31.3.12

La nonnina delle poesie e la letteratura da stadio \ ultra


non   ricordo la  fonte  

È il 1978. Siamo a Nuoro. E, come ogni mattina, una vecchia signora apre la sua logora valigia di pelle e cartone e mette in mostra la sua preziosa mercanzia: piccoli libricini di versi sardi, rilegati alla buona, comprati all’ingrosso e venduti per poche centinaia di lire.

Prima di lei «il lavoro» lo faceva il marito, che ai tempi di questa meravigliosa foto di Claudio Gualà era morto da pochi anni. Ma la «nonnina», rimasta sola, non si era persa d’animo. E ogni mattina, presa la sua valigia, continuava ad andare alle bancarelle della piazza del mercato, o alla vecchia fermata dell’Arst, vestita di tutto punto dal suo costume e seduta su una sdraio logora ancora più della sua valigia. Indicando con immutata passione e dita nodose la sua preziosa mercanzia.
Come la mattina della foto, con la sua cliente, vecchia quanto e più di lei, che si accovaccia. Tocca un libro con la mano mentre la nonnina ne indica un altro. E insieme parlano di ciò a cui lei più di tutto tiene: le sue piccole poesie.

Ora Facendo qualche piccolo calcolo, queste donne avevano probabilmente studiato sino alla II o al massimo sino alla V elementare, eppure si vede nello sguardo e nei gesti l’attenzione per la loro Cultura. L’acquisto di un libro poteva essere magari per un regalo sicuramente scelto con attenzione. Nel DNA dei sardi, come del resto nel sud




 c’è anche l’orgoglio  anche se   sta  scomparendo  sempre   più omologandosi  alla massa  e al   conformismo acritico   per la nostra cultura. Una foto preziosa, grazie di averla condivisa insieme al commento che aggiunge le necessarie sfumature.
Infatti   ecco un 

anche gli animali soffrono delle cattive abitudini e della routine Tartaruga "boomerang", liberata torna sempre indietro


  da  la  nuova  sardegna del  31\3\2012  

Tartaruga "boomerang", liberata torna sempre indietro
Rilasciata nell'area marina di Tavolara, per la quarta volta fa il periplo dell'isola e torna alla “base”, nella pericolosa laguna di Marceddì

MARCEDDI'. Più di Lassie, meglio di Lassie: Boomerang, femmina di tartaruga marina della specie caretta-caretta, ha ritrovato la strada di casa per ben quattro volte lasciando tutti a bocca aperta. Peccato che abbia scelto come residenza la laguna di Marceddì, ottima per cacciare cibo ma per lei sconsigliata dalla presenza di reti e di un sostenuto traffico di barche. Infatti, la prima volta che Boomerang è stata soccorsa dai pescatori e consegnata nelle mani esperte dei medici veterinari , si era impigliata in una rete e presentava sintomi di asfissia: «Da quando è iniziata la collaborazione con il Cnr e con l’Area marina protetta», spiega la veterinaria Monica Pais, «abbiamo curato più di 200 esemplari di caretta-caretta. Solo una volta ci è capitato di soccorrerne una in due momenti diversi». Questo accadeva prima che la tartaruga con un debole per la laguna di Marceddì. Una volta ristabilita dalla prima sfortunata esperienza che la stava per soffocare, la femmina è stata rimessa in libertà nelle acque di capo San Marco, ma nessuno si sarebbe aspettato di ritrovarla qualche tempo dopo nelle acque basse e calde della laguna. Invece del terralbese. Invece, i pescatori l’hanno scovata e riportata alla clinica veterinaria.Dopo il soggiorno cittadino è arrivato il momento della seconda liberazione e lo schema si è ripetuto con gli stessi tempi e le stesse modalità. La terza volta è stata trattata da frequentatrice assidua, quasi una mascotte. Per riconsegnare Boomerang a Madre Natura a quel punto sono state scelte le acque profonde dell’ovest del Mare di Sardegna, dove la tartaruga a ricominciato a nuotare dando a tutti l’impressione di un addio. Invece a sorpresa si è ripresentata per la quarta volta : «La prossima la libereremo a Capo Frasca, tanto non c’è più speranza di allontanarla dalla laguna e dai suoi pericoli», scherza Monica, che nel tempo si è affezionata a quella gigantesca caretta-caretta. «Comunque l’incredibile storia di Boomerang è un magnifico spot di tolleranza che serve all’uomo per convivere con gli animali – aggiunge l’operatrice – I pescatori di Terralba sono un esempio da seguire, mentre Boomerang va considerata cittadina onoraria». Quasi un’investitura per un animale che potrebbe diventare l’emblema di Marceddì.
Claudio Zoccheddu

29.3.12

Quaresimale

Fakra Younas, giovane pachistana, ex ballerina, alle spalle un'infanzia cancellata dalla madre prostituta e tossicodipendente e da un marito vecchio, aveva creduto di trovare un riscatto in un secondo matrimonio, ricco, felice, appassionato. Cancellato anche quello, ben presto, da una sequela di violenze, umiliazioni, stupri. Fakra si oppone, resiste: non ha che sé stessa, e si raccoglie ai quattro stracci della sua anima violata ma viva, solida, l'unica presenza reale, quasi fisica, in quel suo mondo cancellato. Il marito acculturato e facoltoso non tollera quella che considera lesa maestà: la "sua" donna ha osato ribellarsi, si è sciolta dalle sue catene. Le rovescia addosso un odio ancestrale, possente, che sembra provenire dai secoli, come direbbe Primo Levi. La cancella, ancora. Il volto con l'acido. Non la sopporta come persona, come entità slegata da quel guinzaglio muto al quale lui la pretende "naturalmente" confinata. La brucia col liquido. Abrasivo ossimoro. Fakra sopravvive, fugge, il suo volto azzerato diventa simbolo della bestialità del potere. Scrive anche un libro: Il volto cancellato è il logico titolo. Ma non basta. E' rimasto qualcosa d'incancellabile nella vita cancellata di Fakra, ed è quell'anima stuprata, che adesso è diventata fantasma, e grida, in un vorticoso salto all'indietro, reclama i suoi diritti di bambina mai sbocciata, e vuole tutto e tutti con sé per non finire inghiottita nel gorgo fatale dell'ossessione.

Poi, viene il giorno dell'abbandono. In un palazzone di Roma, dove si sente sola, insopportabilmente sola. Quel suo corpo cancellato è diventato catena. Peso. Lo getta letteralmente via, dalla finestra, come un rifiuto. E' un volo cencioso, un'anima singola non può che appartenere all'aria e lì ritorna.La marocchina Amina Filali è ancor più giovane di Fakra: solo sedicenne. E' stata abusata, picchiata e costretta a sposare il suo carnefice. Soffoca. Nel suo chiuso universo comprende che non può né deve tacere ma che, ancora, l'unica possibilità a lei concessa per urlare è tacere per sempre [l'articolo 475 del codice penale marocchino dà la possibilità allo stupratore di evitare il processo e il carcere sposando la sua vittima se questa è minorenne. Firma qui per chiederne l'abolizione, n.d.A.]. Lo fa. Tanto, quella non è vita. Non si tratta di suicidi, ma di omicidi per procura.Daniel Zamudio è un ragazzo cileno di 24 anni, ma dalle foto ne dimostra quattro di meno. Ha uno sguardo tenerissimo e notturno, d'una inerme consapevolezza. Di quel che gli riserverà il destino. Sguardo di croci, di desideri e sospiri. Sguardo indagatore di segrete e vellutate gioie. Sguardo adolescente. Non so se i suoi coetanei aggressori abbiano occhi. Fatico a immaginarli, nei neonazisti. Sono occhi, i loro, che non guardano, ma vedono: la curiosità chirurgica e gelida dei criminali torturatori di Salò. Torturatori di ragazzi anch'essi, sadici sezionatori di occhi. Senza gioia, peraltro, senza nemmeno godimento sensuale. Seviziano Daniel, colpevole di essere omosessuale, per sei ore. Come accadde sette anni fa a un altro ragazzo gay, Matthew Shepard. Gli staccano un orecchio, gli massacrano il cranio, gli incidono svastiche sul corpo agonizzante. Forse non si divertono abbastanza, forse sono annoiati. Alla fine lo massacrano di botte e lo lasciano lì esanime sul selciato. Come quel Nazareno in croce col quale si era deciso di farla finita, e allora tanto valeva una lancia nel costato. Daniel defunge dopo breve agonia e senza aver ripreso conoscenza. Del resto, era impossibile. E i crocifissi moderni non hanno resurrezione.

Altrove.
Nuova Delhi, India. Un giovane attivista tibetano, Ciampa Yeshj, 26 anni, muore dopo essersi dato fuoco per protesta contro la visita del leader cinese Hu Jintao, a capo di uno dei governi più tirannici del mondo, soprattutto verso la minoranza tibetana. Una dittatura con la quale il democratico Occidente, sensibile ai diritti umani, non ha scrupoli a intessere affari. A Bologna Giacomo, artigiano 58enne oberato dai debiti, compie lo stesso gesto davanti alla sede dell’Agenzia delle Entrate. Vittima d'un fascismo non meno spietato, quello del Mercato. Un ragazzo romeno cerca di soccorrerlo, ma senza successo. Lui glielo ripete, con ostinazione da martire perduto, prima di sprofondare nel buio: voglio morire. Nemmeno tanto per i soldi: per la vergogna. Chiede persino scusa del gesto di cui pure è convinto. Come annota acutamente Michele Serra ("Repubblica" di oggi), solo i galantuomini avvertono il peso del loro debito, solo gli onesti se ne lasciano travolgere, al contrario dell'evasore, che esibisce la propria filibusteria come un trofeo. E la lista non è conclusa. Contemporaneamente, a Verona, un operaio edile marocchino di 27 anni si brucia davanti al municipio di Verona. Non riceveva lo stipendio da quattro mesi.
Morti, tutte, che ardono. Quasi tutte accomunate dal fuoco: barbare, primitive, mattanze dell'ingiustizia, della discriminazione e del potere, politico ed economico. Solo all'apparenza maturate in contesti diversi, hanno in realtà un unico comun denominatore: la disumanizzazione. Ordalie, provocazioni, smembramenti, questi addii al calor bianco, quest'incenerimento grondante sangue, ci riporta al presente impassibile, ci rilascia alla pietra, all'urlo primordiale, spaventoso, immane. E colpevole. La lunga Quaresima sembra non aver fine.

28.3.12

: bene quel che finisce bene . o quasi per entrambi ...

Converti gli a capo in ... Nheit: bene quel che finisce bene . o quasi per entrambi ...:  Operai Euroalluminia di  Portovesme " in minaccia di cassa integrazione protestano" davanti  al Ministero dello Sviluppo Economico .Roma...

il cuore grande delle ragazze di pupi avati





Essendo  il mio primo film del regista  Pupi  Avati ad essere sincero  devo dire  che non era malvagio  e che mi è piaciuto  . Un film a  tratti  :  triste  e divertente  ,  sagace  e  strampalato  . Il contesto storico  \  cultuirale  ( l'italia  contadina fra  gli anni  30  \75 ) mi ricorda  il film   soft  hard   \ erotico insomma   film porno con trama  non solo scopate  ...  ehm  ... sesso   dolce  vita  di Mario Salieri   maggiori dettagli  e  donwload  sul film  .qui e qui .
Ora  è vero che il film ha , come dicono molte recensioni su  http://www.mymovies.it/ ,, difetti   <<   una commedia insicura e poco vitale che racconta lo zelo antifemminista della dittatura fascista ., leggero ma  grottesco., Una commedia mediocre su ogni aspetto , ecc >> . Ma  qui  più che   critica   si tratta  di  stroncatura  totale ( qui   tutte  le recensioni ) senza  appello    e  non a  360°    . Inoltre  il giudizio   , specie  del   primo    e del terzo  , non tiene  conto   dei  fattori  positivi   , che   lo rendo  non eccelso   vero , ma  discreto e  guardabile  c'è di peggio . Un  film  senza  infamia e  senza  lode, da  vedere    cmq   in una serata  noiosa    . 

Fuga da Facebook


Poeti e Cervelletti su *Feisbuc*


di Matteo Tassinari

Sapere che faccio parte della più grande comunità virtuale del mondo, non m'entusiasma. Pensatemi matto, del resto mi chiamo matteo, per una “E” balorda sono sfuggito al mio destino (thank you, father), ma io vivo soprattutto di queste che a molti possono apparire paturnie non sfiorandogli neppure il basilico del giardino e le fragili anticaglie nel corridoio d’ingresso. Anche Bill Gates se n'è andato, da Facebook. Ha chiuso quest'estate. Ogni giorno ottomila sconosciuti volevano diventare suoi "amici". Un pò tantini per quanto tontini. Come se in un bar qualcuno volesse stringervi la mano ogni dieci secondi, oppure come se la vostra donna volesse ogni 10 minuti 15mila bacini, difficile e dura anche fisicamente.
gli Emoticons... oh!

Certo, qui siamo online e il fastidio è minore, ma non inesistente. In ogni caso Fesibuc (così chiamerò Facebook d’ora in poi) è solo una mostruosa perdita di tempo per l’ammasso di cervelli e cervelletti in insalate di buoni e corretti sentimenti e cordialità sempre profonde (?), e con tutte il cor! (il punto esclamativo è d’obbligo su Feisbuc, da il senso della emozione, dello stupore, della partecipazione al nulla). Se poi si aggiungono anche le mille faccette cretine o idiote, chiamate Emoticons, fatte graficate con la tastiera, il trionfo è compiuto. Linguaggi odierni, glorie diurne per privati odori notturni, non c’è che dire, direbbe un sommo letterato che non vi svelo. Chi lo sa ben per lei o lui. Penso vincano le “lei”


Questa Tv privata, di non so quale parte in Italia, su Feisbuc c'ha fatto un programma.
E' lì, se volete guardatelo a vostro rischio e pericolo, cliccateci sopra 

                      qual è il problema?

Il problema è che la struttura di social network, ma anche myspace, semplifica l’approccio al web. Illude l’iscritto d’essere protagonista, livella verso il basso la comunicazione, appiattendola sulla quotidianità e sulle frivolezze, fuorviando al 90% dei casi dal thread in questione. Chessò, si parla dello scrittore Erri De Luca e si finisce con l’ora in cui s’è andato al cesso. Se myspace poteva e doveva restare una grande risorsa riservata solo e soltanto ai musicisti di tutto il mondo, che potevano scambiarsi pareri e confrontare le loro creazioni, facebook è partita con un approccio più simile all’ex “massoneria del web”, cioè small world. Schede di ogni iscritto, rete di contatti accessibile ai nuovi amici, comunicazioni funzionali e utilitaristiche o ludiche. Verifico quanto il disegno di chi ci vuole tutti uniti e rincoglioniti, continua imperterrito e silenzioso, ma incisivo per quanto devastante nella vita di chi dimentica le proprie effettive capacità e generalità gettandosi nelle braccia del potente siluro che è pleonastico dire a che livello d'altezza vola. Non credo che l'invenzione dei social network si anche una mossa politica ed economica, che ha perso le proprie autonomie   

Una eccezionale Caterina Guzzanti che personifica un "prototipo-Facebook" 

Perché scrivo? In fondo, penso per paura. Per paura che si perda il ricordo di me, fondamentalmente. O anche solo per essere protetto da una storia e scivolarci dentro e non essere più riconoscibile, controllabile, ricattabile. Come quando senti d’aver imbroccato il libro giusto, e ogni pagina nuova diventa una storia che ti sposta con la testa verso altre coordinate, e ogni pagina è un godere. Arrivi alla fine del libro e ti piange il cuore. Quasi sempre alla fine di un libro letto con passione, non sono felice, mi ci vuole almeno una giornata per riprendermi. Mi successe di piangere con “Sostiene Pereira” di Tabucchi e decenni fa con “Narciso e Boccadoro” di Hesse, Anche per altri, ma questi due libri, una volta giunto alla fine, mi sono sentito orfano improvvisamente di un’altra così bella storia. Con questo intendo dire che siano i libri più belli che abbia mai letti, così accadde, così narro, consapevole del mio nulla che do acquisito per scontato. Non mi credo mica Mark Twain, sono un giornalista, quello si. Mi sarebbe bastato e avanzato conoscere Italo Calvino o magari avergli stretto la mano, in quel caso avrei potuto dire di avere avuto un contatto con la letteratura, ma avendolo solo letto avidamente me ne sto zitto sapendo che il saper raccontare m'è cosa ignota. E non faccio il finto modesto, è la verità, fidatevi. Ve lo dico io!

un singolare ritratto dello scrittore Italo Calvino,
dove nel nome trova la gentilezza del tratto del disegnatore

Si parlava di Feisbuc

Ma si parlava di Feisbuc. Che fantastico congegno di rivalsa, principalmente per chi allo scientifico o al classico veniva calcolato uno rognato menagramo, solo per aver il viso butterato dall’acne o la bilancia mai a posto, o forse saremo noi a non essere mai a posto. Feisbuc, non l’ho mai chiesto eppure in mille me l’hanno proposto, cheppoi ho ceduto. Amiche e amici, me lo dipingevano come addirittura una “Finestra sul mondo” (questo prima d’iscrivermi però) altri che si sentivano d’essere al “posto di comando”: si, è vero, basta pochissimo per distrarre le masse. E la lotta dei commenti, poi ci si va a letto, un brano di Clapton e 15 corrispettive buonanotte. Mi sembra d’essere nella casa del “Mulino bianco”. Devo dire che c’ho messo un po’ troppo per capire tutte le cazzate di queste parole, circa 1 anno e mezzo. Dovevo capirlo prima che è sempre meglio star zitti e passar per ignoti, che aprir la bocca ed essere presi per idioti, oltre che dar spazio a tutta la nostra demenza presenzialista. Accade notevolmente, che su Feisbuc siano postate foto di ricorrenze, cene, amici che ridono e bevono e fanno le faccine, viaggi di nozze. Come dire, ragazzi, sono qua. Dai che ce la facciamo. Mi sembra d’essere ritornato alla “Domenica delle salme”.

27.3.12

Il violino dei poveri

"Santa Lucia", di Francesco De Gregori
di Matteo Tassinari

Santa Lucia,
per chi vive all'incrocio dei venti


Nel 1993, verso le 19, d'estate, mi trovavo a Pesaro, in piazza Giacomo Puccini per fare un pezzo su un concerto di Francesco De Gregori. Lo vidi, mi feci vedere, mi riconobbe in quanto c'eravamo visti in altre occasioni, ma questa volta, sorridendo, mi fece cenno di no con la testa. Rimasi lì. In silenzio. Poi, ad un certo punto mi fece cenno di andare lì al suo tavolo mentre beveva una birra con due orchestrali. Gli chiesi perché aveva cambiato idea riguardo all'intervista, lui mi disse perché aveva provato "tenerezza". Alla fine mi concesse l'intervista e ci feci un paginone dedicato a De Gregori. Ma quello che voglio dirvi è quanto segue.


"Santa Lucia, per chi beve di nottee di notte muore..."


Quando gli feci una domanda che non andrebbe mai fatta ad un artista, ma serviva un'intervista netta, con risposte precise e possibilmente inedite, gli domandai quale fosse la canzone del suo vasto repertorio a cui era più vicino. Lui rispose: "Sicuramente non La donna cannone o Rimmel". E fece il nome di Santa Lucia, definendola, un piccolo "cameo" che pochi hanno colto la sua bellezza". Una canzone che al di la di quello che pensate voi a me è sempre piaciuta molto, ma chissà perché è sempre stata sottovalutata. Il "Principe", ad ogni caso, fece il nome del "violino dei poveri", continuando dicendo che Santa Lucia, non è una canzone furba, ma rispettosa della poesia e trattata in tal modo, mi va bene così". Al di la del racconto personale, "Santa Lucia", il brano conclusivo del disco, venne contestato da alcuni critici musicali, a cui De Gregori rispose così, raccontando la scintilla che ha generato la nascita di questa splendida canzone sottovalutata sicuramente:
"Mia madre, che è leggermente miope, quando cercava qualcosa e non riusciva a trovarla, quando la trovava diceva "Santa Lucia, santa Lucia, non l'avevo vista". La canzone è nata così, questa è una canzone per tutti quelli che non vedono. Non capisco perché debbo vergognarmi di aver usato questa mediazione cattolica...se le critiche sono rivolte solo al fatto che si nomina una santa, non me ne vergogno. Poi si può dire che faccio delle canzoni commissionate dal Papa, nessuno è al di sopra di ogni sospetto" (F.d.G.)
Buon ascolto

26.3.12

anche i grandi monopoli perdono colpi Berlusconi perde Mediaset (.com)



Berlusconi perde Mediaset (.com)Rti dimentica di rinnovare la registrazione del nome del dominio. Una società Usa se lo aggiudica per vendere dispositivi di elettronica. I legali di B. tentano di rimediare, ma i giudici danno loro torto 

Rti - reti televisive italiane - gioiello di famiglia dell'ex premier – ha dimenticato di rinnovare la registrazione del nome di dominio www.mediaset.com. Conseguenza: una società americana se lo è aggiudicato e ha iniziato ad utilizzarlo per vendere media-sets, ovvero dispositivi di elettronica. Inutili sono state le rimostranze della società del Cavaliere ed il procedimento esperito dinanzi alla competente autorità nel tentativo di sostenere che l'aggiudicatario dell'ex nome a dominio di punta di casa Berlusconi avesse agito in mala fede. Gli arbitri hanno respinto tutte le eccezioni. Rimane attivo, invece, mediaset.it dal blog  di guido scorza  del 26\3\2012

il giorno della civetta ,placido rizotto, peppino impastato , il dolce e l'amaro

Un mio amico  del web  ,  volendo approfondire la mafia al cinema  ed in tv  ,mi chiede alcuni titoli  di film  italiani  sulla mafia  . Ora , sbadato e con la testa fra le  nuvole  (  come di  mio solito  )  ho perso la  i suoi contatti   e quindi  , sperando  che mi ritrovi  , lancio  qui  il mio Message In A Bottle parafrasando la  famosa  canzone dei Police ora  in canna nel mio ipod  .                                                 I film  italiani  specifici  sulla mafia  , eccetto  le  fiction (  la  piovra celebre saga della serie italiana omonima prodotta tra il 1984 e il 2001  del commissario  cattani   alias  Michele  Placido  fino ala  4 e post  cattani  dalla  5  alla  10  .,  le  serie del capitano ultimo \  alias  del  Capitano    sergio di caprio    che catturo  toto riina   .,  Palermo Milano solo andata  seguito poi  da sequelMilano-Palermo: il ritorno. .,  il capo dei capi  .,  ) ed  i film  : Giovanni  falcone  di Giuseppe Ferrara e  Paolo Borsellino  di Gianluca maria Tavarelli.

 Ecco dunque  i  film in questione    




                                                         Il giorno della civetta

                                                                                                                                                                                                                                                                                            
Il film è stato girato a Partinico e a Palermo e prende spunto dall'omicidio del sindacalista comunista Accursio Miraglia, ucciso a Sciacca nel 1947 adattando il libro omonimo di Leonardo Sciascia.  è un film denuncia - drammatico del 1968 diretto da Damiano Damiani, ed interpretato da Franco Nero e Claudia Cardinale.Nel film risalta in maniera particolare l'atmosfera di omertà esistente nel paese e la corruzione diffusa in tutti gli ambienti: politico, giudiziario, ecclesiastico. Infatti quando uscì fu vietato ai minori di 18 anni: nella commissione di revisione (leggi: censura) c'era qualche amico degli amici o fu soltanto un eccesso di prudenza ?



                                           Placido  Rizzotto 
                   




un omaggio alla storia di un "uomo giusto" ucciso più di cinquant'anni fa e del quale non esiste (non è mai esistita) nemmeno la tomba, una lapide sulla quale portare i fiori e rinverdire la memoria.   Fino ad  oggi  , cioè  quando   9 marzo 2012 l'esame del DNA, comparato con quello estratto dal padre Carmelo Rizzotto, morto da tempo e riesumato per questo scopo, ha confermato che i resti trovati il 7 settembre 2009 presso le foibe di Rocca Busambra a Corleone appartengono a Placido. Ora  il 16 marzo 2012 il Consiglio dei Ministri ha deciso i Funerali di Stato per Placido Rizzotto. Cosi' almeno  sarà ricordato  da più gente  e non solo  dalla La cooperativa siciliana Libera Terra produce e commercializza due vini denominati Placido Rizzotto Bianco e Placido Rizzotto Rosso provenienti da vigne confiscate alla mafia.  Un ribelle, eliminato dalla mafia di Corleone: mandanti ed esecutori furono quasi subito catturati da un giovane capitano dei Carabinieri, Carlo Alberto Dalla Chiesa, per essere poco tempo dopo assolti "per insufficienza di prove". È Placido Rizzotto, il nome di quel martire dimenticato: ed è il titolo scelto da Pasquale Scimeca per il suo intenso, emozionante, aspro film che ricostruisce quella breve, esaltante e non inutile vicenda umana.In ..... se LA pellicola è stata al centro di polemiche per non aver fatto alcun riferimento alla militanza politica di Rizzotto nel Partito Socialista Italiano ed accusata di aver costruito l'immagine di un Rizzotto comunista. Emanuele Macaluso ed altri intellettuali d'area socialista hanno più volte ribadito la convinta adesione di Placido Rizzotto ai valori del socialismo democratico, testimoniata durante tutta la sua attività politica il film è stato ottimamente ricostruito . qui e qui maggiori news e contesto in cui visse ed agii' e condusse la sua lotta alla mafia 


                                     IL dolce  & L'amaro 







La storia di

antonio tabucchi morte di un poeta 2 i retroscena - l'altro lato della medaglia

su facebook (  scusate  se    ne faccio  riferimento continuo  , ma se i  social  network  stanno prevalendo   o  fondendosi  \  integrandosi con i blog   vedi il caso di  tumblr  non è  colpa  mia  )  
 un mio amico ha replicato ad  un articolo  su  tabucchi  di  marco travaglio  sul ilfattoquotidiano  

 in cui  si  elogiava  e mitizzava    Tabucchi  . ecco le  a  sua replica  e  la mia discussione  con lui  



 ·  · 

    • Paolo Casiddu Non l'ho mai letto e probabilmente non mi sarebbe piaciuto. Ciò non toglie che quando ci lascia un intellettuale e uno scrittore è sempre una perdita. Però ecco, in base a certi fatti non proprio esaltanti, ci andrei piano con la sua santificazione...
      circa un'ora fa · 

    • Giuseppe Scano e quali sarebbe certi fatti non proprio esaltanti ?
      circa un'ora fa · 

    • Paolo Casiddu 
      Beh, ad esempio in Feltrinelli diede l'ostracismo ad una collega scrittrice, doppiamente colpevole di essere stata brigatista e di avere scritto un libro che aveva avuto successo di critica e di pubblico. Scrisse una stroncatura pesantissima sul libro (parlo di "Compagna Luna" di Barbara Balzerani, anno 1998), e fin qui vabbè, asserendo però che chi aveva militato nella lotta armata non doveva avere diritto di parola, con tanti saluti al principio tanto sacro agli scrittori per cui "bisogna separare l'opera dall'autore". Non solo: scrisse anche un attacco velenosissimo e livoroso nei confronti di quegli scrittori (ad esempio Domenico Starnone) che avevano invece "osato" recensire positivamente il libro della Balzerani, dicendo (giudizio sul quale concordo pienamente) che era scritto egregiamente. Non ancora contento, si impose in Feltrinelli dicendo "o io o la Balzerani", ottenendo non solo che non venisse più ristampato il volume incriminato ma anche che saltasse la testa della direttrice editoriale della Feltrinelli che aveva selezionato e pubblicato "Compagna Luna".
      Per uno scrittore che definiamo "uomo libero", e con molti meriti intellettuali che non sarò io a negare, mi pare uno scivolone grosso come una casa.

      circa un'ora fa ·  ·  1

la lotta imperterrita di monti all'articolo 18 nonostantre le critiche di confindustria 2

forse  la  risposta  alla  domanda   elucubratoria  del post precedente  è questa


"La libertà di licenziare per motivi economici, veri o inventati, costituisce un formidabile incentivo a modulare la forza lavoro a suon di licenziamenti".(Luciano Gallino, 25 marzo)

25.3.12

la lotta imperterrita di monti all'articolo 18 nonostantre le critiche di confindustria


‎"Non credo che sia l’articolo 18 a bloccare lo sviluppo del Paese. Le urgenze sono altre".
(Giorgio Squinzi, presidente designato di Confindustria, Corriere della Sera 24 marzo 2012)





per i montiani se anche i sepolcri imbiancati vecchie mutande , ecc  di confindustria sono critici verso la riforma dell'articolo 18 perchè c.... monti continua imperterrito ? ma quali sono i gruppi di pressione a cui monti s'affida ? le risposte sono Blowin' in the wind per  parafrasare  un  vecchia canzone   qui il  testo http://www.riflessioni.it/testi_canzoni/bob_dylan.htm 

Antonio tabucchi morte di un poeta


mentre  scrivo  questo  post  mi ritornano in mente  le parole dei Modena  City  Ramblers    di questa  canzone della mia gioventu' Facebook emoticon Triste





e  questa frase  dello stesso Tabucchi   :<<  La vita non si racconta, te l'ho già detto, la vita si vive, e mentre la vivi è già persa, è scappata.  >>


Leggo  sulla mia bacheca  di facebook questo necrologio  per  la  morte  di  Antonio  Tabucchi
 << E' morto a Lisbona lo scrittore Antonio Tabucchi, aveva 68 anni. Noi lo ricordiamo. Ci lascia senza parole... (www.chiarelettere.it)   >>. La  sua morte  è e  come  quella di  De  andre  , di Dalla  , di Guerra , lascia  un vuoto immenso  nella cultura  ufficiale  italiana 
Adesso attaccheranno  con gli articoli ipocriti e  strappa lacrime  dei soliti ( salvo pochi  ) pennivendoli  . Che  di  solito   quando  era  in vita  se  non fosse stato per  sostiene Pereira  ( romanzo  e  film ) nopn lo cagava nessuno  se  non pochi    nonostante Il suo primo romanzo è del '73, Piazza d'Italia, mentre il 1984 è l'anno di Notturno indiano, da cui nel 1989 viene tratto un film di Alain Corneau e per il quale riceve in Francia il Prix Medicis, per il miglior romanzo straniero. Nel 1986 esce Il filo dell'orizzonte: anche da questo romanzo viene tratto un film (1993) con Claude Brasseur e la regia del portoghese Fernando Lopez. Nel 1989 il presidente della Repubblica portoghese gli conferisce l'Ordine Do Infante Dom Herique ed è nominato Chevalier des Arts et des Lettres dal Governo francese .  Infatti in  Italia  specie  in tempi  in cui  anche  la  rai   si sta  defilipilizzando  come  snob (  vedere  mio  post  precedente ) . Ma  ora  basta   altrimenti rischio di cadere  nel retorico    e nella banalità  più  comune  .
 Concludo permettetemi    ( e scusatemi  in particolare i miei utenti di  facebook )   l'ennesima citazione  musicale




Ma  come ho scritto sulla mia bacheca  di fb   (trovate     sotto  la  tagbord  di fb  per  chi  volesse  richiedermi l'amicizia  \  il contatto  li ) : << addio . non basteranno fiumi d'inchiostro e di retorica per ricordarti . lo faccio cosi , in mona a chi mi dice che sono banale , con questo pezzo tratto dfala colonna sonora dell'omonimo film >>


come vedo la pasqua e come sopravvivere alle feste pasquali

Inizialmente non volevo  fare  nessuna  guida di sopravvivenza   come quella  sul natale  ma poi, pressato  dalle  email   che  ricevo    da  chi clicca  su  contattami  ,  ho ceduto  . Ma  poi ci ho pensato  ma  si dai  che  è  
topolino  n 2886    topolino e la banda della  scimitarra di Rodolfo  Cimino ( testi )   e  Valerio Held ( disegni ) 


 Il mio cedere  è dovuto al fatto che  la  festa  non solo religiosa  , ma  anche spirituale  o laica  sta  perdendo   di significato   e  viene  snaturato    dall'endonismo    frenetico  




Il tema della Pasqua , anche per chi  non è cristiana,o areligioso  è una tema di forte fascino. Nascita, morte e resurrezione sono, anche nel mondo pagano, presenti in ogni cultura. Anche l'alchimia, che con la sua albedo, nigredo e rubedo, ci ricorda una pasqua "metallica". Il fine dell'uomo è quello di migliorarsi e questo prevede per forza di cose " la morte": il destrutturarsi, il distruggere volontariamente l' "Uomo vecchio" per dare spazio allo Uomo Nuovo. Giovanni il Battista "diminuisce" per dare spazio al Cristo. La passione non è altro che la consapevolezza del fatto che per RINASCERE occorre fare qualche sacrificio, rinunciare q auelche nostra vecchia e deleteria abitudine, ad esempio, dove l'abitudine è difficilmente una scelta.
 Ora  ecco  alcuni  consigli  ( sono in parte   quelli di cui parlavo  nella mia  guida  di natale  )  su  come  sopravvivere   e resistere   a tale  festività  imposta  e magari riscoprirne  l'autenticità sotto  gli aspetti laici   e religiosi   vedere  url   delle righe  precedenti  .


  • Auguri
Decidete  voi    chi farli e   se  farli  . Se  inventarne  di nuovi  o  a  quelli  standard

  • Cene   e  pranzi ed  abbuffate  
Come  nelle  festività natalizie  anche    nella  festività di  pasqua    ci sono le  abbuffate  indotte   dai media  e  dalla  tradizione , i rimedi   sono  sia  quelli  che  già  suggerivo a natale  (in questi  post sulle  abbuffate   1   2 e d  altri  che  trovate  in archivio dicembre  2010  o  dicembre  2011  )  sono  passeggiare  , diete  prima oppure  dopo  . Ma   se  non volete  fare  troppi sacrifici   un'altra   soluzione potrebbe  essere  , un po' dura  per  chi ha pregiudizi  del tipo    : mangi  solo verdure  ma  poi muori di  fame  ,  oppure  vegano  puah  che  cibi strani  , ecc .  Ma  prima   di parlare  a vanghera  provate , poi  potrete  confermare  o smentire   ,  è  un menu  vegano    consigliato  da  una  non vegana  che  non ha pregiudizi http://www.mestieredimamma.it/

Menù di Pasqua vegan
Pubblicato il 19 aprile 2011


Avete mai pensato ad un menù davvero alternativo per Pasqua?

Qui di seguito vi propongo il menù di Pasqua vegan realizzato da un’illustre vegana , la “nostra” Dott. Michela De Petris! Dopo averla conosciuta e aver apprezzato il suo libro (oltre alla sua simpatia!), Ricette da favola per bimbi sani e mamme in gamba, sono felicissima di pubblicare qui la sua proposta per una Pasqua sana, etica e sostenibile, a partire dal piatto!
Per chi non lo sapesse l’alimentazione vegan è costituita solo da prodotti di origine vegetale. E’ un’alimentazione adeguata anche ai bambini, fin dallo svezzamento, a patto che sia varia e ben bilanciata.
A differenza dei vegetariani, i vegani non eliminano solo la carne dalla loro dieta, ma anche i prodotti derivati (uova, latte, formaggio, burro).
Io non sono vegana (e nemmeno vegetariana, per la verità, anche se la scelta vegetariana mi attrae molto), ma ho limitato moltissimo la carne dalla dieta della nostra famiglia, e faccio spessissimo piatti vegani, anche perchè le bimbe a scuola hanno dei menù fin troppo ricchi di carne e cibi di origine animale.

Ecco il menù della nostra dottoressa, che ovviamente ha nomi da favola! 

ANTIPASTI

BRIVIDO D’AMORE (patè di pomodorini secchi)

Mettete nel mixer: 150 g di pomodorini secchi, una decina di capperi, 2 cucchiai di prezzemolo o basilico già tritato, 1 pizzico di peperoncino, 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva, 1 pizzico sale.
Tritate insieme tutti i componenti e utilizzate la crema per spalmare fette di pane tostato, gallette o crostini.
LENTIGGINI DI LUCCIOLA (dulse con mais e fagliolini)

Lavate sotto acqua corrente 1 tazza di alghe dulse, lasciatele in ammollo per qualche minuto, strizzatele e tagliatele a pezzetti. Fate scottare ½ tazza di fagiolini in acqua bollente, poi riduceteli a tronchetti. Versate 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva in una padella larga e saltate ½ tazza di carote tagliate a fiammifero, ½ tazza di porri a rondelle e 1 tazza di chicchi di mais; aggiungete un pizzico di sale, l’alga e fate cuocere per altri 3-4 minuti. Unite i fagiolini, condite con qualche goccia di tamari (salsa di soia) e lasciate sul fuoco per altri 2 minuti.

PROFUMO D’ORCO AFFAMATO (frittata di farina e cicorino)

Soffriggete in poco olio 1 cipolla, 1 carota e 1 mazzetto di cicorino tritati finemente, aggiustate di sale. Mettete una tazza di farina integrale in una scodella, aggiungete ¾ di tazza di acqua e le verdure (deve risultare una crema molto densa). Versate la pastella in una larga padella unta con poco olio extravergine d’oliva e cuocete da entrambi i lati.  Prima di servire, tagliate a striscioline la frittata e spolverizzate con gomasio.

PRIMI PIATTI
CORAGGIO DI DRAGO (tortino di riso)

Sbucciate tre melanzane, tagliatele a fette e lasciatele riposare per un’ora in un colapasta. Mettete in una casseruola una cipolla tritata finemente, uno spicchio di aglio sminuzzato, 1 cucchiaio di olio e.v. d’oliva e fate soffriggere; aggiungere 300 g di pomodori pelati schiacciati con la forchetta, un pizzico di sale ed un trito di basilico e prezzemolo. Lasciate cuocere il sugo per 15 min. Fate imbiondire con poco olio in un recipiente da forno un’altra cipolla, unite 300 g di riso e lasciate tostare per un paio di minuti- Bagnate con 600 g di brodo vegetale bollente, portate a bollore e passate la pirofila in forno a 170° per 15 min. Sciacquate le melanzane, asciugatele e grigliatele.
Disponete in una pirofila da forno uno strato di riso, uno di melanzane ed uno di sugo alternandoli fra loro fino ad esaurimento degli ingredienti. Passate nuovamente in forno a 220° per 10 min.

LAMPO DI GENIO (cerealotto di orzo, farro e avena con ciuffetti di cavolfiore bianco)

Preparate un soffritto con poco olio e.v. d’oliva, 1 cipolla e 1 cucchiaio di semi di sesamo. Aggiungete 300 ml di acqua, 1 pizzico di peperoncino e portate a bollore; unite 50 g di orzo perlato, 50 g di farro e 50 g di avena (lasciati preventivamente in ammollo per 6 ore) e cuocete a fuoco moderato per circa 45 min facendo assorbire tutta l’acqua (aggiungete altra acqua se si asciugasse troppo). Aggiustate di sale, unite qualche fogliolina di basilico e di salvia e mezzo cavolfiore bianco tagliato a ciuffetti (fatto precedentemente lessare in acqua). Mescolate bene e servite.

SECONDO PIATTO
BACIO DI FATA (torta Pasqualina)

per la pasta: 400 g di farina semi integrale, 2 cucchiai d’olio extravergine d’oliva, 1 pizzico di sale, acqua (in alternativa potete usare pasta già pronta surgelata o fresca)
per il ripieno: 500 g di biete, 200 g di tofu, 1 cucchiaio di maggiorana fresca o 1 cucchiaino se secca, 8 cucchiai di tahin (crema di sesamo), 1 bicchiere di latte di soia, 1 bicchiere d’olio extravergine d’oliva, 1 pizzico di sale.
Impastate la farina con l’olio ed il sale; aggiungete acqua tiepida quanto basta per ottenere un impasto consistente e morbido (continuate a lavorarlo finchè vedrete comparire delle bolle d’aria). Coprite con un tovagliolo umido e fate riposare. Lavate le biete e fatele cuocere in una casseruola per 10 minuti. Appena cotte, strizzatele, tritatele e mettetele in una ciotola. Aggiungete tahin, tofu, latte e maggiorana. Stendete sei fogli sottili di pasta. Utilizzatene 3 per foderare uno stampo apribile (unto d’olio) sovrapponendo un foglio (da ungere con poco olio usando l’apposito pennello) sull’altro. Adagiatevi il ripieno. Coprite con i fogli rimasti (seguendo lo stesso procedimento). Sigillate con i ritagli di pasta formando un cordone tutt’intorno al bordo. Ungete la superficie con un velo d’olio e fatevi dei piccoli fori con uno stuzzicadenti. Infornate in forno già caldo a 200°C per 40 minuti.

CONTORNI
PUZZETTE DI STREGA (erbette o spinaci con uvetta e pinoli)

Mettete a bagno 30 g di uvetta in poca acqua tiepida per 10 minuti. Tostate velocemente 30 g di pinoli in una padella. Scottate 700 g di erbette (o di spinaci) in acqua bollente con 1 pizzico di sale; scolatele, strizzatele e tagliatele a striscioline. Ungete con poco olio extravergine d’oliva una padella, versatevi le erbette, l’uvetta e fate rosolare il tutto. Servite ben caldo guarnendo con i pinoli.

SUSSURRO DI FOLLETTO  (stufato di verdure allo zafferano)

Fate rosolare in poco olio extravergine d’oliva 1 cipolla tritata, 500 g di finocchi a spicchi e 500 g di patate a dadini; bagnate con del brodo vegetale e fate stufare per 15 min. Aggiungete 200 g di spinaci e 1 bustina di zafferano diluita in 100 ml di latte di soia. Continuate la cottura per 10 min aggiustando di sale prima di servire.

DOLCI
RISATA DI PRINCIPESSA (sorbetto alla rosa)

Bagnate 200 g di petali di rosa con 500 ml d’acqua e lasciateli in infusione 2-3 ore per far aromatizzare l’acqua. Filtrate, aggiungete 100 g di malto di riso e 1 pizzico di vaniglia in polvere. Mescolate bene e preparate il sorbetto secondo le istruzioni previste dalla vostra gelatiera (ehm…, o quella che vi presta la vostra vicina ndr). Guarnite con petali di rosa freschi.
ROSPO BACIATO…PRINCIPE ARRIVATO (torta di cous-cous ai frutti rossi)
Portate ad ebollizione una tazza di succo di mela con 1 pizzico di sale e ½ tazza di uvette. Aggiungete una tazza di cous-cous, spegnete il fuoco e coprite lasciando gonfiare per 15 minuti. Nel frattempo preparate la salsa con 2 cucchiai di crema di mandorle chiare, 1 cucchiaio di malto di riso e qualche cucchiaio di latte vegetale (riso, avena, farro…) per ammorbidire. Mescolate ½ tazza di noci tritate nel cous-cous. Disponete in una teglia metà del cereale pressandolo bene con le mani umide. Spalmate la crema sopra il primo strato, poi versate l’altra metà del cous-cous. Coprire il tutto con 1 vasetto di marmellata di frutti rossi e lasciate raffreddare in frigo. Servite guarnendo con cocco in scaglie o granella di nocciole.

per  comprare  i  prodotti vegan  andate  online  su  http://shop.ivegan.it/index.php

  • uova  e colombe  

 a  voi decidere   se  farli  equo   o commerciali  . Tenete presente  che  nei dolci   del secondo  tipo   al 90 %  pagate  di più  il marchio  che la  qualità del prodotto , mentre  nel primo  avete un ottimo qualità prezzo ingredienti bio e di alta qualità, cioccolata pura al latte o fondente e graziose sorprese fatte a mano da abili artigiani del Sud del Mondo. Se cercate su Internet troverete sicuramente una bottega del Mondo vicino a casa vostra e così augurerete una Buona Pasqua alla vostra famiglia e a diverse famiglie nel Sud del mondo…
Appuntamento per dopo Pasqua con la foto delle sorprese di quest’anno e l’elenco dei produttori coinvolti nelle uova e nella colomba del Commercio Equo…. 
Riporto  qui sotto  una  testimonianza presa   da http://unpodimondo.wordpress.com   che corrisponde , esperienza  personale  da  volontario   nel commercio  equo    della  mia cittadina  all'emozione  raccontatami  da  un  amica  a  cui  ho regalato delle  uova   della  bottega  . La  quale e rimasta delusa   da sorprese  di  .... e  uova  grandi   ( vedere  fotto    a destra   )  nel prezzo  e nella quantita' 




Girotondo… con l’uovo dal mondo…

Uovo di Pasqua equo e solidale / Fair Trade Easter Chocolate Egg
foto "Uovo di Pasqua equo e solidale / Fair Trade Easter Chocolate Egg" by unpodimondo - flickr
Questa foto riproduce una delle delle due uova di cioccolato biologico del commercio equo e solidale che ho mangiato ieri a Pasqua.
Due uova di Pasqua, due confezioni di cioccolatini (ovetti e campanine) equi e solidali e il giro del mondo della solidarietà… Il sorriso di mia figlia che ha aperto le uova per cercarvi le sorprese, si è unito ai sorrisi di bambini che grazie al commercio equo e solidale possono andare a scuola, istruirsi, avere cure mediche perchè i loro genitori hanno un lavoro con una retribuzione giusta… Cioccolata, zucchero,  vaniglia, sorprese artigianali, carta per rivestire le uova etc… sono arrivate da…
  • Paraguay
  • Repubblica Dominicana
  • Nepal
  • Perù
  • India
  • Sri Lanka
  • Indonesia
  • Filippine
  • Bangladesh
  • Ecuador
  • Tanzania
Volete sapere cosa abbiamo trovato nelle due uova? Due trottole in legno dipinte a mano da artigiani dello Sri Lanka.E voi avete comprato il solito uovo con la sorpresa plasticosa delle solite multinazionali dei dolci che però rendono amara la vita delle popolazioni del sud del mondo???
Trottole sorprese uovo cioccolata equo e solidale - Spinning tops surprises from fair trade chocolate eggs
Foto "Trottole sorprese uovo cioccolata equo e solidale - Spinning tops surprises from fair trade chocolate eggs" by unpodimondo - flickr


ecco  un  po' di link  dove   trovare  i  consorzi  o le botteghe più vicine  . 
 Per chi  è  di tempio  pausania  o  dintorni   la nostra  bottega  aperta dal 2002 



vende una vasta gamma di prodotti biologici certificati, oltre che provenienti dai paesi del Sud del mondo, anche italiani.Tutti i prodotti venduti inoltre rispettano i principi fondamentali del commercio equo.Per maggiori informazioni:
La Bottega del Mondo del Commercio Equo e Solidale


  •  tv
 cambiare   canale  , mettere  il silenziatore   sono   gli unici sistemi  


  non so che altro dire    buon pasqua 


Il 29 dicembre 2020 veniva uccisa Agitu Ideo Gudeta, la regina delle capre felici.

Il 29 dicembre 2020 veniva uccisa la regina delle capre felici.È stata ferocemente uccisa Agitu, la regina delle capre felici, con un colpo...