29.2.12

quando non riesco ad esprimermi mi descrivo in musica


per una volta stimo un carabiniere che non reagisce agli insulti di manifestanti [ un carabiniere non reagisce agli insulti del manifestante NO tav ]

Lo so  che  con questo video  sarò  riempito di  ....   e perderò molti   contatti   ma   se  questo  è il porezzo da  pagare  per  essere  libero ed  andare in direzione ostinata   e contraria  , lo  pago  .
Ora  dopo    questa  premessa  veniamo  al post    .

Stavolta  , io  critico  verso  le forze ( ovviamente senza  generalizzare  perchè   in mezzo alla merda  ci sono anche delle perle  )    dell'ordine per  i loro eccessi vedi  le  Napoli e  Genova  2001 , sto i carabiniere  .
un faccia a faccia che passerà alla storia
un manifestante frustrato per l'occupazione della sua terra provoca ed  insulta  un carabiniere
il quale , facendo semplicemente il suo dovere  (  e  senza   usare  violenza gratuita  e senza   mancare  di rispetto o insultare   vedi  i casi citati sopra  ) non reagisce in alcun modo e come un padre sembra capire il disagio del suo figlio .
  e  voi ?

Liberate Rossella Urru!



Rossella Urru, 29 anni, volontaria italiana e rappresentate del Comitato Internazionale Sviluppo dei popoli (CISP), operava in Algeria, nei campi profughi Saharawi, per portare aiuto alla popolazione, in particolare ai bambini. Nella notte tra il 22 e 23 ottobre 2011, mentre cenava con alcuni colleghi spagnoli (Ainhoa Fernandez de Rincon dell'Associazione amici del popolo Saharawi e Enric Gonyalons, dell'organizzazione Mundobat) è stata prelevata da terroristi islamisti e di lei si son perse le tracce. Oggi, 29 febbraio, i blogger si dànno appuntamento sul web per ricordare Rossella e altri nostri connazionali rapiti: Maria Sandra Mariani, Giovanni Lo Porto, Franco Molinara, Valerio Longo, Letterio La Maestra, Agostino Musumeci, Valentino Longo, Daniele Grasso e Carmelo Sortino [lista delle adesioni nel blog di Sabrina Ancarola, http://sabrinaancarola.blogspot.com/]. Chiediamo di supportare l'iniziativa condividendo e commentando i post in rete oggi e pubblicando una foto di Rossella sui rispettivi blog, sul profilo di Facebook ecc.

"Ci sono donne straordinarie che non fanno niente per essere notate e con grande cuore donano la propria vita agli altri. Manteniamo viva l'attenzione su Rossella Urru. I media non lo fanno, sensibilizziamo il governo, spetta a noi!"

(Sabrina Ancarola)

28.2.12

gli anni passano i miei 36 anni

Ammetto che gli anni sono stati buoni con me, ma i mesi sono stati un po’ villani.

ma i nostri politici sanno collegare il cervello prima di parlare ? STRACQUADANIO (PDL): ITALIA ALLA FAME ? MA SE CI SONO 6 MILIONI DI OBESI...


Spettabile  Straquadanio 
Leggo solo ora  causa lavoro  , le  sue farneticcanti  dichiarazioni  fatte  a   Klaus Condicio




Probabilmente Lei onorevole, dal suo dorato mondo, non si è accorto  che milioni di persone faticano ad arrivare da anni alla terza settimana del mese, e oggi molti faticano ad arrivare anche alla secondo settimana ? Lo sà   che L'obesita dipende  anche da  fattori  psicologici ? Infatti  : << (....)   Tickell pensa che “Tutto dipende dall’atteggiamento; tutto dipende dal cervello umano.” Ė lui che determina se la persona sarà magra o grassa, se mangerà del cibo sano o no.
E Medicine Health ha espresso un’opinione simile, dichiarando che alcune ragioni per le quali le persone si abbuffano potrebbero essere le seguenti: “Depressione, mancanza di speranza, rabbia, noia e molte altre che non hanno niente a che fare con la fame”. In altre parole, “I sentimenti delle persone influenzano le loro abitudini alimentari, causando eccessi”.
La Kabbalah è ancora più precisa quando si tratta del fattore colpevolizzante – è il sentimento di vuoto interiore che nasce dalla mancata capacità di appagare il nostro egoismo crescente. Siamo costretti a compensare questo vuoto dentro di noi, la mancata realizzazione e la sensazione di futilità, in qualsiasi modo possibile – uno di questi è il cibo.
In altre parole, l’epidemia dell’obesità, che oggi dilaga nel mondo, è un altro sintomo della vacuità che avverte l’uomo moderno.
L’ appagamento – non la compensazione La crescita dell’egoismo umano fa sì che, oggi, molti di noi si sentano insoddisfatti, indipendentemente da quello che stanno facendo. Continuiamo a “volere qualcosa” e non importa quanti beni accumuliamo, perché ci sentiamo vuoti dentro. La vacuità costante ci fa cercare delle compensazioni e, per alcuni di noi, questo significa mangiare in continuazione. (....)  >> (  da  http://www.kabbalah.info/it/giornale/?p=145  numero di febbraio ) >> .
Inoltre Nei paesi ricchi i più grassi sono i poveri che non hanno abbastanza denaro per diete sane. Ecco un esempio di cosa si mangia  con poco


L'hamburger dopo 679 giorni. Puoi trovare tutte le foto che ha scattato il fotografo
Sally Davies in ordine cronologico, nella sua 
pagina Flickr


L'hamburger nella foto sopra è li da quasi 2 anni: ed è evidentemente, in ottimo stato di conservazione. Il video fa vedere alcune foto realizzate a distanza di settimane l'una dall'altra, circa l'avanzamento della decomposizione, o meglio della non-decomposizione, visto che il panino non accenna ad "andare a male".

Il fotografo newyorkese Sally Davies, avendo appreso che i prodotti del McDonald sono "duri a morire" ha deciso, il 1° Aprile 2010, di fare un esperimento: ha messo su un piatto un menù "Happy Meal" (il menù dedicato ai bambini) per vedere quando si sarebbe decomposto: i risultati sono sorprendenti: l'esperimento è tuttora in corso, e a distanza di ben  679 giorni - quasi due anni - i segni di decadimento del panino e della porzione di patate sono ridottissimi: puoi osservarela foto qui. Nelle prossime settimane il fotografo continuerà ad aggiungere foto sull'avanzamento della decomposizione del panino.... che non si decompone!

Puoi visualizzare tutte le foto che ha scattato, in ordine cronologico, nella sua pagina Flickr

Il fatto che i prodotti non si decompongono, si commenta da solo, e viene da chiedersi quali conservanti avranno utilizzato, e in quali quantità. NON FARANNO MALE ALLA SALUTE QUESTE SOSTANZE?


da   http://www.nocensura.com/2012/02/   
                                                                                              
I dati arrivano dalla rivista Lancet che questa settimana dedica uno speciale alla pandemia di obesità che appesantisce la terra.
I poveri e i fast food Nei paesi ricchi, a differenza di alcune decadi fa quando essere povero significava quasi sempre essere denutrito e sottopeso, oggi i più obesi si contano tra le classi meno abbienti perchè mangiare con pochi soldi significa spesso nutrirsi di junk food ed  altre schifezze  , e  cibo  "  baratto " a prezo inferiore  e  con molta probabilità di scarsa o pessima qualità   coem di mostra  questo articolo   di  http://www.universofood.net che  riporta  l'inchiesta  della coldiretti  . Non lo sa   oppure  la  sua faziosità   , cecità  non gli lo fa vedere   che   ci sono   ragazzi  che accettano (   infatti è per  questo  che il  caso di  Valeria Gentile   è  molto  evidente perchè non  ha voluto cedere  ) visto la crisi che  c'è  di lavorare  sottopagati e  sfruttati  o  che  accettano di fare  qualunque  lavoro    come questo caso qui  di  una  ragazza   laureata  in giurisprudenza   ma  che  pur  di lavorare  è disposta  anche  a fare la bidella  
Quindi  la prossima  volta   è Meglio tacere e dare l'impressione di essere stupidi, che parlare e togliere ogni dubbio." o rischia  di fare  come  homer  simpsons  

Quindi per  favore   prima  di parlare   s'accerti che il cervello e corde  vocali siamo  collegate     farebbe una più bella  figura  

27.2.12


L’uccellino e la volpe


Conoscete la storia dell’uccellino che andò a beccare per terra le briciole di pane tra il bue e il carro? Potrà sembrare strano ma, anche da una storiella così in apparenza leggera, si possono trarre degli insegnamenti profondi. Un agricoltore dopo aver portato il suo raccolto al mercato, nella via del rientro vista la giornata afosa, decise di fermarsi sotto un albero e di rifocillarsi. Seduto nel cassone incominciò a mangiare un tozzo di pane. Mentre mangiava, delle briciole caddero per terra, tra il carro e il bue che faceva da traino. Un uccellino si accorse di ciò e infilatosi sotto, saltellando incominciò a beccare quelle briciole. Improvvisamente l’agricoltore fu preso da repentino bisogno fisiologico e frettolosamente scese dal cassone e andò a cercarsi un luogo appartato. Per una ragione misteriosa che ancora non si riesce a spiegare, anche il bue sentì analogo bisogno, e una montagna di escrementi rovinò addosso al povero uccellino, seppellendolo. Una volpe che passava da quelle parti aveva osservato la scena e subito si precipitò sul luogo dell’accaduto.
“Oh, povero uccellino”, disse la volpe mentre girava, annusando, attorno a quella montagna, “dimmi dove sei che ti tiro fuori”. L’uccellino cercò di urlare, ma dalla gola gli uscì un suono strozzato, ma sufficiente alla volpe per individuare dove fosse. Con la zampa lo levò dalla cacca. “Povera creatura”, disse con fare quasi amorevole mentre lo ripuliva, “hai visto che ti ho tirato fuori da lì?”. L’uccellino fece per ringraziare ma non fece a tempo perché la volpe, completata la pulizia, lo divorò in un sol boccone. Questa favola ha una morale: non sempre chi ti mette nella merda vuole il tuo male, così come chi te ne tira fuori non vuole il tuo bene. Tutto questo a beneficio di coloro che continuano a ritenere che la prima repubblica, sì, ci abbia messo nella merda, e la seconda abbia continuato, ma che il governo tecnico ce ne stia tirando fuori, o almeno ci stia provando! Ogni altro commento è inutile.     

il coltan nuovo oro bianco e gli effetti collaterali

 Lo  che questo post  verrà considerato dalle male  lingue   un copia ed  incolla  , ma  io me  ne frego e  avanti  . Perchè non  voglio   che 

Non credo ci  sia bisogno di commentare  ed  aggiungere  altro   parla da solo questo   articolo  in flash  tratto da http://www.slideshare.net/FilippoSardi/   che promuove  il http://www.umoya.org/















26.2.12

lavorare a 3 euro no grazie la storia di valeria gentile

La lettura, ne  trovate  sotto   "in appendice  al  post" l'articolo e sotto a  sinistra   la foto  ,   sulla nuova sardegna d'oggi 26\2\2012 dell'intervista a Valeria gentile , mi fa  ritornare  alla mente  questo articolo  scritto da  un nostro  utente  \  compagno di strada     .
Valeria  è una  ragazza coraggiosa  e dinamica  come dimostrano sia  questa intervista per  il sito    http://www.lanuovaatlantide.info i suoi blog  personali  : 1)  http://igrandireportages.blogspot.com/  2) http://kindlerya.blogspot.com/ 3)http://viagginversi.com/
4) http://kindlerya.tumblr.com/. Per  chi volesse  sostenerla  ed  aiutarla  essa  si finanzia  con l'aiuto dei lettori  ----  proprio come faceva ( e credo ancora  faccia oltre  a scrivere   in un blog per  il fatto quotidiano   )   Riccardo Orioles   autore  della catena  di  San libero   ---- trovate  qui come inviarli soldi  perché  purtroppo al  giorno  d'oggi senza   €  non si canta : nè messa  né  bandiera  rossa  .
Una   ha fatto solo bene, a rifiutare un offerta di lavoro del genere . Finchè ci saranno in Italia ci saranno persone che continueranno a sottostare a condizioni lavorative del genere Il paese continuerà ad andare a rotoli. Non sono solo i sardi che si trovano in questa situazione: c'è gente che al sud Italia e non solo, lavora dalla mattina alla sera nei campi a raccoglierne i frutti che offre a seconda delle stagioni sempre a 3 o 4 euri all'ora...se non accetti c'è un altro...e magari extracomunitario clandestino sbarcato stamattina. .....Purtroppo è da una vita che ciò avviene e continuerà cosi per sempre....non penso che il sig.Monti riesca ad ostacolare sti negrieri!!!!!!!!!!!!!! io li metterei in un carcere in sud America e ne butterei la chiave!!o metterei loro a lavorare a quelle condizioni . Scusate lo sfogo  , veniamo ora  alla  storia  di Valeria  



Sono andata via di casa a diciannove anni, dopo il diploma linguistico e qualche dramma familiare in valigia. Ho vissuto a Firenze per laurearmi in Media e Giornalismo, ho vissuto due anni a Roma collaborando con festival, riviste, agenzie di comunicazione, case editrici. Ho viaggiato come reporter in Europa, Medio Oriente, Africa e Asia. Ho dormito e mangiato per terra con i bambini in Senegal, mi sono lavata nei bagni delle palestre abruzzesi con le donne terremotate delle tendopoli. Ho girato da sola nell'infinita metropolitana di Tokyo, ho passato i checkpoint israeliani a Ramallah, ho scalato col vento gelido di gennaio la Grande Muraglia Cinese. Sono salita su mulini olandesi e torri taiwanesi, sono entrata nella pancia dell'enorme Buddha di bronzo sulla costa giapponese, ho assistito ai lanci dai tetti di soldati mangiatori di serpenti in Libano, ho guidato una zattera di bambù sul fiume Li. 
Ho ventisei anni. Si potrebbe dire che io sia coraggiosa. Ma ancora più di questo, sono sarda. Ogni giorno della vita è una lotta in cui le mie radici sono alleati e nemici, armi e talloni d'achille. Sono tornata per scelta a vivere nella mia isola perché tutto il mondo non basta a contenere l'amore e la gratitudine che provo verso questa terra. Credo nella vita e nel mio futuro perché la Sardegna mi insegna ogni giorno i suoi miracoli senza vergognarsi di essere onnipotente. 
Finché poi arriva un giorno in cui metti tutto in discussione. Arriva un super resort di lusso fondato da milanesi e altri italiani, che sulla mia isola ricopre venticinque ettari di parco in cui ci sono ventun ristoranti di lusso, quattordici bar, otto alberghi cinque stelle più diverse suites e qualche centinaio di bungalow, nonché children city, leisure land, sport academy, discoteca, spiaggia privata e tanto altro, dove una notte per una persona non costa meno di seicento euro. Arriva proprio quando meno me lo aspetto, mi contatta tramite Linkedin, mi offre un lavoro di gestione della comunicazione online e offline. Il che vuol dire comunicati stampa, fotografie, video, gestione della presenza e della reputazione sul web. 
Passo il primo colloquio telefonico, la Media Relations & Events Manager mi adora e “caldeggia la mia candidatura”. Passo anche il secondo colloquio in carne ed ossa, quello con il Sales & Marketing Executive Manager. Mi dice che ho un curriculum anomalo, che “mi sono fatta il mazzo” e mi porta a farmi conoscere al General Director che è anche socio, ai piani alti insomma, dove si parla a voce bassa e si tiene anche la testa, bassa. Primo e secondo colloquio, poi test individuale per il percorso di selezione, ma i manager ormai mi presentano dicendo “lei è, si occuperà di”. Ma non si accorgono che loro non hanno passato il mio, di colloquio. Il luxury resort numero uno mi contatta via Linkedin, mi offre un lavoro, mi scomoda, mi prepara a lasciare tutto quello che ho per trasferirmi a vivere dentro il resort, a non avere mai un giorno o un'ora libera, per fare la comunicatrice tuttofare, in un'industria dello svago di lusso che è una gabbia d'oro finto, in cambio di un contratto a progetto di sei mesi per settecento euro al mese. 
E allora ripenso alle nuove tendenze del futuro che vogliamo, il futuro sostenibile di cui tanto ci riempiamo la bocca. Ripenso alla manifestazione della Consulta dei Movimenti di stamattina a Nuoro dove Gavino Sale ha detto una cosa semplice e vera: noi sardi siamo poveri perché regaliamo le nostre ricchezze. Ripenso alle mie amiche laureate che lavano scale per cinquanta euro alla settimana, alle sette donne che hanno fatto lo sciopero della fame, ai padri che non sanno come dare da mangiare ai figli per colpa delle trame marce di questo sistema mortificante. In loro onore e in loro nome, in nome della loro dignità, io rifiuto l'offerta e vado avanti, a testa alta. Rifiuto, declino, non accetto, respingo, boccio, dico di no, a questi signori tristi che hanno perso completamente ogni contatto con la realtà. Ho ventisei anni. Si potrebbe dire che io sia coraggiosa. Ma ancora più di questo, sono sarda.


Ecco il commento di Michele Serra   preso da  http://www.lanuovaatlantide.info
 qui   sotto l'intervista  ala  nuova  sardegna   di Mauro Lissia

 Valeria, nell'isola dei disoccupati e della povertà che avanza tu hai rifiutato un lavoro, comunicazione in un resort superlusso. Sei matta o cosa?

«Ho capito che non faceva per me e che non era giusto accettare».

25.2.12

«Nuvola Bionda», gay al tempo del fascismo: spedito in miniera

  dalla nuova  sardegna del 25\2\2012 
«Nuvola Bionda», gay al tempo del fascismo: spedito in miniera
"A Roma mi ero innamorato di Nicola, figlio di un fornaio. La matrigna lo riferì alla polizia che mi arrestò. Arrivai nel 1941. A noi omosessuali il capo ci trattava come bestie, ci mise anche i campanelli ai polsi"


di Gianfranco Nurra

dall'articolo

CARBONIA. C'è un racconto, pubblicato su una rivista del mondo omosessuale, che conferma quanto detto dal senatore del Pdl Giuseppe Ciarrapico a proposito del trattamento che veniva riservato ai gay durante il ventennio fascista. Durante una trasmissione radiofonica, il parlamentare ha affermato che venivano mandati a Carbonia, in miniera. Sfogliando le pagine della rivista Adam ci si imbatte in una testimonianza diretta.
Un certo Vittorio, soprannominato Nuvola Bionda, racconta del suo arrivo a Carbonia. «Fui vittima di una delazione - racconta -. Mi ero innamorato di Nicola, un ragazzo molto bello, il figlio di un fornaio di Trastevere. La matrigna di Nicola non vedeva di buon occhio la nostra amicizia. Intuì che io ero gay e per liberarsi del figliastro raccontò i suoi sospetti ad un prete di sua fiducia che la indirizzò a un commissario di polizia. Ci pizzicarono a letto assieme, all'alba di un giorno di primavera del 1941. Fui processato e spedito a Carbonia, in Sardegna. Lì fu brutta davvero. Stavo in miniera con altri come me e certi comunisti. Ma non si poteva parlare mentre si lavorava. E la sera si era troppo stanchi per fare conversazione. Eravamo trattati come bestie. Il peggio fu quando arrivò un certo Calascione. Questo tipo ci odiava, a noi. Ci mise dei campanelli ai polsi e alle caviglie in segno di scherno, «così la gente quando vi sente arrivare, scappa. Siete peggio degli appestati», ci diceva.

dalla rete 

Un racconto, quello di Nuvola Bionda, che pare comunque estremo. Molti dei vecchi minatori si ricordano della presenza di omosessuali in città durante il ventennio fascista. Ma nessuno ha memoria di vessazioni o maltratamenti particolari legati alle loro preferenze sessuali.
«Ne ho avuto alcuni tra i compagni di lavoro. Ma non ci sono mai stati problemi. Erano minatori come noi e come tali accettati - racconta Antonio Salis -. E poi, si stava talmente male che non c'era il tempo di scegliere le amicizie. Contava solo il fatto di scendere nei pozzi e lavorare nella stessa miniera».
Quel che appare certo è che quella degli omosessuali fu realmente una categoria che negli anni del ventennio fu soggetta a vere e proprie persecuzioni. La repressione del «vizio» omosessuale fu attiva nel periodo fascista senza bisogno di processi. A propria discrezione la polizia poteva intimidire, picchiare, ammonire, diffidare o inviare al confino tutti quelli che potevano essere ritenuti «turbatori della moralità».
Così, furono una normalità le deportazioni dei gay verso le miniere di carbone di Carbonia, esattamente come avveniva per gli oppositori del regime, carcerati a cui veniva cancellata la pena in cambio del lavoro in miniera e per altre persone di indubbia pericolosità. A Carbonia c'era un grande bisogno di manodopera, e se nonostante le difficoltà del lavoro moltissimi (i carcerati per esempio) la vedevano come la città della speranza, per il governo era anche una sorta di campo di concentramento, luogo ideale per isolarvi nemici politici e persone appartenenti alle categorie «scomode». Come gli omosessuali. Ma forse proprio per questo, e per quella sorta di solidarietà che si instaura tra gli oppressi, tranne rari casi non vi furono mai grandi problemi o fenomeni di rifiuto o di violenza nei confronti dei gay. La difficoltà nei rapporti quotidiani con il potere, rappresentato soprattutto da chi dirigeva la miniera, era un problema non solo per gli omosessuali ma per gran parte della popolazione. Che, per un motivo o per l'altro si ritrovava schedata e oggetto di particolare attenzione da parte della polizia.

24.2.12

c'era una volta il 1992-1994 II puntata l'omicidio Lima e il caso Andreotti


Dopo  la puntata  su tangentopoli qui  il post adesso si parlerà d dei casi Lima ed Andreotti


Dei  due  ( di lima  ed  Andreotti  )   non ho altro che   ricordi   indiretti  cioè mediati dai media  e dall'arte  ) .Del primo ricordo questa  foto 

http://senzamemoria.files.wordpress.com/


 e  ch'era protetto prima   e  difeso a spada  tratta  da  andreotti   


  nonostante  fosse  impresentabile ed  indifendibile   qui   e  qui ulteriori news  .



D'andreotti i ricordi  sono  : le vignette  satiriche   degli anni  70\80    che  comparivano  sul  giornale   (  foto a destra ) satirico il male  (   da  non confondere    con quello d'adesso )  e  su altri opuscoli dela sinistra esxtraparlamentari    gli articoli , ma  anche  libri \ inserti  del settimanale  avvenimenti   sul suo processo  a palermo   e  sulle altre  vicende   da  cui  n'è sempre uscito pulito  nonostante  le  prove  schiaccianti  o i fortissimi sospetti sui fatti in ci  è  coinvolto direttamente ed indirettamente  .,e la canzone satirica  andreotti di Baccini  ( qui potete vedere  il video  )  e adesso  il film il divo
L0unico merito  , da  quel loco che ricordo , e che  a differenza  d'altri boiardi di  stato   che sono fuggiti  o  si fanno leggi ad personam o  cavillano  per tentare  dio non andare  a sentenza  , Andreotti   si difese   nel processo  e  non dal processo  
Ora  che  mi ricordo scanvando   nella menoria  un piccolo ricordo indiretto c'è  , stavo facendo zapping  e ad  un certo punto  sono capiutato al tg 3  delle   14.30  e interrupero il tg per una notizia  straordinaria   che  il parlamento aveva concesso l'autorizzazione a procedere  ( allora  si usava cosi anche se dovevi indagare  un politico )   per  andreotti richiesta dai giudici di palermo  .La mia reazione  fu   di un urlo da  stadio , proprio  quando  segnano  un goal , e mi madre  , corse velocemente  dala cantina  preoccupata   perchèp credeva  mi fossi fatto male  o  avessi combinato  qualche danno . Quando poi seppe il perchè  mi fece una ramanziona  : <<  si ti capisco  ha  ragione , ma  che  .. mi faion spaventare  e  hai svegliato nonna  ( allora  era  ancora  viva  )  che   bisogno c'è  di urlare cosi ?  .  

con questa  canzone ,  che  è un altro ricordo di quel periodo  (  1948-1994 ) di merda  , non è che oggi sia  tanto meglio   vi saluto  e    v'anticipo  che il tema   della prossima puntata  

dal bloggers quaeram: La sigaretta è un killer anche da spenta

Non è solo un problema di cattivo odore, ma un vero rischio per la salute. Il residuo di nicotina che si deposita sui vestiti, sui divani e l'arredamento di una stanza o di una macchina, reagisce, infatti, con alcune sostanze inquinanti, producendone altre potenzialmente cancerogene. A lanciare l'allarme sulle pagine di Pnas sono i ricercatori del Lawerence Berkeley National Laboratory, guidati da Hugo Destaillats. 
“Il fumo di sigaretta rilascia nicotina sotto forma di vapore che viene rapidamente assorbite dalle superfici interne di un locale, come le pareti, il pavimento, i tappeti o il mobilio, e può restarci per settimane, talvolta mesi”,ha .....  segue  qui

Dalla mia esperienza : 1) , ho una madre  ex  fumatrice  e degli amici\che  e colleghi  fumatrici incalliti  ed  ex fumatori  ricaduti  nel vizio  2) soffro di congiuntiviti ho avuto  la   pertorsse    \ problemi respiratori , infatti è  per  questo  che anche se  ci  ho  provato  non riesco  a fumare  , .   posso dire  che  l'articolo  proposto da  Queram   corrisponde   a verità . Infatti   ricordo  quando ancora  non era stato introdotto il divieto di fumare  nei locali (  unica legge  giusta fatta  dalla Pdl  )  appena  tornavo a casa  dovevo mettermi colliri al cortisone  perché  avevo gli  occhi in   rosso fuoco  e  in lacrime  .  concludo   questo post   con un immagine   scioccante ,  cosi dovrebbero essere le campagne  antifumo  . Inoltre  le  sigarette  secondo questa  inchiesta  fatta  da http://www.promiseland.it
 vengono testate sugli animali: << Al riguardo si può leggere qui in questo sito ho preso anche la foto dei beagles torturati >> ( dall'articolo  sopracitato vedere   url  )  



  concludo   affermando  che lo stato dovrebbe , e sono queste le cose  da  privatizzare  non i servizi pubblici  ,  privatizzare  o dare  ingestione ai privati   i tabacchi  o il commercio delle sigarette   cosi la finirebbe  con questa ipocrisia   e  doppiezza   visto che da  un lato  ti vende  il tabbacco    \  il veleno  e   dall'altro 


un vecchio stereo ve lo ricordate ?


INTRANSIGENZA - TOLLERANZA / INTOLLERANZA - TRANSIGENZA da:"IL GRIDO DEL POPOLO", 8 dicembre 1917 - Antonio Gramsc





sembra scritto oggi eppure èdel 1917




Intransigenza è il non permettere che si adoperino - per il raggiungimento di un fine - mezzi non adeguati al fine e di natura diversa dal fine.
L’intransigenza è il predicato necessario del carattere. Essa è l’unica prova che una determinata collettività esiste come organismo sociale vivo, ha cioè un fine, una volontà unica, una maturità di pensiero. Poiché l’intransigenza richiede che ogni singola parte sia coerente al tutto, che ogni momento della vita sociale sia armonicamente prestabilito, che tutto sia stato pensato. Vuole cioè che si abbiano dei principi generali, chiari e distinti, e che tutto ciò che si fa necessariamente dipenda da essi.
Perché, dunque, un organismo sociale possa essere disciplinato intransigentemente è necessario che esso abbia una volontà (un fine) e che il fine sia secondo ragione, sia un fine vero, e non un fine illusorio. Non basta: bisogna che della razionalità del fine siano persuasi tutti i singoli componenti l’organismo, perché nessuno possa rifiutare l’osservanza della disciplina, perché quelli che vogliono far osservare la disciplina possano domandare questa osservanza come compimento di un obbligo liberamente contratto, anzi di un obbligo a fissare il quale lo stesso recalcitrante ha contribuito.
Da queste prime osservazioni risulta come l’intransigenza nell’azione abbia per suo presupposto naturale e necessario la tolleranza nella discussione che precede la deliberazione.
Le deliberazioni stabilite collettivamente devono essere secondo ragione. La ragion può essere interpretata da una collettività? Certamente l’unico fa più in fretta a deliberare (a trovar la ragione, la verità) che non una collettività. Perché l’unico può essere scelto tra i più capaci, tra i meglio preparati a interpretare la ragione, mentre la collettività è composta di elementi diversi, preparati in diverso grado a comprendere la verità, a sviluppare la logica di un fine, a fissare i diversi momenti attraverso i quali bisogna passare per il conseguimento del fine stesso. Tutto ciò è vero, ma è anche vero che “unico” può diventare o essere visto come tiranno, e la disciplina da esso imposta può disgregarsi perché la collettività si rifiuta, o non riesce a comprendere l’utilità dell’azione, mentre la disciplina fissata dalla collettività stessa ai suoi componenti, anche se tarda ad essere applicata, difficilmente fallisce nella sua effettuazione.
I componenti la collettività devono pertanto mettersi d’accordo tra loro, discutere tra loro. Deve, attraverso la discussione, avvenire una fusione delle anime e delle volontà. I singoli elementi di verità, che ciascheduno può portare, devono sintetizzarsi nella complessa verità ed essere l’espressione integrale della ragione. Perché ciò avvenga, perché la discussione sia esauriente e sincera, [1] è necessaria la massima tolleranza. Tutti devono essere convinti che quella è la verità, e che pertanto bisogna assolutamente attuarla. AI momento dell’azione tutti devono essere concordi e solidali, perché nel fluire della discussione si è venuto formando un tacito accordo e tutti sono diventati responsabili dell’insuccesso. Si può essere intransigenti nell’azione solo se nella discussione si è stati tolleranti, e i più preparati hanno aiutato i meno preparati ad accogliere la verità, e le esperienze singole sono state messe in comune, e tutti gli aspetti del problema sono stati esaminati, e nessuna illusione è stata creata.
[Diciotto righe censurate]
Naturalmente questa tolleranza - metodo delle discussioni fra uomini che fondamentalmente sono d’accordo, e devono trovare le coerenze tra i principi comuni e l’azione che dovranno svolgere in comune - non ha che vedere con la tolleranza, intesa volgarmente. Nessuna tolleranza per l’errore, per lo sproposito. Quando si è convinti che uno è in errore - ed egli sfugge alla discussione, si rifiuta di discutere e di provare, sostenendo che tutti hanno il diritto di pensare come vogliono - non si può essere tolleranti. Libertà di pensiero non significa libertà di errare e spropositare. Noi siamo solo contro l’intolleranza che è un portato dell’autoritarismo o dell’idolatria, perché impedisce gli accordi durevoli, perché impedisce che si fissino delle regole d’azione obbligatorie moralmente perché al fissarle hanno partecipato liberamente tutti. Perché questa forma di intolleranza porta necessariamente alla transigenza, all’incertezza, alla dissoluzione degli organismi sociali.
[Sei righe censurate]
Perciò abbiamo fatto questi ravvicinamenti: intransigenza-tolleranza, intolleranza-transigenza.

Qualcosa non quadra

La Farnesina richiama, con deplorevole ritardo, il console italiano a Osaka Vattani, fascista dichiarato e protagonista di esibizioni musicali inneggianti alla Repubblica di Salò. In Parlamento siede un altro convinto fascista, l'ex-andreottiano ora Pdl Ciarrapico, fervente ammiratore di Berlusconi e nostalgico dei tempi in cui "si mandavano i gay in miniera". Sempre a proposito di omosessuali, Giovanardi paragona il bacio saffico a uno scarico vescicale, mentre l'Annunziata annunzia che difenderebbe Celentano anche se "volesse mandare i gay in campo di sterminio". Gli operai della Fiat di Pomigliano sono obbligati a pronunciare davanti a un microfono "Io song n’omme ‘e mmerda". La penitenza viene inflitta quando l’operaio “non regge le cadenze o sbaglia a montare un pezzo”. Da più parti s'invoca di ripristinare la legge 188/2007 che impediva le dimissioni in bianco, di cui sono vittime soprattutto le donne. Due anni fa il precedente governo l'aveva abolita e la notizia passata sotto silenzio.

Nardò (Lecce): Rossano Paladino vieta l'"accesso" agli omosessuali nel suo bar. Chissà come ha fatto a individuarli.

L'Onu denuncia l'Italia come "paese a rischio femminicidio", mentre la Corte europea dei Diritti umani di Strasburgo ci ha condannati per aver violato, nel 2009, gli articoli 3 e 4 della Convenzione europea dei diritti umani. Undici somali e tredici eritrei erani stati all'epoca respinti in Libia, senza che il loro caso fosse analizzato e restando quindi esposti a maltrattamenti e torture. Le immagini qui riportate risalgono rispettivamente al 2006 (sopra) e a quest'anno. Tutto quanto avviene da noi, ed è possibile avvenga.

Qualcosa non quadra.


ULTIM'ORA. Lucia Annunziata dichiara alle agenzia stampa:
“La frase che ho pronunciato ieri sera da Santoro sugli omosessuali era a mio parere chiaramente paradossale. Veniva infatti alla fine di un discorso in cui ho preso nettamente le distanze sui contenuti dagli attacchi fatti da Celentano alla intera stampa italiana. Ho difeso la libertà di espressione dell’artista, ma ho usato l’esempio – di proposito estremo - della ferocia antigay per rendere più chiara l’esistenza anche di una contraddizione fra questo diritto e il merito delle opinioni che si esprimono.
La reazione che ne è seguita mi ha pero’ convinta che il tema dell’odio antigay va affontato meglio. Vi dedicherò, dunque, la puntata del 4 marzo di In mezz’ora. Le persone e le organizzazioni contattate hanno accettato l’invito”.

23.2.12

polemiche post carnevalesche [ lettera di una madre di una ragaza finita per una sbronza all'ospedale ]


Dopo i bagordi  (  frittellate, bevute , balli e sfilate  )  di carnevale   le  consuete polemiche

 La   foto   riportata  sopra   è ( insieme  alle  altre    che trovate  o nei miei albume di facebook  m, nei post precedenti oppure  qui  in questo mio album pubblico  )  scattata    da me  dal balcone  di  casa   nellla  sfilata  di  martedi  (  non sono uscito in giro e  poco in terazzo  per il troppo  freddo , parenti e frittelle a casa  )  



Credevo   che dopo la  chiusura  di splinder , non avrei più ricevuto   emnail , invece..... tolte  quelle fasciste e  revisionisti\ sionisti ed antisemiti  di destra   e sinistra  (  sui  post  del  27 gennaio  e   10 febbraio )   , omofobe  ( per  i post sui gay  ) , ne  ho ricevuto due   interessanti  riguardanti  i post  del carnevale  ( vedere   post precedenti  )
La prima  è  di una madre . La   seconda , credo visto che  non si è  firmato\a  , ma  dal tono  mi sembra una Lei  ( credevo che a farsi in polvere  fossero solo , o quanto meno  principalmente ,   i maschi )   . Ora  che pur  non condividendone   molti punti ( sopratutto  della seconda  )  , leggendole  bene  ,  hanno molta di dire    e fanno capire  molte  cose  sul malessere  e  sui gap generazionali e difficoltà per  i genitori della mia generazione di confrontarsi e capire  i propri  figli\e  , e  allenarli allo spirito critico  e   alla  durezza  del mondo d'oggi , in particolare   contro quella  pubblicità diretta o indiretta di certe mode che degenerano nel malcostume e nell'abuso, dando luogo a situazioni poi difficilmente controllabili vedere il caso di quella ragazza di  12  scappata  di casa per  andare   a  ballare (  qui  l'url del post 

  Vi lascio  qui  le due lettere  a  voi ogni ulteriore commento  in merito . 

N.B  nella prima    i  nomi  sono  di  fantasia visto  che  la  persona in questione   mi ha  chistom di non mettere i nomi  .,  nella seconda  manca  perchè  non si è firmato\a  ( anche se  credo  dal tono   polemico  d'aver  capito   chi è  e che  è un mio\a  compaesana  )  


Ciao 
Sono Anna Paola  

Sassari, dodicenne scappa di casa per partecipare a una festa in maschera

sono talmente  basito  da non riuscire  a commentare l'accaduto e  a lasciare      che a dirlo sia  questa  canzone  perchè   se  non ci siamo  già  ci siamo molto vicini


Infatt i mi chiedo   dopo  i   due post  precedenti  ( 1 2 )   dedicati al carnevale    dove  sono  i genitori   di questi ragazzi  ? a  voi  ogni ulteriore  commento


 Cronache dalla Sardegna
  da L'UNIONE SARDA.it > Cronache dalla Sardegna > Mercoledì 22 febbraio 2012 12.36Sassari, dodicenne scappa di casa per partecipare a una festa in maschera
             



Per potere partecipare ad una festa in maschera in discoteca con gli amici, nonostante il divieto dei genitori, una coppia separata, una ragazzina sassarese di 12 anni ha elaborato un piano apparentemente perfetto.
Ha raccontato alla madre che avrebbe dormito dal padre e  a quest'ultimo che avrebbe dormito dalla madre  ma, dopo 24 ore fuori di casa, è finita a riposare su una panchina dei giardini pubblici, prima di essere rintracciata dai carabinieri .
Re  Giorgio  carnevale  di tempio pausania 2012  dal mio balcone
la  sfilata  di domenica   
La ragazzina voleva partecipare alla festa organizzata all'ex cinema Ariston di Sassari, sabato scorso. Alla madre racconta che trascorrerà il fine settimana dal padre. Esce da casa sabato pomeriggio, incontra gli amici più grandi e tutti insieme si recano alla festa. Sono quasi le 7 del mattino quando la festa finisce e i partecipanti vanno via. La ragazzina ed i suoi amici raggiungono un bar, fanno colazione, poi iniziano a girovagare per la città. Intanto papà e mamma, chiamandosi, scoprono tutto e si mettono alla ricerca della figlia, coinvolgendo parenti ed amici. Il suo cellulare risulta irraggiungibile. Verso mezzogiorno, quando della ragazza ancora non vi è alcuna traccia, la madre chiama il 112 e racconta tutta la vicenda. Viene invitata a portare in caserma una foto della figlia da distribuire a tutte le pattuglie delle forze di polizia. Nella centrale operativa del 112 si prova a localizzare il cellulare della ragazza, ma senza esito. Poi verso le 17, dopo innumerevoli tentativi, il telefono aggancia la cella dell'emiciclo Garibaldi. Una pattuglia del nucleo radiomobile raggiunge prontamente la zona, ispeziona i giardini di via Tavolara. La ragazza è sdraiata su una panchina, i carabinieri si accertano della sua identità e le chiedono di seguirli in caserma, dove viene raggiunta dai genitori e a loro affidata, su disposizione della Procura dei minori.

«Io, maestra nera nella scuola italiana. Oggi c'è chi non si vergogna più di essere razzista» la storia di Rahma Nur

  corriere  della sera   tramite  msn.it  \  bing    Rahma Nur insegna italiano, storia e inglese alla scuola elementare Fabrizio De André d...