Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
22.4.22
QUANDO LA FINIRANNO DI DIRE E SCRIVERE AD OGNI FEMMINICIDIO CHE SI TRATTA DI RAPTUS ?
le curiosità e le domande stupide a Samantha Cristoforetti ed al sua risposta sorprendente che gli spiazza
Quand'ero piccolo mio zio, che è un fisico, partiva per delle missioni lunghissime in Antartide, e se qualcuno lo intervistava gli chiedeva come si resisteva al freddo, cosa si mangiava, com'era stare sei mesi lontano da tutto, se era pericoloso, che animali potevano incontrare, ma soprattutto gli facevano delle domande sulla spedizione: sul buco nell'ozono, sulla criosfera, i ghiacciai, i cambiamenti climatici, insomma su quel che andavano a studiare. A nessuno veniva in mente di dire: ehi, ma come, stai mesi lontano da casa? E chi pensa alla prole ? Adesso abbiamo un'astronauta che va nello spazio, non proprio una che esce a comprare una pizza, e tra le migliaia di domande possibili, di curiosità profondissime che si possono avere su un mondo straordinario a cui noi non avremo mai accesso, la prima cosa che viene in mente a chi la intervista è: ma chi pensa ai tuoi figli ? "'sto cazzo" sarebbe già stata una risposta fin troppo diplomatica, a mio avviso. Comunque, ricordo che mio zio una volta era tornato giusto per Natale. Ci siamo seduti a tavola e dopo un po' di convenevoli qualcuno ha iniziato a parlare del capitone e di come si cucinava. Allora zio è sbottato: "Cristo, sono stato sei mesi in un posto in cui nessuno di voi andrà mai e state parlando del capitone? Ma non siete curiosi?". E lui era andato in Antartide. Pensa una che esplora lo spazio per noi e in cambio si becca 'ste domande. P.S.: ho cercato "Samantha Cristoforetti" su Google per scegliere una foto per il post.Nella zona "ricerche correlate" è uscito:"le persone hanno chiesto anche:chi è il fidanzato della Cristoforetti?quanto guadagna la Cristoforetti?"Non ce la possiamo fare, mai.
la Preside, e il maturando la brutta commedia . I MEDIA I NUOVI ALVARO VITALI DAVANTI AL BUCO DELLA SERRATURA (SE NON È QUELLA DI UN POTENTE)
canzone suggerita
NON ERANO STREGHE - MARCO CHIAVISTRELLI
Finalmente un articolo serio e non sessista all'Alvaro vitali sulla preside Sabrina Quaresima del liceo Montale di Roma . Uno dei pochi articoli su tale vicenda che : << rasenta il femminicidio come dicevo precedentemente su queste pagine >>. Un articolo che , come dicevo nel titolo che non è come Alvaro vitali davanti al buco della serratura .
- Il Fatto Quotidiano
- SILVIA TRUZZI
Brigitte Macron, un altro è se sei una sconosciuta che insegna sull’appia. INTANTO,gli studenti hanno preso le distanze con un comunicato contro la “gogna mediatica” dalla quale volevano discostarsi: “Non riconosciamo come nostre le critiche che le vengono poste in quanto donna, perché rifiutiamo la concezione maschilista che giudica le donne per la loro vita sessuale”. Il 2 aprile erano uscite presunte chat e registrazioni audio che Repubblica avrebbe visionato e udito. Lo stesso giorno il Garante della Privacy era intervenuto per disporre il blocco della diffusione delle chat. Ma i buoi erano già evidentemente scappati. Insomma, i segnali che la vicenda forse non era così chiara c’erano tutti. Il sexgate però continua a essere ritenuto rilevante da buona parte della stampa. Anzi rilevantissimo perché non può essere trattato come una storia tra due persone adulte e consenzienti. Guai a voi: “E’ una lettura superficiale e persino pericolosa dei fatti che dimentica il contesto in cui la storia si è svolta, e cioè tra le mura di un liceo, all’interno di un sistema di valori e di poteri ben delineato e regolamentato, nel quale, per fare un esempio, è vietato persino dare ripetizioni pomeridiane agli allievi, indipendentemente se maggiorenni o minorenni, figurarsi intrattenere relazioni sentimentali. Non a caso è stata aperta un’inchiesta ministeriale”. Ecco, due giorni fa abbiamo saputo che l’ispezione ministeriale si è conclusa e che la preside non solo non è stata licenziata, ma non è stata sottoposta ad alcun procedimento o provvedimento disciplinare. Come mai? Ieri, sempre su Repubblica, abbiamo letto che è accaduto perché lo studente non ha voluto consegnare le chat e gli audio che “provano” la relazione. Ma noi tendiamo a non sottovalutare il lavoro degli ispettori e a pensare che probabilmente non è accaduto nulla di rilevante. A parte lo sputtanamento (sostantivo illuminante, eh?) di una donna che, come ha giustamente scritto Michele Serra ieri, è stata sottoposta a un’esposizione mediatica “molto greve, ovviamente sospinta dal cicaleccio pettegolo dei social, che è identico al cicaleccio pettegolo di sempre, ma moltiplicato per un miliardo”. Diciamo che anche i media hanno avuto la loro parte. Con l’aggravante che se i social sono il bar dello sport, l’informazione in teoria è fatta da professionisti che peraltro, mentre sputtanano la preside, invocano la privacy per i casi di qualche personaggio pubblico (meglio se eletto in Toscana).
MAESTRO MANZI DOVE SEI . a 80 anni esclusi dalla tecnocrazia
É vero che bisogna aggiornarsi ed rimanere al passo con i tempi per non rimanere isolati Le cose nuove che non si conoscono e fanno sempre paura e noi esseri umani tendiamo ad attaccarle, sminuirle o ignorarle. Ma solo se siamo aperti al nuovo possiamo evolvere ed rimanere isolati
la demagogica proposta della meloni sulla gestazione per altri \ maternità surrogata . come eliminarla senza reprimere
Un'altra scelta sbagliata della destra ed, ahimè, di @forza_italia, l'adozione del testo base per rendere "reato universale" la gestazione per altri, per vietare cioè agli italiani di poterne usufruire laddove essa è legale. Una pretesa discriminatoria, antigiuridica, illiberale!
— Elio Vito 🇮🇹🇪🇺🇺🇸🏳️🌈🍁🌍 (@elio_vito) April 21, 2022
va regolamentata anche se non è semplice ( almeno da quel poco che capisco di cose femminili ) La gravidanza
implica una tale complessità di scelte ed aspetti che non si possono normare o è difficile farlo perchè : proibendola si porta chi vuole farne uso etero o gay all'estero oltre a criminalizzare chi ne fa uso dove questa è legale ( alti costi ) o illegale ( bassi costi ) o nella clandestinità creando situazioni bruttissime come quella che è successa mesi fa in cui una coppia ha abbandonato una bambina fatta nascere con la maternità surrogata .
Caro direttore,la maternità surrogata, detta “gestazione per altri” (Gpa) o «utero in affitto», vietata in Italia dalla Legge 40 del 2004, ma praticata in diversi Stati, è la messa a disposizione del corpo delle donne per far nascere bambini da consegnare ai loro committenti. Lungi dall’essere un atto individuale, un dono, è una pratica realizzata su scala industriale da imprese di riproduzione umana, in un sistema organizzato di cliniche, medici, avvocati e agenzie di marketing e di intermediazione. In tale sistema, le donne sono mezzi di produzione: la gravidanza e il parto diventano procedure dotate di un valore d’uso e di un valore di scambio in un mercato globalizzatoNella tragedia della guerra scatenata da Vladimir Putin contro l’Ucraina, abbiamo assistito – e le cronache di “Avvenire” lo hanno testimoniato – a una tragedia ancora più disumana: decine di neonati, frutto di maternità surrogata, lasciati in uno scantinato, accuditi con amore da poche coraggiose assistenti rimaste con loro. Altre decine nascono ogni giorno, nonostante l’impossibilità di essere consegnati come previsto da contratto (l’Ucraina è leader mondiale nell’export di tale “prodotto”). Sono le agghiaccianti conseguenze della mercificazione della vita. Non possiamo rimanere a guardare i video e le foto. Dobbiamo moltiplicare il nostro impegno per l’abolizione universale della maternità surrogata. [...] segue qui sul portale msn.com/it-it/oppure nell'articolo : << Sì all'abolizione universale della maternità surrogata >> di avvenire
resto del parere che : non è punendo chi sceglie di farla all'estero soprattutto se fatta in strutture ed in paesi dove essa è legale che si elina . Ma tale risultato si può ottenere in altri modi . Come ? 1) rendendo meno faranginosa l e snele le leggi sull'adozione nazionale , magari riducend il periodo d'affido . Potenziando quelle dei bambini abbandonati o non riconosciuti alla nascita ., 2) permettendo l'adozione ai singoli ed ai Gay .
21.4.22
Michele Campanella sfatò un tabù: fu il primo comunista della Liberazione a entrare nelle forze dell'ordine. L'omaggio di Genova ai 100 anni del "comandante Gino"
per approfondire
https://it.wikipedia.org/wiki/Polizia_partigiana
da https://www.ilsecoloxix.it/genova/2012/06/04/
Genova - Quella sporca dozzina. Dodici furono all’inizio i volontari, tutti di provata esperienza, cui il comando partigiano, nel settembre 1944, affidò un compito di particolare audacia: portare la guerriglia in città. Così nacque la squadra volante Severino, che in collaborazione con le Sap, le Squadre di azione patriottica attive dall’estate in ambito urbano, avrebbe dovuto costituire una pressante minaccia per tedeschi e fascisti con improvvise puntate in val Bisagno e nei quartieri periferici genovesi. Alla testa di quegli uomini vi era Michele Campanella, nome di battaglia “Gino”, destinato a divenire una delle figure di maggior rilievo della Resistenza nella VI Zona operativa, corrispondente a grandi linee con il territorio dell’attuale provincia genovese, e che nel dopoguerra sarà insignito della medaglia d’argento al valor militare e della Bronze Star Usa. Il comandante Gino è morto ieri a Monzuno, nel Bolognese, dove era andato a vivere i suoi ultimi anni. Le sue ceneri, come ha disposto nelle ultime volontà, saranno disperse nelle montagne dell’entroterra di Genova, teatro delle sue leggendarie imprese.in un periodo quello della guerra fredda soprattuttto in una delle fasi più acute cioè quella fra il 1945\50 i ruoli dele forze dell'ordine erano in mano agli ex fascisti o a i non comunisti ecco perchè la storia di Michele Campanella sfatò un tabù: fu il primo comunista della Liberazione a entrare nelle forze dell'ordine. L'omaggio di Genova ai 100 anni del "comandante Gino"
La pubblicità degli hamburger con le foto di Maddie bambina scomparsa nel 2007: "Con panini così buoni, lascerai i tuoi bambini a casa"
Affamato di (troppo) denaro. Per vendere i suoi hamburger un uomo Joe Scholey, un 29enne proprietario di una ditta di panini da asporto di Leeds, la Otley Burger Company, ha pubblicato una vergognosa pubblicità senza alcuna autorizzazione (e senza il senso del limite). Ha utilizzato l’immagine della mamma di Maddie MacCann - la bambina rapita in Portogallo nel 2007 - in uno studio televisivo e la foto della figlia con una frase raccapricciante testo: "Con gli hamburger così buoni, lascerai i tuoi bambini a casa. Qual è la cosa peggiore che potrebbe accadere. Buona festa della mamma a tutte le mamme là fuori”.
Le prime immagini pubblicitarie sono di marzo: hamburger e bambina rapita, cosa potrebbe mai andare male? Per giorni la questione era rimasta nel silenzio. Poi improvvisamente qualcuno ha capito quanto fosse inquietante l'abbinamento, ignobile lo slogan, insostenibile l'uso della foto della bambina più tristemente famosa d'Inghilterra. Maddie è stata la protagonista di una campagna mediatica senza precedenti in Inghilterra. La vicenda ha riempito tabloid e tv e talk show per anni. La bambina è stata segnalata in decine di posti. Il nome di Maddie si trova in milioni di pagine internet. Per la prima volta, però, abbinata a un pezzo di carne, due fettine di pane e un po' di formaggio fuso. Joe Scholey ha provato a sfruttare un nome e un viso famoso fino a quando l'Asa (l'Advertising Standards Authority) non ha ricevuto migliaia di denunce e reclami e ha quindi intimato alle piattaforme social coinvolte di rimuovere quei contenuti. Il proprietario della ditta aveva già avuto trovate censurabili: aveva pubblicato un'immagine di una mamma che fingeva che sua figlia fosse stata rapita, aveva condiviso post con le immagini di assassini nel giorno della festa del papà. E non ha neanche chiesto scusa o fatto marcia indietro: al Leeds Live ha detto di pensare solo i soldi e che non importa "se le persone si sentono offese". Non era nemmeno sazio.
IDIOZIE DEL POLITICAMENTE CORRETTO O BUONISMO d'accatto VERSO GLI ALTRI ed PORTATORI DI DEMOCRAZIA MA NON DEMOCRATICI IN CASA LORO
ecco le due mie riflessioni dìoggi
IDIOZIE DEL POLITICAMENTE CORRETTO O BUONISMO
Una risata ci seppellirà o almeno cosi dovrebbe . IL fatto segnalato nell'articolo sotto è come quello mdi noi italiani ( almeno la maggior parte ) vanno all'estero per le vacanze o per lavoro ed anziché provare la cucina del luogo chiedono la nostra .
Ideona del Miur: “Ai profughi gare di zuppe ucraine”
ACCOGLIENZA LO STRAMPALATO VADEMECUM DEL MINISTERO PER INTEGRARE GLI STUDENTI UCRAINI
- Il Fatto Quotidiano
- » Tommaso Rodano
Attenzione italiani, ché la solidarietà non basta. Dove non arriva l’accoglienza, arrivano le zuppe. Per non far sentire a disagio gli ucraini nel nostro paese, mettiamoli ai fornelli.
Attenzione italiani, ché la solidarietà non basta. Dove non arriva con l’accoglienza, possono arrivare con le zuppe. Per non far sentire a disagio gli ucraini rifugiati nel nostro paese, bisogna metterli ai fornelli, farli sfogare con una bella spadellata, lasciarli esprimere con un borsch o con un altro manicaretto tipico; una dolce madeleine della loro vita dilaniata.
A elaborare questa teoria, indubbiamente suggestiva, è l’autorevole Ministero dell’istruzione di Patrizio
Bianchi, che si sforza di regalare sorrisi, sebbene involontari, in questo periodo cupo. Il dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione ha elaborato un sofisticato vademecum per indirizzare le scuole nell’accoglienza degli “studenti profughi dall’ucraina”. Si intitola “Spunti per la riflessione didattica e pedagogica delle scuole” ed è già online, ma in continuo aggiornamento, dallo scorso 24 marzo. IL PREZIOSO documento è articolato in una serie di capitoletti dai titoli intriganti: “I tempi convulsi dell’emergenza e il ‘tempo lento’ dell’educazione”; “Apprendere serve, servire insegna”, “La pedagogia della scala”; “Non fuggire il dolore dei bambini e... attenti al lupo”. Ma le riflessioni più avveniristiche sono quelle che danno sostanza al tema: “Ricchi di doni, non mendicanti”. Ora, l’argomento è serissimo, drammatico, ci sarebbe poco da scherzare. Proprio per questo, forse avrebbe fatto bene un po’ di cautela, prima di rendere pubbliche talune fantasie. “Nell’accoglienza, per sovrappiù, per eccesso di attenzione, può accadere di ‘dare’, senza chiedere nulla – si legge nel testo del Miur –. Sono situazioni da evitare, perché chi arriva deve sentirsi a sua volta portatore di doni, ricco di cose da dare agli altri. Non mendicante alle nostre porte”. Insomma, a questi poveri cristi di ragazzi che si trovano rifugiati e stranieri nelle nostre scuole, non ci si può limitare a dare una mano, sarebbe offensivo: bisogna anche chiedere. Chiedere cosa? “Ad esempio, l’ucraina ha un corpus di canzoni popolari tra i più ricchi al mondo. Con l’aiuto di adulti profughi o residenti potrebbero essere da loro ‘donati’ canti tradizionali”. Una schitarrata tra amici. Ma non basta, c’è una proposta ancora più sostanziosa: “Oppure, questo popolo ha infinite varianti di zuppe (il famoso borsch) che stanno al passo con le tante varianti italiane. Una bella gara di zuppe con le ricette delle nonne potrebbe essere una proficua attività, in collaborazione con il centro anziani del quartiere”. Una gara di zuppe. Agli studenti ucraini si propone una gara di zuppe: una specie di Masterchef del disagio, in cui bambini e adolescenti segnati da un trauma terrificante si sfidano ai fornelli con gli anziani del quartiere (!). “E non pensiamo di poter capire quello che provano – insiste il ministero –. Noi siamo qui, al caldo, al sicuro (auspicabilmente); soltanto pochi grandi vecchi che hanno vissuto la Seconda guerra mondiale possono capire davvero quello che questi bambini e ragazzi hanno subito e subiscono”.Nessuno può capirli. Sicuramente non li ha capiti il Miur, che vuole fargli cucinare zuppe e cantare canzoni, così capiscono subito che sono capitati in una gabbia di matti. Una risata ci seppellirà.
PORTATORI DI DEMOCRAZIA MA NON DEMOCRATICI IN CASA LORO
Leggi prima
Cari\e Americani o filo Usa senza se e senza Ma
Qui non è problema d'essere Americani o Anti Americani ma essere critici verso coloro che si dicono e giustificano le loro guerre( o sostegno a regimi \ governi dittatoriali ) dirette o per procura come democratiche o per poter portare la democrazia quando poi sono carenti e non l'applicano a casa loro .
20.4.22
sul discorso di Damiano dei Maneskin
storico-politico americano conosciuto come " caccia alle streghe", in particolare con democratico zelo, cacciavano i comunisti. Chaplin scappò in Gran Bretagna, rifugiandosi poi successivamente (1962) in un tranquillo angolo della Svizzera. La condanna decisiva nei suoi confronti era arrivata infatti il 19 settembre del 1952.Il punto é che prima di citare qualcuno, per difendere l'indifendibile, bisognerebbe approfondire la storia di quel qualcuno, in questo specifico caso Chaplin, diversamente si rischia di schierarsi con la "democrazia" sbagliata.
Silenzio totale o quasi dei sindacati su le parole di Alessandro Borghese e a Flavio Briatore
L'iniziativa di Coneria Italiana, a Lamezia Terme: per un giorno valela lira la vecchia valuta. ., Buon compleanno Nutella: tutti i segreti della crema spalmabile più amata al mondo
E nella gelateria che si ispira agli anni '60 si paga in lire
di Giulia Mancinipossibile. “Dato che il nostro format è ispirato agli anni ’60, dagli arredi con la radio d’epoca, la musica, le gonne a ruota delle ragazze e le fasce a pois per i capelli, ci è sembrato simpatico festeggiare così il primo anno dall’apertura”. Non volendo semplicemente regalare il prodotto, “vogliamo far tornare i nostri clienti agli anni in cui i loro genitori e nonni con le lire andavano a comperare il gelato”. Una caccia al tesoro fra le tasche di vecchi cappotti o in fondo ai cassetti, alla ricerca delle vecchie monete o delle banconote che per decenni hanno circolato in Italia e che ancora oggi sono indicate sul prezziario della gelateria: “In realtà è un modo diverso, e simpatico, per regalarlo. Basterà mostrare in cassa le lire”.
Già nell’impostazione del progetto, nonché dalla sua apertura, “Coneria Italiana nasce con l’intenzione di avere impatto zero sull’ambiente. Carta riciclata e fibra vegetale per tovaglioli e palette, barattolo per il gelato da asporto in carta e di forma cilindrica come quello che andava in quegli anni, coppette gelato senza pla (acido poli lattico) quindi biodegradabili”. Un solo contenitore della spazzatura per rifiuti compostabili a disposizione dei clienti, “nella consumazione non produciamo rifiuti che non siano compostabili. Li abbiamo in produzione ma sono i packaging che derivano dai nostri fornitori”. Un’attenzione all’ambiente che si riflette anche, e soprattutto, nella scelta di spronare i clienti al riutilizzo delle vaschette da asporto, quelle in simil polistirolo per intendersi ma accuratamente scelto da fonti rinnovabili. “Alcuni mesi fa Dina Calagiuri, presidentessa di ‘Lamezia Zero Rifiuti’, mi propose di essere la prima gelateria a permettere l’asporto del gelato in contenitori portati da casa, vetro o plastica - prosegue Pileggi - Oppure si può comperare una nostra vaschetta e, terminato il consumo casalingo, lavarla e portarla per la volta successiva”.
Spente 58 candeline. Il "Nutellificio" di Alba produce ogni giorno oltre 300 tonnellate di dolcezza, pari a 550mila vasetti, a cui si aggiungono undici stabilimenti Ferrero in tutto il globo: un totale di 770 milioni di barattoli venduti ogni anno e consumati da più di 110 milioni di famiglie
Buon compleanno Nutella. Era una piovosa mattina del 20 aprile 1964, quando dalla fabbrica Ferrero di Alba usciva il primo vasetto di quella che sarebbe diventata la crema da spalmare più famosa nel mondo. Oggi, dopo 58 anni, più che una crema di nocciole e cacao, la Nutella è una categoria dello spirito. Più che un dolce spuntino, è una passione travolgente. Più che un alimento, è un simbolo transgenerazionale. Non per nulla è entrata nell’immaginario collettivo come metafora del piacere e del desiderio, stregando artisti, scrittori e personaggi di successo, oltre a milioni e milioni di semplici consumatori. È così che la Nutella si è fatta strada non solo nelle dispense delle nostre case, ma anche nella letteratura, nella musica, su internet, nell’arte e al cinema.
Insomma, citando un fortunato slogan: che mondo sarebbe senza Nutella? Il grande «Nutellificio» di Alba produce ogni giorno oltre 300 tonnellate di crema, pari a 550mila vasetti. Un dolce fiume impressionante, ma che ovviamente non basta a soddisfare la richiesta internazionale. La Nutella, infatti, è prodotta in undici stabilimenti Ferrero in tutto il mondo, con maestranze di 97 nazioni. Ed è commercializzata in circa 160 paesi dei cinque continenti, raggiungendo un totale di oltre 400.000 tonnellate, pari a 770 milioni di barattoli venduti ogni anno e consumati da più di 110 milioni di famiglie. Tanto per dare l’idea, se si mettessero in fila i vasetti di Nutella prodotti in 12 mesi si arriverebbe a una lunghezza pari ad 1,7 volte la circonferenza terrestre e a un peso pari all’Empire State Building. Senza scordare i prodotti Ferrero nati sulla scia della crema da spalmare, dai B-ready ai Nutella Biscuits, diventati i biscotti più amati in Italia.
Dunque, potremmo dire che da sempre c’è un po’ di Nutella nella nostra vita e un po’ della nostra vita in Nutella. Lo sa bene Nanni Moretti, che nel film «Bianca» affoga l’ansia in un enorme barattolo alto un metro. E lo sanno bene anche gli strateghi del marketing, che nel 2013 hanno convinto la Ferrero a dare a ognuno la possibilità di sostituire il famoso logo sul vasetto con il proprio nome di battesimo, facendolo diventare un oggetto cult da consumare, da esibire o da conservare come una preziosa opera d’arte pop e personalizzata. Oggi è sulla rete e sui social network che si può cogliere tutta la forza aggregatrice di Nutella: ogni giorno decine di migliaia di persone in tutto il mondo le rivolgono un pensiero appassionato, pubblicando una foto su Instagram o uno status update su Twitter. È una passione globale, che unisce persone comuni e celebrità: la pagina di Facebook dedicata a Nutella in Italia conta circa 6 milioni di fan, quella mondiale supera i 35 milioni di follower. Cifre da capogiro, ma che hanno radici ben lontane, con l’esordio pubblicitario sul palcoscenico di Carosello nel 1967. Chi ricorda, all’inizio degli anni Settanta, le avventure di Jo Condor, l’intramontabile pennuto che fa dispetti agli abitanti della Valle Felice, salvati dal Gigante Amico, depositario della bontà del prodotto?
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