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27.1.12

chi troppo ( Il giornale e il portale Qelsi ) chi nulla o poco ( l'ambasciatore in germania ) ecco come reagiamo alle accuse dei giornmali tedeschi sul naufragio del 13\1\2012

L'articolo dello Spiegel sulla tragedia della nave Costa La cui   traduzione è a cura di Claudia Marruccelli e Isabella Rossi per italiadallestero.info  che trovate  sotto


Siamo sinceri: qualcuno si è meravigliato che il capitano coinvolto nella tragedia della Costa Concordia fosse italiano? Qualcuno riesce ad immaginare che un capitano tedesco o, meglio ancora, uno britannico avrebbero potuto compiere una tale manovra, comprensiva di omissione di soccorso?  Un personaggio così lo si conosce in vacanza al mare. E’ un uomo dalle azioni plateali e che gesticola mentre parla. In linea di massima si dimostra innocuo, ma non lo si dovrebbe fare avvicinare troppo ai macchinari pesanti. Fare “bella figura” si chiama lo sport nazionale italiano che consiste nel dare una buona impressione di sé. Anche Francesco Schettino voleva fare bella figura, ma si è trovato in mezzo uno scoglio. D’accordo, questa era una mossa davvero scorretta. Abbiamo da tempo perso l’abitudine di mobilitare stereotipi culturali nei giudizi espressi nei confronti dei nostri vicini. E’ considerato un modo retrogrado o, peggio ancora, razzista (anche se, tanto per rimanere in tema, non è del tutto chiaro fino a che punto l’italianità possa già di per sé costituire una razza). Il carattere nazionale è un po’ come le disparità fra i sessi. Anche se sono state abolite da tempo, nella vita quotidiana ci andiamo a sbattere continuamente contro. Basta trascorrere un solo pomeriggio all’asilo per mettere in discussione tutto ciò che la pedagogia illuminata ci ha insegnato sulla costruzione sociale del genere maschile e femminile. Effettivamente c’è tutto un mercato clandestino che campa in maniera più che discreta sulla differenza tra Marte e Venere e su come affrontarla. A tale istruzione per l’uso fa da pendant la guida turistica che ci introduce nelle caratteristiche proprie, e quindi nella tipicità, di una cultura straniera. In qualche modo, almeno mediaticamente, continua a nascondersi in noi l’unno. Sono soprattutto i tedeschi ad avere un problema con le attribuzioni culturali. Per esempio gli inglesi ci considerano da sempre non particolarmente dotati di senso dell’umorismo, nonostante anni di satira e cabaret di artisti importanti come Mario Barth, o Achtung Kabarett, Hagen Rether. I francesi, invece, prendono in giro la cucina britannica e i belgi la presunta avarizia degli olandesi. Noi conosciamo il carattere nazionale solo in senso negativo, come autoaccusa. Appena saltano fuori da qualche parte un paio di ragazzi che sbraitano stupidità, imperversa sulla stampa il sociologo ed esperto in conflitti Wilhelm Heitmeyer, e spiega perchè la pace sociale sia in pericolo (“situazione esplosiva”) e che incombe una ricaduta. In un modo o nell’altro, fino ad oggi è rimasto in noi l’unno che aspetta solo di tornare a battersi. E stranamente funziona sempre. Non occorre scomodare la genetica, per arrivare alla conclusione che le nazioni si distinguono tra loro. Esistono infatti motivi climatici e anche la lingua ha la sua importanza. Normalmente questo è secondario, ma nessuna politica dovrebbe basarsi sulla considerazione che le frontiere conservano il loro significato solo in senso figurato. Cosa può succedere quando per motivi politici si trascura la psicologia dei popoli, lo evidenzia la crisi monetaria, che in questi giorni abbiamo perso di vista solo perchè “l’uomo nel castello” ha accentrato tutta l’attenzione su di sé. Lo scoglio davanti alla nave qui sono i tassi d’interesse del mercato. Difetto congenito dell’euro? La camicia di forza per culture diverse Se ora dappertutto si parla delle diverse capacità di prestazione dei paesi, allora questo è un modo pulito per affermare che alcuni stereotipi hanno, invece, la loro fondatezza. Il difetto congenito dell’euro è stato racchiudere così tante diverse culture economiche nella camicia di forza di un’unica moneta. Per riconoscere che la cosa non poteva funzionare non era necessario aver studiato economia politica, sarebbe bastata una visita a Napoli o nel Peloponneso. Adesso si cerca disperatamente una soluzione. La risposta della cancelliera è che tutti diventino come noi. Si vedrà come andrà a finire. Le nazioni possono cambiare. Questa, volendo, è la consolazione. Gli italiani duemila anni fa dominavano su un impero che si estendeva dall’Inghilterra all’Africa. I tedeschi, nel frattempo, hanno difficoltà a garantire il traffico ferroviario quando c’è troppa neve e ghiaccio. Talvolta ci vuole, infatti, molto tempo per sfatare alcuni stereotipi. A volte più di una generazione.

Jan Fleischhauer

un articolo così, imbevuto di pregiudizi, luoghi comuni e volgarità anche linguistiche. un articolo  dove   Cosimo De Nitto  ( da  i cvommenti  sull'unità  online 27-01-2012 ) <<
Gli stereotipi sono la camicia di forza della ragione e della ragione critica in particolare.La dignità culturale di "Der Spiegel" consiste appunto nel ri-specchiare (traduzione di der spiegel)il più vieto e banale senso comune. Gli stereotipi non hanno origine dalla realtà, piuttosto ne sono una deformata, semplificata, banalizzazione. Per mettere in crisi l'approccio stereotipico basta entrare nei particolari. Noi abbiamo avuto Berlusconi come presidente del consiglio che si adatta benissimo allo stereotipo, come Schettino e tanti altri. Ma con Monti come facciamo, che è più english e teutonic di tanti inglesi e tedeschi? Lo stereotipo lascia sempre in mutande chi ne abusa facendogli fare la figura del cretino. Ancor più cretino, poi, è colui che risponde con altri e contrapposti stereotipi (Sallusti, Il Giornale).
 >>

giornale auschwitz schettino 640
paginone  del il  giornaledel 27\1\2012

che è sceso allo stesso , se non peggio  , livelo  di  volgarità e di  razzismo  \  xenofobia  del giornale  tedesco pasando cosi  dala parte della ragione  a quella  del torto  , e dimenticando ed  ignorando   che  le stesse cose    di cui  accusa i tedeschi sono stati fatte    anche da  noi  (  vedere mio post precedente   sulla  giornata della memoria  e  news  sulle  SS  italiane )  

Allo  stesso modo  è  il  sito \portale  di destra  http://www.questaelasinistraitaliana.org/ che  fra  i tanti articoli interessanti più  o meno condivisibili    stavolta   scantona  

 

Posted: 27 Jan 2012 09:23 AM PST
Mentre il Paese si indignava per l’insulto rivoltoci dal settimanale tedesco Der Spiegel di essere degli Schettino, cioè dei codardi, ed il nostro ambasciatore a Berlino emetteva una nota di protesta per l’accaduto, si è dato luogo alla cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario 2012. Alla presenza del più eversivo Capo dello Stato della storia d’Italia, di un premier clandestino senza permesso di soggiorno a Palazzo Chigi, dei presidenti delle Camere e delle massime autorità dello Stato, il primo presidente della Corte di Cassazione Ernesto Lupo si è permesso di affermare: ”Rispetto al 2011, la situazione si caratterizza per il mutamento dell’atmosfera politica, istituzionale e culturale, grazie all’opera paziente del presidente della Repubblica che per tutto l’anno dedicato alla celebrazione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia ha posto al centro del suo tenace impegno la necessità di coesione nazionale, sociale e istituzionale come premessa per una ripresa di fiducia e di credibilità internazionale”. Accidenti, quante cose in poche settimane! Eccolo qui uno Schettino, ma uno vero non occasionale come il capitano della Concordia. Poche parole, ma che rappresentano il dramma del Paese nella sua interezza. Una magistratura che la deriva politica verso sinistra ha ormai portato ad invadere ogni campo della vita sociale, politica ed economica del Paese, che ha ormai stabilito un suo regime dispotico, dittatoriale in base al quale promuove, condanna, reprime, assolve applicando propri convincimenti soggettivi, non le leggi dello Stato, senza mai essere sfiorata dal dubbio di essere in errore o che qualcun altro la possa pensare in modo diverso. Si sarebbe dovuto parlare di Giustizia, hanno parlato di Berlusconi. Lui cattivo, Monti e Napolitano che governano senza un mandato popolare buoni. Le misure di Monti buone, quelle di Berlusconi cattive, anche se sono state copiate per molta parte da quelle del cattivo. Poi vorremmo chiedere al dr Lupo: da cosa trae la sua convinzione circa una raggiunta coesione nazionale se il dato Eurisp 2012 concede al governo il 21 % del consenso, le categorie stanno in rivolta ed il Paese si appresta a scendere in piazza perchè in 2 mesi Monti ci ha riportati al potere di acquisto di 40 anni fa? Ed a proposito della crociata contro la magistratura, come reagirebbe lui se fosse stato chiamato a processo 27 volte senza giustificati motivi e se nel 28° gli fosse negato l’elementare diritto alla difesa, e si continuasse ad accusarlo di un fatto che non lo riguarda, per dei soldi che si sa chi li ha pagati ed a chi, dove, come e quando e per quali motivi, con tanto di tracciato bancario che ne evidenzia l’estraneità all’intera vicenda? Questi sono gli Schettino d’Italia. Quelli che per anni hanno messo in ridicolo il Paese per trovare conferma sulla stampa di mezzo mondo delle proprie posizioni anti-berlusconiane, per opporsi ad uno che non si “voleva piegare” agli interessi di parte, interni ed esterni al Paese. Hanno fatto apparire l’Italia come il Paese dei Campanelli per sbeffeggiare il premier e cercare conniventi compiacimenti. Ci sono riusciti. Hanno dipinto l’Italia come un Paese da operetta ed ora tutti la considerano tale, pure con Monti o con chi vi pare. Quindi lasciamo perdere Der Spiegel, che non ha mai pubblicato l’articolo sul giornale, ma solo sul blog satirico Der Schwartz Kanal, una parodia del canale di propaganda nazista. Ed il suo autore, il columnist Jan Fleischauer è un cretino bollato come tale da una marea di commenti negativi di lettori tedeschi. Per cui un caso montato dal nulla. Del resto, l’immanigine non positiva di Schettino ha fatto il giro del mondo. In USA Franco Schettino lo hanno chiamato Captain Conward e Chicken (capitan codardo e pollo, l’animale più stupido che esista) e si sono ironicamente dichiarati felici che decine di milioni di modesti automobilsti americani si rivelano ogni giorno piloti migliori di uno abilitato a governare un mostro da 115.000 tonnellate. E allora? Mica per questo hanno revocato il Columbus Day o hanno cambiato il nome all’aeroporto Fiorello La Guardia o al ponte Giovanni da Verrazzano. E non il naufragio del Giglio, ma ben altro hanno offuscato l’immagine dell’Italia. Proviamo a pensarci su prima di risentirci con quelli che non c’entrano niente.

 Infatti    la  conferma  vienme  sia  dalla lettera inviata dall'ambasciatore italiano a Berlino Michele Valensise allo Spiegel:

L’articolo di Jan Fleischhauer dal titolo “Omissione di soccorso all’italiana” mi ha lasciato basito e adirato. Certamente sostengo la libertà di critica, ma gli argomenti di quell’articolo sono per l’Italia tanto offensivi quanto infondati. Mi sorprende che un così rinomato giornale come Spiegel Online dia spazio ad affermazioni così volgari e banali. Rammarica soprattutto il fatto che il giornalista, accanto a tanti luoghi comuni, metta sullo stesso piano, senza riguardi, la responsabilità di un singolo individuo e quella di un intero popolo. Comprendo il desiderio di Spiegel Online di scrivere qualcosa di politicamente scorretto, ma in questo caso si tratta di una provocazione gratuita che io, anche in nome dei miei concittadini che hanno espresso il loro sdegno nei confronti dell’articolo, rispedisco al mittente. Perché in questa questione vengono tirati in ballo tutti gli italiani? Il signor Fleischhauer non ha notato che, lì oltre al capitano della „Costa Concordia“, tra l’altro oggetto di un’indagine penale, c’erano istituzioni e persone che hanno fatto del loro meglio per salvare vite umane e limitare i danni della tragedia? Ed è proprio convinto della inaffidabilità di un’intera nazione? Non ha mai incontrato nessuno, come ad esempio i lavoratori italiani che ho incontrato nei giorni scorsi a Wolfburg, che svolge il proprio lavoro con dignità e dedizione ottenendo apprezzamento generale? Consiglio al signor Fleischhauer di lasciar perdere generalizzazioni basate sulla razza. Sono cose di ieri che nessuno rimpiange. Si rilassi e venga a trovarci in Italia. Troverà un paese ospitale, capace di uno slancio sorprendente da parte di singoli individui e di un’intera comunità, un paese che cerca di reagire ai pregiudizi con il sorriso senza improvvisare strani tribunali.

Cordiali saluti
Michele Valensise Ambasciatore della Repubblica Italiana

 dove  sempre  secondo il  commento Michele  14 minuti fa ( 27-01-2012 )
Una nota di protesta debole, per di più sulla difensiva, ma anche soccombente proprio sul più grave dei pregiudizi che è quello di essere considerati un popolo di emigranti. Mentre noi molto modestamente e in base al bounismo di cui è impregnata la cultura nazionale definiamo positivamente l'emigrazione-immigrazione, i tedeschi viceversa la considerano infamante, un fenomeno da paese sottosviluppato. L'ambasciatore poteva dunque evitare di prendere a paradigma della bontà degli italiani il fatto di essere dei bravi...emigranti in Germania. Loro, i tedeschi, vanno in sollucchero, si esaltano fino al fanatismo. È la mentalità di un popolo che nonostante gli orrori del nazismo continua a ritenersi superiore, almeno riguardo ai paesi mediterranei. Insomma, un pò di maestrìa psicologica da parte dell'ambasciatore avrebbe potuto evitare di far ridere i tedeschi.

Inferno minorile.Huga.flame.Sex crime

RICOLLEGGANDOMI AL POST D'IERI SU  QUESTO NOSTRO BLOG  MI E'  RITORNATA  ALA MENTE  QUESTA  CANZONE  


. RISPECCATA DALL'ARCHIVIO MEDIALE DEL MIO EX BLOG CDV.SPLINDER.COM . RINGRAZIO MASSIMILIANO FRASSI PER AVERMI PERMESSO DI SCARICARE IL FILE AL SUO TEMPO.  SOTTO IL TESTO 

(Dydo)
Basta un click ed è in rete Già,
Può essere chi vuole qui nessuno conosce la sua identità!
Troppa perversione,
siti che danno sfogo alle fantasie fin troppo malate delle persone,
Amore virtuale,un tipo solo poco spigliato,senza donne con voglie da soddisfare,
La Chat un ossessione,
la via di fuga dalla sua realtà che lo ha reso schiavo della frustazione,
Vita parallela,
Non sai chi c'è veramente dall'altra parte di quella Tastiera,
Si è dato un nome,
in poco tempo è diventato esperto.conosce il campo in cui si Muove,
Un cinquantenne che ora sogna un minore,
Questo è il filo di un discorso che ha già impiccato l'amore.
non si controlla il pensiero delle persone,
prende forma nel profondo senza dirti quando e come!

Ritornello (LiVio) :
Dimmi come puoi,rubargli l'innocenza e poi,
vivere senza mai,odiarti per quello che fai,
Dimmi come puoi,rubargli l'innocenza e poi,
Tu dimmi come fai,a non sentirti in colpa mai!

(Dydo)
Pedofilia,scambio di materiale,
C'è la foto di tuo figlio in mano a questo deviato mentale,
Cominciano a chattare,
Si spaccia per un ragazzino,si informa sui posti che potrebbe frequentare,
Studia gli orari in cui è libero di giocare, (gia)
in cui nessuno lo potrebbe controllare,
cerca di passare sempre innoservato,
Manda le foto solo a qualche suo amico fidato,
Salva gli scatti su CD e li nasconde,
Elimina tutti i file dal computer che ha di fronte,
Sorride fra se e se,
Mani dentro i Jeans,
E la fantasia evade dai confini di Messenger,
Dieci anni e l'ingenuità è normale,
Pensa di aver trovato un amico con cui giocare,
Quando gli chiede se si possono incontrare,
Tuo figlio risponde si,Davanti al parco Comunale!

Ritornello (LiVio) :
Dimmi come puoi,rubargli l'innocenza e poi,
vivere senza mai,odiarti per quello che fai,
Dimmi come puoi,rubargli l'innocenza e poi,
Tu dimmi come fai,a non sentirti in colpa mai!

(Dydo)
E' impaziente davanti all'entrata del Parco,
Immagina il suo odore,la sua fragilità il suo sguardo,
Conta ogni passo che manca per arrivare,
Si chiede se sarà lì con il suo Pallone ad aspettare.
Trova eccitante immaginarsi,
Addosso a quell'innocente che tenterà di ribellarsi,
E' un Pazzo,pensieri che consuma poi da solo,
Un crocifisso al collo che non gli darà poi il perdono,
Adesso è li a poco più di un metro,
Niente sensi di colpa,lui non tornerà indietro,
Potrebbe essere tuo Figlio ma ormai,
E' nelle mani di uno squilibrato che non fermerai,
Pensi che sia da pazzi raccontarlo in un Testo,
Ma il problema è che la fuori succede anche Questo,
Apri gli occhi,è l'ennesima storia che può sconvolgere,
Agente : c'è un nuovo caso da risolvere!

consigli cinematografici :un pefetto gentiluomo., benvenutio al nord ; cattiva maestra


                                                                 Un perfetto gentiluomo 


Un ritratto grottesco e satirico dell'élite spiantata dell'Upper West Side . Prondo e divertente . ho sentito le  stesse  atsmosfere  di  scoprendo forest (Finding Forrester) è un film del 2000, scritto da Mike Rich e diretto da Gus Van Sant.o di Mery per sempre è un film del 1989 diretto dal regista Marco Risi, ambientato a Palermo e basato sull'omonimo romanzo di Aurelio Grimaldi

                                                                     Benvenuti al  nord 



Niente  d’eccezionale  discreto    In questa sagra del luogo comune manca solo il romano che dice "mortacci vostri". Gag scontate e forzatamente banali , se  ne  salvano poche  ; la scena della famiglia che va a Milano è un insulto alla mitica scena di Totò, Peppino e la malafemmina del 1956 E la morale del film quale sarebbe ? "Rimaniamo nella nostra superficialità e volemose bene". Ottimo, proprio quello che serve. Povera Italia, come stiamo messi male...

                                                             Cattiva  mastra



Una  ….  Americanata ma con tante schifezze che vengono prodotte oggigiorno, questo forse lo salverei  in quanto  mi ricorda  le  serie  tv  ameriocane  degli anni 70\ 80  e  primo biennio  degli anni 90

L'eccezione (Per la Giornata della Memoria 2012)











(Nella foto: Particolare della Risiera di San Sabba, Trieste)



E sono qui,
dietro le coltri ispessite,
oltre il muro del tuo rifiuto,
ribelle, impudico
alla liscia normalità.
Sono l'eccezione,
sono la natura.
Sono il quadro incompiuto,
il riccio d'oro del ramo soave,
fronda sbarazzina, filo di seta.
Esisto, senza peso,
e più alzi quel muro,
più m'espando sulle pareti,
e divengo cielo, respiro,
imprendibile, beffardo,
sulla tua cappa di dolore.


26.1.12

per i vegani ,  i simpatizzanti ( come me   )   non vegani e   non vegani completi
 
1) Scrivi a volontari@veganfest.it e offri la tua disponibilità per distribuire i volantini nella tua zona indicando il tuo indirizzo.
2) Pubblica banner e scudetti sul tuo blog o sito: www.veganfest.it/?page_id=1929
3) Usa le grafiche VeganFest sul tuo profilo FaceBook: http://www.veganfest.it/?page_id=1929
4) Invia a tutti i tuoi amici e contatti i riferimenti del sito: www.veganfest.it   e della pagina Facebook: www.facebook.com/VeganFestExpo
 
Forza!... L’Onda Vegan deve travolgere la Toscana!!!
 
Il VeganFest non solo ha preso l’impegno di mantenere l’INGRESSO GRATUITO a tutti i visitatori, ma ha anche garantito l’accesso gratuito a tutto il ricchissimo programma di concerti, spettacoli teatrali, proiezioni, corsi di cucina, conferenze, presentazioni e mostre. Oltre a questo, i costi di partecipazione per gli espositori, sono bassissimi proprio per aiutare anche le piccolissime realtà commerciali a far conoscere i propri prodotti ecologici e crueltyfree. Nel rispetto della motivazioni etiche che danno vita al  VeganFest, verrà anche garantita la partecipazione gratuita alle associazioni animaliste e umanitarie.
In un esperimento mai tentato prima e per la prima volta in un evento Vegan. il Festival si estenderà nell’intero paese di Seravezza con la partecipazione degli abitanti che addobberanno la città in onore del VeganFest e dei commercianti che convertiranno le loro proposte offrendo prodotti e servizi Vegan… Le piazze ospiteranno mostre permanenti e eventi…
Insomma, l’onda Vegan arriverà a Seravezza, trasformandola per 5 indimenticabili giorni nella Capitale Vegan d’Europa!
Ovviamente un evento etico di queste dimensioni con ospiti e spettacoli internazionali ha un gran bisogno di volontari per essere promosso in tutta Italia.
Se sei Vegetariano, Vegan o comunque attento e sensibile agli aspetti etici ed ecologici che il VeganFest rappresenta, ti invitiamo a dare anche il tuo contributo nel promuovere l’evento.
Puoi aiutarci in molti modi, mettendoti a disposizione durante i 5 giorni del VeganFest, ma anche semplicemente distribuendo nella tua città i volantini che possiamo spedirti insieme a delle indicazioni su come svolgere questo compito al meglio.
Se vuoi anche tu contribuire al VeganFest, contattaci: volontari@veganfest.it  
Forza e coraggio… Sarà un evento grandioso e mai tentato prima!

la gnerazione Xo XL ? i casi di giulia 12 anni che da in beneficenza la sua borsa di studio e di un ragazzo 14 anni che riprende delle coetanmee che si .... e le mette in rete


 



iniziamo dall'ultima  news   che  è quella  più allarmante visti i  crescenti casi  di pedopornografia  pornografia  minorile  ecco   come  evitarla   seguendo  il consiglio  di Roberta Lerici  fondatrice   di bambinicoraggiosi  uno  dei maggiori  sitio antipedofilia   . Ma  soprattutto  l'accettazione  passiva   o  sottovalutazione   dei minorenni  che  pur  d'accettare  € extra  cadono nella rete   degli orchi  o  l'accettano  come  è  avvenuto  di nel novembre  dell'anno scorso   ad Alghero   dove   all'ufficio  di  un orcoc'era  la  fila  di ragazze   che  lo consideravano  un vecchio  bavoso    che  voleva  solo  guardare  e  pagava per  tenere  compagnia

  
by ScuolaZOO, 13 Gennaio 2012,


La Polizia postale e delle comunicazioni di Catania ha individuato un sito italiano su cui erano visibili alcune foto di ragazze adolescenti, alunne di una scuola media di una cittadina lombarda, ritratte nude  (  vedere   ancjhe  l'articolo  riportato sotto  )   e, in alcuni casi, in atti di autoerotismo. La Polizia, coordinata dalla locale Procura distrettuale etnea, ha immediatamente rimosso le pagine e acquisito i dati informatici utili per risalire all'autore del sito.
Dopo gli accertamenti tecnici necessari è stata compiuta una perquisizione domiciliare, anche informatica, che ha consentito di identificare il responsabile in un ragazzo di quattordici anni compagno di scuola delle ragazze.

Le immagini sembrano essere state fatte dalle stesse minori mediante la fotocamera dei telefoni cellulari. L'adolescente indagato aveva utilizzato la connessione internet della biblioteca comunale per realizzare il sito sperando in questo modo di non essere identificato. Il fatto sembrerebbe essere riconducibile a un fenomeno già conosciuto dalla Polizia postale, chiamato sexting (sex e texting) neologismo che indica l'invio di immagini sessualmente esplicite o di testi inerenti al sesso attraverso i mezzi informatici. Oggi il sexting è piuttosto diffuso fra i giovani, uno scambio di foto e video a sfondo sessuale, spesso realizzate con il cellulare, e la loro pubblicazione su internet.

Fonte:Leggo.it

Infatti ecco  cosda  si rischia  ( da  questo articolo  de il  http://www.fattodiritto.it/

  (....)   

D: Cosa rischia chi pubblica in rete video personali? E’ punibile anche chi diffonde materiale pedopornografico?
R: La diffusione di foto e video foto attraverso internet senza l’autorizzazione dei soggetti coinvolti comporta, oltre che la violazione delle norme in materia di tutela della privacy con le relative sanzioni e possibilità di risarcimento danni, anche il reato di diffamazione qualora si diffondano immagini di a contenuto diffamatorio, cioè tali da ledere la reputazione e l’onorabilità della persona.
Inoltre se alcuno dei soggetti coinvolti è un minore, come in questo caso, è ravvisabile anche il reato di pornografia minorile che punisce chiunque, con qualsiasi mezzo, anche in via telematica, distribuisce, divulga, diffonde o pubblicizza materiale pedo-pornografico ovvero distribuisce o divulga notizie o informazioni finalizzate all’adescamento o allo sfruttamento sessuale di minori degli anni 18 (la pena prevista è quella della reclusione da 1 a 5 anni e la multa da 2.582 euro a 51.645 euro).
Il codice penale punisce anche chi al di fuori della ipotesi sopra detta cede ad altri, anche a titolo gratuito, il materiale pornografico che coinvolge minore degli anni 18 con la reclusione sino a 3 anni oltre una multa.
D: Viene punita anche la detenzione di materiale pedopornografico?
R: Sì, il nostro codice penale prevede la punizione di chi detiene materiale pornografico realizzato con minorenni con la reclusione fino a 3 anni ed una multa.
D: Il fatto che in questo caso sembrerebbe che le minorenni avessero volontariamente dato il materiale hard ai compagni, esclude la punibilità.
R: No, perchè viene integrata comunque e punita la diffusione a terzi.
D: I genitori in questa vicenda, potrebbero finire nei guai per omesso controllo o scarsa vigilanza dei figli avendo messo in mano di adolescenti quindi non ancora responsabili giuridicamente delle proprie azioni delle fotocamere sofisticate e potenzialmente pericolosi?
R: No, assolutamente no.Non si può certo richiedere al genitore di limitare le possibilità offerte ad un figlio – come può essere lo svilupparsi di un hobby bello come la fotografia- per paura del cattivo uso che lo stesso potrebbe fare dello strumento tecnologico.
D: Visto che gli inquirenti sono risaliti alla Biblioteca comunale quale luogo di provenienza del sito, il Comune potrebbe chiedere un risarcimento per i danni d’immagine alla famiglia del 14enne?
R: Teoricamente potrebbe chiederli, ma dubito fortemente che un giudice potrebbe mai accogliere la domanda perchè in realtà si è capito sin da subito che la biblioteca comunale era solo il luogo di immissione del materiale nel circuito informatico da parte di terzi, quindi non si è prodotto alcun concreto danno all’immagine comunale.
AVV.TOMMASO ROSSI



e sempre  dal  scuolazoo


Nuda a 10 anni su Facebook, choc in rete -Foto-


ROMA -  “Se la levo finisce sta barzelletta”, ha scritto la bambina di 10 anni a chi le chiedeva di rimuovere dal Facebook la foto che la ritraeva nuda. Una barzelletta, ecco cosa è per la bimba quel suo gesto così assurdo, così poco innocente: pubblicare sul popolare social network il proprio corpo senza veli. A riportare il gesto della ragazzina il portale Notizie.it, che mostra, opportunamente "censurata" dato la delicatezza del caso, la foto della ragazzina. È la stessa foto che vi riproponiamo noi, evitando però di citare non solo il nome della piccola, ma anche le sue iniziali.
D'altronde non serve di certo altro per cogliere la "lezione" di questa triste vicenda. Una storia che racconta il degenerare dei tempi e getta più di un allarme su una generazione che sembra ver smarrito qualsiasi bussola etica, in un susseguirsi sconcertantie di gesti sempre più scioccanti, sempre più eclatanti. Soprattutto, sempre meno innocenti.






ma  non tutto  è  perduto   come sembra  testimoniare   quest'altra  news    proprio  d'oggi   Giovedì 26 Gennaio 2012 - 14:39 sempre  da Leggo
MODENA - Giulia ha commosso tutti. Ha 12 anni, frequenta la scuola media ed è di Fiorano Modenese. Aveva vinto una borsa di studio di 250 euro dopo la promozione con la media del 10, ma ha rinunciato a ritirarla chiedendo che fosse assegnata a chi aveva più bisogno di lei.
A premiare lei e altri nove studenti meritevoli era stata l'Associazione Nazionale Alpini, gruppo di Fiorano. La borsa di studio era stata consegnata a fine dicembre, al teatro Astoria di Fiorano, durante il concerto di fine anno.
Giulia si è però resa conto che, vista la sua buona situazione economica e familiare, quel denaro non le serviva e poteva essere utile a qualcun altro. Così ha comunicato all'Associazione Alpini e al Comune di Fiorano, scrivendo una lettera di ringraziamento, la sua intenzione di rinunciare alla borsa di studio in favore di qualcuno che ne avesse più bisogno di lei. Nei giorni scorsi si è tenuta una breve cerimonia in cui la borsa di studio conquistata da Giulia è stata passata a un altro studente rimasto escluso dalle prime assegnazioni.
«Fa molto piacere vedere questo valore della solidarietà che si diffonde fra le persone - commenta l'assessore comunale alle Politiche educative e sociali, Maria Paola Bonilauri - Se i nostri ragazzi sono capaci di trasmettere agli altri questo tipo di etica siamo su una buona strada».







25.1.12

Nuoro mostra permanente di francesco Ciusa e Eugenio Tavolara. Il mondo magico 21 dicembre 2011 - 30 aprile 2012., Man H.B.Cartier




                                                                                                                                                                                                                                                                          

Domenica  22  con il Fai Gallura ho visitato    a   Nuoro  le  mostre  del  Tribù \ Francesco   Ciusa    (  nel sito maggiori informazioni sul museo  http://tribunuoro.it/  )  : 1)   Eugenio Tavolara il mondo magico mostra  (  album  fotografico di facebook   della pagina del  Museo Ciusa ) 


che  celebra  i  110  anni della nascita 2) la  permanente  dedicata  a  Francesco   Ciusa   ( Nuoro 1883- Cagliari  1949  )  suo  concittadino  e importante scultore sardo del Novecento.Eugenio Tavolara (1901-1963), creatore di arti applicate, scultore, designer, è l'artista che ha inventato l'artigianato sardo moderno, e con esso una nuova immagine della Sardegna al crocevia fra attualità e tradizione, radici locali e cultura internazionale. Appassionato di esoterismo e astrologia, affascinato dal passato nuragico e dagli antichi miti e credenze dell'Isola, Tavolara dà corpo a un "mondo magico": un mondo trasfigurato dall'immaginazione e popolato di presenze, nel quale, come insegna Ernesto De Martino ( il cui saggio Il mondo magico uscì nel 1948), i confini tra uomo e natura, soggetto e oggetto, sono ancora labili e fluttuanti .
 Un lascito ricomposto: grande statuaria, opere di piccolo formato, immagini e documenti, per raccontare "quasi una leggenda"
  da  una mia cattura  di  http://tribunuoro.it/museociusa/la-collezione
Una mostra  che mi ha colpito  tantissimo  e mi  ha  confermato   di come si  può innovare  senza  dimenticare  la propria identità e  le  proprie  radici identitarie  e culturali senza  per  questo chiudersi agli influssi esterni  
Una  mostra   di notevole  interesse  ,bellissima  e  profonda    sia  per  chi conosce bene,,ma  anche  sommariamente  come  nel mio caso   ,   i due  autori   in questione   . << [….] due esposizioni irrinunciabili per tutti coloro che amano l’arte,la Sardegna e la città che le ospita. Si tratta della mostra (permanente) dedicata allo scultore nuorese Francesco Ciusa e di quella che celebra, a 110 anni alla nascita dell’artista, l’opera di Eugenio Tavolara  ( Eugenio Tavolara – Il mondo magico, questo l’eloquente titolo della mostra che può essere visitata fino al 30 Aprile p.v.) 

. >> Francesco Ciusa (1883-1949) sempre secondo l’articolo  di   http://www.dillinger.it   <<  è l’artista che per primo in Sardegna ha dato dignità alla scultura moderna e che contemporaneamente, e assai mirabilmente, ha espresso l’anima della cultura sarda nelle sue rappresentazioni scultoree e nelle sue ceramiche. Dello scultore barbaricino si dice che egli fu, analogamente a molti altri artisti europei che vissero, come Ciusa, negli anni turbolenti a cavallo dei secoli XIX e XX, un artista moderno che paradossalmente non amava la modernità. Rileva il critico d’arte Giuliana Altea: ‘ “Dopo tanto frastuono, ritorno ora nel silenzio della tanca”, scriveva Ciusa in una lettera del maggio 1907, all’indomani della sua affermazione alla Biennale di Venezia. “Frastuono” e “silenzio” sono i due poli tra cui si muove lo scultore nuorese: il frastuono in questo caso è quello del successo, ma è anche il rumore della città, contrapposto alla pace che regna nelle campagne solitarie della Sardegna. . Una modernità cui si sente profondamente estraneo, della quale non condivide la logica del progresso, il movimento convulso e incessante, la spinta verso uno sviluppo e un cambiamento ininterrotti. Lo scultore trova rifugio nella lentezza e nel tempo che scorre a misura d’uomo che contraddistinguono e regolano gli eventi tradizionali e il vivere quotidiano della sua terra. Testimonianza diffusa di ciò troviamo in tutta l’opera di Ciusa e segnatamente nelle sue opere principali  La madre dell’ucciso (opera premiata alla biennale d’arte di Venezia del 1907), La filatrice, il dormiente, Il nomade, Dolorante anima sarda, Il monumento al poeta Sebastiano Satta,  Il fromboliere, oltre che nei numerosi lavori in terracotta, in pasta di marmo e in ceramica. Il Museo Ciusa di Nuoro raccoglie una sessantina di pezzi (comprendendo tra essi disegni e documenti d’archivio) realizzati in un arco di tempo che va dai primi anni del Novecento fino agli anni Quaranta. Essi costituiscono testimonianza dei periodi in cui la cui ricerca espressiva dell’artista si fa più intensa. >> Questo articolo trova conferma   nelle foto (  ad  iniziare  dalla seconda   a   destra  )   fatte da me    durante  la   visione della mostra  





Non meno rappresentativa ed  importante  è la  2 mostra (  sotto la  cattura   del volantino della mostra  )
in cui l’estro artistico dei sardi è messo  in evidenza  nell’’opera di Eugenio Tavolara, artista poliedrico che non fu solo scultore. Egli fu, soprattutto, l’iniziatore dell’artigianato sardo moderno (fu lui, negli anni Cinquanta del secolo scorso, a dirigere per la prima volta l’ISOLA – l’istituto sardo per l’organizzazione del lavoro artigiano), una sorta di progettista d’arte, di designer, di ‘creatore di arti applicate’ - azzeccata espressione utilizzata nel pieghevole che pubblicizza la mostra che celebra la sua opera, che tenta di riassumere tutto l’universo delle capacità creative dell’artista sassarese. Le sue opere, realizzate in solitudine oppure con l’aiuto di artisti e artigiani come Mario Pompei, Gavino Tilocca, Pasquale Tillocca ed altri, si muovono concettualmente nelle direzioni più varie e nei colori, nelle espressioni dei visi, nel significato più profondo veicolato dai manufatti presentati in mostra, con un unico denominatore: la Sardegna vista nelle sue innumerevoli sfaccettature. Non sono solo antico e moderno o sacro e profano ad essere rappresentati da Tavolara in questi meravigliosi oggetti: vi è, invece, un orizzonte vastissimo

23.1.12

giornata della me.memoria ( 27 gennaio 1945 ) questo è stato

Leggendo questo interessantissimo articolo   sul colonialismo italiano  e   su come  usava il  fumetti per  giustificare  la sua   becera e  vergogna  propaganda coloniale

 questo http://tinyurl.com/6sr2nak interessantissimo  articolo di Igia bascego (  qui il suo blog     e  all'interno  dell'url citato  sotto    trovate  dei cenni  su  di lei  )   e  quest’altro che  riporto  tratto da  http://www.linkiesta.it


La Shoa fu progettata 70 anni fa e la Germania non ha perso la memoria

Laura Lucchini  20 gennaio 2012 - 13:56
Sono passati 70 anni dall’incontro in cui si diede via alla “Endlösung der Judenfrage”, la soluzione finale alla questione ebraica. E in Germania oggi saranno presenti il presidente tedesco Christian Wulff e il ministro Yossi Peled, per ricordare una delle pagine più buie del secolo scorso. Dopo l’annuncio della ripubblicazione di estratti del Mein Kampf, il libro manifesto di Adolf Hitler, si sente sempre più viva la necessità di mantenere viva la memoria sull’Olocausto.
                                                           
La villa di Wannsee



BERLINO - Il 20 gennaio del 1942 circa quindici funzionari e segretari di stato del governo nazista si riunirono in un’elegante villa sul lago alle porte di Berlino. Nell’incontro dovevano trattarsi una serie di questioni logistiche. Ciascuno dei partecipanti sapeva esattamente qual’era l’oggetto di questo incontro, perché era stato stampato, a chiare lettere, su ogni invito inviato dal capo della sicurezza Reinhard Heydrich: “Endlösung der Judenfrage”, la soluzione finale alla questione ebraica.
Tutti i presenti, tra loro anche l’”architetto” Adolf Eichmann, avevano già avuto a che fare con l’emarginazione, la persecuzione e il saccheggio ai danni della popolazione ebraica in Germania e fuori. Si conoscevano tra loro. Si erano già incontrati. Proprio per questa ragione erano stati riuniti quel giorno. Si trattava di passare all’ultima fase dell’antisemitismo: l’eliminazione fisica. La conferenza di Wannsee marcò una netta cesura nella storia dell’Olocausto.
Oggi ricorre il settantesimo anniversario di quell’avvenimento e il Governo tedesco ha programmato una cerimonia per ricordare il momento in cui si decise lo sterminio di milioni di ebrei in tutta Europa. Il presidente della Repubblica Federale, Christian Wulff, ricorderà le vittime e tutti coloro che hanno sofferto per le conseguenze di questa decisione. Il ministro Yossi Peled rappresenterà il governo israeliano nell'evento. Alla fine della commemorazione, una conferenza di storici di tre giorni tenterà ancora una volta di  sviscerare i significati. Commemorazioni di questo tipo si ripetono in Germania ogni anno. Però ora cresce il numero di coloro che, senza essere neonazisti o di estrema destra, si chiedono se dopo due generazioni siano ancora necessarie queste forme di memoria storica. Il tema è oggetto di dibattito quotidiano. Tra amici tedeschi e stranieri, è facile che in una cena se ne parli.
Gli storici cercano di dire la loro, sottolineando la “singolarità” e il valore assoluto dell’evento, che va oltre ai confini della Germania e si trasforma in un “problema dell'umanità” intera. Secondo quanto scrive questa mattina Sven Felix Kellerhoff su Die Welt, «il 90% delle vittime dell’Olocausto non avevano mai posseduto un documento tedesco. Però coloro che davano ordini erano soprattuto tedeschi e austriaci, mentre l’organizzazione dello sterminio di massa avvenne quasi unicamente a Berlino». Eppure oggi «l’Olocausto è molto di più che un problema tedesco, ma un problema dell'umanità». Da qui nasce la necessità, l’imperativo, ma anche la responsabilità tedesca, di ricordare.
Dalla conferenza di Wannsee uscì un documento di 15 pagine dove si dettagliava il numero di ebrei e la loro distribuzione in paesi, così come il piano minuzioso per eliminarli. Si descriveva con precisione l'organigramma delle deportazioni sui treni che avrebbero trasportato le vittime a campi di stermino o lavoro. In base alla loro condizione fisica sarebbero stati destinati a «lavorare fino alla morte» o alla «eliminazione diretta».
Il documento è conservato nella stessa villa di Wannsee dove fu concepito e che oggi è un centro di documentazione. Il fatto che il protocollo non porti la firma diretta del Führer, Adolf Hitler, è una questione che ancora oggi divide gli storici. Da un lato c’è chi argomenta che la “soluzione finale” non fu sua iniziativa diretta. Dall’altro c’è chi invece assicura che la sua firma era superflua, semplice burocrazia. Avevano i funzionari riuniti a Wannsee l’ordine esplicito di organizzare l’Olocausto? Secondo Norbert Kampe, direttore  del centro di documentazione di Wannsee «non c'è alcun dubbio». Senza l'approvazione dall'alto una simile operazione non sarebbe stata possibile. «La decisione fu precedente», assicura. Secondo Kampe, Hitler non firmò il documento semplicemente perché, «non era il suo stile, odiava la burocrazia». L’argomentazione che toglie a Hitler la responsabilità dell'ordine esplicito, piace in genere ai neonazi, e viene usata come una specie di legittimazione del culto del Führer.
L’esistenza stessa di questi dibattiti dimostra la necessità di mantenere viva la memoria. Negli ultimi giorni l’opinione pubblica è stata scossa dalla decisione dell'editore inglese, Peter McGee, di ripubblicare estratti del Mein Kampf di Adolf Hitler a partire dal 26 gennaio. Il libro-manifesto non era mai stato ristampato in Germania dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. Ma la vera provocazione, o trovata commerciale, è che il 27 gennaio è il “Giorno della memoria”, la ricorrenza annuale in cui si commemorano in tutto il mondo le vittime dei campi di concentramento. L'operazione avviene all'interno di un'iniziativa editoriale che porta il nome Zeitungszeugen (testimoniare con i giornali) e che prevede la pubblicazione di pagine di cronaca dell'epoca, non solo nazista. Il contesto non ha comunque smorzato la polemica, dove le iniziativa di carattere storico rischiano spesso di essere prese come spunto per la celebrazione dai fanatici, e il turismo di estrema destra. L’anno scorso una mostra totalmente dedicata a Hitler nel museo storico di Berlino aveva suscitato analoghe polemiche.
Come se non bastasse, l’attualità degli ultimi mesi impone di affrontare il tema. Nello scorso mese di novembre, la scoperta di una cellula terrorista di estrema destra che riuscì a uccidere una decina di stranieri e rimanere indisturbata per dieci anni grazie alla collusione dei servizi segreti, ha riacceso con violenza il dibattito sulla proibizione del partito neonazista NPD.
«Nonostante tutto rimangono persone che esaltano la folle dottrina di stato del terzo Reich e cercano di diffonderla. Antisemitismo e intolleranza avvelenano ancora oggi molte persone. (…) Ancora oggi ci sono fascisti che non solo gridano per le strade, ma che spaventano un'intero paese con una serie di omicidi, mentre la loro bandiera dell'NPD rimane ancora tollerata dallo Stato e addirittura sovvenzionata dai parlamenti tedeschi», scrive questa mattina Dieter Graumann, presidente del Consiglio centrale degli ebrei. A quanto pare, non mancano gli argomenti per continuare a parlarne.  continua  qui

mi  è  venuto  in mente  questa   riflessione   che  mi  ha  convinto  a continuare  a  scrivere  ( nonostante  i miei amici e  compagni di viaggio mi dicevano che  era  come lavare la testa dell’asino con il sapone  o peggio dare  le perle  ai porci ) e  a parlare  di questi argomenti  .
Infatti  In Italia  li facciamo  solo a metà nonostante  siamo  coinvolti    e vi abbiamo partecipato in prima .persona . con le leggi razziali del ’38 e, successivamente, con le deportazioni, iniziate con l’occupazione nazista  avvenuta dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943.e  con la  collaborazione   della Rsi  (repubblica  sociale  italiana) Stato fantoccio della Germania nazista (lo stesso Mussolini ne era consapevole[13]), la Repubblica Sociale Italiana non fu riconosciuta dalla comunità internazionale. Fu considerata erede del Regime fascista italiano dalla Germania, che la riconobbe ma esercitò su di essa un protettorato de facto. Fu riconosciuta anche dall'Impero giapponese e dalla maggioranza degli altri Stati  dell’Asse  (    gli alleati filo tedeschi  )  che addirittura   istituì le  ss  italiane  e  abbiamo avuto ben    3    campi di sterminio
·  Campo di concentramento e sterminio della Risiera di San Sabba (in Italia)
·  Campo di concentramento di Fossoli (internamento, sterminio e lavoro in Italia)
·  Campo di concentramento di Ferramonti (in Italia)mentre  in Germania 
  Concludo   con questo  canzone   scusate  se   i video  sono  forti     e sconsigliati  per  i  deboli  di stomaco   

ma   : <<  questo  è stato  >> (  cit Primo Levi ( 1919 –  1987    reduce  di quello  che  fu     il campo di concentramento di Auschwitz. Autore  di  (  ovviamente  non  sono  in ordine cronologico ma  come mi sono venuti in mente    )  :  Se questo è un uomo, la  chiave  a stella   La  tregua ,I  sommersi ed  i Salvati in cui  si racconta   le sue esperienze nel lager nazista    

22.1.12

Nella notte


Nella notte sull'asfalto
ancora ascolto te
La tua voce accarezza
tenui briciole di fumo
le trasforma in stelle d'oro
e le strade, i viali nudi
il compatto grigio muro
s'apre come un grande altare,bianco, immenso, svaporato

Resta aperta la speranza
senza te, senza il tuo viso,
senza il tuo sguardo distratto,
pigro, immoto, lento, illune

Mi rimane quel che eri,
le tue note sparse all'aria,
qualche scampolo di vita
in ventose buie armonie,
e poi tutto si conclude,
serio e lieve, a un tratto dolce

.

19.1.12

Leggero

E non m'importa nulla
del domani, dell'amore,
non m'importa della vita.
Voglio solo passeggiare
su questi anni, smorti e tristi,
col mio sesso ineducato,
senza chiedermi perché.









(Nella foto: Dario Francesco Gay)


castellamare di stabia La processione sfila sotto casa del boss e il sindaco abbandona il corteo

da  ilfattoquotidiano   da  cui èmtratta la foto  estrapolata  dal  video   e il video  sotto riportato  , leggo   tale news 







Non è servito il pugno duro del sindaco Luigi Bobbio, e neppure l'impegno di Curia e forze armate per controlli più severi sui membri del comitato organizzatore della festa e sul percorso che la processione avrebbe dovuto seguire. Anche quest'anno la statua di San Catello, patrono di Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli, è passata sotto la casa del boss ai domiciliari Renato Raffone, detto 'Battifredo', e lì si è fermata in omaggio al ras della zona. Di più: Raffone sembra quasi guidare la processione, ordinando alla 'paranza' dal balcone di casa quando fermarsi e quando riprendere la processione. Una scena che non è piaciuta a Bobbio che, come lo scorso anno, ha deciso di togliersi la fascia tricolore, abbassare il gonfalone del Comune e allontanarsi. Beccandosi pure gli improperi di alcuni fedeli che non hanno visto di buon occhio il suo gesto.

Di Andrea Postiglione (si ringrazia Gennaro Manzo)

e  dal suo blog   http://luigibobbio.blogspot.com/  ( chi  se  ne  frega  se  è  della pdl  la  legaliotà non ha  colore  politico ed ideologico ) 

Festa di San Catello, incontro sindaco-Vescovo: no ombre di camorra su rito

nella foto: la statua di San Catello (ph. Manzo)
Si è svolta, ieri mattina, alle ore 10:30, presso l’Episcopio di Castellammare di Stabia, l’incontro tra S.E. Mons. Felice Cece e il Sindaco di Castellammare, on. Luigi Bobbio, con la partecipazione del dott. Ferdinando Rossi, dirigente del locale commissario Ps., fautore dell’incontro stesso.
La riunione ha avuto carattere di grande chiarezza e cordialità e, nel corso della stessa, sono state reciprocamente illustrate le rispettive posizioni alla fine risultate sostanzialmente coincidenti, diversamente da quanto un quotidiano cittadino aveva tentato di accreditare. Il sindaco ha ribadito la necessità, dal suo punto di vista di massima autorità cittadina e dal punto di vista del Prefetto, quale autorità di Governo, di escludere in qualsivoglia momento della processione – dalla fase organizzativa del trasporto della statua all’effettivo svolgimento del rito – qualsiasi aspetto che possa essere letto quale, attenzione a qualche associato alla camorra. Il vescovo ha condiviso quanto espresso dal Sindaco ed ha auspicato che la festa del Santo Patrono, con la collaborazione di tutti, diventi sempre più un momento di comunione e di concordia nella comunità civile e religiosa e nei rapporti tra le istituzioni.
Nel corso dell’incontro, peraltro, sono stati toccati vari aspetti problematici dal punto di vista lavorativo e sociale della città, primi tra tutti quelli riguardanti la vertenza Fincantieri e Terme di Stabia realizzandosi e riscontrandosi una piena identità di vedute tra gli interlocutori



da fiorepasut e anna villiardi di facebook

Siediti qui e....
guardami negli occhi.
dammi un sorriso, dammi il tuo calore
mi hai chiesto scusa per i tuoi capricci
e quante volte dovrei farlo io!
Per ogni volta che non ti ho capito
per tutti i "dopo" e la stupidità
di far passare in fretta la tua età!
Il tuo dolore, seppur ancor bambina,
forse l'hai consumato nel silenzio
mentre dall'alto della mia ignoranza
non davo nè valore nè importanza!
Ora mi insegni e....
so cosa devo fare
Amarti ad ogni passo senza la presunzione
che solo i grandi conoscono il dolore!
 ------
 C'è una fonte della giovinezza: è nella tua mente, nei tuoi talenti, nella creativita' che porti nella vita.
Quando impari ad attingere a questa sorgente, avrai davvero sconfitto l'età.
 “ Per essere grande, sii intero: non esagerare e non escludere niente di te. Sii tutto in ogni cosa. Metti tanto quanto sei, nel minimo che fai, come la Luna in ogni lago tutta risplende, perché in alto vive. „
 

18.1.12

Ma è morto il capitalismo o le idee per rinnovarlo?



Il dibattito sul Financial Times sulla crisi del capitalismo colpisce più che per il contesto, che a discuterne sia il giornale della City, che per le idee che ne escono. Lawrence Summers crede che basti un po' di manutenzione alla teoria economica per rimettere in moto la macchina dei mercati. L'ex leader malesiano Mahathir Mohamad dice che la finanza è servita all'Occidente in questi ultimi vent'anni a coprire e rimandare la crisi del suo sistema industriale già da tempo emigrato a est. L'impressione è che grandi teorie non ne leggeremo ma che piuttosto il futuro sarà un patchwork di idee del passato. Quello che abbiamo davanti molto probabilmente lo avevamo dietro.
Leggi il resto: http://www.linkiesta.it/cultura#ixzz1jqmQIsRP

Benigni fischiato a laurea honoris causa. L’ira degli studenti: “Una trovata pubblicitaria”

Ormai è una prassi consolidata: sempre più atenei concedono lauree Honoris Causa o per vivere attimi di celebrità o più di frequente e molto prosaicamente a compenso. Un titolo ormai inflazionato e che ha perso ogni appeal in personaggi dotati di un cervello appena normal a godere  di tale  titolo  sono    nella maggior parte  dei casi  dei cretini  .  Evidentemente, Benigni non si annovera tra questi, ma lo sapevamo tutti da un pezzo. Per quanto concerne l’Università, a volte gli atenei ricorrono a questo tipo di improvvisa celebrità che li coglie per prendere lo spunto e sottoporre all’antenzione delle competenti autorità problemi finanziari, didattici o di logistici .


Benigni fischiato a laurea honoris causa. L’ira degli studenti: “Una trovata pubblicitaria”

L’Università della Calabria premia il toscanaccio, i ragazzi protestano con l’Ateneo: “Basta con queste passerelle”.
Cosenza. Gli studenti di Calabria contro la laura honoris causa di Roberto Benigni. L’attore e regista toscano questa mattina è stato premiato all’Università di Calabria a Cosenza inaugurando così l’anno accademico ma tra le polemiche. Non dirette contro il toscanaccio, ma contro l’Ateneo accusato di pensare solo a “trovate pubblicitarie”. “Non abbiamo nulla contro Benigni – hanno detto gli studenti – ma con coloro i quali dovrebbero pensare bene ai problemi che vive l’Università. Perché puntare sulle passerelle con i politici locali quando abbiamo problemi seri? Non si capisce, per esempio, perché siano state ritardate di sei mesi le borse di studio. Chi l’ha deciso e per quale motivo? Ed ancora, abbiamo bisogno di biblioteche aperte, di trasporti meno cari e che funzionino. E’ questo quello che serve a noi studenti e a questa Università”. Tra gli studenti che hanno protestato c’è anche chi ha fatto sentire la sua voce perché deluso dall’essere costretto a rimanere fuori dal Teatro. “Non ci hanno fatto entrare – hanno detto – e c’è uno schieramento di poliziotti imponente. Ci chiediamo perché a noi è stato impedito l’accesso?



Il Teatro è per tutti e non per pochi. Invece si è preferito privilegiare gli amici. Non è questa l’Università che vogliamo”.


  

Pietro Sedda il designer, artista e tatuatore di fama mondiale racconta i suoi nuovi progetti

   Dopo  la  morte  nei  giorno scorsi  all'età  di  80 anni   di  Maurizio Fercioni ( foto sotto  a  sinistra )  considerato il primo t...