23.6.07

Senza titolo 1907


La poesia è un cuscino


La poesía es una almohada
quisiera con la lectura desecar el mundo
beber de ella intoxicarme ahogarme
empantanarme hasta el Alzheimer
no darle tiempo al tiempo
leer de corrido
todo junto todos juntos
las parodias las sátiras los yambos
las apóstrofes los epodos los cármenes
los sueños las vidas paralelas
las idiosincrasias los agnósticos
ahogar entre palabras
las mil y una charlas más o menos líricas
las caídas en picado y los remontes
encabritarme con la almohada
soy un intelectual



dedico questo video della bravissima cdv  mariela de marchi qui altri suoi video su youtube . un  grazie alla cdv esterna (SIC) angeloudiable per avere "sbobinato" e trascritto sul  suo bog  il  video  che trovate  sotto della de marchi



Senza titolo 1906

poichè molti mi hanno chiesto la traduzione di tale poesia (  vedere qui per  il testo iin sardo ) la riporto qui  . Avvertendo che è un po' libera poi  ciascuno la può tradurre  come gli parere

Il tempo si disperde sui nuraghi,
un antico vento ed un bel pensare,
la voce delle memorie
ed i visi dei vecchi travolti dall'età

Pregano i monumenti di pietra,
il maestrale forte come un demonio
si gioca delle carte dei Grandi dimenticati.
Raccontano antichi testamenti di una terra gloriosa e
Immortale
Di dolci e forti sentimenti
Di un popolo fiero e di cultura musicale

Restano i padri che raccontano
La gloria dei Grandi costruttori
La bellezza del Vivere bello
Ed i versi di nostra Santa Madre

Ma il vento si solleva da terra
E soffia ed invita
I bambini ed i vecchi a svegliarsi
E a volare con lui.

Canto il sublime desiderio
Di essere parte del gioco della vita,
di essere parte del cuore della gente
e dell'isola liberata

22.6.07

Referendum

Siete andati a mettere la firma per il referendum sulla legge elettorale?


No?


Cosa aspettate?


Volete un altro governo come questo? ...in balia delle forze minori e dei veti incrociati...come quello del 78 di Andreotti?

Senza titolo 1905

invece  di  occuparsi di boiate   perchè  , se proiprio  voglio essere coerenti  ,  non si occupano  delle porcherie   che circolano in tv   compresa la  rai  quello   che una  volta era  servizio pubblico  .  Capiscoi  che  sia troppo  violento  e posso capire il divieto  ai minori ma il divieto  totale  no  .  Tanto  è inutile  perchè per esempio in italia  tutto  è  proibito  ma  in realta  tutto  è lecito . es  nei bar  non si dovrebbero vendere alcolici ai minori  di 16 anni o idemper le sigarette  , o i giornalini  pornografici , ma  si  è buoni  solo a fare leggi  e se  questa non viene applicata  o ha mmolti diffetti  invece di abrogarla  e  farne  un'altra o modificarla ,  si lascia in vigore    e  se ne fa  un'altra  creando confusione legislativa  . Ecco perchè condivido  l'articolo vedere sotto  di puntoinformatico .

Roma - Manhunt 2 è un titolo dai contenuti troppo orrorifici per passare inosservato nelle società del controllo sociale: dopo il Regno Unito, e anzi in virtù delle decisioni prese in UK, anche il Governo italiano si muove per bloccarne la diffusione nel nostro paese.
In una nota diffusa ieri, il ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni ha reso noto di voler agire per impedire che il titolo raggiunga i più piccoli. "Il gioco in questione - sostiene la nota - più che violento è definibile crudele, e sadico, con un'ambientazione squallida ed un continuo, insistente, incoraggiamento alla violenza e all'omicidio".
Parole che ricordano da vicino, da molto vicino, quelle pronunciate dall'ente di controllo britannico che ha già deciso il blocco del titolo. Gentiloni ne ha disposto la revoca chiedendo formalmente a Take Two Interactive, produttori del videogioco, "di annullare la data prevista per il lancio in Italia". Si tratta di un provvedimento d'urgenza che per tante ragioni Take Two sarà indotta a rispettare, ma che non può che avere una validità temporanea.
E al ministero lo sanno bene, ed è per questo che hanno contestualmente interessato al problema l'ISFE, la federazione europea dei produttori di videogiochi. "Il presidente di ISFE - spiega la nota del ministero italiano - ha accolto la richiesta e il problema di Manhunt 2 è stato inserito al primo punto all'ordine del giorno della conferenza ISFE di Bruxelles del prossimo 26 giugno", a cui parteciperà tra gli altri anche Viviane Reding, commissaria europea per la Società dell'Informazione.
Il motivo di questa censura preventiva va ricercato negli studi che sembrano essere stati condotti sul videogioco dal Ministero che, spiega la nota, non ha nulla a che vedere con la prima release del gioco, distribuito nel 2003 con una classificazione "per soli maggiorenni". "Assolutamente - spiega la nota - non aveva le stesse allarmanti caratteristiche di questa seconda versione". Una visione condivisa anche da Telefono Azzurro che aveva chiesto nella mattinata di ieri l'immediato intervento del Governo contro il videogame.  continua qui  su punto informatico

Senza titolo 1904






Ah, ecco, ma come funziona sta' cosa ?Me lo spiegate per favore...io sono troppo demente
Ma come...ad un EX BOSS, capomafia mai pentito, ci si permette di chiedere la scarcerazione??? (che poi sull'Ex possiamo anche discuterne).Sta male ?? Sta tanto male ?
E il male cha fatto lui a noi ?? E il male che ha fatto alle famiglie delle sue vittime ??
Ma che ti si esplodesse il cuore...
"Un 'inutile crudelta"...secondo i suoi legali.Ma noi no...non siamo bestie.Se vogliamoaiutarlo ABBATTIAMOLO!!!  Una bestia che soffre fa male a vedere.Essere italiano sta diventando un peso. Mi sento una barzelletta che cammina. Perdonate, ma mi trasferisco al Polo Nord, magari mi danno anche la cittadinanza!


Ma che ti si esplodesse il cuore...


"Un 'inutile crudelta"...secondo i suoi legali.Ma noi no...non siamo bestie.Se vogliamo aiutarlo ABBATTIAMOLO!!!  Una bestia che soffre fa male a vedere.Essere italiano sta diventando un peso. Mi sento una barzelletta che cammina.Perdonate, ma mi trasferisco al Polo Nord, magari mi danno anche la cittadinanza!



MAFIA: LEGALI RIINA CHIEDONO SCARCERAZIONE DELL'EX BOSS = GLI AVVOCATI ALL'ESPRESSO, NO AD ACCANIMENTO SU DETENUTO MALATO Roma, 21 giu. - (Adnkronos) - Come un leone in gabbia, vecchio e malato, che si spegne ogni giorno. I suoi legali raccontano così la detenzione di Totò Riina, l'uomo che ha rivoluzionato Cosa nostra portandola a sfidare lo Stato, il padrino già condannato dieci volte all'ergastolo e sotto processo per altri tre delitti eccellenti. Ora Riina sta male: così male, secondo i suoi avvocati, da non poter rimanere in cella. Questo è quanto gli avvocati sostengono nella richiesta di scarcerazione presentata al Tribunale di Sorveglianza di Milano. Lo sottolinea il settimanale 'L'Espressò, in edicola domani. Il capo dei corleonesi è recluso a Opera, una prigione di cemento confusa nella periferia milanese. Secondo i due specialisti che lo hanno visitato, il suo cuore funziona al cinquanta per cento. Tutti i giorni, si legge nell'anticipazione del settimanale, viene controllato dai medici del penitenziario ma può rimanere soltanto un'ora all'aperto nel cortile ritagliato tra le celle. Le cartelle cliniche, allegate alla richiesta di scarcerazione presentata il 15 giugno scorso, indicano un quadro medico pesante: «Due infarti e un'importante insufficienza cardiaca» si sommano ad altre patologie meno gravi, come la gastrite cronica, l'ipertrofia prostatica, l'ipertensione, l'iperucemia, il gozzo tiroideo, le ernie inguinali e la cirrosi epatica derivante da epatite C. Per gli avvocati Luca Cianferoni, Antonio Managò e Riccardo Donzelli, «mantenere Riina in carcere a 77 anni in queste condizioni significa volersi accanire su un detenuto anziano e malato, ben oltre la pena che gli è stata inflitta».

MAFIA: LEGALI RIINA CHIEDONO SCARCERAZIONE DELL'EX BOSS (2) = (Adnkronos) - Totò Riina, classe 1930, fu arrestato a Palermo il 15 gennaio 1993 dai carabinieri del Ros, guidati dal capitano 'Ultimò e dall'allora colonnello Mario Mori. «Un'operazione -rileva l'Espresso- resa controversa dalla mancata perquisizione della casa del padrino. Da allora gli è sempre stato riservato il trattamento del 41 bis, con lunghi periodi di isolamento nelle carceri di Rebibbia, Asinara, Ascoli e Opera. Un dispositivo rinnovato a più riprese per il sospetto che il vecchio boss potesse comunicare. »Un'inutile crudeltà« secondo i suoi legali che chiedono »in via d'urgenza, il trasferimento del detenuto Salvatore Riina in una struttura ospedaliera, trasmettendo gli atti al Tribunale affinchè voglia sospendere l'esecuzione della pena, ovvero disporre il ricovero in via permanente presso luogo di cura idoneo«. Fino a chiedere gli arresti domiciliari. Il 20 dicembre 2006 Riina venne ricoverato d'urgenza, e con straordinarie misure di sicurezza, al reparto detenuti dell'ospedale San Paolo di Milano, dove gli fu riscontrata »un'asimmetria di contrazione del ventricolo sinistro« e un pompaggio del cuore tale da potersi »tradurre in un costante pericolo per la sua vita«. »Le analisi del professor Guido Sani, ordinario di cardiochirurgia all'università di Firenze, evidenziarono -scrive l'Espresso- come gli infarti subìti non fossero stati adeguatamente curati. Poi, un'altra perizia del 6 febbraio scorso, consegnata ai difensori dal professor Domenico De Leo, dell'istituto di Medicina legale dell'università di Verona, ha disegnato un quadro clinico «peggiorato in modo allarmante nel corso degli anni, per le condizioni di salute compromesse dal punto di vista cardiocircolatorio e una ulteriore progressione del danno tissutale cardiaco». L'uomo condannato per i massacri di Capaci e di via D'Amelio, il capo dell'ala stragista di Cosa nostra di nuovo in libertà? L'obiezione viene anticipata dall'avvocato, che Cianferoni invita a «rifuggire dai timori che il clamore che una decisione come questa potrebbe avere nell'opinione pubblica. In uno Stato democratico anche al più pericoloso dei detenuti deve essere garantito il diritto alla salute previsto dalla Costituzione. Noi chiediamo solo questo». (Sin/Zn/Adnkronos) 21-GIU-07 12:34 NNN

S = GLI AVVOCATI ALL'ESPRESSO, NO AD ACCANIMENTO SU DETENUTO MALATO Roma, 21 giu. - (Adnkronos) - Come un leone in gabbia, vecchio e malato, che si spegne ogni giorno. I suoi legali raccontano così la detenzione di Totò Riina, l'uomo che ha rivoluzionato Cosa nostra portandola a sfidare lo Stato, il padrino già condannato dieci volte all'ergastolo e sotto processo per altri tre delitti eccellenti. Ora Riina sta male: così male, secondo i suoi avvocati, da non poter rimanere in cella. Questo è quanto gli avvocati sostengono nella richiesta di scarcerazione presentata al Tribunale di Sorveglianza di Milano. Lo sottolinea il settimanale 'L'Espressò, in edicola domani. Il capo dei corleonesi è recluso a Opera, una prigione di cemento confusa nella periferia milanese. Secondo i due specialisti che lo hanno visitato, il suo cuore funziona al cinquanta per cento. Tutti i giorni, si legge nell'anticipazione del settimanale, viene controllato dai medici del penitenziario ma può rimanere soltanto un'ora all'aperto nel cortile ritagliato tra le celle. Le cartelle cliniche, allegate alla richiesta di scarcerazione presentata il 15 giugno scorso, indicano un quadro medico pesante: «Due infarti e un'importante insufficienza cardiaca» si sommano ad altre patologie meno gravi, come la gastrite cronica, l'ipertrofia prostatica, l'ipertensione, l'iperucemia, il gozzo tiroideo, le ernie inguinali e la cirrosi epatica derivante da epatite C. Per gli avvocati Luca Cianferoni, Antonio Managò e Riccardo Donzelli, «mantenere Riina in carcere a 77 anni in queste condizioni significa volersi accanire su un detenuto anziano e malato, ben oltre la pena che gli è stata inflitta».

MAFIA: LEGALI RIINA CHIEDONO SCARCERAZIONE DELL'EX BOSS (2) = (Adnkronos) - Totò Riina, classe 1930, fu arrestato a Palermo il 15 gennaio 1993 dai carabinieri del Ros, guidati dal capitano 'Ultimò e dall'allora colonnello Mario Mori. «Un'operazione -rileva l'Espresso- resa controversa dalla mancata perquisizione della casa del padrino. Da allora gli è sempre stato riservato il trattamento del 41 bis, con lunghi periodi di isolamento nelle carceri di Rebibbia, Asinara, Ascoli e Opera. Un dispositivo rinnovato a più riprese per il sospetto che il vecchio boss potesse comunicare. »Un'inutile crudeltà« secondo i suoi legali che chiedono »in via d'urgenza, il trasferimento del detenuto Salvatore Riina in una struttura ospedaliera, trasmettendo gli atti al Tribunale affinchè voglia sospendere l'esecuzione della pena, ovvero disporre il ricovero in via permanente presso luogo di cura idoneo«. Fino a chiedere gli arresti domiciliari. Il 20 dicembre 2006 Riina venne ricoverato d'urgenza, e con straordinarie misure di sicurezza, al reparto detenuti dell'ospedale San Paolo di Milano, dove gli fu riscontrata »un'asimmetria di contrazione del ventricolo sinistro« e un pompaggio del cuore tale da potersi »tradurre in un costante pericolo per la sua vita«. »Le analisi del professor Guido Sani, ordinario di cardiochirurgia all'università di Firenze, evidenziarono -scrive l'Espresso- come gli infarti subìti non fossero stati adeguatamente curati. Poi, un'altra perizia del 6 febbraio scorso, consegnata ai difensori dal professor Domenico De Leo, dell'istituto di Medicina legale dell'università di Verona, ha disegnato un quadro clinico «peggiorato in modo allarmante nel corso degli anni, per le condizioni di salute compromesse dal punto di vista cardiocircolatorio e una ulteriore progressione del danno tissutale cardiaco». L'uomo condannato per i massacri di Capaci e di via D'Amelio, il capo dell'ala stragista di Cosa nostra di nuovo in libertà? L'obiezione viene anticipata dall'avvocato, che Cianferoni invita a «rifuggire dai timori che il clamore che una decisione come questa potrebbe avere nell'opinione pubblica. In uno Stato democratico anche al più pericoloso dei detenuti deve essere garantito il diritto alla salute previsto dalla Costituzione. Noi chiediamo solo questo». (Sin/Zn/Adnkronos) 21-GIU-07 12:34 NNN

Che fine hanno fatto!

Sembra un gregge smarrito...


Ad occhi bassi se ne vanno,


disperati.


Nella loro grigia via


a testa china se ne vanno


Aiuto non vogliono:


La dolce morte attendono sognando


paradisi artificiali...


Non resteranno che verdi prati,


dove germoglieranno


non più bianche  margherite,


ma solo delle vuote siringhe,


lattine e carte,


che col vento si sposteranno,


dando  l'unico segno di vita...


Ad una ad una


le ombre si piegheranno


per chiedere aiuto,


che da nessuno avranno... 



franca bassi


Senza titolo 1903

i miracoli sono
clandestini mi
farei d'eroina
se non dovessi
scippare il
cancro ormai
ha raggiunto le
mie labbra
brividi di
sabbia sembrano
violentarmi
miasmi e fantasmi
m'accompagnano
aggrappandosi
alle mie braccia
piangono i buchi
sembrano ormai
pozzi non so
sfamare la mia
bramosia mi
sembra d'eclissarmi
nell'ombre
claustrofobico e
claudicante canto
vecchie filastrocche
che mi accompagnavano
al sogno mentre dio
è morto rimango a
zonzo cercando un
altro nero uomo che
vendi la mia vita

Senza titolo 1902

cercando su youtube qualcosa su salvatore satta e il giorno del giudizio ho trovatyo questo che voglio dedicare a sia ai sartdoi immigrati sia a tutti gli amici \ cdv dela penisola che conoscono all'80\90 % la mia isola attraverso i depliant turistici o dalla tv ( spesso pienidi pregiudizio e gli stereotipi )



'esser parte de su core de sa zente E de sa sardinia liberada dell'utente di  youtube Loi Salvatore, sctritto per essere cantato, dedicato al coro di Orgosolo

 Danza di Desulo

Fala su tempu in su nurake eternu
Antigu entu e bellu pensamentu
Sa' oghe de sas memòrias
E sas caras des sos betzos imbenniados

Pregana sos monumentos de pedra
Su maestrale forte comente unu demoniu
Si que jugede totta sas kàrtas
Des sos mannos dimentigados
Narana antigos testamentos
de una terra gloriosa e immortale
de druches e fortes sentimentos
de unu populu fieru e de cultura musicale

resthana sos padres qui narana
sas gloria des sos mastros costrudores
sa belleza de su bellu iere
y sos versos de madre santa nostra.

Ma su entu sinde pesada
Da terra bentula e invida
Sos pizzinos e sos ezzos
A si ischidare e a bolare con issu

Canto su sublime disizzu
D'esser parte de su giogu de sa vida
D'esser parte de su core de sa zente
E de sa sardinia liberada


Loi Salvatore, sctritto per essere cantato, dedicato al coro di Orgosolo Danza di Desulo CANZONE A BALLU

Questo mirabile brano di musica sarda tra i più difficili da cantare e poco eseguito dalle corali sarde fu composto da Ennio Porrino che  un  fu un compositore italiano di musica sinfonica,cameristica e vocale  A lui sono legati pezzi famosi come traccas del 1931 con versi del  grande  poeta Sebastiano Satta e Sardegna,poema sinfonico del 1933.
Ennio Porrino nacque a Cagliari nel 1910, nel 1957 venne nominato direttore del conservatorio del capoluogo sardo,i morì a Roma nel 1959. Tra le sue composizioni si possono annoverareGli Orazi, Il processo di Cristo, I canti dell'Esilio.Canzone a ballo e Ninna Nanna molto ritmica che evoca alcuni strumenti musicali della cultura sarda.Qui ulteriori news su di lui
I colori utilizzati dal maestro cagliaritano sono precisi e dettagliati: sonoro, vibrato, rude e cavernoso; pesante come fisarmonica; molto ritmato e accelerato.
Dalle indicazioni della partitura del musicista cagliaritano sembrerebbe emergere un rapporto stretto tra la voce umana ed i timbri strumentali, come quello della fisarmonica.
Lo stesso colore rude e cavernoso ripropone magicamente gli ambienti naturali della Sardegna, quasi come se fosse un richiamo ancestrale, cosi come nella notte dei tempi si perde questo brano. Forse la natura stessa è chiamata in causa imitata, richiamando sinergicamente sia il vociareed il canto degli animali sia il rumore incalzante del vento.

21.6.07

Senza titolo 1901





Proprio  mentre  scrivo questo post mi risuonano  le parole della  famossima   e bellissima   the  end    dei doors




THE END (  the doors  1967 )




This is the end, beautiful friend
This is the end, my only friend
The end of our elaborate plans
The end of everything that stands
The end
No safety or surprise
The end
I'll never look into your eyes again
Can you picture what will be
So limitless and free
Desperately in need of some stranger's hand
In a desperate land
Lost in a Roman wilderness of pain
And all the children are insane
All the children are insane
Waiting for the summer rain
There's danger on the edge of town
Ride the King's highway
Weird scenes inside the gold mine
Ride the highway West, baby
Ride the snake
Ride the snake
To the lake
To the lake
The ancient lake, baby
The snake is long
Seven miles
Ride the snake
He's old
And his skin is cold
The West is the best
The West is the best
Get here and we'll do the rest
The blue bus is calling us
The blue bus is calling us
Driver, where are you taking us?
The killer awoke before dawn
He put his boots on
He took a face from the ancient gallery
And he walked on down the hall
He went into the room where his sister lived
And then he paid a visit to his brother
And then he walked on down the hall
And he came to a door
And he looked inside
Father
Yes son?
I want to kill you
Mother, I want to. . .
C'mon baby, take a chance with us
C'mon baby, take a chance with us
C'mon baby, take a chance with us
And meet me at the back of the blue bus
This is the end, beautiful friend
This is the end, my only friend
The end
It hurts to set you free
But you'll never follow me
The end of laughter and soft lies
The end of nights we tried to die
This is the end


-------------




Questa è la fine
magnifico amico
Questa è la fine
mio unico amico, la fine
dei nostri piani elaborati, la fine
di ogni cosa stabilita, la fine
né salvezza o sorpresa, la fine
non guarderò nei tuoi occhi... mai più
puoi immaginarti come sarà
così senza limiti e libero
disperatamente bisognoso di una... mano straniera
in un... paese disperato
perso in una romana... regione di dolore
E tutti i bambini sono alienati
tutti i bambini sono alienati
aspettando la pioggia estiva
C'è pericolo alla periferia della città
cavalca la King Highway, baby
strane scene all'interno della miniera d'oro
cavalca l'autostrada ovest, baby
cavalca il serpente, cavalca il serpente
fino al lago, l'antico lago, baby
Il serpente è lungo, sette miglia
cavalca il serpente... è vecchio e la sua pelle è fredda
l'ovest è il meglio, l'ovest è il meglio
Vieni qui e ci occuperemo del resto
l'autobus blu ci chiama
Autista, dove ci porti
L'assassino si svegliò prima dell'alba, s'infilò gli stivali
Prese una maschera dall'antica galleria
e s'incamminò verso l'atrio
andò nella stanza dove viveva sua sorella e... poi lui
fece una visita a suo fratello, e poi lui
s'incamminò verso l'atrio
arrivò a una porta... e guardò dentro
padre, sì figlio, voglio ucciderti
madre... ti voglio... fottere
Vieni, baby, rischia con noi
e incontrami sul fondo del bus triste
faccio un rock triste, su un bus blu
uccidi, uccidi, uccidi,
Questa è la fine
magnifico amico
questa è la fine
mio unico amico, la fine
mi fa male liberarti
ma tu non mi seguirai mai
la fine delle risate e delle dolci bugie
la fine delle notti in cui tentammo di morire
Questa è la fine




N.b


il solito  prolema   per chi usa  linbux  o mozzila fire fox  le frasi in neretto sottolineate  e  quelle  che vanno a capo sottolineate sono collegamenti ipertestuali 
Alcuni di voi e non solo mi chiedono come abbia una grande passione quasi maniacale per Salvatore Satta e suo ultimo romanzo il giorno del giudizio , tanto da elogiarlo nei post precedenti
La risposta è semplice in esso c'è tutta la mia terra , c'è descritto un cambiamento epocale di un isola che nel giro di un secolo ha perso o trasformato \ svenduto al dio denaro le sue usanze e le sue tradizioni , insomma la sua cultura  soprattutto ad uso turistico  .
Inoltre esso è punto di riferimento anche se scritto nel 1975 , per alcuni degli scrittori sardi più importanti il fu Sergio Atzeni Il figlio di Bakunin ( Sellerio 1991) e Salvatore Niffoi La vedova scalza Adelphi, 2006   solo per citasre i più noti
Stavolta avete ragione la mia passione è maniacale tanto da comprarmi appena avrò soldi l'edizione critica dell’autografo ( ne trovate   a estra  copertina  ) , curata dal bravissimo   Giuseppe Marci , professore di Filologia italiana all’Università di Cagliari per i tipi del Centro di studi filologici sardi e dellacasa esitrice  Cuec di Cagliari ( tel. 070/291077) . Infatti propone, per la prima volta, una trascrizione integrale del manoscritto e lo mette a confronto con il dattiloscritto e con le edizioni a stampa realizzate da Cedam, da Adelphi e da Ilisso fino al 2006\7 perché nelle nuove edizioni in parte i nomi sono stati sciolti ma e q, e qui non lo biasimo ( perché cò che mi ha avvicinato al libro era la curiosità di sapere la famiglia che si nascondeva dietro il nomignolo i corriales citata spesso , in fatti di sangue e di sequestri ) , dice Paolo Manichedda nella recensione al libro di Marci  << (...) In fin dei conti, però, si tratta di una censura veramente da poco, perché i nomi veri forse potrebbero servire a un po’ di storia familiare e a qualche ulteriore pettegolezzo nuorese, ma niente aggiungerebbero o toglierebbero alla sostanza delle cose.(...) >>. Leggendo tale libro Il lettore ha, in tal modo, l’opportunità di entrare nel complesso mondo della scrittura sattiana e di osservarla nel suo divenire, così come ha la possibilità di osservare la storia editoriale abbastanza travagliata e particolare . Infatti come dice lo studioso Massimo Pittau : << [...] Alla prima uscita del romanzo sattiano a noi Nuoresi non è sfuggito il fatto che quasi tutti i nomi e cognomi dei personaggi citati dal Satta risultavano mutati e trasformati, con la conservazione della sola consonante iniziale oppure di una certa assonanza fra l’antroponimo originario e quello sostituito, e che ciò era stato fatto col preciso scopo di non muovere il risentimento dei rispettivi discendenti, che a Nuoro sono ancora numerosi. In realtà questo mutamento dei nomi e cognomi dei personaggi citati ha, sì, conseguito il risultato di evitare il pericolo di eventuali querele per diffamazione o per calunnia da parte degli interessati, mentre non ha impedito per nulla il riconoscimento esatto e puntuale che ne hanno fatto gli stessi interessati e in generale molti altri Nuoresi della vecchia generazione . Si deve però precisare che questa operazione del mutamento dei nomi e dei cognomi non è stata effettuata né voluta dallo scrittore nuorese, ma è stata concepita ed attuata dai suoi familiari e precisamente da quelli che hanno curato la pubblicazione postuma del romanzo. La circostanza mi è stata comunicata per l’appunto da uno di essi, di cui sono quasi coetaneo ed buon amico da vecchia data. Ebbene questa operazione del mutamento dei nomi e dei cognomi effettuata dai curatori della pubblicazione del romanzo ha determinato qualche pasticcio linguistico : Cap. VIII Il soprannome di un anziano maestro Manca, parecchie volte citato dallo Scrittore, maestro che è stato a lungo ricordato dai Nuoresi, anche da quelli che non lo avevano mai conosciuto, era Prediskèdda, che significa esattamente «Pietruzza». Ebbene i responsabili della trasformazione dei cognomi hanno riportato questa esatta traduzione di «Pietruzza», ma purtroppo hanno mutato il soprannome da Prediskèdda in quello di Pedduzza, non badando che quest’ultimo significa non «Pietruzza», bensì «Pellicina», cioè "piccola pelle" (si veda anche nel cap. XVIII Gli stessi responsabili delle trasformazioni linguistiche hanno proceduto a mutare anche il nome di alcune vie e zone della campagna nuorese, nonché di alcuni rioni: ad es. via Angioi in via Asproni, la regione su Tuvu in quella di Locoi, il rione Lollobéddu in quello di Lorenéddu. Ed anche da questa operazione è venuto fuori qualche pasticcio linguistico. [...] ( vedere qui l'articolo integrale ) di uno dei più significativi romanzi del Novecento .
Ma a farlo diventare “ uno dei bagli del mio viaggio “ è stato questo giudizio di uno studioso Americano ( non ricordo il nome ) che ha affermato che la migliore introduzione al giorno del giudizio è quella che ne dà l'autore stesso : << come una di quelle assurde processioni del paradiso dantesco sfilano in teorie interminabili , ma senza cori e candelabri , gli uomini della mia gente .Tutti si rivolgono a me , tutti vogliono deporre nelle mie mani il fardello della loro vita . parole di preghiera o d'ira sibilano col vento fra il cespugli di timo . E forse mentre penso la loro vita , perché scrivo la loro vita , mi sento come un ridicolo Dio , che li ah chiamati a a raccolta nel giorno del giudizio , per liberarli in eterno della loro memoria >> .
Esso dimmostra  : 1)  che da te stesso  e dal  tuo paese   non si  scappa  ; 2) che per poter narrare  le  vicende d'esso devi andare  fuori . 
All'inizio sembra noioso in quanto si sente l'influsso dei romanzi di fine ottocento in particolare Cuore di De Amicis poi s'evolve e ampliando la narrazione al paese . Infatti l'autore recupera , le persone ( ormai tutte morte ma sono vivi i discendenti ) conosciute in vita più precisamente durante la sua adolescenza ovvero abbraccia il periodo fra gli dal 1910 al 1930 circa prima di lasciare la sua Nuoro.
Infatti esso è la
Storia della famiglia di don Sebastiano Sanna e di donna Vincenza, ma anche storia di Nuoro e specchio dell’umanità, Il giorno del giudizio è un romanzo intenso, duro, ricco di g
N.b iudizi e di sentenze senza appello, ritratto della forza e della debolezza dell’uomo. Se da una parte don Sebastiano è un personaggio a tutto tondo, un attardato rappresentante del secolo dei lumi "nutrito dalla certezza nel potere dell’uomo sulle forze della natura", ha però anche tratti di estrema durezza che si esprimono icasticamente nella frase ripetuta per anni alla propria moglie "zitta tu che stai al mondo soltanto perché c’è posto". Egli vede Nuoro, la sua città, è "un nido di corvi", ma lo è per lo stesso motivo per cui lo sono tutte le città del mondo: "c’erano gli oziosi, i miseri e i ricchi, i savi e i matti, chi sentiva l’impegno della vita e chi non lo sentiva, ma il problema di tutti era quello di vivere, di comporre col suo essere lo straordinario e lugubre affresco di un paese che non ha motivo di esistere. (...) Perciò non vi era odio, non vi era amore, c’era la contestazione dell’altro, che diventava la contestazione di sé stessi". Il giurista, insomma, aveva bisogno di una sentenza che sancisse il senso delle cose a lui note, e la pronunciò: "Per conoscersi bisogna svolgere la propria vita fino in fondo, fino al momento in cui si cala nella fossa. E anche allora bisogna che ci sia uno che ti accolga, ti risusciti, ti racconti a te stesso e agli altri come in un giudizio finale". Mi ha molto affascinato oltre che per la vicenda editoriale di cui ho parlato nelle righe precedenti per i riferimenti alla Commedia di Dante soprattutto ai canti XXI ( in particolare questi versi 40-75 ) e il XXII del purgatorio noti meglio come i i canti di Stazio . Infatti i personaggi del romanzo sfilano davanti ai nostri occhi come le figure delle processioni dantesche , e sembrano presentarsi all'autore per chiedere non soltanto d'essere fatti rivivere , ma anche d'essere giudicati . Però quello che Satta ci lascia non è un giudizio morale ma di un semplice scrittore che ha trovato nella scrittura un modo di liberarli dall'oblio e di consegnarli al lettore come persone di famiglia con i loro pregi e difetti . Concludo con quanto dice l'autore nelle avvertenze ai lettori : << riprendo dopo molti mesi , questo racconto che forse non avrei dovuto incominciare . Invecchio rapidamente e sento che mi preparo ad una triste fine [ infatti fu scritto negli ultimi due anni di vita dell'autore ormai minato da un male incurabile ] poiché non ho voluto accettare la prima condizione di una buona morte l'oblio (.,,) . E anche allora bisogna che ci sia uno che ti raccolga , ti risusciti , e ti racconti a te stesso e a gli altri come un giudizio finale . E' quello che ho fatto io in questi anni , che vorrei non aver fatto e continuerò a fare perché ormai non si tratta dell'altrui destino ma del mio >>





20.6.07

Senza titolo 1900














A me basta il poco, a me basta l'uno, a me basta il nessuno...Voi ed un compagno siete teatro sufficiente l'uno all'altro, o magari voi a voi stesso. Folla per voi può essere uno, e uno può essere tutta la folla...

J'en ai assez de peu, j'en ai assez d'un, j'en ai assez de pas un...Vous et un compagnon êtes assez suffisant théâtre l'un à l'autre, ou vous à vous-même. Que le peuple vous soit un, et un vous soit tout le peuple...




michel de montaigne



 






FIRMATE L'APPELLO PER LIBERARE DON BOSSI!

donbossiIl sacerdote italiano, Giancarlo Bossi, 57 anni, è stato rapito nella citta costiera di Payao, nella provincia meridionale di Zamboanga, una zona infestata da gruppi armati di ribelli islamici, alcuni legati ad Al Qaida. Il portavoce militare Eugene Bataara sostiene che il missionario sia stato rapito da frange dissidenti del Fronte Moro di liberazione islamico (Milf), responsabile di altri sequestri in passato. Le forze di sicurezza filippine stanno verificando alcune informazioni secondo le quali Padre Bossi sarebbe stato visto a bordo di una barca con un gruppo di uomini armati. Al momento non è stata ricevuta alcuna richiesta di riscatto e questo fa credere che il missionario si trovi ancora nella regione, secondo i responsabili della polizia. Alle ricerche partecipano anche forze americane e un aereo spia Usa.


Clicca qui per firmare la petizione! 

il cielo

Il cielo è grigio.


Il cielo all'orizzonte


è azzurro.


Il cielo è bello.


SEDUTA DI PACE

il 25 novembre del 2006 ho fatto un post in cui riportavo la voce di Rira Abbasi. e il suo invito a partecipare al Poets of Peace.Olgostin ha partecipato.ed è risultata fra i sette vincitori con questa poesia:








Senza titolo 1899



"Perchè continui a parlare


dei miei errori passati?"


 chiese il marito.


"Credevo che avessi perdonato


e dimenticato!"


"Ho sì perdonato e dimenticato",


disse la moglie.


"Ma voglio essere sicura che


tu non dimentichi


che io ho perdonato


 e dimenticato".




Discepolo:


"Non ricordare i miei peccati,


 o Signore!"



Signore:


"Peccati? Che peccati?


Dovrai rinfrescarmi la memoria.


Li ho dimenticati secoli fa".


L'amore non tiene a mente le offese.


19.6.07

Senza titolo 1898

(..) in un momento qualunque
bussando forte alla porta
e poco importa se sarà il vento o una tempesta di emozioni
forse è soltanto la vita che
ci viene a cercare dopo un'attesa infinita finalmente
ci ritroverà
ah, ah, Ambaradan, la vita che verrà
(..)


( ambaradan  degli YoYo Mundi )



N.b
per  i soliti  problemi ( su cui non mi dilungo ) per  coloro che  non usano  la feccia  di  windos xp  ma  linux   gli  url  in nero  sottolineati  sono   collegamernti  ipertestuali ovvero  siti cliccabili 



Dopo  una  discussione con un amico di amici  che mi   dice  ma   smettila di lottare contro i mulini a vento \ muri di gomma e  fuggi un po' da te stesso   rispondo  sia  con queste  frasi  estrapolate dal  video  che riporto qui   ( tratto dal bellissimo  film radio freccia di Luciano Ligabue )


 


<< Buonanotte.  Quì è Radio Raptus, e io sono Benassi  -  Ivan. Forse lì c'è qualcuno che non  dorme.  Beh, comunque che ci siete oppure no io c'ho una cosa da dire ... [...] credo che la voglia di scappare da un paese con  20.000  abitanti vuol dire che hai voglia di scappare da te stesso,  e credo che da te non ci scappi neanche se sei Eddy Merckx;  credo che non è giusto giudicare la vita degli altri,  perché comunque non puoi sapere proprio un cazzo della vita degli altri.  Credo  che  per  credere,  certi  momenti,  ti  serve  molta  energia.  [...]  >> 
.
E' vero che 
fuggire d se stessi è si utile  ma  fino ad un certo  tempo ed è ( almeno  in base alle mie esperienze personali   di cui parlerò   prima  o poi  )   solo qualcosa  di effimero 
E poi  non sempre si può  farlo.  infatti  come dice  la  canzone  sopra riportata  qui    alla testa  del  post  d'oggi  tratta  dall'album   la  bellezza  dei margini 2002 ( ne  vedete la copertina a destra )  . Alla stessa  maniera  Fuggire dal tuo paese  bidda ( come si dice  nella lingua sarda ) è si fattibile   ma  non è un qualcosa  di eterno  ( poi   la situazione varia da  casdo a  caso )  perchè sia  che  ci fuggi  sia   fisicamente sia   mentalmente   ci ritorni  o  con la nostalgia   come ;  Verga  e capuana  con le loro opere letterarie  sia  ine  entrambi i modi  Salvatore Satta nel suo ultimo romanzo il giorno del giudizio  (vedere  collegamento testuale  del  post precedente) oppure  come Gabriel Marquez che ritona sui  luoghi del  suo cent'anni di solitudine  oppure   come  capita  a molti anzianoi che vogliono o tornare  a morire nel proprio paese d'origine  o chiedono  d'essere  seppelliti  li  .
E poi
io non faccio ( cosi rispondo  ad alcuni commenti sparsi nei meandri del blog ed  alcune   domande  dei miei cofondatori  che mi  continuano  a chiedermi e  a rinfacciarmi    :<< come mai  hai gente  che  scrive  poco  o invitata  non ha mai scritto  o  su certi bellissimi post nessun o  commenta   come  mai  continui a scrivere ? se proprio devi scrivere per te   e non per la gente  perchè non chiudi il blog  e tieni il tuo archivio cartceo ? >>. E' vero che  a volte scrivo per me  , è che i miei scritti sono incomprensibili con errori di battitura,digrmmatica e di ortografia ( e quando posso cerco di correggerli  nell'aggiornamento dei post )  perchè scrivo in fretta e in alcuni di getto (  come ho imparato  dalla  guida  come comunicare  che  si suddivide  :
1) Intervenire sulla stampa gratuita Quelli principalmente diffusi in Italia sono tre: "Leggo", "City" e "Metro",ecc : 2 ) Come scrivere una lettera al direttore Alcune idee, trucchi e "regoline" di base.... del  sito www.fattisentire.net lontanissimo  anni luce  dalle mie  posizioni ,ma utile per fare contro informazione) oppure  ci sono giorni in cui le crisi di congiuntiviti aggiunte alla mia forte miopia   sono molte  forti  , comunque cercherò  di starci più attento
Ma a differenza  di quanto
dice sul suo bellissimo e poetico  blog la nostra  cdv  nuvolanelcielo dal cui articolo\post   ho tratto l'ispirazione   per il post  d'oggi , io  non fuggo (  o se lo faccio  è raro ) ma me frego  e vado avanti perchè trovo giovamente a confrontarmi  con altre persone e scambiare esperienze in merito soprattutto  con chi la pensa diversamente da me  quando ovviamente  è possibile

18.6.07

Genova come Oaxaca (messico)

Senza titolo 1897

Fatanuda è con te, sostiene il tuo desiderio di vita, di emancipazione democratica; la Fatanuda corre con te felice di sollevarti dalle difficoltà del mondo reale.


Scrivimi fatanuda@gmail.com e sono pronta a capire e conoscere la tua realtà; insieme e liberamente possiamo partecipare ridendo alle Primarie, possiamo ridicolizzare i giochi delle mediocri oligarchie.


la Fatanuda da oggi è disponibile per ogni città, zona rurale, stradella; corre con chi incomincia.

Senza titolo 1896

Alba, solo scarpe da tennis  corro nuda sulla riva: un modo per partecipare alle Primarie!

9/11 indifferenza

Mi fa rabbia l'indifferenza della gente riguardo l'11settembre. Se provi a parlarne, se dici che è stato un "inganno globale" trovi molta diffidenza, incredulità  o forse per molti è più facile accettare la "verità" ufficiale. Quest'ultima in un certo senso tranquillizza la gente, mentre l'altra verità porta più insicurezza, non sai più a quale mondo appartieni, tutto ti crolla addosso le tue certezze, le tue convinzioni, non trovi più un punto di riferimento. Mi chiedo cosa si può fare pechè queste notizie diventino di pubblico dominio, è vero che sul web si sta scrivendo tanto, ma siamo ancora lontani dal potere d'informazione che ha la televisione .La stragrande maggioranza delle persone ,ignorano, continuano a credere, addirittura alle missioni di pace condotte dagli americani ,cioè sono veramente lontane dal sospettare minimamente che in Iraq si è andati per occupare un paese solo ed esclusivamente per interessi economici.

17.6.07

Senza titolo 1895

per  tutti\e  quelli che fossero interessati   solo ed esclusicamente ai post  in cui parlo del mio travaglio interiore o  meglio il mio vissuto personale con considerazioni personali ho aggiornato il post in cui parlo su come affronto  miei incubi  ed i miei fantasmi e  il  bivio in cui mi trovo  sul modo d'affrontarli  dove per chi usa firex fox e linux non quella  .....   di xp  le frasi  in nero sottolineate  sono  url  ovvero collegamenti ipertestuali

Senza titolo 1894




eccola risposta   all'anonima  ( IP: 83.181.172.97 ) che il 14/06/2007 ore: 16.23.00 nel  guest book  ha scritto  : <<  Cos'è questo..un blog ecclesiastico ? >>. Scusate se nel video canta in playback  , ma non ne ho trovato altri  .








radio baccano"(G.NANNINI - Jovanotti)
1= Nannini
2= Jovanotti



1: non credi mai
a quello che e' vero
perche e' vero anche il contrario
giorni di allarme e confusione
sono il mio pane quotidiano
piccole donne i bimbi crescono
i giochi non ti sono mai bastati
neanche le botte che gli hai dato
sotto la luna senza fiato
lo scrivero' su tutti i muri
dio c'e' con tutti gli altri nomi
sacre scritture dell'informazione
scoppia la guerra del rumore
e faremo un gran baccano
tu con la chitarra in mano...
per un idolo ribelle...
che ci scorre sotto pelle
hai ragione in prigione
hai ragione in prigione
hai ragione in prigione
hai ragione e s'e' creduto
davvero che avremmo parlato
e la solidarieta' fa bene
come la solitudine sui tram
tra soldi, lacrime e catrame
mi godo questo mondo infame
e faremo un gran baccano
tu con la chitarra in mano...
per un idolo ribelle...
che ci scorre sulla pelle
hai ragione
2: radio baccano mondo cristiano
indu' buddista ebreo mussulmano
fine del mondo segnale orario
colonna sonora di questo scenario
di guerra un suono distorto
un urlo incazzato di chi non'e morto
ma vive e si muove
in mezzo ai palazzi insieme ad altri
cento mille ragazzi
radio baccano come un terremoto
niente e nessuno
che chiede il tuo voto
niente piu' leader a guidare le masse
musica dura che buca le casse
mondo che gira radio baccano
suono che scalda dal freddo che fa
nelle apparenze si nascondono gabbie
dentro allo stomaco
la liberta'
1: hai ragione in prigione
hai ragione in prigione
hai ragione in prigione
e faremo un gran baccano
tu con la chitarra in mano
nuovi idoli d'amore...
lasceremo un polverone
2: radio baccano mondo cristiano
indu' buddista ebreo mussulmano
fine del mondo passa parola
dentro la mente fuori da scuola
1: e faremo un gran baccano
lasceremo in fondo al cuore
lasceremo in fondo al cuore



                                                

E ora  rivolgo ,all'onima ( se mai leggera questo  blog  o  fosse solo di passaggio ) cosi come a chi nonostante le  faq  e  gli aggiornamenti  e la tag avvisi  ai cdv e ai naviganti  mi  fa simili domande  ,  un   domanda .
E' ecclesiastico affrontare  sia  con il metodo della contaminazione e dei colegamenti mentali-telematici  (vedere manifesto blog)  tematiche \ aspetti  etico-morali , spirituali-irrazionali , oltre che politiche e culturali  , e letterarie -artistiche  ed interrogarsi  sul chi siamo, dove siamo  ,  dove  andiamo  , che ci facciamo  al mondo , c'è vita dopo la morte , ecc .  sia in senso laico  come  neroassenso , trotzky, fatanuda  , ecc  o  in senso  confessionale\ religoso  come  benedettaj o luciamerli  ?  Dando  voce  a tutti\e indipendentemente  ( salvo ovviamente  l'antirazzismo , l'antifascismo , il sessimo   )   in una società   dove  l'informazione   libera   è sempre  a rischio di repressione  e  di limitazione  ( leggio censura  e repressione )  ed è controlata  da gruppi\ lobby di potee  o  gruppi di pressione  come  si chiamavano un tempo , indipèendentemente  (  è per  questo che  ho scelto   la  come  colonna sonora  radio baccano    di Nannini-jovanotti )   dellla loro confessione  religiosa  , dall'essere ateo  ,  agnostico  , nichilita , etereo , bisex , transex ,  di destra o dio sinoistra   , apartitico  . ? 
A voi una eventuale risposta  anhce  se  come dice la traduzione  la  risposta  è volata nel vento di iblowing in the  wind  di Bob dylan  con cui chiudo il post  d'oggi
fonte www.maggiesfarm.it/


BLOWIN' IN THE WIND
Bob Dylan

How many roads must a man walk down
Before you call him a man?
Yes, 'n' how many seas must a white dove sail
Before she sleeps in the sand?
Yes, 'n' how many times must the cannon balls fly
Before they're forever banned?
The answer, my friend, is blowin' in the wind,
The answer is blowin' in the wind.


How many times must a man look up
Before he can see the sky?
Yes, 'n' how many ears must one man have
Before he can hear people cry?
Yes, 'n' how many deaths will it take till he knows
That too many people have died?
The answer, my friend, is blowin' in the wind,
The answer is blowin' in the wind.


How many years can a mountain exist
Before it's washed to the sea?
Yes, 'n' how many years can some people exist
Before they're allowed to be free?
Yes, 'n' how many times can a man turn his head,
Pretending he just doesn't see?
The answer, my friend, is blowin' in the wind,
The answer is blowin' in the wind





A RISPOSTA E' CADUTA NEL VENTO
di Mogol/Dylan

interpretata da Luigi Tenco


Quante le strade che un uomo farà
e quando fermarsi potrà?
Quanti mari un gabbiano dovrà attraversar
per giungere e per riposar?
Quando tutta la gente del mondo riavrà
per sempre la sua libertà?
Risposta non c'è, o forse chi lo sa,
caduta nel vento sarà.


Quando dal mare un'onda verrà
che i monti lavare potrà?
Quante volte un uomo dovrà litigar
sapendo che è inutile odiar?
E poi quante persone dovranno morir
perché siano in troppi a morir?
Risposta non c'è, o forse chi lo sa,
caduta nel vento sarà.


Quanti cannoni dovranno sparar
e quando la pace verrà?
Quanti bimbi innocenti dovranno morir
e senza sapere il perché?
Quanto giovane sangue versato sarà
finché un'alba nuova verrà?
Risposta non c'è, o forse chi lo sa,
caduta nel vento sarà.







N.b
  consiglio la lettura ( o rilettura  )  oltre  che le faq  e  gli aggiornamenti di questo mio  post sulla libertà
( Chiedo umilmente scusa se a causa dei soliti problemi tecnici di probabile  d'incompatibilità fra windos\xp e  linux,e quest'ultimo e la piattaforma di splinder i colegamenti ipertestuali che  sono  quelli in neretto  sottolineati dovesssero risultare  come capita   a me  che uso fire fox e  ubuntu   sappia che  sono  voci prese dall'enciclopedia free di   it.wikipedia.org e quindi volendo può  trovarle   e leggerle tranquillamente )


Senza titolo 1893

La politica irrespirabile italiana entra persino nei supermercati, ti segue dalla pesca alla bincheria intima! Non accettare queste cose che ti tolgono l'aria, quando ti chiamano a partecipare prendili in giro e sulle schede di ogni buffonata che organizzano tu scrivi Fatanuda.

FOTO GAY PRIDE

 Vota l'articolo e se ti piace clicca su ok!


Sono reduce dalla meravigliosa giornata del gay pride e sono molto soddisfatta di come sia riuscita la manifestazione. Più di 40 carri e oltre 600 mila persone (leggi articolo1 ,  articolo 2 , articolo 3 e quello di Giornalettismo, con altre foto) hanno allegramente e pacificamente inondato le piazze, le strade. Moltissimi  hanno applaudito il nostro carro UAAR dall' inizio alla fine del corteo, conclusosi a Piazza San Giovanni.


Ora propongo una carrellata di immagini, scattate anche dal carro, che si commentano da sole   Cliccate per ingrandirle


Aggiungo solo che eravamo felici di sentirci tutti uniti.



Qui sono io sopra il carro, sono quella seduta e in piedi con il costume nero





PER LE ALTRE FOTO CONTINUA SU NERO ASSENSO!

Pechino 2008: le Olimpiadi dello sfruttamento

Libertà di espressione, liber- tà di associazione, diritto al- la vita.. ci sono dei diritti che sono imprescindibili dall’ uomo in quanto tale. Una conquista, questa, in realtà non ancora raggiunta in gran parte del mondo, ma un obiettivo al quale le demo- crazie, tra un errore e l’altro, almeno provano a raggiungere, talora riuscendoci. Non è questo invece il caso della Cina, dove il diritto dei cittadini viene sempre dopo la volontà dei politici e delle grandi aziende di governare secondo i propri interessi legati all’autoconservazione per i primi, e al profitto per gli altri. Insomma, come dice Michele Cavaliere: "Ci sono cose che i cinesi ancora non sanno copiare.. i diritti umani per esempio".

L’ultimo scandalo è quello relativo allo sfruttamento dei bambini con gli occhi a mandorla (più del 75% dei bambini sfruttati al mondo si trova in Cina), impiegati per produrre borse, cappellini e gadget vari per le Olimpiadi che si terranno a Pechino nel 2008. Un giro di affari per 70 MI- LIONI DI DOLLARI, quello de- gli oggetti griffati. Un vero e proprio business che non po- teva tenere conto dei diritti dei bambini, ne sarebbe andato dei guadagni delle grandi fabbriche cinesi. Fortunatamente il fatto è stato scoperto e denunciato dall’organizzazione Playfair Alliance, della Tuc (Federaz. dei sindacati britannici) che, nel suo rapporto (raggi- ungibile qui) intitolato «Nessuna medaglia per le Olimpiadi», ha esposto la condizione di schiavitù in cui si trovano numerosi ragazzini del sud del Paese  presso quattro fabbriche che hanno ottenuto l’autorizzazione ufficiale dal comitato olimpico di produrre gadget per le olimpiadi di Pechino 2008 (come nella fabbrica "Le Kit" di Guangdong, dove sono stati trovati 20 bambini di età inferiore anche ai 13 anni). “Play Fair at the Olympics", ossia “gioca pulito alle olimpiadi”, questo è il progetto che porta avanti la Playfair coadiuvata dalla Clean Clothes Campaign, Global Unions e Oxfam.

La campagna non risparmia nessuno: dalla Nike all’Adidas, passando per la Reebok, Puma, Fila, Asics, Mizuno, Lotto
, Kappa e Umbro. Tutte mul- tinazionali accusate di vio- lare i diritti umani dei la- voratori nei paesi in via di sviluppo, una denuncia tra l’altro non nuova per alcune di queste aziende. “L'indu- stria degli abiti sportivi sta spendendo molto in opera- zioni di marketing per i Giochi Olimpici di quest’anno. Ma con lo sfruttamento e l'abuso dei diritti degli operai l'industria dello sport sta violando lo stesso spirito Olimpico” dichiara  Guy Ryder, portavoce di Global Unions, al quale coro si aggiungono le parole di Adrie Papma, portavoce per Oxfam di Play Fair: “Questo modello globale di business sta permettendo alle grosse aziende di scaricare costi e rischi in fondo alla catena di produzione, a coloro che sono più deboli”. Una vera e propria infanzia rubata.  Ecco alcune delle testimonianze raccolte clandesti- namente da degli attivisti umanitari: “Ho lavorato dall’alba fino alle due di notte. Ero esausta ma il giorno dopo mi hanno costretta a ricominciare” dice una bambina, oppure “Nessuno indossa guanti protettivi qui, perché coi guanti si lavora meno in fretta e il caporeparto ti punisce. Le mie mani mi fanno molto male, quando le lavo piango di dolore” rivela un altro piccolo operaio che usa vernici tossiche e additivi chimici pericolosi. Senza contare chi lavora con retribuzioni inferiori al 67% del minimo salario consentito dalla legge, come i 3000 operai della "Mainland Headwater Holding" di Shenzen, dove i lavoratori che si dimettono vengono minacciati nel caso racconti la verità sulle condizioni di lavoro. “Bambini e adulti vengono sfruttati brutalmente in Cina da imprenditori senza scrupoli. La loro azione affossa gli ideali delle Olimpiadi e vogliamo che questo non avvenga anche quando le Olimpiadi saranno a Londra nel 2012" ha dichiarato infatti Brendan Barber segretario della Tuc.

Nel frattempo, mentre l’altro ieri  si è celebrata la "Giornata Mondiale contro il lavoro minorile" (organizzata dall’Ilo), l’organizzazione “Save the children”, organismo indi- pendente per la difesa dei diritti dei bambini, ha cal- colato che nel mondo lavo- rano più di 218 milioni di minori (quasi 500.000 sola- mente in Italia). Sono tutti bambini che sono spesso costretti ad attività illecite o ridotti in schiavitù, e a cui sono stati tolti i diritti all'istruzione, alla salute e al gioco. Ma, tornando a Pechino 2008, le denunce rivolte al Governo Cinese per la violazione dei diritti umani non si fermano purtroppo allo sfruttamento dei bambini. Amnesty International infatti, oltre a contestare la pena di morte ancora in vigore, ha sottolineato: l’intimidazione che viene attuata nei riguardi degli attivisti per i diritti umani (come Ya Gouzhu che è stato arrestato e torturato e per il quale A.I. chiede il rilascio immediato e incondizionato); la censura operata per l’occasione, che negherà al pubblico cinese l’accesso alle notizie della stampa estera su temi giudicati “sensibili”, senza considerare che negli ultimi mesi sono entrate in vigore nuove norme restrittive sui mezzi d’informazione locali, che ora: necessitano dell'autorizzazione per poter riferire di eventi storici giudicati “sensibili”, non possono trasmettere notizie su 20 argomenti, tra cui la corruzione giudiziaria e le campagne per proteggere i diritti umani ed infine sono sottoposti ad una sorta di “patente a punti” che può costringerli a cessare le pubblicazioni in caso di “cattivo comportamento”. Un sistema questo che, secondo un funzionario cinese degli organi d’informazione, serve a favorire “un ambiente sociale pacifico in vista dei Giochi olimpici del prossimo anno”. Dicesi, più semplicemente, censura e libertà di sfruttamento.
Ancora una volta insomma sono gli interessi economici a comandare lo sport. Ma è in casi come questi che bisogna spingere per far sì che si cambino le regole del gioco, partendo dal denunciare l’ingiustizia di quelle in atto ora.

16.6.07

Senza titolo 1892

 non riuscendo ( e non avendo il tempo  ho l'esame  fra due  giorni e  già  oggi ho coglionato abbastanza   )  a mettere   nel commento  le  mie  opinioni  su quello   che  è stato fatto alla diaz  e  chi ancora  continua  imbellemente  a  negare   e fa una ironia  al limite  della negazione   metto qui  con il permesso  del collettivo  autistici : << Le pregiudiziali per poter partecipare ai servizi offerti su questo server sono la condivisione dei principi di antifascismo, antirazzismo, antisessismo e non commercialità che animano questo progetto, oltre ovviamente a una buona dose di volontà di condivisione e di relazione ;))  Spazi e servizi di questo server non vengono destinati ad attività (direttamente o indirettamente) commerciali, al clero, ai partiti politici istituzionali: o comunque, in sintesi, a qualunque realtà che disponga di altri potenti mezzi per veicolare i propri contenuti, o che utilizzi il concetto di delega (esplicita o implicita) per la gestione di rapporti e progetti.Il server conserva esclusivamente i log strettamente necessari a operazioni di debugging, che comunque non sono associabili in alcun modo ai dati identificativi degli utenti dei nostri servizi  (...) >> da http://www.autistici.org/it/who/policy.html


i file midi   di  radio gap  quella  che era la radio del movimento  sulla  durissima  repressione  del corteo  del 21  luglio  poi conclusosi con  i fatti della Diaz    a  voi  ogni commento



Le trasmissioni di Radio Gap compreso la drammatica interruzione delle trasmissioni durante l'irruzione alla Scuola Diaz














Senza titolo 1891


La mezza verità sulla Diaz non basta, e occulta la verità sul G8 di Genova



di Gennaro Carotenuto


 
  Sulla Diaz e il G8 sta emergendo una mezza verità fuorviante. Si ammettono le violenze, ma si cancellano le motivazioni che portarono all'irruzione nella scuola. Il vice questore Michelangelo Fournier l'ha chiamata "macelleria messicana", ma non c'era bisogno di attraversare l'Oceano.



Le immagini del termosifone della Diaz, mostrate dal TG di Sky, con quell'enorme macchia di sangue raggrumato, riportano indietro di sei anni. Riportano all'alba di quella domenica mattina del 2001, quando chi scrive è entrato alla Diaz dopo aver attraversato a piedi Genova deserta. Di quella visita due dettagli mi hanno poi perseguitato per mesi. In primo luogo quel termosifone, con quell'enorme macchia di sangue raggrumato. Ancora adesso faccio fatica a credere che la persona che ebbe la testa fracassata contro quel termosifone sia sopravvissuta. Il vicequestore Michelangelo Fournier racconta di una ragazza che perdeva sangue così copiosamente da pensare impossibile che sopravvivesse, racconta di quello che a lui sembrava materiale cerebrale. Racconta le stesse cose che ricordo io, e decine o centinaia di altre persone. Ma doveva dirlo lui, un vicequestore, perché bucasse, anche se solo per un istante, il muro di omertà elevato dai media e dalla classe politica tutta sui fatti di Genova.


La verità di Fournier racconta i fatti, quelli che decine di testimoni avevano già raccontato senza essere creduti, ma non li spiega. La verità di Fournier può ancora collocare la Diaz nella categoria della frustrazione, della tensione sfogata, dello scoppio d'ira, della vendetta -che quando è compiuta dalle forze dell'ordine va ascritta alla categoria di rappresaglia- ma tutto sommato può essere archiviata come sbagliata, immotivata, irrazionale, estemporanea, casuale, non programmata, non avente alcun obbiettivo pratico. Davvero la violentissima irruzione alla Diaz, dove erano noto che fossero ospitati un centinaio di pacifici attivisti della comunicazione fu casuale?


LE PROVE DEL GSF La riapparizione di quel termosifone inondato di sangue dalla penombra della memoria è stata uno choc. Non lo fotografai, forse perché era così vivo da non essercene bisogno. In tutti questi anni non era in altro luogo che nella mia mente, ho perfino cercato di convincermi di averlo immaginato. Rivederlo per la prima volta in un TG è stato come un secchio di acqua gelata, come il pezzo di un puzzle che chiama un altro pezzo per completare il quadro.


Recupero un mio articolo, scritto all'epoca per il settimanale uruguayano Brecha, del quale ero inviato, dividendomi tra il G8 ufficiale e il Genoa Social Forum (GSF) che aveva il centro stampa proprio alla Diaz: "i locali, che fino a poche ore prima ospitavano il nostro lavoro, sono completamente distrutti. Il pavimento è un tappeto di macerie, sacchi a pelo, libri, quaderni, creme solari, assorbenti femminili, medicine, e sangue. Sangue da tutte le parti, sulle pareti, sul pavimento, tra i vestiti ammontonati, nelle scale, sui termosifoni. Siamo di fronte ad un luogo dove la democrazia è stata sospesa. [...] Ci descrivono la distruzione metodica dei computer, il sequestro dei dischi rigidi, ci raccontano la ricerca feroce di qualunque cosa che sembrasse una pellicola di foto o di video. Sono le prove che il GSF aveva promesso per testimoniare le violenze subite nei giorni anteriori".


E allora ricordo, ricordo perfettamente una parete della palestra dove più macerie erano accumulate, più vestiti, più oggetti personali insanguinati, ma soprattutto erano buttati lì decine e decine di rollini, oramai esposti alla luce e resi inservibili. Non posso più rimuovere. La violenza della Polizia che per sei anni è stata negata e adesso viene spiegata come irrazionale, dovuta all'esuberanza di pochi agenti particolarmente stressati, con catene di comando interrotte per salvare i veri responsabili, non lo fu affatto.


Ci fu la Diaz, perché c'era stata Genova. E dentro la Diaz c'erano decine di migliaia di foto, video e documenti sulle violenze dei due giorni anteriori che i presunti "terroristi" avevano interesse a diffondere e le forze dell'ordine, invece di sequestrare, distrussero perché non volevano fossero diffuse.


Alla Diaz alcuni poliziotti commisero le violenze sulle persone, 70 feriti e 92 arrestati, poi torturati a Bolzaneto. Ma ci furono soprattutto (e restano ancora totalmente nell'ombra) quelli che entrarono per distruggere le prove delle violenze del venerdì e del sabato. E' questo il vero motivo dell'irruzione alla Diaz nella notte tra sabato e domenica, altrimenti totalmente immotivata, o motivata con bugie dalle gambe corte.


Certo non tutti i poliziotti che infierirono su ragazze e ragazzi indifesi erano coscienti del perché erano lì. Ma un gruppo di loro, ben più addentro, aizzò e usò i colleghi per poter agire, distruggere metodicamente computer, esporre alla luce decine e decine di rollini, in nessun luogo concentrati come alla Diaz quella notte, già che il GSF, sbagliando, aveva chiesto che lì si concentrassero le prove delle violenze. Per quello l'assalto fu alla Diaz e non al Gaslini o alla Sciorba o in altri luoghi dove si concentravano militanti in qualche caso meno pacifici di quelli della Diaz. Fosse stato per vendetta, sarebbero andati a cercare i Disobbedienti, o i Black Block. Ma non interessavano.


A Genova successero molte cose. Un movimento forte, plurale e rigoglioso, si stava saldando e doveva essere messo in un angolo. Per farlo fu usato il terrore. La Diaz servì a distruggere le prove e ammettere quella violenza ma solo per farla passare come casuale ci allontana dalla verità.


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