3.9.05

che palle i matusa

Avevo  promesso più  volte nel corso di questo  blog (  e  in altri scritti   privati  )   di smetterla di  farmi le elucubraqzioni  \ seghe mentali ma  a volte  ( come questo  caso  di cui  vado aparlare  ) sono inevitabili . Il fatto è dovuto come sempre  ai miei  "vecchi " che criticano quello che leggo ( oltre quello che guardo in tv  , ma questa  è un'altra storia ) .  La discussione è avvenuta quando   tornando a casa  con   i giornali  ,  mi hanno trovato con fumetto nuovo  e mi hanno detto : mio padre  : <<  quanti soldi che  sprechi  in fumetti e  in fesserie  >> , mia madre << non basta quanto spendi   con Dylan dog   e Martin Mystere , più quantro hai speso  per i libri e i dv  di asterix  usciti con Panorama e  con   quelli di Repubblica   >>

Ciò  mi ricorda 1)   , le polemiche  che  suscito il n°392 " Dite la vostra  " -- ne  ho ritrovato  qualcosa riordinando la  soffitta  dai vecchi  giornali --  di alan Ford\tnt in cui  prese a fae  una parodia del  caso  Erika  e  Omar  ( qui per  chi ha rimosso  \  dimenticato ) ; 2)   << l'assurdo  >> --  come giustamente  dice nella rubrica  chaz Max Bunker   alla   fine  della  storia   prima citata  -- <<  era  [ anzi  è ancora ]  che i moralisti del momento che alzavano la voce  erano gli ultimi che avrebebro  dovuto avere la  spudoratezza di aprire  bocca , e invece lo fecero tonfi e baldanzosi   come non mai  . Sarebeb come sentire  Hitler   deprecare per la persecuzione , Al capone  condannare il crimine, cicciolina  sostenere la castità  , e cosi  via  . (...) Se non per  ricordare  gli anniversari [ o peggio  riempire  dei vuoti   nelle pagine dei giornali  ]  dei fumetti  si  parla   sempre in modo negativo  [  fatte  eccezioni  come alias  l'inserto del sabato  del   quotidiano il manifesto  , la pagina culturale  quotidiano  e  del sito dell'unità  , e  il  nuovo mensile  XL  di repubblica  e  la  web  fanzine  dell'informagiovanio  dell'emilia romagna  Strada Nove ] . Ogni  occasione   è  buona  per  attaccarli  , è incomprensibile , ma è copsi , dopo essere stati considerati  [negli anni  60\70 ] la  duodecima musa   si  è ricaduti nell'oscurantismo   più cupo gestito   dala stupidità .La stupidità  non è appannaggio di un solo partito o  congrega politica   ma  è dananttamente trasversale  >> ( N.b  le frasi  tra  parentesi quadre  sono delle mie  integrazionmi a tale  dichiarazioi dell'auoptre ) Stupidità e arroganza   sono gli elementi principali   di questi  falsi  profeti  o cattivi maestri per usare  un'espressione a  loro tanto cara   ai   quali  è dedicato questo post. IL  fumetto  causa dei rimproveri    è Ken parker  "oltre  la  frontiera "( di cui ho accenato  nel post  precedente ) l'ultimo numero della  colonna serie oro del quotidiano la   repubblica . Dai  fumetti  in particolare ( oltre a Ken Parker ) : Dylan Dog,Martin Mystere ,Mister No , Julia   della  Bonelli e Persepolis  di  Marjane Satrapi ( qui news  su di lei ) e Maus  di  Art Spiegelman (  qui  per  news  sull'autore ) , ecc   ho impareato molto più di certe lezioni   scolatiche  e  universitarie , in particolare  quelle   di filosofiaea e storia    . Mi hanno  , soprattutto  Maus e  Persepolis  trsmesso  trasmettere molto più di quantohanno fatti  interi manuali di storia. Ritornando a   Per  quanto riguarda   Kp sia  l'edizione   i classici del fumetto  ( sempre  di repubblica  ) sia  quellst'ultimo  i  ho imparato  ad esprimere  la mia  rabbia  attraverso non più  solo co  reazioni immediate ed istintive  (  fatti che  non racconto per  non riaprire  vecchie ferite   ormai  cicatrizzate  e  perchè troppo privati,non  posso mica  raccontarvi tutto  )  ma  attraverso il pensiero  ( anzi meglio    usare  il metodo  cuore&mente  che  integra  entrambi  ) , perchè  a  volte   ho bisogno di pensare   e  e di capire , comprendere  ,  a sperimentare  suilla mia pelle  (  come  d'altronde tutti voi  i miei cdv   sia  passivamente  che   attivamente  )  i pregi e  i diffetti di una nazione che  dopo  tangentopoli \ mani pulite o  anche  prima  (  dal  1988\89 secondo altri storici e  sociologi  )    sta cerca ndo di ricostruirsi una identità ;  e  che  a volte è  neccessario   fermarsi ad    ascoltare   e  a riflettere  come dicono i Modena city ramblers  nel  loro primo cd  riportando tutto a  casa ( da me precedentemente  citato non ricordo l post preciso e  ho poco tempo  e voglia dato che  in paese c'è la festa ) bellissimo blog omonimo  su splinder (  vorrei scriverle io certe cose  ) :<<  Poi un giorno abbiamo deciso che era giunto il momento.Abbiamo raccolto idee,emozioni,suggestioni e compagni di viaggio.Adesso riportiamo tutto a casa.>> . Hoappreso che    : << Spiriti  buoni e cattivi  convivono dentro di noi  >> come  dice  uno dei protagonista  di "Alito di ghiaccio " ( l'ultima  dele tre  storie   della  saga  Oltre la  frontiera    riportata  dal fumetto di  repubblica prima citato  e   che stà alal base di questo post    )   << come il sole e  la pioggia, un po' vince l'uno un po'  vince l0altro . bisogna  conviverci insieme  >>   

Ora Poichè con i  miei  è  una  guerra persa  e contro i mulini a vento,infatti  non riuscendo  nè  a sopportare  i  loro  sbuffi  e rimproveri   su tali questioni (  compreso  quando  guaredo i simpsons  e  futurma  , Griffin  ma questa  è un altra storia    che  prima  o poi   vi racconterò  )   risalente  a  5  anni  fa   e forse   più su  tale  questione     scritto sui newsgroups \  ng  ( chi sei  li vuole leggere tutti   compreso il mio  li legga  qui )  di  IAF e IAFB ( e la  sua  web comunity )   it.arti.fumetti e  it.arti.fumetti.bonelli :  La prima  << come qualunque cosa, il fumetto può rivolgersi a qualunque pubblico: ci sono fumetti per bambini, per adulti, ed anche per Son Gohan. :-P Di fumetti ce ne sono di tutti i tipi, ed affermare che il fumetto è per bambini, denota IGNORANZA. Non è una colpa, è un dato di fatto . E questa è la prima cosa (passa in fumetteria, vai a prendere chessò... Psichopatia Sexualis di miguel Angel Martin -che io trall'altro non ho letto- e portaglielo... poi facci sapere!) eeeeeeeeesigo che i tuoi ritirino quello che hanno detto... E se non lo fanno, digli che devono vedersela con quetzz... >:-() La seconda cosa, è che non vedo perché un debba ASSOLUTAMENTE dovere crescere, o meglio... Credere che crescere vogli dire rinnegare cose come i fumetti, o letture infantili. Non vedo perché uno, solo perché ha più di 12 anni, debba smettere di leggere topolino. Uno può averne 60 e continuare a leggerlo. E questo non farà di lui un idiota, un rimbambito. Ed uno può leggere Topolino, e nel contempo leggere chessò Joyce, o Kundera (ogni riferimento a fatti o persone è puramente casuale) quali basi fanno simili affermazioni? Il fumetto e' un genere narrativo per tutti! Il fatto che ALCUNI fumetti siano rivolti ad un pubblico prevalentemente "giovane" non significa che lo sia tutto il genere. Il fatto che ci siano libri di favole non giustifica affermazioni come: la letteratura e' per bambini! Il fatto che ci siano libri scadenti, non comporta che la letteratura sia scadente. Se vuoi qualche argomentazione concreta, in sintesi -ti consiglio di acquistare Capire il fumetto di Scott McLoud edito da Vittorio Pavesio per piu' esaurienti spiegazioni-, eccole: 1)Opere a fumetti si sono imposte anche in concorsi riservati generalmente alla "semplice parola scritta"; esempi? Beh, nel 1992 Art Spiegelman vinse lo Special Award del PREMIO PULITZER per MAUS; Neil Gaiman, ha vinto con una storia di Sandman -"Sogno di una notte di mezza estate"- il premio come miglior racconto fantastico dell'anno -se non ricordo male-. ) >> ; La  seconda <<  Un certo Goethe - uno dei principali scrittori della letteratura europea, vedi il Faust-, dopo aver visto come si divertiva un suo amico - un certo Topffer- nel creare storielle satiriche - dove compariva per la prima volta in europa,  la combinazione interdipendente tra parole e immagini, quella che noi oggi lo chiamiamo fumetto - scrisse che quel suo amico usando quel linguaggio, e un po' piu' di serieta' avrebbe potuto creare "cose al di la' di ogni possibile concezione". 3) Mai sentito parlare di un certo Umberto Eco? La credi una persona colta e affidabile, per giudizi riguardanati il linguaggio? Beh, fa sapere ai tuoi che il suddetto signore - non certo un bambino-, docente all'universita' di Bologna e' un lettore di fumetti! Incredibile? Questo dimostra una sostanziale "ignoranza" (inteso come non conoscenza) del supporto da parte dei tuoi genitori. I fumetti hanno tipologie ed argomentazioni diverse, rivolti al più svariato ventaglio di potenziali lettori. Questo è particolarmente vero su alcuni Manga, che vengono studiati e realizzati tenendo a mente un target preciso. I fumetti possono essere per bambini, per adolescenti maschi e femmine, per lettori maturi o no, per adulti precoci, o inguaribili bambinoni. Certo, che se come fumetto intendano le storielle disegnate per l'infanzia, puoi provare a fargli dare una scorsa a Pratt o Martin Mystere (piacciono tantissimo ) . Per chi  ha  come me  questo problema   riporto sempre    dal mio post   sfogo e  dallo stesso  NewsGroups   questi consigli   che poi  sono in massima parte  quelli che mi   ha dato il mio ancioco analista  :<< Un consiglio: fregatene e fai quello che ti pare giusto e che ti diverte. Alla lunga si rassegneranno. Un mio prof diceva che i genitori quando decidono di avere figli devono essere consapevoli della possibilità di essere mandati affanculo per i primi trent'anni della loro vita. Poi dopo gli si pùò anche dare ragione... ma non sui fumetti!!!!! Di ai tuoi genitori: "vi ho deluso in qualcosa? Se siete contenti di me allora lasciatemi fare quello che mi piace." Continua a leggere fumetti e non te ne pentirai. >> . Non so  che  altro dire   se non  questre due citazioni  . La prima  è della Divina Commedia di Dante Alighieri  : << (... ) Non ragioniam di lor, ma guarda e passa ( Inf., III, 51)  :  la seconda   dei KP (  ovvero  di Giancarlo Beradi - Ivo Milazzo )  : << Ogni uno di noi   ha un ruolo ben preciso  in questo  mondo ,. Molti lo colegano a  Dio , io invece  a  lo sento come un dovere  verso l'umanità >> .

 

 con questo  è tutto a  Nos  birere  (   a presto  come diciamo dalle mie parti ) al prossimo viaggio 

Grazie per l'invito


E' l'alba, per me, tra queste pagine.
Deposito un sorriso radioso
per i miei nuovi compagni di viaggio.


Sole e Onda


(foto di Fan Parker)

2.9.05

a testa alta

Un marine, in Iraq, riceve una lettera dalla sua ragazza:


"Caro Johnny, la nostra relazione non può continuare. La distanza che ci separa è tanta, troppa. Confesso che da quando te ne sei andato ti ho tradito già due volte. Mi dispiace. Per favore rimandami la foto che ti avevo spedito. Con affetto, Mary".


Il soldato ci resta di male. Chiede ai compagni di regalargli una foto delle loro mogli, fidanzate sorelle, cugine o amiche. Ne riceve 57. Le mette in una busta e le invia a Mary, insieme a un biglietto:


"Cara Mary, scusa ma non riesco a ricordarmi chi cavolo sei. Per piacere togli la tua foto dal mazzo e rimandami tutte le altre. Johnny"


MORALE: Anche se sconfitti, si può uscir sempre a testa alta.

Senza titolo 756


Oggi è la giornata delle gaffe dei giornali. Trascurando quella che coinvolge me e Repubblica, di cui è poco elegante parlare, un caso clamoroso è accaduto su Focus Storia. Nel numero di questo mese, vi è un articolo dedicato a Claudio Nebridio, esploratore dell'antichità, che racconta i suoi avvincenti viaggi, che paiono anticipare quelli di Marco Polo, di Erik il Rosso e quelli di Speke e Burton.


Peccato che tale esploratore non sia mai esistito nella realtà, ma sia frutto della fantasia dello scrittore Franco Maria Boschetto, autore di Ucronie.


Si può e si deve ridere della vicenda, ma come è possibile che un giornalista di una rivista storica abbia idee così vaghe sulle vicende dell'Impero Romano, da poter confondere realtà e fantasia ?

Viaggio nel profondo sud


BENVENUTO A ME
BENVENUTO A TE
BENVENUTO VOTARXY
BENVENUTO A ME


A un mese circa da quando l'ho compiuto e ad oltre un mese da quando ho ricevuto l'invito per postare in questo blog, incomincio a scrivere un resoconto del mio ultimo viaggio, un pellegrinaggio nel profondo sud della Sicilia alla ricerca delle ragazze più belle di tutta Ragusa Ibla.
In effetti non è vero, di ragazze ne ho viste ben poche ma in compenso ho macinato le mie ciabrutte lungo tutte le viuzze del paese, ché ero andato sì in vacanza ma col pretesto di tenere compagnia ad un mio amico che frequenta l'università in quel luogo lontano e magnifico e che doveva cercare un nuovo alloggio perché quello vecchio non gli andava più bene. Del resto, una volta arrivati avremmo scoperto che non andava bene nemmeno per il padrone di casa, considerato che senza sapere nulla dei fatti dell'amico mio aveva già messo il nuovo cartello AFFITTASI e trovato una famiglia di potenziali inquilini.


Ma andiamo per ordine.


Per intanto, il pomeriggio prima di partire (s'era d'agosto) diedi un'occhiata svogliata alla pagina più seria del quotidiano locale (la gazzetta del sud), scoprendo che per tutti i Toro sarebbe stato un fine-settimana pessimo (l'unica nota positiva - cito a memoria - è che, essendo ormai sabato, non avrete bisogno di uscire per andare al lavoro e quindi potrete evitare ulteriori problemi), dopodiché salimmo entrambi, io e l'amico mio Fabius, sul treno che ci avrebbe condotti da Barcellona a Messina, dove avremmo preso l'autobus che ci avrebbe fatto giungere a Catania, ove avremmo viaggiato su un altro autobus fino a Ragusa, per farci infine condurre da un locale al paese di Ragusa Ibla, nostra ultima dimora.
Sul treno, prima sorpresa, faccio caso per la prima volta ad una scritta che stava lì dove l'ho letta da tanti anni, uguale in tutto a migliaia di altre scritte in tutta Italia, una sotto ogni finestrino di ogni vagone di ogni treno...


pericoloso sporgersi!!!

La particolarità di quest'avvertenza è nel raffronto tra il modo in cui viene data nelle quattro differenti lingue: mentre italiani e inglesi sono più contemplativi, limitandosi a dare un avviso sulla pericolosità di certi gesti, francesi e tedeschi vietano categoricamente di sporgersi, dimostrandosi quindi meno tolleranti.
Va detto, però, che la scritta è stata probabilmente tradotta nelle diverse lingue dalla stessa persona, probabilmente italiana, ma anche questo è significante!


divieto_di_sessoAlla stazione di Messina vidi anche uno scialbo graffito, una serie di insulti fatti col pennarello: scemo, cretino e povero... scemo... ok cretino... e vabbè... ma "povero"? che insulto è? Comunque a Messina non abbiamo fatto granché, tranne che attendere l'autobus e sparare cazzate e osservare e fotografare le cazzate degli altri, come questo cartello modificato da chissacchì che una volta serviva a vietare l'accesso alle persone non autorizzate...


Sul bus abbiamo credo dormicchiato, perché non ricordo nulla del viaggio; a destinazione però abbiamo scoperto che per Ragusa avremmo dovuto attendere grosso modo due ore e quindi siamo andati in giro con me facevo da cicerone culinario dicendo a Fabius: "Compare adesso ti faccio assaggiare una specialità tutta catanese, si chiamano iris, li fanno pure a Palermo però diversi, imbottiti di ricotta e poi passati al forno, mentre qui sono alla crema pasticciera bianca o al cioccolato e vengono impanati e fritti. Ora al primo bar che incontriamo ce ne mangiamo uno a testa di quelli grossi e già bastano come cena!"
Bar ne abbiamo incontrati almeno tre, ma iris non ne facevano. Oh, tempo, le tue piramidi!
Beh, qualcosa da mangiar si trova sempre, e poi in giro a vedere il mondo catanese e io pensavo magari beccavo la Streghetta da qualche parte e invece non avevo idea di dove potesse essere e non sapevo come rintracciarla, e allora ci s'è messi a esplorare i dintorni, e tra un negozio chiuso per nozze (!) e una farmacia dalle ferie ambigue abbiamo potuto ammirare il cavallo nudo:


cavallo nudo, atto IL'opera risulta attribuita ad un certo Francesco Messina, e si trova in una piazza senza nome che a detto del tassista che ci ha accompagnati alla via Etnea dovrebbe essere Piazza Umberto ma non c'è nulla di sicuro. In ogni caso, per essere nudo l'animale non sembra poi tanto scicchigno... ad ogni modo, essendo per l'appunto nudo ed essendo noi italiani cresciuti con una morale cattolica, pare che ogni anno al passaggio della collega Madonna del Carmine (collega in quanto statua anch'essa) vengano apposte al cavallo delle eleganti mutandine in ferro con graziosi bulloni coordinati...
Oh tempora! Oh more!...
Altre cose degne di nota sono una casa incorporata nella lava, che fa il paio con un'altra vista a Ragusa Ibla che ospitava nel proprio intimo un blocco di pietra.


Giunsimo (giungemmo!?), alfin, a Ragusa Ibla, ridente paesino le cui case da lontano paiono accavallate le une alle altre quasi senza strade che le colleghino e separino; nella realtà non è proprio così, ma sicuramente diversi vicoli sono impraticabili dalle auto e ad ogni angolo potrebbe nascondersi un malvivente con un coltello pronto ad infilarsi nella pancia dell'ignaro visitatore. Potrebbe, ma non ho incontrato delinquenti da quelle parti, e a detta dell'amico mio la malavita da quelle parti non si fa sentire.
Era sera ed eravamo stanchi, la sola gita turistica concessa da Fabius fu nel terrazzo sopra la casa, dove era solito fumacchiare alcolici e bere sigarette (o viceversa) in compagnia dei suoi amici, sicché ho avuto anche occasione di osservare le tegole su cui erano soliti vomitare (UOV!!!)...
Fu in quella casa che ritrovai copie di alcune vecchie poesie scritte da me e Fabius anni prima, e colto dall'eccitazione del momento mi convinsi a declamarle, in piedi accanto al letto, nel cuore della notte appena iniziata... immaginate adesso versi immortali ed ignoti quali


... È tempo di partire
incamminarci,
come ho sempre fatto
e come hai sempre fatto tu
che ancora giaci
come una rimanenza nella botte del mio buon vino
del mio buon divertimento
tramutato (forse) in altre realtà,
come lo stesso liquore
dolce come le tue labbra...


Sta di fatto che alla fine di una di quelle poesie mi interrompo per riprendere fiato e vengo sorpreso da un piccolo scroscio di applausi. Mi affaccio seminudo al balcone e vengo accolto da un'ovazione di un gruppetto di cinque-sei ragazzi che mi urlano "Bravoooo!!!"
Che dovevo fare? M'inchino con grazia e torno in camera a tuffarmi sul letto e ridere come uno scemo!

I cessi di RagusaPoi, il pomeriggio del secondo giorno, fu il turno del mare, che a Ragusa Ibla non esiste per ovvii motivi, e così nuovamente autobus (due) e tempo prezioso passato ad attendere e nel frattempo siamo anche andati a comprare una stuoia (costo totale € 2.50, e siccome una stuoia non puoi dividerla in due piccole avevamo pensato che la pagava uno o l'altro di noi e se la teneva poi a vita; dilemma risolto lungo il ritorno, quando l'abbiamo dimenticata sui gradini vicino alla pizzeria dove quel giorno avevamo cenato... visto che non avevamo ancora deciso chi dovesse tenerla, s'è fatto € 1.25 cadacranio).
Nell'attesa ho visto un retaggio di fascismo (a quanto poi m'hanno raccontato) alla stazione di Ragusa, infatti se fate un bello zoom sul cartello meno catarifrangente potrete notare che non si tratta di uno di quei segnali squallidi degli ultimi vent'anni, ma di qualcosa di elegante, con le volute e tutto il resto, e in effetti pare che quantomeno il cartello con la scritta CESSI risalga all'epoca della costruzione della stazione, grosso modo durante il ventennio fascista. Il fucsia non è tipico del cielo ragusano, né si tratta di un effetto che ho dato all'immagine via fotossiop. semplicemente ogni tanto la mia fotocamera digitale mi fa i dispetti perché è cretina!
Fiona a Marina di Ragusa, 6E infine di corsa sulla spiaggia: la spiaggia* di Marina di Ragusa è composta da granelli molto fini, ancor di più della plaja catanese, ed è l'ideale per giocare a farci le forme, o almeno lo è per chi ne è capace. Io, essendo modestia a parte un inetto in questo campo, mi son limitato a riprendere i risultati di un'allegra famiglia di turisti.
Altro ensemble che mi ha colpito è questo:


Dandolo via ma a senso unico, con simbolo fallico


Dandolo via a senso unico, con simbolo fallico. La foto l'ho scattata sempre a Marina di Ragusa. Degna di nota, a parte l'ambiguità sessuale, l'assurdità di una strada ove puoi entrare con l'auto ma non uscirne se non a piedi.




* Tra l'altro, in Sicilia fa caldo e Ragusa è in fondo alla Sicilia, mi son tuffato convinto che avrei nuotato in un brodo e ho dato una panciata tremenda alla sabbia (fondali moooolto alti) subito prima di essere investito da una strana forma di ghiaccio liquido...

 

Senza titolo 755


Il Mondo si sorregge su quattro colonne: La Saggezza del Sapiente, La Giustizia del Potente, La Preghiera del Giusto, ed il Coraggio del Valoroso


Scritto sul frontale dell’Università araba di Cordova, XI sec.

Senza titolo 754

Distese innevate

devastano il calore di ogni primavera.

Graffiando delicatamente l’anima

di chi sogna tra le lacrime

lontane di un vecchio ricordo.

Cullati dolcemente

dagli ultimi sussurri

di quel sole spogliato

da ogni desiderio

 


1.9.05

da News orelans America democratica: anche la polizia saccheggia!

 da  www.italy.indymedia.org



  MSNBC's Countdown with Martin Savidge caught looters in action at a Wal-Mart in N.O. What he didn't expect was that the police had joined in . Per  volesse  aprprofondire  ecdco il  video da cui è  tratta la foto per chi inoltre   capisce l'inglese ecco  altri  due  link  (1 e 2 )  sempre presi dall'articolo   d'indymedia ivi riportato   concludo   dicendo  che  lì'america  è come  : <<  un grande  paese il loro  c'è tanta libertà  che perfino gli  sceriffi possono  rubare >>  (  ken parker " in un alito  di ghiaccio " ) storia  che  trovate  da questo  venerdi  in edicola  con la serie    dei fumetti del quotidiano  la  repubblica  qui e qui maggiori  dettagli 


                        

Qual è la vera BESTIA?

Ho appena appreso da Sole e Onda e da Bluecristal una notizia incredibile e disgustosa per la sua atrocità:

La crudeltà dell'uomo sugli animali, che si rivela anche quando usa CANI VIVI come esca per la PESCA ALLO SQUALO!!!

Se anche voi volete firmare la petizione per fermare questa barbarie cliccate QUI, troverete anche un filmato piuttosto eloquente...

Fate circolare anche voi la notizia...

Senza titolo 753

cattivi pensieri…

 




Seguo le tue braccia abbronzate,

 



entro laddove il sole ti ha baciata

 



e il mio sguardo smorza l’ardore

 



dinanzi alla pelle intristita ed irritata.

 



Coperto d’inverno dallo shopping sfrenato

 



il tuo corpo appare ora imperfetto

 



laddove il sole amante intrigante

 



ha posato i suoi occhi luminosi.

 



Alzi il viso dal libro dalla copertina intelligente

 



ti soffermi sul mio sguardo

 



mentre  leggo nitidi i tuoi pensieri:

 



“Stronzo!!”.

 


Senza titolo 752


ingrandimento


 


Grazie per l'invito,


buona giornata a tutti...

TV


Tuttologo in TV



 


di profilo ha la faccia da fesso


di faccia il profilo è lo stesso


 


Luciano Erba

Attenzione

I "castori" dell' 892 892
Ci sono in giro due castori,
magri, ambigui, in tutine attillate
rosso fiamma, un incrocio tra
la Carrà e Japino, che fanno lpubblicità a un numero magico:
l'892 892

 

Un servizio che replica il vecchio numero 12 della
Telecom Italia
(rappresentato da un pensionato in panchina), per
le informazioni sugli elenchi telefonici.
Per conoscere un
numero telefonico si chiama l'892 892
 (www.892892.it)
e si paga.
Ma quanto si paga?
Nel caso migliore, dal telefono di
casa, 0,12 euro di scatto alla risposta
e 0,03 euro al secondo.
Cinque minuti per ottenere un numero di telefono costano
0,12 +
(0,03 x 300 secondi), quindi 9,12 euro. Per

 

1 ora conversazione paghi 108 euro!!!

 


Ma chi ha autorizzato queste
tariffe? In Italia chiunque può
fare i prezzi che vuole?
E poi quale società fornisce questo servizio?
La maggior parte di
noi, dopo aver visto i castoroni e le
bande rosse orizzontali sul
sito, risponderebbe: "Telecom  Italia".
Sbagliato!
Il  proprietario è la società internazionale InfoXX, ma il
dominio
www.892892.it è intestato a: "Il Numero Italia srl
(società a
responsabilità limitata)".
Quindi, se proprio volete delle
informazioni sugli elenchi,
nontelefonate,ma usate i siti
gratuiti in Rete (es. www.paginebianche.it)
o la vecchia guida telefonica!!!
Attenzione : il numero 892892 NON E' TELECOM ma di un
gruppo americano
(infoxx) che opera anche in altri Paesi.
Le informazioni pervenute NON hanno mai parlato di Telecom,
ma NON HANNO
mai specificato di NON ESSERE Telecom.
Il servizio di
Telecom è 892412.
Sarebbe utile informare quante più persone
possibili, visto le
tariffe che vengono applicate.

892412.Sarebbe utile informare quante più persone possibili, visto letariffe che vengono applicate.

31.8.05

Senza titolo 751


ATTENTI ALL' 892 892 !!


892892 è il nuovo servizio di ricerca abbonati, attività, ecc. su cui è partita una campagna pubblicitaria in televisione.
Siamo sicuri che si tratta di un servizio eccellente che risolverà tutti i nostri problemi esistenziali, però...

C'è un però...
Un però parecchio costoso...

Abbiamo preso le tariffe ufficiali dal sito (www.ilnumero.it oppure www.892892.it) e fatto due calcoli.
Prendiamo una telefonata dal telefono di casa all'892892, (dal telefono di casa costa meno!) : 0,12 euro di scatto alla risposta e 0,03 euro per ogni SECONDO di chiamata.

Il che significa che una telefonata di tre minuti costa 0,12 + (0,03 x 180) = 5,52 euro.
Una telefonata di 8 minuti costa 14,52 euro.
SE andate su www.paginebianche.it ottenete lo stesso risultato, ma gratis!


Pensate quanto guadagnate voi all'ora, e fatevi due risate pensando che ogni ora di chiamate al 892892 costa 108 euro. E a chi vi risponde ne saranno pagati comunque meno di dieci.
Però mi raccomando, sono prezzi chiari!
Sono IVA inclusa!


dibattito

lo sò che non dovrei  ma  ormai è talmete ma  tale  cosa  ( o vizio come lo chiamano i miei  vecchi  e  i  miei  cdv  non internettiani  , oltre che  coloro credono a quanto dicono di me  quelli di bynopi    radicato in me  da  non  riuscire  a  ucciderlo , se non trasformarlo in qualcosa  di costruttivo  


 


 riporto  qui un interessante articolo di  un bellissimo  blog    di una mia compaesana , anzi cote4rrrranea  conme  ama  definirsi uin un commento  qui lasciato  giorni  fa


 ecco il suo url http://39p_e_dintorni.blog.tiscali.it/



Lunedi 29 Agosto 2005 ore 11:19:39



Perchè i più grandi successi recenti del rap sono cover di gente che sa fare musica? Prendere in prestito la musica altrui, pagando l'affitto ai legittimi proprietari, significa fare musica? E' un grande artista nonchè comositore chi fa questo? O forse al massimo, un bravo arrangiatore? Vi dico la mia sul RAP.


Dopo l’overdose di melatonina dei giorni scorsi, stavolta ho cercato di restare sveglia il più possibile, catturata mio malgrado, dall’evento dell’estate: gli MTV Music Awards di MIAMI. Ma prima di procedere con il post satirico di questa mattina, per dovere di cronaca, vi dico subito che sono stati i Green Day a sbancare e fare incetta di premi.
Detto questo, passiamo al vero motivo per cui ho deciso di restare sveglia a guardare il PRE-SHOW. Esatto, avete capito bene, non ho visto affatto la premiazione in sé, so che presentava JAY-Z perché ho visto la sua intervista, ma il pre-show è stato davvero molto istruttivo.
Starlette e cantantuncole a parte, il cui unico scopo nella vita è eguagliare fama e notorietà di Britney Spears, una parte dello show era totalmente riservata ai rappers. I rappers, questo grande mistero. In quella parte del pre-show ognuno di loro e dei componenti le loro bande, giungeva su un’auto enorme. Ora ditemi voi, perché mai fare la gara dell’auto più grande, più scintillante, più originale e personalizzata, in sostanza, più grezza in assoluto, dovrebbe rendere migliori gli uni rispetto agli altri?!?!? Ma sapete che proprio lì a Miami e in altre città dove esistono questi quartieri e sobborghi dove si fanno le gare di free style, ci sono proprio dei meccanici specializzati nel “fare il vestitino” a Mercedes e Lamborghini?!?!? Di recente, sempre su MTV, ho avuto occasione di vedere un programma dove la produzione spende una fortuna per realizzare il sogno di qualcuno, una specie di Carramba che fortuna!!!! Il sogno in questione era rifare da zero l’auto di una tipa nera (strano) che aveva incidentato o qualcosa del genere: insomma, non andava più. Ora, la tipa in questione è stata condotta presso quest’officina gestita da un gruppo di emeriti buzzurri che non si sono limitati a far ripartire l’auto… l’hanno proprio trasformata in un mostro. L’auto è diventata magicamente una cabrio, tutta rosa con gli interni in vera pelle umana leopardata (assolutamente in linea con i gusti della fortunata spettatrice… e con la sua indiscutibile classe), le pattane dell’auto sono diventate dorate così come le finiture, le hanno anche regalato il kit-pandane, pensate! Una specie di astuccio che conteneva una fotocamera digitale e un paio di occhiali da sole in tinta perfetta con l’auto (rosa e con una bella cornice di diamanti, esattamente come il merletto che rivestiva gli specchietti dell’auto). Immancabile lo stereo e il lettore mp3… con i bassi a mille, il televisore e una stampante per le foto digitali… (che se ne fa uno di una stampante e un piccì sull’auto mentre sta guidando?!?!? mah).
Adesso io non discuto sul fatto che un genere musicale prevede il suo look, che deve essere fatto in un certo modo e avere un suo linguaggio, un fondamento culturale, tutto quello che volete. La verità è che non capisco perché questa roba ipersupersuperficiale e di pessimo gusto venga spacciata per una grandissima figata. Macchinoni d’epoca, enormi, quasi navi spaziali, gialle, bianche, rosa, con finiture in oro zecchino e poi parlano nei loro testi dei sobborghi e della vita difficile del quartiere, di pistole e di conquiste del proprio spazio individuale in una società, quella americana, dove imperversa il concetto dell’uomo che si fa da sé. Perché devono dire che il rap è musica?!?!? perché devono dire e far credere alla gente che in quanto musica, sia esso stesso una forma d’arte? Lo è nella misura in cui riesce a ricavarsi una nicchia nelle forme d’arte di strada. Non è sminuire, è semplicemente chiamare le cose con il loro nome. Perché quando uno fa il rapper deve assolutamente imparare a giocare a basket, dire yo-yo, mostrarsi in giro con gli amici più grezzi di lui, vestire con degli orrendi abiti firmati che sono solo la versione costosa di orrendi stracci di pessimo gusto che possono piacere solo agli americani (ieri Snoop Dogg sembrava l’uomo del monte con degli inserti in stoffa da far vomitare persino coloro che digeriscono il ferro fuso) o peggio del peggio LE RAPPERS. Sì, le donne del rap sono davvero quanto di peggio possa esistere nel magico mondo degli stereotipi. Adesso sono tutte quante bionde. Già da noi una fa di tutto per nascondere il suo passato da mora, utilizzando spesso un make-up che schiarisce la carnagione, ma loro paiono non rendersi conto di quanto sia orribile l’effetto del giallo-paglia sulla pelle nera.
Guardate invece quanto è bella Alicia Keys!!! Poi tutte lì, a fare le dure, a minacciare le bande di maschietti a suon di insulti che fanno davvero figo, vestite di mutande-rivela-chiappa, che rivelano una quintalata di lardo da arrosto che è meglio cambiare canale, se vuoi evitare sbalzi di colesterolo.
La mia domanda allora è questa: che fine hanno fatto i veri grandi di quella forma d’arte di strada che si chiama RAP, i vari Run DMC e LL COOL J, quelli che il rap lo hanno reso grande davvero e che lo hanno condotto a somma forma di espressione del disagio popolare? Dov’è Dr Dre? Dove sono finiti tutti? La risposta è semplice: i grandi di allora, sono diventati i produttori di questi fenomeni da baraccone, spesso giovani talentuosi che hanno perso di vista la natura del genere che amano tanto.


riferimenti  Snoop Dogg


Senza titolo 750

 RISPOSTA  TELEGRAFICA   che mettero prossimamente  nelle faq   del blog


a  chi  mi  accussa  d'esere solo  un copia&e incolla e  prende  per  buono il dossier  di bynoi  vedere  i post  precendente


chi non  hai mai copiato \  sacheggiato  le idee  o le strade percorse  da  altri   ?  o  fatto proprie  quelle idee  ?   andate  a vedervi  o rivedervi il film  scoprendo forest    qui la trama  e qui una  bella recensione   


e  a ch  m'accusa  d'essere contradditorio (  e  chi non ,o  è scagli la prima  pietra  )  con questa  mia frase 


Molte volte  c'è più coerenza  nella contraddizione  che  nella coerenza  stessa 


 

ecco perchè ho scelto la categoria radicin e gente &paesi

"...tutti abbiamo dentro un entroterra dove
viviamo esperienze che contribuiscono alla
nostra crescita...


vinavill ( http://www.vinavill.net/salotto.html )

Senza titolo 749


Il mondo è divorato dalla noia. Bisogna rifletterci sopra, non si sente subito. E' una specie di polvere. Andate e venite senza vederla. La respirate, la mangiate, questa noia, la bevete. E' così tenue, così sottile che sotto i denti neppure si avverte.


Eppure se voi sostate un momento, vi copre subito il volto e le mani. perciò dovete agitarvi senza sosta, per scuotere questa pioggia impalapabile di cenere. E' solo per questo che il mondo si agita molto


Bernanos

Senza titolo 748

 


www.photoforum.ru



www.photoforum.ru


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Mi strugge il desiderio del tuo corpo


concerto di teneri amplessi.


Notte maligna


complice dei miei fantasmi....


Notte irreale di suoni ed estasi


- trascorsa -


 con la voglia di averti vicino.


Come pugnali di ghiaccio puntati sul mio cuore


le mie fantasiose voluttà


 si trasformano in mani malvagie


che non più cercano il mio corpo


ma assassine trafiggono il mio cuore


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Silvana Bilardi

30.8.05

le mie radici


 

Cari amici vicini e lontani



Da oggi  hodeciso  di aprir una  nuova cateogoria \ rubrica  sul modello e  spesso riportando   gli articoli   dello speciale gente&paesi del più  geande  quotidiano locale  nuova sardegna . 'ispirazione  per questa iniziativa  viene  da : 1) Riascoltando, il cd  riportando tutto a casa  dei Modena City Ramblers  e quello degli ex Csi il disco  di cui  ho parlato  nel  mio primppost   la terra,la guerra,una questione privata ( da cui  ho tratto  la  foto  del lotro ro album  che trovate  qui al lato ), che  erano in canna  nel lettore cd  messi  da mio fratello o mio  cugino adesso non ricordo  esattamente ,  ma   essendo stato colpito da prigrizia  acuta  non   avevo  voglia  d'alzarmi e  andare a   cambiarli ) ,ma soprattutto avvendo visitato questro stupendo blog  che  ha  lo stesso titolo dell'album dei Mcr  di una  che ho invitato   e  non ha ancora scrito , ma  che  scrive  sul  suo delle cose  eccezionali   trovato  nella mia  brutta  abitudine  al cazzeggiareo meglio  come si dice  uin sardo logudorese   \  barbaricino  nel  coglionare continuamente . 2) dal  volere  far conoscere la cultura  sarda  e la sardegna   che non sia  quella  patinata   della costa  smetralda e fuori dai circuiti turistici  . ma soprattutto   e dai pregiudizi  e stereotipi ,  sempre  invia  di diminuzione negli ultimi decennio , ma  ancora  molto  forti ,  nei  confronti  da parte dei continentali (  come noi chiamiamo  voi  della  penisola )   su  noi sardi  che  ci definiscono  senza  conoscere la storia  la cultura   e l'antropologia  : assasini ( in quanto in alcune parti dell'interno si pratica a ncora la desamistade   cioè le faide ) , pastori( in quanto  essa pè ancora  soprattutto nell'interno  anche se  trasformata  con gli agriturismi) però elogiano la nostra cucina  eipocritamente la costa smeralda ( paradiso   dei vip  , la maggior parte  , spocchiosi  )  e il primo nobel  femminile italiano  la scrittrice  grazia deledda . Lo so che  tale inizativa  darà adito a lamentele   fra  chi  di voi ( vedere non apepna sarà ripristinata la tag )   odia copia e incolla o  chi cree  al blog ( guarda caso non più  attivo  mentelucente  ) o  il mio "dossier" del sito  dil bynoi (  falso e   vicino alla callunnia  ,  fatto di  estrapolazionida  post ironici   e  da scherzi / battute   e miscuglio   di cose  vere --poche   e  cose  false  -- la maggior parte  )  ma  la  nuova sardegna  online  è a pagamento  e sarebbe  un peccato  ( sia per noi sardi   , che  per i non sardi )  tale patrimonio culturale e antropologico   finisse nel dimenticatoio  \  oblio ., e  visto  che io considero oltre la  contaminazione  ( il metticiato di Pera  ) la riscoperta (  ovviamente senza  estremizzzarla  )  dele proprie radici  un antidoto ai pregiudizi e stereotipi , oltre che al razzismo e  xenofobia  come  quelli di cui  parlavo precedentemente, ho deciso   che settimanalmente ( almeno per  gli articoli dela nuova ardegna )  riporterò  quella rubrica  dela nuova sardegna  . ovviamente   però tale rubrica \  categoria  sarà aperte  anche  ad altri post  o articoli simili  di quella cultura  ,  anzi quelle culture  che la  globalizzazione selvagggia  e  senso unico   stanno portando  alla scomparsa o peggio alla standardidazione  delelculture  ma ora basta  con le  chiacchere  e veniamo all'articolo vero e proprio

 








da La Nuova Sardegna   del 29\8\2005


di Giacomo mameli



Cargeghe, lo zio d’America e la «Biblioteca di Sardegna»   
«Inedita» ha dato vita a una struttura che custodisce seimila volumi di autori sardi, molti dei quali inediti 

 



C’è chi dà la parola ai vecchi. E lo hanno fatto bene anche qui, con un libro - «Raccontando, storie, fatti e personaggi di Cargeghe» - testimonianze orali «nel rispetto del linguaggio e delle forme sintattiche verbali adottate dagli informatori». Foto antiche di emigrazione e vita campestre, 150 pagine. Ma c’è un fatto nuovo. Questo è uno dei paesi più piccoli della Sardegna, pochi chilometri da Sassari, 620 abitanti, 330 metri sul livello del mare, le case dominate dal costone bianco di Giorrè che sembra una conchiglia che lo protegge, le campagne impreziosite dalla chiesa romanica di Santa Maria di Contra dove i fratelli Taviani avevano girato «Padre padrone» tratto dal capolavoro di Gavino Ledda. In questo scenario hanno voce i vecchi ma anche «i più giovani». Raccontano in un volume «Col naso all’insù» sia Cargeghe che Muros che è a due passi, definiti «nuovi paesi delle Meraviglie, tra versi di favole, filastrocche e poesie declamate dai suoi più giovani abitanti». Mattia Schintu ha scritto: «Caro Muros, sei come il sole che riscalda la Sardegna e le coccinelle ti seguono come passeri». Bianca Ruiu: «Cargeghe è piccolo e ha tanto da mangiare...L’Africa è grande e ha solo riso!».Dietro queste iniziative c’è il copyright di una associazione privata chiamata «Inedita», sorta nel 2003 come «centro di documentazione linguistica e culturale». In due anni si è imposta all’attenzione dell’isola perché ha creato la biblioteca di Cargeghe (il 90 per cento con fondi privati, il 10 per cento del Comune) facendone la «Biblioteca di Sardegna», con seimila volumi tutti sull’isola, con inediti di Grazia Deledda e Antonio Gramsci, molti testi sconosciuti della seconda metà dell’Ottocento, tutta la produzione pianistica del musicista di Samassi Lao Silesu presto consultabile on line in tutte le biblioteche pubbliche sarde. Dietro queste iniziative c’è la volontà di una ragazza-manager che sta per laurearsi in Scienza dell’educazione a Sassari. Si chiama Francesca Santoru, ha 24 anni, è di Cargeghe come la sorella Giovanna che si occupa dell’inventario dei volumi e studia Teoria e tecnica dell’informazione. Con loro Maria Stefania Campesi, da 15 anni bibliotecaria a Tula e Corrado Piana, giornalista e direttore della biblioteca. Un team affiatato e fortunato.La biblioteca nasce perché uno zio d’America ancora misterioso vuole che proprio questa biblioteca gli sia intestata visto che ha donato tutti i suoi libri a «Inedita». Di lui si sa che ha vissuto a Cargeghe e che abita a Washington, che ha sposato una donna di Bortigiadas: «I miei figli - ha confidato a Francesca Santoru - non apprezzerebbero questo patrimonio, lo dono a voi, sono duemila volumi, questi sono i primi ottocento». Ed eccoli esposti - tra computer, stampanti e scanner - sugli scaffali di questa piccola casa di cultura, sulla strada centrale, sotto un manifesto dell’Unesco «Pro sas bibliotecas publicas» e un bell’ingradimento dei costumi di Orgosolo. «Presto avremo gli altri 1200 volumi, sarà una sorpresa per tutti», dice Francesca con un bel sorriso. In attesa delle novità non resta che camminare in queste due stanzette. Ci si imbatte in un prezioso libretto dell’archeologo Antonio Taramelli. Lo ha pubblicato - negli anni ’20 del Novecento - l’Istituto italiano di arti grafiche di Bergamo per l’Istituto nazionale Luce nella collana «L’arte per tutti». Taramelli, che conosceva bene la Sardegna anche per averla percorsa con le sue gambe, titola il suo lavoro «I nuraghi ed i loro abitatori». Ecco l’introduzione che sfatava miti che ancora assurdamente resistono. Emerge un’isola «potente». Taramelli: «L’isola di Sardegna, disgiunta dalla penisola italica dal mare che prima del Tirreno ebbe nome di Sardo, indizio di una remota potenza del popolo che vi ebbe ricetto, serba di questa i testimoni monumentali, che appunto dettero all’isola l’epiteto corrente di isola dei nuraghes. Non è più possibile negare il fervore e l’attività ad una gente che lasciò migliaia di costruzioni, tutte notevoli, alcuni imponenti, destinate a scopi sociali immediati e ad una posterità millenaria».C’è la raccolta di una rivista mensile che di testata faceva «Sardegna». La redazione era a Cagliari, via Giovanni Spano 10. Ogni numero 12 pagine, qualcuna a colori. Nel dicembre del 1930 (A. XII del Fascismo) esce un editoriale di Francesco De Rosa. Titolo: «L’ospitalità dei galluresi». Agli interessati consigliamo un salto a Cargeghe per sapere di che tipo di accoglienza erano capaci - appunto - i galluresi. C’è una bella copia rilegata de «Sa divina Cumedia de Dante in limba salda» del poeta di Berchidda Pedru Casu. Il libro era di proprietà di un certo «Giuseppe Nuvoli» che lo autografa e scrive la data: 1939. La casa editrice? Francesco Nieddu & Figli Ozieri. Spulciando fra scaffali, spunta un inedito di Gavino Cossu, scrittore di Cossoine, titolo in caratteri bodoniani «Il colle del diavolo» con sottotitolo «Ovvero LUPO DORIA MALASPINA Marchese di Bonvhei, tradizione popolare sarda del secolo XIII». Esce nel dicembre del 1869 per iniziativa della «Biblioteca del Corriere di Sardegna» e forse certifica il battesimo dei gadget perché «il presente volumetto è conceduto in dono agli abbonati del giornale cagliaritano Corriere di Sardegna». C’è un timbro ex libris, dovrebbe essere del proprietario, «Uneddu cav. Bernardo, Maggiore a Riposo». Il libro è rilegato in cartone spesso di sette millimetri, sopra e retrocopertina in grigio, formato quasi tascabile, 17 centimetri di base e 27 di altezza. Il testo è diviso su due colonne con una giustezza di sei centimetri e mezzo l’una. Trenta i capitoli, 93 pagine, si comincia con Lupo Giannozzo Gabriele, nel quarto capitolo L’attentato, il nono L’amore, il XIV Fra Selvaggio: Scrittura piacevole, fluida. Nel capitolo XXX si parla appunto del «Colle del Diavolo». Cronache usuali, immutate per un paese sardo, delitti e incendi. Eccone un brano: «L’indomani, ch’era un giorno di domenica, gli abitanti del vicino borgo di Bonvhei s’erano riuniti nel piccolo piazzale della chiesa, guardando con occhio stupito lo strano spettacolo delle arse selve e del diroccato castello ancora fumante. Ognuno diceva la sua: chi narrava che gli acerrrimi e capitali nemici del marchese Lupo, i Pisani, avevano sorpreso il castello, fatto prigioniero il barone e a quello dato il fuoco. Chi diceva che lo stesso marchese aveva di propria mano incendiato il castello, indi,...lanciatosi framezzo ai vortici delle fiamme, fosse in essa miseramente perito unitamente ai suoi familiari». Aggiungete che la biblioteca più privata che pubblica di Cargeghe ha avuto l’intelligenza di creare un ufficio stampa competente, attento alle cronache, ai fatti culturali che contano. Qui si è capito che il marketing territoriale non si inventa dall’oggi al domani e che la comunicazione non è un optional ma una necessità. Per cui questo paesino è uscito dal silenzio e ormai crea feeling anche con i grandi eventi sociali. Ultimo, in ordine di tempo, la partecipazione al salotto letterario della sesta edizione «Sardegna in banchina» in mezzo al concerto di sartie delle vele latine di Stintino. Sabato i miti e le leggende sarde con le voci di Franco Fresi e Maria Lai presa d’assalto da fans dell’artista di Ulassai giunti da tutta la Sardegna. Venerdì la serata di Stintino era firmata Cargeghe con le letture e gli approfondimenti delle opere di Pier Giorgio Pinna («La Sardegna prima della Storia») e di Giacomo Pisu («Dai dinosauri ai popoli del mare»). Per concludere con la proiezione del documentario «Nois» promosso proprio dalla «Biblioteca di Sardegna» con la voce di Franca Masu e le note del musicista Marcello Peghin.Anche qui sono stati esposti manoscritti - anche inediti - di Grazia Deledda, Antonio Gramsci, Camillo Bellieni, dell’archeologo Antonio Taramelli. E in sottofondo gli echi delle musiche di Lao Silesu interpretato dal pianoforte di Roberto Piana prima con dieci piéces brevi dalla prima incisione mondiale di «Feuilles éparses», un notturno in la minore e un altro in mi maggiore, un madrigale, una «Sérénade Passionée». Il tutto sotto il nome di Cargeghe. L’amministrazione comunale è guidata da un pensionato, Giuseppe Taras. Franco Spada, 32 anni, impiegato al Comune di Sassari, vicesindaco, dice: «Questa biblioteca dà valore aggiunto al nostro paese ma rappresenta un arricchimento per tutto il territorio». Tra poco verrà creato un consorzio anche con Florinas e Muros. Francesca Santoru e il suo gruppo cominciano a essere emulate. I motivi sono evidenti. In meno di due anni hanno animato un paese prima agonizzante. Nel dicembre del 2003 una mostra fotografica sull’aspetto architettonico di Cargeghe, nel luglio del 2004 la pubblicazione del libro «Cargeghe nelle cronache dell’Otto-Novecento» di Giuseppe Ruiu. Nella prefazione Francesca Santoru spiega: «Ritratti tra onirici e simbolici, ora cronachistici e documentari, per raccontare, tra storia e leggenda, il fascino di luoghi evocativi, lontani dall’impetuosa ingiuria del tempo». E giù titoli e testi di pezzi usciti tra il 1882 e il 1925 su «La Sardegna» e soprattutto su «La Nuova Sardegna». Poca bianca, molta nera, anche «cronache agrarie». Una vecchia di 70 anni, assassinata e derubata, L’eccidio di Codrongianos, un brigadiere ucciso e un carabiniere ferito, Scuole serali e festive nella provincia di Sassari e poi una cronaca di maltrattamenti di animali: «Un asino bastonato- Cargeghe - Furono contravvenzionati di santa ragione, dai carabinieri che li colsero in flagrante, certi F.G. e B.A. i quali si divertivano bastonando un asino...molto asinescamente. 16 aprile 1893». E una visita postelettorale «dell’avvocato Berlinguer che alle elezioni del 1924 prende 76 preferenze, 25 Segni, 6 Bellieni». Serata galante: «Uno dei cavalieri, il signor Andrea Bazzoni fu Giovanni offrì a donna Maria Berlinguer un mazzo di fiori».E i frequentatori della biblioteca? Il numero cresce, da Cargeghe e dintorni e da tutta l’isola, dai due atenei sardi. Da Iglesias sono venuti in molti a leggere e a sentire Lao Silesu. Avant’ieri c’era una ricercatrice dell’Università di Bordeaux, la settimana scorsa un’insegnante di «Ca’ Foscari»: entrambe per avere maggiori notizie su Lao Silesu e dei suoi rapporti con Gavino Gabriel. In attesa dei nuovi 1200 volumi Lao Silesu è oggi il richiamo forte. Grazia Deledda gli aveva scritto: «Se Ella dovesse nuovamente degnarmi di una visita non mi sentirei mai interamente soddisfatta e vorrei udire ancora dieci, cento volte, quei brani meravigliosi che brulicano vaghi e irrequieti nella mia mente». Giacomo Puccini: «Mio buon Silesu, anche questo gentile e artistico lavoro è tutto profuso di quella incantevole dolcezza che sai riservare in tutte le tue composizioni rendendole care». Apprezzamenti inediti che ci ha fatto conoscere la «Inedita» di Cargeghe. Che merita l’apprezzamento della Sardegna.


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 Fra i gioielli un manoscritto di Bellieni   Un biglietto che l’ideologo del Psd’Az inviò da Trieste nel 1927 

 Nel biglietto da visita si leggeva: CAMILLO BELLIENI. Caratteri in romano antico, nome e cognome in maiuscolo in corpo 14. Sotto, corpo 6, sempre tutto maiuscolo, «DOTTORE IN LEGGE E FILOSOFIA». Il biglietto era allegato a un manoscritto inedito del principale ideologo del Partito sardo d’azione, ora conservato nella biblioteca di Cargeghe. Bellieni (Thiesi 31 gennaio 1893- Napoli 9 dicembre 1975) scrive da Trieste a un «Caro Boj» nel 1927. Anni bui del fascismo che aveva emarginato il grande pensatore federalista. Il Boj - documenta lo storico Manlio Brigaglia - è il sassarese Antonio Boj, massone, studioso di Giovani Maria Angioy. Boj aveva analizzato a fondo il pensiero di Angioy in un libro che raccoglieva documenti pubblicati nel 1925. Boj era stato contestato dai sacerdoti sassaresi Sebastiano Pola e Damiano Filia ai quali non piaceva una lettura laica della storia sarda. Boj invia il suo lavoro a Bellieni che gli risponde il primo gennaio. Ecco il testo integrale.«Caro Boj, scusi del ritardo nel ringraziarLa del suo cortese invito. Sono stato molto lieto di rileggere una pubblicazione che tanta luce manda nella storia sarda e che avevo già da tempo, del resto, meditato. Caro Boj, io non da oggi pensavo di recensire il suo libro, avevo anzi intenzione di pubblicare delle mie considerazioni su di esso, sul volume del Pola, e sul Manno. Spiacevolmente le riviste su cui si poteva un tempo scrivere sono morte. Lei comprende perfettamente come sia per me difficile in questo periodo pubblicare. Ad ogni modo riprenderò l’argomento. Un giorno.... Suo, Camillo Bellieni».
 
 con questo  è tutto alla prossima  settimana 

Senza titolo 747


Vi veri veniversum vivus vici

Senza titolo 746


Nonostante tutto credo ancora all’intima bontà dell’uomo... Vedo il mondo mutarsi lentamente in un deserto, odo sempre più forte l’avvicinarsi del rombo che ucciderà noi pure, partecipo al dolore di milioni di uomini, eppure quando guardo il cielo,penso che tutto si volgerà nuovamente al bene,che anche questa spietata durezza cesserà,che ritorneranno l’ordine, la pace, la serenità


Anna Frank

NESSUN VASCELLO




 


Non esiste un vascello veloce come un libro
per portarci in terre lontane
né corsieri come una pagina
di poesie che si impenna
questa traversata
può farla anche il povero
senza oppressione di pedaggio  -
tanto è frugale
il carro dell’anima.


 There is no Frigate like a Book
To take us Lands away
Nor any Coursers like a Page
Of prancing Poetry -
This Travel may the poorest take
Without oppress of Toll –
How frugal is the Chariot
That bears the Human soul.


 Emily Elizabeth Dichinson nella breve lirica, attraverso la metafora del vascello, ci mostra che il viaggio più esaltante è quello dell’anima. Con la fantasia, infatti, ognuno di noi può viaggiare in un’infinità di mondi e luoghi lontani senza pagare il pedaggio. Un libro permette di conoscere e apprezzare terre lontane,di compiere viaggi nel passato o nel futuro, di ricreare suggestioni, di evadere dalla solitudine


29.8.05

chiaccherata nelle versi frasche

Visto che durante la stagione estiva alla tv ( sia quella pubblica  che quella privata , anche se  ormai  sonio tutt'unotanto  da non riuscire a distinguerle ) non  c'è niente  d'interessante --- salvo alcune cose  di notevole  spessore  e ben fatte   come ad esempio la trasmissione   enigma di C.Augias  su  rai tre  il venerdi sera -- se non repliche  di film ( belli e   e meno  belli ) già dati e stra' dati , esco  la notte , cercando di  non tornare  ( senza quasio mai riuscirci )troppo tardi  in quanto  n la mattina  ( eccetto il sabato e la domenica,salvo urgenze varie ) devo alzarmi presto alle 07.00 x andare al lavoro alle  08.00 .Proroprio  giovedi scorso  sono  rientrato 01.00. e  forse anche  di più tardi , visto che la  discussione intrapesa   con  Giampaolo e  Alessandro amici  delle superiori , in realta il secondo è un  conoscente ,ma  per  brutta  abitudine  ( nonostante  le  fregature e  le inculate   che   mi hanno dato )  considero tutti  amici , se mia madre  non mi avesse  chiamato prima  al cellulare --- il quale  me lo ero dimenticato a casa fortunatamente spento --- e poi al bar\ caffe  letterario  dietro casa . L''argomento della chiaccherata  oltre i soliti  ricordi  di scuola  , e post diploma  , di  compagni di clase    e di altri  amici \  conoscenti  , di  e x prof ,e  di ex  compagni  di clase  e non  , di  ragazze  , e situazione politico \  culturale  del nostro amato odiato  paese  . Ad  un certo punto verso  le  23.30-00.00 si parla  dellla professione  di Alessandro   e  del suo sito ( in questo momento  non ricordo  l'url) e del  mio blog .  Egli  mi ha detto  bello ma  troppo caotico  e  politicizzato .Mi ha inoltere   rimproverato   e delle  mei contraddizioni , in quanto  : << (....)  ma  come  dici di odiare la politica e i politicanti  e  poi  nei  fai , anzi  ne fate , largo uso  ;  dici  d'essere obbiettivo  e  a  volte sei schierato   e  un po' fazioso, anzi  lo siete  visto  che il tuo blog  è  collettivo   come si può notare dai tuoi  post e dei tuoi  iscritti    e  che il blog  è   utopistico come la  democrazia  >>. Nel  dibattito  si è inserto Giampaolo dicendomi  che  : <<  tu ti nutri  e  cosi alcuni dei tuoi utenti , molto di illusioni e siete   degli illusi  e che  dobbiamom stare  con i piedi per terra  >>  Io replico priama  Giampaolo  :<< E' vero , ogni tanto  mi capita  di cadere nell'illusione  , tanto sonos tato abituato  in passato , come puoi anche notare dai  miei primi  scritti   del blog ,  a nutrirmi , anzi a  costruire la mia opera  d'arte  ( ovvero la mia vita  )  di illusioni , ma poi ho cambiato perchè  ho aggiunto  aa  esse le utopie in quanto avevo preso come punto di riferimento  una stroria di Dylan Dog ( no chiedemi quale perchè non la ricordo )  in cui affermava  che meglio   credere nelle utopie  che in niente  e  una   bellissima frase  , che  uso  ancora  adesso ,  di "tenero skassakazzo "  canzone   Vinavill (  gruppo  Ska  di Messina  di cui trovate  l'url fra i miei link  )    che fa  :  Tra tanti falsi e dolori,meglio le illusioni!\Fra tanti grigi colori, le allucinazioni!\Tra tanti veri coglioni, voglio i meloni !! / Fra tanti falsi valori, le rivoluzioni !! ....( qui il testo  completo   e cliccate in quanto il sito  è costruito  con flash  player  sulll'icona  a forma di libro ) >> Sia  Lui che   Alessandro mi hanno chiesto  : << come se  passato   all'abbandono delle illusioni  e  a colticare l'utopia >> ?  Ecco che io replico  prinma ad entrambi  << Da  alcune esperienze  personali  e dalla   distruzione    da parte dela realtà   di ciò che m'ero costruito  e   poi   rivedendomi il film  terra  e libertà  di   Ken Loach >>. Ad Alessando : Leggiti  o  rileggeti  "speranze" di Mario Capanna  E'  vero  sono caotico   ma vedi è nel  caos   e nell'imprevvedibilità e nella  contaminazione dele  culture  e  delle  arti ( unico antidoto al razzismo come  puoi notare  dall'ultima "uscita"  di pera ( vedere  post  precedente   e  alla  globalizzazione  neoliberista  e a  senso  unico  e  mono culturale   , ovvero quella  che un tempo  veniva  chiamata l'omologazione culturale  ) si  crea meglio e ci  sono  migliori  spunti per  affrontare  la realtà  a  360° gradi  ( prendi  ad esempio il blog  di mario pischedda oppure anche qua  o quello di  una  mia utente  o cdv --- come  preferisco chiamarla io --- e  il suo stupendo blog maree ) . E  poi  E poi come    ti dicevo  prima  l'utopia  è sempre stata un grande  punto di forza  per  tutti quei movimenti  internazionalisti e di liberazione    dalla  dominazione  dei regimi coloniali  di [SIC] noi Europei ( sostituiti in maniera più subdola  dagli Americani ) e per  la sinistra internazionalista e mondiale che non è  solo ed  esclusivamente   quella di formazione e\o d'ideologia  comunista (massimalista) come crede la  maggior  parte  della  gente  >>. Ecco che Lui mi   replica : <<  Concordo  , pero  vedi , anche  li dovremo stare un po'm più attenti alel sfumature  e alle definizioni . Ma Laureano --  protagonista  del  romanzo "tempo perso"di Bruno Arpaia " --- il vecchio combattente della  guerra  civile spagnola  che dice nel romanzo  :<< (..) adesso tutti parlano di non lasciar  morire  l'utopia ,ma  a me , dico al verità   questa parola  non mi  è maio piaciuta  ... quella di Hitler  non era  forse  un utopia  ? e quella di  Stalin   il  baffone ? . Preciso uguale . E' il libero emrcato   e  kimer  rossi   ? Pure  . Si sono visti dopo i risutati  ... tutte le volte che qualcuno prova  a realizzarla ecco che spuntano  i poliziotti , i Lager , [i Gulag] , o la miseria nera per  due terzi del mondo.  Dovremo lasciarla fuori dala storia  , l'utopia  ...  bisognerebbe  trovare   qualcos'altro che nello stesso tempo   ci faccia sognare  e snon sogfnare , dormire con gli occhi ben aperti,pensare e non pensare  >> Stavo per  replicare  quando Alessandro  viene  chiamato  che  Giampaolo mi anticipa nella riposta,intervenendo nella discussione in corso << forse una  risposta   al problema che  stavate discutendo prima potrebbe trovare una soluzione  nella  definizione che da  dell'utopia un  bravisssimo scrittore Latino Americano Eduardo Galeano [ per chi non sapesse chi  è  trovate   su questo sito ] oltre  che nel collegamento precedente , informazioni su  di lui ] "L’utopia è come l’orizzonte: cammino due passi e si allontana di due passi. Cammino dieci passi, e si allontana di dieci passi. L’orizzonte è irraggiungibile. E allora, a cosa serve l’utopia? A questo: serve per continuare a camminare.” >>. Ecco che  mentre ritorna  Alessandro  io rispondevo a Giampaolo :<< Infatti,concordo in pieno con  tale  definizione di Galeano mi sembra  la più  appropriata  a quella  citazione   fatta  da  Alessandro perchè essa sgombra  il campo  dagli equivoci  e --- come  dice  il personaggio\  protagonista del romanzo citato  da Alessandro -- mette in risalto io  ruolo propulsivo  delle  utopie  e la  loro funmzione  nella storia  nel bene e nel  male vedere oltre  gli esempi prima citati anche   l'illuminismo  e la dichiarazione dei diritti dell'uomo.L'utopia deve avere  la qualità di un faro irragiungibile  , Quando pensiamo d'averla catturata , ma in reltà la stiamo travisando ,  perchè  in realtà le neghiamo la mobilità continua  che ne costituisce l'essenza : allo stesso tempo ,neghiamo a  gli altri la possibilità  di arricchirla  con nuove idee e  nuove proposte etiche  : Pensare d'aver raggiunto  l'utopia  o   di stare   a realizzarla  porta di dritti  al filo spinato .  E   Si  è visto  nei pesi socialisti  o nel mostruoso esperimento cambogiano >>  Poi Alessandro  mi stava  rispondendo quando   arriva il cameriere  dicendomi   che  .... beh lo sapete già  . Adesso  Speriamo di riuscire  ad incontrarli ancora ,per  salutarli  bene  ed eventualmente  di farmi dare ioro email per poter  riprendere   se non ci si riesce  a  farlo a voce la  discussione  su tale argomento  visto che  in questi giorni  devono  partire in "continente" (espressione\termine con cui noi  sardi  chiamiamo quelli abitano o  emigranti  della sardegna  vannno a lavorare  o ad abitare   nella penisola   )  .




P.s


i nomi qui riportati sono  ovviamente  di fantasia  per  rispetto  alla privacy delle persone  in questione . Mentre la  sudettadiscusione  è avvenuta  realmente  



 

Senza titolo 745


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Attesa di un sogno...


attimi di gioiosa follia...


istanti senza tempo...


inquietante tormento di un amore finito.


La  sola speranza di un perdono


mi permette ancora di pensare


che saremo ancora solo noi due.


Ora


 che sopraggiunge la notte


 privandomi della libertà di parlare al tempo


ora


che la quiete è una nota stonata


sul mio cuore infranto


ti vorrei....


 accanto


_________________________


Silvana Bilardi

Senza titolo 744




Gocce di pioggia

Gocce di pioggia
scivolano lentamente
sospirando
volteggiano
sul mio volto
sulla mia bocca
a dissetarmi di te

le sento scorrere
sui miei capelli
che carezzano piano
la schiena
in un fremito di sensi

gocce di pioggia
lungo il mio corpo
mentre i vestiti si addensano
a bagnarmi la pelle
entrando nella voragine
delle miei carni
a far fluire il sangue
più in fretta
e perdermi
in un pensiero
a riempirmi
ancora una volta di te

ascoltando il battito
dei nostri cuori
che s’innalzano al cielo

Quando ci vuole, ci vuole!



Un pò di relax...

in tempo di crisi e di fame busa e non si vuole emigrare meglio addattarsi a tutti i tipi di lavoro anche queli per cui non abbiamo studiato la storia di La scommessa di Paolo Ladu, noto “Cipolla”: lava vewtri da 40 anni

  dala nuova  sardegna   9\1\2025  di Valeria Gianoglio Nuoro La bottega di Paolo Ladu, noto “Cipolla  "è un furgone vissuto, un ampio...