Plagio e manipolazione
Le religioni hanno sempre edificato il loro potere sul plagio dei seguaci e la manipolazione delle fonti. La storia del semidio figlio di una divinità e di una adolescente sposata eppure vergine è vecchia come il cucco e si tramanda da tempo immemorabile da una religione all'altra con l'obiettivo di circondare di un'aura di credibilità i loro fondatori.
Un millennio e mezzo prima dell'era volgare la religione predominante in Egitto era quella che riconosceva in Osiride, Iside e Horus la triade sulla quale i Faraoni appoggiavano la loro pretesa di schiavizzare il popolo, come provano i dipinti murali rinvenuti a Luxor, che ne raffigurano gli episodi salienti.
Secondo gli egiziani la triade si era formata in seguito all'assassinio di Osiride per mano di Seth - il dio dipinto come un diavolo perché prediligeva il sesso in quanto fattore di procreazione - e alla decisione di Iside, moglie inviolata di un certo Seb, di appropriarsi del suo seme per farlo reincarnare nel suo discendente.
Per conseguire il suo scopo, Iside, aiutata da un avvoltoio, si era stesa sul cadavere del dio defunto, aveva concepito Horus, aveva partorito in una grotta, dove il semidio era stato adorato da tre saggi, e lo aveva convinto a vendicare suo padre. Horus allora aveva sfidato e sconfitto Seth, guadagnandosi l'ammmirazione degli dei, che lo avevano premiato mettendolo sul trono che era stato di suo padre.
Gli elementi sui quali si fonda questo mito sono precisamente gli stessi di quelli che ritroviamo nel mito sul quale è stato fondato il cristianesimo, fatta salva qualche modesta variazione sul tema. L'avvoltoio che ha aiutato Iside a compiere la sua vendetta su Seth infatti è stato trasformato in un serpente che aiuta Eva a compiere la sua vendetta su Dio. Osiride, che si è sacrificato nel tentativo di impedire a Seth di prendere il potere, ma che in seguito viene reincarnato da Iside nel figlio Horus, è stato trasformato in un Dio che si sacrifica incarnandosi in suo figlio per impedire al serpente di appropriarsi del suo trono. E Maria, che assiste senza reagire agli avvenimenti che hanno cambiato la sua vita, è stata trasformata in una donna coraggiosa e volitiva.
Sembrano due versioni della stessa tragedia in cui i personaggi recitano in un ruolo fisso, ma che, come tutte le tragedie di quel tempo, si ispiravano a un mito privo, appunto perché tale, di fondamento storico.
Per convincersi del plagio è sufficiente comunque sostituire Osiride con Dio, Iside con Maria, Horus con Gesù, Seb con Giuseppe, Seth con Satana e i tre saggi con i re magi.