da
https://www.milleunadonna.it/La storia di chi deve vivere con corpo che sin dall'infanzia deve fare i conti con le barriere imposte da una città costruita a misure standard e funzionali
di Fabio Marceddu
Non è stato facile e non è facile vivere in mondo di giganti, giganti relativi, al cospetto di un corpo che
sin dall'infanzia deve fare i conti con le barriere imposte da una città costruita a misure standard e funzionali, con barriere architettoniche dove i cosiddetti “nani” non sono neanche menzionati.
Per uscire fuori dal circo, il circo bisogna affrontarlo, smettere di essere oggetto di studio o derisione e educare agli altri, ai margini, a quelli come Lei, che solo alla soglia dei sessant'anni hanno rivendicato il diritto ad essere se stesse, e ad un mondo dove bisogna essere perfetti a tutti i costi. Essere nani e essere se stessi, essere nani e rivendicare il diritto ed il dovere ad essere felici, e a non essere bersaglio e non essere escluso, e soprattutto trovare i propri spazi in un mondo standardizzato a certe altezze o bassezze.
“Una volta ho visto delle signore che ridevano al mio passaggio sono tornata indietro e le ho detto ma lo sapete cosa significa vivere con la gente che ti ride alle spalle?" Da quel giorno Maddalena, non ha più taciuto o subito, ed ora porta avanti con dignità la sua statura a tutti i livelli
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Chi è Clémentine Delait, la donna con la barba che sfidò il mondo e non volle diventare un fenomeno da baraccone
Questa donna incredibile trasformò il suo problema ormonale in una fonte di guadagno, ma in modo libero, audace. E ora la sua storia diventa un film, "Rosalie", dal 30 maggio nelle sale
E' una storia incredibile quella che vogliamo raccontarvi. Siamo alla fine dell'800 e una adolescente di nome Clementina Delait accusa un grave disturbo ormonale. All'epoca ovviamente non c'erano cure efficace. L'unica soluzione era il rasoio. E sì perché a Clementina iniziò a crescere la barba come a un uomo. Siamo in un’epoca in cui i cosiddetti “fenomeni da baraccone” non solo erano molto richiesti per gli spettacoli al circo, ma erano anche l'unica a volte fonte di guadagno per gli stessi uomini o donne "mostri" che così potevano sostentarsi. Anche Clementina trasformò questo suo problema in una fonte di guadagno, ma in modo libero, audace. Assolutamente coraggioso per chiunque. Figuriamoci per una donna.
La storia della donna con la barba che al cinema si chiamerà Rosalie
Clémentine Delait nasce in Francia il 5 marzo 1865 e la sua vita non è stata semplice perché nell'età della pubertà ha dovuto affrontare la crescita della barba come fosse un ragazzo. Durante la gioventù ovviamente questa particolare condizione la faceva sentire a disagio. Infatti per tutta la prima parte della vita si è rasata meticolosamente ogni giorno. A un certo punto però ha deciso di abbracciare la sua diversità e di trasformarla in un simbolo di forza. La sua storia è la più straordinaria storia di auto accettazione. La decisione di lasciare crescere la barba è stato il modo con cui si è emancipata, come a dire: "Basta io sono questa, accettatemi come sono".
Già all'epoca la sua storia e scelta di autodeterminazione hanno attirato l'attenzione dei media e del pubblico. Perché Clémentine Delait inventò un diritto che ancora oggi fa fatica a imporsi: quello di essere di essere se stesse. Pensate agli interventi di chirurgia estetica a cui le donne si sottopongono per assomigliare a un unico modello di bellezza imposto dalla società maschile. Agli uomini non viene chiesto di avere le labbra carnose o il naso alla francese. L'uomo può essere bello in tutti i modi che vuole. Le donne più di un secolo dopo Clementine, ancora no. (
Se vuoi approfondire leggi la storia dei peli in questo articolo). Per questo la sua esperienza- che oggi ispira un film in uscita in Italia il 30 maggio- è diventata un simbolo della lotta contro i pregiudizi di genere. Clémentine senza saperlo ancora ha promosso un concetto di identità di genere libero dagli stereotipi. Essere insomma uomini o donna non per come è il nostro corpo ma solo per la nostra esperienza interiore. Le venne chiesto di entrare in un circo in cambio di una somma di denaro enorme ma lei rifiutò, preferì mostrare la sua semplicità nella sua vita di tutti i giorni lavorando alla sua locanda. Arrivavano da tutta la Francia per vederla e alla fine si arricchì comunque ma senza, appunto, trasformarsi in una mostruosa attrazione.
L'attrice che la interpreta
La bravissima attrice Nadia Tereszkiewica in una intervista ha dichiarato che la: "Prima volta che mi sono guardata allo specchio nemmeno ricordo che cosa ho provato. Di sicuro non era vergogna. Quella è arrivata dopo, sul set. Un’onda violenta di imbarazzo, e di paura del giudizio degli altri. Improvvisamente stavo male nel mio corpo. Era una sensazione inquietante". Ogni mattina per tutto il tempo di riprese del film si è sottoposta a quattro ore di trucco per diventare Rosalie. Alla regista, l'attrice chiedeva: "Lasciami piangere, le dicevo. Ho bisogno che Rosalie pianga". Ma a certo punto, come accadde a Rosalie, che nella realtà si chiamava Clementina, Nadia ha cominciato ad accettare la barba: "La sfoggiavo in mensa". Di Tereszkiewicz sentiremo molto parlare, a soli 24 anni è in grado di interpretare personaggi come questo molto complessi, tra le più talentuose della sua generazione, ha già vinto il César nel 2023 come attrice rivelazione grazie alla parte di Stella in Forever Young - Les Amandiers di Valeria Bruni Tedeschi. "Mi assegnano sempre ruoli che mi portano fuori dagli schemi: la pazza, la moglie che uccide tutti i suoi mariti, la babysitter a metà tra Lolita e Mary Poppins che ribalta i codici estetici. E la donna barbuta, certo".
Trama del film: nella Francia rurale del 1870, Rosalie sposa Benoît, gestore di un caffè pieno di debiti. Lei omette di confessargli il suo segreto radendosi regolarmente. Ma la verità viene a galla. La donna diventa una creatura da disprezzare, poi da esibire, infine da amare.