23.5.08

Il senso del pride





In questi giorni si discute molto del razzismo e degli atteggiamenti discriminatori della destra. Mi imbatto in un messaggio apparso in un forum: “Siamo alle solite: la sinistra conformista strumentalizza la polemica scatenata dalla decisione del ministro Carfagna.  Io credo che potrebbe esistere un Pride di persone normali, vestite con abiti sobri e capaci di fare delle richieste specifiche, anziché vuoti proclami politici. Uomini con cravatta e donne con tailleur. Perché la sinistra non promuove questo tipo di manifestazioni, invece che la solita carnevalata?

La prima risposta che mi viene in mente è: perché non la promuove la destra una manifestazione così “sobria”? Mi verrebbe voglia di rispondere ancora: “perché no, allora, una manifestazione di donne islamiche che portino istanze di emancipazione vestite col burqa?”.

Probabilmente chi propone un “Pride non provocatorio” non è informato sull’origine della manifestazione, che rievoca i moti di Stonewall del 1969. Stonewall (oggi monumento nazionale) era un locale gay di Manhattan, oggetto di  continue “visite” della polizia, che trovava sempre dei pretesti per picchiare e arrestare gli avventori (non essendo reato manifestare la propria omosessualità). Le vittime preferite dei poliziotti erano i travestiti, facilmente stigmatizzabili come pervertiti, e le persone trovate in situazioni indecenti (come lo stare abbracciati, avere un abbigliamento provocatorio, stare mano nella mano): le retate consentivano ai giovani di buona famiglia (chissà, magari quelli in giacca e cravatta o tailleur) di dileguarsi prima che il pestaggio, la verbalizzazione e gli arresti avessero inizio. I gay non reagivano e si limitavano a difendersi o a scappare.

Il 27 giugno del 1969 era un venerdì, e dunque il locale era particolarmente frequentato. Lo stato emotivo dei clienti e del personale dello Stonewall era particolarmente teso per vari motivi (la morte di Judy Garland, il periodo particolarmente carico di agitazioni e di rivendicazioni sociali). Fatto sta che all'ennesima retata degli uomini d'ordine, gli avventori reagirono alle loro provocazioni: all’inizio fu un ragazzo, vestito da donna, che insultato dal manganello di un poliziotto, utilizzato in maniera impropria, glielo strappò di mano e lo usò contro di lui. Cominciò uno scontro vero e proprio tra omosessuali e agenti, che terminò con decine di gay arrestati o portati in ospedale. Il giorno successivo per la prima volta i giornali parlarono degli omosessuali che “rivendicano il diritto di vivere tranquilli”, ma lo fecero usando la solita retorica machista, descrivendo gli “urletti”, i “mascara che colavano”, i “reggiseni che si slacciavano sotto le botte”. Tanto bastò per montare l'orgoglio degli omosessuali di New York: da quella sera si fecero trovare sempre dentro e fuori dal locale di Stonewall, per lo più vestiti da donna o in atteggiamenti provocanti (tollerati, comunque alle coppie etero). A loro si unirono manifestanti etero, simpatizzanti, esponenti della cultura, mentre la polizia era sempre incaricata di disperderli.  

Il 28 giugno di ogni anno i movimenti gay ricordano quell’evento triste, ma liberatorio, attraverso lo stesso “orgoglio” manifestato dai loro predecessori. Ecco il senso del “pride”. Il film di Nigel Fitch può aiutare a capire meglio quegli eventi, persino alla Carfagna.

21.5.08

ROMA, UNA SETTIMANA DI RIFLESSIONE SUL '68

La Rivoluzione Del Sessintutto



"40 anni fa Jimi Hendrix portò la rivoluzione in Italia con una piccola serie di concerti.
Era il 1968. Per celebrare questo anniversario indosserò una Stratocaster"
1968 groupies nelle band. Seni nudi su Electric Ladyland, Jimi Hendrix è gin seng. Dio si chiama Zappa Frank Vincent.
A Chicago dalle Plaster Casper, posso farmi il calco delle parti basse. Dischi di carne dal master casse, mentre nei 2000 ciò che passa è Casper. Nei rave rasta e paste, dai ghettoblaster rap gangster, fuoco black block sul Blockbuster, siamo black panther o ghostbuster? War masters coi panzer, eroi ma coi Pampers. Le rivoluzioni sono scomparse, vedo in giro solo foto pornazze.

RIT: Quanti credono nel 68 e quanti vedono del sesso in tutto? 68? Eh.. Sesso in tutto? Eeeeeeeh!

Tu, in pratica, a scuola sei una chiavica, daresti fuoco all'istituto con la tanica ma da ieri ci torni volentieri, che miracoli che fa la supplente di matematica! Le tocchi la natica, lei miagola, ti fai le pippe sul teorema di Pitagora Scolari, sono coatti tali che il Pierino di Vitali è una figura aristocratica. Che fine ha fatto la protesta studentesca? Sodomizzata in una tresca da palestra! Il sessantotto è un interrogativo ma il numero successivo, ti resta nella testa! I fricchettoni vollero cambiare il mondo, quelli del mio mondo vogliono guardare i porno di edicole ridotte ed esporre più poppe delle flotte nel porto di Livorno. RIT.
Nel 68 ti infanghi a Woodstock, nel 2008 ti infanga Woodcock. C'è un nuovo cartello al sexy shop: "Pagherete caro, pagherete tutto!!" Bella, nei locali giusti del centro, balli coi bell'imbusti del momento. Ti diranno di non prostituirti ma di andarci a letto previo equo pagamento. A 13 anni hai già un rapporto di sesso in una chat parental control con uno che ti offende molto e nemmeno vuoi che si metta il Norton! A Praga dilaga l'inverno, La piaga dell'uomo moderno è passare le notti con gli occhi sullo schermo per diventare adulto con un 'click' su confermo.
RIT.


dalla pag 160  ( quella  della culture ) del televideo rai di questa settimana   per chi è  appassionato di storia  e\ o  vuole ricordare  oppure  conoscere   quel periodo  trova  a fine  post del link


Una settimana di tavole rotonde,filmati e musica sul Sessantotto,per promuovere il confronto critico tra passato e presente. Ad organizzarla, a Roma, sono il Goethe Institut, in collaborazione con Reset, il Centro Studi Americani, l'Ambasciata di Francia in Italia e la Casa Internazionale delle donne di Roma. "Il '68: che cosa rimane dell'utopia?" è il titolo dell'iniziativa che,con una serie d'incontri nelle varie sedi,rivisita quella prima esperienza di globalizzazione culturale.Il ciclo si chiude il 23, al Goethe Institut,con un dibattito con gli storici. L'11 e 12 giugno, due appuntamenti dedicati al protagonismo delle donne, alla Casa delle donne.

la  risposta   a questa news   si  puo  riassumere   sia  nela canzone di Caparezza che apre  il  post  e funge da colonna sonora  sia da  ritornello
  di " mia dolce  rivoluzionaria  "  dei Mcr  qui il resto del testo

non rinnego la mia vecchia strada
L'utopia è rimasta la gente è cambiata,
la risposta ora è più complicata!

infatti  l'utopia  è rimasta  come  ho avuto modo di provare sia dalle testimonianze dirette  (  amici di famiglia , genitori ,  parenti )  e indirette ( protagonisti   dell'epoca  che sono rimati  coerenti
o  sono passati  dopo  dopo un   tormento   psicologico ed interiore  dall'altra parte  -- ben pochi  --  o hanno fato i salto della  quaglia  passati  dall'altra per opportunismo ) .
La risposta  è più complicata  dove  molti non vogliono i rifiuti campani ( vedere la sardegna  , dimenticandoci  che qualche  anno fa noi eravamo come la campania  e loro si sono presi i nostri rifiuti ) o discariche  o incenitori \ termovalizatori  o impianti per il riciclaggio  lontano da loro  , però  protestano quando la raccolta  differenziata  non si fa .

percorsi- strade
  
1968-1977




problema campano e   adesso non solo

http://urltea.com/38e7
http://lefteca.wordpress.com/2008/05/19/rifiuti-primo-cdm-napoli/



E tu sei satanista?

Scopri se tuo figlio è satanista attraverso 36 facili domande:


1) Si veste spesso di nero

2) Indossa t-shirt di band o riferite al rock

3) Mette troppo rossetto, smalto o make up di colore nero

4) Indossa strani gioielli con strani simboli, come croci rovesciate, pentagrammi, pentacoli o altri simboli di Satana

5) Manifesta interesse verso tatuaggi o piercing

6) Ascolta musica goth, o altro tipo di musica antisociale (Marylin Manson in testa)

7) Fa amicizia con altra gente che si veste, si atteggia o parla in modo eccentrico

8 ) Si mostra disinteressato ad attività costruttive

9) Sembra molto interessato alla morte, ai vampiri, alla magia e all’occulto

10) Si droga

11) Beve alcolici

12) Ha istinti suicidi o è depresso

13) Ha atteggiamenti autolesionistici

14) Si lamenta di annoiarsi

15) Dorme troppo, o troppo poco

16) Sta troppo sveglio durante la notte

17) Odia il sole o ogni altro tipo di luce

18) Chiede troppa privacy

19) Passa molto tempo in solitudine

20) Chiede tempo per stare da solo e in silenzio (potrebbe parlare con gli spiriti malefici, attraverso la meditazione)

21) Insiste per poter passare del tempo da solo con i suoi amici, senza l’accompagnamento di un adulto

22) Non porta rispetto alle autorità, insegnanti, preti, anziani, ma anche altri

23) Si comporta male a scuola

24) Si comporta male a casa

25) Mangia troppo o troppo poco

26) Mangia cibi gotici


27) Beve sangue o manifesta interesse nel berlo


28) Guarda la televisione via cavo o altri programmi corrotti


29) Gioca a videogames che contengono violenza oppure videogiochi di ruolo


30) Usa troppo internet, e passa molto tempo sul pc

31) Fa simboli satanici, o muove la testa aventi e indietro quando ascolta la musica

32) Balla in modo sensuale e provocatorio

33) È omosessuale o bisessuale

34) Si interessa di religioni pericolose (per religioni pericolose si intende anche la filosofia)

35) Indossa spille o adesivi con su scritto “sono goth” o “sono così gothic”

36) Si definisce goth


 


Questo test è stato inventato da un "simpatico" prete: se la risposta ad un certo numero di domande è SI, allora occhio, genitori, avete in casa un figlio maledetto!!!



Giovannino, padre di 'Don Camillo'


Giovannino_GuareschiGiovannino Oliviero Giuseppe Guareschi, il suo viso  emana simpatia, lo scrittore italiano più venduto nel mondo, oltre 20 milioni di copie. Scomparso nel 1968, nato nel mese di maggio 1908. Non devo scrivere molto dei sui personaggi,  ancora oggi sono famosissimi, li puoi trovare anche in simpaticissimi 'you tube'.   Il grande Gino Cervi e Fernandel, hanno fatto vivere sul grande schermo, e reso immortale i personaggi di Don Camillo e l'onorevole Peppone. Giovannino intellettuale, scrisse per la rivista  umoristica "Bertoldo" senza peli sulla lingua, e questo gli procurò guai. Lo scrittore subisce quindi una traumatica sorte: catturato e incarcerato, nel 1943 viene deportato in Germania e poi in Polonia. Non desidero andare oltre con la sua descrizione, per me lui è ancora vivissimo. Franca Bassi

newsletters di Velina Azzurra

      da    LA VELINA AZZURRA Newsletter di controinformazione politica    20 Maggio 2008 – Nuova serie  Direttore     Claudio Lanti


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Il pensiero libero cresce. Ha scoperto la tirannia del suo  nemico, il pensiero unico globale. Conosce il volto delle   oligarchie, le false divisioni ideologiche, le manipolazioni di massa. Spera che tra i nuovi e i vecchi oppressi, con un   comune scatto d’orgoglio e di passione, si realizzi un nuovo   blocco sociale per la salvezza del Paese. Il pensiero    libero non guarda lontano ma vicino. Sa che l’arma più potente degli oppressori è la disinformazione. Questa  newsletter vuole dare un contributo a neutralizzarla.




                            COMPLOTTI GLOBALI

SI REALIZZA LA MINACCIA        DELL’ECONOMIST        BERLUSCONI NON AVRA’ TREGUA     DEVE ANDARSENE SUBITO



Roma 20 maggio (La Velina Azzurra) – Non appena ottenuta la fiducia dal Parlamento, il nuovo governo di centro-destra di Silvio Berlusconi è entrato in un ciclone violento, una tempesta sull’Italia, una Babele di grida, attacchi e provocazioni provenienti dall’interno e dall’estero, in cui non è facile ricavare una minima linea logica. I guastatori sono in piena in azione inattesa del consiglio dei ministri straordinario di domani a Napoli. Bersaglio preferito un“decreto sicurezza” di cui in realtà si sa poco e niente, che vorrebbe solo ripristinare nella giungla italiana minime condizioni di legalità e di giustizia. Ma, evidentemente, questo non deve essere fatto. L’Italia deve restare così com’è.Tra le provocazioni va inclusa ovviamente l’improvvisa e misteriosa furia dei napoletani per l’emergenza rifiuti, scoppiata con incendi e barricate proprio alla vigilia dell’arrivo del Cavaliere in città. Chi conosce certi linguaggi sa che una coincidenza del genere non è altro che una minaccia mafiosa. Significa che se Berlusconi tenterà davvero di risolvere la questione napoletana, sarà peggio per lui.
Questo clima marcio e velenoso, sadicamente alimentato dai mass media italiani e internazionali, rischia di paralizzare e sommergere un governo che non ha fatto ancora nulla né di bene né di male: un governo che parte comunque in condizione strutturale di debolezza per la natura stessa dei governi di Berlusconi, ma anche come qualsiasi organo esecutivo o politico di destra o sinistra che tenti di fare qualcosa per modificare lo statu quo  e strappare questo disgraziato Paese al suo declino.                    
Abbiamo più volte denunciato forze e interessi internazionali che, per lucida pianificazione o per antiche gelosie e miserabili calcoli di convenienza oppure semplicemente per conformismo, ostacolano fin dal 1993-94 ogni autonomo tentativo di ripresa,premendo in molti modi visibili affinché questo Paese si arrenda alle regole neocoloniali dettate dalle ben note oligarchie finanziarie oppure che sprofondi in condizioni sempre peggiori, cedendo agli avvoltoi i propri mercati e le proprie posizioni internazionali. Non a caso l’aggressione appena scattata contro il governo       Berlusconi è identica a quelle già avvenute con
l’insediamento dei suoi primi due governi, nel 1994 e nel 2001, in attuazione delle minacce preventive lanciate ogni volta dall’Economist. Anche questa volta, il settimanale britannico aveva proclamato sia prima delle elezioni italiane (un editoriale nel gennaio 2008) sia dopo la vittoria elettorale (aprile 2008) che Berlusconi è inadatto (unfit) a governare. Il 16 aprile The Guardian scriveva che "gli italiani si pentiranno della scelta che hanno fatto".
L’Italia è tornata ad essere ciò che più volte è stata nella sua storia: la pancia molle dell’Europa. Ed oggi è soprattutto l’anello debole tra i Paesi europei più strategici. Mantenere la Penisola in una condizione di instabilità permanente significa anche intimidire gli altri; creare un largo vuoto nell’Europa del Sud;impedire una nuova politica comune energetica, mediterranea e balcanica insieme con Francia, Germania e Spagna. Una politica europea libera e autonoma rispetto agli interessi anglo-americani.
E quindi le forze che controllano i mass media e vari centri tattici sono passate subito ai fatti, svelando un piano chiarissimo: Berlusconi non avrà alcuna chance di governare tranquillamente, con il rischio che riesca a risolvere qualche problema italiano, uscendone fuori come un mito. Un rischio che certi poteri forti non possono permettersi.        
Un erede di Peron in Europa sconvolgerebbe tutti i piani. No, gli salteranno addosso subito, è già chiaro.


                       FOLLIE DIPLOMATICHE     FRATTINI MANDA RONCHI A MADRID          A “SPIEGARE” CHE BERLUSCONI   NON HA BISOGNO DELLO PSICHIATRA



Roma 20 maggio (La Velina Azzurra) – In attesa di sapere come la prenderà Berlusconi, non c’è che restare agghiacciati davanti all’ultimo capolavoro del ministro degli esteri Franco Frattini.     Non appena da Madrid è arrivata la bordata di offese all’Italia, al suo governo e al suo presidente del consiglio, Frattini ha risposto con un soffio di voce che si trattava di dichiarazioni “inaccettabili”, usando l’espressione più blanda possibile nei rituali diplomatici.
In qualsiasi Paese sovrano, il ministro avrebbe rimandato la palla dall’altra parte, richiamando subito il proprio ambasciatore e congelando  le relazioni  diplomatiche al livello di incaricato d’affari. E avrebbe legato il ritorno alla normalità alle scuse formali pronunciate dalla ministra Bibiana Aido all’ìndirizzo del Cavaliere. Così si trattano queste cose. E gli spagnoli, sapendo di avere torto marcio, avrebbero certamente abbassato le orecchie.                      

 IDENTITA’ E MILIZIA POLITICA  DELLE MINISTRE ROSA DI ZAPATERO

Roma 20 maggio (La Velina Azzurra) – Nessun giornale italiano ha indagato sulle due ministre rosa di Zapatero. La vice presidente del governo María Teresa Fernández de la Vega, quella che ha accusato gli italiani di xenofobia e razzismo, è anche il portavoce del governo. E quindi le cose che dice sono comunicazioni ufficiali. La sua professione è rivelatrice: è un magistrato o più esattamente un Secretario judicial, membro militante della potente associazione “Giudici per la democrazia” che equivale alle nostre correnti ex comuniste della magistratura italiana. E si sta battendo per abolire le riforme penali introdotte dal precedente governo popolare di Jose Maria Aznar. E’ dunque facile capire i motivi dell’aggressione al nuovo governo italiano di centro-destra che vorrebbe seguire la strada dell’alleato Aznar.

MARCIA INDIETRO DI FRATTINI    SUL MANDATO DI UNIFIL-2    ADESSO SPERA CHE HEZBOLLAH      SI DISARMI DA SOLO
Roma 20 maggio (La Velina Azzurra) - Il ministro degli esteri Franco Frattini ha infilato una dopo l’altra una serie di perle diplomatiche che vanno segnalate.                                    
Prima ancora della formazione del governo si era spinto imprudentemente in avanti sostenendo la necessità di modificare le regole d’ingaggio della missione militare in Libano. Dopo qualche insistenza, ha dovuto cambiare idea. Qualcuno gli ha spiegato che una modifica del genere spetta all’Onu e non può essere fatta dal governo italiano. Insomma una clamorosa marcia indietro dopo che per alcuni giorni tutti i mass media italiani ripetevano che il nuovo governo di Berlusconi avrebbe riesaminato le regole d’ingaggio dell’Unifi-2.
Il ministro si è corretto con i giornalisti al vertice di Lima in Perù dichiarando che “prima di fare il tagliando alla missione è necessario instaurare una situazione di controllo del territorio da parte del governo libanese". Poi è chiaro che il Consiglio di Sicurezza una parola sulla 1701 la potrà dire, cioè se il disarmo degli Hezbollah dev'essere fatto solo dalle forze di sicurezza libanesi o meno. Per fortuna, il ministro ha messo da parte la balzana idea (suggerita dagli israeliani) che spettasse alle truppe italiane di andare casa per casa e covo per covo a sfidare il “Partito di Dio”.Ma insomma chi dovrà andare a disarmare le terribili milizie scite? L’Italia insieme con altri chiederà al Consiglio di Sicurezza una nuova dichiarazione in cui si esiga "la cessazione di ogni azione illegale" in Libano. E allora? “Beh,
adesso tocca all'Hezbollah fare un passo positivo ed evitare di fare uno Stato nello Stato.” Insomma, secondo Frattini lo stesso Hezbollah dovrebbe rinunciare cavallerescamente alla propria forza militare che è lo strumento del suo potere nel Paese. E’ raro che un ministro degli esteri fornisca alla stampa comunicazioni basate essenzialmente sui propri sogni personali.



  INSERZIONE ALLA FARNESINA:       CERCASI DIPLOMATICI NEMICI DEL CENTRO-DESTRA   OFFRESI POSTI E PROMOZIONI

Roma 20 maggio (La Velina Azzurra) - Frattanto il ministro degli esteri Frattini,intento a completare il proprio staff, sembra aver accettato per metà i consigli del segretario generale Gianpiero Massolo che gli suggeriva Alain  Economides       nella delicata funzione di capo di gabinetto. Economides,diplomatico già legato alla gestione dalemiana e “sentinelliana” della Farnesina,ha preso posto nelle stanze accanto al ministro che però non ha ancora firmato il
decreto di nomina.Massolo, che intende realizzare un doppio colpo, ha candidato come vice capo di gabinetto l’ex ambasciatore in Sudan Lorenzo Angeloni che ha combattuto una strenua battaglia contro Barbara Contini quando era inviata nel Darfur del governo Berlusconi. Frattini fa queste cose: se gli vengono presentati diplomatici che hanno boicottato il centro-destra nellascorsa legislatura, lui li accoglie con gioia misteriosa.


pelegrinaggio a S.Anna di stazzema

Una bel  botta  e risposta su repubblica del 20 maggio 2008   ne  trovate sotto  la pagina   scanerizzata  grazie   all'aiuto  dei cdv  di  scarabocchiodicomicomix.splinder.com/ che ringrazio vivamente  e non finirò mai di farlo 




se nel caso  non s'ingrandisse per  chi volesse leggersela  può andare andare su www.ulisse-compagnistrada.blogspot.com ( altro mio blog  )   dove  a differenza  di  splinder  c'è   un programma  che permette d'ingrandire  le immagini soprattuto quelle  (   come in questo caso scannarizzate  )  potete   e cliccare sull'immagine

Sazia..

..su di un letto inumidito d'amore mi sdraio aspettando d'esser sazia di te.. e ancora attendo..
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Foto presa dal web

20.5.08

ottima la risposta di Auggias

Cinema, Monica Bellucci è Luisa Farida


mon bell

 


CANNES - Il fascino di Monica Bellucci, in nero integrale lungo (e ovviamente scollacciato), illumina il tappeto rosso del Festival. E' lei, la diva italiana amatissima anche in Francia, la protagonista più glamour di questo lunedì sulla Croisette: l'occasione è la presentazione del film Sanguepazzo di Marco Tullio Giordana, di scena oggi come evento speciale fuori concorso. Pellicola in cui - accanto a un altro divo di casa nostra, Luca Zingaretti - fa rivivere, sul grande schermo, la vicenda di amore e morte, fascismo e autodistruzione, droga e passione tra i due massimi divi del cinema italiano del Ventennio. Luisa Ferida e Osvaldo Valenti. Repubblica Luisa Ferida e Osvaldo Valenti

Senza titolo 562

  21 / 05 / 2008 / SAN VITTORIO !  UN RICORDO E UN' AUGURIO A TUTTI LORO DA LUCKY !  OLIVE DOLCI !  :-)


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Poesie


Poesie


L'On. Sandro Bondi è un poeta. Per evitare ogni diffida non farò alcun commento; mi limiterò solo a postare due tra le poesie più significative del neo Ministro della Cultura:


Per le nozze di Elio Vito
Fra le tue braccia magico silenzio
Fra le tue braccia intenerito ardore
Fra le tue braccia campo di girasoli
Fra le tue braccia sole dell’allegria


A Giuliano Ferrara
Antro d’amore
Rombo di luce
Parole del sottosuolo
Fiume di lava
Ancora di salvezza


Altre perle potrete trovarle qui.


sconquasso interiore

il muro di berlino è caduto, ma continuiamo a sbattere la testa sulle nostre stesse contraddizioni, muri innalzati da noi fino a farci diventare spietati e ciechi, stupidamente indifferenti e diffidenti, stufi e disillusi, silenziosi e fermi. è inutile abbassare lo sguardo, per la colpa e la vergogna che in fondo si prova inevitabilmente ad essere italiani, oggi. è un gioco perverso il gioco del mondo, dichiarano guerre sante in nome di un dio che ne ha le palle piene di tutti noi, gamberi senza spina dorsale, continuamente un passo in avanti e 100 indietro, un'infinita implosione che non porta a nulla, nessuna evoluzione, intanto il papa va in america a salutare il carnefice e a noi ci ha lasciato solo qualche preghiera che può essere bestemmiata sottovoce, a denti stretti. io non ci credo che siamo diventati davvero così.  io non voglio vivere in una italia fatta di quei personaggi tragi-comici che nella canzone nessuna razza vengono chiamati verdani, non voglio diventare una “verdana avvinazzata, sputare parlando un italiano stentato, servitore di uno stato dove chi non è come me viene discriminato. Non voglio sbandierare commossa un tricolore senza bianco, né rosso. non  voglio lodare il deputato esaltato, che vuole l’immigrato umiliato e percosso . non Voglio giurare fedeltà al senatùr”, credo che ha ragione caparezza quando dice che questa è “Roba da fare rivoltare nella tomba Gaetano Salvemini ed il conte di Cavour”. Non voglio una società così. Non voglio imparare a girarmi sempre di spalle, con le mani che tappano le orecchie per non sentire e chiudere la bocca con un silenzio colpevole. Non voglio abituarmi a questa normalità fatta di  “falsità,  fedi fatte di abitudine e paura,  una politica che è solo far carriera,  il perbenismo interessato, la dignità fatta di vuoto, l' ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai col torto”, non voglio continuare ad assistere alla continua ricerca del fottuto capo espiatorio, l’unico che può salvarci dall’inferno regalandoci quel che immaginiamo essere il nostro paradiso, e alla mitizzazione di idioti con i quali identificarsi, odio chi innalza ogni giorno muri tra noi e gli altri e poi dice di volere la globalizzazione e che globalizzarsi vuol dire fare la tav e sparare sui bingo bongo. Parlano di progresso e di aborto, mentre continuano ad essere razzisti e a fare guerre (eppure qualcuno lo cantava MAI Più), non voglio contribuire a  costruire una società talmente schifosa che poi bisogna drogarsi  per non pensarci, e nel Po’ continuano a trovare cocaina. Odio l’informazione imbavagliata, la cultura somministrata a piccole dosi, l’omologazione e il non riuscire più a parlare di politica perché abbiamo violentato e ucciso la nostra storia per poi abbandonarla in un fosso, insieme a tutte le bandiere e le idee. E mi odio quando odio.









Senza titolo 561

  VI PIACEVA IL TELEFILM ALLA CONQUISTA DEL WEST ?  :-)


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UN DIOR POUR TOUJOURS

Chi pensa che solo un diamante è per sempre, forse sottovaluta Christian Dior...

Anche una fashionista alle prime armi sa che le creazioni dell'etichetta di Avenue Montaigne sono destinate a diventare tesori di famiglia, al pari delle perle e dell'argenteria della nonna. Ma anche chi di couture fosse completamente digiuno potrà constatarlo con i propri occhi, tra non molto, su YOOX.
Da mesi, stiamo preparando un'irripetibile selezione di capi che farà la felicità di collezionisti, appassionati di Vintage, Dior-addicted, e semplici curiosi.


DIOR EARRINGS DIOR BROOCH


Guardaroba privati, collezioni famose e celebri case d'asta in giro per il mondo, sono stati pazientemente perlustrati alla ricerca di capi, bijoux e accessori per ricostruire sessant'anni di moda e grandeur, dagli anni '40 ad oggi. Sfarzosi abiti da sera, importanti bijoux da collezione, e capi essenziali come camicie in seta, foulard multicolori e intramontabili twin-set pied-de-poule,  sono tutti pezzi di una storia di lusso, eleganza e successo che dura da oltre mezzo secolo.

Il 4 giugno si avvicina: cominciate pure  a sognare...
DIOR COAT
Nelle foto, un paio di orecchini una spilla ed un cappotto degli anni '50.

Senza titolo 560

QUANDO DARWIN INCONTRO' IL CREAZIONISMO




Charles Darwin come primate



Quando Darwin inizia a comprendere che gli animali come li vediamo oggi sono frutto dell'azione combinata fra adattamento diretto e eredità strutturali inizia anche a prendere coscienza di essere ancora lontano dalla meta e sa che molte, tante domande aspettano risposta.


Solo di una cosa è sicuro: le ipotesi creazioniste da cui era partito non hanno ora più alcun fondamento. L'ipotesi di “piccoli atti di creazione speciale”, come li definisce il Prof. Telmo Pievani, per ogni forma vivente non spiega nulla, «se Dio ha creato gli animali in un certo modo tali saranno anche i suoi successori secondo le leggi prefissate dalla generazione».


Come sappiamo da quel momento in poi venti freddi iniziano a spirare sulla teoria antropocentrica. La propagazione ramificata, complessa e delicata dell'Albero della vita è molto lontana dalla semplicistica teoria creazionista, che appare ora agli di Darwin come statica e banale.


Comincia a prendere forma quella che poi sarà la sferzata del suo testo più famoso L'origine delle specie:




«Quando parliamo di ordini superiori, dovremmo sempre dire, intellettualmente superiori. Ma chi al cospetto della Terra ricoperta da splendide savane e foreste, oserebbe dire che l'intelletto è l'unico scopo di questo mondo?»




GLI EPISODI PRECEDENTI:



1 Cronache di una avventura intellettuale


2 Sbagliando si impara


3 L'Albero della vita


Senza titolo 559

  VE LO RICORDATE IL FUMETTO PICCOLO RANGER ?  :-)


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Porto Loco

Via Prenestina
Porto Loco

Con i tuoi bar di mare
Per ogni piega di ogni asfalto

I tuoi colori consumati
Sui capelli

Le minigonne al limite
Del monte

Le tue risacche spente
Sulle bocche

I cumuli di storie
Monete contraffatte

Quella insinuante estrema
Eccitazione

Che porta il quotidiano
A farsi raro

Un’estasi bandita
Schizza fuori

Disegna macchie Rorscharch
Sulle dita

E l’allegria adusata
Alle monete

Tintinna il resto delle
Piccole ore inquiete

Mentre stanotte è bruciata
Anche la fame

Fra i vetri rotti  calze belle
Di giovani puttane

L’estremo disappunto
Ha rotto l’equilibrio

Fra smarrimento nutrimento
E sogno

La notte dei cristalli ha infranto
Le vetture ed i lampioni

Mostrato i muscoli
Al di sopra dei coglioni

Spogliato le strade di ogni rosa
Spezzato il gambo della Tea ritrosa

Regina chiacchierina d’ogni posa
Sorelle transitate o sedentarie

Vi bacio le ferite
Con parole solitarie




Questi versi nascono dallo sdegno per la vergognosa maniifestazione di intolleranza che ha coinvolto i viados e i trans di via Prenestina sere fa, a Roma. Grazie a CDV di ospitarli.

ve lo ricordate il film l'armata brancaleone






non  ne fano più di film cosi ora fanno solo   per dirla con fantozzi  : << cagate  pazzesche >> 
e la classe politico culturale   non è da meno   vedere  questo  mio post  precedente

Senza titolo 558

Prima di tutto vennero a prendere gli zingari
e fui contento, perché rubacchiavano.

Poi vennero a prendere gli ebrei
e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.

Poi vennero a prendere gli omosessuali,
e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.

Poi vennero a prendere i comunisti,
ed io non dissi niente, perché non ero comunista.

Un giorno vennero a prendere me,
e non c'era rimasto nessuno a protestare.


Bertolt Brecht



Con questi versi il poeta-drammaturgo tedesco descriveva la nascita del nazismo. Attenti a non salire sul carro della "sicurezza" per farci portare su montagne molto più marcie dei cumuli di rifiuti incendiati ad arte per le strade di Napoli...

19.5.08

appello per una cultura partecipata e non d'elitè

 Ricevo  e pubblico molto  volentieri  questa  lettera 





Il testo di questo articolo è stato inviato a:



Presidenza della Repubblica



Ministero per i Beni Culturali



 



Fondazioni promotrici del Manifesto denominato “Italia – Paese della cultura e della bellezza” e ai relativi responsabili



 



 



ConvEMergenze



 



A Cannes portiamo sullo schermo i vizi italiani ben rappresentati dai due migliori registi di casa nostra. Nel frattempo, dalle emittenti e sui quotidiani parliamo poco di malapolitica e di camorra. Trascuriamo mafia e ‘ndrangheta, come fossero fenomeni organici con i quali convivere. I nostri mali sono gli accampamenti Rom e le badanti prive di permesso.



Accumuliamo “nuove” emergenze dopo averne ignorato l’esistenza per decenni. La mondezza ricopre un’intera regione. Diffuse testimonianze di disperazione giovanile vengono archiviate con noncuranza e l’assenza di futuro per milioni di ragazze e ragazzi diventa fattore marginale rispetto alle ultime esternazioni di Adriano Celentano.



Una prodigiosa ondata di convergenze si profila magicamente all’indomani di una lunghissima stagione di veleni che hanno indebolito l’Italia rendendo grottesco, volgare o stucchevole, a seconda dei casi, il nostro panorama istituzionale. Nei fatti abbiamo un governo di solidarietà (unità?) nazionale che tenta di gestire il tracollo prodotto dagli stessi uomini che si autoincaricano di risolverlo. Nessuna pregiudiziale e nessun commento. Non possiamo far altro che augurarci che ci riescano.



Noi ggente (da gens) siamo alle prese con altri problemi: affitto, spesa, attese per analisi e ricoveri, istruzione allo sfascio, giustizia lenta e diseguale, precarietà, salari da fame e chi più ne ha più ne metta. Siamo società civile e abbiamo il problema della quotidianità. Della sopravvivenza.



Alle incantevoli convergenze si aggiungono fusioni dal suggestivo tempismo e dichiarazioni di intenti che annunciano l’avvento di principi azzurri e cenerentole, in un paese delle meraviglie in cui gli orribili Shrek del potere diventano cavalieri senza macchia.



In questo fiabesco scenario non mancano naturalmente i paladini della cultura che ogni 365 giorni propongono la loro pozione magica per la difesa di qualcosa su cui già spadroneggiano.



Un anno fa la corporazione dei 100 autori raccolse 940 firme (da Citto Maselli a Ramona Badescu, da Ray Lovelock a Nadia Bengala. Non firmarono né Sorrentino né Garrone) su un documento che venne presentato al Presidente della Repubblica. L’allora Ministro dei Beni Culturali Rutelli partecipò alle riunioni dei notabili del cinema e accolse con favore il loro accorato grido di dolore. Un passaggio di quella lettera recitava così: ” Il 7 maggio, per la prima volta dopo molto tempo, noi del cinema abbiamo deciso, in tanti, tutti assieme, che siamo pronti a lottare e ad accendere fuochi anche nelle altre arti e nell’informazione per riaffermare l’idea che la cultura è momento fondante dell’identità del nostro Paese ed elemento strategico del suo sviluppo.” A un anno di distanza i 100 autori sono tornati nel loro etereo regno dell’invisibile accordo dopo esser corsi ad incontrare il neoeletto Barbareschi per trovare nuove protezioni.



Fortunatamente un nuovo Mago Merlino ha escogitato un nuovo incantesimo per rinverdire l’impeto delle forze del bene. Alan Elkann ha presentato un manifesto al quale hanno aderito a oggi (18 maggio) 1.160 aristocratici italiani. Non c’è più Ramona Badescu ma moltissimi dei 100 prodi autori ricompaiono puntuali nella lista. E poi Fedele Gonfalonieri, Giovanni Cobolli Gigli, Lapo Elkann, Raffella Carrà, Federico Moccia, Mario Ciancio, Marco Tronchetti Provera, Klaus Davi, Rita Forte e  cosi via così


Una nuova lettera al Presidente della Repubblica e un altro significativo intervento dell’appena nominato Ministro dei Beni Culturali Bondi.



Molti passaggi di questo manifesto sono stati copiati dai nostri documenti programmatici e possiamo esserne onorati. Molti firmatari di questo manifesto avevano però contrastato la nostra iniziativa e ce ne dispiace, ma noi non c’eravamo rivolti alle elite per elemosinare protezioni e abbiamo operato in quanto società civile, nella società civile. Le nostre forze, la nostra grande unione sono parte della quotidianità che ci riguarda e con cui facciamo i conti ogni giorno. Noi conosciamo il pese reale. Noi siamo il paese reale. Noi abbiamo sollevato per primi il problema della cultura e dell’indipendenza artistica. Noi abbiamo lavorato sul territorio con passione e impegno. Non siamo figli di papà, né mariti di mogli o viceversa, né picciotti, né padrini. Spesso non abbiamo nemmeno un conto in banca e non possiamo pagare un affitto, ma abbiamo dignità da vendere e amiamo sul serio il nostro paese. Sul serio abbiamo scelto di farlo rinascere dalle degenerazioni che le elite organiche hanno prodotto.



I documenti che stiamo per presentare alle Istituzioni non sono frutto di accordi ristretti e aristocratici. Non nascono nel privilegio e non si rivolgono ai compari. Sono il risultato di scelte direttamente approvate tra Cittadini. Sono esperienza diretta e consapevole. Una nostra testimonianza di partecipazione derivata dal lavoro sul campo vale quanto 50.000 firme di baroni ottenute grazie alla potenza mediatica e alla relazione particolare.



I soliti schemi elitari che hanno distrutto il tessuto popolare italiano cancellando identità e valori condivisi non sono più accettabili.



In questi prossimi 20 giorni qualcuno dovrà risponderci e dovrà dialogare con noi. Ce lo auguriamo. Molti Cittadini italiani se lo augurano. I moltissimi giovani che stanno partecipando attivamente a questo progetto di civiltà se lo augurano.



Noi viviamo in Italia e non nel Regno delle Favole.



La prima richiesta d’incontro è già giunta al Sindaco di Roma Giovanni Alemanno.



Entro questa settimana un altro invito al confronto per un tavolo di lavoro verrà inviato al Ministro per i Beni Culturali Sandro Bondi.




Tutti i firmatari del Manifesto denominato “Italia – Paese della cultura e della bellezza” da un’iniziativa di Alan Elkann e lo stesso promotore con le fondazioni collegate, sono ugualmente invitati ad un confronto democratico e partecipato con gli artisti indipendenti e i Cittadini.



Rivolgiamo pertanto al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano un appello, affinché venga prestata maggiore attenzione alle istanze che provengono dalla Società civile e che costituiscono metodo imprescindibile di partecipazione democratica e di crescita e armonia sociale, nel rispetto della nostra Costituzione e nel segno di un sempre più vivo impegno profuso a favore del bene comune.



 



Stefano Pierpaoli



www.conseguenze.org



 



O troveremo una strada

O La costruirem

Risposta di napolitano a Samanta di Persio

Signor Presidente,


mi chiamo Samanta Di Persio sono una ragazza di 28 anni precaria, membro del Comitato Centrale del Pdci. Non scrivo per me.
Il 1° maggio Lei ha consegnato le medaglie ai familiari dei Caduti sul lavoro della ThissenKrupp e di Molfetta. Lei sa che l’anno scorso sono morte 1047 uomini e donne. Lei sa che l’anno prima ne sono morti 1341, e sono morti l’anno prima ancora, ancora e ancora. L’Eurispes ha stimato che dal 2003 al 2006, nel nostro Paese i morti sul lavoro sono stati 5.252.
Quante lacrime, quanto dolore.
Lei ha vissuto la guerra, la resistenza. Io no. Lei ha potuto combattere per dei valori, per la libertà da una dittatura. Io no.
Oggi si devono portare avanti altre battaglie. Anch’io volevo lasciare qualcosa: un libro. Ho deciso di iniziare un viaggio per l’Italia, parlare con le persone che hanno perso i loro familiari sul lavoro. Quando ho iniziato ero digiuna sulle condizioni di lavoro, nel senso: so dai giornali, dalla televisione. Ma poi, quando ascolti e vedi con le tue orecchie e con i tuoi occhi, ti senti impotente di fronte all’inciviltà del nostro Paese. continua qui  sul sito gemello 


Senza titolo 557

  20 / 05 / 2008 / SANTO BERNARDINO !  TANTI TANTI TANTI !  DA LUCKY L'SPLORATORE !  OLIVE DOLCI !  :-)


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la felicità questa misteriosa

  un verso degli ex  Csi ( mi sembra  di ricordare  ) diceva  : << la  felicità  è  senza limiti  viene e poi se  ne và >>   ed  ogni  volta  che la cerco sono cosi   come questa vignetta  di Renato Calligaro

mi chiedo    cosa  è   ?  devo continuare  a cercala  ? oppure come suggerisce Mario pischedda  uno dei miei maestrio di vita   : << cercarla ma senza forzare i tempi, quando arriverà se arriverà ti sorprenderà...>>

la felicità questa cosa strana ed enigmatica

poichè come dice un verso degli ex Csi ( mi sembra di ricordare ) : <<>> ed ogni volta che la cerco sono cosi come questa vignetta di Renato Calligaro

mi chiedo cosa è ? devo continuare a cercala ?

ferite che si riaprono ( dalla mia smemo 2008 )

IL passato -- spesso--  è un luogo doloroso  popolato da speranze deluse,amori  mancati  , due di  picche  non veritieri  o cioè forzati  e non spontanei,ideali traditi  e sogni infranti  che si vorrebbero seppellire per  sempre o portare con se  o  gettare  via . Ma  a volte per  risvegliare quei demoni basta  una cartolina, arivata  chi sa  se per  colpa dele poste iItaliane Usa  di  una  ex Cdv   ( Samantha Cea  )  in viaggio di nozze negli Usa dopo  3  anni ( non sto esagerando   anche  lei   era rimasta costernata    tanto da rispondermi via a email  : <<(...)  spedita 3 anni fa ora è arrivata? oddiooooo  >> )      .
Mi sa  tanto  che  dovrei  rileggere  Pascoli  come suggerisce  questo bellissimo articolo   di Daniela Tuscano  sulla  rivista telematica   mentecritica  del  31 dicembre  2007 oltre  a  ricomprarmi --  visto che 
il cd ascoltato  in  versione pirata   Omaggio alle occasioni perdute  di Bollani  è una registrazione  mal riuscita  ---  i   dal  6 giugno in edicola con il settimanale  L'Espresso  per il momento  mi ascolto   questo pezzo di






Ennio Morricone conducts The Mission (Arena di Verona)

IO STO CON I CANI E GLI INFEDELI!

Mi unisco all'appello di Don Vinicio e invito gli amici che come me sono cristiani a pubbliare il post seguente così da dare voce ad una Chiesa che non ha o non vuole più averla!



http://www.occidens.it/immagini/foto_articoli/foto_sicurezza/rom-Brancoli.jpg


 


IO STO CON I CANI E GLI INFEDELI


E' una gara di provvedimenti, di incontri, di interviste per dichiarare che il "problema” della sicurezza in Italia sono gli zingari e i clandestini. Alle parole seguiranno i fatti promettono ministri, sindaci, amministratori, intervistati.



Novelli sacerdoti della purezza del tempio (l"Italia) si impegneranno alla lotta senza quartiere contro i cani (gli zingari) e gli infedeli (i clandestini). Quando le misure saranno applicate, sono sicuri che la purezza del tempio della nazione ritornerà a risplendere, il male scomparirà e la pace sociale regnerà per sempre. Nel frattempo pensa il popolo a incendiare baracche e a mettere in fuga gli indesiderati.



Dichiaro pubblicamente di essere dalla parte degli zingari, nonostante siano fannulloni, ladri, imbroglioni, puzzolenti, sfruttatori di bambini. E dalla parte dei clandestini, perché sono soli, poveri, sbandati, delinquenti. I motivi sono semplici:



- perché i delitti e il crimine non hanno nazionalità;



- perché sono spesso maltrattati e perseguitati nei loro paesi;



- perché nessuno li vuole;



- perché non voglio essere annoverato tra gli Einsatzgruppen del terzo millennio;



- per riparare alla compravendita di sesso di donne e di minori da parte di nostri connazionali all’estero;



- perché anche i veri cani randagi hanno garantito un rifugio;



- perché sono creature umane;



- perché i loro bimbi hanno diritto al futuro come i nostri;



- perché lenire le loro sofferenze è un dovere umanitario;



- perché 70 mila zingari sono italiani;



- perché è possibile lavorare con loro;



- perché è possibile la convivenza umana;



 



Così han fatto Cristo con i ladroni e San Francesco con il lebbroso.


da: don vinicio albanesi

Senza titolo 556

fra  i tanti articoli  sul caso travaglio eccone  uno interessante  e di notevole spessore  tratto  da  lefteca.wordpress.com/ blog  scoperto grazie  al nuovo  comunity aggregator www.kligg.org/


 


 



 






Il vero fine di tutta questa polemica sulla frasi lette da Marco Travaglio da un libro stampato ed in commercio già da parecchio tempo? Chiudere Anno Zero e dar vita ad nuovo editto di imbavagliamento.
Dopo l’istruttoria dell’Agcom, a carico di questa tesi arriva anche un “errore” del Corriere della Sera che scrive che le dichiarazioni di Travaglio su Schifani siano state rilasciate proprio ad “Anno Zero” e non, come è risaputo, a “Che tempo che fa”.
Marco Travaglio è un personaggio scomodo, scomodo per tutti, tant’è che si sta cominciando a buttargli merda addosso, per tentare di metterlo KO e cancellare anche questa piccola goccia nell’oceano del giornalismo italiano.
Lui resiste e querela, mentre intanto c’è chi giustamente si indigna con chi, in questa vicenda, avrebbe dovuto prendere tutt’altra posizione.

Il Bambino e il secchio

 
                pubblicato da latorredibabele venerdì, 16 maggio 2008, 23:15

                       


Un bambino tiene in mano un secchio su una collina di Lima in uno dei quartieri più poveri della città. Nella capitale peruviana è in corso il quinto vertice fra l'America Latina, i Caraibi e l'Unione europea . Tema del summit: povertà, disuguaglianza, inclusione sociale.


                 bambini 

Cari amici, la prima parte del post, ho fatto copia incolla, l'ho preso in prestito dal blog  'La Torre di Babele', dove io vado a leggere e commentare i post. L'immagine della bambina l'ho copiata da internet. Di mio, c'è  il grande dolere,  ogni volta, che vedo bambini sempre soli e poveri, si stringe  il cuore. A loro, dedico questo  mio scritto. A voi amici, ricordo, che loro esistono, se potete, facciamo insieme qualcosa, grazie.Franca


Bambini


Un bambino povero
che guarda avanti
il suo futuro
ma c'è un futuro?
Oggi come ieri
la spesa si fa ancora
alla super discarica
oggi ha trovato
solo un secchio di parole
quelle
non si mangiano.
Riempe il suo secchio
riempe...riempe
ma è sempre vuoto.
Lui per vivere
cercherà sempre
di riempirlo.
ma trova solo parole.
Ricordiamoci di loro
e guardiamo i nostri
bambini che loro
nel secchio
ci mettono la sabbia
e giocano felici.
Non siamo uomini giusti.

franca bassi


FANGO - Jovanotti

Io lo so che non sono solo
anche quando sono solo
io lo so che non sono solo
io lo so che non sono solo
anche quando sono solo

sotto un cielo di stelle e di satelliti
tra i colpevoli le vittime e i superstiti
un cane abbaia alla luna
un uomo guarda la sua mano
sembra quella di suo padre
quando da bambino
lo prendeva come niente e lo sollevava su
era bello il panorama visto dall'alto
si gettava sulle cose prima del pensiero
la sua mano era piccina ma afferrava il mondo intero
ora la città è un film straniero senza sottotitoli
le scale da salire sono scivoli, scivoli, scivoli
il ghiaccio sulle cose
la tele dice che le strade son pericolose
ma l'unico pericolo che sento veramente
è quello di non riuscire più a sentire niente
il profumo dei fiori l'odore della città
il suono dei motorini il sapore della pizza
le lacrime di una mamma le idee di uno studente
gli incroci possibili in una piazza
di stare con le antenne alzate verso il cielo
io lo so che non sono solo

io lo so che non sono solo
anche quando sono solo
io lo so che non sono solo
e rido e piango e mi fondo con il cielo e con il fango
io lo so che non sono solo
anche quando sono solo
io lo so che non sono solo
e rido e piango e mi fondo con il cielo e con il fango

la città un film straniero senza sottotitoli
una pentola che cuoce pezzi di dialoghi
come stai quanto costa che ore sono
che succede che si dice chi ci crede
e allora ci si vede
ci si sente soli dalla parte del bersaglio
e diventi un appestato quando fai uno sbaglio
un cartello di sei metri dice tutto è intorno a te
ma ti guardi intorno e invece non c'è niente
un mondo vecchio che sta insieme solo grazie a quelli che
hanno ancora il coraggio di innamorarsi
e una musica che pompa sangue nelle vene
e che fa venire voglia di svegliarsi e di alzarsi
smettere di lamentarsi
che
l'unico pericolo che senti veramente
è quello di non riuscire più a sentire niente
di non riuscire più a sentire niente
il battito di un cuore dentro al petto
la passione che fa crescere un progetto
l'appetito la sete l'evoluzione in atto
l'energia che si scatena in un contatto

io lo so che non sono solo
anche quando sono solo
io lo so che non sono solo
e rido e piango e mi fondo con il cielo e con il fango
io lo so che non sono solo
anche quando sono solo
io lo so che nn sono solo
e rido e piango e mi fondo con il cielo e con il fango

e mi fondo con il cielo e con il fango

e mi fondo con il cielo e con il fango


 


Non è bellissima questa canzone?

Senza titolo 555

  L'AVETE LETTO IL LIBRO IL GIARDINO SEGRETO ?  :-)


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La destra italiana fa le prove di egemonia culturale?

Molto spesso  nei  giornali locali , in questo caso la nuova sardegna  del 19\5\008 , si trovano   degli interventi culturali  molto interessanti  .  Infatti  è  proprio     nella  rubrica  sua   "contromano  "    di Massimo Onofri che  c'è è un argomento  interessante .

<<   Pare che a Michela Brambilla si rivolgesse con questi versi: Ignara bellezza/Rubata sensualità/Fiore reclinato/Peccato d’amore . Adesso che è ministro per i Beni culturali, Sandro Bondi sembra voler fare sul serio e con la migliore delle intenzioni. Così ad Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera del 9 maggio:  La cultura non è di destra o di sinistra. E’ la cultura  e  fin qui  parzialmente   d'accordo    con i due  articolisti  in quanto la destra , almeno in Italia  non ha  creato   una cultura  originale  (   salvo eccezioni  come Verga,Croce, Imbriani, ecc e poi durante  il fascismo  Gentile ,  D'annunzio , e i futuristi , ecc  )  ma  ha  contribuito   durante  il regime fascista  anche se per  un uso politico e strumentale  a  svecchiare   e a rinnovare  la nostra  cultura   vedere  la  creazione dell'istituo treccani    ( qui maggiori  news  sulla sua  storia e l'importanza che ha  e  ha  avuto  nella nostra cultura  )
Ma non sono  d'accordo  L'onofri  quando dice  : <<  Umberto Eco aveva dato giudizi su Berlusconi che erano in realtà pregiudizi. Ma io non posso non avere profonda stima di Umberto Eco.>> perchè  Umberto eco ha perfettamente ragione    e le nomine   dei ministri  lo dimostrano  in particolare  quelle di Bondi ( io  al suo posto ci  avrei messo o Giordano Bruno Guerra  o Marcello veneziani  , che  pur  lontani come formazione  culturale  e politica   dal mio  modfo  di vedere  ono dei veri  uomini dui cultura  e non delle macchiette , ma  staremo a vedere per dare un giudizio  globale  e complessivo e non aprioristico    )    e  della Carfagna  . Infatti  subito dopo  il giornalista  dice riportando  la dichiarazione di Sandro bondi 
al Corriere della Sera ): <<   Ho visto tutti i film  Nanni Moretti, e li ho amati >> ma  ha  dimenticato  questo pezzo  pezzo  <<  li ho amati tutti. Tutti tranne “Il Caimano”: quello proprio non ce l’ho fatta.  >>E ancora Onofri  rifacendosi  alle  dichiarazioni di bondi   << Sta per uscire sul Foglio una mia recensione molto favorevole all’ultimo libro di Eugenio Scalfari . Infine: apprezzo anche Arnaldo Pomodoro. Ammiro Renzo Piano. E so bene che Massimiliano Fuksas è uno dei più grandi architetti al mondo. Distinguo tra le parole che con sofferenza gli sento dire da Santoro e le sue opere >>. esprime le sue considerazioni  che condivido in pieno : <<   La destra, e giustamente, stigmatizza l’egemonia culturale della sinistra, si prova a contestarla: ma in che altro modo prendere le parole di Bondi, se non come una conferma di quell’egemonia? Perché quel che preoccupa, di questa intervista, è proprio il conformismo culturale, l’idea politicamente corretta di cultura che ne emerge. Moretti? Eco? Pomodoro e Fuksas? Sono questi i miti e i modelli culturali che seducono la destra al governo? C’è da esserne preoccupati.>> concludo con questo video   di toto 




che ben s'adatta alla situazione culturale e politica che da circa vent'anni c'è nel nostro paese salvo lampi di Genio ormai morti e non più sostituiti da l'eccellenze e i eccelenti sono diventati mediocri

Il primo consiglio dei ministri...

cdm1

Senza titolo 554

  VE LO RICORDATE I FILM A CHE SERVONO QUESTI QUATTRINI ?  :-)


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Povera terra

terraC'è qualcuno che può girare il mondo? Siamo stanchi di stare a testa in giù. Ormai le nostre tasche sono vuote, è caduta anche l'ultima monetina nascosta in fondo alla tasca, si resta sempre a casa, ora si lavora per pagare le bollette. Il mondo non è solo dei ricchi. Se ci fermiamo noi, vorrei vedere che fine fanno loro. Franca Bassi

Al di là del muro

E se la vita potesse passare da chi vuole suicidarsi a chi è morto per sbaglio?


Da questo preambolo nasce il romanzo “Al di là del muro” di Maria Viteritti. Una storia ambientata in una Bologna postmoderna, dove la clinica Erebo Inc. permette di compiere il trasferimento della vita da una persona all’altra. Protagonista della storia è Giorgio, medico che lavora alla Erebo Inc. La sua vita scorre monotona all’interno della clinica, fino a quando sconvolgenti rivelazioni cambieranno le carte in gioco.


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