9.6.06

Senza titolo 1326

PERCHE' SONO NATO,DICE DIO




Sono nato nudo, dice Dio perchè tu sappia spogliarti di te stesso.
Sono nato povero perchè tu possa considerarmi l'unica ricchezza.
Sono nato in una stalla perchè tu impari a santificare ogni ambiente.
Sono nato debole, dice Dio perchè tu non abbia mai paura di me.
Sono nato per amore perchè tu non dubiti mai del mio amore.
Sono nato di notte perchè tu creda che posso illuminare qualsiasi realtà.
Sono nato persona, dice Dio perchè tu non abbia mai a vergognarti di essere te stesso.
Sono nato uomo perchè tu possa essere "dio".
Sono nato perseguitato perchè tu sappia accettare le difficoltà.
Sono nato nella semplicità perchè tu smetta di essere complicato.
Sono nato nella tua vita, dice Dio per portare tutti alla casa del Padre.

Senza titolo 1325




Scomparso all'alba in una clinica romana per un'emorragia cerebrale L'ex presidente della Rai, stamane avrebbe presentato il Premio Viareggio
L'intellettuale che amava l'arteScomparso all'alba in una clinica romana per un'emorragia cerebrale L'ex presidente della Rai, stamane avrebbe presentato il Premio Viareggio

Sono sempre i migliori quelli che se  ne vanno  in silenzio e con discrezione 


8.6.06

Senza titolo 1324

buongiorno, nottebuongiorno  notte uno dei film più intensi e belli che  ho visto almeno fin ora  sul periodo  degli anni di piombo  in italia  .   Sono ancora  scosso da  non riuscire  a scrivere nient'altro    se   una delle frasi  del  film   << Ognuno deve morire, ma non tutte le morti hanno lo stesso significato. >>  tratta dalla scheda  del film  edita  da  www.filmup.leonardo.it


Senza titolo 1323

Mi rivolgo al Signore che sto Adorando – che cosa vuol dire Eucaristia?) “ Significa l’AMORE DEL PADRE e DEL FIGLIO FUSI INSIEME CHE “AMANO” CIASCUNO DI NOI INDIVIDUALMENTE.” Domando: -Posso entrare in quest’Amore? dell’Eucaristia? Risposta:- “ Certo, anche se non è facile, non sarà facile. Il tuo Cuore deve trascendere e penetrare l’AMORE tra PADRE e FIGLIO. Quello è Amore per l’Eucaristia, nell’Eucaristia. Giungerà il momento in cui questo Amore che si fonde ti farà Soffrire, ma sarà una Sofferenza che ti porterà tanta Gioia! Per questo Io ho pronunciato le Parole “ In memoria di ME ”. Domando: - Signore cosa vuol dire? Risposta:- “ Che IO vi ricorderò di ME, ogni qualvolta mi penserete poiché questo “ lascito ”, questo “ Ricordo ” viene Trasfuso in voi da ME. Questo Sangue Benedetto che IO ho versato per voi trasfonde in voi, vi vivifica, vi appassiona, vi sollecita all’Amore verso ME ed i Fratelli. Solo nella Purezza IO posso farvi comprendere queste cose, diversamente non mi comprenderesti. Ora sai, perché in parte questa Sofferenza passata ed attuale. L’uomo non comprende, non capta ciò se, IO DIO non glielo spiego. Ma quanti Peccati contro l’Eucaristia; ecco perché tanto male nel mondo. L’uomo non ha capito nulla di questo “ Mio Ricordo ”, se n’è dimenticato, l’ha trascurato e da qui il Peccato nel mondo ha sempre più prolificato. Rileggi e comprendi bene questi concetti, riferisci ed Insegna. E quando Mi riceverete pensa a ciò che qui ti ho detto. Invita sempre Mia Madre a riceverMi insieme a te.

7.6.06

Senza titolo 1322




Stendo la mia candida anima nel verde prato dei sogni,
assolata distesa di luoghi  tersi  e di magiche e fresche carezze.
Ho lasciato alle spalle  inquietudini  di tenerezze sopite,
immagini lontani di disattenti amori
 eppur presenti nell’inconscio del mio accorato respiro.
Voglio seppellire  disarmonici ricordi e osservare
 lo sbocciare dei petali di una rosa rossa
che per circostanza  resta priva delle sue acuminate spine.
 Voglia del colorato  entusiasmo del sole
che si tinge degli straordinari colori dell’arcobaleno
 e dell’ avvincente calore di aderenti amplessi.
Stesa sul verde  prato della  dolcezza
 attendo oggi e sempre l’ inesauribile e infuocata
lava che travolge e avvolge
che si spinge e non si estingue
che rovescia e trascina
nell’infuocato percorso dei desideri.
Silvana

6.6.06

Senza titolo 1321


nuvole





Un'alba livida
nasconde torture.
Si celano volti
rigati d'amare lacrime.
Guerre, morti
occhi sgranati
di bimbi
nel loro volo sofferto
scoprono cieli
che non vorrebbero
mai conoscere.
Nuvole grigie,
dolore e morte.
E nel mondo
mai avrà fine
la violenza,la guerra?

Giovanna Nigris

Senza titolo 1320

invece  di limitarsi ad esprimere  cordogli  o presentarsi  ai funerali  perchè non pensano a  ritirarsi sul serio   invece  di litigare   sinistra ( ora  ) destra  ( prima )  ritiro  si  ritiro no  ,  ritiro se   , ecc   non si ritirano e basta  .
Forse  se in tutti questi attacchi, sarebbe morto (  ma non  credo perchè a combattere  mandano  solo i poveri diavoli o  ci  và   gente  che  ha  bisogno di soldi   e  non  gente  ricca e privilegiata  )  qualche  loro   figlio  o parente  , statene certi    che   avrebbero  già ritirati le  truppe 


concludo con  questa  bellissima  canzone  di Bob  dylan  un po' datata certo ma una  delle più  belle  sulla  pace  

Blowing In The Wind



How many roads must a man walk down
Before they call him a man
How many seas must a white dove sail
Before she sleeps in the sand
How many times must the cannonballs fly
Before they are forever banned
The answer, my friend, is blowing in the wind
The answer is blowing in the wind

How many years must a mountain exist
Before it is washed to the sea
How many years can some people exist
Before they're allowed to be free
How many times can a man turn his head
And pretend that he just doesn't see
The answer, my friend, is blowing in the wind
The answer is blowing in the wind

How many times must a man look up
Before he can see the sky
How many years must one man have
Before he can hear people cry
How many deaths will it take till he knows
That too many people have died
The answer, my friend, is blowing in the wind
The answer is blowing in the wind

qui  due  bellissime traduzioni in italiano   di Mogol  oppure quella letterale  http://www.homolaicus.com/arte/dylan/ita.htm

Senza titolo 1319

Invocazione agli Angeli Custodi


Assisteteci, Angeli custodi, soccorso nel bisogno, conforto nella disperazione, luce nelle tenebre, protettori nei pericoli, ispiratori di buoni pensieri, intercessori presso Dio, scudi che respingono il nemico malvagio, compagni fedeli, amici verissimi, prudenti consiglieri, specchi d’umiltà e purezza.



Assisteteci, Angeli delle nostre famiglie, Angeli dei nostri figli, Angelo della nostra parrocchia, Angelo della nostra città, Angelo del nostro paese, Angeli della Chiesa, Angeli dell’universo.


Amen.

5.6.06

Senza titolo 1318

da quando  ho pubblicato sul blog  ( la trovate  qui  ) una lettera  aperta  a Oriana fallaci  e poi  l'ho diffusa  èper la rete  ,   ricevo email   di neotecon  e  seguaci di Pera  e di Fallaci  .
Lo so che  dovrei lasciar perdere  come  dicono i miei e che  giustamente  non  posso dar retta  a  chiunque  ogni lamento ma  sono un utopista ed un matto infatti  : <<  Supponga che non sia vero che non c'e' alternativa possibile. Supponga che alcuni pazzi e romantici pensino che e' possibile una altro mondo e un altra vita. Supponga il peggio: ovvero, che questi pazzi pensino che vi siano altri pazzi che la pensino com
e loro. E supponga che essi suppongano che da questo incontro di pazzi possa nascere qualcosa di ragionevole. Non le piacerebbe assistere ad un incontro tanto pazzo di supposizioni? Siamo un esercito di sognatori, per questo siamo invincibili >> (sub-comandante Marcos). E poi  se  rimango  in silenzio  non solo  sarai fra  gli  indifferenti da me  tanto criticati  ma sarei  un pusillamine se rimango in silenzio  davanti  a  rigurgiti  di lontana memoria ( teorie  razziste e poi il  fascismo , nazismo  )  e  quindi preferisco  Una vigilanza scrupolosa, attenta, intelligente che è molto di più, e che è molto lontana dal vittimismo piagnone, dal protagonismo formale e vanesio. Un’azione che dovrebbe esaltare il nostro ruolo di denuncia categorica dell’antisemitismo e di ogni altra azione che leda la dignità e l’integrità delle democrazie e degli esseri umani che contribuiscono a costruirle.
Un’azione che non può più essere composta di formule rituali, di aggettivi più o meno sdegnati, ma deve rappresentare azioni concrete e avvertimenti precisi ai cittadini, alle istituzioni e ai movimenti politici.
Si tratta di un ruolo molto difficile da esercitare in un Paese dove le ambiguità e le distrazioni rischiano di moltiplicarsi. Ma anche di un compito che le realtà ebraiche italiane devono affrontare con slancio, senza tentennamenti, se non vogliono deludere, assieme a quelle dei propri aderenti, anche le aspettative di milioni di italiani che continuano a vedere nella presenza in Italia degli ebrei italiani una garanzia di progresso e di giustizia per l’intera collettività.  in manieras da evitare che  il detto  di
Martin Niemoller (1892-1984) Teologo protestante sopravissuto a un campo di concentramento 

originale

Als die Nazis die Kommunisten holten,
habe ich geschwiegen;
ich war ja kein Kommunist.
Als sie die Sozialdemokraten einsperrten,
habe ich geschwiegen;
ich war ja kein Sozialdemokrat.
Als sie die Gewerkschafter holten,
habe ich nicht protestiert;
ich war ja kein Gewerkschafter.
Als sie die Juden holten,
habe ich nicht protestiert;
ich war ja kein Jude.
Als sie mich holten,
gab es keinen mehr, der protestierte.




Quando i nazisti sono venuti a prelevare i comunisti, 
non ho detto niente, 
non ero comunista.
Quando i nazisti sono venuti a prelevare i socialisti,
non ho detto niente,
non ero socialista.

Quando sono venuti a prelevare i sindacalisti,
non ho detto niente,
non ero sindacalista.
Quando sono venuti a prelevare gli ebrei,
non ho detto niente,
non ero ebreo.
Poi sono venuti a prelevare me,
ma non rimaneva più nessuno 
per dire qualcosa".



che  do una  risposta  a  questo  post  di risposta  sul newsgroups  incensurati 
































Da: Giuseppe Matera 
Data: Ven 2 Giu 2006 18:46
Email: -----------------


















Ciao Scano, a me personalmente la Fallacci non fa ne caldo e ne freddo. Ma una cosa e' certa, sull'islam ci ha azzeccato.
Dalla tua lettera aperta alla Fallacci vedo che difendi ferocemente l'islam, e ne sono un po discoragiato, ma questi sono affari tuoi. Vorrei farti notare che non c'e' bisogno di fare un elenco di cosi detti " intelletuali" che sopportano l'islam, perche c'e' ne sono altrettanti che ne sono nemici dell'islam.
Se, poi tu come molti altri non vedete il conflitto culturale che c'e' tra l'islam ed il mondo occidentale, allora non capisco in quale mondo vivi, e se lo vedi, ancora non capisco come fai a difendere una cultura che e' falsa e che e' un pericolo per il mondo occidentale.
Capisco che per te i tuoi amici islamici vengono prima dei cristiani o per dire piu correttamente i tuoi connazionali, per questo io considero tipi come te piu nemico dell' islam, perche tu fai in modo di fare entrare questa gente in Italia e mettere in pericolo la civilta italiana, e con il tuo accosentire, e parole di pace, fai piu danni che risolverli. Lo so che questo e' un concetto troppo complicato per capire, ma certo non posso pretendere di meglio dagli amici dell' islam.
Spero che un giorno l;Italia non si sveglia e si ritrova islamizata, e senza liberta.
E poi, puoi mandare tutte le lettere aperte che vuoi a tutti quanti per ellogiare al mondo come e' bello essere islamici.


  Ciao,
  Joe









Caro  omonimo
Io  non sto difendendo  l'islam , ma  sto solo  criticando  le corbellerie ( metaforicamente parlando )     che dice  la  signora Fallaci e  i suoi  seguaci   . Le quali sono  state smentite anche dall'ultimo intervento del pontefice benedetto XV che  apre  all'islmam moderato e  che il  20 agosto   aveva detto  che  
Dialogo fra culture più fruttuoso del dialogo interreligioso. Non  è che  non  vedo il conflitto  di cui parli  , perchè  non è una novita   , in quanto c'è  sempre starto  fin  da quando  queste due   culture  sono  entrate in contatto  e  poi  è riesploso  dopo due secoli  di  calma  apparente  , ma  non   vedo   questo pericolo  e  non lo ingigantisco  in maniera cosi fondamentalista  coem  fate voii neocon  LOL  .  io sono un laico  credente  appassionato  di  religioni  e  di scambi culturali con essi  .  Io  non ho  solo amici  musulmani  ma considero   amici e quindi  tutti uguali   qualunque sia  esso  il  loro credere  o  la loro religione  ( cattolici  , ebrei  , musulmani  ,   buddisti , protestanti  ,  testimoni di geova  , ecc  )  . LOL .   se  essi vengono in italia   e accettano  le nostre regole  e  la nostra cultura  e   trovano  forme  di  sincrestimo  : << ..... può essere considerata qualsiasi tendenza a conciliare elementi  culturali, filosofici o religiosi eterogenei appartenenti a due o più  culture o dottrine diverse.  Il termine è applicato soprattutto nella scienza e storia delle  religioni, in cui indica quel complesso di fenomeni e concezioni  costituite dall'incontro e dalla fusione di forme religiose  differenti (  continua  qui   )  >>  non vedo cosa ci sia  di male  ,  in italia hanno sempre  convissuto  minoranze  etniche  e   forme religiose diverse  (  ebrei ,  protestanti ,  ortodossi )  non vedo cosa  ci sia  di male    se  adesso vengono  anche  gli islamici  .  Purchè  come  ti dicevo prima  nel  rispetto  reciproco    ( come mi sembra che ci  sia sempre  stato   fra la comunità islamica  italiana  )  e nella legalità  . Quindi dico no ai fondamentalismi sia  cattolici  come  quello tuo  , sia  islamici  o di qualunque altra religione  , sia qui che nei loro paesi  .  Se la costruzione   delle moschee  favorisce il  dialogo  e  l'integrazione    benissimo ben vengano 


4.6.06

Senza titolo 1317

Un referendum sulla nostra storia
di Domenico Gallo


1. Non è un referendum come gli altri.
Il 25 e 26 giugno il popolo italiano sarà chiamato alle urne per lo svolgimento del Referendum costituzionale, avente ad oggetto l'approvazione o la bocciatura della legge di riforma della II Parte della Costituzione, approvata dalla maggioranza di centro destra nella scorsa legislatura, e non ancora entrata in vigore.
Non si tratta di un referendum come tutti gli altri.
Qui la scelta non è se abrogare o meno una legge in vigore, ma se consentire o meno che vada in vigore una legge di riscrittura della Costituzione italiana che una contingente maggioranza politica ha voluto arrogantemente imporre a tutto il popolo italiano.
Nel referendum costituzionale non è previsto un quorum di votanti per la sua validità.
L'astensione non gioca alcun ruolo: vince lo schieramento che riuscirà ad ottenere anche un solo voto in più dello schieramento avversario.
Ma la differenza non si esaurisce qui: mentre nel referendum ordinario la posta in gioco è la sopravvivenza o meno di una legge o di una singola disposizione di legge che una parte del popolo italiano ritiene sbagliata, nel referendum costituzionale del 25/26 giugno la posta in gioco è molto più elevata.
Infatti la legge costituzionale che saremo chiamati a giudicare con il referendum, alla quale è stato impropriamente attribuito l'appellativo di "devolution", non si limita a correggere o modificare qualche aspetto della Costituzione vigente, ma riscrive completamente la II Parte della Costituzione, sostituendo l'ordinamento democratico della Repubblica con un nuovo ordinamento, che si pone profondamente in contraddizione con i principi democratici e di libertà, affermati nella Costituzione italiana.
In realtà la c.d. "devolution" sostituisce la Costituzione italiana, scritta dall'Assemblea Costituente, eletta il 2 giugno 1946, con una nuova costituzione scritta dall'ex Ministro Calderoli per conto di Bossi, Fini e Berlusconi.

2. La Costituzione è un patrimonio di tutto il popolo italiano.
La Costituzione italiana non è stata scritta sulla sabbia.
Essa è stata scritta, con il concorso di tutte le forze democratiche del nostro paese, mettendo a frutto le dure lezioni della Storia. Nasce da una trama di sofferenze e dalla passione per la libertà di tutti coloro che - attraverso la Resistenza - si sono battuti per la pace, la libertà e la democrazia al nostro paese.
Con la Costituzione è stato costituito un patrimonio di beni pubblici repubblicani, destinato anche alle generazioni future, di cui tutti gli italiani sono titolari.
In virtù della Costituzione, anche il più povero degli italiani nasce ricco.
Perché, fin dalla nascita, è titolare di un patrimonio di beni pubblici, che non sono assicurati sempre a tutti, ed in ogni ordinamento.
La Costituzione ci fa nascere liberi, con il diritto al godimento delle libertà civili ed alla tutela dei diritti fondamentali della persona. Ci protegge da ogni forma di dispotismo e da ogni attentato alla nostra libertà, grazie all'esistenza di raffinati strumenti di garanzia (giudici indipendenti e Corte Costituzionale, pluralismo istituzionale e divisione dei poteri).
La Costituzione ci assicura l'eguaglianza. Ci protegge da ogni discriminazione, ed impegna i pubblici poteri a rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono il pieno sviluppo della persona.
La Costituzione ci garantisce il diritto alla vita, proteggendoci dal flagello della guerra ed assicurandoci una intensa tutela della salute, attraverso un Servizio Sanitario Nazionale, di cui siamo tutti titolari.
La Costituzione garantisce a tutti il diritto all'istruzione, e assicura ai capaci e meritevoli il diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.
La Costituzione ci rende cittadini e non sudditi, chiamando tutti i cittadini ad associarsi per concorrere a determinare la politica nazionale, consentendoci di partecipare alle scelte fondamentali che riguardano i nostri bisogni ed i nostri interessi attraverso gli istituti della democrazia rappresentativa.
La Costituzione ci protegge dal ritorno al passato, istituendo un ordinamento democratico, fondato sulla divisione e distribuzione dei poteri, che rende impossibile ogni forma di dittatura.

3. La "devolution" aggredisce i beni pubblici repubblicani che la Costituzione italiana ha assicurato al popolo italiano.
3.1. un "federalismo" contro i diritti dei cittadini.
Le nuove norme, volute dalla Lega, che introducono il c.d. "federalismo" e riscrivono i poteri delle Regioni, pregiudicano i diritti sociali più importanti per ciascuno di noi (il diritto alla salute ed il diritto all'istruzione) e mettono a repentaglio l'unità sociale e politica del Paese.
Infatti attribuire alle Regioni la competenze legislativa esclusiva in materia di assistenza ed organizzazione sanitaria significa demolire il Servizio Sanitario Nazionale ed introdurre 20 diversi Servizi Sanitari, con diverse regola di accesso ai servizi ed alle prestazioni erogate. In questi differenti sistemi sanitari la capacità di assicurare le prestazioni a tutela della salute di ciascun cittadino, dipenderà concretamente dalla capacità finanziaria di ciascuna Regione.
Ciò comporterà una violazione del principio di eguaglianza dei cittadini, di cui faranno le spese soprattutto i cittadini delle regioni meridionali. Concretamente in molte regioni d'Italia questo significherà Ospedali più scadenti, liste di attesa sempre più lunghe, oneri e costi delle cure crescenti per il cittadino.
Un altro diritto sociale fondamentale per tutti i cittadini italiani, il diritto all'istruzione, rimarrebbe fortemente pregiudicato dalla "devolution", che attribuisce alle Regioni potestà legislativa esclusiva in organizzazione scolastica, gestione degli istituti scolastici e di formazione e nella la definizione della parte dei programmi scolastici e formativi di interesse specifico della Regione.
Concretamente ciò significa che ogni Regione potrebbe emanare proprie leggi in materia di dimensionamento delle istituzioni scolastiche, di modelli organizzativi, di organizzazione e gestione del personale, nonché in materia di reclutamento e trasferimento degli insegnanti.
L'istruzione perderebbe il suo carattere universale per diventare essenzialmente un servizio organizzato e gestito sulla base di valutazione ed esigenze localistiche, con differenti standard qualitativi, differenti regole di accesso e di fruizione delle prestazioni erogate. Anche in questo caso la qualità del servizio dipenderebbe dalla capacità finanziaria delle singole Regioni. I cittadini delle regioni meridionali sarebbero maggiormente penalizzati e gli insegnanti meridionali troverebbero maggiori difficoltà o potrebbero andare incontro a discriminazioni nell'accesso al lavoro.
Come se non bastasse la "devolution" attribuisce alla Regioni la competenza esclusiva in materia di polizia amministrativa regionale e locale. Questo significa non solo competenza a regolare le funzioni amministrative di polizia, ma soprattutto la competenza ad istituire dei nuovi "corpi armati", con funzioni di polizia, ed a disciplinarne l'armamento e le funzioni.
L'istituzione di corpi armati regionali comporterà degli ulteriori costi che graveranno su ogni cittadino italiano ed, in situazioni di crisi dell'unità nazionale, potrebbe aprire la strada a scenari di tipo jugoslavo.

3.2 Una nuova forma di governo contro la democrazia.
La forma di Governo è il cuore di ogni ordinamento democratico.
La riforma costituzionale imposta dal Centro-destra opera un vero e proprio trapianto di cuore, sostituendo la forma di governo della Costituzione del 1948, basata - come generalmente avviene nelle democrazie occidentali - sulla centralità del Parlamento e sull'equilibrio dei poteri, con una inusitata forma di governo, basata sulla prevalenza del Capo del Governo sullo stesso Governo e sulle Assemblee Parlamentari. Una forma di governo che non esiste in nessun altro ordinamento di democrazia occidentale, ma non è una novità per il nostro paese, che ha già conosciuto, nell'epoca fascista, un sistema fondato sulla prevalenza del Primo Ministro.
In questo nuovo ordinamento vengono concentrati nella mani del Capo del Governo (Primo Ministro) tutti i poteri sottratti al Parlamento, al Presidente della Repubblica ed allo stesso Governo.
Il Primo Ministro:
- prevale sul Governo, perché determina lui, da solo, la politica del Governo ed, inoltre, nomina revoca i Ministri a suo piacimento;
- prevale sul Parlamento perché può sciogliere la Camera dei Deputati a suo piacimento e, con la minaccia dello scioglimento, può costringere i deputati ad approvare le sue leggi nel termine che egli stesso stabilisce;
- prevale sul Senato Federale della Repubblica, perché se il Senato dovesse bocciare le leggi che gli stanno particolarmente a cuore, il Primo Ministro può togliergli la competenza legislativa e trasferirla alla Camera dei Deputati;
- prevale sulla sua stessa maggioranza parlamentare che non può esercitare nessun controllo sul Primo Ministro e può sostituirlo solo con una decisione assunta quasi all'unanimità;
- prevale sul Presidente della Repubblica, che perde il potere di scegliere il Primo Ministro, perde il potere di decidere in ordine allo scioglimento della Camera dei Deputati, perde il potere di risoluzione delle crisi politiche e perde il potere di impedire al Governo ed al Primo Ministro di presentare disegni di legge o decreti leggi incostituzionali.
Il Parlamento (Camera dei Deputati) viene trasformato in un organo esecutivo degli ordini che il Primo Ministro vuole che siano assunti in forma di legge ed addirittura i Parlamentari vengono divisi in due corpi separati, tanto che ai deputati dell'opposizione viene impedito di esercitare il diritto di voto rispetto alla scelte fondamentali di indirizzo politico.
Per effetto di queste modifiche, il volto della democrazia italiana viene profondamente sfigurato.
Il ricorso alle elezioni non servirà più al popolo italiano per eleggere i propri rappresentanti, ma servirà ad investire un Capo politico, al quale verranno conferiti poteri pressoché assoluti.
Con le elezioni politiche il popolo non istituisce più un'assemblea di propri rappresentanti che deve concorrere, con un Governo che goda della fiducia dei rappresentanti, a determinare l'indirizzo politico, ma conferisce ogni potere nelle mani di un Capo politico, elegge un sovrano e la sua Corte. Il Parlamento (la Camera dei deputati) viene trasformato in un consesso di "consiglieri del Principe" poiché i parlamentari possono svolgere le loro funzioni soltanto se in sintonia con i desideri del Principe, altrimenti vengono mandati via. Per questo i deputati dell'opposizione, che consiglieri del Principe non lo sono (e non lo possono diventare) non contano.
E' vero che viene ridotto il numero dei deputati (che nel 2016 passerà da 630 a 518), ma - una volta che i parlamentari non possono più esercitare liberamente la loro funzione di rappresentanti del popolo italiano (cioè di rappresentare i bisogni, gli interessi e le aspirazioni degli elettori), il loro numero è fin troppo elevato.
Con questa nuova forma di Governo vengono demolite tutte le garanzie apprestate dalla Costituzione italiana per evitare ogni forma di dittatura della maggioranza. Persino la Corte Costituzionale, che rappresenta l'ultima garanzia contro il pericolo di abusi della maggioranza a danno dei diritti dei cittadini italiani, viene manipolata. Modificando la sua composizione (con l'aumento della componente di derivazione politico-parlamentare), la Corte viene politicizzata ed attratta, nel lungo periodo, nell'orbita dell'influenza del Primo Ministro.
Con questa riforma il nostro paese esce fuori dal sentiero della democrazia, come conosciuta nei paesi di tradizione occidentale, e viene nuovamente spinto nell'avventura - che abbiamo già percorso nel nostro passato - di un ordinamento fondato sulla "dittatura elettiva" del Primo Ministro.

3.3. Un nuovo ordinamento che travolge i diritti fondamentali dei cittadini.
I promotori della riforma della Costituzione ci hanno assicurato che le nuove regole costituzionali non avrebbero modificato la I Parte della Costituzione, cioè che non avrebbero pregiudicato i diritti e le libertà che la Costituzione italiana garantisce a tutti i cittadini.
Questo non è assolutamente vero!
I diritti e le libertà non esistono in natura: possono essere attuati, riconosciuti, garantiti e sviluppati soltanto attraverso il funzionamento delle istituzioni e dei pubblici poteri. Per esistere, pertanto, hanno bisogno di un ordinamento democratico, di un assetto dei pubblici poteri che, attraverso meccanismi istituzionali adeguati, dia concretezza, protezione e tutela ai diritti ed alle libertà.
Abbiamo già visto come, attraverso il c.d. "federalismo" rimangano pregiudicati due diritti sociali fondamentali, come il diritto alla salute ed il diritto all'istruzione, mettendo a repentaglio la stessa unità sociale e politica del paese.
Attraverso la modifica della forma di Governo risultano pregiudicati ed indeboliti sia i diritti a contenuto sociale, sia i diritti a contenuto eminentemente politico (i diritti di libertà).
Infatti i diritti sociali (come la dignità del lavoro) ed i diritti di libertà, si sviluppano e si attuano attraverso la legislazione ordinaria, nel contesto di un ordinamento democratico. Anche beni pubblici fondamentali per il popolo italiano, come il ripudio della guerra (affermato dall'art. 11 della Costituzione), trovano la loro garanzia nei meccanismi della democrazia. Nel momento in cui cambia il ruolo e le funzioni della Camere e la Camera dei Deputati viene posta sotto la tutela di un Capo politico onnipotente, le garanzie che presidiano il ripudio della guerra (come ogni altro diritto dei cittadini italiani) risultano notevolmente affievolite. La loro sorte, infatti, dipenderà dagli umori e dall'orientamento politico di un solo uomo, il Primo Ministro, e non sarà più affidata alla garanzia di un Parlamento effettivamente rappresentativo del pluralismo delle domande e dei bisogni sociali,, di un Presidente della Repubblica autorevole e di una Corte Costituzionale intransigente.
I diritti e le libertà solennemente sanciti dalla prima parte della Costituzione, infatti, hanno ricevuto solidità e saldezza con gli istituti attraverso i quali è stata organizzata la rappresentanza e sono stati distribuiti, bilanciati e divisi i poteri. Spogliati di tali istituti, attraverso la demolizione dell'architettura della parte II della Costituzione, i diritti e le libertà appassiscono, cessano di essere garantiti a tutti e perdono il vincolo dell'inviolabilità.
Per questo la controriforma della Costituzione, approvata dalla maggioranza di centro-destra nel novembre del 2005, riscrivendo l'intera II parte, travolge anche la I parte, pregiudicando l'impianto della Costituzione italiana nel suo complesso.
Di conseguenza la riforma costituzionale voluta dalla destra ci spoglia del patrimonio di diritti e di libertà che la Costituzione italiana, nata dalla resistenza, ha attribuito ad ogni cittadino italiano.
Essa ci deruba del patrimonio di beni pubblici repubblicani che i costituenti ci hanno lasciato in eredità a garanzia della libertà, della dignità, della felicità e della vita stessa di ciascuno di noi.

4. La vera posta in gioco è la Costituzione.
In definitiva, quello che rende veramente diverso e straordinario il referendum del 25/26 giugno da tutti gli altri è il valore straordinario della posta in gioco: la Costituzione.
In ogni società, la scelta sulla Costituzione è una scelta politica suprema nella quale si mette in gioco il destino e l'identità stessa di un popolo organizzato in comunità politica. Per questo il referendum che si svolgerà nel giugno del 2006 è un referendum istituzionale, paragonabile soltanto a quello del 2 giugno 1946 nel quale il popolo fu chiamato a scegliere fra Monarchia e Repubblica.
Anche questa volta il popolo sovrano sarà chiamato a scegliere fra due ordinamenti istituzionali profondamente differenti. Tuttavia gli elettori si troveranno di fronte ad una scelta capovolta: non saranno chiamati ad abbandonare una Monarchia per insediare un Ordinamento repubblicano, ma saranno chiamati ad abbandonare un Ordinamento repubblicano (e democratico che abbiamo sperimentato per cinquant'anni) per insediare una nuova forma di Monarchia, cioè un regime fondato sul potere di un nuovo Sovrano, sia pure elettivo.

5. Salvare la Costituzione per salvare la democrazia nel nostro paese.
La Costituzione è frutto della nostra storia ed in essa c'è dentro la nostra identità.
"In questa Costituzione c'è dentro tutta la nostra storia, tutto il nostro passato, tutti i nostri dolori, le nostre sciagure. le nostre glorie. Sono tutti sfociati qui, in questi articoli. E a sapere intendere dietro questi articoli si sentono delle voci lontane. (..) Grandi voci lontane, grandi nomi lontani. Ma ci sono altri umili nomi, voci recenti. Quanto sangue, quanto dolore per arrivare a questa Costituzione! Dietro a ogni articolo di questa costituzione, giovani, voi dovete vedere giovani come voi caduti combattendo, fucilati, impiccati, torturati, morti di fame nei campi di concentramento, morti in Russia, morti in Africa, morti per le strade di Milano, per le strade di Firenze, che hanno dato la vita perché la libertà e la giustizia potessero essere scritte su questa carta.(..) questo è un testamento. Un testamento di centomila morti." (Piero Calamandrei, 1955).
La Costituzione è la casa comune che ha consentito al popolo italiano negli ultimi cinquant'anni di affrontare le tempeste della Storia, salvaguardando, nell'essenziale, la pace, la libertà, i diritti fondamentali degli individui e quelli delle comunità. Essa ha contribuito a formare l'identità nazionale, per cui oggi non è possibile pensare al popolo italiano separato dai suoi istituti di libertà, dal grande pluralismo dei corpi sociali, dalla distribuzione dei poteri, dalla partecipazione popolare, dalla passione per il bene pubblico.
La riforma della Costituzione colpisce l'identità stessa del popolo italiano come comunità politica, distruggendo quell'ordinamento attraverso il quale si sostanzia la democrazia e si garantisce il rispetto della dignità umana alle generazioni future.
In questo modo, demolendo le istituzioni della democrazia, si disfa l'Italia, trasformando il popolo italiano in un aggregato di individui in perenne competizione tra loro.
Il Referendum è l'ultima occasione per salvare i beni pubblici che i costituenti hanno donato al popolo italiano, facendo tesoro delle dure lezioni della storia.
Non ci sarà una prova d'appello per la democrazia italiana!
Se la riforma dovesse passare, la Costituzione italiana sarebbe cancellata ed il suo patrimonio di libertà e di diritti disperso per sempre.
La scelta che siamo chiamati a compiere con il Referendum è cruciale per il destino del nostro Paese, com'è stata - a suo tempo - la Resistenza.
Oggi, come allora, è necessario ritrovare lo stesso spirito, la stessa coscienza di un dovere civile da adempiere: sconfiggere il progetto di demolizione della Costituzione, votando NO al referendum per ricostruire il primato della convivenza civile orientata al perseguimento del bene comune.

Fonte: http://www.salviamolacostituzione.net/

Senza titolo 1316

 4 giugno 2006
Domenica di Pentecoste






Dal Vangelo secondo Giovanni

 

capitolo 15, versetti 26-27

 

"Quando verrà il Paraclito che vi manderò dal Padre,

lo Spirito di verità che procede dal Padre,

egli mi darà testimonianza;

e anche voi mi renderete testimonianza,

perché siete con me fin dall'inizio. " 

 

Parola del Signore !!!


Invoca lo Spirito Santo"
 

...è lui che mette il fuoco nel tuo cuore

e lo fa vibrare all'unisono col mio;

è lui che fa apparire nella tua mente

certi pensieri che nessuna cosa poteva suscitare.

E' lui che nella misura in cui gli sei docile,

ti ispira una decisione opportuna,

un comportamento salutare,

e fors'anche un ritorno al deserto.

E' lui che ti dà la forza di iniziare

e il coraggio di continuare,

malgrado gli ostacoli,

le contraddizioni, le opposizioni.

E' lui che ti conserva nella pace,

nella calma, nella serenità,

nella stabilità, nella sicurezza.

 

Hai bisogno dello Spirito Santo,

affinché la tua preghiera sia regolata sulla Mia

e possa far propria tutta la sua efficacia.

 

Hai bisogno dello Spirito Santo,

per volere in modo fermo, efficace, tenace, potente.

Tu sai che senza di lui sei soltanto debolezza e infermità.

 

Credi alla presenza dentro di te dello Spirito Santo;

tuttavia egli può agire e può farti percepire la sua divina realtà

soltanto se lo invochi in unione con la Madonna.

 

Invocalo per te, ma anche per gli altri,

poiché in molti cuori

egli è come imbavagliato, legato, paralizzato.

Per questo, troppo spesso il mondo va male.

 

Il mio Spirito è con te...

il mio Spirito è Luce e Vita !!!



Buona Pentecoste!!!


3.6.06

La filosofia di Mobbing-Sisu

MOBBING SISU  è un sito personale, non politico né affiliato ad alcuna organizzazione commerciale. La filosofia del sito è di divulgazione informativa dell'attualità circa l'applicazione in Italia della cultura, della civiltà, della scienza, dei diritti umani e della legge, soprattutto per quanto attiene la crescente piaga del "MOBBING" e le sue indicibili conseguenze. I popoli della terra vivono e lavorano in diversi luoghi, in differenti ambienti, e si governano con regole differenti, ma hanno però in comune la credenza che gli esseri umani debbano vivere una vita libera e dignitosa.



Sfortunatamente c'è chi invece vive la propria vita, per distruggere l'esistenza di qualcuno, talvolta paradossalmente persino se pagato dallo Stato per fare da deterrente contro il crimine, ma come? Quando con la semplice inerzia viene tollerato che lentamente sia tolta la vita a qualcuno. Ciò forse per vendetta per dei torti subiti da altri,  forse per il semplice piacere del dominio e del potere di distruzione. Sta di fatto che molte persone, per motivi diversi, vengono messe nell'impossibilità di potere sopravvivere regolarmente e con dignità la propria vita. Su di loro non si vede altro che l'usurpazione del diritto di avere tranquillità e pace.



Anche in questo nuovo millennio, la civiltà occidentale si trova come ai tempi della scoperta dell'America, il cui protagonista principale fu Cristofolo Colombo, ovvero ci troviamo di fronte agli ineluttabili risultati della filosofia di fare parte del dominio, più o meno però oggi mascherato da false o inesatte e strumentali giustificazioni di espansione del dominio.  Il piacere dello stesso appare, di volta in volta, come una malattia contagiosa e allora persino nei luoghi di lavoro se ne fa un uso esagerato e assai pericoloso, per quanto attiene l'incolumità di qualcuno.



Si vede che, continuamente viene perso il rapporto di equilibrio tra  natura, gli eventi naturali e la vita e, a questo punto, il futuro del nostro pianeta dipende dalla nostra urgente capacità di ristabilirlo. Questa saggezza è qui, vive nello sviluppo della disciplina "SISU". Essa così può vivere in ogni luogo della terra ed è una voce che non potrà mai essere messa a tacere, perché significa e racchiude i valori più belli che ripristinano giustizia, normalità e pace.



Nel rispetto di tutto ciò, il sito Mobbing Sisu  bandisce dalle proprie pagine ogni sito, associazione, persona che a qualsiasi titolo, lucri ai danni delle vittime dell'ingiustizia e della violenza, diffondendo false informazioni e inganni con tale operato il visitatore. E' con particolare entusiasmo che vi propongo  lo scopo di questo sito internet, che è quello di avvicinarsi alle culture che fanno parte di una civiltà migliore, finalizzata sempre a bandire e di fatto condannare una politica sporca o poco trasparente e comunque priva di ogni buon senso civico e razionale.

Questo spazio non vuole avere la pretesa di colmare la lacuna, ma certamente l'intenzione e il fine sono proprio quelli di proseguire in tale direzione. Ringrazio chi vorrà collaborare, sia in favore di una vera giustizia, sia per ostacolare il crimine del MOBBING e tutto ciò che da esso ne deriva. Se mi consentite, nell'occasione, vorrei approfittare per rivolgere un appello: se conoscete persone valide, che non speculano sul MOBBING, approfittando dello stato di necessità della vittima, presentatemele, affinché nel limite del possibile, possano avere voce e trovare il loro spazio anche nelle pagine del mio sito.

In questo  vi sono e vi saranno, oltre ai fatti criminali di servizio che mi sono stati fatti vivere per anni, anche una miscellanea e Links di Associazioni e Gruppi, costituiti per dare sostegno ai mobbizzati. Se la tua Associazione non è presente nei nostri links, o se ne conosci altre che siano realmente di aiuto ai mobbizzati (in sostanza, senza ipocrisie) e che pertanto dimostrino realmente di non fare solo "comparse", sei cortesemente invitato a segnalarle.  Mi auguro che il SISU cresca sempre più; speriamo che questo sito internet, a suo modo, possa contribuire ad aumentare la consapevolezza e il rispetto per la vita umana.



Chi desidera aiutarmi può divulgare il sito e la Petizione. Grazie. Giovanna Nigris

Senza titolo 1315

2.6.06

Senza titolo 1314






Solo ora , causa molti impegni leggo le velenose e abberranti dichiarazioni : << Farò saltare la moschea di Colle Val d'Elsa - dichiara Oriana Fallaci al New Yorker - Andrò dai miei amici anarchici, con loro prendo gli esplosivi e la faccio saltare in aria! >> .di quella che prima delle faerneticazioni post 11 settembre consideravo ( anche se non condividevo alcune cose ) uno spirito libero , ma che ora che si è lasciata trasformare in un prodotto, quella personalità viene riplasmata e trasformata in una parte fondamentale del prodotto stesso. Infatti dopo aver appellato gli attuali leader italiani come "fucking idiots" ( comporensibilissimo , soprattutto per berlusconi ) la neocon in trasferta riesce a far parlare di sè scagliandosi ulteriormente contro il mondo musulmano con la consueta patetica virulenza: «I blow it up! With the anarchists of Carrara. I do not want to see this mosque —it’s very near my house in Tuscany. I do not want to see a twenty-four-metre minaret in the landscape of Giotto. When I cannot even wear a cross or carry a Bible in their country! So I BLOW IT UP!». Quale sarà, dopo l'inopinato conferimento dell'Ambrogino d'Oro 2005, il tributo adatto a questa signora ? S'ignora. Ma è possibile degradar sin d'ora a "chiacchiere" l'argomento. (Articoli sul Corriere e sul New Yorker)


Proprio da questo sdegno che nasce il post di oggi e che deciso di farlo sotto forma di lettera aperta .


Cara Signora Fallaci


Mi accingo a scrivere questa lettera aperta, a Lei indirizzata, pur sapendo con certezza che non la leggerà, e non solo perché -come scrive a pag. 41 del suo libro "La rabbia e l’orgoglio"- nel suo tipo di vita "non c’è posto per i messaggeri di pochezza o di frivolezza", o perché coloro che non la pensano come lei "sono persone senza idee e senza qualità, frivole sanguisughe che per esibirsi s’attaccano all’ombra di chi sta al sole" (sic!), ma perché …Lei non c’è su questa terra , come giusta mente dice Rosalba Satta Ceriale ecco la sua homepage www.rosalbasatta.it)Mi pare di vederla…, dopo circa 11 anni di silenzio, ha deciso di scagliare qualcosa di "intelligente",senza nemmeno preoccuparsi di prendere la mira…tanto, laggiù, siamo tutti, come lei ama definirci, dei "minchioni", perciò…a-chi-tocca-tocca, il bersaglio si colpisce in ogni caso!! Insomma, proprio ieri 20 ottobre 2002, mi è caduto addosso, con la pesantezza di un macigno che odora di fiele, il suo ultimo libricino, con dentro non la sua rabbia, e tantomeno il suo orgoglio…ma il suo odio.Un odio feroce che, mi creda, inizialmente mi ha lasciato di stucco, perché non pensavo che una persona - ed in particolare una signora come lei - potesse partorirlo, e poi, con la forza dell’acredine e del livore, buttarlo addosso agli altri. O, meglio: a tutti. Perché i suoi problemi, signora Fallaci, nascono proprio da qui: lei ce l’ha col mondo intero. A parte il sindaco Giuliani – del quale Lei tesse le lodi- e Bobby, il bambino americano che non sa più come tornare a casa perché manca il punto di riferimento delle due torri, e il doganiere americano che la saluta con un "Welcome home" (sic!) che tanto la commuove, e i nostri e i suoi antenati più o meno famosi, da Piero Maroncelli a Garibaldi ad Emilio Lussu, che, come lei, a suo dire, hanno vissuto la stessa condizione di esiliati… lei lancia sterco - e non è una metafora !! - addosso al mondo intero . Le sue accuse contro l'islam sarebbero condivisibili se : 1) non fossero pieni di preconcetti , pregiudizi e gneralizzazioni ; 2 ) errori storici , culturali , politici . In particolare quello quello di negare l'esistenza di un islam moderatio e non fondamentalista . Esso esiste , anxch se è difficile riconoscerlo , in quanto dipende dai governi che usano la religione strumentalizzandola e servendosi ed incitando i fondamentalisti . come dimostra il caso dele vignette satiriche pubblicate in danimarca e in Francia qualche tempo fa la cui protesta pè stata inizialmente pacifica , poi è stata fomentata da fondamentalisti incitati da alcuni esponenti politici del medioriente che hanno ingigantito la cosa riportando anche news non vere . Ora Se vuole approfondire e corrreggere i suoi erorri e mettere indiscussiuone i suoi pregiudizi le consiglio il libro "Ragioni senza forza, forze senza ragione: una risposta a Oriana Fallaci". Stefano Allievi sociologo dell'università di Padova, è il massimo esperto di Islam in Italia. E ci aiuta a ricordare che esiste un mondo cattolico rispettoso e sensibile, spesso invisibile ma assai migliore della schiera dei cristianisti o teocon all'italiana. Quello di Stefano Allievi è un antidoto importante per l'ubriacatura da scontro di civilta e i suoi profeti fra cui Marcello Pera , che ci fannno vedere ovunque il terrorismo islamico o le teorie del capo espriatorio ; gli articoli di Di Sherif El Sebaie. è un egiziano che vive in Italia e che cura un blog interessante ( che le consigliodi vedere o di rivedere se lo conosce già ) blog
la risposta datati da Tiziano Terzani al tuo articolo sul corriere della sera cha ha anticipato il suo libro  la rabbia e l'orgoglio  eccoti l'url
http://snipurl.com/r7h2 e quelle di altri intellettuali trattwe da questo sito culturale http://snipurl.com/r7o4 oppure quest'altre Visto che sei cattolica leggiti ( anche se fa parte di quei cattolici che la tua generazione chiama cattocomunisti o cattolici del dissenso 'intervista che lascio padre Ernesto Balducci a Controradio di Firenze la trova qui in un nostro precedente post
Per finire anche se a tipi come lei è come dare le perle ai porci le segnalo ; 1) bel film Un bacio appassionato di Kean Loach che tratti dei rapporti fra islam e cattolici ; 2) i libri : la santità di boesch gajano in particolare il cap IV “confronti” ; I fondamentalismi di Enzo Pace -Renzo Guolo ; il corano di Massimo camparini .
La saluto con q due ciotazioni i : << Ma quante sono le menti umane capaci di resistere alla lenta, feroce, incessante, impercettibile forza di penetrazione dei luoghi comuni? >> di Primo Levi e con quest'altra frase : << le diverse tradizioni religiose se autentiche sono diffeenti riflessi dela stessa verita e in eugual misura preziosi . Ma di questo non ci si rende conto perchè ciascuno vive una sola di queste tradizioni e percepisce le altrte dall'esterno . >>  di Simone Weil 


Uno che per parafreasare Padre Ernesto Balducci non posso definirmi solo cristiano

Basta una parola...

E' stupefacente.Basta una parola per farmi viaggiare indietro di anni.Logico che tale peculiarità appartenga ad una sola persona...sintomo comunque di come io, alla fine non cambio mai rimandendo la solita pazza.Che non fa capire niente agli altri quando scrive e che divide la propria esistenza in due parti, una al 90% che è quella che vive tutti i giorni con parenti amici e affini ed un altra,al 10% che rimane tutta dentro chiusa me e che custodisco con gelosia come un tesoro perchè è una parte che non voglio condividere con nessuno, esclusivamente mia,intoccabile..che poi è anche la parte che sta male se vengo trattata ingiutamente come ieri pomeriggio..è pazzesco..silenzio di mesi e veno attaccata per una cosa della quale non sono assolutamente colpevole..e la mia mente torna indietro...e indietro...ma non riesco mai a pensare che sarebbe stato meglio se questa persona non l'avessi conosciuta...e così parte di me ormai..che è diventata, volente o nolente inscindibile n qualche modo....come mi piace dire con una mia amica "Viva i Matti!!"

1.6.06

Senza titolo 1313


Cielo grigio, sopra di me...


Grigio come argento opaco, grigio come gocce di pensieri tristi sul parabrezza.


Come quando sono sul mare calmo, quasi fosse seta, e l'aria è un latte di nebbia... e sembra di stare in mezzo al nulla... Se solo non fosse per il rumore, se solo non fosse per l'odore del sale e dell'Immensità.


Come quando tu non ci sei, e sono costretta ad inventarti attimo per attimo, come un sole grande e arancione sul disegno di un bambino...


Come quando mi sento sola e piccola in una realtà che tutto inghiotte e nulla vuol sentire...



Cielo grigio, sopra di me. E, ancora più su, l'azzurro.


E, ancora più su, un sole grande e arancione, reale come questo giorno in cui il cuore batte e batte e batte e nulla vuol sentire, se non quello che decide lui, e solo quello che lui desidera inghiotte.


Azzurro al di sopra di tutto, sole oltre le nubi e, quaggiù, cuore testardo e irremovibile.


E tu, tu nella testa, tu al centro di tutto, tu più reale di qualsiasi grigiore, tu, tu e basta.


immagine trovata sul web

Giovinezza


Giovinezza

Viali assolati,
alberi e fronde verdi
costeggiano
la strada
da percorrere.
Un sole ogni tanto oscurato
da qualche nube
brilla nel cielo.
Un cielo di vita,
speranze e gioie.
Un cammino veloce,
ogni tanto incerto,
ma scaldato dal calore
del futuro.
Colori vivaci costellano
i prati circostanti
e margherite primaverili
rallegrano il sentiero.
Profumi di ogni genere
arrivano fino infondo
all’anima e gli occhi
non finiscono mai
di stupirsi.


Giovanna Nigris

http://sisu-g.splinder.com

31.5.06

Senza titolo 1312

La balena bianca




Una balena bianca è stata avvistata nelle acque del parco marino di Tavolara-Punta Coda Cavallo. Ne ha dato notizia l'esperto di cetacei e biologo marino del dipartimento di antropologia e zoologia dell'Università di Sassari, Benedetto Cristo, precisando che si tratta del primo avvistamento del genere nel Mediterraneo. Il cetaceo è stato fotografato da due ragazzi che navigavano nelle acque antistanti l'isola. Gli esperti sono al lavoro per capire le ragioni della presenza del mammifero nelle acque sarde. La balena bianca può raggiungere una lunghezza di 18 metri e un peso di 60 tonnellate.



Senza titolo 1311



Dominique Lefort



La mia pelle, telo vermiglio all’ abbraccio vivo delle tue mani.
Fissavi lo sguardo e nei tuoi occhi  intravedevo l’amore.
Assaporavi la mia passione e trovavi l’impazienza
di viverti senza attesa.
Stringevi i miei fianchi e bevevi
l’ esaltazione diffusa di un impaziente desiderio.
Selvaggi fragori di armonie fuggenti.
Lo zefiro sospirava fresche e accennate carezze,
 si duoleva la calura.
Sussurravo un nome!
Il tuo nome!
Straripava di delizia l’anima mia
Silvana

Senza titolo 1310

Credo in te, Spirito Santo




Credo in te, o Spirito Santo,
soffio della risurrezione;
tu raduni la Chiesa
come segno dei mondo nuovo;
tu rinnovi nella libertà
la nostra vita indurita, sbaragliata, fiaccata,
e susciti testimoni coraggiosi del Vangelo.

Credo in te, o Spirito Santo,
sorgente di vita;
tu ci dai la capacità di credere in Gesù,
morte e risurrezione
della nostra vita,
e di innalzarti questo
canto di ringraziamento.

Senza titolo 1309


In Occidente nessuno sa praticamente nulla della storia del cristianesimo giapponese. Neanche i cristiani e, figurarsi, i cattolici (sebbene il crìstianesimo giapponese coincida quasi interamente col cattolicesimo romano). A parte un lontano libro del 1959 di Jean Monsterleet edito dalle Paoline e uno di lvan Morris (del 1975 ma tradotto in italiano da Guanda nel 1983), nessuno ha mai raccontato quel che andiamo a raccontare.


Nel primo libro (Storia della Chiesa in Giappone) vi si fa un cenno. Il secondo, che parla d'altro (La nobiltà della sconfitta), vi dedica un capitolo (dal quale attingiamo in mancanza d'altro). Ma la storia dei samurai cristiani di Shimabara è una delle più eroiche di tutti i tempi e ancora oggi i giapponesi le tributano la cosiddetta simpatia hoganbijki, che i leali nipponici riservano al valore sfortunato. Negli anni Sessanta un famoso attore del teatro kabuki era convinto di essere la reincarnazione dell'eroe di quella vicenda, Amakusa Shiro, il samurai sedicenne a cui fu dedicata anche una canzone che nel decennio successivo scalò le classifiche.


Nell'immaginario dei giovani, da quelle parti, Amakusa Shiro tiene il posto che fu di Garibaldi per i nonni degli italiani e di Che Guevara per i "libertari" odierni. Il cristianesimo sbarcò in Giappone nel 1549 con s. Francesco Saverio, braccio destro di s. Ignazio di Loyola. Non ancora quarantenne, questo gesuita aveva convertito da solo quasi un milione di persone in Oriente. Accompagnato da un interprete, predicava sulle piazze il Vangelo di Matteo, che aveva imparato a memoria in giapponese. La diffidenza iniziale si tramutò in curiosità quando un astante sputò in faccia al suo compagno. Questi si asciugò rimanendo impassibile. Il fatto colpì i giapponesi, che apprezzavano moltissimo il dominio di sé.


Col tempo, il santo si rese conto che erano i suoi abiti dimessi a destare disprezzo. Così, si procurò un abito più degno e l'avventura cominciò. In pochi anni il cristianesimo in versione cattolica divenne una presenza di tutto rispetto in Giappone. Il Kyushu era interamente kirishitan, cristiano, con epi­centri nelle città di Hiroshima e Nagasaki, e la cosa andava avanti con crescita esponenziale. Fino a quando certi trafficanti europei, protestanti, instillarono nei regnanti della dinastia Togukawa il sospetto che la penetrazione religiosa del cattolicesimo fosse solo il prodromo di qualcosa di peggio, dal punto di vista politico, da parte degli imperi spagnolo e portoghese.


Gli editti persecutori non tardarono e Nagasaki divenne famosa come "la collina dei martiri" per i roghi, le crocifissioni, le morti in acqua gelata e tutto quel che la fantasia orientale, maestra nell'infliggere tormenti, escogitava via via. I cristiani locali entrarono nelle catacombe e continuarono a venerare le loro icone camuffandole sotto immagini di divinità pagane: per esempio, la Madonna divenne la dea Amaterasu. Nel 1640 il cristianesimo giapponese era ufficialmente estinto. Solo nel XIX secolo, sotto la minaccia delle cannoniere americane del commodoro Perry, il Giappone consentì a riaprirsi ai traffici occidentali e all'invio di  missionari.


Molti di questi rimasero stupiti di trovare ancora cristiani. E ancor più si stupirono quando questi li sottoposero a un esame di "cattolicità". Infatti,gli indigeni si erano tramandati di padre in figlio una perfetta distinzione tra cattolicesimo e protestantesimo.


Ma facciamo un passo indietro e torniamo a Nagasaki. A circa settanta chilometri dalla città sta una penisoletta, Shimabara, su cui sorgeva una fortezza chiamata Hara. Nel 1577, sfidando le leggi imperiali, il daimyo locale e tutta la cittadinanza avevano chiesto il battesimo. Erano seguiti vent'anni di mattanza e, alla fine, Shimabara era stata assegnata al nemico giurato del cristianesimo giapponese, Matsukura. Costui si ritrovò a signoreggiare una zona ostile (per questo avevano mandato proprio lui),diventata il punto di confluenza di tutti i cristiani perseguitati altrove.


Soprattutto di ronin. Veniva detto ronin un samurai che non aveva più un signore al cui servizio combattere. Sorta di cavalieri di ventura, vagavano alla ricerca di ingaggio. Quelli di Shimabara erano rimasti disoccupati perché cristiani. Ora, la situazione da quelle parti era, sì, pesante ma non solo per i credenti. In Giappone le tasse gravavano sui soli contadini ed erano una pletora: sulle porte, sulle mensole, su ogni fuoco, perfino sulle nascite e le morti. Il pagamento doveva venire effettuato in riso, cosa che rendeva la semicarestia perenne.


Gli evasori venivano ricoperti da un mantello di fibra vegetale, il mino; poi, legate loro le braccia, si appiccava il fuoco, così che quei disgraziati, saltando e contorcendosi, erano costretti a prodursi nel mino odori, il "ballo del mino". La punizione colpiva anche le famiglie: mogli e figlie, denudate, venivano tenute immerse nell'acqua gelida fino alla morte. Nell'anno 1637 la fame era giunta a livelli insopportabili. Due capi di villaggio (shoya, ex guerrieri ritiratisi all'attività) provarono a protestare ma ebbero, uno, la moglie incinta uccisa col sistema dell'acqua; l'altro, la figlia
esposta nuda e poi marchiata con ferri roventi.


Il giorno precedente alla festa cristiana dell' Ascensione un contadino vide che attorno all'icona che venerava di nascostosi era materializzata una fastosa cornice. Attirati dal miracolo parecchi cristiani si portarono nella sua casa. Ma la notizia si sparse e arrivarono le guardie. Tutti i presenti vennero presi e giustiziati. Era troppo. Il giorno dopo, i cristiani uscirono allo scoperto e piantarono al centro della piazza una grande bandiera bianca con una croce rossa sopra. Anche i pagani si unirono alla protesta perché per la mentalità giapponese le motivazioni religiose erano più nobili di quelle fiscali.


Quando il responsabile dell'ordine pubblico sopraggiunse finì linciato e scoppiò la rivolta. Duecento ronin e parecchi shoya ripresero le armi e dilagarono per i villaggi.Elessero come loro capo il giovane Amakusa Shiro per due motivi. Il primo era questo: era figlio di Masuda Yoshitsegu, grandissimo guerriero diventato famoso al tempo delle guerre che avevano dato il potere ai Togukawa; veniva chiamato col nome leggendario di Amakusa Jinbei. Masuda, che era cristiano, aveva disobbedito agli editti persecutori e si era messo a percorrere il Giappone predicando Cristo. Naturalmente, nessuno osava affrontarlo.


Girava portandosi dietro il figlioletto dentro una specie di carrozzina di legno (la sua figura ha ispirato una serie di telefilm). Il secondo motivo che indicava Shiro come leader era una strana profezia: un gesuita, espulsodal Giappone venticinque anni prima, aveva lasciato una specie di poesia diventata ben nota fra i cristiani giapponesi: in essa era predetto l'arrivo di un ragazzo ame no tsukai "inviato dal Cielo", che avrebbe riscattato la fede in quelle terre. Infatti, il giovanissimo Shiro aveva seguito le orme paterne come predicatore.


Quando la faccenda si fece seria, il bakufu di Edo (la capitale imperiale, oggi si chiama Tokio) inviò le truppe al comando dello shogun Itakura Shigemasa. Poi fece arrestare e torturare la madre e le sorelle di Shiro. Appena la notizia dell'arrivo degli imperiali giunse al campo dei ribelli, Shiro chiese a tutti quelli che volevano resistere di seguirlo nel castello di Hara. Così, oltre cinquantamila persone, con donnee bambini, si asserragliarono nella fortezza e attesero. Non c'era alternativa: le uniche armi a disposizione erano quelle, leggere, dei ronin, mentre il nemico aveva anche i cannoni. Gli spalti si riempirono di crocifissi, di stendardi bianchi con la croce, di bandiere con Sanchiyago, San fu­ranshisuko, Marya, Yesu (s. Giacomo, s. Francesco, Maria e Gesù).


Ogni tre giorni Shiro riuniva tutti nella piazza d'armi e pronunciava un'esortazione religiosa da omoikiritaru kirishitan ("cristiano devoto") in vista del gosho (la vita eterna). Nel frattempo, i governativi incendiavano tutti i villaggi attorno e ne sterminavano gli abitanti. Quando ebbero fatto terra bruciata attorno ad Hara, cominciò l'assedio vero e proprio.


Centomila soldati, agli ordini di vari signori (tra cui Matsukura), si accamparono attorno mentre venivano apprestate le torri d'assedio. Lo spettacolo era in stile: nel campo degli imperiali, risse, duelli, uccisioni a causa delle rispettive rivalità di appartenenza feudale; in quello assediato si sentivano solo inni e preghiere corali. I cristiani avrebbero potuto fare strage degli operai costretti dalle corvées obbligatorie a scavare ed erigere terrapieni. Invece si limitarono a far piovere nel campo nemico yabumi, frecce con fogli arrotolati attorno, ove spiegavano periscritto le loro ragioni.


Della pietà cristiana nei confronti dei poveracci forzati a lavorare sotto le mura cercarono di trarre profitto gli imperiali: un centinaio di ninjutsukai ("uomini invisibili", gli assassini di professione che il cinema ha mitizzato col nome di ninja) si introdussero, col favore delle tenebre, nel castello. Ma ne tornarono solo due. Non solo. In un paio di riprese gli assediati riuscirono, con sortite micidiali, a portare scompiglio nel campo avversario. A quel punto intervenne Matsudaira Nobutsuma, il luogotenente dell'imperatore, che guidò personalmente i rinforzi. Incredibilmente anche questo nuovo attacco venne respinto.


L'infuriato Shigemasa allora ordinò l'attacco generale che volle condurre in prima fila. Finì ucciso insieme a quattromila dei suoi uomini migliori. Ormai la situazione era grottesca: un esercito sterminato non riusciva ad aver ragione di un pugno di contadini praticamente senza armi. Il disonore era assicurato e tutti gli occhi dell'arcipelago erano puntati su Shimbara.


Per salvare la faccia l'imperatore concesse clemenza e il perdono per chi si fosse arreso. Aggiunse anche la promessa di una generosa distribuzione diriso. Ma quelli fecero sapere che volevano solo una cosa: poter professare liberamente la loro religione così come era permesso ai buddhisti, aitaoisti, ai confuciani e agli shintoisti.


L'imperatore, che non poteva permettersi di rimangiarsi il suo editto, fece tornare le trattative in alto mare. Già, il mare. Proprio da quella parte arrivò il pericolo. I mercanti olandesi, protestanti, furono ingiunti di fornire man forte agli imperiali se volevano continuare a commerciare col Giappone.


Così, il balivo Nicolaus Couckebaker mandò una nave a cannoneggiare Hara per due settimane di fila. Quando gli spalti furono completamente smantellati e gran parte delle mura erano crollate, vennero portate avanti, legate, la madre e le sorelle di Shiro. Era l'ultima offerta. Che fu rifiutata. Partì l'assalto finale, che durò due giorni e due notti. Ormai quasi tutti i ronin erano morti e così gli shoya. Anche il cibo era finito da un pezzo. L'ultima resistenza fu disperata: i cristiani, anche le donne e i feriti, combatterono con quel che avevano sottomano, scodelle, bastoni, sedie.


Nessuno sopravvisse. La spiaggia si ricoprì di undicimila pali su cui stavano conficcate altrettante teste. Le rimanenti vennero ammassate su tre navi, insieme ai nasi tagliati delle donne, per essere portate come trofeo a Edo. Ma gli imperiali avevano perso oltre settantamila uomini armati, addestrati e perfettamente equipaggiati. La penisola venne colonizzata da confuciani e buddhisti mentre il Giappone entrava nel sakoku, la chiusura di due secoli al mondo esterno. Purtroppo, per Nagasaki (e Hiroshima) non sarebbe stato, quello, l'ultimo martirio.


Rino Cammiller

Senza titolo 1308


Nel mercato dell'oro sta avvenendo un fenomeno particolare: dopo dieci settimane di rialzi consecutivi, il biondo metallo ha infatti superato la soglia dei 730 dollari l'oncia, quota non più raggiunta dal gennaio 1980, quando lo choc petrolifero provocato dalla rivoluzione in Iran, portò l'inflazione americana al 12%.


Ma la differenza fondamentale rispetto al passato è che, globalmente, trascurando le vicende italiane ed europee, non ci troviamo in periodi di crisi finanziarie, in cui l'oro funge da bene rifugio. Anzi il PIL mondiale cresce del 5%.


Da cosa è causata l'impennata dei prezzi, comuni a tutte le materie prime, compreso il rame, tanto che in Inghilterra due penny ne valgono effettivamente tre ?


Impennata, che ad esempio a Roma, porta a far scomparire i tombini dalle strade e i cavi di alimentazione delle linee ferroviarie.


I motivi sono simili a quelli del petrolio:


1) I prezzi bassi dello scorso decennio, che hanno tolto la motivazione alle industrie del settore ad investire in infrastrutture, causando una serie di colli di bottiglia che si riflettono sul prezzo finale;


2) Il meccanismo perverso degli hedge found, che paradossalmente ha creato una condizione tale che il prezzo virtuale determina quello reale, invece del contrario


3) La maggior domanda dovuta all'aumento della produzione delle leghe specializzate, un esempio è quanto è successo con Airbus per il titanio, il moltiplicarsi dei ricchi in Brasile, India e Cina, con l'incremento della richiesta di gioielli per testimoniare lo status symbol, il deprezzamento del dollaro e la mancata fiducia nell'euro, che porta a ribilanciare le proprie riserve interne verso l'oro, come sta facendo Pechino


Quando non si è uomini di paglia


Marco TravaglioMolti lo considerano un tremendo forcaiolo, un acritico giustizialista, un demonizzatore degli avversari politici che vorrebbe vedere tutti in galera. Per altri è un idolo, un coraggioso Robin Hood che combatte i ricchi e i potenti in difesa della legalità e contro la corruzione. Da quando Marco Travaglio parlò, nella trasmissione di Daniele Luttazzi, dei sospetti di rapporti mafiosi che si addensavano sul capo del leader di Forza Italia, è costantemente al centro di feroci polemiche. Per la Rai non esiste più, è come un fantasma. Ma i suoi libri vanno ugualmente in testa alle classifiche da quando lui, per presentarli, ha praticamente lasciato casa intraprendendo un giro d'Italia che non finisce mai.”
                              Dalla rivista Sette



Considero Marco Travaglio un ottimo giornalista, un bravo scrittore, anzi tra i migliori. Direi l’unico che in Italia ha avuto ed ha il coraggio di dire  la verità sull’ex-governo del centro-destra, producendo le prove. Le sue parole sono lo strumento di un uomo saggio. Ogni altro giornalista dovrebbe come lui rendersi idoneo ai complessi doveri di chi fa informazione, vera informazione. E’ un vero Robin Hood. Infatti anche se è stato cacciato dalle televisioni non smette di dire ciò che pensa. Fortunatamente una via sarà sempre aperta a qualunque forma di intelligenza, non importa se essa viene oscurata o osteggiata.
Infatti nonostante tutto riscuote un meritato successo.
Lui scrive con cognizione di causa e con riscontri oggettivi. Ha le prove di quello che dice. Ciò si deve fare quando si informa la gente: produrre sempre le prove. Questa è la vera deontologia professionale, ovvero quella branca che applica le regole di correttezza professionale, originate dalla morale comune e dalla sensibilità culturale di un vero professionista.
Anche solo lo sguardo di Marco Travaglio e il suo sorriso ispirano quella simpatia che spinge le persone oneste verso chi è pulito dentro. Voglio fargli pubblicamente   i miei complimenti.

Giovanna Nigris

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