8.1.14

Hitzlsperger, un "coming out" coraggioso L'ex centrocampista della nazionale tedesca (ma anche della Lazio) si aggiunge alla cerchia di atleti che hanno dichiarato la propria omossesualità.

in un sport che ha fatto del maschismo la sua bandiera costringendo quelli che noi






a rimanere nascosti per tabù paura , suscita clamore il gesto di thomas hitzlsperger ex centrocampista della nazionale tedesca (ma anche della Lazio)e mi porta ad auto interrogarmi a quando un simile rottura anche in italia 


Curiosport - Hitzlsperger, un "coming out" coraggioso
L'ex centrocampista della nazionale tedesca (ma anche della Lazio) si aggiunge alla cerchia di atleti che hanno dichiarato la propria omossesualità. "Per stimolare il dibattito", ha fatto sapere il calciatore sulle pagine del settimanale tedesco "Die 
Ziet"Scritto da Paolo PEGORARO (Twitter @PaoloPego82) | Eurosport – 6 ore fa



                              Eurosport - thomas hitzlsperger 2010 deutschland dänemark

Un nuovo coming out scuote il mondo del calcio rinnovando l’annoso dibattito in merito all’orientamento sessuale dei calciatori: uscire allo scoperto o celare i propri “gusti”? Questa volta non è un calciatore delle serie minori (come l’ex giocatore del Leeds United Robbie Rogers, dichiaratosi gay lo scorso anno) ma un giocatore d’alto profilo, almeno nel recente passato: si tratta di Thomas Hitzlsperger, ex nazionale tedesco (52 caps e 6 reti con laMannschaft), ritiratosi dall’attività agonista lo scorso settembre per i troppi infortuni delle ultime, travagliatissime, stagioni. Per The Hammer anche un breve passaggio nel nostro campionato: sei presenze e un gol con la maglia della Lazio. Calciatore che abbinava qualità e quantità nella linea mediana, splendido protagonista della cavalcata Meisterschale dello Stoccarda dei miracoli 2006-2007.L’ex centrocampista tedesco ha scelto il giornale tedesco Die Ziet per il suo outing. La motivazione? “Stimolare il dibattito sull’omosessualità nel mondo dello sport"; l’annuncio è arrivato sulle pagine del settimanale tedesco uscito oggi nelle edicole. L’obiettivo pare proprio essere stato centrato, almeno in Germania, e la confessione del calciatore sta già compiendo il giro del globo. 

“In Inghilterra, Italia e Germania essere gay non ha tutta questa rilevanza, almeno nello spogliatoio – continua il calciatore – non mi sono mai vergognato di essere quello che sono”.


I complimenti dell'industria sportiva e dei colleghi






Il mondo dello sport torna dunque ad interrogarsi sul fenomeno dell’omosessualità, dunque; lastrada percorsa in passato tra mille pregiudizi da Justin Faschanu (morto suicida a 37 anni),poi battuta anche da mostri sacri dello sport del passato (Navratilova) e del presente (Tom Daley) ha fatto scuola e sempre più atleti trovano il coraggio per liberarsi da un gravoso fardello. Storicamente l’universo del calcio si è mostrato più riluttante ad accogliere e accettare l’omosessualità: i tempi sono cambiati (o forse maturati)?Il mondo dello sport torna dunque ad interrogarsi sul fenomeno dell’omosessualità, dunque; la strada percorsa in passato tra mille pregiudizi da Justin Faschanu (morto suicida a 37 anni),poi battuta anche da mostri sacri dello sport del passato (Navratilova) e del presente (Tom Daley) ha fatto scuola e sempre più atleti trovano il coraggio per liberarsi da un gravoso fardello. Storicamente l’universo del calcio si è mostrato più riluttante ad accogliere e accettare l’omosessualità: i tempi sono cambiati (o forse maturati)?

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 anche  Il coming-out di Tom Daley (Video in inglese) - Il tuffatore britannico, idolo sexy di tantissime teenagers

5:20



adesso che faranno i pro stamina metteranno in croce anche la rivista medico \ scientifica nature ?

Ora  il metodo  (  o pseudo tale  )  staminma     viene messo indiscussione   anche Nature  una delle più antiche ed importanti riviste scientifiche esistenti, forse in assoluto quella considerata di maggior prestigio nell'ambito della comunità scientifica internazionale (insieme a Science).  Rivista    che  << Viene pubblicata fin dal 4 novembre 1869.Nonostante la maggior parte delle riviste del campo siano oggi altamente specializzate, Nature è uno dei pochi giornali, insieme ad altri mensili quali Science e Proceedings of the National Academy of Sciences, che pubblica ancora articoli originali su svariati campi scientifici.Molti sono gli avanzamenti e le scoperte, provenienti da molti campi della ricerca scientifica, che sono stati pubblicati su Nature, come articoli o lettere: ad esempio, la scoperta dei raggi X, la natura ondulatoria delle particelle, la scoperta dei neutroni, le scoperte sulla fissione nucleare, la struttura a doppia elica del DNA, la prima struttura molecolare di una proteina (la mioglobina), la tettonica a zolle, il buco dell'ozono, la prima clonazione di un mammifero (la pecora Dolly), il sequenziamento del genoma umano.Il fattore di impatto (impact factor) di questa rivista supera nel 2012 l'enorme valore di 38,6. >> (  dalla  voce   omonima  su wikipedia  ) 


  da  http://www.lastampa.it/  CRONACHE 07/01/2014
La rivista «Nature» boccia Stamina: “Preoccupano sicurezza ed efficacia”“Nel protocollo errori e omissioni”. E spuntano sezioni copiate da Wikipedia

È un vaso di Pandora, quello che la rivista Nature ha aperto sulla vicenda Stamina: dai documenti che la rivista ha potuto visionare emergono «seri e profondi dubbi e preoccupazioni sulla sicurezza e sull’efficacia del metodo» e sulla validità di un protocollo in parte copiato da Wikipedia, come avevano rilevato gli esperti del primo Comitato scientifico istituto dal ministero della Salute per esprimere un parere sul metodo Stamina. Imprecisioni, omissioni e lacune sono evidenziate nei verbali del Comitato scientifico del ministero, che si era detto contrario alla segretezza circa il protocollo imposta dal presidente della Fondazione Stamina, Davide Vannoni.  
Dai verbali del Comitato scientifico emergono, scrive Nature, «serie imperfezioni e omissioni nel protocollo Stamina». Tra queste, «un’apparente ignoranza della biologia delle cellule staminali». Gli esperti rilevavano inoltre
che «il protocollo non contiene un metodo per lo screening di patogeni come prioni o virus», che il metodo può generare «un mix di cellule diverse, come precursori di cellule del sangue e frammenti di osso» e che non include «un metodo per fare differenziare le cellule staminali mesenchimali in cellule nervose». Dai verbali emerge inoltre che «i trattamenti non sono standardizzati» e che «sezioni del protocollo sono copiate da Wikipedia».  
Nature riferisce inoltre di perplessità e dubbi del Comitato sulla necessità di tenere segreto il protocollo. «I membri del Comitato - scrive Nature - espressero turbamento circa l’inusuale accordo di stretta confidenzialità che avevano dovuto firmare». Secondo l’accordo fatto firmare al Comitato Scientifico, nessuno dei membri poteva divulgare dettagli del protocollo. Inoltre, scrive Nature, «ogni membro del Comitato aveva ricevuto da Stamina una copia individualizzata del metodo in modo da rendere più facile identificare eventuali fughe di notizie». Secondo il Comitato, prosegue la rivista, «una tale segretezza non era necessaria poiché non erano in gioco alcuna proprietà intellettuale né interessi commerciali».  
Nature dedica infine un ampio spazio ai ricercatori italiani di fama internazionale che prendono le distanze dall’associazione The Cure Alliance e dal centro Rimed di Palermo, entrambi presieduti da Camillo Ricordi, il diabetologo dell’università di Miami che nel luglio scorso - rileva Nature - aveva definito «sicuro» il metodo Stamina. Asciutto il commento di Vannoni raccolto da Nature, per il quale «chi si dimette da un centro di ricerca perché un collega ha deciso di studiare un nuovo metodo ha un approccio non corretto alla scienza» e che considera Ricordi «obiettivo e aperto a idee nuove», ma non un suo «sostenitore».  

Dopo la pubblicazione della notizia di Nature, sulla sua pagina Facebook Vannoni ironizza: «Attenzione Stamina è pericolosa e non serve a nulla (al massimo fa ingrassare)». Il prossimo atto domani, con la prima riunione della Commissione Sanità del senato nell’ambito dell’inchiesta promossa su Stamina.



6.1.14

senza titolo


WANTED, ITALY

ne  ho  già  parlato nei post precedenti  I II   ( in  cui trovate  l'url per  vedere le  altre foto )  , ma  vedendo le foto   tristi ma  sublimi , fiere  ed  indigeste    condivido  questo post  degli amici di https://www.facebook.com/rajayoga.tempio


                                                              WANTED, ITALY



Hanno fatto una colletta per stampare duecento manifesti. Li hanno affissi per le strade di Olbia. Sono i ritratti degli alluvionati, perché l’Italia non se li dimentichi. Ma il comune li ha fatti rimuovere di notte, come un ladro o un ricordo di cui si ha profonda vergogna. Erano manifesti abusivi, è la legge, andava fatto. Ma uno Stato così sollecito a stracciare la verità, senza aver prima provveduto a restituire dignità ai cittadini, andrebbe affisso lui sui manifesti con una taglia per chi lo ritrova. WANTED, ITALY. Dead Or Alive.

Epifania tute le feste di natale si porta via

ed oggi le festività natalizie finiscono . Anche se ormai o quasi 40 anni e sto iniziando a vedere le festività con occhio critico ripetto a qualche anno fa che le aspettavo con ansia bambinesca mi viene un po' di nostalgia . E questo pezzo dell'amico fraterno Giacomo Spano mi sembra adatto a descrivere questo mio stato d'animo





Non pellicce ma tatuaggi" Modella cinese posa nuda



musica in sottofondo  \  consigliata
  Bandoneòn - Giacomo Spano ( http://giacomospano.com/ )
Nostra signora dell'ipocrisia - Francesco Guccini  

cazzeggiando sul sito de  l'unionesarda 
leggo questa news .

"Ink, not mink" significa "tatuaggi, non pellicce". E' lo slogan scelto per sensibilizzare le persone rispetto ai capi d'abbigliamento fatti con pellicce di animali.                                    
La modella e artista cinese Wang Ke ha posato nuda mettendo in mostra solo i suoi tatuaggi. Obiettivo: ricordare il messaggio della Peta, associazione animalista internazionale, che da anni diffonde per sensibilizzare la gente a non acquistare capi di abbigliamento fatto con la pelliccia di animali

Essa  non contiene  niente  di nuovo  perchè  ormai  usare  il proprio corpo come protesta   non costituisce nessuna   novità  degna  di nota . Infatti   se  i media ne parlano  è  perchè  siamo in una società  mediatica  dove  l'esposizione del  corpo e il suo  uso massiccio    serve ( vedere   spot  pubblicitari  ,  trasmissioni tv come striscia la notizia  , ecc )  come arma  di distrazione di massa  ed  attirare   i media   come mosche  sul miele  , ecco quindi che da quasi ex pornodipendente    ritengo valida la frase  ( non ricordo   la fonte  )   tira più un pelo di  ....   o di ( aggiunta mia  per  par condicio )  ....   che  un bambino che muore  , come  si può notare   anche dal fatto che  tra i miei post più popolari  c'è quello  su  porno ( senza  vocazione  al limite della ninfomania  ) di sara tommasi . 

La  vera news  \  novità sta nel  fatto   che a  farlo  è  una  modella cinese   un paese  dove  anche  il  più semplice nudo  è  represso  ed censurato  .  

Per risparmiare sui costi del riscaldamento eliminate gli spifferi dalle finestre

DAL SITO http://www.nonsprecare.it/



Le finestre che non hanno una buona chiusura e che quindi lasciano passare gli spifferi possono comportare un aumento dei costi del riscaldamento. Ecco alcuni consigli utili per risolvere il problema.


Gli spifferi delle finestre possono essere qualcosa di veramente fastidioso soprattutto durantel’inverno quando le temperature scendono e fuori tira vento. Ma non solo: più la casa è fredda maggiori saranno i costi del riscaldamento






COME ELIMINARE GLI SPIFFERI DALLE FINESTRE - Ecco come risolvere il problema:
  • Per cominciare, per migliorare l’isolamento degli infissi provate a inserire delle guarnizioni adesive di gomma. Le trovate in tutti i negozi di ferramenta a un prezzo molto contenuto. Prima di applicarle ricordate però di verificare le cerniere e le chiusure del vostro telaio e se troppo vecchie sostituitele: solo così le guarnizioni saranno veramente efficaci contro gli spifferi.
  • Sul mercato trovate anche le guarnizioni adesive in gommapiuma: hanno però una durata limitata e devono essere sostituite dopo qualche anno. Più durature quelle in plastica e in alluminio.
  • Chiudete le eventuali fessure tra i cassonetti delle tapparelle e il muro utilizzando un po’ di stucco o di sigillante e se gli infissi di casa sono particolarmente vecchi sostituiteliLa spesa sarà consistente ma giorno dopo giorno ci guadagnerete sia in termini di comfort che di risparmio. L’alternativa consiste nel sostituire i vetri normali con quelli doppi.

fotografare e combattere il cancro la stroria di Angelo merendino e sua moglie


Le  foto di questa  storia che   ho scoperto grazie a facebook    sono oltre che artistiche   talmente  toccanti  è personali oltre che tristi   che   condividerle  copiarle  qui  mi sembra  un furto  \  un  appropriazione indebita   ma, una speculazione   come  , la scena   del film il posto dell'anima     in cui il figlio di salvatore  ( michele placido  )    mette la pubblicità  degli gnocchi fatti in casa  nel sito    sulle morti   di tumore   della fabbrica  .   Quindi  io riporto solo     quella  della prima  della  quarta  di copertina   quindi  a voi decidere se   volete  cercarle o meno  . 
Per  chi volesse vederne alcune  le trovate  in questa  galleria (  cliccando   su  successiva   http://www.arte.rai.it/gallery-refresh/fotografare-e-combattere-il-cancro/380/0/default.aspx




Si sposano. Dopo 5 mesi le diagnosticano un cancro. Angelo inizia a fotografarla. Una storia intima e potente In esse racconta tutte le fasi dela malattia La caduta dei capelli, i letti d`ospedale, la chemio, le risate e le smorfie di dolore: il fotografo Angelo Merendino ha seguito la malattia della moglie, ricavandone un diario intimo e universale allo stesso tempo, amaro e intimo. Un percorso doloroso che è iniziato appena 5 mesi dopo il loro matrimonio e che oltre alle domande sulla vita e la morte, ne fa fare anche su la vita, il dolore e l`arte. Dopo la morte della moglie, ne ha fatto un ebook da scaricare per sostenere un`associazione che si occupa di aiutare finanziariamente le donne con tumore al seno. per  acquistare l'ebook   (  copertina a sinistra  )  andate  su   http://mywifesfightwithbreastcancer.com/

Lo stupratore in divisa americana non fa notizia . Vicenza, militare Usa denunciato per violenza su una studentessa Avrebbe commesso il fatto all'esterno di un locale che si trova di fronte alla base

visto che è passata  più  di una settimana  , il fatto risalirebbe al  30\12\2013  (  forse prima  visto che la  fonte    riporta tale data  )   penso  che uno stupro di una minorenne da parte di un militare statunitense in un territorio già occupato e vandalizzato dalle truppe di Washington come quello di Vicenza non merita le prime pagine o le home page dei principali quotidiani? Evidentemente no… . Infatti  : << Abbiano cercato inutilmente sui grandi quotidiani nazionali articoli che parlassero di uno stupro avvenuto a Vicenza nel novembre scorso. Ma la ricerca è stata quasi vana, perché la vicenda ha ‘meritato’ qualche articolo sulla stampa locale e al massimo un trafiletto su quella nazionale. Eppure i media italiani ultimamente sembrano molto sensibili alla denuncia degli stupri e della violenza sulle donne, ma in misura maggiore proporzionalmente alla distanza tra noi, l’Italia, e l’evento. E quindi in base a questa logica sono gli eclatanti e barbari stupri la cui eco ci giunge dalla lontana India a guadagnare le prime pagine.>> ( http://www.contropiano.org/archivio-news/documenti/item/21312-vicenza-lo-stupratore-in-divisa-non-fa-notizia ) .
Onde  evitare  , anche se  di solito  ormai ci ho fatto il callo ,  accuse  di anti americanismo  e  menate  varie   oltre  il sito citato  ho cercato anche il rete  altri siti  e  purtroppo devo constare quanto detto sopra  anche dalla  prima fonte  . Infatti solo , aspettiamo nei prossimi giorni  magari linciano qualche militare  o manifestano  contro la base  allora  i media nazionali  si getteranno a pesce  sulla news  , il  giornale di vicenza ( http://www.ilgiornaledivicenza.it ) --  da cui ho tratto  tale articolo --  riporta  la news  

Vicenza 
Un militare statunitense di 21 anni è indagato dalla procura della Repubblica di Vicenza per violenza sessuale e sequestro nei confronti di una minore residente nel vicentino. La vicenda al
L'ingresso della caserma Ederle
centro degli accertamenti della procura risale a circa due mesi fa quando la ragazza, assieme ai fratelli, si era recata in una discoteca vicino alla caserma ’Ederlè a Vicenza. Lì, secondo quanto riferito ai carabinieri dalla ragazza, aveva conosciuto il giovane militare. Alcune ore dopo, era uscita e l’uomo, pare ubriaco, l’aveva seguita e poi fermata con una scusa. Poi l’avrebbe quindi condotta in un luogo appartato e usato violenza. La giovane aveva fatto ricorso alle cure mediche e si era poi recata dai carabinieri a sporgere denuncia. A quanto si apprende i fatti risalirebbero ad un mese fa quando il militare, al termine di una serata in un locale che si trova proprio di fronte alla caserma Ederle, avrebbe commesso il reato in una zona appartata all'esterno del bar-discoteca. Il militare, individuato grazie alle indagini dei carabinieri e raggiunto da un avviso di garanzia, è stato denunciato anche per sequestro di persona.
hanno ragione tutti\e quelli come Eva Darklady << Bè che pensavate..... Che pubblicizzassero il fatto o che avrebbero fatto giustiziaaaaa???? Scordatevelo..... Non fa notizia..... I delinquenti per fare scoop devono essere extracomunitari......>>  o ci aggiungo io aver  ucciso  \  linciato qualche poliziotto   o che i familiari come il caso Aldovandi o Cucchi  aprono un blog   o altro sui siti  \ piattaforme  dei media nazionali  ?

5.1.14

significato laico della morte

La maggior parte della gente non è preparata alla morte, alla propria o a quella di chicchesia. Ne sono scioccati, terrorizzati. È come una grossa sorpresa. Che diavolo, non dovrebbe esserlo. Io mi porto la morte nel taschino. A volte la tiro fuori e le parlo: "Ciao bella, come va? Quand'è che vieni a prendermi? Sono pronto".
Nella morte non c'è niente di triste, non più di quanto ce ne sia nello sbocciare di un fiore. La cosa terribile non è la morte, ma le vite che la gente vive o non vive fino alla morte. Non fanno onore alla propria vita, la pisciano via. La cagano fuori. Muti idioti. Troppo presi a scopare, film, soldi, famiglia, scopare. Hanno la testa piena di ovatta. Mandano giù Dio senza pensare, mandano giù la patria senza pensare. Dopo un po' dimenticano anche come si fa a pensare, lasciano che siano gli altri a pensare per loro. Hanno il cervello imbottito di ovatta. Sono brutti, parlano male, camminano male. Gli suoni la grande musica dei secoli ma loro non sentono. Per molti la morte è una formalità. C'è rimasto ben poco che possa morire. [C. Bukowski]

morti di fame o scrocconi ? o declino-dell'occidente-deficienti-seminudi-in-fila-per-vestirsi-a-torino-e-roma/

  Leggendo  l'articolo  http://voxnews.info  che    riporto  qui sotto  mi  ritornano  in mente   questi versi danteschi   (   Divina  Commedia   canto  III  purgatorio  versi  79-93  )    di lontana memoria  


                                         da  http://www.edicolaweb.net/nonsoloufo/pur03.htm

 ancora attuali   e mi chiedo   come  la  mia  utente  facebookiana;    Eva Darklady  <&lt Ma che fine ha fatto la dignità!!!!???? Come ci siamo ridottiiiii!!!! Poveri noi...... Si poveri di cervello e di valori...... L'unico rimasto..... Il Dio denaro!!!!! >>  


  ora  l'articolo in questione  



Deficienti: dal latino deficiens , participio presente di deficĕre ossia “mancare”. E a loro mancano i vestiti. Oltre alla dignità.Sbarca anche in Italia l’idiota – ma riuscita, visto che ne parliamo anche noi – idea pubblicitaria di una marca spagnola di abbigliamento. Presentarsi seminudi nei loro negozi per vestirsi gratis.L’idea non poteva che venire dalla Spagna, che in questi anni è stata il centro del relativismo etico, con il suo zapaterismo morale ed economico che ha visto le bolle gemelle (immobiliare ed etica) nutrirsi a vicenda fino alla catastrofe economica.Certo, siamo in Italia, quindi non c’è stato l’assalto e i disordini che si sono visti in questi periodi nei regni del consumismo multietnico americano e inglese, ma è comunque un segno di decadenza. E non è ‘moralismo’: c’è un momento in cui essere seminudi è giusto, e altri no. Farlo per qualche vestito è ridicolo. Chi lo fa, è ridicolo. Si è quasi perso il senso della propria dignità.














combattere o arrendersi ? una terza via lasciare fluire il dolore

 canzone consigliata    donchisciotte  - Guccini  

   Leggendo questo  "  editoriale sull'unione  sarda del  5\1\2014  mi  è venuta    questo mio pensiero o se  volete  elucubrazione   mentale
da  l'unione  sarda  5\1\2014 
    

Infatti   posso affermare   che  l'articolista   ha  effettivamente  ha ragione  . Perchè




 Ma  ogni tanto  , ovviamente   cio' non signifa  necessariamente    che si debba   smettere  o rinuynciare a  combattere  o peggio arrendersi  , lasciare che la vita  ti prenda  e ti porta  per mano  . O meglio  rimanendo   in ambito artistico  \  filosofico ( musicale  in questo caso ) lasciare   fluire  il dolore  perchè  





Csi - Bolormaa  


(...)
Monito terrorista che la retta per chi ha fretta\
Non conosce pendenze smottamenti rimonte
Densamente spopolata la felicita'
Densamente spopolata la felicita'
Preziosa
La felicita' senza limite e viene e va
La felicità  senza limite e viene e va
Viene
Viene e poi se ne va

(...) 


Quindi  non sempre   è  necessario combattere   perchè  a  volte   , esperienza  personale  , il dolore  se  non è   alimentato   va  via senza  fare  nulla   e  senza  sprecare  energia  

Vincere o perdere

da l'unione sarda del 3\1\2014
Quando la 55enne canadese Michele Granger ha portato il suo fisico tutt'altro che atletico oltre la linea del traguardo, le gradinate di Klagenfurt traboccavano di pubblico. Mancavano due minuti a mezzanotte, come avrebbero cantato gli Iron Maiden, citazione non casuale, visto che in quell'istante anche lei si laureava "donna di ferro". Sugli spalti, dal collo di gran parte delle persone che l'applaudivano, pendeva la medaglia di finisherdell'Ironman Austria. Molti, tra quegli uomini e donne d'acciaio, avevano gli occhi lucidi dalla commozione. Michele era l'ultima di più di 2500 triatleti a tagliare il traguardo, due minuti e 40 secondi prima del limite massimo di 17 ore. La notte sul lago Wörther era invasa da luci e musica. Dopo tanto soffrire, anche per lei la giornata assumeva i contorni della fiaba.È molto difficile immaginare che la signora, subito intervistata dallo speaker, possa mai rivivere un'emozione di uguale intensità. Lo sa chi partecipa alle gare di triathlon su lunga distanza (in questo caso 3,8 km di nuoto, 180 di ciclismo e 42,195 di corsa), di quale rispetto goda chi arriva ultimo. Neanche l'applauso tributato al vincitore racchiude tanta ammirazione, tanto affetto. Oggi il concetto di vincere/perdere è spesso banalizzato o - peggio ancora - assolutizzato. Per tutta la vita Michele, ultima al traguardo, guarderà quella medaglia e si sentirà vincitrice.

4.1.14

SAPERI E CULTURA, PANE BUONO SONO

 A    chi mi rimprovera  che nei miei post  non  si parla  , e  se  se  ne parla  se  ne parla   per  criticare  ,   dei programmi di maria  di maria  de  filippi  ,   ecco questa risposta   .

da  http://gavinominutti.blogspot.it/2014/01/saperi-e-cultura-pane-buono-sono.html

Una parte della classe politica italiana inizia oramai ad avere consapevolezza di cosa è stata la crisi in questo quinquennio. Tuttavia, consapevolezza e conoscenza non sempre inducono le classi dirigenti nazionali, e ancor meno quelle regionali, a individuare nuove ipotesi per riavviare i processi economici. E’ noto che una parte dell’occidente ha vissuto di un economia dopata da prodotti finanziari fasulli, come i “derivati” e i “derivati dei derivati”, finché la bolla speculativa è deflagrata, fagocitando un terzo del risparmio mondiale e con esso trascinando nella crisi parti sempre maggiori di manifattura e terziario. Oggi riavvolgere la pellicola e ripartire da dove abbiano lasciato, temo sia pressoché impossibile. Non reggono gli esercizi di ottimismo di chi propaganda una sorta di ripresa e ogni ulteriore sacrificio, se non si avviano radicali processi di cambiamento, se non si cambiano i vecchi ferri con dei nuovi, perché nel frattempo, nel tempo della crisi, sono cambiate molte cose, è fatica pressoché infeconda.
Comunque vada, proviamo ad attrezzarci da soli, partendo da ciò che ci sta più vicino, ripartendo dai territori e dalle comunità, ripartendo dalla Sardegna. Siamo una regione con molto territorio e pochi abitanti ma con un mercato dei consumi piuttosto apprezzabile che dobbiamo conquistare. Disponiamo di grandi risorse ambientali e paesaggistiche, di manifattura nei distretti industriali (se non dissipiamo tutto), di allevamento e agricoltura da salvare e magari migliorare, di un industria vacanziera (circa il 9% del PIL) con significativi margini di crescita. Disponiamo di conoscenze, saperi e cultura millenarie, di marcata identitarietà, lingua compresa. Naturalmente rimane sempre il settore pubblico e tutto il terziario avanzato. In sostanza gli ingredienti oggi necessari e utili nella cosiddetta società della conoscenza.
Possiamo sperare che questi elementi possano costituire una risorsa futura o sono argomenti buoni solo per qualche dotto convegno? Quante forze politiche realmente scommettono su queste risorse per una Sardegna da riformulare? Questo è il quesito su cui innescare il dibattito sulle prossime elezioni regionali. Che Sardegna vogliamo. Una Sardegna ancora del cemento e dell’industria pesante, quell’industria che è la nostra più grande sciagura e che un pezzo di politica si ostina a voler tenere in vita? O ripartiamo, per sfidare futuro e modernità, dalle cose che abbiamo, dalle risorse che le comunità tengono a portata di mano? Su qualunque cosa oggi si scommetta o si scelga di fare, irrompe con forza il tema della scuola e della formazione, elemento propedeutico per creare una nuova classe di maestranze e di imprenditori.
La formazione, dunque, come avviamento per una società che deve evolversi e innovare, che ricomprende pertanto cultura e saperi. Francesco Pigliaru poneva qualche giorno fa sulla “Nuova” la questione proprio dell’alta formazione, sottolineando che non serve ed è fallace invocare tempi andati, la nostalgia per quella “età dell’oro”, riferito ai processi di declino dell’industria in Sardegna, se non si parte proprio dalla formazione. Certamente la formazione delle maestranze e dei quadri è questione di ogni società e di ogni epoca, figurarsi oggi, in quella che viene definita la società della conoscenza, la knowledge society, metafora dello sviluppo odierno. Sarebbe utile sapere tuttavia a quale industria si pensa quando si parla di formazione, posto che non la si intenda fine a se stessa, così come sarebbe oltremodo utile conoscere se risorse come cultura, saperi e conoscenze di una regione come quella sarda possano essere elementi posti come base per un nuovo processo di “industrializzazione” endogeno.
Non parlo di ciò che è stata l’industria in Sardegna, perché non c’è stato, a mio modestissimo parere, nessun processo di industrializzazione, salvo l’occupazione di porzioni di territorio equiparabili alle servitù militari che sono costati il depauperamento della nostra storia e conoscenze a costi insopportabili. Ma questo è un altro film. Ora guardiamo al futuro. La Sardegna di fronte alla recessione economica e alla minaccia di una involuzione è dalla cultura, dai suoi millenari saperi e dal linguaggio del paesaggio che deve ripartire, perché ogni euro investito in cultura ne genera sette, perché quest’industria costituisce già ora il 4% del PIL nell’intera Europa, perché quest’industria richiede limitati asset materiali, molte risorse umane e  immateriali. La Sardegna terra di storia e saperi da aggiornare, potrebbe indicare la via di un riscatto generale. La cultura, dunque, prima come valore assoluto in se, poi come fermento (matrica) per far lievitare e ricrescere il tessuto sociale ed economico dei territori e delle popolazioni, la cultura come fattore che sta all’origine della catena del valore. Va detto subito, chiaro e forte, che la cultura da pane, anzi è il pane buono e produce lavoro e occupazione immediati e sostenibili. Nel bilancio Ue 2014-2020 sono previsti 40 miliardi di euro aggiuntivi per le attività culturali e per l’industria creativa. Cambiare i paradigmi sui cui finora abbiamo impostato la nostra economica e su questi incentrare la formazione. Dunque prima programmare l’industria che vogliamo, poi un programma “coreano” (cit.) per la formazione, coerente e conseguente a quelle scelte, affinché tutto questo trovi pratica applicazione nei territori e veda protagonista il sistema produttivo locale. Nel ventennio 70/80 l’industria è stata costruita e sostenuta da ingenti risorse pubbliche a beneficio di potentati e lobby esterne che una volta finiti i denari son scappati come topi dalla nave in fiamme. Le dinamiche odierne rendono per fortuna questo processo non più replicabile per svariate ragioni, ma per non cadere in tentazione, mettiamo in campo le risorse di cui disponiamo, che potrebbero non essere poche, per sostenere crescita e sviluppo locale. Infine il problema della ricerca. Anche qui occorrerà seguire gli stessi criteri da adottare per la formazione. Le scoperte e le innovazioni vanno calate nelle realtà produttive e seminate nei territori, soprattutto in quei territori dove è presente un tessuto produttivo specializzato, magari entrato in crisi proprio per mancanza di innovazione. Formazione e ricerca devono poter camminare sulla stessa frequenza. Implementare centri di ricerca dimenticando i territori, vuol dire ripetere, su un altro livello, il vecchio sbaglio delle “cattedrali nel deserto”.  

per evitare chiamate indesiderate o messaggi molesti su whatsapp usate due schede una pubblica ed una privata

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