17.9.16

Pasolini: "Frocio e basta!" ? Pasolini non perdonò i partigiani che ammazzarono il fratello di Matteo Tassinari



non consideratici omofobi e non fermatevi al titolo ma leggete tutto l'articolo prima di dare un giudizio , non fate come feci io in passato che giudicai Pasolini un pedofilo solo perchè avevo letto non ricordo dove che lui si eccitava solo avendo rapporti con i ragazzini . Impressione che ebbi anche leggendo per la prima volta il suo romanzo ragazzi di vita , poi la rilettura mi fece cambiare idea insieme agli articoli \ post  su POasolini  dell'amica \ utente Daniela Tuscano
di cui  potete trovare  i suoi articoli in archivio  


Dopo questa precisazione ecco l'articolo in questione dell'amico Matteo . 

Buona lettura 







“Se l’era cercata”, commenta Giulio Andreotti alla rivelazione sulla morte di Pier Paolo Pasolini. Ma ci sono nuovi elementi che nuovi non sono più, epure sono lì, chiari come il sole e nessuno fa due più due fa quattro. Il sospetto che non sia stato Pino Pelosi, unico condannato per l’omicidio, è avvalorato anche dal grande amico di PPP, Sergio Citti.


Enzo Siciliano




Anche l’amico Enzo Siciliano si domanda: "qual è quel fetuso comunista che Pelosi, nella terribile notte dell’omicidio, sostiene di aver ascoltato". Nei famosi "Scritti Corsari” sul Corriere della Sera lo scrittore friulano era sempre impegnato contro l’oppressione comunista, soprattutto in Romagna. Ma non si lasciava tentare dall'avventura dell’impegno politico. Nei suoi scritti non c’è via d’uscita da una condizione soffocante.
Non riconosce alla sinistra alcuna intenzione d’infrangere l’omertà, se non il servirsene a fini di propagandistici. Non era certo il personaggio capace a stare in cerchio con altri simili che all'unisono cantano la stessa messa. Lui voleva e doveva essere isolato, perché solo così trovava la rabbia per fare quello che voleva senza condizionamenti. Era un uomo di pensiero, certo, ma semplicemente libero e a quegli anni, essere liberi intellettualmente, non era semplice, perché più di oggi la cosiddetta "macchina fagocitatrice" d'ideali propri, era, forse, più divoratrice e feroce. Il modo più naturale per screditare l'immagine di Pasolini, era la chiacchiera sulla sua omosessualità e direi che non c'è cosa più odiosa di questo tipo di trattamento da parte dei coetanei, colleghi o amici. Pasolini, umanamente, soffrì troppo, forse era destinato proprio a questo. Certe persone, questa vocazione direi al "martirio", è innata e non mi metto certo a fare degli esempi per suffragare e poggiare il mio pensiero in proposito. 
Quello che scrivo adesso e che voi ora leggete, è stato scritto in tante altre occasioni ed in tante chiose diverse, eppure nessuno ha mai voluto o saputo andare a fondo nelle indagini che le avrebbe sapute leggere anche un'analfabeta corsicano. Non è difficile immaginare il perché del “siluramento” post mortem di Pasolini in una sinistra che ha sempre posto il burocrate, il partito forte e che viene da lontano e non si sa dove vada, il funzionario, l’intellettuale “organico” al di sopra dell’umanità.

Pier Paolo non perdonò mai le “mani sporche” dei partigiani rossi che uccisero a Porzus, che consistette nell'uccisione fra il 7 e il 18 febbraio del 1945, di diciassette partigiani della Brigata Osoppo, formazione di orientamento cattolico e laico-socialista, da parte di un il fratello, partigiano senza colore politico.


Il sentiero dei nidi di ragno

La subordinazione della letteratura alla politica comunista berlingueriana, è stata la piaga italiana della sinistra di questi ultimi dannosi tempi. In “Petrolio”, uscito postumo, Pasolini dimostra come il Pci abbia approfittato largamente, per ragioni decorative ed esteriori, dei “librieri” italiani (gli scrittori sono un’altra cosa). Nel bel libro “Pasolini contro Calvino” (Bollati Boringhieri), Carla Benedetti, docente all’Università di Pisa, spiega come all’impegno reclamato dal Pci, l’autore del “Sentiero dei nidi di ragno” e del “Barone rampante” si sia adattato lasciandosi sbandierare quale fonte di grande orgoglio del partito comunista.Allorché apparve il libro di Carla Benedetti, 
Carla Benedetti

Ferdinando Camon scrisse sulla Stampa: “credo che la Benedetti dica cose giuste, ma troppo presto…l’etica dominante ha una sua idea della letteratura… Cara Benedetti domani avrai ragione. Oggi hai torto. E la pagherai”. Qual è la colpa di Pasolini? Di aver scritto: “Il rischio della impopolarità, fa più paura nell'intellettuale italiano del vecchio rischio della verità” da “Petrolio”, edito dopo il macabro assassino di Pier Paolo Pasolini da organi deviati dello Stato italiano, che si sono serviti di malavita organizzata, politica sensibile al malaffare e Servizi. 





Ancora: “adattandosi alla propria denigrazione, l’intellettuale è insieme incarnazione di un bisogno inestinguibile di cambiamento…”. Pasolini sapeva che dopo la morte, forse cercata, le catene d’oro delle quali fu caricato dagli “strumentalizzatori” politici gli sarebbero rimaste addosso per trascinarlo al fondo dell’oblio. Lo scrittore friulano non sapeva fare “economia” della verità.


                         Il corpo di Pier Paolo Pasolini prima dell'autopsia


Al momento della morte, nella quale Pelosi si dichiara estraneo, una presenza curiosa, ricordata da Enzo Siciliano, è stata quel “fetuso comunista” con accento siciliano. Presenza che lascia supporre che l’incarico di uccidere Pasolini sia stato assegnato forse alla mafia da poteri indispettiti dagli scritti “Corsari” ormeggiati nella stampa confindustriale

Quel "fetuso comunista"

15.9.16

quando i blog non esistevano o erano ppena all'inizio e lo Sketchbook Project

l'editoriale di topolino 3172 (  qui  l'articolo originale  )  da me rimaneggiato  nel post  d'oggi    mi permette di rispondere a tutti quelli \e che , nonostante le FAQ e i rispettivi aggiornamenti mi chiedono   se visto il tipo di notizie  che pubblico   e  condivido qui e su facebook faccio scambio di link

Cari amici \ che Quando ho saputo dello Sketchbook Project ( inglese ; italiano  )  tramite topolino n° 3172 mi sono entusiasmato all’istante. E mi sono ritornati in mente i vecchi ricordi dei mie faldoni l,  e le mie  Smemoranda del  liceo  e  dei primi anni  d'università fino al  2001    pre blog e social ( devo solo ricordarmi in quale angolo della







soffitta sono finiti ) fatti di anni ritagli trafiletti, articoli interi o a pezzi, titoli, fotografie  prese  dai giornali o scattate da mio padre  o  da me   quando ancora il digitale non esisteva od  era  agli inizi  , fiori, foglie, materiali disparati. La mia predilezione che poi  ho  ripreso quando  mi sono messo online  prima  con  splender  ed  ora  con blog spot  \ blogger   va alle notizie strambe, quelle inverosimili e divertenti, ma mi interessano allo stesso modo singole frasi, parole, immagini, caratteri tipografici. Tutto questo finiva  incollato su quaderni le cui dimensioni lievitano in maniera esagerata a mano a mano che li riempievo  .Se volete divertirvi, consiglio anche a voi di farlo. Spesso, una volta affiancati, frammenti di diversa provenienze, di diverso tenore e di diverso argomento generano un effetto comico e fanno deragliare i pensieri di tutti i giorni e il cervello resta in moto.
Le mie pagine di ritagli sono, quello che  dev'essere sopravvissuto  ai topi e  al tempo ,  affiancate da pagine scritte. Sogni, spunti, idee, vaneggiamenti, disegni. Per qualche mese, il tempo necessario a completarlo, ogni quaderno diventa un amico che di solito alloggia nel cassetto del tavolo della cucina, ma che quasi sempre porto con me nei viaggi e negli spostamenti insieme al taglierino, alla colla e alla mia stilografica preferita.
I quaderni hanno un ultimo grande pregio:  ci dovrebbero  ricordare  degli errori e delle correzioni dai quali imparare


Supporto perfetto per me, che sono distratto e smemorato e devo prendere nota di tutto. A proposito, mi ero appuntato sull’agenda qualcosa da dirvi, oltre a chiedervi di guardare ai quaderni con occhi diversi… Ah sì, ecco qua: buon ritorno a scuola!

miracolo un padre che non cede alle pression del figlio di 1o\11 anni che gli chiede il celluare



Ecco una storia di quando una proibizione o rifiuto è salutare e non repressivo ed aiuta a crescere ed affrontare meglio la vita nel bene e nel male










Caro giovanotto,
ormai è deciso: comincerai la scuola media senza il telefonino nello zaino correndo il rischio (che forse è una certezza) di ritrovartiin minoranza rispetto ai tuoi compagni.
Ti chiederai perché. E la risposta che tante volte ho incassato da mio padre ("perché lo dico io") probabilmente non ti basterà. E allora devi sapere che quando sei arrivato, ormai undici anni fa, sono spariti i coltelli che prima stavano in bella vista sul banco della cucina, nelle prese elettriche abbiamo infilato i tappi di plastica e un cancelletto sulle scale ha impedito che tu prendessi il volo durante le tue prime esplorazioni a "quattro zampe".
Poi è venuto il giorno della bicicletta e prima di togliere le rotelle siamo andati in quel parcheggio chiuso alle auto a provare (e riprovare) se davvero è possibile stare in equilibrio su due centimetri di gomma. Solo molto tempo dopo, con il casco in testa e le regole fondamentali del codice della strada in mente, sei potuto scendere dal marciapiede.
E ora chiedi il telefonino. A me, che so cosa vuol dire tenerlo nella tasca posteriore dei pantaloni e avere la (falsa) impressione di sentirlo vibrare ogni momento tanto suona di continuo. A me che controllo la posta ogni minuto e - per lavoro - dovrei pure stare attento a ciò che accade su Facebook, Twitter o Whatsapp. Compulsivo è una parola che avrai tutto il tempo di imparare, per il momento goditi la vita e preparati - come si deve - al gran giorno in cui anche tu ti presenterai al mondo con la tua identità digitale (di questo si tratta) nel taschino.
La vita è piena di soglie da superare e questa può aspettare. Con tua madre abbiamo pensato a lungo quale potrebbe essere un buon motivo per metterti un telefono nello zainetto e non ce n'è venuto in mente nessuno. E se mai ti venisse il dubbio che è una questione di fiducia sappi che la fiducia non si dimostra affidando ai figli un cellulare, magari con il gps attivato - come è possibile fare - per sapere in ogni momento dove sei.
Prima di conoscere il mondo virtuale, credimi, bisogna conoscere quello reale. Quando tornerai a casa con un occhio nero perché avete litigato nel cortile della scuola (speriamo di no) forse sarai pronto per affrontare una chat digitale che può essere molto (ma molto) più violenta. Quando più persone comunicano senza vedersi in volto (come avviene sui social network) le cose possono prendere una piega molto brutta ed essere artefice di uno di questi"drammi digitali", piccoli o grandi che siano, può essere terribile quanto esserne vittima.
Mi dicono che ci sono chat di ragazzini che fanno suonare il telefono 400-500 volte al giorno. Con tante distrazioni sarebbe un peccato diventare grande senza aver imparato come si accende un fuoco, giusto per citare una delle cose che a tuo padre danno più soddisfazione. Senza contare che saper tagliare la legna con l'accetta ti tornerà utile quando scoprirai (perché lo scoprirai) cos'è lo stress digitale.
Se ti fa paura l'idea di restare fuori da quei gruppi sappi che è un problema di ogni generazione. Ai miei tempi il problema, banale, era tra chi entrava in discoteca e chi restava fuori. Per voi è tutto molto più complicato. Sembra facile, ma bisogna aver conosciuto il mondo di persona, almeno un po', prima di essere capaci di esplorarlo, nei suoi angoli e nelle sue profondità, tenendo in mano un schermo da 5 pollici.

Mi complimento  e  sono d'accordo   con  il genitore  esiste una vita reale che i nostri figli (o per me nipoti) devono imparare a prima a vivere e non è di per se stessa una cosa facile.Ci sarà tempo per tuffarsi nella vita virtuale una volta imparato a sopravvivere ai pericoli di quella reale. Ecco perchè non sono d'accordo che gli si regali o gli si dia il cellulare a 10\11 ed in alcuni casi a 8\9 meglio a 14 . Oppure se proprio gli si deve dare che ciò avvenga con giudizio e preparandoli prima . Ovvero come dice un commento all'articolo : << ( ... )n sarebbe meglio insegnargli ad avere un uso corretto di tutto quello che è tecnologia ..?. aspetta che gli altri compagni si ritrovino al cinema o al parco mettendosi d'accordo col telefono e lui a casa solo perché nessuno l'ha contattato ... i figli bisogna accompagnarli nella crescita non proibire per facilitarci e non avere problemi .>>

trovare le differenze tra due tipi di violenza sulle donne quella dei fondamentalisti islamici e quella di noi occidentali




 leggi  anche 
non sempre tra i due lupi vince quello a cui dai da mangiare il caso Tiziana Cantone morta suicida per un video e le derisioni ed insulti su facebook 

  e  senti



Ci fa tanto schifo l'Isis e  i vari fondamentalisti   perché lapidano le donne che commettono adulterio
ma siamo davvero più evoluti noi che siamo in grado di costringere la "colpevole" ad uccidersi?
Siamo solo più sofisticati
Nessun testo alternativo automatico disponibile.

e  a chi dice : <<   non capisco perché bisogna fare sempre questi paragoni, fanno schifo entrambi, punto ! >>fanno schifo entrambi, per questo si fanno i paragoni, altrimenti l'uno si crede meglio dell'altro ;-) . Infatti   purtroppo i nostri politici  politicanti specie quelli di destra vedono solo le violenze dei primi e nascondono sotto il tappetto le violenze dei secondi  ne fanno una  strumentalizzazione politica . ed evitano di parlare di diversità tirando in ballo la pseudo teoria del gender .Ecco perchè anche se non piace neppure a me si è costretti a fare simili paragoni . Concludo con quanto dice la mia  amica  e  compahna  di strada  

Cari genitori,
quando a scuola vi proporranno di introdurre EDUCAZIONE SENTIMENTALE o qualche progetto di empatia o sul rispetto di GENERE, non fate spallucce, non dite NO nascondendovi dietro una non meglio identificata Teoria Gender
e ricordatevi dei fatti di questi giorni
ricordatevi dell'inaudita violenza fisica e sociale che si è scatenata sul corpo delle donne
potrebbero essere le vostre figlie
ricordatelo!
Dipende da voi!
Se il sessismo sarà sconfitto dipende da una vostra scelta.
Fate quella giusta
concludo     reinterpretando   un famoso testo  musicale  (  qui  l'originale  )


  anche se noi   ci crediamo assolti  
                                                              siamo  per  sempre coinvolti

facendo  un autocritica  in quanto ho   , incuriosito   , fatto prevalere  il  lato morboso ed  avvendo come  molti media   sottovalutato  la  cosa  e  scambiatola  per  un video  di una esibizionista   che  è  presente in ciascuno di noi  ,    andando a cercare il video  della   ragazza  suicidatasi     ed  avendone   trovato ( almeno credo )   perchè  era  oscurato nei volti  mi sono  eccitato e  .....  proprio come  dice  questo bellissimo articolo  del  \  della   blogger  https://abbattoimuri.wordpress.com

14.9.16

non sempre tra i due lupi vince quello a cui dai da mangiare il caso Tiziana Cantone morta suicida per un video e le derisioni ed insulti su facebook

come dicevo dal titolo   non sempre  è cosi


ecco la storia   , miracolo  che se ne  siano occupati anche  i media nazionali  e  non in fondo  pagina  e con un trafiletto di qualche  riga . Speriamo che  non venga  subito divorata  e  dimenticata  dall'opinione  pubblica

da Francesco GuarinoSegui 23 h ·







"STAI FACENDO UN VIDEO? BRAVO"

Una frase, un volto, un pompino.
Quel video lo abbiamo visto tutti e tutti ci abbiamo riso su. E non solo. Lo abbiamo scandagliato in lungo e in largo, ridotto a meme, innalzato al rango di tormentone.


Dietro quella frase, quel volto, quel pompino, c'era una persona con un nome e un cognome.
C'era, perché Tiziana Cantone si è suicidata oggi nello scantinato di casa sua (http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/…/casalnuovo-napo…), dopo un anno passato a cercare di diventare invisibile, senza riuscirci.
Perché quel volto così appariscente, quella bellezza così dirompente, quel suo essere diventata oggetto di desiderio l'hanno uccisa pian piano. A partire dal momento in cui quel video è finito - consapevolmente - nella memoria di un telefonino, ed è divenuto - inconsapevolmente - un marchio a fuoco sulla pelle di Tiziana. Perché una volta apparso il primo, sono saltati fuori dal nulla anche il secondo, il terzo, il quarto. "Tanto è troia".
Tiziana non ha retto al peso dell'essere bollata come una "troia". Ha cambiato casa e città. Stava provando a cambiare nome. Ma quegli occhi, quelle labbra e quel corpo l'avrebbero inseguita fino in capo al mondo, e ha deciso di disfarsene nel modo più rapido ed insensato.
Tiziana ha fatto un solo errore, ma non riesco proprio a fargliene una colpa. Non ha avuto la forza di dire: "Sì, sono una troia. Con chi dico io. Problemi?".
Perché se salta fuori un mio video mentre scopo una tipa sul cofano di un parcheggio, io sono un "chiavatore" e quella che sta sotto di me è una "troia". Perché Vaticano e Fertility Day ci hanno ̶i̶n̶s̶e̶g̶n̶a̶t̶o̶ indottrinato che il sesso è roba da uomini, e le donne sono le madri dei nostri figli. Oppure il fodero dove infilarci a piacimento. Piacimento nostro, s'intende. Se il fodero non vuole aprirsi, pazienza: ci si organizza in 7, anche se la "donna" ha 13 anni. Vero?
Non riesco a prendermela col web, perché il web è anche questo. Bene e male. Se trema la terra al Polo Nord, al Polo Sud lo sanno 1 minuto dopo. Ma se qualcosa che non vogliamo entra nel frullatore, cacciarla via è quasi impossibile.
Ma quello che mi fa rabbia più di tutto, è che Tiziana è morta per aver fatto quello che tutti - TUTTI - fate nei vostri letti, nelle vostre macchine, nei vostri sottoscala. Solo che dall'altro lato del pompino c'era uno di quegli omuncoli che vogliono la tigre sotto le coperte, salvo poi vergognarsi di camminarci alla luce del sole mano nella mano. E allora preferiscono parlarne con gli amici, vantandosi con un video sul telefonino, mentre passeranno il resto della vita con la santarellina CasaeChiesaMaaLettoChePalle, da cornificare di nascosto vita natural durante.
Tiziana è morta perché nelle scuole si parla di Carlo Magno e Napoleone, ma non di sesso e prevenzione. Tiziana è morta perché, di quello che facciamo a letto, in Italia ne parla solo Santa Romana Madre Chiesa. Che con una mano castiga i nostri peccati e con l'altra nasconde i propri vizi millenari sotto le gonne dei preti.
Tiziana è morta perché, in Italia, il piacere è ancora singolare maschile, e le tentazioni sono sempre plurale femminile.

Prime nozze gay a Udine lontano dai riflettori Due donne hanno pronunciato il “fatidico sì” davanti al sindaco Honsell. Il primo cittadino: è un fatto epocale, un passo avanti verso l’uguaglianza

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Due donne hanno pronunciato il “fatidico sì” davanti al sindaco Honsell. Il primo cittadino: è un fatto epocale, un passo avanti verso l’uguaglianza

di Giulia Zanello
da   http://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca del 14\9\2016










UDINE.
Hanno coronato il loro sogno d’amore, scegliendo di farlo, però, lontano dai riflettori. A Udine, ieri alle dodici, è stato celebrato il primo matrimonio gay tra due donne.
A ufficializzare l’unione civile il sindaco della città Furio Honsell, in una data che segna una giornata storica nel mondo dei diritti civili.
La notizia è stata diffusa solamente nel pomeriggio, rispettando così la volontà della coppia di non ufficializzare dati anagrafici e altri dettagli, per evitare un ritorno mediatico che non avrebbero desiderato né per loro né per i loro familiari. Della coppia di donne friulana protagonista di una giornata da non dimenticare per la città si sa dunque pochissimo, ma a spendere una parola per sostenere una battaglia di civiltà è stato lo stesso sindaco.
«Quello di oggi è un fatto epocale per Udine perché è stato compiuto per la prima volta un atto di unione civile tra due persone dello stesso sesso – ha affermato il primo cittadino Furio Honsell –. Un grande passo avanti per i diritti civili e l’uguaglianza, l’equità e la parità delle persone omosessuali. Un primo passo – ha aggiunto – per superare la sofferenza che tante discriminazioni hanno provocato e continuano a provocare purtroppo in molte altre parti del mondo».
Ma questa è solo la prima di numerose altre richieste che sono pervenute agli uffici dell’Anagrafe di via Beato Odorico. Entro fine mese sarà infatti celebrato un altro matrimonio – anche in questo caso in Comune le bocche sono cucite –, mentre prima di Natale in lista ce ne sono altre cinque. Si riprenderà nuovamente a gennaio, con altre sei coppie che stanno in queste settimane contattando gli uffici per richiedere informazioni. Insomma, a meno di un anno dalla legge Cirinnà – «passaggio storico per la legislazione italiana promosso dal governo Renzi e per la piena affermazione dei diritti civili», ha precisato Honsell – le coppie omosessuali che decidono di giurare davanti a un ufficiale di Stato potrebbero raggiungere la dozzina solo nel capoluogo friulano. Allargando lo sguardo alla provincia udinese, già in diversi comuni sono squillati i telefoni degli uffici per chiarimenti e prenotazioni di sale, ma non tutti i sindaci scalpitano all’idea di unire in matrimonio due persone dello stesso sesso.
A Tolmezzo, al momento, è in calendario una richiesta per l’estate del 2017, come conferma il sindaco Francesco Brollo che, dinanzi alle richieste, non si tirerà indietro delegando altri funzionari. «Ho giurato sulla Costituzione e celebrerò le unioni civili così come celebro i matrimoni tradizionali – precisa –, perché ritengo questa legge sia un passaggio di civiltà che non toglie nulla a nessuno».
A Tarvisio il primo cittadino Renato Carlantoni informa che al momento non sono state avanzate domande, «ma essendo una legge di Stato che da sindaco devo applicare, e siccome nessuno può costringermi a celebrare, delegherò al funzionario d’anagrafe se dovessero giungere richieste». Lo stesso farà anche il collega di Codroipo, Fabio Marchetti, nel caso in cui dovesse presentarsi qualche richiesta di questo genere.
E al proposito intende esprimere la propria posizione: «Non intendo celebrare matrimoni di questo tipo – spiega – come di fatto non celebro nemmeno altri matrimoni e per questo ho delegato tutti i consiglieri a farlo. Difficilmente – aggiunge – si troverà disponibilità: in maggioranza siamo tutti contrari e anche nella minoranza ritengo ci sarà qualche problema».
Ben più favorevole alle unioni gay la posizione di alcuni sindaci della Bassa, tra i quali Francesco Martines di Palmanova, Gianluigi Savino di Cervignano e Giorgio Pietro Del Frate di San Giorgio di Nogaro, che rimarca la sua posizione istituzionale e laica: «Sono un ufficiale di Stato civile, se c’è una legge va rispettata». A Cervignano Savino «celebrerà senza problemi» e anche nella città stellata, dove al momento non sono giunte richieste, nessuna preclusione, anzi. «Questa legge ci mette al passo con l’Europa – sostiene Martines –: celebrerò le unioni civili, e lo farò nel Salone d’onore».

rettifica ad " Anche un uomo colto come Augias si piega al trash . sarà affiancato dalla bimbaminkia youtuber sofia viscardi"

  post   sotto  accusa
http://ulisse-compagnidistrada.blogspot.it/2016/07/anche-un-uomo-colto-come-augias-si.html

vedendo  la  prima puntata del programma  di  Corrado  Augias  e  di come   presenta  e   chiede  anche se nel  finale    all'esperto    ospite , non ricordo  i  nome   un parere  sule  figure  dei youtubers    come  da  titolo   smentisco  ciò che  avevo espresso  nel precedente  post 


  vedremo come  si comporterà con lei   nel  prossimo incontro settimanale

la bellezza delle piccole cose


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oltre  la  solitudine  ( vedere url  sopra  )   ciò che ti  permette  d'andare avanti  verso la  felicità sono anche  le piccole  cose  o come dicono le male lingue  nelle cose  da bambini  



o peggio da  aduklti non cresciuti  o matti 


12.9.16

chi lo dice che stare soli sia triste e da infelici .il caso di Io sono Fabio. Il racconto in bianco e nero di Stefano Pia


in un mondo ipertecnologico c'è chi trova la felicità nelle piccole cose . Ora direte lo si fa per moda e non perché lo si sente realmente , e che ha farlo sono i soliti figli di papa e radical chic e falsi alternativi . Vero in molti casi purtroppo .Pochi  ed  questo mi sembra  uno d'essi . proprio come  diceva  un famoso cantautore  \  poeta



C'è raccontato tramite reportage fotografico del  fotografo   Stefano pia   ( qui il suo  sito http://www.stefanopia.eu e sotto al centro  una  foto  da me  scattata    )



Ciò trova  conferma  Dal ascolto , qui preso per meta e non tutto per motivi di copy right e per il fatto che avevo poca batteria ma soprattutto volevo lasciare un po' di suspense , qui  io  video   della  mia  diretta  facebook   fatta    durante la sua presentazione all'associazione la Sardegna vista da vicino .


Articolo  tratto  da  http://www.themammothreflex.com/



Io sono Fabio. Il racconto in bianco e nero di Stefano Pia
By The Mammoth's Reflex -
Nov 10, 2015



Un sabato mattina di circa due anni fa, passeggiando come faccio spesso lungo le strade del mio paese, Mogoro, con la macchina fotografica in cerca di qualche “istante” da poter fotografare ho notato quello che poi sarebbe diventato uno dei miei soggetti preferiti, Fabio. Un capello in testa, sigaretta in bocca, capelli e barba lunghi e spalle appoggiate ad un muro ad osservare la poca gente che gli passava accanto. Non lo faccio spesso ma un giorno senza indugi mi sono avvicinato chiedendogli se potevo fargli alcuni scatti. Lui rispose senza batter ciglio “perché no” ed ho capito subito che il soggetto sarebbe stato molto interessante da raccontare con la fotografia.



E’ così che è nato il progetto ‘Io sono Fabio‘ di Stefano Pia che abbiamo selezionato, tra gli altri, su myphotoportal.com.

Un progetto dedicato a Fabio, “un combattente del quotidiano, alle prese con le sue tasche vuote e con il gelido sistema dell’uomo contemporaneo” che “grazie al suo ingegno ed al rapporto stretto con la natura riesce a trovare sempre scampo, arrangiandosi con ciò che gli offre la terra ed il mare“.







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Da quel giorno, racconta Stefano, “piano piano sono riuscito ad instaurare con lui un buon rapporto di amicizia: sono entrato a casa sua, l’ho seguito nei suoi lavori, siamo andati al mare insieme e abbiamo bevuto tante birre al bar riuscendo così a creare un racconto abbastanza definito della sua persona”.















“Fabio è fuori dagli schemi, non ha telefono né mezzo di trasporto, né lavoro né compagna ma è felice, questa è la cosa che mi ha colpito molto. Come mai, oggi che abbiamo quasi tutto, almeno materialistamente parlando tante persone non sono felici? I nostri genitori non ci hanno fatto mancare niente ma alla fine … sotto sotto manca qualcosa? Così con curiosità, seguendo Fabio ho scoperto come vive e dove trova la sua serenità che sta unicamente nelle cose semplici come scambiare due battute tra amici, farsi una passeggiata in campagna e rientrare con un fascio di legna per riscaldarsi la sera, oppure raccogliere un po’ di frutta selvatica e godersi la giornata, sia che faccia caldo o freddo, rimanendo sé stesso in tutto ed in ogni circostanza. Forse la sua vita è in controtendenza in maniera esagerata ma spero che questo racconto con le sue immagini riesca a far riflettere facendo dare meno peso ai beni materiali ed affidarsi un po’ di più alla bellezza genuina delle cose semplici che possiamo trovare solo dentro di noi e non seguendo falsi miti o le mode dettate da altre menti“.








a voi  ogni giudizio  i merito



Adele Madau Odissea Concerto di Suoni e Sapori Premiere pirri 9.9.2016



Intervista ad Adele Madau, realizzata a Barcellona il 26 aprile 2009 nell'ambito della ricerca "Migrazioni-In viaggio verso i migranti di Sardegna" © www.deisardinelmondo.it
https://www.youtube.com/watch?v=uBmSvwhiRFY  I parte
https://www.youtube.com/watch?v=j4UaLZmOytg  II parte





Ora non potendo   fisicamente    andare  a  vederla ,  sono  3 ore di macchina più le spese  per  dormire  li  Ho deciso  di  intervistarla . visto   e  considerando l’originalità delle musiche create  da  lei  Cena e concerto di violino, come andare a teatro e avere la possibilità di appagare non solo l’udito ma anche il palato.
http://www.eko.cat/portfolio/  più precisamente qui 
 L'evento    si terrà Venerdì 9 settembre dalle ore 21:00 a Casa di Zia Ines, via Socrate 15 Cagliari - Pirri  ). Credo che  La  violinista  e  cuoca  Adele Madau  sta creando da  diverso   tempo  un innovazione  in ambito  culinario  e  musicale   fondendo insieme  a musica  e  cucina ora   aggiungendovi la letteratura più precisamente  leggendario viaggio di ritorno di Ulisse a Itaca. Ogni piatto e la sua composizione musicale raccontano un episodio dell'odissea
ecco  la mia  intervista

1) quali sono i tuoi punti di riferimento culinari e musicali oltre al Cooking jazz (time jazz 2006) una delle  più belle  , a mio avviso , edizioni di time jazz ?

Il cooking jazz non é stato un mio punto di riferimento. Avevo creato precedentemente questo format di spettacolo.
Paolo era molto interessato e ha avuto il mio progetto ma poi forse si é dimenticato di invitarmi anche perché immagino che abbia miglaia di proposte e io non mi sono fatta piú sentire. Non mi piace mischiare l'amicizia con il lavoro.
Il mio punto di riferimento culinario sono i miei genitori e le mie zie, oltre che i numerosi cibi di varie etnie che ho potuto assaggiare nei miei viaggi di lavoro, ormai in tutto il mondo.
Ma ció che mi ha dato l'idea di creare uno spettacolo che possa stimolare allo stesso tempo tutii e 5 i sensi degli spettatori, valorizzando i sensi meno usati nella creazione artistica, come l'olfatto e il gusto e esaltandoli con la música in vece che con la vista, é stata l'esperienza con il grande regista e inventoredel teatro sensoriale,Enique Vargas, con il quale ho lavorato a bologna nel 2000.
 2) come è nata l'idea di unire , oltre alla cucina , anche la letteratura classica in questo caso l'odissea ?
In effetti nel nuovo CONCERTO DI SUONI E SAPORI, l'Odissea il testo é usato solo come suggerimento. Solo alcune brevi frasi sono inserite nel contesto musicale. Parlano dell'odissea ma non sono di Omero. 3 frasi sono tratte dalla poesia “Itaca” di Kavafis e una frase é tratta dalla canzone “il canto delle sirene di De Gregori.
Alcuni episodi dell'Odissea mi hanno ispirato la creazione delle ricette e la drammaturgia di ciascun piatto e della música. Si potrebbe dire che ogni piatto racconta un episodio dell'odissea (l'isola dei lotofagi, il canto delle sirene e Polifemo) attraverso odori, suoni, sensazioni tattili e suoni
3) Ti fermerai oltre al classico Omerico oppure faria altre incursioni in ambito letterario che permettonmo similicontaminazioni si pensi Gargantua e Pantagruel di Rabelas ? e quale ti piacerebbe rapressentare ?
Faró un'altra cena su altri episodi dell'odissea perché é molto stimolante, piena di metafore e interpretazioni trasversali
4) vedendo questo video https://vimeo.com/57911735 puoi descriverci come fai a suonare e a cucinare contemporaneamente ?
Ci lavoro duramente dal giorno prima per preparare giá una parte delle cose da cucinare. Per esmpio il dolce e le salse. Poi durante la cena cucino praticamente solo la pasta e per il secondo ci pensa il forno. É molto duro peró ce la faccio. D'altronde ció che distingue il mio progetto da altri simili é proprio la profondita e la apertura dell'immaginario che ti da il fatto di respirare e cucinare i piatti per i quali crei la música. Comunque alcune volte ho un aiuto cuoco che impara le mie ricette.
5) visto che hai dato origine con il format chiamato concerto di suoni e sapori a tali iniziative come ci si sente ad essere pionieri di simili generi ?
Mi sento felice e orgogliosa perché mi rendo conto che la gente esce da questa esperienza veramente
emozionata e arricchita. A volte quando suono o creo música per esempio per un concerto penso: “ non é indispensabile che io suoni e che faccia la mia música, c`´e gente che suona molto meglio e scrive o ha scrittomusica molto piú bella” penso che alla fine lo faccio solo per mio bisogno, per esprimermi e anche perché él'unico lavoro che so fare. Invece quando creo e interpreto un concerto di suoni e Sapori penso che sia importante farlo e che sia importante per la gente partecipare.
6) visto la tua poliedricità artistica oltre a cene sensoriali quali sono i tuoi altri progetti artistici e musicali ?
Io da sempre mi occupo di creare música per la danza contemporanea . Sono direttrice musicale e interprete di molte delle coreografie di Sol Picó e Vero Cendoya ( due coreografe catalane molto importanti) Con i loro ultimi spettacoli stiamo girando un pó il mondo. Il mio progetto artistico é continuare a girare il mondo facendo il mio lavoro. Altro progetto é creare un duo violino chitarra e voce per eseguire alcune canzoni che ho scritto su poesie sarde. Poi ho il progetto di realizzare una versione multidisciplinare dell'inferno di dante nel molo di un porto. Cmq progetti en penso 1 alla settimana, solo che tra il dire e il fare cé di mezzo il mare.
7) oltre a le ricette e le preparazioni culinaruie di tua invenzione fai anche , ovviamente applicandovi la musica , cucine tipica \ tradizionale della tua terra ?
Nei miei menú cè sempre un richiamo alla Sardegna , in particolare in “ALBUM di FAMIGLIA” e “ALDILÁ DELMARE” rivisito ricette dellla tradizione sarda o inserisco prodotti sardi.
8)  in una intervista  a http://www.notizienazionali.net/  hai dichiarato :
<< (...)  

Le sue cene a cosa s’ispirano? Al mare, ma faccio anche delle cene vegane, considerando che la richiesta è iniziata ad aumentare. La decisione di fare
delle cene a tema vegane e non vegetariane e che il vegetariano mangia cibo vegano, mentre il vegano no.
(...)  
Ora  non è che non ti sembra un luogo comune , quando dici << il vegetariano mangia cibo vegano, mentre il vegano no. >> visto che ad esempio io ho un amico vegano ma che mangia anche vegetariano . e spesso tra amici facciamo delle cene
vegetariane , anche se non mancano visto che è una compagnia mista dei cibi din carne e pesce , dove l'amico vegano mangia anche dei piatti vegetariani .


Non sono molto esperta di questioni vegane e vegetariane, quindi si, probabilmente é un luogo comune, non lo so, a me hanno spiegato che i vegani non mangiano cibi di provenienza animale mentre i vegetariani per  esempio mangiano il formaggio solitamente. Ho anche una cliente vegana che peró mangia pesce crudo...scusa  l'ignoranza peró non ci capisco niente. Cmq gli amici vegani, vegetariani e anche tutii gli intolleranti a particolari  cibi, sono benvenuti alle mie cene. Preparo loro sempre qualcosa a parte, cercando il piú possibile di matenere  la drammaturgia del piatto.

 Ora saltando di paolo in frasca

9 ) visto che sei famosa ormai che ne diresti di rientatre fissa in sardegna e di riportare tutto a casa evitando di :
«Torno in Sardegna spesso, anche in estate, ma evito agosto perché mi viene da piangere ». Adele Madau, artista cuciniera-musicista, parla dei ritorni. "Spiaggia di Villasimius, Campu Longu si chiama; mi è capitato di rimanere in piedi,asciugamano tra le braccia, non c'era un metro quadrato per poggiarlo, neppure sulle rocce. Non sto esagerando. Poiodio questo: che permettano distese fisse di ombrelloni, notte e giorno. Ombrelloni e lettini. Per me in Sardegna
dovrebbe essere proibito. Non dico di tornare indietro, le cose cambiano, sono servizi che producono reddito. Ma nel
litorale di Torvaianica se vuoi l'ombrellone lo piazzano al momento e al tramonto levano tutto. Lo so che è lavoro in più,
però ci deve essere la possibilità, almeno in una parte della giornata, di vedere la spiaggia libera. Che è bella, e in fin dei
conti é un bene di tutti? >>

come ha dichiarato alla alla nuova sardegna del 4.9.2011
E poi la Sardegna  non è solo spiagge 


Famosa? Il mondo é grande, per me famosi sono per esempio i rolling stones.
Tornare in Sardegna é una buona idea, peró mi rimane tanto da vedere, conoscere e imparare. Stavo pensando anche di tornare e muovermi dalla Sardegna, ma con la situazione dei trasporti odierna mi é proprio passta lavoglia. Magari fra 10 anni se sono stanca di viaggiare torno nell' Isola. In primavera e d'estate ho voglia di mare e non vengo i Sardegna per andare in campagna. Per evitare il sovraffollamente vado in barca con un'amica in un angolo di paradiso che é giusto dietro la sella del diavolo. La bellissima campagna sarda la frequento di piú nelle belle giorate d'autunno e inverno e all'inizio della primavera

10 ) il tuo buddismo ti ha e ti sta aiutando ?
Dal mio punto di vista il buddismo é dentro di me e dentro ad ogni essere sin dalla nascita, solo che non lo utilizziamo sino a quando non en veniamo a conoscenza. Per esempio una persona puó benissimo vivere senza un braccio ma con le due braccia vive meglio. Immagina che una persona non abbia coscenza di avere due braccia. Un giorno un' amico gli dice: “guarda che di braccia ne hai due”. Ovviamente il braccio inutilizzato sará atrofizzato e avrá bisogno di molto allenamento e sforzo per tornare in forma.
Quindi si puó dire che io aiuto me stessa utilizzando tutto il mio potenziale grazie al buddismo.

11 )concludo con questa domanda che feci a Karim metref , ti senti più seme visto che risiedi all'estero e viaggi nel mondo ,.oltre i ritorni a casa , ti o radice visto che sei anche legata come dichiarato a sardi nel mondo
Mi sento piú seme perché non riesco a mettere radici da nessuna parte inoltre in questo momento non ho legami a parte la mia famiglia sarda.
12 visto che per lavoro visiti anbche l'oriente hai assimilato e riportato ( o che riporterai nei tui spettacoli ) qualcosa ?
Si, naturalmente, ho assimilato odori, suoni e sapori d'oriente
13) oltre alla tua pirri ed il tuo campidano toccherai con le tue tournè altre parti della sardegna ?
Vado spesso a ISILI dove collaboro con mia cugina Alessandra Pisci che é una cuoca di talento oltre che produttricé di bontá quali miele e suoi derivati, olio, vino e verdure. La prossima replica sarda di “ODISSEA” potrebbe essere lì a fine ottobre o in dicembre (dipende dai miei impegni con la danza).
14 ) altro d'aggiungere o retificare ?
No grazie Giuseppe














no credevo ci fossero mussulman vegani



non sapvevo che ci fossero mussulmani vegani


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Anna Solaiman Devenez fan

Nommée "Végane la plus Sexy de 2015" par PETA (Pour une Ethique dans le Traitement des Animaux) Angleterre, Anna Solaiman est une Londonienne née au Bangladesh. Elle est une fervente partisane de la cause animale et de PETA.
Célébrez la vie avec un Aïd végan

Publication: 12/09/2016 11h25 CEST Mis à jour: 12/09/2016 11h25 CEST






La compassion est une valeur fondamentale faisant partie de toutes les grandes religions. Il n'est donc pas surprenant que le Coran interdise la cruauté envers les animaux. Malgré cela, certains musulmans choisissent de célébrer l'Aïd el-Kébir (la "Fête du Sacrifice") - et de rendre grâce à Allah - en tuant des animaux qui tenaient à leur vie tout comme nous tenons à la nôtre. C'est un paradoxe étrange, qui cause de grandes souffrances, mais rien ne nous y oblige. Le croyant peut choisir de refuser les sacrifices d'animaux et, à la place, de faire preuve de pitié et de compassion lors de l'Aïd, tout simplement en mangeant végan, c'est-à-dire en choisissant une nourriture à base de fruits, de légumes, de céréales, de légumineuses, de fruits secs et de toutes sortes de noix au lieu d'animaux.Le Saint Prophète Mohamed, nous enseigne qu'un "acte de cruauté à l'encontre d'un animal est aussi mal qu'un acte de cruauté envers un être humain", et cela est particulièrement vrai au sujet de ce que nous mangeons.Par rapport aux mangeurs de viande, les végans ont un meilleur état de santé général et sont généralement moins atteints de maladies cardio-vasculaires, de diabète, d'obésité et de cancer. Des études réalisées en Angleterre et en Allemagne ont trouvé que les végétariens ont 40 % de risque en moins d'être victimes d'un cancer que les mangeurs de viande. Et une étude aux États-Unis qui a analysé plus de 96 000 participants pendant plus d'une décennie a révélé que, en moyenne, les hommes végétariens vivent 9,5 ans de plus que les hommes qui mangent de la viande, et 6 ans de plus pour les femmes végétariennes.
Ne plus cautionner l'industrie de la viande - qui pollue l'eau et l'air, dégrade les sols et accapare les ressources - est également le meilleur moyen de faire en sorte que nos enfants ne grandissent pas dans un monde ravagé par les désastres environnementaux. Et puis il y a la raison la plus convaincante de toute pour nous faire devenir végan: contribuer à arrêter l'horrible souffrance inhérente à la production de chair animale. Le Coran nous dit que les animaux sont des communautés et des nations en soi, et qu'ils sont plus que des simples ressources. Pourtant, les animaux sont traités comme rien de plus que des marchandises jetables dans les élevages industriels contemporains, qui envoient à la mort plus de 20 milliards d'êtres vivants chaque année dans le monde. Ils vivent dans la détresse, subissent toutes les privations, sont confinés dans des espaces minuscules afin que les producteurs puissent maximiser leurs profits avant d'être finalement entassés dans des camions et envoyés à l'abattoir où ils se feront égorger. Nous savons que les chèvres, les vaches, les poulets et les autres animaux ont leur propre personnalité et veulent vivre, qu'ils aiment leurs bébés et qu'ils sont en peine lorsque ceux-ci leur sont arrachés pour être transformés en côtes d'agneaux ou taillés en pièce pour tout autre partie de leur corps. Si nous estimons que l'amour et la compassion sont importants, comment pouvons-nous soutenir une telle cruauté?Adopter un mode de vie végan est la meilleure façon pour les musulmans de vivre en accord avec les préceptes de l'islam au sujet de l'éthique, de l'environnement et de la santé. C'est la raison pour laquelle je vais fêter l'Aïd avec mes proches autour d'une table remplie de plats végans, comme des samosas et des pakoras de légumes, des galettes de pommes de terre aux épinards, des halwas sans produits laitiers, des falafels et des biryanis aux légumes. En optant pour des plats végans pendant l'Aïd et tout au long de l'année, je mets en pratique la bienveillance envers moi-même et envers tous les êtres vivants. J'encourage les autres musulmans à suivre ce chemin vers la compassion.

come ricordare l'11 settembre 2001 senza ovvietà e stupidità ideologie varie

Io davanti  a  classico   " fiume  d'inchiostro  " spengo  \ silenzio video  e  tv  ed  quando è possibile anche i social perché (  anche se  non ci    riesco  completamente  )  davanti ai  minuti di silenzio  ufficiali  e   alla    , ogni  anno  la  solita storia  , ridondante    : 1)  retorica  ufficiale  ipocrita ., 2)  al complottismo  spinto  che  va ben  altro  i  dubbi  e le ipotesi  alternative  alla   lacunosa  versione  ufficiale  ., 3) alla  diatriba  anti islamica  con punte  d'odio  leggere  l'ultima oriana  fallaci  e  i suoi   ,  soprattutto  i  neo  seguaci   ., 4) le bufale  e le panzane  ., 5)  l'essere  considerato  anti americano perché  magati  hai  detto  con ironia     che  se lo saranno fatti  da  soli  o perché ricordi  e  celebri maniera   non  ufficiale  ed  ogni  volta  i maniera  diversa ( vedere  i  miei post  degli anni  scorsi  ) o non  hai  visto   perché traboccanti   di retorica  i  vari film  sull'argomento   e  consideri l'unico  bello  ,  vedere  il  secondo  video  sotto il  film  collettivo   che  viene   accusato  dai  soliti imbecilli   d'insultare le  vittime e  gli Usa   insomma  d'essere contro  l'America   insomma  a tutto questo  bla ....  bla .... preferisco il silenzio  totale , almeno  quel giorno





 Ora  alcuni \e  , specialmente  quelli nuovi    o che mi seguono da  fb  ,  penseranno che l'articolo \ post  d'oggi  sia    una   posizione  arrendevole  \  attendista   o peggio  io non voglio prendere posizione \ schierarmi  per  evitare     che venga  etichettato   come antiamericano  o complottista    . Invece  , chi  mi segue   con attenzione e  senza preconcetti o  dalle origini   ( ed  anche  da  prima   cioè nel mio ingresso  nel  web )  sa  come la penso    qual è  la mia posizione   :   sul 11  settembre  , sul  dopo    e  sulle  guerre  di propaganda  cioè ipocrite ed  fallimentari  che  continuano  nonostante   dovrebbero essere  state  spazzate  via , dalla fine  della  guerra  fredda e  dallo schieramento dei due  blocchi , ma  che  continuano   invece  a resistere  e  fare danni  peggiori  .
L'unica cosa  che posso dire     è sintetizzata  da queste  due    foto, la prima scattata  da me  , ad un   murales  d'orgosolo    qualche  anno dopo  il  2001

perchè  certi  eventi   sia  che

   se avete preso per buone
le "verità" della televisione
anche se allora vi siete assolti
siete lo stesso coinvolti. 

 sia    che  non ci crediate ma abbiate  una vostra idea  , ti rimangano  dentro   tanto ricordare cosa  stavi facendo  o dov'eri    quel giorno  ed  in quel momento   ed  come hai appreso la notizia   \  l'evento  ....  forse  èmeglio chem fermi qui altrimeni  scaod  anch'io  in quello che mi sono promesso  d'evitare  e che  contesto  ed  abborro

10.9.16

NOI SIAMNO ONDINA di © Daniela Tuscano






Si chiamava in realtà Trebisonda e, nell'entusiasmante spettacolo allestito al Centro Asteria di Milano, deve superare otto ostacoli, oltre a quelli agonistici. A partire dal nome (e uno): prolisso, enfatico, estenuante. Ma soprattutto lento per lei, la ragazza-fulmine coi piedi per terra. "E nemmeno
Lei, Trebisonda, era uno spirito indipendente e cocciuto, d'una praticità tutta emiliana, per dirla con
Pasolini; sola femmina dopo quattro maschi, ebbe nel padre e nei fratelli i primi fans. La madre invece la ostacolò (e due), esigendo da lei quelle doti di grazia e sottomissione che la figlia non ebbe mai. A riprova che le gabbie arrivano da chi ci sta accanto, e la solidarietà fra oppressi (oppresse) è un favoleggiamento romantico.
Ma, se la mamma rompeva, la schiena doleva; prodromo di quella spondilosi vertebrale che le avrebbe ostacolato l'attività agonistica dopo Berlino (e tre), quindi vinse tutto e subito, oltre alla sua specialità: salto in alto, staffetta, nel dopoguerra persino lancio del peso e chi più ne ha più ne metta. Record imbattuti fino agli anni 2000.
Il fascismo, lo sappiamo, era un regime reazionario, illiberale, violento, razzista; ma pure machista e misogino. Tuttavia...
Quel regime da un lato teorizzava l'inferiorità delle donne, confinandole in ruoli domestici a regalare figli alla patria (almeno sette per aggiudicarsi il premio alle famiglie numerose) e negando loro i diritti politici; dall'altro ne incoraggiava, almeno in determinati ambiti, la visibilità, l'agonismo e la partecipazione pubblica.
Le italiane dovevano essere forti, sane, intelligenti per procreare figli altrettanto forti e ardimentosi. Sempre madri per cannoni, certo. Ma, in quei momenti di giovanile euforia, sullo sfondo d'un paese profondamente arretrato, contadino, povero - e la famiglia di Trebisonda/Ondina non faceva eccezione, e la tessera significava posto fisso e prestigio, ed espressioni come libertà di scelta risultavano del tutto incomprensibili -, esse apparivano e si sentivano, come tanti altri coetanei divenuti poi sinceri antifascisti (Pasolini, Scalfari, Fo, Soldati ecc.), ribelli e futuriste, uniche e smaglianti.
Ondina fu ribelle suo malgrado. Il suo entusiasmo olimpico venne sfruttato dal sistema, ma lei, per sua fortuna, restava una ragazza; la cavalla pazza della cinepresa, invece, la Leni Riefenstahl, era un genio sì, ma nazista. Nazista vera.
Valla incarnò le contraddizioni di quel sistema e, alla fine, le dominò. Anzi, le cavalcò. Letteralmente.
Ché i fascisti non erano poi soli. Il filantropo de Coubertin, quello del "non importa vincere ma partecipare", così si esprimeva a proposito della partecipazione delle donne alle Olimpiadi: "Un'Olimpiade femminile non sarebbe pratica, interessante, estetica e corretta". Già, anche l'estetica contava, perché si trattava di esibirsi a gambe nude, ed era impudico, avrebbe alimentato negli atleti maschi frizzi libidinosi... Vi ricorda qualche polemica recente?
Insomma Ondina dovette superare ostacoli non solo in patria ma fuori perché, quando si tratta di sottomettere le donne, i maschi, sia democratici sia autoritari, si trovano curiosamente d'accordo.
Il problema, l'ostacolo grosso, era sempre quello, il genere (e quattro): sì, proprio il termine che ancor oggi incute tanto terrore nei benpensanti, e nello spettacolo emerge con disarmante semplicità, con una fattività priva d'ideologismi. Il genere! Ammirando la recitazione apollinea di Lorenza Fantoni mi sono convinta che Ondina abbia affermato il suo semplicemente travalicandolo, mettendo in mostra la sua politezza d'atleta. In lei s'è vista la donna oltre la donna, in lei si sono identificate tutte. E tutti.
D'altronde, se "obstat sexus", a dare un sigillo di sacertà agli ostacoli non poteva essere che la Chiesa di Pio XI (e cinque): fu lui a premere sul regime affinché le atlete non partecipassero alle Olimpiadi di Los Angeles del '32 e Ondina dovette rinunciarvi proprio nel pieno della sua forma fisica; ma si prese la sua bella rivincita quattro anni dopo, quando fu lo stesso papa Ratti a riceverla in Vaticano, addirittura a stringerle la mano (!). Il trionfo berlinese fu anche questo. Il ruvido pastore di Desio passerà alla storia per le sue illuminazioni tardive: sulle donne, sugli ebrei, sul nazifascismo...
Ma poi, i dubbi (e sei): quel terzo posto al fotofinish sempre a Berlino, davanti a un dittatorello con baffi alla Chaplin, ma molto meno divertente, che cianciava in tedesco e di cui Ondina non capiva nulla, era davvero della sua amica/rivale Claudia Testoni? No, non era suo, Claudia era giunta quarta, e nonostante ciò avrebbe continuato a lottare, a vincere in seguito, meno di Ondina, malgrado fosse lei la favorita: una bella lezione per tanti giovani d'oggi, pronti ad appendere le scarpette al chiodo dopo la prima sconfitta...
Ed ecco l'altro ostacolo, l'occhialuta Claudia Testoni (e sette): insieme a Ondina fin da piccola, due parallele, che come si sa non s'incontrano mai, ma procedono a fianco a fianco. No, in pista vinceva la più forte, non ce n'era per nessuna, ma fuori erano sempre loro, la bionda e la nera, la lince e l'occhialona. Benché l'ostacolo più insidioso non provenga mai da fuori, ma sia in noi, anzi, ci definisca, alberghi nel nostro cuore (e otto): Ondina e la debolezza, Ondina e la paura di non farcela, Ondina e la sconfitta, Ondina e il senso di colpa...
Per tutto questo, e anche di più, Ondina siamo noi. Nell'impertinenza giovanile, negli abbagli e negli errori, nella forza dell'innocenza non ancora esausta. Nell'essere vive. L'imprendibile bolognese si sarebbe fatta impalmare relativamente tardi, a ventotto anni, dal noto fisioterapista e sportivo Giorgio De Lucchi, col quale poi avrebbe aperto una clinica per le malattie fisiche. Niente di eugenetico, anzi, l'esatto contrario del sogno, o meglio del delirio, nazifascista. Avrebbe avuto un figlio solo. Si sarebbe spenta a 90 anni, nel 2006. Sarebbe divenuta cavaliera della Repubblica. Nel '78, per la verità, le avrebbero ciulato la medaglia conquistata a Berlino: mai più ritrovata, riprodotta poi da un artigiano per ripagarla del furto vigliacco, ma sempre rimpianta. Anche questo, alla fine, un ostacolo. La perfezione non abita qui.
Era stupenda, agile, scattante, contemporanea. Quest'allegra e potente femminilità è stata magistralmente resa sul palco da Fantoni e dalla regista e amica Lisa Capaccioli (le Valla e Testoni del teatro), allietata dalla vivacità della bionda e simpaticissima figlia di Lorenza, dalla presentazione appassionata di suor Elisabetta (anch'essa ex atleta e insegnante di scienze motorie) e dal rigore empatico del prof. Bienati. Tante esistenze in un grembo di sorprendente normalità.

© Daniela Tuscano



LETTERA AD ASIA © Daniela Tuscano

Non so se la foto ti rappresenti. Se appartenga a te o a un'altra combattente del vostro battaglione tutto al femminile. Non penso t'importerebbe, quindi la lascio così. Avvolta nel mistero come il tuo, il vostro popolo.
Guardi il vento con una dolcezza quasi virile. Un cuore serio e grave. Qui, in Italia, non hanno trovato di meglio che paragonarti a una famosa attrice. Un giorna...lista d'una importante rete televisiva ha commentato che sei stata costretta a imbracciare un mitra; e se fossi nata altrove - in Italia, magari, o in un altro paese di bengodi - avresti sicuramente scelto la carriera della moda o dello spettacolo.
Già, a cos'altro potrebbe aspirare una donna bella ? Di te vedono solo questo: l'avvenenza.
Non gl'importa nulla di leggere nei tuoi profondi occhi neri. Sono analfabeti. Hanno il cervello nel sesso. E se cadi, e se vinci, e se entri nei libri di storia, lo farai per tutte noi. Per restituirci l'umanità e la sfida. Per dimostrare che una donna può e deve voler tutto, e non è mai solo donna.
Se eri bella, lo eri così, non come una fatua bambola di porcellana. Lo eri in mimetica, senza abitini a sbuffo. Era questa la tua natura, perché una donna, quando lotta per la libertà, resiste e non aggredisce.
Entrerai nei libri di storia scritti da una storia diversa. Con un alfabeto finalmente nuovo. In un mondo altro. Che non sarà il nostro. Verrà chiamato - sì, scandiscilo - Rivoluzione.

© Daniela Tuscano



8.9.16

"La Angelina Jolie del Kurdistan". Bella, coraggiosa e in mimetica, una vera e propria leggenda per le sue incredibili imprese nella lotta all'Isis. Ora arriva l'inaspettata notizia



 "La Angelina Jolie del Kurdistan". Bella, coraggiosa e in mimetica, una vera e propria leggenda per le sue incredibili imprese nella lotta all'Isis. Ora arriva l'inaspettata notizia

Il mondo aveva imparato a conoscerla con il suo soprannome, "L'Angelina Jolie del Kurdistan", per l'incredibile somiglianza di questa ragazza con la nota attrice di Hollywood. Lei, che in realtà si chiamava Asia Ramazan Antar e aveva 22 anni, apparteneva alla "Women's Protection Units", gruppo curdo tutto al femminile che combatte il califfato al confine con la Siria.
Ora è arrivata la triste notizia della sua morte: la giovane è stata infatti uccisa in un attacco vicino Minbiç, nella Siria del nord.


A riportare la notizia è il Daily Mail. Stando a quanto riportato dai media, Asia aveva avuto un ruolo cruciale in numerose battaglia-chiave contro l'Isis ed era per questo diventata una vera e propria eroina di guerra. Sulla pagina Facebook "We want Freedom for Kurdistan" si legge "è diventata martire nella lotta contro Daesh".


La sua morte non è ancora stata ufficialmente confermata dalle autorità, ma stando alle prime notizie sarebbe stata uccisa nel corso di uno scontro la tra le Forze Siriane Democratiche (SDF) e l'opposizione siriana. Il suo nome era famoso in tutto il paese per le sue imprese.


La Women's Protection Unit è un corpo tutto al femminile che combatte l'Isis in Iraq e in Siria. Nel corso negli anni si è rivelato particolarmente importante per il contributo fornito durante le guerre nell'area.

7.9.16

testamento biologico e fine vita dibattito con peppino englaro 2.9.2016 [ reprise ]

  come  annunciato  nel post  precedente in cui parlavo dell'evento  , eccovi il    secondo vieo  che  non  ero riuscito a postare direttamente   ma che  ho postato  sul mio canale  youtube

 a voi decidere   da  che  parte  stare 

Addio a Mauro Morandi, «Robinson Crusoe contemporaneo»,ed ex custode dell'isola di Budelli .

da msn.it  Addio a Mauro Morandi, «Robinson Crusoe contemporaneo», originario di Modena, che per 32 anni ha vissuto da solo nella piccola is...