23.10.08

Pagine Aperte - Un libro della nostra collaboratrice Daniela Tuscano, “giornalista per passione”

Ho conosciuto Daniela Tuscano prima con i suoi scritti “spumeggianti”, poi de visu due estati fa, mentre ero in vacanza in Liguria. Ci siamo incontrati curiosamente nei pressi del Teatro Ariston sede del Festival, luogo più famoso in assoluto. Per me fino ad allora Daniela Tuscano era ciò che scriveva: leggevo gli interessanti e approfonditi articoli su argomenti i più vari che mi mandava puntualmente per essere pubblicati, il mese dopo, su "Tempi di Fraternità". Da cui però veniva fuori netto il suo punto di vista.

Poi l'incontro, io con moglie e figli appresso, lei vulcanica, con una chioma di capelli ricci alla Lucio Battisti: una lunga passeggiata, una chiacchierata in un parco dove, pian piano è venuta fuori una interessante personalità, un concentrato di idee con mille argomenti da proporre. Mi immagino Daniela, che è anche insegnante di lettere in un istituto superiore del Milanese, come deve essere a scuola con i suoi allievi: bisognerebbe ascoltarne qualcuno di loro per capirlo.
Da poco Daniela, 44 anni, collaboratrice di varie testate giornalistiche, ha pubblicato un libro, Pagine aperte, autoproducendoselo.

Una scelta singolare questa, Daniela. Come mai?

«Ho approfittato di quest’opportunità. Si tratta di un’idea proveniente dagli Stati Uniti e figlia dei nostri tempi: cerca di coniugare il gusto “antico” della pagina scritta con la velocità dei mezzi informatici: nel giro di pochissimi giorni il libro è realizzato e può esser venduto, sia on line sia tramite i canali tradizionali. Esiste inoltre l’opportunità, attraverso varie iniziative, di ampliare le proprie conoscenze, di confrontarsi con altri utenti, di partecipare a concorsi e di venire in contatto con l’opera dei grandi autori. Non escludo certo, in futuro, di rivolgermi ai “classici” editori, ma in questo come in altri campi stiamo assistendo a un’evoluzione forse irreversibile, a un diverso modo di trasmettere i propri pensieri».

A che età hai cominciato a scrivere?

«Da quando ho cominciato a tenere la penna in mano… [risate]. Non scherzo, è proprio così. A costo di sembrare prevedibile, penso che la risposta per tutti quelli che, come me, amano esprimersi in un determinato modo, sia un po’ la stessa: scrivere è un’esigenza irrinunciabile, un piacere, un godimento anche fisico».

Al primo impatto il tuo libro sembra una raccolta di articoli vari che hai scritto per alcune testate con cui collabori da tempo. Eppure ci sono più fili conduttori conduttore tra di loro: fede, politica (intesa propriamente come “arte della polis”), arte, cultura. A chi ti sei ispirata per questo lavoro?

«La tua osservazione mi fa piacere. Non mi sono infatti limitata a raccogliere cronologicamente alcuni dei miei pezzi più riusciti, ma ho cercato di dar loro una continuità logica, anche filosofica, se vuoi. Ispiratori? Sicuramente il Pasolini “corsaro” ma anche il Testori che, dal “Corriere della Sera”, non mancava di far sentire la sua voce appassionata e “spudoratamente” sincera. Provo molta nostalgia per questi intellettuali. Oggi va di moda il “tuttologo”. Essi, invece, coltivavano una visione della vita (e, conseguentemente, dell’arte) ontologica. E rischiavano di persona. L’artista non è un vate, ma attraverso la sua creatività svela, in modo anche inconsapevole, i meccanismi che muovono le azioni degli uomini e, conseguentemente, del mondo in cui vivono. Penso alla vicenda di Roberto Saviano, cui va tutta la mia solidarietà [le firme per lo scrittore si possono raccogliere al seguente link, n.d.A. ]».

Nella prefazione Dedo Deflavis ti definisce «a tutti gli effetti, un’artista perché curiosa della vita, perché trova stralci di poesia in tutte le realtà che avvicina, perché è umile, perché sa ascoltare. Perché apprezza il mondo nei suoi infiniti colori. Perché è animata da una forte tensione morale e civile, grazie alla quale tutto si tiene e qualsiasi argomento è “serio”: dalla guerra in Medio Oriente alla questione femminile, dalla politica alla musica pop, dalla critica d’arte alla disoccupazione, dalla religione alle diversità più o meno conosciute». Ti ci riconosci? Chi ti conosce bene ritiene che tu sia veramente così?

«Chi mi conosce mi legge con simpatia e partecipazione, e mi sostiene. Se mi sono decisa a pubblicare questo libro è soprattutto grazie al loro incoraggiamento».

Tu passi a scrivere su argomenti impegnative in campo sociale come ad esempio la guerra, la scuola, la xenofobia, la povertà o gli omosessuali (soprattutto) credenti, a tematiche di fede e legate alla Chiesa (memorabile, fra gli altri, il pezzo La Passione di Cristo, il Vangelo secondo Mel), ma anche ad argomenti come la musica leggera e l’amore (ad esempio Renato Zero: dove va l’alchimista dell’Amore?), passando per Lella Costa attrice di teatro. Come ti riesce questa versatilità?

«Per temperamento e generazione ho sempre rifiutato il distinguo, aristocratico e vagamente razzista, tra cultura alta e cultura cosiddetta “bassa”. La cultura è una: o c’è o non c’è. E si manifesta nelle forme più svariate. Da tempo i testi dei cantautori più validi convivono nelle antologie scolastiche accanto alle poesie di Montale o di Pascoli, che addirittura è stato considerato, per certe sue intuizioni, proprio un antenato della musica nostrana (ricordo, a tal proposito, un salace commento di Arbasino…). Insomma, chi ha la mia età sa bene che “non sono solo canzonette” ma, quando c’è, arte. Anche in questo caso Pasolini fu un precursore: nessuno potrà considerare il suo necrologio di Marilyn meno “profondo” delle critiche alla classe dirigente italiana. Identico discorso per gli inni alla Callas, ad Anna Magnani, all’amata Laura Betti, e per la stessa decisione di fare cinema, lui, poeta di solida e classica preparazione. Prima di Pier Paolo, comunque, c’è stato Proust, che elogiò la cultura popolare non solo a livello socio-psicologico ma per la sua intrinseca validità».

Il tuo modo di scrivere certamente trasuda passione, è molto coinvolgente tant’è che i tuoi pezzi nella nostra rivista sono tra i più apprezzati, soprattutto dal presidente della nostra cooperativa-editrice. Molto spesso, infatti, ci chiede “E’ la Tuscano, com’è che non scrive più? Non ho più visto nell’ultimo numero uscito i suoi scritti. E’ veramente brava, e scrive proprio bene!”. Cosa rispondi a questi apprezzamenti che ti fanno? Ti emoziona saperlo?

«Beh, certo! Mi emoziona e m’infonde coraggio. Scrivo per passione, come recita il sottotitolo del libro, e sono contenta che qualcuno mi apprezzi».

Qual è l’ultimo libro che hai letto? Di solito che genere preferisci?

«Le Lettere al dottor G. di Alda Merini. Quanto al genere, vado a periodi. Da adolescente leggevo principalmente romanzi, ma anche molti saggi. Di recente ho riscoperto il racconto e la poesia: Ungaretti, Saba, la già citata Merini, ma anche Rumi e Attar: un grandissimo».

Hai ancora un libro che vorresti scrivere? Quali i tuoi progetti letterari futuri?

«Sì, ho in mente un altro libro, questa volta di racconti brevi e di “frammenti”, come li chiamo io. Non ho la pretesa di definirli poesie, sono accenni, cose leggere e vaganti, altri modi di mettere alla prova (e di affinare) le mie potenzialità espressive. Comunque, essendo pubblicista, non intendo abbandonare gli articoli e in genere la saggistica».

Ma “da grande” vuoi fare la scrittrice o l’insegnante, quale già sei?

«Se devo essere sincera, tutt’e due. Sarebbe davvero il massimo… [risate]. Mai come in questo momento, d'altronde, mi son sentita insegnante: di fronte a tagli sconsiderati all'istruzione spacciati per riforma, alla sadica impudenza d'un ministro che ci considera fannulloni superstipendiati, e, dulcis in fundo, a un Presidente del Consiglio che minaccia, anzi promette con gongolante ferocia novelli Bava Beccaris per reprimere le proteste universitarie... di fronte a tale scempio, mi sento orgogliosa d'aver scelto il mestiere più disprezzato e, per questo, più bello del mondo».


Davide Pelanda

Pedofilia

SPE - Pedofilia, l’Ue stanzia 55 milioni per l’Internet sicuro

 



Pedofilia, l’Ue stanzia 55 milioni per l’Internet sicuro

Roma, 22 ott (Velino) - Tutelare ancora di più i minori dai pericoli di Internet, dove è molto diffusa la pedopornografia, e dei telefonini, in crescente uso tra i giovanissimi: questo l’obiettivo del nuovo programma approvato oggi a Strasburgo dal Parlamento europeo con una maggioranza schiacciante (672 voti favorevoli, 9 contrari e 19 astensioni). Il programma, intitolato “Safer internet” (internet più sicuro), dotato di 55 milioni di euro, partirà il 1 gennaio 2009 e durerà cinque anni. L’idea è quella di adottare misure comunitarie per proteggere l'integrità fisica, mentale e morale dei bambini, che potrebbe essere compromessa dall'accesso a contenuti inadeguati, che circolano sul web e tramite i cellulari, e per evitare che i minori siano oggetto di minacce, molestie e umiliazioni. In particolare, i fondi saranno utilizzati per attività di sensibilizzazione del pubblico (minori, genitori, educatori e assistenti) sulle opportunità e sui rischi connessi all’uso delle tecnologie in linea (48 per cento delle spese) e di lotta contro i contenuti illeciti e comportamenti dannosi sul web e via sms con la creazione di punti di contatto e assistenza telefonica a cui rivolgersi per segnalare illeciti (38 per cento).


E ancora, una parte dei fondi (il 10 per cento) sosterrà la promozione di una Rete più sicura, con un rafforzamento della collaborazione e uno scambio più fitto di informazioni tra i soggetti interessati; e in più si incoraggerà la messa a punto di un marchio “sicuro per i bambini” da inserire nelle pagine web. Infine, alcune attività si incentreranno sulla creazione di una base di conoscenze destinate a superare il gap tecnologico che spesso separa genitori e figli e a conoscere non solo i benefici della rete ma anche i possibili rischi (8 per cento del budget). Insomma, pur riconoscendo i benefici apportati dalla penetrazione di internet e dall’uso di tecnologie di comunicazione, come i telefoni cellulari, la strategia di Strasburgo evidenzia nuovi rischi e nuovi abusi per i minori. Particolare attenzione, infatti, è attribuita alla pedopornografia e all'adescamento on-line, di cui sempre più spesso sono vittime i minori.

lettera aperta agli adolescenti che abusano d'alcool

Dopo aver letto molti post dei utenti sull'anoressia e bulimia in particolare questo   ho deciso di scrivere sotto forma di elttera  aperta   un post sul fenomeno adolescenti e alcool


Leggo sui giornali che Sono più di 61mila le persone in cura presso i servizi pubblici per l'alcol dipendenza,e si tratta soprattutto di giovani sotto i 30 anni. L'allarmante statistica è stata resa nota durante la prima conferenza nazionalesull'alcol.
Il problema dell'abuso di alcol ormai riguarda soprattutto le fasce più giovani della popolazione con un vero e proprio allarme per la fascia di età fra 11 e 17 anni. Il sottosegretario alla Salute Eugenia Roccella ha diffuso dati preoccupanti: complessivamente, ha detto, sono infatti oltre 740mila i minori tra 11 e 17 anni classificabili come consumatori a rischio, tra loro 470mila ragazzi e 270mila ragazze. Più in generale, ha rilevato il sottosegretario fornendo i dati del fenomeno alcol, in Italia ci sono oltre nove milioni di individui di età superiore agli 11 anni che consuma-no alcol secondo modalità a rischio si tratta di 6.719.665 maschi e 2.117.182 femmine, pari al 26,4% e al 7,8%, rispettivamente, della popolazione italiana .
Al momento, ha ricordato Roccella, sono oltre 61 mila i soggetti alcol dipendenti in carico ai servizi socio sanitari. Nella fascia d'età tra gli 11 e i 15 anni, un ragazzo su cinque è un consumatore di alcol a rischio.
Ora , cari ragazzi\e vorrei capire cosa vi spinge a bere a dismisura e ridurvi uno straccio ogni fine settimana e ogni festività . E' vero che qualche volta si può eccedere , ve lo dice uno che c'è passato e che ad ogni spuntino \ festa si faceva in polvere sia perché lo voleva lui nonostante l'alcool li facesse male ( soffre di cefalea e di riflusso gastro esofageo ) sia per la legge del branco  dalla  quale  lotto ( ed  è questo uno degli scopi del blog  )  con  cadute  e rialzi  per  non cadarci o uscirne  per  quel poco che  c'è rimnasto






dove alcuni amici "ubriaconi" che reggono meglio l'alcool meglio di lui lo facevano con scuse o con toni scherzi ( l'acqua fa male il vino fa bene , bevi compagno , bevila tutta , ecc ) e che poi ha capito che si stava facendo del male otre a fare figuraccce , fra cui l'ultima con una dele sue migliori amiche e che tale esperienza era solo un esperienza negativa effimera , ma iniziando a quell'età ( più basa della mia ,che era 14\15 ) vi fate peggio . E poi , in base alla mia esperienza , questa è per parafrasare una canzone degli anni '60\70 più volte citrata nel nostro blog : << la gente della mia età andare via \lungo le strade che non portano mai a niente (....) >> qui il testo
e che    a volte  è meglio uscire  dalla legge del branco ( vedi video )   e decidere tu   sen  continuare  in una  esperienza  che  è solo distruttiva  o  pure smettere  finche  sei in tempo  . Io ho deciso  di  fermarmi in tempo   con la mia esperienza dell'alcool  infatti , i problemi si dimenticano ma solo momentaneamente per poi tornare passata la sbronza magari più pesantemente di prima Quindi  ragazzi non buttatevi via  , bevete  se  volete bere  , anche  se  moirete di morte lenta  ,  ma  incominciate  più tardi  e  soprattutto  appena vedete che   vi sta facendo male  non continuate  fino alla sbronza 

Pretesa poetica


Pretesa poetica


Dirsi poeti è una realtà!


Essere poeta non significa essere 'genio', eppure questa parola -poeta- ha assunto un significato eccelso e spesso, l'opposto.


Si, qualcuno snobba i poeti come inutili frange del sociale impegnato a costruire seriamente, a capitalizzare, ad operare nella necessità.



la definizione di poeta spesso è agli antipodi: spesso si immagina il poeta con l'alloro in testa e già intronato su di una colonna, lassù in alto, sommo vate. Altre volte viene usato il termine in modo denigratorio, per indicare una persona con la testa tra le nuvole, completamente priva di senso pratico e di valori razionali. Un pò di verità c'è in questi concetti: il poeta è una persona 'normale' con la capacità di usare la propria sensibilità e dire cose estremamente...estremamente?...

il volo poetico si innalza dalla vita pratica decantando le problematiche universali e particolari, ma questo volo non è estraneazione. Può essere invece, voce di chi non ha fiato...



 E' vero che la poesia non è necessaria? secondo me...non è necessario diventare famosi, essere ritenuti i migliori. E' necessario dire, parlare con il cuore, esprimere il pensiero non detto nel quotidiano...il sogno...e l'incubo. La speranza, l'illusione, l'irrisione e la delusione e l'amore raggiunto e perso o irragiungibile.


E' necessario 'dedicare' parole agli affetti ed agli affanni. E' necessario spendersi un pò in un mondo di parole vive e vere dove comunichiamo e doniamo quella parte di noi più profonda che non emerge nella quotidiana necessità. Tutto questo senza perdere il filo della vita reale, concreta, materiale. Osservare tutto dall'alto di un volo di parole che continueranno a volare sulla carta o sui monitor, anche senza la nostra presenza ed incontreranno altre persone e si scontreranno o abbracceranno altre parole. Osservare dall'alto di un volo gratuito la terra, la vita che scorre tra mille piccoli e grandi affanni di ogni giorni.



E' un lusso necessario per chi è poeta. Forse non il miglior poeta, forse non un buon poeta...forse un cattivo poeta, ma sempre poeta...


lu




Senza titolo 974

Pino La Monica


Educatore, il 20 marzo scorso finisce in carcere. Oggi invece è ai domiciliari. L’accusa,  abusi sessuali nei confronti di varie allieve (una oggi maggiorenne), ma anche immagini pedopornografiche trovate nel suo pc e  una nuova denuncia da parte di una bimba di 10 anni.


 


APPELLO PRO VITTIME DELLA “PEDO-FOLLIA”,


 dal blog www.massimilianofrassi.splinder.com



 
In seguito alle polemiche nate dopo l’ennesima manifestazione pro Pino La Monica, educatore indagato per abusi e detenzione di materiale pedopornografico e chiamato in causa da una decina di vittime, abbiamo deciso di scender in campo anche noi e manifestare apertamene tutto il nostro dissenso.
Questo blog è da sempre la voce delle vittime e per le vittime della pedofilia combatte una guerra sempre più senza esclusione di colpi.
Da parte nostra, degnamente (per ora) non manifesteremo fuori dal tribunale (lasciando ai Giudici la possibilità di operare con la massima tranquillità).
Ma decidiamo di scendere in campo e di MANIFESTARE apertamente tutta la nostra solidarietà alle uniche vere vittime. Quelle a cui noi crediamo ed i cui diritti qua, e non solo qua, non vengono calpestati:
le bambine molestate!!!!!!!!!!
A loro, alle loro famiglie, tutto il nostro incondizionato appoggio.
Questo blog ha fatto cose importantissime. E per certi esseri, scomode. Giorni fa ascoltando un’intervista a Roberto Saviano ho sentito lo scrittore dire “non sono io scomodo, lo sono i miei lettori….è loro che la camorra teme”.
Bene, dato che le stesse parole valgono anche per chi vi scrive queste parole, dimostrate la vostra “scomodità” scrivendo qua la vostra solidarietà per le vittime.
Inoltre copiate e diffondete nei vostri blog, nelle vostre mailing list, in qualsiasi modo, questo post.


Dalla parte dei bambini! Sempre!
 

Li proverbi


nonnaelisabetta


Nònna


Sta matina còcca Betta
 me sei vienuta a ménte
 li proverbi che m' ariccontavi.
-Chi trova un amico
trova un tesoro-
-Se campàssi antri cent' anni
nu' finirei mai d' imparà-


................
Còcca nònna
mo a settantanni 
me rivienì a ménte
te dico: "che se campasse
antri duecènto anni
e antri puramènte nu'
se finirebbe mai d'imparà.


franca bassi


lettera aperta agli adolescenti che si sbronzano

Dopo aver letto molti post dei utenti sull'anoressia e bulimia sulll'altro nostro sito in particolare questo ho deciso di scrivere sotto forma di elttera aperta un post sul fenomeno adolescenti e alcool



Leggo sui giornali che Sono più di 61mila le persone in cura presso i servizi pubblici per l'alcol dipendenza,e si tratta soprattutto di giovani sotto i 30 anni. L'allarmante statistica è stata resa nota durante la prima conferenza nazionalesull'alcol.
Il problema dell'abuso di alcol ormai riguarda soprattutto le fasce più giovani della popolazione con un vero e proprio allarme per la fascia di età fra 11 e 17 anni. Il sottosegretario alla Salute Eugenia Roccella ha diffuso dati preoccupanti: complessivamente, ha detto, sono infatti oltre 740mila i minori tra 11 e 17 anni classificabili come consumatori a rischio, tra loro 470mila ragazzi e 270mila ragazze. Più in generale, ha rilevato il sottosegretario fornendo i dati del fenomeno alcol, in Italia ci sono oltre nove milioni di individui di età superiore agli 11 anni che consuma-no alcol secondo modalità a rischio si tratta di 6.719.665 maschi e 2.117.182 femmine, pari al 26,4% e al 7,8%, rispettivamente, della popolazione italiana .
Al momento, ha ricordato Roccella, sono oltre 61 mila i soggetti alcol dipendenti in carico ai servizi socio sanitari. Nella fascia d'età tra gli 11 e i 15 anni, un ragazzo su cinque è un consumatore di alcol a rischio.
Ora , cari ragazzi\e vorrei capire cosa vi spinge a bere a dismisura e ridurvi uno straccio ogni fine settimana e ogni festività . E' vero che qualche volta si può eccedere , ve lo dice uno che c'è passato e che ad ogni spuntino \ festa si faceva in polvere sia perché lo voleva lui nonostante l'alcool li facesse male ( soffre di cefalea e di riflusso gastro esofageo ) sia per la legge del branco dalla quale lotto ( ed è questo uno degli scopi del blog ) con cadute e rialzi per non cadarci o uscirne per quel poco che c'è rimasto di me



( se nel caso non riuscite a vederlo , in quanto è la prima olta che uso i codicie nonnpassa direttamente da youtube andate sull'altro blog precisamente qui
dove alcuni amici "ubriaconi" che reggono meglio l'alcool meglio di lui lo facevano con scuse o con toni scherzi ( l'acqua fa male il vino fa bene , bevi compagno , bevila tutta , ecc ) e che poi ha capito che si stava facendo del male otre a fare figuraccce , fra cui l'ultima con una dele sue migliori amiche e che tale esperienza era solo un esperienza negativa effimera , ma iniziando a quell'età ( più basa della mia ,che era 14\15 ) vi fate peggio . E poi , in base alla mia esperienza , questa è per parafrasare una canzone degli anni '60\70 più volte citrata nel nostro blog : << la gente della mia età andare via \lungo le strade che non portano mai a niente (....) >> qui il testo
e che a volte è meglio uscire dalla legge del branco ( vedi video ) e decidere tu sen continuare in una esperienza che è solo distruttiva o pure smettere finche sei in tempo . Io ho deciso di fermarmi in tempo con la mia esperienza dell'alcool infatti , i problemi si dimenticano ma solo momentaneamente per poi tornare passata la sbronza magari più pesantemente di prima Quindi ragazzi non buttatevi via , bevete se volete bere , anche se moirete di morte lenta , ma incominciate più tardi e soprattutto appena vedete che vi sta facendo male non continuate fino alla sbronza

Senza titolo 973

ERO UNA PUTTANA IRONICA


 Viareggio, stazione di Viareggio.  


Stazione vuota. Erano le tre del mattino. Era una notte come tante, dove la solitudine lasciava la testa e l’animo sgombero di pensieri, e dove la voglia di parlare con qualcuno mi faceva pensare ad alta voce, tanto, non mi avrebbe sentito nessuno.


 Presi un taxi.


“Mi porti al mare la prego?”


“Scusi?”


“Al mare! Voglio vedere il mare!”


“Non potrebbe essere più precisa?”


“Lei vada, appena vede il mare si ferma e scendo.Semplice no!”


“Come vuole.”


 


Arrivai sul lungomare. C’era solo la luce di qualche lampione che illuminava la strada e raggi lunari che schiarivano la spiaggia e il mare. Mi incamminai su quella sabbia fredda e corsi, improvvisamente, verso la riva, togliendomi nella corsa le scarpe e i pochi vestiti che avevo indosso. Mi buttai in acqua in reggiseno e perizoma. L’acqua era calda, in contrasto con la sabbia e mi sentivo bene. Guardavo il cielo, le stelle, quella luna bellissima e pensavo che il mondo era lì, a portata di mano, e io, non dovevo fare altro che stringere la presa e fare mio quel pezzo di felicità, per non farlo scappare via come sabbia tra pugni stretti. Quei pensieri mi davano forza per qualche secondo, qualche minuto, giusto il tempo di abbandonarsi a se stessi e immaginare dove si voleva essere e con chi. Io mi figuravo sempre di poter essere in una casa in campagna, grande, con molti animali e bambini, mio marito, che nel sogno non aveva una dimensione reale, anche se, ora, vedevo il volto di Paolo e poi, io, che scrivevo per vivere. Si, nel futuro mi vedevo scrittrice di romanzi gialli, con uno pseudonimo tipo “Evanescente”. -Ecco l’ultimo romanzo della scrittrice “Evanescente”….- suonava davvero bene. Fantasticavo vedendomi impegnata nel sociale, facoltosa, intelligente e amata e rispettata da tutti. Dopo giornate vuote, il piacere di quei pensieri serali mi davano una forza incredibile, una speranza fortissima e quasi non volevo addormentarmi, perché mi sareI svegliata nel mondo di giorno, dove i sognatori sono tutti emarginati e dove regna il profitto. Avrei potuto vendere sogni, così potevo far parte del mondo vero ma, nello stesso tempo, fantasticare. Ero una puttana ironica.


 


Luja

Senza titolo 972

IL MIO NUOVO LIBRO







LO STRANO CASO DI FEDERICO II DI SVEVIA







UN MITO MEDIEVALE NELLA CULTURA DI MASSA






















Ecco - dopo SUD EST Vagabondaggi estivi di un settentrionale in Puglia - il mio nuovo libro.


La prefazione è di Raffaele Licinio  e la postfazione è di Franco Cardini, entrambi noti storici del Medioevo. Il volume è stato pubblicato dalla casa editrice barese Palomar, nella collana "altreStorie".




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LINK DEL BLOG DEDICATO AL LIBRO:


Senza titolo 971

  QUESTA E' UNA CALCOLATRICE OLIVETTI MANUALE !  L'AVETE MAI VISTA ?  :-)


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Senza titolo 970

  L'AVETE LETTO IL LIBRO TRA DUE FUOCHI ?  :-)


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Contro il maestro unico

Petizione in difesa della pluralità docente nella scuola elementare




La volontà del ministro Gelmini di reintrodurre il maestro unico nella scuola elementare è gravissima. Ormai sono vent’anni che questa figura è stata superata definitivamente, estendendo a tutta la scuola l’esperienza di collaborazione e condivisione di responsabilità tra docenti che era maturata nel Tempo pieno. La pluralità docente ha permesso ai maestri e alle maestre di approfondire la conoscenza disciplinare e ha rafforzato lo spirito di collaborazione, rendendo la scuola elementare una comunità di conoscenze. Il governo invece vuole solamente un ritorno al passato che gli permetta di ottenere nuovi risparmi ai danni della già tartassata scuola pubblica. Che senso ha infatti stravolgere la scuola elementare, che tra l’altro viene valutata positivamente anche nei test internazionali, se non con l’obiettivo di mettere in crisi un settore della scuola pubblica a vantaggio del mercato e delle scuole private?



Per queste ragioni noi, insegnanti, genitori, cittadini, ci dichiariamo fermamente contrari a questi progetti, ci impegniamo a mettere in atto tutte le iniziative che potranno contrastarli e a sensibilizzare in tutti i modi l’opinione pubblica.

 

Cosa significa in termini di didattica la restaurazione del maestro unico nella scuola italiana



Non sarebbe più possibile la suddivisione delle materie disciplinari tra diversi docenti: il maestro o la maestra unica dovrà insegnare tutte le materie per tutto il programma previsto nei 5 anni e dovrà aggiornarsi su tutto. Non sarebbe più possibile impostare il lavoro dei docenti in classe sulla collaborazione e sul confronto, specialmente in riferimento ai bambini con difficoltà, alle scelte didattiche, agli stili di apprendimento. Ogni insegnante tornerà ad essere solo di fronte alla classe, alla didattica, alla psicologia dei bambini e delle bambine.



Non sarebbero più possibili le uscite didattiche nel territorio, musei, aule didattiche decentrate, manifestazioni sportive… Per evidenti questioni di sicurezza il singolo insegnante non può uscire dalla scuola con la classe da solo. Fino ad oggi questa didattica aperta al territorio era possibile per la presenza di più insegnanti e delle compresenze.



Non sarebbe più possibile per i genitori rapportarsi ad un gruppo di insegnanti. Il riferimento diverrebbe unico, senza appello, senza possibilità di confrontarsi a più voci.



Non sarebbe più possibile una didattica di recupero e di arricchimento dell’offerta formativa perché sparirebbero le compresenze e quindi la possibilità di organizzare percorsi ad hoc per alunni in difficoltà o attività di arricchimento che prevedano lavori a gruppi.



Cosa significa in termini di posti di lavoro



Un calcolo preciso è difficile farlo, sia perché i dati che si hanno non sono nuovissimi, sia perché sono parziali. Calcolando che le classi elementari statali in Italia nell'anno scolastico 2006/2007 erano 138.524 e che circa 1/5 erano a Tempo Pieno, lasciando un insegnante per classe, nelle classi a Tempo Pieno il taglio sarebbe di 27.704 insegnanti; nelle classi a modulo ne verrebbero tagliati 55.410In totale il taglio di insegnanti di scuola elementare per la restaurazione a regime del maestro unico sarebbe di 83.114 maestre e maestri.… e il Tempo Pieno?



È evidente che la restaurazione del maestro unico annulla di fatto il Tempo Pieno. D’altronde l’esperienza del Tempo Pieno è stata il canale di pratiche e sperimentazioni attraverso cui la pluralità decente si è affermata per tutta la scuola italiana. Va ricordato che il Tempo Pieno e il Doposcuola NON sono sinonimi. Il Tempo Pieno prevede l’attuazione di progetti e sperimentazioni, con insegnanti ad hoc. Il Doposcuola è un semplice riempitivo senza alcun valore formativo autentico.

22.10.08

Senza titolo 969

PUTTANA FILOSOFA A QUANTO PARE


Ogni volta che è sera, mi viene sempre da pensare che mi manca qualcosa per terminare la giornata, non sono mai soddisfatta di quello che ho fatto. Questo perché il mio è da sempre stato un appoggiarmi alla mia vita e accettarla per come è, senza nemmeno quel po’ di spinta in più per cercare davvero di capire cosa è meglio per me. Binari da seguire. La realtà è differente, ti impone rette parallele che non puoi deragliare, pena l’esclusione da questa fottutissima società di merda. No! Tutte puttanate. Tutti abbiamo dei sogni, delle aspettative, una vita parllela alla nostra che sogniamo di notte, tutti cazzo! Perché ci perdiamo strada facendo e ci ritroviamo a fare gli impiegati, le casalinghe frustrate o, peggio ancora, le prostitute da strada?  Perché il mondo è questo e non possiamo perderci in sogni vani? No cazzo! E lì l’errore. Il mondo è come sai costruirtelo tu, giorno dopo giorno, nottata dopo nottata. Se vivi di riflesso e raccogli solo le scelte facili che ti si presentano davanti non andrai lontano, continuerai a sognare la tua vita felice parallela la notte, rimanendo incastrato di giorno nella vita che non ti sei scelto ma che ti è giunta. Non è mai troppo tardi per scendere dal carro di una vita che ti trasporta dove vuole lei, e non è mai troppo tardi per decidere dove si vuole arrivare e i passi che bisogna fare.


Questio pensieri mi stavano animando la mia bellissima nottata in treno verso Viareggio. Dopo tanto riuscivo finalmente ad avere la mente sgombra dalle mie angosce e dai miei rimpianti ripromettendomi di fare quello che stavo pensando, ovvero provare ad esser chi volevo essere, cercare la mia strada in questo mondo. No, però la vita era i n quel momento. Un domani non deve esistere. Imparare a vivere alla giornata aiuta a capire cosa dover fare e ad arrivare alla sera con la convinzione di aver fatto tutto il possibile, e dormire sereni. Sono una puttana filosofa a quanto pare.


 


Luja

Senza titolo 968

  VI PIACEVA IL GRUPPO MUSICALE DEI GUNS N'ROSES ?  :-)


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21.10.08

Un altro mondo


Roma, 21 ottobre 2008

Le avevano chiamate “classi ponte”, poi hanno inserito la più diplomatica definizione di “classi di inserimento”. La sostanza però non cambia. Ciò che è previsto dalla mozione della Lega Nord, in materia di accesso degli studenti stranieri alla scuola dell'obbligo, può essere espresso molto bene con una sola parola: apartheid.

L’accesso alla scuola di ogni ordine e grado degli studenti stranieri è possibile solo attraverso il “superamento di test e specifiche prove di valutazione”. Chi non supera queste prove deve frequentare classi d’inserimento che “consentano agli studenti stranieri di frequentare corsi di apprendimento della lingua italiana, propedeutiche all'ingresso degli studenti stranieri nelle classi permanenti”.
Inoltre l’accesso dei ragazzi stranieri nelle scuole deve essere regolamentato affinché ci sia “una distribuzione degli studenti stranieri proporzionata al numero complessivo degli alunni per classe, per favorirne la piena integrazione e scongiurare il rischio della formazione di classi di soli alunni stranieri”.

Ovviamente chi ha proposto ed approvato tali provvedimenti precisa che il loro scopo è quello di “favorire l’integrazione degli studenti stranieri”, dove per integrazione s’intende esclusivamente il conoscere bene la lingua italiana e conoscere le nostre leggi ed imparare a rispettarle.
Il risultato, invece, sarà ulteriore discriminazione razziale, religiosa, politica e culturale. Tale provvedimento, d’altronde, si accoppia perfettamente con la proposta del ministero dell’istruzione attuale. Dopo il maestro unico e il ripristino del voto in condotta, infatti, si potrebbe proseguire all’unisono nel proporre classi per maschi e per femmine, poi classi per biondi e per bruni, classi per figli di padani e classi per figli di luridi meridionali ed infine, perché no, classi per ricchi e classi per poveri.

Ma non è solo una questione di discriminazione. La non-discriminazione non è più questione di integrazione, altrimenti si potrebbe cadere nell’equivoco in cui sono caduti anche i partiti di sinistra, responsabili, come quelli destra, del vigente razzismo istituzionale.
Qui si tratta di capire che il presente è già futuro.
Qui si tratta di capire che quello attuale è già un altro mondo.

Un altro mondo, in cui nessuno si deve integrare in alcunché.
Un altro mondo, in cui nessuno è più clandestino, nessuno è più straniero.
Un altro mondo, perché in un paese nelle cui scuole ci sono 690mila studenti stranieri di 190 nazionalità diverse, far crescere i nostri figli lontano dai figli di un algerino, di un indiano o di un romeno, vuol dire condannarli ad un futuro da disadattati.
Un altro mondo, perché, pur riconoscendo ognuno le proprie radici, i nostri figli non saranno più italiani, algerini, indiani o romeni, ma i discendenti di un’unica razza, la razza umana.

Questo è il nostro mondo. Questo è già l’altro mondo. Perché dobbiamo continuare a farci governare da chi ci propone un futuro da disadattati?


Carlo Olivieri
Partito Umanista

Senza titolo 967

Hanno privatizzato l'acqua!
L'acqua non è una merce, è un bene comune!


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Ho bisogno di uno spazio diverso. Non cambio casa, ma mi troverete anche qui.


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per favore rispettiamo il regolamento

 soprattutto  quelllo del copia  e  incolla da  word e  da  internet  che  creano  sfasamenti   nel template e  illegibilità   dei post   .  per  chi  non le  ha  lette   o le  vuole  rileggere   le trovate  qui

Foa, addio poeta



Vittorio Foa (1910-2008)



Addio, poeta. Non riesco a usare un "ciao" nel salutarti, perché "ciao" deriva, in fondo, da "schiavo", e tu la schiavitù l'hai sempre combattuta. "Addio" ha un andamento venusto e solenne. E la tua pupilla, dietro gli occhiali spessi, nenniani, implacabilmente novecenteschi, splendeva arguta e satura di gioventù. Eppure, non riesco che a pronunciare un commiato antico. Addio. Roccioso come quercia, come zolla smossa dal sole. Libero, sì, del colore rosso della giustizia, dell'umanità secolare, del colore rosso delle bandiere al vento, quando ritrovarsi era lotta e costruzione. Poeta perché uomo, poeta perché minoranza, poeta perché ragazzo, ribelle ragazzo, scardinatore di regole e implacabile come un soldato senz'armi. La tua arma era la lancia acuta del pensiero laico e solenne. Addio, poeta della fiducia. Incrollabile nell'ottimismo, pugnace nell'intravedere un frizzo verde nel fango che ti circondava, che ci circonda. Addio, poeta d'un sole feroce. Addio, poeta dei contrasti e dei colori decisi. Sei mancato quando più avevamo bisogno di te, sei mancato restando fino all'ultimo. E, mancando, ci hai insegnato che ognuno deve percorrere in solitario il suo tratto di strada. Non sei scivolato via. Hai infuso in noi un fuoco immenso. Addio, poeta dei tumulti e dei canti. Non temiamo questo saluto, perché hai comunque vinto. Il tuo tratto era la fierezza, uomo fuggitivo e spigoloso. Degno dell'attimo, ci hai donato tutto. Addio, poeta, nostra metà migliore.


Daniela Tuscano

Avete visto le nuove funzioni di google?

ho scoperto che da qualche tempo su google puoi personalizzare la tua home page clicca qui  su igoogle e fai aggiungi 

 




ditemi se vi piace e cosa ne pensate!!

La terra sottosopra

Mappamondo

Qualche tempo fa, avevo fatto un post sull' Italia sottosopra,  mettendo il particolare di questa carta antica che ho nel mio studio.Oggi  posto l'intera carta, dove viene raffigurata la terra conosciuta, prima della scoperta dell' America. Fra Mauro il cartogafo, già prevedeva la nostra fine, ossia sottosopra.Franca Bassi



Il mappamondo di Fra Mauro - conservato presso la Biblioteca Marciana, a Venezia, e riprodotto in facsimile dall' Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, in tiratura di 499 esemplari numerati, nel 2002 - è considerato tra i massimi monumenti cartografici tardo-medievali, per la complessità e l'imponenza della costruzione.


L'Autore è un frate camaldolese di San Michele di Murano, di cui l'effigie compare su una moneta che reca la scritta "Frater Maurus S. Michelis Muranensis de Venetiis ordinis Camaldulensis chosmographus incomparabilis".



Italia mia


Ciao madre... amica mia
quant'anni son passati,
non ti riconosco più!
 Ricordo il tuo splendore,
eri giovane, bella
si anch' io un giorno
ero bella, ero giovane
ti ricordi quando piccolina
 mi nascondevo nei boschi
per paura della guerra?
Erano belli i tuoi boschi
pieni di profumi e di fiori,
i tuoi viali, le tue cattedrali:
hai cullato nella tua terra
grandi poeti, grandi pittori
e semplici contadini
ci hai amato tutti
indistintamente.
Quando eri sanguinante,
figli amorosi ti hanno aiutato
a guarire le tue ferite;
eri tornata al tuo splendore
poi tutto di nuovo cambiò:
altri figli smarriti ti hanno ferito
ti hanno infangato, madre mia,
stanno ancora macchiando
il tuo bel nome e
vedono solo il loro interesse,
stanno avvelenando
i tuoi campi di grano,
stanno avvelenando
la tua terra, i tuoi mari
stanno uccidendo!
Stanno macchiando la
 tua veste di sangue,
tu che ci hai amati tutti,
eravamo i tuoi amati figli
e noi ti abbiamo tradito
infangato, madre
 abbiamo eretto muri di cemento,
 tra noi, ecco perchè
non ti riconosco più Italia mia.  


franca bassi
 

20.10.08

V'invito a vivere

Il mondo sta aspettando nient’altro che voi. Vi aspetta a braccia aperte e con un sorriso. Tutto ciò che dovete fare è vivere.

Anche se vivere può essere la più semplice e meravigliosa cosa che possiate fare, è anche molto probabilmente la cosa più difficile che vi capiterà mai di fare. Okay, potrete pensare di stare vivendo, adesso. E forse lo state facendo davvero. Insomma, avete le pulsazioni… come mi hanno ripetuto un’infinità di volte durante i più disparati corsi universitari, è questo il criterio basilare che identifica la vita. Ma posso dirvi che se non vi sentite “vive davvero” allora non state vivendo. Se non state nutrendo le vostre emozioni, la vostra immaginazione, la vostra essenza, non state vivendo. Se non siete oggettivamente oneste con voi stesse, non state vivendo. Se vi odiate, non state vivendo. Se non respirate riuscendo a sentire voi stesse nel profondo, non state vivendo. Se tutto quello che vi circonda è nero, non state vivendo. Forse vi state costruendo una favola, o forse state sguazzando nella depressione, ma non state vivendo.

Certo, non voglio dire che “vivere” significa essere felici al 100% ed in ogni qualsiasi momento di ogni giorno. Penso che questo sia impossibile per chiunque. Le vite perfette ci sono solo nelle favole. Vivere la vita, perciò, significa piuttosto alternare i momenti facili a quelli difficili, le esperienze positive a quelle negative, il sorriso alle lacrime… ma con la costante sensazione che il futuro c’è e che le cose possono andare esattamente come voi volete, e che c’è sempre tempo per far volgere la vita al meglio. Se così non è, allora non state vivendo. Forse state provando a vivere, forse vi state raccontando balle per tirare avanti un altro giorno, ma non state vivendo.

Non confondete l’esistere con il vivere. Sono due cose completamente diverse.
È vero, talvolta tutti ci dimentichiamo di vivere. Di vivere davvero. È difficile spiegare come questo succeda, ma a volte inevitabilmente accade. Per quanto mi riguarda, mi accade fin troppo spesso. E prima di rendermene conto, mi sono già fregata da sola, persa nella folla, nei dubbi, nei pensieri negativi, nell’anoressia, nell’autolesionismo… persa in quella vita che si pensa sia vita solo perché è realtà. Forse non ve l’ha mai detto nessuno, ma… se le cose non stanno andando come vorreste, voi avete la forza di cambiare la vostra realtà.

V’invito a vivere.

ho nostalgia della vecchia tv

.... che purtroppo ho  conosciuto   di striscio , quandoigià stava incominciando  il  declino  che poi , SIC , è diventato  sempre più  totale  , e  che ora  è quasi  estinta

 guardate  qua (  metto il link perchè l'utente  ne ha impedito  l'incorporazione  )  questo  è un vero dibattito politico  non vespa 1  ( quello di porta  a porta  )  o vespa due  ( quelo di ballaro  )  e si salva  (  anche se non sempre  è obiettivo )  santoro  )  . Eppur Si Muove
Andato in onda a partire dal febbraio 1994 su Raitre: Indro Montanelli e Beniamino Placido. I conduttori, nonché ideatori di questa sorta di viaggio fra vizi e virtù del carattere italiano, commentano e cercano di dare una spiegazione ai fenomeni controversi del nostro paese.


parte  1
tinyurl.com/6ew7wq
parte  2
tinyurl.com/6z2etg

Foa, addio poeta


Vittorio Foa (1910-2008)
Addio, poeta. Non riesco a usare un "ciao" nel salutarti, perché "ciao" deriva, in fondo, da "schiavo", e tu la schiavitù l'hai sempre combattuta. "Addio" ha un andamento venusto e solenne. E la tua pupilla, dietro gli occhiali spessi, nenniani, implacabilmente novecenteschi, splendeva arguta e satura di gioventù. Eppure, non riesco che a pronunciare un commiato antico. Addio. Roccioso come quercia, come zolla smossa dal sole. Libero, sì, del colore rosso della giustizia, dell'umanità secolare, del colore rosso delle bandiere al vento, quando ritrovarsi era lotta e costruzione. Poeta perché uomo, poeta perché minoranza, poeta perché ragazzo, ribelle ragazzo, scardinatore di regole e implacabile come un soldato senz'armi. La tua arma era la lancia acuta del pensiero laico e solenne. Addio, poeta della fiducia. Incrollabile nell'ottimismo, pugnace nell'intravedere un frizzo verde nel fango che ti circondava, che ci circonda. Addio, poeta d'un sole feroce. Addio, poeta dei contrasti e dei colori decisi. Sei mancato quando più avevamo bisogno di te, sei mancato restando fino all'ultimo. E, mancando, ci hai insegnato che ognuno deve percorrere in solitario il suo tratto di strada. Non sei scivolato via. Hai infuso in noi un fuoco immenso. Addio, poeta dei tumulti e dei canti. Non temiamo questo saluto, perché hai comunque vinto. Il tuo tratto era la fierezza, uomo fuggitivo e spigoloso. Degno dell'attimo, ci hai donato tutto. Addio, poeta, nostra metà migliore.

Quando finira!










AFGHANISTAN: KAMIKAZE CONTRO TRUPPE TEDESCHE

KABUL -  Cinque bambini e due soldati tedeschi sono rimasti uccisi nell'attentato suicida compiuto oggi contro una pattuglia di soldati della Nato a Kunduz, nel nord dell'Afghanistan. Lo ha reso noto la Forza Nato in Afghanistan.

Il portavoce del ministero della difesa ha detto a Berlino che una pattuglia dell'esercito tedesco è stata attaccata verso le 12:30 ora tedesca (e italiana) all'esterno del campo della Bundeswehr a Kunduz. L'Isaf da parte sua ha detto che "un attentato con autobomba ha colpito una pattuglia di soldati dell'Isaf a Kunduz, dove è di stanza il contingente tedesco. Diversi fra essi sono stati uccisi e feriti", aggiungendo che "anche dei civili sono stati uccisi".Ansa

anti ana e anti mia





" ...ANA TI IMPEDISCE DI MANGIARE...

 

ANA WILL DESTROY YOU

 

...E ALLO STESSO TEMPO TI DIVORA DENTRO "

 

   

 
NO!!!Assolutamente NO all'Anoressia,alla bulimia, ai Disturbi del comportamento alimentare.


No alle diete fatte di aria ethe al limone, no al vomito autoindotto,no alle modelle scheletriche con le ossa di fuori.


Si a un buon piatto di pasta, ad un bicchiere di vino, ad una fetta di torta. Al movimento All'accettarsi ed amarsi per ciò che si è, alla salute fisica e mentale!


 NO alla morte, si alla vita.

 






leggete queste 2 lettere deliranti "scritte dall'anoressia e dalla bulimia....volete ridurvi così??Schiave?? di queste cose si crepa! !!!!!Non scherzateci!Sono solo deliri di malate!!!Leggetevi queste 2 lettere e riflettete!

La vera bellezza è l'accettarsi ed essere sane ed equilibrate.




LETTERA FROM ANA

Permettimi di presentarmi. Il mio nome, o quello datomi dai cosiddetti "medici", è Anoressia. "Anoressia Nervosa" è il mio nome per esteso, ma tu puoi chiamarmi Ana. Possiamo diventare auspicabilmente grandi socie. Nei prossimi tempi, investirò molto tempo con te, e mi aspetto lo stesso da parte tua. In passato avrai appreso che tutti i tuoi insegnanti e i tuoi genitori hanno parlato di te come " così matura ", " intelligente ", con "così tanto potenziale". Domanda: questo ti basta? Assolutamente no! Non sei perfetta, non fai abbastanza fatica, più avanti non potrai più perdere il tuo tempo a pensare, a parlare con gli amici e a disegnare! Tali atti di indulgenza non saranno permessi in futuro. I tuoi amici non ti capiscono. Non sono imparziali. In passato, quando l'insicurezza ha rosicchiato tranquillamente la tua mente, e tu hai chiesto loro: " Ti sembro ... grassa?", ti hanno risposto " Oh no, certo che no! " e sapevi benissimo ti stavano mentendo! Solo io dico la verità. I tuoi genitori figuriamoci! Sai che ti vogliono bene e che a loro importi, ma questo è il loro ruolo, e sono obbligati a svolgerlo. Ora ti rivelerò un segreto: nel loro io più profondo, sono delusi da te. La loro figlia, quella con tante potenzialità, si è trasformata in una ragazza grassa, pigra e immeritevole. Ma sono qui per cambiare tutto questo. Mi occuperò di far diminuire il tuo apporto calorico e farti aumentare l'esercizio fisico. Ti spronerò al limite. Dovrai accettarlo, perchè non puoi sfidarmi! Sto iniziando a introdurmi dentro di te. Ben presto sarò sempre con te. Sono con te quando ti svegli al mattino e quando corri su per le scale. Le persone a dieta diventano sia amiche che nemiche e nei tuoi pensieri frenetici pregherai di essere calata rispetto a ieri, alla scorsa notte, ecc. Guardati con sgomento nello specchio. Sollecita e scaccia il grasso che è là e sorridi quando sporgeranno le ossa. Sono con te quando formuli il tuo plan quotidiano: 400 calorie, 2 ore di esercizio fisico. Sono io che faccio questo, perché da ora i miei pensieri e i tuoi sono fusi insieme come fossero uno. Ti seguo durante il giorno. A scuola, quando la tua mente vaga, ti dò qualcosa a cui pensare. Riconta le calorie della giornata. Sono troppe. Riempio la tua mente con pensieri sul cibo, sul peso, sulle calorie e cose che a pensarle danno sicurezza. Perché ora, sono già dentro di te. Sono nella tua testa, nel tuo cuore e nella tua anima. La fame dà dolore, e tu fingi di ritenere che io non sia dentro di te. Ben presto ti dirò che cosa fare non solo col cibo, ma che cosa fare TUTTO il tempo. Sorridi e annuisci. Presentati in buono stato. Risucchia quel grasso che hai nello stomaco, maledizione! Dio, sei una tale vacca grassa!!! Ti dico cosa fare quando arrivano le ore dei pasti. Faccio un sembrare un piatto di lattuga come una festa andata bene ad un un re. Rifiuta il cibo. Fai credere di aver mangiato qualcosa. Nessun pezzo di qualsiasi cosa ......se mangi, tutto il controllo verrà spezzato...E' questo che DESIDERI?? Ritornare di nuovo ad essere la VACCA GRASSA che eri una volta?? Io ti costringo a fissarti sulle modelle delle riviste. Quella magrezza perfetta, i denti bianchissimi, quell'oggetto di perfezione che ti fissa da quelle pagine lucide. Ti faccio rendere conto che non potresti mai essere una di loro. Sarai sempre grassa e non sarai mai bella come loro. Quando guarderai nello specchio, distorcerò l'immagine del tuo riflesso. Ti mostrerò obesa e ripugnante. Ti mostrerò un lottatore di sumo dove in raltà c'è un bambino affamato. Ma tu non lo devi sapere, perché se venissi a sapere la verità, potresti ricominciare a mangiare e il nostro rapporto finirebbe per schiantarsi. Talvolta ti ribellerai. Si spera comunque non spesso. Riconoscerai la piccola fibra ribelle lasciata nel tuo corpo e ti avventurerai fino alla cucina oscura. La porta di credenza si aprirà lentamente, cigolando dolcemente. I tuoi occhi si sposteranno sopra il cibo che ho tenuto a una distanza sicura da te Ritroverai le tue mani ad allungarsi, letargicamente, come un incubo, attraverso l'oscurità verso il pacco dei crackers. Li butterai giù, meccanicamente, in realtà non per gustarli, ma semplicemente per godere del fatto che ti opponi a me. Raggiungi un'altra scatola,poi un'altra, e un'altra ancora... Il tuo stomaco diventerà gonfio e grottesco, ma ancora non ti fermerai. Tutto il tempo ti grido di fermarti, tu vacca grassa, tu realmente non hai nessun controllo di te stessa, tu ingrasserai. Quando ti sarà addosso ti riaggrapperai a me, mi chiederai consiglioperché in realtà non vuoi ingrassare. Hai infranto una regola cardinale e hai mangiato, e ora mi vuoi. Ti trascinerò in bagno, sulle tue ginocchia, a fissare nel vuoto della tazza del cesso. Le tue dita saranno ti si cacceranno in gola e, non senza un bel po' di sofferenza, la tua festa di cibo risalirà. Questo deve essere ripetuto, fino a quando non sputerai sangue e acqua e ti renderai conto che è tutto andato. Quando ti rialzerai, avrai una sensazione di vertigine. Non svenire. Alzati immediatamente. Tu vacca grassa questo dolore lo meriti! Forse la scelta di sbarazzarsi della colpa è diversa. Forse ho scelto di farti prendere lassativi, dove ti siedi sul cesso fino alle prime ore del mattino, sentendo le tue viscere rimpicciolirsi. O forse ti faccio fare solo del male da te.Tirare testate contro il muro fino a quando non ti prendi un'emicrania palpitante. Anche tagliarsi è efficace. Voglio che vedi il tuo sangue, che lo vedi colare giù lungo il tuo braccio e in quell'attimo ti renderai conto conto di meritare qualunque dolore io ti infligga. Sei depressa, ossessionata, dolorante, ferita, ti protendi, ma qualcuno ascolterà? Chi se ne frega ? !? Sei meritevole; hai portato questo su te stessa. Oh, tutto ciò è rigido? Non vuoi che questo ti succeda? Sono ingiusta? Io faccio cose che ti aiuteranno. Lo rendo possibile perché tu la smetta di pensare ad emozioni che ti causano tensione. I pensieri di rabbia, di tristezza, di disperazione e di solitudine possono cessare perché li porto via e riempio la tua testa col metodo di contare le calorie. Porto via la tua lotta da adattarti con chi prende in giro la tua età, la lotta del tentativo soddisfa chiunque. Perché ora, sono la tua unica amica e sono l'unica di cui hai bisogno per piacere. Ho un punto debole. Ma non dobbiamo informarne nessuno. Se decidi di contrastarmi, tenderti verso qualcuno e dirgli come vi rendo vivi, tutto l'inferno si libererà. Nessuno deve scoprire, che nessuno può rompere questo rivestimento con cui ti ho coperta. Io ho creato te, questa sottile, perfetta, bambina di successo. Sei mia e mia e sola. Senza di me, non sei nulla. Quindi non combattermi così. Quando gli altri commentano, ignorali. Passaci sopra, dimenticati di loro, dimenticati di chiunque provi a portarmi via. Sono il tuo bene più grande e intendo mantenere questa cosa. Sinceramente, Ana - ''



LETTER FROM MIA

Ciao, come stai?? Ho pensato di prenderti qualche minuto per presentarmi. Qualcuno mi conosce come "Bulimia Nervosa", ma visto che saremo presto intime, potrai semplicemente chiamarmi Mia. Questo è il nome con cui le mie migliori amiche mi chiamano. Le mie amiche leali. Col tempo, anche tu diventerai una mia amica leale. A volte potrai sentirti schiavizzata, ma poi penserai a tutto quello che faccio per te, e ti ricorderai che sono la tua unica vera amica. Sai come sembrano avere la vita facile tutte quelle ragazze che ti circondano, le odio! E odio il tuo sentirti inferiore, quindi da ora in avanti ti incoraggerò, e t'ispirerò per realizzare concretamente ciò che mai avresti immaginato. Darai la prova che tutte le schifose opinioni altrui sono sbagliate. Inoltre, non posso sprecare la mia vita con qualcuno che non sia degno... quindi mi dovrai dimostrare di esserlo. Proverò a espormi con te il più possibile, ma nessun altro dovrà saperlo. Soltanto tu saprai che sono intorno a te. Saprai quando mangi qualcosa, saprai quando vedi quella torta al cioccolato sul bancone,perché io sarò nella parte posteriore della tua testa a dirti le cose. Talvolta ti dirò di non mangiare e mi darai retta. Altre volte, mi disobbedirai e divorerai l'intera torta. Quindi ti farò sentire veramente in colpa. Avresti dovuto seguire i miei ordini! Ora vai a gettare via da te quella torta, VACCA GRASSA! Come puoi farti questo? Prendi a cuore i miei commenti e vai al bagno, dove aprirai il rubinetto e ti costringerai a vomitare. A volte passerai ore vomitando. La tua faccia sarà rossa, il moccio colerà copioso, i tuoi occhi saranno iniettati di sangue, la mandibola sarà dolorante di ghiandole gonfie ... Ti sta bene! Se vuoi essermi amica e ottenere il pieno effetto di quello che posso darti, devi seguire i miei ordini. Presto imparerai che sono nel controllo. Anche quando non fai quel che ti dico, puoi ancora sentirmi, gridare contro di te, dicendoti di lavorare più duro, dicendoti di prendere pillole dimagranti, dicendoti quanto sei grassa, dicendoti quello che realmente la gente si bisbiglia oltre la stanza. Sono sicura che dopo questo momento, crescerai per odiarmi, ma mi amerai ancora di più. Mi amerai a tal punto che non racconterai a nessuno di me. Se lo fai, corro il rischio di venire distrutta e non è questo che vuoi, no? Avrai investito tanto del tuo tempo con me, che non ne avrai più per nessun altro. Non hai alcuna scelta: o me o la solitudine completa. Se me ne vado, grasso e cellulite prenderanno il mio posto. Quale preferisci avere? Per questo non devi raccontare a nessuno di me. Anche se l'avessi fatto, alcune persone non ti crederebbero, o anche peggio, penserebbero che hai perso completamente la ragione. Tieni quindi la testa alta, e mostrati fiduciosa. Con il mio aiuto, potrai apparire grandiosa esattamente come le tue modelle e attrici preferite. Potrai sembrare migliore. Ora devo andarmene, ma pensami spesso. Pensami tutto il tempo! Sono l'unica che vuole effettivamente farti sentire amata. Ricordatelo! Ciao,Mia.

L'invisibile che c'è

Non si vede bene che col cuore. L’ essenziale e invisibile agli occhi"
(Antoine de Saint Exupèry - Il Piccolo Principe)



Guardare e non vedere.


Vedere e non guardare.




Il gusto dell'istantaneo momento, finisce col sgretolarsi, attorno al Nulla ingrato.
Quello che conta è vedere con i propri occhi interni,quello che all'esterno non si vede.


webreality

Vecchio cartello


img053vecchia segnaletica


Ho nostalgia della vecchia segnaletica. Questa mattina è iniziata male, una multa salata  per divieto di sosta, 'zona blu', prima tolta, poi ripristinato il divieto, io non lo sapevo.Vi  regalo, una mia vecchia simpatica immagine, e vecchi cartelli stradali, dove sono finiti? quello che mi dispiace che mi hanno penalizzata per un'infrazione che non sapevo, eppure sono dal 1958 in  questa via, e quel divieto prima non c'era, chissà quando è stato messo! Franca Bassi


Senza titolo 966

  VI PIACEVA IL FILM I NUOVI MOSTRI ?  :-)


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Halloween - Le origini della festa












È divertente, ci si traveste da fantasmi, dracula, zombie, si balla... In questi ultimi anni, è di moda la "nuova" festa americana di importazione: Halloween. È strana, è diversa, "trasgressiva"...


Un po' di storia: intorno al 300 a.C., una comunità segreta di sacerdoti pagani dominava il mondo celtico europeo. Ogni anno, il 31 ottobre, giorno di Halloween, questi celebravano in onore delle loro divinità pagane il Sambain, un festival della morte. Questi sacerdoti andavano di casa in casa reclamando delle offerte per il loro dio e talvolta esigevano anche sacrifici umani. In caso di rifiuto, proferivano delle maledizioni di morte su quella casa, da qui è nato il "trick o treat" ("scherzetto o dolcetto"): maledizione oppure offerta...


Per illuminare il loro cammino, i sacerdoti pagani portavano delle rape svuotate e tagliate in forma di viso nel quale bruciava una candela prodotta con il grasso dei sacrifici precedenti (umani o animali). Queste rape rappresentavano lo spirito che rendeva efficace le loro maledizioni. Dopo i sacrifici del 31 ottobre, la gente festeggiava per tre giorni mascherandosi con le pelli degli animali uccisi.


Al 18° e 19° secolo, quando questa usanza è arrivata negli Stati Uniti, al posto delle rape si utilizzarono le zucche. Il nome dato allo spirito che abitava nella zucca era "Jock", oggi conosciuto sotto il nome di "Jack" che abita nelle lanterne, da qui "Jack-o-lantern" (Jack della lanterna).


La parola "halloween" proviene da "All Hallow's Eve", cioè, in traduzione: vigilia d'Ognissanti. E siamo così tentati d'associare questa usanza alla tradizione cristiana. In realtà, le origini di Halloween sono completamente pagane e non hanno nessun rapporto con il cristianesimo. Probabilmente oggi questo è un merito, perché palese intenzione di molti è "de-cristianizzare" i loro paesi e riscoprire i "valori" del paganesimo.


Ai nostri giorni, sappiamo che i culti satanici (che molti riscoprono) praticano dei sacrifici umani durante questa notte, negli Stati Uniti, in Australia ed in Francia. In più, il 31 ottobre è l'inizio del nuovo anno secondo il calendario delle streghe.


Tutto questo sta entrando anche in certe nostre scuole ed è promosso come un gioco istruttivo dagli insegnanti. Quando vediamo i nostri figli copiare l'americano "scherzetto o dolcetto" e chiedere le caramelle di casa in casa, tutto ciò pare inoffensivo e divertente, ma non stiamo associandoli, senza essere coscienti, a un rituale pagano?


*******

Nota:come è avvenuto per altre festività e usanze pagane, la chiesa cattolica romana ha adottato anche la festa di Halloween. Nel nono secolo, infatti, papa Gregorio IV tentò di collegare questa festa con il giorno in cui la chiesa romana commemorava i defunti. Ancora oggi, diverse personalità cattoliche chiamano Halloween una "festa cristiana", in quanto la vedono come "un modo cristiano per irridere il male e la morte", e addirittura come un "atto di fede travestito da gioco". Giova forse ribadire ancora una volta che tutto ciò col Cristianesimo non ha neanche lontanamente niente a che fare, e non è possibile definire cristiani tutti quei costumi pagani che il clero romano ha nei secoli adattato a proprio uso e consumo.




Senza titolo 965

Mia dolce musa


 


La vita è vita solo con te


immenso mio sogno


mare che sfuma all’orizzonte


mia dolce musa


e si fa azzurro cielo


sole e pioggia


buio e luce


tempesta e bonaccia


inverno e estate


nulla importa


la mia anima


è giardino sempre in fiore


se tu ci sei


il mio cielo è stellato di giorno


e il sole splende a mezzanotte


sei la mia vera ricchezza


mi tieni dolcemente per mano


e con te a passeggio tra le stelle


 


Pietro Atzeni

19.10.08

Aiuto mi sono innamorato dei tormentoni

e da  giorni e  giorni che m'entra  in  testa  questa canzone di Kid Rock's "All Summer Long" off his album ROCK N ROLL JESUS  . cosa strana  perchè odio i tormentoni 





forse perchè   come un'altra mia  canzone preferita   Sweet Home Alabama  di Lynyrd Skynyrd



che  fa  parte  della colonna    sonora di uno dei mie  film preferiti    Forrest  gump      che insieme  alla second  canzone  e   a  compagni di viaggio  di de Gregori mi hanno spinto ad aprire questo blog e a condividere con voi tutte i miei pensieri e le mie seghe mentali

 


quale è il vostgro tormentone preferito o odiate i tormentoni.

Anime Umane.


Asiatica  europea  africana


Dove  corri

in guerra?



Il mondo non vuole 

armi

scudi

nucleare



Mondo senza  guerra

con unico linguaggio

formato  da  dialogo

...

una  stretta  di mano

un abbraccio fraterno.

Sciogliamo i nodi  oscuri

del politico che  stordisce

 il nostro secolo moderno.



Appoggiamo lavori  di movimenti

 socializziamo con divise dall'anime pulite.

senza  catena dobbiam  parlare

i  giusti  ci sono

a graffia male

non soffriamo nel  lottare

a toglier pena  al malore  mondiale.



Sconta  pena

nella  scelta  europea

nel progetto universale

di congiunger anime umane!


by donatella camatta






La bllezza dei fiori per voi

 orchidea bianca                   Quando  nasciamo siamo nudi, come questa bellissiama orchidea 'Omini nudi'. 

Un fiore bello come il sole


                                                Per vivere abbiamo bisogno del calore della luce del sole.


P5210371


                                                       Per vivere abbiamo bisogno del nettere dei fiori. 


orchidea cegliese


                        Per riprodursi e vivere , questa bellissima orchidea ci regala la sua sensualità.


Se osseviamo i fiori, la natura,  troveremo l'insegnamento e l'equilibrio, per una sana convivenza sul pianeta.Spesso nei miei post trovate la presenza dei fiori, li amo tutti anche quelli più semplici,  anche loro per me  sono fonte d'ispirazione. Oggi  non mi sento di scrivere, sono andata nel mio archivio, e ho preso qualche immagine per voi.Una felice giornata franca