima del suicidio pubblicato da l'epresso online  del  15 ottobre 2008

La Magistratura barcellonese/messinese vorrebbe mettermi alla gogna vorrebbe umiliarmi, delegittimarmi, mi sta dando la caccia perché ho osato fare il mio dovere di cittadino denunciando il malaffare, la mafia, le connivenze, le coperture e le complicità di rappresentanti dello Stato corrotti e deviati. Non posso consentire a questi soggetti di offendere la mia dignità di uomo, di padre, di marito di servitore dello Stato e docente universitario.
Non posso consentire a questi soggetti di farsi gioco di me e di sporcare la mia immagine, non posso consentire che il mio nome appaia sul giornale alla stessa stregua di quello di un delinquente. Hanno deciso di schiacciarmi, di annientarmi.
Non glielo consentirò, rivendico con forza la mia storia, il mio coraggio e la mia indipendenza. Sono un uomo libero che in maniera determinata si sottare al massacro ed agli agguati che il sistema sopraindicato vorrebbe tendergli.
Chiedete all'Avv.to Mariella Cicero le ragioni del mio gesto, il dramma che ho vissuto nelle ultime settimane, chiedetelo al senatore Beppe Lumia chiedetelo al Maggiore Cristaldi, chiedetelo all'Avv.to Fabio Repici, chiedetelo a mio fratello Biagio. Loro hanno tutti gli elementi e tutti i documenti necessari per farvi conoscere questa storia: la genesi, le cause, gli accadimenti e le ritorsioni che sto subendo.
Mi hanno tolto la serenità, la pace, la tranquillità, la forza fisica e mentale. Mi hanno tolto la gioia di vivere. Non riesco a pensare ad altro. Chiedo perdono a tutti per un gesto che non avrei pensato mai di dover compiere.
Ai miei amati figli Gilda e Basilio, Gilduzza e Basy, luce ed orgoglio della mia vita, raccomando di essere uniti, forti, di non lasciarsi travolgere dai fatti negativi di non sconfortarsi, di studiare, di qualificarsi, di non arrendersi mai, di non essere troppo idealisti, di perdonarmi e di capire il mio stato d'animo: Vi guiderò con il pensiero, con tanto amore, pregherò per voi, gioirò e soffrirò con voi.
Alla mia amatissima compagna di vita, alla mia Cettina, donna forte, coraggiosa, dolce, bella e comprensiva: ti chiedo di fare uno sforzo in più, di non piangere, di essere ancora più forte e di guidare i ns figli ancora con più amore, di essere più buona e più tenace di quanto non lo sia stato io.
Ai miei fratelli, Biagio ed Emilio, chiedo di volersi sempre bene, di non dimenticarsi di me: vi ho voluto sempre bene, vi chiedo di assistere con cura e amore i ns genitori che ne hanno tanto bisogno. Alla mia bella mamma ed al mio straordinario papà: vi voglio tanto bene, vi mando un abbraccio forte, vi porto sempre nel mio cuore, siete una forza della natura, mi avete dato tanto di più di quanto meritavo. A tutti i miei parenti, ai miei cognati, ai miei zii, ai miei cugini, ai miei nipoti, a mia suocera: vi chiedo di stare vicini a Gilda, a Basilio ed a Cettina. Vi chiedo di sorreggerli.
Ai miei amici sarò sempre grato per la loro vicinanza, per il loro affetto, per aver trascorso tante ore felici e spensierate. Alla mia università, ai miei studenti, ai miei collaboratori ed alle mie collaboratrici sarò sempre grato per la cura e la pazienza manifestatemi ogni giorno. Grazie. Quella era 1° mia vita. Ho trascorso 30 anni bellissimi dentro l'università innamorato ed entusiasta della mia attività di docente universitario e di ricercatore.
I progetti di ricerca, la ricerca del nuovo, erano la mia vita. Quanti giovani studenti ho condotto alla laurea. Quanti bei ricordi.
Ora un clan mi ha voluto togliere le cose più belle: la felicità, la gioia di vivere, la mia famiglia, la voglia di fare, la forza per guardare avanti.
Mi sento un uomo finito, distrutto. Vi prego di ricordarmi con un sorriso, con una preghiera, con un gesto di affetto, con un fiore. Se a qualcuno ho fatto del male chiedo umilmente di volermi perdonare.
Ho avuto tanto dalla vita. Poi, a 50 anni, ho perso la serenità per scelta di una magistratura che ha deciso di gambizzarmi moralmente. Questo sistema l'ho combattuto in tutte le sedi istituzionali. Ora sono esausto, non ho più energie per farlo e me ne vado in silenzio. Alcuni dovranno avere qualche rimorso, evidentemente il rimorso di aver ingannato un uomo che ha creduto ciecamente, sbagliando, nelle istituzioni.
Un abbraccio forte, forte da un uomo che fino ad alcuni mesi addietro sorrideva alla vita.


Proprio mentre   ......    ho  concluso il post  di  oggi  sono venuto tramiute  facebook  a questa  altra storia   che potrebbe   se  non ascolotata   portare in nome dela legalità  ad  un altro gesto simile  . la storia  è la seguente 

c'e' un utente YT (http://it.youtube.com/user/AleandroVolpi) che dal 24 novembre NON STA MANGIANDO NULLA!Ecco il suo appello:http://it.youtube.com/watch?v=ye-LrQdqou8 : << Sono in sciopero della fame da lunedì 24 novembre 2008.Il mio sciopero è dovuto al fatto che una Struttura sociale chiamata Massoneria mi ha distrutto la vita.Ho scritto alcuni libri su questo dove dò conto dei fatti.Il danno, sia morale che materiale fattomi è immenso.Domando solo che sia fatto un processo che accerti la verità in fatto e in diritto.Sulla Playlist: "Ti racconto una storia" è già possibile farsi unidea
E' POSSIBILE CHE CERCHINO DI FAR CESSARE QUESTO SCIOPERO DELLA FAME CON UN TSO (trattamento sanitario obblig.) ILLEGITTIMO... SE FACESSERO UN TSO VORREBBE DIRE UCCIDERMI  Aleandro Volpi >>

Telefono: 347 3628241
Indirizzo: Colle Val d'Elsa (Siena) Italy
indirizzo e-mail: aleandro.v@valdelsa.net

link dei video dove spiega la vicenda:
http://it.youtube.com/view_play_list?p=A7517C69DD6501BD




1 commento:

pietroatzeni ha detto...

Penso al dolore che devono avere provato i suoi cari...Penso che avrebbe dovuto tenere duro, costi quel che costi. I rimorsi dei suoi aguzzini non lo ridaranno alla famiglia. Ciao, Pietro.

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