Inatti
« Un tempo non era permesso a nessuno di pensare liberamente. Ora sarebbe permesso, ma nessuno ne è più capace. Ora la gente vuole pensare ciò che si suppone debba pensare. E questo lo considera libertà. »
Oswald Spengler in “Il tramonto dell'Occidente”, 1918-1923
Oswald Spengler in “Il tramonto dell'Occidente”, 1918-1923
Fermo restando che nessuno può impedirmi di avere qualsiasi opinione su qualsiasi oggetto, persona od argomento, fosse anche sul Papa o chi per lui, ho letto alcuni punti di quel che era 90 anni fa il manifesto della propaganda nazista. Goebbels che del nazismo fu il megafono riconosciuto, fedele a Hitler sino a affermare che sarebbe morto quando il Führer fosse morto divenne, a causa dell’innamoramento parossistico verso l’ideologia nazista il Ministro della Propaganda, colui che doveva stabilire i metodi con cui la comunicazione del regime doveva essere inculcata nei tedeschi.
fonte wikipedia Il concetto di “propaganda” azione intesa a conquistare il favore di un pubblico, è un’attività vecchia quanto l’uomo, presente in ogni tempo, luogo e dimensione sociale. Il termine propaganda nasce in un contesto religioso quando la Chiesa cattolica nel XVI secolo organizza, come contrattacco alla diffusione del protestantesimo, una Congregatio de propaganda fide, un dipartimento preposto alla propagazione della fede cattolica. Originariamente il termine non intendeva riferirsi a informazioni fuorvianti. Il moderno significato di propaganda, invece, risale all’uso che se ne fece a partire dalla prima guerra mondiale. La propaganda presuppone l’utilizzo della comunicazione per trasmettere un messaggio, un’idea o un’ideologia: il secondo Ottocento si pone quindi come un periodo storico sconvolgente per la propaganda e per il suo utilizzo nelle società moderne, perché questo non solo è il periodo della rivoluzione delle comunicazioni (telegrafo, ferrovia, mezzi di comunicazione di massa, ecc.), ma anche della rivoluzione del ruolo del “pubblico” nella società, evoluto fino all’affermarsi dei totalitarismi tra del due guerre mondiali
fonte il giornale.it Per questo «intellettuale sconsolato e fallito», come lo definisce Longerich, Hitler divenne un idolo da adorare o, forse, meglio, il Messia di una nuova religione politica.Thomas Mann lo definì subito uno «storpio nel corpo e nell’animo» che mirava «deliberatamente, con disumana bassezza, a elevare la menzogna a divinità, a sovrana del mondo». Albert Speer, in seguito, alla fine degli anni settanta, avrebbe detto che Goebbels stato era «genio della propaganda» aggiungendo: «penso si possa dire che fu lui a fare Hitler, esattamente come Hitler fece lui. Era una personalità molto complessa, d’una freddezza assoluta.
Questo breve profilo e la citazione di alcuni concetti per capire meglio rivelano alcune strane analogie che potremmo anche definire coincidenze occasionali ma, se esaminate nei dettagli, si intravvedono alcune sostanziali e clamorose uguaglianze.
lascio al lettore di rifletterci e commentare. In “corsivo” i punti del manifesto della propaganda nazista di Goebbels.
- Principio della semplificazione e del nemico unico.
E’ necessario adottare una sola idea, un unico simbolo. E, soprattutto, identificare l’avversario in un nemico, nell’unico responsabile di tutti i mali..
- Principio del metodo del contagio.
Riunire diversi avversari in una sola categoria o in un solo individuo..
- Principio della trasposizione.
Caricare sull’avversario i propri errori e difetti, rispondendo all’attacco con l’attacco. Se non puoi negare le cattive notizie, inventane di nuove per distrarre..
- Principio dell’esagerazione e del travisamento.
Trasformare qualunque aneddoto, per piccolo che sia, in minaccia grave.
- Principio della volgarizzazione.
Tutta la propaganda deve essere popolare, adattando il suo livello al meno intelligente degli individui ai quali va diretta. Quanto più è grande la massa da convincere, più piccolo deve essere lo sforzo mentale da realizzare. La capacità ricettiva delle masse è limitata e la loro comprensione media scarsa, così come la loro memoria.
- Principio di orchestrazione.
La propaganda deve limitarsi a un piccolo numero di idee e ripeterle instancabilmente, presentarle sempre sotto diverse prospettive, ma convergendo sempre sullo stesso concetto. Senza dubbi o incertezze. Da qui proviene anche la frase: “Una menzogna ripetuta all’infinito diventa la verità”..
- Principio del continuo rinnovamento.
Occorre emettere costantemente informazioni e argomenti nuovi (anche non strettamente pertinenti) a un tale ritmo che, quando l’avversario risponda, il pubblico sia già interessato ad altre cose. Le risposte dell’avversario non devono mai avere la possibilità di fermare il livello crescente delle accuse..
- Principio della verosimiglianza.
Costruire argomenti fittizi a partire da fonti diverse, attraverso i cosiddetti palloni sonda, o attraverso informazioni frammentarie..
- Principio del silenziamento.
Passare sotto silenzio le domande sulle quali non ci sono argomenti e dissimulare le notizie che favoriscono l’avversario..
- Principio della trasfusione.
Come regola generale, la propaganda opera sempre a partire da un substrato precedente, si tratti di una mitologia nazionale o un complesso di odi e pregiudizi tradizionali. Si tratta di diffondere argomenti che possano mettere le radici in atteggiamenti primitivi..
- Principio dell’unanimità.
Portare la gente a credere che le opinioni espresse siano condivise da tutti, creando una falsa impressione di unanimità..
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