BENVENUTO A ME
BENVENUTO A TE
BENVENUTO VOTARXY
BENVENUTO A ME
A un mese circa da quando l'ho compiuto e ad oltre un mese da quando ho ricevuto l'invito per postare in questo blog, incomincio a scrivere un resoconto del mio ultimo viaggio, un pellegrinaggio nel profondo sud della Sicilia alla ricerca delle ragazze più belle di tutta Ragusa Ibla.
In effetti non è vero, di ragazze ne ho viste ben poche ma in compenso ho macinato le mie ciabrutte lungo tutte le viuzze del paese, ché ero andato sì in vacanza ma col pretesto di tenere compagnia ad un mio amico che frequenta l'università in quel luogo lontano e magnifico e che doveva cercare un nuovo alloggio perché quello vecchio non gli andava più bene. Del resto, una volta arrivati avremmo scoperto che non andava bene nemmeno per il padrone di casa, considerato che senza sapere nulla dei fatti dell'amico mio aveva già messo il nuovo cartello AFFITTASI e trovato una famiglia di potenziali inquilini.
Ma andiamo per ordine.
Per intanto, il pomeriggio prima di partire (s'era d'agosto) diedi un'occhiata svogliata alla pagina più seria del quotidiano locale (la gazzetta del sud), scoprendo che per tutti i Toro sarebbe stato un fine-settimana pessimo (l'unica nota positiva - cito a memoria - è che, essendo ormai sabato, non avrete bisogno di uscire per andare al lavoro e quindi potrete evitare ulteriori problemi), dopodiché salimmo entrambi, io e l'amico mio Fabius, sul treno che ci avrebbe condotti da Barcellona a Messina, dove avremmo preso l'autobus che ci avrebbe fatto giungere a Catania, ove avremmo viaggiato su un altro autobus fino a Ragusa, per farci infine condurre da un locale al paese di Ragusa Ibla, nostra ultima dimora.
Sul treno, prima sorpresa, faccio caso per la prima volta ad una scritta che stava lì dove l'ho letta da tanti anni, uguale in tutto a migliaia di altre scritte in tutta Italia, una sotto ogni finestrino di ogni vagone di ogni treno...
La particolarità di quest'avvertenza è nel raffronto tra il modo in cui viene data nelle quattro differenti lingue: mentre italiani e inglesi sono più contemplativi, limitandosi a dare un avviso sulla pericolosità di certi gesti, francesi e tedeschi vietano categoricamente di sporgersi, dimostrandosi quindi meno tolleranti.
Va detto, però, che la scritta è stata probabilmente tradotta nelle diverse lingue dalla stessa persona, probabilmente italiana, ma anche questo è significante!
Alla stazione di Messina vidi anche uno scialbo graffito, una serie di insulti fatti col pennarello: scemo, cretino e povero... scemo... ok cretino... e vabbè... ma "povero"? che insulto è? Comunque a Messina non abbiamo fatto granché, tranne che attendere l'autobus e sparare cazzate e osservare e fotografare le cazzate degli altri, come questo cartello modificato da chissacchì che una volta serviva a vietare l'accesso alle persone non autorizzate...
Sul bus abbiamo credo dormicchiato, perché non ricordo nulla del viaggio; a destinazione però abbiamo scoperto che per Ragusa avremmo dovuto attendere grosso modo due ore e quindi siamo andati in giro con me facevo da cicerone culinario dicendo a Fabius: "Compare adesso ti faccio assaggiare una specialità tutta catanese, si chiamano iris, li fanno pure a Palermo però diversi, imbottiti di ricotta e poi passati al forno, mentre qui sono alla crema pasticciera bianca o al cioccolato e vengono impanati e fritti. Ora al primo bar che incontriamo ce ne mangiamo uno a testa di quelli grossi e già bastano come cena!"
Bar ne abbiamo incontrati almeno tre, ma iris non ne facevano. Oh, tempo, le tue piramidi!
Beh, qualcosa da mangiar si trova sempre, e poi in giro a vedere il mondo catanese e io pensavo magari beccavo la Streghetta da qualche parte e invece non avevo idea di dove potesse essere e non sapevo come rintracciarla, e allora ci s'è messi a esplorare i dintorni, e tra un negozio chiuso per nozze (!) e una farmacia dalle ferie ambigue abbiamo potuto ammirare il cavallo nudo:
L'opera risulta attribuita ad un certo Francesco Messina, e si trova in una piazza senza nome che a detto del tassista che ci ha accompagnati alla via Etnea dovrebbe essere Piazza Umberto ma non c'è nulla di sicuro. In ogni caso, per essere nudo l'animale non sembra poi tanto scicchigno... ad ogni modo, essendo per l'appunto nudo ed essendo noi italiani cresciuti con una morale cattolica, pare che ogni anno al passaggio della collega Madonna del Carmine (collega in quanto statua anch'essa) vengano apposte al cavallo delle eleganti mutandine in ferro con graziosi bulloni coordinati...
Oh tempora! Oh more!...
Altre cose degne di nota sono una casa incorporata nella lava, che fa il paio con un'altra vista a Ragusa Ibla che ospitava nel proprio intimo un blocco di pietra.
Giunsimo (giungemmo!?), alfin, a Ragusa Ibla, ridente paesino le cui case da lontano paiono accavallate le une alle altre quasi senza strade che le colleghino e separino; nella realtà non è proprio così, ma sicuramente diversi vicoli sono impraticabili dalle auto e ad ogni angolo potrebbe nascondersi un malvivente con un coltello pronto ad infilarsi nella pancia dell'ignaro visitatore. Potrebbe, ma non ho incontrato delinquenti da quelle parti, e a detta dell'amico mio la malavita da quelle parti non si fa sentire.
Era sera ed eravamo stanchi, la sola gita turistica concessa da Fabius fu nel terrazzo sopra la casa, dove era solito fumacchiare alcolici e bere sigarette (o viceversa) in compagnia dei suoi amici, sicché ho avuto anche occasione di osservare le tegole su cui erano soliti vomitare (UOV!!!)...
Fu in quella casa che ritrovai copie di alcune vecchie poesie scritte da me e Fabius anni prima, e colto dall'eccitazione del momento mi convinsi a declamarle, in piedi accanto al letto, nel cuore della notte appena iniziata... immaginate adesso versi immortali ed ignoti quali
... È tempo di partire
incamminarci,
come ho sempre fatto
e come hai sempre fatto tu
che ancora giaci
come una rimanenza nella botte del mio buon vino
del mio buon divertimento
tramutato (forse) in altre realtà,
come lo stesso liquore
dolce come le tue labbra...
Sta di fatto che alla fine di una di quelle poesie mi interrompo per riprendere fiato e vengo sorpreso da un piccolo scroscio di applausi. Mi affaccio seminudo al balcone e vengo accolto da un'ovazione di un gruppetto di cinque-sei ragazzi che mi urlano "Bravoooo!!!"
Che dovevo fare? M'inchino con grazia e torno in camera a tuffarmi sul letto e ridere come uno scemo!
Poi, il pomeriggio del secondo giorno, fu il turno del mare, che a Ragusa Ibla non esiste per ovvii motivi, e così nuovamente autobus (due) e tempo prezioso passato ad attendere e nel frattempo siamo anche andati a comprare una stuoia (costo totale € 2.50, e siccome una stuoia non puoi dividerla in due piccole avevamo pensato che la pagava uno o l'altro di noi e se la teneva poi a vita; dilemma risolto lungo il ritorno, quando l'abbiamo dimenticata sui gradini vicino alla pizzeria dove quel giorno avevamo cenato... visto che non avevamo ancora deciso chi dovesse tenerla, s'è fatto € 1.25 cadacranio).
Nell'attesa ho visto un retaggio di fascismo (a quanto poi m'hanno raccontato) alla stazione di Ragusa, infatti se fate un bello zoom sul cartello meno catarifrangente potrete notare che non si tratta di uno di quei segnali squallidi degli ultimi vent'anni, ma di qualcosa di elegante, con le volute e tutto il resto, e in effetti pare che quantomeno il cartello con la scritta CESSI risalga all'epoca della costruzione della stazione, grosso modo durante il ventennio fascista. Il fucsia non è tipico del cielo ragusano, né si tratta di un effetto che ho dato all'immagine via fotossiop. semplicemente ogni tanto la mia fotocamera digitale mi fa i dispetti perché è cretina!
E infine di corsa sulla spiaggia: la spiaggia* di Marina di Ragusa è composta da granelli molto fini, ancor di più della plaja catanese, ed è l'ideale per giocare a farci le forme, o almeno lo è per chi ne è capace. Io, essendo modestia a parte un inetto in questo campo, mi son limitato a riprendere i risultati di un'allegra famiglia di turisti.
Altro ensemble che mi ha colpito è questo:
Dandolo via a senso unico, con simbolo fallico. La foto l'ho scattata sempre a Marina di Ragusa. Degna di nota, a parte l'ambiguità sessuale, l'assurdità di una strada ove puoi entrare con l'auto ma non uscirne se non a piedi.
* Tra l'altro, in Sicilia fa caldo e Ragusa è in fondo alla Sicilia, mi son tuffato convinto che avrei nuotato in un brodo e ho dato una panciata tremenda alla sabbia (fondali moooolto alti) subito prima di essere investito da una strana forma di ghiaccio liquido...
2 commenti:
bello e auto ironico cosi mi piace
:-)
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