27.2.11

Il gesuita e la filosofia zenPadre Piras: ho insegnato yoga a diecimila allievi






dall'unione sarda del 27\2\2011 chi se ne frega se è doi Berlusconi o dela sua famiglia , quando un articolo è interessantre a Fncl le ideologie 
di GIORGIO PISANO pisano@unionesarda.it

Alla faccia dei 96 anni compiuti proprio l'altra domenica, ha ben chiaro il segreto del suo successo: «So cosa vuole da me la gente». Gente vuol dire operai, ragazzi, intellettuali, impiegati. Arrotondando per difetto, sono più di diecimila le persone che hanno seguito finora le sue lezioni. Ha  esordito nel 1982 con un corso che pareva riciclato da una tardiva cultura hippy: meditazione.

Meditazione de che?, un gesuita che insegna meditazione zen? Padre Francesco Piras, servus Jesus, ridacchia vagamente mefistofelico mentre racconta la scelta di una vita: «Spiegare al prossimo come arrivare alla perfezione».


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Si può raggiungere la perfezione qui, in terra?
«Certo che si può. Attraverso lo zen si può raggiungere la perfezione umana».

Dice d'averlo capito prima di molti altri. Quando ha cominciato, non c'erano neppure testi in italiano che parlassero di filosofia orientale. «Ma è stato proprio questo il ponte che mi ha unito al prossimo». Molto prossimo, tanto prossimo, qualcuno dice perfino troppo per uno che indossa l'abito talare e che sembra ogni tanto non ricordarsene. Ancora oggi riempie puntualmente il teatro di via Ospedale a Cagliari. «Ho molti allievi semplicemente perché ho intuito di cosa c'è bisogno. Il fatto è, ma questo non lo scriva, che i preti dicono cose inutili, cose che non interessano. Per questo le chiese si svuotano».
Padre Piras è nato sacerdote: «Sapevo da piccolo quale sarebbe stata la mia strada. Tutto quello che ho sognato in gioventù si è puntualmente realizzato. Sono un uomo fortunato». Laurea in Lettere a Torino, prima di essere accettato nella Compagnia di Gesù ha dovuto fare un lungo bagno laico nella scuola pubblica. Frequentava già l'università quando al liceo faceva faville un altro aspirante gesuita: Carlo Maria Martini. «Intelligenza straordinaria, straordinaria sensibilità, schiena dritta».
Gli hanno proposto di fare lezione in tivù ma ha detto no: all'aula virtuale prevista dall'Auditel quattrocentomila ascoltatori) ha sempre preferito il rapporto diretto col suo pubblico, i trecento (non tutti giovani e neppure forti) che di solito frequentano i suoi corsi. Anche adesso, naturalmente. L'età è solo una questione d'anagrafe: padre Piras è lucidissimo, fa danzare le dita lunghe e magre prima di dare una risposta, dice sempre molto meno di quello che vorrebbe. Si appoggia a un bastone, cammina lentamente ma non parla mai di salute (anche questo dev'essere evidentemente un problema degli altri). Sottile, occhi appena velati e profondi, doppio maglione e giacca a vento, ascolta con pazienza le domande di un'intervista che non gli interessa fare. 
Chi lo sopporta a fatica (e in fondo lo invidia) sussurra che brucerebbe volentieri nel falò delle vanità. 
La verità è che per fare un mestiere da guru occorre autostima, altrimenti è la fine: «Non credo d'essere superbo. So bene che il Signore si serve anche d'una mascella d'asino per raggiungere i suoi fini. Io sono una mascella d'asino». Gli manca, per fortuna, la voce salmodiante d'ordinanza, il tono da predica, lo sguardo contrito di tanti che spiegano da un pulpito cos'è il bene e cos'è il male. 
A che serve la meditazione in un mondo che va di fretta?
«Serve per imparare ad andare adagio. Ci stiamo rovinando con la fretta. Meno male che adesso, sia pure in ritardo, stiamo cominciando a interrogarci sul valore del silenzio. Le mie lezioni sono precedute da un quarto d'ora di musica. L'ideale per rilassarsi».
A chi serve la meditazione in un mondo di pochi ricchi e moltissimi poveri?
«Ai ricchi serve per aprirsi ai poveri, per capire le ragioni degli altri. La meditazione insegna e dimostra che siamo una cosa sola, che siamo tutti fratelli. Questo è il messaggio che ci arriva dall'Oriente».
Lei, insomma, è un medico dei non pacificati.
«Quando mai, troppo definirmi così. Nello zen c'è una bella espressione, dice: il maestro è discepolo. Questo per dire che io imparo molto dai miei allievi».
Cos'è la discesa zero?
«Un esercizio di rilassamento dei nostri tre livelli: fisico-corporale, emotivo e mentale. La discesa zero porta a una condizione di benessere totale, in una sensazione di pace priva d'angoscia, d'ansia, di paura. Ci tiene in uno stato momentaneo d'armonia».
Dall'82 a oggi ha cambiato ricetta sulla felicità?
«Certo. In questi tempi i bisogni delle persone sono più pressanti di quelli che bussavano alle porte della coscienza trent'anni fa. Ci sono più malati, ora. Soprattutto a Cagliari».
Perché soprattutto a Cagliari?
«La crisi è generale, intendiamoci. Ma ci sono aree, e Cagliari è una di queste, dove si percepisce in modo più acuto. Colpa dell'aridità delle persone. I cagliaritani, poi, sono incontentabili».
Cosa chiedono?
«D'essere aiutati, ma questo avviene fuori dalle lezioni. C'è un problema di resistenza ad affrontare le necessità della vita, sforzarsi di essere e diventare normali. Questioni economiche a parte, non siamo tutti fortissimi».
Fa anche lezioni a domicilio?
«Per nessun motivo. Lo riterrei sconveniente. Eccessivo. Mai eccedere, abusare del proprio potere: prima o poi, com'è successo a Napoleone, si finisce nella polvere».
I corsi sono aperti a tutti al di là di religione, razza, orientamento sessuale.
«Che senso avrebbero se non fosse così? Non è una scuola d'élite. Vengono a sentirmi uomini e donne di ogni ceto sociale, che hanno letto molto o che non hanno mai sfogliato un libro. Non c'è bisogno di un titolo di studio o di un reddito alto per ascoltare quello che ho da dire».
In molte lezioni non viene mai citato Dio.
«In moltissime, a voler essere precisi. Nei primi tempi questo aspetto ha reso diffidenti nei miei confronti perfino i gesuiti. Ne ho sofferto. Non avevano capito quali erano le reali necessità degli allievi».
Ma scusi, lei non punta a fabbricare buoni cristiani?
«No. No perché il buon cristiano deve essere prima di tutto un buon uomo. Altrimenti è una maschera di cristiano. Il soprannaturale deve poggiare sul naturale. Spesso i preti sbagliano proprio per questa ragione: cercano prima il cristiano e poi l'uomo».
Padre Francesco Piras è considerato piuttosto irritabile. Molti ricordano la lezione interrotta per lo squillo di un telefonino in sala. Conclusione brusca: «Abbiamo finito, a domani». Pubblico stupefatto, nessuna possibilità di farlo tornare indietro. Spiega questa e altre rigidità con l'esigenza di conservare rispetto per il prossimo. «Altro errore del nostro tempo è quello dei sacerdoti che in nome di un malinteso senso di carità cristiana non sanno dire no». Detto questo, si capisce perché durante il corso di meditazione non si senta volare una mosca, il silenzio è assoluto, avvolge tutto e tutti in una sorta di catarsi collettiva, uno stato di grazia che non tollera disturbi di alcun tipo. Tre le fasi di apprendimento: si inizia col training autogeno (che a tanti è servito per riuscire a prender sonno in pieno relax), si prosegue con lo yoga e si chiude con lo zen che è la tecnica di perfezionamento.
E Dio?
È proprio sicuro che santa romana Chiesa gradisca questa super-apertura a tutti?
«Leggendo certe espressioni di Sua eminenza il segretario di Stato, cardinale Tarcisio Bertone, ci sarebbe da dubitare».
Il Papa si muove sulla rotta della tolleranza?
«Lui sì. E sta anche facendo progressi. Tutti miglioriamo col tempo: da pontefice, Ratzinger è sicuramente meglio di quand'era cardinale». 
Però nasconde un cuore reazionario, no?
«Semmai, ma anche questo non lo scriva, un cuore pauroso, titubante. È malattia diffusa tra noi: i preti hanno tutti paura».
La Chiesa, a suo parere, da che parte sta?
«Posso sbagliare ma penso che si attenga al principio ispiratore: dalla parte dei poveri, dei diseredati. Il fatto che al suo interno possano esserci persone che esagerano non intacca il principio».
A proposito di esagerazione: lei avrebbe dato la Comunione al divorziato Berlusconi?
«No. Altri lo avrebbero fatto e non mi permetto di discutere la loro buona fede ma io ritengo che su certe questioni non possono esserci deroghe o aggiustamenti».
Esagera anche chi parla del pericolo di una islamizzazione dell'Occidente?
«Il pericolo, se lavoriamo bene e apriamo il cuore, non esiste. Lo diventa se facciamo la guerra. Non è cristiano fare la guerra».
Ma la facciamo ugualmente.
«Per interessi precisi, non per ragioni ideali. Avete visto che sono tornati i soldati di ventura, cioè persone che vanno a combattere per danaro? Personalmente non farei nemmeno il cappellano militare, a meno che non si sia proprio in guerra: negare l'assistenza spirituale in un momento drammatico non si può».

Perché sostiene che l'Inferno sia vuoto?
«Chi può affermare con sicurezza che Giuda sia finito tra le fiamme eterne? La Chiesa, non a caso, non si è mai espressa su questo tema. Chi ci dice che anche il peggior peccatore non venga toccato dalla grazia divina in punto di morte?»
E il Purgatorio, esiste?
«Certo. Lo viviamo in terra. La vita è un purgatorio, una strada di sofferenza attraverso la quale scontiamo le nostre colpe e ci purifichiamo».
Vuoto l'Inferno, Purgatorio al sottopiano. Tutti in Paradiso, dunque?
«C'è qualcosa di scandaloso se alla fine fossimo tutti perdonati e ci ritrovassimo insieme in Paradiso? Riuscite a immaginare il Padre che rifiuti un figlio? Anche Gesù ha dubitato quand'era sulla Croce. Eppure è salito al Cielo».
Il Diavolo, un'altra invenzione?
«Eh no, il Diavolo esiste. Gesù parla chiaramente della sua presenza».
Dove si nasconde?
«Sicuramente è passato da Villa Certosa, di certo si maschera negli strumenti di comunicazione di massa e nei falsi valori che ci propinano. Il demonio stravolge i nostri bisogni essenziali e noi ci caschiamo».
Il comunismo è una di queste trappole?
«Il comunismo è stato una grazia di Dio perché ci ha aperto gli occhi sul dovere di andare verso i poveri e fare giustizia».
L'applicazione terrena di questo modello non è stata però un successone.
«Il comunismo si è rivelato fallimentare perché ha esagerato. Ha commesso ingiustizie nel tentativo di fare del bene alla collettività».
Ci sono domande che l'hanno messa in imbarazzo?
«Ci sono interrogativi a cui non ho saputo dare una risposta. Non mi piace atteggiarmi a maestro e dover dire sempre e comunque qualcosa purché sia. Ci sono, semmai, episodi che mi hanno messo in imbarazzo».
Per esempio?
«Ricordo la vicenda di un ragazzo che, bocciato al catechismo, si era visto negare la Comunione. Da allora non ha messo più piede in chiesa. Che dirgli? L'unica verità possibile, anche se imbarazzante: avevano sbagliato a cacciarlo, ad allontanarlo con una bocciatura».
L'eutanasia è omicidio o atto di carità?
«Omicidio, per un semplice motivo: noi non siamo padroni della vita degli altri. La vita è un dono di Dio ed essendo un dono abbiamo il dovere di non sciuparlo».
Crede davvero che dopo la morte ci sia un giudizio e tutto il resto?
«Tutti gli uomini possono avere un dubbio: porsi domande non è mai peccato. Credere a un'altra vita dopo la morte è tuttavia un atto di fede. La fede è abbandono, la razionalità non c'entra».
Domanda gesuitica: tornasse indietro?
«Mi piacerebbe molto riacchiappare la gioventù: riuscirei a fare meglio tutto quello che ho fatto finora. Da gesuita, ovviamente»

pasqua nele botteghe del comercio equo e solidale



Pasqua 2011

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Nasce da un attenta riflessione la decisione che porta Commercio Alternativo a non proporvi per la Pasqua 2011, una propria linea di prodotti. Riteniamo allo stesso modo importante il nostro appoggio al progetto sviluppato da Ad Gentes in collaborazione con Equoland, la prima fabbrica del cioccolato 100% equo e solidale. Attraverso questo progetto vogliamo sostenere e diffondere i canali del commercio equo e solidale, la cultura della tutela dell’ecosistema e della qualità del prodotto offerto. APOV, organizzazione di produttori situati nella provincia del Los Rios in Ecuador, coltiva da lunghi anni una delle migliori varietà di cacao presenti al mondo: IL CACAO NATIONAL FINO DE AROMA, nato da una delle migliori piante autoctone del luogo, il criollo o nativo, oggi ritenuta una delle piante a maggior rischio d’estinzione a causa dell’espansione del cacao clonato. EQUOLAND, prima fabbrica italiana di cioccolata equo e solidale, realizza, utilizzando questa particolare pianta di cacao, le uova di cioccolato al latte e fondente per la nostra pasqua 2011. Nasce da questa filiera L’ARCOBALUOVO, uovo di cioccolato al latte e fondente contenuto in un versatile sacchetto di cotone realizzato dalle artigiane di Ralla, Sry Lanka. Inoltre le uova di Pasqua, LINEA TRADIZIONALE, le potrete trovare nella versione latte o fondente da 200gr e 300gr. Il cartoncino applicato nasce da un progetto della Bottega Vagamondi di Formigine sviluppato in collaborazione con MAXIMUS, Sry Lanka, il cordino che racchiude l’uovo è realizzato da Creation, Bangladesh. Il disegno che troverete stampato sulla carta che ricopre l’uovo, è realizzato dagli artigiani di Gospel house, Sry Lanka.
Di seguito potete scaricare il listino con i prodotti.

Listino pasqua 2011

 Vi ricordiamo che il termine ultimo per inviare le vostre prenotazioni è mercoledi 23 marzo.

Per qualsiasi informazione potete contattare l'ufficio commerciale allo 0532/774811 o scrivere a ordini@commercioalternativo.it

Buona Pasqua a tutti!

quando il divertimento è mancanza di rispetto verso i morti è il caso del carnevale di tempio pausania

Va  bene   che  il carnevale  s'attende  da mesi  e serve per  dar  sfogo alle nostre frustrazioni ma cazzarola  un minimo  di rispetto   verso una  giovane  ragazza  morta  35 per  un tumore  .
Ieri  è  morta  una ragazza , madre   di famiglia  e maestrina  d'asilo  ( foto  a destra  )  di  35  anni che avrebbe dovuto  compierne  36  ,  l'amministrazione comunale e la pro loco di tempio pausania  continua  a l asciare  a palla la musica pre  carnevale ? Bastava avere un briciolo di buonsenso per fare smettere la musica degli altoparlanti in giro per il paese almeno stasera.... ma il buonsenso è finito.Meno  male  che  qualcuno s'indigna poto  l'assessore  alla cultura  ( vedete sotto i  commenti )  a  provvedere  . Meglio tardi che mai  









  • Sara Nelson No il punto è che (mi dispiace dirlo) a Tempio a carnevale non si guarda in faccia a nessuno...sembra che questo buonsenso si dimentichi!!!!!
    19 ore fa ·  ·  4 persone
  • Francesca Cossu Infatti, neanche davanti alla morte si fermano.....il divertimento a tutti i costi e comunque non lo tollero più
    19 ore fa ·  ·  4 persone
  • Mauro Savigni Il carnevale come al solito lo passerò a casa, per mentalità... Questa è l'ennesima prova che conferma, in maniera inesorabile, quanto sostengo da tempo.
    19 ore fa ·  ·  4 persone
  • Sara Nelson Infatti non ci sono parole tra l'altro visto che manca ancora qualche giorno potrebbero limitarsi...tanto se si aspetta un pò non è certo tempo perso...che sensibilità...
    19 ore fa ·  ·  1 persona
  • Sergio Pala o in molti..manco è cominciato...
    19 ore fa ·  ·  1 persona
  • Daniele Carbini è venuto meno non solo il buonsenso ma anche il rispetto e forse l'educazione!
    19 ore fa ·  ·  5 persone
  • Massimo Dessena sono arrivato da ss .... la musica a palla... senza vergogna!
    19 ore fa ·  ·  2 persone
  • Francesca Cossu Che ignoranza mamma mia.....oggi neanche io ho voglia di ascoltare la musica, sono una mamma e ho 35 anni e mi sento colpita da quanto è successo. E' mai possibile che nessuno possa dire a questi asinoni di staccare la spina almeno per un giorno.
    19 ore fa ·  ·  5 persone
  • Vicki Kite Antonetti Nessuno è un'isola intera a se stesso.....
    18 ore fa · 
  • Loredana Loverci condivido, almeno oggi .
    18 ore fa ·  ·  1 persona
  • Antonello Bassman Concu Si stanno a scannare per un mucchietto di soldi. Che squallore?
    18 ore fa ·  ·  3 persone
  • Roberto Cossu essendo fuori tempio da ieri e non sapevo di questa triste notizia... poco fa quando ho saputo ho telefonato alla proloco, ora la musica è stata staccata e rimarrà spenta anche domani.
    18 ore fa ·  ·  20 persone
  • Francesca Cossu Bravo Roberto meno male........però è normale che non ci si arrivi da soli alle cose.
    18 ore fa · 
  • Massimo Dessena grazie roberto! ho scritto a pasquale che vedo si è mobilitato. complimenti
    18 ore fa ·  ·  3 persone
  • Roberto Cossu si max mi ha avvisato pasquale. Tristezza mi dispiace tanto per Sara
    18 ore fa · 
  • Antonello Bassman Concu Ma lo deve dire l'assessore. Possibile che manchi la sensibilità, il senso della comunità, la condivisione di un grande dolore. Siamo messi male veramente. Un grande abbraccio a chi in questo momento sta soffrendo.
    18 ore fa ·  ·  5 persone
  • Vanna Idda MA C'è BISOGNO CHE CI SIA L ORDINE DI SERVIZIO? TEMPIO è DIVENTATA " SOLO CARNEVALE"? SI FA TANTO CASINO PER IL TENDONE , PER CHI VIENE CHIAMATO PER FARE I CARRI...POI DAVANTI ALLA MORTE DI UNA RAGAZZA DI 35 ANNI NOSTRA CONCITTADINA SI FA FINTA DI NULLA, CI SI POTEVA ARRIVARE DA SOLI ( CI DOVEVANO) SENZA ASPETTARE CHE FOSSE IL SIGNOR COSSU A DARE DISPOSIZIONI..CHE VERGOGNA!!
    18 ore fa ·  ·  3 persone
  • Annamaria Alessandra Bellu scusate sono partita , potete dirmi cos'è succersso a tempio e chi e' la ragazza di 35 anni che e' morta?
    18 ore fa · 
  • Vanna Idda ‎@Anna maria
    Sara Scano, una ragazza di 35 anni , una mamma, una moglie , una figlia. Una persona che doveva avere un po di rispetto in più.
    18 ore fa ·  ·  1 persona
  • Annamaria Alessandra Bellu Non riesco a capire chi sia, ma credo che il lutto per la perdita una cittadina cosi' giovane sia motivo di dolore comune.Mi spiace.
    18 ore fa ·  ·  1 persona
  • Vanna Idda Ha ragione Antonello, si stanno scannando per un pugno di euro e si perdono davanti ai valori che contano di più nella vita...Che squallore si.
    17 ore fa ·  ·  1 persona
  • Simona Cossu Condivido con tutti voi, che almeno per oggi si poteva evitare la musica a palla , bisogna immedesimarsi nei famigliari che stanno vivendo un momento molto triste.
    17 ore fa ·  ·  2 persone
  • Monica Natale sono venute a mancare molte cose se parliamo di questo paese,ma..guardiamo bene una cosa,non è il paese ,ma la gente che manca di rispetto,vive di menefreghismo altrui,intolleranza ...a tutto....ma se dovesse toccaread uno di essi..allora si punterebbe il dito verso l altro...
    15 ore fa ·  ·  3 persone
  • Antonella Derosas Non ci sono parole x descrivere come stiamo decadendo... No comment.
    15 ore fa · 
  • Giovanna Vasa anche a me mancano le parole,povera ragaza ...
    15 ore fa · 
  • Maria Immacolata Concu Cessss.....che vergogna!
    11 ore fa ·  ·  1 persona
  • Aldo Von Plexiglas Altea Sensibilita' zero
    11 ore fa ·  ·  1 persona
  • Maria Alìas Ambrosini se ricordate anni fa quando e' morto eugenio bruno, era la domenica di carnevale e mentre si sfilava lui era in camera mortuaria, ma la sfilata si e' fatta, la musica era a palla e i coriandoli erano quintali!!!
    2 ore fa · 

    Sopravvissuta all'Olocausto, ha vinto 10 medaglie alle Olimpiadi: Agnes Keleti si è spenta a 103 anni

      fonti  corriere dela sera tramite msn.it  e  https://www.thesocialpost.it/   e https://www.ilmessaggero.it/video/sport/ per il vid...