Ecco altre polemiche . Infatti al centro della polemica, stavolta, c'è una pagina di un manuale di prima elementare dell’Ardea Edizioni. Un utente ha postato l’immagine della lettura: nel dialogo tra due bambini si associa il colore della pelle alla sporcizia. Nei commenti sotto il post si scatena l'indignazione. Infatti riporto da repubblica 26\9\2020 ( se poi qualcuno\a ha un altra fonte ben venga ) .
Cosi come non basta dire : << ma io non ci vedo nulla di discriminatorio o razzista, in fondo è un dialogo tra bambini, e si sa i bambini sono molto spontanei....curiosi....sarebbe stato grave se lo avesse detto un adulto., Non si può negare, ed è certo che i bambini le domande se le pongono. Quindi che c'è di strano? Sono certi adulti che hanno il veleno nel sangue>> ( interventi presi da alcuni commenti all'articolo di repubblica riportato dall'aggregatore di news per smartphone newsrepubblic ) . Per arrivare agli adulti si passa dai bambini e poi essi sono come spugne assorbono tutto e se lasciati allo stato brado senza regole e aver formato un spirito critico o parcheggiati davanti ad internet e cellulari senza filtri e limitazioni ed un uso acritico neppure gli insegnanti che ci mettono tutta la volontà per formare i ragazzi davanti alle brutture del mondo ( bullismo \ nonnismo , femminicidio, sessismo ,ecc ) i non possono fare nulla se la società e le famiglie continuano a trasmettere lezioni contrarie a quanto loro provano ad insegnare con loro insegnamenti. Ogni lezione viene vanificata da un comportamento che gli individui riscontrano in famiglia o in branco. possono con il crescere nella maggior parte dei casi criminali o disagiati .
Per quanto riguarda la vignetta contestata, c'è anche chi la giustifica: «Un bimbo nella mia classe, straniero, non conoscendo la lingua ma desiderando ardentemente di padroneggiarla, si esprimeva esattamente con queste parole. Non è razzismo. È un bambino che si sforza di comunicare nonostante le barriere ». E ancora: «Quando si cerca la polemica ad ogni costo...per favorire l'inclusione bisogna innanzitutto riconoscere la diversità...». E' razzismo inconscio fatto di mezze verità e stereotipi cioè qualsiasi opinione rigidamente precostituita e generalizzata, cioè non acquisita sulla base di un'esperienza diretta e che prescinde dalla valutazione dei singoli casi, su persone o gruppi sociali . La stessa cosa di quando all'estero ci ( ovviamente senza generalizzare ) ci dicono che siamo mafia , pizza e mandolino .
Razzismo inconscio \ Ur fascismo Si è razzismo incoscio come dimostra il sito https://latteriot.wordpress.com/author/djarahakan/ di jarah Kan, pseudonimo di Emmanuela Osei una cantautrice e scrittrice italo-ghanese. E secondo me è anche Ur fascismo visto come ragiona molta gente . Ecco una discussione a cui ho partecipato sulla pagina fb dell'associazione educare alle differenze , ma poi mi sono arreso ed ho abbandonato perchè con certa gente è come lavare la testa dell'asino con il sapone
Anche se la complessa galassia dei fenomeni fascisti non permette una compiuta descrizione complessiva, Eco ha comunque riconosciuto 14 requisiti salienti che possono essere riconosciuti nella maggior parte dei movimenti fascisti sorti storicamente, e che danno luogo alla definizione del concetto di "Ur-Fascismo", o "fascismo eterno":
«Ci fu un solo Nazismo, e non possiamo chiamare Nazismo il Falangismo iper-cattolico di Franco, dal momento che il Nazismo è fondamentalmente pagano, politeistico e anti-cristiano, o non è Nazismo. Al contrario, si può giocare al Fascismo in molti modi, e il nome del gioco non cambia. Succede alla nozione di Fascismo quel che, secondo Wittgenstein, accade alla nozione di gioco. Un gioco può essere o non essere competitivo, può interessare una o più persone, può richiedere qualche particolare abilità o nessuna, può mettere in palio del danaro, o no. I giochi sono una serie di attività diverse che mostrano solo una qualche somiglianza di famiglia. [...] Il Fascismo è diventato un termine che si adatta a tutto perché è possibile eliminare da un regime fascista uno o più aspetti, e lo si potrà sempre riconoscere per fascista. Togliete al Fascismo l'imperialismo e avrete Franco o Salazar; togliete il colonialismo e avrete il Fascismo balcanico. Aggiungete al Fascismo italiano un anti-capitalismo radicale (che non affascinò mai Mussolini) e avrete Ezra Pound. Aggiungete il culto della mitologia celtica e il misticismo del Graal (completamente estraneo al Fascismo ufficiale) e avrete uno dei più rispettati guru fascisti, Julius Evola. A dispetto di questa confusione, ritengo sia possibile indicare una lista di caratteristiche tipiche di quello che vorrei chiamare l'Ur-Fascismo, o il Fascismo Eterno.»
(Umberto Eco, Identikit del fascista, la Repubblica, 2 luglio 1995) Secondo l'autore il fascismo presenta alcune caratteristiche assimilabili, come il rifiuto per la modernità, la non accettazione del confronto, la violenza fisica, la demonizzazione del nemico, e vari altri.Non tutti i movimenti fascisti possono essere descritti da tutte e 14 le caratteristiche nell'elenco, per esempio il movimento fascista italiano ha sempre avuto rispetto per le innovazioni tecniche portate dalla modernità, ma secondo Eco: «è sufficiente che una di loro sia presente per far coagulare una nebulosa fascista»