da http://www.qelsi.it/
Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
11.5.12
Peppino Impastato eroe solo della sinistra? Lui del Pci non ne voleva sapere
articolo interessante , peccato che nelle ultime righe pisci fuori dal vaso e ritorni il bieco odio anticomunista
da http://www.qelsi.it/
da http://www.qelsi.it/
10.5.12
de andrè le storie d'ieri più attuale che mai
ringrazio l'amico tassinari per il video
Mio padre aveva un sogno comune
condiviso dalla sua generazione
la mascella al cortile parlava
troppi morti lo hanno tradito
tutta gente che aveva capito.
E il bambino nel cortile sta giocando
tira sassi nel cielo e nel mare
ogni volta che colpisce una stella
chiude gli occhi e si mette a sognare
chiude gli occhi e si mette a volare.
E i cavalli a Salò sono morti di noia
a giocare col nero perdi sempre
Mussolini ha scritto anche poesie
i poeti che strade creature
ogni volta che parlano è una truffa.
Ma mio padre è un ragazzo tranquillo
la mattina legge molti giornali
è convinto di avere delle idee
e suo figlio è una nave pirata
e suo figlio è una nave pirata.
E anche adesso è rimasta una scritta nera
sopra il muro davanti casa mia
dice che il movimento vincerà
il gran capo ha la faccia serena
la cravatta intonata alla camicia.
Ma il bambino nel cortile si è fermato
si è stancato di seguire gli aquiloni
si è seduto tra i ricordi vicini i rumori lontani
guarda il muro e si guarda le mani
guarda il muro e si guarda le mani
Keith, il graffittaro di Matteo Tassinari
.
I "Radiant babies" di Haring
di Matteo Tassinari
E’ il 1980. Metropolitana di New York. Un ragazzo dinoccolato, con gli occhiali tondi e piccoli, disegna con un gessetto bianco, vecchi pannelli e setole lift o right che ricoprono vecchi manifesti pubblicitari. La gente lo guarda stupita dalla velocità dell'esecuzione artistica di quel giovane armato di bombolette spray fino ai denti. Deve finire in fretta, prima che arrivi la polizia, ma spesso non riesce a scappare in tempo. Ha passato molte notti in numerosi distretti di polizia. Dischi volanti, bambini che camminano a carponi, cani a sei zampe, il volto di un topolino, cingolati stilizzati, sottomarini in mari d'acqua rossa, sono i segni che compongono la "geroglificità" di Keith Haring, l’artista americano ucciso dall’Aids a 32 anni
Keith Haring
Destinato a diventare uno degli esponenti più rappresentativi e originali della corrente neo pop, Haring nasce in Pennsylvania nel 1958. Inizia a lavorare per le strade di New York negli anni ottanta, quando l’espansione e la passione per l'arte contemporanea trova il suo apice. Figlio della cultura di strada, parto felice della cosiddetta Street Art Newyorker, prima della sua consacrazione all'interno del mondo “ufficiale” dell’arte mondiale. Nel 1978 entra alla School of Visual Arts di New York, diventando noto nei primi anni '80 con i Murales realizzati nelle metropolitane e, più tardi, con i lavori esposti qua e là, fra Club e assembramenti di vario genere e "vernissage" più o meno improvvisati inzuppati d'alcol
Ma qual è il significato delle storia artistica di Haring? Nient’altro che offrire finestre sull’immaginario. Personaggi e paesaggi arrivati dal sogno sono talmente affascinanti che alcuni collezionisti li hanno strappati e rubati, notte-tempo, dai metrò. Viaggiatore esistenziale ed artistico, Haring, trova le sue radici artistiche proprio nel surrealismo europeo
Post on line
Amelya, una mia cara amica, mi ha ricordato che di Keith Haring c'è traccia, eccome, anche in Italia. Nel muro della stazione Leopolda di Pisa, decine di artisti italiani, ricordarono Keith disegnando un Murales che riporto qui sotto linkatomi dalla cara Amelya. Da ricordare, inoltre, che Keith Haring scelse Pisa per disegnare nel 1989 "Tuttomondo", opera di 180 metri quadrati e ultimo capolavoro prima della sua morte. Per questo Pisa lo ricorda e ringrazia il più grande graffettista al mondo
Il Murales disegnato da numerosi artisti a Pisa dedicato a Keith Haring
L’intreccio fra sessualità e macchine, evidenziano un aspetto della più vasta tematica del repertorio di Haring, e intuisce come la Tv e il computer, s’intrecceranno fra esseri umani come quasi fossero diventati un prolungamento della nostra vita quotidiana. E’ una visione apocalittica che vede l’individuo, come vittima delle macchine. Lo accoglie, ti pareva, sotto la sua ala protettiva Andy Warhol, il guru della Pop Art. Haring viene introdotto così e forse rovinato per un breve periodo a fenomeno di massa, come voleva il mecenate dai capelli grigi a caschetto stile spaghetti e di origini slovacche, nel mondo della Pop Art di New York. Conosce gli esponenti più singolari del graffittismo di frontiera, emergendo dalla scena artistica newyorkese durante il boom del mercato dell'arte degli anni ’80, avvicinato da artisti del livello di Michel Basquiat, Richard Hambleton e Barbara Kruger
Sopra, lo stile "Radiant babies"
Nel 1982 allestisce la prima mostra personale, a cui seguono una serie di successi internazionali. Partecipa a prestigiose mostre collettive e alla fine del 1983 tiene una personale dal gallerista armeno Sheprasi. Qui intraprende un viaggio nella scultura, costruisce totem che ricordano gli antichi rituali degli indiani, ma ricordano sempre il diritto al disordine e al caos. Occupa inoltre un palazzo in Times Square realizzando la mostra Times Square Show. Nel 1985, decide di riprendere la sua attività di grafettista all’aperto, attraverso la realizzazione di Murales come nella tradizione messicana, un ritorno alle origini di ciò che consacrò il suo successo. Fino ad una pittura con soggetti politici, religiosi o etnici. Dipinge nel centro di Manhattanshop Central, un muro lungo15 metri alto 2 , un plot semiotico contro il Crack, la droga che uccide in 3 o 4 mesi, intitolato dall'artista stesso semplicemente: “Crack is wack”, tradotto, “Il crack è una porcheria”. A partire da queste operazioni legate alla cronaca, Haring, adotta il metodo "Murales" per denunciare la seduzione del male e sottolineare il suo impegno personale nel sociale. Da qui inizia ad essere tempestato di commende di lavoro per amministrazioni comunali come Boston e San Francisco. In questo fermento d'idee e opportunità di lavoro, Parallela alla produzione dei Murales viaggia anche il pittore, sesso e visionarietà ricordano i dipinti di Hieronymus Bosch, secondo Stephane Cosman Connery, noto e temuto gallerista di New York ma nelle mani di Christie, società americana internazionale che offre aste d'arte nata nel 1766 e acerrima, quanto spregiudicata rivale del suo equivalente europeo, la casa d'asta londinese Sothebys
Video retrospettiva dedicata alle opere di Keith Haring
Nel 1986 apre il primo Pop shop personale a New York, dove il pubblico può acquistare gadgets e guardare l'artista al lavoro e comprare produzioni dell'artista quotatissimo già da vivo, cosa che accade, come saprete, raramente, soprattutto con gli artisti nati e arrivati dalla strada, come l'amico Basquiat ennesima riprova del colpo di genio. Ormai giunto all’apice del successo, nel 1986, in un’intervista al Rolling Stone American dice pubblicamente di essere in stato di Aids conclamato. Morirà due anni dopo, all’età di trentadue anni il 16 febbraio 1990. I suoi "Radiant babies" (meglio conosciuti come gli omini che irradiano) e i "Barkings dogs" (cani che latrano), immersi in un flusso grafico che ha dato vita a un linguaggio visuale inedito e inconfondibile, e che colorano tutt’oggi spazi ad alto contenuto artistico e pubblico in molte città del mondo, Londra, Mosca, Berlino, New York... Opere d'arti per il gusto di chi ha fame d'immagini: “Mi è sempre più chiaro che l'arte non è un'attività elitaria riservata all'apprezzamento di pochi. L'arte è per tutti e questo è il fine a cui voglio lavorare”. (Keith Haring).
Pubblicato da matteo.mattax@gmail.com
Addio allo scrittore Stefano Tassinari
Ha combattuto con ostinata serenità per otto anni contro la malattia. Ecco tutta la sua carriera Lascia il tuo ricordo
Bologna, 8 maggio 2012
Stefano Tassinari, scrittore e organizzatore culturale, è morto ieri sera dopo aver combattuto con ostinata serenità per otto anni contro la malattia” (guarda le foto). E’ quanto fa sapere una nota del Comune di Bologna.“Alla moglie che gli è sempre stata accanto con dedizione e passione, ai familiari e agli amici voglio esprimere il mio personale cordoglio e quello dell’amministrazione comunale tutta”, aggiunge il sindaco Virginio Merola.Tassinari, nato a Ferrara, aveva 57 anni.Dopodomani, giovedì 10 maggio, dalle 9 alle 18, nella Sala d’Ercole di Palazzo d’Accursio verrà allestita la camera ardente per l’estremo saluto a Stefano Tassinari.
La carriera di Tassinari
Tassinari ha pubblicato cinque romanzi e suoi racconti sono presenti in una decina di antologie, pubblicate in Italia e all'estero. Tra i suoi libri ''All'idea che sopraggiunge'' (Corpo 10, 1987), ''Ai soli distanti'' (Mobydick, 1994), ''Assalti al cielo. Romanzo per quandri'' (Calderini, 1998; Perdisa, 2000), e il cd letterario ''Lettere dal fronte interno'' (Mobydick, 1997, con musiche di Roberto Manuzzi e la partecipazione di Mauro Pagani). Per la Marco Tropea Editore sono usciti ''Il vento contro'' (2008), dedicato alla figura del militante trotskista Pietro Tresso detto Blasco, ''L'amore degli insorti'' (2005), ''I segni sulla pelle'' (2003) e ''L'ora del ritorno'' (2001). ''L'ora del ritorno'', ''I segni sulla pelle'' e ''L'amore degli insorti'' rappresenta una sorta di trilogia della memoria: dopo una vicenda di lotta partigiana e una sui giorni del G8 a Genova, Tassinari ha chiuso il suo progetto con una storia che parla della sua generazione e in particolare degli anni Settanta.
Dopo aver pubblicato cinque romanzi "a impianto storico", incentrati sui grandi conflitti del Novecento, Tassinari e' tornato nel suo ultimo libro, ''D'altri tempi'' (Edizioni Alegre, 2011) al "passo breve" dei racconti. Dieci testi tutti legati tra loro e incentrati su personaggi e fatti reali: dall'ex chitarrista dei Rolling Stones, Brian Jones, ai due studenti uccisi dalle forze dell'ordine, Roberto Franceschi e Francesco Lorusso; dal Festival di Parco Lambro alla morte in un manicomio giudiziario dell'attrice del Living Theater, Carolyn Lobravico; dal "Bloody Sunday" irlandese ai desaparecidos argentini e all'ultimo prigioniero garrotato dal regime di Francisco Franco; dalla discussa eliminazione del leader del Black Panther Party all'apertura degli ospedali psichiatrici. Storie "D'altri tempi", che riportano il lettore dentro gli ambienti generazionali, politici, culturali e psicologici degli anni Settanta.
Autore di testi teatrali, letture sceniche e di programmi radiofonici per Rai Radio 3, Tassinari e' stato ideatore e direttore artistico di varie rassegne letterarie, tra le quali ''La parola immaginata'' e ''Ritagli di tempo'' (Itc Teatro di San Lazzaro). Tassinari e' stato autore di documentari televisivi girati, oltre che in Italia, in Nicaragua, Spagna, Francia, Portogallo ed ex Jugoslavia. Ha curato la messa in scena di decine di opere letterarie di scrittori italiani e stranieri, collaborando con attori (tra gli altri Leo Gullotta, Marco Baliani, Ottavia Piccolo, Antonio Catania, Matteo Belli, Ivano Marescotti, Laura Curino e Renato Carpentieri), musicisti (tra gli altri Paolo Fresu, Riccardo Tesi, Mauro Pagani, Yo Yo Mundi, Te'tes de Bois, Mario Arcari, Armando Corsi, Antonello Salis, Daniele Sepe, Patrizio Fariselli, Jimmy Villotti, Paolo Damiani e Gianluigi Trovesi) e fotografi (Mario Dondero, Giovanni Giovannetti, Tano D'Amico, Raffaella Cavalieri, Luca Gavagna e Dario Berveglieri).
Vicepresidente dell'Associazione Scrittori Bologna, ha scritto di letteratura su quotidiani e riviste.Tassinari e' stato direttore e fondatore di ''Letteraria'' (rivista semestrale di letteratura sociale), legata dapprima ai nuovi Editori
Riuniti e poi dal 2010 alle Edizioni Alegre.
LETTERA APERTA A VALENTINA NAPPI sul suo post del suo blog del 10\5\2012t del
Spett Valentina
Leggendo il tuo blog , pieni di spunti e argomenti interessanti che permettono di conoscere meglio la tua persona e non identificarti solo come un attrice , mi chiedo ma che cavolo lo fai un blog ) non permetti alla gente , anche con moderazione o sotto registrazione , di commentare. Lascio qui il mio commento al tuo ultimo post
suicida a Pompei io non provo nessuna pena
Non provo nessuna pena per la persona che oggi si è suicidata a Pompei lasciando una lettera contro Equitalia. Nessuna pena. Solo disprezzo. Puro disprezzo.E disprezzo anche il vescovo, che ha proferito le seguenti, a mio avviso squallide, parole: ”La gente si sente abbandonata. Anch’io durante la supplica ho detto di sentirmi abbandonato dalle istituzioni. Anche Gesù sulla croce si è lamentato: sono vicino e solidale ai familiari di quest’uomo”. Accostamento indegno. Specie perché si tratta di un suicida, e a parlare è un vescovo cattolico.
che mi sembra un troppo cinico , e troppo ( scusami per la vecchia parola desueta sempre più dal punto di vista politico e culturale in quanto : << ( ...) Oggi Contessa ha cmbiato sistema,si muove fra i conti cifrati / ha lobby potenti ed amici importanti /e la sua arma più forte è comprarti,/la sua arma più forte è comprarti !/ (....) non rinnego la mia vecchia strada /
L'utopia è rimasta la gente è cambiata,/la risposta ora è più complicata! >> da Mia dolce rivoluzionaria dei Mcr qui il resto della canzone ) Classista
Posso capire il tuo disprezzo verso il prete perché magari sei atea o lo giudichi ipocrita .Ma ma non verso chi si è suicidato perchè : << ( ...) Credo che non è giusto giudicare la vita degli altri, perché comunque non puoi sapere proprio un cazzo della vita degli altri (....) >> da
Hai, scusa la durezza ma io preferisco la chiarezza la franchezza anche se dura all'ipocrisia e al tutto va bene , il cinismo gratuito , hai perso un'occasione per tacere . Ora non è che voglia metterti bavagli di sorta , ma avrei preferito il silenzio ( in questo caso vedi video sopra ) è la soluzione migliore sia al cinismo che al buonismo di circostanza .
ciao è stammi bene
intervista macata a Valentina Nappi
Credevo che dopo Moana Pozzi le pornostar successive , non ci fossero più pornostar con cervello invece , guardando ( in replica non ho fatto in tempo a vederlo il 30 maggio , il programma della Costa Magna trovate sotto il video ) ho scoperto Valentina Nappi foto a sinistra
dal suo blog http://www.inpuntadicapezzolo.it |
Su di Lei alcuni dicono su che ,---- il resto sono solo offese gratuite che neppure riporto talmente sono volgari e poco utili al post , altre che parlano senza comprendere e giudicano \ condannano : << Credo che non è giusto giudicare la vita degli altri, perché comunque non puoi sapere proprio un cazzo della vita degli altri. Credo che per credere, certi momenti ti serve molta energia monologo di Freccia alla radio tratto dalla pagina radio freccia di wikiquote.org citazioni sul film radio freccia ) ---- << Il porno risponde ad esigenze umane semplici, chiamale banali. Perchè senti il bisogno di intellettualizzarle >>oppure << Non ha un briciolo di erotismo sta ragazza, ostenta una sicurezza nel parlare di quello che fa che ancora deve maturare. In quest'intervista sono tutti a disagio, nessuno è pronto a sentir parlare cosi apertamente di porno. Tale mestiere non va capito nè tanto meno spiegato, o si accetta o no. da Alessiuccia1234 commentando il video di youtube che trovate sotto >> . Concordo con questo secondo commento perchè ma per me il sesso non è banale sono il potere ( chiesa stato , morlae di chi comanda ) che lo rendono tale . è come la libertà è un bisogno fondamentale perchè l'uomo essendo animale è nato libero , ma poi s'è imprigionato mandando a fanculo tutto .
Lei mi sembra ed è per questo che ho deciso d'intervistarla ( almeno per ora ,sempre che non venga , ma non credo vedendo come risponde alla costa magna e alla Pivetti
venga fagacità dai media e gli succeda come è successo a kurt cobain foto a sinistra ) una che va in direzione ostinata e contraria coem sembra di capire da come si presenta nel suo blog : << Adoro quel tripudio di sensazioni che è la vita e amo il sesso. Mi piace mettere costantemente in relazione il sesso con tutti gli altri aspetti della vita. Ho uno stile di vita un po’… “fauve”: i colori accesi della mia sessualità sono i colori di Matisse, del Sacre du printemps, di Positano….
Sogno un porno che occupi un posto di primissimo piano nel mondo della cultura. Il grande porno non deve avere meno dignità della grande architettura o del grande design. È colpa della sessuofobia – vi siete mai chiesti perché sono stati pochissimi, finora, i grandi architetti/designer che “ci hanno messo la faccia” nel disegnare sexy toys? eppure un sexy toy NON è certamente un oggetto più “scemo” di tanti altri oggetti d’uso quotidiano con cui i più grandi si sono ampiamente cimentati – dicevo, è solo colpa della sessuofobia se si considera il porno un ambito “a parte”, di serie b, da confinarsi entro un ben preciso recinto. Il porno non è “mercificazione” più di quanto sia mercificazione la vendita di libri, di musica, di disegni, di software. Pensare che soltanto il sesso debba essere “non vendibile” significa paradossalmente collocarlo in una sfera più alta e “intoccabile” rispetto a tutto il resto, mentre io credo sia un ambito come tutti gli altri, che non vada separato dagli altri e che possa e debba dialogare con gli altri.>>
Ecco quello che , lascio nel vento questo mio Sos \ Message in a Bottle
magari lei o chi legge questo post come mi è capitato anni fa anche se in un contesto diverso con Paolo Tarchi mi risponda mesi dopo , quella che avrebbe dovuto essere la mia intervista ma lei non ha , gli ho scritto per 4 giorni a http://www.inpuntadicapezzolo.it/contatti forse non ha voglia , tempo , oppure non sono un giornalista da salotto tv come Costamagna o come Maurizio Costanzo oppure la tesi più probabile è lo dice lei stessa in questo post e in quest'altro nel suo blog
magari lei o chi legge questo post come mi è capitato anni fa anche se in un contesto diverso con Paolo Tarchi mi risponda mesi dopo , quella che avrebbe dovuto essere la mia intervista ma lei non ha , gli ho scritto per 4 giorni a http://www.inpuntadicapezzolo.it/contatti forse non ha voglia , tempo , oppure non sono un giornalista da salotto tv come Costamagna o come Maurizio Costanzo oppure la tesi più probabile è lo dice lei stessa in questo post e in quest'altro nel suo blog
quando hai preso la decisione di entrare nel porno ?
prostituzione in quartieri a luce rossa o case chiuse ?
esiste secondo te la pornodipendenza ?
vista la tua sensualità erotica perchè ha scelto il porno anzichè l'eros ?
ho letto da qualche parte non ricordo dove perchè ho riformattato il pc : << che il porno possa essere un territorio di ricerca, non c’è dubbio ma, dipende dal tipo di porno, quello di youporn e pornotube non è certo l’avanguardia della libertà sessuale. Mi sembra solo un’altra de “il prodotto sono io” >> che ne pensi ?
melissa p ( cento colpi di spazzola ... 2003 , L'odore del tuo respiro 2005 e l'altro sagggio del 2006 . poi mi ha stancato l'ho trovata conformista e noiosa ) o carolina cutolo ( pornoromantica ) ?
conformismo o trasgressione ?
esibizionismo o normalità ?
9.5.12
sogno
ricollegandomi a questo e questo mio post precedente prendo questa poesia da fb di un amica , inizialmente non sapevamo chi fosse poi Daniela Lupi ci ha citato la fonte Thomas Borge, Nicaragua
"L’uomo che non è capace di sognare
è un povero diavolo.
L’uomo che è capace di sognare
e di trasformare i sogni in realtà
è un rivoluzionario.
L’uomo che è capace di amare
e di fare dell’amore uno strumento per il cambiamento
è anch’egli un rivoluzionario.
Il rivoluzionario è quindi un sognatore,
è un amante,
è un poeta,
perchè non si può essere rivoluzionari
senza lacrime negli occhi
e senza tenerezza nelle mani."
AGAIN - original song&videoclip by Mila [ quando una canzone che ti prende l'anima ]
dopo aver ascoltato questa canzone con la traduzione presa dal video
e quello che segue dal sito ufficiale dell'autrice ( lo riporto cvon il cattura schermata perchè il tipo di programma con cui è fatto il suo sito non permette il copia e incolla ) vincitore della Menzione Speciale al Videofestival internazionale di Imperia 2012 e Finalista al concorso Nickelclip (festival di Nichelino-TO) 2011
Le stelle sono lontanissime,
e per noi che alziamo al cielo lo sguardo
una stella è la sua luce
che impiega anni di viaggio per raggiungerci,
nonostante corra veloce.
Spesso vediamo luce di stelle che non ci sono più.
Stelle vive e stelle morte
risplendono in egual misura.
Sai distinguere le une dalle altre se
una stella è la sua luce?
ma poi a chiedermi se serve ricordare e coltivare la memoria ? ma poi penso ma che c.... sto elucubrando una persona senza ricordi belli o brutti è un nulla è come il protagonista del romanzo e dalla trilogia omonima discreta la 1 di Wolfgang Petersen ( 1984 ) e andando via decrescendo dalla 2 ( 1990 ) di George Miller, di fino ad scadere nel ..... ehm, patetico e dozzinale della 3 ( 1994 ) di Peter MacDonald ) di La storia infinita romanzo di Michael Ende.
E poi i nostri ricordi beli o brutti sono insieme ai sogni sono quello che ci impedisce la piattezza della vita
( qui il testo e qui la traduzione )
e sono uno dei pochi elementi di certezza che ci permettono di rialzarci quando cadiamo buttati giù dalle onde del mare in cui navighiamo
E poi i nostri ricordi beli o brutti sono insieme ai sogni sono quello che ci impedisce la piattezza della vita
( qui il testo e qui la traduzione )
e sono uno dei pochi elementi di certezza che ci permettono di rialzarci quando cadiamo buttati giù dalle onde del mare in cui navighiamo
il mio contro 9 maggio altro che i notabili ambiqui o poco coraggiosi perchè magari sapesevano ma non hanno fatto niente come Moro
Lunga è la notte
e senza tempo.
Il cielo gonfio di pioggia
non consente agli occhi
di vedere le stelle.
Non sarà il gelido vento
a riportare la luce,
nè il canto del gallo,
nè il pianto di un bimbo.
Troppo lunga è la notte,
senza tempo,
infinita.
P. Impastato
( 1948-1978 )
per chi volesse saperne di più http://www.peppinoimpastato.com oppure con queste due ( l'ultima è per salutarlo ) scene del film cento passi
8.5.12
eroi per forza ed eroi veri
non quelli che la stampa , ancora influenzata da ( proprio come la canzone che sto ascoltando in questo momento ) dai : <<
>>ci vuole far credere a tutti i costi come eroi 1) i morti dell'attentato delle due torri a NW ( 11 settembre 2001 ) ., 2 ) o quelli morti nell'attentato -strage di Nassyria (12 novembre 2003 ) oppure come si continua a credere ( anche se ormai sono solo i nostalgici ) . In quanto i primi ( la maggior parte ) lavoravano o andavano semplicemente al lavoro è sono stati vittime di un attentato islamico secondo la versione ancora molto diffusa per chi crede alle versioni ufficiali o meglio alle "verità" della televisione ( per dirla come un poeta ) o dagli stessi Servizi segreti Usa o terroristi \ servi pagati da loro come dimostrano le molte ombre e falle della versione ufficiale e su cui non mi soffermo oltre perché non è questo e il post I secondi invece sono vittime di una guerra sia che siamo andati volontari credendo in buona fede che fosse una missione di pace o per motivi economici e soldi facili ( con questa crisi succede ) o ancora mandati al macello
ma questi che riporto sotto -- e ce ce ne sarebbe altri\e , alcuni\e li trovate nei miei e nostri post precedenti sia del vecchio ( ormai migrato qui ) blog di splinder sia in questo attuale -- lo sono o perchè lo hanno voluto
(cognome, nome e professione) | Guido Rossa, operaio e sindacalista. Medaglia d’Oro al valore civile alla memoria |
(luogo e date di nascita) | Cesiomaggiore (Belluno), 1° dicembre 1934 |
(luogo e date dell'attentato) | Genova, 24 gennaio 1979 |
(luogo e date di morte) | Genova, 24 gennaio 1979 |
(descrizione attentato) |
Un commando di brigatisti composto da Riccardo Dura, Vincenzo Gagliardo e Lorenzo Carpi si apposta in via Umberto Fracchia (quartiere di Oregina) nei pressi dell’abitazione di Guido Rossa. All’uscita di casa del sindacalista per recarsi al lavoro, alle 6.30 del mattino, lo uccidono al volante della sua auto. L'intento iniziale era quello di colpirlo alle gambe.
Circa tre mesi prima Rossa aveva denunciato e fatto arrestare Francesco Berardi, fiancheggiatore B.R. attivo all’interno dell’Italsider.
L’autore materiale dell’omicidio, come accertato in seguito, è il brigatista Riccardo Dura che il 28 marzo 1980 è ucciso in un conflitto a fuoco con la polizia nel covo di Via Fracchia a Genova insieme ad altri terroristi.
Il Presidente della Repubblica Sandro Pertini conferisce a Guido Rossa la medaglia d’oro al valore civile alla memoria.
Rossa lascia la figlia sedicenne e la moglie.
|
(biografia) | Operaio sindacalista dell’Italsider di Cornigliano (Ge). La sua morte incide profondamente sul clima delle fabbriche del Nord, rendendo evidente l'irreversibile deriva delinquenziale dell'eversione di sinistra. |
(rivendicazione, autori) | Una telefonata al “Secolo XIX” rivendica l’assassinio del sindacalista da parte delle Brigate Rosse. |
scheda tratta da http://www.vittimeterrorismo.it/memorie/schede/
Paolo Giaccone è un medico legale, viene ucciso da Cosa Nostra nel 1982 a Palermo;Fulvio Croce, presidente dell'Ordine degli avvocati di Torino, cade in un attentato delle Brigate Rosse; Angelo Vassallo, il sindaco - pescatore e ambientalista di Pollica nel Parco del Cilento, muore in un agguato nel settembre 2010; Carmelo Iannì è un tranquillo albergatore che viene ammazzato dalla mafia nel 1980 vicino Palermo.
Che cosa hanno in comune queste persone? Ė gente normale che fa cose normali. Eppure, proprio per questo, sono eroi. Il nostro, infatti, è uno strano Paese, da noi il male è così radicato, così normale, così di tutti i giorni che per essere combattuto richiede eroi normali, che facciano soltanto il proprio dovere. Soltanto quello che va fatto e basta.
Gli eroi vincono le battaglie. Gli eroi normali, a patto di non lasciarli soli, di non dimenticarli, possono vincere le guerre.
oppure tutti quelli che nello svolgimento del proprio lavoro, all’interno delle istituzioni dello Stato e nella società civile, o al di fuori d'entrambi hanno messo la mano davanti a un treno in corsa, pagando con la vita il proprio atto di coraggio, il proprio rigore etico e professionale.
Persone che pur minacciate sono rimaste al loro posto, non hanno disertato, hanno continuato a lavorare in difesa della legalità fino ad arrivare ad un punto di non ritorno. Sono le storie di servitori dello Stato e di semplici cittadini, impegnati nella vita e nella professione con passione; esempi di coscienza civile che la memoria collettiva del nostro Paese ha la necessità e il dovere di ricordare e di difendere. la storia di Nicola Calipari (titolo della puntata: “Nicola Calipari, in quel luogo e in quel momento”), un poliziotto atipico, colto e gentile, con un grande senso dello Stato. Dagli inizi della sua carriera in Calabria, dove contrasta le attività criminali della ‘Ndrangheta, alla Seconda Guerra del Golfo, in Iraq, dove è presente come capo del reparto delle operazioni speciali all’estero del SISMI. A Baghdad nella notte del 4 marzo del 2005 il destino di Calipari si incrocia con quelli di altre due persone in modo fatale: il soldato statunitense Mario Lozano e la giornalista italianaGiuliana Sgrena appena liberata dopo un rapimento. Calipari viene ucciso, mentre con il proprio corpo fa scudo alla giornalista.Di cui si è occupata la prima puntata di Lucarelli racconta un programma di Carlo Lucarelli, Giuliana Catamo, Paola De Martiis, Alessandro Patrignanelli. andata in onda ieri su rai 3 e di cui : << (...) Alle singole storie fanno da sfondo i problemi irrisolti del nostro Paese: le organizzazioni mafiose, le zone grigie di connessione tra politica e criminalità, l’assenza dello Stato, il terrorismo, l’emarginazione culturale e sociale, la pericolosità dei meccanismi economici e finanziari. Temi alti e impegnativi, adatti al pubblico del terzo canale, in una serata d’esordio caratterizzata dalla politica e dal dominio della fiction di Rai1.>>( da http://www.davidemaggio.it qui per l'articolo integrale)
oppure e qui concludo quelli che lo sono per caso per parafrasare questo film
alla prossima
oppure e qui concludo quelli che lo sono per caso per parafrasare questo film
ecco cosa rispondere a chi mi chiede cosa è il jazz
Nei giorni scorsi un mio amico era venuto a prendermi per uscire e mentre aspettava che mi finissi di radermi , sente provenire dallo stereo di camera mia questo pezzo di jazz
Quando entro in camera mi chiede :<< niente male 'sto pezzo >> prendendo la copertina del cd << non sapevo che fosse jazz . Visto che sei un esperto [ in realta sono uno che si appassiona , uno che sà di non sapere e che non pretende, anche se non sempre ci riesce ad applicarlo , di sapere tutto ed essere onnisciente ] di musica , cosa è 'sto jazz ?>>
Inizialmente ero tentato di rispondergli banalmente con alcuni suggerimenti video ( che qui riporto sotto
o suggerendogli :1 ) questa pagina di di wikipedia http://it.wikipedia.org/wiki/Jazz 2) questo film ( vedere sopra la scena iniziale ) 3) la storia a fumetti di Topolino (numero 2737) : << La vera storia di Novecento >> parodia del monologo da cui è tratto anche questo film, sceneggiata dallo stesso Baricco. Il pianista in questione è interpretato da Pippo, mentre il trombettista è Topolino. ( foto a destra ) ad essa "collegata" o quella di Bollani e Paperino ( qui dettagli ) topolino n 2808 .
Ma mi sembra troppo da spaccone , da saccente , ecco che gli ho suggerito questo articolo del sito non italiano ( la rai ormai salvo quela isola felice copia se non tutt'uno con mediaset e trasmissione cosi se le sogna o se ci sono arrivcano dopo anni luce ed ad orari assurdi ) di una tv culturale francese
con relativo articolo sotto
Le jazz comme outil éducatif, le jazz comme force de paix, le jazz comme vecteur de dialogue, de compréhension, de coopération entre les peuples… Tels sont les arguments à l’origine de la désignation du 30 avril comme Journée internationale du Jazz par l’Unesco lors de la Conférence générale de novembre 2011.
Sur ARTE Live Web, nous partageons cette vision du jazz. Et nous diffusons régulièrement des concerts qui tiennent tout autant de la rencontre que de l’édification d’un langage universel où les spécificités de chacun sont respectées est mises à profit d’une entreprise globale constamment en mouvement, et respectueuse de l’autre.
Nous sommes donc particulièrement heureux et fiers de pouvoir participer à cet évènement en retransmettant ce concert qui réunit, autour d’Herbie Hancock, George Benson et Marcus Miller, la crème de la crème du jazz, et ne pouvons que souscrire aux mots d’Irina Bokova, Directrice générale de l’Unesco : « Tout au long de son histoire, le jazz a été un moteur de transformations sociales positives et l’est encore aujourd’hui. C’est pourquoi l’Unesco a créé la Journée internationale du jazz. Depuis ses origines enracinées dans l’esclavage, cette musique a fait entendre sa voix passionnée contre toutes les formes d’oppression. Elle est une langue de liberté qui parle au cœur de toutes les cultures. »
Retrouvez Herbie Hancock et encore plus de Jazz à L'unesco sur ARTE.Tv
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