mi spoglio voglio andare a letto,mi sneto stanca,spossata...
entro in camera sua,è ancora sveglio...
Posso?
mi allarga le braccia..
mi infilo a letto e mi abbraccia,mi culla,mi sono addormentata così...
mi sono svegliata qualche ora dopo mi guardo intorno per qualche secondo,capisco dove sono mi alzo e me ne vado nel mio letto..
Sono sveglia,non ho più sonno mi sento strana ho dei brividi...
prendo il lettore mp3,lo accendo salto accuratamente le canzoni che penso possano mettermi maliconia...
nel display: "pazzo di lei" ,avanti,"a chi mi dice",avanti,"figlio della luna",avant,"hoy",avanti e via così
Laura bono,penso ma si lei mette grinta nelle sue canzoni non puo' farmi male....
parte: Amo solo te
Brilla forte agli occhi miei, luce perla goccia tu…
Ti ritrovo in ogni cosa, sulla foglia e sopra il foglio che ora ho davanti a me.
Quanto amore ho per te, non si può lavare più,
più ti guardo e più ci penso che la vita non ha senso se con me non ci sei te.
Sei il sole tu che mi sveglia ogni mattina
E se è un sogno non svegliarmi, dormirei altri cent’anni
Basta che tu sia con me
Sei l’alba tu così bella da guardare,
e rinasce in me l’amore che non potrà mai tramontare
solo se tu sei qui con me, ah ah ah, sono qui per te, amo solo te.
Passa il tempo ma tu no, non hai smesso di stupirmi,
tu che vivi e ti sai dare, prendi quello che ti pare
e in questa vita hai preso me….
Sei il sole tu che mi sveglia ogni mattina
E se è un sogno non svegliarmi, dormirei altri cent’anni
Basta che tu sia con me
Sei l’alba tu così bella da guardare,
e rinasce in me l’amore che non potrà mai tramontare
solo se tu sei qui con me, ah ah ah, sono qui per te, per ricordarti che…amo solo te.
Amo solo te, amo solo te, io amo solo te…..
durante questa canzone comincio a sentire dei brividi percorrermi la spina dorsale...
subito dopo ascolto: Che ritorni la sera
Che ritorni la sera, con tutte le sue stelle,
con la luna regina china sopra di me.
E con loro anche i sogni, con le voci lontane
di una ninna nanna che cantava mia madre.
Che ritorni la sera, che mi culli leggera
che mi bruci d'amore come lo scorso agosto.
Che ritorni la sera con quell'aria sincera,
quando esce di scena e ti regala l'aurora.
Che ritorni la sera sopra la mia miniera
sto scavando da tempo ma l'oro dov'è?
Che ritorni la sera per potermi fermare
anche un poco a pensare cosa in fondo vorrei.
Che ritorni la sera mi trovi un po' più matura
che a tornare a volare ho ancora un po' di paura.
E poi senza la luce, quella delle mie stelle,
torno al grembo in ginocchio ma girata di spalle.
Che ritorni la sera con tutte le certezze,
che oltre quell'infinito poi qualcuno c'è
Che mi ascolta sfinito, che chissà se ha capito
che ha creato l'amore e a volte per lei dentro si muore
oh cavolo che mi succede?no le lacrime no x favore,non voglio piangere,non mi va...
eccola la prima lacrima ne seguiranno altre che palle,ma porca vacca ma xkè il mio corpo non mi ubbidisce!
Quante parole tu... aria fra le nuvole
non ti sento più; è tutto quanto sterile
e quante storie tu.... non vedi sono stanca
non ne parliamo più, che cos'è che ti manca??
forse mi volevi un poco più romantica
oh no, che pretendevi? STA ZITTO, SMETTI DI PARLARE!!
E adesso siediti, che m'innervosisci,
non è dirti "ti amo" ma se preferisci, mi vola nello stomaco la tua frenesia,
sai che tornavo sempre quando andavo via.
E adesso calmati che mi infastidisci,
volevi rose rosse, ma tu che ne capisci?
non sai cos'è l'amore se poi non sai ascoltare,
che cosa vuoi sentire? TU M'INNERVOSISCI!!!!
Quante parole dai, fumo fra le dita
domani sai che fai? riprendi la tua vita!
forse mi volevi un poco più romantica,
la mia unica promessa è stata di essere me stessa.
E adesso spostati che m'innervosisci,
non mi interessa più ciò che preferisci
mi viene il mal di stomaco con la tua frenesia
ho assecondato ogni tua scenata di gelosia!!
E adesso calmati che mi infastidisci
volevi rose rosse, ma tu che ne capisci??
non sai cos'è l'amore, è anche ora che cresci!
E adesso...SPARISCI!!!! TU M'INNERVOSISCI!!!!!
Non sai cos'è l'amore se poi non sai ascoltare...
che cosa vuoi sentire, tu m'innervosisci,
tu che ne capisci? tu m'infastidisci! tu m'innervosisci!
tu che ne capisci?tu m'infastidisci, tu m'innervosisci!!!!
non riesco a smettere,Dio quanto sono patetica...
sento dei rumori si è svegliato...
adesso è lui a venire nel mio letto,mi spinge + in la,piano,si sdraia e si stringe contro la mia schiena,spero non si accorga che sto piangendo se mi chiede il perchè non so rispondergli...
Se mi prendi fra le mani, sono rosa, fiorirò
Seguimi nei miei domani anche nei miei giorni no
Mi piacerebbe fermare un po’ il tempo
E stare ore abbracciati così
Oggi ti amo davvero
Sei il mio primo pensiero
Ti amo lo giuro
Se sei insicuro ti amo lo stesso davvero
Poi ti sbilanci e dici per sempre lo spero
Il mondo sa che oggi ti amo davvero
Domani chi lo sa se sarà amore vero
Sul muro ho scritto oggi ti amo lo giuro
Ed io lo scrivo in una canzone per te.
Tieni ferme le mie mani, perché tremo non lo so
Se sarai nei miei domani, qualche cosa inventerò.
Oggi ti amo davvero sei il mio primo pensiero
ti amo lo giuro, sei un gran casino,
t’amo lo stesso davvero
ma sei sincero e t’amo per sempre lo spero
il mondo sa che oggi ti amo davvero,
rimani a far l’amore per un giorno intero
ti ho addosso sulla pelle, sei un bracciale d’oro
sei il mio presente, oggi ti amo così
Oggi ti amo davvero sei il mio primo pensiero
Ti amo lo giuro, rimani ancora
Oggi ti amo in futuro io l’ho sognato se ci sarà per noi.
Se mi prendi fra le mani…
ad ogni brivido,rafforza la stretta.si è accorto che piango...
non mi chiede nulla gliene sono grato...
tienimi non lasciarmi,non voglio cadere...
basta non ne posso più spengo il lettore...
due secondi e lo riaccendo..sono scema...
wow sto smettendo,forse stanno finendo...
Te ne vai e non ritorni più,
me lo dici solamente,
ora che ti sei presa tutta la mia mente.
La vita è strana e lo sapevo già,
ma non pensavo capitasse ancora
di svegliarmi e non trovarti più
sotto il caldo delle mie lenzuola.
Scende, scende un lacrima...
Cresce, cresce la musica...
Dentro me...
Io non posso restare così...
Su ti prego dai ritorna qui!
Io ti amo veramente!
Io non voglio restarmene qui,
qui seduto senza averti qui!
Io ti amo veramente!
Io ti amo veramente!
Brutta bestia la malinconia,
che se ti prende, ti trascina via,
come quando non hai più un'idea
a cui aggrapparti per volare via,
verso i confini di una libertà
che quando trovi sembra una galera!
Scende, scende un lacrima...
Cresce, cresce la musica...
Voglio te...
Io non posso restare così...
Su ti prego dai ritorna qui!
Io ti amo veramente!
Io non voglio restarmene qui,
qui seduto senza averti qui!
Io ti amo veramente!
Io ti amo veramente!
Ora lo so,
che di te io mi libererò,
ma so,
so comunque però
che per ora scende, scende una lacrima...
Cresce, cresce la musica...
Dentro me...
Io non posso restare così...
Su ti prego dai ritorna qui!
Io ti amo veramente!
Io non voglio restarmene qui,
qui seduto senza averti qui!
Io ti amo veramente!
Io ti amo veramente!
Io ti amo veramente
che per ora scende, scende una lacrima...
Cresce, cresce la musica...
Dentro me... no sta scendendo di nuovo no...
abbasso il volume,mi sembra di udire un "chi ti ha ridotta così?"
Io non credo nei miracoli
Tù sei stato per me l'eccezione
Anche solo per un attimo
Ma sai che ci ho creduto in noi
Ma io vivo nel ricordo che
Sgomitando si fa spazio in me
Di un amore che purtroppo non sei te
Dolce stella non tremare
Ci ho provato e riprovato ma non posso più
Farti male, farmi male
Tutto questo dimmi che senso ha
Spacchiamo il mondo io e te
Ho il cuore pieno di noi
Ma perché non riesco ad innamorarmi di te, perché
Tu mi stringi e ho un nodo in gola
Mi fa quasi male a respirare
Mentre mi difendo sento che
Vorrei proteggerti da me
Ti ho lasciato, ti ho ripreso
Troppe volte, ho perso il conto ma tu sempre lì
Farti male mi fa male
Tutto questo dimmi che senso ha
Ti muovi dentro di me
Intenso odore di noi
Coi tuoi sguardi che accarezzano l'animale in me
Speciale il mondo con te
Che bello il buio con te
Ma perché non riesco a viverti come io vorrei
La la la la
La la la la
Ma perché non riesco a viverti come io vorrei
Io non credo nei miracoli
..se potessi tu sorprendermi...
Mi sto addormentando...finalmente... mi giro e lo abbraccio anche io..



«Più che sulla dottrina sociale della Chiesa la politica dell’attuale governo si è modellata sul programma della loggia massonica P2... Votiamo secondo coscienza, valutando ciò che è più utile alla gente... ma diffidiamo e contestiamo chi si atteggia a difensore della fede, mentre in realtà è al servizio dei propri interessi»Mons. Luigi Bettazzi, vescovo emerito di Ivrea. Ansa, 20 marzo 2006 uno di quei preti che ha rifiutato l'intervento a gamba tesa di
Insomma: non un voto al partito ma ai valori. Se da un lato la Chiesa in vista delle prossime elezioni non sceglierà alcuno schieramento politico, premette infatti Ruini, dall’altro non smetterà di «riproporre agli elettori e ai futuri eletti «quei contenuti irrinunciabili» che devono orientare la scelta politica del cattolico doc. Ossia: vita, famiglia, matrimonio. O per dirla con le parole di Ruini: «Alcune fondamentali tematiche antropologiche ed etiche, come quelle del rispetto della vita umana dal concepimento al suo termine naturale e del sostegno concreto alla famiglia legittima fondata sul matrimonio, in particolare nei suoi compiti di generazione ed educazione dei figli, evitando invece di introdurre normative che ne comprometterebbero gravemente il valore e la funzione e non corrispondono ad effettive esigenze sociali». Ed ecco che il presidente della Cei se la prende apertamente con quei «segnali allarmanti» che vengono da alcune regioni che stanno aprendo ai Pacs e il progetto di farne materia di provvedimenti su scala nazionale. L’intervento pre elettorale di Ruini non si ferma però qui. E accanto alle stoccate anti pacs, parlando al summit dei vescovi, il cardinale bacchetta infatti gli schieramenti politici per i toni accesi della campagna elettorale e sottolinea la difficile situazione economica italiana. Poi, in toni quasi prodiani, chiede «un impegno forte e condiviso», necessario a far ripartire il Paese.Immediate le reazioni politiche. Se da un lato vari rappresentanti del centrodestra prendono la palla al balzo per definirsi come unici portatori dei valori cattolici dall’altro anche esponenti politici del centrosinistra apprezzano i toni di Ruini. «Importante e significativo che anche dal cardinale Ruini venga un appello ad un confronto elettorale dai toni più pacati e ragionevoli – commenta il segretario dei Ds Fassino - Così come va apprezzato che il presidente della Conferenza Episcopale abbia voluto sottolineare che la Chiesa italiana non si schiera a favore di partiti o coalizioni elettorali». E riguardo al monito anti pacs precisa: «Il cardinale Ruini ha ribadito, su vita e famiglia, valori e posizioni note e già espresse, con cui intendiamo confrontarci in modo aperto e ispirandoci ad una laicità capace di garantire l uguaglianza dei cittadini e il rispetto delle convinzioni e delle scelte di vita delle persone».Sulla stessa linea il leader dell'Unione Prodi: «Condivido l'invito a parlare della politica concreta ed ad abbassare il livello della polemica strumentale. Le sue parole ci consegnano un lucidissimo elenco di priorità politiche e morali assolutamente condivisibile». Più duro il commento di Enrico Boselli, uno dei leader della Rosa nel pugno: «Tutto si può dire, fuorchè il cardinal Ruini si comporti in modo neutrale: è intervenuto anche questa volta come se fosse un premier ombra del paese, ha attaccato i pacs e le regioni che hanno affrontato il problema e propugna una sorta di partito trasversale dei cattolici che dovrebbero difendere principi e valori contro chi, come noi, si batte invece per estendere i diritti civili».
2 puntata: "OSPEDALI!" domenica 19 marzo alle 21.30
Ascoltando l'ultimo disco , uno dei regali dei mio 30 compleanno, di Ivano Fossati in particolare
In questi giorni di scontri di piazza, di noiosi duelli televisivi, di giornalismo da quattro soldi e di tante altre questioni che si aprono senza essere richiuse, io ho un moto inquieto. O meglio, sono proprio incazzata con gli eventi, con i soggetti di questa storia a passo di gambero, sempre per citare Umberto Eco. Mi chiedo come si fa a proporre ancora una volta in Europa, questa grande multinazionale della finanza e della banche, questa bandiera stellata che ancora non ci illumina, ma al massimo ci oscura ponendo l’Europa un passo indietro, verso lo stato liberale ottocentesco, questa politica neoliberista della flessibilità, che dal mio punto di vista ha solo un nome: precariato. Già il solito precariato ottocentesco alla base del rapporto servo-padrone che fa del lavoro un ricatto. Questo secondo il neoliberismo è il futuro ed invece è il passato più nero della nostra storia. Io non posso non indignarmi di fronte alla distruzione dello Stato Sociale, che avrà tanti difetti per carità, ma rappresenta nella spirale della Storia un punto d’arrivo, una concezione dello Stato che può essere migliorata, ma non abbattuta a colpi di antiche, obsolete randellate liberali. La verità è rivoluzionaria diceva Gramsci: sì, e allora vi sbatto in faccia la mia verità! La flessibilità va bene, ma solo per noi formiche, parenti ed amici si sistemano nel più sicuro angolo dell’amministrazione pubblica, dando sfogo ai clientelismi più nauseabondi della nostra classe politica. Ci chiedono di diventare imprenditori di noi stessi, ma infine il lavoro non è che quello che avremmo trovato addirittura prima della rivoluzione industriale ed oltre, quello a cottimo, quello senza sicurezze, per cui ho sentito dire ad un imprenditore noto che ci vogliono meno sicurezze e più flessibilità. Ma che mondo stiamo costruendo? Il movimento operaio lottò con tutta la veemenza della disperazione per costruire questo Stato Sociale di sanità pubblica, di istruzione di pubblica, di sicurezza sul lavoro e di un futuro pensionistico che garantisse ai suoi figli di non finire in mezzo ad una strada e di avere anche da anziani, una vita dignitosa. Dignità, ecco la parola chiave. E la nostra classe politica in piena crisi postfordista, chiuse le fabbriche, si beava delle piccole aziende del nord est, la più grande idiozia di questo secolo ormai alle spalle: oggi schiacciate dalla globalizzazione vanno nei paesi in via di sviluppo dove la manodopera è talmente a basso costo che non facciamo che creare nuove sacche di povertà e di sfruttamento, dove per anni nella civile, si fa per dire, Italia, i lavoratori erano lasciati alla mercè dei loro datori di lavoro perché trattasi di piccole imprese di massimo quindici operai dove le garanzie sindacali e legislative sono assenti. E tutti a brindare alla piccola impresa padana, ed io mi mangio le mani davanti a questo proletariato senza coscienza, a questo sindacato venduto agli interessi del partito. La contrattazione nazionale da fastidio, da fastidio cioè il potere, l’unico rimasto, della classe operaia e che se ne dica questa esiste ancora ed anzi, proprio in questo periodo di crisi quest’ultima s’allarga con la proletarizzazione dei ceti medi che deve contrastare un sottoproletariato allo sbando sempre più crescente che si butta sul primo partito che promette; spazi lasciati al notabilato, alla mafia, al clientelismo o direttamente non vota. Ritengo sia allucinante quello che oggi sta accadendo: paradossalmente sono le forze di sinistra, gli operai e tutti i lavoratori dipendenti a scendere in piazza per salvare le aziende dei propri datori di lavoro. La borghesia italiana ha dimostrato di non essere in grado nemmeno di creare ricchezza e lavoro, di fare gli investimenti che gli spetterebbero, secondo una visione liberale e capitalistica, altro che comunismo. E i comunisti? I comunisti vanno a fare i disegnini nelle tavole di contrattazione per spiegare come si gioca al “piccolo capitalista”: e dall’altra la sciagura del mondo imprenditoriale italiano, fermo agli anni ottanta, che perde denaro in borsa come al casinò. Qualcuno dovrà spiegare a questa gente che non è il monopoli. Io m’incazzo, perché anche noi formiche avremmo tanto da dire, noi che riusciamo a vedere solo l’angoscia del futuro. Il paradosso regna incontrastato: gli operai difendono il padronato dal processo di smantellamento dell’industria, per salvare posti di lavoro non certo per un atto di carità cristiana, la borghesia sperpera in borsa non investendo e non creando ricchezza se non quella delle loro ville multimiliardarie, i comunisti salvano il capitale perché la rendita è pure peggio. E gli studenti scendono in piazza per ricordare al mondo che loro sono il futuro e che questo futuro che si sta creando è precariato, povertà, un ritorno al passato spaventoso per cui, per me che mi sento europea perché vengo dalla questa storia di lotte per la dignità e per la vita davvero, non posso che schierarmi con i ragazzi francesi e dire al mondo intero “anche le formiche, nel loro piccolo, s’incazzano!”.
Comunque sia, con l’Oca o senza, Francesco Del Casino, pittore e ceramista, da quell’anno è entrato a far parte della storia di Siena, dopo aver segnato in modo indelebile (o quasi, è il caso dire, perché non esiste dipinto che non abbia bisogno di restauro) quella recente di Orgosolo. Perché questo signore, classe 1945, che ancora sorride e si entusiasma come un ragazzo, è stato protagonista, proprio in Barbagia, di una stagione culturale che è ormai intessuta con il presente dell’ex paese del malessere per eccellenza: il muralismo. E’ sua infatti una larghissima parte delle centinaia di pitture che affrescano le facciate delle case di Orgosolo e che richiamano migliaia di visitatori (il paese vanta settanta-ottantamila presenze turistiche all’anno).
«L’inizio non fu proprio facile, anche per via della lingua. Allora tutti, anche molti ragazzi a scuola, parlavano in sardo. Ma non ci volle molto per ambientarmi. Devo dire che in questo mi aiutò la scelta di abitare a Orgosolo e non, chessò, a Nuoro, come facevano molti colleghi». Si trovò di fronte una comunità chiusa? «Quello era il luogo comune più diffuso su Orgosolo, che in effetti allora era un paese diciamo così un po’ difficile. C’era una certa diffidenza verso s’istranzu, verso chi veniva da fuori. Ma era giustificata dal fatto che, pur essendo frequenti le visite di studiosi o turisti interessati al lato politico e antropologico del paese, erano talmente pochi coloro che vi si stabilivano». E i ragazzi? «Trovai degli studenti curiosi, molto ricettivi. C’erano molte meno distrazioni di oggi. E non dimentichi - dice Francesco - che era la mia prima esperienza di insegnamento, sicché fu una scoperta per entrambi. Col tempo cominciai anche a capire il sardo».
Il problema non avrà la stessa portata del restauro della Cappella Sistina, ma se ne parla da qualche anno e intervenire è abbastanza urgente. I murales di Orgosolo, o almeno molti di essi, hanno necessità di un intervento che fermi il degrado degli anni e dell’esposizione alle intemperie. La maggior parte delle pitture lasciate dal Del Casino e compagni è ancora al suo posto, anche perché il pittore senese, quando d’estate torna a Orgosolo, prende pennello e colori e ritocca qua e là. «Ma finisce che ne faccio uno nuovo», dice lui. Il problema comunque se lo pone anche l’amministrazione comunale: non vuole che questo patrimonio, insieme con l’esperienza umana che rappresenta, vada perduto. «Da tempo è nostra intenzione metterci al lavoro - dice l’assessore alla Cultura, Luisa Muravera - Si tratta ora di stabilire il modo e il canale di finanziamento. Lo stesso Francesco Del Casino potrebbe essere coinvolto nel progetto, coordinando il lavoro di altri restauratori. Ma ciò che ci preme è che quella stagione di impegno culturale non vada perduta. Crediamo anzi che vada riproposta, stimolando l’avvio di una nuova che abbia gli stessi presupposti della precedente: l’impegno sociale, l’alto connotato civico che il muralismo ha avuto a Orgosolo. Non ci interessano rassegne estemporanee, ma creare un fermento che, come allora, coinvolga la popolazione su temi attuali. Penso alla Costituzione violata, alla guerra, al razzismo, alle nuove ingustizie sociali». (p.me.)