25.9.07

Senza titolo 2034

al Teatro Smeraldo di Sassari, il 27 ottobre 2007, con gli HumaniorA organizzeremo la manifestazione “Ponti non muri”.Pur proseguendo con la nostra attività di aiuto alla Creche di Betlemme (presso l’orfanotrofio grazie al finanziamento della Fondazione Banco di Sardegna, stiamo allestendo un Laboratorio musicale con l’acquisto di strumenti musicale e il reperimento di una maestra di musica) quest’anno apriremo un’altra finestra, che si affaccia sull’America Latina, in particolare nella zona del Chaco (Argentina).

ecco il depliant  dell'iniziativa











Teatro Smeraldo, 27 ottobre 2007




HumaniorA




Manifestazione “Ponti non muri”






per




L’Hogar de chicos “San Roque”


(Chaco – Argentina)




La località di Presidencia Roque Sáenz Peña si trova nel Chaco (la Regione più povera e dimenticata dell’Argentina). Nel Chaco il 58% degli abitanti è povera, il 30% indigenti. I bambini denutriti sono 9.000. La fame colpisce il 17% della popolazione infantile. La denutrizione abbassa le difese immunitarie e sono molti i minori che contraggono malattie infettive quali tubercolosi, lebbra, meningite. Soltanto nell’Ospedale “4 de Junio” di Roque Sáenz Peña i casi di tubercolosi sono aumentati quasi del 100% negli anni dal 1999 al 2002 (del 72% nel 1999-2000 e del 134% nel 2001-2002).
Origini dell’Hogar de chicos “San Roque”
Le origini del “Focolare” risalgono alla fine del 1982 quando, grazie all’iniziativa del Vescovo, preoccupato per la presenza in città di bambini abbandonati a se stessi, propone la creazione di un Focolare e offre il vecchio arcivescovado come luogo di incontro. Inizia una forte azione sociale che si esprime nel dare tutti i giorni la colazione ai bambini, aiutarli nella pulizia personale ed offrirgli un pasto. Nel 2004 la Congregazione Benedettina della Divina Provvidenza, con la presenza di tre suore, forma la sua prima Comunità religiosa con la missione e l’impegno di farsi carico dell’amministrazione del Hogar de Chicos “San Roque”.
L’Hogar de chicos “San Roque” oggi

Nel 2004 i bambini che si riunivano giornalmente nell’Hogar erano 80-100; oggi sono più di 270. Ha avuto iniziato l’appoggio scolastico: i bambini che vanno a scuola la sera arrivano all’Hogar alle 7.30 del mattino, fanno colazione e si fermano per svolgere i compiti e disegnare fino alle 10.30. Fanno una piccola ricreazione e si occupano della pulizia personale. Alle 11 pranzano e si preparano per andare a scuola. I bambini che vanno a scuola di mattina arrivano all’Hogar alle 12.30, pranzano, e fino alle 13.30 fanno la ricreazione, i compiti, disegni, giochi didattici fino alle 15.30. Dopo una merenda arricchita con latte e frutta tornano alle loro case. I bambini dell’Hogar fanno lezioni di calcolo, coro, sport, catechesi, manualità, teatro e letteratura, orientamento per la pulizia personale Le suore stanno cercano di formare una rete di azioni complementari tra le famiglie dei bambini, l’Hogar e le scuole frequentate dai piccoli, dando inizio così alla “Pastorale dei bambini” che si occupa di aiutare mamme incinte e bambini dai 0 ai 6 anni. In questi colloqui ricevono orientamenti di alimentazione e nutrizione, pulizia personale, controllo di peso e si insegnano le buone abitudini. Li si istruisce sull’educazione familiare e le relazioni umane, evidenziando la valorizzazione dell’essere umano e il suo sviluppo armonico. Si fanno visite periodiche alle famiglie dei bambini per conoscere le loro realtà e necessità e si visitano le scuole frequentate dai bambini, per stabilire mete comuni e vedere lo sviluppo educativo di ognuno di loro.
Sono molti i volontari che si avvicinano a questo Hogar che si sta ingrandendo, raggiungendo i suoi obiettivi iniziali. L’età per partecipare alle attività dell’Hogar è dai 5 ai 13 anni inclusi, anche se ci sono delle eccezioni e si è aperti ad eventuali casi che si possano presentare.
La Sardegna e l’Hogar de chicos “San Roque”
Presidencia Roque Sáenz Peña è nata nel 1912 con l’occupazione del territorio indio per mano dei bianchi e del potere politico e militare, con relativa uccisione degli indios che vi abitavano. Nella fondazione di Presidencia Roque Sáenz Peña ha un ruolo importante un emigrato sardo che da semplice manovale diventa il vice sindaco del paese (divenuta ormai seconda città del Chaco). Quel sardo si chiamava Juan Piras ed è il padre delle signore che hanno fatto da tramite in Argentina contattando il vescovo, creando così un ponte tra noi e L’Hogar de chicos “San Roque”. Sono Irene Olga e Lidia Piras, due donne speciali che hanno superato gli 80 anni, e sono ancora molto attive nel volontariato a vantaggio dei nostri e loro bambini ... Questa collaborazione permette alle Signore Piras, figlie di un sardo, di sentirsi parte integrante di un progetto tra Sardegna e Argentina a cui partecipa anche la dottoressa Giovanna Porcu, autrice del libro “Uomini in viaggio” che narra appunto le vicissitudini di quella Regione e la storia di Juan Piras.
La Sardegna è presente nel Chaco anche attraverso i suoi discendenti sardi, tutti attivi nel volontariato sociale e l'Argentina è qui, in mezzo a noi, grazie a questo Progetto. Vogliamo che questo “ponte solidale” tra Donne Sarde di Sassari, Buenos Aires, Oristano e Chaco, iniziato lo scorso anno da Teresa Fantasia, Giovanna Porcu e le signore Piras, giunto al vescovo della città e a noi e a voi tutti, prosegua in una lunga catena di solidarietà.




Senza titolo 2033


ABBIAMO GIA' PIU' DI 4000 FIRME


Quello che sta succedendo qui in Calabria ha dell'incredibile: non si tratta di un semplice movimento d'opinione. Neanche il tempo di partire con i banchetti assieme alle altre associazioni ed abbiamo già superato quota 4.000 firme in meno di 24 ore.
Ma non c'è solo la Calabria che non si arrende a reagire, ora anche gli amici lucani si stanno mobilitando nella raccolta di firme a sostegno del giudice De Magistris.
Non ci fermiamo, in vista della seconda mobilitazione straordinaria per venerdì 28 settembre in piazza Matteotti a Catanzaro sono in programma raccolte di firme nelle piazze di tutta la regione da parte di tante, tantissime associazioni e gruppi spontanei di cittadini, soprattutto giovani.
La Calabria non si arrende: trasferiteci tutti!

Sono disponibili on-line i moduli per la raccolta delle firme:
www.perlacalabria.it.


PROSSIMO APPUNTAMENTO: COSENZA - Mercoledì 26 Settembre
Piazza XI Settembre, ore 18.00


DAL BLOG DI www.ammazzatecitutti.org


Senza titolo 2032



immagine reperita in rete


VIVERTI


La mia pelle…

 Telo vermiglio all’ abbraccio vivo delle tue mani.

Fissavi lo sguardo e nei tuoi occhi  intravedevo l’amore.

Assaporavi la mia passione e trovavi l’impazienza

di viverti senza attesa.

Stringevi i miei fianchi e assaporavi

l’ esaltazione diffusa di un impaziente desiderio.

Selvaggi fragori di armonie fuggenti.

Lo zefiro sospirava fresche e accennate carezze,

 dando gioia alla calura.

Rapita sussurravo un nome

il tuo nome

e….

straripava di delizia l’anima mia.

Silvana Bilardi

la legge sulla fecondazione assistita fa acqua da tutte le parti

Leggo  sui  giornali  locali ( la  nuova  , l'unione  e  il sardegna  -- nord  e sud  ---  ) e nqazionali  che  a Cagliari  è stato  accolto il ricorso di una microcitemica  rappresentata dall’avvocato Luigi Concas con la  motivazione  : << è giusto sapere se il bimbo nascerà talassemico,una procedura non prevista nella procreazione assistita. >> .  Infatti sull'articolo 13 della legge 40 del 2004. c'era  una  questione      di legittimità  che ne  ha poermesso  il  ricorso  dato  che  potrebbe essere leso il diritto alla salute della madre, sancito dalla Costituzione.
Cosa che  però non è sdtata  riconosciuta  nell'ottobre  del 2006  dalla  consulta  che  aveva  rigettato  il ricorso  ,ma la  questione   è stata portastya  avanti da  un tribunale  normale  dove  il l giudice Maria Grazia Cabitza andando  contro l’interpretazione finora corrente della controversa legge 40 ha riconosciuto il diritto della donna a sapere se il feto è malato .  ora  (  almeno per  il momento salvo colpi  di scena imprevvisti  ) l’Asl dovrà consentire l’esame  dato che Il giudice dice sì alla diagnosi preimpianto  sull'embrione   .
Tale  Sentenza del tribunale che  supera i divieti della legge sulla fecondazione  fa  gustizia  nei confronti di  tale  donna (  e quindi  di chi  deve andare all'estero )  
che  è   andata in Turchia per avere quanto le è stato negato in Italia  dalla  vergogna   e  poco dignitosa legge 
Cagliari  è l’unica città d’Italia  ( peccato che  tale  sentenza  non  costituisca  come nei dalll un porecedente  legislativo ) dove una donna può ottenere la diagnosi sull’embrione fecondato in vitro prima che questo venga impiantato nell’utero materno. E’ la conseguenza della sentenza del tribunale di Cagliari sull’istanza presentata da una donna (rappresentata dall’avvocato Luigi Concas). Il giudice Maria Grazia Cabitza ha riconosciuto il diritto della donna a sapere se il feto è malato, contro l’interpretazione finora corrente della controversa legge 40. La possibilità per ora riguarda soltanto le coppie infertili e non quelle fertili portatrici di talassemia. Ma la porta è stata aperta dalla sentenza di Cagliari che ricalca anche la richiesta del pubblico ministero Mario Marchetti : nelle motivazioni della sentenza si affaccia il principio dell’uguglianza fra le donne le quali, tutte, infertili e no, devono poter sapere se potranno avere un figlio sano. La considerazione non nasce da ispirazioni eugenetiche, bensì dal diritto alla salute fisica e mentale.
Per  ora  tale
possibilità riguarda soltanto le coppie infertili e non quelle fertili portatrici di talassemia. Ma  la porta è stata aperta dalla sentenza di Cagliari (che ricalca anche la richiesta del pubblico ministero Mario Marchetti): nelle motivazioni del dispositivo si affaccia un principio destinato a suggerire nuove azioni alle donne decise a difendersi da una legge molto discussa. E’ il principio dell’uguaglianza fra le donne le quali tutte, infertili e no, devono essere messe nelle condizioni di sapere se potranno avere un figlio sano. Per sgombrare il campo dagli equivoci: la considerazione non nasce da ispirazioni eugenetiche, bensì dal diritto alla salute fisica e mentale della donna ribadito dalla Corte Costituzionale e che deve prevalere sul diritto di colui che non è ancora persona, vale a dire il feto.
IL«condannato» Giovanni Monni direttore della diagnosi prenatale dell’ospedale Microcitemico plaude alla decisione del tribunale di Cagliari e si dice pronto a eseguire la sentenza. Il suo pensiero va alla donna che ha promosso l’azione legale: adesso è in attesa di un bambino (sano) perché in seguito alla polemica sollevata dal suo caso, attraverso un giornale nazionale è stata fatta una colletta e lei (disoccupata, il marito lavora saltuariamente) è potuta andare a Istanbul dove le hanno praticato la fecondazione assistita e quindi anche la diagnosi preimpianto laggiù consentita. Monni sta seguendo la gravidanza che è all’ottavo mese e ha già raccolto la volontà della futura mamma di dare un fratellino al nascituro: ora che sull’embrione congelato si può stabilire se è sano oppure no, la paziente intende dare corso a una nuova gestazione appena le sue condizioni lo consentiranno.
 La vicenda esplose due anni fa: la coppia infertile portatrice di talassemia aveva potuto accedere alla fecondazione assistita, ma la legge 40 secondo l’interpretazione data nelle linee guida dell’allora ministro Sirchia vietava la diagnosi preimpianto. Una contraddizione messa in luce con toni accesi dai ginecologi di tutta Italia, Monni in testa: «Perché la diagnosi prenatale si poteva e si può fare e quella preimpianto no? La signora l’aveva chiesta con forza perché voleva evitare che le accadesse quel che aveva dovuto soffrire in occasione di una precedente gravidanza conclusa con l’aborto terapeutico perché prostrata psicologicamente dall’idea di partorire un bambino malato di talassemia. Io - ricorda Monni - non le feci la diagnosi preimpianto perché rischiavo, tra le altre cose, la chiusura del reparto. L’embrione fu congelato». A Cagliari, di fatto, sono state cancellate le linee guida di Sirchia e c’è una tendenza nazionale a rivedere l’intera questione: Monni spiega che per le nuove linee guida si sta valutando se dare ai malati di Aids la possibilità di avere un figlio sano attraverso la diagnosi preimpianto. La legge 40 sulla fecondazione medica assistita, secondo i detrattori aveva molti difetti scaturiti dai compromessi politici che l’avevano generata. Per esempio: nonostante la decisione del tribunale di Cagliari, la diagnosi preimpianto può essere fatta solo sulle coppie che non possono avere figli per le vie naturali perché la fecondazione in vitro è concessa soltanto a queste. Una coppia portatrice di talassemia che sia fertile, secondo la legge 40 deve concepire un figlio e poi eventualmente abortirlo.
Vaste le reazioni alla sentenza del tribunale cagliaritano . La senatrice dell’Ulivo Vittoria Franco parte proprio dalle coppie fertili portatrici di malattie ereditario: «Mi impegno a presentare un disegno di legge nelle prossime settimane». Daniela Poretti di Rosa nel Pugno commenta: «Ora la responsabilità della politica è quella di modificare la legge 40 nella traccia segnata dal tribunale di Cagliari». Filomena Gallo e Rocco Berardo di Amica Cicogna Onlus e Associazione Coscioni chiedono al ministro Turco di cancellare le linee guida del predecessore Sirchia varate tre anni fa. Andrea Borini presidente di Cecos (che raduna tutti i centri italiani di fecondazione assistita) giudica «molto positiva» la sentenza di Cagliari e chiede che si stabilisca se la diagnosi preimpianto si possa fare solo su embrioni congelati. Unica nota negativa dall’Udc. La responsabile per la famiglia Luisa Capitanio Santolini definisce ideologica la sentenza e ribadisce che la diagnosi preimpianto è proibita dalla legge 40. Chissà se cambierà idea se farà quello annuncia: «...leggere il testo nella sua interezza ».
Speriamo  che  questa sentenza  permetta di mettere indiscussione la  porcata ( per  parafrasare un noto politico,se si può chiamare tale,del centro destra  )   di tale  legge  che  costringe  anche per " semplici  "  casi come  questo ad andare all'estero .

La tutela dei dati personali è una questione di democrazia


Umanità alla deriva fa proprio e rilancia l'appello di Stefano Rodotà, Fiorello Cortiana, Carlo Formenti e Arturo Di Corinto contro alcuni emendamenti alla cosiddetta "lenzuolata" Bersani che, se approvati dal Parlamento, farebbero venire meno le norme a tutela della privacy dei lavoratori nelle aziende, segnando un gravissimo vulnus ai diritti fondamentali della persona in nome del profitto delle imprese. Tutto ciò in spregio all'articolo 41 della Costituzione Repubblicana, secondo cui l'iniziativa economica privata "non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana." In questa direzione i segnali che già arrivano dalle iniziative legislative sulla Banca Dati del DNA non sono per niente buoni.
Di seguito il testo dell'appello, firmiamolo e facciamolo girare.

20 settembre 2007
E' in corso al Senato un nuovo tentativo di svuotare la legge sulla protezione dei dati personali, a danno dei cittadini e dei lavoratori e a favore delle imprese. La Commissione Industria sta esaminando gli emendamenti alla cosiddetta "lenzuolata Bersani". In seguito alle pressioni di forti organizzazioni imprenditoriali, alcuni parlamentari di entrambi gli schieramenti hanno proposto che tutte le imprese siano esonerate dal predisporre le misure minime di sicurezza a tutela dei dati personali.
Prima dell'estate la Camera aveva già introdotto questo esonero per le imprese con meno di 15 dipendenti. Ora si vorrebbe estendere la cosa a tutte le aziende, violando così la normativa comunitaria, che non consente di sottrarre intere categorie di titolari del trattamento dall'ambito applicativo della disciplina della sicurezza dei dati personali.
Secondo la nostra legge ciascun titolare del trattamento ha l'obbligo di adottare misure di sicurezza "idonee" a ridurre "al minimo" i rischi di distruzione o di perdita, anche accidentale dei dati o di accesso non autorizzato ai dati stessi, ed è esposto a responsabilità per risarcimento del danno ove non riesca a provare di avere adottato tutte le misure idonee ad evitare il pregiudizio eventualmente verificatosi. Tutto ciò verrebbe ora cancellato per le imprese. Già era grave l'esclusione delle piccole imprese. L'estensione a tutte le aziende è addirittura paradossale, oltre che gravemente lesiva dei diritti dei cittadini. Basti pensare ai dati, anche sensibili, dei lavoratori dipendenti da queste imprese. Un esempio? Le notizie riguardanti la salute. E' un micidiale attacco ai diritti fondamentali. Ma se tale approccio si rivela come un indizio preoccupante di una deriva sociale che antepone i profitti ai diritti dei cittadini, può trasformarsi in un boomerang per le stesse aziende.
Infatti, se tale esonero può apparire nell'immediato come un "risparmio" per le aziende, avrà l'effetto di ingenerare perplessità e sfiducia nei lavoratori e nei clienti, che non si sentiranno più adeguatamente tutelati, sollecitando i consumatori a preferire quelle imprese che la privacy la considerano un valore da tutelare e un asset della propria attività. Tale esonero determinerà anche un freno alla spinta innovativa di quelle aziende che nella tutela e nel corretto trattamento dei dati personali hanno trovato uno stimolo per innovare procedure e professionalità e ampliare la propria offerta di servizi.
Ancora più grave è però che gli stessi emendamenti prevedono l'eliminazione delle tutele per le persone giuridiche, gli enti e le associazioni. Si dà il via libera alla schedatura delle associazioni con l'effetto di limitare grandemente il diritto alla libertà di associazione, critica e libera manifestazione del pensiero che sono il sale di ogni democrazia. Per questo chiediamo al Parlamento di intervenire subito per impedire un attacco tanto micidiale alla libertà dei cittadini.

Stefano Rodotà, Fiorello Cortiana, Carlo Formenti, Arturo Di Corinto





Coloro che sono disposti a cedere una parte della loro libertà per un po' di sicurezza temporanea non meritano né libertà né sicurezza.
Benjamin Franklin 1759



Felicità

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24.9.07

Garlasco la verità si logora sull'onda dell'audience








Fra  gli  articoli più interessanti  sul caso Garlasco  ho letto sul  il nord sardegna  di oggi 24\9\2007 questo articolo   di Gianpiero Gamaleri ( Professore ordinario di sociologia della comunicazione università degli studi di Roma 3 )




garlascoAgenzia Ansa, 13 agosto 2007, ore 16.05: «Una ragazza di 26 anni è stata trovata morta intorno alle 15 nella sua abitazione di Garlasco, in via Pascoli. Secondo i primi rilievi sarebbe stata uccisa con un colpo alla testa. A trovare il corpo della giovane è stato il fidanzato. La ragazza, che stava svolgendo uno stage in un'azienda di Milano, era sola in casa, una villetta monofamiliare ». Sono passati 42 giorni. Sul fronte delle indagini non si è verificato nulla di decisivo. Eppure Garlasco entra quotidianamente nelle nostre case. Negli spazi attigui alla villetta hanno stazionato per settimane i pulmini con la parabola per i collegamenti satellitari delle principali tv. L’inviata Flavia Lorenzoni del Tg1 si è trasferita là in pianta stabile per ripetere ogni giorno quel poco che c’era da dire,mai decisivo. Perché tanto accanimento mediatico su una notizia che sinora si è rivelata una non-notizia? Questa insistenza quali riflessi negativi ha sull’opinione ne pubblica? Il primo interrogativo merita una risposta un po’ approfondita. I media, specie la tv, privilegiano quella che Umberto Eco, con grande preveggenza,ha chiamato l’“opera aperta”:tipi di evento incompiuti, non conclusi, possibilmente angoscianti, che rinviano al giorno dopo, alla “puntata successiva”. Eventi da tenere in vita anche quando languono, come il vulcano che borbotta senza ancora eruttare. Fanno leva,questi eventi, sulla curiosità umana, ma ancor più su una certa morbosità, sull’incompiutezza che attende una qualche soluzione. “Giallo Garlasco: è il momento del turismo del macabro”, titolava un’altra Ansa di sabato 25 agosto. Un “turismo” certamente indotto dalla tv. E veniamo al secondo interrogativo: quali sono gli  effetti sull’opinione pubblica di queste “opere aperte” o meglio scoop inconclusi (Cogne ne è il prototipo)? Non c’è dubbio che si crea nella gente un certo “logorio della verità”,un sentimento collettivo di frustrazione che nasce anche dall’assenza di quella prova regina che è la confessione, che ogni giorno in più si allontana, convincendosi il colpevole della sostenibilità della propria innocenza. Gli abissi della menzogna sono infiniti, come ha dimostrato l’assassino di Tommy, Mario Alessi ancora una volta con una forse incauta intervista televisiva. Ma c’è di più. L’insieme di queste notizie gestite secondo la logica dell’auditel ha come effetto quello di favorire la paura. Nel solo biennio 2005/07 (fonte Demos-Eurisko) il bisogno di sicurezza è cresciuto di 11.5punti, al 33.7 %, balzando al primo posto nella graduatoria delle istanze sociali.


 


Questo articolo assume  validità maggiore  ora  che 



da today.reuters.it/news/  lunedì, 24 settembre 2007 5.01 148


Delitto di Garlasco, disposto fermo per Alberto Stasi

MILANO (Reuters) - La procura di Vigevano ha disposto il fermo per Alberto Stasi, il fidanzato di Chiara Poggi, la 26enne trovata morta lo scorso 13 agosto nella sua villetta a Garlasco in provincia di Pavia.
"Confermo che Alberto Stasi è stato fermato perchè ora abbiamo delle prove e non più solo degli indizi", ha dichiarato Alfonso Lauro, procuratore capo di Vigevano.
Secondo quanto appreso da fonti investigative, per il fermo disposto dalla Procura sarebbero stati decisivi gli esiti di alcuni esami compiuti dai Ris (Reparti investigazioni scientifiche ) dei carabinieri sulla scena del delitto.Secondo quanto appreso da fonti investigative, per il fermo disposto dalla Procura sarebbero stati decisivi gli esiti di alcuni esami compiuti dai Ris (Reparti investigazioni scientifiche) dei carabinieri sulla scena del delitto.
Secondo questi accertamenti, dicono gli inquirenti, un indizio in soprattutto si sarebbe trasformato in una prova contro il giovane. In particolare, le tracce di sangue della vittima rinvenute sulla bicicletta dell'indagato, cosa che contrasta con la sua versione, poiché il giovane ha sempre dichiarato di essere andato in auto a casa di Chiara.
Informata dall'avvocato di famiglia Gianluigi Tizzoni, la madre di Chiara, Rita Preda, ha dichiarato: "Accettiamo quello che la procura ha deciso. E' la soluzione peggiore perchè amplifica il nostro dolore. E' quanto di più doloroso potesse accadere".
Il delitto ha attirato l'attenzione di molti media e che ha sconvolto la cittadina in provincia di Pavia quest'estate.
La vittima, Chiara Poggi, era stata trovata morta nella sua abitazione dal fidanzato 24enne, anch'egli di Garlasco e laureando in Economia e commercio, che aveva dato l'allarme. Ma diversi aspetti della sua versione dei fatti non avevano convinto gli inquirenti, che sinora non avevano però raccolto elementi di prova consistenti contro di lui.
Stasi al momento è l'unico indagato per il delitto.

Luigi Mariano e La Banda di Tom Joad ai Glory Days di Rimini

Finalmente La Banda di Tom Joad ha debuttato ai Glory Days di Rimini, il 21 settembre.
E' stato un bel modo di cominciare questa avventura di diffusione delle liriche springsteeniane in italiano, intrapresa da tempo da Luigi Mariano, che ha deciso farsi accompagnare dalla Banda in giro per l'Italia. Questo è il video dell'evento.
A presto,
Donnigio.




Senza titolo 2031

la domanda che la società civile dovrebbe farsi è la seguente: Veltroni cosa dice?


Boohhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh


E allora divertiamoci e restiamo liberi, se volete scrivete il mio nome sui vetri. Fatanuda

Non ho mai...

Colline azzurre



Immagine reperita in rete


Non ho mai detto, ti amo, le mie carezze, i miei baci, ti devono bastare. Le parole, sono solo, parole. Non dirmi mai ti amo, le tue carezze, i tuoi baci, mi devono bastare. Franca Bassi 

per una questione etica

come dicevo dal titolo ho  , per una questione    etico morale  oltre che su  richiestaa cui  per  esperienza  personale  simile  è impossibile  non  esere concordi    e per il garbo  e la  gentilezza  con cui mi è stata  chiesta  << Un saluto a tutti quanti i convenuti in questo blog. Mi devo scusare per l'anonimato ma vorrei restare anonimo. Sono un parente di uno dei ragazzi accusati. Le chiedo gentilmente, per pura pietà nei confronti di noi parenti, di celare i nomi e tutte le informazioni personali dei ragazzi accusati. Nessuno ha voluto pensare a noi anzi la divulgazione dei dati personali è avvenuta con voluto accanimento. Quando ci sarà l'esito della sentenza allora i giochi saranno fatti. Ma se lei è una persona corretta potrebbe venire incontro alla mia richiesta. Perché non lede i diritti di nessuno. E per noi è un tormento, grazie >>  di un parente  ( vero o presunto , secondo me ,  magari  dietro si nasconde  uno degli indagati  che   stufo  che  su internet  ci sia  in maniera  cosi evidente  il suo nome   ) degli indagati   ho  sostituito  dal post  dove  parlavo dei fatti di Bologna (intitolato   cultura maschilista  ) i nomi  e cognomi  con le iniziali ed  eliminando  altri dati sensibili che i  giornali   hanno pubblicato  senza  tener  conto che  con internet  basta un piccolo amo  e   si riesce  ad  arrivare  a chi lo getta  .   .
Non  si tratta ripetop  di un'auto censura  o  accettae le pressioni  e  suggeriementi  ( poi  voi  credete pure quel  che  vi pare  ) ma  di  buon senso  . Quello  che però  non capisco  è perchè  la cosa  viene chiesta solo  a me  e non  1) alla  nuova sardegna dove siua  in cartaceo  e quindi pubblico  , basta  andare  nelle biblioteche  dove  si conservano per un ano  o due i  cartacei  per  anni  il  i microfilm    con  le  edizioni giornaliere  .,  in abbonamento  online  lo stresso con l'archivio . E sempre  dello   gruppo editoriale   e  il settimanale  l'espresso    online  senza  abbonamento  disponibile per  un tempo variabile  dipende  da  quanto si decide di tenerlo online  ma   con i ,  sempre
più  avanzati ,  motori di ricerca   si  può cercare nella copia  cahe   digitando o i nomi  o  altri  elementi  che riguardano il fatto in questione    2)  a questo blog   contenuto anche all'interno dei commenti al mio post che riporta  anche se " coperto " ma   basta  evidenziarlo e  si leggono tranquillamente le  generalità    ovvero   i nomi  degli indagati  e  della madre della  ragazza  3)  il portale  web www.wikio.it che riporta  oltre i miei articoli sia  l'articolo di romagnaoggi sull'accaduto con tanto di nome  e cognomi  dei due .

Adesso  fartemi pure il crucifige  e datemi dell'incoerente  è contraddditorio  , ma  prima di guardare la pagliuzza  nelll'occhio del vostro vicino  guardate  la  trave nel vostro 

a  presto 


confronto le opinioni sull'

Dopo aver messo  su http://www.wikio.it/ l'articolo di ammazzatecitutti.org    su  il giudice  de Magistris  , trovo  un  commento .



avete letto panorama 33


Vi sembra giusto quello che ha fatto pubblicare De Magistris ? Una denuncia  denuncia  originale fatta per denunciare dei mafiosi con nomi e cognomi...io sono felicissima di questo trasferimento perche' si deve tutelare chi ha il coraggio di denunciare la mafia ,non si sbatte sui giornali...


  ed ecco la mia risposta 
Caro\a anonimo\a 

quando citi le fonti citale bene  e correttamente  non tanto per  citarle  .
Infatti  sono andato (  essendo  registrato su  www.panorama.it )  incuriosito dal vedere cosa  sui dicesse nel  numero da te citato . Cercando   nell'archivio   ho scoperto che   non è il n 33 ma sono i numeri 28-29-30-31 .
Dopo  questa precisazione  . veniamo  alle  tue affermazioni  .
Molto spesso i giornalisti di qualunque giornale ( quotidiano, settimanale , online , ecc ) pubblicano le news vengono dagli atti ufficiali \ pubblici  quindi è loro responsabilità primaria ( salvo eccezzioni ) se   per uno scoop o perchè la linea editoriale del giornale ha deciso cosi se   sul  giornali  ed  internet  fionioscono  nonoi e  cognomi  , in quanto ( anche  qui  senza  generalizzare  \  fare  di tutta  un erba un fascio  )   non sanno discernere se mettere gli ommiss o pubblicarli integralmente, cosa  è  importante o  meno al  fine della  notizia  vedi il caso di Vallettopoli ( rtriccatopoli come preferisco chiamarla io )   finendo come  è sucesso  con  il caso di Moggiopoli che  fu  pubblicato  su un  dossier  dell'espresso  il  numero  di uno degli interccettati  .
 Il giudice è vero è responsabile quando è lui che passa tali atti alla stampa con tutti i dati sia quelli insignificanti che quelli utili o sesibili    .
Ma generalmente -- conoscendo  direttamente  come  funziona  un troibunale    avendo amici  e parenti  che  fanno gli avvocatoi o il praticanti   e amici degli amici  che lavorano come custodi , segretari  , uscieri, ecc  --- non è responsabile in quanto il giornalisti pur di bruciare la concorrenza ed avere anteprime fanno ricorso a coloro i quali i giudici danno le fda  fotocopiare  gli atti ( i quali se ne fanno una copia per se e per gli amici , una da dare ai giornali in modo d'avere qualche guadagno o per amicizia ) e una per le cancelleriee  gli avvocati della difesa  , oppure  e il caso che  siano   quest'i ultimi a passarli a  loro   .
Ora Puoi avere ragione se è  nel caso  viene dimostrato  che  è lui --- cosa a cui non credo dopo che ho sentito l'intervista sui fatti di reggio e l'omicidio fortugno all'italia in diretta di iacona quest'estate --  ad aver dato alla stampa tali documenti completi . Allora Mastella potrebbe anche aver fatto bene , ma però guarda caso perchè non  lo ha fatto  prima , ma solo quando hanno toccato lui  ? Ecco perchè , nonostante  non sia  clabrese ma  sardo  difendo De magistris e appoggio i ragazzi di Locri .

Soprattutto   condivido quanto  dice rotolandoversosud in un commneto  sul tale avenimento sul blog  comunity  blogfriends  : << Mastella afferma di essersi limitato ad applicare la legge. Un Ministro però non è un semplice burocrate che  silimita ad applicare la legge, un Ministro è un rappresentante delle Istituzioni e dei cittadini e quindi oltre ad applicare la legge dovrebbe anche applicare il buon senso e capire qual'è la vera volontà dei cittadini che rappresenta. Io credo che in questo caso l''On. Mastella più che applicare la regola generale del buon senso ha applicato quella particolare dell'opportunismo ! >> insomma  Cicero pro domo sua Cicero pro domo sua: la frase, tradotta letteralmente, significa Cicerone in difesa della sua casa qui  il  significato metaforico





Un sorriso per i bambini ospedalizzati

Il prossimo 29 settembre, cento città italiane ospiteranno la terza Giornata Nazionale di raccolta fondi e sensibilizzazione denominata “perAmore, perAbio”.
Una realtà, questa,  che da trent’anni si impegna per promuovere il cosiddetto processo di umanizzazione degli ospedali in rapporto ai bambini.
Alla sofferenza di un bimbo in ospedale, corrisponde il disagio di un intero nucleo familiare.
E per questo motivo, oltre a adoperarsi affinché le strutture sanitarie siano sempre più a misura dei piccoli degenti, l’associazione crede fortemente nell’importanza dell’impatto che le corsie di ospedale devono avere su di loro e il mondo affettivo rappresentato dai parenti: i centri medici possono e devono suscitare una reazione non traumatica, ma addirittura trasmettere qualcosa che si avvicini alla serenità.
fino al prossimo sette ottobre,si potrà contribuire alla raccolta fondi della fondazione,
inviando un messaggio di testo
al numero 48582
.
Così facendo, si donerà 1 euro dal telefonino personale oppure 2 euro chiamando da telefono fisso.
Vedi qua....

Senza titolo 2030


non lasciamolo solo!



Luigi De Magistris


La Calabria onesta e pulita dei ragazzi, delle associazioni, dei movimenti, si sta mobilitando in difesa del Giudice Luigi De Magistris. Infatti, l'On. Mastella ha chiesto ieri al Consiglio Superiore della Magistratura un "trasferimento cautelare" per Luigi De Magistris, sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro.
De Magistris è, per intenderci, quel giudice che nelle sue inchieste sta indagando gli intrecci tra politica, malaffare e massonerie deviate in Calabria. Semmai dovessero trasferirlo, ovviamente, perderebbe la possibilità di portare a termine tutte queste inchieste, in una delle quali - l'inchiesta "Why Not" vi sono delle intercettazioni che riguardano lo stesso Mastella.


Senza titolo 2029

Storia di una poltrona annunciata



Quando un partito si dice “democratico”



Venerdì 31 agosto 2007

In merito all'elezione del segretario regionale della Calabria del Pd, il segretario regionale dei Ds Carlo Guccione, in una dichiarazione, afferma di aver accettato di candidarsi a segretario regionale del Pd ''sollecitato da numerosi esponenti del mondo universitario, dell'associazionismo, da amministratori locali e da tanti giovani. Una candidatura nata per unire e non per dividere e nello spirito di quanto deciso nell'Assemblea del 16 giugno a Lamezia Terme: un partito profondamente federale, aperto, plurale, radicato nei territori''. 

SABATO 8 SETTEMBRE 2007

L'automobile del segretario dei Ds della Calabria, Carlo Guccione, è stata incendiata la scorsa notte, a Cosenza. L'auto - una Smart four four - era parcheggiata sotto la casa dell'esponente politico, in via Paolo Borsellino. Guccione si trovava a Reggio Calabria, per una riunione del suo partito in vista della definizione del candidato segretario del Pd calabrese alle primarie del 14 ottobre (lo stesso Guccione è tra i candidati), ed ha fatto rientro a casa solo verso le quattro di questa mattina. 

lunedì 10 settembre 2007

Siamo convinti che Carlo Guccione andra' comunque avanti, con coraggio, come ha gia' dichiarato, per dare speranza a questa Calabria. Il Pdci- conclude - sara' sempre vicino e solidale con lui''. (Adnkronos) 

mARTEdì 11 settembre 2007

La rinuncia alla candidatura lunedì sera del segretario regionale dei Ds, Carlo Guccione, e il contestuale avvio della candidatura di Minniti sembrava spianare la strada al candidato unico, visto che nel corso di tutta l'estate espliciti erano stati i riconoscimenti a Minniti da parte di tutte le componenti del nascituro Pd. Ieri sera le due sorprese, con la  candidatura delle due donne da parte dell'area di Letta e di quella di Loiero. Una corsa a tre, dunque, per la segreteria del Partito democratico in Calabria, salvo eventuali novità, con il ritiro di qualcuna delle candidature, in occasione della scadenza del 22 settembre per la presentazione delle firme a sostegno delle liste dei delegati per la Calabria all'Assemblea nazionale e per l'Assemblea costituente regionale.

MERCOLEDI' 12 SETTEMBRE 2007

Sarà una sfida a tre, con due donne in lizza, quella per la segreteria regionale della Calabria del Partito democratico. A scendere in campo sono il viceministro dell'Interno Marco Minniti, dei Ds, la cui candidatura è stata presentata dai sostenitori di Walter Veltroni; Maria Eugenia Jimenez, presentata dalla corrente che sostiene Enrico Letta alla segreteria nazionale; e Marilina Intrieri, deputata dell'Ulivo, sostenuta dal Partito democratico meridionale del presidente della Regione, Agazio Loiero, che a livello nazionale appoggia Rosy Bindi 

GIOVEDì 13 settembre 2007

''Sono in campo. Quella del Pd e' una sfida senza precedenti, avverto pero' alcune tensioni che non sono proprie di un libero confronto democratico''. A sostenerlo, in una nota, e' Marilina Intrieri, candidata alla segreteria regionale del Pd. ''Mi sento di scommettere - aggiunge - su una grandissima partecipazione popolare che potra' esserci solo se saranno plurime le proposte da sottoporre al vaglio delle calabresi e dei calabresi. Poi, dopo, ci sara' la sintesi''. 

MERCOLEDI' 19 SETTEMBRE 2007

Marilina Intrieri ritira la sua candidatura alla segreteria regionale del Pd calabrese. Lo ha reso noto la stessa Intrieri al termine di un incontro con Marco Minniti e Agazio Loiero. "Ho presentato- dice in una nota la parlamentare che era stata candidata dal Pdm (partito democratico meridionale), il partito del presidente della Regione Agazio Loiero - la mia candidatura a segretaria del partito democratico in Calabria per dare un contributo e garantire che il nuovo soggetto politico nascesse nel rispetto del massimo pluralismo, nella difesa delle questioni a me particolarmente care... 

SABATO 22 settembre 2007

Dopo Marilina Intrieri anche Maria Eugenia Jimenez, dell'area di Enrico Letta, ha deciso di ritirare la sua candidatura alla segreteria regionale del Pd. Lo rende noto la stessa Jimenez, in un comunicato in cui, tra l'altro, afferma di avere incontrato Minniti e di avere avuto con lui "un confronto costruttivo. La sostanziale convergenza - prosegue la Jimenez - della visione del lavoro che in Calabria occorre svolgere in un clima di serenità e le garanzie che offre la credibilità politica dell'on. Marco Minniti mi hanno convinta a continuare il mio impegno a sostegno delle liste dei Democratici per Enrico Letta e di consentire di svolgere le Primarie del 14 ottobre con una proposta unitaria alla segreteria regionale ritirando la mia candidatura". 
A meno di 10 ore dalla chiusura delle liste per le primarie del Pd, il viceministro dell'Interno Marco Minniti resta l'unico candidato alla segreteria regionale calabrese


Senza titolo 2028




Voci di corridoio dicono che gli USA abbiano già un piano pronto per attaccare l’Iran. Sembra infatti che Ahmadinejad non abbia nessuna intenzione di arrestare lo sviluppo della bomba nucleare, che potrebbe quindi essere pronta nel 2011, secondo le stime israeliane.
Conoscendo Bush, credo che prima di lasciare la casa bianca farà di tutto per sferrare l’attacco.
Di certo la democrazia non imperversa in Iran: in questo filmato vedrete che fine fanno colore accusati di essere gay.

23.9.07

l'ennesima vergogna di Mastella

Proprio  mentre  leggo  l'inniziativa a  favore  del giudice  de magistris    dei compagnidistrada  dei cosidetti ragazzi  di Locri  noti anche  come  www.ammazzatecitutti.org ennessima  gaffè   di Mastella  dopo  il   caso Maoloni (  1,2 ) , ma  soprattutto questo  commento Scritto da ale-trebe@libero.it il  22-09-2007 08:48   dal  titolo  il  giudice, non il deputato, rappresenta  all'articolo di ammazatecitutti.org  :

<<
Ancora una volta si sta ripetendo quell'assurda manipolazione che caratterizza l'intreccio tra politica e mafia (in mezzo ad un sporco giro di affari e potere)! Ancora una volta le persone oneste vengono lasciate sole, ma ora peggio! i "rappresentanti" della politica, invece che mettere le persone competenti (come il giudice De Magistris) nelle condizioni di poter operare, li ostacolano! La politica dovrebbe aprire possibilità, non chiuderle. E' questo il suo compito! Ricordo che "Ammazzatecitutti" aveva già denunciato gli errori di Mastella nell'amministrare una giustizia che non rende giustizia a chi opera contro la mafia (ho firmato anch'io quella petizione). In una democrazia un giudice rappresenta più onestamente i cittadini che non un deputato. Quindi la mobilitazione a Catanzaro è tanto vera quanto necessaria. Anche De Magistris ha bisogno di sentire l'appoggio dei calabresi!  
Cari Aldo, Alessandro, Rosanna, Simone..., bisogna muoversi in fretta!E' una questione di tempo!(se la mobilitazione sarà venerdì 27 io non potò esserci sicuramente, ma se sarà il venerdì dopo cercherò di esserci assolutamente!). A presto
>>
mi  viene in mente   questa  canzone di baccini  da  Nomi e  cognomi del 1992  prima che si " prostituisse "  nei reality  show  dedicata  Giulio andreotti (  cambia  a distanza  d'anni  il nome  ma non la  sostanza  del resto  isa  ci si può aspettare  da  un  girovago  della politica  che dopo il crollo dela  ex  D c  ondeggia   da  una parte  all'altra   e  ne  fa  di cotte  e di crude   leggetevi  gli  articoli   dell'unità  e in particolare della  rubrica  Ulivood Party   riportatati dal  blog 
vivamarcotravaglio )

Giulio Andreotti

Giu',giu',giu'giu',giu-lio-o (5 volte)
Chi ha mangiato la torta?
Andreotti
Chi ha permesso il calo della borsa?
Andreotti
Ma lasciatelo stare, poverino
questo dargli addosso e' assurdo e cretino.
Chi ha sbagliato manovra?
Andreotti
Chi c'e' dietro la piovra?
Andreotti
Siamo tutti pieni di pregiudizi
convinti di pulir l'Italia da tutti i vizi.
Giulio ti salvero'u-uo u-uo
saro' il tuo don chisciotte eh eh
Giulio ti difendero' u-uo u-uo
sarai la mia mascotte eh eh
e come fece balilla che un giorno perse il controllo
le malelingue io lapidero'-o'-e io ti difendero'
Giu',giu',giu.giu,giu-li-o (4 volte )
Chi ha baciato cicciolina?
Andreotti
Chi non paga mai in tribuna?
Andreotti
Ma lasciatelo stare, poverino
questo dargli addosso e' tipico italiano
Chi incasina il partito?
Andreotti
Ma perche' non ho marito?
colpa di Andreotti
Siamo tutti pieni di pregiudizi
convinti di pulir l'Italia da tutti i vizi
Giulio ti salvero' u-uo u-uo
saro' il tuo don chisciotte eh eh
Giulio ti difendero' u-uo u-uo
sarai la mia mascotte
e come fece balilla che un giorno perse il controllo
le malelingue io lapidero'-o e
a mani nude
io ti, io ti,io ti,
Giu, giu, giu, giu', giu-li-o
Giu, giu. giu. giu, giu le mani
Giu',giu', giu', giu',giu-li-o
Giu', giu', giu', giu, giu-li-


infatti  senttie  qua  travaglio da  santoro giovedi  scorso  su Mastella








Un Ministro della Giustizia che si chiama Clemente già la dice tutta. Pensate che quando ha fatto visita ai detenuti di Regina Coeli avrebbe detto qualcosa tipo <<sarò sempre più vicino a voi e sempre meno ai magistrati>>.

E lo sta dimostrando, ovviamente. Infatti Mastella ha chiesto ieri al Consiglio Superiore della Magistratura un "trasferimento cautelare" per Luigi De Magistris, sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro.
Ecco alcuni personaggi che sono stati toccati dalle inchieste del pm De Magistris:

Romano Prodi: indagato per abuso di ufficio. Secondo l'accusa, Prodi e i suoi collaboratori avrebbero avuto un ruolo nel "pilotaggio" dei fondi pubblici europei destinati all'Italia nel periodo 2004-2007.
Lorenza Cesa (Udc): indagato per truffa e associazione per delinquere nell'inchiesta denominata "Poseidone".
Pino Galati (Udc)
Giancarlo Pittelli (FI)
Elisabetta Spitz:
la moglie di Follini
Clemente Mastella (che strano... ): intercettato mentre parla con una delle persone successivamente indagate dalla procura di Catanzaro, tale Antonio Saladino: imprenditore accusato di associazione per delinquere, truffa aggravata e violazione della legge Anselmi sulle associazioni segrete.
Giovambattista Papello: personaggio molto vicino all' ex ministro Gasparri (AN). Sarebbe implicato in un traffico di tangenti destinate alle segreterie nazionali dei partiti.
Fabio Schettini: ritenuto vicino all'ex ministro Frattini (FI). Anche lui indagato per tangenti.
Giuseppe Chiaravalloti: ex presidente della Regione Calabria.
Nicola Adamo: esponente di punta dei Ds calabresi. Si ipotizzano a suo carico i reati di truffa, abuso d'ufficio e associazione a delinquere.
Agazio Loiero: presidente della Regione Calabria, indagato in relazione a reati connessi al settore della sanità.
Giovanni Dima (An)
Paolo Poletti:
capo di Stato maggiore della Guardia di Finanza.



De Magistris è, per intenderci, quel giudice che nelle sue inchieste sta indagando gli intrecci tra politica, malaffare e massonerie deviate in Calabria.
Semmai dovessero trasferirlo, ovviamente, perderebbe la   ossibilità di portare a termine tutte queste inchieste, in una delle quali - l'inchiesta "Why Not" - è coinvolto direttamente anche lo stesso Ministro Mastella, più volte intercettato telefonicamente assieme ad uno dei principali indagati.Eccco  perchè  la Cdl  si è schierata   con lui  .
E adesso trasferiteci tutti! Organizzeremo assieme ad altre associazioni ed ai movimenti calabresi una giornata di mobilitazione a Catanzaro, davanti al Tribunale per manifestare la nostra vicinanza al PM De Magistris, e speriamo che tutta la Calabria degli Onesti sia con noi in questa battaglia di Civiltà. Nelle prossime ore comunicheremo la data definitiva dell'iniziativa, che comunque salvo variazioni dovrebbe essere quella di venerdì 28 settembre prossimo.



PRIMO APPUNTAMENTO:
LUNEDI' 24 SETTEMBRE, ORE 16.30 PIAZZA MATTEOTTI A CATANZARO
(DI FRONTE AL PALAZZO DI GIUSTIZIA): SIT-IN SPONTANEO DI SOLIDARIETA' AL DR. DE MAGISTRIS E RICOGNIZIONE ORGANIZZATIVA PER LE INIZIATIVE FUTURE.

per informazioni ed adesioni alle mobilitazioni e per aderire al Comitato spontaneo :


 



Senza titolo 2027

Mi ero persino dimenticato di aver mandato il mio libro a quelli di LeggendoScrivendo per recensirlo... ma dopo qualche mese ecco che loro, che al contrario non si erano dimenticati, mi segnalano questa recensione. Forse la più attenta ed "esatta" che mi sia stata fatta finora.




TOPO ORESTE E LA GRANDE CITTA'
Pesce Nicola Editore, pagg. 68, Euro 12
http://www.toporeste.4000.it/


Rispettabile incursione di un autore esordiente nel difficile mondo della narrativa per ragazzi. Incursione in gran parte riuscita, è bene dirlo subito, perchè il libro presenta alcune caratteristiche basilari del genere. Innanzitutto, il protagonista è perfetto: Topo Oreste è piccolo, fragile, saggio, leale, disinteressato, ma vincente. In secondo luogo, il romanzo ha la giusta lunghezza e la giusta prevedibilità: sì, ho detto proprio prevedibilità che qui è un pregio perchè i piccoli lettori vogliono avere esattamente quello che si aspettano, fremono dall'impazienza di scoprire quello che già immaginano o addirittura già sanno.
Il giovane autore (classe 1975) tutto questo lo ha compreso, e ha lasciato ammirevolmente da parte tutti i miti degli esordienti, dedicandosi al suo obiettivo: narrare una fiaba a dei bambini.
E ci riesce: scrive una favola ben calibrata in cui entrano però i temi del nostro reale: la voglia di giustizia, l'emarginazione, la paura della diversità e il suo superamento. Sono convinta che chi la leggerà ai figli, lo farà volentieri. Magari in alcuni punti il linguaggio è un po' troppo complesso, ma è un difetto che - forte dell'esperienza accumulata negli oltre dieci anni in cui ho letto libri ai miei figli - definirei marginale.


Lilli Luini

Senza titolo 2026

con la Fatanuda, con i lavavetri

22.9.07

cristicchi accetta la censura alle suie canzoni e non si ribella ?

  dal  compagno di  viaggio  esterno  (  cioè invitato  , ma   che non ha accettato , in questo caso  , oppure  che   ha  accettato ma non  ha   mai scritto  ) www.censurato.splinder.com




Questa canzone è di Simone Cristicchi e si'intitola "Prete". Per il suo testo è stata censurata. Qui di seguito pubblichiamo il video e il testo della canzone (trovato sul piccolo blog degli orrori).



Ecco il testo:

Mi ricordo da bambino mi portavano alla messa,
ed io seguivo la funzione con un’aria un po’ perplessa…
il prete stava in piedi sull’altare col microfono
spiegava i passi del Vangelo con tono monotono
col tempo e con la scusa di giocare all’oratorio
mi infilarono nel mucchio catechismo obbligatorio
perché non sta bene, non puoi essere diverso,
emarginato come pecora smarrita dentro a un bosco…
al di fuori del contesto…

inginocchiati per bene, adesso dì le preghierine
non dubitare mai dell’esistenza del Signore,
lascia stare le tue fantasie sessuali di bambino,
quante volte ti sei masturbato il pistolino?


Il prete in molti casi è un uomo molto presuntuoso,
nonostante l’apparenza di un sorriso zuccheroso,
crede di essere il depositario di una verità assoluta,
ad ogni tua obiezione, lui rigira la frittata!

Prete! Io non ho voglia di ascoltarti,
Prete! Non hai il diritto di insegnarmi
Niente!
Sei bravo ad inventare e a raccontare favole
Per addomesticare le paure della gente!
Non ho bisogno più di credere a un
Prete! Se la Madonna piange sangue, è noia!
Sei bravo e fai di tutto per alimentare, per tenere in piedi
La bugia più grande della storia.
La bugia più grande della storia.


La storia della Chiesa è seminata di violenza, di soprusi,
la Santa Inquisizione è prepotenza,
e poi
genuflessioni collettive dei politici,
salvezza delle anime, la rendita degli immobili
ma quanti begli affari fate con il Giubileo
e quanti bei miliardi che sta alzando Padre Pio
Se Gesù Cristo fosse vivo si vergognerebbe
Delle tonnellate di oro e delle vostre banche,

Se Gesù Cristo fosse vivo si vergognerebbe
Delle chiese piene d’oro e delle banche…


Prete! Io non ho voglia di ascoltarti,
Prete! Non hai il diritto di insegnarmi
Niente! Sei bravo ad inventare e a raccontare favole
Per addomesticare le paure della gente!
Non ho bisogno più di credere a un
Prete! Se la Madonna piange sangue, è noia!
Sei bravo e fai di tutto per alimentare, per tenere in piedi
La bugia più grande della storia
La bugia più grande della storia.


Perdonate questo sfogo troppo anti-clericale,
in fondo ognuno è libero di scegliersi la sua prigione,
libero di farsi abbindolare, ipnotizzare,
dal papa, dal Guru, dal capo spirituale
ma la cosa deprimente e che mi butta giù
è vedere quella folla alla Giornata della Gioventù,
la mia sola religione è vocazione per il dubbio , IO
non crederò a qualsiasi cosa dica un


Prete! Io non ho voglia di ascoltarti,
Prete! Non hai il diritto di insegnarmi
Niente! Sei bravo ad inventare e a raccontare favole
Per addomesticare le paure della gente!
Non ho bisogno più di credere a un
Prete! Se la Madonna piange sangue, è noia!
Sei bravo e fai di tutto per alimentare, per tenere in piedi
La bugia più grande della storia
La bugia più grande della storia
La bugia più grande della storia
PRETE!





Senza titolo 2025

Prato - "Sabbie armonie, conoscenza" è il titolo della manifestazione patrocinata dal Comune e dalla Provincia di Prato finalizzata a divulgare l'Antica Tradizione Monastica Tibetana che si concluderà domani presso Palazzo Novellucci, ubicato in via Cairoli.


Il programma prevede alle ore 10 Yoga Tibetano e Meditazione; alle 16 una conferenza tenuta dal Ven. Tulku Ghiatzo del Centro Terra di Unificazione Ewam di Firenze. I monaci Tibetani alle 18 trasporteranno il Mandala costruito con preziose sabbie colorate fino al Ponte Mercatale, per consegnarlo al fiume Bisenzio.


La manifestazione si concluderà alle ore 21,30 con Danze Folkloristiche Tibetane presso il Teatro Kolosseum ubicato in via Delle Gardenie in Località Reggiane.


Romilda Marzari



danzatrici tibetane



categoria:

Senza titolo 2024

CASERTA  - Continua l'emergenza rifiuti in Campania. Il Comitato Capuano Allarme Rifiuti ha indetto per domani un convegno dal titolo: "ECOMAFIE E INCENERITORI: TUMORI SENZA RUMORE" che avrà luogo a Capua, Palazzo Fazio (via Seminario),ore 19.00 con ingresso libero. Il convegno è stato organizzato in collaborazione  col circolo Arci "Oltre il muro". "Durante l'incontro - hanno scritto i soci del comitato - saranno esposti i dati reali (che i mass media non lasciano passare, di norma, se non distorcendoli) della situazione, terribile e incredibile, di qui e del resto della Campania per ciò che concerne l'emergenza rifiuti e la sua mala gestione; gli inceneritori e le loro emissioni; la fine che faranno l'agricoltura e l'allevamento; i rifiuti tossici (anche radioattivi) sversati dappertutto dalla camorra; l'aumento di tumori e malformazioni, ecc". I relatori del convegno, oltre noi del comitato capuano, saranno Antonio
Marfella, tossicologo e oncologo dell'osp. Pascale di Napoli; Giuseppe Messina del comitato scientifico di Legambiente; Mena Moretta del comitato Emergenza Rifiuti casertano; il fotoreporter Eduardo Castaldo.


In effeti dati scientifici e ricerche dei Nas (Nucleo dei carabinieri addetto ai controlli igienici - sanitari ndr) hanno dimostrato che negli ultimi anni, nelle zone campane dove sono stati edificati Cdr, discariche (autorizzate e abusive) sono  aumentati i casi di tumori, aborti spontenei, nascite di bambini down o con spina bifida (una malattia genitica che impedisce la corretta formazione della spina dorsale del feto e del sistema nervoso interno n. d. r.


Romilda Marzari



Immagine di bimbo nato con spina bifida.


Per evitare tale difetto genetico basterebbe assumere una compressa al giorno di acido folico, ma questo tipo di prevenzione stenta a diffondersi. L'acido folico è contenuto anche nelle compresse di "Multicentrum vitamine materno". In Toscana tutti i medici li prescriveno appena le donne rimangono incinte. L'acido folico lo si può assumere anche tramite le verdure, lavate con amuchina per evitare la toxsoplasmosi.


 

Senza titolo 2023

nuda sul divano sogno bolle di sapone infrante; la prima bolla  di quel delinquente in abito bianco, amico di pedofili  e frutto di un ribalton, ora anche ironico sul "popolo che storicamente si lamenta delle tasse". Sarà anche intellettuale ma non conosce il grande Fedor che si rivela pienamente solo  a chi ha spessore morale!


un'altra bolla per i sindaci che hanno smarrito il senso della missione ma continuano a frequentarsi, a inncontrarsi per tener vivo il partito dei sindaci, ogni tanto guardandosi neggli occhi gridano in coro un liberatorio << Italia unooooo>>.


poi tante bolle, per chi vede film e giudica, per chi corre a Venezia e poi a Roma e poi sente l'eterna  e falsa malattia del viaggio e si perde queste solari sdraio nel cuore della nostra vita....gambe al vento

Danza del vento

Immagine 013


Immagine Civita di Bagnoregio "Danza del vento" di Alessandro Bassi


Con il fruscio del vento, libera sono tornata a casa, danzo da sola, con il sole nei  capelli, a piedi nudi sull'erba. Odore di paglia dorata. Vento danza, danza ancora con me. Amore il vento mi cattura e mi porta per sempre da te.  Franca Bassi

Prof di Monteroni Vendetta o invidia




Il video sexy, girato in classe con un telefonino e in cui si vede la professoressa di Matematica, una 40enne di Monteroni (Lecce) mentre viene palpeggiata da cinque studenti, ( qui un riepilogo della  vicenda )  è stato immesso in rete, sul sito You Tube di Internet da una collega dell'insegnante, forse una docente del suo stesso paese. Dalla sua utenza telefonica, infatti, gli agenti della Polizia Postale e delle Telecomunicazioni, hanno scoperto che è partito il filmato.o. La donna verrà interrogata a breve dal sostituto procuratore che coordina le indagini, Maria Cristina Rizzo, o dai carabinieri del Nucleo operativo di Lecce, che dovranno appurare se è proprio lei la responsabile dell'immissione in rete del video che ha fatto scattare l'incriminazione per la professoressa di matematica, accusata di atti sessuali con minori e corruzione di minori, oppure se la sua utenza telefonica sia stata utilizzata da altri, anche nell'ambito familiare.

 




appprofondimenti




21.9.07

Senza titolo 2022

Una parola nei tuoi pensieri, una voce della libertà quotidiana; alle Primarie ricordati di me che son la Fatanuda


il 14 ottobre vota la Fatanuda

la cultura maschilista colpisce ancora

Ma  mai  è possibile  che  alle soglie  del  nuovo millenio   succeda  che   a  Bologna due giovani,Sic,sardi sotto processo a Bologna per violenza sessuale di gruppo contro una studentessa bolognese  si difendano accusando accusando la vittima d'essere ma lei era consenziente.
 Ecco i fatti tratti  dalla  nuova  sardegna  del  19\09\2007


Bologna Due processi in una mattina sola. Il primo è stato rinviato al 27 novembre. Quando F. F, 27 anni di Iglesias, e F. L 21 anni di Cagliari, verranno giudicati con rito abbreviato per l’accusa di violenza sessuale di gruppo, violenza privata e lesioni personali ai danni di una studentessa universitaria bolognese di 27 anni. Il secondo si è consumato nella piazza della Procura, dove, durante l’udienza del gup Andrea Scarpa, si sono fronteggiati due gruppi: da un lato una settantina di persone, con la rete dei collettivi delle donne, ma anche gli scrittori Marcello Fois, Loriano Macchiavelli, Stefano Tassinari, che chiedevano giustizia. Dall’altro una ventina di amici dei due arrestati, pronti a sostenere l’innocenza. I fatti risalgono alla notte del 23 settembre 2006. Teatro della vicenda un appartamento in zona Cirenaica a Bologna. Le versioni sull’inizio della serata concordano: l’incontro in un locale, la decisione di andare nell’appartamento di F.F i in via ******. Fuori dal quale la ragazza e F.L vengono trovati, alle 6 del mattino, mentre discutono animatamente entrambi completamente insanguinati. La ragazza racconta agli inquirenti di essere stata violentata da entrambi dopo aver rifiutato i loro approcci. F.L ammette «c’è stato sesso, violento, ma consenziente ».La ragazza avrebbe prima accettato poi li avrebbe respinti . La madre della presunta vittima e il padre di uno dei ragazzi fanno la stessa professione: sono scrittori All’udienza di ieri hanno assistito alcuni loro colleghi . Non fa bene il sorriso di F Lmentre si reca dal gip di Bologna per difendersi dall’accusa di aver stuprato e percosso, insieme a F.F, la sua ex ragazza. Quel sorriso dovrebbe essere un segnale di imbarazzo, ma ha tutta l’apparenza di strafottenza. Il giovane padre, pochi passi dietro di lui non sorride affatto. C’è una piccola folla a sostenere Angy, la ragazza che ha accusato i due di averla violentata e percossa. Una ventina di persone sono venute a sostenere L e F, molte sono le ragazze, ma a chi le accusa dicono di non sostenere due stupratori, ma due amici innocenti.
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CAGLIARI. Presidi e concerti. Blog e controblog. Indignazione e solidarietà. Fischi e applausi. Protagonisti: F.L e F.F, i due giovani accusati dello stupro di una studentessa di 27 anni nella notte del 23 settembre di un anno fa. I due gruppi che si fronteggiavano sotto il palazzo della Procura non sono che l’ultimo atto di una polemica, reale e virtuale, che va avanti da mesi.
 Tutto inizia quando in rete appare un blog «di solidarietà» (in seguito chiuso), che sostiene la tesi difensiva di L e F secondo cui «c’è stato sesso, è stato violento, ma pienamente consenziente». La campagna, portata avanti dagli amici dei due e da una parte dei familiari, continua. Si organizzano due concerti di solidarietà in un circolo Asi di Selargius, per raccogliere fondi per pagare le spese legali. I concerti, programmati per il 14 e il 21 aprile, e alcuni commenti contenuti nel blog (che descrivono la studentessa bolognese come «una ragazza facile») scatenano però feroci reazioni da parte di una serie di associazioni, movimenti femministi, gay e lesbici, partiti politici, istituzioni (interviene anche la commissione pari opportunità della Regione) cittadini. Con in prima linea il circolo Arcidonna - La luna nera di Cagliari che organizza una raccolta di firme e diffonde una lettera aperta contro l’evento.
 Polemiche che portano prima alla defezione di uno dei principali gruppi convolti nell’iniziativa, i «Ratapignata», che sottolinea che è contro qualsiasi tipo di violenza nei confronti delle donne che si confuiguri o non come stupro, e poi all’annullamento dei due concerti. La notizia continua però a rimbalzare in vari blog della rete, allargandosi a macchia d’olio e portando all’organizzazione, da parte del coordinamento donne bolognesi “Quelle che non ci stanno”, di una prima manifestazione di protesta il 20 aprile a Bologna sotto l’appartamento di via Libia teatro degli avvenimenti.
 Ad alzare ulteriormente la tensione arriva una rivelazione, filtrata dalle carte dell’inchiesta, che parla di un tentativo da parte di due non identificati «giovani sardi» che avrebbero offerto 2000 euro ad alcuni testimoni per screditare durante il processo la studentessa bolognese. Che doveva essere descritta come «una ragazza allegra». Circostanza negata con forza dagli accusati e dai loro avvocati che parlano di: «un’iniziativa privata di alcuni amici, di cui comunque non erano a conoscenza».
 Ieri l’ultimo atto della vicenda. Da una parte una ventina di amici e parenti dei due giovani, dall’altra un centinaio di donne e uomini con striscioni che inneggiano al «coraggio di opporsi, coraggio di denunciare». In mezzo gli agenti della Digos, il rinvio del processo al 24 novembre, le scaramucce tra i due gruppi. E le parole della studentessa, non presente al processo su consiglio del suo avvocato, ma costituitasi parte civile contro i diuen accusati «Ribellatevi non soltanto agli stupratori, ma anche ai pregiudizi, alle molestie, alle violenze, alle sopraffazioni. Lottate con le unghie e con i denti, con tutta la vostra forza, fisica e morale». «I processi non si fanno in piazza - ammonisce Bernando Aste, avvocato di Federico Fidani - la pressione è forte. E abbiamo paura che possa influenzare un sereno giudizio da parte del giudice». «Ribellarsi alla violenza è possibile» recita uno striscione appeso sotto il palazzo della procura. (g.bua)
La  cosa  che  più  mi indispettisce e  m'indigna non  è tanto lo stupro per ora presunto  e la violenza  accertata dal referto medicoinfatti   <<  (...)  A giudicare dai dati, dal referto rilasciato dai medici che hanno assistito e medicato Angy al pronto soccorso, l’innocenza di F.L e di F.F significherebbe, da parte della ragazza una formidabile precisione nell’autoprocurarsi ferite in zone del corpo impossibili da raggiungere a meno che non si sia un fenomeno circense di elasticità   Il referto del Sant’Orsola parla chiaro: «Evidenti segni di percosse al volto, al tronco e agli arti superiori ed inferiori , che significa naso rotto, lividi alla schiena e sull’interno delle cosce (...)   >>   che delle donne  si schierino  con  i presunti  carnefici  ma   come lo stesso giornmle  : << . Caduta dalle scale dicono le giovanissime sostenitrici del Liori e del Fildani. >> . A ben guardare quello che si discute nell’aula del tribunale di Bologna è quanto possa valere il diritto di una donna a cambiare idea, quanto debba essere conclamata la sua garanzia assoluta di integrità, fisica e non solo. Uno stupro mina il corpo, ma soprattutto l’anima. Il principio di cui si discute è quanto valga questo diritto per tutte le donne, anche per quelle che si trovassero a cambiare idea nel bel mezzo di un amplesso. Su questo principio non può esserci deroga: se anche Angy risultasse essersi offerta ai due ragazzi, e se nel bel mezzo del rapporto avesse deciso di smettere, comunque non andava stuprata e percossa. Non si discute di morale, si discute un dato incontrovertibile, con tanto di ammissioni e testimonianze: Angy è entrata a casa dell’amico del suo ex fidanzato integra e ne è uscita sfigurata, violentata e contusa. «Perché c’è andata?» si chiedono i sostenitori dei ragazzi, ora che se lo chiedano i due tre ragazzi del gruppo non mi sorprende, ma che se lo chiedano le ragazze (una decina) è davvero sconcertante. E’ una domanda che prevederebbe una risposta chiara: Angy è entrata in quell’appartamento per fare sesso. Il che significherebbe che ogni volta che una di quelle ragazze, che è tanto sicura di ciò, entra a casa di un amico, o di un ex fidanzato o ci sta, o merita di essere stuprata. E invece no, nessuna merita di essere stuprata, mai, ed è di questo che si parla. Chi è stato a fare cosa nei dettagli, lo stabilirà il processo, ma il perché non esiste. Il perché è un atto successivo. Prima si ammette, poi si chiede perdono, poi si paga. Dopo si discute, dopo si chiarisce. La vulgata dei sostenitori di Liori e Fildani racconta che Angy impazzita per il rifiuto da parte del Liori con cui aveva avuto una relazione, ubriaca, sia uscita fuori di testa, come si dice da queste parti, e abbia cominciato a picchiare come una furia i due amici inermi minacciandoli di accusarli di stupro. E allora? Se anche le cose fossero andate in questo modo scatterebbe l’autorizzazione a reagire con percosse e stupro? La furia di una donna di cinquanta chili, rifiutata, e ubriaca, giustifica la violenza carnale ? . Infatti  ancora la  nuova  : << (...) Infuriata Angy avrebbe colpito il Liori con una bottigliata in testa, quindi “giustamente” andava stuprata e percossa. Dall’altra parte si afferma che quella bottigliata è stata una reazione allo stupro e dimostrerebbe che la ragazza non era affatto consenziente al rapporto sessuale come affermano gli imputati. Ma se anche fosse stata consenziente? Una donna vuol fare l’amore e quindi “giustamente” va stuprata e percossa. (..) >>
 Comunque la si ponga, qualunque siano le possibili attenuanti, il principio non cambia: la violenza sulle donne è una violenza doppia. Una violenza che non si ferma alle ferite evidenti.
 Comunque la si ponga, qualunque siano le possibili attenuanti .
Per fortuna  che  alcuni intellettuali  che non hanno mandato il cervello in cassa integrazione   ( all'ammasso come si diceva un tempo  )  come  la rete dei collettivi delle donne, ma anche gli scrittori Marcello Fois, Loriano Macchiavelli, Stefano Tassinari, che chiedevano giustizia   dimostrando  come  la cultura  maschilista  sia minoritaria  anche se  ancora rimane dura  d'estirpare   . 





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LE ANIME BELLE ESISTONO E RESISTONO ... Lei si chiama Chiara Trevisan, ha 46 anni e di mestiere legge libri agli sconosciuti.

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