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19.1.09

Senza titolo 1174

  QUESTA E' UNA PORSCHE 356 !  L'AVETE MAI VISTA ?  :-)


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Senza titolo 1173

Alba


 


Il Signore della luce tinge di rosso


la notte blue al suo risveglio


nei prati dilaga un brivido di gioia


china su sé stessa in umile preghiera


muta


la natura volge il suo sguardo al cielo


le margherite gialle


le viole


aprono il loro cuore al nuovo giorno


ora


quale armonia


uomo


e tu


il mandorlo del tuo giardino


minaccioso


protende i suoi scheletriti rami


vizi antichi


moderni peccati


al cielo


vanamente


la superbia ha cancellato il sole


 


Pietro Atzeni

18.1.09

Il giorno di H.

Lo chiameranno l'Obama-day anche qui, e ormai siamo rassegnati a questi anglismi, frutto forse più di noia che di servilismo. Ma io continuo a evocare quel suo secondo nome, anzi, la sola iniziale, anche perché per noi italiani è misteriosa, muta come la "e" (non accentata) dei francesi e tuttavia in certo senso strana, esotica.

H. come Hussein ha attraversato in treno il suo paese, e fra qualche ora pronuncerà il giuramento solenne. Bush se ne va. Finalmente. Ma gli lascia sulle spalle un'eredità gravosissima. Fra i tanti problemi sul tavolo di H., quella Palestina senza pace che oggi ha raggiunto una fragile tregua, ma che dorme su un precipizio incandescente. Magistralmente Moni Ovadia ha registrato l'impotenza e lo scoramento degli intellettuali israeliani e palestinesi: e quando agli intellettuali manca la parola, è un pessimo segno. Mortale. Oz, Jehoshua, lo stesso Ovadia: mai come in questo momento una frase, una sbavatura di troppo risulta imperdonabile. L'autodifesa, certo. Ma di fronte allo strazio dei bambini tutto si dissolve in un plumbeo coperchio. E, dall'altra, gli scrittori palestinesi che chiedono retoricamente: "Vi pare che ci siamo battuti per la Sharia?".


Poi c'è l'antisemitismo dell'Occidente, di destra naturalmente, ma pure di sinistra. E ancora una volta sono costretta a evocare il mio antico articolo, purtroppo rivelatosi lungimirante.


H. è il frutto di un'èra d'ottimismo, è il risultato d'un dialogo, quando si passeggiava nel sole. Il frutto della rivoluzione sessuale, secondo l'azzeccata definizione di Gay Talese. Ne discuto col mio amico Salvo, 35 anni, italiano trapiantato negli States da molti anni, dove svolge il lavoro d'infermiere e si diletta a redigere poesie. "L'attesa nei confronti di Obama - il mio H. - è davvero enorme. Non potrà mai risolvere tutti i guai provocati da Bush; ma negli Usa l'aggettivo 'democratico' ha un senso diverso rispetto all'Italia. Presuppone un modo d'agire supportato da valori profondi, ma orientato fortemente verso il concreto. I democratici pongono l'accento sul 'senso comune' (nell'accezione di Paine, naturalmente) più che sull'individualismo tipico dei repubblicani. Se non riuscirà a porre fine ai disastri del suo predecessore, il nuovo presidente potrà però operare affinché questi ultimi non si protraggano".


Ma il tempo stringe: "La crisi di queste settimane ha naturalmente aggravato una situazione già terribile; in più, è impossibile ritirarsi dall'Iraq dall'oggi al domani, perché comunque è stato preso un impegno diplomatico oltre che militare. Ma Obama darà una svolta a tutto ciò, ben presto. La gente è stufa. Del resto, non è detto che quest'ennesima sciagura non acceleri paradossalmente le decisioni".


"H. inoltre ha carisma, non è uno sprovveduto, ben comprende l'aspetto 'sociale' e 'umanitario' da cui la politica deve partire: assicurazione sanitaria, diritti civili, rivalutazione di categorie vessate, pensiamo agli insegnanti. Credo possa farcela".


Confido a Salvo che sono rimasta colpita dal cosmopolitismo e al tempo stesso dal pragmatismo tipicamente americano che pervade l'autobiografia di H., L'audacia della speranza. D'altronde quegli stessi sogni di egualitarismo e di dialogo, nati negli anni Sessanta, oggi possono parere inadeguati. "Sì, il rischio esiste. Oggi per sperare occorre essere audaci. E' pur vero, però, che non si ottiene nulla con la paura. Ai nemici del progresso e della pace invece conviene tenerci in uno stato di terrore permanente. Ci si può pure infatti aspettare una recrudescenza del terrorismo: senza la guerra esso non ha più ragione d'esistere".


Hillary Clinton diventerà Segretario di Stato nella nuova presidenza, ma è stata fatta oggetto di attacchi irriguardosi e pesantemente sessisti. Ho avuto l'impressione che anche negli "avanzati" States per una donna presidente ancora non ci sia posto... "Io non la vedo così - ribatte Salvo -. Negli Stati Uniti i diritti della donna sono tutelati come da nessun'altra parte del mondo, e del resto lo stesso Mc Cain aveva scelto Sarah Palin per sua vice...". Faccio notare a Salvo che l'appartenenza biologica della Palin al sesso femminile non comporta automaticamente una sua adesione alle istanze liberatrici delle donne. Anzi. La Palin era la rappresentante d'un'ideologia fortemente conservatrice e maschilista. "E' vero, però io credo che l'ostilità verso la Clinton fosse motivata non tanto dal suo esser donna ma dall'appartenere a una determinata 'dinastia'. Poi, è chiaro, gli idioti si trovano dappertutto, anche nelle redazioni dei giornali più accreditati, ed effettivamente la Clinton è stata aggredita e anche sminuita. Ma, ripeto, per me le ragioni profonde dell'ostilità nei suoi confronti devono ricercarsi altrove". Lidia Ravera aveva scritto a questo riguardo, subito dopo la vittoria di H.: "Una presidente donna sarebbe stata nuova; ma non era nuova lei, Hillary". "Condivido. Credo invece che il ruolo di Segretario di Stato sia più indicato per una politica navigata come lei".


E gli italiani d'America? Come hanno votato? "Il 95% per Obama. Negli USA si vota o testa o Croce. E ci si identifica nel candidato, a differenza dell'Italia: da voi non vedo nessun nuovo Obama, qualcuno insomma in grado di determinare un reale cambiamento: ne risulta che i giovani passivamente subiscono la realtà, e chi si sente coinvolto... è ancora un giovane idealista come lo ero io... di ideali che nessuno prenderà mai sul serio".


"Io mi sento e sono profondamente italiano e auspico quindi che l'avvento di Obama possa servire a infondere anche qui una iniezione d'ottimismo, nel senso di abbandonare l'abulia, la rassegnazione e la pigrizia, sintomo d'una mentalità invecchiata. Ne abbiamo bisogno tutti".


Il giorno di H. incombe. Ognuno faccia la sua parte.




Daniela Tuscano

Senza titolo 1172

  VE LA RICORDATE QUESTA TARGA PUBBLICITARIA DEI GELATI TANARA ?  :-)


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Putti per voi

putti1Putti2Putti3                                            Immagini di franca bassi , antico pannello, Putti.


Il putto è un termine che nel campo dell'arte indica un bambino nudo, quasi  sempre di sesso maschile e spesso raffigurato con le ali. Oggi, speravo di trovare qualcosa di bello per voi nel bosco, ma, il tempo non mi ha permesso di camminare nella natura. Ho preso dellle immagini  di quadri, che sono nel mio casale, nella antica terra dei Sabini. Queste tre immagini, sono  un pannello  unico, a me piace, non conosco l'autore, mi è stato regalato da un caro amico.Franca Bassi 


anche se voi .....

se  nel caso non riuscite  a leggerla  trovate  qui dall'altro nostro blog  l'ingrandimento 

La crisi di Giulio

Le cose cominciarono ad andar male. All'inizio Giulio pensava che andassero male per tutti. Ne parlavano in giro, la "crisi" dicevano. E in effetti la crisi c'era, la sentivi nell'aria, lo vedevi al supermercato quando col tuo stipendio non riuscivi che a comprare l'indispensabile, lo capivi dalle pubblicità, quelle che ti facevano sembrare il prestito la scelta più giusta da fare quando invece sapevi benissimo che era solo ua stronzata, lo capivi dagli sguardi di solidarietà della gente, quella in fila alla posta, quella che attraversava a piedi la strada, quella che gremiva le chiese. C'era crisi ma si sopportava, era un male condiviso e stranamente se sono in tanti a soffrire della stessa pena uno si abitua a pensare che in fondo non sta così male. Invece a Giulio andò che un giorno, oltre a dover convivere con la crisi (come tutti), beh, un giorno Giulio diede di matto. In realtà non è che impazzì davvero ma a tutti sembrò così, e si sa se tutti pensano una cosa meno che uno, anche se quell'unica persona dice il vero non c'è ragionevole dubbio che tenga, i "tutti" avranno la meglio e nella storia, noi posteri, diremo: un giorno Giulio diede di matto.
C'era la crisi e la crisi piano piano crea silenzio, tanto silenzio. A volte Giulio scendeva in strada a passeggiare un po' e si rendeva conto che nessuno aveva più voglia di stare in giro. Risparmiavano, anche sui passi. Giulio però non ci stava, non voleva arrendersi alla crisi. Giulio arrotolò con le mani la carta del fornaio, quella stessa carta in cui erano state avvolte le sue due ciabattine di semola, la arrotolò a mo' di megafono. Uscì per strada e, parlando nel megafono, attento a non strozzarsi con qualche briciola sopravvissuta alla sua fame, invitò i suoi compaesani ad uscire dalle case, li invitò a partecipare a una specie di festa in strada. Da principio non ricevette risposta poi qualcuno si degnò di mettere dei passi fino alla finestra e, chi in malo modo chi più gentilmente ma con aria scostante, declinarono tutti l'invito. Sconsolato Giulio torno a casa. Mentre avanzava nell'ingresso udì il trillo fastidioso e insistente del telefono. Andò a rispondere con l'espressione stanca. Si sentiva tradito dal paese, dalla gente con cui fino a quel giorno aveva condiviso sorrisi, giornate, cene e banchetti. L'avevano preso a persiane in faccia.
"Pronto?"
Dall'altra parte del telefono Giulio distinse chiaramente un singulto.
"Giu..Giuu..Giuulioo, scusami se ti disturbo a quest'ora..."
"..."
Giulio non aveva ancora ben chiaro con chi stava parlando, aveva solo capito che era il preambolo ad una cattiva notizia.
"Giulio, sono la zia... ascolta, non esiste un modo migliore per dirlo... zio è morto. "
SDENG. Giulio percepì nella testa il suono metallico equivalente a quello di una badilata e si sedette tramortito in terra. Aveva ancora l'orecchio attaccato al ricevitore del telefono quando si rese conto che la zia continuava a parlare.
"Zia, zia, scusa... mi dispiace, ma come... stai?" Per un attimo si stava lasciando sfuggire un 'Come è successo?' ma mentre lo pronunciava si sentì un verme, uno di quelli cresciuti con Porta a Porta e la fastidiosa voce di Vespa che nelle orecchie ripeteva: "Sì, ma quanti morti? Quanti feriti? Cosa è accaduto?". Decisamente indelicato. La zia naturalmente riprese a parlare, sembrava un fiume, sembrava che nessuno glel'avesse chiesto prima di suo nipote. Le parole galoppavano, l'una dietro all'altra, veloci, precise, ordinate, sembrava che stesse leggendo invece si sfogava. E Giulio reggeva l'urto della sofferenza altrui, pazientemente, quasi fosse la sua vocazione, ascoltava. Avrebbe voluto fare di più ma in gola sentiva crescere un groppo che gli impediva di deglutire senza provare una fitta allo stomaco. Sentiva il magone allargarsi a tutta la pancia, crescergli dentro e poi salire su fino a condensarsi in pesanti lacrime. Gli restarono sull'uscio degli occhi, non vennero giù, almeno quel giorno, se ne restarono lì a rammentargli che le cose non andavano bene. Quando chiuse quella strana telefonata senza saper cosa dire, senza aver il coraggio di riattaccare per primo, si accasciò. Perse tutte le forze.

Mi girava la testa, con gli occhi lucidi continuavo a cercare di mettere a fuoco le mani che si tormentavano cercando una risposta. La risposta al perché tutto mi andasse così male, la risposta al perché proprio a me, la risposta alla tristezza, al senso di colpa che provavo nell'esatto istante in cui pensavo alla mia tristezza e non a quella della zia, la risposta ai miei stentati tentativi di dialogo al telefono. La testa si faceva sempre più pesante e avevo bisogno di respirare a pieni polmoni. Così uscii in strada e una volta in strada sentii chiara la necessità di correre e mentre correvo mi fu immediato chiudere gli occhi, allargare le braccia e lasciare che dalla mia bocca uscisse un suono rauco e persistente. Continuai a urlare con la stessa intensità per tutta la mia corsa, anche quando incespicavo, anche quando andai a sbattere contro il lampione, anche allora, non mi fermai che un attimo per accorgermi che piangevo e ripresi a fuggire dalle responsabilità, dalla crisi, dalle crisi.

[ comunicazione di servizio ] sarò assente per tre giorni

Da  domani fino al  21  sarò in ospedale per  un intervento d'ernai inguinale  bilaterale  .  Quindi   chiedo scusa   se  non potrò replicare  subito  a vostri post  e  commenti  .

celebrare o non celebrare questo è il problema

sto pensando per  quest'anno  voi potete  scegliere  se  aderire  o meno  ala mia provocazione  (  ma  è  probabile che cambi idea  e  lo faccia come   ho sempre  fatto  e   chi mi ha sengue seguito lo sa benissimo a mente  fredda    , qualche  giorno dopo   per  evitare  retorica  celebrativa   e\o   accuse  da  una parte    culturale  e  ideologica    di strumentalizzazioni  o post  a senso  unico   e  copia  ed  incolla  ripetivi  )   di non celebrare il 27 gennaio [1] e il 10 febbraio [2] date che si prestano soprattutto in questi ultimi tempi   a strumentalizzazioni e uso politico dela storia coem potete  vedere  da quando detto qui sotto







da  MarinaCaffiero, docente di storia moderna all'università di Roma La Sapienza, presenta il libro scritto con  Micaela Procaccia per la Donzelli editore.   "Vero e Falso - L'uso politico della Storia" alla trasmissione "Diario Italiano" di Corrado Augias, in onda dal Lunedì al Venerdì alle 12 e 45 su Raitre. La puntata in questione andata in onda il  2 gennaio  è visionabile per intero sul sito http://www.lestorie.rai.it/

Ringrazio  il   cdv  http://www.youblob.org per  il video in questione 
 
                          Note  a margine

1 )  it.wikipedia.org/wiki/Giorno_della_Memoria
      www.ucei.it/giornodellamemoria/index2.htm

2 ) it.wikipedia.org/wiki/Foibe
     www.lefoibe.it/
     www.10febbraio.it/home.htm
    
    





Pace Mondiale avverrà!

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Scoppio assordante

Paure
che escono da fumo,
ossigeno mancante
barcolli
in fiumi di sangue,
fardelli d’abiti
con corpi senza vita;
m’avvolgo il viso
con mani tremanti
sgomento, rabbia
piango
NO.
Basta!
Gioco dei potenti
la guerra!
Insaziabili
sono le tasche
avidi i cuori
le menti anestetizzate
dal poter territoriale.
Soprusi catene,
bugie:
non è così
che si dona la libertà.
Far da padrone in ogni
dove cammini,
imporre proprio credo
propria parola.
Il ritiro dai territori
occupati
è la vera libertà.
Ogni popolo deve
avere diritti e doveri.
Interscambio, dialogo
solo così
Pace Mondiale avverrà!

Senza titolo 1171

  VI PIACEVA IL GRUPPO MUSICALE DEGLI ALPHAVILLE ?  :-)


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17.1.09

Senza titolo 1170

  L'AVETE VISTO IL FILM L'AMORE RITORNA ?  :-)


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PACE PER TUTTI!

dipendenza dalla tecnoogia .....

....dai telefonini  in particolare 





IL post  d'oggi chissà iperché  è uno  di quelli  " silenziosi " senza  sottofondo musicale  o colonna sonora   forse  per il contesto  in  cui è nato  . Infatti esso  ha  trovato ispirazione da a  un   avvenimento  di  cui sono stato testimone  che  avvenuto  qualche anno  fa  riaffiorato  alla mente  all'improvviso proprio  come avviene per  i post  del blog  di  www.splinder.com/profile/jmarx mio amico di  facebook  : << Dopotutto ci sono i secondi che presi in mano diventano poesie >>.
Infatti    quando  ancora   ci ripenso    mi viene troppo da  ridere  eppure  la situazione descritta  nella vignetta sotto riportata  concessami direttamente  dall'autore  Cesare lo monaco  alias  Cesar  e  contenuta  sull'agenda 16 mesi   smemoranda  (  foto  a   destra )  di quest'anno il  cui tema  è  "MSG FOR YOU!"  l'ho vista  e sentita  di persona .Ricordo  ancora  come  se fosse successo  poco  fa  tale  fatto  mentre in realtà essa è avvenuto  2\3  anni fa . Era  un  sabato    di fine  febbraio  primi di marzo  una giornata  soleggiata  quasi  primaverile  stavo  salutando  il mio ex  prof   di francese   dele superiori  sulla soglia  di  quello che  era  il mio liceo   , prima  di  andare  a fare il mio turno alla  bottega  cittadina del commercio equo e  solidale  ci  è mancato poco  che  non gli ridessi in faccia   a  quelle persone   che  commentavano  gli sms   appena ricevuti un  ragazzo ( quello scaricato  dalla   stedda  ... ehm .. ragazza    )  e affianco  una  ragazza    ( quella  che aveva  ricevuto da  un amico\a  o dal moroso   chi sa' la sua suoneria preferita  )  . Ed ecco   che    ripensando   ancora  oggi   mi viene troppo da  ridere  eppure  la situazione descritta  nella vignetta sotto riportata  concessami direttamente  dall'autore  Cesare lo monaco  alias  Cesar  e  contenuta  sull'agenda 16 mesi   smemoranda  (  foto  a   sinistra  )è uno di quei  casi dovuti anche ala bravura  artisti  in questoi caso il vignetta  Cesar  la  cui  l'opera  descriva   in pieno  la realtà







Infatti  questa  vignetta descrive  insieme  a   quest'altra    sempre  sello stesso autore  e presa dal suo sito  www.cesarlomonaco.it/
In effetti  siamo tutti " dipendenti " \  schiavizzati   dalle vecchie  e nuove tecnologia cellulari,palmari,internet,ecc  sottoscritto compreso
Infatti i miei  vecchi ... ops ... genitori  non hanno tutti i torti  a  dire  che spendo  troppo al cellulare e  con gli sms    twnto da consumare  60 €  a   trimestre  ( a bimestre  durante le feste  )    ma  non  ne  ho colpa  se  : 1) riesco a dire  più cose  con i  messaggi   che  a parlare  , se ho molti cdv   ( compresi alcuni di   voi   che non hanno più internet  o  per  altri motivi personali o tecnici stanno poco al PC  e usano gli internet point  ) ., 2) cerco ma  non sempre  ci riesco,come dimostra  la seconda  vignetta,  a fare  chiamate inutili . 3) alle  volte   , come dimostrano anche  i miei post  sono molto logorroico   e soffro di tutti i sinonimi legati a tale  parola  tanto  che  alle  elementari \ medie venivo i chiamato macchinetta  poi hanno smesso  perché il mio parlare in fretta era dovuto a  problemi di salute  legati all'udito  ( problemi di cui  ho parlato   nei precedenti  post  .vedere archivio   degli anni scorsi  )   ora non  è  che la situazione  sia  cambiata  infatti  fin dal liceo i miei amici  mi  dicono   di spegnermi  e fanno battute  del tipo  : << ma  dov'è il bottone per  spegnerti , la batteria  ti dura  ancora  oppure facciamo il gioco del silenzio  stai zitto per  10 \20 minuti ,ecc >>  )   o si meravigliano se  sto zitto per  più di 5 minuti cosi  pure  anche i miei   oppure  i  miei  mi rompono i ..... perché scrivo  troppo e  scrivo proclami  . Ma  allo stesso tempo  c'è  in me  una  contraddizione  odio i libri  di studio e  a  volte  anche  certi   scrittori ( ma  rli leggo lo stesso  un giorno    vi spiegherò come  e perché )  troppo prolissi  .

Con questo è tutto ora  non vorrei annoiarci con la mia loggorea    . Mi farebbe piacere  sentire le  vostre  esperienze  in merito

दिपेंदेंज़ा दल्ले तेक्न्लोगिए


A ripensarci ancora mi viene troppo da ridere eppure la situazione descritta nella vignetta sotto riportata concessami direttamente dall'autore Cesare lo monaco alias Cesar e contenuta sull'agenda 16 mesi smemoranda




di quest'anno il cui tema è "MSG FOR YOU!" l'ho vista e sentita di persona .



Era un sabato primaverile e stavo salutando il mio ex prof di francese sulla soglia di quello che era il mio liceo , prima di andare a fare il mio turno alla bottega cittadina del commercio equo e solidale ci è mancato poco che non gli ridessi in faccia a quelle persone Un ragazzo ( quello scaricato e una ragazza quella che ha ricevuto la suoneria ) . Quando la fantasia è come la realtà



Questa vignetta descrive insieme a quest'altra sempre sello stesso autore e presa dal suo sito www.cesarlomonaco.it/
In effetti siamo tutti " dipendenti " \ schiavizzati dalla tecnologia cellulari , internet , ecc . sottoscritto compreso .
Infatti i miei vecchi ... ops ... genitori non hanno tutti i torti a dire che spendo troppo al cellulare e con gli sms tanto da consumare 60 € a trimestre ( a bimestre durante le feste ) ma non ne ho colpa se : 1) riesco a dire più cose con i messaggi che a parlare , se ho molti cdv ( compresi alcuni di voi che non hanno più internet o per altri motivi personali o tecnici stanno poco al PC e usano gli internet point ) ., 2) cerco ma non sempre ci riesco,come dimostra la seconda vignetta, a fare chiamate inutili . 3) alle volte , come dimostrano anche i miei post sono molto logorroico e soffro di tutti i sinonimi legati a tale parola tanto che alle elementari \ medie venivo i chiamato macchinetta poi hanno smesso perché il mio parlare in fretta era dovuto a problemi di salute legati all'udito ( problemi di cui ho parlato nei precedenti post .vedere archivio degli anni scorsi ) ora non è che la situazione sia cambiata infatti fin dal liceo i miei amici mi dicono di spegnermi e fanno battute del tipo : << ma dov'è il bottone per spegnerti , la batteria ti dura ancora , facciamo il gioco del silenzio stai zitto per 10 \20 minuti >> ) o si meravigliano se sto zitto per più di 5 minuti cosi pure anche i miei oppure i miei mi rompono i ..... perché scrivo troppo e scrivo proclami . Ma allo stesso tempo c'è in me una contraddizione odio i libri di studio e a volte anche certi scrittori ( ma rli leggo lo stesso un giorno vi spiegherò come e perché ) troppo prolissi .

Con questo è tutto ora non vorrei annoiarci con la mia loggorea . Mi farebbe piacere sentire le vostre esperienze in merito

Cari amici

vento

                                                 Immagine di franca bassi "La valle di Civita"



Ciao Amici, questo scritto era la risposta di un commento per Isabella su Faceboock. Dopo tantissimi anni di lavoro, come professione e casalinga, ho dovuto pagarmi da sola la prevenzione, e lo faccio ancora. Anche la donna di casa ha  rischi, anzi, la troviamo ai primi posti, non bisogna andare a lavorare fuori, per rischiare la vita. E se non lavorate ancora,  inventatevi un lavoro,  (senza uccidere nessuno, è tanto bella la vita!) è questo che io ho fatto. Quando è morto mio marito avevo 24 anni, i lavori  che mi avevano offerto, (amici, e colleghi de defunto) dovevano passare, per un'anticamera da letto. Avevo bambini piccoli, e qui che mi è scattata la molla, non avrei chiesto mai  'nulla' a nessuno, e decisi che  solo io avrei  condotto la mia carrozza, con rischi connessi. Ci sono stati tantissimi ostacoli, ma come vedete sono ancora qui, per risolvere  la mia vita; e  le mie maniche sono sempre tirate su. Cara Isabella, è vero che ci sono tanti precari, tanti disoccupati, ma ci sono anche chi spera che la manna scende dal cielo, e ne conosco tantissimi. Ho scritto sempre in difesa del più debole, e contro i violentatori di esseri umani, ma sono anche sicura, che  non cambierà molto la mentalità dei cattivi, li troveremo sempre pronti a punirci, anche se non  abbiamo colpe, perciò armiamoci di buona volontà, e tanta calma, difendiamo il nostro spazio, e i nostri diritti, viviamo sempre a testa alta,  fieri di avercela fatta da soli. Un caro saluto, una felice giornata  a tutti e un grazie al gabbiano che ci  regala sempre articoli intetressanti ciao. Franca Bassi 


Senza titolo 1169

  QUESTO E' UN VECCHIO FURGONE ALFA ROMEO F 12 !  L'AVETE MAI VISTO ?  :-)


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Senza titolo 1168

  VE LA RICORDATE LA TRIUMPH BONNEVILLE DEL 1976 !  :-)


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16.1.09

Riflessi... di Donatella Camatta

 



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Riflessi
d'ombre vermiglie.
Solleticano
fiori profumati
suoni
di petali caduti
su marmo.
Mi desto
da morte sicura.
Silenzi eterni
scricchiolano
nelle anime
perse
Soghigno
su visi
bianchi
assenti in cuori
persi.
Riflessi
in luci d'albe...

Senza titolo 1167

Abbiamo dimenticato cosa sia guardarsi l'un l'altro, toccarsi,
avere una vera vita di relazione, curarsi l'uno dell'altro.
Non sorprende se stiamo morendo tutti di solitudine.

Crece el boicot y se dañan sus relaciones internacionales LA DEBACLE DIPLOMáTICA DE ISRAEL

mentre i giornali  esteri  sono  più attenti dei nostri  ( salvo alcune mosche  bianche  propongo  un articolo su  quello che sta succedendo nei territori  palestinesi   proveniente  da un giornale   spagnolo   come Elmundo 


Scusate  se non lo traduco  , ma  ho poco tempo infatti sarò  3  giorni assente per  un intervento   chirurgico   . tanto lo spagnolo si capisce 




Se acrecienta el boicot popular al estilo del que se usó contra
el 'apartheid'Tel Aviv ve como se resienten sus relaciones
diplomáticas

Un hombre ante un cartel que llama al boicot de varias empresas, en Bahrein. (Foto: AP)


Javier Espinosa (Corresponsal)

Se acrecienta el boicot popular al estilo del que se usó contra el 'apartheid'. Tel Aviv ve cómo se resienten sus relaciones diplomáticas.El pasado martes varias decenas de jóvenes libaneses se personaron frente al Starbucks de la céntrica calle Hamra de Beirut con carteles como el que rezaba: "Gracias por matar a mis hijos". Otros se dedicaron a dibujar la estrella de David, el símbolo de Israel, en las mesas de la cafetería. La algarabía fue tal que los camareros del recinto decidieron clausurarlo durante algunas horas.
La protesta formaba parte de las acciones de boicot a las firmas que mantienen relaciones con Israel el propietario de Starbucks, Howard Schultz, es un empresario conocido por sus vínculos con Tel Aviv o a las compañías y productos  procedente del estado judío que han adquirido una notable dinámica en las últimas jornadas al socaire de la brutal ofensiva israelí contra Gaza.
Siguiendo el modelo que estableció durante la luch a contra el régimen del 'apartheid' en Sudáfrica, el rechazo popular contra cualquier elemento representativo de Israel se ha extendido por numerosos países no sólo de la región árabe sino de Europa,Africa y hasta Oceanía. Los abanderados contra el 'apartheid'Especialmente simbólico es la reactivación de las protestas en Nueva Zelanda, que fuera uno de los países líderes en la oposición hacia el 'apartheid'. La crisis de Gaza ha recuperado a viejos militantes de aquella pelea como John  Minto,quien el día 8 apadrinó una convocatoria contra la presencia dela tenista israelí Shahar Peer en el torneo de Auckland.
La página web israelí Ynet informaba este viernes que varios pubs de Kaikoura, otra localidad de Nueva Zelanda, han comenzado a colocar carteles en su entrada en los que se lee: "No se aceptan israelíes hasta que no cese el bombardeo de Gaza".
Iniciativas similares se han reproducido en el Reino Unido, que curiosamente también abanderó la reprobación del 'apartheid'.Así, por ejemplo, el 31 de diciembre la compañía israelí MobileMax admitía que su contraparte en el Reino Unido,FreedomCall, había paralizado los negocios mutuos debido a lo acaecido en Gaza.
Según el máximo directivo de MobileMax, Raanan Cohen, los ingleses les remitieron un e-mail anunciándoles la ruptura del negocio mutuo. "A causa de las acciones del gobierno israelí en los últimos días no podemos considerar el mantener negocios con ustedes o con cualquier otra compañía israelí", decía el texto,precisó Cohen. Rapapolvos diplomáticosLa condena popular se suma a los repetidos rapapolvos diplomáticos que está afrontando Israel desde hace días. El principal daño no estriba sólo en el hecho de que dos naciones (Venezuela y Bolivia) hayan roto ya relaciones diplomáticas con Tel Aviv o de que la Unión Europea estableciera una "pausa" en los contactos con esta capital, sino en el profundo varapalo que han sufrido sus lazos con los pocos países árabes y musulmanes que se habían atrevido a aproximarse al estado judío.
De las únicas tres naciones árabes que reconocen a Tel Aviv,Mauritania que abrió una embajada en Israel en 1999 ya ha anunciado que tras llamar a consultas a su embajador se dispone también a seguir el ejemplo de Venezuela y Bolivia.
"La decisión mauritana de llamar a consultas a su embajador en Israel es un primer paso hacia la ruptura de lazos con esa  entidad agresora. Las relaciones con la entidad israelí son una vergüenza para Mauritania", declaró el día 10 el jeque Ben Horma Ould Ben Babana, un alto cargo local.
Este viernes Nouakchott ha anunciado que congelaba sus vínculos diplomáticos con Israel, lo mismo que hacía Qatar, que mantenía una oficina comercial del estado judío en su territorio.
Otra de las naciones árabes que mantienen relaciones con Israel,Jordania, también indicó el día 4 que "se reserva el derecho de reevaluar sus lazos con Israel", en palabras de su primer ministro Nader Dahabi. Los medios israelíes han informado que Amán ha decidido que su embajador en Tel Aviv no regrese allí por el momento, aunque sin que esta postura se convierta en una decisión oficial.
Las empresas jordanas parecen haberse sumado asimismo al boicot comercial, según advertían este viernes varios empresarios frutícolas israelíes. "Hasta que la operación (de Gaza) comenzó nuestro negocio marchaba muy bien, pero (la situación) está empeorando. Cada vez hay más voces que piden un boicot de los productos israelíes", declaró a Ynet, Ilan Eshel, director de la Organización de Productores de Fruta de Israel. Eshel reconoció que estas acciones se están extendiendo también a los países escandinavos.
Con todo, el impacto más severo para la propia seguridad de Israel reside en la indignación que destila Ankara, que hasta ahora se había desempeñado como el aliado más estratégico de Tel Aviv en la zona. Turquía fue el primer país musulmán en reconocer al estado judío, ya en 1949, mantiene también con él un tratado de libre comercio desde 1997 el comercio bilateral supera los 3.000 millones de dólares y un pacto de cooperación militar firmado en 1996 que les ha llevado a realizar maniobras comunes de forma habitual.
Sin embargo, esta crisis ha propiciado una condena cada vez más enérgica de Ankara. Este mismo viernes el primer ministro Recep Tayyip Erdogan ha exigido que se expulse a Israel de la ONU.
"Israel golpea a las Naciones Unidas en Gaza mientras Ban K i Moon está en Israel. Están desafiando y riéndose de todo el mundo. Cómo es posible que se permita entrar por la puerta de la  ONU a tal país, que no respeta las resoluciones del Consejo de
Seguridad de Naciones Unidas", indicó Erdogan. 'Esto sólo está empezando'La misma prensa israelí admite ya el ingente daño que está asumiendo su estado en el exterior. El día 10 el matutino Haaretz se preguntaba en una columna de opinión: "¿A dónde se han ido nuestros amigos?" y recordaba como días antes de comenzar la brutal arremetida en Gaza se respiraba un ambiente de cierta "euforia" en la región gracias a la aproximación entre Tel Aviv y Damasco.
Por supuesto, estas negociaciones han concluido, lo mismo que los ya agónicos contactos con la Autoridad Nacional Palestina. 
El autor del análisis, Zvi Barel incluso se permitía recurrir a la ironía. "Nuestra industria clave es la guerra, no la paz o el diálogo con nuestros vecinos. Sólo queremos a los árabes como enemigos. ¿Quién ha ganado hasta ahora en esta situación?. Por ahora Hamas, porque puede decir que ha socavado en gran medida los lazos de Israel con Turquía, Jordania y Qatar. Y esto sólo está empezando", escribía.
El mismo periódico precisaba que la comisaria europea Benita Ferrero Waldner resumió la situación hace días en una conversación con el presidente israelí Simón Peres. "La imagen de Israel en todo el mundo está destrozada", le dijo.

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PERSEPOLIS GOMORRA VALZER CON BASHIR TUTTO ILMONDO E' PAESE



Miei cari amati  blogger,
Oggi riflettevo su tre bellissimi film,   di cui due realizzati dal fumetto all'animazione (Persepolis e Un Valzer con  Bashir) e il terzo, l'Italianissimo "Gomorra" di Garrone, unico dei tre in pellicola. La drammaticità dei contenuti e delle rispettive storie territoriali, li accomunano, mentre si differenziano per stile, nazionalità e appartenenza culturale intesa come  tradizioni e retaggi storici.
Arrivo alla riflessione nata da un luogo comune: "Tutto il mondo è paese".
Nel 2007 esce nelle sale italiane, distribuito dalla BIM il bellissimo film "Persepolis" di Mariane Satrapi. (oggi distribuito in dvd dalla 01) La regista Iraniana anni prima,  aveva scritto in un romanzo a fumetti  la dura storia della sua vita , nell'arco di 16anni, quella di un paese che dal giorno alla notte, cambia in tutto per via del' fondamentalismo islamico" salito al potere, dopo la caduta dello Scià, nell'allora Persia, oggi Iran. 
Già la prima scelta di raccontarsi in un romanzo  a fumetti la trovai geniale, unica e originalissima, poi arriva la seconda felice intuizione, ridurre il tutto e farne un film d'animazione.  Una scommessa dura e coraggiosa, vinta e ripagata dal successo internazionale di pubblico.
Anche il film mi piace moltissimo. Fa riflettere, avvince, non annoia mai, è delicato e profondo. Ricco d'ironia, inoltre la scelta di raccontare una tragedia storica di quelle proporzioni, (specialmente per le donne a cui si negava e si nega ancora oggi, la loro stessa essenza di persona) con il leggero tocco dell'ironia  femminile, e della semplicità, pur essendo profondo, non faceva che nobilitarne la creatività unica dell'autrice per un evidente innovazione stilistica e storica del mezzo, cinema per il mondo intero.

(trailer Italiano di Pesepolis)






Ora il senso del post non è quello di fare la recensione a  Persepolis di cui avevo già parlato e a lungo in precedenza, ma di chiedermi perchè, per Persepolis non si è scatenata a tutta forza la stessa macchina  giornalistico mediatica, che è scesa in campo per l'altrettanto bello, ma secondo in tutto: come "Un Valzer con  Bashir" per originalità e scelta stilistica, nel senso dell'animazione.Mi spiego meglio. Nel 2008 Persepolis venne candidato all'Oscar come miglior film d'animazione e non lo vinse. In Italia non ci fu una grande campagna pubblicitaria e d'informazione, se si esclude quella della stessa distribuzione del film la (BIM) a ridosso dell'uscita in sala.Persepolis è stato in assoluto il primo film d'animazione a raccontare una storia vera con abilità innegabili, a scegliere uno stile narrativo decisamente originale per raccontarla, un modo per far capire anche ai bambini fatti storici orribili e assurdi, con il sorriso sulle labbra. Dove la violenza si percepisce arrivando direttamente al cervello, senza passare per gli occhi. Di gratuito non c'è mai nulla.E allora perchè per il fim "Un Valzer con Bashir" si grida al miracolo, evidenziando la scelta dell'animazione per raccontare la guerra come una novità assoluta mai fatta prima?! .. Perchè lo stesso entusiamo manifestato dai nostri critici cinematografici e dai loro colleghi giornalisti nel presentarlo è così "profondamente diverso" rispetto a Persepolis che nemmeno nominano? .. Forse convinti del fatto che, l'hanno visto in pochi quel film, e a torto, (ha avuto anche un buon riscontro al botteghino) O semplicemente perchè, la macchina pubblicitaria di un "Valzer con Bashir" è molto più ricca e organizzata?.Non contesto la bellezza del film, ma la sua presentazione. Non è affatto originale, ma viene fantasticamente decantato da chi è di parte per fede e religione (i nomi non li farò mai) però escludere la citazione a Persepolis che ha letteralmente "ispirato " Un Valzer con Bashir, è troppo. Com'è troppo gridare all'originalità del film Israeliano, quando attinge da quella del film Iraniano senza riconoscerglielo. Io non sopporto ingiustizie e sopraffazioni nel nome del più "forte e ricco" e quindi almeno qui, voglio dire  e diffondere questi miei dubbi e pensieri maliziosi, dando notizie censurate dai media. Senza nulla togliere all'ottima casa di distribuzione del film, la Lucki Red, che svolge ottimamente il suo lavoro.Ma come si fa a far finta di niente?! .. Appena ho visto il trailer di "Un Valzer con  Bashir" mi è subito venuto in mente Persepolis e non solo per la scelta dell'animazione, ma anche per stile nei disegni, per l'uso del colore, praticamente tutto è stato copiato. Come può un giornalista specializzato e la critica tutta,  ignorarlo e non nominarlo facendo finta di niente? .... Sono  maliziosa secondo voi?In fondo  Persepolis è un film Iraniano, mentre Un Valzer Con Bashir è un film Israeliano. Sto diventando ancora più maliziosa? .. Si? .. Ed insisto.il regista Israeliano del film , Ari Floman ha detto che il suo è un film "pacifista". La mia malizia si spinge oltre, la storia racconta, attraverso delle interviste, la strage di Sabra e Shatila del 1982, quando gli estremisti cristiani, furiosi per l'omicidio del loro presidente libanese Bashir Gemayel, massacrarono tremila palestinesi nei campi profughi.



Trailer "Un Valzer Con BAshir"






Oggi stiamo assistendo all'ennesimo massacro  nella striscia di Gaza da parte d'Israele. E stranamente questo film di cui a Cannes nessuno si era interessato, fa incetta di golden globle lasciando all'asciutto Gomorra.  E' solo un caso?! ....Subito dopo l'Accademy lo prende nella rosa dei nove film per  il miglior film straniero ed anche qui Gomorra resta a casa... Sempre un caso?!Senza nulla togliere al film Israeliano per bellezza e realizzazione, mi chiedo:Se la guerra a Gaza non fosse in corso, i giurati avrebbero reagito allo stesso modo sia  per i Goden che per l'Accademy?! ...Le fortissime lobby  cinematografiche delle Major  Holliwoodiane (legate alle banche della comunità ebraica americana) , non c'entrano nulla?  ... ignorare Persepolis l'anno scorso e Gomorra quest'anno è sempre una causualità?!Gomorra è un film in pellicola, mentre Un Valzer con Bashir è d'animazione. E allora che c'entra, uno non può escludere l'altro. Inoltre Gomorra aveva colpito ed era stato visto ed apprezzato in america.  E allora perchè la nostra stampa esalta il fatto che Gomorra non va all'oscar perchè al suo posto hanno scelto il film d'animazione?! ... Non ha senso. Eppure l'hanno fatto. ... Perchè?!Quindi continuo a non capire, ma voglio essere ingenua ed ottimista: forse l'Accademy, vuole rimediare all'errore fatto l'anno scorso non premiando Persepolis candidato all'Oscar nel 2008, per rifarsi nel 2009 con Un Valzer Con  Bashir?.So solo che Gomorra meritava di essere nei nove  film e fino a poco tempo fa, niente faceva pensare il contrario. Anche in Gomorra si parla di guerra, una guerra che viene combattuta da sempre, senza vinti ne vincitori, con un solo unico  sconfitto, "Lo stato Italiano", guerra che lascia innocenti, tra cui molti bambini, morti sulla strada e non per conflitti religiosi, nè per altri legati al petrolio, ce l'abbiamo in casa  da sempre e si chiama criminalità organizzata, riunita nelle sigle più svariate che sono: mafia,  cosa nostra, sacra corona unita, ndrangheta e camorra!ma forse è più facile guardar fuori dalla finestra orrori lontani, per non vedere quello che si ha dentro casa.


Trailer "Gomorra"



Buon  fine settimana in anticipo, dalla sempre vostra, Rossella.



Il Valzer delle Idee.



Viene una certa desolazione ad accendere la televisione in questi giorni e sentire parlare Veltroni di idee che ci sarebbero ma che non sono state capite o sono state male interpretate, del trittico Fini/Berlusconi/Bossi che di idee ne hanno poche, forti e decise, solo che il più delle volte sono idee cretine o incostituzionali, di Casini che ha sempre le solite 2 idee, solo per averne sempre una di ricambio che non si sa mai e gli altri personaggi della nostra politichetta che di idee non ne acchiappano una manco col binocolo da mesi.

L'idea migliore forse l'ho avuta io stasera a spegnere la televisione.

Mi rendo conto che più che un'idea è una vile ritirata per salvaguardarmi quel poco di sensibilità che così rischia di avvilirsi del tutto. In questo momento storico, preferisco metterla al riparo da un antagonista che, allo stato attuale, non so più nemmeno chi sia e di che colore abbia la bandiera, annebbiato e confuso tra mille ideine inutili, contraddittorie o controproducenti che mi debilitano e basta.

Insomma: attendo fiducioso (contrat)tempi migliori.

Senza titolo 1164

  17 / 01 / 2009 / SABATO S. ANTONIO ABATE !  TANTI AUGURI DA LUCKY !  :-)


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Posa mano.

posa mano






Scorre  passione


su  ogni credo


esultante


 su pelle


quando vincita  porti-


Attimi di  vita


annebbiati


sofferti


il tutto e


tutti


stentano  ad  avvicinarti


riscoprendoti per un


lampo debole....


Posa  mano,


sorriso


può donare


sollievo


come monile


d'amore.



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