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Anna Ghezzi 11 GIUGNO 2019
Commissario-choc alla maturità del liceo Copernico: «Spero abbiano travolto quel negro in bici»
PAVIA. «Anche io ho incontrato una risorsa “negro” sulla tangenziale ovest di Milano che andava in bicicletta sulla corsia di emergenza contromano. Spero che l’abbiano travolto». È solo uno dei tweet choc di Carlo Gallarati, ingegnere di Broni e per 35 anni insegnante di Costruzioni all'istituto Volta di Pavia, ora in pensione. Sarà il presidente di commissione alla maturità in due classi del liceo scientifico Niccolò Copernico di Pavia, la quinta I e la quinta L. Questa e altre affermazioni sono finite sotto la lente dei docenti che volevano capire chi avrebbero avuto come collega in commissione per l’esame di Stato e degli studenti che, come i maturandi di tutta Italia, hanno “googlato” il presidente della commissione destinata a giudicarli per la prova finale. Ed è scoppiato il panico, culminato con le segnalazioni al preside che, a sua volta, ha allertato l’ufficio scolastico provinciale.
I tweet incriminati
Tra i tweet che hanno suscitato preoccupazione, il commento a un video di una brutale aggressione ad opera di stranieri a Sanremo: «Bisogna girare con la pistola e quando uno ti aggredisce sparargli nei coglioni». E un commento alla notizia su chi richiede asilo perché gay, proveniente da Paesi in cui l’omosessualità è reato, come la Nigeria: «Per accertare se è vero - scrive Gallarati - li metterei in una gabbia con un orango tango come nel film di Fantozzi!». Affermazioni leggibili per tutti grazie a una ricerca su Google. «Sono stato insegnante 35 anni anche in una scuola serale, con tanti stranieri, non ho mai avuto problemi con loro - si difende il professore - Su Twitter scrivo come cittadino libero». Ma dopo la nostra telefonata il profilo di Gallarati - 3.759 tweet dal 2013, 467 profili seguiti e 259 seguaci - è stato bloccato, reso visibile ai soli utenti collegati con lui.
I tweet incriminati
sentite come si difende
Parla il prof: «Questi sono soltanto post privati, non ci sto a passare per razzista»
Pavia, l’ingegnere e professore si difende: «Ho insegnato a tanti stranieri, sono stato in Africa, chi mi conosce sa che sono un bravo insegnante»
PAVIA. Carlo Gallarati, ingegnere, insegnante di Costruzioni alle serali del Volta fino alla pensione, quest’anno è stato nominato presidente di commissione alla maturità per due quinte al liceo scientifico Copernico.
Lei su Twitter scrive: “Anch’io ho incontrato una risorsa “negro” sulla tangenziale di Milano in bicicletta sulla corsia di emergenza contromano. Spero che l’abbiano travolto”.
«Sono stato insegnante 35 anni anche in una scuola serale, con tanti stranieri, non ho mai avuto problemi con loro. Su Twitter scrivo come cittadino libero, commento notizie postate da altri. Sono le reazioni normali di un cittadino. Andavo a Milano, in tangenziale, dalla mia parte vedo un negretto che pedala fischiettando. Io sto attento, ma siccome rischia di suo perché vuole rischiare, se lo travolgono non si può lamentare».
Però lei scrive “Spero che lo travolgano”.
«Non io, che sono attento. Magari qualcuno dopo di me. Quando la polizia interverrà subito, non avrò più nulla da dire».
Come pensa si possano sentire gli studenti che dovranno essere giudicati alla maturità, tanti stranieri?
«Gli alunni che mi conoscono dicono che sono bravo, esprimono solidarietà e dicono che ho ragione. Io scrivo queste cose perché voglio sollevare il caso, aiutare la gente a reagire. I risultati si ottengono, cambia la politica, il Paese reagisce».
Lei non è razzista.
«No, sono stato anche in Africa. Siete voi che volete farmi passare per razzista».
Scrive anche: “Bisogna girare con la pistola e quando uno ti aggredisce sparargli nei coglioni”. Come pensa si sentano gli studenti?
«Non possono leggerlo».
Si sbaglia, su Twitter leggono tutti. Anche il tweet su chi chiede asilo perché perseguitato come gay: “Per accertare se è vero li metterei in una gabbia con un orango tango.
«Io non vi autorizzo a scrivere nulla. Ho lavorato 35 anni nella scuola e dieci anni alle serali, uno degli insegnanti migliori, con studenti di colore, indiani, arabi, egiziani, iraniani e non ho mai avuto problemi. Parlo le lingue, alcuni dall’estero mi scrivono ancora per email».
Però c’è una segnalazione.
«Andrò a chiederlo alla scuola».
Lei su Twitter scrive: “Anch’io ho incontrato una risorsa “negro” sulla tangenziale di Milano in bicicletta sulla corsia di emergenza contromano. Spero che l’abbiano travolto”.
«Sono stato insegnante 35 anni anche in una scuola serale, con tanti stranieri, non ho mai avuto problemi con loro. Su Twitter scrivo come cittadino libero, commento notizie postate da altri. Sono le reazioni normali di un cittadino. Andavo a Milano, in tangenziale, dalla mia parte vedo un negretto che pedala fischiettando. Io sto attento, ma siccome rischia di suo perché vuole rischiare, se lo travolgono non si può lamentare».
Però lei scrive “Spero che lo travolgano”.
«Non io, che sono attento. Magari qualcuno dopo di me. Quando la polizia interverrà subito, non avrò più nulla da dire».
Come pensa si possano sentire gli studenti che dovranno essere giudicati alla maturità, tanti stranieri?
«Gli alunni che mi conoscono dicono che sono bravo, esprimono solidarietà e dicono che ho ragione. Io scrivo queste cose perché voglio sollevare il caso, aiutare la gente a reagire. I risultati si ottengono, cambia la politica, il Paese reagisce».
Lei non è razzista.
«No, sono stato anche in Africa. Siete voi che volete farmi passare per razzista».
Scrive anche: “Bisogna girare con la pistola e quando uno ti aggredisce sparargli nei coglioni”. Come pensa si sentano gli studenti?
«Non possono leggerlo».
Si sbaglia, su Twitter leggono tutti. Anche il tweet su chi chiede asilo perché perseguitato come gay: “Per accertare se è vero li metterei in una gabbia con un orango tango.
«Io non vi autorizzo a scrivere nulla. Ho lavorato 35 anni nella scuola e dieci anni alle serali, uno degli insegnanti migliori, con studenti di colore, indiani, arabi, egiziani, iraniani e non ho mai avuto problemi. Parlo le lingue, alcuni dall’estero mi scrivono ancora per email».
Però c’è una segnalazione.
«Andrò a chiederlo alla scuola».